La Saggezza Antica e Nuova
L'Albero Della Conoscenza del Bene e del Male
Capitolo 1
Questo primo capitolo non è stato accettato per il
Sefer Mishnat Haim perché non rappresenta Peretz, l'allievo del Maestro
Haim, bensì un Peretz con uno stile forbito di saggistica oppure uno
scrittore vero e proprio come Yod Lamed Peretz. Manca anche il vero derech
eretz nei confronti dei nostri primi genitori e sebbene qualche parola analoga
(come il nostro primo papà) sia stata usata in una poesia di Purim (cosa
lecita a Purim), non altrettanto è permesso fare in un documento che
tratta la Saggezza.
Capitolo 2
Gnomen 1 – L'Albero della Conoscenza del Bene e del Male
è un Albero che contiene due categorie separate di conoscenza, di cui la
prima è il bene, il positivo, il vero e ciò che è voluto
da Dio, mentre la seconda è il male, il negativo, il falso e ciò
che non è voluto dal Signore, nostro Dio.
Gnomen 2 - La separazione principale, tuttavia, si trova
nelle radici dell'Albero della Conoscenza che, in effetti, sono invisibili a
meno che non si scavi per portarle alla luce. Nella crescita dell'Albero,
invece, il Tronco, i Rami, le Foglie e il Frutto, le radici sotterranee si
incontrano, si attaccano l'una all'altra, si mescolano e si uniscono dando vita
ai frutti in cui sono presenti i gusti di entrambe le categorie.
Gnomen 3 – Per questa ragione il Creatore, Benedetto sia,
ordinò ai nostri progenitori, Adamo ed Eva, di non mangiare il frutto
dell'Albero della Conoscenza. Egli sapeva che il suo frutto conteneva entrambe
le radici e non voleva che mangiassero anche le radici del male. Il dono del
Creatore, Benedetto è il Suo nome in eterno, è solo espressione
di bene.
Gnomen 4 - Il Creatore, tuttavia, aveva già
conferito ad Adamo ed Eva il più grande e il più elevato dei
doni, il libero arbitrio, che permetteva loro di scegliere tra una cosa e
un'altra a seconda del proprio desiderio, di scegliere tra una cosa considerata
buona o cattiva e di scegliere tra ciò che è malvagio e radicato
nel male e ciò che è buono e radicato nel bene e in ciò
che è amato da Dio.
Gnomen 5 - Fu per questo motivo che il Creatore del mondo
creò e piantò nell'Eden l'Albero della Conoscenza che racchiudeva
anche le radici del male; in questo modo la libertà di scelta sarebbe
stata messa alla prova.
Gnomen 6 - Il libero arbitrio concesso dal Creatore
doveva risultare nella sua piena potenzialità e se si fosse espresso per
le sole cose buone e piacevoli del Giardino, non ci sarebbe stato il contrasto sufficiente
per giudicare la scelta fatta. Quindi era necessario il male, che è in
perfetto contrasto con il bene; a questo punto l'opzione per il bene dava modo
alla persona di ottenere merito davanti a Dio.
Gnomen 7 – Questo fu lo scopo per il quale il grande
tesoro del Libero Arbitrio venne concesso dal Creatore Misericordioso
affinché l'individuo potesse distinguere tra i valori e scegliere
ciò che è degno, durevole e voluto da Dio, guadagnando
così il merito per aver optato per il bene.
Gnomen 8 - Perciò l'Eterno creò un albero
che conteneva entrambe le radici e ordinò ad Adamo ed Eva di astenersi
dal mangiare i suoi frutti in modo che la loro libera scelta venisse premiata
per aver essi obbedito al comandamento di Dio.
Gnomen 9 - Fu qui, tuttavia, che le radici del bene e
della conoscenza amata da Dio per l'elevazione della persona, si presentarono
davanti al Creatore con una richiesta: Tu hai comandato ad Adamo di non
mangiare da questo Albero a causa delle radici malefiche che contiene ma Tu
vorresti anche, con la libera scelta che hai dato all'uomo, trattenerlo dalla
Conoscenza della Tua verità e dalla comprensione che deve servirTi e non
solo con la semplice obbedienza, perché nella semplice obbedienza Tu sei
il Re di tutto ma nella Conoscenza Tu sei il Creatore della saggezza e il
Datore della vera comprensione nel cuore dell'umanità?
