Autore: Peretz Green

Traduzione dall'inglese; Davide Levisss

 

La Sacra Guerra contro la Dottrina dell'Emanazione dello Zohar - 87 Haramim (anatemi) – Lo Herem dalla Torà contro le false dottrine dello Zohar

 

 

Herem 1 - In verità, in tutti i nostri scritti, non abbiamo mai negato l'esistenza delle Dieci Sefirot, mentre abbiamo costantemente negato l'esistenza delle Dieci Sefirot Emanate e tutte le spiegazioni che le riguardano nei testi kabalistici. La dottrina delle Dieci Sefirot Emanate deriva dal Libro dello Zohar e ogni parte di quella dottrina con i suoi Cinque Partzufim Emanati è proibita dalla Santa Torà poiché racchiude tutti i divieti di idolatria contenuti nel Secondo Comandamento.

Il Cuore del Grande Pesce: Nel 1990 a Beer Sheva, ho ricevuto un sogno molto importante che riguarda lo Herem Mi-Deoraita. In quel sogno James Baker, che stava tenendo una conferenza stampa, spiegò abbastanza diplomaticamente ai giornalisti: "Per quanto riguarda l'esistenza delle Dieci Sefirot, dobbiamo dire che esse esistono ma la grande confusione che si è creata è dovuta all'errata interpretazione che se ne dà".

Come espresso nell'Anatema 1, in ciò non sussiste contraddizione con quanto abbiamo dichiarato negli scritti dello Herem Mi-Deoraita. Né avrei potuto dire diversamente perché lo sapevo direttamente dallo Tzadik Haim. L'avevo accennato in alcuni punti ma in maniera allusiva dato che si tratta di una questione che potrebbe più confondere che chiarire. James Baker viene così per dire che un chiarimento è qui necessario appunt per fugare eventuali confusioni.

Abbiamo già trattato l'argomento nello Herem in ebraico e in Esther 3 in inglese. Si può presumere che il termine originale "Dieci Sefirot" (עשר ספירות) compaia per la prima volta nel Sefer ha-Yetzirà con l'espressione "esser sfirot blimà" Dieci Sfere o Emanazioni senza sostanza; e blimà è scritto unito così da includere l'interpretazione "blom picha mi-ledaber" (sigilla la tua bocca dal parlarne). Ciò che è senza sostanza non può essere espresso a parole se non in forma negativa per dire che della materia senza sostanza non si può parlare e pertanto diventa obbligatorio starsene zitti perché la parola crea la materia e quindi le parole falsano i veri contenuti tramite la loro materializzazione.

E' stata l'inosservanza di tale interdizione che ha consentito il verificarsi di tale errore colossale. Moshe de Leon non trattò le Dieci Sefirot come se non avessero sostanza ma con il suo calamo le rese materiali. Le "convertì in sostanza" e per coprire l'intrinseca contraddizione le "elevò" alla falsa immaterialità dell'emanazione. L'Emanazione di "Atzilut" era materiale perché aveva un'origine antecedente alla creazione ed era al di sopra della creazione. Una creazione ex nihilo prima della creazione stessa. Quale sostanza si potrebbe trovare nell'ain (nulla) prima dello yesh (sostanza)? Questo è il terribile errore commesso. Ha ragione James Baker: bisogna capire che l'espressione Dieci Sefirot di per sé è rappresentativa di una 'vera materia nascosta' ma la falsificazione di tale termine ha generato un'immensa confusione.

Quando il lettore studia lo Herem, deve tenere presenti due punti: il primo è il peccato idolatra dello Zohar e la susseguente falsa Kabalà sviluppatasi nei 400 anni prima della Shoà che rappresenta il "peccato di emanazione". La dottrina dell'Emanazione è idolatra e va contro la vera fede della Sacra Torà. Il secondo punto è che la dottrina dell'Emanazione contrasta con il principio basilare della Torà "bereshit barà èlohim et ha-shamaim ve-et ha-aretz" (In principio Dio creò i cieli e la terra). La Torà ci parla di "creazione" con l'obbligo di rimanere all'interno di tale contesto. L'emanazione-linguistica dello Zohar, invece, distrugge la BET di Bereshit, come spiegato nello Herem e in Esther3.

Il fatto della menzione delle Dieci Sefirot nel libro chiamato Sefer Yetzirah, falsamente attribuito ad Abramo, nostro padre, può essere opportunamente semplificato per il nostro scopo qui nello Herem. Queste dieci sefirot sono creazioni di Dio, come luce nascosta per i giusti. Fanno parte dei "segreti" rivelati ai veri Tzadikim Nascosti. Non c'è il permesso di esplorare o studiare o interpretare o scrivere su di loro ecc. ecc. Esistono come molti altri veri segreti. Esistono sette Cieli. Potresti forse salire per raggiungerli? Assolutamente no, a meno che uno non sia autorizzato dal suo maestro che è uno degli Tzadikim Nascosti.

 

Herem 2 - Anche i grandi Rabbanim che hanno camminato lungo le sante vie della Torà e della Tradizione, come Haim Vital, Moshe Cordovero, Yitzhak Luria, il Baal Shem Tov, il Gaon di Vilna, il Malbim e molti altri, sono inconsapevolmente caduti in questo grave errore. Il fatto della loro grandezza nella Torà non è stato sufficiente ad evitare loro di cadere nella trappola del peccato nascosto indicato nei Profeti come "Avon ha Ketz", il "peccato della fine dei tempi". Questo si riferisce al terribile peccato nascosto degli "ultimi giorni" (dai 400 ai 500 anni circa) che a livelli nascosti ha portato Israele alla sua profetizzata e immane Shoà.

 

Herem 3- Questi grandi Rabbanim, poiché erano convinti che le Dieci Sefirot menzionate in alcuni testi prima dello Zohar rendessero legittimo il suo studio, non si resero conto che l'esistenza delle Dieci Sefirot Nascoste è una cosa mentre le Dieci Sefirot Emanate fa parte di un tutt'altro ordine di cose. E' assolutamente vietato parlare di Emanazioni di Ha Shem Elohenu !!! Siamo autorizzati a parlare del Creatore, ma è al di fuori della vera fede parlare o credere ad un Dio che si è emanato al di sopra del Creatore.

 

Herem 4 - Molte ragioni possono essere addotte per la loro caduta, in primis, l'abbaglio di quei primi rabbini in Spagna che fecero sbagliare gran parte del mondo rabbinico "ufficializzando" lo "Zohar Ha-Kadosh" (il Santo Zohar). L'immane abbaglio consisteva nel non avere saputo distinguere più tra i pensieri ammessi che riguardano il Santo, Benedetto Egli sia, e quelli proibiti che speculano su ciò che è al di sopra e prima della creazione del mondo. La Torà e la Tradizione non autorizzano a parlare di Contrazioni nell'Infinito (tzimtzumei-ba-ein-sof) e dell'Emanazione Contratta Scelta dello Zeir Anpin nel Mondo di Atzilut; e questo Zeir Anpin (Piccola faccia) ha poi il potere di creare i Mondi Inferiori, di creare in Bereshit. Assurde farneticazioni!

 

Herem 5 - Nel loro abbaglio costoro sostenevano di avere avuto la licenza di entrare attraverso la Porta Rivelata (il Tetragramma) della Casa di Dio. E così, disgraziatamente per il popolo ebraico, hanno profanato e falsato la YOD del Santo Nome di Ha Shem. Infatti, essi dichiarano che il punto della YOD è il "Kotzò shel Yod" (il punticino all'interno della YOD) sono totalmente nascosti, sebbene abbiano il valore di 10 in ghematria, e che il mondo di Atzilut, che è simile alla YOD e al suo Kotzò, si manifesta tramite le Dieci Sefirot Emanate. Questa è pura idolatria filosofica!

 

Herem 6 – Pertanto abbiamo il permesso in questo Herem Mi-Deoraita di svergognare, maledire e scomunicare la profanazione del Nome iniziata dalla penna idolatra di Moshe de Leon, autore del libro dello Zohar. La nostra aspra reprimenda si estende, in un arco storico di 400 anni, alle seconde, terze e quarte generazioni della falsa Kabalà derivante dallo Zohar. I grandi rabbini caddero in errore. Per lo più non si tratta di colpa personale, ma l'accusa è rivolta alle dottrine stesse e alla terribile idolatria che contengono. C'è, purtroppo, l'Odiata Quarta Generazione derivante da questo peccato che si è legata al falso e disgustoso messianesimo del movimento Habad attorno al loro presunto Messia, M. Shneerson e qui lo Herem Mi-Deoraita riguarda i seguaci di questo movimento che hanno contagiato gran parte dell'ebraismo. Anche dopo la sua morte, essi continuano a danzare attorno a questo ultimo vitello d'oro d'Israele. Lo Herem ricade anche sulla Scuola di Kabalà di Gerusalemme istituita da R. Ashlag e dai suoi seguaci e sulle persone che hanno responsabilità in quel Movimento.

 

Herem 7 - Il nostro lavoro in questo Herem, tuttavia, non consiste nel citare dallo Zohar o dalla sua vasta letteratura kabalistica. Esso intende spiegare il peccato idolatra di Emanazione e le dottrine kabalistiche racchiudendole nello Herem Mi-Deoraita. Con il permesso del nostro Morè, lo Tzadik Haim, di San'a, Yemen, sotto la cui autorizzazione è sigillato questo Herem Mi-Deoraita, abbiamo portato a testimonianza il Sefer Milhamot Ha-Shem di R. Yihye Ibn Shlomoh El Kapah di San'aa Yemen. Tutte le sue argomentazioni sono state approvate dallo Tzadik Haim. Questo testo è necessario per capire l'errore rabbinico dello Zohar. Anche il mio studio si basa su quel prezioso e sacro lavoro e fu lo Tzadik Haim ad ordinarmi di studiarne il contenuto e di elaborare alcuni commenti su di esso e di estendere lo Herem che include la Quarta Generazione Odiata di Habad. Questi commentari comprendono il testo "Le Cinque Tavole del Patto" che fa parte del primo petalo dei 13 Petali del Sefer Mishnat Haim. Queste spiegazioni insieme all'intero testo del Sefer Milhamot Ha-Shem, in ebraico, si trovano nel nostro sito web "Camillo" di Beer Sheva diretto da Solly Kamkhaji. C'è anche un'importante introduzione e una versione abbreviata del Sefer Milhhamot Ha-Shem in inglese. Abbiamo anche messo a disposizione dei lettori alcuni capitoli del libro "Ari Nohem" di Leone da Modena, in ebraico.

