Autore: Peretz Green
Traduzione dall'Ebraico: Davide Levi
Lettera
allo stimato Rabbino R.P.
23 Shevat
5753, 14 febbraio 1993. Sombrero (Italia)
In onore
del Rabbino R.P.
Un grande
Shalom ad un'anima gemella fedele
che per
due volte ho affaticato nella lettura dei miei scritti
riguardanti
i Segni della Redenzione Completa e le Guerre di Ha Shem
Gli
chiederò perdono per i miei bombardamenti
ma
dovrò aggiungere spiegazioni sulle Guerre di Ha Shem.
Mi
dispiace che la lettera del Rabbino non mi sia arrivata (mi hanno informato che
mi ha mandato una lettera), ma ciò non mi meraviglia perché la
cosa è voluta dall'Alto. Questo perché, oltre ad essere amici, il
Rabbino ricopre la carica di Rav, ed è impossibile per lui non
rappresentare il Rabbinato. Per questo motivo, per il momento non ho il
permesso di scrivergli direttamente a casa, bensì tramite uno shaliach,
Solly Kamhaji. Chiedo umilmente allo stimato Rav di accettare questa mia
richiesta, e se desidera scrivermi, consegni pure la lettera in busta chiusa ad
un nostro conoscente che me la inoltrerà.
Il motivo
è che il R. P. non può al momento accettare le mie parole
così come sono. Ci vorrà del tempo, e dipenderà anche
dall'evoluzione dei tempi. Se le parole dei Segni gli risultano per lo
più sconosciute, è probabile che le parole delle Guerre di Ha
Shem provochino un cambiamento mentale e il risveglio dello zelo per ciò
che è considerato sacro ai suoi occhi.
Ecco, il
Rav, come detto, non è ancora in grado di accettare le mie parole come
vere, ma da parte nostra, da dieci anni consecutivi riceviamo i Segni della
Gheulà Shelemà e ne riconosciamo la verità. Non ho il permesso
di annunciarli tra i Rabbini, perché se i Rabbini non li capiscono (e
certamente non li capiranno all'inizio) e mi rispondono male, ciò
potrebbe causare danno ad Israele, Dio non voglia. Questo perché non sto
annunciando opinioni, ma cose che provengono dal Cielo.
Per
Israele, EL MISTATER fa procedere gli eventi in modo naturale e intreccia i
fili della Redenzione imminente. E tra i Rabbini ce n'è uno, che per
volontà del Santo Benedetto, ha conosciuto l'Asino e la sua famiglia e
gli ha anche circonciso suo figlio, Yoel, ben Hamor. Con l'aiuto di Ha Shem
Benedetto, arriveremo al tempo stabilito secondo la nuova profezia dei Segni
Redenzionali, come detto: Non ti chiamerai più Yoel Yoash Noash
(disperato), ma il tuo nome sarà Yehoel Yehoel, perché abbiamo
confidato nel Signore e ce l'abbiamo fatta. Amen e così sia fatta la
Volontà di Ha Shem.
La
Provvidenza ci ha fatti conoscere e diventare amici, e quindi, come amico,
vorrei rivelare al Rabbino alcuni dei meravigliosi tesori che ci sono
pervenuti, grazie al merito del Goel Finale, Haim. Questa amicizia e
lealtà nel Timore di Dio ci ha accompagnato fin dall'inizio, quando il
Rabbino cominciò ad irritarsi per l'onore che viene riservato allo Zohar
e forse non voleva che aggiungessi anche del mio. Dopo di ciò, vide il
libro del "Martello" yemenita Ha Rav Yehie Al Kapah, e da questo si
sentì sollevato perché non era il solo ad avere una tale
opinione.
Su questo
punto, il Rabbino non può più concordare del tutto con Rav Al
Kapah, perché essere d'accordo appieno significa abbandonare tutto
ciò in cui aveva creduto finora su questo tema e una persona non getta
via improvvisamente e con un getto di spugna ciò che è diventato
parte dei suoi pensieri secondo la logica del pensiero sacro in cui vive.
Pertanto, al massimo, dirà che a tutti è permesso esprimere la
propria opinione e che ognuno vede le cose dalla propria prospettiva. Queste e
quelle sono le parole di ELOHIM HAIM.
