Discorso agli Scettici
Passo 1 – Lo
scettico, presumo, è una persona che non crede nei miracoli di Dio. C'è
chi dice di credere in Dio ma non nei miracoli sopra la natura. In
verità, costui non crede nel vero Dio. Dio è il Creatore dei
cieli e della terra e di tutto quanto vi risiede; Egli ha creato la natura e la
natura è sotto di Lui. Lo scettico non ha fede, e se dice di avere fede
in Dio, il suo 'Dio' è un dio molto limitato, un dio poverissimo di
forza che non può intervenire nel mondo e non può fare miracoli;
costui crede in un dio alquanto mancante.
Passo 2 – La vera
fede in Dio richiede la fede nei Dieci Comandamenti.
Passo 3 – Non parlo
qui di popoli con religioni lontane che ancora non hanno ricevuto
Passo 4 – Forse una
ragione dello scetticismo verso i miracoli origina dalla presenza di portenti
che non stanno né in cielo né in terra, come la nascita di
Gesù da una vergine, povera madre velata dall'ignoranza dei popoli. I cattolici,
poi, hanno creato 'miracoli' idolatri, come statue che piangono sangue o
santuari di madonne che volano da una città all'altra! Sono stati
costretti ad assistere a riti pagani e ad ogni tipo di idolatria. Per forza
sono diventati scettici! La maggior parte dei cristiani in genere non sa quasi
niente della vera Tradizione di Israele perché quello che ha ricevuto è
stato filtrato dalle interferenze teologiche della Chiesa. La gente,
però, scartando i miracoli cristiani, ha, purtroppo, scartato anche i
miracoli della vera Tradizione.
Passo 5 - Tornate
alla fede, o scettici, perché nella Redenzione Finale torna anche
Passo 6 – Perciò
se uno vuole essere giusto nella sua fede, non ha che credere nel primo
Comandamento che richiede la fede nei miracoli di Dio e nella Sua redenzione
"Io sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d'Egitto,
dalla casa di schiavitù". Nei Dieci Comandamenti, Dio non dice
"Io sono Dio, il Creatore dei cieli e della terra". Quello lo
sappiamo dalla Genesi (1: 1) e "In principio Dio creò i cieli e la
terra" non è propriamente un comandamento, ma la parola di Dio, trasmessa
a Mosè, magister noster, e trascritta nella Torà. E' un dato di
fatto che
Passo 7 – Non
è propriamente un comandamento: è un grande privilegio, sapere
che fu Dio Onnipotente che creò i cieli e la terra, (non come in certi
miti pagani in cui la divinità che creò i cieli non era la stessa
che creò la terra); è la verità che può essere
appresa solo con la fede semplice. E sottolineo 'fede semplice' (tmimut), e non
'filosofia' o 'scienza'. Non è cosa che la 'scienza' può sapere;
è un fatto di verità che prescinde l'intelligenza umana; non
è in nessun modo connesso all'esperienza umana. La creazione dei cieli e
della terra ex nihilo non potrà mai essere compresa, poiché non
rientra nella categoria del pensiero umano.
Passo 8 - Ci sono
quegli scettici che vogliono leggere
Passo 9 - Chi
giudica
Passo 10 - Fra gli
scettici razionalisti non mancano però le persone buone che con il loro
prossimo agiscono senza alcuna superbia o arroganza. Ma è davanti al
Cielo che il loro cuore è arrogante, sebbene non siano in grado di rendersene
conto. Il loro atteggiamento nei confronti di Dio è tale perché
il loro Dio non è il vero Dio. In molti cristiani, che hanno abbandonato
la religione, persiste qualcosa della struttura mentale dell'Uomo-Dio
cristiano. Ci sono quelli che si lamentano con Dio e dicono "Se io fossi
Dio, non permetterei che..." oppure "non lascerei che la gente muoia
di fame" oppure "perché Dio permette che avvengano simili
catastrofi?" ecc.
Passo 11 - Quanto
sono magnanimi, generosi, buoni, pietosi e misericordiosi, loro! Dio, invece,
lascia fare; è un Dio umano, che sbaglia. Questi 'giudici' sono foglie
distaccate dal ramo e dalle radici del loro albero. Dio non è un uomo!
