Autore: Peretz Green

Traduzione dall'inglese: Davide Levi

 

 

Nuove Tavole – Libro 2 – L'individuo e I suoi rapporti con la sua famiglia

 

 

Tavola dell'Igiene

 

Gnomen 1 – sogno 497 - Deborah sognò (18.02.1989 - Milano) una donna che aveva 7 figli, dai 2 ai 14 anni. La donna lavorava fino a tardi tutta la settimana e la domenica era l'unico giorno che poteva lavare i bambini che altrimenti, da soli, non si lavavano. Preparò il bagno per il suo primo figlio e poi nella stessa acqua lavò anche gli altri. Nel sogno le dissero che tale pratica era sbagliata perché per igiene l'acqua doveva essere cambiata per ogni bambino.

Gnomen 2 - Ogni persona deve prestare estrema attenzione all'essere pulito. Ricordo sempre fin dall'infanzia le parole della mia cara e preziosa madre Ann Becker (Green), la pace sia sulla sua anima elevata nel Regno dei Cieli, "La pulizia avvicina a Dio". La pulizia è quindi essenziale non solo per servire Dio ma anche per la propria salute, secondo il comando della Torà: ונשמרתם מאד לנפשותיכם e farete molta attenzione alla vostra anima (salute) (Deut. 4: 15).

Gnomen 3 - Nella Tradizione è molto enfatizzato il lavaggio costante delle mani dato che esse sono sempre in movimento e toccano le cose che ci circondano. Ancor più dobbiamo lavarci le mani quando tocchiamo i piedi o le scarpe: i piedi perché sudano e le scarpe perché sono a contatto con la sporcizia del suolo.

Gnomen 4 - In armonia con i comandamenti sacerdotali, i Saggi di benedetta memoria stabilirono la benedizione prima dei pasti: "Benedetto sei Tu, o Signore, Dio nostro, che ci hai comandato la lavanda delle mani". Così anche dopo i pasti, prima di recitare la preghiera di ringraziamento (birhat ha mazon), ci si lavano le mani con Maim Aharonim (acqua finale) che in origine ripuliva le mani del sacerdote dal sale di Sodoma usato per la conservazione dei cibi che eventualmente era rimasto fra le dita. Bisogna essere consapevoli di ciò che si tocca. Le cose sono piene di batteri e germi e un lavaggio accurato li elimina.

Gnomen 5 - Sebbene il mondo, in generale, negli ultimi decenni sia diventato più attento all'igiene come fattore essenziale per una vita sana, è indubbio che la Tradizione ebraica abbia da sempre posto in rilievo l'importanza dell'igiene personale. L'abitudine, tuttavia, ha l'effetto di determinare le azioni della gente. Ricordo che nei 5 anni in cui insegnai inglese ad un gruppo di ingegneri della IBM a Milano, mi capitò spesso di vedere persone così distinte e colte che dopo aver urinato uscivano dal gabinetto senza lavarsi le mani. Per me era un fatto incomprensibile. Si toccavano la loro parte intima e poi continuanavano a usare le mani, come se niente fosse. Mi resi conto allora che l'abitudine è spesso più forte della conoscenza.

Gnomen 6 – L'ebraismo per più di 2000 anni ha formalizzato una apposita benedizione da recitare dopo essere usciti dal gabinetto. Anche noi abbiamo una nuova benedizione per il Nuovo Rito: Benedetto è il Creatore del mondo che ha formato l'uomo dalla terra, acqua e carne, e ha posto in lui la solidità come ferro nella terra, così da poter ora benedire la sua salute. Benedetto è il Signore, nostro Dio, che guarisce miracolosamente la nostra carne e le acque del corpo.

Gnomen 7 - Uno dovrebbe cambiare le sue mutande ogni giorno così come le calze, e la canottiera almeno una volta ogni due giorni o anche una volta al giorno a seconda dell'attività che svolge e del suo fisico. Per la maggior parte di queste semplici norme non è necessario dirle, ma sorprendentemente molti non le seguono per mancanza di un'educazione adeguata o di un'abitudine corretta. Uno dovrebbe fare la doccia o fare il bagno frequentemente perché il corpo suda ed emette odori sgradevoli.

Gnomen 8 - Lo Tzadik Haim ci spiegava che ci sono tanti tipi di spiriti immondi che si impadroniscono della persona che non si mantiene pulita. Questo era un insegnamento fondamentale da prendere con la massima serietà. Ciò vale anche per gli uomini che mantengono i capelli lunghi; gli spiriti immondi si attaccano ai capelli e influenzano negativamente i suoi pensieri.

Gnomen 9 – sogno 495 - Deborah sognò (13.02.1989 - Milano) queste lezioni: (una sulla modestia e una sull'igiene) - Se una persona sta lavando i piatti in un lavandino e nel mezzo del lavaggio trova una spugna sporca, utilizzata, ad esempio, per la pulizia dei mobili, per motivi di igiene, deve lavare nuovamente tutti i piatti.

 

 

Tavola del destarsi alla mattina

 

Gnomen 1 – E' buona regola svegliarsi e alzarsi presto la mattina. Il Maestro Haim diceva: Non c'è cosa migliore per la propria salute e il proprio spirito e l'allungamento dei giorni che destarsi prima dell'alba, prima del sorgere del sole. Se ti alzi prima del sole, domini il giorno, e se ti alzi quando il sole si è già levato, sarà lui a dominarti con la sonnolenza e il peso sui tuoi pensieri e le tue azioni.

Gnomen 2 – (01.07.1998) - Questa mattina ho sognato: c'era un medico esperto che spiegava: il modo più salutare per vivere è andare a dormire dopo cena e svegliarsi alle 6 del mattino. Questo è il modo più naturale e anche chi cerca di impiegare il suo tempo in modo più saggio troverà un grande beneficio mettendolo in pratica.

Gnomen 3 – E' importante svegliarsi bene. Cosa significa svegliarsi? L'anima è salita in alto al suo posto, permettendo al corpo di avere il suo riposo necessario. Nella Tradizione si dice, che prima di addormentarsi si dice: "Nelle Tue mani ripongo il mio spirito, o Signore, Dio di verità" (Salmi, 31, 6).

Colloro del Pato Nuovo Finale possono dire: "O Signore, Dio di Verita', solleva il mio spirito davanti a Te nel segno della Redenzione Finale per merito del Goel Haim".

E quando ci si sveglia al mattino, si dice: "Ti ringrazio, Re Vivente in Esistenza, che mi hai restituito la mia anima nella Tua compassione su di me, grande è la fede che ripongo in Te". E' giunto il momento che questo meraviglioso "segreto" diventi conoscenza generale e pratica per tutti.