Gnomen 10 - Il Creatore, Benedetto sia, rispose loro e
disse: "Non avete visto la grande elevazione della Mia creazione
prescelta, Adamo, che nella saggezza acquisita nella creazione, ha saputo dare
i giusti nomi a ciascuna creatura vivente? Non è quindi la conoscenza
che gli manca, ma un qualche cos'altro.
Gnomen 11 - Dopo aver guardato nelle lettere della
creazione per conoscere il nome e la sostanza di tutte le creature viventi,
egli si è sentito solo. Ha osservato che gli animali sono stati creati a
coppie, maschi e femmine, e con trasporto anche lui ha voluto sentirsi vicino a
loro ma non ha trovato per sé una compagna soddisfacente. Vedete allora
come Adamo è riuscito a riconoscere la sua singolarità in tutta
la creazione.
Gnomen 12 - Così, con la sua scienza nascosta
appena acquisita, Adamo ha osservato se stesso, la propria natura e la natura
circostante e ha provato solitudine, sentendo un intenso desiderio di
condividere con un'altra creatura i suoi pensieri e le sue emozioni. E ora che
si è così sviluppato per conoscere il significato della
solitudine, Assecondo il suo desiderio perché non è bene che
l'uomo rimanga solo, Io farò per lui una controparte, una donna, presa
dal suo stesso essere, in contrapposizione alla sua natura fisica, così
che le due entità possano amarsi e unirsi per completare la loro natura
e imparare ancor di più il segreto della procreazione.
Gnomen 13 - E quando il Signore formò Eva, Adamo
vide la bellezza straordinaria della nostra progenitrice che era stata presa da
una delle sue costole e modellata secondo la sua natura umana; egli la prese
per moglie e, in una beata ora di Paradiso, la strinse a sé e
l'amò mentre gli Angeli di ogni livello intonarono davanti al Creatore
canti di gloria, unendosi ai cieli e alla terra nel Grande Nuovo Matrimonio di
perfetta armonia, in quel frangente di completa beatitudine e unità
coniugale tra il nostro primo padre Adamo e la nostra prima madre, Eva.
Gnomen 14 - Fu allora che le radici del male, nascoste
sotto l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, provarono invidia per
ciò che sembrava loro un'ingiustizia nell'atto della creazione.
Gnomen 15 - Tutti partecipavano alla felicità
universale del matrimonio di Adamo ed Eva, persino gli animali e le bestie del
campo; tutti lodavano Adamo che aveva osservato il comandamento di Dio di non
mangiare dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Le radici del male
si sentivano offese; avrebbero partecipato alla completezza della creazione
solo per far da esca alla caduta di Adamo? E quando costui aveva trionfato, con
l'averle ignorate, che senso aveva la loro esistenza? Perché se nessuno
mangiava del frutto in cui era mescolata la loro essenza malefica, come
avrebbero potuto estendere il loro regno e incrementare il malvagio piacere del
Male?
Gnomen 16 - Fu allora che le radici del Male
rivendicarono la loro parte davanti al Creatore e dissero "Il Creatore
dell'universo chiamerà completo ciò che è ancora
incompleto? non è forse Eva che ha completato la creazione di Adamo e
non è forse nel suo amplesso coniugale di immenso amore che gli Angeli
hanno intonato le armoniose melodie che uniscono il cielo e la terra? Adamo da
solo non avrebbe potuto portare una tale felicità alla creazione.
Perché allora è sufficiente che solo Adamo abbia superato la
prova della sua scelta mentre Eva, che lo completa, non è stata messa
alla prova? E in che modo allora le donne meriteranno i frutti del loro libero
arbitrio?"
Gnomen 17 - E il Creatore dell'universo rispose loro:
"Questo è perché Eva è stata formata da Adamo e dalla
sua sostanza e così nel seguire i suoi comandi è associata ai
suoi meriti e ai benefici derivanti dalla libera scelta. Perché Eva
è un aiuto per lui in tutte le cose, fedele al suo fianco e consenziente
alle scelte che fa, e non ha bisogno di una conoscenza maggiore di quella che
riceve da suo marito. Pertanto la sua libera scelta è legata a quella
del marito, se rimane fedele a lui e alle sue scelte".
