Autore: Peretz Green

Traduzione dall'ebraico: Davide Levi

 

Nuovi dèi venuti di recente

 

Prima Parte

 

Tutto iniziò quattro millenni fa

Abramo con Terah discuteva e gli diceva:

"Ascolta, babbo, perché gli idoli modelli

e a loro ti prostri con pensieri belli?

Non sai forse di far dell'idolatria?

dalla pietra li scolpisci con maestria

per dar loro le forme degli animali della fattoria.

Hanno occhi e non vedono

hanno orecchi e non sentono

hanno bocca e non parlano

hanno mani e non afferrano

hanno gambe e non camminano.

Dimmi, babbo, chi preghiamo?

Dimmi, babbo, che cosa fai?

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Nella cantica di Ha'azinu ci sono molti segni profetici che riguardano forme diverse di idolatria in cui sono caduti i figli d'Israele in questi ultimi secoli fino ai giorni nostri (Deut. 32): 16. "Lo fecero ingelosire con dèi stranieri e Lo fecero sdegnare con le loro abominazioni". 17. Non riconobbero Dio, sacrificarono ai dèmoni che non erano Dio, a nuovi dèi venuti di recente, che i vostri padri ignoravano. 18. Il Signore che ti aveva creato dimenticasti ed il Signore che ti aveva infuso vigore obliasti. 19. Il Signore vide e si colmò d'ira per le azioni dei Suoi figli e delle Sue figlie. 20. E disse: "Nasconderò loro il mio volto e vedrò che fine faranno, poiché sono una generazione perversa, figli senza fede. 21. Essi Mi fecero provar gelosia per chi non era Dio, Mi fecero adirare con le loro futili divinità, perciò Io li farò diventare gelosi di gente indegna di esser popolo; li farò adirare tramite una nazione perversa.

"Che fine faranno" allude alla Shoà (ba-avonot ha-rabbim) che rappresenta la fine del lungo periodo di 400 anni, chiamato "Aharit ha Yamim" (la Fine dei Giorni) per Israele. Si evince pertanto che in detto periodo è avvenuto il principale peccato di Israele, culminato con l'Olocausto; esso riguarda solo il popolo di Israele e non le Nazioni del mondo, dato che la Fine dei Giorni (la Quarta Generazione) per le Nazioni del mondo arriva in seguito come spiegheremo più avanti ed è interamente associata al peccato di idolatria (nei Profeti tale peccato viene nominato "avon ketz", il peccato finale).

Se si fosse trattato dei tempi del Primo Tempio, è risaputo che Israele cadde nel peccato di idolatria, mentre ai tempi del Secondo Tempio non esistevano più culti idolatri ed anche nel lungo periodo dell'esilio, il popolo ebraico non si macchiò di culti idolatri verso statue o divinità visibili. Pur tuttavia, i versi della profezia di Mosè, alav ha shalom, in "Ha'azinu" indicano il peccato di idolatria alla Fine dei Giorni, per cui, secondo la nostra interpretazione, permane tale grave e terribile peccato di idolatria che riguarda questi ultimi 400 anni fino alla Shoà. Il peccato, come detto, non è noto, perché se i Saggi e i Rabbini d'Israele, lo avessero riconosciuto lo avrebbero estirpato completamente dalle sue radici; né si tratta di un altro peccato radicato nell'idolatria come potrebbe essere la collera o l'odio gratuito o la lussuria o l'amore per il denaro e così via, dal momento che tutti i peccati hanno sempre una radice nel servizio ad "altri dèi", come ci indica il secondo comandamento. Pertanto, siamo qui di fronte ad un'idolatria vera e propria ma pur sempre occultata, ossia, il peccato di idolatria avviene senza che il popolo se ne renda conto. L'estabilishment rabbinico di quest'ultimo secolo ha prima emarginato e poi boicottato il grande Hacham yemenita Yehye ben Shlomo El Kapah, autore del libro "Milhamot Ha Shem" (edito a Gerusalemme nel 1931), che mette a nudo l'idolatria presente nel libro dello Zohar e della susseguente Kabalà. I suoi detrattori sostengono che "Atzilut" è un argomento segreto che precede la creazione e che Dio nascose il Suo volto durante la Shoà. Solo ora, con l'apertura della Redenzione Finale, abbiamo ricevuto le Chiavi per svelare e correggere questo terribile peccato ancora presente nell'ebraismo.

E aggiungiamo qui che "dopo il tempo della fine" ha inizio il tempo del Nuovo Patto Completo, profetizzato da Geremia (31).