 

Herem 8 - L'importanza del Sefer Milhamot Ha-Shem non è da sottovalutare quale fonte rabbinica, poiché si basa su Torà, Mishnà, Talmud e Poskim, Rambam e Aharonim. Fa quindi parte di questo Herem Mi-Deoraita. Esso estirpa sistematicamente la credenza idolatra nello Zeir Anpin dello Zohar sulla base della pura e vera Torà ad ogni livello. I Rabbini e gli Studiosi della Torà hanno bisogno di questo testo per una comprensione più completa ed esauriente dell'intero errore. Con la vera Torà, Yihye Ibn Shlomoh El Kapah distrugge totalmente la sedicente Torà dello Zohar e tutta la falsa Kabalà. Questo Hacham yemenita, zelota della pura fede monoteista, mostra la prostituta che è presente all'interno di quelle dottrine idolatre. Egli svergogna la falsa bellezza di quella meretrice, come fece il profeta Elia a suo tempo smascherando la divinità fedifraga del Baal sul Monte Carmelo. E' vero che non tutto Israele ha bisogno di questo testo, ma tutto il popolo ha bisogno di capire l'origine dell'errore idolatra presente in quelle dottrine per esserne avvertito e starne alla larga. La maggior parte degli ebrei in effetti non sa nulla di cosa siano lo Zohar e le cosiddette dottrine mistiche. Tuttavia, è necessaria un'opera puramente rabbinica per gli ebrei tradizionalisti che si basano sulla Halachà e sui Poskim.

 

Herem 9 - Io, Peretz Green, primo talmid dello Tzadik Haim, sono responsabile della formulazione di questo Herem Mi-Deoraita. Io non sono un rabbino e non ho la licenza di parlare a nome dei Rabbanim. Parlo perché investito dall'autorità dello Tzadik Haim, per cui non mi sono inventato alcunché per spiegare il peccato idolatra dello Zohar. In verità, lo Herem, come detto, è contenuto sostanzialmente nel Sefer Milhamot Ha-Shem. Io ho il compito di formulare lo Herem Mi-Deoraita e spiegarlo. Per poterlo fare, ho spiegato nelle "Cinque Tavole del Patto", il peccato della generazione di Enosh, il peccato della Torre di Babele, il peccato del Vitello d'Oro, il motivo della rottura delle prime Tavole e il peccato originale dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Infatti, da una più profonda comprensione di questi episodi possiamo acquisire la vera conoscenza delle 4 generazioni del 'peccato idolatra' menzionato nel Secondo Comandamento. Tramite questo studio, possiamo approfondire l'essenza del Peccato dei Padri, del Peccato dei Figli, del Peccato della Terza Generazione e del Peccato dell'Odiata Quarta Generazione.

 

Herem 10 - Questo è, infatti, il significato dello Herem Mi-Deoraita: è un anatema contro ogni forma di idolatria, un anatema contenuto nella Torà stessa nell'ambito dell'Albero della Conoscenza, di Enosh, di Babele e del Vitello d'Oro con la conseguente distruzione e rottura delle Tavole; essi sono in corrispondenza con le 4 generazioni di idolatria menzionate nel Secondo Comandamento. Può anche essere possibile vedere l'Albero della Conoscenza come la radice del peccato dei padri; Enosh, il peccato dei padri; Babele, il peccato dei figli; il Vitello d'Oro, il peccato della terza generazione e il suo completamento, l'odiata Quarta Generazione, e la rottura delle Tavole rappresenta la distruzione storica dell'ultimo Vitello d'Oro della storia, il peccato di Emanazione dello Zohar.

 

Herem 11 - La dottrina idolatra dello Zohar è un peccato storico che doveva sbocciare e fiorire per essere poi estirpato per sempre. E' dunque il peccato dei peccati che, una volta rivelato e distrutto, rivela e distrugge ogni altra forma di idolatria esistente. Si tratta della peggiore categoria di idolatria, in quanto è sottile, sofisticata e 'nascosta'; pertanto, la sua distruzione ha il potere di estirpare tutte le forme di idolatria. Il peccato dei peccati dello Zohar ha le sue radici nel peccato originale. I rabbini che rimasero intrappolati videro "che l'albero era buono da mangiare e che era un piacere per gli occhi e che l'albero era piacevolmente stimolante per l'intelletto" e colsero il suo frutto e lo mangiarono dandolo poi anche agli altri rabbini e così via. Il peccato dell'Albero della Conoscenza contiene le radici dell'idolatria come si deduce dal plurale "perché Dio sa che il giorno in cui lo mangerete i vostri occhi si apriranno e sarete come 'dei' che sanno (distinguere) tra il bene ed il male".

 

Herem 12 - Questa è la radice delle radici, ma la radice dell'idolatria nel mondo proviene dalla generazione di Enosh, come spiegato nel Mishnè Torà del Rambam, secondo cui l'errore essenziale deriva dall'idea che il Creatore, Benedetto Egli sia, troppo distante dal mondo, avrebbe, per così dire, delegato i suoi poteri di governo agli astri. Yihye El Kapah illumina il vero ebraismo spiegando in che modo i kabalisti abbiano fatto esattamente la stessa cosa, postulando un EIN SOF lontano dal mondo ed elaborando un sistema di contrazioni dell'EIN SOF fino a raggiungere il 'tangibile' Mondo dell'Emanazione e infine l'Oggetto di Culto, l'Emanato Zeir Anpin al quale, in sostanza, sono destinate le nostre preghiere, Dio ci salvi.

 

Herem 13 - Il peccato della Torre è quello dei figli, l'Edificio idolatra che procede dal Peccato dei Padri; questa, in sostanza, è la Costruzione di false teologie che sostengono che tramite loro si possa salire al cielo; la finzione e le malefiche intenzioni generano un falso linguaggio su cui si basa e si costruisce una struttura odiata da Dio fino al momento del giudizio e della sua distruzione. Il livello di odio dall'Alto a questa costruzione è rivelato nel decreto "e questo è l'inizio della loro azione, e ora non si trattengano da tutto ciò che intendono fare". Da Dio è decretato che completino il loro peccato e tutta la loro costruzione idolatra affinché vengano ​​giudicati e distrutti alla fine. In questo modo i costruttori sono totalmente ciechi alla realtà di quelle dottrine e nel loro grande fervore di vedere l'Edificio compiuto non hanno più il potere di distinguere il male e le falsificazioni linguistiche in esso contenute.

 

Herem 14 – I promotori della Torre presero forza dalla Lingua Originale, pensando che sostituendo il nome di Nimrod a quello di Dio Creatore, avrebbero potuto impossessarsi dei Poteri Divini della Lingua Originale usandola per "farsi un nome" eterno. I kabalisti, d'altro canto, usano il linguaggio della Santa Torà per formulare la loro dottrina di Emanazione. Ciò ha fatto sì che il nome di Dio, invece di essere usato con la semplicità della fede, sia diventato il "Nome del Dio dei 4 Mondi", in cui il Mondo Yod superiore è quello dell'Emanazione. Il peccato è estremamente grave e così anche l'intenzione malefica dietro il sistema di emanazioni di De Leon emerge storicamente nei kabalisti senza che se ne rendano conto. Credono che il loro lavoro nel servire Dio consista nel completare la Costruzione del Mondo dell'Emanazione e credono di essere collaboratori in quella Costruzione, che credono li elevi al cielo, li protegga e crei per loro un nome eterno in questo e nell'altro mondo.

 

Herem 15 - L'Albero della Conoscenza è quindi all'origine di ogni idolatria. La Generazione di Enosh è da considerare il padre dell'idolatria che ha dato vita alla Torre idolatra. La Terza Generazione era l'idolatria dell'Egitto, un'idolatria teologica complessa che permeava il pensiero della moltitudine mista che promosse la costruzione del Vitello d'oro. Il culto pagano e orgiastico ad esso associato culmina nell'Odiata Quarta Generazione. I Dieci Comandamenti delle prime Tavole dovevano essere frantumati per poter distruggere la dottrina della moltitudine mista dei Dieci Grandi Dèi Emanati dell'Egitto (Atum, il Creatore Superiore di tutto, non era contato e non servito; gli dèi erano 9 e il Faraone rappresentava il decimo, il Dio del Regno). Mosè, ai loro occhi, era simile a questo Decimo Dio in assenza del quale non c'era alcun legame con la terra, per cui pretesero un decimo-dio che lo sostituisse.

 

Herem 16 - Il culto idolatra di Habad al loro falso messia, attivato dalla loro disgustosa macchina di propaganda, rappresenta una palese manifestazione di Quarta Generazione Odiata. La Rottura delle Tavole rappresenta la Correzione dell'errata interpretazione delle Dieci Sefirot Emanate in modo che le Seconde Tavole possano essere consegnate nel contesto della vera Tradizione. Infatti, come la storia ha chiaramente accertato, anche i comandamenti non sono sufficienti per mantenere la fede pura dato che la "teologia" che li spiega sono un abbaglio.

