Autore: Peretz Green

Revisione: Davide Levi

 

 

La Saggezza Antica e Nuova

 

L'Albero Della Conoscenza del Bene e del Male

 

 

Capitolo 1

 

Questo primo capitolo non è stato accettato per il Sefer Mishnat Haim perché non rappresenta Peretz, l'allievo del Maestro Haim, bensì un Peretz con uno stile forbito di saggistica oppure uno scrittore vero e proprio come Yod Lamed Peretz. Manca anche il vero derech eretz nei confronti dei nostri primi genitori e sebbene qualche parola analoga (come il nostro primo papà) sia stata usata in una poesia di Purim (cosa lecita a Purim), non altrettanto è permesso fare in un documento che tratta la Saggezza.

 

Capitolo 2

 

Gnomen 1 – L'Albero della Conoscenza del Bene e del Male è un Albero che contiene due categorie separate di conoscenza, di cui la prima è il bene, il positivo, il vero e ciò che è voluto da Dio, mentre la seconda è il male, il negativo, il falso e ciò che non è voluto dal Signore, nostro Dio.

Gnomen 2 - La separazione principale, tuttavia, si trova nelle radici dell'Albero della Conoscenza che, in effetti, sono invisibili a meno che non si scavi per portarle alla luce. Nella crescita dell'Albero, invece, il Tronco, i Rami, le Foglie e il Frutto, le radici sotterranee si incontrano, si attaccano l'una all'altra, si mescolano e si uniscono dando vita ai frutti in cui sono presenti i gusti di entrambe le categorie.

Gnomen 3 – Per questa ragione il Creatore, Benedetto sia, ordinò ai nostri progenitori, Adamo ed Eva, di non mangiare il frutto dell'Albero della Conoscenza. Egli sapeva che il suo frutto conteneva entrambe le radici e non voleva che mangiassero anche le radici del male. Il dono del Creatore, Benedetto è il Suo nome in eterno, è solo espressione di bene.

Gnomen 4 - Il Creatore, tuttavia, aveva già conferito ad Adamo ed Eva il più grande e il più elevato dei doni, il libero arbitrio, che permetteva loro di scegliere tra una cosa e un'altra a seconda del proprio desiderio, di scegliere tra una cosa considerata buona o cattiva e di scegliere tra ciò che è malvagio e radicato nel male e ciò che è buono e radicato nel bene e in ciò che è amato da Dio.

Gnomen 5 - Fu per questo motivo che il Creatore del mondo creò e piantò nell'Eden l'Albero della Conoscenza che racchiudeva anche le radici del male; in questo modo la libertà di scelta sarebbe stata messa alla prova.

Gnomen 6 - Il libero arbitrio concesso dal Creatore doveva risultare nella sua piena potenzialità e se si fosse espresso per le sole cose buone e piacevoli del Giardino, non ci sarebbe stato il contrasto sufficiente per giudicare la scelta fatta. Quindi era necessario il male, che è in perfetto contrasto con il bene; a questo punto l'opzione per il bene dava modo alla persona di ottenere merito davanti a Dio.

Gnomen 7 – Questo fu lo scopo per il quale il grande tesoro del Libero Arbitrio venne concesso dal Creatore Misericordioso affinché l'individuo potesse distinguere tra i valori e scegliere ciò che è degno, durevole e voluto da Dio, guadagnando così il merito per aver optato per il bene.

Gnomen 8 - Perciò l'Eterno creò un albero che conteneva entrambe le radici e ordinò ad Adamo ed Eva di astenersi dal mangiare i suoi frutti in modo che la loro libera scelta venisse premiata per aver essi obbedito al comandamento di Dio.

Gnomen 9 - Fu qui, tuttavia, che le radici del bene e della conoscenza amata da Dio per l'elevazione della persona, si presentarono davanti al Creatore con una richiesta: Tu hai comandato ad Adamo di non mangiare da questo Albero a causa delle radici malefiche che contiene ma Tu vorresti anche, con la libera scelta che hai dato all'uomo, trattenerlo dalla Conoscenza della Tua verità e dalla comprensione che deve servirTi e non solo con la semplice obbedienza, perché nella semplice obbedienza Tu sei il Re di tutto ma nella Conoscenza Tu sei il Creatore della saggezza e il Datore della vera comprensione nel cuore dell'umanità?

Gnomen 10 - Il Creatore, Benedetto sia, rispose loro e disse: "Non avete visto la grande elevazione della Mia creazione prescelta, Adamo, che nella saggezza acquisita nella creazione, ha saputo dare i giusti nomi a ciascuna creatura vivente? Non è quindi la conoscenza che gli manca, ma un qualche cos'altro.

Gnomen 11 - Dopo aver guardato nelle lettere della creazione per conoscere il nome e la sostanza di tutte le creature viventi, egli si è sentito solo. Ha osservato che gli animali sono stati creati a coppie, maschi e femmine, e con trasporto anche lui ha voluto sentirsi vicino a loro ma non ha trovato per sé una compagna soddisfacente. Vedete allora come Adamo è riuscito a riconoscere la sua singolarità in tutta la creazione.

Gnomen 12 - Così, con la sua scienza nascosta appena acquisita, Adamo ha osservato se stesso, la propria natura e la natura circostante e ha provato solitudine, sentendo un intenso desiderio di condividere con un'altra creatura i suoi pensieri e le sue emozioni. E ora che si è così sviluppato per conoscere il significato della solitudine, Assecondo il suo desiderio perché non è bene che l'uomo rimanga solo, Io farò per lui una controparte, una donna, presa dal suo stesso essere, in contrapposizione alla sua natura fisica, così che le due entità possano amarsi e unirsi per completare la loro natura e imparare ancor di più il segreto della procreazione.

Gnomen 13 - E quando il Signore formò Eva, Adamo vide la bellezza straordinaria della nostra progenitrice che era stata presa da una delle sue costole e modellata secondo la sua natura umana; egli la prese per moglie e, in una beata ora di Paradiso, la strinse a sé e l'amò mentre gli Angeli di ogni livello intonarono davanti al Creatore canti di gloria, unendosi ai cieli e alla terra nel Grande Nuovo Matrimonio di perfetta armonia, in quel frangente di completa beatitudine e unità coniugale tra il nostro primo padre Adamo e la nostra prima madre, Eva.

Gnomen 14 - Fu allora che le radici del male, nascoste sotto l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, provarono invidia per ciò che sembrava loro un'ingiustizia nell'atto della creazione.

Gnomen 15 - Tutti partecipavano alla felicità universale del matrimonio di Adamo ed Eva, persino gli animali e le bestie del campo; tutti lodavano Adamo che aveva osservato il comandamento di Dio di non mangiare dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Le radici del male si sentivano offese; avrebbero partecipato alla completezza della creazione solo per far da esca alla caduta di Adamo? E quando costui aveva trionfato, con l'averle ignorate, che senso aveva la loro esistenza? Perché se nessuno mangiava del frutto in cui era mescolata la loro essenza malefica, come avrebbero potuto estendere il loro regno e incrementare il malvagio piacere del Male?

Gnomen 16 - Fu allora che le radici del Male rivendicarono la loro parte davanti al Creatore e dissero "Il Creatore dell'universo chiamerà completo ciò che è ancora incompleto? non è forse Eva che ha completato la creazione di Adamo e non è forse nel suo amplesso coniugale di immenso amore che gli Angeli hanno intonato le armoniose melodie che uniscono il cielo e la terra? Adamo da solo non avrebbe potuto portare una tale felicità alla creazione. Perché allora è sufficiente che solo Adamo abbia superato la prova della sua scelta mentre Eva, che lo completa, non è stata messa alla prova? E in che modo allora le donne meriteranno i frutti del loro libero arbitrio?"

Gnomen 17 - E il Creatore dell'universo rispose loro: "Questo è perché Eva è stata formata da Adamo e dalla sua sostanza e così nel seguire i suoi comandi è associata ai suoi meriti e ai benefici derivanti dalla libera scelta. Perché Eva è un aiuto per lui in tutte le cose, fedele al suo fianco e consenziente alle scelte che fa, e non ha bisogno di una conoscenza maggiore di quella che riceve da suo marito. Pertanto la sua libera scelta è legata a quella del marito, se rimane fedele a lui e alle sue scelte".

Gnomen 18 - A tale risposta le radici della Conoscenza del Male tornarono al loro posto. Il Creatore e Giudice Supremo aveva difeso la donna che aveva formato. Eppure Eva, la nostra prima madre, quando fu svegliata dalla meravigliosa formazione di vita nell'Eden, era così affascinata da tutto ciò che vedeva, che fu presa dalla brama di scoprire i piaceri che serbava il Giardino del Paradiso.

Gnomen 19 – Eva desiderava vedere di più, scoprire nuove delizie, conoscere i gusti dei frutti degli alberi, toccare i rigogliosi rami, ispirare il profumo dei fiori, giocare e divertirsi con gli animali del Giardino. Così soddisfava il piacere della sua curiosità, e, rotolando felice nell'erba vellutata, chiamava Adamo con gioiosa allegria: "Vieni, camminiamo nel Giardino per ammirare tutto quanto".

Gnomen 20 - “Ora sto riposando" disse Adamo "ho già visto molto e ho dato i nomi a tutti gli animali. C'è tempo per tutto. Vorrei rilassarmi ora prima che inizi il grande Sabato. Cammina pure dove ti piace e guardati intorno; fai solo attenzione a non mangiare dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male".

Gnomen 21 - Era la prima volta che Eva sentiva Adamo dire tante parole, ma era contenta della libertà che le dava e non pensò di fare altre domande. Così cominciò a guardarsi intorno nel Giardino cercando nuove delizie (Nel capitolo 1 ho riportato l'eventualità che Eva non avesse avuto il permesso; qui invece riporto l'eventualità che ebbe sì il permesso da Adamo).

Gnomen 22 – Ammettiamo che la risposta di Dio alle radici del Male non poteva essere contestata, tuttavia, era stato Dio stesso che le aveva create per cui la loro rivendicazione poteva avere un senso se Eva avesse disobbedito all'ordine di Adamo.

Gnomen 23 – Dio sapeva anche che la donna possedeva un livello di curiosità (che l'avrebbe resa più incline al peccato) maggiore rispetto all'uomo, per cui, per proteggerla da un'inconsapevole caduta nel peccato, l'aveva soggiogata alla volontà dell'uomo. E per non essere messa alla prova, ecco che Eva doveva obbedire, anche se nolente, ad Adamo; era lui il responsabile e doveva esserlo anche per lei, che, a sua volta, doveva solo seguire i suoi comandi e in questo modo partecipare ai suoi successi, come se li avessero raggiunti insieme. La risposta di Dio, quindi, era condizionata - "se ubbidiva a lui" - perché anche Eva per natura possedeva il grande dono del Libero Arbitrio.

Gnomen 24 - Era quindi già programmato che il Serpente dovesse stare vicino all'Albero della Conoscenza del Bene e del Male e aspettare il passaggio di Eva. Le Radici del Male che crescono nel male, sotto terra, non sono visibili. E noi non possiamo sapere nulla della loro forma malvagia che rimane nascosta. Se non per le parole del Serpente Saggio di Antica Sapienza, non potremmo sapere dove si cela l'iniqua menzogna. Il male è determinato dall'idea che induce a farti pensare 'che i tuoi occhi sono aperti dalla Conoscenza e ti credi come un piccolo dio che sa distinguere tra il bene e il male' (Genesi, 3: 4).

Gnomen 25 - La Torà proviene da Dio Onnipotente e prima di tutto ci insegna la vera fede nell'unico Eterno Creatore dell'universo tramite il Secondo Comandamento. Mangiando dall'albero della Conoscenza, gli occhi dei nostri due progenitori si aprirono e caddero nella trappola del Grande Serpente che li fece credere piccoli dèi che conoscono il bene ed il male.

Gnomen 26 - Era già decretato dall'Alto che essi non avrebbero mangiato dall'Albero della Vita e avrebbero peccato venendo cacciati dall'Eden. E in questo modo la Torà ci insegna, attraverso il Serpente, il motivo per cui l'umanità dovette cadere. Senza quella caduta, l'umanità non sarebbe mai arrivata a correggere l'idea sottile ma erronea che tramite la conoscenza e l'elevazione può diventare come dèi che sanno distinguere il bene dal male.

Gnomen 27 - Il Serpente fu autorizzato a parlare in modo da creare una struttura linguistica opposta a quella con cui Dio parlò ad Adamo e così spiegò che gli dèi (elohim, nome al plurale) conoscono il bene e il male. Ma nella Torà è scritto che "In principio Dio creò (barà, al singolare) i cieli e la terra" (Genesi, 1: 1). Il Serpente sminuì col suo linguaggio il Creatore Unico dell'universo facendo credere che esistesse una pluralità di dèi che conoscono il bene e il male.

Gnomen 28 - Il Serpente equiparò quindi Dio alla Conoscenza invece di esaltare il Dio, Creatore della Conoscenza. "L'Albero della Conoscenza del Bene e del Male è l'albero di Dio, l'albero che lo ha reso Dio", spiegò astutamente il Serpente ad Eva, "e quindi ha ordinato di non mangiarlo perché vuole rimanere da solo per governare il tutto; egli desidera tenervi nell'ignoranza, sapendo che con la preziosa conoscenza di questo frutto, vi eleverete al suo livello e così anche tutti coloroi che mangeranno tale portentoso frutto".

Gnomen 29 - Il Serpente ci insegna così la sapienza dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Perché anche lui ha bisogno di un rimedio per la sua residenza dopo la Quarta Generazione nel mondo. Perciò gli siamo grati per la saggezza che ci ha insegnato nel Segno del Contrasto, da cui sappiamo perché l'Uomo dovette peccare. E così, per quell'errore, aggiunto a quello di aver anche mangiato dell'Albero della Vita, Adamo ed Eva furono costretti a peccare e ad essere cacciati dal Giardino dell'Eden. Si trattò di un decreto dall'Alto. Se non avessero peccato, non sarebbero caduti, e non si sarebbero pentiti per correggere il Grande Errore di credersi dèi che conoscono il bene e il male.

Gnomen 30 - Ma il Serpente iniziò il suo discorso con la causa di quel grande errore idolatrico "anche se Dio vi ha detto di non mangiare da tutti gli alberi del Giardino" (Genesi, 3: 1). 'Anche se' è il dubbio dei filosofi quando disconoscono la fede del Sinai, come, ad esempio, i filosofi greci. Comprende, ovviamente, i filosofi dell'antichità, i pensatori ai tempi di Enosh o di Nimrod che progettarono e costruirono la Torre, i dignitari e i maghi del Faraone, i Hartumei Mitzraim. E dopo Aristotele, i filosofi e gli scienziati che, trattando la creazione, credono solo nel ragionamento razionale e considerano la fede nel Creatore una categoria di pensiero metafisica e irrazionale.

Gnomen 31 - Sicuramente l'Angelo Serpente stesso aveva mangiato dall'Albero della Conoscenza, poiché, come un angelo di Dio, non avrebbe potuto conoscere il male se non fosse disceso nel mondo e avesse partecipato alle radici del male mangiando il frutto di quell'Albero.

Gnomen 32 - Gli fu comandato di essere la Forza del Contrasto che permette all'umanità di raccogliere i meriti della sua libera scelta e per questo scopo fu concesso un livello di Libera Scelta a quell'angelo, l'unico ad avere Carte Blanche per far cadere l'uomo nell'errore e nel peccato. Eppure lui stesso aveva bisogno delle radici del male per mettere a punto le sue strategie di tentazioni che avevano il potere di buttare giù l'Uomo dalla posizione elevata nella Creazione allontanandolo sempre più dalla Presenza di Dio. Penso che sia chiaro che avesse bisogno di quelle radici maligne per completare la sua conoscenza del bene e del male necessari per spingere l'umanità a fare il male.

Gnomen 33 - Perciò l'Angelo-Serpente dovette scendere nel Giardino e mangiare dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male per rivelarci le radici del male. Nella prima parte della frase, non usa il plurale ma dice: "Dio solo sa (al singolare) che nel giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e voi sarete come dèi che conoscono il bene e il male" (Genesi, 3: 5).

Gnomen 34 - Non intende subito negare l'Unità di Dio. Le sue vie sono sottili. Ammette l'unità, ma la spiega. Il Fattore è Uno per la conoscenza superiore che possiede. Ma se mangi di quell'Albero anche tu acquisirai quella conoscenza superiore e sarai come un dio che conosce il bene e il male. Io stesso ne ho mangiato e ne conosco il potere.

Gnomen 35 - L'Unico Dio Vivente può anche rimanere al di sopra della sua Unità, come nella generazione di Enosh o essere abbassato in un Principio Universale intrinsecamente ed eternamente legato all'Universo eterno.

Gnomen 36 - Nel primo caso, la sua Unità è relegata al secondo posto e infine alla non importanza, perché una volta che ha creato i governatori divini per il beneficio dell'umanità, la gente seguirà i governanti. Nel secondo caso, la sua intera essenza si abbassa nel contesto creato dell'universo. Molte religioni orientali presero il secondo caso. Molte dottrine di divinità emanate derivano dal primo caso. In un modo o nell'altro, finiscono tutti con altre Divinità, in Piccoli Dei, in Panteon o nel Panteismo dualista!

 

Capitolo 3

 

La discussione sulla Bestia è straordinaria in quanto apre gli occhi ad una terribile realtà di cui è meglio essere coscienti. Le discussioni su Gesù e gli Esseni sono positive, su Buddha e Gesù sono interessanti. Nei documenti sull’Albero della Vita e sui Demoni e Angeli, non sono d’accordo con il linguaggio ‘noi, Dei in fase di informazioni’.

Tale linguaggio contiene una radice idolatra. Nei nostri testi di studio sulla pura fede, esso viene chiamato ‘il peccato idolatra dei ‘piccoli dei’. Questo peccato ha varie fasi di realizzazione che corrispondono ai quattro livelli del ‘Peccato Idolatra’ che si studiano nella Torà: a) il peccato idolatra insito nell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male b) il peccato idolatra della Generazione di Enosh c) il peccato idolatra della Torre di Babele e d) il peccato del Vitello d’Oro. Ho spiegato a lungo queste categorie in un testo in ebraico ‘Le cinque Tavole del Patto’, che anticipa la Nuova Legge della Redenzione Finale; questo testo contiene ‘L’Anatema dalla Torà’ contro le false dottrine idolatre racchuise nelle quattro generazioni del Peccato Idolatra del Secondo Comandamento, il ‘peccato dei padri, dei figli, della terza e della quarta generazioni per coloro che Mi odiano’.

In sintesi: il peccato del Giardino è quello di voler essere o credersi ‘dei che conoscono il bene ed il male’.

Il peccato della generazione di Enosh è lo spostamento da Dio Onnipotente ed Infinito a livelli più vicini; al tempo di Enosh alle stelle, nello Zohar, alle Sefirot Emanate dall’Ein Sof, nel Cristianesimo al Verbo Incarnatosi nel Figlio di Dio.

Il peccato della Torre è il travisamento linguistico e la falsa ‘costruzione’ teologica susseguente; i suoi promotori e realizzatori pretendono di conoscere la strada che porta al cielo; dietro a questa pretesa ci sono sempre intenzioni, consapevoli o meno, di diventare piccoli dei sicuri di diventare invulnerabili; e col ‘facciamoci un nome’ (Genesi, 11: 4) vogliono che il nome di Dio sia spostato su di loro per diventare eterni.

Il peccato del Vitello d’Oro è complesso ma in essenza è quello di avere un dio in terra, emanazione e recipiente di Dio di sopra; la moltitudine mista, uscita dall’Egitto, considerava Mosè un dio in terra e quando vide che tardava a scendere dal Sinai pensò che fosse rimasto in alto, pretendendo un altro dio in terra al posto suo. La moltitudine mista era ancora ancorata alla dottrina dei dieci grandi dèi d’Egitto, nove celesti (emanati da Atom, l’Infinito, che non rientrava però nel conteggio) ed uno in terra, il Faraone. Questo studio in profondità conduce alla comprensione della radice idolatra dell'Emanazione che si trova anche nel peccato delle Dieci Sefirot dello Zohar. Mosè dovette rompere le Tavole contenenti i Dieci Comandamenti perchè la moltitudine mista avrebbe deificato le Tavole della Legge associandole ad una una falsa dottrina idolatra di ‘dieci emanazioni divine’.

Anche le trappole, che possono essere estremamente sottili, seguono gli schemi del peccato idolatra a) il frutto gustosissimo della conoscenza b) uno spostamento ‘ragionato’, il Dio Infinito è troppo lontano, perciò Egli ha emanato altri livelli intermedi che possiamo afferare c) una nuova costruzione linguistica con un falso fondamento d) un micro-cosmo deificante che falsifica invece di spiegare l’immagine di Dio della cui sembianza siamo stati creati.

Noi siamo niente, nove pertugi in fase di salvezza e redenzione.

Non bisogna lasciarsi ingannare dallo tzunami di nuova conoscenza. Si tratta di una trappola gigantesca ma sottile con tutti i meccanismi dell’auto giustificazione. Il grande Angelo Serpente sta proprio lì sull’Albero della Conoscenza e ci invita: “Dài, mangia dalla grande nuova conoscenza mai stata finora nel mondo e ti si apriranno gli occhi e sarete come dèi che conoscono il bene ed il male” - oppure come Dèi in fase di informazione. Tutta la nuova conoscenza che c’è e che ci sarà non è nulla, proprio nulla, davanti alla conoscenza di Dio che ammonì nella Torà" “Sii di cuore semplice con il Signore, tuo Dio” (Levitico, 18: 13). Ciò è valido per tutti i tempi anche quelli in cui la profezia dice che tutto il mondo sarà pieno della conoscenza di Dio come i mari che coprono la terra. Le trappole idolatre sono terribili, sottili e sofisticate ed anche i più grandi rabbini e studiosi della Torà sono caduti in buona fede nella trappola della dottrina di Emanazione dello Zohar durante quattro secoli di falsa Kabalà. E non 0pensare che si tratti di un pluralismo accettabile di idee e di concetti. Non è così. Nello stesso modo che la Trinità è una falsa dottrina della fede inaccettabile davanti al Cielo, parimenti la dottrina delle dieci sefirot emanate dall'Ein Sof è falsa e alla fine crollerà. Il discorso in campo ebraico è mille volte più difficile che non il disfacimento del falso Verbo Deificante della teologia cristiana. Ma sono un Asino-Soldato nella guerra contro le false teologie.

Nella questione della pura fede, non c’è un pluralismo, c’è il secondo comandamento e c’è la vera Tradizione del secondo comandamento. Ci possono essere, però, errori sottili e sofisticati che contrastano la vera fede, senza che il fedele lo sappia, ed essi possono continuare per quattro generazioni, brevi o lunghe esse siano. Ma non oltre alla Quarta Generazione Finale in cui ci troviamo ora. Comunque, nel caso della falsa dottrina di Emanazione, si è verificata la profezia di Mosè, magister noster, “E sacrificarono ai demoni, non a Dio, nuovi dei venuti di recente, che i loro padri non seppero valutare”. (Deut. 32: 17, parashat "Haazinu").

La Torà, i Cinque Libri di Mosè ed il Libro di Giosuè, non si annullano. Se annulli la realtà di Mosè, dell’uscita dall'Egitto e della Rivelazione sul Sinai, annulli la fede stessa e diminuisci il valore dei Dieci Comandamenti. E’ la Santificazione della Torà che conta e se essa fosse opera degli uomini, non ci sarebbero più i pilastri nel mondo per aderire alla vera Santificazione, nella vera Tradizione unica che porta alla fede voluta da Dio.

Bisogna considerare che la Provvidenza dell'Eterno decretò in che forma i Cinque Libri di Mosè dovessero uscire nel mondo. Questo è in generale, non inoltrandosi nella realtà della tramandazione o di versioni diverse come dimostrano tante locuzioni dal Septuaginta.

Il Maestro Haim diceva “Se non fosse esistito Mosè, si sarebbe dovuto inventarlo.” Si tratta di una saggezza profonda, non di una smentita dell'uomo Mosè in cui credeva il Maestro che mi insegnò le basi dell’operato di Mosè.

Il Maestro Haim non era per niente contro gli scavi degli archeologi, anzi, li apprezzava molto. Esistono molte inesattezze storiche nei testi della Bibbia specialmente dopo Giosuè. Si sa, pure, che eventualmente ci sarà un processo di desantificazione dei testi post biblici oltre al Libro di Giosuè e della Meghilat Ester. La storia del Profeta Elia, però, in Re è esatta ed è essenziale alla Tradizione. Diceva il Maestro Haim della Tradizione in generale “Essa è una catena che non si può spezzare (o che non bisogna spezzare). Se si spezza la catena, crolla tutto”. Questa rappresenta una saggezza che ha salvaguardato le masse ebraiche nei secoli e non va sottovalutata.

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Le mie definizioni seguono la Tradizione ricevuta dallo Tzadik Haim, Capo dei 36 Giusti Nascosti, i cui segreti sono al di sopra della natura di questo mondo. Il Maestro Haim era largo di vedute, in ogni senso, amava Filone e criticava la ristrettezza rabbinica talmudica per non aver accolto nel Canone i suoi scritti. Il Maestro, Haim, però, non era filosofo e non parlava mai in termini filosofici. Egli diceva che la filosofia (particolarmente quella greca) era simile a bellissimi fiori mentre la saggezza di Israele nella vera Tradizione dà veri frutti, che alimentano nefesh, ruah e neshamà. Egli, comunque, studiò i filosofi arabi ed ebrei ed apprezzava moltissimo le loro opere.

Il linguaggio del Maestro Haim era semplice, diretto, profondo. Non complicava il discorso con ‘concetti’, ma parlava di cose concrete, anche se elevate, che stanno nei cieli. Ciò perché lo Tzadik Haim vedeva la vera sostanza di ogni cosa, sia delle cose dell’alto che delle cose in terra, sia le cose del passato che quelle del presente e del futuro. Mi capitò a volte di vedere concretamente davanti a me ciò che il Maestro spiegava. Ad esempio, una volta, al bar (le mie lezioni in quegli anni, tranne gli ultimi due anni quando Lo Tzadik era malato, si svolgevano in uno dei bar della zona di piazza Cinque Giornate a Milano), mentre il Maestro mi insegnava alcune cose sugli sheddim di sotto, ne vidi uno incredibile davanti a me che mutava forma ad una velocità impressionante e rimase lì fino a quando Ha Morè chiuse il discorso. Non sto parlando di una ‘visione’, lo shed era proprio lì anche se non visto dai presenti. Anche in altre occasioni, ebbi questo privilegio di vedere questi ‘angeli di sotto’ come li chiamava il Maestro Haim.

Così era con tutte le parole del Maestro; egli vedeva realmente ciò che spiegava, sia gli angeli di sopra o i firmamenti o le stelle ecc. ed ogni cosa che raccontava del passato, in vera forma e visione profetica, trattava gli eventi come se fossero al presente. Ciò deriva dalla vera Tradizione Antica della Santità del Sinai da una parte e dalla vera Tradizione Antica Nascosta del Profeta Elia dall’altra. Inoltre, il Maestro aveva ereditato la Tradizione dei ‘segreti della natura’ dei saggi yemeniti. Perciò, non c’era nel Maestro alcuna necessità di speculare sulla natura degli angeli o degli sheddim; egli parlava in un modo concreto sulla vera sostanza delle cose che insegnava. E ciò che diceva era solo un milionesimo del suo vero livello di Giusto Nascosto. Per il fatto che il Maestro Haim sia stato scelto quale Goel, io sono l’unico al mondo che possa spiegare la verità sui Giusti Nascosti, che è uno dei compiti importanti per la Redenzione Finale, ossia il far conoscere al pubblico la verità dei 36 Tzadikim Nistarim Sofferenti di ogni generazione dal tempo dello Tzadik Mordechai della Meghilat Ester. Sono anche l’unico che dopo 13 anni di studio segreto con il Maestro, non ho meritato di diventare un Giusto Nascosto bensì l'Asino che mangia il Pane in terra a beneficio dell’umanità. E’ un fatto storico unico. Se avessi meritato di essere uno Tzadik Nistar non avrei potuto parlarne; ma solo dopo aver studiato per anni col Capo dei Giusti Nascosti, posso riferire cose sulla loro esistenza, sulla loro sofferenza nei secoli e sulla loro funzione e posizione nel mondo.

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L’inganno delle trappole sottili idolatre è estremamente forte e la possibilità di uscirne da soli senza una guida è praticamente negata. L'ho sperimentato io, in prima persona, dato che per cinque anni interi ho militato nel movimento Lubavitch Habad, con i pii mistici intellettualizzati, intrisi di misticismo zoharista, di Kabalà di Tzfat, di hassidismo del Baal Shem Tov, di testi misticheggianti come il loro Tanya. I loro libri, intellettualmente e concettualmente sono di una bellezza ed una ‘concretezza visuale’ tale che riescono ad ingannare anche i più istruiti; anche studiosi di filosofia e di scienze hanno abboccato alla bellezza ‘spirituale’ e all’elevazione concettuale espresse nel linguaggio Habad e sono rimasti impigliati nelle reti del loro grande inganno.

Noi, tuttavia, siamo ora eredi del nuovo linguaggio promesso e mandato da Dio con la scelta del Goel Finale, la nuova lingua pura e chiara che esce per tutti i popoli per far sì che venga servito l’unico Dio, tutti insieme. Quel Nuovo Linguaggio è ora la nostra eredità tramite i Segni Finali che sono le basi del Linguaggio Puro. Nel Nuovo Linguaggio, ogni parola si concretizza in terra.

Considerate, per esempio, un sogno di ieri mattina (20 marzo):

Sognai che un uomo con un mitra sparava su di noi facendo una strage; una delle vittime era Bruno Vespa (il personaggio della TV), che poi, nel sogno, diventava un nostro conoscente; ci trovavamo giù prima stesi per terra ma poi, con fatica, ci alzammo; vedendo Bruno Vespa, volevamo dargli la mano con l’intenzione di intrecciarci le dite ma ciò non fu possibile e potemmo solo toccarci le palme e Vespa disse “E’ così qui” (cioè presso i morti). Mi rafforzai e mi alzai e presi (o mi fu portato) un bicchiere di acqua. In piedi, molto lentamente e con grande fatica, essendo già morto, e con enorme difficoltà nel concentrare il mio pensiero davanti a Dio, dissi (in ebraico) sull’acqua, “Benedetto è il Signore, Dio nostro, che ci corregge nella Sua benedizione” trovando con ogni parola più forza nel stare davanti a Dio. Conclusa la benedizione, mi sveglai, sentendomi per un po’ più un cadavere che non un corpo vivo e con un forte sentimento di timore davanti a Dio. - -

Tale formula di benedizione sarà ora adottata nel Nuovo Rito per i Defunti. Per completare il Segno, di sera, con un bicchiere di acqua nelle mani, nella nostra Casa di Preghiera, davanti al Nuovo Armadio Sacro dissi, “Mio padre Morris Green e mia madre Ann Becker, i morti, vittime del terrorismo, venite; morti, morti ora sono uno come voi, ascoltate e godete della benedizione che ho ricevuto per merito del Maestro Haim, nel Segno Finale della Resurrezione; Benedetto è il Signore, Dio nostro, Creatore di tutte le cose esistenti; Benedetto è il Signore, Dio nostro, che corregge la nostra vita nella Sua benedizione. Dissi i nomi dei Sei Segni e bevvi l’acqua.

Così la benedizione ricevuta tocca terra, nel contesto del Nuovo Rito della Nuova Casa di Preghiera. La Costruzione data dai Segni Finali è quella designata da Dio e dura nel tempo per le generazioni future. La Benedizione qui ricevuta, e così tante altre, sono volute da Dio Benedetto e sono autorizzate dal Maestro Haim dal Regno dei Cieli. Lo scopo reale e concreto è che la gente ne riceva una benedizione e favorisca l'ascesa dei defunti e da quanto si evince, in un modo particolare, delle vittime dei terroristi. Il Segno, poi, è universale, riguarda non solo me, in Israele, ma anche Bruno Vespa, cattolico italiano. Probabilmente il segno delle palme allude alla Domenica delle Palme, ed il segno sta nella Riconciliazione fra il cuore dei cristiani e quello degli ebrei (quella stessa notte, o forse la mattina dopo, fu ucciso in un attentato un noto politico italiano).

Questa non è ‘filosofia’, bensì una rivelazione vera dal Cielo che porta la Promessa in terra, nella nuova tradizione che deriva e fa parte della vera Tradizione di Israele.

La Redenzione Finale rapresenta la volontà di Dio Benedetto, la Riuscita è nelle mani del Goel Haim, la Benedizione è da Dio, la ricezione è in terra, tramite sogni e visioni che portano lo spirito di Dio; il nostro lavoro è di scrivere le testimonianze e di spiegarle per quanto possibile.

Questo sogno che ho fatto è alla portata di tutti, con poche spiegazioni, ed è recepito da chi è nella fede. La comprensione arriva subito per chi già cammina nei Segni Completi e desidera seguire gli insegnamenti del Maestro Haim. Si tratta di un Segno reale che rappresenta, peraltro, un'ulteriore tappa del Segno della Resurrezione dei Morti finalizzato dalla Resurrezione del Maestro Haim e perciò continuerà nel tempo rinnovandosi sempre di più. In esso si rinnoverà la conoscenza dell’umanità man mano che partecipa nella fede e nella Nuova Luce dei Segni Completi.

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Considerate la potenza bimillenaria del messaggio di Yeshua! Egli usava un linguaggio che arrivava direttamente ai semplici di fede e criticava l'erudizione dei Dottori della Legge i cui insegnamenti non trattavano la condizione miserrima dei diseredati, degli orfani, dei malati, dei posseduti, dei senza tetto, dato che i loro ragionamenti forbiti e sofisticati non aiutavano chi ne aveva bisogno! Ma un detto talmudico molto importante afferma che ‘Rahmana Liba Be’ei’ - ‘Dio Misericordioso desidera il cuore’.

Ecco una delle insidiose trappole dell’Albero della Conoscenza! Ingrandire l’importanza del sapere a discapito delle virtù del cuore. Mosè, magister noster, fu scelto da Dio per la sua umiltà, non per la sua erudizione; a Yeshua fu dato di intraprendere la sua missione, per la sua umiltà amata da Dio, non per la sua conoscenza. Il Maestro Haim abbraccia amorevolmente la gente di tutta la terra e dichiara “Siamo tutti della stessa carne”, una frase semplice che può avere significato per tutti.

Viviamo in un'epoca in cui la scienza ha raggiunto incredibili livelli di conoscenza, che nascondono, tuttavia, pericolosi tranelli. La genetica è la trappola più insidiosa mai esistita fino ad ora, perché fa credere di aver scoperto il linguaggio con cui Dio creò l’uomo. Con le immense potenzialità dell'informatica applicata allo studio del DNA gli scienziati si credono i nuovi ‘creatori’ dell’uomo. Si sbagliano di grosso. Si tratta sì di una nuova e grande conoscenza ma non dimentichiamo che Dio soffiò dentro le narici dell’uomo il respiro della vita. Tale soffio non è e non sarà mai creato in laboratorio!!!

Perciò chi afferma che la scoperta dei codici genetici siano la chiave per capire il segreto della creazione dell’uomo si trincera in una nuova Torre di Babele. E sebbene io non lo possa provare, dico però che arriverà un tempo durante la seconda metà della Quarta Generazione in cui quella nuova chiave di lettura si scioglierà e si frantumerà in 70 linguaggi diversi fra loro. E se, tramite la conoscenza della genetica, si creerà un essere che secondo loro avrà parvenze umane, ebbene, tale invenzione sarà priva di anima e spirito, come un golem o un robot. Gli esaltati della Conoscenza vogliono creare e clonare eserciti di esseri privi di imperfezioni; vogliono costruire con i mattoni della genetica una torre che raggiunge il cielo ‘per non disperderci sulla faccia della terra’ (Genesi, 11: 4). Anche le loro recondite intenzioni sono perfide ed egoistiche, desiderose di sostituire Dio con la Scienza, come i fautori della Torre che volevano sostituire Dio con Nimrod attraverso una nuova Costruzione Linguistica, la Teologia del dio Nimrod. Così i servitori fedeli del dio Nimrod si consideravano Piccoli Dèi Onnipotenti dell’universo!

L'equivalere Dio alla Conoscenza rappresenta la radice del male, la radice dell’idolatria. BeReshit - con la Saggezza - Dio creò i cieli e la terra. Anche la Saggezza fu opera di Dio. Come spiega la Tradizione - anche Bereshit è la Parola detta da Dio, il primo fiato della creazione. Non c’è nulla nella creazione che sia ‘automatico’; oltre a Dio, Prima Causa di tutta l’esistenza, null’altro si creò da sé. Dio ‘volle’ creare e creò ciò che voleva.

Ciò che è veramente incredibile è la fede eterna del Primo Comandamento e la potenza eterna del Secondo Comandamento. La Torà profetizzò ‘be-noss'am mi-kedem’ (Genesi, 11: 2) – nel loro viaggiare dall’Oriente - si distaccarono dalla Prima Causa per servire altre cause, altre entità già in esistenza. Probabilmente anche il viaggiare dall’Oriente indica il grande male finale che arriverà dall’Occidente contro la vera fede nata in Medio Oriente e rappresentata dai Patriarchi.

Si sta facendo un Dio dalla Conoscenza!. Dalla Scienza si sta creando un potentisssimo computer chiamato Dio. Se si innesta nell’universo un opportuno software ci si potrà immedesimare con l'hardware e diventare parte dell’eterno processo informatico- di Piccoli Dei. Ma questa idea è pericolosa perché allontana l'Uomo da Dio. Non dimenticate che Dio si prese beffa di loro, quando, al momento opportuno, scese a Ninive per giudicare la Torre e la Città che furono distrutte. Il Creatore, Benedetto Egli sia, sta al di sopra della Creazione anche se la Creazione non è al di fuori di Lui. Nulla è al di fuori di Dio ma Dio è al di sopra, infinitamente, di tutto. Il Creatore creò l’universo; prima di quel momento della creazione l’universo non esisteva.

Ma prima della distruzione della Torre e della città, gli arcieri di Nimrod scoccavano le loro frecce verso il cielo per ‘uccidere’ Dio. Come rispose il Creatore? Ordinò agli angeli di far tornare al mittente le frecce intrise di sangue; a tale vista, i guerrieri di Nimrod esultavano: “Stiamo vincendo, stiamo vincendo, abbiamo colpito Dio, abbiamo ucciso Dio”. Ecco a cosa allude il verso in Salmi ‘E Dio si prese gioco di loro’. Costoro, in pratica, credevano che il Creatore avesse creato l’universo con la Sua Lingua; decisero di togliere la Lingua da Dio, riformandola con Nimrod, il nuovo dio-eterno-universale, uccidendo così per sempre la Causa Prima.

La Sacra Torà è profetica. Gli scienzati della genetica e della biologia molecolare credono di aver soppresso il Dio della Torà e della Tradizione, rimpiazzandoLo nella loro Torre. E sono anche convinti, vedendo i loro successi, di aver decifrato i codici segreti della Creazione tramite la loro Conoscenza. E si vantano di padroneggiare il Linguaggio Divino, unico e con le stesse espressioni, con cui Dio creò l’uomo. Essi credono che quel linguaggio sia eterno come eterno è Dio e perciò, conoscendone i termini, potranno appropriarsi del linguaggio-eterno di Dio e diventare anche loro Dèi Eterni nella loro crescente Conoscenza.

Dio però si fa beffe di loro, dando loro l'illusione di essere riusciti nell’immensa costruzione della Torre Scientifica. Ciò è accennato nel racconto biblico: "Niente impedirà loro di fare tutto ciò che si proporranno" (Genesi, 11: 6). Ecco la punizione più pesante che esiste contro la Costruzione-Odiata. Così odiate sono le loro intenzioni che Dio Stesso decreta che non vengano impediti dal procedere a farla, sino alla fine. Non vengono avvertiti dalla Provvidenza che stanno sbagliando. Anzi, Dio rispedisce al suolo le frecce insanguinate per far credere loro che stanno vincendo. Dio si fa beffe di loro perchè essi meritano tale derisione. Sino a quando non arriverà il momento del Giudizio.

Ma che ne sarà di tutto il reale valore scientifico della Conoscenza che potrebbe essere usata a beneficio dell’umanità? E’ semplice, essa verrà sfruttata nel bene per i meritevoli. Perché è così con tutte le cose, le stesse mani possono uccidere o possono operare il bene, la stessa bocca può benedire o fare maldicenza, la stessa intelligenza può essere costruttiva o distruttiva, lo stesso cuore può avere sentimenti elevati e virtuosi o scatenare odio e iniquità.

Alla fine tutta la vera conoscenza verrà ereditata dai meritevoli, dopo le terribili distruzioni delle costruzioni odiate della Quarta Generazione. Quella stupenda e meravigliosa conoscenza verrà data agli umili di spirito che temono il Creatore e agiscono per il bene dell’umanità, nelle giuste misure permesse, amate e volute da Dio Onnisciente e Misericordioso.

 

Capitolo 4

 

In breve, spiego la veduta secondo la Tradizione del Maestro Haim.

I Maestri interpretano: “facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza” (Genesi, 1: 26) cioè ‘IO, il Creatore e tutti gli angeli’ oppure ‘IO, il Creatore ed il Mio Tribunale Celeste’. Il Maestro Haim insegnava ‘IO, il Creatore, e tutto il Creato’.

Per quanto riguarda il primo verso (Genesi, 1: 1), invece: "Barà ELOHIM" (qui scrivo nel linguaggio della Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan - col permesso del Maestro Haim) – BARA' - l’Ineffabile, al di sopra di ogni nome; perciò esso non è menzionato bensì solo alluso nel verbo BARA' (Egli) creò). ELOHIM, sono gli angeli di Dio, che, singolarmente, tutti insieme come un unico angelo, eseguendo il comando di Dio, creò l’’universo, ‘et ha-shamaim’ - insieme alla creazione dei cieli ‘ve-et-ha-aretz’ e della terra.

