Autore: Peretz Green

Revisione: Davide Levi

 

 

Discorso agli Scettici

 

 

Passo 1 – Lo scettico, presumo, è una persona che non crede nei miracoli di Dio. C'è chi dice di credere in Dio ma non nei miracoli sopra la natura. In verità, costui non crede nel vero Dio. Dio è il Creatore dei cieli e della terra e di tutto quanto vi risiede; Egli ha creato la natura e la natura è sotto di Lui. Lo scettico non ha fede, e se dice di avere fede in Dio, il suo 'Dio' è un dio molto limitato, un dio poverissimo di forza che non può intervenire nel mondo e non può fare miracoli; costui crede in un dio alquanto mancante.

 

Passo 2 – La vera fede in Dio richiede la fede nei Dieci Comandamenti. La Rivelazione sul Sinai è il Matrimonio Storico fra Dio Benedetto ed il Popolo di Israele nel mondo, che, poi, si estende a tutto il mondo, perché è promesso da Dio nei Profeti che la Luce di Israele, la Luce della vera Tradizione del vero Dio, splenderà sino alle isole lontane. Non esiste momento più alto nella storia dell'uomo. Non ci può essere la vera fede nel vero Dio senza la fede nella Rivelazione di Dio sul Sinai ed i Dieci Comandamenti. Ciò è essenziale e fondamentale.

 

Passo 3 – Non parlo qui di popoli con religioni lontane che ancora non hanno ricevuto la Testimonianza dei Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, la Redenzione dall'Egitto, la Rivelazione sul Sinai. Parlo degli scettici che provengono dal Cristianesimo e sono usciti dalla fede cristiana. Fra i Musulmani, sono pochissimi gli scettici: credono nell'Unico Dio e credono nei miracoli; riconoscono i Patriarchi, la redenzione dall'Egitto, la Rivelazione ed i Profeti. Degli ebrei scettici non parlo, perché si tratta di un argomento a parte che non desidero affrontare. Parlo per lo più di cristiani che per mille motivi non hanno accettato i dogmi della Chiesa, ortodossa, cattolica o protestante essa sia, e sono rimasti con una generica fede in Dio e probabilmente con un grandissimo rispetto ed amore per la figura di Gesù.

 

Passo 4 – Forse una ragione dello scetticismo verso i miracoli origina dalla presenza di portenti che non stanno né in cielo né in terra, come la nascita di Gesù da una vergine, povera madre velata dall'ignoranza dei popoli. I cattolici, poi, hanno creato 'miracoli' idolatri, come statue che piangono sangue o santuari di madonne che volano da una città all'altra! Sono stati costretti ad assistere a riti pagani e ad ogni tipo di idolatria. Per forza sono diventati scettici! La maggior parte dei cristiani in genere non sa quasi niente della vera Tradizione di Israele perché quello che ha ricevuto è stato filtrato dalle interferenze teologiche della Chiesa. La gente, però, scartando i miracoli cristiani, ha, purtroppo, scartato anche i miracoli della vera Tradizione.

 

Passo 5 - Tornate alla fede, o scettici, perché nella Redenzione Finale torna anche la Vera Tradizione. Distinguete le cose prima di calpestare ciò che non sapete, come farebbe un toro selvaggio scatenato. Non c'è la vera fede in Dio se non si crede nel Primo Comandamento, in cui Dio stesso dichiara il Suo intervento storico per redimere Israele, con grandi portenti a tutti visibili. In verità, il Primo Comandamento contiene il tutto, come disse il Profeta Habakuk (2: 4): "il giusto vive nella sua fede" che sintetizzò i 613 precetti della Torà in un unico precetto che è appunto la fede nel primo comandamento.

