Autore: Peretz Green
Traduzione dall'ebraico: Davide Levi
Nuovi dèi
venuti di recente
Prima Parte
Tutto
iniziò quattro millenni fa
Abramo con
Terah discuteva e gli diceva:
"Ascolta,
babbo, perché gli idoli modelli
e a loro ti
prostri con pensieri belli?
Non sai
forse di far dell'idolatria?
dalla pietra
li scolpisci con maestria
per dar loro
le forme degli animali della fattoria.
Hanno occhi
e non vedono
hanno
orecchi e non sentono
hanno bocca
e non parlano
hanno mani e
non afferrano
hanno gambe
e non camminano.
Dimmi,
babbo, chi preghiamo?
Dimmi,
babbo, che cosa fai?
-----
Nella
cantica di Ha'azinu ci sono molti segni profetici che riguardano forme diverse
di idolatria in cui sono caduti i figli d'Israele in questi ultimi secoli fino
ai giorni nostri (Deut. 32): 16. "Lo fecero ingelosire con dèi
stranieri e Lo fecero sdegnare con le loro abominazioni". 17. Non
riconobbero Dio, sacrificarono ai dèmoni che non erano Dio, a nuovi
dèi venuti di recente, che i vostri padri ignoravano. 18. Il Signore che
ti aveva creato dimenticasti ed il Signore che ti aveva infuso vigore obliasti.
19. Il Signore vide e si colmò d'ira per le azioni dei Suoi figli e delle
Sue figlie. 20. E disse: "Nasconderò loro il mio volto e
vedrò che fine faranno, poiché sono una generazione perversa,
figli senza fede. 21. Essi Mi fecero provar gelosia per chi non era Dio, Mi
fecero adirare con le loro futili divinità, perciò Io li
farò diventare gelosi di gente indegna di esser popolo; li farò
adirare tramite una nazione perversa.
"Che
fine faranno" allude alla Shoà (ba-avonot ha-rabbim) che rappresenta
la fine del lungo periodo di 400 anni, chiamato "Aharit ha Yamim" (la
Fine dei Giorni) per Israele. Si evince pertanto che in detto periodo è
avvenuto il principale peccato di Israele, culminato con l'Olocausto; esso
riguarda solo il popolo di Israele e non le Nazioni del mondo, dato che la Fine
dei Giorni (la Quarta Generazione) per le Nazioni del mondo arriva in seguito
come spiegheremo più avanti ed è interamente associata al peccato
di idolatria (nei Profeti tale peccato viene nominato "avon ketz", il
peccato finale).
Se si fosse
trattato dei tempi del Primo Tempio, è risaputo che Israele cadde nel
peccato di idolatria, mentre ai tempi del Secondo Tempio non esistevano
più culti idolatri ed anche nel lungo periodo dell'esilio, il popolo
ebraico non si macchiò di culti idolatri verso statue o divinità
visibili. Pur tuttavia, i versi della profezia di Mosè, alav ha shalom, in
"Ha'azinu" indicano il peccato di idolatria alla Fine dei Giorni, per
cui, secondo la nostra interpretazione, permane tale grave e terribile peccato
di idolatria che riguarda questi ultimi 400 anni fino alla Shoà. Il
peccato, come detto, non è noto, perché se i Saggi e i Rabbini
d'Israele, lo avessero riconosciuto lo avrebbero estirpato completamente dalle
sue radici; né si tratta di un altro peccato radicato nell'idolatria
come potrebbe essere la collera o l'odio gratuito o la lussuria o l'amore per
il denaro e così via, dal momento che tutti i peccati hanno sempre una
radice nel servizio ad "altri dèi", come ci indica il secondo comandamento.
Pertanto, siamo qui di fronte ad un'idolatria vera e propria ma pur sempre occultata,
ossia, il peccato di idolatria avviene senza che il popolo se ne renda conto.
L'estabilishment rabbinico di quest'ultimo secolo ha prima emarginato e poi
boicottato il grande Hacham yemenita Yehye ben Shlomo El Kapah, autore del
libro "Milhamot Ha Shem" (edito a Gerusalemme nel 1931), che mette a
nudo l'idolatria presente nel libro dello Zohar e della susseguente
Kabalà. I suoi detrattori sostengono che "Atzilut" è un
argomento segreto che precede la creazione e che Dio nascose il Suo volto
durante la Shoà. Solo ora, con l'apertura della Redenzione Finale,
abbiamo ricevuto le Chiavi per svelare e correggere questo terribile peccato
ancora presente nell'ebraismo.
E
aggiungiamo qui che "dopo il tempo della fine" ha inizio il tempo del
Nuovo Patto Completo, profetizzato da Geremia (31).