"poiché essi hanno violato il Mio patto benché Io fossi il loro Signore" (Geremia 31: 32): La violazione del Patto è causata da un atto di idolatria; tuttavia, il Santo Benedetto che è "il Signore del popolo" non può venir meno, hass ve shalom, alle promesse date ai Patriarchi e riportate nella Torà e nei Profeti, per cui le mantiene tramite un Nuovo Patto Completo dopo aver scelto il Goel Finale per la Gheulà Shlemà. In altre parole, solo al momento della Redenzione Finale viene corretto il Peccato della Fine, la cui gravità non è affatto nota ai figli d'Israele. Ed è anche scritto in Isaia (59, 20): "Ed il Goel viene a Sion per coloro che si pentono per il peccato di Giacobbe" dove si fa allusione al peccato che il popolo di Giacobbe ignora, altrimenti, se lo avessero conosciuto non era necessario che il Goel li facesse tornare a Dio. Pur tuttavia, è proprio il Goel Finale che deve rivelare al popolo il peccato nascosto che va corretto e ciò a motivo del terribile occultamento della Fine dei Giorni. Una volta corretto il peccato, Dio perdonerà il Suo popolo e non glielo menzionerà più.

Per quanto riguarda la conoscenza dei tempi, la Shoà è l'unico terribile "momento" nella storia di Israele in cui Dio si è occultato, come indicato nei versi di Isaia (54, 7-8): "Per un breve istante Io ti ho abbandonato, ma con immensa compassione ti raccoglierò. In un accesso di ira ti ho nascosto momentaneamente il Mio volto, ma con amore eterno avrò pietà di te, dice il Signore, il Tuo redentore". L'anno 1945 è la Fine del Minuto, ed è anche la fine del periodo di Aharit ha Yamim per Israele. Dal 1945 al 1948 trascorrono i "tre giorni" prima del periodo della resurrezione del popolo ebraico, iniziato con la fondazione dello Stato di Israele e la raccolta degli esiliati dai quattro angoli della terra (Come implicito nel libro di Osea 6:2: "Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza"). Dal 1948, comincia anche il periodo dei "giorni messianici" che dura 100 anni secondo le indicazioni dei Segni Completi, ed è anche il tempo della purificazione di Israele fino al suo arrivo a Beit El, come scritto nella Torà (Genesi, 35, 2): "Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli ch'erano al suo seguito: Rimuovete gli dèi stranieri che sono fra di voi, purificatevi e cambiatevi gli abiti".

Non un singolo periodo ma più periodi di purificazione, fino a quando il popolo di Giacobbe si corregge, si purifica ed esce dalla sua chiusura per rigenerarsi tramite un nuovo spirito, un nuovo cuore e una nuova santità collegata al Patto Completo entrando a Beit El, nell'edificio del Terzo Tempio. In generale, sono 100 anni: dal 1948 (nascita dello Stato di Israele) al 2047, e non è un caso che sia un secolo, come profeticamente si fa allusione quando nacque Isacco con nostro padre Abramo che aveva 100 anni. In effetti, tramite la nuova kabalà della Redenzione Finale, sappiamo della venuta del Goel Finale, Haim, nel 35esimo anno. I Segni Completi sono scesi all'inizio del periodo di 65 anni per indicarci che la Quarta Generazione è generale per il mondo e si protrae fino al 2047. Il tempo della costruzione del Tempio avviene alla fine, quando si sono realizzate tutte le condizioni storiche per Israele e per il mondo, dopo il Grande e Terribile Giorno del Signore. Se il periodo di 65 anni sembra lungo, non è tale se si considerano i grandi cambiamenti necessari per la Redenzione Completa. Si tratta, invece, di un periodo storico breve e concentrato, la cui rapidità non ha paragoni in tutta la storia, né prima né dopo, ed è il preludio per i periodi redenzionali che seguiranno. Possiamo affermare che il mondo sia ancora lontano dalla Redenzione; in primis, Israele, che fino ad ora ignora l'iniquità del peccato idolatra in cui è caduto negli ultimi tempi, peccato che si protrae fino ai tempi della purificazione, dato che è tuttora presente nell'ebraismo rabbinico e halachico e contamina la vera fede monoteista. "La Guerra di Dio" è dura e ha lo scopo di portare tutto Israele alla conoscenza, al pentimento e alla purificazione. Bisogna pertanto stabilire una Nuova Legge per Israele e per le nazioni, che sono lontani dalle vie della Halachà e un Nuovo Rito per annunciare le nuove meravigliose mishnayot della Redenzione Finale, come spiegato negli scritti di Sefer Mishnat Haim. Bisogna annunciare e rivelare il periodo storico del nome ASHER di EHEYE ASHER EHEYE che racchiude le vere origini del Cristianesimo fino ad ora sconosciute, tramite il Segno dell'Asino che mangia il Pane in Israele e nel mondo e la spiegazione dei nuovi messaggi profetici connessi alla terribile Quarta Generazione. Bisogna annunciare il meraviglioso ministero del Goel Haim, il Giudice Unto nel Regno dei Cieli, che è risorto nel Segno Completo della Resurrezione e spiega il Libro delle Stelle rivelato nella Gheulà Shlemà. Bisogna rivelare la Nuova Luce del Terzo Tempio tramite lo scritto Perush Beer Sheva, per annunciare e spiegare la vera Nuova Kabalà del Grande Pesce Leviathan e far gioire il mondo con le gustose porzioni offerte nel banchetto a cui sono invitati i Giusti che vivono nella loro fede. Queste sono le novità redenzionali per il popolo di Israele e per le nazioni meritevoli.