 

Passo 6 – Perciò se uno vuole essere giusto nella sua fede, non ha che credere nel primo Comandamento che richiede la fede nei miracoli di Dio e nella Sua redenzione "Io sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d'Egitto, dalla casa di schiavitù". Nei Dieci Comandamenti, Dio non dice "Io sono Dio, il Creatore dei cieli e della terra". Quello lo sappiamo dalla Genesi (1: 1) e "In principio Dio creò i cieli e la terra" non è propriamente un comandamento, ma la parola di Dio, trasmessa a Mosè, magister noster, e trascritta nella Torà. E' un dato di fatto che la Saggezza Divina pronunciò quelle parole, in quella forma, per dare merito a chi riceve quella testimonianza data da Dio a Mosè con un atto di fede semplice.

 

Passo 7 – Non è propriamente un comandamento: è un grande privilegio, sapere che fu Dio Onnipotente che creò i cieli e la terra, (non come in certi miti pagani in cui la divinità che creò i cieli non era la stessa che creò la terra); è la verità che può essere appresa solo con la fede semplice. E sottolineo 'fede semplice' (tmimut), e non 'filosofia' o 'scienza'. Non è cosa che la 'scienza' può sapere; è un fatto di verità che prescinde l'intelligenza umana; non è in nessun modo connesso all'esperienza umana. La creazione dei cieli e della terra ex nihilo non potrà mai essere compresa, poiché non rientra nella categoria del pensiero umano.

 

Passo 8 - Ci sono quegli scettici che vogliono leggere la Bibbia per vedere se si può adattare alla scienza che hanno studiato. Anche se la leggono a fondo con un tale atteggiamento non capiranno la verità delle parole di Dio. E se sono scettici o agnostici e intendono leggere la Bibbia per trovare la fede, addentrandosi però nella lettura con tale ottica 'scientifica', non riusciranno mai nel loro intento. Anzi, si confonderanno di più e metteranno in dubbio il tutto. E sapete perché ? Perché Dio Benedetto conosce le intenzioni della persona. Se uno pensa di poter esaminare, scrutinare e giudicare la parola di Dio, ecco che Dio gli chiude i cancelli della vera fede e della vera conoscenza.

 

Passo 9 - Chi giudica la Parola di Dio è considerato arrogante davanti al Cielo. Dio Benedetto ha concesso un privilegio enorme, quello di poter ricevere con fede semplice questa stupefacente verità, "In principio, Dio creò i cieli e la terra", una verità al di sopra delle categorie di pensiero umane. Ma Dio, che ha concesso il libero arbitrio, non impedisce allo scienziato di far passare sotto il suo scrutinio scientifico la creazione dell'universo. Davanti al Cielo tale attitudine si chiama arroganza. E la fede non si acquisisce con l'arroganza. Dio predilige l'umiltà e detesta l'arroganza e la superbia. Dio scelse Mosè perché era l'uomo più umile sulla faccia della terra.

 

Passo 10 - Fra gli scettici razionalisti non mancano però le persone buone che con il loro prossimo agiscono senza alcuna superbia o arroganza. Ma è davanti al Cielo che il loro cuore è arrogante, sebbene non siano in grado di rendersene conto. Il loro atteggiamento nei confronti di Dio è tale perché il loro Dio non è il vero Dio. In molti cristiani, che hanno abbandonato la religione, persiste qualcosa della struttura mentale dell'Uomo-Dio cristiano. Ci sono quelli che si lamentano con Dio e dicono "Se io fossi Dio, non permetterei che..." oppure "non lascerei che la gente muoia di fame" oppure "perché Dio permette che avvengano simili catastrofi?" ecc.

 

Passo 11 - Quanto sono magnanimi, generosi, buoni, pietosi e misericordiosi, loro! Dio, invece, lascia fare; è un Dio umano, che sbaglia. Questi 'giudici' sono foglie distaccate dal ramo e dalle radici del loro albero. Dio non è un uomo! Lo scettico vuole mettere 'Dio' al proprio livello, come s fosse un essere capriccioso che opera con gli stessi parametri umani. Chi dice o pensa così non ha idea del vero Dio, altrimenti, non lo direbbe. Dio Benedetto è perfetto ed ogni Sua azione è perfetta, ed il male non scende dall'Alto ma è il risultato delle azioni della gente.