 

Herem 17 - La Correzione delle Dieci Sefirot Emanate può avvenire soltanto tramite la loro distruzione. E la correzione dei Rabbanim e dei Hachamim che sono caduti nella sua trappola in questi ultimi 400 anni, avviene tramite l'espiazione del Sommo Sacerdote Aharon. Infatti, come Aharon, anch'essi sono caduti in errore in buona fede. Se avessero saputo che l'intera dottrina dell'Emanazione era fallace e idolatra, non sarebbero mai caduti nell'errore. Anche Aharon, che non aveva capito le intenzioni idolatre della moltitudine mista, pensava che il Vitello d'oro potesse essere 'santificato' per cui ordinò che si costruissse un altare per festeggiare Dio il giorno seguente. Ciò si è ripetuto con i rabbini che hanno adottato lo Zohar definendolo "kadosh". In verità, è l'Ultimo Vitello d'Oro d'Israele nel suo periodo degli Ultimi Giorni del Giudizio prima della sua Redenzione Finale.

 

Herem 18 – A loro dire, ci sono in Dio 10 emanazioni a motivo della prima lettera (la Yod = 10) del Suo Santo Nome! Questo concetto è assolutamente blasfemo! Il valore numerico della Yod è 10 e nessuno negherà l'importanza del numero 10. E anche se diciamo che la Yod allude ai 10 Comandamenti non possiamo asserire che ciò vada associato a dieci categorie in Dio o alla Sua divinità. E se si allude alle importanti categorie di 10, incluso quello che è chiamato le 10 Sefirot esistenti in tutt'altro contesto, ecco che possiamo affermare che la loro interpretazione è del tutto falsa e blasfema. Le 10 Sefirot create dal Suo Santo Nome sono segrete e note agli Tzadikim Superiori e non sono certo 10 Emanazioni insite nel Suo Essere Divino ed emanate dall'Ein Sof!

 

Herem 19 – Ogni cosa ha anche il suo aspetto nascosto e non è questo che stiamo negando. Sto scrivendo questo Herem Mi-Deoraita con il permesso e su comando dello Tzadik Nascosto, Haim, il Capo dei 36 Tzadikim Nascosti che conosceva i Segreti della natura e i Segreti degli angeli, il Segreto di kfitzat ha-derech, i Segreti dei Firmamenti, i Segreti degli Ordini Celesti delle stelle, i Segreti delle neshamot (anime), il Segreto dell'Ascesa, i Segreti dell'antichità, i Segreti del Tribunale Superiore e altri. Ne parlo qui per capire che noi, gli allievi del Morè Haim, certamente non neghiamo i veri segreti. Stiamo invece negando circa 500 anni di "segreti" che non sono tali!

 

Herem 20 – La verità è che i segreti veri non sono per il "livello" dell'umanità, per cui sono inaccessibili. Non dipendono dalla volontà della persona o dal suo proficuo studio della Torà. I Talmidei Hachamim sono occupati tutta la vita nello studio della Torà senza sapere nulla di questi segreti che fanno parte di un livello di conoscenza nascosta ed esulano dalla natura di questo mondo. Non si può entrare in queste categorie senza un Maestro e tale permesso non arriva se non dopo anni di preparazione con uno dei veri Tzadikim. La mia fortuna personale è stata quella di conoscere questi segreti dallo Tzadik Haim, ma non ho meritato di accedere alla loro conoscenza.

IL CUORE DEL GRANDE PESCE LEVIATHAN: Il mondo, tuttavia, è pieno di ogni sorta di spiriti impuri e ci sono guru e maghi che si vantano di conoscere le cose occulte secondo le loro arti. Non c'è fine al numero e alle specie di questi spiriti impuri né al guadagno personale che ne deriva. Anche la magia è al di fuori della natura, ma essa proviene dai dèmoni di sotto e non dall'Alto.

 

Herem 21 – Abbiamo ribadito in più parti che i veri segreti e le cose nascoste alle quali accedono pochissimi yehidei segulah non possono essere messe per iscritto. In verità, questo fatto è semplice eppure non entra nella testa di molti ebrei che credono nella propaganda dei “mekubalim” degli ultimi 400 anni. Lo Tzadik Haim era arrabbiato e profondamente rattristato per i danni causati da tali "scrittori di segreti" che non fanno altro che diffondere false idee e confondere le menti con le loro vanità; essi hanno distrutto la semplicità della fede, la "temimut" del popolo ebraico.

 

Herem 22 – Essi sbagliano e fanno cadere molti nel peccato. Desiderano affrettare la Fine del Tempo (ketz) e sono ingannati dal Libro dello Zohar perché pensano che lo "scopo finale" della Torà sia quello di entrare nel "Pardes" e dimenticano che "le cose occulte appartengono al Signore, nostro Dio, mentre le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli" e così anche che "i cieli sono per il Signore, nostro Dio, e la terra è stata data agli esseri umani". E anche se dicono che R. Akiba è entrato nel Pardes uscendone illeso, si dimenticano che diversa era stata la sorte degli altri 3 Hachamim che erano con lui.

 

Herem 23 – I veri segreti non possono essere scritti! Per questo tutta l'accozzaglia di speculazioni che è scritta nei loro libri non è altro che falsità ed enorme confusione. Gli errori sono diventati peccati di idolatria, propaganda di Satana alla fine dei giorni. Tutto lo studio della Kabalà è falso come la teologia cristiana, che si fonda sulla trinità. La Kabalà, che si fonda sullo Zohar, parla di emanazione di cinque partzufim e dieci sefirot.

 

Herem 24 – I libri di R. Ashlag e dei suoi seguaci nella Scuola di Kabalà a Gerusalemme dovranno essere bruciati a causa dell'idolatria che contengono. Tale Scuola impedisce la Redenzione Finale, perché è piena di menzogne ed inganni. Considerate bene il suo slogan: "La Torà ti insegna cosa fare, la Kabalà ti insegna perché". Possa Ha Shem Baruch Hu salvarci dalla bassezza di questa pazza generazione. Ho visto i loro opuscoli di propaganda; sono disgustosi dall'inizio alla fine; Satan balla gioioso e il dio Mamon suona il violino. Com'è caduto in basso il nostro popolo!. La Torà nelle loro mani, avvolta in tachrichim, è morta. Svegliatevi rabbini da tale stato comatoso!

 

Herem 25 – Ascolta, caro lettore, le loro sottigliezze propagandistiche: "Bisogna essere religiosi per studiare la Kabalà?" chiede il vecchio e saggio Satana. Se ne deduce che anche se uno non è religioso e si inoltra nello studio della Kabalà potrà benissimo giungere alla conoscenza. C'è bisogno di spiegare che tutto questo è taref e passul e lontano dalla via della Santa Torà? Il nostro tempo, tuttavia, è il tempo della purificazione e ci sono molte di queste impurità. Perché in questa Quarta Generazione tutto il male che era nascosto sotto deve salire in superficie e dal Cielo i loro peccati vengono rivelati apertamente e visti da tutti.

 

Herem 26 – La vendita dei libri dello Zohar e della Kabalà è un business milionario. Quante volte lo Tzadik Haim mi diceva: "Guarda quanti soldi ricavano dalla vendita di quei libri, guarda bene e vedrai che dietro a loro sono soltanto i soldi che parlano". Devo ammettere che fino a quando non ho visto questo opuscolo di propaganda della Ashlag School of Kabbalah non avevo ancora scandagliato la vera profondità di questo concetto! –"Bisogna avere 40 anni per studiare la Kabalà?"domanda l'agente della banca di Mamon nei suoi abiti chassidici.

 

Herem 27 – Che il Cielo riveli il loro peccato e che il Signore, nostro Dio, ci salvi da questo castigo perché la nostra sorellina è stata ferita. Ritornate a Dio, o spezzatori di ossa, affinché le vostre ossa non si spezzino nel Yom ha Din. Perché avete trasformato la Torà in un indegno ed ingannevole business! Siate scomunicati in questo Herem mi Deoraita anche voi, operatori della Scuola di R. Ashlag!!! Perché non c'è più pazienza nel tempo della purificazione, e davanti a EL KANA' passano in rassegna le quattro generazioni di idolatria del peccato dei padri dello Zohar. E' pur vero che la quarta generazione di Israele è particolare e che è finita con la Shoà ma nel tempo della purificazione il grande peccato che stava sotto si rivela retrospettivamente mentre l'ira e la rabbia non ricadono sulla nazione intera ma su coloro che sono ritenuti colpevoli dal Tribunale Superiore e il nostro compito è solo quello di avvertire e spiegare quanto siamo in grado di fare, con l'aiuto di Dio (per l'ulteriore esposizione del peccato della Ashlag School of Kabbalah vedi Ester 3).

 

Herem 28 – Essi hanno profanato il Nome, Dio ci salvi. Il peccato della Fine del Tempo (Avon Ketz) allude anche al punto superiore della Yod (kotzò shel Yod); hanno violato il punto superiore della Yod a causa dell'impazienza del loro spirito (katza ruham) nell'attesa del Tempo della Fine decretato dall'Alto e hanno pensato di accelerarlo essendo in esilio. Ma i tempi dell'esilio hanno i loro tempi e tentare di affrettarli ha portato all'errore, e come è noto l'errore porta alla trasgressione (averà) e la trasgressione conduce ad una nuova trasgressione, fino a quando sono arrivati al punto di mettere il punto più alto dello Yod sulla Corona Emanata Superiore dall'Ein Sof.

 

Herem 29 – E all'inizio di questo peccato, il buon senso in Israele era alla fine, poiché il linguaggio dello Zohar è contorto ed è lo strumento con il quale il Serpente ha fatto cadere gli ebrei ingenui nella trappola. Ci sono dieci divinità emanate nella Yod ?! Non solo, ma dieci divinità emanate al di sopra del "livello" del Dio di Bereshit ! Dieci divinità separate emanate ancora prima dell'atto della creazione! Una dottrina che echeggia le dieci divinità emanate della teologia egizia.

