Autore: Peretz Green
Traduzione:
Davide Levi
I Cinque
Libri del Patto
Prima Tavola
– Moshe Rabbenu
Passo 1 – (Esodo
20, 2) "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti feci uscire dalla terra d'Egitto"
- questo è il precetto della fede. In verità, l'intera Torà
di Mosè e tutta la sua ricezione sono racchiusi nel Primo dei Dieci
Comandamenti e i dettagli arrivano dopo il Primo Comandamento, poiché
chiaramente la fede è il primo grande fondamento dell'intera costruzione
della Torà.
30.12.1998, 11
Tevet 5749, Profumo Celeste, primo giorno del Nuovo Calendario del Leviatano.
Passo 2 -
Non abbiamo bisogno di aspettare fino al Secondo Comandamento per entrare nelle
"Guerre di Dio" per la purificazione della fede. Con il solo potere
della fede questo primo grande precetto generale potrebbe reggersi da solo come
un cuneo impresso nel cuore di tutti i figli d'Israele, allievi di Mosè,
nostro Maestro, la pace sia su di lui. Ciò significa che da soli
potremmo arrivare a conoscere le azioni desiderate da Dio, persino senza gli
altri comandamenti.
Step 3 – Questo
è ben noto dalle parole dei Saggi, di benedetta memoria, nel loro commento
al profeta Abacuc (2-4) che racchiuse tutti i precetti nel verso "e la
persona giusta vive nella propria fede". Ciò è molto
importante per comprendere da solo la potenza superiore del Primo Comandamento.
Sorge spontanea la domanda: in che modo una persona giusta vive nella sua fede
se non conosce ancora le preziose 'mitzvot' dettagliate nella Torà?
Domanda
legittima. Possiamo rispondere includendo i 613 precetti dettagliati nei Dieci Comandamenti
che li racchiudono tutti. Tutti i divieti riguardanti l'idolatria dipendono dal
Secondo Comandamento. Tutte le proibizioni riguardanti il Signore dipendono dal
Terzo Comandamento. Tutte le leggi sul Sabato dipendono dal Quarto Comandamento.
Tutte le prescrizioni riguardanti il Derech Eretz dipendono dal Quinto
Comandamento. Tutti i divieti a non uccidere dipendono dal Sesto Comandamento.
Tutte le leggi che regolano le unioni proibite dipendono dal Settimo Comandamento.
Tutte le leggi sul furto dipendono dall'Ottavo Comandamento. Tutte le leggi che
regolano la giustizia e le testimonianze nei tribunali dipendono dal Nono Comandamento.
Tutte le leggi che regolano i nostri desideri dipendono dal Decimo Comandamento.
Passo 4 – Ma
come racchiuderli in un unico precetto? Se escludiamo gli ultimi cinque
comandamenti, abbiamo la famosa affermazione di Hillel "ciò che per
te è detestabile, non farlo al tuo prossimo" (Bavlì, Shabbat
31-1). Il buon senso impone che sia da applicare a tutte le persone;
così viene dopo il comandamento della fede, perché anche senza la
fede questa massima è fondamentalmente buona e comprensibile a tutti. La
maggior parte delle masse di queste ultime generazioni non crede nel Primo
Comandamento mentre crede nei precetti di "non uccidere", "non
commettere adulterio", "non rubare", "non fare falsa
testimonianza" e "non desiderare ciò che appartiene ad altri".
Passo 5 – Proseguiamo
per eliminazione: il Quinto Comandamento è radicato nel derech eretz che
regolava il comportamento sociale ancor prima della Torà. Quindi anche
senza il comandamento della fede la gente si comporterebbe con derech eretz. Il
Quarto Comandamento è più difficile perché non si basa sul
derech eretz. Si tratta di un comandamento che non è compreso nel comportamento
del giusto che vive nella propria fede e certamente le nazioni del mondo non sono
tenute ad osservare il Sabato come il popolo d'Israele. Tuttavia, la Manna ci
aiuta a dirimere la questione; essa scendeva in doppia porzione il venerdì
e non scendeva il sabato; pertanto, se una persona adempie il comandamento
della fede per eseguire la volontà del Santo d'Israele, può comprendere
anche la mitzvà dello Shabbat dalla storica manna del deserto, che era
un miracolo sorprendente di Dio Onnipotente. L'uscita dall'Egitto precedette la
promulgazione del Decalogo in modo che il comandamento della fede fosse
recepito da gente libera, e poiché i figli di Israele non osservavano il
sabato fino a quando non lo impararono, quello studio essenziale fu appreso tramite
la Manna, che dimostrava loro la via della santità sabbatica. La manna
insegnò al popolo ad aver fede nella Provvidenza di Dio dopo l'uscita
miracolosa dall'Egitto.
Passo 6 – Il
Terzo Comandamento "non pronunciare invano il nome del Signore, tuo
Dio" (Esodo 20,6) è collegato alla fede e al derech eretz,
perché se è proibito comportarsi con leggerezza verso il prossimo
per amore del derech eretz, a maggior ragione lo è verso il nome dell'Onnipotente,
Creatore dell'universo! Questa è un'ulteriore santità nei
comandamenti, ma la sua essenza è la fede stessa, ed è una cosa
chiara non pronunciare invano il nome di Colui che disse: 'Io sono il Signore,
il tuo Dio, che ti fece uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa della schiavitù".