La differenza qui fra angeli e Dèi è come fra il cielo e la terra! In tutto il creato gli angeli di Dio compiono la Sua volontà. Lo Tzadik Haim mi insegnò questo concetto. Anche gli angeli sono stati creati da Dio, ma essi sono i messaggeri della Sua volontà. Ciò è vero anche per i più alti livelli della creazione. Non è contrario al vero monoteismo perchè ogni esecuzione della volontà di Dio avviene tramite gli angeli. Essi non sono Dèi, né Piccoli Dèi, e non hanno il libero arbitrio per creare qualcosa di propria volontà.

Pertanto il verbo BARA' è al singolare. Il fatto della pluralità degli angeli, anche nell’atto della Creazione, non esula dal fatto che il Creatore è Uno.

Il nome ELOHIM era voluto così già nel primo verso della Sacra Torà. In esso viene dimostrata l'esistenza di una pluralità nell'universo ma il tutto ha una sola Sorgente, il Fattore Primo di tutto quanto c’è in esso. Perché la Torà non usò un altro linguaggio per evitare possibili confusioni, come il nome EL o il nome EL SHADDAI oppure ha-BORE’ Il Creatore? Ciò è perché il primo verso della Torà viene per sottolineare il vero monoteismo rispetto alla pluralità. Fin dal principio la Torà insegna: non lasciatevi ingannare dalla pluralità che esiste nel mondo, a tutti i livelli. Il Creatore di tutta questa pluralità è Uno e solo a Lui va attribuita tutta la creazione, non ad altre forze angeliche o potenze della natura, come il sole o la luna o le stelle o ad altri dèi immaginari. Perciò il BARA' è messo in rilievo al singolare, per superare, fin dall'inizio, tutte le false mitologie e tutte le false dottrine teologiche pre-esistenti o successive.

Il Tetragramma, però, non viene all’inizio della Torà per altri motivi, oltre al summenzionato. Esso rappresenta il nome più ‘intimo’ rivelato nella Torà; ‘intimo’ significa che più degli altri nomi di Dio nella Torà il Tetragramma indica l’essenza di Dio nel Suo essere al di fuori dei limiti del tempo; passato, presente e futuro sono una sola cosa in Lui. Tutto il creato è in Dio ma Dio prescinde tutto il creato. Tutto il creato è coinvolto nel tempo perchè il momento della creazione richiede la creazione del tempo per contenere la creazione in un contesto temporale limitato. Se qualcosa della creazione non fosse limitata nel tempo, nel contesto di passato, presente e futuro, non sarebbe in esistenza. E se qualcosa della creazione, per ipotesi, esistesse al di sopra del contesto temporale, essa non esisterebbe più e sarebbe, per così dire, nel contesto del Creatore e non del creato. Perciò anche gli angeli che partecipano al compimento della volontà del Creatore non sono al di sopra del contesto del tempo ma sono limitati nel tempo del mondo. Il mondo fu creato e sino al momento della sua creazione non esisteva. Be-reshit, il momento della creazione, diede inizio al tempo, che prima non esisteva.

In questo senso il Tetragramma è il più intimo dei Nomi in quanto esprime l’’illimitatezza di Dio, che, come detto, è oltre ai limiti di tempo del creato. Se, tuttavia, questo nome fosse stato usato nel verso della Creazione avrebbe generato confusioni o errori. Dato che il Tetragramma è sempre inteso singolarmente ed è in riferimento all’Essenza di Dio al di sopra del tempo, avrebbe ingenerato l’errore di credere che potesse rappresentare Dio. Ma ciò non è vero. Prima dell’atto della Creazione, Dio non ha nome, non ha bisogno di alcun nome dato che il nome è comunque limitante essendo formato da lettere e da un numero di lettere. Non c’è alcun nome che può contenere l’Essenza di Dio prima della Creazione. I nomi di Dio, quindi sono stati creati con la creazione per la creazione. E’ la creazione che ha bisogno del nome di Dio, per rivolgersi a Lui a secondo il nome che può ricevere.

Altrimenti, si arriverebbe al peccato di Dèi Emanati, una pluralità di manifestazioni divine ancor prima della creazione. Le lettere del nome verrebbero erroneamente confuse con Emanazioni Divine, come le Sefirot dello Zohar. Ma anche il Verbo è un esempio di errore, il considerare la ‘Parola’ di Dio come pre-esistente, allo stessa stregua dell’Essenza di Dio prima della creazione. In principio ci fu la Parola di Giovanni a confondere le generazioni cristiane, rendendo il Verbo e Dio della stessa sostanza ed infinitezza. E siccome il Verbo si incarnò in Gesù, Gesù risultò essere anche Dio. Il Verbo è la radice della deificazione del Cristo.

La Torà non usa il nome di Dio nella forma tetragrammatica sino alla creazione dell’uomo. La spiegazione semplice della Tradizione è che per il resto della creazione, non c’era bisogno di misericordia; nessuna cosa nella creazione peccava o doveva pentirsi e invocare la misericordia del perdono. Anche l’uomo fu creato nel nome di EHOLIM, nella severità del giudizio. Per le altre creazioni era normale stare sotto la severità del giudizio dato che non peccavano e non cambiavano la loro natura; tuttavia Dio, il Misericordioso, previde che l’uomo avrebbe peccato e che non sarebbe potuto rimanere in esistenza senza la misericordia e la clemenza verso l’umanità. Perciò Dio aggiunse il Tetragramma.

Perché proprio questo Nome è associato alla misericordia, alla clemenza ed al perdono? Il perdono di Dio è più alto della creazione. Ogni cosa creata ha la sua natura e sta nel contesto della natura nella quale fu creata; il peccato fuoriesce e si contrappone alla natura e perciò si dice che va contro la volontà di Dio. Dio vuole che l’uomo procenda secondo natura per usufruire dei benefici della natura che Egli creò per lui. Quando la persona va contro la natura distorce la propria natura. Il perdono di Dio toglie l’uomo dallo stato di contro-natura e lo guarisce rimettendolo nella sua posizione naturale. Si tratta della forza del Creatore che sta al di sopra del creato e al di sopra del tempo della Creazione. Inoltre il peccato deriva dal dono del libero arbitrio e questo dono si avvicina a Dio più di tutti gli altri perchè il vero Libero è Iddio, al di sopra della natura e del tempo, assolutamente libero di fare secondo la Sua libertà. Il perdono, perciò, deve raggiungere, per così dire, la verità della libertà di Dio che nella Sua libertà può concedere il perdono e correggere gli errori.

Spesso il significato semplice della Torà è quello più profondo.

Lo stesso motivo di fondo per cui il Tetragramma avrebbe causato una dottrina emanatistica si ricollega alla rottura delle Tavole da parte di Moshè Rabbenu. La moltitudine-mista (coloro che mescolano insieme idee e concetti e hanno un credo panteistico, come era in Egitto, nell'antica Grecia, ecc.) considerava Mosè un Dio Emanato, un Uomo-Dio-Emanato. L’Uomo-Dio, come il Faraone, non vive per sempre; quando arriva il suo tempo, l'Eterno lo prende ed il corpo marcisce. Gli uomini della moltitudine mista, vedendo che Mosè tardava a tornare, dissero "questo uomo, Mosè, non sappiamo cosa gli sia successo" e decisero di sostituirlo con un Vitello d’Oro Dio-Emanato che, non conoscendo la morte, li avrebbe guidati per sempre. L'errore idolatra consisteva nel loro credere che Dio potesse emanarsi. Per loro il Vitello d’oro, una volta accettato come oggetto di venerazione dal Dio di sopra che si emana, sarebbe diventato la loro guida in forma di Dio-Emanato. Per poterlo fare, però, era necessario il benestare di Aharon, il Sacerdote di Dio.

Ma sulle Tavole c’era scritto diverse volte il nome di Dio, il Tetragramma. Mosè capì che lo schema mentale emanatista avrebbe agito in loro per fare culto alle Tavole; essi avrebbero detto “Queste Tavole sono il nostro Dio ed ogni lettera scritta è una Emanazione-Divina”. Mosè capì che per sradicare tale sottile concezione idolatra diventava indispensabile rompere le Tavole su cui era scritto il Tetragramma e ciò per dimostrare che non esistono Dèi Emanati. Se le Tavole, scritte in forma miracolosa da Dio, potevano essere spezzate, a maggior ragione nessun'altra entità avrebbe potuto essere considerata un'Emanazione-Divina in terra.

Il fatto coincide con la Beit di BeReishit. Non c’era la completezza e la benedizione con la Alef bensì solo con la Beit. E così la Torà data sul Sinai non raggiunse la completezza voluta senza che i Dieci Comandamenti venissero dati due volte.

L’Emanazione ha la radice nell'Unificazione-Universale-Divinizzata, una dottrina sofisticata che conduce a sottili livelli di idolatria dottrinale, Piccoli Dèi nella somiglianza Creatore-creato oppure Emanatore-emanato, o una molteplicità di Dèi Emanati che governano e creano le cose del mondo, o nello spostamento dal linguaggio dato da Dio per creare una costruzione-divina che collega i cieli e la terra dalla forza emanativa della lingua sacra oppure un Tempio-Divinizzato che l’Emanatore di sopra fa diventare una Divina Emanazione in terra. I tre peccati storici dei Piccoli Dèi, la divinizzazione degli astri e la falsa costruzione linguistica si concretizzarono nel Vitello d’oro.

In tutti i casi si allontanarono dal Kadmonò shel Olam (la Causa Prima del Mondo); o si lascia l’Infinito Dio di sopra, troppo lontano dal mondo, divinizzando le emanazioni inferiori più vicine a noi mortali oppure si deifica l’universo e si crede alle manifestazioni-divine-emanate.

Quindi all’inizio, nel creare l’universo, L’Ineffabile (L’Assoluto che non ha nome) creò l’universo ed anche gli angeli della creazione che eseguono la Sua volontà.

L’età del mondo non è indicata ed infatti Rashi, di benedetta memoria, capo di tutti i commentatori della Torà, spiega che non si può determinare il tempo della creazione dal verso biblico. Il Maestro Haim spiegava che il mondo e la terra da noi abitata esiste da milioni di anni, che solo Dio conosce. Il Maestro spiegava che ciò è alluso nelle due parole che seguono ‘ve-ha-aretz haità’ (Genesi, 1: 2) - e la terra era, in un passato indefinito e in un tempo indeterminato (di milioni o miliardi di anni).

Tale, spiegava il Maestro Haim, è la vera intenzione del detto talmudico nella famosa domanda e risposta dal Cielo su una nota su cui fu scritto, in risposta alla domanda, ‘Cosa faceva Iddio prima di creare questo mondo?’, ‘Creava mondi e li distruggeva’. Lo Tzadik spiegava che la terra è la stessa terra per tutti i mondi creati e poi distrutti; per ogni mondo il Creatore cambiava gli ordini celesti stellari, distruggendo ‘automaticamente’ il mondo precedente e creando mondi nuovi. In ogni caso, il verbo BARA', come dicono i Saggi, di benedetta memoria, significa creò ex nihilo, dato che l’esistenza di altre cose ebbe un vero inizio, dal non essere all'essere, dalla non esistenza all’esistenza. Il Creatore, quindi, Unico, Assoluto ed Eterno, chiamò, nella Sua volontà, e dal Suo decreto, tutto quanto il creato di tutti i tempi, alla propria esistenza, ed è, dunque, L’Unico di essere Solo prima della creazione e l’Unico dopo che il mondo, in un tempo inderterminabile quanto il passato, non ci sarà più.

Il nome ELOHIM viene menzionato 32 volte prima che si manifesti il TETRAGRAMMA che rappresenta la manifestazione della misericordia di Dio, dato che l’uomo potendo peccare, se non per la misericordia del Creatore, verrebbe distrutto subito per quel peccato. Il Tetragramma, quindi, è il nome collegato al libero arbitrio dell’uomo.

Primo della creazione dell’uomo, i 'sia' (va-yehì) seguono la frase ‘va-yomer-elohim’ (e Dio disse). Secondo la nostra spiegazione, quindi l’Ineffabile disse agli angeli appartenenti alla categoria creata, ‘Sia la luce’ ecc. Be-Reishit, dicono i Saggi, di benedetta memoria, ‘nella Saggezza Divina’ - ‘va-yomer’ la ‘yod’ di ‘yomer’ è la Saggezza Divina dell’Ineffabile che disse agli angeli ed agli ordini celesti di formare o di ordinare dal caos primordiale quella determinata entità.

 E’ essenziale che il verbo BARA' sia al singolare nonostante il termine ELOHIM sia al plurale e spesso possiede un significato plurale come spiegato. Ciò perchè l’Ineffabile che agisce da Creatore delle forze è, appunto, non espresso bensì insito nel verbo, a modo che ELOHIM possa essere considerato il soggetto della frase ed essere considerato il Creatore, Unico e Singolo. Questo è infatti il significato semplice della frase. La spiegazione dell’Ineffabile che creò gli angeli della creazione insieme ai cieli ed alla terra rimane nascosta. Il fatto che ELOHIM BARA' e che qui ELOHIM si riferisce all’Unico Creatore, viene appositamente, in un modo rivelato, per non dre adito alla credenza che le molte forze nell’universo possano creare in modo autonomo come potrebbe far credere il verbo al plurale.

In questo senso i racconti della creazione in tutte le mitologie dei popoli, ancor prima della Torà e dopo la Torà, vengono annullati tramite questa frase. L’essenziale è che il verbo è al singolare, non che il nome ELOHIM ha una forma plurale (anche altre parti della Genesì vengono per correggere errori generali delle mitologie precedenti e per scriverle nella forma voluta e corretta). Ciò significa: non pensare che le entità e gli esseri creati, che hanno partecipato insieme alla creazione dell’uomo, dopo, siano dei creatori del mondo al plurale, come crede il politeista. Il Creatore è al di sopra, infinitamente, di tutte le creazioni e la Sua Unicità è al di sopra del Creato, e perciò anche quando il Creatore, Benedetto, dice al creato ‘Facciamo l’uomo’ è ELOHIM che lo dice e che lo decreta, lo stesso ELOHIM del verbo BARA al singolare. In quanto le forze create da Dio che hanno eseguito la Sua volontà nell'opera della creazione, ricevono dal Creatore il plauso per aver, per così dire, cooperato nell'atto della creazione dell’uomo, per cui nella Torà è scritto "Facciamo l’uomo".

E perché non è scritto ‘Bereshit Elohim barà’ invece di ‘Bereshit barà Elohim’? Un motivo è che la spiegazione nascosta dell’l’Ineffabile che creò le forze (ELOHIM) richiede che il verbo col soggetto nascosto venga prima; altrimenti si direbbe ELOHIM creò, che sarebbe anche esso vero, però essendo ELOHIM il soggetto del verbo BARA', non si potrebbe arrivare al significato dell’Ineffabile BARA'. Perciò solo la formula 'Bereshit barà Elohim' è quella completa. C’è, tuttavia, nell’ordine e nello scopo della creazione un'informazione importante che dobbiamo sapere, e perciò ancor prima del BARA' ELOHIM la Sacra Torà inizia con ‘BE-RESHIT’ ‘In principio del processo della creazione’. I Saggi, di benedetta memoria, dicono RESHIT significa la SAGGEZZA, come c’è scritto ‘L’inizio della saggezza è il timore di Dio’ (Salmi, 111: 10). Quindi ‘Nella oppure Con la Saggezza Divina, l’Ineffabile Creatore creò tutte le forze dell’esistenza assieme ai cieli e alla terra’. Ciò significa che l’Ineffabile creò tutto l’universo con una saggezza che è Sua prerogativa ed è del tutto superiore alla saggezza dell’esistenza creata.

E perché, domandano i Saggi, la Torà inizia con la Beit e non con la Alef? Una risposta è che la Alef è anche l’inizio della parola ARUR - maledetto, mentre la Beit significa Berachà, benedizione. Più in profondità, ciò significa che se il mondo fosse stato creato con la Alef, 1 in ghematria, in un modo unificato nella saggezza del Creatore, il mondo non l’avrebbe retto ed invece della Benedizione, il mondo sarebbe arrivato alla totale maledizione e distruzione. Essendo il mondo, invece, creato nella ‘duplicità’ del BEIT, il mondo arriva alla sua benedizione.

La duplicità della Beit della creazione va capita in un duplice senso, due mondi principali e due ‘livelli’ della saggezza della creazione. I due mondi sono il mondo terreno e l’altro mondo delle anime dopo la morte. I due livelli di saggezza sono la saggezza nella creazione dei cieli e la saggezza nella creazione della terra; perciò la saggezza della creazione dei cieli non è simile a quella della creazione della terra. Questa si chiama la BEIT della Vera Kabalà, ricevuta da Abramo, nostro padre e ricevuta da Mosè sul Sinai. Nella nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan, si usa il termine la BEIT di BE-RESHIT per distinguerla della falsa kabalà che non mantiene la separazione (massach ha-mavdil) fra la saggezza nella creazione dei cieli e la saggezza nella creazione della terra.

In tutte le false dottrine teologiche c’è un errore implicito che abbatte le barriere fra la saggezza dei cieli e la saggezza della terra, ed esso è la dottrina degli Dèi Emanati dal Dio Infinito che collegano le realtà del cielo con quelle della terra. Le forme di tali dottrine d'emanazione sono molteplici, dal politeismo più grossolano alle sottili dottrine dei Nove Dèi Emanati (da Atum che era l’Infinito Dio al di sopra del conteggio) nel cielo con il decimo Dio-Faraone in terra dei Hartumei Mitzraim nell’Egitto antico; dalla sofisticata dottrina zoharista delle dieci sefirot emanate alle dottrine cristologiche dell’Uomo-Dio o Figlio di Dio che collega il Dio Padre di sopra agli uomini della terra.

Gli Dèi di mezzo o il Dio-Figlio di mezzo o le Sfirot Emanate di mezzo offuscano e travisano la giusta separazione fra la saggezza dei cieli e la saggezza della terra e falsano la separazione fra i veri segreti dei cieli noti solo ai scelti Giusti Nascosti di ogni generazione e fra le migliaia dei cosiddetti segreti dei falsi testi mistici ed esoterici. I veri segreti dei cieli, peraltro, non possono essere scritti o rivelati nei libri, come spiegatomi più volte dallo Tzadik Haim.

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La Tradizione spiega che lo spostamento dalla Prima Causa, l’Unico Creatore del creato esistente, rappresenta la radice, all’inizio molto fine, dell’idolatria che poi scende e si materializza in forme e dottrine idolatre. La Chiave sta nelle parole del racconto della Torre, "Be-noss'am mi Kedem" (Genesi, 11: 2), tradotto alla lettera "nel loro viaggiare dall’oriente"; nella tradizione antica orale "ed essi viaggiarono dal KADMONO' shel olam" che significa "essi, i saggi e i maghi di Nimrod, nella loro visione teologica di ribellione, si allontanarono dalla Prima Causa, il Creatore di tutto il creato, per aderire ad altre ‘cause’ già esistenti". Tale allontanamento avvenne tramite cambiamenti linguistici (motivo per cui il racconto della Torre inizia con "E in tutta la terra c'era un (unico) linguaggio con le stesse parole (ed espressioni)". Ciò per dimostrare che il peccato della Torre fu all'inizio un peccato linguistico che originò, tuttavia, dalle loro inique intenzioni, che erano quelle di creare una nuova costruzione linguistica la cui vetta raggiungeva i cieli per farsi un nome, oppure per ‘togliere’ il Regno dall’Unico Creatore che sta al di sopra di tutte le cause create sostituendolo con il Regno del Re Nimrod, Dio-Uomo fra i cieli e la terra; in questo modo, avrebbero 'rubato' il nome del Creatore, allontanandosi da esso, per dare vita ad una nuova terminologia teologica intorno a Nimrod, quali portatori del nome di Dio (facciamoci un nome) che vivono in eterno ecc. insomma, piccoli Dèi tramite il Dio-Uomo Nimrod.

La Sacra Tradizione della Torà spiega che la radice dell'allontanamento dal Creatore Infinito iniziò nella Generazione di Enosh; ne fa allusione il verso "Az hu-hal li-krò be-shem Tettragramma" – "allora si iniziò a chiamare nel nome di Dio (Genesi, 14: 26)". La traduzione letterale è questa. Il verbo ‘hu-hal’, tuttavia, contiene due significati: 'iniziare’ e/o ‘profanare’, un termine che cambia completamente il senso potendosi leggere "allora iniziò ad essere profanato l'invocare nel nome di Dio". Il Rambam, di benedetta memoria, chiarisce la spiegazione dalla tradizione orale, con queste parole: "In quella generazione iniziarono ad associare il nome EL agli astri, pur riconoscendo la Sorgente Creatrice nell’Unico Dio, dicendo che di per Sé, il Dio Infinito, Invisibile, Assoluto e Perfetto, nonostante fosse il Creatore del mondo, era al di sopra del creato e troppo lontano e distaccato da esso, per cui delegò (il Suo Dominio) ai Suoi Grandi Governatori, gli astri, affinché governassero e dirigessero gli uomini e la vita in terra; essi riconoscevano il Dio di sopra, il Creatore di tutto, ma cominciarono ad onorare e servire gli astri, associando loro il nome EL, di solito come suffisso. La generazione seguente dimenticò la Causa Prima e divenne oramai servitrice degli astri, i loro Dèi".

Da ciò impariamo che l’idolatria origina da ragionamenti ‘sottili’ che sembrano giustificati all’intelligenza umana ma che si allontanano dalla Causa Prima tramite quattro livelli di discesa, il peccato dei padri, il peccato dei figli, dalla terza fino alla quarta generazione.

E perché la Sacra Torà usa una espressione ‘hu-hal’ che significa ‘iniziare’ (come viene tradotto di solito) mentre significa anche ‘profanare’ ? Ciò è per insegnarci che prima della generazione di Enosh (prima del Diluvio) gli uomini non invocavano e non pregavano Dio. Nello stesso tempo del ‘sottile’ errore di attribuire importanza divina alle stelle, cominciarono anche ad invocare il nome di Dio. Così entrambi i significati sono importanti. Certamente anche questo fatto rafforzava la loro idea che il Dio Infinito ed Unico Creatore fosse troppo lontano dal creato, per cui gli uomini non sentivano la necessità di invocarLo e ritenevano gli astri degni di adorazione.

Anche la concezione cosmologica e metafisica di Aristotele riprende il tema della lontananza dal mondo del Creatore, la Causa Prima.

Sembra altresì che la riforma teologica di Ehnaton, quella di servire Atum e non altre cause inferiori, fu respinta dai Hartumei Mitzraim che stabilirono l’Enneade a Eliopolis, stabilendo 9 Dèi Emanati da Atum ed il decimo, il Faraone, dio in terra. E così nessuno più serviva Atum, considerato troppo distante.

C’è anche la radice dell'allontanamento dalla Causa Prima nel racconto dell’Albero della Conoscenza "e sarete come dèi che conoscono il bene ed il male" (Genesi, 3: 5) – in altre parole: la vasta conoscenza della generazione di Enosh, specialmente a livello di astri, fu all'origine dell’errore. Sebbene Enosh stesso non fosse nell’errore, la Torà attribuisce l’errore alla sua generazione per insegnarci che alla base c'era il SECHEL ENOSHI, l’’intelletto umano’.

Anche il Serpente, tramite il SECHEL ENOSHI, indusse Eva a mangiare il frutto proibito.

Anche il peccato della Torre originava dalla conoscenza della forza del linguaggio nella costruzione del mondo, associata ad altri livelli di conoscenza.

L’uomo cade nel peccato quando pensa che le cose siano come lui le concepisce tramite la Conoscenza (come da noi ricevuto che il linguaggio della genetica e l'enorme conoscenza susseguente diventerà la Trappola della Grande Conoscenza da parte del SECHEL ENOSHI che scatenerà l’ira del Grande e Terribile Giorno del Signore durante la seconde parte di questa Quarta Generazione).

E’ importante ricordare che la fede ricevuta da Abramo, nostro padre e la fede tramandata dal Sinai, non è basata sull’intelletto, che è invece serve per accostarsi ad essa. La creazione ex nihilo non può essere compresa dalla mente umana, bensì recepita da un semplice atto di fede. L’errore della generazione di Enosh fu quello di considerare in termini logici l’operato di Dio, ‘distante’ o ‘distaccato’ o ‘limitato’ entro le categorie mentali da loro concepite. La vera fede, invece, afferma che il Creatore che prescinde ogni realtà, non ha limiti, è infinitamente al di sopra del creato, non è limitato o ‘distaccato’ dal creato che, anzi, Egli riempie e permea; Egli è vicino ad ogni Sua creazione e nella Sua infinita misericordia è vicino ad ogni persona ed ascolta la preghiera di ogni bocca che Lo invoca con cuore sincero.

Perciò la vera Kabalà della Sacra Torà spiega che la BEIT include questo mondo ed il mondo delle anime sebbene ci sia un MASACH MAVDIL (uno schermo divisorio) fra i due mondi, per cui da questo mondo non può esserci una vera comprensione sulla vita dopo la morte, appunto perchè la natura dell'aldilà non può essere concepita e solo dopo la morte del corpo si ha adito alle realtà di quell'esistenza. A maggior ragione lo è la comprensione di Dio, che è totalmente al di sopra di qualsiasi idea o concetto che può avere l’uomo con il suo intelletto.

Ed è perciò che la BEIT di Bereshit distingue fra la saggezza nella creazione dei cieli e la saggeza nella creazione della terra. Ciò per insegnare che i modi di esistenza dei cieli non corrispondono a quelli della terra, appunto per la presenza di un MASACH MAVDIL. Quanto di più e di più li è il Creatore di tutto che è al di sopra di tutto, che non rientra in alcuna categoria di comprensione ed è inconcepibile nella Sua essenza.

E questa fu la Santificazione delle anime sul Sinai che videro la rivelazione e sentirono direttamente da Dio i primi due comandamenti. La Tradizione racconta che ad ogni singola parola le anime uscivano dal corpo, non potendo reggere la rivelazione, per cui Dio Benedetto ordinò loro di ritornare nei corpi. Dopo i primi due comandamenti, però, il popolo chiese a Mosè di recepire lui solo la voce di Dio e Dio stesso accettò la sua richiesta e pronunciò i rimanenti otto comandamenti per bocca di Mosè.

Le anime che ricevettero la Rivelazione furono santificate in un modo particolare per le generazioni a venire ed ecco perchè divenne obbligo per Israele essere un reame di sacerdoti per le altre nazioni. Le diaspore di Israele sono in primis la causa per non aver ottemperato a tale onere.

La Sacra Torà è stata data per molti motivi ma uno dei più importanti ed essenziali è quella di separare il popolo di Israele dall’idolatria "Non avere altri dèi al Mio cospetto - Lo iheyè lechà elohim aherim al panai" (Esodo, 20: 3). Perché ‘elohim aherim’? Si sarebbe potuto dire ‘Devi servire solo Me’. Perché indicare altri dèi, dando persino adito al pensiero che esistano altri dèi che non bisogna servire? A sud di Cartagine, dicono i Saggi, di benedetta memoria, Lo chiamano Dio degli Dei. Atum per gli Egizi era il Dio dei Nove e poi dei Dieci Dèi. La generazione di Enosh Lo chiamava Dio delle Stelle Divine. Lo Zohar, aggiungiamo noi, Lo chiama Einsof emanatosi nelle Dieci Sefirot.

Appena ci si allontana da Dio, l'Unico Creatore, la Causa Prima di tutto il creato, subentra la deificazione di altre potenze, di altri dèi, del Cielo e della Terra, della Natura. In principio, recita il Vangelo, ci fu il Verbo, la forza creatrice del Figlio di Dio con la quale i seguaci diventano Piccoli Dèi Puri, figli divini nati dalle Pietre dell’altro Yochanan. La Torà, invece, insegna ed ammonisce a non diventare Piccoli Dèi in virtù della Conoscenza; non spostate il Fattore Primo associandoLo a divinità o altre entità create, non spostate il Linguaggio Sacro dell’Unico Dio Creatore dei Cieli e della Terra per mezzo di una nuova struttura linguistica che crea Piccoli Dèi che salgono nei Cieli. Mosè, magister noster, ruppe le Tavole, altrimenti parte del popolo idolatra avrebbe deificato loro ed i Dieci Comandamenti. La divinizzazione di qualsiasi entità creata e tassativamente proibita dalla Torà.

Dio decretò perciò che l’umanità non potesse accedere all’Albero della Vita sino a quando non avesse superato le terribili trappole dell’Albero della Conoscenza. Tanti nel corso della storia avrebbero fatto dalla Conoscenza dei Piccoli Dèi. E Dio avvertì: "il Serpente sta in agguato, gettando ogni ragionamento razionalmente plausibile per farvi cadere nelle Trappole, anche più ‘elevate’ e filosoficamente sofisticate, di Piccoli Dèi".

La via verso Dio, però, non si raggiunge col moltiplicarsi della Conoscenza bensì tramite l’umiltà e l’amore per il prossimo. Se mancano, anche tutta la conoscenza del mondo non è voluta e non serve. Se sono presenti, invece, ogni conoscenza aggiunge meraviglie nel formare la mente. La vera conoscenza deve fornire al cuore l’umiltà e la misericordia. La conoscenza falsa conduce all’amor proprio e allontana dal sapere. Se, invece, la conoscenza è falsa ma il cuore è buono ed umile, allora le idee possono essere corrette e riproporzionate perchè i pilastri della via a Dio ci sono. L’Albero della Vita è il cuore giusto.

 

 

Capitolo 5

 

L’inizio della saggezza è il timore di Dio. Sta scritto ‘in YAH (Yod - Hei) Dio è la Rocca dei mondi' (Isaia, 26: 4). Spiegano i Saggi, di benedetta memoria, ‘in YAH’ (YOD - HEI) nell'Altro Mondo ed in Questo Mondo Dio è il Creatore e la Rocca di tutti i mondi.

Nella Genesi (2:4) ‘Behibaram’ - ‘nel loro essere creati’ (i cieli e la terra) - dice la Tradizione ‘Be-HEI-Baram’ - (essendo anche i cieli e la terra di questo mondo) Egli li creò con la HEI.

La BEIT di Be-Reshit compie due azioni necessarie nella Creazione, l’unità fra i cieli e la terra e la separazione (MASACH HA-MAVDIL) fra i cieli e la terra.

Se l’unità fra i cieli viene concepita senza la separazione ciò diventerebbe una ALEF che alla fine distruggerebbe il mondo.

La Torà è nel Segno della YOD NASCOSTA mentre essa è nel segno della HEI al livello rivelato.

Sta scritto "KVOD HA-SHEM HESTER DAVAR" (Salmi, 25: 14) - l’Onore di Dio è di nascondere le cose. Il mondo stesso, in essenza, è tutto un segreto ed anche tutto ciò che è rivelato è retto da segreti nascosti. I segreti del mondo non vengono rivelati appunto perchè l’onore di Dio è di nascondere le cose. Per questo motivo i Giusti Nascosti giurano di non rivelare i segreti del mondo. E sta scritto ‘SOD HA-SHEM LI-REAV’ - ‘il segreto di Dio è per coloro che Lo temono’, cioè coloro che non rivelano i segreti di Dio. Iddio sa chi rivelea i segreti ed Egli sa chi li tace.

I libri mistici ed esoterici che pretendono di rivelare segreti si contraddicono in sostanza, perché se sono segreti come possono essere rivelati al pubblico? In realtà, creano idee false e dannose, nella mente, nel cuore e in generale. In verità, i segreti di Dio sono prerogativa di coloro che non li rivelano. Perciò gli autori di tutti i testi kabalistici seguono una falsa fede. Se si sostituisce la Saggezza con la Conoscenza o la Comprensione, non facendo reggere il tutto sul timore di Dio, ecco che tale Conoscenza e tale Comprensione saranno detestate dall'Alto, per cui tutte le loro conclusioni saranno errate, fuorvianti, false e dannose, l'opposto di ciò che dovrebbe risultare dalla vera Saggezza. Tali testi ingannano terribilmente, fanno uscire dalla realtà e creano linguaggi falsi. Siccome, però, trattano la conoscenza o la comprensione, fanno abboccare i fedeli con le loro esche. I segreti falsi riuniscono i cieli e la terra con unioni false e illecite, favorendo l'IMMODESTIA; princìpi maschili e princìpi femminili che danno vita ad amplessi nei cieli e in terra e fra i cieli e la terra, dèi e dee, che propagano false divinità e fecondano tutto con seme divino. E chi riceve tali falsi segreti, invece di sgonfiarsi si gonfia, sino a credersi un piccolo dio dotato di conoscenza e comprensione. E l’Albero è squisito da assaggiare e bello da vedere ed apre la mente a meravigliose visioni false. E l'allontanamento dalla Causa Prima avviene a discapito di altre entità divinizzate più vicine che stimolano energia ed entusiasmo, anche nella fede e nelle preghiere. E la nuova terminologia, per adattare i nuovi concetti, convince sempre di più a credere in quella nuova costruzione. E la moltitudine mista, simbolo della grande conoscenza egizia degli astri e della magia e delle qualità e del servizio complesso e preciso ai potenti dèi d’Egitto, fa cadere nei piaceri mistici dell’idolatria.

La Torà che è la Saggezza preceduta dal Timore di Dio copre i segreti che contiene, svelandoli solo a coloro che temono l'Eterno. La Torà è tutta fede, dalla Creazione ex nihilo alla Prima Redenzione tramite lo scelto Mosè, l’uomo più umile sulla faccia della terra. La Torà è tutta fede nella potenza e nella potenzialità dei miracoli di Dio, che sono al di sopra della natura del mondo. Egli soltanto è il Creatore ed Egli è libero di creare ciò che vuole quando vuole, come Egli è libero di nasconderSi apertamente mentre Egli fa miracoli sempre entro i confini della natura. La Torà è tutta nella separazione di Israele dall’idolatria e dalle false mitologie politeistiche delle nazioni. I racconti della Torà sono la saggezza che Mosè ricevette da Dio e trasferì per iscritto.

Perciò non ci si deve allontanare dal senso semplice dei versi, dei racconti e delle leggi o dalla vera tradizione orale quando il senso semplice non sembra rispecchiare la realtà dei fatti. Per questo i Saggi nel Talmud avvertirono che il senso semplice del verso deve rimanere tale e non deve essere confutato anche nell’estensione a livello allegorico o alle allusioni o ai segreti. Esistono 70 modi e livelli per interpretare la Torà ma nessuno di essi deve spostare il significato semplice. La Torà rivela uno e nasconde nove ma se si esce dal significato semplice, non è più Torà e scompaiono anche i nove livelli nascosti.

Questo è un grande principio da capire. Il racconto della Creazione rivela uno e nasconde nove. Ma siccome l’Atto della Creazione ex-nihilo è oltre la comprensione umana, il suo racconto rivela un milionesimo e nasconde nove milioni. La Saggezza Divina del racconto, in questa forma, però, come ricevuta da Mosè sul Sinai, propone al credente la fede in ciò che è assolutamente oltre l’intelligenza umana. Tale fede mantiene la BEIT di Be-Reishit e plasma la formazione mentale con foglie di fico, nell’umiltà della nostra piccolezza e della nostra dipendenza sulla Sua misericordia.

La vera saggezza ci fa conoscere maggiormente la nostra piccolezza mentre non ci nasconde la grandezza del Creatore anche in tutto ciò che creò e perciò anche in noi, nel nostro corpo meraviglioso. Ed è saggezza studiare il corpo e tutti i suoi elementi per conoscere ancor più le meraviglie di Dio nella Sua creazione del corpo. La testimonianza della Torà è vera e tutti gli avvenimenti nei Cinque Libri di Mosè sono testimonianze vere. Adamo ed Eva sono veramente i nostri primi genitori ed essi sono sepolti nella Mearat ha-Machpelà, insieme ad Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e Lea. Il Maestro Haim lo conferma e lo sa (quest’ultima frase rivela uno e nasconde nove). La Redenzione dall’Egitto tramite Mosè è la vera testimonianza di cosa avvenne. E senza i meriti dei tre Patriarchi, meriti reali di fatti reali, non ci sarebbe stata la Rivelazione sul Sinai. La logica della Sacra Torà viene appresa per merito della Fede, e ciò è assolutamente superiore alla logica umana, come la creazione ex-nihilo.

La logica greca era il prodotto dell’intelletto umano ma mancava della Sacra Torà per elevare il pensiero a Dio. La logica è amata da Dio solo quando riconosce i propri limiti; a Gerusalemme la logica serve per capire meglio ciò che è vero e proviene da Dio e scartare il falso e tutto ciò che non è voluto da Dio. La logica del Sacro, però, è più consequenziale; se la logica mantiene il Sacro ed il Sacro è mantenuto nella forma e nella sostanza, c’è la benedizione da Dio. Se, invece, la logica non mantiene il Sacro e non c’è la sostanza, si incorre, purtroppo, nella maledizione. Ecco perchè la Torà è benedizione per chi la custodisce e maledizione per chi abbandona i suoi comandamenti e precetti.

Previde già Dio Benedetto, e Mosè lo vide in profezia, che il popolo eletto non avrebbe retto, sarebbe caduto nel peccato e mandato in esilio, sarebbe poi tornato e avrebbe costruito il secondo Tempio ma nuovamente sarebbe incorso nel peccato, avrebbe perso il Tempio e sarebbe stato esiliato a lungo fra i popoli. La logica greca non è sacra e non richiede conseguenze al di fuori della propria logica e perciò non è passibile di pena e può rimanere nella sua forma. Se, però, il greco, discendente da Yafet, vuole conoscere la vera fede e pregare il vero Dio, allora deve dimorare nelle Tende di Shem, dove regna l’umiltà di considerarsi polvere davanti a Dio, essendo una creatura che dipende in tutto e per tutto dalla volontà dell'Onnipotente.

Gesù non era di Atene, era della Torà; grazie alla missione da lui intrapresa, milioni di cristiani hanno meritato di conoscere i Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, di credere in Dio e nella Rivelazione sul Sinai, di apprezzare la carità, la giustizia e le azioni compiute dal cuore buono. Yeshua insegnò l’umiltà, non la conoscenza, e rivelò cose del Regno dei Cieli, insegnando capitoli dalla saggezza insita e richiesta dalla Torà ma non praticata e quindi non più capita. Non nacque da una vergine e morì a soli 33 anni. E compì il Segno Iniziale della Resurrezione perchè tale Segno era necessario per stabilire il Cristianesimo.

Anche Maometto nella sua missione ripristinò il merito della fede monoteista di Ismaele figlio di Abramo per gli arabi e altri popoli non semiti. La fede alla base del Corano è la stessa fede monoteista della Torà e riconosce i tre Patriarchi, la Rivelazione sul Sinai tramite Mosè e i Dieci Comandamenti. Attraverso l’Islam miliardi di musulmani hanno grandi meriti nella fede del Dio Unico. Perciò non è vero che le religioni sono destinate a scomparire. La religione ebraica rimarrà e l’Islam rimarrà. Le chiese cristiane, invece, crolleranno ed il cattolicesimo tradizionale scomparirà. Yeshua, però, rimane per sempre come ‘secondo uomo della Redenzione’ e gli ex-cristiani, detti ‘figli di Malchitzedek, entreranno a far parte dell’Altare di Malchitzedek nella Casa di Preghiera Finale della Redenzione per merito del Maestro Haim.

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Esistono due generi di benedizione ricevuta da Abramo, una per la discendenza, eredi della Tradizione Santificata ed una per essere una benedizione per tutte le famiglie della terra. Abramo è anche padre di una moltitudine di nazioni. Ed abbiamo ricevuto nel Segno delle Stelle, il Libro delle Stelle di Abramo, nostro padre, in cui sono scritti tutti i nomi di tutte le nazioni. Ed anche in quel Segno, c’è la Stella di Cristo che è la Stella di Malchitzedek, Sacerdote a Dio Altissimo. Ciò viene dopo il Segno del Maestro Haim dalla Quarta Stella Spostata e la Stella di Abramo. Dal Segno, quindi, si vede il ciclo conclusivo redenzionale in cui esiste il giusto equilibrio, nella Valle dell’Equilibrio, fra la Stella di Abramo e la Stella di Malchitzedek.

Ciò significa: 4000 anni fa, ci rivela la Torà, le due stelle, di Abramo e di Malchitzedek, erano nella posizione esatta della Redenzione. Ciò che mancava era tutta la lunga storia della redenzione, fino a quando, dopo un ciclo di 4000 anni, le due stelle sarebbero tornate nella posizione redenzionale, questa volta con tutta la storia compiuta dietro di sé. Ecco che il Maestro Haim collega prima la Stella di Abramo, e con essa 4000 anni del passato con la Stella Spostata di questa Quarta Generazine, e poi ricollega la Stella di Cristo che è sempre la Stella di Malchitzedek, con il resto, perciò, alla Quarta Stella, quindi con la Stella di Abramo. Questo rapporto rappresenta l'unificazione fra i Segni per il popolo di Israele ed i Segni Universali per tutti i popoli motivo per il quale esso è la quintessenza della Redenzione stessa.

Ed il verso dice ‘In quei giorni, verserò sui popoli un liguaggio chiaro affinchè tutti invochino il Mio nome (Tetragramma), per servirLo unitamente’ (Sofonia, 3: 9). Noi abbiamo ricevuto il linguaggio chiaro dei Segni Completi che è rivolto a tutti i popoli e al popolo di Israele. I Segni Completi contengono i Segni per Israele ed i Segni per tutte le Nazioni, i Segni Universali detti i Segni del Messia figlio di Giuseppe ed i Segni Particolari del Messia figlio di Davide, i Segni di Abramo ed i Segni di Malchitzedek.

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 DIARIO: Giuseppe sognò (12.04.2002) di vedere lo Tzadik Haim. Anche Peretz era vicino al Maestro. Il Maestro Haim disse a Giuseppe che 10 anni prima (prob. prima della dipartita) aveva insegnato (a Milano) a 20 Giusti Nascosti.

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 28 aprile 2002; 16 Iyar 5762; Battaglia del Pesce, 3955.