 

Herem 30 - Molte profezie della Torà ritornano per la loro rivelazione finale al tempo dell'Avon Ketz. Questa è, infatti, l'essenza dello Herem Mi-Deoraita, che spiega come la sostanza idolatra profetizzata dei peccati dell'Albero della Conoscenza, della generazione di Enosh, della Torre di Babele e del Vitello d'Oro giungono alla loro realizzazione finale con le dottrine dello Zohar affinché vengano distrutti in questa Quarta Generazione finale della storia. Anche il peccato del Sommo Sacerdote Aharon è necessario perché tutti coloro che sono caduti in buona fede hanno bisogno di capire il loro errore di ignoranza nel non riconoscere l'idolatria insita nel Vitello d'Oro.

 

Herem 31 - Il peccato della Generazione di Enosh derivava dal ragionamento sottile ma falso secondo il quale il Creatore è "troppo superiore" per essere direttamente coinvolto con le creazioni inferiori sulla terra. Ciò ritorna nello Zohar poiché l'intera "necessità" delle Dieci Sefirot Emanate esiste perché l'EIN SOF nella Sua Infinità ha emanato esistenze inferiori per il bene delle creazioni. E come la generazione di Enosh iniziò a chiamare le stelle con il nome di Dio (EL) associato ad esse, così anche i kabalisti hanno associato i santi nomi di Dio conosciuti nella Torà alle Dieci Sefirot Emanate.

 

Herem 32 - La rottura delle prime Tavole ritorna perché la falsa Kabalà dello Zohar si è diffusa con una vasta gamma di letteratura che ha prodotto nuovi commenti alla Torà, ai Poskim, ha introdotto nuovi riti e nuovi libri di preghiera e via di seguito, falsando in questo modo le vere intenzioni della Torà. Tutti questi nuovi libri e commenti sono contaminati dalla dottrina idolatra dell'Emanazione e per estirpare il peccato essi devono essere distrutti. Ciò è simile al fatto che le prime Tavole furono distrutte ma le seconde Tavole contenevano gli stessi Dieci Comandamenti. Questo è vero anche per i Siddurim che contengono la formula kabalistica idolatra "le-shem-yihud kudshe-brich-hu-u-shchintei" (per il bene di legare il Santo Benedetto sia Lui (ZeirAnpin) alla Sua Divina Presenza (Nukvei o Malchuta)' che deve essere rimossa per rendere utilizzabili i libri di preghiera.

 

Herem 33 - Così ritorna anche il contenuto profetico della Torre di Babele nella Città Emanata del linguaggio falsificato dello Zohar e della Grande Costruzione dei suoi Quattro Mondi. Così anche lo Zohar arriva alla sua odiata quarta generazione finale nella città di Lubavitch, dove siede il Figlio di Shinar (Shneerson) con la sua enorme torre idolatra e l'immane macchina di propaganda. Nulla può essere salvato da questo movimento, inclusi i vasti studi sulla Torà del Rebbe Shneerson, perché tutto ciò rappresenta la quintessenza dell'idolatria dottrinale della falsa Kabalà.

 

Herem 34 - Il peccato della fine dei tempi (avon Ketz) porta ad ogni tipo di fine. Ciò significa che questo Peccato Finale viene giudicato al momento della Fine dei Tempi nella Quarta Generazione Finale, tempo in cui affiorano molti tipi di "fine". Le radici di tutti i mali saranno estirpate e solo un terzo del mondo di oggi sarà salvato per il bene dei loro discendenti affinché possa partecipare al bene nei tempi della pace e dell'armonia redenzionali che avverranno dopo la Finale Quarta Generazione. La stessa Quarta Generazione Finale rappresenta dunque la realizzazione profetica, grande e terribile, del Secondo Comandamento. In esso vengono distrutti l'Ultimo Vitello d'Oro, il Peccato Finale della Generazione di Enosh, il Peccato Finale della Torre idolatra per l'Emanato Zeir Anpin, il Peccato Finale dei Dieci Dèi Emanati, il Peccato Finale del falso messianesimo e il Peccato Finale di cercare di mangiare il Frutto Proibito delle vere questioni nascoste riservate ai veri Tzadikim Nistarim. Anche questo Herem Mi-Deoraita è lo Herem Mi-Deoraita Finale della storia perché solo in questa Quarta Generazione Finale queste vere spiegazioni della Torà contro l'idolatria confluiscono per la loro formulazione finalizzata. Non ci sarà bisogno di un altro Herem Mi-Deoraita contro l'idolatria dopo questa Quarta Generazione Finale.

 

Herem 35 – Lo Herem Mi-Deoraita è, quindi, di per sé, una meditazione a tutti gli effetti sulle radici dell'idolatria. La meditazione è profonda. Il suo risultato pratico, tuttavia, è la fede semplice e pura in Dio che si sente nel proprio cuore. Lo Herem Mi-Deoraita riporta il mondo ebraico al versetto "tamim tihiyè im ha-Shem Elohecha" ( sii di cuore semplice con il Signore, tuo Dio) e ribadisce che "le cose occulte appartengono al Signore, nostro Dio mentre le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli" e anche che "Dio ha raddrizzato l'uomo che ha fatto molti calcoli".

 

Herem 36 – L'anatema, pertanto, è mi-Deoraita, dalla Torà stessa e non mi-Derabanan, dai Rabbini. Perché lo Herem è contenuto nella Torà ed è formulato nella sua forma finale solo al momento della Quarta Generazione Finale, dove tutti i tipi di tempi della fine si uniscono, insieme alle Spiegazioni Finali contro l'Avon Ketz della dottrina dell'Emanazione dello Zohar.

Giacobbe, nostro padre, iniziò a vedere nella sua visione profetica gli eventi futuri meravigliosi che sarebbero avvenuti alle tribù di Israele nei periodi della Redenzione Finale, ma poi vide anche le visioni terribili della Quarta Generazione Finale di Israele, terminando con l'indicibile Shoà, e quindi fu trattenuto dal rivelare qualcosa dell'aharit ha-yamim (la Fine dei Giorni). L'ultima quarta generazione di Israele, tuttavia, viene prima dell'ultima quarta generazione del mondo. Il ritorno in terra d'Israele e la costituzione della Medinat Israel è un segno della Resurrezione di Israele, che, suo tramite, inizia il suo processo di purificazione e correzione così da poter ricevere la Redenzione Finale. Questo Herem Mi-Deoraita, per merito dello Tzadik Haim ben Moshe di San'a Yemen, rappresenta la svolta cruciale della storia ebraica non appena sarà compresa; rappresenta il catalizzatore interiore per la purificazione e la correzione del popolo israeliano della Torà, che porterà a un cuore totalmente nuovo e a una grande riconciliazione tra tutti gli ebrei.

 

Herem 37 - Giacobbe, nostro padre, dopo la riconciliazione con suo fratello Esaù, dovette partire per Beth El e fu necessario che ordinasse alla sua famiglia di sbarazzarsi di tutti gli dèi stranieri che molti di loro evidentemente possedevano. Ciò allude anche ai nostri tempi, quando il popolo ebraico deve sbarazzarsi e purificarsi da tutte le dottrine idolatriche straniere che si sono radicate prima che Giacobbe possa ricevere la benedizione di Dio a Beth El e ricevere il Terzo Tempio Finale a Gerusalemme.

 La Torà vieta di pensare e dire che al di sopra della creazione e prima di essa, nel livello e nel tempo, Dio avesse degli Aspetti (Partzufim), poiché è scritto: "Non avrai altri dèi al Mio cospetto". Né questo divieto cambia in riferimento ad alcun'altra categoria concettuale, a maggior ragione se sofisticata. Non possiamo credere e speculare su tali concetti che sono vera e propria idolatra. Il pericolo di questi peccati è a livello mentale perché il fedele viene invaso da false idee che non permettono che la verità della Torà sia rivelata.

 

Herem 38 – E' proibito usare termini riguardanti il Santo Benedetto Egli sia, che non siano stati accettati nella Tradizione di Israele. A volte, i nostri Saggi, di benedetta memoria, quando descrivevano uno stato di rivelazione momentanea della Presenza Divina, usavano espressioni come "Sulla riva del Nilo prima della sua divisione, i figli di Israele videro il Santo Benedetto Egli sia come Shaliah Tzibur (delegato dalla congregazione per officiare le preghiere)". Si tratta di una descrizione allegorica che vuole rendere l'idea della vicinanza di Ha Shem in quel particolare frangente. Tuttavia, è assolutamente proibito dire che nel Santo, Benedetto Egli sia esista un Aspetto Divino di Shaliah Tzibur. E a chi allora dovrebbe rivolgersi Dio nella preghiera?!

 

Herem 39 – E' proibito dalla Torà dire, pensare o credere che esista una "costruzione" in Dio o che in Dio ci sia un numero fisso di mondi.

 

Herem 40 – E' proibito dalla Torà dire, pensare o credere che l'Infinito si sia contratto fino a raggiungere la sua emanazione di 'Piccolo Dio' (Zeir Anpin) chiamato dai kabalisti 'Kudshe Brich Hu' al quale vanno dirette le preghiere e i servizi! Questa è pura idolatria non meno della Trinità cristiana!.

 

Herem 41 - Non esiste il permesso di concepire dei livelli separati e distinti nella Volontà di Dio. I kabalisti hanno fatto esattamente questo formulando livelli separati nel KotzòshelYod che hanno associato alla Corona Superiore. La Volontà Divina diventa per loro una Volontà Emanata o Corona Superiore sui Mondi Inferiori. Questo, come spiegato, è uno degli elementi idolatrici dell'Avon Ketz. Tali idee sono proibite dalla Torà perché rientrano nella categoria dell'idolatria, della fede associata (shituf), della molteplicità di regni (ribui reshuyot), di "altri dèi al Mio cospetto" e di "non ti farai alcuna immagine".