Gnomen 4 - In realtà l'addormentarsi e il ridestarsi hanno in sé una misura di morte e risurrezione. E come la morte implica un giudizio, così anche il sonno comporta un giudizio, in quanto il sonno separa l'anima dal corpo, come spiegato dai Saggi, di benedetta memoria: "Dormire è un sessantesimo di morte". Ci sono tre principali tempi di giudizio: subito dopo la morte, una volta all'anno a Rosh ha-Shana e ogni notte in cui la persona dorme.

Gnomen 5 - Quando la persona si addormenta, la sua anima si leva dal corpo e sale in alto. Dove va? Ogni anima ha il suo percorso, a seconda del luogo della sua sorgente superiore. Il percorso dell'anima in congiunzione con il corpo è legato alla stella particolare sotto la quale la persona è nata. Non possiamo sapere dove va l'anima, ma dovunque si trovi il suo luogo di riposo, c'è un appello quotidiano "firmato" dall'anima. Il diario personale di ogni persona viene aperto e tutto ciò che la persona ha fatto e detto in quel giorno è statao registarto. L'anima deve firmarlo perché non può negare ciò che sta scritto. Così spiegava lo Tzadik Haim.

Gnomen 6 - L'anima pertanto raggiunge il suo riposo secondo il suo piacere e i suoi meriti. Poco prima del risveglio del corpo, l'anima scende e ritorna nel corpo. La persona deve quindi stare molto attenta a non alzarsi di fretta dal letto quando si aprono gli occhi. Se l'anima non si è ancora legata al corpo in un processo cosciente di risveglio, è pericoloso farlo e la persona potrebbe stare male per l'intera giornata. Al risveglio bisogna rimanere a letto fino a quando si ha la sensazione di essersi svegliati bene e del tutto.

Gnomen 7 – Da ciò si può capire che il risveglio, il ritorno dell'anima nel corpo, è estremamente importante, sia fisicamente che spiritualmente. E' importante che la persona riponga il suo primo pensiero al Creatore dell'universo. Questo rafforza immediatamente la serenità e la gioia della neshamà che ha fatto ritorno nel corpo. E' come la differenza tra il calarsi in una grotta buia o lo scendere in una grotta bene illuminata. Il ritorno dell'anima è la discesa da una viva luce spirituale ad un organismo fisico, e se uno si allena ad aprire gli occhi con il pensiero del suo Creatore su di lui, ciò rallegra l'anima perché vede l'adempimento del suo scopo nel mondo che è quello di servire Dio.

Gnomen 8 - Uno dovrebbe, per così dire, aiutare l'anima a riposizionarsi nel mondo ogni mattina. Quel primo pensiero a Dio illumina l'anima e la rende felice di essere al mondo. Questa felicità, a sua volta, risveglia lo spirito della persona ed "eleva" il corpo in quello spirito. In verità, se una persona vive nella sua fede ed è generalmente felice, è lo spirito che porta il corpo e non viceversa. Non c'è niente di più benefico per lo spirito di chiamarlo immediatamente al pensiero del Creatore non appena l'anima ritorna al corpo al mattino.

Gnomen 9 - Ciò porta una luce allo spirito che si riflette sul corpo e lo "accelera" nel più piacevole dei modi, aiutandolo immediatamente a sentire la vita al suo interno. Se è prima dell'alba o all'alba, l'effetto è ancora maggiore. Tuttavia, a qualunque ora la persona si risveglia, deve abituarsi a pensare a Dio e a dire parole di ringraziamento per il ritorno dell'anima. Chi non è abituato a farlo e inizia a farlo sarà sorpreso e stupito dall'enorme differenza. Questo è davvero iniziare la giornata con il piede giusto. E sarà di grande aiuto alla persona per tutto il giorno.

Gnomen 10 - Un grande errore comune è, al risveglio, quello di toccarsi la faccia, gli occhi, il naso o le orecchie prima di aver lavato le mani. Quando l'anima rientra nel corpo, qualcosa della luce dell'anima risveglia il corpo. In quel frangente il corpo passa dallo stato di sonno allo stato di veglia che, come spiegato, ha in sé un sessantesimo di morte e di resurrezione. La morte del corpo è legata alle impurità che la raggiungono immediatamente e quindi anche il sonno racchiude un sessantesimo di tale impurità, che, quando la persona si risveglia, si 'rifugia' nelle unghie delle mani.

Gnomen 11 – E' quindi essenziale, per motivi di salute, non toccarsi le parti del corpo prima di lavarsi le mani. Le parole di ringraziamento per il ritorno dell'anima, tuttavia, devono essere recitate subito dopo il risveglio quando si è ancora distesi o seduti sul letto. Un vero e proprio nome santo di Dio non viene pronunciato qui, ma "Re Vivente in Esistenza", cosicché non sia necessario lavarsi le mani prima di pronunciarlo come si usa fare prima di tutte le benedizioni e le preghiere, come spiegato nella Halachà.

Gnomen 12 - La preparazione per la mattina inizia la sera prima, prima di addormentarsi. Nella tradizione ebraica è stato stabilito che, a parte il comandamento di recitare la Shemà Yisrael due volte al giorno, mattina e sera, si recita nuovamente lo Shemà prima di addormentarsi. E si dice: "Nella tua mano riporrò il mio spirito, riscattami, o Dio di verità" (Ibid). Tutti queste abitudini hanno virtù particolari che aiutano la persona a procedere nel timore di Dio e addestrano i suoi pensieri ad avere presente il Creatore in ogni momento.

 

Tavola dell'educazione dei bambini

 

Gnomen 1 – In ebraico la parola EMUNA' (fede), significa anche esercizio, allenamento, condizionamento attraverso la ripetizione per raggiungere l'obiettivo. La fede ha bisogno di condizionamento, allenamento e ripetizione e inizia fin dalla prima infanzia. Più viene insegnata, dimostrata e ripetutamente inculcata al bambino, più entrerà e vivrà in lui, crescerà e sarà parte integrante della sua esistenza. Tutti gli ebrei della tradizione conoscono il verso "Hanoch la-naar al pi darkò, af ki yazkin lo yasur mimmena (Proverbi, 22: 6). Insegna a tuo figlio secondo la sua via, anche quando diventerà vecchio, non la abbandonerà".

Gnomen 2 – Cosa significa "secondo la sua via"? Di sicuro non significa permettergli di andare per la sua strada, poiché ciò non avrebbe senso. Che cosa quindi gli insegni in modo tale che l'educazione di cui si parla non lo abbandonerà mai fin anche alla vecchiaia? Il verso si riferisce all'insegnamento della fede. La fede non è una cosa unica, consta di tante altre cose che riguardano la vera fede nel Dio Unico Vivente e nelle Sue leggi. Imparare a prendersi cura del proprio corpo è un comandamento di Dio che deve essere insegnato ai bambini fin dalla prima infanzia. Insegnare ai bambini che Dio è Uno e che tutte le forme di fede nelle statue, negli idoli o in più divinità è cosa odiata.