L’inizio della saggezza della Redenzione Finale è il timore della Quarta Generazione. L’inizio della Redenzione Finale è anche l’inizio della Quarta Generazione. Tutti i mali dai peccati della Conoscenza, dell'Allontanamento da o di Dio, delle Torri Linguistiche e da Dèi Emanati vengono giudicati e distrutti in questa generazione. E così tutte le ingiustizie e tutti i peccati contro la natura vengano estirpati dal mondo durante questa Quarta Generazione. E così coloro che peccano per/con i soldi verranno estirpati. C’è un Giorno della Storia, a distanza di 4000 anni da Abramo, che arriva nella seconda parte di questa Quarta Generazione Finale. Esso è un periodo di anni ma nella profezia si chiama 'il grande e terribile giorno del Signore'. L'enfasi sul termine 'giorno' va riferito ad un unico avvenimento storico. Ciò significa che quel giorno non è simile al passato e sarà un Giorno del Signore di Terribile Giudizio. Il fatto che tale periodo sia nella seconda parte della Quarta Generazione è perchè si deve attuare il verso "Ecco Io mando il Profeta Elia prima del giorno grande e terribile' (Malachia, 3: 23). Il Profeta arriva prima del Giorno del Signore per avvertire il mondo su ciò che sta per arrivare. Ciò è ovviamente un lavoro di molti anni. Il Segno ‘E’ Arrivato il Tempo’ (come spiegato più volte) è il Segno del Profeta Elia, di benedetta menzione, che apre la Quarta Generazione Profetizzata. Da allora scendono sogni profetici della Quarta Generazione sul Giorno del Signore Grande e Terribile.

La fede in Dio è ciò che salva nella Quarta Generazione. La fede promessa per le generazioni della Redenzione Finale, dopo la Quarta Generazione Finale è la fede rivelata ad Abramo, nostro padre, ed è la Fede della Sacra Torà e la fede nell’Unico Creatore che creò il mondo ex nihilo è parte integrale della vera fede amata da Dio. Ad Abramo fu promesso che sarebbe diventato il padre di una moltitudine di nazioni che alla fine sarebbe tornata alla vera fede di Abramo. E non viceversa! Per compierlo storicamente, Dio Benedetto disegnò la Rivelazione sul Sinai per focalizzare il punto storico in cui venne rivelata la Vera Tradizione da Dio, grazie alla tradizione della Fede ricevuta da Abramo, nostro padre.

Ecco un esempio per contemplare la serietà della fede della vera tradizione e di quanto ciò incida sul giudizio di questa Generazione. Giuseppe ricevette in sogno che io, in abiti femminili, facevo una dichiarazione, filmata, in cui annunciavo la Quarta Generazione. C’era poi un tavolo ed un libro sul tavolo sul quale chi era d’accordo con la vera tradizione iscriveva il proprio nome.

Esso è un Segno che completa una profezia sui salvati i cui nomi si iscrivono in un libro. Qui si tratta del Libro della Fede nella vera Tradizione della Torà. Esso esclude ogni dottrina teologica che devia dal Secondo Comandamento e dalla vera Kabalà della Vera Tradizione di Israele chiamata la Beit di Bereshit. Chiunque crede in altre teologie, come la teologia emanatistica dello Zohar, o la dottrine dei piccoli dèi, o le dottrine che negano la creazione ex nihilo, o la dottrina del Figlio di Dio Deificato creata dal Verbo di Giovanni ecc. ecc. non hanno il diritto di essere iscritti nel Libro di Salvezza chiamato il Libro della Beit di Bereshit.

E’ perciò importante che chi abbraccia la fede ebraica o la fede musulmana o la fede cristiana (dopo la Correzione) mantenga forte la fede monoteista nell’Unico Creatore dell’universo ex-nihilo. E chi è uscito dal cristianesimo e ha perso la strada anche della Vera Tradizione, ecco che con le meravigliose notizie dello scelto Goel e dei Segni Completi della Terza Redenzione Finale, può fare ritorno alla vera tradizione della fede di Abramo. Costui, comunque, deve ricordare che chi proviene dal mondo cristiano (cattolico o protestante o evangelico od ortodosso che sia), non ha mai ricevuto la vera Tradizione Santificata di Israele. ‘Tradizione Santificata’ significa che in mezzo c’è la Tramandazione. La Tramandazione della Tradizione Santificata richiede un maestro della Tradizione che la tramanda. Tutte le persone, quindi, che credono di conoscere la Tradizione Santificata di Israele tramite libri di religione o di storia, si ingannano. Ci vuole la voce del Maestro che tramanda. Un cristiano da qualsiasi parte del mondo, per acquisire la Tradizione Santificata di Israele deve studiarla con un ebreo della tradizione che l’ha già ricevuta. Anche tutti i libri del mondo non possono sostituire tale Tramandazione.

Ci vuole, comunque, la medicina redenzionale per risolvere il dilemma. Dio Benedetto ha scelto il Maestro Haim, che chiarisce le questioni essenziali della vera Tradizione del passato ed manda la nuova vera Tradizione della Terza Redenzione Finale. Egli è il Maestro della Tramandazione anche per tutti i popoli. Questa è la grande novità storica della Redenzione Finale, la grande nuova felicità storica che compie ‘Allora verserò sui popoli un linguaggio puro affinché tutti invochino il nome di Dio, per servirLo unitamente'. Amen.

 

Capitolo 6

 

-- "NON si può raggiungere Dio nello spazio o nel tempo" - da notare l'analogia con il peccato idolatra degli uomini della Generazione di Enosh, che sostenevano che Dio era al di là del tempo-spazio ed invisibile, per cui aveva delegato il dominio agli astri da Lui creati, per cui aggiunsero il suffisso EL ad ogni astro e da allora si cominciò ad invocare in preghiera le stelle dicendo che in questo modo si assecondava la volontà del Dio Superiore ed Irraggiungibile. Ecco una importante radice dell'idolatria, il relegare Dio Infinito ed Irraggiugibile per sostituirLo con le Sue emanazioni che sono più vicine all’uomo.

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Ovviamente la traduzione, l’interpretazione e la spiegazione del Corano e della Bibbia, come quella di tutti gli scritti detti “sacri” delle varie religioni, andrebbero riviste alla luce di approfonditi studi di semantica; la loro rivisitazione le porterebbe a rivedere i loro rapporti con se stesse e con le altre religioni, con il beneficio che l’odio da loro diffuso verso chi non è loro seguace scomparirebbe e si ritornerebbe ad una sola identità di vedute e quindi ad una sola “religione” meglio definita come filosofia della vita.

- - "Ciò arriva tramite una nuova semantica che può favorire la soluzione delle differenze". Ciò che risolve le differenze è la Terza Redenzione Finale. Nel sogno di Solly Kamkhaji, il Maestro Haim abbracciava tutta la gente della terra e con enorme amore esclamava “Siamo tutti della stessa carne”. Poi ci vogliono le Chiavi della Riconciliazione dei Cuori che abbiamo ricevuto nei Segni Completi; tuttavia, nonostante le vere Chiavi storiche non vengono capite in futuro, alla fine della Quarta Generazione (dal 2042 in poi - dopo il Giorno del Signore Grande e Terribile).

Dal Maestro Haim abbiamo ricevuto la frase “il Patto Finale non è una nuova religione bensì una nuova via della vita e di tutto ciò che concerne la vita”. Le Chiavi della Riconciliazione, comunque, si realizzano nella nuova Casa di Preghiera della Redenzione Finale. Qui c’è l’Altare per chi aderisce alla pura fede di Abramo.

Non è assolutamente una nuova filosofia che inonda l’umanità con un nuovo spirito. Ma la nuova via della vita della Terza Redenzione Finale è radicata nella vera Tradizione Antica oltre ad essere Nuova e per questo tocca le radici di ebrei, musulmani e cristiani e li innalza ad una nuova comprensione, ognuno al suo livello. Qualsiasi nuovo concetto che non verifica e rettifica la Tradizione della Sacra Torà non innalzerà l’umanità; ci vuole il contesto della Terza Redenzione Finale che proviene da Dio ed è voluto da Lui e completa storicamente il Suo nome EHEYE ASHER EHEYE Benedetto Egli sia.

E’ scritto ‘E tutti Mi conosceranno dal più grande al più piccolo’ (Geremia, 31: 33) - ciò inizierà dopo che le radici del male saranno estirpate durante la Quarta Generazione. Il mondo sarà purificato a tutti i livelli. Le persone sentiranno la presenza di Dio e comincerà la salita dell’umanità nelle Virtù amate da Dio, chiamate nei Segni Finali le Scale di Marmo Bianco del Regno dei Cieli (ved. secondo Grande Segno).

Nel Patto Finale, tramite la Correzione del Cristianesimo, viene eliminata la terminologia della Croce. Rimane solo una simbologia di Yeshua APPESO per 2000 anni nel contesto della RESH del nome ASHER, appesa per 2000 anni senza poter collegarsi al nome finale EHEYE.

Il Verbo di Giovanni viene cancellato tramite la Correzione. Esso rappresenta una teologia errata ed una radice profonda nel peccato idolatra dei Piccoli Dèi. La falsa dottrina di Giovanni ‘All’inizio c’era la Parola’ (Giov. 1: 1) crea una teologia sbagliata (ved. Giovanni Corretto). All’inizio Dio creò i cieli e la terra dicendo “all’inizio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi, 1: 1) ecc. come dicono i Saggi di Israele ‘anche l’atto della creazione è un fiat, il primo, di Dio. Invece il Verbo di Giovanni si materializza tramite il peccato idolatra del Figlio di Dio. Il Verbo rappresenta anche la radice delle dottrine emanatistiche, proibite severamente dalla vera Tradizione del Secondo Comandamento.

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Io sono esperto degli spiriti-teologici ingannevoli e conosco le trappole. Anch'io ero caduto nella fede del sistema metafisico di Habad, altamente intellettualizzato nei loro testi. Con incredibile fatica e pazienza il Maestro Haim mi redense dalle loro grinfie. Quando tu credi di aver visto una grande luce non è facile se ti si dice che quella luce è falsa. Lo Tzadik Haim mi introdusse nello studio delle ‘false luci’; ce ne sono tante e più si sale nei livelli della conoscenza più sono insidiose le trappole. Più la persona crede di vedere più diventa difficile uscirne e così quello spirito ingannatore gli fa vedere luci abbaglianti. Nessuno ha ricevuto questo studio come io lo ho ricevuto dal Maestro Haim. Ci sono tante false luci, luci potenti al momento, ma che non durano nel tempo.

L'origine delle false luci si trova nelle dottrine teologiche errate: la falsa dottrina contiene un principio falso, spesso ad un livello sottile e filosoficamente sofisticato. Ad esempio, nella generazione di Enosh, presero a credere, dopo anni di studio e riflessione, che il Dio Invisibile ed Infinito fosse troppo distante dal creato ecc. – per cui divenne logico materializzare Dio con le sue emanazioni, gli astri, che erano visibili e consistenti (la cosmologia-metafisica di Aristotele propone la stessa tesi, praticamente). In verità, è solo la vera teologia della Torà che corregge l’errore: il Creatore creò il mondo ed Egli dialoga con il creato, ogni parte secondo ciò che può ricevere. Ciò significa che Dio Stesso, l’Infinito ed Onnipotente Creatore parla anche con l’uomo se Egli lo desidera e così Egli protegge chi crede nella Sua Protezione. Non c’è quindi alto o basso davanti al Creatore per dover ‘relegarLo’ al Regno Superiore senza aver a che fare con gli esseri inferiori.

Ci vuole la vera Kabalà della Torà chiamata la Beit di Be-Reshit: due generi di saggezza nella creazione, la saggezza della creazione dei cieli e la saggezza della creazione della terra; perciò c’è un MASACH MAVDIL, uno schermo separatore fra i cieli e la terra, mentre la loro unità e cooperazione viene dal Creatore. Anche l’uomo quando procede secondo le vie amate da Dio partecipa all'unificazione dei cieli e della terra. Ma anche quando, nei tempi redenzionali, ci saranno fasi di unificazione e collaborazione, rimane sempre la parete divisoria fra i due perché i due generi di saggezza devono rimanere separati e distinti per molti motivi.

Dicono i Saggi, di benedetta memoria, che in origine, Dio pensò di dare la Torà tramite la Alef ma vide che il mondo sarebbe caduta nella maledizione. Perciò diede la Torà che inizia con la Beit affinché il mondo potesse ricevere la benedizione, Berachà, che inizia con la Beit.

La Alef rappresenterebbe una fede unitaria fra il cielo e la terra che non tiene conto della separazione; si tratta delle dottrine di fede che uniscono Dio e la natura in un'eterna Alef. Si può sbagliare, pensando alla meravigliosa prospettiva dell’immensa elevazione quando i cieli di sopra e la terra saranno in perfetta unione ed armonia insieme agli uomini. Con la Alef, senza la parete divisoria, gli uomini verrebbero a considerarsi Piccoli Dèi e ciò causerebbe la maledizione sull’umanità. Perciò Dio creò il mondo nella Beit, mettendo i firmamenti fra la terra ed i cieli per separare le due categorie per sempre, cosicché l’uomo rimanesse nella sua umiltà e ricordasse da dove proviene e dove andrà e davanti a Chi dovrà stare in Giudizio per ciò che operò nel mondo. Tutta la storia viene per insegnare agli uomini a rimanere umili e a non credersi qualcosa di superiore. Diceva lo Tzadik Haim “Tutta la storia viene per insegnare due cose, apprezzare quello che Dio ha dato e dà e imparare ad essere umili”.

Il Grande Maimonide afferma che la via del mezzo è ideale; cosa dovrebbe fare uno che è stato ad un estremo ed ora vuole raggiungere il punto di mezzo? Prima deve spostarsi all’estremo opposto e poi, piano piano, andare verso il punto di mezzo che è completo.

La Terza Redenzione Finale rappresenta la via di mezzo completa in tutte ciò che riguarda la redenzione e la vita. La via del mezzo è un evento storico, viene data ed insegnata, cioè, dal Maestro Haim nei Segni Completi della Terza Redenzione Finale.

Rallegrati figlia di Sion, gioisci, figlia di Gerusalemme, ecco il Goel Finale è arrivato, un Giusto e Salvato in Dio, in groppa ad un Asino ed un Asino Selvatico figlio di Asinelle che insegna la vera via di mezzo completa.

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L’amore per l'Eterno è un comandamento. L’amore per il prossimo è un altro comandamento. Ma ciò che conferma la giusta e vera fede è il modo con cui ci si comporta con il prossimo. Come dichiarato con elegante semplicità, nel sogno di una ragazza da Genzano di Lucania, per bocca di un bambino di 5 anni che aveva appena studiato con Peretz e Paolo, su cosa fosse la fede: ‘La fede è dentro a ciascuno di noi e si manifesta nel giusto comportamento con gli altri’.

In altre parole significa che si ama Dio solamente attraverso gli altri ed attraverso la Manifestazione, la Natura; se non si è nei giusti rapporti con se stessi, con gli altri o con la Natura, NON si può dire di “amare Dio”.

Bellissime frasi che stanno ad indicare i traguardi da raggiungere per mezzo della ricerca dell’ordine nei giusti rapporti fra noi ed il Creato; questi scopi devono essere la nostra mèta da raggiungere !

La vera fede monoteista, però, non tollera altre dottrine devianti così come non tollera qualsiasi culto ad idoli ed altri dèi, come sta scritto "poichè Io sono il Signore, Tuo Dio, Dio Geloso (EL KANA) che punisce il peccato dei padri" (Esodo, 20: 4). In una cosa sola Dio è Geloso, nella pura fede monoteista in Lui, l’Unico Creatore dell’universo. E perciò dobbiamo avere paura di pronunciare il Suo nome invano, perché Egli non perdonerà chi pronuncia il Suo nome invano. Chi non trema davanti a tali parole non conosce ancora il vero timore di Dio!

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Ci vuole un'unica fonte della vera Tradizione che spiega al mondo la verità. Perché Dio Benedetto sceglie il Terzo Redentore Finale che manda i Segni Completi. Ebrei, Musulmani, Cristiani, Indiani Moicani ecc. pregano insieme allo stesso Dio Unico. In quel tempo tutto il sentimento religioso si innalzerà ad alti livelli di tolleranza ed amore per il prossimo. Sebbene, secondo i Segni fino ad ora, il Terzo Tempio potrà essere in programma di costruzione qualche anno prima del 2048, si devono capire due cose importanti: 1) già questo rappresenta un incredibile cambiamento di mentalità per il mondo; ciò perché tutti saranno d’accordo e capiranno le implicazioni storiche di un Terzo Tempio che non sarà più distrutto. Dopo i terribili avvenimenti della seconda parte della Quarta Generazione (dal 2024-26 al 2042) che cambieranno la storia per tutte le generazioni future, la gente del mondo, in genere, sarà molto cambiata. 2) la costruzione del Tempio, tuttavia, rappresenta solo l’inizio della diffusion della Redenzione. Le generazioni della redenzione sono in termini di 400-500 anni. Ci saranno molti lavori redenzionali da compiere dopo la Costruzione del Terzo Tempio.

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 - "il Vero Dio è la Coscienza" - crea una falsa teologia. In verità, Dio non è Spirito, Dio non è Luce, Dio non è Coscienza. Dio, il Creatore è infinitamente al di sopra di ciò che può essere Spirito o ciò che può essere Luce o ciò che può essere Coscienza. Egli è il Creatore dello Spirito, della Luce e della Coscienza.

Perciò la Sacra Torà ci avverte a non creare una ‘falsa-torre-linguistica-teologica’ perché alla fine scende il giudizio di Dio e la distrugge disperdendo i mattoni-linguistici sulla terra. Il Serpente dell’Albero, la Generazione di Enosh, la Torre di Babele ed il Vitello d’Oro rivelano le Chiavi di Contrasto fra la vera fede e la vera Tradizione e fra tutte le false dottrine teologiche uscite nella storia, fino al Giorno del Signore Grande e Terribile di questa Quarta Generazione Finale.

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La creazione ex nihilo non è una concezione confutabile, ma è un atto di fede, che prescinde il ragionamento umano; per cui è degna di essere la fede del Patto di Abramo, la fede del Patto della Torà, BeReshit barà. Se la fede arrivasse solo dal ragionamento umano, non sarebbe degna di elevazione. Prima viene la fede e poi la saggezza poiché 'l’inizio della Saggezza è il timore di Dio' (Salmi, 111: 10). Ci vuole un vero atto di fede per meritarla. Per chi ha ricevuto la Tradizione, la fede nel Creatore è già nel sangue e nel cuore. Per chi non l'ha ricevuta invece e crede in altre dottrine, il farla propria rappresenta ‘un salto nella fede’ perché credere nella creazione ex nihilo è un atto di umiltà intellettuale davanti alla vera Tradizione rivelata.

Il Creatore è Uno, Assoluto, non un'unità numerica che può essere seguita da un due o un tre. Non è un Uno comprensibile all’intelletto umano perché non è di una dimensione che possiamo immaginare. Si tratta di una verità al di sopra della nostra capacità razionale e solo con lo spirito della fede se ne può percepire l'essenza. La fede nella creazione ex nihilo rappresenta una grossa protezione contro l’elevazione ingiustificata dell’intelletto. Essa mantiene nella persona la coscienza di essere limitata nella comprensione. Il Maestro Haim era solito insegnare: l’errore dell’umanità consiste nel fatto che l’uomo dimentica che tutto ciò che sa e tutto ciò che capisce è niente se paragonato a ciò che è al di fuori e al di sopra della natura di questo mondo.

 

 

Capitolo 7

 

- DIARIO: 25 aprile 2002; 12 Iyar 5762; 2 Battaglia del Pesce 3955; Beer Sheva: Sto leggendo il libro di David Berger - "The Rebbe, The Messia and the Scandal of Orthodox Indifference". Il Maestro Haim fece il Herem contro Habad nel 1966, prima che io arrivassi a Milano.

Ecco qualche frase che traduco di cose scritte da un rabbino Habad in Israele, forse due anni fa: "non importa se il polso fisico è attivo o no, e se riconosciamo vari fenomeni connessi con la nostra vita fisica; l’esistenza fisica del Rebbe non operò mai in una maniera per noi famigliare, e quella vera vita fisica continua con esattamente la stessa forza di prima".

E ancora: "come spiegato in molte occasioni ... il Rebbe è ‘il padrone della casa’ in tutto ciò che concerne lui ed in tutto ciò che succede nel mondo. Senza il suo accordo nessun avvenimento può aver luogo, e se è la sua volontà, egli può far succedere qualsiasi cosa, e chi potrebbe dirgli cosa fare? ne consegue che se egli vuole, può causare ai nostri sensi fisici di agire in un modo per noi famigliare, mentre il suo non fare così è solo il risultato del fatto che egli non vuole così ... In lui il Santo Benedetto risiede (si investe) con tutta la Sua forza, come lo è Lui (per motivo della totale abnegazione di se stesso a Dio, così che diventi la Sua essenza intera) ... così essere ‘fisso’ con Moshe Rabbenu significa essere ‘fisso’ con il Rebbe e ciò significa essere fisso nella assoluta verità delle loro affermazioni, e ciò include le cose dette del Rebbe. Ad esempio, che il Rebbe è ‘l’Essenza ed Essere (di Dio) vestito in un corpo, che il Rebbe è di natura ‘onnisciente’ e ‘onnipotente’, che ogni benedizione materiale e spirituale proviene e scorre dal Rebbe ... Il Rebbe, infatti, domina la natura ... egli redime ... una sinfonia di dettagli armonizzati senza numero di provvidenza divina particolare e ... ha, in effetti, il passato, il presente ed il futuro nella sua tasca" - - -

 

Ecco la crosta del Cristo Deificato rivelatosi in Habad!!!

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L’autore David Berger è angosciato ed incredulo per l’indifferenza dell'ebraismo ortodosso. Ciò che non sa è che l'ebraismo ortodosso, che crede nella santità del Libro dello Zohar, è complice inconsapevole dell’idolatria che contiene. Perciò esso non ha la forza per scomunicare Habad (spero, comunque, che la trovi); la radice di questo male è la dottrina di Emanazione dello Zohar.

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Più volte il Maestro Haim raccontava quell’avvenimento occorso a Milano e ne sottolineava la sua importanza; il Capo dei Giusti Nascosti che scomunicò il cibo di un Brit Milà e scomunicò Habad e tutto il loro culto al Rebbe rappresentava una scomunica dal Tribunale di Sopra.

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Ma tutti i livelli del male e del falso devono uscire al livello del mondo per essere denunciati e annullati. Penso che le parole del Hassid Lubavitch, qui sopra riportate, siano sufficienti per la scomunica di Habad da parte delle istituzioni religiose ortodosse. Affermazioni più scandalosamente idolatre non esistono. Qualche buon ebreo, leggendole, vorrà capire il perché di questa pazzia idolatra in seno al Giudaismo. Va bene che sono matti, fuori di testa, ciechi e sordi; ogni forma di idolatria contorce le facoltà mentali. Ma si tratta della deificazione di un uomo definita chiaramente per quello che è, senza mezzi termini!

Siamo, però, in un tempo in cui molte persone non si soddisfanno solo con la manifestazione palese del male, vogliono capire la causa. Se fosse un altro popolo con tradizioni idolatre, non ci sarebbe bisogno di cercare le cause, ma qui si tratta di ebrei religiosi! Non si diventa idolatri da un minuto all’altro. Se l’idolatria è una catena di quattro generazioni, qual è la catena ereditata da Habad? Stiamo vedendo la forma finalizzata del peccato idolatra ed il falso messianismo di Habad ma volendo giudicarlo solo per la manifestazione senza indagare le cause non si soddisfa la mente né lo spirito. Qual è l'origine? Saranno pure matti ma non sono stupidi. Non hanno adattato un’altra teologia orientale al Rebbe né hanno ristudiato il Cristianesimo decidendo di adattare la divinizzazione del Cristo al Rebbe! Credono di essere dentro i confini della fede che hanno ricevuto. Qualcosa non quadra.

Ovviamente quel qualcosa che non quadra sta sì all’interno dell'ebraismo. Habad non usa altre fonti se non quelle sancite dal Giudaismo Ufficiale ed anche tutti i testi di Hassidut non usano altre fonti, filosofiche, scientifiche o religiose, per arrivare alle sue conclusioni. Chi vuole risalire alle radici di questo terribile peccato idolatra di Habad deve cercare nelle fonti del Giudaismo che contengono le radici del peccato idolatra. Non nel Talmud devono cercare, né nei Poskim né nella Mishna Torà né nel Shulhan Aruch né nella Halacha; é ovvio che bisogna cercare le fonti nel misticismo hassidico che si basa sul misticismo kabbalistico di Tzfat che, a sua volta, origina dal sistema kabalistico dello Zohar, con i suoi Partzufim Emanati e le Dieci Sefirot o toute courte la dottrina dell’Emanazione. Queste sono le vere fonti di Habad.

Il Padre del peccato idolatra è lo Zohar; i figli del peccato sono i kabalisti di Tzfat; la terza generazione del peccato sono i movimenti hassidici e la Quarta Generazione Odiata si è manifestata con Habad. Da vent’anni spieghiamo la catena idolatra del Dio Emanato dallo Zohar sino al Rebbe Deificato da Habad. Ed anche nei primi anni dicevamo che il male andrà rafforzandosi con la morte di Schneerson. E così è stato! Ma questo libro di David Berger, procuratomi da Davide Levi, mi aggiorna sul livello di idolatria manifestato.

In breve: Il Dio descritto dallo Zohar è un’Emanazione dal Dio Infinito (Ein Sof). Detta manifestazione è il Santo Benedetto Egli sia, il Piccolo Dio Emanato, che possiede, al livello di radici emanate, 248 membra del Corpo Emanato, per cui è un Piccolo-Dio-Uomo (Zeir Anpin). Lo Zeir Anpin, unito alla Femmina (Nukva o Sfirat ha-Malchut - il ‘Regno’) diventa il Dio della Creazione che sottosta al mondo di Emanazione. I vari Aspetti (Partzufim) Emanati sono, pertanto, gli strumenti della Creazione per mano del Creatore, lo Zeir Anpin di Atzilut (Emanazione), per cui, al livello di Emanazione, Egli è l’Emanatore. Tuttavia, la catena dall’Emanatore al Creatore nel mondo della Creazione (Brià) a Colui che Forma nel mondo della formazione (Yetzirà) e poi al Dio Fattore del mondo dell’Azione in cui viene creato questo mondo, rappresenta una discesa dopo l'altra dello Zeir Anpin che secondo loro è l’Ein Sof che si è per così dire ‘ristretto, concentrato’ (Tzimtzum) secondo il livello di ogni mondo.

L’uomo, creato ad ’immagine di questi quattro mondi, quando compie le mitzvot e studia la Torà e medita sui quattro mondi, crea legami tra princìpi maschili divini e princìpi femminili divini che fanno scendere influssi benefici sul mondo e, allo stesso tempo, fanno salire sulla Scala dei Quattro Mondi. Il Rebbe per i movimenti hassidici è già congiunto interamente ai quattro mondi e perciò unito a Dio, lo Zeir Anpin di ogni livello. I seguaci fedeli del Rebbe ricevono la loro porzione dei mondi spirituali tramite lui.

Non è difficile capire (ed è ciò che era osteggiato veementemente dai mitnagdim) che il modo con cui i seguaci consideravano il loro Rebbe era sempre associato all'idea che egli fosse una manifestazione del Dio Zeir Anpin, un Rebbe reso Divino dalla Divinità dei quattro mondi.

La kabalà di Tzfat credeva di aver risolto il problema dando vita al termine ‘Elohut’-essenza divina. Non capivano che, invece di chiarire, la parola ‘elohut’ confondeva la mente ma, cosa più grave, rientrava nella categoria del "Be noss'am mi-Kedem" (si erano allontanati dalla Prima Causa) (Genesi, 11: 2). E' proibito fare scendere il Divino, chiamandolo con termini che lo associano a Dio (come disse il Tanà Rabbi Shimon ben Yohhai - su di lui la pace - ‘chiunque associa il nome di Dio ad una qualsiasi altra entità viene estirpato dal mondo’). Tale associazione mentale conduce alla formazione di Piccoli Dèi e allontana inevitabilmente dalla Causa Prima (Kadmonò shel Olam).

L’errore di fondo che accecava gli occhi anche dei saggi della Torà era la giustificazione dell'Emanazione. Essendo il proposto livello di Emanazione al di sopra del livello della Creazione, tutto quanto incluso nel mondo di Atzilut non era nella categoria di Creato bensì di Dio nella Sua discesa interiore al livello Emanato, non più Dio Ein Sof bensì Dio Emanato nel mondo della Sua Emanazione. Perciò ogni categoria, livello, attributo, aspetto ecc. del mondo di Emanazione diventava Elohut, parte della Divinità.

Si tratta di un tranello terribile e sofisticato, in apparenza logico, del tutto simile al peccato idolatra della generazione di Enosh. L'Ein Sof è troppo lontano, troppo distaccato nella sua essenza. Ci vuole un Livello Divino, inferiore all'Ein Sof, che faccia da tramite fra l'Infinito ed il mondo creato. Idea brillante, no ?

Nella Generazione di Enosh, i saggi dell’epoca ritenevano che fossero gli astri, oggetti della creazione divina, a fare da intermediari fra il Dio Creatore Infinito di Sopra il mondo terreno. Moshè di Leon, l'autore dello Zohar, scelse il mondo di Atzilut (Emanazione) come istanza di mezzo fra l'Ein Sof e il mondo. E per farlo passare per vero, onde evitare che altri potessero chiedere “Chi ci dice che il mondo di Atzilut rappresenta vera Kabalà?”, egli attribuì il testo a Rabbi Shimon bar Yochai, che per 13 anni lo compose nascosto in una caverna durante l'occupazione romana. La storiella su Shimon Bar Yochai viene creduta fino ad oggi per il fatto che lo Zohar è scritto in lingua aramaica (che era usata dai Tannaim d'epoca romana), anche se studi filologici recenti hanno evidenziato che il testo è infarcito di termini spagnoli e portoghesi più consoni all'epoca in cui visse il rabbino impostore Moshè di Leon (secolo Tredicesimo).

E così nei secoli passati fino ai giorni d'oggi migliaia di veri rabbini che procedono nella loro santità e studiano la Torà giorno e notte, uomini di fede, che osservano con scrupolo le mitzvot mi-de’oraita u-mid’rabbanan, ritengono che il mondo di Atzilut rappresenti vera Kabalà. Per tale misfatto, opera del rabbino spagnolo Moshè da Leon, tutto Israele perse l’equilibrio e cadde. E nonostante fossero relativamente pochi quelli che studiavano 'i segreti della Kabalà' si radicò nel terreno rabbinico la credenza che lo Zohar fosse un testo 'santo', per cui l'ebraismo è sprofondato nel peccato degli Dèi Emanati, dei Cinque Partzufim, delle Dieci Sefirot. Bravo, Zeir Anpin, hai fatto proprio una bella discesa! Sei un bravo Dio Emanato, più vicino a noi, non come quel distaccato Ein Sof troppo Infinito per noi. Ma Tu ci capisci e con Te si può parlare e siccome in Te c’è anche un po’ di Ein Sof, parlando con Te e parlando con Lui è la stessa cosa. E dal Tuo posto di Emanazione, Tu scendi per essere il Fattore della Creazione ed il Fattore del mondo di Yetzirà per essere vicino a noi. Hai fatto proprio bene a lasciare l'Ein Sof di sopra e a sostituirti a Lui per essere vicino a noi!. Questa è tutta la hassidut in poche parole.

Solo pochi veri rabbini (come i Dardaim yemeniti e qualche rabbino italiano antikabalista), però, si sono accorti che la dottrina di Emanazione dello Zohar travisa la fede della Torà.

Il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male era troppo gustoso, troppo bello, troppo logico. E anche i mitnagdim che studiavano la Torà erano senza lo spirito di Dio. I hassidim, d'altro canto, avevano trovato il loro mediatore, lo Zeir Anpin Emanato, che ci lega da vicino ai quattro livelli, pensiero, sentimento, linguaggio e azione e ci riempie di spirito. E sebbene, dicevano, noi non siamo in grado di collegarci bene con i quattro mondi, abbiamo il Rebbe che lo può fare dato che è congiunto allo Zeir Anpin dei quattro mondi, e noi che lo seguiamo pedissequamente, partecipiamo alla mitzvà. Per quello il nostro amore per il Rebbe è senza limiti, e tramite lui siamo più vicini a Dio.

E consideriamo ora il tipo di hassidut più in voga: Habad. Fin dall'inizio tale movimento ha manifestato la sua arroganza. Non pensate che si manchi di modestia ad autoproclamarsi con l'acronimo Hochma Bina ve-Daat (Saggezza, Comprensione e Conoscenza) ? Le radici del messianesimo di Habad derivano da tale tracotanza mentale. Per loro, solo chi fa parte del misticismo dello Zohar, della kabalà di Tzfat ed è seguace della Hassidut, è un vero ebreo! E fra i movimenti hassidici, Habad è quello che è sfociato nella forma più eclatante di messianesimo: l'ultimo Rebbe, Mendel Schneerson, il settimo della dinastia Lubavitch, il senza prole, viene considerato dai suoi seguaci l'emanazione divina in terra, l'atteso Messia. Mettete insieme, quindi, il Dio-Uomo-Emanato nel Rebbe Messianico e ne viene fuori un Rebbe Deificato come lo Zeir Anpin divino! E dopo la sua morte, diventa il Rebbe-Cristo Deificato per tutto il mondo! I messianici (come li chiama Berger riferito a quelli di Habad che credono che Schneerson sia il Mashiah anche dopo la sua morte) sono usciti di testa ma sono vittime della falsa kabalà basata sulla dottrina del mondo di Emanazione. Spagna, Tzfat, Polonia e Habad, la quarta generazione storica del peccato idolatra di Emanazione. Ecco il Messia di Habad, Dio Emanato, Onniscente e Onnipotente ed Onnipresente, il Rebbe di Lubavitch, la Città e di Habad la Torre. Ed alla fine il linguaggio di Habad si spaccherà in mille balbettii confusi e i hassidim non si capiranno più fra di loro.

Vedete che ogni genere di idolatria contiene nelle radici gli elementi dell’ (1) Albero della Conoscenza, (2) dell'allontanamento di Dio a livelli divini intermediari, (3) dell'arroganza linguistica con cui si costruisce una Torre-Teologica come i Quattro Mondi la cui testa raggiunge l’Atzilut, e (4) del Dio-Emanato del Vitello d’Oro. E’ proibito associare il nome di Dio a manifestazioni divine. Ciò crea altri Dèi nelle radici del pensiero, che Dio ci salvi. E siccome la radice è una dottrina falsa ed idolatra, che travisa la fede della Torà, la sua quarta generazione completa la catena con un Rebbe deificato idolatrato seduto alla cima della Torre. Manifesto, visibile agli occhi di tutti: il nostro Dio, il nostro Re - - il Rebbe di Lubavitch. E questa profonda impurità risiede in mezzo al Giudaismo Ortodosso ed esso tace!

L’intelligenza è offuscata; non ci sono linee chiare; c’è solo una grande confusione di idee. Perché? Perché non si è ancora scavato per capire le radici, la falsa teologia del Libro dello Zohar, il nemico degli ebrei negli ultimi 400 anni, propagatore della falsa fede nel Mondo dell’Emanazione.

Ora che i seguaci Habad dichiarano palesemente che quell'uomo con la barba, morto nel 1994, è il nostro Signore, il nostro Re, e il nostro Rabbino in eterno (adonenu, malchenu e rabbenu leolam vaed), che Dio ci salvi, capisco ancora di più da quale pozzo profondo di impurità idolatra il Maestro Haim mi tirò fuori!

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Diceva il Maestro Haim “chi ha mai chiesto tutte quelle complicazioni che alla fin fine non sono altro che filosofia? Tutto quello che dicono sui mondi è pura immaginazione e non sanno niente della verità. Si tratta di una falsa conoscenza che confonde il cervello e fa vedere false luci che distruggono le linee chiare del pensiero. Ma chi ha mai chiesto tutto questo? Forse la fede di Israele è filosofia complicata? No, la fede è semplice, Dio è Uno, e la Torà ha raccomandato: "Sii di cuore semplice con il Signore, tuo Dio’.” In genere, il Maestro Haim era contrario a qualsiasi genere di vana speculazione mentale. E quando si tratta della fede, diceva, le speculazioni non solo sono inutili, ma anche danneggiano e travisano la vera fede distogliendo il cervello da pensieri normali.

 

Capitolo 8

 

Gnomen 1 - Poiché la fede in Dio è anche la fede nella Sua redenzione, non solo la redenzione personale bensì la redenzione storica di Israele. "Io sono il Signore Tuo Dio che ti ho fatto uscire dall’Egitto dalla casa della schiavitù" (Esodo, 20: 2). Ho compiuto l’intervento storico necessario per redimere i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe. La redenzione fu anche personale perché soltanto quei discendenti che ancora, dopo 210 anni di schiavitù, avevano mantenuto qualcosa della loro identità, l'abbigliamento, la lingua dei Patriarchi, i nomi propri, il ricordo della promessa di Dio che fece ad Abramo, Isacco e Giacobbe, con gli attributi di misericordia ed amore per il bene ed il giusto, l'eredità dai Patriarchi, amati e scelti da Dio per le loro grandi qualità.

Gnomen 2 - Non tutti in quella generazione possedevano la fede, anche dopo aver visto le piaghe, sino all’ottava. Nella piaga delle Tenebre, infatti, su cinque di loro tre morirono perché privi di fede. Anche per questo motivo il verso è al singolare ‘che ti ho fatto uscire’ come poi nel resto dei Comandamenti: non pensare infatti che essendo tu parte del popolo ebraico vieni automaticamente redento! No, del popolo d’Israele verrà redento solo chi ha la fede e opera il bene. Il punto, comunque, è che il Primo Comandamento esprime la fede della vera tradizione e perciò la storia d’Israele con le sue diaspore e redenzioni fa parte della fede stessa. Se la fede in Dio non è associata alla Tradizione storica non è quella richiesta dal Primo Comandamento.

Gnomen 3 - Tutte le altre religioni che sono fuori da tale contesto hanno tradizioni false e generalmente idolatre. A Yeshua fu attribuito il titolo di Figlio, Primogenito; il termine deriva da ‘Israele, Mio figlio, Mio primogenito’ (Esodo, 4: 22). Ma, storicamente, che significato ha la ‘primogenitura’ di Israele? Come un padre che trasmette l’eredità al primogenito, se lo considera degno, così il Santo Benedetto concesse l’eredità della Vera Tradizione ad Israele. Ciò rappresenta una Promessa di Dio al popolo di Israele per tutti i tempi. Yeshua, invece, in quel tempo messianico stolido, rappresentò il simbolo messianico del popolo ebraico, non delle nazioni. Israele è il popolo chiamato Mio Figlio, Primogenito. Gli ebrei di quei tempi non osservavano il Patto della Vera Tradizione. Arrivò Yeshua per essere un simbolo di ciò che il popolo d’Israele avrebbe dovuto rappresentare, nel suo giusto comportamento di Figlio Primogenito.

Gnomen 4 - Dalla Luce del Secondo Tempio, il popolo di Israele non irradiò una Nuova Luce che diffondesse la vera Tradizione ai popoli. Arrivò a sostituirla una figura messianica per il resto del mondo. Israele non riuscì ad essere un ‘regno’ in terra degno di ricevere il Regno dei Cieli; se lo fosse stato, avrebbe ricevuto ed avrebbe visto i Segni di Dio, i Segni di un Nuovo Regno in Cielo che vuole le giuste corrispondenze in terra. Arrivò invece una figura messianica, simbolo di un Nuovo Regno nei Cieli che esiste anche con pochissime corrispondenze in terra. Chi ha fede aumenterà la fede; chi non ce l'ha, continuerà a non averla, mentre sulla terra regnerà il male e ci saranno solo guerre e conflitti di ogni genere.

Gnomen 5 - Il popolo non credeva che ci fosse allora una ‘quarta generazione’ e che Israele fosse in grande pericolo per le tante mancanze dei sacerdoti e dei rabbini della Torà. Arrivò la figura messianica e annunciò ‘non rimarrà pietra su pietra’ (Matteo, 24: 2). Il cuore dei sacerdoti era ipocrita ed i loro abiti erano davanti a Dio come indumenti di prostituta. Arrivò la figura messianica che si spogliò e lavò i piedi ai discepoli per dimostrare che la sua nuda sincerità non aveva nulla da nascondere. Ed anzi lodò la prostituta Maddalena che gli fece onore volendo acquisire meriti per la propria salvezza.

Gnomen 6 - Il popolo non andò a cercare le pecore smarrite delle dieci tribù, per ritrovarle e riportarle nella terra di Israele. Arrivò la figura messianica per essere un loro simbolo di salvezza, dicendo "io non sono venuto se non per salvare le pecore smarrite della casa di Israele" (Matteo, 15: 24). Certamente Israele non credette nella sua resurrezione quando apparve ai suoi discepoli. Non ci avremmo creduto neppure noi se non che una volta che si sa che i Segni Iniziali erano su di Yeshua, si deduce che anche il Segno della Resurrezione non poteva mancare.

Gnomen 7 - La Terza Redenzione Finale verifica la vera Tradizione di Israele, come spiegato. Ma il Cristianesimo si è intromesso e i Segni Iniziali Messianici e Redenzionali sono stati ‘catturati’ dai primi cristiani e poi dai Gentili. Il Cristianesimo, quindi, fa parte della storia della Redenzione e conseguentemente della storia di Israele. Sebbene i popoli abbiano ricevuto i Segni Messianici di Gesù avvolti in dottrine idolatre, essi sono tuttavia veri segni storici che coinvolgono la storia di Israele.