Il Secondo
Comandamento rimane, ed è uno dei due Comandamenti che ascoltammo
integralmente e Dio non alleggerì il nostro fardello fino a quando
entrambi non furono pronunciati nella loro totalità. Dal Secondo Comandamento
sappiamo come distinguere tra la vera fede nell'Unità di Dio e tra
qualsiasi altra fede idolatra. E come avremmo potuto appoggiarci sul Primo
Comandamento come il Giusto che vive nella propria fede se non avessimo saputo
come spiegare l'intenzione dell'Unicità del Santo Benedetto? Ecco,
questi primi due comandamenti rappresentano la completezza del precetto della
fede, per cui dobbiamo ascoltarli entrambi!
Passo 7 – Il
fatto è che il Secondo Comandamento spiega l'essenza della vera fede,
per cui menziona la proibizione di ogni forma di idolatria e la conseguente
punizione.
Inoltre, la
fede è un principio di base della redenzione come promesso ad Abramo,
nostro padre, nel Patto tra le Parti (Brit bein ha Betarim), mentre nel Secondo
Comandamento tutta la storia viene inclusa fino alla Redenzione Finale. Le 4
generazioni ivi menzionate alludono a 4000 anni da Abramo, padre di una
moltitudine di nazioni, scelto per la sua fede nell'Unità di Dio.
Pertanto, tramite
la menzione dettagliata dell'idolatria proibita e la ricompensa per la credenza
corretta, il Secondo Comandamento chiarisce in dettaglio il precetto della Fede
del Primo Comandamento. Non troviamo che Dio Onnipotente disse ad Abramo di non
commettere idolatria poiché "Abramo credette in Dio e ciò
gli venne ascritto a giustizia (o anche 'carità')". La sua fede
nell'Unità di Dio Creatore, escluse qualsiasi forma di idolatria.
Passo 8 – Tale
è l'essenza del Primo Comandamento: con la realizzazione della promessa
di Dio ad Abramo nella redenzione di Israele, si può rimanere saldi nella
fede. I Patriarchi e Mosè non avevano bisogno del Secondo Comandamento dato
che le loro azioni non avevano bisogno di avvertimenti contro l'idolatria.
Resta inteso che anche il Primo Comandamento racchiude tutto ciò che
è proibito come idolatria. Perché ciò che è vera
fede esclude a priori ogni forma di idolatria. Tutto ciò che è
contrario alla vera fede, come dettagliato nel Secondo Comandamento, è alluso
nel Primo Comandamento, quindi anche le Guerre di Dio contro le divinità
egizie, inclusi i miracoli, le meraviglie e le piaghe che l'Onnipotente
manifestò nell'uscita dall'Egitto.
Passo 9 – Possiamo
dire che il Primo Comandamento è chiamato Ricezione (Kabalà) di Mosè[1] mentre il Secondo Comandamento (come nella
quarta sezione di questo testo) è chiamato Ricezione di Yehoshua bin
Nun. Ognuno dei Dieci Comandamenti ha una propria ricezione particolare, per
cui abbiamo detto che non è necessario aspettare fino al Secondo Comandamento
per intraprendere le "Guerre di Dio" contro gli dèi
dell'Egitto, contro le falsità teologiche degli Hartumei Mitzraim,
contro le loro magie e stregonerie ecc. Tutto è racchiuso nel Primo
Comandamento.
Passo 10 – Il
primo dei Dieci includerà sempre gli altri Nove. Lo Zohar è la
Kabalà dello spagnolo Moshe di Leon, scomunicato (muhram) per tutto
ciò che ha scritto sulle azioni di Dio nel mondo, come la redenzione
dall'Egitto, la spaccatura dello Yam Suf, la rivelazione sul Sinai nel nome di
Zeir Anpin di Atzilut che, a suo dire, è Ha-Kadosh Baruch Hu, hass
ve-shalom, che ci ha detto Io sono il Signore, il tuo Dio", hass ve-halila!
C'è
qualche altra entità che potrebbe sostituire il Santo Benedetto Egli
sia? Questo è scritto in questo infido e perfido libro che si chiama
Zohar!
Passo 11 – Lo
Zohar sostiene che Zeir Anpin è il Dio della Torà che possiede
una forma emanata con 248 membra e 365 vasi cosmici. L'Ein Sof (l'Infinito) non
è disceso sul Sinai ma si è manifestato come Zeir Anpin.
Atum, la
divinità suprema degli Egizi, era maggiore del limitato Zeir Anpin, dato
che gli Hartumei Mitzraim dicevano che si era autocreato e in seguito aveva
dato vita anche alle altre divinità. Non così il 'limitato' Zeir
Anpin creato da un padre e da una madre, emanatosi dai Partzufim sopra di lui. Zeir
Anpin, secondo le farneticazioni dello Zohar, è il "Recipiente"
che riceve le nostre preghiere, che Dio ci perdoni!.
Step 12 – Questi
sono concetti puramente idolatri. Possa il Signore, nostro Dio, benedire la
neshamà di Yihye ibn Shlomoh El Kapah di San'a (Yemen) che, nel suo
libro "Milhamot Ha Shem" distrusse, a colpi di Torà, la falsa
costruzione dello Zeir Anpin. Che ai nostri giorni possiamo meritare di vedere
roghi pubblici di tutti i falsi libri di misticismo zoharistico, che
rappresentano il peccato che impedisce la vera Redenzione Finale poiché
non può esserci vera Redenzione fino a quando il grano non viene
setacciato e la paglia eliminata.