Gnomen 3 – Quando un bambino sa che Dio è Uno ed è il nostro Dio, che ci ha redenti dall'Egitto e che si prende cura di noi in tutto ciò che facciamo, che vede e conosce tutto ciò che facciamo, che è il nostro Creatore che ci ama se facciamo del bene e ci punisce se pecchiamo, allora crescerà con una 'forma mentis' che non lo abbandonerà mai. Tali principi vanno ripetutamente inculcati tramite il buon esempio, il linguaggio appropriato e soprattutto il giusto derech eretz.

Gnomen 4 – 'Secondo la sua via' indica che ogni bambino è diverso. Pertanto, anche i veri insegnamenti devono essere misurati secondo l'abilità di ogni bambino di capirli, di assimilarli e di seguirli con le sue idee, azioni e parole. Bisogna adattare gli insegnamenti alla natura di ognuno.

Gnomen 5 – Non pensare, tuttavia, che l'amore sia sufficiente per adempiere a questo complesso dovere di educare i bambini alla vera fede e alle vie corrette della fede. Al contrario, l'amore senza severità e una certa disciplina forzata realizzeranno ben poco. Il bambino svilupperà forme di egoismo, di auto-indulgenza, di pigrizia e di debolezza sia mentale che fisica. E' scritto nei Proverbi: "Chi trattiene il bastone, odia suo figlio" (ibid: 13: 24). Lo Yetzer ha-Rà non è una favola; è un grande angelo con una vera forza ed i Saggi spiegano che fino al Bar Mitzvah è proprio lo Yetzer ha-Rà che ha buon gioco sul bambino.

Gnomen 6 – Chi educa deve formare il bambino e plasmare in lui dei veri insegnamenti. Ci vuole molta pazienza e amore per poterlo realizzare. Per un genitore, tuttavia, l'amore non manca e quindi anche la pazienza, ma l'amore per i figli non deve essere una manifestazione unilaterale. Bisogna, come affermano i Saggi, avvicinare con la mano destra e tenere a distanza con la mano sinistra. Questo è il giusto equilibrio necessario per aiutare anche il bambino ad avere paura di commettere ciò che non è corretto. Innanzitutto, è necessario il derech eretz, il rispetto. Se un bambino impara a rispettare i propri genitori, temendo anche la punizione che segue per essere stato irrispettoso, allora il resto dell'educazione viene poi naturale. Se il derech eretz è carente e il bambino non ha paura delle sue parole e azioni con i propri genitori, nulla servirà e anche ciò che viene insegnato e imparato non verrà assimilato.

Gnomen 7 – Di che mondo stai parlando? mi potreste chiedere. Probabilmente non del mondo di oggi; forse dell'educazione di un tempo passato. In verità, sto insegnando qui ciò che è molto lontano dalla maggior parte del mondo, ma devo trascrivere qui nella Nuova Legge ciò che deve essere compreso dal mondo che verrà nelle generazioni della Redenzione Finale. Ho ricevuto queste lezioni dallo Tzadik Haim ed esse torneranno ad essere rilevanti dopo la Quarta Generazione, quando il mondo inizierà a ritornare alla natura. Amen.

Gnomen 8 – C'è una serie di sogni di Deborah (Noda) i cui contenuti, a volte apparentemente esagerati, hanno lo scopo di aprire discussioni di classe con bambini o giovani. Il sogno seguente (517) mette in guardia contro un difetto prevalente in molti genitori che si dilettano nel vedere i loro figli mostrare la loro supremazia rispetto ad altri bambini. Questo tipo di difetto può portare alle peggiori conseguenze, come in questo sogno, e rappresenta certamente l'esatto opposto della giusta educazione dei bambini. L'umiltà deve essere insegnata, non l'arroganza e i sentimenti di superiorità.

Gnomen 9 – sogno 517 - Deborah sognò (11.03.1989 - Milano) di vedere due madri Serena e Clara; ognuno delle quali aveva un figlio di circa 6 anni. Serena chiedeva a Clara di prendersi cura di suo figlio. I due bambini Dario e Rudi giocavano insieme. Dario, tuttavia, era cattivo e faceva giochi violenti; prese dei pezzi di vetro e, giocando a fare la guerra, uccise Rudi. Il Tribunale dichiarò la colpevolezza nei confronti di Clara perché aveva visto il gioco pericoloso del figlio e non era intervenuta. Era infatti contenta di vedere suo figlio dominare il compagno di giochi.

Gnomen 10 – L'essenza del sogno 485 è di insegnare ai bambini ciò che è proibito e ciò che è permesso toccare con le mani.

Dream 485: Deborah sognò (04.02.1989 - Milano) Paolo che aveva portato una sua parente da Peretz. Costei, pur non avendo frequentato la Casa di preghiera, aveva fede nel Nuovo Messaggio. Questa donna aveva un difetto. Qualunque cosa toccasse, o cadeva o si rompeva. Era un difetto dalla nascita, dovuto dalla sua stella. La donna era curiosa e cominciò a toccare le cose sulla scrivania di Peretz per cui Deborah rimproverò Paolo e aggiunse che, in generale, nessuno aveva il permesso di toccare la scrivania di Peretz. Deborah aggiunse che anche quando il bambino è piccolo e comincia a toccare tutto, qualcuno deve dargli un colpo sulla mano perché PRIMA DI TUTTO BISOGNA EDUCARE LE MANI DI UN BAMBINO INSEGNANDOGLI A TOCCARE SOLO I SUOI GIOCATTOLI .

Gnomen 11 – Sogno 218 - Deborah sognò (08.07.1987 - Milano) che stava raccontando a Peretz la nota storia di Abramo bambino nel negozio di idoli del padre. La raccontò convinta che Peretz fosse un bambino. Ad un certo punto, Deborah si rese conto che stava parlando con Peretz e lui stesso le aveva insegnato questa storia. Deborah disse: "Non è a te che devo raccontare questa storia perché sei ebreo, ma agli altri".

Gnomen 12 – Tutti gli ebrei tradizionali conoscono questa storia che è davvero un mezzo estremamente efficace per educare i bambini contro l'idolatria. Pertanto non è stata insegnata ai cristiani. E' la storia di Abramo, nostro padre, che fin da bambino (aveva forse 7 o 8 anni), per l'acutezza del suo intelletto, aveva capito che Dio Onnipotente è Uno e che tutti i culti agli idoli, statue e in generale ad 'altri dei' erano falsi. Abramo era l'unico in quell'epoca a conoscere la verità dell'Unità di Dio. Tutti gli altri popoli praticavano l'idolatria e servivano altri dei per cui Ezechiele (33: 24) dichiara che Abramo era unico. Il padre di Abramo, Terah, era un importante ministro alla corte del re Nimrod; era propriamente il Ministro del Culto, qualunque cosa potesse significare a quell'epoca. In ogni caso, non era solo un idolatra; era anche un artista e scolpiva statue da venerare.