Lo scettico vuole mettere 'Dio' al proprio livello, come s fosse un essere capriccioso
che opera con gli stessi parametri umani. Chi dice o pensa così non ha
idea del vero Dio, altrimenti, non lo direbbe. Dio Benedetto è perfetto
ed ogni Sua azione è perfetta, ed il male non scende dall'Alto ma
è il risultato delle azioni della gente.
Passo 12 - Comunque,
"In principio, Dio creò i cieli e la terra" non costituisce un
comandamento della fede. Tutta
Passo 13 – E sul
Sinai, Dio parlò direttamente con tutto il popolo e diede i Dieci
Comandamenti. Chiaramente, il primo comandamento non era solo per coloro che
avevano testimoniato allora i portenti divini in Egitto. I Comandamenti erano
per tutti i tempi. Non è, quindi, che voi siete comandati perché
avete visto, ma piuttosto, voi che avete visto i miracoli di Dio in Egitto,
siete comandati a TRAMANDARE la vera fede che avete ricevuto. Si tratta,
quindi, di tramandare la vera fede e conseguentemente tutta
Passo 14 - E'
essenziale questo concetto. La fede in Dio non si trova tramite la scienza o la
filosofia. Chi dice di non aver fede in Dio ma di cercarla deve sapere in che
modo farlo. In verità, cercare la vera fede vuol dire cercare di
collegarsi alla vera Tradizione del passato. Questa è la grande
eredità del popolo di Israele e tale vera Tradizione viene chiamata dai
Profeti 'Grande Luce', che alla fine si estenderà al mondo intero. Si
inizia con la fede nel Primo Comandamento che racchiude la vera Tradizione nei
secoli, ed in quella fede, si trova tutto il resto. Ecco che il Profeta Habakuk
sintetizzò tutti i 613 precetti in un unico comandamento, il primo,
allorquando profetizzò "il giusto vivrà nella sua fede ma
l'empio inciamperà in essa".
Passo 15 - C'è
da chiedersi che rapporto ci sia "fra il giusto vivrà nella sua
fede" ed il primo comandamento. Il rapporto c'è ed è
essenziale. Quando il Profeta dice "il giusto vivrà nella sua fede"
non intende una fede propria individuale, ma la FEDE comandata nel primo
comandamento che include tutta la vera Tradizione ricevuta e tramandata dal
popolo di Israele nei millenni. Non ci fu altro popolo che ricevette la
Torà, né ci fu altro popolo che venne redento dall'Egitto,
né altro popolo che è comandato ad osservare i precetti della
Torà come lo è il popolo di Israele. Anche questo è
importante perché la peculiarità del popolo d'Israele
permetterà infine ad unire i popoli nella fede della vera Tradizione.
Passo 16 -
C'è anche lo scettico che dice di non avere la fede ma la vorrebbe e si
arrabbia persino con se stesso perché non riesce a trovarla. Costui
è come uno che chiude la porta, stando fuori e si arrabbia perché
la porta è chiusa e non può entrare in casa. Lo scettico non lo vede
ma è esattamente ciò che fa. Lo scetticismo in sé chiude
la porta alla fede; come fai a trovare la fede se sei prevenuto? Impossibile. Costui
legge anche
Passo 17 -
Certamente lo scettico non cerca la saggezza, anzi, stoltamente ed erroneamente
cerca di capire ciò che non si può capire. Della saggezza,
invece, è detto nei Proverbi (111: 10): "l'Inizio della Saggezza
(hochmà) è il timore di Dio". La prima cosa per aprire le
vie della vera saggezza che porta l'uomo ad avvicinarsi a Dio è di aver timore
di Lui. Tale timore racchiude in sé la fede nella Sua esistenza, la fede
nel Suo dominio sull'universo che ha creato, la fede nel Suo intervento nella
storia con miracoli al di fuori della natura (primo comandamento), e la fede
nel Suo giudizio, che premia il meritevole e punisce il malvagio (secondo
comandamento). Il timore di Dio verifica le 4 categorie di fede menzionate. Se
non si crede nell'esistenza di Dio, certamente non Lo si teme.