E Terah si adirò con Abramo e gli disse:

"Sei davvero un monello, figlio mio,

non sai forse che gli dèi che invochiamo

ci proteggono in virtù delle lodi che a loro innalziamo?".

Dopo tutto, Abramo era un bambino di sette anni soltanto,

ma il Creatore della natura nel suo cuoricino la verità ispirò.

E avvenne così che una lezione di vita per suo padre ideò

per fargli capire che quel pensiero all'errore portava.

Hanno occhi e non vedono

hanno orecchi e non sentono

hanno bocca e non parlano

hanno mani e non afferrano

hanno gambe e non camminano.

Dimmi, babbo, chi preghiamo?

Dimmi, babbo, che cosa fai?

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La prima condizione è molto difficile: "per coloro che si pentono per il peccato di Giacobbe" – ossia far pentire i figli d'Israele per il peccato nascosto di idolatria che ha fatto sì che Ha Shem nascondesse il suo volto; l'allusione la troviamo nel verso: "sacrificarono ai dèmoni che non erano Dio, a nuovi dèi venuti di recente, che i vostri padri ignoravano". Ecco che il verso accenna alla stregoneria, perché, come è ben noto, chi fa kishuf sacrifica agli sheddim e il culto ai dèmoni è considerato un atto di vera e propria idolatria. E perché è scritto "che non erano Dio'? Dopo tutto, gli stregoni stessi sanno che i dèmoni abitano i mondi inferiori, per cui che senso ha l'enfasi "che non erano Dio"? Il vero stregone che invoca lo shed con i nomi impuri non sa forse che il dèmone è tale e non è Dio (soprattutto i grandi stregoni, come lo erano gli Hartumei Mitzraim, che vedevano lo shed e gli parlavano)?

Quindi si allude ad un altro tipo di idolatria, quella in cui il fedele crede di servire Dio mentre il suo servizio e le sue intenzioni "le shem Shamaim" sono sbagliate. Quando il peccato sarà rivelato, costui capirà, a posteriori, che il suo servizio a Dio era in effetti una forma di sacrificio ai dèmoni e le sue preghiere, invece di salire in Alto scendevano agli sheddim in basso. Tale fedele non sapeva di fare idolatria ed il suo pensiero era rivolto al Fattore dell'universo. Dopo tutto, la profezia di Mosè, la pace sia su di lui, è molto profonda e da essa si può capire che il tipo di idolatria di cui si sono macchiati i figli d'Israele negli ultimi tempi è subdolo, sottile e occultato. E ricordiamo ai nostri cari lettori che la profezia di Mosè in Ha'azinu, come tutte le profezie di biasimo nella Torà e nei profeti, parlano sempre di un tempo finale, dato che le profezie negative non durano per sempre, ma il contenuto sarà capito alla fine. Pertanto, diciamo che questi tipi di profezie si sono concluse con il castigo della Shoà, ma la loro conoscenza e la rivelazione del contenuto del peccato arriveranno solo quando avranno inizio i periodi di purificazione del popolo di Israele, dopo l'avvento del Goel che fa ritornare dal peccato i figli di Giacobbe. Le profezie di biasimo rivolte alle Nazioni finiranno dopo il "Giorno del Signore grande e terribile" (il periodo alla fine della Quarta Generazione), per cui è profetizzato: "Ecco, Io vi mando il profeta Elia prima del Giorno del Signore grande e terribile" (Malachi 3, 23).