Ed
è proprio su questo punto che ho pensato di rendere più facile al
Rabbino considerare questo argomento. È necessario ampliare il contesto
per vedere le cose in una prospettiva più vera. E perché oserei
dire questo al Rabbino, che è saggio nella Torà, mentre io sono
un Asino?
Mi
spiego: se il Rabbino dice che queste e quelle sono le parole del Dio Vivente,
afferma una frase inesatta, perché racchiude un errore di fondo che
origina da una visione ristretta. In che senso? Intendo dire che se guardiamo
agli ultimi quattro secoli di Ebraismo come se fossero una continuazione di
quello precedente, vedremo che il volto dell'Ebraismo è cambiato
notevolmente dopo l'apparizione dello Zohar e il susseguente misticismo kabalistico
a Tzfat, in Polonia e in Russia, con tutti i movimenti chassidici, che si
fondano sullo Zohar e sulla falsa Kabalà.
Prima non
era così. Non c'era lo Zohar o qualcosa di simile, e non c'era tutto il
fervore messianico da esso scaturito più di una volta, e non c'erano
gruppi kabalistici che influenzavano i figli d'Israele a loro piacimento e
sbarravano la strada agli oppositori, e non esisteva tutto questo folle
Chassidismo che non affonda certo le sue radici nelle tende di Giacobbe.
L'Ebraismo
era forse carente fino all'arrivo dei seguaci dello scritto di Mosè de
Leon? Se così fosse, allora non ci sarebbe neppure l'ebraismo della
"Grande Aquila", Maimonide, alav ha shalom!
Non
è una considerazione vana, la mia. L'Ebraismo canonico, fino alla
diffusione dei "misteri" dello Zohar, non aveva idea di tutti questi
"segreti", e al suo interno mai si era farneticato di accoppiare
Kudshe Brich Hu alla Shechinà. Allora non si usava chiamare i propri
Rabbini "Admorim" e non si credeva che esistessero quattro mondi, e
più "partzufim" (facce divine), ed uno Zeir Anpin (piccola
faccia) e Dieci Sefirot emanate dal mondo di Atzilut (nobiltà) prima
della creazione del mondo. E non c'erano dissennati che, nella loro fede
distorta, pensavano che la saggezza di Atzilut, ammantasse il loro Rebbe... Un
messia dei topi, per sempre...
Il Libro
dello Zohar ha causato tutto questo danno, che è originato dal peccato
dei padri (Spagna), è continuato nel peccato dei figli (Tzfat e
Kabalà teorica) ed è proseguito nel peccato della terza
generazione (l'intero movimento chassidico) fino a concludersi nel peccato
della quarta generazione più odiata (il movimento Chabad che propaganda
il falso messianesimo del Rebbe Lubavitcher e diffonde idolatria, superbia e
un'idea dell'ebraismo suprematista e impuro).
Caro Rav,
lei pensa che Chabad sia una cosa di poco conto? Da 250 anni i cosiddetti
chassidim si vantano nei loro libri di essere i veri eredi degli insegnamenti
del Baal Shem Tov e delle verità dello Zohar. Pertanto, le verità
dei "segreti dello Zohar" sono nelle mani dei loro leader e, per
questo motivo, il Moshiah può uscire solo da Chabad. In questi 250 anni
tutto ciò che i loro leader hanno fatto è stato interpretare le
parole dello Zohar secondo il sistema Chabad, e in effetti, i loro libri hanno
interpretato tutto lo Zohar per filo e per segno. Pertanto, essi sono fieri di
possedere la saggezza dei "Segreti dello Zohar" e per questo motivo,
in questi ultimi quarant'anni hanno deciso di diffonderli tra le masse, affinché
tutti adottassero il sistema Chabad e si convincessero che il Rebbe è il
Messia dei Topi.
Bisogna
considerare in modo diverso gli ultimi quattro secoli, contraddistinti da
spaccature e dissensi interni, privi di una base che unisse il popolo. In
passato, l'Ebraismo halachico seguiva la Tradizione, secondo la fede nella
Sacra Torà e nei Profeti e nient'altro!