Gnomen 8 - Yeshua, quindi, è sia Simbolo che Segno Messianico. L’Angelo Michael dichiara: "Tre sono gli uomini della redenzione: Mosè, Yeshua e Haim". Dio Benedetto non concede un tale compito e merito messianico ad un ebreo che non sta nella vera fede e nella vera tradizione di Israele! Il sogno sull’Angelo Michael arrivò solo nel 17esimo anno dei Segni Completi, solo dopo che erano state completate le conclusioni della Correzione del Cristianesimo. Ciò perché le parole dell’Angelo possono essere dette soltanto quando Yeshua è stato mondato dal contesto idolatra del Cristianesimo Tradizionale. In altre parole, quando Yeshua ‘torna’, dopo la Correzione, a rappresentare la vera Tradizione di Israele.

Gnomen 9 - Profonde sono le conclusioni storiche, redenzionali e messianiche che derivano dalla vera storia messianica di Gesù, Cristo delle nazioni. Yeshua è il nostro fratello nella carne e nel sangue senza bisogno di messe in chiesa. Ebrei e Cristiani studieranno con nuovi occhi la storia messianica di Yeshua nella Nuova Luce della Terza Redenzione Finale. Anche i maestri Esseni erano nella vera Tradizione d'Israele ed erano iniziati nei Segni Messianici e nella Kabalà Ma'assit. Essi credevano in Dio, Creatore dell’universo e in Mosè Suo servo.

Gnomen 10 - Perciò l’angelo Michael, Ministro di Israele, viene per avvalorare la Vera Tradizione: Mosè, Yeshua (nella realtà di allora) e Haim sono della stessa vera Tradizione di Israele, sono i tre uomini scelti da Dio per la redenzione di Israele e dell'umanità. Quanto, dunque, è importante credere nella vera Tradizione di Mosè, di Yeshua e di Haim! Lo ha detto l’angelo di Dio, Michael! Questa formula, quindi, è amata davanti a Dio Altissimo oltre ad essere vera. Il dire queste parole verifica, rettifica e avvalora tutta la vera storia della Redenzione disegnata da EHEYE ASHER EHEYE. Ecco, quindi: Io, EHEYE ASHER EHEYE, Dio della Redenzione, sono (lo stesso) Dio (Tetragramma) Onnipotente, al di sopra dei limiti di tempo e di spazio, ‘elohecha’ Iddio che siete tenuti a servire, sono intervenuto nel processo storico per redimere te e per portarti fuori dalla casa della schiavitù.

Gnomen 11 - Siamo figli del Patto della Sacra Torà. Yeshua era figlio del Patto della Sacra Torà. Il popolo non manteneva il Patto. Arriva la figura messianica per essere un simbolo ricordato nel Patto Nuovo di Geremia 31. Già prima, nel tempo del Maestro della Giustizia, il popolo non manteneva il Patto. Il Maestro di Giustizia, Capo dei 36 Giusti Nascosti della sua generazione, fondò la Scuola e la comunità degli Esseni, per mantenere il Patto della Sacra Torà. Neanche il Maestro di Giustizia, però, sapeva in che modo si sarebbero svolti gli avvenimenti intorno alla Scuola che avrebbero portato alla missione di Yeshua. Penso che non sia errato dire che, dall’inizio, quei Segni della ‘RESH’ di ‘ASHER’ contenevano una ‘contraddizione’ nel contesto della Scuola.

Gnomen 12 - Come fa la Luce Messianica della ‘RESH’, collegata in principio alla Luce del Tempio che deve irradiarsi a tutto il mondo, a rimanere nascosta in una Scuola Segreta? Il Maestro di Giustizia, però, non potè prevedere in che modo la Luce Messianica si sarebbe manifestata. Altrimenti non avrebbe fondato la Scuola. Egli, comunque, vide giusto; il popolo non mantenne il Patto della Sacra Torà e ci voleva un altro posto, con maestri scelti, per sopportare il peso del giogo della Legge di Dio, per ricompensare ed espiare; tutti i maestri della Scuola sapevano quanto gravasse su Israele il peccato dei sacerdoti e dei rabbini di quel tempo. Essi previdero la distruzione del Tempio, evitata solo da un cambiamento radicale di atteggiamento.

Gnomen 13 - La fondazione della Scuola, pertanto, fu un atto redenzionale, in extremis, "è tempo per agire per Dio, perché essi hanno trasgredito la Tua Torà". Nella sua kedushà (santità), il Maestro di Giustizia agì pervaso dallo zelo per l'Eterno. Egli non chiese permesso a Dio per stabilire la Scuola né chiese permesso per rivelare molti ‘segreti’ ai maestri della Scuola. In effetti, il suo fu un ‘sacrificio’. Chi più del Maestro di Giustizia, Capo dei 36 Giusti Nascosti della sua generazione, fu ‘giurato’ a non rivelare ‘segreti’? Egli, però, nella sua giusta fede, vide la realtà e si addossò la responsabilità di quell’impresa salvifica.

Gnomen 14 - I Segni della ‘RESH’, però, che contenevano una missione messianica che sarebbe stata innalzata come un Grande Segnale di Luce per i popoli, non potevano tacere per sempre. La ‘contraddizione’ fu colmata nella particolare chiamata di Yohanan ha-Matbil e poi di Yeshua. Il ‘tempo messianico’ era vicino. Nello stesso modo per cui, per così dire, la pazienza di Dio ha un limite per dare tempo al pentimento, così il ‘tempo messianico’ dei Segni della ‘RESH’ aveva un tempo oltre il quale non poteva non manifestarsi. La pazienza di Dio, per così dire, andava scemando a causa dei continui peccati dei figli d'Israele. Il Tempio esisteva da più di 400 anni al tempo di Yeshua. Rimaneva poco tempo per la realizzazione dell’ultima profezia di Malachi, in nome del Profeta Elia, di benedetta menzione.

Gnomen 15 - La distruzione del Tempio, purtroppo, era già stata prevista dal Maestro di Giustizia e dopo la sua uccisione per mano dei sicari del Sommo Sacerdote (il fatto è menzionato nei testi di Qumran e noi abbiamo ricevuto un Segno-Sogno che sembra confermarlo; in un sogno di Nodà veniva detto che il Maestro di Giustizia, nonostante fosse uno Tzadik, dovette sottostare al giudizio e all'espiazione per aver rivelato Segni Segreti del Regno dei Cieli), il giudizio su Israele si aggravò. Da allora i maestri della Scuola non andarono più al Tempio e soffrirono molto perché perseguitati dai Sacerdoti e forse anche dai Dottori della Legge.

Gnomen 16 - La morte del Maestro di Giustizia fu riconosciuta dai maestri della Scuola come un Sacrificio Redenzionale. E’ chiaro. Lo Tzadik aveva rivelato loro i segreti del Regno dei Cieli. Anche il suo Sacrificio era in funzione del Regno dei Cieli. L’atto redenzionale del Maestro di Giustizia diede forma al pane messianico della Missione di Yeshua. Perciò, anche Yeshua non poté lasciare la Scuola e fare una missione a proprio carico, a qualsiasi prezzo, sino al sacrificio mortale. Anche Yeshua, come tutti i maestri ed allievi della Scuola, aveva fede nel Maestro di Giustizia che dal Regno dei Cieli ‘dirigeva’ il Capo Maestro della Scuola tramite segni e messaggi. E il ‘risorgere’ nel Regno dei Cieli del Maestro di Giustizia fu nel Segno della Resurrezione per tutti i maestri ed allievi della Scuola. I Segni Iniziali, quindi, si realizzarono tramite il sacrificio del Maestro di Giustizia.

Gnomen 17 - Quando diciamo che Yeshua portò i Segni Iniziali fuori della Scuola, dobbiamo ricordare che egli conosceva e credeva nei Segni Messianici e Redenzionali portati dal Maestro di Giustizia. Come il Maestro di Giustizia che agì senza chiedere permesso, così anche Yeshua avrebbe dovuto fare quella missione senza poter chiedere permesso a nessuno. Senza l’atto dirompente di Yohanan, però, Yeshua da solo non avrebbe abbandonato la Scuola e infranto il voto. Bisognava che qualcuno della Scuola disubbedisse per raggiungere le masse.

Gnomen 18 - Guardate, quindi, come i veri Segni Completi testimoniano la vera Tradizione, anche in ciò che sino ad ora non fu noto. Non sapevamo prima che la missione messianica di Gesù era vera ma adesso che lo sappiamo, la storia del Maestro di Giustizia, della Scuola degli Esseni, di Yohanan e di Yeshua diventano parte della vera Tradizione di Israele, con la conoscenza storica di come andarono i fatti. Ed i simboli messianici di Yeshua diventano fonte di studio e di lezioni storiche preziose e di approfondimenti dell’operato meraviglioso del Santo di Israele.

Gnomen 19 - Con il Segno Finale della Resurrezione del Maestro Haim, possiamo anche capire duemila anni dal Segno della Resurrezione di Yeshua. Io, da ebreo, non credevo nella Resurrezione di Gesù. Ma i due grandi Segni della RESH del nome ASHER erano proprio il Segno del Regno dei Cieli ed il Segno della Resurrezione. Il Segno della Resurrezione deriva dalla Tradizione del Profeta Elia, di benedetta menzione, ed il Segno del Regno dei Cieli deriva dalla Tradizione di Mordechai ha-Tzadik. Il Segno Segreto della Resurrezione, dalla ALEF del nome ASHER ed il Segno Segreto del Regno dei Cieli, dalla SHIN del nome ASHER, si intrecciano nel Segno Messianico della RESH del nome ASHER. I Segni Nascosti della ALEF e della SHIN arrivano alla RESH per una Salvezza Messianica, prima per Israele e poi per le Nazioni. Con questi due Segni Rivelati, quindi, la figura messianica verrà innalzata sino alle estremità della terra.

Gnomen 20 - E le due corna del povero Ariete rimasero impigliate nell’arbusto. La RESH rimase ‘appesa’ per 2000 anni e con esso il povero ebreo messianico. Dove sta la nostra saggezza? Da nessuna parte perché non c’è, e lo diciamo noi, asinelli nella stalla che mangiano la biada. Non cogito ergo sum bensì cogito ergo confusus sum. Chi ci ha confuso? Dio Benedetto ci ha confusi. Perché? Perché non procedevamo diritti davanti a Lui. Siamo teste dure e non capiamo le lezioni che Dio ci manda per rompere la nostra testardaggine. Arriva la figura messianica, simbolo di un Giusto trattato male e con durezza di cuore. Saggezza Antica, Saggezza Nuova e Saggezza Finalizzata. Quelle amare lezioni messianiche e storiche tornano insieme con la Redenzione Finale.

Gnomen 21 - Quel tentativo di Yeshua di rivelare la giusta via del mezzo fallì; non c’era flessibilità mentale. Dopo 2000 anni di storia c’è un’altra apertura mentale, un pluralismo di pensiero. Ci sono milioni di persone che hanno un cuore buono, che sono sinceri, che auspicano il bene per il prossimo, che amano la giustizia e detestano l’iniquità. Al suo tempo, invece, Gesù dovette per forza insegnare una via che spesso andava ad un estremo. Il dover affrontare, messianicamente, il contrappeso dei peccati dell’epoca, non poteva risultare in una via di mezzo. Non c’era con chi parlare; egli poteva solo profetizzare magari incutendo il timore in chi lo ascoltava. Il cuore dei nostri antenati era molto duro. Ne dobbiamo prendere atto. E’ forse meglio che ci guardiamo dentro per assicurarci che non abbiamo ereditato quella durezza anche noi.

Gnomen 22 - Il rapporto fra chi insegnava la Torà e gli allievi era formale ma privo di umanità e di calore. Arrivò la figura messianica per essere un simbolo di maestro che ama il suo allievo come se stesso, come dicono i saggi "Sia il tuo allievo amato da te come il tuo stesso corpo". Io posso testimoniarlo; così lo Tzadik Haim mi amava, anche di più. Mosè mise la sua vita nelle sue mani per amore del popolo di Israele. Senza il pilastro di mezzo della missione messianica di Yeshua, non si raggiunge la Tripla Meditazione della Redenzione Finale. Aspettavamo una tavola ed, invece, ne abbiamo ricevute due.

Gnomen 23 - Lo dico scherzando, ma è vero. Mi fa pure ricordare la storiella delle Tavole. La prima parte è dal Midrash, la seconda parte è un'aggiunta scherzosa. In breve: prima di dare le Tavole della Legge ad Israele, Dio le presentò ai vari popoli (oppure ai loro Ministri-Angeli). Ciascun Ministro domandò cosa ci fosse scritto, e quando fu loro risposto, ad esempio, di non uccidere o di non rubare, i discendenti di Esaù dissero che ciò era impossibile perché nel loro modo di agire si contemplava il furto e anche l'omicidio; e così via per tutti i popoli. Alla fine, arrivò la volta dei figli d'Israele; quando fu loro presentata la Torà, essi non domandarono cosa ci fosse scritto ma dissero “La metteremo in pratica e poi la capiremo”. Questa fu, infatti, la frase amata da Dio per la quale Egli preferì concedere la Torà ad Israele.

Gnomen 24 - Per far ridere, i buontemponi dicono che quando i figli d'Israele videro le due Tavole chiesero il prezzo. Dio disse “Sono gratis”. Senza esitazione, risposero, “Allora le prendiamo tutt’e due”. Anche noi diciamo agli ebrei “Venite, ascoltate, ne chiedevate una e ve ne sono arrivate due e la prima ce l’avete già”. Questa è la Terza Redenzione in nome di Giacobbe, nostro padre, ma solo con la Rivelazione dei Segni Completi di Giacobbe, vengono date le Chiavi di comprensione dei Segni di Isacco, nostro padre, che sono le Chiavi della Risata Storica di Isacco. Parte della Risata è sicuramente su di noi stessi, che credevamo di sapere tanto e non capivamo niente.

Gnomen 25 - La Risata Storica di Isacco avviene quando profeticamente si compiono i Segni Completi del Bacio ed Abbraccio fra Esaù e Giacobbe; quando il nostro fratello Yeshua torna a casa. Eri così tanto lontano da casa ma ora sei tornato qui. Ora lo sappiamo, meriti di tornare fra noi. Eri lontano, fra i popoli di Esaù e di Giafet, ‘appeso’ nella loro ignoranza. Chi come te ha conosciuto i ceppi dell'idolatria! Torna a casa, Yeshua, e rallegriamoci nei Segni Messianici e Redenzionali. Il Mistero di Cristo è un enigma che alla fine si risolve. Il Mistero teologico crolla ed al suo posto entra la tua vera storia nascosta e la vera storia dei Segni Iniziali Messianici e Redenzionali.

Gnomen 26 - Dio l’ha voluto. Cosa possiamo dire noi? Egli ideò un Disegno Storico Redenzionale, che quando si rivela, stupisce e continua a stupire sempre più. L’ha voluto Dio Benedetto, EHEYE ASHER EHEYE. Egli l’ha creato, Egli l’ha programmato, Egli ha scelto il Goel Finale, Haim, per completarlo nel merito. Tutto il nome si rinnova. La terza parte del nome è totalmente nuova per il mondo, in essa il Disegno si completa. Il nome ASHER esce fuori dal nascondiglio. Per la grande fortuna del mondo che andrà avanti nei secoli, il Maestro Haim era il Capo dei 36 Giusti Nascosti della generazione passata.

Gnomen 27 - La Chiave di comprensione del nome ASHER è la conoscenza della verità dell’esistenza dei 36 Giusti Nascosti in ogni generazione. Retrospettivamente capiamo che questo fatto faceva da sempre parte del Disegno. Il Goel Scelto sarebbe stato il Capo dei 36 Giusti Nascosti. Oltre alla nostra grandissima fortuna, ciò rappresenta una necessità impellente per poter risolvere l’enigma storico creato dal nome nascosto ASHER. Si dice nella Tradizione, a volte, che il Goel (Messia) arriverà insieme al Profeta Elia. Ciò perché dalla profezia di Malachia si sa che è Elia il profeta che apre la Redenzione e porta con sé i Segni della Riconciliazione dei cuori; perciò l’arrivo del Goel e l’arrivo del Profeta devono coincidere.

Gnomen 28 - Il Profeta non può annunciare la Redenzione senza il Goel ed il Goel non può arrivare senza che ci sia l’apertura della Redenzione, che include la tradizione profetica rinnovata per questa Quarta Generazione. Nella Tradizione, però, manca la Chiave Finale. In ogni generazione, dal tempo di Mordechai il Giusto sino al Maestro Haim, ci sono stati 36 Giusti Nascosti Sofferenti a sostenere i Pilastri del Mondo. Fra di essi uno è di un livello supremo, il Capo dei 36 Giusti Nascosti. Il Profeta Elia, invece, in tutte queste generazioni passate è stato il Capo, in generale, dei 36 Giusti Nascosti, senza, però, essere nel conteggio.

Gnomen 29 - C’è un rapporto, quindi, tutto particolare, molto nascosto, fra il Profeta Elia ed il Capo dei Giusti Nascosti. Questi fatti illuminano la fede nei modi nascosti con cui il Signore, Dio nostro, salvò il mondo dalla distruzione, tramite i veri Giusti Nascosti di ogni generazione. Questa conoscenza, di pura fede, ci spiega che gli insegnamenti dello Tzadik Scelto, Haim, sono necessari per capire il Disegno della Redenzione. Si tratta di una fede molto alta. Ragionamenti umani non ci arrivano ed anzi confondono e confutano, inutilmente, la fede nei Giusti Nascosti per il cui merito il mondo intero non è stato distrutto dai peccati in tutte queste generazioni passate.

Gnomen 30 - Mordechai l’Ebreo fu il primo Capo dei 36 Giusti Nascosti; la sua tradizione sta nella SHIN del nome ASHER. Insieme la ALEF e la SHIN compongono ESH, Fuoco, il Fuoco del vera Torà, come fu data sul Sinai. L’eredità dei Segni Messianici e Redenzionali è nelle mani del Profeta Elia di benedetta menzione. Il Profeta, però, non è di questo mondo sebbene sia libero di scendervi quando vuole. Elia non morì e salì al cielo portato dagli angeli di Dio, esattamente come narrato nel Libro dei Re. Per cui, pur essendo libero di scendere nel mondo, non può essere considerato di questo mondo.

Gnomen 31 - E’ richiesta un'elevata fede per ricevere questo fatto del Profeta Elia oppure una fede semplice nella verità della Tradizione. C’è stata, però, la necessità redenzionale, in tutte le generazioni passate, che uno degli Tzadikim nel mondo tenesse il Segreto dei Segni Messianici e Redenzionali. Il Segreto dovette essere nel mondo perche si tratta di una redenzione storica per il mondo, il suo posto è la terra. D’altronde il segreto non poteva essere rivelato sino al tempo dichiarato e sino alla scelta di Dio del Goel Finale. Il Capo dei 36 Giusti Nascosti teneva da solo il Segreto per il mondo.

Gnomen 32 - Sapendo ora che Gesù ricevette i Segni Iniziali Messianici e Redenzionali questo fatto si ricollega all’ultima profezia di Malachia. I Segni Messianici e Redenzionali sono dell’eredità del Profeta Elia, un fatto comprovato dalla profezia stessa ‘Ecco Io vi mando il profeta Elia' (Malachia, 3: 23) ma si sa, spiegato in hilchot melachim del Rambam, che non è detto che sia il profeta stesso a venire ma che può essere un ‘profeta’ scelto che parla in nome suo. Perciò è necessario sapere della Scuola degli Esseni dove Yeshua ricevette i Segni e del Maestro di Giustizia che fu il Capo dei 36 Giusti Nascosti della sua generazione, in stretta collaborazione segreta con il Profeta Elia, di benedetta menzione.

Gnomen 33 - Solo il Maestro Haim potè rivelare tutte queste verità storiche che sono essenziali per capire il Disegno Storico della Redenzione di EHEYE ASHER EHEYE. L’antica fede del primo EHEYE include la fede nei patriarchi, la redenzione dall’Egitto, la rivelazione sul Sinai della Torà Scritta e della Tradizione Orale, 40 anni di manna nel deserto e la continuazione della storia di Israele sino alla morte del Re Salomone e la spartizione del regno. L’ultima lettera di ogni nome riguarda la missione messianica che deve essere rivelata. La Torà data sul Sinai non fu completata sino alla costruzione del Tempio a Gerusalemme, sotto un unico Regno con tutte le Tribù d’Israele.

Gnomen 34 - Col Profeta Elia si entrò nella fase nascosta della Rivelazione di Dio, una vera luce dalla vera tradizione di Israele, nascosta del tutto agli occhi del mondo. Ma la fede nel Profeta Elia fa parte della Tradizione e tutto Israele ama il Profeta Elia, di benedetta menzione. Mosè rappresenta la Torà rivelata, la Legge ed i Comandamenti. Il Profeta Elia rappresenta la Tradizione Nascosta, nota solo ai 36 Giusti Nascosti, dal tempo di Mordechai ha Tzadik. I Giusti Sofferenti espiavano i peccati del mondo e si addossavano i decreti che altrimenti sarebbero caduti sulle comunità.

Gnomen 35 - Yeshua non era uno dei Giusti Nascosti. Tuttavia, il suo sacrificio fu messianico, perché salvifico; c’è un'analogia fra l'accettare su di sé l'espiazione dei peccati altrui e l'annullare o mitigare i pesanti decreti dall'Alto. Ecco perché il Servo Sofferente (Isaia 53) si presta a 4 livelli di interpretazione: Israele, i Giusti Nascosti, la missione di Yeshua, lo Tzadik scelto, il Maestro Haim. La Prima Redenzione del primo nome rivelò la Fede Santificata al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe che redense i figli d'Israele fino alla Santificazione del Suo nome nel Tempio di Gerusalemme. Con il Profeta Elia entra nel mondo la Fede Nascosta. I segreti veri vengono ricevuti e trasmessi soltanto dai Giusti Nascosti e, a livello del mondo, tale livello superiore si traduce nella grandissima fede di ogni persona anche la più semplice, secondo quanto è scritto "il giusto vive nella propria fede".

Gnomen 36 - La Terza Redenzione Finale dal nome finale EHEYE si chiama ‘La Grande Fede’. Dopo la Fede Santificata e dopo la Fede Segreta dei Giusti insieme alla Fede Nascosta nel cuore dell’umanità arriva la Grande Fede della Terza Redenzione Finale per merito del Maestro Haim, che rappresenta la Fede nella Nuova Rivelazione e la Fede in tutta la vera Tradizione del passato d’Israele. In più c’è la Fede nei veri Giusti Nascosti e nella vera storia messianica di Yeshua. C’è la Fede nel Regno dei Cieli della Redenzione Finale e nella Resurrezione del Maestro Haim. C’è la Fede in un Patto Nuovo Finale e Completo che finalizza i Segni della Sacra Torà. Rallegriamoci della grande fortuna di essere Allievi del Maestro Haim. Egli ci spiega in che modo la Redenzione Finale diventa grande:

Nodà ricevette in sogno:

Una voce dal Cielo dichiarò: Nella prima redenzione ho redento i figli di Israele dalla schiavitù e dall’idolatria dell’Egitto; nella terza redenzione finale Io redimerò tutta l’umanità dall’idolatria.

In verità, il primo ed il secondo comandamento contengono le tre redenzioni, cioè alludono a tre periodi di storia in cui si svolge la redenzione storica: sino a ‘la casa della schiavitù’ (Esodo, 20: 2) - la prima redenzione. da 'non avrai altri dèi' (ibid.) ecc. fino a ‘la quarta generazione per coloro che Mi odiano' (Esodo, 20: 4) - il secondo periodo della redenzione; e da ‘ed uso bontà sino alla millesima generazione a coloro che Mi amano e che custodiscono i miei comandamenti’ (Esodo, 20: 5) - la redenzione finale.

I primi due comandamenti, quindi, contengono tutta la fede, tutta la storia, tutta la Torà, tutti gli esili e tutte le redenzioni. Perciò fu necessario che i figli di Israele sentissero tutte le 59 parole (in ebraico) di questi due comandamenti. In essi c’è il tutto. Abbiamo ricevuto, grazie a Dio, le parole di EHEYE ASHER EHEYE, nel sogno a Nodà: Nella prima redenzione redensi i figli di Israele dalla terra d'Egitto, nella redenzione finale redimerò il mondo dall’idolatria.

Chi siamo noi per meritare di sentire queste parole dette da Dio? Il Santo Benedetto redimerà dall'idolatria l’umanità, durante questa Quarta Generazione. Il mondo è pieno di idolatria e quella dell'antico Egitto era la più forte mai esistita nella storia. Le dieci Makot (piaghe) contro l’Egitto erano in corrispondenza con le dieci grandi divinità egizie, nove emanate da Atum e il Faraone quale decimo dio in terra. E le dieci Makot ritornano durante questa Quarta Generazione, secondo le misure di idolatria nel mondo.

Terribili sono le Guerre di Dio contro l’idolatria in questa Quarta Generazione, che vedrà la caduta dei diversi Altri Dèi. Solo se sei nel primo comandamento, ti puoi salvare dal secondo comandamento. Se hai la fede che è Dio che redime, come redense Israele dall'Egitto, allora avrai la Chiave per poter essere un giusto davanti a Dio nella pura fede monoteista, la fede in Dio che creò il tutto e che redime i meritevoli ai Suoi occhi, Dio che proibisce culto o servizio ad altri dèi, EL KANA geloso della verità della Sua Unicità.

 

 

L'Albero Della Vita

 

Capitolo 9

 

Gnomen 1 - L’Albero della Vita è piuttosto famoso, forse il più famoso della storia. Per gli ebrei, la Torà stessa è l’Albero della Vita. Siamo d’accordo. Per i Cristiani, Gesù è l’Albero della Vita. Per i Musulmani seguire il Corano dà i suoi frutti nel Paradiso dopo la morte. In tutte le religioni, in qualche modo, non manca il concetto di Albero della Vita; e così anche nelle varie mitologie oppure nelle speculazioni mistiche. Beh, Adamo ed Eva, d’altronde, non erano né ebrei né cristiani né musulmani. Si vede che il ricordo collettivo dell’Albero fa parte dell’umanità.

Gnomen 2 - Una cosa è sicura: è difficile arrivare a mangiare il frutto dell’Albero della Vita. Lo si può capire dal racconto biblico; il Signore mise due Cherubini con la spada fiammeggiante e roteante per impedire che qualcuno entrasse nel Giardino e mangiasse il frutto dell’Albero della Vita acquisendo in questo modo la vita eterna. E da allora iniziò il corso della preistoria fino ad Abramo nostro padre; comunque, dopo 4000 anni da Abramo non abbiamo dimenticato quel desiderio interiore di poter mangiare quel frutto proibito.

Gnomen 3 - Ma torniamo un attimo al Giardino: se proprio non si doveva mangiare il frutto ed era in preventivo la cacciata dall'Eden di Adamo ed Eva, perché mai dobbiamo aver conoscenza di tale Albero? Per aumentare, forse, la nostra frustrazione nel non poterne mangiarne il frutto? La Torà, però, è saggezza suprema per cui senza la conoscenza dell’esistenza dell’Albero della Vita ci sarebbe come un vuoto. E, allora, di che si tratta?

Gnomen 4 - Abbiamo mangiato, invece, dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Ma non è forse da quest’Albero che proviene la saggezza? A proposito, come fa la Conoscenza del Bene e del Male ad essere raggiunta tramite il frutto di un Albero? E così anche la Vita Eterna? Domande gustose, vero? Magari dalla frutta che mangiamo ci sono ancora molte cose da scoprire! Ma anche noi della Redenzione Finale ringraziamo EL SHADDAI per il fatto che per merito del Maestro Haim mangiamo il frutto dell’Albero della Vita, tramite gli scritti del Sefer Mishnat Haim.

Gnomen 5 - Di sicuro, ci vuole il Segno della Resurrezione dei Morti per poter parlare di Vita Eterna. Nella Redenzione Finale c’è il Segno Finale, la Resurrezione del Goel scelto, il Maestro Haim. Anche il nome stesso del Maestro, da Goel scelto Risorto, è collegato con la Vita Eterna e quindi coll’Albero della Vita. In tale senso finale, la vera intenzione dell’Albero della Vita viene realizzata solo tramite la Resurrezione del Goel Finale. Il tutto è collegato con la Torà: il Maestro Haim nacque circonciso al momento di Matan Torà, nel Segno della Completezza del Patto della Sacra Torà.

Gnomen 6 - Torniamo alle prime radici: il Primo Comandamento rappresenta l’Albero della Vita; il Secondo Comandamento rappresenta l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Con vera sapienza i Saggi spiegarono che il Primo Comandamento racchiude tutti i precetti positivi della Torà mentre il Secondo Comandamento racchiude quelli negativi. Altrove è stato da noi spiegato che il Primo Comandamento rappresenta la Tradizione della Fede di Mosè, mentre il Secondo Comandamento la Tradizione della Mishnà di Yoshua Bin Nun.

Gnomen 7 - Viene spiegato che se fosse stato per Mosè da solo, per il livello da lui raggiunto nella fede, non ci sarebbe stato bisogno del Secondo Comandamento. In tale livello di fede, ogni forma di idolatria viene cancellata; è una luce che illumina tutta la casa permettendo di vedere chiaramente e senza fatica ciò che va contro la vera fede. Senza il secondo Comandamento, però, non c’è la completezza perché la legge non si completa con Mosè da solo bensì con Mosè e tutto Israele. Il popolo ha bisogno dei precetti negativi precisi per non cadere in errore.

Gnomen 8 - L’episodio del Vitello d’Oro, al livello profetico-storico della Torà, fu la causa della necessità della seconda salita con le Tavole. Cioè nello stesso modo che il Primo Comandamento non sarebbe completo da solo, così anche la prima salita con le Tavole non sarebbe sufficiente senza la seconda salita con le Tavole. Ciò significa che tutta la prima salita, con la Torà ricevuta, era al livello della Fede di Mosè del Primo Comandamento e perciò insufficiente per la completezza del popolo. La seconda salita con le Tavole, con la Torà ricevuta, era al livello del secondo Comandamento con leggi dettagliate e proibizioni precise. Si mette qui in rilievo l’importanza particolare dei Dieci Comandamenti rispetto alle altre leggi della Torà. Non possiamo considerare come sarebbe stata la Torà se fosse stata ricevuta e scritta da Mosè dalla prima salita, così come l'ipotetica eventulità che il popolo non avesse peccato e la Torà fosse stata rivelata alla luce della fede di Mosè del Primo Comandamento. C’è chi ritiene che non ci sarebbe stata alcuna differenza nell'essenza, sempre di 613 Mitzvot si parla; la Genesi, l’Esodo e tutti i racconti della Torà non sarebbero cambiati. C’è chi pensa, invece, che la Torà, per ciò che riguarda le leggi, sarebbe stata molto più concisa, come la concisione del Primo Comandamento rispetto al Secondo. E c'è chi ritiene che sarebbe stata più lunga, rivelando di più il bene che viene da Dio. Quest'ultima ipotesi si basa sul fatto che sulle seconde Tavole c’è l’aggiunta "yitav", riceveranno il bene, nel quinto Comandamento (Deut. 5: 15), in cui è presente la lettera Tet, lettera che non si trova nelle prime Tavole. Presumo che i Dieci Comandamenti scritti in Esodo rappresentino le seconde Tavole e quelli in Deuteronomio le prime Tavole. Bisogna, però, pensare al contrario, che essendo la rivelazione di Esodo quella immediata e sentita direttamente da tutto il popolo, che esse rappresentino le prime Tavole, così come furono proclamate al popolo. Esse furono scritte da Dio e portate giù dalla prima salita prima di essere distrutte da Mosè a causa del vitello d’oro. Nella seconda (e ultima) salita, nei Comandamenti ricevuti da Mosè sul Monte Sinai, c'è la versione, che compare in Deuteronomio, con l’aggiunta del ‘bene’ e della Tet. In tal modo si risolvono le 3 opinioni: la Torà sarebbe stata più concisa nei riguardi delle proibizioni, ma virtualmente uguale per le 613 mitzvot mentre sarebbe stata più lunga nel rivelare il bene che proviene da Dio. Comunque, il perno dell’equilibrio sta nel fatto che i Dieci Comandamenti furono scritti sia sulle prime che sulle seconde Tavole.

E ancora: se le seconde Tavole contengono l’aggiunta della Tet e ciò rappresenta una verità ed un bene, perché non vennero date così la prima volta? Possiamo dedurre che la seconda ricezione non rappresentò un ‘miglioramento’ delle prime Tavole bensì una completezza correttiva necessaria per il popolo. Praticamente il ‘bene’ aggiunto rivela una grandissima ricompensa da Dio per chi mette in pratica il Quinto Comandamento che assicura la completezza dei giorni per chi onora suo padre e sua madre. La fede semplice del primo Comandamento non richiedeva quella aggiunta di conoscenza per il suo compimento. Ciò verifica la tesi che le Tavole dell’Esodo sono le prime Tavole, senza il suddetto supplemento.

Ciò risponde al ‘bene’ aggiunto ma perché la Tet, rappresentativa del numero della verità (il 9), mancava nelle prime Tavole? In tutti i dieci Comandamenti delle prime Tavole non c’è la lettera Tet e ciò è un fatto straordinario. Nelle seconde Tavole, invece, c’è la Tet nella parola Yitav ‘a tuo beneficio’. Sembrerebbe, quasi, che alle prime Tavole mancasse qualche misura di verità rispetto alle seconde Tavole. La risposta è simile alla Torà che inizia con la Beit e non con la Alef. In verità, la Alef in quanto Emunà (Fede) è la vera sostanza mentre la Beit è la giusta ricevitrice di quella fede che la fa diventare Berachà (Benedizione). Senza la ricezione benedetta di quella fede, manca la completezza nella creazione. La Torà, perciò, inizia dalla Beit nonostante il livello della pura e vera fede della Alef. E nonostante ciò, se la Torà fosse iniziata con la Alef, invece della benedizione, avrebbe portato alla maledizione (Arur) ed al disfacimento della creazione, che Dio ci scampi. In questo senso, quindi, nel rapporto della Alef con gli scopi finali della creazione, è mancante, mentre di per sé, è perfetta ed elevata, come il livello della fede di Mosè, magister noster.

Gnomen 9 - Al livello del Disegno Storico, quindi, in cui anche i peccati storici più gravi avrebbero dovuto essere espiati e purificati, il peccato del vitello d’oro non potè mancare. Se fosse stata ricevuta la Torà al livello del Primo Comandamento dalla prima salita, Israele non avrebbe potuto reggere tale livello per più di qualche ora e sarebbe caduto in peccati che l’avrebbero distrutto totalmente, che Dio ci salvi. Se il popolo fosse stato al livello della fede di Mosè, anche un errore minimo sarebbe stato considerato di grossa entità; come dicono i Saggi del Talmud (Bava Kama, 50 a): ‘Il Santo Benedetto Egli sia è meticoloso con i giusti come lo spessore di un capello’.

Gnomen 10 - Abbiamo poi dimostrato il rapporto fra la necessità delle due salite con le Tavole (la prima e la terza salita) e fra la Beit di Bereishit. Se la Torà fosse iniziata con la Alef di Emunà, Israele non avrebbe retto tale fede, come il livello della fede del Primo Comandamento, ed invece della Emunà la Alef avrebbe generato Maledizione (Arur) facendo tornare il Caos. La Torà inizia con la Beit (Benedizione - Berachà), al livello della fede del secondo Comandamento con proibizioni e definizioni precise ed in ciò, Israele, e, suo tramite, il mondo, possono reggere e ricevere alla fine la Benedizione.

Gnomen 11 - Abbiamo spiegato anche che la Redenzione Finale rappresenta la seconda salita con le Tavole. In verità, le salite furono tre ma la salita di mezzo non era con le Tavole ed era diversa e, praticamente nascosta nella Torà. Così le redenzioni sono tre ma la Terza Redenzione Finale è simile alla Prima Redenzione dall’Egitto, nella sua forma finale ed universale. Lo allude il verso ‘Io sono il Primo ed Io sono l’Ultimo ed all’infuori di Me, non c’è Dio’ (Isaia, 44: 6). Io sono il Dio della Prima Redenzione ed Io sono il Dio della Redenzione Finale ma riguardo alla redenzione di mezzo, tramite Yeshua, è necessaria la Correzione perché al di fuori di Me, non c’è altro Dio.

Gnomen 12 - Così il Terzo nome di EHEYE ASHER EHEYE è uguale nella forma al Primo mentre il nome mediano ASHER è nascosto e servirà storicamente a collegare, nascostamente, la Prima alla Redenzione Finale. Nello stesso modo in cui l’ultima salita sul Sinai rappresentava la completezza anche per il popolo d’Israele, così la Redenzione Finale porta la prima Redenzione dall'Egitto alla sua completezza per il mondo, come trasmesso nel sogno in cui Dio Benedetto dichiara ‘Nella prima redenzione ho redento Israele dall’idolatria dell'Egitto e nella Redenzione Finale redimerò tutto il mondo dall’idolatria’.

Gnomen 13 - Ora, con il presupposto che l’Albero della Vita è collegato al Primo Comandamento mentre l’Albero della Conoscenza del bene e del male è collegato al Secondo Comandamento, possiamo concepire meglio il motivo dei due Alberi. L’Albero della Vita è al livello della fede di Mosè nel Primo Comandamento mentre l’Albero della Conoscenza del bene e del male è al livello della conoscenza dettagliata del Secondo Comandamento. E così, l’Albero della Vita da solo non sarebbe stato sufficiente per diventare la radice della Vita Eterna per il mondo. Ci voleva l’Albero della Conoscenza del bene e del male che lo completasse per il mondo.

Gnomen 14 - E come per le Tavole, sia le prime che le seconde contengono ambedue i comandamenti, così l’Albero della Vita contiene la conoscenza del bene e del male poiché si trova nella verità di Dio e qualsiasi cosa avvenga al di fuori di tale verità verrebbe subito vista e conosciuta. Ed anche l’Albero della Conoscenza del bene e del male, che racchiude la Conoscenza del Bene, porta al Bene dell’Albero della Vita. E’ da notare che gli Alberi sono due ma le ‘sostanze’ sono di tre categorie: Vita, Conoscenza del Bene e Conoscenza del Male.

Gnomen 15 - In essenza, però, sono due le categorie che si manifestano: La Vita e la Conoscenza oppure La Fede e la Completezza della Benedizione. Per la Completezza della Vita Eterna ci vuole la Conoscenza. Per la Completezza della Fede che porta alla Vita Eterna, ci vuole la Conoscenza Precisa del Secondo Comandamento. La Benedizione di Dio si completa per il mondo nella Beit, non nella Alef. La prima salita si completa nella benedizione con le Tavole. Giacobbe, nostro padre, completa la benedizione di Abramo e la sigilla in un patto per il popolo di Israele. La Redenzione Finale completa gli scopi della prima redenzione per tutto il mondo. Il nome EHEYE finale completa il primo nome EHEYE della prima redenzione. L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male completa la Benedizione dell’Albero della Vita.

Gnomen 16 - In tutte queste categorie, il primo livello non arriva al terzo livello finale senza la categoria nascosta in mezzo che effettua, in modi nascosti, tutti i legami necessari per far pervenire il mondo alla Redenzione Finale. Così Isacco, nostro padre, collega la Benedizione e l’eredità di Abramo a Giacobbe che completa e racchiude il ciclo della Benedizione. E così il nome di ASHER, come spiegato a lungo nei testi, produsse di nascosto i legami storici che collegano la prima redenzione alla redenzione finale. Anche la salita di mezzo di Mosè sul Monte Sinai era necessaria per stabilire definitivamente la necessità delle Seconde Tavole, quasi identiche alle Prime (con la sola variante della lettera Tet nel quinto comandamento).

Gnomen 17 - Anche nella Beit c’è un terzo livello di mezzo nascosto. Beit = 2, Alef = 1: La Torà inizia con la Beit che in ogni modo è preceduta dalla Alef. Perciò la Beit di Bereshit nasconde un terzo livello. Quel livello di mezzo, nel suo modo, rappresenta la Alef. Questa è la Alef che sta nella Beit dopo che la Beit è già nella sua forma completa, cioè già il recipiente solido per ricevere la Benedizione da Dio. Si deve, quindi, pensare che la Alef di per sé avrebbe condotto alla maledizione, come spiegato, ma una volta che c’è la Beit non può assolutamente mancare la fede della Alef.

Gnomen 18 - Bisogna concludere che la Alef rappresenta più di un livello di fede; la sua essenza è il livello di fede di Mosè ma la fede di Mosè si estende anche al mondo. La religione di Israele fa da maestro ed allievo. Il livello di fede di Mosè sarebbe rimasto inalterato anche se fosse stata data la Torà alla prima salita: e ciò grazie alla ‘temimut’, che lo Tzadik Haim definiva ‘la semplicità di cuore nella fede del Signore Dio nostro’. Grazie ad essa anche le persone più semplici della terra possono essere Giusti che Vivono nella propria fede.

Gnomen 19 - La Beit di Bereshit, quindi, è veramente completa e racchiude anche il pilastro della Redenzione Finale dell’umanità, la fede semplice nel cuore del Giusto che viva nella sua fede. Solo che il mondo, in genere, non arriverà a tale fede se non dopo il giorno del Signore, grande e terribile. Il terzo (o purtroppo il quinto) delle persone nel mondo che rimarrà dopo il 2042 avrà il cuore giusto per ricevere la benedizione della temimut, la semplice e sincera fede del cuore nell’Unico Creatore dell’universo.

Gnomen 20 - Come detto anche i due Alberi contengono tre livelli: Vita, Conoscenza del Bene e Conoscenza del Male. Essendo l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male collegato al secondo Comandamento e alla Beit di Bereshit, il mondo della cose e degli esseri in esistenza fu creato al livello dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, con il Vecchio Saggio e Maligno Serpente di mezzo, sempre pronto ad insegnare la Conoscenza del Male. Non il Gan Eden bensì il mondo fu creato per essere organizzato nell’immagine dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, collegato alla Beit di Bereshit.

Gnomen 21 - Come spiegato per la Beit di Bereshit, che contiene un terzo livello nascosto, che deriva dalla Alef nella sua elevazione e si estende al mondo, così avviene per l’Albero della Conoscenza, che racchiude un livello nascosto di mezzo, che deriva dalla sostanza dell’Albero della Vita. L’Albero della Vita di per sé sta al livello della Resurrezione dei morti. Se Adamo ed Eva avessero mangiato dall’Albero della Vita, il Segno della Resurrezione dei Morti non ci sarebbe stato. Dovevano mangiare dall’Albero della Conoscenza per poter conoscere la morte che precede la resurrezione.