Incredibile è questo "dèi venuti di recente che i vostri padri ignoravano". Analizziamolo bene. Generalmente, l'idolatria si manifesta come una successione a catena, secondo quanto è scritto nel Secondo Comandamento (Esodo 20, 4): "sono un Dio geloso che punisce il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che Mi odiano". Dopo tutto, il buddista riceve la tradizione del buddismo e il cattolico riceve quella della Chiesa cattolica, e così avviene in tutte le religioni. I Filistei ricevevano la tradizione religiosa dai sacerdoti di Dagon, quindi è molto strana e incomprensibile l'espressione "dèi che ignoravano". Si tratta di divinità che non esistevano prima e di cui nessuno aveva mai sentito parlare, per cui il verso puntualizza "dèi venuti di recente che i vostri padri ignoravano". Ma poiché il peccato si riferisce al popolo di Israele, non c'è dubbio che "i vostri padri" allude ai Saggi di Israele che custodivano la tradizione, come gli Amoraim, i Tannaim, i Poskim, i Rabbini, ossia i leader religiosi in ogni generazione. Questa allusione è sorprendente e dolorosa, ma è molto importante per capire a posteriori in che modo si siano macchiati del peccato di idolatria i leader del popolo eletto, conoscitori della Torà scritta e orale. E sono necessari dei riferimenti a questi versi, quando arriva il momento di sbarazzarsi del Peccato Finale tramite la sua comprensione. Il Peccato Finale idolatra occultato ha causato l'occultamento momentaneo del volto di Dio nel periodo della Shoà. I figli d'Israele (rappresentati dai leader religiosi responsabili della Santa Torà) non potevano immaginare la gravità del peccato di cui si erano macchiati. Il peccato persiste anche dopo la Shoà fino ai giorni della purificazione finale di Israele. Ed il Goel Finale, Haim, è stato scelto e viene a Zion, attraverso i Segni della Gheulà Shlemà, per i pentiti di Giacobbe, e rivela la verità e la gravità del peccato idolatra nascosto, collegato al falso sistema mistico del Libro dello Zohar, con la sua terminologia di Ein Sof, Tzimtzum, Atzilut, Partzufim, Sefirot e via di seguito. Ecco "i nuovi dèi, venuti di recente" che hanno contaminato la vera fede del Dio d'Israele in questi ultimi 500 anni!

 

E quando, alla mattina, Terah nel suo emporio di idoli entrò

e vide tutti gli idoli a pezzi in viso si sbiancò

e con suo figlio Abramo si infuriò:

"Perché con la scure hai distrutto gli idoli miei ?"

E al padre egli rispose: "Non incolparmi, padre mio,

è stato l'idolo più grande, invidioso delle mie offerte

agli altri dèi, che con la scure, nella sua furia,

li ha frantumati senza pietà, la colpa è solo sua!"

"Smettila di dir menzogne, figlio scellerato,

sai bene che di creta e di argilla sono fatti

e privi sono di spirito vitale

e non possono alzarsi o mangiare

muoversi o emozioni provare!"

"Allora dimmi, padre mio, se le cose stanno così,

perché tu li servi come fossero Dio?

Perché ti inchini all'opera delle tue mani?

Come puoi pregare ciò che tu stesso hai scolpito?"

Hanno occhi e non vedono

hanno orecchi e non sentono

hanno bocca e non parlano

hanno mani e non afferrano

hanno gambe e non camminano.

Dio che è in Alto tutto sa

e crea il tutto e tutto fà.

E non ha soci, padre mio,

poiché non c'è nessun altro dio

e solo di Lui ci dobbiam fidare

e nella Sua salvezza confidare,

perché Uno soltanto è il Creatore

e chi crede agli idoli è un impostore.

Hanno occhi e non vedono

hanno orecchi e non sentono

hanno bocca e non parlano

hanno mani e non afferrano

hanno gambe e non camminano.

Ti prego, padre mio,

credi soltanto in un Unico Dio!"

 

Purtroppo, la fede d'Israele negli Ultimi Giorni si è contaminata. Il popolo ebraico, responsabile della Torà, ha deviato dal vero sentiero per imboccare le strade indicate da altri dèi. Ha sottoposto la sua discendenza ad una divinità straniera emanata chiamandola "la mia femmina". E quando il Signore ha chiamato "Israele, Israele", Israele non ha risposto, perché era diventato una "generazione perversa" (dor ta'apuchot) e (ibid. 32,16) "lo fecero ingelosire con dèi stranieri e lo fecero sdegnare con le loro abominazioni". (Ibid. 32, 19) "Il Signore vide e si sdegnò per l'ira che gli provocarono i Suoi figli e le Sue figlie". E non si parla qui di un popolo straniero, ma di un popolo che Dio aveva chiamato i Suoi figli e le Sue figlie, il popolo della Torà che aveva abbandonato la Torà per rivolgersi a Partzufim emanati, a nuovi dèi falsi, creati dal calamo di Moshe de Leon nel suo libro impuro dello Zohar, idolatra come gli idoli di Terah fatti a pezzi dal giovane Abramo.