 

Passo 12 - Comunque, "In principio, Dio creò i cieli e la terra" non costituisce un comandamento della fede. Tutta la Torà è stata data per apprendere nella vera fede di cui 'In principio' fa parte. Il primo comandamento, invece, è propriamente un articolo di fede, 'ecco ciò che siete comandati a credere, Io sono il Signore, vostro Dio, che ho fatto tutti i miracoli in Egitto che voi avete visto, per farvi uscire da quella terra e per essere liberati dalla schiavitù’. - Il comandamento consiste nel credere che i miracoli a cui avevano assistito provenivano da Dio. Quale Dio? Il Dio che parlava con Mosè, che è lo stesso Dio che aveva parlato con Abramo, Isacco e Giacobbe, Il Dio che aveva promesso ad Abramo che i suoi discendenti, dopo un lungo periodo di schiavitù, sarebbero stati redenti da Lui.

 

Passo 13 – E sul Sinai, Dio parlò direttamente con tutto il popolo e diede i Dieci Comandamenti. Chiaramente, il primo comandamento non era solo per coloro che avevano testimoniato allora i portenti divini in Egitto. I Comandamenti erano per tutti i tempi. Non è, quindi, che voi siete comandati perché avete visto, ma piuttosto, voi che avete visto i miracoli di Dio in Egitto, siete comandati a TRAMANDARE la vera fede che avete ricevuto. Si tratta, quindi, di tramandare la vera fede e conseguentemente tutta la Torà tramite la Tradizione Orale. Ciò si deve sapere: la nostra fede deriva dalla vera Tradizione, dai Patriarchi e dal Sinai in poi.

 

Passo 14 - E' essenziale questo concetto. La fede in Dio non si trova tramite la scienza o la filosofia. Chi dice di non aver fede in Dio ma di cercarla deve sapere in che modo farlo. In verità, cercare la vera fede vuol dire cercare di collegarsi alla vera Tradizione del passato. Questa è la grande eredità del popolo di Israele e tale vera Tradizione viene chiamata dai Profeti 'Grande Luce', che alla fine si estenderà al mondo intero. Si inizia con la fede nel Primo Comandamento che racchiude la vera Tradizione nei secoli, ed in quella fede, si trova tutto il resto. Ecco che il Profeta Habakuk sintetizzò tutti i 613 precetti in un unico comandamento, il primo, allorquando profetizzò "il giusto vivrà nella sua fede ma l'empio inciamperà in essa".

 

Passo 15 - C'è da chiedersi che rapporto ci sia "fra il giusto vivrà nella sua fede" ed il primo comandamento. Il rapporto c'è ed è essenziale. Quando il Profeta dice "il giusto vivrà nella sua fede" non intende una fede propria individuale, ma la FEDE comandata nel primo comandamento che include tutta la vera Tradizione ricevuta e tramandata dal popolo di Israele nei millenni. Non ci fu altro popolo che ricevette la Torà, né ci fu altro popolo che venne redento dall'Egitto, né altro popolo che è comandato ad osservare i precetti della Torà come lo è il popolo di Israele. Anche questo è importante perché la peculiarità del popolo d'Israele permetterà infine ad unire i popoli nella fede della vera Tradizione.

 

Passo 16 - C'è anche lo scettico che dice di non avere la fede ma la vorrebbe e si arrabbia persino con se stesso perché non riesce a trovarla. Costui è come uno che chiude la porta, stando fuori e si arrabbia perché la porta è chiusa e non può entrare in casa. Lo scettico non lo vede ma è esattamente ciò che fa. Lo scetticismo in sé chiude la porta alla fede; come fai a trovare la fede se sei prevenuto? Impossibile. Costui legge anche la Bibbia pensando che essa, se è la vera fede, deve riuscire a convincerlo. Ma la Torà è un testo Sacro, non è un libro di Filosofia o di Scienza. La Torà non viene per convincere, ma per insegnare. Bisogna essere un allievo della Torà, non uno che crede di poter insegnare alla Torà come dovrebbe essere!