"poiché
essi hanno violato il Mio patto benché Io fossi il loro Signore"
(Geremia 31: 32): La violazione del Patto è causata da un atto di
idolatria; tuttavia, il Santo Benedetto che è "il Signore del popolo"
non può venir meno, hass ve shalom, alle promesse date ai Patriarchi e
riportate nella Torà e nei Profeti, per cui le mantiene tramite un Nuovo
Patto Completo dopo aver scelto il Goel Finale per la Gheulà
Shlemà. In altre parole, solo al momento della Redenzione Finale viene
corretto il Peccato della Fine, la cui gravità non è affatto nota
ai figli d'Israele. Ed è anche scritto in Isaia (59, 20): "Ed il
Goel viene a Sion per coloro che si pentono per il peccato di Giacobbe" dove
si fa allusione al peccato che il popolo di Giacobbe ignora, altrimenti, se lo
avessero conosciuto non era necessario che il Goel li facesse tornare a Dio. Pur
tuttavia, è proprio il Goel Finale che deve rivelare al popolo il peccato
nascosto che va corretto e ciò a motivo del terribile occultamento della
Fine dei Giorni. Una volta corretto il peccato, Dio perdonerà il Suo
popolo e non glielo menzionerà più.
Per quanto
riguarda la conoscenza dei tempi, la Shoà è l'unico terribile
"momento" nella storia di Israele in cui Dio si è occultato,
come indicato nei versi di Isaia (54, 7-8): "Per un breve istante Io ti ho
abbandonato, ma con immensa compassione ti raccoglierò. In un accesso di
ira ti ho nascosto momentaneamente il Mio volto, ma con amore eterno
avrò pietà di te, dice il Signore, il Tuo redentore". L'anno
1945 è la Fine del Minuto, ed è anche la fine del periodo di
Aharit ha Yamim per Israele. Dal 1945 al 1948 trascorrono i "tre
giorni" prima del periodo della resurrezione del popolo ebraico, iniziato
con la fondazione dello Stato di Israele e la raccolta degli esiliati dai
quattro angoli della terra (Come implicito nel libro di Osea 6:2: "Dopo due giorni ci ridarà
la vita e il terzo ci farà
rialzare, e noi vivremo alla sua
presenza"). Dal
1948, comincia anche il periodo dei "giorni messianici" che dura 100
anni secondo le indicazioni dei Segni Completi, ed è anche il tempo
della purificazione di Israele fino al suo arrivo a Beit El, come scritto nella
Torà (Genesi, 35, 2): "Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a
tutti quelli ch'erano al suo seguito: Rimuovete gli dèi stranieri che
sono fra di voi, purificatevi e cambiatevi gli abiti".
Non un singolo
periodo ma più periodi di purificazione, fino a quando il popolo di
Giacobbe si corregge, si purifica ed esce dalla sua chiusura per rigenerarsi
tramite un nuovo spirito, un nuovo cuore e una nuova santità collegata
al Patto Completo entrando a Beit El, nell'edificio del Terzo Tempio. In
generale, sono 100 anni: dal 1948 (nascita dello Stato di Israele) al 2047, e
non è un caso che sia un secolo, come profeticamente si fa allusione quando
nacque Isacco con nostro padre Abramo che aveva 100 anni. In effetti, tramite
la nuova kabalà della Redenzione Finale, sappiamo della venuta del Goel
Finale, Haim, nel 35esimo anno. I Segni Completi sono scesi all'inizio del
periodo di 65 anni per indicarci che la Quarta Generazione è generale
per il mondo e si protrae fino al 2047. Il tempo della costruzione del Tempio avviene
alla fine, quando si sono realizzate tutte le condizioni storiche per Israele e
per il mondo, dopo il Grande e Terribile Giorno del Signore. Se il periodo di
65 anni sembra lungo, non è tale se si considerano i grandi cambiamenti
necessari per la Redenzione Completa. Si tratta, invece, di un periodo storico
breve e concentrato, la cui rapidità non ha paragoni in tutta la storia,
né prima né dopo, ed è il preludio per i periodi
redenzionali che seguiranno. Possiamo affermare che il mondo sia ancora lontano
dalla Redenzione; in primis, Israele, che fino ad ora ignora l'iniquità
del peccato idolatra in cui è caduto negli ultimi tempi, peccato che si
protrae fino ai tempi della purificazione, dato che è tuttora presente
nell'ebraismo rabbinico e halachico e contamina la vera fede monoteista. "La
Guerra di Dio" è dura e ha lo scopo di portare tutto Israele alla
conoscenza, al pentimento e alla purificazione. Bisogna pertanto stabilire una
Nuova Legge per Israele e per le nazioni, che sono lontani dalle vie della
Halachà e un Nuovo Rito per annunciare le nuove meravigliose mishnayot
della Redenzione Finale, come spiegato negli scritti di Sefer Mishnat Haim. Bisogna
annunciare e rivelare il periodo storico del nome ASHER di EHEYE ASHER EHEYE che
racchiude le vere origini del Cristianesimo fino ad ora sconosciute, tramite il
Segno dell'Asino che mangia il Pane in Israele e nel mondo e la spiegazione dei
nuovi messaggi profetici connessi alla terribile Quarta Generazione. Bisogna annunciare
il meraviglioso ministero del Goel Haim, il Giudice Unto nel Regno dei Cieli,
che è risorto nel Segno Completo della Resurrezione e spiega il Libro
delle Stelle rivelato nella Gheulà Shlemà. Bisogna rivelare la Nuova
Luce del Terzo Tempio tramite lo scritto Perush Beer Sheva, per annunciare e
spiegare la vera Nuova Kabalà del Grande Pesce Leviathan e far gioire il
mondo con le gustose porzioni offerte nel banchetto a cui sono invitati i Giusti
che vivono nella loro fede. Queste sono le novità redenzionali per il
popolo di Israele e per le nazioni meritevoli.