Gnomen 22 - Ecco perché la punizione per aver mangiato dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male fu la morte. Tra la Conoscenza del Bene e la Conoscenza del Male c’è la Morte. L’Albero della Vita è la Resurrezione ma la Resurrezione deve essere preceduta dalla morte e la morte non esiste se non si partecipa nel Male e non si partecipa nel Male se non c’è un Serpente per irretire e perciò il Vecchio Saggio poté dire ‘Non conoscerete la morte ma si apriranno i vostri occhi e sarete come gli angeli che conoscono il bene ed il male’.

Gnomen 23 - Il Serpente alludeva alla Resurrezione; non conoscerete la morte e anzi raggiungerete un livello superiore, di maggiore intelligenza, come gli angeli. Il Serpente poi convinse Eva che gli angeli di Dio sono come dèi ed ognuno ha una grande conoscenza come Dio. Se mangerete il frutto proibito diventerete come angeli e vivrete in eterno. Eva sapeva che era proibito mangiare il frutto di quell’Albero e, trasgredendo l'ordine divino, avrebbe subito la punizione della morte. Ma poverina, la nostra prima mamma, non sapeva minimamente cosa fosse la morte!

Gnomen 24 - L’elemento, quindi, che mancava all’Albero della Vita per il suo completamento, era la morte e questa stava in mezzo fra la radice del Male e la radice del Bene dell’Albero della Conoscenza. E così alla morte, il defunto sta in mezzo, nel Tribunale di Sopra, con i frutti delle sue azioni, gli angeli creati dalle azioni meritevoli e quelli accusatori creati dalle sue azioni peccaminose. Perché la morte si ricollegava all’Albero della Conoscenza del Bene e del Male? Il motivo principale è perché è proprio la Conoscenza che riuscirà a buttar giù gli uomini ed a farli cadere in ogni genere di peccato.

Gnomen 25. L’Albero della Vita è il Cuore dell’uomo quando esso è pulito ed umile nella fede semplice con il Creatore, un cuore di misericordia per il prossimo, un cuore fedele, un cuore sincero, un cuore buono e tollerante. Se Adamo ed Eva avessero mangiato dell’Albero della Vita, essi avrebbero acquisito tutte le giuste e buone virtù del cuore e non avrebbero conosciuto il peccato. Il cuore, però, da solo non distingue i contrasti e troppo zucchero diventa incommestibile. I loro sentimenti sarebbero stati molto elevati ma non ci sarebbe stato il contrario delle buone qualità per creare la saggezza che nasce dal contrasto che distingue il modo giusto o sbagliato di agire, parlare e pensare.

Gnomen 26 - Lo scopo è di raggiungere il dono di tale cuore amato da Dio dopo aver conosciuto la logica elevata dei ragionamenti umani, per cui l’uomo sa ciò che fà e cerca di capire la realtà. Ma tutta la conoscenza del mondo, se priva di umiltà e di virtù del cuore e di onestà, non ha posto davanti a Dio, non ha importanza ed anzi è odiata dal Cielo. Questo è il grande principio che il mondo deve conoscere. E per la mancanza di tale principio si è arrivati più spesso all’arroganza.

Gnomen 27 - Il Serpente è Vecchio, Antico e molto istruito in tutta la saggezza e la conoscenza. Perciò quest’angelo particolare nella creazione sa ingannare i sentimenti della persona con ogni informazione acquisita. Non c’è chi sa lodare come lui, per innalzare le creste degli acquirenti della conoscenza. Tramite l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, il Serpente butta giù l’umanità, sino all'avvento del Maestro dell’Albero della Vita con le Chiavi dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male Corretto. Ed allo stesso tempo arriva la Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan che è la Nuova Ricezione dalle 13 Nuove Mazalot dalle quali scende la riappacificazione, la reciproca comprensione fra il Cervello ed il Cuore.

Gnomen 28 - Anche l’Albero della Vita possiede un grandissimo cervello; esso, però, è un cervello elevato e santificato intimamente con Dio nelle vere vie della fede, come la fede di Mosè del Primo Comandamento. Solo i primi due comandamenti si completavano a vicenda. Anche gli Alberi erano due, come la Beit di Bereshit. Il Serpente riuscì a buttare giù l’umanità con l’inganno “se mangerete dalla frutta di quest’albero sarete come dèi che conoscono il bene ed il male’ (Genesi, 3: 5). Il Serpente riuscì ad avvelenare l’acquisto della conoscenza con arroganza ed auto-stima e con disdegno per coloro che non sanno.

Gnomen 29 - Il Serpente innalza la persona nell'amor proprio e lo distacca dal cuore umile e giusto. Con ragionamenti falsi lo guida nelle vie della stoltezza scambiando i valori veri con quelli. Egli travisa e manipola i significati delle cose per far cadere le persone nelle trappole della falsa linguistica. Ad ogni livello egli sconvolge il cervello con falsi immagini. Si compiace di immettere i suoi ragionamenti sofisticati nella mente dell’uomo. Del resto, ognuno fa il suo lavoro e nessuno gli può dire di non mettere alla prova il libero arbitrio dell’uomo. Il Serpente, tramite la conoscenza, allontana l’uomo del cuore giusto ed umile, separando così il cervello dal vero cuore e causando un travisamneto di idee e di sentimenti. Lo ha fatto durante tutta la storia.

Gnomen 30 - Se, pertanto, la conoscenza porta ad avere un cuore buono, giusto ed umile, ciò significa che la conoscenza è buona. Se, invece, avviene il contrario e si acquisisce un cuore malvagio, ingiusto e superbo, ciò significa che la conoscenza proviene dal male. L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male Corretto, è dunque, l’Albero della Giustizia, un termine ricevuto nei sogni. Dall’inizio della discesa dei Segni Completi, inizia la vita dell’albero della giustizia; dalle correzioni storiche sulla vera fede inizia l’Albero della Giustizia. E la Nuova Legge della Redenzione Finale è nutrita dalla Giustizia.

Gnomen 31 - La Giustizia, quindi, derivata dalle correzioni che riguardano la vera fede, non poteva esserci prima della venuta del Goel Haim. Ci vogliono le Chiavi della Vera Missione di Yeshua per poter distruggere storicamente il Logos, il Verbo di Giovanni. E ci voleva l’autorizzazione del Goel Haim per sconfiggere la dottrina di Emanazione proveniente dallo Zohar. Prima dell'avvento del Goel scelto, non si poteva fare giustizia nei riguardi della terminologia messianica confusa e contraddittoria sia in campo ebraico che cristiano.

Gnomen 32 - C’è il Segno della Nuova Giustizia. Si tratta di quella Giustizia di Dio che si manifesta più direttamente contro i malvagi e i malfattori. Essa è relativa a ciò che succederà in questa Quarta Generazione. Ci sarà qualche grado di meno di libero arbitrio nelle generazioni dopo questa Quarta Generazione. Ciò perché le radici del male verranno estirpate. Le generazioni future non conosceranno il male alla stessa stregua di quelle passate. Ma tutto ciò che succederà in questa Quarta Generazione sarà la Scuola Universale di Dio Benedetto per le generazioni future.

 

Gnomen 33 - DIARIO: 17 giugno 2002; 7 Tamuz 5762; 27 Peso dell’Asino 3955: Giuseppe vide il Monte del Tempio (Har ha-Bait); c’era una grande Costruzione di Dieci Piani; era collegato al Tempio di Gerusalemme; vide il Sommo Sacerdote (ebreo). - -

Risulta che questa sia l’Università del Sacerdozio e del Derech Eretz della Redenzione Finale di Gerusalemme.

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Gnomen 34 - Abbiamo finora considerato alcuni rapporti fra i due famosi Alberi del Giardino, secondo la vera Kabalà della Beit di Bereshit: il rapporto fra i due primi comandamenti; il rapporto fra cervello e cuore; il rapporto fra questo mondo e l’altro. In sintesi, l’Albero della Vita non è completo senza essere preceduto dalla morte, dal buio, dal peccato, dal pentimento. L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male Corretto diventa l’Albero della Giustizia. Prima di arrivare all’Albero della Vita Eterna ci vuole l’Albero della Giustizia.

Gnomen 35 - Ci sono due problematiche principali che dobbiamo affrontare nei capitoli che seguono: (1) Perché l’Albero della Vita è determinato dalla Redenzione Finale quando esiste la Torà già da 3500 anni? Che posto ha la Missione di Gesù, Cristo delle Nazioni, nella determinazione dell’Albero della Vita? (2) Dove sta e cos’è la Via del Mezzo che deve derivare da tutto ciò?

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Gnomen 36 - DIARIO: alla conclusione del 40esimo giorno (27 giugno 2002) della prima salita, nel segno di 120: ci sono stati segni della neutralizzazione del veleno della Stella ROSH. Il livello del segno corrisponde alle parole di Zeresh moglie di Haman: “se già tu hai incominciato a cadere davanti al popolo ebraico, sicuramente continuerai a cadere”. Si tratta del discorso del presidente Bush in cui ha detto che i Palestinesi devono cambiare leadership ecc. Giordano è tornato per alcuni mesi in Ucraina. Paolo, Nodà, bambini, guariti dal veleno. Asher, grazie EL SHADDAI , è guarito.

 

Capitolo 10

 

Gnomen 1 - Per determinare la Via del Mezzo amata da Dio, ci vuole, prima di tutto, la Redenzione Finale. La Via del Mezzo rappresenta uno Scopo Generale della Redenzione Finale; essa sarà amata da tutti e alla portata di tutti, di gente comune che vive la propria vita, lavorando, godendo, soffrendo.

Gnomen 2 - Parlo di persone di fede perché chi vivrà dopo questa Quarta Generazione avrà fede in Dio. Tramite la Redenzione Finale i popoli saranno istruiti nella vera Tradizione della fede. Il mondo stesso sarà purificato da tutte le radici di idolatria e perciò la percezione della Presenza di Dio sarà più vicina. Il mondo, però, prosegue il suo corso, la natura rimane tale, anzi, dopo la Quarta Generazione, si ritornerà alla vera natura, dopo gli scempi operati dall'umanità. La vita di tutti i giorni continuerà. La gente lavorerà, si innamorerà, si sposerà, metterà al mondo figli.

Gnomen 3 - Si tratta, quindi, di una Via del Mezzo accessibile a tutti tramite la fede della Redenzione Finale. Ancora non sappiamo cosa sia la 'Via del Mezzo Voluta' ma prima di scoprirla dobbiamo cercare di collocarla nel Disegno. La Tripla-Meditazione ci facilita a capirlo. Ciò che sta in mezzo non si realizza sino a quando non si arriva al Terzo Pilastro della Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan. Così i Segni Messianici e Redenzionali Iniziali vengono conosciuti, corretti dagli errori, messi in prospettiva con i Segni Completi Finali e risolti storicamente sino alla Redenzione Finale.

Gnomen 4 – La Via di Mezzo ebbe inizio con la Missione di Yeshua grazie ai Segni Iniziali. E’ nello stesso modo con cui fu possibile la riuscita di quella Missione, tutti gli elementi necessari per stabilire la Redenzione esistevano già nei Segni Iniziali. Dato che la Via del Mezzo rappresenta uno scopo essenziale della Redenzione Finale, ne consegue che se, per ipotesi, fosse stata accettata la missione di Yeshua allora, quel Messaggio di allora avrebbe fornito agli ebrei e poi ai non-ebrei una Nuova Via di Mezzo amata da Dio. Hi-haw!

Gnomen 5 - Hi-Haw, non andò così. Le radici della Via del Mezzo non poterono fruttificare poiché si era creato uno squilibrio fra il mondo ebraico ed il mondo cristiano. Se la missione fosse riuscita, c’erano anche i Segni del Messia figlio di Davide insieme ai Segni Universali del Messia figlio di Yosef. Fallita la missione in Israele, uscirono i Segni Universali per i popoli, senza l’equilibrio del peso della legge di Israele. Le stesse parole di Yeshua dimostrano che non aveva più speranza di insegnare la Via del Mezzo, non essendoci meriti nel popolo di allora, e di conseguenza la storia sarebbe continuata sulla strada dell’odio e della conflittualità. Per combattere la terribile negatività del mondo, Gesù insegnava la Via Stretta e la via del salto incondizionato nella salvezza di Dio, il nostro Padre in Cielo.

Gnomen 6 - Porgere l’altra guancia non rappresenta la Via del Mezzo bensì un comportamento estremo di ferrea convinzione nella fede; non è per niente accessibile a tutti. Non è un insegnamento equilibrato per un tempo equilibrato bensì un insegnamento estremo per combattere l’estremità prevalente dell’odio e della guerra. Esso è la Forza del Contrasto usata dalla Regina Ester nel bene e nell’amore per neutralizzare e sconfiggere la Forza del Contrasto usato nel male da Aman ha-rashà. Nel linguaggio dei Segni Completi Yeshua combatté la Forza del Contrasto nel male insegnando un nuovo codice che potesse veder realizzato l’amore delle 13 Virtù di Ester Nascoste nel Cuore.

Gnomen 7 - In tutte le parole di Gesù, infatti, è presente la Forza del Contrasto nel bene in antitesi alla Forza del Contrasto nel male. Gesù disse all'ebreo credente di sbarazzarsi dei soldi e di seguirlo. Anche qui si tratta di un insegnamento squilibrato, estremo, di auto-annullamento, inteso a combattere l’altra estremità, l’amore per sé e per i beni materiali. Non sarebbe stato sufficiente che quel ricco avesse dato il 50 percento ai poveri? Vai a trovare un ricco che concede in beneficienza la metà dei suoi guadagni! Niente da fare. Tutto o niente. Quel periodo buio non dava alcuna Via di Mezzo.

Gnomen 8 - Tutto è studio. Non serve una Via di Mezzo quando non c’è la flessibilità mentale di cambiare registro. Solo l'andare all’altra estremità può far cambiare direzione. Come, io, che sono cattivo e sadico, ti do uno schiaffo sulla tua guancia sinistra e tu mi porgi la destra? Non ho mai visto una cosa del genere! Possiamo da ciò trarre una prima conclusione: la Via del Mezzo regge in un contesto equilibrato, in un tempo equilibrato, solo, quindi, nei tempi dopo la Quarta Generazione, quando c'è la pace nel mondo.

Gnomen 9 - La ricezione avviene dall’inizio dei Segni Completi. Ci vuole una generazione intera per ricevere, spiegare ed insegnare la Via del Mezzo. Comunque, non sappiamo ancora cosa sia la Via del Mezzo. Perciò stiamo studiando qui la questione. Abbiamo visto che i due Alberi sono in mezzo al Giardino e che ci vogliono tutti e due per arrivare alla Via del Mezzo. Tutta la storia dell’umanità, quindi, ha come scopo il portare all’umanità la Via del Mezzo. Abbiamo visto che i due Alberi rappresentano anche i primi due comandamenti e che i due comandamenti, quindi, contengono le Chiavi della Via del Mezzo.

Gnomen 10 - L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è l’Albero della Giustizia. Per arrivare alla Via del Mezzo collegata all’Albero della Vita, ci vogliono le verifiche della Giustizia, le distinzioni fra il bene ed il male, la conoscenza di ciò che è amato e odiato da Dio. La Via del Mezzo, quindi, è la Via che rappresenta la Vita Eterna. Il mezzo per arrivarci è il Segno dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male Corretto. Sappiamo pure dalla Tripla-Meditazione che essendo la Via del Mezzo un elemento principale degli scopi messianici, essa era già presente nei Segni Iniziali che possedeva Yeshua.

Gnomen 11 - Quella missione fallì in Israele ed uscì per i popoli in un contesto distorto ed idolatra ed il tempo non permetteva un equilibrio redenzionale e perciò non c’è da cercare la Via del Mezzo nei Vangeli né nel Cristianesimo. Il fanatismo islamico che prende il sopravvento in troppi musulmani preclude qualsiasi ricerca della Via del Mezzo nell’Islam attuale. Anche la Torà stessa che racciude il tutto, non viene espressamente per insegnare la Via del Mezzo; ciò perché la Torà ha come primario scopo storico quello di insegnare al popolo di Israele la Via della Santificazione e, di conseguenza, l’allontanamento dal mondo idolatra e dalle usanze abominevoli praticate dalle nazioni.

Gnomen 12 - La Torà fu data nel Segno della Separazione dai popoli, non nel Segno dell’avvicinamento ai popoli. La Torà, poi, dovette preparare il popolo per millenni di storia di guerre, non di pace. In essenza, prima che Israele avrebbe potuto diffondere la vera luce ai popoli, essa dovette rimanere nella sua Santificazione. Solo con tale livello di forza e di conoscenza Israele avrebbe potuto affrontare l’avvicinamento dei popoli, altrimenti, si sarebbe a loro assimilato. Non esiste cosa al mondo più forte della forza assimilatrice di una società; perciò la Torà dovette operare nel Segno della Separazione di Israele.

Gnomen 13 - In linea con la Tripla-Meditazione, la seconda Salita di 40 giorni, dovrebbe fornirci la sostanza della Via del Mezzo, ma quella seconda salita non fu accettata. Ci volle la terza salita, con le Tavole di pietre simili alle prime. Ciò coincide col fatto che il tempo storico della Via del Mezzo arriva insieme con la Redenzione Finale e non prima. Qualcosa, comunque, abbiamo ricevuto della sostanza di quella salita. Mosè, magister noster, cercò una via più alta di spirito, grazie alle virtù del cuore, meno severa rispetto ai vari precetti.

Gnomen 14 - In essenza, Dio dimostrò a Mosè che i peccati recati nello spirito sono ancora più pesanti. Se invece di non uccidere scrivo non ti arrabbiare, ciò recherebbe punizioni a non finire. Se ciò che passa nel cuore viene considerato come azioni sotto il giudizio, Israele dovrebbe essere estremamente cauto in tutti i suoi pensieri, altrimenti verrebbe punito severamente. Si intravede nel discorso qualcosa forse della tensione storica fra il Cristianesimo ed il Giudaismo, il Pane Spirituale di Cristo versus la Carne della Legge Ebraica. Mosè, magister noster, comunque, cercava una Via che rappresentasse la completezza, ‘emtza’i shalem’ - la via di mezzo è quella completa. Mosè cercava quella via che sarebbe stata il veicolo storico migliore per il popolo di Israele.

Gnomen 15 – Moshè Rabbenu cercava una Via che elevasse lo spirito e le virtù intime della persona. Dio fece notare a Mosè che sebbene quella Via fosse la più Completa, se la si dava prima del tempo, non avrebbe retto e avrebbe fatto il contrario del voluto. Ciò perché tale Via delle Virtù del cuore è uguale per tutti ed Israele non avrebbe retto col tempo il suo particolarismo. Israele ha bisogno, perciò, della Carne della Legge, precetti positivi e precetti negativi, e deve vivere nella sua separazione sino a quando tale separazione non sarà più messa in pericolo di assimilazione, anche con l’avvicinamento dei popoli. Scendi, quindi, e prepara due Tavole di pietra come le prime.

Gnomen 16 - La sostanza della Via del Mezzo, dunque, consiste nelle Virtù del cuore. Essa deriva dal Pilastro di Mezzo della Tripla-Meditazione e si ricollega al nome ASHER, più precisamente con la SHIN del nome. La SHIN è collegata con il SHUSHAN di Purim. Essa è associata, quindi, al Tribunale di Mordechai l’ebreo e alla Regina Ester nel Palazzo di Ahashverosh. Ed Ester è nel Segno delle 13 Virtù Nascoste nel cuore. La Via del Mezzo, quindi, è NASCOSTA nella storia di Israele, nella Meghilat Esther. Non è, quindi, invano, che il Grande Pesce Leviathan ama così tanto scendere nel Palazzo di Ester per godere delle Virtù sulle Scale di Marmo Bianco. Lui è felice del fatto che il mondo finalmente ha raggiunto il tempo della Beata Via del Mezzo.

Gnomen 17 - Beato il Grande Pesce ma noi vogliamo capire che cosa sia la Via del Mezzo. Ce lo dica qualcuno, per favore! Ho tante mezze idee ma non riesco ancora a ordinarle insieme. Sono, però, l’Asino che mangia il Pane. So dove cercare la Via. Il Maestro Haim, nel sogno di Solly, abbracciava la gente del mondo e diceva con amore a ognuno “Siamo tutti della stessa carne”. Sicuramente questa dichiarazione del Goel Haim rappresenta l’Insegnamento-Segno della Via del Mezzo ricercata e non trovata durante tutta la storia. Hi-haw, è la verità.

Gnomen 18 - Il Terzo Redentore dell’umanità, il Maestro Haim, scelto da Dio Benedetto, ebreo yemenita dalla nascita, Capo dei 36 Giusti Nascosti Sofferenti in vita, il Giudice Unto del Regno dei Cieli, lo sta dicendo, con grande amore e con un abbraccio sentito. Se non perché il Maestro Haim è lo scelto Goel, il Segno non avrebbe importanza. Ci sono tanti il cui cuore è pieno di amore per il prossimo a livello universale. Siamo anche in un'epoca di grande aperura mentale rispetto al passato. Ma il Goel lo dice, l’ebreo scelto ed atteso, il Maestro Haim.

Gnomen 19 - Ciò rappresenta lo Scopo Universale della Redenzione Finale. Quando il popolo ebraico raggiunge l’amore per tutte le persone, e quando i popoli riconoscono la benedizione che arriva solo tramite Israele, si è raggiunto lo Scopo Universale della Redenzione Finale, che, segnalato dal Goel Haim, è amato da Dio Benedetto e da tutte le persone per bene e rappresenta la Via del Mezzo Completa. Il Segno del Maestro rappresenta la Via del Mezzo Raggiunto. Il lavoro della Redenzione Finale è di arrivare alla realizzazione del Segno al livello storico permanente.

Gnomen 20 - Il Segno collega i popoli al Goel Haim che è anche il Goel di Israele, anzi prima è il Goel di Israele perché le promesse e le profezie sul Goel appartengono ad Israele. I Mezzi per arrivare a tale Via del Mezzo sono i Sei Grandi Segni della Redenzione Finale. Le Correzioni delle dottrine idolatre precedono la Luce della Redenzione Finale. Viene riconfermata tramite i Segni Completi la Vera Tradizione di Israele da sempre. Le Correzioni non si trovano all’infuori del Patto Nuovo Finale, in particolare la Correzione dell’errore idolatra di Emanazione (5 Tavole del Patto) e la Correzione del Verbo Cristiano e di tutta la teologia cristiana (Libro che Stupisce). I popoli, quindi, vengono a conoscenza degli errori tramite gli insegnamenti del Sefer Shoshanat Mishnat Haim.

Gnomen 21 - E’ tramite Sefer Shoshanat Mishnat Haim arrivano le Correzioni sia per gli ebrei che per i popoli. Capendo la sorgente delle verità insegnate, la gente non vuole rimanere con le Correzioni soltanto ma desidera conoscere le novità della Redenzione Finale. Se le Correzioni arrivassero da qualche altra sorgente, non servirebbero a collegare la gente alla Redenzione Finale. Dopo le Correzioni si può entrare nella Nuova Legge della Redenzione Finale che regge l’equilibrio della Via del Mezzo.

Gnomen 22 - La grande novità della Nuova Legge è nel fatto che si basa sul nuovo equilibrio della Via del Mezzo Promessa, in perfetta armonia col Segno del Maestro Haim che abbraccia la gente di tutto il mondo e dice “Siamo tutti della stessa carne”. Questo è l’equilibrio che regge la Nuova Legge. Perciò essa è in grado di dare le leggi sia agli ebrei che ai non-ebrei, con amore, in un modo paritario e con l’insegnamento vero ai popoli della posizione storica del popolo scelto, Israele.

Gnomen 23 - E’ una cosa grande. Dio Benedetto organizzò tutta la storia per arrivare al Segno Finale della Via del Mezzo “Siamo tutti della stessa carne”. Ma potevano i popoli credere nella posizione storica di Israele se non avessero visto le verifiche delle profezie sul ritorno di Israele alla terra promessa e l’opera di Dio Vivente che ha portato in questi ultimi anni almeno un milione e mezzo di ebrei dalle terre del nord nello Stato d’Israele? E non potranno i popoli (quando capiranno) essere invidiosi di Israele perché il popolo di Israele ha subito sempre i pesi punitivi dei suoi errori e peccati. Nessun altro popolo subì l’Olocausto. L’esistenza dello Stato di Israele è un grandissimo miracolo.

Gnomen 24 - La Via del Mezzo, quindi, è un Equilibrio, un Nuovo Equilibrio Storico che fa reggere il vero concetto universale “Siamo tutti della stessa carne”. Come tutte le notizie della Redenzione Finale, tale Nuovo Equilibrio arriva solo con la venuta del Goel Haim. I Mezzi per arrivare alla Via del Mezzo sono i Sei Segni Completi, come già spiegato, che sono racchiusi nel Segno del Bacio e dell’Abbraccio fra Esaù e Giacobbe e sono anche i Segni della Riconciliazione del cuore fra padri e figli, secondo la Tradizione Profetica del Profeta Elia, di benedetta menzione.

Gnomen 25 - E ‘ da notare che tale Tradizione Profetica del Profeta Elia deriva dalla Benedizione a Pinhass ben Elazar ben Aharon il sommo sacerdote, ricevuta da Dio quando Pinhass uccise con la la spada il capo della Tribù di Shimon e la Moabita, trafiggendo i loro sessi mentre copulavano, un rapporto contro la legge per i figli di Israele. Lo zelo di Pinhass per Dio e per Mosè, in un momento in cui il trasgredire le leggi portate da Mosè avrebbe creato danni storici irreparabili, diede l’impeto ad agire. Infatti una terribile piaga stava uccidendo il popolo per i loro peccati con le donne di Moab nel deserto. Già 24.000 giovani figli d’Israele rimasero vittime della piaga quando Pinhass agì.

Gnomen 26 - La voce di Dio irruppe dal Cielo dichiarando che Pinhass per aveva meritato il Brit Shalom, il Patto di Pace. Abbiamo studiato dal Maestro Haim che il Profeta Elia, di benedetta menzione, ricevette l’anima di Pinhass. Lo Tzadik spiegò, inoltre, che il Patto della Pace è un Patto con i quattro elementi, fuoco, aria, acqua e terra, che stabiliscono il perfetto equilibrio; nella persona ciò significa che non c’è la morte. La salita di Elia, senza morire, dimostra che egli aveva ricevuto il Patto di Pace.

Gnomen 27 - Osservate i collegamenti: nella storia di Israele nel deserto, il Patto dato a Pinhass rappresentò una novità assoluta e occulta, un Patto che andava oltre la morte. Nella Torà non se ne parla più. In verità, nell’atto di Pinhass di elevato e vero zelo, ebbe inizio dall’Alto la radice dell’alto livello sacro dei Giusti Nascosti, nascosto al popolo d’Israele, un segreto custodito, per così dire, nella Santità della Gelosia di Dio. L’atto di zelo sacro di Pinhass fu ricompensato con la Santità Superiore custodita dallo Zelo di Dio. Così sta scritto: il segreto di Dio è per coloro che Lo temono.

Gnomen 28 - E così, forse sette secoli dopo, la Bibbia ci racconta l’operato del Profeta Elia nel Segno della Gelosia per la pura fede in Dio, contro il culto idolatra al Baal. L’anima elevata di Pinhass, quindi, ricevuta dal Profeta, è la radice della Santità Superiore dei Giusti Nascosti nelle generazioni, da Mordechai ha Tzadik fino allo Tzadik Haim. Il livello di tale santità si ricollega al livello della Resurrezione dei Morti, che rappresenta anche il superamento della morte. Per cui, ecco il concatenamento degli eventi: il Patto di Pace a Pinhass; l'ascesa da vivo del Profeta Elia; la promessa della Riconciliazione Redenzionale data ad Elia; il Segno Iniziale della Resurrezione di Yeshua; il Segno Finale della Resurrezione del Maestro Haim. Il Maestro Haim porta al mondo il Patto di Pace nella forma della Via del Mezzo.

Gnomen 29 - Il Segno “Siamo tutti della stessa carne” attua la Riconciliazione dei Cuori promessa al Profeta Elia, di benedetta menzione, in virtù del Patto di Pace. La Riconciliazione dei Cuori che porta la Pace Universale richiede un nuovo equilibrio storico concesso grazie ai Segni Completi della Terza Redenzione Finale. Tale Equilibrio è il Mezzo a cui allude l’espressione la Via del Mezzo; si tratta della Via del Nuovo Equilibrio Storico della Redenzione Finale per merito del Goel Haim; essa impone l’Equilibrio Atteso che risolve i conflitti a tutti i livelli, fra gli uomini, fra gli uomini e la natura e fra gli uomini e Dio.

Gnomen 30 - La Via del Mezzo, pertanto, si ricollega all’Albero della Vita, come diciamo nella Nuova Preghiera "per merito del Maestro Haim, mangiamo della frutta dell’Albero della Vita". Dato che ogni elemento che studiamo sulla Redenzione Finale è nel contesto globale della Via del Mezzo, ecco che ogni volta che leggiamo o facciamo segni, mangiamo del frutto dell’Albero della Vita per merito del Maestro Haim.

Gnomen 31 - Con ciò possiamo capire meglio l’affermazione dello Tzadik Haim che io percepii davanti alla sua Tomba Milano (era il 1986) quando Claudio, fratello di Nodà, leggendo un rapporto per la scuola in cui aveva parlato delle novità della Redenzione Finale, usò l’espressione ‘una nuova religione’. Percepii dal Maestro “Il Patto Finale non è una nuova religione ma una Nuova Via della Vita ed in tutto ciò che concerne la Vita”. Oramai, non ci possono essere dubbi: si tratta della storica Via del Mezzo che viene regalata all’umanità per far sì che tutti i meritevoli del mondo possano partecipare all’Albero della Vita.

Gnomen 32 - Quindi, tu, da allievo del Maestro Haim, cosa studi? Risposta: C’è ora un Nuovo Equilibrio Storico che si chiama la Via del Mezzo che è Completa. Sto studiando dal Maestro Haim la Via del Mezzo. In che cosa si esprime? Risposta: Si esprime nel Segno dello Tzadik Haim che abbraccia tutta la buona gente del mondo, indistintamente, e con immenso amore dichiara a ognuno “Siamo tutti della stessa carne”. E da dove deriva la sostanza della Via del Mezzo? Risposta: dall’Albero della Vita, che fornisce ai meritevoli la Vita Eterna, in questo mondo e nell’altro mondo fino alla Resurrezione dei Morti.

Gnomen 33 - E perché la Via del Mezzo non arrivò prima nella storia? Risposta: Prima di arrivare, per merito del Maestro Haim, la storia umana dovette superare le dure prove procurate dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Quando l’umanità è pronta a reggere l’Equilibrio della Bilancia fra il Bene ed il Male, e viene giudicata matura a sufficienza per riceverlo, solo allora, con l'avvento del Goel scelto, si apre al mondo la Via del Mezzo.

Gnomen 34 - E come si arriva alla Conoscenza del Bene e del Male? Risposta: Quando il Maestro apre al mondo la Via del Mezzo, allo stesso tempo apre il Libro delle Correzioni per la Quarta Generazione Finale. Da ciò deriva il Libro della Conoscenza del Bene e del Male Corretto. La Nuova Legge regge il Nuovo Equilibrio distinguendo fra il vero ed il falso, fra la vera tradizione e le false tradizioni, fra le leggi in cui sono comandati gli ebrei e le leggi di Dio per tutti. Essa fornisce l’Albero della Giustizia

Gnomen 35 - Non potrebbe l’espressione ‘Via del Mezzo’ indurre a pensare ad un Compromesso? Risposta: La Via del Mezzo non compromette la verità. Ciò che è falso viene chiamato falso, ciò che è idolatra idolatra, ciò che è permesso permesso, ciò che è impuro impuro, ciò che è buono buono e ciò che è cattivo cattivo. La Torà è vera e la Tradizione di Israele è vera. Ci sono, però, errori in cui Israele e l’umanità sono caduti. Grande e terribile è la confusione di idee che caratterizza la Quarta Generazione. Come risolvere le confusioni ad ogni livello e la vastità di opinioni?

Gnomen 36 - Risposta: Dio previde il tutto; sapeva che alla fine Egli avrebbe dovuto scegliere per tutti un Maestro Amato per fornire delle risposte vere all'umanità, come sta scritto "Ed il desiderio di Dio riuscirà nelle sue mani’. Viene il Maestro Haim per redimere i dubbi, per ristabilire la vera Tradizione, per insegnare la Nuova Via del Mezzo e dare le risposte (anche personali) a coloro che seguono la nuova via. Prima c’erano molte opinioni. Ora c’è il Maestro che ci fornisce delle conclusioni giuste. Non è più il tempo per le opinioni sulla fede. E' arrivata la Via del Mezzo, il frutto dell’Albero della Vita è maturo.

 

 

Capitolo 11

 

Gnomen 1 - Ora che sappiamo dove sta la Via del Mezzo, nel Giardino del Sefer Shoshanat Mishnat Haim, e sappiamo che la sostanza della Via del Mezzo è un Nuovo Equilibrio Storico, e già capiamo che il cambiamento portato dalla Via del Mezzo sta principalmente nelle Virtù del Cuore, e che tutto viene per portare all’umanità l’Albero della Vita, inoltriamoci nella Saggezza, Antica e Nuova della Via del Mezzo. Abbiamo detto che la nuova Via del Mezzo rappresenta un Nuovo Equilibrio Storico. Ora vogliamo, con l’aiuto di Dio, cercare di capirne la sostanza.

Gnomen 2 - Conosciamo i collegamenti: l'Albero della Vita, l'Albero della Conoscenza, la Rivelazione della Torà, il Patto di Pace a Pinhass, la promessa della Riconciliazione al Profeta Elia, il Segno Iniziale della Resurrezione di Yeshua, i Sei Segni Completi, la Nuova Legge, il Segno Finale della Resurrezione del Maestro Haim. Questo ci permette di capire le radici storiche della Via del Mezzo. Sappiamo lo scopo finale della Via del Mezzo, quello di portare l’umanità alla realizzazione di “Siamo tutti della stessa carne”. Cerchiamo ora di capire qualcosa di più sul contenuto della Via del Mezzo.

Gnomen 3 - Per affrontare l’argomento, però, bisogna spiegare in sommi capi la Kedushà (Santità) del popolo ebraico. I popoli devono sapere in cosa consistono i pesi di Israele, dato che essi sono esentati dal portarli. Ciò fa parte del Disegno. Senza tale nuova conoscenza non si spiegherebbe perché mai i popoli debbano cambiare attitudine verso Israele e verso la Torà stessa. Il Patto Nuovo Finale ingrandisce la Torà per il mondo, non la diminuisce.

Gnomen 4 - Si potrebbe dire che la frase di Gesù, "non sono venuto né per togliere né per cambiare persino una jod della Sacra Torà e dei Profeti", faceva parte della missione fallita e non venne affatto presa in considerazione dal Cristianesimo (e ciò è logico data la falsa teologia che si instaurò). Nel Patto Finale, invece, tutta la Torà, i Profeti d’Israele e la Tradizione riprendono vigore. Il Patto Finale fa parte integrale della vera Tradizione di Israele. Esso lo completa e le profezie della Torà vi si completano. Yeshua, dai Segni Iniziali, vedeva così lo scopo e la condizione sacra della sua missione. Yeshua credeva pure che la missione su di lui provenisse dalla Torà e dai Profeti e fosse impossibile pretenderla senza l’assoluta fede nella Sacra Tradizione di Israele.

Gnomen 5 - Il Nuovo Mazal dei Pesi dell’Asino ha dato all’Asino in tutti questi anni la possibilità di misurare migliaia di Pesi diversi che riguardano i Pesi della Sacra Torà e della Vera Tradizione e le novità della Nuova Tradizione e la Nuova Santità della Redenzione Finale. Devo conoscere tali Pesi per misurarmi con ebrei, musulmani e cristiani e quanti altri. Altrimenti non si potrebbe formulare la Nuova Legge e non si potrebbero scrivere e spiegare le cose nel giusto Equilibrio. Mi tocca qui cercare di dare qualche idea sulla Kedushà di Israele e sulla Nuova Kedushà della Redenzione Finale. Altrimenti mancherebbe il Peso necessario per stabile l’universalità del Patto Finale.

Gnomen 6 - Infatti diciamo ‘Doppio-Patto’ appunto perché il Patto Finale riguarda i popoli, specialmente i cristiani che escono dal Patto Cristiano del Nuovo Testamento ed entrano nel Patto Finale per merito del Maestro Haim, e, se sono stati battezzati in nome della Trinità portano il ‘sigillo’ di quel Patto, volenti o nolenti. Essi hanno perciò bisogno del Patto Finale per uscire, davanti al Cielo, dal Patto Battesimale Trinitario originario. Non esiste la Kedushà nel cristianesimo perché essa deve essere nel contesto della vera fede della Tradizione. Gli ebrei, invece, non escono dal Patto della Torà per entrare nel Patto Nuovo dato che il Patto Nuovo è una continuazione del Patto Antico. La Nuova Santità è sulla scia della Santità Tradizionale.

Gnomen 7 – Per quanto riguarda l’Islam, il contesto globale è nella pura fede nell’Unità di Allah, manifestazione della stessa fede di Abramo, Isacco e Giacobbe, della stessa fede ricevuta sul Sinai dal popolo ebraico. I musulmani santificano le loro azioni nel nome di Allah. Tali azioni (se non sussistono altri fattori che le invalidano, come, ad esempio, l’odio per gli ebrei e i non musulmani) danno loro la ricompensa anche nell’aldilà (abbiamo il meraviglioso sogno di Rebecca Trinidad, moglie filippina dell’amico dottor Crepatz, che testimonia questa verità. Ved. i testi dei sogni).

Gnomen 8 - Considerate il Peso di ciò. Dire che l’Islam ha un suo livello di santificazione, o kedushà in ebraico, rivoluziona e sconvolge la concezione ebraica. Rabbini e studiosi della Torà urlerebbero subito “Non puoi dire così! Solo Israele ricevette la Kedushà e solo Israele ricevette la Torà ha-Kedosha (Sacra Torà) e solo Israele è 'Am Kadosh” (Popolo Santo)". Non voglio litigare con i rabbini. Faccio notare loro soltanto che il concetto non è poi così estraneo come potrebbero sembrare. Due volte nella Torà, Ismaele viene benedetto nel nome di Dio: lui e la sua discendenza.

Gnomen 9 - Leggete le mie parole piano piano, altrimenti, non si riesce a valutarne l'entità. Non litigo con i rabbini perché, grazie a Dio, ho ricevuto la Tradizione della Sacra Torà dallo Tzadik Haim; fu lui a spiegarmi i molteplici livelli di vera Kedushà. Perciò non mi va di discutere con i rabbini o gli studiosi della Torà del nostro tempo. Loro parlano di ‘concetti’ o di ‘definizioni’ di Kedushà studiati nel Talmud e nella Halachà. Io, invece, sto parlando della Kedushà che il Maestro Haim mi fece conoscere e vedere.

Gnomen 10 - Nella Sacra Torà, il Santo Benedetto, Creatore dell’universo, Dio di Abramo e Dio di Sinai, benedice Ismaele, figlio di Abramo, nel Suo nome. Benedizioni e Promesse di Dio che, per forza, si realizzeranno nella storia; provengono da Dio. E sono scritte nella Sacra Torà e la loro realizzazione storica rappresenta l'attuazione di tali benedizioni e promesse, fra le quali c’è quella che Dio ascolterà la loro preghiera dovunque siano, Yishma’el, significa Dio ascolterà'. Ciò dimostra chiaramente che la loro preghiera ha la sua vera santificazione accettata ed amata da Dio (se essi vogliono bene al popolo di Israele e fanno il bene). Chi sta pesando qui la Kedushà del nome di Dio e della Sua benedizione, i rabbini o io?

Gnomen 11 - E’ vero, però, che la Kedushà data ad Israele è molto particolare ed i modi di riceverla sono estesi, con tanti precetti positivi e negativi da osservare, ognuno dei quali aggiunge un grado alla Santità di Israele. E’ anche vero che solo al popolo di Israele fu detto ‘Sii un popolo santo’ e ‘santi sarete a Me’ e 'sarete un Regno di Sacerdoti'. Il livello della Kedushà per il popolo di Israele è superiore, in virtù del vasto spettro di comandamenti ricevuti. Esistono anche tanti livelli di Kedushà ma il termine determina una vera santificazione a Dio, accettata ed amata da Lui. Nel sogno di Rebecca Trinidad fu fatto vedere a lei il Gan, il piacevole Giardino dopo la morte, che accoglie i musulmani di fede meritevoli.

Gnomen 12 - Non era per gli ebrei il Giardino visto nel sogno, né per i cristiani, bensì per i musulmani meritevoli davanti a Dio nella loro fede. Avviene nella Torà la separazione fra la casa di Abramo e la casa di Agar ed Ismaele, dato che la Torà profetica sapeva che proprio a causa della Benedizione ricevuta da Ismaele, si sarebbe manifestata una conflittualità fra i due fratellastri a riguardo della benedizione di Abramo. Ognuno avrebbe reclamato la priorità della sua fede. Dio Benedetto fece sì che si separassero in due campi distinti, la tradizione della Torà separata da quella del Corano.

Gnomen 13 - Tale Tradizione Separata da quella ebraica rappresenta niente di meno della Chiave della Riconciliazione al tempo della Redenzione Finale. I rabbini non lo capiscono ancora ma l’Asino che mangia il Pane dei Segni Completi ha Tre Occhi. Il peso della Kedushà data ad Israele è mille volte più pesante di quello musulmano, ma ciò non toglie nulla della veridicità, davanti a Dio, del livello di Kedushà nell’Islam. Peccato che in questo momento storico stiamo testimoniando il livello massimo dell’odio folle e insano di milioni di arabi e musulmani contro Israele e contro gli ebrei. Già i Segni ci hanno informato che i terroristi fanatici devono morire affinché possa arrivare la pace. Vari sogni hanno dichiarato che ci sono molti decreti pesanti sui popoli islamici, specialmente a causa del fanatismo. Ci saranno, purtroppo, terribili piaghe per neutralizzare il veleno di ROSH. Anche qui il Peso dell’Asino mi costringe a dirlo, io l’Asino con Tre Occhi per ebrei, musulmani e figli di Malchitzedek.