 

Passo 17 - Certamente lo scettico non cerca la saggezza, anzi, stoltamente ed erroneamente cerca di capire ciò che non si può capire. Della saggezza, invece, è detto nei Proverbi (111: 10): "l'Inizio della Saggezza (hochmà) è il timore di Dio". La prima cosa per aprire le vie della vera saggezza che porta l'uomo ad avvicinarsi a Dio è di aver timore di Lui. Tale timore racchiude in sé la fede nella Sua esistenza, la fede nel Suo dominio sull'universo che ha creato, la fede nel Suo intervento nella storia con miracoli al di fuori della natura (primo comandamento), e la fede nel Suo giudizio, che premia il meritevole e punisce il malvagio (secondo comandamento). Il timore di Dio verifica le 4 categorie di fede menzionate. Se non si crede nell'esistenza di Dio, certamente non Lo si teme.

 

Passo 18 – Se uno non crede che Dio sia il Padrone Assoluto dell'universo, non Lo temerà mai. Se non crede nel primo Comandamento, non possiede il Pilastro Portante di tutto ciò che Dio fa e non Lo temerà. Se non crede che ci sia il Giudizio di Dio su ciò che fa l'uomo, non Lo temerà. Ecco che proprio il Timore di Dio è la Saggezza che racchiude la vera fede. Il Timore è l'inizio della Saggezza dalla quale si può proseguire agli altri livelli di fede. E senza il Timore di Dio, nessuno arriverà alla vera fede e vivrà anche tutta la sua vita senza una briciola della vera Saggezza.

 

Passo 19 - Parlo in questa Tavola degli scettici che sono buoni di cuore e amano il bene. Ci dispiace per loro perché, senza saperlo e senza capirlo, vivono senza la Benedizione di Dio. Non possono ricevere alcunché dalla Tradizione o dai veri Maestri della Tradizione. Vivono senza luce. Vivono senza capire nulla della Provvidenza di Dio e dal grande dono del Libero Arbitrio scappano via e non possono affrontarlo. Vivono, comunque, nel mondo, sotto le stelle, ma distaccati dalla vera Sorgente della vita. Vivono di sola nefesh, senza l'elevazione dello spirito e lontani dalla loro anima. Non riconoscono il buio fitto che li circonda. Potrebbero cambiare tutto questo: basterebbe dire, umilmente e sinceramente, "Grazie a Dio" per ogni cosa.

 

Passo 20 - Non è difficile: la stessa lingua che dice "Non ho la fede" può invece dire 'Grazie a Dio'. Hai la lingua che può formare parole e sei in grado di organizzare un discorso come vuoi. Ed hai il libero arbitrio per scegliere le parole che vuoi dire. Se dici "Non ho fede" chiudi le porte alla fede. Se dici "Grazie a Dio" apri le porte alla fede. Se dici "Non ho la fede" ti togli dalla Benedizione di Dio. Se dici "Grazie a Dio" ti rendi degno della Benedizione. – "E' un discorso campato in aria e illogico", interviene gridando il Serpente, "come fa uno scettico a dire 'Grazie a Dio' se non ha la fede in Dio? E' addirittura insincero ed ipocrita." "Beh" gli rispondo, "certamente egli rompe la fedeltà nei tuoi riguardi, ma questa è una mitzvà. Pazienza!"

 

Passo 21 – Le parole sono strumenti che possono beneficiare o nuocere la persona che le proferisce. La Tradizione insegna come usare le parole in modo costruttivo e proibisce le espressioni che sono negative o distruttive. Io faccio da Maestro della vera Tradizione ed insegno le parole giuste che vanno dette e le parole e le espressioni che non vanno dette perchè recano danno. Dico pertanto allo scettico, che dice di voler trovare la fede, di favorirla con parole consone e di evitare di dire frasi che la respingono. Al livello del Giudizio dall'Alto, il linguaggio è considerato un'azione, distinto dalle migliaia di pensieri che possono passare per la mente, e, se rimangono tali, non sono giudicabili.