Gnomen 18 - A tale risposta le radici della Conoscenza
del Male tornarono al loro posto. Il Creatore e Giudice Supremo aveva difeso la
donna che aveva formato. Eppure Eva, la nostra prima madre, quando fu svegliata
dalla meravigliosa formazione di vita nell'Eden, era così affascinata da
tutto ciò che vedeva, che fu presa dalla brama di scoprire i piaceri che
serbava il Giardino del Paradiso.
Gnomen 19 – Eva desiderava vedere di più, scoprire
nuove delizie, conoscere i gusti dei frutti degli alberi, toccare i rigogliosi
rami, ispirare il profumo dei fiori, giocare e divertirsi con gli animali del
Giardino. Così soddisfava il piacere della sua curiosità, e,
rotolando felice nell'erba vellutata, chiamava Adamo con gioiosa allegria:
"Vieni, camminiamo nel Giardino per ammirare tutto quanto".
Gnomen 20 - “Ora sto riposando" disse Adamo "ho
già visto molto e ho dato i nomi a tutti gli animali. C'è tempo
per tutto. Vorrei rilassarmi ora prima che inizi il grande Sabato. Cammina pure
dove ti piace e guardati intorno; fai solo attenzione a non mangiare
dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male".
Gnomen 21 - Era la prima volta che Eva sentiva Adamo dire
tante parole, ma era contenta della libertà che le dava e non
pensò di fare altre domande. Così cominciò a guardarsi
intorno nel Giardino cercando nuove delizie (Nel capitolo 1 ho riportato
l'eventualità che Eva non avesse avuto il permesso; qui invece riporto
l'eventualità che ebbe sì il permesso da Adamo).
Gnomen 22 – Ammettiamo che la risposta di Dio alle radici
del Male non poteva essere contestata, tuttavia, era stato Dio stesso che le
aveva create per cui la loro rivendicazione poteva avere un senso se Eva avesse
disobbedito all'ordine di Adamo.
Gnomen 23 – Dio sapeva anche che la donna possedeva un livello
di curiosità (che l'avrebbe resa più incline al peccato) maggiore
rispetto all'uomo, per cui, per proteggerla da un'inconsapevole caduta nel
peccato, l'aveva soggiogata alla volontà dell'uomo. E per non essere
messa alla prova, ecco che Eva doveva obbedire, anche se nolente, ad Adamo; era
lui il responsabile e doveva esserlo anche per lei, che, a sua volta, doveva
solo seguire i suoi comandi e in questo modo partecipare ai suoi successi, come
se li avessero raggiunti insieme. La risposta di Dio, quindi, era condizionata
- "se ubbidiva a lui" - perché anche Eva per natura possedeva
il grande dono del Libero Arbitrio.
Gnomen 24 - Era quindi già programmato che il
Serpente dovesse stare vicino all'Albero della Conoscenza del Bene e del Male e
aspettare il passaggio di Eva. Le Radici del Male che crescono nel male, sotto
terra, non sono visibili. E noi non possiamo sapere nulla della loro forma
malvagia che rimane nascosta. Se non per le parole del Serpente Saggio di
Antica Sapienza, non potremmo sapere dove si cela l'iniqua menzogna. Il male
è determinato dall'idea che induce a farti pensare 'che i tuoi occhi
sono aperti dalla Conoscenza e ti credi come un piccolo dio che sa distinguere
tra il bene e il male' (Genesi, 3: 4).
Gnomen 25 - La Torà proviene da Dio Onnipotente e
prima di tutto ci insegna la vera fede nell'unico Eterno Creatore dell'universo
tramite il Secondo Comandamento. Mangiando dall'albero della Conoscenza, gli
occhi dei nostri due progenitori si aprirono e caddero nella trappola del Grande
Serpente che li fece credere piccoli dèi che conoscono il bene ed il
male.
Gnomen 26 - Era già decretato dall'Alto che essi
non avrebbero mangiato dall'Albero della Vita e avrebbero peccato venendo
cacciati dall'Eden. E in questo modo la Torà ci insegna, attraverso il
Serpente, il motivo per cui l'umanità dovette cadere. Senza quella
caduta, l'umanità non sarebbe mai arrivata a correggere l'idea sottile
ma erronea che tramite la conoscenza e l'elevazione può diventare come
dèi che sanno distinguere il bene dal male.