Gnomen 14 - Ma pensate ora al Peso di dichiarare ai cristiani che non esistono azioni santificate e non esiste Kedushà nella loro religione. S’arrabbiano, poveretti, se ancora sono nel Patto Cristiano. Ed ancora di più, avendo io tratto la conclusione dell'esistente Kedushà nell’Islam dalla realtà del Giardino Celeste, testimoniato nel sogno di Rebecca Trinidad, si dovrebbe concludere che i cristiani, non possedendo nulla della Kedushà, non possono avere un Giardino nell’altro mondo, come, invece, lo hanno i musulmani e gli ebrei. Capisco che la cosa fa arrabbiare. Pazientate un po’ perché la kedushà richiede un peso che non tutti sono pronti a volere.

Gnomen 15 - Il Sacrificio di Yeshua venne per alleggerire su molte persone il modo di essere vicini a Dio. Vi invito a mettervi i Pesi dell’Asino se volete capire. L’interessamento che estende la Salvezza di Dio ai figli di Esaù ed ai figli di Giafet ed ad altri popoli fino alle estremità della terra, appartiene a Dio Benedetto. E perciò il Disegno per arrivarci è Suo. Egli vede lo Scopo da Lui Desiderato e disegna la storia in un modo che si arrivi alla fine a quello scopo voluto. Esiste un Livello Universale nella profondità del cuore umano. Tale livello di per sé supera tutte le altre differenze più esteriori.

Gnomen 16 - DIARIO: 2 luglio 2002; 22 Tamuz 5762; 14 Tartaruga Illuminato 3955; Beer Sheva. Dal discorso di sopra, è arrivata una Correzione, credo assai significativa: Il Terzo Mazal Nuovo del Grande Pesce Leviathan non si chiama il Peso dell’Asino bensì I Pesi dell’Asino. In ebraico, e qui la differenza è spiccata, non si chiama Kvedut ha-Hamor bensì Mishkolot Ha-Hamor. In inglese, non the Weight of the Donkey but the Weights of the Donkey. In francese, non le Poids de l’Ane bensì Les Poids de l’Ane. Questo rappresenta un annuncio ufficiale da applicare al Patto Nuovo Finale d’ora in poi e si può correggere il termine usato nel passato.

‘Kvedut’ in ebraico significa proprio ‘pesantezza’ mentre Mishkal è il Peso della cosa, o fisico o intellettuale, e al plurale Mishkolot, I Pesi nel senso di Pesi Misurati sui Piatti della Bilancia dall’Asino. A me sembra una buona notizia, anzi, mi sento già più leggero fisicamente, grazie ad EL SHADDAI.

Voglio pensare che la parola Kvedut stesse impedendo al Nuovo Cervello Umile di scendere negli allievi: ora, invece, della pesantezza, ci saranno, con l’aiuto di Dio, i piaceri intellettivi che invogliano lo studio degli argomenti della Redenzione Finale. Inoltre sembra che questo testo sia disegnato per spiegare i Pesi d’Asino affinché tutti possano imparare a misurare le molte questioni coinvolte nel Patto Finale Storico.

Gnomen 17 - Abbiamo accennato prima alla seconda ascesa di Mosè, la salita nascosta nella Torà, in cui proprio quel genere di virtù collegate alla profondità del cuore fu l’obiettivo ricercato presso Iddio da Mosè, magister noster, per portare al popolo di Israele. Se la Rivelazione della Legge toccasse l’intimo del cuore nell’amore, la persona cercherebbe di agire bene sempre e si salverebbe dalla necessità di appesantire sulle punizioni e sulla la severità di molte leggi. Si potrebbe ricevere il tutto con meno pesantezza. Bisogna ricordare che già Mosè aveva ricevuto all’inizio tutto il nome EHEYE ASHER EHEYE e che le tre salite sono in corrispondenza con il Triplo-Nome

Gnomen 18 - C’è sempre quell’elemento recondito nel nome ASHER che sta in mezzo: la segretezza relativa alla vita di Isacco, la seconda salita nascosta nella Torà, la segretezza dell'alto livello del Profeta Elia, la Tradizione Segreta dei Giusti Nascosti, la Tradizione Segreta di Mordechai l’ebreo e la Meghilat Esther in cui anche il nome di Dio non appare, e poi la vera storia della Seconda Redenzione Universale di Yeshua dalla Scuola Segreta dagli Esseni fondato dal Giusto Nascosto il Maestro di Giustizia, Capo dei 36 Giusti Nascosti di allora. Il livello del nome ASHER è quindi il nome nascosto che cela il Disegno Redenzionale di Dio. Il primo nome si manifestò apertamente, con Abramo salvato dal forno di Nimrod agli occhi di tutti, le piaghe in Egitto, la spaccatura delle acque al Yam Suf, la Rivelazione sul Sinai, la manna per 40 anni nel deserto, le Nubi della Gloria, il miracolo delle acque del Giordano tramite Yehoshua Bin Nun.

Gnomen 20 - Dopo Yehoshua Bin Nun, gli Ebrei, nella terra di Canaan, caddero ben presto nelle ‘trappole’ idolatre dei popoli rimasti dopo le conquiste. Poi furono sconfitti dai nemici e solo allora invocarono il Dio di Israele ricordando, almeno vagamente, ciò che fu detto loro sui miracoli di Dio in Egitto per mano di Mosè. Ed ogni volta Dio esaudì la loro preghiera con misericordia, ricordando, per così dire, le promesse ad Abramo, Isacco e Giacobbe, e mandò loro un salvatore. Poi videro vittorie miracolose e tornarono pentiti a Dio. Nel Primo Tempio a Gerusalemme c’erano sempre miracoli manifesti ogni giorno, come raccontato nella Mishnà. Avvenne quindi la separazione delle dieci tribù e tutto Israele scese drasticamente di livello.

Gnomen 21 - Quando il Profeta Elia entra nello scenario storico il popolo non è più in grado di ricevere miracoli aperti. Non troviamo, per quanto ne sappia, un miglioramento sostanziale nel popolo di Israele, non presso le masse delle dieci tribù e non a Gerusalemme, dopo il miracolo del Carmel e la disfatta dei sacerdoti del Ba'al. Con enorme rammarico, infatti, il profeta Elia decide di lasciare la terra giustificandosi col fatto che egli non è più dei suoi padri. Il senso semplice è che egli non era riuscito a purificare il popolo dai suoi errori più dei suoi predecessori.

Gnomen 22 - Non si tratta qui di umiltà, sebbene il Profeta Elia fosse estremamente umile in ogni senso. Egli conosceva l’altissimo livello di Kedushà che possedeva, immensamente maggiore a quello dei precedenti padri del popolo. Pur con tale livello di santità, non era riuscito a correggere il popolo. Perciò, avendo su di sé tale elevato livello di Kedushà, inutile per redimere il popolo, egli concluse che non aveva più motivo di rimanere in questo mondo. Dio infatti accolse la sua richiesta dopo averlo fatto venire sul Sinai per rivelargli le ultime opere da compiere prima di accommiatarsi.

Gnomen 23 - Il Profeta Elia prepara così Eliseo per infondergli lo spirito di Santità e solo dopo viene fatto salire al cielo, senza aver conosciuto la morte terrena. La vicenda viene raccontata dai Profeti di allora, probabilmente da Eliseo stesso, ma in ogni caso non troviamo miglioramenti presso il popolo dopo tale fatto, che rimase celato agli occhi di tutti. Entra dopo il Profeta Elia, di benedetta menzione, la nuova fase storica nascosta del nome nascosto di Dio ASHER che corrisponde ai Segni di Isacco, nostro padre. Solo con la Redenzione Finale il Goel Haim ci insegna che in ogni generazione, da Mordechai ha-Tzadik in poi, il Profeta Elia ha capeggiato i 36 Giusti Nascosti, senza essere nel conteggio. Accogliete e meditate il Peso enorme e recondito di tale fatto.

Gnomen 24 - Col Profeta Elia tutto l’andamento della salvezza degli Ebrei e dell’umanità è nelle mani di 36 uomini, ebrei dalla nascita, che tramite l’immensa elevazione del loro segreto, nei livelli supremi e nascosti della Kedushà, subiscono i gravosi pesi dei peccati del mondo, sostituendo i decreti emessi dal Tribunale di Sopra con le loro sofferenze fisiche. Osservate, quindi, l’enorme Peso Storico Nascosto della ALEF del nome ASHER. Considerate il Nuovo Peso Meraviglioso regalato dal Maestro Haim ai credenti nel Patto Finale della Redenzione Finale.

Gnomen 25 - Misurate tale realtà ora rivelata perché si tratta di un requisito per la comprensione della Redenzione. Senza la conoscenza dell’esistenza dei Giusti Nascosti Sofferenti in tutte le generazioni passate, non si può concepire la segretezza del nome ASHER e di conseguenza non si è in grado di capire l’andamento storico nascosto da Dio in tutti questi secoli passati e di conseguenza di contemplare la posizione di Giudice Unto del Regno dei Cieli, Capo dei 36 Giusti Nascosti della generazione passata. Ma come può essere che un tale livello di Kedushà presso un numero prestabilito di Giusti venga percepito dalle masse del mondo? Siete in grado di pesare questa domanda?

Gnomen 26 - Io stesso sono stato scelto dallo Tzadik Haim ad essere la persona autorizzata a rivelare la sua vera identità come Capo dei 36 Giusti Nascosti spiegando qualcosa del loro livello superiore e della sofferenza da loro subita per il bene dell’umanità. Non bisogna inoltrarsi nella sostanza della loro Kedushà; ciò è assolutamente impossibile ed è anche dannoso tentare di farlo. Si può, però, concepire il loro operato sacro a favore dell’umanità in tutti i secoli passati.

Gnomen 27 - Quanta è celata la salita in cielo del Profeta Elia. La fede soltanto la accoglie. Il vero Peso della Kedushà di tale ascesa non è di per sé accessibile alla gente. La fede accoglie il fatto trasmesso nelle Sacre Scritture, nel Libro dei Re. Solo i Giusti Nascosti, nelle loro salite agli alti livelli di Kedushà Superiore possono veramente contemplare l'Ascesa del Profeta Elia, di benedetta menzione. L'evento dovette essere segnalato nella Tradizione. Esso è uno dei Perni della Fede ed è il Fondamento Storico del COLLEGAMENTO reale fra l’aldilà e questo mondo; è la Sorgente Storica della Resurrezione dei Morti.

Gnomen 28 - Il nome di Dio è nascosto nel nome ASHER. In essenza, la ALEF della Tradizione del Profeta Elia, è nel Segno della Resurrezione e la SHIN della Tradizione di Mordechai è nel Segno Nascosto del Regno dei Cieli. C’era una strada nella RESH per innalzare la fede futura nei concetti della Resurrezione dei Morti e del Regno dei Cieli. Non potendosi compiere in terra quel messaggio di allora, i due concetti uscirono distorti per i popoli e ciò corrisponde alle due corna dell’Ariete impigliate nell’arbusto, nello ‘svach’ - ‘l’intreccio delle complicazioni’ di tutta la storia umana da quella missione in poi. Sino ai Segni Finali che lo risolvono.

Gnomen 29 - Ma nella RESH risiedeva un altro tipo di luce che illuminava il cuore e lo spirito per fare il bene, aiutare il prossimo, consolare le vedove, gli orfani e sostenere gli ammalati ed i poveri. Tale luce non era un’invenzione di qualcuno bensì una luce meravigliosa portata dal Creatore per i giusti che vivono nella loro fede, con semplicità davanti a Dio, nelle generazioni della Redenzione Finale.

Gnomen 30 - Essa deriva dalla Torà e dalla Tradizione e si diffonde tramite i Nuovi Segni Completi della Redenzione Finale. Essa completa gli scopi finali che i mezzi tradizionali non possono realizzare. Essa parla a tutti i popoli perché la Redenzione Finale è universale. La luce proviene dal livello espresso dal Maestro Haim “Siamo tutti della stessa carne” e soltanto nell'armonia si raggiunge ciò che è desiderato dal Creatore per chi vive nella vera e giusta Via del Mezzo.

Gnomen 31 - La Nuova Luce è anche la Nuova Mishnà da studiare e da capire e più si studiano le testimonianze più ci si stupisce della verità di ogni messaggio e della pura logica dei Segni Completi. Più uno segue i Segni più i Segni seguono lui, se è voluto per la Redenzione Finale. Le Tavole della Redenzione Finale racchiudono qualcosa della miracolosità delle Prime Tavole, scritte da Dio, che potevano essere lette da qualsiasi angolazione o posizione. Così anche le Tavole, in tutti i documenti del Sefer Shoshanat Mishnat Haim, possono essere studiate da qualsiasi parte si comincia.

Gnomen 32 - Era già prevista una luce che poteva essere apprezzata dai buoni di tutta la terra. Paolo Fierro in sogno camminava completamente nudo dentro a una sinagoga, preoccupato soltanto di avere in testa la Kippà! Ciò allude alla Nuova Luce che rende il Nuovo Ebreo innocente come Adamo ed Eva prima della cacciata dall'Eden. Se una persona crede con tutto il cuore alle notizie e alle testimonianze della Redenzione Finale, venute per merito del Terzo Redentore Haim, può già partecipare allo splendore di quella luce e può cambiare radicalmente, diventando, nonostante gli errori e i peccati del passato, un nuovo essere umano o meglio ancora un nuovo Asino.

Gnomen 33 - Nella Scuola degli Esseni, c’erano i Segni Iniziali collegati alla RESH del nome ASHER. La RESH contenente il Segno del Regno dei Cieli dalla SHIN ed il Segno della Resurrezione dalla ALEF era, per così dire, propizia alla missione della grande salvezza ebraica ed universale promessa al Profeta Elia. La Via del Mezzo contiene una luce diversa dalla santificazione sul Sinai che è collegata al Patto della Pace a Pinhass, una luce che si è rivelata nei secoli a pochi individui scelti, i Giusti Nascosti Sofferenti di ogni generazione.

Gnomen 34 - Dio disse di no a Mosè. La Via del Mezzo doveva aspettare la Redenzione Finale. Essa, prima del tempo, non sarebbe stata apprezzata e le conseguenze disastrose sarebbero state irreparabili. Il cristianesimo rappresentò il tentativo di diffondere la Nuova Luce della Via del Mezzo, una luce che per la sua profondità nel cuore non fa differenza fra tutte le famiglie della terra. Il tempo della missione di Yeshua fu un tempo della fine nei confronti della RESH. La luce del Secondo Tempio proveniva dalla RESH. Ma invece di luce, regnavano le tenebre e il sangue, l'odio gratuito e il profitto, l'ingiustizia e l'ipocrisia, l'indifferenza verso le vedove gli orfani, i poveri e i malati.

Gnomen 35 - Uno Tzadik Nascosto, Capo dei 36 Giusti Nascosti del suo tempo, vedendo i terribili decreti che si accumulavano nel Tribunale di Sopra verso Israele, fondò una Scuola Nascosta in cui insegnava i Segni Messianici e Redenzionali della RESH ai pochi discepoli che si impegnavano, sotto giuramento, a non rivelarli. Una luce dalla Via del Mezzo era in quei Segni Iniziali. Se il Cristianesimo rappresenta il tentativo storico di estendere quella meravigliosa Via del Mezzo portato da Yeshua, Cristo dei Popoli, esso, però, ne rappresenta il totale travisamento teologico. La Via del Mezzo, infatti, non può essere fuori dalla pura fede monoteista di Abramo, nostro padre.

Gnomen 36 - Ma nonostante ciò, se una parte di quella luce universale non fosse uscita, non ci sarebbero stati popoli in grado di ricevere la Redenzione Finale al suo arrivo. Chi può non considerare la trappola storica in cui cadde Gesù, nel terribile Segno della RESH appesa per 2000 anni prima della Rivelazione del nome finale EHEYE con la scelta di Dio del Redentore Finale? La rivelazione della Via del Mezzo della Redenzione Finale racchiude il frutto dell’Albero della Vita, che può essere mangiato dopo le dovute correzioni dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male Corretto. E così con i due Alberi Corretti nel Giardino, si può godere di tanti gusti e di tante luci, ognuno con un piacere diverso.

 

 

 

Capitolo 12

 

Gnomen 1 - Volete, dunque, pesare i Pesi dei Giusti Elevati oppure i Pesi dell’Asino che mangia il Pane? Ero nel Giardino, capite, con la mia Coda, e leccai la Corteccia dell’Albero della Vita, aspettando e preparandomi ad essere di utile aiuto allo Scelto Uomo quando egli sarebbe venuto. Vi insegno qui saggezza che solo le generazioni dopo potranno valutare. Perché? Perché i bambini di allora cresceranno giocando ai Pesi d’Asino.

Gnomen 2 - Capite, maestri miei, i Pesi d’Asino sono pesanti sino a che non si alleggeriscono nella pura fede dei bambini della Redenzione Finale. Potete, forse, misurare il Peso della frase precedente, dato che noi, poco più di 12 Asini, qui già siamo nel ventesimo anno dei Segni Completi? Solo le generazioni future potranno valutarla. Perché ora noi sappiamo la verità della Rivelazione di Dio della Redenzione Finale ma tutto la ignora. Quando, in futuro, la verità dei Segni Finali sarà nota a molti, ci si stupirà di quanto eravamo in pochi e della portata di quanto ricevuto in testimonianza per il mondo. Noi stiamo ricevendo dal Maestro Haim la Via del Mezzo che è Completa, per le generazioni a venire.

Gnomen 3 - Perciò non mi lascio ingannare dalla falsa saggezza e vi dico le cose come stanno. Mentre Balaam mi picchiava, l’angelo mi fece vedere che tramite l’Asino Completo futuro, si sarebbero rivelate le Nuove Mazalot del Grande Pesce Leviathan dalle quali Balaam sperava di ‘catturare’ i flussi per fare vincere l’universalismo dei popoli sul particolarismo di Israele. E nonostante sapesse che Dio aveva già scelto i figli di Israele e li aveva redenti dalla schiavitù d'Egitto, Balaam vide che il re di Moab si chiamava Balak ben Tzipor, Balak figlio dell’Uccello. Egli credeva che da Profeta di Dio, insieme all’Uccello (il nome della prima Costellazione Stellare del Grande Pesce), sarebbe riuscito a cambiare la sorta del mondo sotto le Grandi Costellazioni Globali del Leviathan.

Gnomen 4 - Per tredici volte, in particolare, le tentate maledizioni contro i figli d’Israele furono tramutate in benedizioni, particolari ed anche universali, sigillando il futuro dell’Umanità nella Benedizione di Dio per Israele. Ecco perché ci voleva un Profeta rappresentante dei popoli per poter testimoniare le sue visioni profetiche per il mondo. Sappiate tutti, sino alle generazioni lontane, che Dio è con Israele sino alla fine dei tempi; gli Ebrei sono un popolo con un destino privilegiato sebbene molto pesante come l’Asino Caricato di Giacobbe che risvegliò l'appetito del nostro Patriarca quando portò a termine il concepimento di Issachar. Non gareggiate con questo popolo perché alla fine Dio ama i suoi figli che studiano la Torà e procedono nel Suo timore. Chiusi sono gli occhi della storia fino a quando è dato il permesso di aprirli.

Gnomen 5 - Dio sta realizzando le profezie sul ritorno a Sion. Chiunque legga i Profeti non può negarlo. E tutti sanno che Israele ha subìto l’Olocausto. Chi vuole vedere può vedere. Chi non vuole vedere travisa la realtà e più non vede nulla. Comunque grosse onde hanno già schiarito la vista a tanti che credono nelle profezie e vedono la loro attuazione storica. Costoro hanno grande rispetto per gli ebrei e si ricordano sempre più profondamente che Gesù era ebreo, non greco e non romano e non vichingo. C’è una grande benedizione da Dio per chi non è ebreo e che prega per il bene del popolo ebraico. Tutti pregherebbero per Israele con grande amore se conoscessero la forza di tale benedizione. Israele è il popolo messianico, bisogna accettarlo e non rigettarlo e odiarlo. Il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe non abbandona mai questo popolo.

Gnomen 6 - Il Disegno di Dio non permise che la Via del Mezzo si rivelasse nel mondo fino al ‘ritorno a Sion’ dei popoli, cioè che i popoli fossero nella posizione di riconoscere il popolo prescelto. Esso è un requisito della Redenzione Finale. Israele deve portare rispetto a tutti i popoli e tutti i popoli devono portare rispetto ad Israele. Se non c'è questa condizione di reciproco rispetto non è possibile che la Via del Mezzo si riveli. Il pericolo dell'universalismo della Via del Mezzo consiste nel suo voler disfare il particolarismo di Israele.

Gnomen 7 - La Via del Mezzo deriva dalla SHIN del nome ASHER, la lettera di mezzo, sia delle tre lettere di ASHER che delle undici lettere di tutto il nome. La Via del Mezzo proviene dal Regno dei Cieli. Essa è la Via che collega il Regno dei Cieli alla terra e la terra al Regno dei Cieli. Il Regno dei Cieli è, quindi, il Grande Segreto che si rivela al tempo della Redenzionale Finale.

Gnomen 8 - Nel cristianesimo uscì per i popoli un qualche barlume del Regno dei Cieli, in virtù del Segno della Resurrezione di Yeshua. Il concetto del Regno dei Cieli che si ricollega alla terra, appare nel mondo tramite il Cristianesimo.

Gnomen 9 - Tramite il Cristianesimo si formò un pre-Regno dei Cieli. Gesù stesso parlava dello Scelto Figlio dell’Uomo che sarebbe arrivato alla fine. La Via del Mezzo è collegata alla pace e Gesù sapeva che la sua missione non era quella finale. Noi parliamo della missione di Gesù in quanto ricettore dei Segni Iniziali contenuti nella RESH del nome ASHER. Allo stesso tempo, parliamo di una RESH che non si è ‘completata’ e che, non potendo essere ricollegata col nome Finale, per mancanza di merito in Israele, rimase ‘appesa’ per 2000 anni. Qualcuno, seguendo questo studio, potrebbe chiedere:

Gnomen 10 - Si sta parlando del nome di Dio. Ogni lettera del Suo nome rappresenta assoluta verità. Se la RESH fu ‘appesa’ e poi distorta al di fuori della vera fede del secondo comandamento, come ha fatto il mondo ad esistere negli ultimi duemila anni? Domanda pertinente Se la RESH fu falsata, il mondo non avrebbe avuto i pilastri della fede su cui appoggiarsi, e Dio ci salvi, sarebbe crollato. La Risposta è Nascosta quanto i Giusti Nascosti. Essi, il Capo dei 36 Giusti Nascosti, di ogni generazione, tenevano il vero Peso della vera RESH del nome ‘ASHER’, nel suo stato di purezza e di assoluta verità.

Gnomen 11 - Come detto, senza la conoscenza dell’esistenza dei 36 Giusti Nascosti Sofferenti, non si può capire la storia della Redenzione. La RESH ‘appesa’ non solo era lontana dal nome finale ma perse anche i veri collegamenti con tutte le lettere precedenti, per cui ne risultò un cristianesimo tagliato fuori dalla vera Tradizione della Torà. E ciò che diciamo: la RESH divenne ROSH (Testa). Ciò avrebbe distrutto il mondo se non per il Lavoro Sacro, giorno e notte, dei Giusti Nascosti Sofferenti. Leggete piano per capire. Un rabbino mi chiederebbe, giustamente, perché non parlo dei bambini ebrei di Beit Rabban, che studiano la Torà per mitzvà, come dice la Mishnà ‘Il mondo non sussiste se non per merito dei bambini di Beit Rabban’.

Gnomen 12 - Certamente quei bambini che studiano la Torà le-shem-shamaim rappresentano la speranza per le generazioni a venire; essi compiono un importante scopo della vita ebraica davanti all'Eterno. La perenne educazione della Tradizione garantisce la continuazione del popolo ebraico, senza il quale il mondo sarebbe senza scopo e senza Torà. E non potrebbe sussistere. Non sono, però, i bambini di beit rabban che hanno tenuto i pesi dei veri pilastri del mondo bensì i Giusti Nascosti, ancor di più in questi due millenni passati. Essi hanno retto i Pesi della Kedushà Elyonà, la Santità Superiore, che collega i Pilastri dell’Universo al mondo.

Gnomen 13 - Con l’ultimo sacrificio dello Tzadik Haim, si dichiara, nel Nuovo Rito, che si è concluso il lungo Sacrificio di Isacco. Stabilito è lo Splendore del Patto. Abbiamo ricevuto la Risata di Isacco, nostro padre. La completezza del Patto Finale rappresenta il Sigillo di Chiusura, nel senso di Completamento, del nome ASHER. Tale è il Sigillo che spiega il nome occulto di ASHER, come noi facciamo, in linea con la Tripla-Meditazione della Redenzione Finale. Cioè, prima della sofferenza conclusiva dello Tzadik Haim, il nome ASHER non si era ancora completato. E ciò nonostante le sofferenze dei Giusti Nascosti in tutte le generazioni passate. Alla fine la sofferenza del Maestro Haim fu accettata e scelta da Dio come il Sacrificio Finale che conclude il ciclo della sofferenza dei Giusti sotto i Segni di Isacco, nostro padre, contenuti nel nome nascosto ASHER.

Gnomen 14 - Il nome di ASHER, pertanto, nella sua vera Kedushà, era nelle mani dei Giusti Nascosti, con la vera RESH contenente i Segni Iniziali Messianici e Redenzionali. La RESH dei Giusti Nascosti è intatta con tutto il nome e con tutte le lettere precedenti: nella tradizione della fede dei Patriarchi, nella prima redenzione, nella rivelazione sul Sinai, nella tradizione profetica, nel Patto della Pace di Pinhass, nella Tradizione Segreta. Il lungo Sacrificio di Isacco rappresenta la sofferenze dei Giusti Elevati Scelti, una sofferenza necessaria per mantenere in vita il popolo ebraico e l'umanità intera.

Gnomen 15 - Dobbiamo gioire che solo ora, grazie allo scelto Maestro Haim, scendono i Segni della Via del Mezzo. Sola ora realizziamo che il vero Regno dei Cieli Finale scendendo sulla terra. La mente non regge facilmente l’attualità di una rivelazione in corso, a stento i pochi che conoscono le testimonianze della Redenzione Finale, e ancor di più gli altri che non immaginano minimamente i disastri terribili e devastanti che arriveranno nella seconda parte di questa Quarta Generazione. Solo più avanti le generazioni potranno capire le testimonianze. Ora è solo un privilegio di essere fra gli Asini che sanno le notizie.

Gnomen 16 - Succede una cosa straordinaria, che fa pensare 50 volte al Segno dell’Asino. I Pesi dei Giusti Nascosti si scambiano in Pesi d’Asino. Anche per me non è facile crederci ma la cosa è testimoniata in un sogno di Anna Gasparotti fatto nel 1999. Solly veniva da Israele e ci abbracciammo (Solly, Anna ed io). Poi fu detto che per merito del Maestro Haim gli Asini erano ora come i Giusti. - - Certo è da studiare. Non siamo mica Giusti noi altri! Ma il sogno non mente; è un sogno della Redenzione Finale.

Gnomen 17 - Una cosa si può dire di sicuro che è simile al lavoro dei Giusti Nascosti. Molti decreti pesanti sono scesi dal Tribunale di sopra nei sogni ed abbiamo visto alcuni di essi annullarsi tramite segni da noi fatti, ragliando nel Segno dell’Asino. La questione, comunque, non riguarda nostri meriti. Gli Asini sono collegamenti fra il Regno dei Cieli e la terra. Su ogni Asino ci sono Pesi Stellari che collegano i suoi Passi e le sue Azioni al Regno dei Cieli. L’Asino fa un segno e dal Cielo viene fatto il resto. Gli Asini non devono pensare all’azione o alle parole di preghiera da dire ma ciò che succede è come al livello dei Giusti Nascosti. Gli Asini ragliano e non sentono per niente i Pesi che portano.

Gnomen 18 - Siamo come le lettere della Meghilat Esther, le nostre parole e le nostre azioni nascondono la Rivelazione Stellare delle Stelle della Redenzione. Diciamo hi-haw, hi-haw ed i cieli si rallegrano e se ci rattristiamo piangono. Ciò perché siamo Segni e le nostre azioni a favore della Redenzione Finale si iscrivono sulle Stelle della Redenzione. Non avete capito. C’è un Mezzo nella Nuova Via del Mezzo, che sta fra il Regno dei Cieli e la terra; il Mezzo si chiama le Stelle della Redenzione. Il Segno delle Stelle è la Grande Chiave generale ai Nuovi Mezzi Stellari-Redenzionali della Nuova Via del Mezzo data con la Redenzione Finale.

Gnomen 19 - La rivelazione delle Stelle Redenzionali precede il Segno del Regno dei Cieli; prima deve essere stabilito il Mezzo tramite il quale la ‘discesa’ del Regno dei Cieli avviene, cioè le Stelle della Redenzione. Poi arriva il Segno del Giudice Unto del Regno dei Cieli e le Scale di Marmo Bianco. Questo è il Segno più Nascosto e non c’erano parole nel sogno di Renato Levi nel 1983. Se non per il Segno delle Stelle Redenzionali che precede, sarebbe mancato il Mezzo perché venisse percepito il Regno dei Cieli, come Renato, nel sogno, percepì tutto senza il parlato. L’aspetto del tacere e di nascondere è la qualità del Regno dei Cieli. Solo le Stelle Redenzionali possono fare da tramite.

Gnomen 20 - Così fu il Purim. La Redenzione di Dio avvenne tramite le stelle della redenzione di allora e la Meghilat Ester che significa pure ‘Rivelazione delle Stelle’ nasconde quel Dramma Stellare della Costellazione di Ester nel Regno di Ahashverosh e la Costellazione del Tribunale di Mordechai ha-Tzadik. Perciò il nome di Dio non appare nella Meghilà essendo quella redenzione miracolosa tramite le Stelle Redenzionali. Nella prima redenzione i miracoli erano manifesti, davanti agli occhi di tutti. Tutti vedevano la Mano di Dio. Nella redenzione di Purim i miracoli avvennero tramite le Stelle della Redenzione.

Gnomen 21 - La storia umana, per la sua redenzione futura, avrà bisogno della redenzione stellare di Purim del popolo ebraico. Ciò perché alla fine, nella Redenzione Finale, la Rivelazione avviene tramite Sogni Redenzionali e Sogni Profetici che scendono dalle Stelle Redenzionali per mano del Goel Haim dal Regno dei Cieli. Tali sogni sono esclusivi e rappresentano il Mezzo principale della rivelazione redenzionale; le Stelle Redenzionali, quindi, rappresentano il Nuovo Mezzo della Via del Mezzo data per la Redenzione Finale. La Radice della Rivelazione delle Stelle della Redenzione sta nella Meghilat Ester di Purim, collegata alla lettera SHIN del nome ASHER. La radice, quindi, della Via del Mezzo sta nella SHIN del nome ASHER.

Gnomen 22 - Nel 1991 in Israele abbiamo testimoniato, io, Solly, Paolo, Nodà - l’arrivo della SHIN HADASHA della Redenzione Finale, una formazione di nuvole piccole che davano la forma della Nuova SHIN, rimanendo miracolosamente nel cielo da Beer Sheva fino al Kotel a Gerusalemme. Lì, poi, si formò la VAV HADASHA ed infine una grandissima NUN FINALE. Avevamo ricevuto, grazie a EL SHADDAI, il Nuovo SHUSHAN, il Nuovo Purim della Redenzione Finale, per merito del Maestro Haim.

Gnomen 23 - E’ importante che la Via del Mezzo sia collegata alla SHIN, della Tradizione di Purim, festa ebraica, protetta, perciò, dalla Legge della Torà, specialmente dal Secondo Comandamento. La SHIN è l'ago della Bilancia di tutto il nome, per così dire, destinata a reggere tutte le lettere, le cinque lettere precedenti e le cinque lettere che seguono. Ecco perche la SHIN ha tre pilastri, come i Tre Pilastri della Tripla-Meditazione. Or dunque, la Via del Mezzo si ricollega alla SHIN del SHUSHAN Purim, e tramite le Stelle Redenzionali effettua l’entrata della Stella di Ester nel Palazzo di Ahashverosh, aprendo così le strade delle 13 Virtù di Ester. Ci vogliono le Stelle della Redenzione e ci vogliono le Virtù Nascoste nel Cuore per arrivare alla Via del Mezzo della Terza Redenzione Finale.

Gnomen 24 - Ci vogliono anche gli Asini perché sono Mezzi anch’essi per ricevere e vivere la Via del Mezzo. Essi insegnano agli uomini dove risiedono i veri Pesi di tutte le questioni redenzionali. Siamo rappresentativi della Nuova Rivelazione dalle Stelle Redenzionali arrivate nel mondo grazie allo Tzadik, il Maestro Haim. Dobbiamo cercare di comportarci bene altrimenti i Pesi d’Asino invece di essere piacevoli diventano molto pesanti. Le Chiavi sono l’umiltà e la modestia interiore, l’auto-critica ed il raglio. Hi-haw! Hi-haw!

Gnomen 25 - Il ‘problema’ era che la RESH conteneva Segni Messianici Universali per salvare le pecore smarrite della casa di Israele, i meritevoli di Esaù e dei figli di Giafet ed essere una sorgente di salvezza sino alle estremità della terra anche per i meritevoli di Cam. Se Israele fosse stato in grado di ricevere quei Segni Iniziali, anche la Via del Mezzo, eventualmente rivelata nel proseguio del nome finale, sarebbe stata protetta dalla Kedushà della Tradizione. Avvenuto il distacco ufficiale fra ebraismo e cristianesimo, non poté più uscire da quest’ultimo la vera Via del Mezzo.

Gnomen 26 - O padre nostro, Isacco,

Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe

nascosto dalla nascita miracolosa

inneggiato dagli Angeli di Dio,

nascosto fra i Perni della Storia,

Sacrificio Vivente

nella Sacra Nube di Moriyà

riderà alla fine

nel Segreto che nasconde per l’umanità

Cantiamo, padre nostro, Isacco,

Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe.

 

Gnomen 27 - O padre nostro, Isacco,

Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe,

da te nasce la Via del Mezzo.

Chiamato per formare il Regno dei Cieli,

Sacrificio Risorto nel Regno dei Cieli.

Per te piansero gli Angeli di Dio,

per un Giacobbe ancora non nato.

per un popolo ancora non formato,

per una Sigla della Tua misericordia

per non far aspettare Abramo otto giorni

fra la Salita e la Discesa dal Regno dei Cieli

“No, Abramo, ferma la mano dall'immolare tuo figlio"

fu una prova per completarti nell’amore;

vai a prendere l’ariete le cui corna

ho intrecciato nell’arbusto delle complicazioni

della storia dell’Ariete Sacrificato”.

 

Gnomen 28 - O padre nostro, Isacco,

Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe

chi mai avrebbe previsto la tua nascita

da Sara, nostra madre, a novant’anni?

Quando ogni speranza fu abbandonata

dagli anziani servitori di EL SHADDAI

“Non perdiamo, però, la speranza” disse Abramo

“La fede raggiunge laddove la natura non risponde,

“Dio promise ed Egli sa come mantenere,

ma la nostra mente può appena contare qualche stella,

senza neanche conoscere i suoi abitanti,

corto è il nostro pensiero per contemplare

la globalità da Lui creata, insipido è lo scetticismo

davanti alla Sua potenza.”

Rispose una voce dal Cielo

“Il mondo è scettico, ma alla fine,

il mondo riderà, quando rivelerò

la Via del Mezzo per merito di Isacco,

Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe.

 

Gnomen 29 - Luce Nascosta

fra la Luce di Abramo e la Luce di Giacobbe

Via di una Santità Interna

Via di un Regno Nascosto fra le Stelle

Via Profonda nel Cuore dell’umanità

Via del Tacere nella Saggezza dell’Ineffabile

Via della Sofferenza dei Giusti Nascosti

Via della Semplicità del Cuore nella Fede

Via dell’Umiltà dei Giusti e dei Semplici

Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la Vita

Via dell’Amore “Siamo tutti della stessa carne”

Via delle Virtù di Ester Nascoste nel Cuore

Via dell’Albero della Vita Eterna

Via dell’Albero della Giustizia Corretta

Via della Riconciliazione dei Cuori

Via del Patto di Pace

Via del Nuovo Cervello Umile

Via del Nuovo Cuore

dai Segni di Mezzo di Isacco, nostro padre,

che si rivelano solo più avanti

nei Segni di Giacobbe.

La risata futura di Isacco

nella Redenzione dello Splendore di Israele

è la Via del Mezzo

che si adegua a tutti i livelli dell’umanità.

 

Gnomen 30 - Isacco della Santificazione

sull’Altare di Dio, il mondo non avrebbe

potuto reggere la tua elevazione,

Sacrificio tramutato in sacrificio

a quattro livelli,

sacrificio del popolo di Israele

sacrificio dei Giusti Nascosti

sacrificio messianico dell’Ariete

sacrificio finale del Goel Haim.

Concluso è il Lungo Sacrificio di Isacco

del popolo di Israele

dei Giusti Nascosti

dell’Ariete Sacrificato

del Sacrificio Finale dello Tzadik Haim.

Cento anni dalla nascita dello Stato d’Israele

in virtù dei cento anni di Abramo, nostro padre,

alla nascita di Isacco,

ci sarà da allora in poi la possibilità, con l’aiuto di Dio,

di costruire il Terzo Tempio

con la grande risata del mondo rimasto

e nella Nuova Via del Mezzo

tutto il mondo riderà.

 

Gnomen 31 - O pecore smarrite,

tornate da lontano ai confini della Casa d’Israele.

O popoli lontani, l’ora è giunta della verità

potete saperla ed entrare nel Patto Finale

dopo il quale un altro ancora non ci sarà.

La Via del Cuore si sta aprendo,

la Via del Siamo tutti della stessa carne;

Dio è misericordioso

divide a causa della falsità degli uomini

e riunisce alla fine, per la Completezza

del Suo nome, nel Segno della Verità.

Con la scelta del Suo servo umile amato,

Haim, per i meritevoli di Israele

ed i meritevoli Musulmani

ed i meritevoli Cristiani

ed i meritevoli dei figli di Malchitzedek

di tutto il mondo.

Ridiamo insieme, fratelli e sorelle,

nel Giardino della Fratellanza

con i fiori esotici della beata Shoshana.

 

Gnomen 32 - Poiché Giacobbe, nostro padre,

subì i pesi della terra, la gelosia di Esaù,

gli inganni di Labano, l’ira degli abitanti della terra,

per l’ira di Shimon e Levi,

e la lotta con l’angelo ministro di Esaù

per essere benedetto col nome d'Israele.

Solo alla fine della lunga storia

di Abramo, Isacco e Giacobbe,

Giacobbe si chiama Israele,

benedetto nello splendore

della Rosa Splendente di Giacobbe.

Da tredici Stelle della Rosa

scende il Cuore Buono

e dalla Stella di Ester

scendono le tredici Virtù Nascoste nel Cuore

per offrire la Via del Mezzo al mondo intero.

 

Gnomen 33 - Mosè, magister noster, volle ricevere

la Via del Mezzo per il popolo di Israele.

Yeshua volle dare la Via del Mezzo

al popolo di Israele per l'umanità.

Il Disegno di Dio non permise,

precoce la storia di Israele,

precoce la storia dell’umanità,

battaglie da combattere per la giustizia

guerre da vincere contro il male

gelosie ed invidia nel cuore

uomini di piccola fede

e l’ipocrisia sulla bocca

lunga la storia della luce eterna di Israele

che non vede la propria luce fino alla fine

popolo messianico odiato e frainteso

sacrificio al suo Dio per la salvezza dell’umanità,

popolo ucciso in olocausto al Signore,

popolo risorto dalla sua morte

anima eterna santificata sul Sinai,

popolo tornato alla sua terra promessa

ad Abramo, Isacco e Giacobbe

popolo in preparazione per lo Splendore di Israele.

 

Gnomen 34 - La Via del Mezzo attraversò tutta la storia

per arrivare al merito del Redentore Finale, Haim;

ecco il nome del Goel prima della Creazione,

solo tramite lo scelto Giudice Unto

arriva per il mondo l’Albero della Vita Eterna;

lunga la storia di sei millenni, compressa

in Sei Grandi Segni Completi della Gheulà,

Completati i Segni di Giuseppe,

Completati i Segni di Davide,

ora il mondo camminerà insieme

nella beata Via del Mezzo

portata dal Goel, dal Regno dei Cieli, il Maestro Haim.

 

Gnomen 35 - Ma anch’io non ho fatto male

a leccare la corteccia dell’Albero della Vita

ancor prima che siete arrivati voi

per assaggiare quel rischioso Albero

della Conoscenza del Bene e del Male.

Così non sono stato influenzato

da milioni di idee, dalla menti turbolente

degli esseri umani, da cuore attorcigliati

nel brodo delle mescolanze,

nella scienza che spiega il piacere

per diminuire i piaceri della vita;

quella fragranza mi era sufficiente

quel gusto della corteccia mi soddisfò

per alzarmi presto per portare Abramo,

per aspettare con Ismaele il ritorno di Isacco

per svegliare Giacobbe a ricordare la fedeltà di Lea

per aprirmi la bocca con le parole dell'Angelo di Dio

per tacere nella tragedia di un povero Messia giovane

che accettò su di sé il peccato del suo popolo

nella fitta cecità di un tempo corrotto

nell’intreccio della Realtà Divina

quando il popolo scelto si siede nella sua iniquità.

