Autore: Peretz Green
Traduzione: Davide Levi
Cinque Tavole del Patto:
il Vitello d'oro della nostra generazione
Scritto il 25 Heshvan 5750, 13 novembre 1990
Revisionato il 18 Kislev 5754, 17 gennaio 1994
"E il popolo
vide che Mosè ritardava (boshesh) a scendere dal monte"
(Esodo, 32,1): I Saggi, di benedetta
memoria, spiegarono che il popolo
ebbe delle false visioni, che il
Satan mostrò loro,
per cui li spaventò,
li fece sbagliare,
portando confusione nel mondo. Pertanto,
"e il popolo
vide" è separato da
"che Mosè ritardava a scendere", perché il popolo che non vedeva Mosè voleva sapere perché
non fosse ancora tornato e perché tardasse a scendere dal monte.
Non si trattava pertanto di una
visione reale ma di una visione
immaginaria ed
i Saggi spiegarono
che ciò era opera
del Satan. Il verso non è fuori
dall'ordinario, perché
il popolo ebbe veramente tali visioni immaginarie.
Poiché sappiamo che alla
fine della sequenza dei loro
pensieri sarebbe uscito il Vitello,
dobbiamo cercare la radice del peccato fin dall'inizio della storia: sia nei
pensieri sbagliati che nelle cattive
intenzione della moltitudine mista (erev rav) che
erano in antitesi con le virtù di Mosè. La parola "boshesh" può essere interpretata con tre significati diversi: "ritardava", "camminava adagio" e "si
vergognava".
La timidezza interiore di Mosè (alav ha shalom), l'amato di Dio, faceva
parte della sua umiltà, perché era la persona più
umile sulla faccia della terra e detestava gli onori.
E' bene comune imparare dall'umiltà di Mosè, perché egli è il Maestro di
tutti noi e tutti siamo protetti
dalla sua parola. È giunto il momento
di proclamare la sua virtù principale: la virtù dell'umiltà abbinata all'odio degli onori.
Non
è così che si comportano i
capi della
banda di Chabad, che nella
loro disgustosa arroganza interiore amano gli onori
e peccano con la loro boria davanti al Cielo. Essi chiamano
il loro
Rebbe con il ripugnante titolo "Admor", e arrivano al punto di definirlo
il Mosè della generazione (Dio ci salvi!),
dicendo che il Mondo di
Atzilut si investe in lui. Essi distruggono tutte le fondamenta della Torà,
sradicano i principi della Fede e seminano cicuta e assenzio.
Il Vitello d'oro, che deve essere
distrutto e bruciato come hametz prima di Pesach, si presenta nella
sua fase finale tramite il
malvagio movimento Chabad e, con l'aiuto di Dio, possa
l'arroganza dei suoi seguaci scomparire
per sempre dall'Ebraismo e dal mondo intero.