Dov'è andata a finire la saggezza di
Israele? Migliaia di rabbini elencano nuovi dèi e parlano di Partzufim
emanati! Siamo tornati agli dèi dell'Egitto, ad Iside e Osiride,
genitori di Horus, il dio del Nilo, che infuse la sua 'divinità' al
Faraone? Israele ha forse nostalgia dei 'legami divini' degli Egizi? Non
è ancora stato redento dalle dottrine della moltitudine mista? Dove sono
i sacerdoti? Dormono? Ebbene, allora dobbiamo svegliarli e scuoterli forte perché
non riescono più a distinguere Ha Shem da Zeir Anpin! Il Signore, nostro Dio, Benedetto è il Suo nome
per sempre, ci ha dato la Torà e solo Lui risponde alle nostre preghiere
e ci protegge.
Passo 13 – Come
si può credere in un dio emanato che ha una forma cosmica generata da un
padre e una madre?! Non è forse questa idolatria pura?
Si tratta,
tuttavia, di una nuova forma di idolatria, opera della SITRA AHRA (l'opposto
della Kedushà)! NON ESISTONO ZEIR
ANPIN, IL PARTZUF ABA, IL PARTZUF EMA, ARICH ANPIN che ha creato i cieli e la
terra!!!. Non sono loro ad averci redenti dalla terra d'Egitto. Tali
"Emanazioni" sono il prodotto dell'idolatria ereditata nella
schiavitù in terra d'Egitto!
Zeir Anpin (tradotto
dall'aramaico, la Piccola Faccia) ha occhi, una forma e un'immagine e noi non
serviremo un'entità con occhi e corpo, anche se i mistici dello Zohar
dicono che si tratta di un'entità cosmica emanata prima dela creazione.
Passo 14 – Allora
si può parlare di "categorie" del Dio di Bereshit prima della
creazione? Si possono conoscere tali categorie create 'yesh me-ain' (ex-nihilo)?
E' scritto
nella Torà (Genesi 1, 1) "In principio Dio creò i cieli e la
terra". Questa è la vera Kabalà di Mosè, magister
noster: BET - RESHIT, ossia 2 Reshit; Reshit è la Saggezza: la saggezza
(hochmà) relativa ai cieli e la saggezza relativa alla terra. E' proibito
speculare anche con le idee più sofisticate e astratte sui cieli emanati
prima della Creazione. Ciò va contro la Tradizione e ogni speculazione
del genere limiterà Ha-Shem associandoLo a più entità.
Questa non è la tradizione dei figli di Israele, credenti figli di
credenti.
Passo 15 – Non
invano Moshe Rabbenu avvertì severamente a non crearsi immagini di Dio
Onnipotente, Benedetto Egli sia. La maggior parte dei divieti si riferisce a
pensieri idolatri poiché un concetto errato causerà un'immagine
proibita nella mente che, a sua volta, causerà sottili cambiamenti nei
propri pensieri che si faranno un'idea errata di Dio.
Nel Secondo
Comandamento il termine "e ogni immagine" (ve-kol temunà)
include ogni idea, pensiero, opinione e speculazione che potrebbero generare
immagini mentali.
Ci sono 6
avvertimenti nel Deuteronomio che mettono in guardia il fedele a non pensare
che i "ribuim" (la molteplicità di divinità) siano prerogativa
soltanto di certi periodi di manifesta idolatria, dal momento che il divieto
è riferito ai padri, ai figli, alla terza generazione e alla quarta
generazione nella quale il peccato di idolatria si completa. In realtà,
l'idolatria è vietata in ogni periodo, dato che le sue radici sono
sottili e invadono subdolamente la mente e i sentimenti del credente.
Passo 16 - Se
insegni, come fanno i kabalisti, che al di sopra dei mondi esiste il
"dio" Zeir Anpin, ecco che stai stimolando nella tua mente
un'immagine, comprensiva di 248 arti cosmici (Dio ci salvi). In che modo ci
avverte la Torà a non cadere in tale trappola?
(Deut. 4-15)
"Guardatevi bene, dato che non avete visto alcuna immagine nel giorno in
cui il Signore vi parlò a Horev di mezzo al fuoco".
Era anche
scritto (Esodo 19-20): "E Dio discese sul Monte Sinai (ibid. 24-10)"
e videro il Dio d'Israele". Chi crede nella falsa Kabalà si chiederà:
perché non possiamo dire che questa è l'immagine di Zeir Anpin?
L'Ein Sof non discende o sorge, ma è uguale ovunque; quindi ciò
che viene rivelato è la sua emanazione dopo molte contrazioni, il piccolo
'dio' Zeir Anpin che si è contratto e manifestato.
(Deut. 4-15) "Guardatevi bene" anche
perché in quel giorno in cui Dio ci parlò di mezzo al fuoco e sentimmo
la Sua voce così vicina, non vedemmo immagine alcuna! Se in quel
eccezionale frangente di vicinanza così portentosa in cui Ha-Shem parlò
direttamente con l'intera nazione e l'intera nazione Lo ascoltò non
vedendo alcuna immagine, a maggior ragione Ha Shem non deve essere rappresentato
con una qualsiasi immagine mentale.
"Guardatevi
bene" perché un errore in questo senso ha conseguenze disastrose,
Dio ci scampi, sul nefesh, sul ruah e sulla neshamà di un individuo,
dalla testa ai piedi. Se avrai prodotto nella tua mente un'immagine, come avverte
il Secondo Comandamento (Esodo 20-3) "non ti farai alcuna immagine di
tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque
al di sotto della terra" avrai arrecato un grave danno alla tua persona.