Pertanto,
quando si afferma che il Libro dello Zohar non è valido secondo il
Secondo Comandamento e secondo la Tradizione, e che tutti i figli d'Israele
sono in errore anche per il fatto stesso di crederlo parte della Tradizione,
ecco che se un ebreo desidera chiarire la questione, gli è permesso
pensare e mettere da parte per un po' il sistema dello Zohar di Yitzhak Luria e
del resto dei circoli kabalistici e di ergersi come un uomo forte, nel timore
di Dio e nella gelosia del Suo Nome, per indagare e conoscere qual è la
verità.
Per
questo motivo, il prezioso libro "Milchamot Ha Shem" arrivò a
proposito, con il suo ardente zelo, per rispondere alla domanda: se la fede
nello Zohar è vera, perché i profeti d'Israele ci nascosero i
segreti, dato che noi crediamo in ciò che ricevettero dall'Alto?
Perché i nostri Maestri, di benedetta memoria, non ci dissero che
bisogna credere nelle Dieci Emanazioni prima della creazione del mondo?
Perché dovrei credere che Dio avesse cinque vòlti prima della
creazione del mondo e che Egli sia l'uomo cosmico costruito nei minimi dettagli
e che tutto il nostro servizio debba essere rivolto a Lui?
Io non
credo in tutte queste cose, che considero blasfeme proprio come lo erano agli
occhi del Hacham yemenita El Kapah e agli occhi dello Tzadik Shalem, prescelto
per essere il Goel Finale, ha Morè Haim.
Chi mi
costringerà a parlare di Ha Shem, Benedetto Egli sia, ancor prima che
dicesse: "In principio Dio creò i cieli e la terra"?! A
dissertare di vòlti, forme, aspetti, qualità, specie e di
ciò che è nell'essenza di Dio nella sua manifestazione di
Atzilut?! Sono davvero convinto che tutto ciò sia contro la Torà
di Mosè e contro il precetto "Sii semplice nella fede con il
Signore tuo Dio"! Non è forse scritto nella Mishnà che
è proibito speculare su ciò che è in alto, ciò che
è in basso, ciò che è davanti e ciò che è
dietro (Haghigà 2:1)? Questa legge è immutabile e appartiene agli
esseri umani di ogni generazione. Questo perché chi vuole inoltrarsi in
questi pensieri perde il senno o diventa un miscredente. La mente umana non
può oltrepassare i suoi limiti!
Ecco,
ogni ebreo (e anche non ebreo) ha il diritto di chiedere ai Rabbini e agli
studiosi della Torà di conoscere le leggi sulla fede. Rav El Kapah
domandò ai kabalisti di Gerusalemme: "Perché non siete
disposti a rispondere direttamente e senza scuse alla mia domanda riguardo alle
leggi sulla fede, secondo la Torà, i Profeti, i Dottori del Talmud, i
Saggi e i Poskim fino a Maimonide, alav ha shalom?
Invece di
rispondere direttamente, risposero in modo contorto, affermando che essi si
basavano sui kabalisti che li avevano preceduti e avevano accettato il
fondamento della santità dello Zohar. Coloro che si erano inoltrati nei
meandri dei segreti, avevano scritto molti libri per farli conoscere anche ai
profani. Evitarono di rispondere alle domande del rabbino: Perché il
nostro servizio sale solo fino a Zeir Anpin e non oltre, come è scritto
nei vostri libri? Perché è lecito pensare a Partzufim e Sefirot?
E a ciò che esisteva prima della creazione del mondo? Non è
questa associazione (shituf) a più entità (reshuyot)? Tutte le
domande del rabbino yemenita sono kosher, corrette e in buona fede, ed è
proibito rispondere con inganno e in malafede. Il sangue di Rav Kapach
ribolliva a giusta ragione. Dove erano i rabbini di Israele, che potevano dare
una risposta dettagliata a ogni domanda e problema, ma quando venivano interrogati
sulle leggi della fede, non sapevano cosa e come rispondere e parlavano di
tradizione, quando in realtà non esisteva alcuna tradizione se non il
Libro dello Zohar?
In
effetti, chiunque conosce la verità di questi argomenti sa bene che quei
kabalisti non erano in grado di rispondere, perché esiste una
contraddizione nella risposta che dovrebbero dare, e per non rinnegare la loro
fede nello Zohar, farfugliano sulla domanda che riguarda l'Unità di Ha
Shem che è alla base della nostra fede!