Il popolo (ibid. 32,15) che "abbandonò il Signore che lo aveva creato e offese il Signore, Rocca della sua salvezza". Non è per delle inezie che il nostro Dio ci ha castigati con la Shoà, non è per errori banali che il Santo Benedetto ci ha puniti, ma perché Lo abbiamo abbandonato, il Creatore di tutto il cosmo, eper seguire nuovi dèi, venuti di recente. Abbiamo tralasciato la Rocca della nostra salvezza e abbiamo invocato un dio che non è dio bensì uno shed di sotto. Non per niente il Signore ha nascosto il Suo volto, non per niente ci ha consegnato ad un popolo malvagio, non per niente Moshe Rabbenu vide nella sua profezia la collera di Dio su di noi e disse (ibid. 21-22) "perciò ìo li farò diventare gelosi di gente indegna di essere popolo; li farò arrabbiare a causa di una nazione perversa. Poiché un fuoco brucia nella Mia ira e arde fino alle profondità delli Sceol, divora il paese ed i suoi prodotti e infiamma ai piedi dei monti". La fede di Israele si è corrotta, contaminata, sporcata e avariata, poiché i figli d'Israele, i detentori della Torà, hanno adottato la fede delle nuove Sefirot emanate, hanno speculato con arroganza sui mondi al di sopra del Creatore, al di sopra di ciò che è il nostro Dio, il Creatore di tutti i mondi, che disse: "In principio Dio creò i cieli e la terra". Non per niente bensì con piena e assoluta ragione, in quanto il Signore nostro Dio ci disse: "Sii semplice di fede con il Signore Tuo Dio" (ibid. 18, 13).

Non a un popolo estraneo il Signore disse (ibid. 32, 26-27): "Io li disperderò farò cessare il loro ricordo dall'umanità; se Io non temessi gli insulti del nemico che traviserebbe la causa delle loro disgrazie dicendo: La nostra mano ha vinto e non è stato il Signore che ha fatto tutto questo", bensì al Suo popolo Israele, il popolo che vive per merito dei suoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe, il popolo che è stato eletto per osservare la saggezza insegnata dal nostro Dio e la mitzvà di non speculare su ciò che è in alto, ciò che è in basso, ciò che è prima e ciò che è dentro, seguendo la mitzvà del "sii semplice di fede con il tuo Dio". Ma purtroppo essi hanno falsato tutta la Torà, hanno contaminato tutta la Emunà, poiché (ibid. 28-29): "una nazione scriteriata essi sono ed in essi non vi è discernimento; se fossero saggi i figli d'Israele comprenderebbero questo, penserebbero al loro futuro". Non per niente siamo stati esiliati, perché ci siamo fidati del Libro dello Zohar e di tutta la sua falsa kabalà, e abbiamo sacrificato ai dèmoni non a Dio per quattrocento anni fino ai giorni nostri!

Lèvati nella Tua immensa, tremenda e mirabile misericordia, o Signore, nostro Dio, e perdona il Tuo popolo Israele. Fa' cessare l'iniquità delle Nazioni contro il Tuo popolo e fa' un nuovo e grande miracolo, per merito del Goel Finale Haim; salva il Tuo popolo, tutta la Casa d'Israele e perdona i nostri peccati, abbi pietà dei nostri corpi, delle nostre menti e delle nostre anime; fa' che la Tua voce si senta in tutto il mondo, fino ai quattro angoli dei cieli e della terra e risveglia i firmamenti in questo terzo giorno di Succoth. Sgrida i nostri nemici e mostra loro la Tua potenza e i Tuoi prodigi. Fallo per il tuo Santo Nome e in memoria del Tuo amore per il Goel Haim che hai scelto e rimuovi la vergogna dal Tuo popolo. Unisci la voce di Giacobbe in tutti i paesi e in tutti gli angoli della terra e innalza il Tuo popolo Israele nel tuo amore. E ricorda il tuo servitore Mosè ed Elia, il profeta della Tua redenzione, e agisci per il Tuo grande e terribile Nome, poiché sei Tu l'Onnipotente, tutto creasti e tutto è sotto la Tua volontà. E perdona e accetta la nostra espiazione e mostra la Tua grandezza che il mondo ha dimenticato e incuti il timore nell'opera delle Tue mani tramite la Tua pietà verso i figli d'Israele e aumenta la Tua misericordia su di loro, sui loro figli e sui loro discendenti. E manda la vita e stabilisci la resurrezione per il Tuo popolo e unisci lo spirito di tutto Israele, e opera in virtù del Tuo Nome EHEYE ASHER EHEYE. E accresci la Tua fede nel mondo e ricorda l'umiltà dei tuoi servi, e opera un grande miracolo, così come è scritto (Deut. 32, 40): "Quando Io alzerò la Mia mano verso il cielo, dicendo: Sulla Mia eternità Io giurerò". Sulla vetta dei monti innalza il Tuo nome e redimi il Tuo popolo.