Gnomen 13 – Terah possedeva un grande negozio in cui vendeva i suoi idoli a chi cercava protezione, avendo ogni idolo particolari virtù. Teneva per sé anche 12 grandi statue di Dio, ognuna per uno dei 12 mesi e una di esse era ancora più grande e rappresentava il loro capo. Il giovane Abramo, dopo alcuni inutili tentativi di convincere suo padre, escogitò una stratagemma. Chiese a sua madre di preparare un pasto da poter offrire agli idoli paterni. Poi portò l'offerta, la mise ai piedi della statua più grande e con un'ascia fece a pezzi gli altri 11 idoli; depose quindi l'ascia di guerra nelle mani dell'idolo capo. Al mattino, quando Terah entrò nel suo negozio, vide gli idoli in frantumi e infuriato si scagliò contro Abramo: "Che cosa hai fatto? Perché hai distrutto i miei dèi e li hai fatti a pezzi?".

Gnomen 14 – Abramo rispose prontamente: "No, padre mio, non sono stato io a farlo; quando ieri ho portato un pasto in onore del dio più grande, gli altri 11 dei erano gelosi e hanno protestato; allora, il capo idolo si è arrabbiato, ha preso l'ascia e li ha fatti a pezzi!". Terah andò su tutte le furie: "Che menzogne mi stai raccontando?! Sai perfettamente che queste statue non potrebbero fare una cosa simile! Non possono muoversi, né vedere o sentire, non possono alzare le mani, né camminare o combattere. Sei tu che hai fatto questo scempio!". "Se è così" ribattè Abramo "che tipo di divinità sono se non possono fare niente? Tu le ritagli e le scolpisci con le tue stesse mani, come puoi pensare che ti proteggano se non possono fare niente?". La Tradizione racconta che Terah in vecchiaia riconobbe la verità e credette in un Dio unico.

Gnomen 15 – sogno 496 - Giuseppe sognò (17.02.1989 - Milano) di aver visto la nascita del bambino sognato da Deborah. Il bambino crebbe fino all'età in cui poteva capire le prime lezioni di educazione. Egli si rifiutava però di ascoltare e faceva tutto di testa sua. A scuola cercarono di ammaestrarlo, ma nessuno riusciva a tenerlo a bada, per cui lui se ne andò per la sua strada. Ad un certo punto, mentre Peretz e Giuseppe erano dietro il bambino, questi si trasformò in due scettri, che raggiunsero le mani di Peretz e di Giuseppe. All'improvviso apparve un grosso cane bianco; dai due scettri uscì un fuoco che lo arse vivo. -

Anche in altri sogni è apparso questo "cane bianco" che rappresenta il trattare un bambino con fare sdolcinato e permissivo. Un cane vuole solo mangiare ed essere coccolato e se lo assecondi non è mai sazio. Così anche un bambino negli anni della sua formazione; se cedi ai suoi capricci, non ascolterà ciò che devi insegnargli. Il cane bianco indica probabilmente la mancanza di polso da usare con un infante; vorresti mantenere il bambino felice, 'bianco' in modo che non debba piangere o arrabbiarsi e invece di rimproverarlo cedi ai suoi desideri e cerchi solo di ingraziartelo.

Gnomen 16 – sogno 498 - Deborah sognò (19.02.1989) di vedere due ragazze che si prendevano cura di una bambina di 4 anni, una lo faceva al mattino e l'altra al pomeriggio. Essendo la bambina viziata, la ragazza del mattino le dava dei dolcetti e le permetteva di fare tutto ciò che voleva. La ragazza del pomeriggio, invece, faceva il contrario e la trattava con severità. La gente, però, la giudicava troppo severa. Lei, tuttavia, continuò con il suo metodo, sapendo che solo con quella severità, misurata in base alla situazione, avrebbe potuto aiutare la bambina a crescere bene.

 

 

Tavola sulla masturbazione e sull'omosessualità

 

Gnomen 1 – Trattiamo ora questo argomento importante ed estremamente confuso, cioè il peccato del seme maschile dissipato. Tante spine dorsali si sono indebolite e hanno perso il potere di trattenere il seme. Il cibo mangiato, invece di andare allo stomaco e poi all'intestino, va direttamente nei sacchi inferiori. Questo non deve essere inteso alla lettera ma con rammarico, perché la forza della sana vita sessuale tra marito e moglie si è ridotta a gocce di lacrime di frustrazione in questa Quarta Generazione.

Gnomen 2 - Per molti uomini, il sesso non è altro che masturbarsi in buchi piacevoli. La ragione è da ricercare nella masturbazione praticata dai giovani fin dalla prima adolescenza. La masturbazione giovanile è così diffusa ai nostri tempi che il termine "masturbazione" associato alle connotazioni peccaminose della proibizione divina di dissipare il seme, viene ora normalmente usato con un significato più scientifico di auto-eiaculazione spesso necessario per mantenere un equilibrio mentale e fisico. In verità, sia la proibizione divina di sprecare il seme sia il fatto della necessità fisica di vuotare lo sperma accumulato per motivi di salute fisica, sono entrambi basati sulla verità. E' esattamente questo che ha creato confusione, frustrazione e complessi inutili soprattutto negli ultimi cent'anni. Nessuna vera via di mezzo è mai stata spiegata nell'Halachà.

Gnomen 3 - Gli ultimi cento anni hanno affievolito la moralità e gli ultimi cinquanta anni hanno indebolito la spina dorsale col seme che ha bagnato i terreni della non fertilità. Le corde spinali hanno perso di flessibilità e non reggono più l'accumulo di seme, la cui secrezione inizia nel cervello. Per molti la pornografia ha preso il posto del matrimonio senza la necessità di scendere nel regno della responsabilità. Il seme è felicemente sparso dappertutto e le persone si sono innamorate della propria sessualità in modo che un partner non è poi così necessario. Ma il sesso ha perso il suo mistero e i bambini sono vittime dell'esca di tanti canali televisivi e bombardati da nudità in ogni occasione.

Gnomen 4 – Ricorda questo alle generazioni future quando cercheranno di capire come andavano le cose in questa quarta generazione. Le orge di Sodoma e Gomorra sono poca cosa rispetto alla pornografia di oggi. E a fatica un'anima ricorda che il giorno della grande purificazione sta per arrivare e non desisterà; anche se rimane fino all'ultima parte della seconda metà della quarta generazione. Il grande e terribile giorno del Signore sta arrivando e prima che quest'ultima Quarta Generazione finisca, i sopravvissuti troveranno difficile ricordare come era prima. Tutti i cervelli sono contaminati dal veleno del Serpente nella sua ultima grande resistenza contro la salute mentale, il pudore sessuale e gli scrupoli dell'onestà.