Se
chiedete ai Cristiani di spiegare la contraddizione tra la fede nella
Trinità e l'unità richiesta dal Secondo Comandamento, vi
risponderanno in modo insoddisfacente e alla fine diranno che questa è
la loro tradizione ricevuta. Dopotutto, la contraddizione non può essere
risolta! Ovviamente i Rabbini devono saper rispondere in modo soddisfacente al
fedele che vuole conoscere la verità della fede, spiegando che Ha Shem
Baruch Hu, è Uno e la Sua Unità non è simile ad altre
unità, perché non ha specie, livelli o numeri, e prima di
"In principio creò", non abbiamo il permesso di pensare al
Creatore, sia lodato il Suo nome in eterno, al di fuori della Sua Unità.
Anche un
bambino intelligente potrebbe domandare a quei rabbini: "Perché
dite che nel mondo di Atzilut, ancor prima della creazione, Dio si trovava in
una forma emanata, nella quale, conformemente all'Unità di Atzilut,
possedeva dieci caratteristiche e cinque vòlti e 248 arti e 365 tendini,
ossia che Egli è l'"Uomo" emanato in alto, ed è anche
il nostro Dio che dobbiamo servire?"
Se questo
è davvero il nostro servizio, perché Moshe Rabbenu, alav ha
shalom, ci nascose queste cose, non ce le spiegò nella Torà, e
neppure i Profeti ce ne parlarono? Al contrario, sta scritto: "Sii di fede
semplice (tamim) con il Signore tuo Dio"; e non è forse scritto
nella Torà che "le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio
e le cose rivelate a noi e ai nostri figli"?
Con
grande stupore e a giusta ragione, rav El Kapach si meraviglia della
stupidità dei rabbini del passato che non indagarono affatto la
questione e accettarono la storiella secondo la quale il Libro dello Zohar era
rimasto sotto terra, nascosto in un bauletto, in uno dei paesi orientali per 15
secoli, fino a quando, per caso, un re ordinò di scavare in un posto per
cercare un tesoro, e qui per caso fu trovato il Libro dello Zohar. I Gentili
non sapevano cosa fosse e chiamarono i sapienti ebrei, che dissero che si
trattava di un loro libro, ma non sapevano interpretarlo; tuttavia,
poiché c'era un rabbino in Spagna, Moshe de Leon, che era in grado di
farlo, si decise che il testo gli venisse consegnato e fu così che il
Libro dello Zohar fu rivelato da Moshe de Leon.
La
saggezza di Israele naufragò in un piatto di lenticchie. Chi ha un
minimo di senno potrebbe credere mai ad una storiella del genere? Come si
può associare il Libro dello Zohar all'impeccabile e santo Tanà,
Rabbi Shimon ben Yochai?!
Oltre ad
essere estremamente stupido credere ad una storiella così
insignificante, siamo di fronte ad una grave mancanza di rispetto, direi quasi
ad una bestemmia! I kabalisti osano dire che aver ricevuto lo Zohar è
come aver ricevuto la Torà di Mosè sul Sinai? È forse
questo il rispetto dovuto a Mosè, la pace sia su di lui, quando si
afferma che una Torà analoga è rimasta sepolta sotto terra in un
baule per 15 secoli? Dio ci perdoni!
È
proibito dire, riguardo a una questione riguardante la natura stessa della
nostra fede sull'Unità di Ha Shem: "Queste e queste sono le parole
del Dio Vivente"; se così fosse, ci sarebbero due tipi di fede, al
punto che si potrebbe dire: se vuoi, credi in questa fede, altrimenti puoi
credere anche nell'altra. La nostra fede non dipende dalle dispute dei primi e
degli ultimi, ed è impossibile comprendere il Libro di Milchamot Ha Shem
se non in questo contesto, e sul tema dell'Unità del Creatore non
possiamo dire che esistono due opinioni in merito. Se vuoi credere, credi solo
che esiste un'unità assoluta ed è proibito speculare su
ciò, credendo che ci siano dieci emanazioni che si uniscono in una
completa unità nel mondo di Atzilut dopo le fasi di discesa, di
contrazione e di occultamento del viso dell'Infinito. Dopotutto, in questo modo
ognuno potrà scegliere a cosa credere...
I nostri
antenati credevano in una religione basata sulla fede semplice e pura. Mai
avrebbero concepito pensieri così astrusi su Ha Shem Baruch Hu!