(Ibid. 39-43): "Or dunque guardate, soltanto Io sono il Signore e non c'è altro Dio con Me, Io faccio morire e faccio rivivere, Io ho ferito ma Io risanerò e non esiste chi possa salvare dalla Mia mano. Quando Io alzerò la Mia mano verso il cielo, dicendo: Sulla Mia eternità Io giurerò, in quanto affilerò la Mia lampeggiante spada e prenderò la giustizia nella Mia mano. Mi vendicherò dei Miei nemici e ripagherò coloro che Mi odiano. Farò inebriare di sangue le Mie frecce, la Mia spada divorerà la carne e si inebrierà del sangue dei caduti e dei prigionieri, delle teste scarmigliate dei nemici. Celebrate, o nazioni, il popolo di Dio, poiché Egli vendicherà il sangue dei Suoi servi, rivolgerà la Sua vendetta contro i Suoi nemici ed il Suo popolo purificherà il suo paese". Amen e così sia. (Terminato nel terzo giorno di Succoth, 17 settembre 2000, Beer Sheva)

 

Seconda parte

 

Nel nostro libro "Le Cinque Tavole del Patto" abbiamo spiegato a lungo l'errore in buona fede che commise Aharon Ha Cohen quando lasciò che la moltitudine mista (erev rav) costruisse il Vitello d'oro. Aharon, infatti, non capì le intenzioni idolatre di chi richiedeva un dio che procedesse davanti a loro e fu lui stesso ad erigere un altare e a proclamare "domani sarà festa per il Signore" (Esodo, 32: 5).

L'episodio del Vitello ci dimostra che anche delle buone intenzioni 'leshem shamaim' possono condurre ad un oscuro errore e ad un grave peccato e l'azione finale è di natura idolatra. Il punto principale nella nostra spiegazione che riguarda il peccato di Aharon Ha Cohen viene per giustificare un eventuale allegerimento della colpa nei confronti dei Rabbini e delle guide spirituali negli Ultimi Giorni, per essersi macchiati del peccato finale idolatra del Libro dello Zohar e del sistema di Atzilut, anche se ignari di essere in errore. Essi sono colpevoli del peccato di idolatria perché hanno permesso all'opera dello spagnolo Moshe de Leon di radicarsi nell'ebraismo; sono loro che hanno eretto un altare per il libro definendolo "santo" e sono loro che hanno proclamato che il suo studio è "una festa per il Signore", arrivando a dire che lo Zohar e la successiva Kabalà porteranno il popolo di Israele alla sua redenzione. Si tratta invece dell'Avon ha Ketz degli Ultimi Giorni che ha condotto Israele alla Shoà, ba-avonot ha-rabim.

Il Vitello d'Oro rappresenta il tipo di profezia della Santa Torà che si avvera alla Fine dei Giorni [1] per cui bisogna giustificare la buona fede e la purezza delle intenzioni di Aharon in modo tale che si possano giustificare anche i rabbini che si sono macchiati di un grave peccato senza volerlo; come nel sogno ricevuto da Solly Kamkhaji: "Rabbi Haim Vital procedeva nella santità", cioè, nonostante le verità che abbiamo spiegato sulla colpa e sul peccato di associazione (shituf), presente nella sua opera cabalistica "Etz Haim", bisogna però ricordare che egli agì convinto di operare "le shem shamaim"; e possiamo così paragonare il suo caso a quello del Sommo Sacerdote Aharon, per cui il peccato del Vitello ci viene in aiuto per discolpare in parte il comportamento dei rabbini e dei capi religiosi del popolo in questi ultimi 4-5 secoli. L'obiettivo storico profetico dei "nuovi dèi, venuti di recente, che i vostri padri ignoravano" è quello di fornire la chiave necessaria per comprendere ed estirpare il "nuovo" tipo di idolatria che è uscito dalle mani di coloro che vi sono poi rimasti intrappolati, e, senza la profezia di Mosè nel cantico di "Ha'azinu", non avremmo saputo come spiegare il peccato della Fine dei Giorni, considerando l'analogia fra l'errore di Aharon ha Cohen e il peccato dei leader religiosi dei nostri tempi immersi nell''idolatria della mistica cabalistica.

Il rabbino Yehie Kapach apre il suo libro "Milhamot Ha Shem" (stampato a Gerusalemme nel 1931 e subito messo al bando dall'estabilishment rabbinico, vicino ai circoli cabalisti) con una domanda retorica: "Com'è possibile che su ogni singola questione, su ogni dettaglio e su ogni norma i nostri Rabbini di benedetta memoria spiegarono la loro halachà, e non la lasciarono senza spiegazione dopo averla trattata nei minimi particolari, mentre su questa questione che riguarda la nostra pura fede nella Torà, non hanno ritenuto necessario definire dei confini molto netti per impedire al popolo di Israele di inoltrarsi in un sistema fuorviante che osa parlare di "shituf" (associare Dio ad altre entità) e "ribbui reshuiot" (molteplicità di poteri), tramite una dottrina esoterica che parla di contrazioni (tzimtzumim) ed emanazioni (atziluiot) divine, avvenute prima dell'Atto della Creazione?