Gnomen 5 - Perciò gli adolescenti, anche se educati sanamente, sono puniti quotidianamente da fantasie sessuali innaturali e sono stimolati a soddisfare i desideri in un modo o nell'altro. Molti hanno preso le loro fantasie nel matrimonio della masturbazione così da scegliere i loro partner senza resistenza. E molti maschi si lasciano coinvolgere dall'autoerotismo che li aiuta ad innamorarsi del membro maschile altrui. Si masturbano a vicenda o cercano altri buchi finché non raggiungono orgasmi insani. La quarta generazione procede contro natura.

Gnomen 6 - La tendenza maschile all'amore omosessuale ha molte radici nella storia del male fin dall'antichità ma arriva al suo acme in questa Quarta Generazione. Perché adesso è scomparso il pudore e i mali sono mostrati al cinema, in tv, sui siti di internet. Ciò che prima era socialmente proibito è diventato socialmente accettato come segno di apertura mentale e libero arbitrio. Si è dimenticato che il libero arbitrio è sempre stato il dono di Dio all'umanità; ma, tuttavia, esiste anche il giudizio sulla scelta fatta. Si può scegliere ciò che si desidera tra i tanti frutti consentiti dal Giardino e la ricompensa potrà essere gradevole; ma quando si è tentati a scegliere ciò che è proibito ne bisognerà sopportare le conseguenze. Questo è il libero arbitrio. Siamo liberi di scegliere ma non liberi di scegliere le conseguenze delle nostre azioni. Dio ci dice: "Eccoti ora nel mondo della libera scelta. Scegli bene e agisci bene e non scegliere il male che ti sta aspettando al varco. Ora sei libero ma dopo chiederò il rendiconto di ciò che hai fatto". La persona saggia terrà sempre presente la futura resa dei conti, ma lo stupido valuta solo il soddisfacimento immediato delle sue voglie. Guarda ora e osserva che questa saggezza è vecchia quanto il Serpente stesso.

Gnomen 7 - Una ragione della diffusa omosessualità soprattutto nel mondo occidentale in questa fase della Quarta Generazione è da ricercare nell'emancipazione squilibrata della donna. La parità fra i sessi ha confuso le differenze di ruoli che hanno sempre avuto una parte importante e naturale nello stimolare le tendenze maschili e femminili verso la loro giusta direzione naturale. Ma il femminismo ha castrato la mascolinità dell'uomo. Invece della dolcezza femminile che risveglia il codice di protezione virile dell'uomo, si sente una voce virile e autoritaria rispetto alla quale il muggito di una vacca è più dolce. La soavità della voce femminile è la colla vincolante per la felicità interiore di un uomo e quando quella voce è inacidita da attributi maschili la donna perde il suo fascino ai suoi occhi sebbene lui non ne capisca il motivo.

Gnomen 8 – Ogni uomo che ama i propri genitali e si diverte a guardarli e giocare con loro e spremerli e tirarli finché il seme non esce fuori, è una vittima aperta della malattia spirituale chiamata 'penefilia'. Questo è un desiderio narcisistico di succhiare il proprio pene. Questa malattia, dal momento che non si può soddisfare a meno che non si è contorsionisti, spesso conduce a pratiche omosessuali o almeno a desideri omosessuali. La ragione è ovvia. Desiderando il proprio pene ci si innamora dell'immagine fallica. Ciò si trasferisce ad altri peni.

Gnomen 9 - Questo spiega in parte il fatto che la maggior parte degli omosessuali non sono nati omosessuali o con particolari tendenze omosessuali (a parte la normale commistione di geni maschili e femminili che esiste per la completezza di ogni persona). Hanno acquisito questa tendenza attraverso pratiche innaturali in cui sono caduti.

Gnomen 10 - I genitori perspicaci che sanno insegnare ai loro figli ciò che è naturale e ciò che è innaturale sono consapevoli di questa tendenza e spesso possono aiutare un adolescente a controllarsi insegnandogli ad aver riguardo della propria salute. Se gli viene insegnato, ad esempio, che fissare il proprio sesso non è naturale, e che qualunque cosa non sia naturale causa danni perché va contro natura, il ragazzo saprà facilmente trattenere o sopprimere tali pensieri.

Gnomen 11 - I genitori, tuttavia, devono essere intelligenti nelle loro spiegazioni e dovrebbero riuscire a tirar fuori l'inferno dall'argomento. Curare la penefilia con l'infernofobia potrebbe essere ancora più dannoso. Ma una comprensione di base della natura ha il potere di controllare le tendenze naturali e il timore per la propria salute è cosa sana e positiva.

Esistono altre due categorie di omosessualità maschile, quella di chi nasce omosessuale e non desidera avere rapporti sessuali con una donna e chi ha una forte tendenza omosessuale pur essendo bisessuale.

Chi nasce omosessuale ostenterà atteggiamenti femminili sia nel muoversi che nel parlare. Chi vede una "checca" la riconosce immediatamente. Non è possibile curare tale stato perché si tratta di un corpo apparentemente maschile che ha però un animo femminile. Queste sono anime che scontano punizioni di vite precedenti, che non sta a noi giudicare.

Gnomen 12 - L'altra categoria riguarda chi non è nato omosessuale ma lo è diventato ed è simile ai primi. Costui non ha un'anima femminile ma è posseduto, a causa delle sue azioni, da uno spirito femminile; ad esempio, lo spirito di una donna morta che non riposa e vaga alla ricerca di un corpo in cui entrare (perché se è dentro ad un corpo, evita la punizione di alcuni angeli preposti a colpirla). Si può curare questa categoria esorcizzandone lo spirito, ma solo con la forte volontà e la cooperazione della persona. Altrimenti, anche dopo un riuscito esorcismo, il 'posseduto' richiamerà lo spirito perché ci si è abituato.

Gnomen 13 – Chi è bisessuale e può copulare indistintamente con una donna o con un uomo, potrebbe, nella maggior parte dei casi, rinunciare a tale tendenza, sapendo che la società non lo accetta, sia per l'educazione ricevuta sia per il timore di Dio, sapendo che Dio ama ciò che è conforme alla natura da Lui creata.

Diciamo che chi ha rimosso questa tendenza da ogni pratica omosessuale, riceve per questo una ricompensa che consiste nel non provare alcun senso di colpa per questa tendenza. Infatti ogni volta che la reprime fa un grande servizio davanti al Cielo e fa diminuire il potere dell'Inclinazione al Male nel mondo.

Gnomen 14 - Alcuni hanno tendenze omosessuali latenti. Ciò significa che forse da ragazzi avevano desideri omosessuali e forse "giocavano" con gli amici ecc. In seguito, però, hanno represso il pensiero di poter avere una tale tendenza. Ciò potrebbe avere ripercussioni psicologiche: chi prova un odio sfrenato per tutti gli omosessuali e vorrebbe vederli morti ed esprime apertamente il suo disprezzo per loro, rientra spesso in questa categoria. E se lo fao in nome della religione è ipocrita. L'uomo giusto detesta l'omosessualità perché è contro la natura del mondo creato da Dio, ma prova pietà per chi è caduto in una delle tante terribili trappole del mondo di oggi.