Per venti secoli tacqui,

guardando le opere di Dio dal Nascondiglio,

fino a quando mi dissero “Scendi dalla Stalla

del Regno dei Cieli e raglia per gli uomini

‘E' arrivato il Goel’ - ‘E’ arrivato il tempo’

Eccomi l’Asino, dico solo la verità’ “.

 

Gnomen 36 - Qualcuno mi disse che a qualcuno manca ancora la fede,

stento a crederci, ma poi, si sa,

gli esseri umani hanno tanti problemi,

ma forse detta da me, Asino-Animale,

una parola vi farà più coraggio.

Su, coraggio, è tutto vero,

ma fu coperto da un velo di mistero,

Adamo ed Eva veramente esistevano

E sono sepolti nella Machpelà,

Caino, purtroppo, uccise veramente Abele

e da Set tutto il mondo si popolò.

Il Diluvio Universale è un evento reale

e così pure la Torre di Babele.

Dio redense dall’Egitto

i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe,

Aprì veramente il Mar Suf

e Si rivelò sul Sinai.

Vero fu il decreto di Purim

e la salvezza nascosta di Dio

tramite il Giusto Mordechai e la Regina Ester.

Il miracolo di Hanuccà veramente accadde

ma gli ebrei non si svegliarono nella sua luce

e il Tempio non compìil suo scopo per il mondo.

Arrivò l’Ariete nell’Intreccio Messianico

per collegare la storia con quel momento

del dispiacere del Santo Redentore di Israele;

E’ tutto vero, la storia è passata, la fine dei Giorni

di Israele si è compiuta con l’Olocausto.

Il popolo cammina nelle profezie,

A 35 anni dallo Stato d’Israele

Dio scelse il Goel, atteso da sempre

per tutti i tempi che verranno;

sono scesi i Segni Completi

che danno la Via del Mezzo

ricercata in tutta la storia,

è tutto vero ciò che ti dice quest’Asino,

la fragranza della corteccia dell’Albero della Vita

mi protegge dalle falsità del genere umano.

 

Capitolo 13

 

Gnomen 1 - (Rosh Hodesh Menahem Av 5762; 10 Luglio 2002; 22 Tartaruga Illuminata 3955; Beer Sheva) - Sino ad ora abbiamo visto che ciò che si chiama la Via del Mezzo rappresenta un Nuovo Equilibrio Storico, la Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita. Tale Via del Mezzo è radicata nel Paradiso Terrestre nell’Albero della Vita. In un certo senso si potrebbe dire che la Via del Mezzo è quella ricercata in tutta la storia della redenzione e si completa e si rivela solo per la Redenzione Finale, per merito del Goel Haim. L’affermazione del Maestro Haim “Siamo tutti della stessa carne” è rappresentativa dello scopo finale della Via del Mezzo. In più abbiamo studiato i collegamenti della Via del Mezzo con la lettera SHIN del nome ASHER del nome EHEYE ASHER EHEYE.

Gnomen 2 - Abbiamo pure visto i tentativi storici redenzionali di Moshè Rabbenu nella seconda salita sul Sinai, nascosta nella Torà e, dopo, nell’impresa messianica di Yeshua, di portare quella Via del Mezzo. Ma ciò, nel Disegno, fu riservato al tempo finale grazie al Goel Finale. Penso che dopo tutti i collegamenti fatti, possiamo dire che, in effetti, lo scopo di un allievo del Patto Finale è di cercare la Via del Mezzo, hi-haw! Visto che tutti gli elementi della Redenzione Finale vengono per insegnare la Via del Mezzo, quella Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita, dobbiamo cercare di capire, in ogni elemento della Redenzione Finale la Via del Mezzo.

Gnomen 3 - Per accostare la ricerca, dovremo sviluppare qualche via d’approccio. Prima di tutto, cosa stiamo cercando? Cosa abbiamo? Grazie a Dio, abbiamo le notizie della Redenzione Finale. Sappiamo che è stato scelto il Redentore Finale di Israele e dell’umanità. Abbiamo ricevuto i Segni Completi della Redenzione Finale. Abbiamo una importante e vasta testimonianza di Sogni Redenzionali e Sogni Profetici. Essi contengono la Via del Mezzo che noi stiamo cercando. Il Maestro Haim, nel Segno delle Stelle, ci sta insegnando la Nuova Via del Mezzo, la Redenzione Finale che arriva per Mezzo delle Stelle Redenzionali.

Gnomen 4 - Nel Segno del Regno dei Cieli, il Maestro Haim ci dimostra il Palazzo del Regno dei Cieli, la posizione di Giudice (Unto) e le Scale di Marmo Bianco. La Scala di Marmo Bianco rappresenta la Nuova Via del Mezzo che collega il cuore dell’uomo con il Nuovo Regno dei Cieli. Nel Segno della Nuova Luce appare la Nuova Grande Hanucchià che segnala la Nuova Luce che uscirà eventualmente dal Terzo Tempio. I Sette Piani ed i Tredici Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam, rappresentano la Nuova Via del Mezzo nel Segno della Riconciliazione dei Cuori ed ogni aspetto della Nuova Casa di Preghiera sta nel Nuovo Equilibrio di tale Nuova Via del Mezzo.

Gnomen 5 - L’Asino cammina in Mezzo a tutti i Segni per completare la discesa della Via del Mezzo in terra. Il cammino fra tutti i Segni significa 1) vivere nei Segni 2) scrivere i Sogni e le spiegazioni 3) riempire il Sefer Shoshanat Mishnat Haim con documenti, scritti e testi della Redenzione Finale 4) fare segni corrispondenti ai Segni ricevuti 5) stabilire le Scuole della Redenzione Finale 6) diffondere le Notizie della Redenzione Finale e delle Nuove Profezie per questa Quarta Generazione. - - Dalla Corteccia alla Breccia per completarsi nel Frutto dell’Albero portato dal Maestro Haim. Egli cavalca il suo Asino dal Profumo della Corteccia dell’Albero della Vita al Calice Amaro Storico quando l’Asino non poté parlare e sino al Segno dell’Asino Completo cavalcato dal Goel Finale. Ecco perché l’Asino si trova sempre in Mezzo.

Gnomen 6 - C’è un Segno che spiega, nel sogno di Giuseppe Manigrasso, che il Segno dell’Asino che mangia il Pane che viene nei Segni nella quarta posizione dopo la Nuova Luce è necessario per mantenere l’Equilibrio che, altrimenti, dalla Nuova Luce, uscirebbe dai confini della verità e sconvolgerebbe le menti con idee sbagliate. Così, infatti, era successo al Cristianesimo in cui l’asinella cavalcata da Gesù non ebbe permesso di parlare per spiegare l’equilibrio giusto delle questioni. L’Asino non era ancora nel Mezzo per compiere il segno profetico, perché anche la Via del Mezzo avrebbe dovuto aspettare il Goel 2000 anni ancora.

Gnomen 7 - Nel Primo Segno dell’Asino (ricevuto da Nelda Levi nel 1983), c’è già uno squilibrio, in qualche modo simile a quello di allora ma questa volta lo squilibrio è già incluso nei Segni Completi per essere corretto. Il Secondo Segno dell’Asino (ricevuto da Sara Markus nel 1984) è già nella forma completa. C’è l’uomo anziano che guida il carretto trainato dall’Asino che mangia il pane (che, balzato fuori dal sacchetto appena comprato da Sara nel Panificio, dopo che nel primo Panificio si vendeva di tutto tranne pane) che rotolava per terra. Nel Primo Segno c’è solo l’Asino, il suo Carretto, il Panificio e l’Asino che si distacca miracolosamente dal carro, entra nel Panificio e mangia il pane.

Gnomen 8 - Il Primo Segno dell’Asino non dava ancora la Via del Mezzo; ci volevano 12 anni per completare l’Equilibrio voluto, non 6 anni. Comunque, c’era un Segno Miracoloso venuto dal Segno. Solo dopo 12 anni nei Segni d’Asino, Nelda Levi si ricordò che nel sogno c’era anche Peretz, vicino ad un negozio di frutta e verdura che osservava il tutto. Ciò dà al Segno tutto un altro equilibrio che venne raggiunto alla fine di 12 anni. Una parte del Segno fu ignorata da Nelda che la ricordò dopo 12 anni. Allo stesso tempo, vidi il Maestro Haim in sogno. Lo Tzadik mi baciò sulla bocca ma poi mi respinse con veemenza dicendomi “Tu ti sei creduto il Messia!”. Io, quasi piangendo e angosciato dalle parole del Maestro Haim lo imploravo di credermi in quanto non mi ero creduto il Messia, ma egli insisteva "No, ti sei creduto Mashiah" e mi svegliai in preda all'angoscia.

Gnomen 9 - Il Segno dell’Asino nei primi 6 anni fu nel Segno di ‘Abbeverare il Gregge’, nei Segni del Messia, figlio di Giuseppe, nella Correzione della Missione di Yeshua. Il Segno dell’Asino nel secondo periodo di sei anni fu nel Segno di Israele, dei Segni del Messia, figlio di Davide. Alla fine di quei dodici anni si completò il Segno del Bacio ed Abbraccio fra Giacobbe e Rahel. Il profetico bacio di immenso amore di Giacobbe per Rahel è rappresentativo della felicità del Patto Finale che dà la Via del Ritorno al gregge smarrito della casa di Israele. Solo alla conclusione di 12 anni, tutti i segni messianici erano scesi tramite i Segni Completi della Correzione. L’Asino in quei dodici anni, praticamente, cambiava Vestito Messianico giorno dopo giorno secondo i Segni che arrivavano ed in congiunzione con gli Scritti fatti per il Sefer Shoshanat Mishnat Haim. Anche lo Tzadik Abuhatzeira, su di lui la pace, disse a Peretz, nel sogno di Solly Kamkhaji, “Ah, sei tu l’Asino, Mashiah ben David”.

Gnomen 10 - Praticamente io, per correggere gli squilibri storici sia del messianismo cristiano che di quello ebraico, dovetti passare 12 anni in abiti di Asino-Messia. Per svolgere bene il mio ruolo, il Segno visto da Nelda non voleva che io sapessi che Peretz osservava da spettatore il tutto. Altrimenti avrei spiegato le cose da osservatore, da ‘giornalista’ non immedesimandomi nel segno dell’Asino. Non sapendo, invece, della presenza di Peretz nel sogno, diventai un Asino-Messianico come si deve, senza essere impedito dalle caratteristiche quasi umane di Peretz. Certo che non dicevo né pensavo di essere il Messia bensì l’Asino Messianico portatore dei Segni Messianici per Israele e per il mondo, grazie al Goel Haim.

Gnomen 11 - Dopo 12 anni, il lavoro del Maestro Haim fu di farmi sapere, per i Segni, che i Segni Messianici, di Giuseppe e di Davide, erano stati completati. Ci voleva, quindi, il bacio fra Giacobbe e Rahel di grande felicità e poi il Maestro Haim che aiutava Peretz ad uscire dal ‘Messianismo’ di quei Segni respingendolo e rimproverandolo “Ti sei creduto il Messia!” E Nelda si ricordò che Peretz guardava tutta la scena accanto ad un negozio di frutta vicino alla Panetteria. Ed io, beato me, sono rimasto un Asino senza pretese messianiche. Tutto ciò è per spiegare che il Segno dell’Asino, che raddrizza la Via del Mezzo per la terra, ha richiesto 12 anni per determinare il Nuovo Equilibrio della Redenzione Finale che determina la Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita.

Gnomen 12 - Ciò perché il messianismo cristiano aveva spostato il tutto ed il messianismo ebraico era confuso ed inesatto. Il cristianesimo divenne sordo alle parole del secondo comandamento. L'ebraismo divenne cieco verso la propria storia. La storia vista dalla terra è brutta, meschina, stupida, amara, illogica, crudele e macchiata di sangue e di corruzione ad ogni passo. Al livello della fede, poi, il messianismo storico cristiano e le speranze messianiche ebraiche hanno generato solo confusione e conflittualità. Anche Gesù parlava del Figlio dell’Uomo che sarebbe arrivato. Per forza nel Cristianesimo tale aspettativa si ri-definì intorno alla seconda venuta di Cristo mentre gli ebrei aspettavano il Re Messia della stirpe di Davide.

Gnomen 13 - Arriva l’Asino che mangia voracemente tutti i Segni Messianici, sia di Yosef sia di Davide, in solo 12 anni, e raglia contento “Allò, allò, c’est pas comme ça que vous avait pensèe. Prima non c’era l’equilibrio. Adesso c’è. Eccomi un Asino-Messianico con credito nella Banca dei Segni Completi in virtù di colui che mi cavalca. Volete, forse, che mi metta la Corona di Asino-Re? Va bene, mi faccio una corona di carta color porpora, me lo metto in testa, eccomi Asino-Re, cosa volete? Sino a metà del regno e ti sarà data! Hi-haw, hi-haw! Ho i Segni Universali di Yosef ed i Segni Messianici per Israele.” Arrivò il Maestro Haim, “Via da me se ti sei creduto Messia, via, ti sei creduto Messia”.

Gnomen 14 - No, Morè, no! Ho fatto solo i Segni dell’Asino-Messianico, non mi sono creduto un Messia, conosco le misure delle questioni. Perdonami, Morè, non l’ho fatto apposta, i Segni dell’Asino mi hanno coinvolto e poi il Segno ha fatto il resto.- Ma certamente un sogno di questo genere che inizia con un bacio sulla bocca dallo Tzadik Haim è un sogno del tutto positivo! Con i Segni Messianici Completati, il Patto Nuovo Finale era pronto ad essere Sigillato; ciò rappresenta la grande felicità storica in arrivo dal ritorno delle pecore smarrite dalla Casa di Israele nonché l’entrata dei popoli che riconoscono la vera Tradizione di Israele.

Gnomen 15 - Era entrato il tempo storico del ritorno delle anime delle dieci Tribù di Israele. Ora c’era il Nuovo Equilibrio. Prima, non c’era. In soli dodici anni i Segni dell’attesa Via del Mezzo erano scesi nel mondo, nascosti nei Sogni di pochi Asini-Messianici che non sono né Messia né profeti. Il Maestro Haim mi spogliò da tutti quei Vestiti-Messianici-Asinari per darmi, per così dire, il colpo finale della Correzione dei Segni Messianici, togliendomi da tutti i livelli, dai più sottili effetti tratti dall’esteriorità dei Vestiti d’Asino-Messianico e dei Titoli d’Asino. La si ricorderanno i futuri Sacerdoti-Unti dopo che si costruirà il Terzo Tempio, speedily in our days, Amen.

Gnomen 16 – Quel rimprovero, quindi, rappresenta la Correzione-Messianica necessaria perché la Via del Mezzo possa scendere nel mondo. Ed esso è un avvertimento ai futuri Asini-Unti della casa di Davide. Non vi confondete se vi dico una parola di saggezza. Se fosse per la Via del Mezzo di per sé, essa non vorrebbe neanche parlare di un Messia in terra, quanto di meno di un Re Messia. Quando l’umanità salirà nella comprensione del livello dello scelto Goel Haim, essa capirà meglio il senso di tale affermazione. Il Sacerdote-Unto sarà un Asino funzionante nei suoi compiti. Non è lui l'Adon (Grande Maestro) che voi aspettate. Colui che voi cercate è nel suo Palazzo del Regno dei Cieli, arrivatoci subito dopo la morte. Se lo capite siete pronti a ricevere la Nuova Via del Mezzo.

Gnomen 17 - Ricapitoliamo: la Via del Mezzo del Segno delle Stelle sono le Stelle della Redenzione; la Via del Mezzo nel Segno del Regno dei Cieli sono le Scale di Marmo Bianco; la Via del Mezzo del Segno della Nuova Luce sta nella Casa di Preghiera di Sette Piani, Tredici Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam. La Via del Mezzo del Segno dell’Asino è l’Asino stesso perché il Segno dell’Asino che mangia il Pane è il Mezzo tramite il quale la Rivelazione arriva per il mondo. Cerchiamo ora la Via del Mezzo del Doppio-Segno della Quarta Generazione e della Costruzione. Si tratta delle Nuove Profezie per la Quarta Generazione che scendono insieme alle notizie meravigliose della Redenzione Finale. Qual è il nesso fra il Nuovo Equilibrio Storico e le profezie terribili su questa Quarta Generazione?

Gnomen 18 - Il nesso è che la Quarta Generazione è il legame fra la storia passata ed il nuovo mondo che vive nella vera fede; dopo la Quarta Generazione verranno estirpate le radici del male e dell’idolatria. Scompariranno pertanto gli ordini storici non voluti mentre ci saranno le Chiavi della Nuova Costruzione del mondo e la Resurrezione dell’umanità. Senza tale legame non potrebbe scendere la Via del Mezzo nel mondo. Ciò che succede nella Quarta Generazione rappresenta la purificazione della Terra dalle concezioni e dottrine false, dal sangue di Amalek, dall'antisemitismo, dalle perversioni sessuali, dagli abusi sulla natura, dalla corruzione, dall'ingiustizia e dall'iniquità, dall'adorazione al dio Denaro. Ciò a livello di Purificazione dai peccati del mondo ma dato che almeno un terzo dell'umanità è buono, onesto, misericordioso e operoso, ecco che viene la Quarta Generazione nel Segno della Purificazione del cuore dell’umanità.

Gnomen 19 - La verità dell’ira del Creatore che scenderà in questa Quarta Generazione abbatterà ogni livello di arroganza. E su chi avrà il cuore aperto alla fede, scenderà un timore fortissimo per l’opera di Dio; ogni persona avrà paura di peccare e si pentirà davanti al suo Creatore. La Quarta Generazione, quindi, non è la Via del Mezzo, bensì la generazione della Purificazione che permette che la Via del Mezzo si installi nel cuore dell’umanità. Purtroppo, la Purificazione sarà terribile da venire ricordata per tutte le generazioni future. Siamo anche nel periodo in cui tutto viene documentato, filmato, registrato. Non mancheranno le testimonianze visive.

Gnomen 20 – Per fortuna, la Quarta Generazione è nel Segno della Velocità. Il cambiamento storico che avviene durante questa Quarta Generazione è il più rapido, incredibile e significativo che esista rispetto al passato. E se la parte terribile durasse più anni rispetto a quelli disegnati, l'umanità non potrebbe reggerla e superarla. Il periodo più terribile durerà 18 anni e già gli ultimi 5 anni (dei 65 anni complessivi) saranno nel Segno della Ricostruzione. Solo nel tempo ci si renderà conto della bontà di Dio per tale rapidità. Il merito dello Tzadik Haim, nel potere del Segno della sua Resurrezione Finale, fa finire in fretta, relativamente, la Quarta Generazione.

Gnomen 21 - La Via del Mezzo del Segno della Resurrezione del Maestro Haim è il Nuovo Legame fra il mondo dei defunti e questo mondo. Con la Resurrezione del Maestro Haim, è avvenuto un grande avvicinamento fra i due mondi. Defunti dall’aldilà hanno annunciato nei sogni che conoscono le meravigliose notizie dello scelto Maestro Haim, il Goel Finale. Il Maestro Haim si rivela nei sogni e parla con gli allievi. Beniamino noster ha rivelato a Giuseppe cosa studiano gli ‘allievi’ di sopra con il Maestro Haim.

Gnomen 22 - La Via del Mezzo del Segno delle Stelle dà all’umanità il Nuovo Legame con le Stelle Redenzionali. La Via del Mezzo del Segno del Regno dei Cieli dà all’umanità il Nuovo Legame con le Scale di Marmo Bianco per salire nelle Virtù del cuore. La Via del Mezzo della Nuova Luce di Hanuccat ha-Hanuccot dà all’umanità il Nuovo Legame della Riconciliazione dei Cuori tramite la Casa di Preghiera di sette Piani. La Via del Mezzo del Segno dell’Asino dà all’umanità il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Il Segno della Quarta Generazione e della Nuova Costruzione purifica il mondo per far risiedere la Via del Mezzo. La Via del Mezzo del Segno della Resurrezione del Maestro Haim dà all’umanità il Nuovo Legame fra questo mondo e il Regno dei Cieli dopo la morte.

Gnomen 23 - Chiaramente, il Segno della Vita Eterna si ricollega al Segno della Resurrezione del Maestro Haim. La Nuova Via della vita e di tutto ciò che concerne la vita, nel Nuovo Equilibrio Storico della Via del Mezzo, non può esistere senza l'enorme forza del Segno Finale della Resurrezione. Abbiamo così definito i Sei Pilastri della Nuova Via del Mezzo nei Sei Grandi Segni della Redenzione Finale. Essi rappresentano la nostra Ricerca per trovare, studiare, capire ed applicare le novità della Redenzione Finale. Il Maestro Haim, dal Regno dei Cieli, ci sta insegnando, tramite i Segni Completi, la Nuova Via del Mezzo della Redenzione Finale. Tutta la nostra ricerca personale, da allievi del Maestro, deve essere quella di trovare, studiare, capire ed applicare la Nuova Via della vita e di tutto ciò che concerne la vita.

Gnomen 24 - Per ricordare in breve i Sei Pilastri della Via del Mezzo: Stelle, Scale, Tredici Piani, l’Asino, Purificazione, la Resurrezione del Maestro Haim.

DIARIO dell’Asino: Grazie a EL SHADDAI, è nato Aryè, figlio di Shaul-Giacobbe e Rahel il 22 Luglio 2002; 6 Regno della Giraffa 3955; 13 Menahem Av 5762 a Beer Sheva. La Brit Milà è stata fatta il 29 Luglio 2002; 20 Menahhem Av 5762; 13 Regno della Giraffa 3055 qui a casa, in via Denise Ghibor 13 Beer Sheva: il Mohel - Rav Yitzhak (algerino). Aryè è nel Segno della Completezza del Patto Nuovo per le Nazioni, nel Segno della Correzione del Patto dalla Sabbia che scende dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di Esaù. Il Patto Nuovo per le Nazioni fu completato nei Segni tramite questa nascita e questa circoncisione sull’Altare di Malchitzedek.

Gnomen 25 - Il Segno Profetico della Doppia-Quarta Generazione richiede un Doppio-Patto che sia collegato, tramite il Goel Haim, con la NUN. La NUN rappresenta tre NUN di base: 1) La NUN di Yehoshua Bin Nun (il potere della Mishnà originaria di Yehoshua Bin Nun); 2) La NUN Finale di Shushan (il potere di scrivere la Nuova Meghilat Esther della Redenzione Finale (in genere si tratta dei testi che collegano il nome ASHER al nome EHEYE finale: tutti i testi di Sefer ha-Mafli, Quinto Petalo di Sefer Mishnat Haim, ad esempio, la vera storia del Maestro di Giustizia, della Scuola degli Esseni, di Yeshua, la Correzione del Cristianesimo, dei Vangeli, di Paolo di Tarso ecc. fanno parte della Nuova Meghilat Esther. Il Sesto Petalo, invece, è la Nuova Meghilat Esther dell’Asino che mangia il Pane della Redenzione Finale. L’enfasi del Sefer ha-Mafli è sul nome ASHER. L’enfasi dei testi dell’Asino è sul nome EHEYE finale)).

Gnomen 26 - 3) La Nun Soffit del Leviathan, il nostro grande Pesce della Via Lattea. Questa è la NUN della Vera Nuova Kabalà della Redenzione Finale (il potere di collegare la Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan a tutto il Patto Nuovo Finale. La vera Kabalà Antica di Israele si chiama la Vera Kabalà della BET di Bereshit. La Vera Kabalà Nuova, che è anch’essa strettamente collegata alla base della BET di Bereshit, è una parte integrale della Redenzione Finale stessa, si chiama la Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan. Si allude a ciò nella Tradizione con ‘il grande pranzo del Leviathan per i giusti, nel futuro’. Cioè, i giusti delle generazioni future mangeranno le ‘porzioni’ deliziose della Nuova Vera Kabalà del Leviathan).

Gnomen 27 - Rispetto alle Tre Colonne delle Nuove Tavole della Nuova Legge della Redenzione Finale, la NUN di Yehoshua Bin Nun regge la Prima Colonna, i Dieci Comandamenti; la NUN FINALE di SHUSHAN regge la Seconda Colonna, Le Virtù, e la NUN SOFFIT di Leviathan regge la Terza Colonna, i Dieci Comandamenti del Giusto che Vive nella sua Fede. E così le Tre NUN corrispondono con la Tripla Meditazione ‘Il Cuore del Profeta, il Cuore della Rosa ed il Cuore del Giusto che vive nella sua fede’. La Tripla-Meditazione, quindi, è il Mezzo per studiare la Nuova Via del Mezzo della Redenzione Finale, per merito del Goel Haim.

Gnomen 28 - La Ricerca della Via del Mezzo richiede anche la conoscenza della Nuova Legge e la ricerca delle qualità e delle virtù amate da Dio e dagli uomini e la ricerca di essere giusto davanti a Dio vivendo nella vera fede in Dio Onnipotente. Non bisogna pensare che si possa capire o conoscere la Via del Mezzo senza le giuste azioni, i giusti atteggiamenti e il miglioramento di se stessi. La Nuova Via del Mezzo è Viva e la si acquista vivendo nella fede della Redenzione Finale ed applicando la conoscenza a se stessi. La Via del Mezzo non è una cosa materiale che si può comprare; si acquista tramite la progressiva conoscenza della Redenzione Finale.

Gnomen 29 - Non bisogna pensare che lo Yetzer ha-Rà scomparirà in futuro, altrimenti non ci sarebbe il libero arbitrio e non è certo questo lo scopo della Redenzione Finale. Una qualche diminuzione del libero arbitrio ci sarà, comunque, perché già le radici del male saranno estirpate per sempre. Perciò le tendenze al male non avranno la stessa potenza di prima. Anche l’impatto del timore di Dio che scende nella seconda parte della Quarta Generazione non verrà mai dimenticato nelle generazioni a venire. In ogni caso, il mondo proseguirà il suo corso dopo la Quarta Generazione, conformemente alla natura del mondo.

Gnomen 30 - Ci sarà la Nuova Via della Vita, grazie al merito del Maestro Haim. Si diffonderà la conoscenza dei Segni Completi. Ci sarà lo spirito di fraternità e la volontà di pace, una pace vera che dura nel tempo. Ci sarà un amore universale verso il popolo di Israele e verrà capita la storia di Israele. Verrà costruito il Terzo Tempio che non verrà mai più distrutto. Il cuore dell’umanità si riempirà di misericordia. I Dieci Comandamenti saranno nel sangue di tutti gli abitanti della terra. E fra 400 anni, fra 400 e 500 anni, nelle Sinagoghe, non si metteranno più i tefillin (filatteri); allora i figli di Israele che seguono la Tradizione della Sinagoga avranno raggiunto un livello di Santità tale che la Santità dei Tefillin non sarà più richiesta.

Gnomen 31 - Ciò mi fu detto dal Maestro Haim nel sogno del Contratto della Nuova Casa di Preghiera della Redenzione Finale. Guardate l’incredibile equilibrio di questo Segno. Nello stesso momento in cui il Goel Haim mi consegna la responsabilità di stabilire la Casa di Preghiera della Redenzione Finale, mi informa che ciò non riguarda direttamente l’andamento della Sinagoga. Avevamo già ricevuto il Segno della Velocità della Quarta Generazione; relativamente la celerità degli eventi della Quarta Generazione ed i cambiamenti radicali che l'accompagneranno segnala la miracolosità e la misericordia di Dio, di nascosto, anche nel periodo dell’ira. Nonostante ciò, la Sinagoga è una Tartaruga che tiene il suo passo da Tartaruga anche nelle generazioni della Redenzione Finale.

Gnomen 32 - Lo annuncia il Goel profeticamente dal Regno dei Cieli; ciò perché il Giudice Unto del Regno dei Cieli è anche il Goel di Israele e perciò egli conosce tutte le misure della Torà e della Tradizione ma egli è anche il Goel di tantissimi ebrei che per disparati motivi sono lontanissimi dalla Torà e dalla Tradizione. Il Goel Haim è anche il Goel dei figli dell’Islam, quelli che sono ben disposti verso Israele e non quelli che odiano Israele e gli ebrei. Questi ultimi verranno distrutti con i fanatici islamici e tutti i rimanenti figli dell’Islam riconosceranno la scelta di Dio del Goel Finale, Haim da San'aa, Yemen.

Gnomen 33 - Egli è anche il Goel delle pecore smarrite della Casa di Israele. Eventualmente milioni e milioni di ‘cristiani’ lasceranno il cristianesimo tradizionale ed entreranno nel Patto Nuovo Finale sull’Altare di Malchitzedek e coloro che desiderano potranno fare il trapasso all’Altare di Efraim, con le dovute preparazioni tramite Mikve o Circoncisione. Il Maestro Haim è anche il Goel dei popoli di Esaù che meritano la salvezza e che entrano nel Patto Finale sull’Altare di Malchitzedek dalla Correzione del Patto dalla Sabbia che Scende dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di Esaù. E ciò include i popoli di Giafet e con essi tutti i popoli della terra; tutti possono studiare, sapere, capire, accettare e vivere nella Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita della Redenzione Finale.

Gnomen 34 – Non è dato sapere quanto tempo ci vorrà realmente affinché tutto ciò si realizzi nel mondo dalla fine della Quarta Generazione. E’ ovvio che il mondo è ancora lontano dai concetti della Redenzione Finale. Il Segno dice che il Segno di Peretz, dopo 65 anni, arriva all’inizio. I veri lavori, quindi, a livello mondiale, del Segno dell’Asino che mangia il Pane, iniziano dopo la costruzione del Terzo Tempio, se Dio vuole che lo si possa costruire alla fine della Quarta Generazione come promesso nel sogno di Anna Gasparotti. Perciò solo una piccola parte del mondo farà parte del Patto Nuovo Finale alla fine della Quarta Generazione ma si vede che quella parte sarà sufficientemente forte per costruire il Tempio e stabilire la pace fra tutti i popoli (requisito questo per la Costruzione del Terzo Tempio).

Gnomen 35 - Poi inizieranno i grandi lavori di diffusione e di educazione per ciò che riguarda la Redenzione Finale ed a Gerusalemme, in un luogo fra il Kotel ha-Maaravi e Har ha-Bait ci sarà la Costruzione di Dieci Piani dell’Università del Sacerdozio e di Derech Eretz del Terzo Tempio. Il mondo inizierà ad interessarsi del Nuovo Sacerdozio e degli Altari della Casa di Preghiera profetizzata per tutti i popoli. Il mondo sentirà parlare dei Segni Completi e vorrà saperne di più per poter capire. Anche a Beer Sheva ci sarà la Casa di Sette Piani e Tredici Piani ed il Tappeto dell'Islam. Si dirà Beer Sheva, la città dei Patriarchi e dei Sacerdoti. L’essenziale è che per la fine della Quarta Generazione il mondo sarà purificato dai mali ed i superstiti potranno pensare a formare una nuova società sui veri principi della fede di Abramo, nostro padre.

Gnomen 36 - Siamo allievi del Maestro Haim che in vita fu il Capo dei 36 Giusti Nascosti. In questa fase della storia noi siamo Asini Nascosti, non per volontà nostra ma perché gli uomini non capiscono ancora le intenzioni degli Asini. Il contrasto fra tutta l’immensa testimonianza ricevuta e ciò che rappresenta la mentalità, in milioni di forme, del mondo attuale, è abissale. Stiamo parlando di una nuova chiara luce ma nessuno vuole ascoltare. Gli impedimenti sono troppi. Non è facile per noi ma penso che alla fine ricorderemo questi anni passati in cui meritavamo di avere un milionesimo del concetto del Giusto Nascosto in quanto eravamo pochissimo Asini-Nascosti che vivevano nella fede, alla ricerca della Nuova Via della Vita della Redenzione Finale per merito del Maestro Haim.

 

 

Capitolo 14

 

Gnomen 1 - La benedizione di Dio Altissimo scenderà sul mondo dopo che le radici del male saranno estirpate. Soltanto la benedizione di Dio assicura la riuscita che dura per sempre. E la profezia decreta: ‘Il desiderio di Dio riuscirà nelle sue mani’ (Isaia, 53: 10). Guardate i pesi profetici del sogno del Contratto. Il Contratto della Nuova Casa di Preghiera richiede un segno profetico sulla Sinagoga. Il Contratto senza tale segno profetico non manterrebbe l’equilibrio della Redenzione Finale. Quando riceviamo il Segno della Nuova Casa di Preghiera, dobbiamo sapere con assoluta certezza che la continuazione della Sinagoga Tradizionale non viene compromessa.

Gnomen 2 - Senza il segno sulla Sinagoga, il Contratto darebbe la precedenza storica alla Nuova Casa di Preghiera che sarà amata da Israele e da tutti i popoli. Ciò disfarebbe l’equilibrio voluto. La Sinagoga non solo andrà avanti nel tempo ma, essendo lo strumento storico di Israele nei secoli al servizio di Dio in conformità con la Halachà, è legata alla prima santificazione di Israele, sul Sinai. La continuità della Tradizione di Israele è avvenuta grazie alla Sinagoga. In un sogno dei primi anni, il Sig. Banin, ebreo tradizionale di Asmara (Eritrea), vide che la Sinagoga era di sopra, in una costruzione, mentre la Nuova Casa di Preghiera era sotto di essa ma indipendente nel Rito ecc. In un sogno di Sharonne nei primi anni (Sogno n. 47), in una Nuova Casa di Preghiera, in Israele, le fu detto che un ebreo, nella Nuova Casa di Preghiera, può compiere tutti i suoi obblighi come nella Sinagoga Tradizionale.

Gnomen 3 - In quanto agli ebrei, quindi, la Nuova Casa di Preghiera è alternativa alla Sinagoga; la Sinagoga procede dalla prima santificazione; la Nuova Casa di Preghiera nasce dalla Nuova Santificazione della Redenzione Finale. Il Segno Tradizionale dice “Studiami/Cercami” (Darsheni)! Andando avanti nella prima santificazione, fra 400 a 500 anni da adesso, gli ebrei della Sinagoga raggiungeranno il livello di santità che non richiederà più la santità dei tefillin. Essa rappresenta la certezza non solo della continuazione della Sinagoga bensì la certezza del progresso spirituale della Sinagoga nei secoli a venire. La Nuova Casa di Preghiera, però, deriva direttamente dai Segni Completi e così il Nuovo Rito, la Nuova Legge e tutte le novità della Redenzione Finale.

Gnomen 4 - Guardate l’equilibrio! Il Goel Haim porta il Contratto della Nuova Casa di Preghiera della Redenzione Finale. Tale Segno, oltre al fatto che dev’essere il Goel stesso a portarlo, essendo ciò che riguarda la Nuova Casa di Preghiera nell’autorità del Maestro Haim, dal Regno dei Cieli, deve esporre un Segno Profetico precisato nel tempo di 400 a 500 anni, segno che fà capire la differenza di ‘andamento’ fra la prima Santità e fra la Nuova Santità della Redenzione Finale. Lo strumento di misura della differenza, in questo caso, sono i Tefillin la cui santità è indiscutibile e allo stesso tempo può essere ‘misurata’ nei confronti della santità di Shabbat, che, come noto, annulla la necessità dei tefillin.

Gnomen 5 - Nella Tradizione si dice che non c’è bisogno di ‘OT’, ‘segno’ di tefillin di Shabbat perché lo Shabbat stesso è un ‘OT, un ‘segno’.

 

DIARIO dell’Asino: Aryè è nato il 22 Luglio, nel segno profetico ‘Un leone ha ruggito, chi non temerà, il Signore Dio ha parlato, chi non profeterà’ (Amos, 3: 8). Il Brit ha rappresentato un'importantissima completezza del Segno della Correzione del Patto dalla Sabbia che scende dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di Esaù.

Dopo qualche giorno mi sono ammalato, acuta insufficienza renale, che Dio ci scampi.

Gnomen 6 - Dopo aver fatto gli esami del sangue la mattina, di pomeriggio mi hanno telefonato dalla mutua Maccabi dicendomi di andare subito da loro per una cosa urgente. La dottoressa mi ha spiegato che dovevo essere ricoverato immediatamente. Era Rosh Hodesh Elul, il mese della misericordia. Tutti gli Asini si sono spaventati; non volevano che il primo Asino se ne andasse. Quella stessa notte tutti gli allievi hanno pregato EL SHADDAI per chiedere la guarigione dell’Asino. EL SHADDAI ha accolto le loro preghiere e sono stato salvato dalla malattia ai reni che si sono risanati, grazie a Dio. Sono rimasto 5 giorni in ospedale. Ho, comunque, una malattia del sangue, polistemia, un eccesso di globali rossi. Per ora prendo un farmaco (Alloril 300). Il giorno prima di uscire dell’ospedale, è arrivato Shaul-Giacobbe dall’Italia.

Gnomen 7 - Nell’ospedale, ho fatto amicizia con un beduino, cittadino israeliano che soffre di diabete. S. è un uomo buono, equilibrato e sincero. Mi ha raccontato molte cose sulla vita dei Beduini del deserto.

La mattina della mia dimissione dall’ospedale iniziò male perché, verso le 8:30, chiedendo ad un'inserviente che puliva il pavimento dove fosse la mensa (non lo sapevo perché avevo mangiato in precedenza vicino al letto), ricevetti come risposta una smorfia di odio o di disgusto. Non capii la ragione. Pensavo che forse era muta e che lo dovevo sapere. Dopo mangiato, con la progressione della mattinata, ero nervoso e sentì come se mille occhi fossero su di me.

Gnomen 8 - Telefonai persino a casa per chiedere se tutto era a posto. Era la stessa ragazza a pulire nella mia stanza dove dormivamo solo io e S.. Ad un certo punto sono entrato nella stanza per fare pipì e mentre stavo per entrarci, notai che c’era molta acqua per terra. Mi rivolsi a quella ragazza, chiedendo come mai c’era acqua per terra. Ancora una volta lei non mi rispose e mi guardò con odio. Pensavo che forse era davvero muta. Verso le 11:00 stavo nel corridoio davanti alla Ricezione e trovai 10 shekel per terra. Chiesi ai medici che erano vicini cosa fare e dissero di metterli in tasca e che altra soluzione non c’era. Poi tornando alla stanza vidi che ancora la ragazza era lì che puliva piano piano. Questa volta lei si rivolse a me con rabbia e disse “Il bagno è per i bisogni e non per bagnare con acqua dappertutto”. Incominciai a dire “Ma se sono io prima che ti ho chiesto come mai c’era lì acqua!”. “Io dico per tutti” disse quella e uscì dalla stanza.

Gnomen 9 - In quel frangente, il mio portafoglio fu rubato dalla tasca interiore della mia giacca appesa al muro. Nel portafoglio c’erano solo 20 shekel ma più importante c’era libretto degli assegni. Lo dissi a qualcuno fra i medici e venne uno del servizio di sicurezza per prendere nota del fatto. Scrissi poi un biglietto col mio nome, indirizzo e telefono e lo diedi a S., come gli avevo promesso. Sentivo che il fatto di fidarmi di S. poteva essere una prova. Infatti non dubitavo dell’onestà di quest’uomo. Dopo, a casa, mi convinsi sempre di più della non-innocenza di quella lavoratrice il cui nome non conosco. Di sera dissi a tutti che sapevo chi aveva rubato il mio portafoglio, una ragazza che lavora lì. Nodà mi chiese “Perche non la denunci?”. Dissi: “Assolutamente no, non ci sono le prove”.

Gnomen 10 - Prima di dirlo agli altri, comunque, avevo riflettuto per decidere se dovevo farlo o meno. Decisi di sì perché (1) non conoscevo il suo nome (2) avrei raccontato i fatti che mi avevano indotto a sospettare di lei (3) non intendevo denunciarla o metterla sotto sospetto in ospedale, (4) era anche una prova superata di non insospettirmi di S. per il valore di fedeltà nell’amicizia che si era formata. Il giorno dopo eravamo ancora nell’ospedale per il pagamento del parto di Rahel e per prendere il certificato di nascita di Aryè. Passai in Nefrologia per salutare S. e gli dissi di stare attento ad una degli inservienti che lavorava nelle pulizie. Mentre eravamo ancora all’ospedale, telefonò Nodà da casa dicendo che qualcuno aveva chiamato e che parlava dalla ricezione di un assegno ma Nodà non riuscì a capire di più e gli disse di chiamare dopo.

Gnomen 11 - L’uomo chiamò il pomeriggio. Mi disse che un tizio gli aveva dato un mio assegno di 1000 shekel, firmato a mio nome, un nome arabo sull’assegno. Gli dissi che il libretto degli assegni mi era stato rubato il giorno prima e che già avevo annullato quegli assegni in banca. Parlando con quella persona, venne a galla che il ladro era un giovane di 15 anni, il figlio di S. che avevo visto in ospedale. La persona che chiamava aveva un chiosco e il ragazzo commerciava con lui. Anche l’uomo conosceva il padre del ragazzo e sapeva che era in ospedale e che il padre era un uomo onesto. Mi chiese se volevo intrappolare il ragazzo per denunciarlo ma risposi che se suo padre fosse venuto a saperlo ne avrebbe sofferto, specialmente per la vergogna nei miei riguardi. L’ebreo al telefono capì e era d’accordo con me nonostante avesse perso 400 shekel per l’assegno falso.

Gnomen 12 - Meno male che non avevo denunciato la ragazza delle pulizie! Ciò sarebbe stato come un omicidio da parte mia! La ragazza era innocente. Lo Yetzer ha-Rà aveva organizzato una storiella completa per colpevolizzarla facendomi così cadere in un grave peccato. Allo stesso tempo lo Yetzer cercò di farmi insospettire di S., l’unico altro con me nella stanza, che avrebbe creato una breccia nella fedeltà dell’amicizia. Anche ciò che dissi all’uomo di non voler denunciare il ragazzo per rispetto a suo padre fu una prova di sensibilità. Grazie a Dio.