Tu che fosti
presente e assistesti all'incredibile rivelazione sul Sinai, con il fuoco e lo
strepito dello Shofar, e sentisti direttamente la voce di Dio, hai bisogno di
un avvertimento speciale per non cadere in errore. Perché se inizi a
pensare di essere saggio nella saggezza che hai ricevuto da Ha-Shem nella Sua
rivelazione sul Sinai e inizi a descrivere ciò che vedesti, secondo le
tue immagini mentali, allora cadrai nell'idolatria e produrrai e servirai delle
immagini (kol temunà).
Passo
17 – E se i presenti sul Sinai necessitarono di avvertimenti così forti,
tanto più ne necessitano i loro discendenti. Questo perché i
figli che ascoltano e leggono che i loro padri videro il Dio d'Israele quando
si rivelò, potrebbero inciampare e sbagliare creandosi false immagini;
(Deut. 4-16) "Guardatevi dal commettere la colpa di farvi un'immagine
riproducente qualsiasi forma, figura maschile e femminile".
Tuttavia, i
figli hanno trasgredito e hanno creato "immagini superiori", Dio ci perdoni,
e si sono deliziati di
"visioni" mistiche e di false luci inoltrandosi nello studio, giorno
e notte, di testi pieni di kifrut idolatra. Possa EL SHADDAI purificare presto
ai nostri giorno il popolo d'Israele da tanta impurità! Amen
Zeir Anpin
è anche disceso nella sua "forma messianica" per far cadere in
errore molti ebrei semplici e anche quegli "intelligenti ai loro
occhi" che si vantano delle loro conoscenze e praticano l'idolatria con le
immagini del loro Zeir Anpin divenuto mashiah; la loro missione in vita
è infatti quella di diffondere l'idolatria tramite la figura del loro
Rebbe. Ci riferiamo agli Hasidim del movimento Habad che perseverano da anni
nel loro culto idolatrico, che sono scomunicati nello Hherem Mi-Deoraita, anche
dopo la morte di Menahem Mendel Shneerson. Il peccato dei padri (avon avot)
dello Zohar è arrivato alla sua quarta generazione. Gli Habad sono
separati da tutto Israele fino a quando non si saranno pentiti e saranno usciti
definitivamente dal movimento. Costoro osano dire che il loro mashiah
era/è il Moshe Rabbenu della generazione ed era/è al livello di
Mosè, Dio ci scampi. E i malvagi possano zittire nell'oscurità!
Passo 18 – Essi
non sanno in quale trappola sono caduti. Tutte quelle immagini di Shneerson che
diffondono tra gli ebrei sono detestate dal Cielo come i Partzufim emanati di
Moshe de Leon.
La loro
aspirazione è di "convertire" i correligionari al loro Mashiah
divinizzato. E non hanno presente l'avvertimento della Torà (ibid 23): "Guardatevi
bene dal dimenticare il patto del Signore, vostro Dio, che stabilì con
voi, tramite un'immagine che riproduce una qualsiasi forma che il Signore tuo
Dio ha proibito".
State alla
larga da tali Partzufim! La loro impurità vi inganna e vi trae in errore.
Si tratta di dottrine impure e il falso messianesimo di Habad le rende ancor
più ingannevoli nel pensiero, nel linguaggio e nell'azione.
Passo 19 – Fate
attenzione che i vostri figli non cadano nella trappola, perché se i
rappresentanti della Torà non hanno distinto tra la vera Kabalà e
la falsa Kabalà di Zeir Anpin, come potrebbero evitare tale errore? (ibid.
25) "Io chiamo oggi testimoni il cielo e la terra che se quando genererai
dei figli e avrai dei nipoti e vi sarete stabiliti saldamente nel paese e
commetterete delle colpe facendovi immagini riproducenti qualsiasi cosa e
farete ciò che è male gli occhi del Signore facendoLo
adirare".
Step 20 - Nove
più Uno: E' proibito interpretare la Torà secondo l'esistenza di
10 Sefirot Emanate. Questo è anche uno dei motivi per cui Mosè ruppe
le Tavole affinché in futuro non fossero considerate come 10 Emanazioni associate
a 10 Divinità, Dio ci scampi. Ma Nove più Uno era presente in
Egitto dove il dio ATUM non veniva conteggiato; egli si emanva nelle nove divinità
che dovevano essere servite, esattamente come nella falsa Kabalà dello
Zohar che pone l'Ein Sof al di sopra di tutto, per cui, in sostanza, non
può essere servito; solo la sua emanazione di Zeir Anpin è degna
di servizio; ad essa si confanno le mitzvot e le preghiere dell'ebreo fedele,
Dio ci scampi.
E' noto che gli
Hartumei Mitzraim credevano nell'Enneade, ossia nove divinità da
venerare più una, il Faraone. Iside e Osiride avevano generato Horus
(che è il Nilo, nella Torà nominato "Yeor" ma anche il Faraone
stesso). Da qui l'idea che il Faraone fosse un dio in terra e avesse una natura
divina. Faraone si bagnava quotidianamente nel Nilo per ricevere l'emanazione
di Horus. Solo più tardi il Faraone fu associato a RA-AMON e anche nella
Torà si parla del dio "RA" (che aveva forma di serpente).
Pertanto anche il prodigio che Mosè ed Aharon (Esodo 7, 8-12) produssero
all'inizio davanti al Faraone e ai suoi maghi, e si manifestò con il
loro serpente che inghiottì i serpenti degli Hartumim, era rivolto al
loro dio "RA".