Gnomen 27 - Il Serpente fu autorizzato a parlare in modo
da creare una struttura linguistica opposta a quella con cui Dio parlò
ad Adamo e così spiegò che gli dèi (elohim, nome al plurale)
conoscono il bene e il male. Ma nella Torà è scritto che "In
principio Dio creò (barà, al singolare) i cieli e la terra"
(Genesi, 1: 1). Il Serpente sminuì col suo linguaggio il Creatore Unico
dell'universo facendo credere che esistesse una pluralità di dèi
che conoscono il bene e il male.
Gnomen 28 - Il Serpente equiparò quindi Dio alla
Conoscenza invece di esaltare il Dio, Creatore della Conoscenza. "L'Albero
della Conoscenza del Bene e del Male è l'albero di Dio, l'albero che lo
ha reso Dio", spiegò astutamente il Serpente ad Eva, "e quindi
ha ordinato di non mangiarlo perché vuole rimanere da solo per governare
il tutto; egli desidera tenervi nell'ignoranza, sapendo che con la preziosa
conoscenza di questo frutto, vi eleverete al suo livello e così anche
tutti coloroi che mangeranno tale portentoso frutto".
Gnomen 29 - Il Serpente ci insegna così la
sapienza dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Perché anche
lui ha bisogno di un rimedio per la sua residenza dopo la Quarta Generazione
nel mondo. Perciò gli siamo grati per la saggezza che ci ha insegnato
nel Segno del Contrasto, da cui sappiamo perché l'Uomo dovette peccare.
E così, per quell'errore, aggiunto a quello di aver anche mangiato
dell'Albero della Vita, Adamo ed Eva furono costretti a peccare e ad essere
cacciati dal Giardino dell'Eden. Si trattò di un decreto dall'Alto. Se
non avessero peccato, non sarebbero caduti, e non si sarebbero pentiti per
correggere il Grande Errore di credersi dèi che conoscono il bene e il
male.
Gnomen 30 - Ma il Serpente iniziò il suo discorso
con la causa di quel grande errore idolatrico "anche se Dio vi ha detto di
non mangiare da tutti gli alberi del Giardino" (Genesi, 3: 1). 'Anche se'
è il dubbio dei filosofi quando disconoscono la fede del Sinai, come, ad
esempio, i filosofi greci. Comprende, ovviamente, i filosofi
dell'antichità, i pensatori ai tempi di Enosh o di Nimrod che
progettarono e costruirono la Torre, i dignitari e i maghi del Faraone, i
Hartumei Mitzraim. E dopo Aristotele, i filosofi e gli scienziati che,
trattando la creazione, credono solo nel ragionamento razionale e considerano
la fede nel Creatore una categoria di pensiero metafisica e irrazionale.
Gnomen 31 - Sicuramente l'Angelo Serpente stesso aveva
mangiato dall'Albero della Conoscenza, poiché, come un angelo di Dio,
non avrebbe potuto conoscere il male se non fosse disceso nel mondo e avesse
partecipato alle radici del male mangiando il frutto di quell'Albero.
Gnomen 32 - Gli fu comandato di essere la Forza del
Contrasto che permette all'umanità di raccogliere i meriti della sua libera
scelta e per questo scopo fu concesso un livello di Libera Scelta a
quell'angelo, l'unico ad avere Carte Blanche per far cadere l'uomo
nell'errore e nel peccato. Eppure lui stesso aveva bisogno delle radici del
male per mettere a punto le sue strategie di tentazioni che avevano il potere
di buttare giù l'Uomo dalla posizione elevata nella Creazione
allontanandolo sempre più dalla Presenza di Dio. Penso che sia chiaro
che avesse bisogno di quelle radici maligne per completare la sua conoscenza
del bene e del male necessari per spingere l'umanità a fare il male.
Gnomen 33 - Perciò l'Angelo-Serpente dovette
scendere nel Giardino e mangiare dall'Albero della Conoscenza del Bene e del
Male per rivelarci le radici del male. Nella prima parte della frase, non usa
il plurale ma dice: "Dio solo sa (al singolare) che nel giorno in cui ne
mangerete, i vostri occhi si apriranno e voi sarete come dèi che
conoscono il bene e il male" (Genesi, 3: 5).