 

Herem 42 – E' proibito dalla Torà dire, pensare o credere che 'bereshit' ('In principio' - prima parola della Torà) va riferito ad Aba d'Atzilut, Padre Emanato e 'barà' (Egli creò' - seconda parola della Torà) va riferito a Ema d'Atzilut, Madre Emanata. Allo stesso modo, la dottrina cristiana riferisce “In principio” al Padre e “Egli creò” allo Spirito Santo dal quale fu “emanato” il Figlio Divino. In sostanza, non c'è differenza con lo ZeirAnpin 'nato' da Aba ed Ema. Ciò, tuttavia, rappresenta una "molteplicità di regni" che è severamente vietata.

 

Herem 43 - IL CUORE DEL GRANDE PESCE: La vera Kabalà della Torà è chiamata "Bet di Bereshit" (vedi gli ultimi 3 capitoli di Ester 3). Ecco la sua formulazione più semplice: Bet Reshit - ci sono 2 inizi nella creazione, la creazione dei cieli e la creazione della terra; Dio è Uno ma nella Sua Divina Sapienza ha creato sia i cieli che la terra che sono di 2 livelli separati. Così Bet Reshit sono 2 inizi; Reshit, spiegano i Saggi, è la Saggezza; ci sono 2 vie nella Sapienza di Dio per ciò che riguarda la creazione dei cieli e della terra.

 

Herem 44 - Il Creatore è Uno e sia i cieli che la terra sono Sue creazioni. La Saggezza di Dio è Unica e non può essere descritta o limitata, sostenendo che la Saggezza nel creare i cieli si chiama Aba d'Atzilut e la Saggezza nel creare la terra si chiama Ema d'Atzilut o Malchuta d'Atzilut. Se si fissano dei livelli nella Saggezza di Dio, si creano dei livelli all'interno della Divinità e ciò significa dare vita ad altri dèi anteriori a Lui. La vera Kabalà della Torà ci insegna che la via della Saggezza di Dio nel creare i cieli è diversa dalla via della Saggezza di Dio nel creare la terra e che tutto avviene secondo la Sua Divina Volontà.

 

Herem 45 – L'interpretazione kabalistica contraddice ciò che è noto nella Tradizione che anche Bereshit è un Ma'amar, il primo dei Dieci Detti con cui fu creato il mondo (per gli altri 9 è scritto: "va-yomer Elohim" - e Dio disse; così anche Bereshit, il primo verso o i primi 2 versi prima "e Dio disse: Sia la luce" sono come se avesse affermato 'E Dio disse 'in principio' 'ecc.

E' proibito dalla Torà dire, pensare o credere che il Creatore tramite il Partzuf Aba abbia creato il tutto e tramite il Partzuf Ema abbia creato l'uomo, e che il Partzuf Emanato di Zeir Anpin che si accoppia con Nukve, la sua Moglie Emanata, dia vita all'Unità di Kudshe Brichu e Shehinte (Santo Benedetto Egli sia e la Sua Divina Presenza) che creano i mondi inferiori di Creazione, Formazione e Azione!

 

Benedetto è il Signore, nostro Dio, che ci ha liberati dalla schiavitù dell'idolatria egiziana e dalla schiavitù delle false teologie!

 

Herem 46 - I kabalisti sono sprofondati negli abissi dell'idolatria tramite le innumerevoli categorie di Emanazione, i 5 Aspetti, i 10 Aspetti e i 13 Aspetti, con i loro rapporti cosmico-sessuali che hanno dato vita alle creature del mondo inferiore. Ma "i cieli sono i cieli per Dio e la terra Egli ha dato ai figli dell'uomo". In questo si sostiene la Bet di Bereshit perché se si pensa che la saggezza data all'uomo sulla terra sia pari alla saggezza di Dio nel creare i cieli, ecco che la vera separazione della Bet tra i cieli e la terra non viene mantenuta e ogni interpretazione sarà totalmente falsa; l'intelletto umano che cerca di costruire Livelli Divini crea un pantheon, un'odiata Torre e un Vitello d'Oro e quando una teologia così idolatra arriva ad interpretare i Dieci Detti della Creazione o i Dieci Comandamenti, ecco che Mosè, il nostro maestro, scende dalla montagna per distruggere tali Tavole idolatre, falsificate da false interpretazioni anche se i Dieci Detti o i Dieci Comandamenti di per sé rimangono intatti.

 

Herem 47 – Recita il Secondo Comandamento: "fino alla quarta generazione per coloro che Mi odiano, mentre uso misericordia per coloro che Mi amano e che osservano i Miei comandamenti". L'immediata sequenza da "per quelli che Mi odiano" a "uso misericordia per coloro che Mi amano" è indicativa di questa Quarta Generazione Finale, raddoppiata nel Grande Giudizio Finale sul mondo, con coloro che saranno puniti e distrutti e coloro che saranno salvati e redenti. EL SHADDAI rivelerà la Sua mano potente, i Suoi segni e portenti e la Sua onnipotenza in questa generazione. Tutti noi dobbiamo tremare di paura quando la potenza di EL KANA, Dio Geloso, cancellerà tutta l'idolatria dalla faccia della terra. Due terzi del mondo saranno distrutti e terribile sarà l'Ira di Dio contro la falsa Kabalà che manipola la Sacra Torà e con sottile raffinatezza la interpetra in modo idolatra.

 

Herem 48 - I kabalisti parlano di una Catena di 4 Mondi che chiamano "hishtalshelut" (concatenazione), un procedere da livelli superiori a livelli inferiori, ogni livello o mondo incatenato al mondo superiore e al mondo inferiore ad esso. Alla fine si comprenderà che una tale catena, radicata nella dottrina idolatra dell'Emanazione, genera solo pensieri sbagliati. Senza rendersene conto, costoro sono caduti nella stessa catena idolatra alla quale allude il Secondo Comandamento, ossia padri, figli, terza e quarta generazione. Come spiegato "Avon Ketz è il peccato idolatra del Tempo Finale dell'odiata quarta generazione. Per questo motivo ogni elemento relativo ai peccati dottrinali dello Zohar ha una perfetta corrispondenza con lo Herem derivante dal Secondo Comandamento. Tale è l'idolatria della 'concatenazione' dei 4 Mondi: il mondo di Emanazione è il sottile peccato dei padri; il Mondo di Creazione è il peccato dei figli; il Mondo di Formazione è il peccato della terza generazione; il Mondo di Azione è il peccato dell'odiata quarta generazione.

 

Herem 49 - La concatenazione dal sottile peccato dei padri alle azioni odiate della quarta generazione per cui si manifesterà l'ira di Dio, nasconde il peccato agli occhi di tutte e quattro le generazioni (il peccato dei padri è chiamato 'sottile' perché si basa su una logica nuova e apparentemente plausibile come il Creatore è troppo lontano e invisibile, quindi ci ha dato i suoi Governatori, le stelle visibili, per chiamare e servire nella generazione di Enosh; per i kabalisti l'EIN SOF è troppo distante per avere a che fare direttamente con i mondi inferiori, quindi Dio emanò le Sefirot che possono essere chiamate e associate ai Suoi nomi perché solo in questo modo possono essere percepite nei mondi inferiori). Fin dall'Avon Ketz dello Zohar, il peccato, in sostanza, di non comprendere che l'intero concetto di Emanazione è idolatra e proibito, ha stabilito il peccato dei padri con la sua falsa logica teologica, ossia la catena di quattro generazioni che ha fatto cadere Rabbini nel terribile errore. Questo concetto essenziale deve essere studiato per capire meglio perché così tanti studiosi della Torà sono caduti nella trappola negli ultimi secoli senza poter riconoscere l'idolatria insita nellla dottrina di Emanazione.

 

Herem 50 - Esattamente come nell'episodio della Torre di Babele, il peccato iniziale dei kabalisti fu grave e odioso a Dio, poiché contrario alla vera fede della Sacra Torà di Dio e sicuramente le loro intenzioni peccaminose originarono da arroganza intellettuale, dal volersi "fare un nome". "Questo è l'inizio della loro azione e ora non manchi nulla delle loro intenzioni in tutto ciò che si sono proposti di fare" si racconta nel libro di Genesi. Ribadiamo il concetto: ognuna delle quattro generazioni (Albero della Conoscenza, generazione di Enosh, la Torre di Babele e il Vitello d'Oro) racchiude il peccato idolatra. Studiando il "peccato dei padri" possiamo individuare i semi del peccato che si manifestano quindi nella catena idolatra. Non tanto nella generazione di Enosh, macchiata da una logica errata, ma ancora in buona fede, quanto piuttosto nella generazione della Torre, nella quale le intenzioni erano malvage, poiché i seguaci di Nimrod usarono la lingua data dal Creatore ad Adamo ed Eva per costruirsi una nuova struttura linguistica, per farsi un nome eterno e sostituire i nomi di Dio Creatore con nuovi nomi per il dio in terra Nimrod.

 

Herem 51 - La quarta generazione finale, racchiude pertanto i semi, le intenzioni e le manifestazioni dei quattro livelli di peccato summenzionati. E' chiaro che la trappola dello Zohar ha molte analogie con il peccato dell'Albero a motivo della sua apparente bellezza, del suo profumo conturbante, della sua stimolazione intellettuale, uniti al discorso convincente dell'astuto Serpente che riuscì a risvegliare nei nostri progenitori il desiderio di essere come dèi che sanno distinguere tra bene e male. La radice del male nella storia, tuttavia, è la saggezza del Serpente e il peccato dei padri risiede nell'inclinazione di Eva alla disobbedienza causata dalla potenza dei suoi desideri.