Passo 21 – Veniamo
quindi alla prima piaga, quella del sangue. E' importante osservare che la
piaga del sangue colpì prima le acque del Nilo e poi tutti i corsi
d'acqua del paese; si trattò di una piaga generale contro l'idolatria,
la stregoneria, il servizio ai demoni (sheddim) e il culto astrale. Così
come il Primo Comandamento è generale per tutti i Comandamenti,
così anche la piaga che colpì il dio Horus (Yeor) fu generale per
tutte le altre divinità.
Pertanto la
prima piaga del sangue fu un'introduzione generale a tutte le piaghe (Esodo 7, 10),
nella quale "Mosè ed Aharon si presentarono al Faraone e fecero come
aveva loro comandato il Signore; Aharon gettò dinanzi al Faraone e ai
suoi servi la verga che si mutò in TANIN (un serpente o forse un
coccodrillo), acronimo di Tafnut, Nut, Isis, Nefti,
che erano divinità venerate dal popolo. Tafnut era la divinità
dell'aria secca; Nut era la dea del cielo; Iside era la madre della regina che
custodisce il trono del Faraone: Nefti era la dea del focolare domestico. Queste
4 divinità erano associate a 4 importanti aspetti della vita di ogni
egiziano: il clima favorevole, l'agricoltura, l'abitazione, la famiglia.
Nel Tanin prodotto
dalla verga, il Faraone vide 4 teste legate al servizio di queste 4 divinità
e ne ebbe paura, e quindi (ibid. 11) "chiamò gli esperti e i maghi,
i quali, tramite i loro sortilegi, fecero la stessa cosa".
Passo 22 – Nel
testo biblico vengono menzionati gli esperti, i maghi, che riuscirono a compiere
lo stesso prodigio con i loro sortilegi. Da qui si può arguire quanto
fosse potente la stregoneria nell'antico Egitto e come il Faraone con i suoi
sacerdoti-hartumim al servizio, governasse con pieni poteri la nazione.
Tutto
ciò dimostra che il segno del Tanin era generale per tutti i tipi di
idolatria egiziana con i suoi mille legami (ibid 12) "e gettarono ognuno
la propria verga a terra ed essa si trasformò in tanin". Con i loro
poteri, i maghi potevano sottomettere al loro servizio i demoni e operare
vistosi prodigi.
(ibidem)
"ma la verga di Aharon inghiottì le loro" non i loro rettili
ma le loro verghe, e ciò è ancora più sorprendente
perché se un serpente (o coccodrillo) in natura inghiottisse altri
simili, diremmo che si tratta di un evento normale, ma qui si trattava di un
oggetto inanimato che operava un prodigio innaturale. Infatti, la verga di
Aharon inghiottì le verghe degli stregoni egizi prodotte tramite i loro poteri
magici e l'impiego dei demoni. Il Signore volle dimostrare agli idolatri del
tempo che tutti i loro poteri erano assoggettati al potere della kedushà
di Aharon.
(ibid. 13-15)
"Ma il cuore del Faraone rimase ostinato, né li volle ascoltare,
come aveva predetto il Signore. E Dio disse a Mosè: "Il cuore del
Faraone è inflessibile; rifiuta di mandare via il popolo. Va' dal
Faraone al mattino, ecco egli si bagna nell'acqua e tu gli andrai incontro
sulla riva del fiume, recando in mano la verga che si è cambiata in
tanin".
Poiché
la piaga del sangue è generale per le altre piaghe, soffermiamoci ad
approfondirla: se il Tanin agisce contro Tafnut, Nut, Iside e Nefti, ecco che la
piaga del sangue è rivolta sia contro Iside che contro Horus che sono
associati al Nilo stesso (con il Faraone che rappresenta il decimo dio nella
figura di Horus).
Per gli Egizi
il Nilo era considerato un dio e le sue acque erano considerate la fonte della
saggezza e della vita fisica.
Resta quindi
inteso che la piaga del sangue colpiva la fonte dell'intelletto, dato che
l'acqua stessa era contaminata da concezioni idolatriche custodite e trasmesse
per via iniziatica dai maghi d'Egitto. Sussiste sempre una grande differenza
tra le dottrine custodite dai sacerdoti di una religione e tra le idee delle
masse; i culti popolari sono diversi dalle conoscenze del clero al potere. La piaga
colpì la gente che voleva bere ma le acque del Nilo erano ammorbate dal
sangue. Per il popolo il Faraone era un dio e anche lo Yeor era un dio, dalle
cui acque Iside aveva partorito Horus. Per questo Ha Shem trasformò in
sangue le acque di Iside, che invece di dare la vita dava il suo sangue
mestruale! Iside era la grande Madre del Nilo, del Faraone e di tutto l'Egitto.