Gnomen 34 - Non intende subito negare l'Unità di
Dio. Le sue vie sono sottili. Ammette l'unità, ma la spiega. Il Fattore
è Uno per la conoscenza superiore che possiede. Ma se mangi di
quell'Albero anche tu acquisirai quella conoscenza superiore e sarai come un
dio che conosce il bene e il male. Io stesso ne ho mangiato e ne conosco il
potere.
Gnomen 35 - L'Unico Dio Vivente può anche rimanere
al di sopra della sua Unità, come nella generazione di Enosh o essere
abbassato in un Principio Universale intrinsecamente ed eternamente legato
all'Universo eterno.
Gnomen 36 - Nel primo caso, la sua Unità è
relegata al secondo posto e infine alla non importanza, perché una volta
che ha creato i governatori divini per il beneficio dell'umanità, la
gente seguirà i governanti. Nel secondo caso, la sua intera essenza si
abbassa nel contesto creato dell'universo. Molte religioni orientali presero il
secondo caso. Molte dottrine di divinità emanate derivano dal primo
caso. In un modo o nell'altro, finiscono tutti con altre Divinità, in
Piccoli Dei, in Panteon o nel Panteismo dualista!
Capitolo 3
La discussione sulla Bestia è straordinaria in
quanto apre gli occhi ad una terribile realtà di cui è meglio
essere coscienti. Le discussioni su Gesù e gli Esseni sono positive, su
Buddha e Gesù sono interessanti. Nei documenti sull’Albero della Vita e
sui Demoni e Angeli, non sono d’accordo con il linguaggio ‘noi, Dei in fase di
informazioni’.
Tale linguaggio contiene una radice idolatra. Nei nostri
testi di studio sulla pura fede, esso viene chiamato ‘il peccato idolatra dei
‘piccoli dei’. Questo peccato ha varie fasi di realizzazione che corrispondono ai
quattro livelli del ‘Peccato Idolatra’ che si studiano nella Torà: a) il
peccato idolatra insito nell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male b) il
peccato idolatra della Generazione di Enosh c) il peccato idolatra della Torre
di Babele e d) il peccato del Vitello d’Oro. Ho spiegato a lungo queste
categorie in un testo in ebraico ‘Le cinque Tavole del Patto’, che anticipa la
Nuova Legge della Redenzione Finale; questo testo contiene ‘L’Anatema dalla
Torà’ contro le false dottrine idolatre racchuise nelle quattro
generazioni del Peccato Idolatra del Secondo Comandamento, il ‘peccato dei
padri, dei figli, della terza e della quarta generazioni per coloro che Mi
odiano’.
In sintesi: il peccato del Giardino è quello di
voler essere o credersi ‘dei che conoscono il bene ed il male’.
Il peccato della generazione di Enosh è lo
spostamento da Dio Onnipotente ed Infinito a livelli più vicini; al
tempo di Enosh alle stelle, nello Zohar, alle Sefirot Emanate dall’Ein Sof, nel
Cristianesimo al Verbo Incarnatosi nel Figlio di Dio.
Il peccato della Torre è il travisamento
linguistico e la falsa ‘costruzione’ teologica susseguente; i suoi promotori e
realizzatori pretendono di conoscere la strada che porta al cielo; dietro a
questa pretesa ci sono sempre intenzioni, consapevoli o meno, di diventare
piccoli dei sicuri di diventare invulnerabili; e col ‘facciamoci un nome’ (Genesi,
11: 4) vogliono che il nome di Dio sia spostato su di loro per diventare eterni.