E Terah si
adirò con Abramo e gli disse:
"Sei davvero
un monello, figlio mio,
non sai
forse che gli dèi che invochiamo
ci
proteggono in virtù delle lodi che a loro innalziamo?".
Dopo tutto,
Abramo era un bambino di sette anni soltanto,
ma il
Creatore della natura nel suo cuoricino la verità ispirò.
E avvenne
così che una lezione di vita per suo padre ideò
per fargli
capire che quel pensiero all'errore portava.
Hanno occhi
e non vedono
hanno
orecchi e non sentono
hanno bocca
e non parlano
hanno mani e
non afferrano
hanno gambe
e non camminano.
Dimmi,
babbo, chi preghiamo?
Dimmi,
babbo, che cosa fai?
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La
prima condizione è molto difficile: "per coloro che si pentono per
il peccato di Giacobbe" – ossia far pentire i figli d'Israele per il
peccato nascosto di idolatria che ha fatto sì che Ha Shem nascondesse il
suo volto; l'allusione la troviamo nel verso: "sacrificarono ai
dèmoni che non erano Dio, a nuovi dèi venuti di recente, che i
vostri padri ignoravano". Ecco che il verso accenna alla stregoneria,
perché, come è ben noto, chi fa kishuf sacrifica agli sheddim e il
culto ai dèmoni è considerato un atto di vera e propria idolatria.
E perché è scritto "che non erano Dio'? Dopo tutto, gli
stregoni stessi sanno che i dèmoni abitano i mondi inferiori, per cui
che senso ha l'enfasi "che non erano Dio"? Il vero stregone che
invoca lo shed con i nomi impuri non sa forse che il dèmone è tale
e non è Dio (soprattutto i grandi stregoni, come lo erano gli Hartumei
Mitzraim, che vedevano lo shed e gli parlavano)?
Quindi si
allude ad un altro tipo di idolatria, quella in cui il fedele crede di servire
Dio mentre il suo servizio e le sue intenzioni "le shem Shamaim" sono
sbagliate. Quando il peccato sarà rivelato, costui capirà, a
posteriori, che il suo servizio a Dio era in effetti una forma di sacrificio ai
dèmoni e le sue preghiere, invece di salire in Alto scendevano agli
sheddim in basso. Tale fedele non sapeva di fare idolatria ed il suo pensiero
era rivolto al Fattore dell'universo. Dopo tutto, la profezia di Mosè,
la pace sia su di lui, è molto profonda e da essa si può capire
che il tipo di idolatria di cui si sono macchiati i figli d'Israele negli
ultimi tempi è subdolo, sottile e occultato. E ricordiamo ai nostri cari
lettori che la profezia di Mosè in Ha'azinu, come tutte le profezie di biasimo
nella Torà e nei profeti, parlano sempre di un tempo finale, dato che le
profezie negative non durano per sempre, ma il contenuto sarà capito alla
fine. Pertanto, diciamo che questi tipi di profezie si sono concluse con il
castigo della Shoà, ma la loro conoscenza e la rivelazione del contenuto
del peccato arriveranno solo quando avranno inizio i periodi di purificazione
del popolo di Israele, dopo l'avvento del Goel che fa ritornare dal peccato i
figli di Giacobbe. Le profezie di biasimo rivolte alle Nazioni finiranno dopo
il "Giorno del Signore grande e terribile" (il periodo alla fine
della Quarta Generazione), per cui è profetizzato: "Ecco, Io vi
mando il profeta Elia prima del Giorno del Signore grande e terribile"
(Malachi 3, 23).