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Gnomen 13 - Per dare il Segno della nuova Casa di Preghiera ci vuole il Segno della Sinagoga affinché nessuno pensi che vada avanti la nuova Casa di Preghiera e non la Sinagoga. Per dare la nuova misura della nuova Santità della Casa della Redenzione in cui non si mettono tefillin, ci vuole il Segno dei Tefillin nella Sinagoga ed una novità storica profetizzata. La Sinagoga Tradizionale continuerà per la sua strada e la Congregazione di Israele si santificherà sempre di più. Essa raggiungerà fra 400 e 500 una santificazione pari alla santità dei Tefillin ed il Grande Tribunale saprà che è giunto il tempo in cui non si devono più legare i filatteri al braccio e alla testa.

Gnomen 14 - Io, firmando il Contratto della Nuova Casa di Preghiera, devo conoscere tali parametri, dato che si basa sui nuovi parametri della Nuova Santità che deriva dal nome sacro EHEYE finale. Perciò devo sapere la posizione storica della Sinagoga Tradizionale. Ancora di più, devo avere dei parametri per misurare fra la Prima e la Nuova Santità. La Nuova Santità non può avere parametri propri se non sono posizionati in una visione di confronto con la Prima Santità. Il nome EHEYE finale non sta da solo, senza i nomi EHEYE ASHER che lo precedono. Il nome ASHER è occultato ma la Prima Santificazione sul Sinai e poi tutta la Tradizione è nota e dà vita alla Halachà.

Gnomen 15 - All’inizio, a tutti gli studiosi della Torà sembrerà che le novità della Redenzione Finale che riportiamo siano in contrasto con la Tradizione, nuove preghiere, una nuova Aggadà di Pesah, una Nuova Legge, una nuova Succà ecc. ed il fatto che nella nuova Casa di Preghiera non si mettono i tefillin. Comunque, i canoni delle preghiere sono mi-de'rabbanan (stabiliti dai Rabbini) e così anche la Aggadà di Pesah e le halachot sulla Succà. Ma i Tefillin sono Mi-Deoraita! Chi può toglierli dal Rito ?! Il Segno del Contratto però è un vero Segno Completo della Redenzione Finale; esso non bada alla mancanza di comprensione all’inizio bensì alla comprensione completa che arriva alla fine quando si è stabilito il nuovo Equilibrio della Redenzione Finale .

Gnomen 16 - In verità i dettagli e la forma dei Tefillin non sono Mi-Deoraita ma rientrano nella categoria di ‘halachà le-Moshe mi-Sinai’ ossia ‘norma trasmessa a Mosè oralmente sul Sinai’. Il fatto è che tali leggi non sono Mi-Deoraita, nel contesto di ‘nitzhhiut’ (l’eternità) della Torà; sono state date oralmente appunto perché arriverà il tempo in cui potranno essere modificate o sostituite. Questa categoria, quindi, non è paragonabile, ad esempio, alle quattro specie di Succot che sono chiaramente riportate nella Torà.

Gnomen 17 - Il Segno è incredibile; esso dimostra la continuazione della Sinagoga Tradizionale nel suo eterno percorso storico, che mantiene nel Rito i Tefillin e la Santità dei Tefillin ed il Segno non diminuisce alcunché della Santità dei Tefillin che deriva dalla Prima Santità. Allo stesso tempo, nella Nuova Santità della Casa di Preghiera non si mettono Tefillin. E’ una questione tutt’altro che facile da capire. Perché nella Casa di Preghiera non ci vogliono i Tefillin? Essa è, comunque, una mitzvà santificata nella Tradizione di Israele. Cos’è che può sostituirla? E perché sostituirla?

Gnomen 18 - Abbiamo ricevuto altre due generalità nel primo anno nei sogni (uno del sig. David Banin ed uno di Sharon): La Nuova Casa di Preghiera si trova ‘sotto’ la Sinagoga Tradizione ma indipendente da essa, con un rito proprio. Questa posizione di ‘sotto’ va capita. Essa non è una ‘appartenenza’ per dire che la Casa di Preghiera è sotto l’autorità della Sinagoga. La Casa di Preghiera, in verità, è sotto l’autorità e la responsabilità del Goel Haim. Ma prima di tutto si tratta di un segno di rispetto storico; non esisterebbe la nuova Casa di Preghiera senza l’esistenza storica della Sinagoga Tradizionale. Anche qui l'esistenza della Sinagoga Tradizionale è posta in evidenza.

Gnomen 19 - In quel sogno del Sig. Banin, l’atmosfera della Sinagoga era del tutto mancante e senza spirito. Egli scese ed entrò nella Nuova Casa di Preghiera in cui, al contrario, c’era gioia, spirito nuovo, canti e buona volontà. Del fatto che ci sono in questa epoca storica molte mancanze nella Sinagoga Tradizionale, c’è ad esempio, il sogno di Solly (n. 193) che se la Sinagoga Tradizionale non cambia e non si riforma andrà perderà molti fedeli. In ogni caso la Casa di Preghiera sta sotto la Sinagoga. La Casa di Preghiera dall'EHEYE finale sottosta alla Sinagoga che deriva dalla Santità del primo EHEYE.

Gnomen 20 - Iddio Benedetto che portò la Prima Redenzione è lo stesso Dio che porta la Redenzione Finale. La Redenzione Finale richiede una Nuova Santità da Dio. Ecco che è lo stesso nome ripetuto due volte. La Nuova Santità racchiude nuove forme per il rito delle feste ecc. La Nuova Santità non è in contraddizione con la Prima Santità ma è un'alternativa data dal Signore, Dio nostro, per il tempo della Redenzione Finale. Ecco che nel sogno di Sharon c’è l’importantissima generalità che un ebreo può compiere nella Nuova Casa di Preghiera tutte le mitzvot che compie nella Sinagoga Tradizionale.

Gnomen 21 - Nel sogno era Purim e Sharon, in Israele, entrò in una Nuova Casa di Preghiera dove vedeva Sacerdoti e Sacerdotesse e c’era enorme felicità e grande festa e molti canti. Lei, però, sentì una certa nostalgia per la Sinagoga e si alzò per andarci. Un uomo, vedendola, le disse: “Se vuoi, puoi anche pregare qui; qui un ebreo può compiere tutte le mitzvot che compie nella Sinagoga Tradizionale”. Tornando, quindi, al sogno del Contratto, è chiaro che il fatto che nella Nuova Casa di Preghiera non si mettono i filatteri non significa che ci sia una diminuzione nel compiere la mitzvà dei Tefillin. Com’è questo fatto, però? Com’è possibile che il non mettere i Tefillin e compiere la mitzvà siano la stessa cosa?

Gnomen 22 - Ci vuole, infatti, un fatto nuovo, sorprendente e profetico per risolvere il dilemma. Annuncia il Goel Haim che anche il percorso dei Tefillin nella Tradizione è diverso di ciò che pensano gli studiosi della Tradizione. L’uso dei Tefillin non continuerà per sempre. Come spiegato, il popolo fra 400 e 500 anni, raggiungerà una tale santificazione che non dovrà più legare i filetteri al braccio e alla testa perché tale livello di santità sostituirà il ‘segno’ dei Tefillin. E ciò spiega perché i dettagli della forma di questa mitzvà non sono stati scritti nella Torà ma dati in tradizione orale a Mosè figlio di Amram. Ed una volta che abbiamo la parola profetica del Goel Haim possiamo capire perché dall’inizio, nella Nuova Casa di Preghiera, non si userà più fare questa mitzvà.

Gnomen 23 – L'idea dell'eternità della mitzvà risiede nel verso "E li metterai come segno sul tuo braccio e sulla fronte fra i tuoi occhi" (Deut. 6: 8). Essi sono segni della santificazione nei precetti di Israele. Essi possono essere in una forma superiore ai Tefillin quando Israele raggiunge tale livello di santificazione. Allora questa mitzvà verrà compiuta veramente al livello Mi-Deoraita e la Halachà di Mosè dal Sinai sui Tefillin avrà allora raggiunto il suo scopo finale e non ci sarà più necessità di usare i Tefillin della tradizione. Nella Nuova Santità, invece, i parametri derivano dal nome finale che completa il tutto.

Gnomen 24 - Ci sono, quindi, scopi, nella santità di Israele, che devono essere raggiunti e una volta raggiunti, i mezzi che sono stati strumentali nel portare il popolo a quello scopo non serviranno più. Guardate bene che tali cambiamenti sono insiti in certe espressioni dalla vera Kabalà Antica, ad esempio ‘nel futuro solo i Cinque Libri di Mosè ed il Libro di Giosuè rimarranno nella Santità’ oppure, ancora più audace, ‘nel futuro tutte le feste si annulleranno tranne Purim e Hanuccà’. Probabilmente queste cose saranno dopo i 400 a 500 anni menzionati dal Goel Haim. Ciò perché tale periodo rappresenta il tempo delle generazioni della Redenzione Finale, quando nuove fasi storiche richiederanno diversi livelli di santificazione ed elevazione.

Gnomen 25 - La Nuova Rivelazione di EHEYE ASHER EHEYE arriva con tutti i Segni Completi della Storia Sacra, della Torà, delle Profezie messianiche e redenzionali e della Tradizione Orale. E’ la Nuova Tradizione che completa gli scopi insiti ma non raggiungibili dall’Antica Tradizione. L’unificazione, ad esempio, coi Musulmani e con le Pecore Smarrite della Casa di Israele e con i figli di Malchitzedek, i popoli di Esaù e di Giaffet, e poi con tutti i popoli, non è predisposta nell’Antica Tradizione in termini di Halachà. Viene da noi spiegato che la Torà stessa fu data nel Segno della Separazione dai popoli e non poteva essere diversamente.

Gnomen 26 - Sono passati 3500 anni di odio, di invidia, e soprattutto di piena idolatria. La grande prova generale del popolo scelto è stata quello di rimanere fedele alla propria identità nonostante le tante trappole assimilatrici che si sono presentate lungo la storia. Perciò la Torà venne rivelata nella terribile paura sul Sinai, per cui la Halachà ha sempre enfatizzato la separazione fra Israele e le nazioni del mondo. Questo è il motivo principale per il quale al tempo della Redenzione Finale ci vuole una Rivelazione nel Segno della Pace, della Riunificazione e della Riconciliazione dei cuori. E ci vogliono tutte le novità storiche redenzionali che corrispondono alla Nuova Santità che completa gli scopi della Prima Santità.

Gnomen 27 - Se, quindi, la Torà ha dato i comandamenti che conducono a determinati scopi, alla fine ci vuole il rinnovamento dei comandamenti che stanno già nella nuova luce della nuova Santità che porta i Segni ed i Mezzi della realizzazione di tali scopi. Senza il Primo Tempio ed il Secondo Tempio e la persistente tradizione non sussisterebbero le basi storiche per la costruzione del Terzo Tempio Finale. Molti tradizionalisti pensano che anche nel Terzo Tempio si faranno i sacrifici come in passato.[1]

Gnomen 28 - Ci vuole la Nuova Tradizione che porta con sé il progetto della Nuova Casa di Preghiera di Sette Piani per stabilire la nuova forma del Terzo Tempio finale. Il Terzo Tempio sarà una Casa di preghiera per tutti i popoli, letteralmente, una volta che essi saranno nella giusta fede della Tradizione, Antica e Nuova.

Gnomen 29 - La Nuova Santità, perciò, non porta cose che sono della particolare Santità della Prima Rivelazione, come Tefillin o Mezuzot tradizionali. Il Sefer Torà stesso, scritto a mano, con tutti i precisi dettagli della Halachà rimane nella Sinagoga Tradizionale mentre nella Casa di Preghiera, nell’Armadio Sacro ci saranno Testi della Nuova Legge della Redenzione Finale e si leggeranno di Shabbat i testi del Sefer Mishnat Haim. Le Preghiere sono nuove e tutto il Rito è Nuovo ma i tempi corrispondono esattamente alle feste ebraiche e ai sabati del Lunario Tradizionale. La Nuova Santità, quindi, inizia già con le forme che fanno parte del compimento degli scopi redenzionali.

Gnomen 30 - DIARIO dell’Asino: Rosh Ha-Shanà 5763: 7 settembre 2002: 25 Stella del Progetto 3955: Beer Sheva: Qualche giorno fa, Liat vide in sogno il Sig. Remo Levi, su di lui la pace. C'era una tavola imbandita sulla quale si mangiava e festeggiava. Liat si ricorda che pensava nel sogno: Che meraviglia! Yeshua è risorto in tre giorni; il Sig. Levi è risorto anche se ci sono voluti più di 3 giorni. - -

Gnomen 31 - Una settimana prima, Paolo aveva sognato di vedere un luogo con molti morti; poi vide il Maestro Haim che lo accoglieva con amore e lo abbracciò; Paolo vide che tutte le persone morte ora erano vive; erano tutte risorte. - -

Sono Segni che questa Rosh Ha-Shanà 5763 è nel Segno della Resurrezione del Maestro Haim. Cioè questo anno rappresenta una grande Resurrezione per il mondo.

Gnomen 32 - DIARIO: Nodà ha sognato (Sett. 2002 qualche giorno dopo Succot) il Profeta Geremia che le ha detto, “Devi andare da un rabbino e dire che i rabbini devono riconciliare i cuori dei padri sui figli ed i il cuore dei figli con i loro padri”. Poi si trovava in una casa; c’era un rabbino (sconosciuto) e c’erano anche Sara Markus e Peretz. Sara intendeva parlare con il rabbino ma Peretz le disse: “Ci vuole il nuovo” indicando che Nodà stessa doveva parlare. Nodà disse allora al rabbino: “Ho visto in sogno il Profeta Geremia e mi ha detto di andare presso un rabbino e dirgli ‘I rabbini devono riconciliare i cuori dei padri coi figli ed il cuore dei figli con i loro padri”. Il rabbino rispose: “Ma questa è una profezia che è già stata detta!” E Nodà: “Sì, è già stata detta ma è questa profezia che ci vuole adesso”. (da notare che quando il Profeta Geremia disse le parole della profezia che sta in fine a Malachia, Nodà vedeva le parole di Geremia 31’ del Patto Nuovo). - -

Gnomen 33 - DIARIO: Nodà ha sognato che era in una stanza dove c’erano un uomo, Peretz e dei libri sul tavolo; i Libri contenevano delle foto del Rebbe di Lubovitch; Nodà cercava di fare in modo che Peretz non le vedesse per non farlo arrabbiare ma l’uomo, comunque, mostrò i libri a Peretz. Nodà gli disse: “Ma tu non sai che tutto quello che fa Habad è idolatria?” L’uomo rispose, “Sì, lo so, tutto quello che fanno i Lubavitcher è idolatria!” In quel momento Nodà vide un uomo con una maglia bianca con stampata sul petto una grossa foto del Rebbe. Poi passava un ragazzo in bicicletta con un poster del Rebbe Shneerson. Nodà disse all’uomo, che era in realtà un rabbino, “E tu sai che la radice di tanta idolatria è il libro dello Zohar!?” Il rabbino, sorpreso, rispose: “No, questo non lo sapevo”. Dopo di ciò, Nodà era in un altro posto con Noa Hana Noga; c’erano tre grossi camion; due partivano mentre Nodà e Noa Hana Noga salivano sul terzo e la bambina giocava con lo sterzo. - -

Gnomen 34 - DIARIO: 3 ottobre 2002; 27 Tishrei 5763; 23 Rifugio di Armadillo 3955. Milano: Giuseppe ha fatto una lunga e disperata preghiera chiedendo ad EL SHADDAI di cambiare il Mazal della Missione perché così, con i problemi finanziari come sono sempre stati fino ad ora, non si può andare avanti. Di notte in sogno due angeli portavano Giuseppe di sopra e gli dicevano: “D’ora in poi le cose andranno più velocemente”.

Poi ha visto in sogno scene terribili della Quarta Generazione, ‘sacchi’ di decreti che cadevano a terra. A Giuseppe fu detto: “Tu avrai la forza di Sansone”; Giuseppe poi ha preso nelle mani un pezzo di ferro e lo ha piegato in due con estrema facilità.

Poi in un terzo sogno ha visto Peretz, più giovane, che dava lezioni a dei bambini; stava spiegando loro i quattro elementi, fuoco, aria, acqua e terra; c’era un'atmosfera di gioia. - -

Gnomen 35 - L’acqua scende giù verso le sorgenti sotterranee; l’aria va nella direzione in cui viene soffiata; il fuoco sale sempre in alto alla ricerca della sua sorgente; la terra si adagia saldamente per mantenere l’equilibrio controbilanciando i movimenti di acqua, aria e fuoco.

L’armonia interiore risulta dopo che l’acqua si è trasformata in conoscenza, l’aria si è trasformata in spirito, il fuoco si è trasformato in sentimenti ardenti d’amore nel desiderio di salire verso la Sorgente e la terra concretizza la conoscenza, lo spirito e il fuoco verso l’Alto nei comportamenti giusti che sono i recipienti per ricevere la Presenza di Dio.

Gnomen 36 - Il Segno delle Stelle porta le nuove Acque della Redenzione Finale. Il Segno del Regno dei Cieli invoglia il cuore a salire nelle virtù come il fuoco alla Sorgente della Vita. Il Segno della Nuova Luce di Hanuccat ha-Hanuccot apre le nuove vie dello Spirito tramite il Nuovo Cuore Universale della Redenzione Finale. Il Segno dell’Asino che mangia il Pane concretizza gli elementi redenzionali e messianici che devono realizzarsi in terra. L’Asino è porta l'equilibrio della Nuova Conoscenza, del Nuovo Fuoco e del Nuovo Spirito, come la terra nei confronti agli altri tre elementi. La Quarta Generazione rappresenta la ribellione della natura e da qui l’ira del Cielo nei confronti dei peccati commessi contro gli elementi e, di conseguenza, contro la natura; la collera dall'Alto sprigiona le potenze dei quattro elementi nel giorno grande e terribile. Allo stesso tempo durante la Quarta Generazione sono rivelati i nuovi mezzi per la Ricostruzione che seguirà il Giorno del Signore. I Quattro Elementi torneranno dopo la Quarta Generazione in un nuovo equilibrio dopo la necessaria fase di distruzione. Il Segno della Resurrezione del Maestro Haim rappresenta il nuovo livello finale del nuovo e perfetto equilibrio fra i Quattro Elementi.

 

Capitolo 15

 

Gnomen 1 - Ho tentato, usando l’esempio del Segno del Contratto, di dimostrare le incredibili misure risolte dal nuovo equilibrio della Redenzione Finale, un equilibrio che rappresenta la Nuova Via del Mezzo che si cercava in tutte le generazioni ma che si realizza solo con la Redenzione Finale. Così la comprensione arriva soltanto tramite lo studio dei Segni Completi. Essenziale è il Patto di Pace ed il Patto fra le Parti autorizzati attraverso i nuovi Mezzi della Redenzione Finale. Il Segno del Contratto, ad esempio, che profetizza su eventi che avverranno fra 4- 5 secoli, si rifà al Patto fra le Parti che tramite i Nuovi Mezzi della Redenzione Finale, prevede la Nuova Casa di Preghiera di 7 Piani e Tredici Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam.

Gnomen 2 - La Pace della Redenzione Finale avviene fra la Sinagoga Tradizionale e la Nuova Casa di Preghiera. Ed anche la Riconciliazione dei cuori fra padri e figli risiede nella reciproca e armoniosa comprensione fra gli ebrei della Sinagoga Tradizionale e i fedeli della Nuova Casa di Preghiera. Il Nuovo Mezzo della Redenzione Finale è nella Nuova Casa di Preghiera che racchiude la Riconciliazione dei cuori. Quando i rabbini riconosceranno il Patto Finale il mondo sarà pronto per ricevere la Redenzione Finale.

Gnomen 3 - OSEA 2, 18-21:

18 E in quel giorno io stringerò con loro un patto, con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo, con i rettili del suolo, e spezzerò e allontanerò dal paese l'arco, la spada, la guerra e farò che essi riposino al sicuro.

19 E ti farò mia sposa per sempre; e ti farò mia sposa in un connubio di giustizia, di equità, di benignità e di misericordia.

20 E ti farò mia sposa fedele e riconoscerai che io sono l'Eterno.

21 E avverrà in quel giorno ch'io risponderò, dice l'Eterno, io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra;

Gnomen 4 - E ti farò mia sposa per sempre - questa è la prima redenzione dall’egitto e la rivelazione a Sinai.

E ti farò mia sposa in un connubio di giustizia, di giudizio, di bontà e di misericordia - questa è la missione messianica di Gesù ed egli fu purtroppo l’oggetto sacrificale messianico per motivo della mancanza di giustizia, di giudizio, di bontà e di misericordia nel popolo di Israele d’allora.

E ti farò mia sposa fedele - in ebraico ‘ba-emunà’ ‘nella fede’ - questa è la terza redenzione finale in merito allo scelto Goel Haim.

Altrove abbiamo detto che la fede della prima redenzione è la ‘fede santificata’. La fede della seconda redenzione è quella della fede intima e nascosta nel cuore. La terza redenzione rappresenta la Grande Fede che include tutta la vera fede dall’inizio alla fine.

Gnomen 5 - Quindi: ti farò Mia sposa nel Patto Eterno della Fede Santificata e ti farò Mia sposa nelle Virtù del Cuore, un cuore che cerca la giustizia, il giudizio, la bontà e la misericordia ed infine ti farò Mia sposa nella Grande Fede del Patto Completo Finale, il Patto che rivela la conoscenza di Dio. Come sta scritto in Geremia (31: 33): ‘e non dovrà più insegnare uno all’altro ‘Conoscete il Signore’ poiché tutti Mi conosceranno dal più piccolo al più grande’.

Gnomen 6 - Nella prima redenzione Dio dimostrò i modi, per così dire, che piacciono a Lui per rivelarSi. Nella seconda redenzione Dio Si nascose per il mondo rivelandoSi per l’umanità ad un livello intimo del cuore per chi ama la giustizia, l'equità, la bontà e la misericordia. Nella terza redenzione completa quella parte dell’umanità che ha già acquisito la fede dai Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, la Provvidenza del Signore, Dio nostro, porterà alla Grande Rivelazione dei Sei Segni Completi della Redenzione Finale per merito dello scelto Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Haim.

Gnomen 7 – Buona parte dell’umanità della Quarta Generazione possiede una grande fede in Dio. La fede in Dio quasi sempre genera persone oneste, buone, generose, amanti della giustizia e del bene, ognuna secondo il proprio modo di vedere. La Quarta Generazione è la somma delle anime vissute nei secoli e millenni passati. Coloro che sono stati arroganti, malvagi, disonesti, perversi nel passato vengono riportati in questa Quarta Generazione, specialmente nella seconda metà, per essere distrutti per sempre, giudicati non-voluti per continuare nelle generazioni della redenzione; verranno estirpati dall’esistenza, come avvenne nel Diluvio Universale.

Gnomen 8 - Se c'erano anche delle qualità positive in quelle anime, verrà loro concessa la possibilità di correggersi e di vivere nella vera fede in Dio ed in tale correzione potrebbero essere purgati anche i peccati di vite passate. Ciò perché la Quarta Generazione è la Grande Bilancia del Giudizio Universale in cui il Tribunale di Sopra decide chi avrà il merito di vivere nelle generazioni future.

Gnomen 9 - E così anche le anime buone delle generazioni passate vengono durante la Quarta Generazione e meritano i tesori della Grande Fede della Redenzione Finale. Anche chi è esente dal Tentatore deve temere molto il giudizio del Giorno del Signore grande e terribile. E’ possibile perdere i meriti del passato con peccati ed iniquità successivi, che Dio ci scampi. La Grande Fede della Redenzione Finale è già vincente nel mondo alla fine della Quarta Generazione ma durante tale periodo le forze delle tenebre e le correnti della perdizione sono potenti per cui la battaglia per sconfiggerle è estremamente dura.

Gnomen 10 - In ogni caso, la Grande Fede della Redenzione Finale risiede nel cuore di un terzo dell’umanità che attraversa la Quarta Generazione. Tutti i primi Asini sono radicati in anime elevate come fu spiegato a Nodà in sogno; Nodà, ad esempio, è radicata nell’anima di Miriam, sorella di Aharon e di Mosè, e Peretz è radicato nell’anima di Aharon, Sommo Sacerdote. Gli Asini subiscono tremendi pesi nei primi anni e ciò che arriva non so, per poter mantenere l’equilibrio della Grande Fede. Per reggere la Grande Fede della Redenzione Finale, bisogna essere Asini, e chi si considera ancora ‘uomo’ non regge la Grande Fede. Ciò non è perché la Grande Fede della Redenzione Finale non venga per gli uomini; essa viene per le persone del mondo ma gli ‘uomini’ di questa Quarta Generazione non riescono a reggerla. Si confondono con i preconcetti di cui non riescono a liberarsi.

Gnomen 11 - La Grande Fede della Redenzione Finale torna alla sua radice, la Grande Fede di Abramo, nostro padre. Abramo camminò nella fornace di Nimrod e Dio lo protesse dal fuoco. Abramo subì dieci grandi prove per mettere a prova la sua fede e le superò tutte, per cui è il progenitore di una moltitudine di nazioni. La grandezza della Fede di Abramo, nostro padre, si estende a tutte le nazioni al tempo della Redenzione Finale e la radice della sua Grande Fede si manifesta con il ritorno della Stella di Abramo che completa il suo ciclo di quattro millenni e ridona la Fede di Abramo a chi possiede un Grande Cuore di Fede.

Gnomen 12 - La Fede Santificata sul Sinai, invece, era una santificazione in primo luogo per i figli di Israele, discendenti diretti di Abramo, Isacco e Giacobbe tramite Giacobbe, nostro padre, chiamato "Kdosh ha-Avot", il più Santificato dei Patriarchi. In genere, però, il popolo di Israele non ha mai retto la Fede Santificata perché era associata intimamente alle virtù del cuore, all’amore verso il prossimo, alla bontà e alla misericordia.

Gnomen 13 - La Fede Santificata insieme alle Virtù del cuore praticate è sicuramente la Completezza. Ma la Fede Santificata senza le Virtù del cuore praticate è odiosa, ipocrita, falsa ed ingannevole. Per questo l’ira di Dio si manifestò tramite Yeshua. Meglio le virtù praticate senza la Fede Santificata che non la Fede Santificata senza le Virtù del cuore. Il Tempio fu distrutto ed il popolo esiliato per fare un lungo percorso fra i popoli e apprendere a praticare la giustizia, l'equità, la bontà e la misericordia in un mondo ostile ed ignorante che accusava gli ebrei di ogni epoca di ingiustizia, iniquità, cattiveria e crudeltà. “Amarissima è la storia” diceva sempre lo Tzadik Haim.

Gnomen 14 – E' stata la gelosia di Dio a intervenire nella Storia per indirizzare il cuore dei meritevoli verso la redenzione finale; altrimenti Dio non avrebbe potuto mantenere le Sue promesse alla fine. Il mondo non sarebbe mai stato pronto a ricevere la Redenzione Finale. Le sofferenze hanno portato i meriti nel mondo. La povertà ha portato i meriti nel mondo. Il dire “grazie a Dio”, nonostante le difficoltà, le mancanze materiali, i dolori e le angosce, ha portato i meriti nel mondo. Come ricevuto dai Saggi, Dio disse “Se volete trovarmi cercateMi presso i poveri”.

Gnomen 15 - Si invocava Dio per i torti subiti, per le ingiustizie patite. I poveri contadini, del resto, lodavano Dio per i buoni raccolti. Nella privazione, nel dolore, nei problemi, l’anima consola il cuore con la speranza e gli rammenta che siamo creature di Dio Misericordioso, che non abbandona mai.

Gnomen 16 - Chi ha la base della fede nel cuore percepisce il sentimento e la felicità vitale della speranza incrollabile nel Dio della Giustizia, dell'Equità, della Bontà e della Misericordia, quando nella sofferenza l’anima abbatte le barriere del corpo fisico e ravviva lo spirito con nuova speranza e con valori di verità che valicano i limiti del tempo-spazio di questo mondo.

E il nome nascosto ASHER nasconde i 36 Giusti Nascosti di ogni generazione da Mordechai ha-Tzadik sino allo Tzadik ha-Shalem Haim.

Gnomen 17 - Il popolo d’Israele è diverso. I discendenti di Giacobbe, Isacco ed Abramo, grazie all’amore di EL SHADDAI, sono stati santificati nella rivelazione di Dio sul monte Sinai. Dopo la proclamazione del Decalogo, Mosè salì di sopra per ricevere le leggi amate da Dio e trasmetterle agli uomini in un linguaggio comprensibile a tutti.

Ma già dal quarantesimo giorno di quella stupefacente e portentosa santificazione dell’anima, dello spirito e del corpo, entrò il Satana Tentatore e indusse il popolo a cadere nel peccato del vitello d’oro, dando così via alle battaglie storiche dello Yetzer ha-Rà contro il popolo eletto da Dio per ricevere la sacra Torà.

Gnomen 18 - Se Israele non avesse commesso il peccato del vitello d’oro, i nemici di Israele in tutti i secoli non avrebbero avuto il permesso di perseguitarlo. Anzi, spiega il grande Tanà Rabbi Shimon bar Yohai, nella Mishnà, anche se avessero fatto il vitello ma invece di dire “Questi sono i vostri Dèi che vi hanno portato fuori dalla terra d’Egitto” avessero detto “Questo è il vostro Dio che vi ha portato fuori dalla terra d’Egitto” tutti i nemici di Israele nei secoli non avrebbero potuto fare del male al popolo d’Israele.

E se Eva, la nostra progenitrice, non avesse mangiato il frutto proibito, tutta la storia dell’umanità sarebbe andata diversamente. Diversamente sì, ma non nel modo desiderato da Dio per la completezza degli uomini e delle donne.

Gnomen 19 - Quanti vitelli d’oro hanno costruito fino ad oggi gli altri popoli prima di quello d’Israele? Ma il Giudizio di Dio su Israele non è simile a quello sulle nazioni. L'anima, lo spirito ed il corpo di Israele fu santificato da Dio sul Sinai, nella vera fede dell’Unico Dio, Creatore di tutte le esistenze. Perciò il comandamento dell'integrità della fede monoteista riguarda Israele soltanto. C’era un comandamento analogo anche ai tempi di Noè ma i popoli non ressero la portata di un Dio Invisibile; volevano vedere e toccare l’oggetto del loro culto.

Gnomen 20 - E con la santificazione totale al vero Dio, anche il corpo doveva essere santificato nella purezza, così come lo spirito del cuore doveva essere santificato nelle virtù praticate fra l’uomo ed il prossimo, e così anche l’intelletto doveva essere santificato nello studio vero, col timore di Dio, della Sacra Torà, giorno e notte. La Sacra Torà insegna la santificazione della vita dei figli di Israele in ogni azione, sentimento e pensiero. Ma il Serpente era il più nudo di tutti gli animali dell'Eden. Satan era spogliato dai vincoli del libero arbitrio diversamente dagli altri angeli che erano ‘investiti’ nel comando di Dio, privi del potere di optare per il sì o per il no per il come o il quando o il dove.

Gnomen 21 - Non così era l’angelo Tentatore, la Forza del Contrasto contro il corretto uso del libero arbitrio, il Grande Contrappeso nel suo regno delle falsità contro la santificazione che origina dall’obbedienza al volere di Dio. Per poter compiere il suo lavoro con gli uomini che possiedono la libera scelta, Satan fu lasciato nella nudità delle proprie scelte e strategie per far cadere l’uomo, unica creatura dotata di libero arbitrio. Ed anche il Tentatore potè accedere alla conoscenza della Torà; altrimenti la Santità della Torà avrebbe innalzato i figli d’Israele al di sopra della Tentazione e senza di essa sarebbero mancati i meriti che derivano dalla giusta scelta. Per questo la nuda intelligenza del Serpente conosce tutta la Torà e sa formulare ragionamenti che in apparenza sembrano Torà mentre in realtà contrastano la volontà di Dio.

Gnomen 22 - Essendo la Via del Mezzo parte integrale delle novità storiche della Redenzione Finale è chiaro che ogni parte della Testimonianza si trova nell’equilibrio della Via del Mezzo. Mi riferisco in particolar modo ai sogni redenzionali della Redenzione Finale. Lo scopo primario di questo testo sulla Saggezza Antica e Nuova è di indicare dare agli allievi le vie per ricercare la Via del Mezzo in ogni elemento della Terza Redenzione Finale che conoscono.

Gnomen 23 – 23 gennaio 2003; 20 Shevat 5763; 23 Profumo Celeste 3955; Holon, Israele. Sogno di Davide Levi: Davide, insieme ad un gruppo di giornalisti da ogni parte del mondo, andava alla Mukata, sede di Arafat. Arafat non voleva farli entrare ma Davide, come strategia, gli rammentò che era stato con lui quando era stato in visita dal Papa; Arafat se ne ricordò e autorizzò Davide ed altri due giornalisti ad entrare; dentro c’erano miliziani di Al Fatah; avevano pochi viveri e Davide vide in che condizioni versavano. In una seconda scena, Davide era con dei ragazzini dell'Intifada nei territori che scagliavano pietre contro i coloni israeliani; un bambino palestinese venne colpito al dito e Davide lo accompagnò da un infermiere palestinese che lo medicò. Nella terza scena, Davide parlava con Arafat vicino alla riva del mare e gli spiegava, nella sua vera identità da ebreo, che chi va ad uccidere israeliani, come i kamikaze di Hamass e della jihad, commette un grave peccato davanti a Dio; alla fine, Arafat diceva: “E’ vero, hai ragione”. - -

Gnomen 24 - Cosa fa Davide nostro fra i palestinesi? E si trova perfino fra i ragazzi dell'Intifada che scagliano pietre contro gli israeliani? Ma non c’è da preoccuparsi, Davide è un allievo del Maestro Haim. Egli è fedele al popolo ebraico ed anche allo Stato d’Israele. Certamente Davide ha una visione universalista, essendo allievo del Patto Nuovo Finale e rispetta tutte le persone. Inoltre Davide ha studiato col Maestro Haim e conosce il grande onore ed amore che lo Tzadik aveva verso gli arabi e la loro cultura, in genere.

Gnomen 25 - Davide Levi, però, è anche un Asino e perciò il Maestro Haim, nel sogno, lo veste da giornalista imparziale per portare qualche ‘scoop’ dal fronte palestinese. Nel sogno, Davide dimostra una vera flessibilità d’Asino mettendosi nei panni dell’altra parte, gira fra i palestinesi per sentire anche il loro punto di vista. Altrimenti, non ci sarebbe una base reale per parlare da ‘amico’ con Arafat. Quest’ultimo vede, invece, che Davide è tra i suoi ragazzi e si preoccupa anche della salute di un ragazzino ferito al dito. Arafat si convince che Davide non è ostile e le sue intenzioni sono buone e così c’è una base per intraprendere un dialogo vero sulla fede e su ciò che è odiato da Dio.

Gnomen 26 - E’ rappresentativo ciò di come gli israeliani dovrebbero affrontare la problematica per arrivare al dialogo, l'immedesimarsi cioè nella situazione del nemico. Ciò rappresenta una strategia per arrivare alla giusta Via del Mezzo che bisogna trovare per risolvere la situazione. Si tratta di una questione che trascende la questione territoriale.

Gnomen 27 - E’ chiaro che due anni e mezzo di terribili ed efferati atti di terrorismo palestinese hanno fiaccato anche i sostenitori del dialogo. Va ricordato anche che la sfiducia da parte palestinese è aumentata dopo l’assassinio di Yitzhak Rabin. Non solo, Israele, purtroppo, ha perduto di credibilità agli occhi del mondo per quell’atto barbaro compiuto in nome della fede, che Dio ci salvi, un atto istigato, senz’ombra di dubbio (come ricevuto nei Segni) dalla destra israeliana. Cosa dovrebbero pensare i palestinesi quando il primo ministro avversario Yitzhak Rabin viene ucciso per aver intrapreso una trattativa di pace con Arafat?

Gnomen 28 - Davide, quindi, con saggezza ma anche con un cuore sincero e apolitico, si immedesima con la mentalità e l'ottica del nemico. I palestinesi si sentono traditi dalla mancanza di volontà degli israeliani, si sentono incompresi ed odiati, umiliati dallo strapotere militare degli israeliani. Protestano, sperando che il mondo sentirà il loro grido. La maggior parte di loro vive in povertà, in condizioni inadeguate o addirittura disumane; urla, protesta, scaglia pietre. Non vorrei essere qui frainteso: i Segni hanno dichiarato inequivocabilmente che Arafat, nel dichiarare l’intifada, ha commesso un grave e terribile errore, un peccato odiato da tutti i ministri di sopra, inclusi quelli dei paesi arabi.

Gnomen 29 - Sappiamo benissimo quanto il popolo palestinese sia sfruttato scandalosamente dalla propaganda anti-israeliana e venga educato e istigato all'odio. Arafat ha commesso anche il grave errore di non accettare le proposte di Ehud Barak quando era capo del Governo. Comunque, il motivo superiore, purtroppo, è che Israele non ha avuto il merito di ricevere la pace dopo l’omicidio di Rabin e perciò il 'lavoro sporco' di un Israele reo di aver versato il sangue innocente di un uomo amato da Dio per ciò che aveva fatto, viene affidato ad un governo di destra. La pace è un grandissimo dono dal Cielo ed ha bisogno di molti meriti da entrambe le parti.

Gnomen 30 - In ogni caso, Davide, nel sogno, dimostra in che modo si può riacquistare la loro fiducia, comprensione, tramite l'empatia e la compassione per i loro bambini e non solo per i nostri. Tutto ciò serve ad un sentimento di fratellanza ma c’è poi un altro fattore non meno importante. Con il sentimento di fratellanza raggiunto, Davide può associare il problema del terrorismo alla concezione della fede in Dio. E’ essenziale questo fatto e deve essere capito. C’è una differenza sostanziale fra gli uomini di stato musulmani e quelli israeliani-ebraici. I musulmani parlano della fede.

Gnomen 31 - I musulmani in tutti gli strati della loro società parlano di Dio e sono pieni di fede e concepiscono le cose in termini di fede. In Israele, invece, chi dovrebbe essere preposto alla fede per parlare con amore per lo stesso Dio, nella stessa eredità della fede di Abramo, nostro padre, è, purtroppo, chi rifiuta maggiormente il dialogo coi musulmani. Anzi, il vero disprezzo per gli arabi proviene maggiormente da nazionalismo di destra della politica israeliana.

Gnomen 32 – Il nostro Davide non è un ebreo di stampo religioso tradizionale; è un ebreo, però, che ha fede nella Torà e nella Tradizione, e nel Patto Finale si trova sull’Altare di Giuda. Egli rappresenta una grande fascia della società israeliana che ha fede in Dio ma non è osservante. Essa è essenziale per la pace con i palestinesi. Davide parla con Arafat nel vero sentimento della fede in Dio Altissimo percepito da un musulmano, una volta che è stata rimossa la diffidenza.

Gnomen 33 - E’ significativo pure che Davide parla dell’essere stato presente, in veste di giornalista, all’incontro, a Roma, fra il Papa ed Arafat. La saggezza del Segno dimostra che Davide, da uomo fede, è in grado di discutere questioni di Dio con ebrei, musulmani, cristiani e chiunque altro. Ciò è vero nella realtà, non solo nel sogno. Arafat che è un uomo politico-religioso dalla testa ai piedi, non si è trattenuto dal dichiararsi ‘cristiano’ l’anno scorso a Betlemme. Ci sa fare. Davide non è un uomo politico e nemmeno un giornalista ma tramite il Nuovo Messaggio della Redenzione Finale potrebbe spiegare al Papa la vera missione messianica di Gesù, Cristo delle Nazioni.

Gnomen 34 - Il Segno, comunque, è positivo. Davide rappresenta quiuna parte di Israele che arriverà alla giusta Via del Mezzo dimostrato da lui nel sogno. Purtroppo, però, ne rimane ancora esclusa quella parte di stampo religioso, racchiuso nella ristrettezza di un Dio nazionale, che non capisce che Abramo, nostro padre, fu designato Padre di una moltitudine di popoli e dimentica che anche Ismaele, figlio di Abramo, ricevette benedizioni eterne da Dio, come scritto nella Sacra Torà. Purtroppo, in tutte le questioni della Redenzione Finale, i rabbini e gli studiosi della Torà ancor oggi sanno soltanto creare barriere, fra loro stessi, fra i vari gruppi religiosi, fra di loro e i non religiosi e quanto di più fra ebrei e qualsiasi altro popolo.

Gnomen 35 - In ogni caso Davide Levi ha reso un servizio importante, stellarmente, tramite questo sogno redenzionale, al popolo di Israele ed allo Stato di Israele. Arriverà il tempo in cui ci saranno israeliani in grado di parlare con i palestinesi al livello di intesa reciproca sia a livello pratico che a livello spirituale, nella fede sentita nel cuore. Arriverà il tempo in cui un nuovo sentimento di ‘amore umano amato da Dio’, un ‘cuore di carne’ dice il Profeta (Ezechiele, 36: 26), nascerà nel seno dell’ebraismo ed eventualmente rimuoverà le croste secolari di conflttualità.

Gnomen 36 - La verità è ciò che ha dichiarato il Goel Haim “Siamo tutti della stessa carne”. Quando la persona sta in giudizio davanti a Dio, il Tribunale di Sopra non giudica solo i piedi o solo il collo della persona bensì il tutto, tutte le azioni di tutto il corpo e tutti gli attributi del cuore e tutte le parole dette e tutto il pensiero. E quando una persona è felice da una vera felicità che proviene dallo spirito umile davanti a Dio, non è una felicità dei soli piedi o del solo collo ma di tutto l’essere. Infatti un qualsiasi forte mal di testa smorzerà il sentimento di felicità o qualsiasi altro dolore diminuirà la gioia. Eventualmente l’umanità intera, insieme, sentirà la felicità di un corpo unito, sano ed equilibrato, con un cuore umile nella vera felicità dello spirito che ama il Creatore dell’universo e che ama tutte le Sue creature. In quel Segno ricevuto da Solly Kamkhaji, fortissima era la felicità del Maestro Haim quando abbracciava la gente della terra di tutti i popoli ed annunciava “Siamo tutti della stessa carne”.



[1] Ci saranno ma non come prima e non per tutti e non nella preghiera regolare; ci sarà un luogo in cui rabbini preposti decideranno chi potrà portare un sacrificio (sogno di Giuseppe).