Il peccato del Vitello d’Oro è complesso ma in
essenza è quello di avere un dio in terra, emanazione e recipiente di
Dio di sopra; la moltitudine mista, uscita dall’Egitto, considerava Mosè
un dio in terra e quando vide che tardava a scendere dal Sinai pensò che
fosse rimasto in alto, pretendendo un altro dio in terra al posto suo. La
moltitudine mista era ancora ancorata alla dottrina dei dieci grandi dèi
d’Egitto, nove celesti (emanati da Atom, l’Infinito, che non rientrava
però nel conteggio) ed uno in terra, il Faraone. Questo studio in
profondità conduce alla comprensione della radice idolatra dell'Emanazione
che si trova anche nel peccato delle Dieci Sefirot dello Zohar. Mosè
dovette rompere le Tavole contenenti i Dieci Comandamenti perchè la
moltitudine mista avrebbe deificato le Tavole della Legge associandole ad una una
falsa dottrina idolatra di ‘dieci emanazioni divine’.
Anche le trappole, che possono essere estremamente
sottili, seguono gli schemi del peccato idolatra a) il frutto gustosissimo
della conoscenza b) uno spostamento ‘ragionato’, il Dio Infinito è
troppo lontano, perciò Egli ha emanato altri livelli intermedi che
possiamo afferare c) una nuova costruzione linguistica con un falso fondamento
d) un micro-cosmo deificante che falsifica invece di spiegare l’immagine di Dio
della cui sembianza siamo stati creati.
Noi siamo niente, nove pertugi in fase di salvezza e
redenzione.
Non bisogna lasciarsi ingannare dallo tzunami di nuova
conoscenza. Si tratta di una trappola gigantesca ma sottile con tutti i meccanismi
dell’auto giustificazione. Il grande Angelo Serpente sta proprio lì
sull’Albero della Conoscenza e ci invita: “Dài, mangia dalla grande
nuova conoscenza mai stata finora nel mondo e ti si apriranno gli occhi e
sarete come dèi che conoscono il bene ed il male” - oppure come Dèi
in fase di informazione. Tutta la nuova conoscenza che c’è e che ci
sarà non è nulla, proprio nulla, davanti alla conoscenza di Dio che
ammonì nella Torà" “Sii di cuore semplice con il Signore,
tuo Dio” (Levitico, 18: 13). Ciò è valido per tutti i tempi anche
quelli in cui la profezia dice che tutto il mondo sarà pieno della
conoscenza di Dio come i mari che coprono la terra. Le trappole idolatre sono terribili,
sottili e sofisticate ed anche i più grandi rabbini e studiosi della
Torà sono caduti in buona fede nella trappola della dottrina di
Emanazione dello Zohar durante quattro secoli di falsa Kabalà. E non 0pensare
che si tratti di un pluralismo accettabile di idee e di concetti. Non è
così. Nello stesso modo che la Trinità è una falsa
dottrina della fede inaccettabile davanti al Cielo, parimenti la dottrina delle
dieci sefirot emanate dall'Ein Sof è falsa e alla fine crollerà.
Il discorso in campo ebraico è mille volte più difficile che non
il disfacimento del falso Verbo Deificante della teologia cristiana. Ma sono un
Asino-Soldato nella guerra contro le false teologie.
Nella questione della pura fede, non c’è un
pluralismo, c’è il secondo comandamento e c’è la vera Tradizione
del secondo comandamento. Ci possono essere, però, errori sottili e
sofisticati che contrastano la vera fede, senza che il fedele lo sappia, ed
essi possono continuare per quattro generazioni, brevi o lunghe esse siano. Ma
non oltre alla Quarta Generazione Finale in cui ci troviamo ora. Comunque, nel
caso della falsa dottrina di Emanazione, si è verificata la profezia di
Mosè, magister noster, “E sacrificarono ai demoni, non a Dio, nuovi
dei venuti di recente, che i loro padri non seppero valutare”. (Deut. 32:
17, parashat "Haazinu").
La Torà, i Cinque Libri di Mosè ed il Libro
di Giosuè, non si annullano. Se annulli la realtà di Mosè,
dell’uscita dall'Egitto e della Rivelazione sul Sinai, annulli la fede stessa e
diminuisci il valore dei Dieci Comandamenti. E’ la Santificazione della
Torà che conta e se essa fosse opera degli uomini, non ci sarebbero
più i pilastri nel mondo per aderire alla vera Santificazione, nella
vera Tradizione unica che porta alla fede voluta da Dio.
Bisogna considerare che la Provvidenza dell'Eterno decretò
in che forma i Cinque Libri di Mosè dovessero uscire nel mondo. Questo
è in generale, non inoltrandosi nella realtà della tramandazione
o di versioni diverse come dimostrano tante locuzioni dal Septuaginta.