In altre parole: esiste il divieto di indagare su ciò che era in esistenza prima del Ma'assè Bereshit e i nostri Hachamim, zichram livrachà, come i Poskim Rishonim e il grande Rambam nel suo "Morè Nevuchim" avvisano a non trattare argomenti che potrebbero condurre ai peccati di associazione o molteplicità di poteri; tuttavia, nonostante la loro messa in guardia, non esiste una halachà chiara, netta e ordinata che proibisca di indagare su tali argomenti.

Rav Kapah, pervaso dal sacro zelo per la difesa dello Yihud ha Shem, accusa la dottrina dello Zohar di rappresentare "i nuovi dèi, venuti di recente". Non ci sono ulteriori elaborazioni da parte di rav Kapah sul perché i nostri Rabbini non abbiano definito chiare halachot sul divieto di "misticheggiare", per cui ci sentiamo in obbligo di approfondire il tema dei "nuovi dèi venuti di recente", che non è stato abbastanza chiarito per far capire ai Rabbini le parole di Mosè in "Ha'azinu".

Nel contesto della sua accusa ai detentori della Halachà, rav Kapah critica la mancanza di buon senso dei rabbini, il fatto che non abbiano fatto una ricerca critica e approfondita e abbiano accettato che lo Zohar sia stato scritto dall'insigne Tanai Shimon bar Yochai. A noi è chiaro che in tutto ciò ci sia la mano del Satan alla Fine dei Giorni. Rav Kapah ha perfettamente ragione a censurare i Rabbini che fin dal principio non controllarono affatto le origini del libro. La loro cecità ha fatto sì che i fedeli credessero ad una storiella fantasiosa che neppure un bambino dotato di buon senso accetterebbe e cioè che il libro (dello Zohar) fosse rimasto sepolto sotto la terra di un paese straniero per più di 12 o 13 secoli fino a quando fu per caso ritrovato nei lavori di scavo intrapresi dal re, che lo inviò ai saggi ebrei del paese affinchè esprimessero la loro opinione; costoro risposero che in tutta la Spagna c'era un solo rabbino, Moshe de Leon, che poteva leggerlo ed interpretarlo... Cosa possiamo dire e come possiamo giustificarci dato che il Signore ha trovato come punire il peccato dei Tuoi servi?!

Capitolo 51 da "Le Guerre del Signore" (pag. 152 nella versione tradotta in italiano): "Così bisogna proclamare in modo chiaro che l'intera dottrina dello Zohar, relativa a Dio, contrasta con la fede si R. Shimon b. Yochai che disse : "Chiunque associa il Nome di Dio con qualsiasi altra cosa verrà estirpato dal mondo". E' una volgare profanazione ritenere che il pio Tanai o chiunque altro tra i Saggi di benedetta memoria abbia mai pensato o affermato che si debba servire zeir anpin, congiungendolo nel pensiero al Signore nostro Dio, che sarebbe l'anima di questi partzufim; inoltre, le preghiere ai partzufim andrebbero a questa "neshamà" che è parte dell'Ein Sof; che ognuno dovrebbe unire i partzufim maschili e femminili, rappresentati nel Tetragramma (in cui YOD è Hochmà, nominato Aba – HE è Binà, nominata Ema – VAV è Tiferet, nominato Zeir Anpin – HE è Malchut, nominata Nukve). E quando essi recitano lo Shemà, ecco che "Shemà Israel Adonai" va riferito ad Aba, "Elohenu" va riferito ad Ema, il secondo "Adonai" va riferito a Zeir Anpin –Tiferet e "Ehad" va riferito a Malchut. E, infine, bisogna congiungere i quattro per farli diventare uno! (Zohar, Vaehannan, 263, 71). Per loro Yihud (Unità) significa congiungere idealmente le diverse categorie immaginate nel loro pensiero in forma di "luci separate" che diventano alla fine un'unità. Per questo essi recitano nelle loro preghiere: "Per congiungere Kudshe Brich Hu con Shechinte" ossia per unire il nome YOD con la HE. Nel pronunciare questa formula, essi devono tenere in mente aba, ema, zeir e nukve, indicati nel Tetragramma insieme con arich e atik, accennati nel punto della YOD. Quando i Saggi dissero che un sacrificio veniva offerto per 6 motivi ossia per il sacrificio in sé, per l'offerente, per Ha Shem, per il fuoco, per l'incenso e per il piacere (la Ghemarà spiega che il piacere è quello di Dio nel vedere adempiuta la Sua volontà), come mai non inclusero "per congiungere Kudshe Brich Hu con Shechinte"? Il motivo è semplice: i Saggi di benedetta memoria ritenevano che il nostro Dio è Unico, di un'unità assoluta, dissimile da qualsiasi altra unità, per cui non c'è bisogno di congiungerLo e unirLo da parti fra loro separate, né tantomeno, come dichiarano i cabalisti, associarLo a vari pertzufim diversi tra loro! E' proibito fare entrare queste idee blasfeme nei nostri cuori che sono del tutto estranee alla Santa Torà e mai fummo comandati di unire o associare Ha Shem ad una qualsiasi creazione, dato che a noi spetta conoscere e credere che Dio è Uno come stà scritto: "E riconoscerai oggi e lo imprimerai nel tuo cuore che Ha Shem è il nostro Dio nei cieli al di sopra e sulla terra di sotto né vi è altri con Lui".