Passo 18 – Se uno
non crede che Dio sia il Padrone Assoluto dell'universo, non Lo temerà
mai. Se non crede nel primo Comandamento, non possiede il Pilastro Portante di
tutto ciò che Dio fa e non Lo temerà. Se non crede che ci sia il
Giudizio di Dio su ciò che fa l'uomo, non Lo temerà. Ecco che
proprio il Timore di Dio è
Passo 19 - Parlo in
questa Tavola degli scettici che sono buoni di cuore e amano il bene. Ci
dispiace per loro perché, senza saperlo e senza capirlo, vivono senza
Passo 20 - Non
è difficile: la stessa lingua che dice "Non ho la fede"
può invece dire 'Grazie a Dio'. Hai la lingua che può formare
parole e sei in grado di organizzare un discorso come vuoi. Ed hai il libero
arbitrio per scegliere le parole che vuoi dire. Se dici "Non ho fede"
chiudi le porte alla fede. Se dici "Grazie a Dio" apri le porte alla
fede. Se dici "Non ho la fede" ti togli dalla Benedizione di Dio. Se
dici "Grazie a Dio" ti rendi degno della Benedizione. – "E' un
discorso campato in aria e illogico", interviene gridando il Serpente,
"come fa uno scettico a dire 'Grazie a Dio' se non ha la fede in Dio? E'
addirittura insincero ed ipocrita." "Beh" gli rispondo,
"certamente egli rompe la fedeltà nei tuoi riguardi, ma questa
è una mitzvà. Pazienza!"
Passo 21 – Le parole
sono strumenti che possono beneficiare o nuocere la persona che le proferisce.
Passo 22 - Dite
"Grazie a Dio"; queste parole, in qualsiasi lingua, hanno una grande
potenza ed aiutano sia ad avvicinare la fede che a sentirla. Togliete dal cuore
la freddezza e riempitelo con il calore umile nei confronti di Dio. Così
facendo, il dire 'Grazie a Dio' prenderà vita e diventerà parte
di noi. Bisogna avere un cuore 'malleabile' nei confronti di Dio e pulito come quello
di un bambino innocente. Non tramite i libri di scienze o di filosofia trovi
Dio. Egli è vicino ad ogni persona e basta un giusto sentimento dal
cuore per sentirLo vicino. E le parole giuste e le espressioni di fede, come
quelle delle preghiere, aiutano ad avvicinarsi alla Fede.
Passo 23 – Non si
tratta di insincerità, né di ipocrisia. E' l'applicazione di un
consiglio valido che aiuta veramente. E' un insegnamento del Maestro Haim che
è fondamentale e valido per tutti e in ogni tempo: "Ringrazia
sempre Dio, Baruch Ha-Shem. Puoi vedere, grazie a Dio; puoi sentire, grazie a
Dio; puoi camminare, grazie a Dio; puoi mangiare e gustare il cibo, grazie a
Dio. Non perché Dio ha bisogno del tuo ringraziamento; il Santo
Benedetto non ha bisogno di nulla e non Gli manca niente. Ma perché
l'uomo quando ringrazia Dio, porta su di sé la benedizione e si rafforza
nella fede e compie ciò che dall'inizio della Creazione è stato
il compito primario dell'uomo, di vivere bene e di ringraziare il Creatore
Benedetto per ogni cosa".
Passo 24 – Capisco
bene che il discorso 'moderno' esige prima la convinzione e solo dopo l'azione,
mentre la risposta così amata da Dio dal popolo d'Israele fu "Na'asè
ve-nishmà" (faremo e poi ascolteremo, capiremo). Come detto,
però, io mi rivolgo qui agli 'scettici' che per la maggior parte sono
nati cristiani ma si sono praticamente allontanati dalla fede cristiana della
Chiesa. Ed aggiungo peraltro che non tutti, ma molti di costoro, sono delle
Pecore Smarrite della Casa di Israele. In verità, il loro distacco
è una preparazione dall'Alto per poter ricevere le vere notizie della
storia messianica di Gesù e poi di tutta
Passo 25 – Dimentica
ciò che hai appreso dal catechismo del Cristianesimo tradizionale. Quello
non c'entra niente con
Passo 26 - O
scettico, che cerchi la fede ma non la trovi, da' alla scienza quello che
è della scienza e da' alla fede ciò che è della fede. Ora,
però, ti dico una cosa che se la capisci ti aiuterà. Se non la
capisci, come non detto. Perché alla persona non ancora convinta
è così difficile dire 'Grazie a Dio'? Dice la persona che gli
sembra insincero, ipocrita, dire una cosa di cui non è convinto, ecc. Ma
credi tu di conoscere veramente chi sei? Ogni persona sbaglia 'io', mentre
l'io' è un'entità che si forma sotto l'effetto di molti fattori,
la nascita, l'ambiente, l'educazione in casa, lo sviluppo, i libri ecc. Il vero
'io' della persona sta nell'anima (neshamà) e perciò la persona
non conosce se stessa veramente; conosce piuttosto la somma dei fattori menzionati,
ed ad ogni punto crede di conoscersi, ma, in verità, non conosce che le
impostazioni precedenti che hanno contribuito a formare la sua 'forma', il suo 'carattere',
le sue 'idee', i suoi 'sentimenti'e così via.