 

Herem 52 - La radice del peccato ai tempi di Enosh fu nella sottile arroganza, stimolata dalla facoltà del ragionamento, anteposta alla semplicità del cuore amata dal Creatore. Il peccato dei padri ai tempi di Enosh causò il distacco dal Creatore, la Causa Prima di tutto, e il successivo spostamento della loro fede sulle Sue creazioni. Simile, come ampiamente dimostrato dallo Hacham El Kapah, è stato il peccato dei kabalisti che si sono distaccati dall'Infinito per spostare le loro intenzioni sulle "cause emanate inferiori" associate ai Santi Nomi di Ha Shem, come ricevuto dalla Torà e dalla Tradizione. Non possiamo immaginare quanto Ha Shem detesti tale odiosa falsificazione idolatra della vera fede tramandata dalla Sacra Torà. I kabalisti hanno eluso il monito della Torà "tamim tihiyé im ha-Shem Elohecha" per addentrarsi in sofisticate speculazioni su emanazioni dell'Infinito prima della creazione del mondo.

 

Herem 53 – Tale è il peccato dei padri nella Costruzione della Torre dei 4 Mondi, la cui vetta raggiunge i cieli; da ciò scaturisce il terribile decreto delle 4 generazioni, oramai cieche al proprio errore e abominio. E' qui che il linguaggio unificato della Sacra Torà viene falsato dalla terminologia delle emanazioni, che danno vita a divinità che si sono contratte ed emanate, estranee alla vera fede della Torà. Non c'è niente di più blasfemo di questo; il Padre Emanato che pronuncia i 'fiat' del resto della creazione mentre la Madre Emanata si assume la responsabilità di creare ZeirAnpin, il Figlio Emanato prescelto, l'Uomo-Dio Cosmico, che possiede già le 248 Membra Cosmiche per essere la fonte della creazione dell'umanità!

 

Herem 54 - La Torà proibisce di dire, pensare o credere che esistano Dieci Sefirot Emanate prima della creazione del mondo; per questo, nel primo verso della Torà è scritto che fu Dio soltanto a creare i cieli e la terra. Questo perché nessuno venga a proporre altre dottrine che parlano di ciò che esisteva "prima" e/o "sopra" l'atto della creazione. La Torà parla di creatio ex nihilo, di creare un'esistenza dall'inesistenza. Questo è importante perché il potere di portare il mondo in esistenza dalla non esistenza non può essere percepito dall'intelletto umano e può soltanto essere intuito dalla fede nella Santa Tradizione della Torà. E un essere umano stolto crede di poter percepire dei "livelli" antecedenti la creazione?!

 

Herem 55 - Costui ruba le parole della Torà per costruire false strutture mentali che esistono in virtù di illusorie fantasie. E le chiama i Segreti della Torà! Il misticismo kabalistico è un cancro maligno che da 400 anni corrode l'organismo dell'ebraismo ed ha portato alla Shoà. La morte di gran parte del nostro popolo ha rappresentato il suo sacrificio espiatorio e ora siamo entrati nella fase di resurrezione (lo Stato di Israele) e di purificazione. Israele e il popolo ebraico non saranno mai più distrutti e ricordiamo anche che la maggioranza del popolo non ha nulla a che fare direttamente con lo Zohar e i suoi peccati dottrinali; bisogna tuttavia spazzare via il pattume maleodorante che ancora contamina le sinagoghe e le case di studio. Ed è arrivato il momento che il popolo di Giacobbe si sbarazzi di tutti gli dèi stranieri che ancora stazionano nelle tende!

 

Herem 56 – Purtroppo la Shoà ha rappresentato l'Avon ha Ketz, il peccato della falsa dottrina dell'Emanazione, come spiegato nel testo "Paulus Corrected". La Shoà è stata la punizione finale dell'ultima odiata-quarta generazione di Israele, be-avonot ha-rabim, e qui ne parliamo in questo Herem affinché Israele comprenda il suo peccato. Al tempo della Shoà, quasi tutto il mondo ebraico era distorto, ribelle, insensibile, ostinato, fuori dalla vera Torà; ogni gruppo riversava le colpe sugli altri: l'Haskalà, il movimento riformatore, gli hassidim, i mitnagdim, i sionisti, i haredim, i non religiosi, ecc. La verità è che anche oggi pochi riescono a capire perché una così grande parte del popolo ebraico abbia dovuto subire una punizione così terribile e disumana. D'altra parte, nessun ebreo credente potrebbe negare che il decreto sia opera di Dio e che la Torà ed i Profeti avevano ammonito e messo in guardia il popolo; pertanto, era previsto che Israele sarebbe caduto in un peccato terribile alla Fine dei Giorni.

 

Herem 57 - Ancora oggi possiamo pensare alla tragedia disumana che ci è capitata per mano dei tedeschi (stirpe di Amalek) con odio giustificato ma nessuno osa parlare delle cause anche perché è difficile trattare un argomento così imperscrutabile. E ancora oggi, giustamente, l'argomento è estremamente delicato. E' pure vero che la Shoà non potrà mai più essere dimenticata. Ma in futuro Amalek sarà totalmente distrutto e il mondo vedrà e capirà. E' passata più di una una generazione ed è iniziato il tempo della Redenzione Finale e se abbiamo detto che il motivo di fondo non può essere compreso, ciò significa che non può essere compreso con il dibattito o con la discussione.

 

Herem 58 - Tutte le correnti dell'ebraismo o dell'agnosticismo e ateismo esistenti al tempo della Shoà erano le manifestazioni del tumore maligno in campo ebraico che scatenò l'ira di Ha Shem e quindi non ha senso stare qui a discuterne. La Torà, tuttavia, è eterna e ciò che accade al popolo ebraico è la continuazione della sua storia ed è una mitzva cercare di capire gli errori e i peccati delle generazioni passate (binu shnot dor va-dor). La Shoà stessa ha rappresentato l'odiata quarta generazione del popolo ebraico che precede quella che è associata al mondo intero. L'ira di EL KANA del Secondo Comandamento si è riversata nell'Olocausto contro il popolo della Torà. L'ira stessa è Torà e quindi non è possibile che le vere ragioni della Shoà non vengano alla ribalta nel loro tempo. Si tratta di un evento che riguarda l'esistenza del popolo della Torà, per cui non può restare incompreso. Il popolo ebraico deve sapere e capire alla fine perché l'ira di Dio fu più che giustificata; la pena di morte inflitta al popolo ebraico corrispondeva al peccato commesso.

 

Herem 59 – Per Israele, la Shoà deve quindi essere inquadrata nella fine dei tempi dopo 4 lunghe generazioni del peccato terribile ed idolatra che ha eluso i divieti del Secondo Comandamento. Perché l'ira che ne è scaturita proveniva dalla violazione del Secondo Comandamento che tratta l'idolatria mentre le 4 generazioni del peccato rientrano in un decreto imperscrutabile. Non è facile contemplare l'idolatria nel mondo ebraico, che in apparenza rappresenta l'ultimo dei tanti modi di disobbedienza di Israele. Per comprendere l'argomento, pertanto, non bisogna cercare ragioni apparenti o motivazioni umane, ma tornare alla vera Torà di Ha Shem che ammonisce più volte il popolo a non peccare suscitando l'ira divina.

 

Herem 60 - Dobbiamo individuare il peccato idolatra commesso poiché ciò fa parte della nostra storia e ciò è necessario per correggerci. Quindi dobbiamo capire che: 1) l'indicibile gravità della Shoà deriva da un peccato terribile davanti a Dio Onnipotente; 2) il peccato è storico, perché ha radici storiche; 3) il peccato è profetizzato, sia nella Torà che nei Profeti (e il termine Shoà stesso è nei Profeti); 4) il peccato è nascosto e sconosciuto fino a quando non viene rivelato, dato che è rimasto occultato in un decreto generazionale di incomprensione;

 

Herem 61 - 5) la Shoà, che è stata la terribile morte decretata su gran parte del mondo ebraico, è stata accettata come sacrificio di olocausto davanti a Dio, per cui la storia redenzionale ebraica inizia 3 anni dopo la fine della SGM con la realizzazione delle profezie che parlano del ritorno del popolo in terra d'Israele; 6) questo fatto dimostra anche che in sostanza la gran parte degli ebrei uccisi nella Shoà erano colpevoli collettivamente e non individualmente; 7) questo fatto redime moltitudini di ebrei ma condanna i rabbini responsabili della Torà che, in realtà, l'avevano falsata, distogliendo la protezione dall'Alto; 8) perciò, quando viene alla luce il terribile peccato idolatra dello Zohar e della mistica kabalistica che ha contaminato la fede pura del Secondo Comandamento, ecco che si comprende il motivo della profanazione del Nome.

 

Herem 62 - Se la Torà viene manipolata e profanata, Dio ci salvi, e il peccato viene insegnato invece di essere estirpato, che senso ha la sua esistenza tra il popolo?! Infatti, a differenza di quanto ci è stato tramandato, i mistici kabalistici e i rabbini che li seguono parlano di partzufim e Dieci Sefirot di emanazione. Costoro hanno distrutto la Bet di Bereshit, hanno creato dimore per nuovi dèi emanati e abbattuto le vere barriere tra il cielo e la terra. Si sono fatti chiamare Mekubalim e Tzadikim e hanno raggiunto fama e onori proponendo e spiegando le fantasie dello Zohar. Hanno santificato il Pantheon di Moshe de Leon fino a farlo diventare una seconda Torà, segreta e nascosta, mentre i Cinque Libri di Mosè erano alla stregua di Torà rivelata. Hanno abbandonato l'EIN SOF e si sono lanciati nelle Cause Emanate che erano più vicine a loro. Hanno costruito 4 Mondi sul Santo Tetragramma in modo da giustificare il loro Schema di Emanazione nella Yod del Santo Nome di Dio.