Una nuova forma di idolatria è stata ideata con il libro dello Zohar, "nuovi dèi venuti di recente" tramite la nuova dottrina di Atzilut, una nuova forma di pensiero priva di fondamento, uscita dall'interpretazione fasulla della YOD del Tetragramma. La YOD è diventata "Hochmat ha Atzilut" nel mondo delle Emanazioni. O insulsi cabalisti, chi vi ha chiesto di indagare su ciò che c'era prima della creazione del mondo? Dalla YOD che ha il valore di 10 avete creato il mondo delle 10 Sefirot emanatesi dall'Ein Sof! E così dal nulla avete dato forma a 10 nuove divinità che si sono contratte dal loro Emanatore, Dio ci guardi e liberi da tanta idolatria. Eppure non sapevate come trattare questi 10 dèi emanati, nuovi (di 750 anni), venuti ​​di recente (dalla Spagna), e invece di credere che fossero altri dèi, avete creduto che avessero una loro statura fisica (shiur koma), bar minan. Possa Dio avere pietà del Suo popolo Israele, comandato nella fede pura e semplice, nella fede in un Dio Unico, che è stato suddiviso e associato a più unità. Ascolta, Israele, il Signore nostro Dio il Signore è Uno. Invece di servire il Signore con semplicità, avete infarcito i vostri libri di preghiera con combinazioni di Nomi, con strane punteggiature, avete cambiato le usanze dei nostri padri, avete formulato nuove intenzioni nelle vostre preghiere sui Quattro Mondi e "sacrificarono ai dèmoni che non erano Dio".

Le persone semplici di fede sono le vittime cadute nella trappola che hanno perduto la virtù del "sii semplice di fede con il Signore, tuo Dio" e hanno trasgredito la Legge di Dio inconsapevolmente, senza rendersi conto di pregare altri dèi. Poveretto il popolo che è rimasto invischiato nelle reti dei cabalisti gerosolimitani, così orgogliosi dei loro mondi pieni di divinità straniere.

Poveri i fedeli che si sono imbrattati di emanazioni divine e hanno oltrepassato i limiti dell'atto della Creazione non riuscendo più a distinguere fra cieli e terra, hanno confuso tutti i linguaggi, fino a quando arriva il Goel a Zion per far tornare dal peccato i figli di Giacobbe per portare ad Israele un linguaggio chiaro. Nell'anno 2000 la situazione è ancora grave e alle porte del 2001 l'ebraismo intero è in pieno subbuglio, dalla testa ai piedi, e l'emporio di Terach è ancora aperto e c'è bisogno delle strategie di un giovane Abramo per far tornare alla ragione il suo genitore idolatra.

La menzogna copre la verità e una benda che copre gli occhi non ci permette di vederla. La fede non tollera la superbia e Dio non avrà pietà delle lingue altezzose. È arrivato il tempo: sarete confortati se ascolterete il consiglio: tutti coloro che diffondono le menzogne della falsa Kabalà non troveranno la verità, perché la Torà è Santa e non sopporta altri dèi. Così come Aharon ha Cohen fu salvato per merito della preghiera di Mosè, allo stesso modo il popolo d'Israele verrà salvato dalle tenebre dell'errore per merito del Goel Finale, Haim, se rimuoverà gli dèi stranieri per prepararsi a salire a Beit El (la Casa di Dio).

 

Poiché essi hanno occhi emanati ma non vedono

hanno orecchi emanati ma non sentono

hanno la bocca di Malchut ma non parlano

hanno mani emanate ma non afferrano

hanno gambe emanate ma non camminano

A chi pregate?

Sii semplice di fede con il Signore tuo Dio.

 

Beer Sheva, 19 Teveth 5760, 19 ottobre 2000, Lago di Sale 3953

 

 



[1] Ciò è dovuto al fatto che la confusione di base in essa rimane irrisolta nella Torà stessa e nella Tradizione, fino a quando non viene rivelato il peccato di Atzilut. Solo allora si potrà comprendere il peccato del Vitello, che racchiudeva la dottrina di Emanazione della religione degli Hartumei Mitzraim e dell'erev rav (quantunque non fosse chiamata con tale nome). La dottrina di Atzilut e la successiva terminologia compaiono nel Libro dello Zohar, ma i Saggi non videro in essa dei "nuovi dèi, di recente venuti, che i vostri padri ignoravano".