Passo 27 - Perciò
Dio disse ad Abramo, nostro padre, il Grande Padre della Redenzione Universale
e della Redenzione di Israele, "vattene via (leh lehà) dalla tua
terra, dal luogo della tua nascita e dalla casa di tuo padre" (Genesi, 12:
1). Vai via, quindi, da tutti i fattori e da tutte le impostazioni che hai
conosciuto, dalla tua nascita e fino ad oggi. Il tuo 'io' che hai conosciuto sino
ad ora non è quell' 'io' che 'va bene' per la tua anima. Non sei
arrivato ancora al tuo vero 'te stesso'. Perciò lascia tutto il passato
e tutti i molti fattori che ti hanno formato e seguiMi poiché Io ti
guiderò 'alla terra che ti mostrerò' – Io te la mostrerò,
tu da solo non ci potresti arrivare perché quello che tu pensi sia il
'tu' in te, ti sarà soli di impedimento. Lascia, quindi, l''io' del
passato.
Passo 28 - Solo
allora il vero 'te stesso' comincerà a manifestarsi ed allora
inizierà la benedizione che ho preparato per te. Lasciando il passato e
seguendo Me, potrò rivelarti ancor più chi sei veramente 'e
farò di te una grande nazione, e ti benedirò, ed
ingrandirò il tuo nome, e sarai di benedizione. E benedirò chi ti
benedice e maledirò chi ti maledice e saranno benedette in te tutte le
famiglie della terra' (Genesi, 12: 2-4). –
Non tii sto parlando di filosofia o di psicologia. Ti sto
parlando di Redenzione. Dio disse ad Abramo: "Esci dal te stesso che hai
conosciuto finora. Il tuo 'io' che voglio deve ancora arrivare e formarsi".
Passo 29 - Dice lo
scettico, "Io non posso dire 'Grazie a Dio' – il mio 'io' non me lo
permette, vado contro me stesso." Dice l'Asino, "Lascia stare quel
che tu pensi sia il tuo 'io'; ciò che non è nella vera fede
dell'Unico vero Dio non può mai essere una cosa vera. Se quel che credi
il tuo 'io' non ti permette di dire 'Grazie a Dio', al contrario, la tua vera
anima soffre e sarebbe felice se la tua bocca proclamasse 'Grazie a Dio'. E
vieni alla terra dei Segni Completi della Terza Redenzione Finale e qui
troverai l'inizio del vero 'te stesso', e qui troverai la benedizione e la
protezione di Dio Benedetto. Lascia stare quel che pensi tu sia. Lo Tzadik
Haim, che non parlava in genere di argomenti dell' 'io' e non astraeva concetti
fini dai racconti dei Patriarchi, mi aveva detto una volta, in via eccezionale,
il succo del argomento qui affrontato.
Passo 30 - Disse il
Maestro Haim: "Il problema è questo. La persona crede di perdere se
stesso (motivo per cui non regge un cambiamento); ma non è vero. Gli
sembra così, ma non è vero. Non perde se stesso, acquista un 'se
stesso' migliore e più elevato." – Non ho mai dimenticato questo
insegnamento dello Tzadik Haim, anche perché era l'unica volta che
parlava del 'sentimento personale del proprio 'io', mentre questo argomento mi aveva
affascinato da tempo. Perciò l'ho assaporato con estremo gusto; lo
Tzadik, Capo dei 36 Giusti Nascosti, accennava al problema dell' 'io'. "E'
un inganno" mi spiegava "Costui non perde niente, guadagna soltanto,
ma la paura di perdere se stesso glielo impedisce." Saranno forse 34 anni
che lo Tzadik lo disse ciò ma mi viene ora il sospetto che me lo disse
perché ne avrei avuto bisogno per scrivere questa Tavola agli Scettici.
–