Per gli Hartumim era la Madre Emanata che governava su tutti i suoi figli, i
quali, a loro volta, credevano che fosse la creazione di ATUM, il dio supremo
che si era autocreato e si era emanato nelle altre divinità. In sostanza,
Iside ha molte analogie con la Madre Emanata (Partzuf Emma) dello Zohar e con
la Madonna nel Cattolicesimo. Nello Zohar il Partzuf Emma rappresenta la madre
cosmica emanata che genera Zeir Anpin che, a detta degli Hartumei ha-Zohar,
è Ha-Shem, Dio possa perdonare il Suo popolo che è caduto in tale
peccato finale che coinvolge la fede di sangue di Israele. Nel Cristianesimo la
Trinità vincola il Padre, il Figlio di Dio e lo Spirito Santo, che
è anche la Madre che infonde il suo Spirito ai suoi figli fedeli. Agli
occhi degli Egizi, il Faraone era lo Zeir Anpin emanato dagli dei superiori
Iside e Osiride, e la sua nascita avvenne mediante le acque dello Yeor. Nel Buddismo,
Buddha corrisponde a Zeir Anpin, l'emanazione tra tutte le emanazioni del
"dio infinito" e ha la forma di un uomo con molte braccia. Egli
è il "dio emanato" che dà vita a uomini e donne; per
questo i fedeli servono Buddha e non il "dio supremo" che lo ha
emanato (concezione simile all'Ein Sof dello Zohar). Quindi i buddisti non
dicono di servire il "dio" infinito e supremo ma una sua emanazione,
il Buddha, appunto, che emana su di loro lo spirito della vita al fine di
elevarli al di sopra della fisicità del mondo.
Trasformando
l'acqua in sangue Ha Shem intese negare i rapporti tra le acque supreme e le
acque terrene dello Yeor; nella piaga erano coinvolti le 10 divinità
egizie più rappresentative: Iside, Nefti, Atum (non nella sua forma
superiore ma in un'altra forma emanata) Geb, Osiride, Shu, Nu, Tafnut, Set e
Horus (Faraone). Mediante la piaga del sangue mestruale di Iside, tutti gli dèi
dell'Egitto furono colpiti e il Faraone ed i suoi maghi sacerdoti rimasero
sconcertati e anche confusi.
Step 23 – Nel
suo messaggio, l'Arcangelo Gabriele ci ha detto che la radice del loro servizio
idolatra è allusa nella parola YEOR. Cercherò di chiarire il
messaggio: Gli idolatri del tempo cercavano la YOD per nuotare nella sua Luce
(OR) invece di cercare la Luce che proviene dalla YOD.
La YOD
è la saggezza nascosta che viene "ricevuta". Se qualcosa viene
rivelato, come lo è l'Halachà, esso diventa vincolante in forma
di precetto e va osservato. Ad esempio: Halachà le-Moshe me-Sinai
è come la YOD – si tratta di una saggezza ricevuta che non può
essere messa in dubbio e nulla al suo interno può essere annullato. L'intera
Torà è la Divina Saggezza che Moshè Rabbenu, la pace sia
su di lui, il capo di tutti i Saggi, portò ai figli di Israele e
l'intera Tradizione di Israele è fondata su questa saggezza riverita.
Tuttavia, una volta ricevuta la saggezza, c'è spazio per cercare di
capirla e tale comprensione ha diversi aspetti e approcci. Quindi c'è
anche spazio per discussioni e più opinioni tra i saggi di Israele,
poiché tutto ciò fa parte della sua comprensione. Le
argomentazioni sono lecite perché esistono 70 aspetti per interpretare
un verso della Torà senza per questo uscire dalle generalità
della saggezza ricevuta.
Si
può quindi vedere nel termine YEOR anche un aspetto positivo se diciamo
che la YOD è saggezza ricevuta e OR è la comprensione. Abbiamo
qui allora ricevuto saggezza e comprensione. Qual è allora il peccato di
YEOR a cui allude l'Arcangelo Gabriele?
Notate che
non è ORI (la mia luce) ma YEOR: la ricerca viene tramite la YOD per
trovare la luce e non viceversa, la ricerca della luce per trovare la YOD.
L'afflizione
delle ultime generazioni non è stata quella di cercare la luce che
proviene dalla Torà (come avrebbe dovuto essere, cioè: capire per
percepire la luce) ma piuttosto l'aver accettato come cose rivelate cose su
argomenti che devono rimanere nascosti e segreti, perché, come insegna
la Torà, le cose occulte appartengono al Signore, nostro Dio e non a
noi. La Torà è di Moshe Rabbenu che conosceva le cose nascoste!
Ma (Salmi 8, 4-6) "Che cos'è l'uomo che Tu ne abbia memoria? E il
figlio dell'uomo che Tu te ne prenda cura? Eppure Tu l'hai fatto poco minore di
ELOHIM e lo hai coronato di gloria e onore". Bene, Mosè era
"ish ha-Elohim" (uomo di Dio) e i Saggi spiegano (Dvarim rabbà
11, 4) che sul Sinai mentre saliva verso Ha-Shem, la sua metà superiore
era ELOHIM e la sua metà inferiore era umana (ish). Ish nelle Scritture
significa anche "angelo" poiché nella sua ascesa il suo corpo
non era di natura umana, poiché privo di bisogni fisici, dato che vi
rimase per 40 giorni e 40 notti senza mangiare o bere. L'ascesa stessa sarebbe
stata impossibile in un corpo naturale. Pertanto "ish" è
associato ad un'entità angelica, come in Genesi (37, 15) "e un uomo
(ish) lo trovò" in riferimento all'Arcangelo Gabriele. Nel caso di
Mosè sul Sinai, un angelo si investì in Mosè per mantenere
il suo corpo, poiché nella sua ascesa al cielo e nel suo parlare a Dio,
non sapeva né sentiva alcunché del suo stato fisico.
Mosè
era l'uomo più umile al mondo e non cercava le cose occulte. Non voleva
neppure essere il messaggero di Dio in Egitto, data la sua estrema modestia.
Mosè fu umile e semplice nella sua fede e fu scelto per ricevere la Torà
direttamente da Dio Onnipotente.