Gnomen 15 - È anche vero che le pratiche omosessuali portano alla volgarità e all'abominevole sporcizia del cuore e della mente. L'atto omosessuale attuale è la sodomia, non semplicemente il bacio o lo sfregamento fino all'eiaculazione. Mettendo il proprio pene, donatore del seme della vita, all'interno del retto del partner, posto da cui escono gli escrementi, con l'intento di eiaculare dentro di lui, è totalmente contro natura e imprigiona totalmente la persona nelle sue voglie anali. Perché va ricordato che quanto più è innaturale il piacere tanto più aumenterà la sua intensità. Il piacere così conseguito, al di fuori delle norme e molto più forte di qualsiasi altro piacere naturale, invaderà costantemente i pensieri e stimolerà il desiderio di ulteriori orgasmi.

Gnomen 16 - La società moderna è malata nella sua libertà e non c'è limite a come la verità possa essere trasformata quando ogni tipo di desiderio trova legittimazione nel nome di tale libertà. In sostanza, si tratta di una questione di termini confusi e la confusione non ha ancora permesso un giusto equilibrio. Lo scopo del Nuovo Patto è di aiutare il mondo a trovare e stabilire la giusta via del mezzo. La Legge di Dio deve essere compresa e applicata alla definizione di quella libertà. Altrimenti non ci sono veri criteri per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è naturale e buono e ciò che è contrario alla natura e cattivo.

Gnomen 17 - Qualsiasi cosa innaturale ha il suo prezzo e tutti quei piaceri innaturali alla fine nuocciono al corpo, alla mente e al cuore, per non parlare della povera e amara anima il cui desiderio è la vicinanza a Dio e ora è imprigionato nell'esilio degli escrementi, Dio ci salvi. Quelli che non sono nati omosessuali e che credono che il loro desiderio e i loro veri sentimenti d'amore legittimino la loro condizione, devono capire che esistono desideri proibiti che portano a azioni proibite. Fa parte della libera scelta della persona decidere quali desideri risiedano in lui. È vero che i desideri vengono, che si voglia o no, e lo Yetzer Ha-rà è un angelo fortissimo, ma bisogna rendersi conto che nel processo di servire Dio è una grande mitzvà evitare, scartare, eliminare, combattere e contrastare i desideri proibiti. Tali desideri esistono nel mondo per lo scopo elevato di rifiutarli.

Gnomen 18 - L'intero universo è vivo dinanzi a Dio e vivo in se stesso. Ogni elemento della creazione e ogni parte della natura è anche una creazione vivente di Dio. Ogni parte ha la sua funzione e il giusto onore in base a tale funzione. Per ogni parte della natura Dio ha detto: "Questo è il tuo compito e queste sono le tue qualità, questi sono i tuoi limiti E QUESTI SONO I TUOI CONFINI".

Gnomen 19 - Tuttavia, solo all'uomo è stato concesso il libero arbitrio, coinvolgendo nella sua creazione ogni parte dell'universo e dicendo: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza" (Genesi, 1, 26). In quella meravigliosa composizione di elementi, all'uomo è stata data un'immagine più elevata con la quale procedere.

Gnomen 20 - Questa somiglianza risiede nel grande dono divino del libero arbitrio, che permette di scegliere fra i tanti elementi. E non ci sarebbe la ricompensa della buona scelta se non esistesse la controparte della cattiva scelta. E la cattiva scelta non avrebbe tentato nessuno se non avesse ricompensato chi la fa con un piacere tangibile così forte da far dimenticare il merito.

Gnomen 21 - A causa delle debolezze (e spesso delle ingiustizie) dell'uomo, la donna si avvicinò e l'uomo fu respinto. E mentre gli uomini venivano spinti verso il basso, la mancanza di virilità veniva compensata dalle donne. E mentre le donne diventavano più maschili, gli uomini diventavano meno soddisfatti e più apatici. È successo negli ultimi 50 anni che gli uomini nel loro pigro stato di apatia sono rimasti sotto mentre le donne più attive sono montate in alto fino a coprirli come una nuvola sulla montagna. E anche loro erano contenti di poter adempiere al loro dovere setando in una posizione di immobilità. Purtroppo, però, se la donna concepisce stando sull'uomo, il bambino maschio, in molti casi, sarà invertito nella sua tendenza sessuale.

Gnomen 22 – La donna deve stare sotto l'uomo e l'uomo deve eiaculare quando è sopra di lei. Devono essere faccia a faccia. Se, prima di entrare, c'è una rotazione di posizioni, non importa, ma entrando e finendo lui deve stare sopra. Questa è la posizione naturale stabilita da Dio nella natura e ogni altra posizione è innaturale.

Gnomen 23 – E'vietato per un uomo baciare o leccare le pudenda della donna, perché questo abbassa i suoi pensieri ed è pericoloso anche per gli occhi e può causare malattie della pelle. Questo è detto solo di quel posto, ma il resto del corpo è permesso. Quel luogo della donna è potenzialmente impuro e contiene germi e batteri. Non è proibito, tuttavia, che la donna baci o succhi suo marito in qualsiasi posto, perché il corpo dell'uomo è per sua natura pulito come la terra dalla quale è stato creato mentre il corpo della donna è stato formato da lui, da un posto in cui già scorreva sangue. Così volle il Signore per la procreazione per cui lei ha il ciclo mestruale necessario prima di concepire una nuova vita.

Gnomen 24 - Nel caso di giovani o uomini non sposati che non praticano la masturbazione come un'abitudine o come un vizio, ma come una mucca il cui latte deve essere spremuto altrimenti soffre, devono comunque stare molto attenti a non usare le mani per quello scopo. Quando sanno che devono liberarsi dal seme, possono strofinarsi sul letto o su qualcosa finché non esce. Il loro pensiero deve essere rivolto al Cielo è che l'azione non è motivata dalla volontà di peccare, ma per il solo beneficio della propria salute. Anche se il seme esce è lecito dire "per il bene della mia salute" senza, tuttavia, nominare il Nome per rispetto.

Gnomen 25 - Se uno fa questo in questo modo, non ha commesso alcun peccato, non nel pensiero e non nell'azione. In effetti, ha agito con saggezza per mantenere la sua salute e il suo equilibrio mentale. Dovrebbe fare attenzione quindi a lavarsi immediatamente e a lavare tutto ciò che è stato toccato dallo sperma. Questa nuova legge è un polo di riferimento per comprendere come questo fatto possa essere compiuto senza andare contro la volontà del Cielo. Ma se questo fatto è compiuto con le mani, è odioso e irrispettoso davanti al Cielo; va contro il cervello e abbassa la sua natura e distrugge ogni concentrazione e rappresenta una separazione tra lui e la sua anima.