 

Herem 63 – Più avanti Israele capirà tutto ciò che è successo. Ci vuole tempo e anche l'autorità di questo Herem Mi-Deoraita fornita dallo Tzadik Nistar, Haim. Cito dalla Guerra contro lo Zohar – (Gnomen 424) - Nella generazione di Enosh, anche alla luce di una logica molto sofisticata e “filosofica”, la vera e semplice fede fu contaminata da una complessa cosmogonia teologica di divinità stellari. Nella generazione della Torre, avvenne la ribellione contro il Creatore, Benedetto Egli sia, la Causa Prima dell'intero universo. I ribelli "rubarono" i Poteri Divini Nascosti nelle parole del 'linguaggio unificato' per appropriarsi di un nuovo linguaggio che permettesse loro di costruire la Torre che collegava il mondo inferiore ai cieli. Invece della semplicità della fede nella Prima Causa Eterna, Assoluta e Creatrice di tutto ciò che esiste, vollero erigere una costruzione molto complessa ed intricata dedicata al culto del loro dio in terra Nimrod.

 Herem 64 - (Gnomen 425) - La vera saggezza deve essere amata per la verità stessa che insegna, una verità che esalta e accresce l'amore per Chi l'ha concessa. Avviene spesso però che chi crede di aver già acquisito quella saggezza e di poterla dominare, sottilmente e senza rendersene conto, sminuisce Chi gliela ha elargita e si insuperbisce, diventando facile preda dei capricci del Satan. Perciò è scritto nei Salmi (111, 10): "il principio della saggezza è il timore di Dio". Poiché la saggezza stessa è chiamata 'principio' (reshit) come detto "In principio", ne deduciamo allora che la saggezza rimarrà tale solo se porta con sé sempre il timore di Dio.

 

Herem 65 - (Gnomen 426) - E da dove si deduce che il timore di Dio va di pari passo con la vera saggezza? Perché è scritto: "In principio, Dio creò i cieli e la terra", cioè quando una persona nel suo timore di Dio non eccede né supera né va oltre il primo "detto" di Bereshit della saggezza di Dio da cui l'umanità può trarre beneficio. E non certo provando ad elevarsi ad una Emanazione (Sefirà) di Saggezza costruita SOPRA il livello della creazione! Come si può acquisire la Saggezza Divina se si va contro ciò che è stato decretato dalla vera saggezza del Creatore?!

 

Herem 66 - (Gnomen 427) - La saggezza che potremmo meritare di acquisire sottostà al timore di Dio che "in principio creò i cieli e la terra". E' decretato nella vera Tradizione della Mishnà che "è vietato speculare su ciò che è al di sopra, al di sotto, dentro o fuori" di quel "Principio" creato. La saggezza, quindi, non viene da una ricerca illimitata, ma dai limiti e dalle condizioni in cui tale saggezza è stata concessa. Quante migliaia di volumi di teologia e mistica sono stati scritti sulla "saggezza teologica della Trinità"! Il Cristianesimo, infatti, ha formulato la propria teologia su un Cristo divino che, tramite Giovanni e Paolo, è diventato "l'unico strumento di Dio nella sua creazione". Kifrut! La vera fede è semplice.

 

 Herem 67 - (Gnomen 428) - Tutta l'idolatria si complica mentre prosegue nel suo corso di 4 generazioni dato che si è distaccata dalla vera fede nell'unico Dio vivente e illimitato, la Causa Prima, il Creatore di tutto il creato e il Dio amorevole che ha pietà e compassione delle Sue creature, il Dio Onnipotente che salva e riscatta con incredibili miracoli chi procede con umiltà lungo le strade da Lui indicate e Lo serve con un cuore semplice. I veri insegnamenti non complicano la pura fede con emanazioni mistiche, ma ribadiscono la fede semplice dei Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe e l'umiltà di Mosè, il nostro maestro. Considerate come Gilad, il Faraone dello Zohar, abbia raggiunto l'esatto opposto e come la freddezza della moltitudine mista di "quest'uomo, Mosè" sia analoga all'affermazione "un kabalista, di nome Mosè percepì ciò che potè, per cui scrisse il suo Libro di Kabalà, chiamato i cinque libri di Mosè". Tanto sofisticate sono le dottrine idolatriche che sfociano sempre e comunque nella pura arroganza e concludono invalidando l'atto di fede che "In principio Dio creò i cieli e la terra".

 

Herem 68 - Considerate come Gilad, il Faraone dello Zohar, abbia raggiunto l'esatto opposto e come la freddezza della moltitudine mista di "quest'uomo, Mosè" sia analoga all'affermazione "un kabalista, di nome Mosè percepì ciò che potè, per cui scrisse il suo Libro di Kabalà, chiamato i cinque libri di Mosè". Tanto sofisticate sono le dottrine idolatriche che sfociano sempre e comunque nella pura arroganza e concludono invalidando l'atto di fede che "In principio Dio creò i cieli e la terra".

 

Herem 69 - Pertanto i Saggi di benedetta memoria insegnavano che la Torà non inizia con una ALEF a causa della sua possibile associazione con 'arur' (maledetto) che inizia con la ALEF. (Gnomen 432) - Tale è la dottrina idolatra del Libro dello Zohar in cui la Divinità dell'Eden, Zeir Anpin, si unisce alla Nukva emanata, sua moglie, per dare vita ai MONDI EMANATI INFERIORI. E i zoharisti chiamano Zeir Anpin "i cieli" mentre Nukva è "la terra". Questa è l'unione illecita che "teologicamente" dissolve la vera separazione tra i cieli e la terra, trasformandoli in una sola essenza "emanata" (di cui il mondo creato è solo un ricettacolo). Così, invece di mantenere la "separazione" dei cieli e della terra della BET (che ha il valore di 2) di Bereshit, l'unione idolatra di Zeir Anpin e Nukva unifica i cieli e la terra in una ALEF, l'emanazione di Zeir Anpin e Nukva.

 

Herem 70 - (Gnomen 433) - Per questo la Torà inizia con la BET affinché i cieli e la terra rimangano sempre separati in due distinte entità e non si fondino in una categoria unificata che teorizza un livello di Emanazione al di sopra della creazione. E' bene notare che soltanto la dottrina di Emanazione è in grado di attuare una tale unione "teologica" illecita che possa far credere che esista un Ente Emanato SOPRA LA CREAZIONE. Tale falsa unione trasforma la BET in ALEF e demolisce i veri fondamenti del mondo, Dio ci salvi, facendoli affogare nelle acque occulte dello YEOR, la maledizione che sostituisce la vera luce della Benedizione di Dio.

 

Herem 71 - (Gnomen 434) - Perciò la Santa Torà inizia con la BET in modo che l'umanità venga a ricevere la Berahà (benedizione) del Creatore che nella Sua saggezza ha creato i cieli e la terra, in due categorie separate, come afferma "i cieli sono i cieli che appartengono a Dio che ha dato la terra ai figli dell'uomo". E i Saggi, di benedetta memoria, spiegano, 'et ha-shamaim' tutto ciò che è incluso nei cieli e 've-et ha-aretz' tutto ciò che è incluso nella terra. Sono necessari due "et" per rafforzare la separazione, affinché non si pensi che ciò che è incluso nella creazione dei cieli sia incluso nella creazione della terra e viceversa. Si tratta di due categorie distinte e separate nella creazione di Dio e il loro unico punto in comune è che sono entrambe creazioni dell'Unico Dio, Creatore di tutto.

 

Herem 72 – (Gnomen 439) - La dottrina di Emanazione realizza l'opposto della BET di Bereshit; crea un'unità falsa e illecita dei cieli e della terra che, a sua volta, genera una falsa relazione "platonica" tra i cieli e la terra che non permette il connubio fra vera Kabalà e Torà, tra la saggezza della Torà e la comprensione della Tradizione e tra la legge scritta e orale e la vera unione spirituale tra il Santo Benedetto e la Santa Congregazione dei figli di Israele. Alla fine quindi è la BET di Bereshit che reclama la Vera Tradizione e 'ritorna' per distruggere tutta la falsa Kabalà basata sull'Emanazione.

 

Herem 73 - (Gnomen 440) - Il misticismo della falsa Kabalà mistifica il vero senso di "cieli" e "terra" portandoli fuori dal loro contesto di entità create ed elevandoli a livelli spirituali superiori. Come già detto, chi parla di "livelli superiori alla creazione" parla di Emanazione, indipendentemente dal fatto che venga usato il termine emanazione. Il Libro dello Zohar, tuttavia, è la quintessenza della DOTTRINA DI EMANAZIONE. Una volta che i cieli e la terra sono stati estromessi dal loro contesto creato per salire a livelli di Emanazione, ecco che si può iniziare a parlare di "unioni spirituali a livello di Emanazione" tra i cieli e la terra. E poiché chiamano quelle "unioni spirituali", l'essere "divino" al livello di Emanazione, si tratta allora di "unioni idolatriche illecite" che generano concetti falsi a ogni livello di cieli e terra e distorcono totalmente il vero equilibrio della BET di Bereshit.

 

Herem 74 - (Gnomen 441) - Essi hanno permutato la BET di Benedetto nella ALEF di Maledetto al livello di Atzilut e tutto ciò che segue il corso di Emanazione scende in una distorta e falsa comprensione, in una relazione tra i cieli e la terra che non è limitata o definita da vere barriere di separazione. Il matrimonio di luci emanate o divinità che rappresentano per loro la "via dell'unione" dei cieli e della terra annullano il vero equilibrio della BET di Bereshit. Tutte le mitologie antiche parlano di tale matrimonio idolatra tra cielo e terra.

 

 Herem 75 - (Gnomen 442) - Ogni culto idolatra fin dal principio si allontana dalla Causa Prima. I 'kabalisti' della generazione di Enosh o della Torre di Babele o della mitologia greca o del Libro dello Zohar, all'interno delle dottrine, delle cosmogonie, dei pantheon, dei mondi spirituali in cui credono, attribuiscono delle "unioni divine" che annullano la separazione tra i cieli e la terra e ne falsano la loro vera unione, il loro vero equilibrio come suggellato nella BET di Bereshit.

