SEFER
MISHNAT HAIM
PETALO
1 - LE
CINQUE TAVOLE DEL PATTO E L’ANATEMA CONTRO LO ZOHAR
Lettera aperta
agli
Ebrei yemeniti dardaim,
a
tutte le comunità degli yemeniti ed ai loro capi-responsabili in Israele
e nel mondo,
e a
tutti i Figli di Israele e a tutti coloro che desiderano meritarla
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Lo
Tzadik completo Haim, figlio di Moshè, di San'aa, Yemen, Capo dei 36
Giusti Nascosti, dopo la sua dipartita, fu scelto dal Signore, nostro Dio,
come l'ultimo Redentore
Ciò
avvenne dopo che il santo Tzadik patì con grande amore sofferenze
indicibili a causa della malattia per cui morì, per evitare così
che un decreto oscuro, terribile e pesantissimo, di livello mondiale, si
riversasse sull'umanità.
Noi
sapevamo che tale decreto non riguardava i Figli d'Israele in particolare, ma
che si trattava di un decreto mondiale e generale:
da
questo terribile decreto tutto il mondo si salvò per merito della
sofferenza patita dal Responsabile della Generazione, per 620 giorni, fino alla
"salita" della sua santa neshamà generale, nella
santità del Signore, nostro Dio, che stava con lui, dipartita che avvenne
il 24 di Sivan 1982, Giugno 1982,
a Milano,
Italia.
Qualche
mese prima della sua dipartita, il mio santo Maestro ordinò a me, che
scrivo ora questo documento,
di
occuparmi del sacro libro "Milhamot Ha-Shem", " Le guerre del
Signore", scritto dal saggio yemenita
Yihye
Ibn Shelomoh El-Gafeh e di tradurlo dall'ebraico in inglese ed in italiano,
scrivendo anche una prefazione assolutamente unica e del tutto particolare,
nella quale fosse indicato il permesso di svelare, per la prima volta nella
storia, la vera identità dello Tzadik
nascosto, il Maestro Haim, e in cui si parlasse del merito dello Tzadik e del
suo rapporto con la vera Kabbalah tramandata oralmente da Maestro ad allievo in
ogni generazione.
Lo
Tzadik, prima della sua dipartita, santificò il libro "Milhamot
Ha-Shem" e diede il suo pieno assenso a quanto da me scritto nella
prefazione.
Nell'anno
di lutto, ci occupammo della traduzione (io, in inglese, e Davide Levi in
italiano) e della stampa di questo sacro libro, che vide la luce in italiano
prima della fine dell'anno di lutto.
Nel
mese di Elul 1983 ero nel sud Italia, in Calabria, sulla Sila, ed il Santo
Benedetto Egli Sia mi fece meritare di vedere lo Tzadik in sogno:
In
presenza di tutti gli allievi, il santo Maestro mi sgridò con terribile
serietà, rimproverando la mia negligenza per non avere io ancora
preparato i supplementi al libro "Milhamot Ha-Shem", ed aggiunse le
seguenti parole:
"Fino
al peccato dei peccati."
L'espressione
"il peccato dei peccati" si riferisce al peccato del Vitello d'Oro,
per nostre colpe, nella sua ultima malefica forma degli "Ultimi
Giorni": si tratta del peccato di tutta quest'ultima falsa kabbalah che ha
inizio con il libro dello Zohar e finisce con l'impuro messianesimo idolatra
Habad in seno al popolo di Israele.
Dalla
bocca santa del Maestro mi fu dato quindi il permesso di preparare per iscritto
la spiegazione sull'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, e sul frutto,
che una volta mangiato, fa' cadere l'uomo nel "peccato dei peccati",
che è la radice di tutti i peccati.
Questo
permesso, come detto, apre per la prima volta la spiegazione della radice di
tutte le forme di idolatria.
Questo
permesso- spiegazione è riferito al Secondo Comandamento che parla del
"peccato dei Padri sui Figli fino alla terza e quarta generazione di
coloro che Mi odiano": e questo perchè il Secondo Comandamento
è la radice di tutti i precetti negativi.