Incredibile
è questo "dèi venuti di recente che i vostri padri
ignoravano". Analizziamolo bene. Generalmente, l'idolatria si manifesta come
una successione a catena, secondo quanto è scritto nel Secondo
Comandamento (Esodo 20, 4): "sono un Dio geloso che punisce il peccato dei
padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che Mi
odiano". Dopo tutto, il buddista riceve la tradizione del buddismo e il
cattolico riceve quella della Chiesa cattolica, e così avviene in tutte
le religioni. I Filistei ricevevano la tradizione religiosa dai sacerdoti di
Dagon, quindi è molto strana e incomprensibile l'espressione "dèi
che ignoravano". Si tratta di divinità che non esistevano prima e di
cui nessuno aveva mai sentito parlare, per cui il verso puntualizza
"dèi venuti di recente che i vostri padri ignoravano". Ma
poiché il peccato si riferisce al popolo di Israele, non c'è
dubbio che "i vostri padri" allude ai Saggi di Israele che
custodivano la tradizione, come gli Amoraim, i Tannaim, i Poskim, i Rabbini,
ossia i leader religiosi in ogni generazione. Questa allusione è
sorprendente e dolorosa, ma è molto importante per capire a posteriori in
che modo si siano macchiati del peccato di idolatria i leader del popolo
eletto, conoscitori della Torà scritta e orale. E sono necessari dei
riferimenti a questi versi, quando arriva il momento di sbarazzarsi del Peccato
Finale tramite la sua comprensione. Il Peccato Finale idolatra occultato ha
causato l'occultamento momentaneo del volto di Dio nel periodo della
Shoà. I figli d'Israele (rappresentati dai leader religiosi responsabili
della Santa Torà) non potevano immaginare la gravità del peccato
di cui si erano macchiati. Il peccato persiste anche dopo la Shoà fino
ai giorni della purificazione finale di Israele. Ed il Goel Finale, Haim,
è stato scelto e viene a Zion, attraverso i Segni della Gheulà
Shlemà, per i pentiti di Giacobbe, e rivela la verità e la
gravità del peccato idolatra nascosto, collegato al falso sistema
mistico del Libro dello Zohar, con la sua terminologia di Ein Sof, Tzimtzum,
Atzilut, Partzufim, Sefirot e via di seguito. Ecco "i nuovi dèi,
venuti di recente" che hanno contaminato la vera fede del Dio d'Israele in
questi ultimi 500 anni!
E quando,
alla mattina, Terah nel suo emporio di idoli entrò
e vide tutti
gli idoli a pezzi in viso si sbiancò
e con suo
figlio Abramo si infuriò:
"Perché
con la scure hai distrutto gli idoli miei ?"
E al padre
egli rispose: "Non incolparmi, padre mio,
è
stato l'idolo più grande, invidioso delle mie offerte
agli altri
dèi, che con la scure, nella sua furia,
li ha
frantumati senza pietà, la colpa è solo sua!"
"Smettila
di dir menzogne, figlio scellerato,
sai bene che
di creta e di argilla sono fatti
e privi sono
di spirito vitale
e non possono
alzarsi o mangiare
muoversi o
emozioni provare!"
"Allora
dimmi, padre mio, se le cose stanno così,
perché
tu li servi come fossero Dio?
Perché
ti inchini all'opera delle tue mani?
Come puoi
pregare ciò che tu stesso hai scolpito?"
Hanno occhi
e non vedono
hanno
orecchi e non sentono
hanno bocca
e non parlano
hanno mani e
non afferrano
hanno gambe
e non camminano.
Dio che
è in Alto tutto sa
e crea il
tutto e tutto fà.
E non ha
soci, padre mio,
poiché
non c'è nessun altro dio
e solo di Lui
ci dobbiam fidare
e nella Sua
salvezza confidare,
perché
Uno soltanto è il Creatore
e chi crede
agli idoli è un impostore.
Hanno occhi
e non vedono
hanno
orecchi e non sentono
hanno bocca
e non parlano
hanno mani e
non afferrano
hanno gambe
e non camminano.
Ti prego,
padre mio,
credi soltanto
in un Unico Dio!"
Purtroppo,
la fede d'Israele negli Ultimi Giorni si è contaminata. Il popolo ebraico,
responsabile della Torà, ha deviato dal vero sentiero per imboccare le
strade indicate da altri dèi. Ha sottoposto la sua discendenza ad una
divinità straniera emanata chiamandola "la mia femmina". E
quando il Signore ha chiamato "Israele, Israele", Israele non ha
risposto, perché era diventato una "generazione perversa" (dor
ta'apuchot) e (ibid. 32,16) "lo fecero ingelosire con dèi stranieri
e lo fecero sdegnare con le loro abominazioni". (Ibid. 32, 19) "Il
Signore vide e si sdegnò per l'ira che gli provocarono i Suoi figli e le
Sue figlie". E non si parla qui di un popolo straniero, ma di un popolo
che Dio aveva chiamato i Suoi figli e le Sue figlie, il popolo della
Torà che aveva abbandonato la Torà per rivolgersi a Partzufim
emanati, a nuovi dèi falsi, creati dal calamo di Moshe de Leon nel suo
libro impuro dello Zohar, idolatra come gli idoli di Terah fatti a pezzi dal
giovane Abramo.