 

Herem 76 - (Gnomen 443) - Ovviamente i peccatori peggiori non erano quelli della generazione di Enosh o della Torre o della mitologia greca, bensì coloro che fecero il Vitello d'Oro nel quadro dell'idolatria egiziana. Costoro avevano assistito alla redenzione di Dio, a portenti meravigliosi e alla rivelazione sul Sinai. E nella storia successiva i peggiori trasgressori non furono i cristiani o i buddisti ma quelli che caddero nell'errore idolatra dell'emanazione della Kabalà zoharistica. Erano ebrei comandati nella purezza della Santa Torà e nella vera Tradizione della BET di Bereshit!

 

Herem 77 - (Gnomen 444) - Va qui sottolineato che gli Tzadikim Nascosti conoscono i segreti della vera e segreta Ascesa. Il vero Tzadik Nistar mantiene il giusto equilibrio tra i cieli e la terra come creato e mantenuto dalla BET di Bereshit. Così facendo, è vincolato all'immane ed incredibile responsabilità connessa ad ogni livello della sua Ascesa. Questo è ciò che si intende quando si dice che i 36 Tzadikim Nascosti sono le Colonne del mondo dato che mantengono l'equilibrio della BET di Bereshit.

(Gnomen 445) - La vera luce nascosta porta con sé un peso enorme. Chiunque provi invidia di loro a motivo della luce che conoscono, non ha una minima idea della sofferenza che essa comporti, altrimenti non proverebbe invidia. Abbiamo già fatto notare come l'Ascesa prospettata da Gilad Shadmon sia totalmente vuota, esente perfino dal normale peso della Torà e dalle virtù richieste da essa, per cui il paragone con i pesi della vera Kabalà è ridicolo, per usare un eufemismo. "Basta ricevere ed entro 3-5 anni di studio, il sesto senso verrà rivelato e diventerai un kabalista". Nessun peso, nessuna responsabilità, nessun problema, nessun equilibrio! Aria con filtri colorati luminosi e immagini mentali prodotte dal falso linguaggio di quella dottrina.

Herem 78 - (Gnomen 446) - La Chiave del peccato idolatra: 1) il desiderio "originale" di diventare piccoli dèi e di conoscere tutto (Emanazione); 2) la formazione di divinità emanate immaginate che rappresentano le Cause Inferiori del Dio Infinito Superiore (il peccato sottile dei padri allontanatisi dalla Causa Prima); 3) la costruzione di una Sede Linguistica Corrotta per accogliere le Potenze Divine Emanate; 4) la discesa nella concreta idolatria dell'odiata quarta generazione, sia a livello di idoli pagani sia di divinità astratte di livelli superiori permeati dal sofisticato linguaggio dell'Emanazione. Ecco la vera idolatria, che corrompe, altera, distorce ed esce dalla vera BET di Bereshit.

 

Herem 79 - (Gnomen 447) - Le divinità emanate o Sefirot, una volta allontanate dalla Causa Prima, sono chiamate con nomi che beneficiano chi le nomina. Il vantaggio di tali "Nomi Divini" diventa maggiore quando si congiungono tra loro o vengono pronunciati con intenzione (kavanà) dai loro servitori. Tale congiungimento assume poi attributi umani, come il baciare, l'abbracciare, il mangiare, il dormire, ecc. Tale terminologia umana aiuta il fedele a sentirsi più vicino alle loro divinità, dalle forme più materiali a quelle più spirituali.

 

Herem 80 - (Gnomen 448) - Tali unioni divine illecite e idolatre intendono sempre collegare e unire i cieli e la terra in modo che dal cielo la persona possa trarre beneficio sulla terra. Quindi almeno due divinità emanate dal Pantheon degli Dèi Inferiori arriveranno sempre a rappresentare un'unione coniugale spirituale tra i cieli e la terra. I kabalisti zoharisti diranno però che Zeir Anpin e Nukva o le Dieci Sefirot sono Emanazioni di un'unica e pura divinità e non esistono entità separate ma soltanto "fonti" di creazioni separate.

 

Herem 81 - (Gnomen 449) - Essi non riescono a capire che la Catena dei Mondi derivante dal Mondo di Emanazione è concettualmente idolatra, per cui falserà tutti gli altri concetti e "teologie" dei "livelli inferiori creati" fino a raggiungere la sua massima espressione con la Quarta Generazione Odiata e con la dottrina offerta da Gilad Shadmon. In ogni caso, a tutti i livelli, è la BET di Bereshit col suo equilibrio che determinerà qual è la vera Kabalà della Torà.

 

Herem 82 - (Gnomen 450) - L'estrema gravità della questione trova conferma nella storia, specialmente per i figli di Israele che hanno ricevuto la Torà e hanno ereditato la vera Tradizione della BET di Bereshit. La dottrina idolatra dei Cieli Emanati e della Terra Emanata al livello del Mondo di Atzilut del Libro dello Zohar, dopo la sua quarta discendenza generazionale, agisce in antitesi alla Torà, dato che i cieli creati per mezzo del Patto della Torà e per mezzo della BET di Bereshit sono uniti fra loro tramite il popolo del Patto. La BET di Bereshit, tramite lo Zohar, è diventata una ALEF di maledizione, in quanto ha unito Zeir Anpin e Nukva di Atzilut e dopo 400 anni di diffusione, i cieli e la terra per il popolo ebraico sono diventati "odiosi" nella loro relazione platonica con l'amorevole Dio d'Israele che lo aveva scelto in virtù dei Patriarchi tramite un vero legame di matrimonio spirituale.

 

Herem 83 – La BET di Bereishit divenne 'uno', l'ALEF di 'arur', al livello della congiunzione di Zeir Anpin e Nukva di Atzilut e dopo 400 anni di espansione, i cieli e la terra per il popolo ebraico furono separati in un 'odiosa relazione platonica' disprezzata dal Misericordioso Dio d'Israele che lo sceglie in virtù dei Patriarchi e per il connubio spirituale tra il Santo, Benedetto Egli sia ed il Suo popolo eletto e amato Israele.

 

Herem 84 - (Gnomen 301) - La falsa teologia del Libro dello Zohar rappresenta quindi il peggior peccato storico di Israele di tutti i tempi, a cui è collegata anche la terribile punizione della Shoà. Non c'è stata maggiore calamità per il popolo ebraico della Shoà in tutta la sua storia. Per cui corrisponde al livello di peccato del Vitello d'Oro. Il peccato della falsa Kabalà è la realizzazione profetica del Vitello d'Oro. Racchiude infatti il peccato originale, il peccato della generazione di Enosh e il peccato della Torre, ma il Vitello d'Oro è stato costruito sul Sinai proprio nel bel mezzo della rivelazione di Dio a Mosè e ad Israele. E' indubbio che si è trattato del peggior momento della storia ebraica.

 

Herem 85 - (Gnomen 302) - La rottura delle prime Tavole ha rappresentato il momento più triste della storia di Israele. Quello che sarebbe stato il momento di più grande e più felice realizzazione di elevazione spirituale del popolo ebraico si trasformò invece nell'atto più vergognoso davanti a Dio. Nello stesso tempo in cui prendiamo coscienza di quell'immensa tragedia, non dobbiamo perdere di vista che ciò rientrava nella realizzazione del Piano Divino nella storia. Ciò non intende affatto giustificare quel tragico peccato, ma, tuttavia, ripristina un certo equilibrio nel giudizio, nel senso che quell'atto inconsulto di idolatria doveva fuoriuscire proprio in quel momento.

 

 

Herem 86 - (Gnomen 309) - E' solo in questa prospettiva che i vari elementi dell'idolatria che devono ancora essere purificati dal popolo di Giacobbe possono essere veramente percepiti. Il libro dello Zohar è il terminale storico del peccato idolatra della storia. C'è il peccato originale causato dal Serpente. Non in senso figurato. Quei primi rabbini che caddero nel peccato dello Zohar credevano che i loro occhi sarebbero stati aperti, alla stregua di "dèi" che conoscevano il bene e il male, ma, purtroppo, precipitarono nella trappola dell'Emanazione. Senza capire cosa stesse accadendo furono cacciati dal vero Giardino della Santa Torà e falsarono la Vera Kabalà della Tradizione. Videro che il frutto era bello da guardare e stimolante per l'intelletto e lo mangiarono e in questo modo il Serpente aveva vinto di nuovo come con Eva.

 

Herem 87 – (Gnomen 310) - Questo non è 'drush' ma la realizzazione profetica nella storia di ciò che doveva accadere. Profonda è la sostanza profetica della Torà, stupefacente e terribile nella sua portata storica, ma redenzionale alla fine quando tutto è chiarito. E solo i Segni Completi della Redenzione Finale portata dal Goel Finale, Haim, ci permettono di immaginare globalmente il ciclo di 4000 anni dalla Stella di Abramo e il ciclo di 6000 anni dei nostri progenitori Adamo ed Eva. Solo i Segni Completi ci danno il nuovo linguaggio profetizzato per leggere e decifrare i Segni della storia suggellati nella Santa Torà in modo che la loro comprensione venga alla ribalta con l'avvento del Goel Finale e l'ingresso della Quarta Generazione Finale.

(Gnomen 321) – E, in verità, solo attraverso la distruzione finale dell'ultimo vitello d'oro della storia, l'episodio raccontato dalla Santa Torà sarà compreso, sia da Israele che dal mondo intero. L'inizio di questa comprensione è il rendersi conto che il livello massimo del peccato di idolatria fu raggiunto col peccato del Vitello d'Oro e la contrapposizione della rottura delle prime Tavole lo testimonia. Gli estremi assoluti tra quell'idolatria e quella correzione furono raggiunti ai loro livelli massimi in tutti i sensi. Così anche l'attuazione profetica di quel peccato idolatra finale e della sua definitiva distruzione attraverso la rottura delle Tavole della falsa Kabalà dello Zohar ne rappresenta il livello massimo, contrapposto al livello massimo della Vera Kabalà della Santa Torà necessaria per distruggerlo per sempre. Ciò può avvenire solo quando il Goel finale è stato scelto da Dio e quando viene rivelato ad almeno una parte di Israele.