Con tutto
ciò che ho scritto finora, Rav, intendo dire che per comprendere la
distinzione tra i tempi, gli eventi della Storia e la verità, bisogna
mettere da parte gli ultimi quattro secoli considerando mentalmente com'era in
precedenza l'Ebraismo, come ai tempi della "Grande Aquila", alav ha
shalom.
Ha Rav
pensa forse che su una questione così importante, che costoro sostengono
ricevuta da Mosè sul Sinai e trascritta dal santo Tanà Shimon bar
Yochai, i nostri Hachamim non sapessero nulla e non abbiano detto o accennato
alcunché?
Dopotutto,
l'intera questione non è altro che il frutto della mente e l'opera del
calamo del rabbino stregone, Moshe de Leon, e oggigiorno è un fatto
assodato tra gli studiosi del misticismo ebraico che Moshe de Leon fu l'astuto
autore (con la saggia astuzia di Satana) dello Zohar che, in seguito, fu
commentato da altri rabbini.
Lo Tzadik
Shalem, il Morè Haim, era solito dire che, alla fine, quando tutti i
figli d'Israele sapranno la verità, saranno molto arrabbiati con Moshe
de Leon e lo malediranno. Piangeranno un terzo delle loro lacrime sulla tomba
di Shimon ben Yochai per chiedergli perdono per tutte le eresie dette e scritte
in suo nome. In futuro, si allestiranno grandi falò e si bruceranno
tutti i libri dello Zohar e dei kabalisti che hanno straparlato del Creatore
del mondo, hanno seguito le vanità delle loro menti e sono entrati
laddove non è dato entrare. Essi si sono inventati pensieri idolatrici
che non hanno niente a che fare con la Kabalà di Moshe Rabbenu, la pace
sia su di lui, e hanno pronunciato milioni di volte falsità su Ha Shem:
cose che è proibito pensare, figuriamoci parlarne e scriverle.
"Benedici Ha Shem, Peretz", mi diceva lo Tzadik Haim, "perché
sei stato salvato da tutta questa sporcizia e da tutte queste menzogne.
Benedici Ha Shem, giorno e notte, e questo non sarà mai tanto per
ringraziarLo dall'averti salvato dalla fossa in cui eri caduto".
Lo Tzadik
Nistar provava risentimento per la follia dei gruppi chassidici e rimproverava
i seguaci di Chabad per l'idolatria che praticavano e per la loro fede nel loro
falso Messia. Aveva compassione per quei sefarditi che leggevano lo Zohar e
diceva che lo facevano innocentemente, ignari del loro errore. Il Morè
mi diceva di aver letto tutti i libri di Rav Haim Vital, che, tuttavia, non
contenevano nulla, perché costruiti sulla speculazione filosofica. I
veri Tzadikim Nascosti osservano una persona e, in virtù del loro
segreto, sanno quante volte è venuta al mondo, chi era e dove viveva,
ecc. Tutti i 36 Tzadikim Nascosti possiedono questo segreto, e a maggior
ragione, colui che li capeggia, le cui conoscenze sulle reincarnazioni sono
vere e profonde. Lo Tzadik Haim mi disse che non c'è una sola parola vera
in tutto il libro sui Ghilgulim di Rav Haim Vital, ed è fatica sprecata
per una mente studiare tutte quelle stravaganti opinioni prive di fondamento.
Sono soldi sprecati anche quelli spesi dai lettori che finiscono nelle casse
dei venditori di libri.
Stimato
R.P. mi perdoni se mi sono dilungato troppo, e con una certa vergogna le
chiederò di contattare l'amico Solly Kamhaji per ogni questione. Solly
non è solo un messaggero fedele, ma anche un pilastro importante nella
ricezione dei Segni della Gheulà Shlemà. Ha un ampio bagaglio di
conoscenze, oltre all'aver ricevuto sogni redenzionali meravigliosi.
Sarò molto lieto di rispondere al Rabbino, come meglio posso, per
qualsiasi domanda, dubbio o critica, e come figlio di suo padre, lo onorerò
in tutte le sue parole.
Da noi,
grazie a Dio, tutto procede bene. La pace sia su di lei e su tutta la sua
famiglia. Shalom. Peretz Green.