Il popolo
(ibid. 32,15) che "abbandonò il Signore che lo aveva creato e
offese il Signore, Rocca della sua salvezza". Non è per delle
inezie che il nostro Dio ci ha castigati con la Shoà, non è per
errori banali che il Santo Benedetto ci ha puniti, ma perché Lo abbiamo
abbandonato, il Creatore di tutto il cosmo, eper seguire nuovi dèi, venuti
di recente. Abbiamo tralasciato la Rocca della nostra salvezza e abbiamo
invocato un dio che non è dio bensì uno shed di sotto. Non per
niente il Signore ha nascosto il Suo volto, non per niente ci ha consegnato ad
un popolo malvagio, non per niente Moshe Rabbenu vide nella sua profezia la
collera di Dio su di noi e disse (ibid. 21-22) "perciò ìo li
farò diventare gelosi di gente indegna di essere popolo; li farò
arrabbiare a causa di una nazione perversa. Poiché un fuoco brucia nella
Mia ira e arde fino alle profondità delli Sceol, divora il paese ed i
suoi prodotti e infiamma ai piedi dei monti". La fede di Israele si è
corrotta, contaminata, sporcata e avariata, poiché i figli d'Israele, i
detentori della Torà, hanno adottato la fede delle nuove Sefirot
emanate, hanno speculato con arroganza sui mondi al di sopra del Creatore, al
di sopra di ciò che è il nostro Dio, il Creatore di tutti i
mondi, che disse: "In principio Dio creò i cieli e la terra".
Non per niente bensì con piena e assoluta ragione, in quanto il Signore
nostro Dio ci disse: "Sii semplice di fede con il Signore Tuo Dio" (ibid.
18, 13).
Non a un
popolo estraneo il Signore disse (ibid. 32, 26-27): "Io li
disperderò farò cessare il loro ricordo dall'umanità; se
Io non temessi gli insulti del nemico che traviserebbe la causa delle loro
disgrazie dicendo: La nostra mano ha vinto e non è stato il Signore che
ha fatto tutto questo", bensì al Suo popolo Israele, il popolo che
vive per merito dei suoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe, il popolo che
è stato eletto per osservare la saggezza insegnata dal nostro Dio e la
mitzvà di non speculare su ciò che è in alto, ciò
che è in basso, ciò che è prima e ciò che è
dentro, seguendo la mitzvà del "sii semplice di fede con il tuo
Dio". Ma purtroppo essi hanno falsato tutta la Torà, hanno
contaminato tutta la Emunà, poiché (ibid. 28-29): "una
nazione scriteriata essi sono ed in essi non vi è discernimento; se
fossero saggi i figli d'Israele comprenderebbero questo, penserebbero al loro
futuro". Non per niente siamo stati esiliati, perché ci siamo fidati
del Libro dello Zohar e di tutta la sua falsa kabalà, e abbiamo sacrificato
ai dèmoni non a Dio per quattrocento anni fino ai giorni nostri!
Lèvati
nella Tua immensa, tremenda e mirabile misericordia, o Signore, nostro Dio, e
perdona il Tuo popolo Israele. Fa' cessare l'iniquità delle Nazioni
contro il Tuo popolo e fa' un nuovo e grande miracolo, per merito del Goel
Finale Haim; salva il Tuo popolo, tutta la Casa d'Israele e perdona i nostri
peccati, abbi pietà dei nostri corpi, delle nostre menti e delle nostre
anime; fa' che la Tua voce si senta in tutto il mondo, fino ai quattro angoli
dei cieli e della terra e risveglia i firmamenti in questo terzo giorno di
Succoth. Sgrida i nostri nemici e mostra loro la Tua potenza e i Tuoi prodigi.
Fallo per il tuo Santo Nome e in memoria del Tuo amore per il Goel Haim che hai
scelto e rimuovi la vergogna dal Tuo popolo. Unisci la voce di Giacobbe in
tutti i paesi e in tutti gli angoli della terra e innalza il Tuo popolo Israele
nel tuo amore. E ricorda il tuo servitore Mosè ed Elia, il profeta della
Tua redenzione, e agisci per il Tuo grande e terribile Nome, poiché sei
Tu l'Onnipotente, tutto creasti e tutto è sotto la Tua volontà. E
perdona e accetta la nostra espiazione e mostra la Tua grandezza che il mondo
ha dimenticato e incuti il timore nell'opera delle Tue mani tramite la Tua pietà
verso i figli d'Israele e aumenta la Tua misericordia su di loro, sui loro
figli e sui loro discendenti. E manda la vita e stabilisci la resurrezione per il
Tuo popolo e unisci lo spirito di tutto Israele, e opera in virtù del
Tuo Nome EHEYE ASHER EHEYE. E accresci la Tua fede nel mondo e ricorda
l'umiltà dei tuoi servi, e opera un grande miracolo, così come
è scritto (Deut. 32, 40): "Quando Io alzerò la Mia mano
verso il cielo, dicendo: Sulla Mia eternità Io giurerò".
Sulla vetta dei monti innalza il Tuo nome e redimi il Tuo popolo.
(Ibid.