Gnomen 26 – Ma se uno guarda immagini pornografiche per stimolarsi, diventa schiavo dei suoi desideri e cercherà nuove immagini ogni giorno. Se uno fantastica col pensiero e si tocca con la mano è come se avesse fatto l'amore 50 volte stancando le risorse del corpo, se la sua abitudine è frequente; ciò ha ripercussioni sulla sua salute futura. Ma nel caso della persona che lo fa per il bene della sua salute, come spiegato prima, dovrà comunque pensare a qualcosa per essere stimolato sufficientemente per eiaculare. Può pensare a qualcosa per il suo desiderio, al fine di liberarsi di un peso, altrimenti non uscirà, ma non tramite immagini pornografiche o pensieri su donne sposate.

Gnomen 27 – E dopo averlo fatto, non abbia sentimenti di colpa per i pensieri che lo hanno aiutato, perché è un'esigenza che non può essere negata. Il Signore nostro Dio ama vedere gli atti di saggezza, e i veri atti di saggezza richiedono la capacità di procedere secondo l'aurea via del mezzo.

Gnomen 28 - Usare gli anticoncezionali o i preservativi senza una ragione valida è un peccato, specialmente se la coppia sposata non ha ancora figli. Ci possono essere, tuttavia, validi motivi, come la salute della moglie o l'assoluta mancanza di risorse finanziarie. Se ci sono già due figli, la scelta adottata dai coniugi è lecita*. Altrimenti, diciamo che è un peccato perché se dal Cielo i bambini sono desiderati per quella coppia e questa impedisce quel dono per calcoli personali provocano la rabbia dal Cielo su loro stessi. Il ragionamento è: non chiudere la linea della vita in modo che la linea che ti dà la vita non si avvicini a te. Non congelare la "vita" in modo che dal Cielo siano gelidi con te.

Gnomen 29 – L'Asino vestito da Leone:* Questo potrebbe non essere stretta halachà ma la halachà non considera la differenza di tempo storico in questa materia. Tuttavia, ho ricevuto dallo Tzadik Haim che lo stato attuale del precetto "prù-urvù" (crescete e moltiplicatevi, Genesi, 1: 28), secondo il Tribunale Superiore, è stato cambiato perché il mondo è già considerato completo, mentre nel passato quel comandamento andava attuato. Né la severità applicata agli individui in quel precetto originale deve tornare dopo la Quarta Generazione anche se la riduzione della popolazione mondiale sarà drastica. A quel tempo, la benedizione di Dio sarà su tutte le famiglie e le persone saranno guidate nella loro fede per non sbagliare. Il comandamento di Dio Onnipotente, tuttavia, per popolare il mondo è già stato dichiarato completo dall'inizio della Quarta Generazione. La halachà dice che un ebreo non deve avere meno di un maschio e una femmina per completare quel comandamento. Diciamo due figli senza specificare. Perché un bambino non è sufficiente? Questo è per la ragione dei molti, molti problemi che emergono da un "figlio unico", specialmente per il bambino ma anche per i genitori.

Gnomen 30 – Dalla Torah (parashà Tazria), spiegata dai Saggi, sappiamo che se il maschio gode prima della donna e da quell'atto la moglie rimane incinta, nascerà una femmina. Se è invece la donna ad avere l'orgasmo prima dell'uomo e rimane incinta da quella copulazione, nascerà un maschio. ("Se una donna dà seme e dà alla luce un maschio" (Levitico, 12: 2)). Lo Tzadik Haim spiegava che l'essenza del maschio è di sua madre e l'essenza della femmina è di suo padre.

Queste due questioni, la questione del concepimento e dell'essenza faranno arrabbiare gli scienziati perché non le hanno ancora scoperte !!!

Gnomen 31 – Il coito interrotto (iniziare dentro ed eiaculare fuori alla fine dell'atto) praticato da chi vuole evitare che la donna ingravidi, è proibito ed è psicologicamente molto dannoso per marito e moglie, ma soprattutto per la donna. Tale fu il peccato di Er e di Onan, il primo perché non voleva che la moglie Tamar perdesse la sua bellezza se avesse figliato e il secondo perché non voleva avere un figlio a cui sarebbe stato imposto il nome del fratello defunto. Così grande fu quel peccato che Dio decretò la morte di entrambi.

Gnomen 32 – È essenziale che ci sia armonia tra marito e moglie quando sono insieme e che non ci sia collera tra di loro. Se la donna rimane incinta quando è arrabbiata, il bambino nascerà con attributi negativi. Se la donna rimane incinta quando è ubriaca ciò è dannoso per la salute del nascituro.

Gnomen 33 – Durante l'atto, l'uomo non deve avere in mente un'altra donna o nessun altro pensiero sessuale al di fuori della propria moglie. Se lo fa e lei rimane incinta, il bambino nascerà brutto o con qualche altro difetto. La stessa cosa vale per la moglie.

Gnomen 34 - Non è sano avere una relazione subito dopo aver mangiato. Bisogna aspettare almeno un'ora e mezza.

Gnomen 35 - È severamente proibito dalla Torah avere un rapporto sessuale con la propria moglie durante il suo ciclo mestruale.

 

 

Tavola sulla nascita e sulla procreazione - il seme della vita

 

Gnomen 1 - sogno 460 - Giuseppe sognò (18.01.1989 - Milano) di vedere molte anime di bambini che venivano messi nei grembi di madri.

Dopo 40 giorni di gravidanza, Dio Benedetto manda nell'utero la neshamà che ha scelto. (Questo è il motivo per cui l'aborto nei primi 40 giorni dalla concepimento è permesso se c'è una ragione valida. L'embrione non è ancora considerato un essere umano e quindi l'aborto non è considerato 'omicidio'[1]).

Gnomen 2 - sogno 670 - Deborah sognò (11.04.1990 – Beer Sheva) di vedere una donna che le parlava del parto. Diceva: "La posizione più naturale è la posizione seduta, e anche nostra madre Eva partorì in questo modo".

Gnomen 3 - sogno 158 - Deborah sognò (08.01.1988 - Milano) di vedere un leone e una leonessa chiusi in una gabbia. Deborah notò che anche gli animali quando copulano hanno il maschio sopra e la femmina sotto.

Gnomen 4 – sogno 317 - Solly sognò (10.04.1988 - Milano) che era notte ed era in un passo di montagna nel deserto del Sinai insieme a Peretz, Davide Levi e Paolo. L'aria era tersa e l'atmosfera fantastica e il percorso era illuminato dalla luce della luna. Ad un certo punto Peretz disse: "Vedi quelle creste montuose lassù sulle alture? Sono come l'uomo che deve stare sopra la donna." Quindi, Peretz era solo con Solly; era leggermente al di sopra del terreno di qualche centimetro e fece rapidi movimenti rotatori con il bastone che teneva in mano. All'improvviso, sul terreno, apparve un tappeto di forma ovale su cui era scritto in ebraico (Adonai Tzevaot - Dio degli eserciti). Solly ricorda che c'erano altre cose scritte sul tappeto che, se letto da lui, lo avrebbero aiutato a risolvere un grande problema. Solly poi si svegliò, spaventato.