Il suo
destino differì da quello di Aharon che aveva vissuto tra i leviti nella
terra di Goshen. Mosè crebbe alla corte del Faraone, come suo figlio
adottivo e fin dall'infanzia fu erudito su tutte le forme di idolatria dagli
Hartumei Mitzraim, a fianco dei dignitari di corte.
Il Maestro
Haim ci spiegò che Mosè nei suoi studi si distingueva per la sua
acuta intelligenza. Data la sua modestia, quantunque avesse raggiunto elevati
livelli di conoscenza, non manifestò mai atteggiamenti di presunzione o
arroganza. Al contrario, più aumentava la sua erudizione, più si abbassava
e si considerava poca cosa. Lo Tzadik Haim ripeteva spessa che l'intera
Torà poggia fondamentalmente sull'umiltà di Mosè, la pace
sia su di lui.
Mosè primeggiò
anche negli studi delle stelle, compresi i "segreti" dei culti
astrali, i "segreti" dei demoni, i "segreti" della magia, i
"segreti" dei geroglifici e i culti idolatri dell'Egitto.
Passo 24 – Mosè fu liberato da tutte le
dottrine e le trappole mentali che aveva appreso, poiché fu benedetto
fin dal ventre materno e protetto da Dio. Data la sua saggezza, Mosè non
subì l'influenza dei suoi maestri che erano succubi delle loro pratiche
idolatre. Grazie agli elevati livelli di conoscenza che acquisì,
riuscì con la sua saggezza ad annullare le basi teoriche dell'idolatria
che imperversava. Pertanto i suoi maestri non sapevano come rispondere alle sue
domande e alle sue argomentazioni.
Mosè
non era attratto dalle cose segrete né tanto meno le cercava. Tuttavia,
la sua anima saggia si levò oltre l'oscurità e lo fece avvicinare
alle sue radici.
Come detto,
Mosè aveva appreso i segreti dei livelli spirituali dei maghi d'Egitto e
sapeva come attivare gli influssi stellari, come prevedere gli eventi futuri
tramite il servizio ai demoni o agli astri.
Mosè aveva
un'indole buona e mostrava rispetto per ogni essere umano e il suo cuore era
pieno di misericordia per il prossimo, per gli animali e persino per le piante
e la vita inanimata. Rispettava il creato con il giusto rispetto.
Step 25 – Mosè,
ci spiegava lo Tzadik Haim, non guardava il prossimo con la testa alta ma la
teneva leggermente abbassata. Era coerente nelle sue parole e ci teneva al bene
altrui e faceva in modo di non nuocere al suo prossimo.
Bisogna qui ricordare
che la redenzione di Israele dall'Egitto non è legata alla conoscenza
delle cose segrete in quanto (Deut. 29,28) "le cose occulte appartengono
al Signore, nostro Dio, e quelle rivelate toccano a noi e ai nostri figli per
sempre".
Anche i
profeti non cercavano cose occulte. Agivano nella santità, dietro il
permesso del loro maestro, come il profeta Elia, di benedetta menzione, che era
il capo maestro dei profeti ai suoi tempi. Anche Eliseo, l'erede del profeta
Elia, non si occupò
di speculazioni "mistiche" (come quelle infondate del mondo di
Atzilut, il mondo delle emanazioni divine). I profeti si santificavano al
servizio di Dio e ricevevano visioni e profezie (generalmente attraverso i
sogni, ma a volte anche da desti). Ognuno seguiva il percorso ricevuto dal suo maestro,
guidato da uno spirito di santità su di loro. I segreti non sono
tuttavia le cose occulte di cui parla la Torà, che appartengono
all'Onnipotente, ma piuttosto la ricezione di questioni che fanno parte della Torà
orale.
Passo
26 – Qualsiasi argomento tratti ciò che precedette il "Bereshit",
come emanazioni, livelli, categorie, sefirot, partzufim e via di seguito (di
cui sono pieni i trattati di mistica zoharistica) vìola il verso
"le cose occulte appartengono al Signore, nostro Dio". Ribadiamo
ancora che tutto ciò che riguarda la pre-creazione rientra nel termine
di "cose occulte"!
Il nostro
servizio a Dio, Benedetto Egli sia e Benedetto è il Suo nome, deve
essere svolto con fede pura e semplice. Ma come potremmo giustificarci davanti
all'Onnipotente dopo aver osato parlare della Sua "costruzione cosmica tramite
le contrazioni (tzimtzumim) e le emanazioni prima della creazione dei cieli e
della terra" !?
Non c'è maggiore vergogna per la neshamà
quando si presenta in Tribunale di Ha-Shem Baruch Hu, e viene accusata per aver
speculato in vita, con arroganza intellettuale, sulle "cose occulte che appartengono al Signore,
nostro Dio". La nostra speranza è che figli d'Israele si renderanno
conto in futuro della profonda voragine nella quale caddero grandi studiosi di
Torà accettando come "cose di Torà" le speculazioni mistiche
della kabalà dello Zohar.
Servire Ha Shem significa obbedire alla Sua
volontà con fede pura con il giusto timore di allontanarsi da speculazioni
che intendono spiegare cose che trascendono le nostre facoltà mentali.