39-43): "Or dunque guardate, soltanto Io sono il Signore e non c'è
altro Dio con Me, Io faccio morire e faccio rivivere, Io ho ferito ma Io risanerò
e non esiste chi possa salvare dalla Mia mano. Quando Io alzerò la Mia
mano verso il cielo, dicendo: Sulla Mia eternità Io giurerò, in
quanto affilerò la Mia lampeggiante spada e prenderò la giustizia
nella Mia mano. Mi vendicherò dei Miei nemici e ripagherò coloro
che Mi odiano. Farò inebriare di sangue le Mie frecce, la Mia spada
divorerà la carne e si inebrierà del sangue dei caduti e dei
prigionieri, delle teste scarmigliate dei nemici. Celebrate, o nazioni, il
popolo di Dio, poiché Egli vendicherà il sangue dei Suoi servi,
rivolgerà la Sua vendetta contro i Suoi nemici ed il Suo popolo
purificherà il suo paese". Amen e così sia. (Terminato nel
terzo giorno di Succoth, 17 settembre 2000, Beer Sheva)
Seconda
parte
Nel nostro
libro "Le Cinque Tavole del Patto" abbiamo spiegato a lungo l'errore in
buona fede che commise Aharon Ha Cohen quando lasciò che la moltitudine
mista (erev rav) costruisse il Vitello d'oro. Aharon, infatti, non capì
le intenzioni idolatre di chi richiedeva un dio che procedesse davanti a loro e
fu lui stesso ad erigere un altare e a proclamare "domani sarà festa
per il Signore" (Esodo, 32: 5).
L'episodio
del Vitello ci dimostra che anche delle buone intenzioni 'leshem shamaim'
possono condurre ad un oscuro errore e ad un grave peccato e l'azione finale è
di natura idolatra. Il punto principale nella nostra spiegazione che riguarda
il peccato di Aharon Ha Cohen viene per giustificare un eventuale allegerimento
della colpa nei confronti dei Rabbini e delle guide spirituali negli Ultimi Giorni,
per essersi macchiati del peccato finale idolatra del Libro dello Zohar e del
sistema di Atzilut, anche se ignari di essere in errore. Essi sono colpevoli
del peccato di idolatria perché hanno permesso all'opera dello spagnolo Moshe
de Leon di radicarsi nell'ebraismo; sono loro che hanno eretto un altare per il
libro definendolo "santo" e sono loro che hanno proclamato che il suo
studio è "una festa per il Signore", arrivando a dire che lo
Zohar e la successiva Kabalà porteranno il popolo di Israele alla sua
redenzione. Si tratta invece dell'Avon ha Ketz degli Ultimi Giorni che ha
condotto Israele alla Shoà, ba-avonot ha-rabim.
Il Vitello
d'Oro rappresenta il tipo di profezia della Santa Torà che si avvera
alla Fine dei Giorni [1] per cui
bisogna giustificare la buona fede e la purezza delle intenzioni di Aharon in
modo tale che si possano giustificare anche i rabbini che si sono macchiati di
un grave peccato senza volerlo; come nel sogno ricevuto da Solly Kamkhaji:
"Rabbi Haim Vital procedeva nella santità", cioè,
nonostante le verità che abbiamo spiegato sulla colpa e sul peccato di
associazione (shituf), presente nella sua opera cabalistica "Etz
Haim", bisogna però ricordare che egli agì convinto di
operare "le shem shamaim"; e possiamo così paragonare il suo
caso a quello del Sommo Sacerdote Aharon, per cui il peccato del Vitello ci
viene in aiuto per discolpare in parte il comportamento dei rabbini e dei capi
religiosi del popolo in questi ultimi 4-5 secoli. L'obiettivo storico profetico
dei "nuovi dèi, venuti di recente, che i vostri padri ignoravano"
è quello di fornire la chiave necessaria per comprendere ed estirpare il
"nuovo" tipo di idolatria che è uscito dalle mani di coloro
che vi sono poi rimasti intrappolati, e, senza la profezia di Mosè nel
cantico di "Ha'azinu", non avremmo saputo come spiegare il peccato
della Fine dei Giorni, considerando l'analogia fra l'errore di Aharon ha Cohen
e il peccato dei leader religiosi dei nostri tempi immersi nell''idolatria
della mistica cabalistica.
Il rabbino Yehie
Kapach apre il suo libro "Milhamot Ha Shem" (stampato a Gerusalemme
nel 1931 e subito messo al bando dall'estabilishment rabbinico, vicino ai
circoli cabalisti) con una domanda retorica: "Com'è possibile che
su ogni singola questione, su ogni dettaglio e su ogni norma i nostri Rabbini
di benedetta memoria spiegarono la loro halachà, e non la lasciarono senza
spiegazione dopo averla trattata nei minimi particolari, mentre su questa
questione che riguarda la nostra pura fede nella Torà, non hanno
ritenuto necessario definire dei confini molto netti per impedire al popolo di
Israele di inoltrarsi in un sistema fuorviante che osa parlare di
"shituf" (associare Dio ad altre entità) e "ribbui
reshuiot" (molteplicità di poteri), tramite una dottrina esoterica
che parla di contrazioni (tzimtzumim) ed emanazioni (atziluiot) divine,
avvenute prima dell'Atto della Creazione?