Il
significato profondo a cui è riferita l'espressione "peccato dei
Padri sui Figli" svela le radici dell'idolatria anche nelle sue forme
più subdole e sottili che rientrano nel "peccato dei Padri".
Pertanto
questa è una lettera aperta, che fa da prologo al nostro lavoro per
svelare e spiegare l'ultimo " peccato dei peccati", nel peccato
finale degli "Ultimi Giorni", cioè il peccato del libro dello
Zohar e di tutto il suo sistema mistico-idolatra che sfocia alla fine nel
movimento Habad.
Introduzione
Nuova Luce sul Rambam
Per il bene della Redenzione Finale (la
Gheulà Shlemà), il primo testo del primo Petalo dei 13 Petali del
Libro della Rosa (o Sefer Mishnat Haim) deve contenere un legame essenziale fra
la Tradizione Ebraica e la Nuova Tradizione, per merito dello scelto Goel
finale, Haim. Tutte le questioni che riguardano la Gheulà Shlemà sono nuove e
devono ancora entrare a far parte della vera Tradizione di Israele, cosa non
facile da conseguire. Un punto di partenza riguarda il Messianesimo
dell'Ebraismo Tradizionale e della Nuova Tradizione Redenzionale, per merito
dello scelto Goel finale, Haim. Qualche frase in Hilchot Melachim (le norme
relative ai re) della Grande Aquila, il Rambam, la pace sia con lui,
servirà allo scopo. Maimonide spiega che, a parte la fede stessa
sull'avvento del Messia figlio di Davide e certe condizioni che devono
compiersi, la Tradizione, quando tratta le modalità della rivelazione
messianica, genera una vera e propria confusione. Soltanto ai tempi della
rivelazione della Redenzione Finale, la questione sarà chiarita e
compresa.
Le parole della Grande Aquila sono diventate
per noi, allievi dello Tzadik Haim, dopo la sua morte terrena e la sua
resurrezione nel Regno dei Cieli, un incondizionato obbligo di spiegare,
secondo le nostre facoltà, i termini della Redenzione Finale. A tale
scopo è stato scritto "Or Hadash La-Rambam" (La Nuova Luce sul
Rambam).
Le Cinque Tavole del Patto e il Herem
Mi-Deoraita
Vi è, tuttavia, un altro
indispensabile e fondamentale scopo che deve essere realizzato tramite questo
primo Petalo, la cui pesantezza è purtroppo inevitabile. Al fine di
continuare con il secondo Petalo della Nuova Legge della Redenzione Finale, la
vera fede monoteistica ebraica deve essere riconosciuta; pertanto, è
necessario chiarirla e condannare, senza mezzi termini, la dottrina di Emanazione,
presente nel libro dello Zohar e nella cosiddetta 'Kabalà' ad esso
connessa. Questo è lo scopo delle Cinque Tavole del Patto e del Herem
mi-Deoraita, l'anatema dalla Torà contro la dottrina idolatra di
Emanazione. La questione non è semplice e raccomandiamo alla maggior
parte dei lettori, che non hanno dimestichezza con tali argomenti, di
proseguire ai successivi Petali.
Le
Sacre Guerre contro LA Kabala' -
"MILHAMOT HA-SHEM"
del Hacham Yihye Ibn Shlomo El-Kapah (e l'Introduzione di
Peretz Green)
Le Cinque Tavole del Patto
– Prefazione
I
Cinque Libri del Patto - Prima Tavola - Moshe Rabbenu
I
Cinque Libri del Patto - Seconda
Tavola - Giosuè
I
Cinque Libri del Patto - Terza Tavola - Elia
I
Cinque Libri del Patto - Quarta Tavola - Aharon
I
Cinque Libri del Patto - Quinta Tavola - Il Nuovo Patto Finale
87 Haramim
(anatemi) – Lo Herem dalla Torà contro le false dottrine dello Zohar
Dietro il grande
portone di ferro del 770
Contro
l'abominio del concetto di Atzilut
Lo Zohar
è il frutto malefico dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male
Cinque Tavole
del Patto: il Vitello d'oro
della nostra generazione
30
passi sulla questione di Atzilut - "Creatore e Distruttore di mondi"