Gnomen 5 - Se l'uomo sta sotto e la donna sopra e lei rimane incinta da tale posizione, il bambino nato sarà 'invertito' come lo è quella posizione. Molti di quelli che sono "omosessuali nati" sono stati procreati in questo modo.

Gnomen 6 - I Gusti della Vita sulla Nuova Legge: sogno 206 - Deborah sognò (12.06.1987 - Milano) che suo cugino diceva a sua moglie che ora dopo quattro figli (Deborah vide i quattro bambini - i primi 2 che erano stati desiderati (nel rapporto sessuale della coppia) erano bambini adorabili, gli altri 2, non desiderati, erano brutti) si sarebbe castrato, intendendo che avrebbe usato uno spermicida. Debora disse: "Dio ha dato un grande dono all'uomo, quello della procreazione; quindi non è giusto sprecare il seme della vita perché è un dono di Dio".

 

 

Tavola del ciclo mestruale

 

Gnomen 1 - A parte il nuovo Mikveh della Casa di Preghiera della Redenzione Finale, una novità rispetto alla halachà è 3 per 3, 4 per 4, 5 per 5, 6 per 6 e 7 per 7.

Come nella tradizione yemenita: se il ciclo della donna dura solo 3 giorni e poi cessa del tutto, lei aspetta altri 3 giorni puliti invece dei 7 giorni prescritti nella Torà. Se il suo ciclo dura 4 giorni, lei attende 4 giorni puliti; se il suo ciclo dura 5 giorni, lei aspetta 5 giorni puliti ecc.

Gnomen 2 – sogno 488 - Deborah sognò (08.02.1989 - Milano) di trovarsi in una stanza dove c'era un panno con sangue mestruale. Erano presenti due maschi ebrei, una donna ebrea e un ragazzo che si preparava alla conversione per diventare ebreo. La donna ebrea prese il panno impuro (non il suo) anche se lei, per legge, avrebbe dovuto starne lontano, e lo gettò via. Spiegò al ragazzo che, anche se non era ancora ebreo, doveva iniziare in precedenza a seguire le leggi. Se un bambino veniva posto su un letto dove c'era sangue mestruale, la madre di quel bambino doveva purificarlo da quell'impurità.

Gnomen 3 – Il sangue mestruale è estremamente impuro. Tutti gli ebrei religiosi fanno attenzione a non toccare le loro mogli quando hanno il loro ciclo e fino a quando non si sono purificate col bagno rituale (Mikveh). Possono, naturalmente, mangiare alla stessa tavola (è interessante notare che i Caraiti che non accettano la legge rabbinica ma solo le leggi della Torah non mangiano allo stesso tavolo quando la moglie ha il suo ciclo). Se lei gli porge qualcosa, il marito può prenderlo. Sicuramente non possono baciarsi o toccarsi anche se questo non è un peccato ma solo una precauzione poiché una cosa conduce a quella successiva. Il sogno di Deborah dimostra che anche nella Nuova Legge della Redenzione Finale, la severità e le precauzioni relative al sangue mestruale sono valide e necessarie.

Gnomen 4 – E' sciocco pensare che ci sia qualcosa di anti-femminile in questa questione. Non c'è pregiudizio. Si tratta di una questione di impurità e l'impurità può nuocere agli altri se non si rispettano le norme igieniche presenti nella Torà. D'altra parte, non bisogna essere fanatici e considerare la moglie come uno straccio sporco, ci mancherebbe, o trattarla come se non esistesse. Ciò significa andare agli estremi e non è voluto dal Cielo. Bisogna agire normalmente sapendo cosa è proibito e cosa è permesso.

Gnomen 5 – Per la legge e per la salute, è molto meglio per il marito e la moglie dormire in due letti separati. Un motivo è perché è semplicemente più sano stare separati quando la moglie ha il suo ciclo. Notate bene nel sogno di Deborah che anche lei, per legge, avrebbe dovuto essere separata da quel panno sporco. In ogni caso, il letto matrimoniale è di norma nel mondo, come se fosse un segno indissolubile di legame affettivo. Per rimanere con il letto matrimoniale ma per aderire alla separazione, alcuni (persino) ebrei religiosi vanno a dormire in un altro letto. Mio padre, Morris Green, la pace sia su di lui, soleva dire: "Ascolta, Paul, non puoi combattere col Comune". E' quindi inutile dire che per legge un marito e una moglie dovrebbero dormire in letti separati. Tuttavia, se il letto matrimoniale non può essere disfatto, come buon consiglio, che il marito vada a dormire in un altro letto, quando la moglie ha il suo mestruo.

Gnomen 6 – Perché dico che per motivi di salute, sono meglio due letti separati? Anche per questo probabilmente dovrò prendere il peso di non essere capito in una questione non provata scientificamente. Pazienza! Il motivo è perché succede che dopo essere stati insieme intimamente, la coppia si addormenta l'uno nelle braccia dell'altro che può essere molto romantica ma non è molto sana. Spesso la temperatura del corpo di una donna è più calda di quella del marito; se c'è troppa vicinanza, in un periodo prolungato di anni, una tale discrepanza può a lungo andare nuocere all'uomo.

Gnomen 7 - sogno 257 - Deborah sognò (04.10.1987 - Milano) di essere insieme a sua madre. Peretz disse a Deborah: "Illumina la luna". Debora non capì e disse che non c'era la luna. Sua madre spiegò che il ciclo mestruale della donna seguiva la luna. Peretz quindi disse a Deborah: "Illumina il sole". Deborah accese una lampada. Peretz era soddisfatto che avesse capito. Poi chiese latte e vino[2].



[1] Ci sono tuttavia molte opinioni sull'aborto; la piu' importante riguarda il preservare la vita della madre, se questo e' il caso. In ogni caso, bisogna chiedere il parere di un rabbino, qualora ci fosse un dubbio. Anche se la neshama' e' gia' nel feto quando e' ancora dentro l'utero, non lo si considera un essere umano a tutti gli effetti fino alla nascita. 

[2] Il ciclo mestruale dipende dalla luna, ma le nazioni che calcolano secondo il sole non lo sanno. Pertanto, "illuminare la luna" significa acquisire questa conoscenza e "illuminare il sole" affinche' tale conoscenza sia compresa da coloro che calcolano secondo il sole. Essi riceveranno questa cognizione sull'Altare delle Nazioni (l'Altare di Malchitzedek per i maschi) sul quale si svolge il Rito del Pane e del Vino, del Latte e del Miele.