Step 27 – L'uomo
che teme Dio farà bene a scavare dalle fonti come fece Rav Yihye ibn
Shlomoh El Kapah e leggere e studiare i nostri testi che sono sigillati dallo
Tzadik nascosto, Haim ben Moshe da Sana'a; capirà così il peccato
dei padri, che è il peccato di Emanazione nel Libro dello Zohar. Capirà
anche che la piaga del sangue contro i faraoni riguarda tutti i loro
insegnamenti nascosti, per cui è proibito abbeverarsi dalle loro acque,
poiché è contaminato dal sangue impuro delle acque della saggezza
dei maghi egizi, il peccato idolatra dello YEOR del Libro dello Zohar. Giorno
arriverà e i rabbini si leveranno e metteranno tutte quelle false
dottrine in anatema e capiranno lo Herem MiDeoraita di questo libro, le Cinque
Tavole del Patto che sostengono la vera Tradizione della fede di Israele.
Poiché ogni parola che hanno pronunciato riguardo all'emanazione
è l'esatto opposto della vera tradizione di Moshe Rabbenu, la pace sia
con lui, sia nella Torà scritta che orale.
Ecco un
esempio di ciò che i "kabalisti" considerano acqua ma in
realtà è sangue mestruale e chiunque è esperto nella
Tradizione può confermare quanto stiamo qui argomentando. Cito qui un
passaggio dal libro 'Kabbalah and Hidden Torah", scritto da Gilad Shadmon,
basato sulle lezioni di Michael Liteman, un kabalista che fa parte del gruppo
chiamato "Bnei Baruch" a Bnei Braq, nel nome di Baruch Ashlag, il cui
figlio porta avanti l'opera del padre, Yehuda Ashlag, autore del "Sulam ha
Zohar": (pag 43): "Nei 2000 anni precedenti avevano bisogno in
un certo senso della Torà, quindi un cabalista, chiamato Moshe Rabbenu,
scrisse ciò che percepiva e lo chiamò Torà, il nostro
Pentateuco. Lo scrisse in una lingua particolare. La Torà parla solo di
mondi spirituali superiori e di ciò che accade in essi".
Questo libro
"Kabalà –Torat ha-Nistar" è racchiuso nello Herem
MiDeoraita. L'intero movimento dei Bnei Baruch di Bnei Braq è
scomunicato in questo Herem MiDeoraita e tutti gli scritti di Rav Baruch Ashlag
e gli scritti di Yehuda Ashlag sono muhramim, muhramim, muhramim in questo
Herem MiDeoraita.
Passo 28 – Il
peccato di YEOR è quello di voler venerare "dio" per
comprendere la YOD del suo nome; la YOD li fa sbagliare dimostrando 'Sono la
YOD e il mio numero è 10". Cadono nella trappola di YEOR e dicono
che l'Infinito non raggiunge il Nilo, questo perché vogliono
un'emanazione suddivisa in 10 categorie così da poter conoscere il nome
di ogni categoria e ricevere un'immagine più dettagliata e inserire le "cose
nascoste" del loro dio. Davvero sottile è la trappola di YEOR fino
a quando non viene rivelata la sua essenza. Nella piaga del sangue tutta la
loro saggezza e conoscenza si trasformerà in sangue mestruale per cui
non si potranno abbeverare dalle sorgenti collegate al Nilo, cioè da tutte
le correnti, i movimenti e le dottrine che derivano dallo Zohar.
Passo 29 – A
causa del peccato di YEOR essi hanno travisato il numero 10 concependolo come
10 sue Sefirot (Emanazioni); hanno così adottato le altre dottrine idolatre
degli egizi e la SITRA AHRA (l'Altra Parte) ha fatto loro interpretare la
Torà su una base falsa e idolatra. Ma la sua forza tremenda in questa
Quarta Generazione verrà alla fine smascherata ed estirpata
definitivamente dall'ebraismo.
È
così grande questo peccato del Dieci, nonostante la grande importanza di
questo numero che rappresenta un segno storico che arriva negli Ultimi Giorni
per una testimonianza storica, un segno tremendo che correggerà il
peccato; tale fu la rottura delle prime Tavole con i Dieci Comandamenti.
Così fece Mosè nella sua discesa dal Sinai perché era
necessario un segno per spezzare le false Tavole delle 10 Sefirot emanate.
Step 30 – Tutto
questo peccato e questa grande confusione non sarebbero avvenuti se Israele
avesse seguito la fede semplice invece di occuparsi dei cosiddetti Segreti
della Torà, poiché fu proclamato sul Monte Sinai (Esodo 20-2) "Io
sono il Signore, tuo Dio che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto dalla casa
di schiavitù". Quindi sono il Signore che ha compiuto tutte queste
azioni in modo manifesto affinché fosse per te vera testimonianza per
tutte le generazioni e diventasse baluardo di fede eterna. Non vi ho chiesto di
occuparvi di "cose occulte" che
non vi competono; pertanto, se uscirete dai confini che vi ho indicato e vi
immergerete in acque per voi vietate, ecco che
cadrete nei peccati dell'Egitto che Io ho punito con la prima piaga dello YEOR e
tutte le vostre acque di presunta conoscenza diventeranno sangue impuro. Ma se,
invece, procederete con temimut e umiltà lungo le vie indicate dall'Unico
Dio vivente, allora sarete premiati e vedrete realizzate le Mie promesse,
perché avrete amato e temuto il Mio nome (ibid. 5 ), dato che "Io
uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e
osservano i Miei precetti". Amen e così sia.
Grazie a EL
SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno.
Prima
stesura Hanuccà 1984. Ultima revisione Hanuccà 2019
[1] Tutto il Pentateuco è la Kabalà
di Mosè, ma il Primo Comandamento è un livello speciale mentre il
Secondo Comandamento è rappresentativo del livello di Yehoshua bin Nun.