 

Passo 22 - Dite "Grazie a Dio"; queste parole, in qualsiasi lingua, hanno una grande potenza ed aiutano sia ad avvicinare la fede che a sentirla. Togliete dal cuore la freddezza e riempitelo con il calore umile nei confronti di Dio. Così facendo, il dire 'Grazie a Dio' prenderà vita e diventerà parte di noi. Bisogna avere un cuore 'malleabile' nei confronti di Dio e pulito come quello di un bambino innocente. Non tramite i libri di scienze o di filosofia trovi Dio. Egli è vicino ad ogni persona e basta un giusto sentimento dal cuore per sentirLo vicino. E le parole giuste e le espressioni di fede, come quelle delle preghiere, aiutano ad avvicinarsi alla Fede.

 

Passo 23 – Non si tratta di insincerità, né di ipocrisia. E' l'applicazione di un consiglio valido che aiuta veramente. E' un insegnamento del Maestro Haim che è fondamentale e valido per tutti e in ogni tempo: "Ringrazia sempre Dio, Baruch Ha-Shem. Puoi vedere, grazie a Dio; puoi sentire, grazie a Dio; puoi camminare, grazie a Dio; puoi mangiare e gustare il cibo, grazie a Dio. Non perché Dio ha bisogno del tuo ringraziamento; il Santo Benedetto non ha bisogno di nulla e non Gli manca niente. Ma perché l'uomo quando ringrazia Dio, porta su di sé la benedizione e si rafforza nella fede e compie ciò che dall'inizio della Creazione è stato il compito primario dell'uomo, di vivere bene e di ringraziare il Creatore Benedetto per ogni cosa".

 

Passo 24 – Capisco bene che il discorso 'moderno' esige prima la convinzione e solo dopo l'azione, mentre la risposta così amata da Dio dal popolo d'Israele fu "Na'asè ve-nishmà" (faremo e poi ascolteremo, capiremo). Come detto, però, io mi rivolgo qui agli 'scettici' che per la maggior parte sono nati cristiani ma si sono praticamente allontanati dalla fede cristiana della Chiesa. Ed aggiungo peraltro che non tutti, ma molti di costoro, sono delle Pecore Smarrite della Casa di Israele. In verità, il loro distacco è una preparazione dall'Alto per poter ricevere le vere notizie della storia messianica di Gesù e poi di tutta la Tradizione del popolo di Israele, ed anche dei Segni Completi della Terza Redenzione Finale. Il loro distacco non è per rimanere tali ma per aprirsi a ricevere, ex novo e senza preconcetti, la Nuova Vera Tradizione con tutte le meravigliose novità della Redenzione Finale, per merito del Goel Finale Haim.  

 

Passo 25 – Dimentica ciò che hai appreso dal catechismo del Cristianesimo tradizionale. Quello non c'entra niente con la Vera Tradizione della Torà e di Israele. Gesù non apparteneva ad un'altra Tradizione e non insegnò nulla al di fuori del secondo comandamento. Gesù fu il Messia figlio di Giuseppe e l'Ariete Sacrificato al posto di Isacco ed è stato designato nei Segni Completi come il Secondo Uomo della Redenzione, dopo Mosè e prima di Haim. Mettete da parte lo scetticismo e venite alla luce della fede e della comprensione della Tradizione Completa della Terza Redenzione Finale.

 

Passo 26 - O scettico, che cerchi la fede ma non la trovi, da' alla scienza quello che è della scienza e da' alla fede ciò che è della fede. Ora, però, ti dico una cosa che se la capisci ti aiuterà. Se non la capisci, come non detto. Perché alla persona non ancora convinta è così difficile dire 'Grazie a Dio'? Dice la persona che gli sembra insincero, ipocrita, dire una cosa di cui non è convinto, ecc. Ma credi tu di conoscere veramente chi sei? Ogni persona sbaglia 'io', mentre l'io' è un'entità che si forma sotto l'effetto di molti fattori, la nascita, l'ambiente, l'educazione in casa, lo sviluppo, i libri ecc. Il vero 'io' della persona sta nell'anima (neshamà) e perciò la persona non conosce se stessa veramente; conosce piuttosto la somma dei fattori menzionati, ed ad ogni punto crede di conoscersi, ma, in verità, non conosce che le impostazioni precedenti che hanno contribuito a formare la sua 'forma', il suo 'carattere', le sue 'idee', i suoi 'sentimenti'e così via.