In altre
parole: esiste il divieto di indagare su ciò che era in esistenza prima
del Ma'assè Bereshit e i nostri Hachamim, zichram livrachà, come
i Poskim Rishonim e il grande Rambam nel suo "Morè Nevuchim" avvisano
a non trattare argomenti che potrebbero condurre ai peccati di associazione o
molteplicità di poteri; tuttavia, nonostante la loro messa in guardia,
non esiste una halachà chiara, netta e ordinata che proibisca di indagare
su tali argomenti.
Rav Kapah, pervaso
dal sacro zelo per la difesa dello Yihud ha Shem, accusa la dottrina dello
Zohar di rappresentare "i nuovi dèi, venuti di recente". Non
ci sono ulteriori elaborazioni da parte di rav Kapah sul perché i nostri
Rabbini non abbiano definito chiare halachot sul divieto di
"misticheggiare", per cui ci sentiamo in obbligo di approfondire il
tema dei "nuovi dèi venuti di recente", che non è stato
abbastanza chiarito per far capire ai Rabbini le parole di Mosè in
"Ha'azinu".
Nel contesto
della sua accusa ai detentori della Halachà, rav Kapah critica la
mancanza di buon senso dei rabbini, il fatto che non abbiano fatto una ricerca
critica e approfondita e abbiano accettato che lo Zohar sia stato scritto dall'insigne
Tanai Shimon bar Yochai. A noi è chiaro che in tutto ciò ci sia
la mano del Satan alla Fine dei Giorni. Rav Kapah ha perfettamente ragione a
censurare i Rabbini che fin dal principio non controllarono affatto le origini
del libro. La loro cecità ha fatto sì che i fedeli credessero ad
una storiella fantasiosa che neppure un bambino dotato di buon senso accetterebbe
e cioè che il libro (dello Zohar) fosse rimasto sepolto sotto la terra
di un paese straniero per più di 12 o 13 secoli fino a quando fu per
caso ritrovato nei lavori di scavo intrapresi dal re, che lo inviò ai
saggi ebrei del paese affinchè esprimessero la loro opinione; costoro
risposero che in tutta la Spagna c'era un solo rabbino, Moshe de Leon, che
poteva leggerlo ed interpretarlo... Cosa possiamo dire e come possiamo giustificarci
dato che il Signore ha trovato come punire il peccato dei Tuoi servi?!
Capitolo 51
da "Le Guerre del Signore" (pag.
152 nella versione tradotta in italiano): "Così bisogna proclamare
in modo chiaro che l'intera dottrina dello Zohar, relativa a Dio, contrasta con
la fede si R. Shimon b. Yochai che disse : "Chiunque associa il Nome di
Dio con qualsiasi altra cosa verrà estirpato dal mondo". E' una
volgare profanazione ritenere che il pio Tanai o chiunque altro tra i Saggi di
benedetta memoria abbia mai pensato o affermato che si debba servire zeir
anpin, congiungendolo nel pensiero al Signore nostro Dio, che sarebbe l'anima
di questi partzufim; inoltre, le preghiere ai partzufim andrebbero a questa
"neshamà" che è parte dell'Ein Sof; che ognuno dovrebbe
unire i partzufim maschili e femminili, rappresentati nel Tetragramma (in cui
YOD è Hochmà, nominato Aba – HE è Binà, nominata
Ema – VAV è Tiferet, nominato Zeir Anpin – HE è Malchut, nominata
Nukve). E quando essi recitano lo Shemà, ecco che "Shemà
Israel Adonai" va riferito ad Aba, "Elohenu" va riferito ad Ema,
il secondo "Adonai" va riferito a Zeir Anpin –Tiferet e "Ehad"
va riferito a Malchut. E, infine, bisogna congiungere i quattro per farli
diventare uno! (Zohar, Vaehannan, 263, 71). Per loro Yihud (Unità)
significa congiungere idealmente le diverse categorie immaginate nel loro pensiero
in forma di "luci separate" che diventano alla fine un'unità.
Per questo essi recitano nelle loro preghiere: "Per congiungere Kudshe Brich
Hu con Shechinte" ossia per unire il nome YOD con la HE. Nel pronunciare
questa formula, essi devono tenere in mente aba, ema, zeir e nukve, indicati
nel Tetragramma insieme con arich e atik, accennati nel punto della YOD. Quando
i Saggi dissero che un sacrificio veniva offerto per 6 motivi ossia per il
sacrificio in sé, per l'offerente, per Ha Shem, per il fuoco, per l'incenso
e per il piacere (la Ghemarà spiega che il piacere è quello di
Dio nel vedere adempiuta la Sua volontà), come mai non inclusero "per
congiungere Kudshe Brich Hu con Shechinte"? Il motivo è semplice: i
Saggi di benedetta memoria ritenevano che il nostro Dio è Unico, di
un'unità assoluta, dissimile da qualsiasi altra unità, per cui
non c'è bisogno di congiungerLo e unirLo da parti fra loro separate,
né tantomeno, come dichiarano i cabalisti, associarLo a vari pertzufim diversi
tra loro! E' proibito fare entrare queste idee blasfeme nei nostri cuori che
sono del tutto estranee alla Santa Torà e mai fummo comandati di unire o
associare Ha Shem ad una qualsiasi creazione, dato che a noi spetta conoscere e
credere che Dio è Uno come stà scritto: "E riconoscerai oggi
e lo imprimerai nel tuo cuore che Ha Shem è il nostro Dio nei cieli al
di sopra e sulla terra di sotto né vi è altri con Lui".
Una nuova
forma di idolatria è stata ideata con il libro dello Zohar, "nuovi
dèi venuti di recente" tramite la nuova dottrina di Atzilut, una
nuova forma di pensiero priva di fondamento, uscita dall'interpretazione
fasulla della YOD del Tetragramma. La YOD è diventata "Hochmat ha
Atzilut" nel mondo delle Emanazioni. O insulsi cabalisti, chi vi ha
chiesto di indagare su ciò che c'era prima della creazione del mondo?
Dalla YOD che ha il valore di 10 avete creato il mondo delle 10 Sefirot
emanatesi dall'Ein Sof! E così dal nulla avete dato forma a 10 nuove
divinità che si sono contratte dal loro Emanatore, Dio ci guardi e
liberi da tanta idolatria. Eppure non sapevate come trattare questi 10
dèi emanati, nuovi (di 750 anni), venuti di recente (dalla Spagna), e invece di credere che
fossero altri dèi, avete creduto che avessero una loro statura fisica
(shiur koma), bar minan. Possa Dio avere pietà del Suo popolo Israele, comandato
nella fede pura e semplice, nella fede in un Dio Unico, che è stato
suddiviso e associato a più unità. Ascolta, Israele, il Signore nostro
Dio il Signore è Uno. Invece di servire il Signore con semplicità,
avete infarcito i vostri libri di preghiera con combinazioni di Nomi, con
strane punteggiature, avete cambiato le usanze dei nostri padri, avete
formulato nuove intenzioni nelle vostre preghiere sui Quattro Mondi e
"sacrificarono ai dèmoni che non erano Dio".
Le persone
semplici di fede sono le vittime cadute nella trappola che hanno perduto la
virtù del "sii semplice di fede con il Signore, tuo Dio" e
hanno trasgredito la Legge di Dio inconsapevolmente, senza rendersi conto di pregare
altri dèi. Poveretto il popolo che è rimasto invischiato nelle
reti dei cabalisti gerosolimitani, così orgogliosi dei loro mondi pieni
di divinità straniere.
Poveri i
fedeli che si sono imbrattati di emanazioni divine e hanno oltrepassato i
limiti dell'atto della Creazione non riuscendo più a distinguere fra
cieli e terra, hanno confuso tutti i linguaggi, fino a quando arriva il Goel a
Zion per far tornare dal peccato i figli di Giacobbe per portare ad Israele un
linguaggio chiaro. Nell'anno 2000 la situazione è ancora grave e alle
porte del 2001 l'ebraismo intero è in pieno subbuglio, dalla testa ai
piedi, e l'emporio di Terach è ancora aperto e c'è bisogno delle
strategie di un giovane Abramo per far tornare alla ragione il suo genitore
idolatra.
La menzogna
copre la verità e una benda che copre gli occhi non ci permette di
vederla. La fede non tollera la superbia e Dio non avrà pietà
delle lingue altezzose. È arrivato il tempo: sarete confortati se
ascolterete il consiglio: tutti coloro che diffondono le menzogne della falsa
Kabalà non troveranno la verità, perché la Torà
è Santa e non sopporta altri dèi. Così come Aharon ha
Cohen fu salvato per merito della preghiera di Mosè, allo stesso modo il
popolo d'Israele verrà salvato dalle tenebre dell'errore per merito del
Goel Finale, Haim, se rimuoverà gli dèi stranieri per prepararsi
a salire a Beit El (la Casa di Dio).
Poiché
essi hanno occhi emanati ma non vedono
hanno
orecchi emanati ma non sentono
hanno la
bocca di Malchut ma non parlano
hanno mani
emanate ma non afferrano
hanno gambe
emanate ma non camminano
A chi pregate?
Sii semplice
di fede con il Signore tuo Dio.
Beer Sheva,
19 Teveth 5760, 19 ottobre 2000, Lago di Sale 3953
[1] Ciò è dovuto al fatto che la
confusione di base in essa rimane irrisolta nella Torà stessa e nella
Tradizione, fino a quando non viene rivelato il peccato di Atzilut. Solo allora
si potrà comprendere il peccato del Vitello, che racchiudeva la dottrina
di Emanazione della religione degli Hartumei Mitzraim e dell'erev rav
(quantunque non fosse chiamata con tale nome). La dottrina di Atzilut e la
successiva terminologia compaiono nel Libro dello Zohar, ma i Saggi non videro
in essa dei "nuovi dèi, di recente venuti, che i vostri padri
ignoravano".