 

Passo 27 - Perciò Dio disse ad Abramo, nostro padre, il Grande Padre della Redenzione Universale e della Redenzione di Israele, "vattene via (leh lehà) dalla tua terra, dal luogo della tua nascita e dalla casa di tuo padre" (Genesi, 12: 1). Vai via, quindi, da tutti i fattori e da tutte le impostazioni che hai conosciuto, dalla tua nascita e fino ad oggi. Il tuo 'io' che hai conosciuto sino ad ora non è quell' 'io' che 'va bene' per la tua anima. Non sei arrivato ancora al tuo vero 'te stesso'. Perciò lascia tutto il passato e tutti i molti fattori che ti hanno formato e seguiMi poiché Io ti guiderò 'alla terra che ti mostrerò' – Io te la mostrerò, tu da solo non ci potresti arrivare perché quello che tu pensi sia il 'tu' in te, ti sarà soli di impedimento. Lascia, quindi, l''io' del passato.

 

Passo 28 - Solo allora il vero 'te stesso' comincerà a manifestarsi ed allora inizierà la benedizione che ho preparato per te. Lasciando il passato e seguendo Me, potrò rivelarti ancor più chi sei veramente 'e farò di te una grande nazione, e ti benedirò, ed ingrandirò il tuo nome, e sarai di benedizione. E benedirò chi ti benedice e maledirò chi ti maledice e saranno benedette in te tutte le famiglie della terra' (Genesi, 12: 2-4). –

 

Non tii sto parlando di filosofia o di psicologia. Ti sto parlando di Redenzione. Dio disse ad Abramo: "Esci dal te stesso che hai conosciuto finora. Il tuo 'io' che voglio deve ancora arrivare e formarsi".

 

Passo 29 - Dice lo scettico, "Io non posso dire 'Grazie a Dio' – il mio 'io' non me lo permette, vado contro me stesso." Dice l'Asino, "Lascia stare quel che tu pensi sia il tuo 'io'; ciò che non è nella vera fede dell'Unico vero Dio non può mai essere una cosa vera. Se quel che credi il tuo 'io' non ti permette di dire 'Grazie a Dio', al contrario, la tua vera anima soffre e sarebbe felice se la tua bocca proclamasse 'Grazie a Dio'. E vieni alla terra dei Segni Completi della Terza Redenzione Finale e qui troverai l'inizio del vero 'te stesso', e qui troverai la benedizione e la protezione di Dio Benedetto. Lascia stare quel che pensi tu sia. Lo Tzadik Haim, che non parlava in genere di argomenti dell' 'io' e non astraeva concetti fini dai racconti dei Patriarchi, mi aveva detto una volta, in via eccezionale, il succo del argomento qui affrontato.

 

Passo 30 - Disse il Maestro Haim: "Il problema è questo. La persona crede di perdere se stesso (motivo per cui non regge un cambiamento); ma non è vero. Gli sembra così, ma non è vero. Non perde se stesso, acquista un 'se stesso' migliore e più elevato." – Non ho mai dimenticato questo insegnamento dello Tzadik Haim, anche perché era l'unica volta che parlava del 'sentimento personale del proprio 'io', mentre questo argomento mi aveva affascinato da tempo. Perciò l'ho assaporato con estremo gusto; lo Tzadik, Capo dei 36 Giusti Nascosti, accennava al problema dell' 'io'. "E' un inganno" mi spiegava "Costui non perde niente, guadagna soltanto, ma la paura di perdere se stesso glielo impedisce." Saranno forse 34 anni che lo Tzadik lo disse ciò ma mi viene ora il sospetto che me lo disse perché ne avrei avuto bisogno per scrivere questa Tavola agli Scettici. –