Il Maestro Haim diceva “Se non fosse esistito Mosè,
si sarebbe dovuto inventarlo.” Si tratta di una saggezza profonda, non di una
smentita dell'uomo Mosè in cui credeva il Maestro che mi insegnò
le basi dell’operato di Mosè.
Il Maestro Haim non era per niente contro gli scavi degli
archeologi, anzi, li apprezzava molto. Esistono molte inesattezze storiche nei
testi della Bibbia specialmente dopo Giosuè. Si sa, pure, che
eventualmente ci sarà un processo di desantificazione dei testi post biblici
oltre al Libro di Giosuè e della Meghilat Ester. La storia del Profeta
Elia, però, in Re è esatta ed è essenziale alla
Tradizione. Diceva il Maestro Haim della Tradizione in generale “Essa è
una catena che non si può spezzare (o che non bisogna spezzare). Se si
spezza la catena, crolla tutto”. Questa rappresenta una saggezza che ha
salvaguardato le masse ebraiche nei secoli e non va sottovalutata.
------
Le mie definizioni seguono la Tradizione ricevuta dallo
Tzadik Haim, Capo dei 36 Giusti Nascosti, i cui segreti sono al di sopra della
natura di questo mondo. Il Maestro Haim era largo di vedute, in ogni senso,
amava Filone e criticava la ristrettezza rabbinica talmudica per non aver accolto
nel Canone i suoi scritti. Il Maestro, Haim, però, non era filosofo e
non parlava mai in termini filosofici. Egli diceva che la filosofia
(particolarmente quella greca) era simile a bellissimi fiori mentre la saggezza
di Israele nella vera Tradizione dà veri frutti, che alimentano nefesh,
ruah e neshamà. Egli, comunque, studiò i filosofi arabi ed ebrei
ed apprezzava moltissimo le loro opere.
Il linguaggio del Maestro Haim era semplice, diretto,
profondo. Non complicava il discorso con ‘concetti’, ma parlava di cose concrete,
anche se elevate, che stanno nei cieli. Ciò perché lo Tzadik Haim
vedeva la vera sostanza di ogni cosa, sia delle cose dell’alto che delle cose
in terra, sia le cose del passato che quelle del presente e del futuro. Mi capitò
a volte di vedere concretamente davanti a me ciò che il Maestro
spiegava. Ad esempio, una volta, al bar (le mie lezioni in quegli anni, tranne
gli ultimi due anni quando Lo Tzadik era malato, si svolgevano in uno dei bar
della zona di piazza Cinque Giornate a Milano), mentre il Maestro mi insegnava
alcune cose sugli sheddim di sotto, ne vidi uno incredibile davanti a me che mutava
forma ad una velocità impressionante e rimase lì fino a quando Ha
Morè chiuse il discorso. Non sto parlando di una ‘visione’, lo shed era
proprio lì anche se non visto dai presenti. Anche in altre occasioni, ebbi
questo privilegio di vedere questi ‘angeli di sotto’ come li chiamava il
Maestro Haim.
Così era con tutte le parole del Maestro; egli
vedeva realmente ciò che spiegava, sia gli angeli di sopra o i
firmamenti o le stelle ecc. ed ogni cosa che raccontava del passato, in vera forma
e visione profetica, trattava gli eventi come se fossero al presente.
Ciò deriva dalla vera Tradizione Antica della Santità del Sinai
da una parte e dalla vera Tradizione Antica Nascosta del Profeta Elia dall’altra.
Inoltre, il Maestro aveva ereditato la Tradizione dei ‘segreti della natura’
dei saggi yemeniti. Perciò, non c’era nel Maestro alcuna
necessità di speculare sulla natura degli angeli o degli sheddim; egli
parlava in un modo concreto sulla vera sostanza delle cose che insegnava. E
ciò che diceva era solo un milionesimo del suo vero livello di Giusto
Nascosto. Per il fatto che il Maestro Haim sia stato scelto quale Goel, io sono
l’unico al mondo che possa spiegare la verità sui Giusti Nascosti, che
è uno dei compiti importanti per la Redenzione Finale, ossia il far
conoscere al pubblico la verità dei 36 Tzadikim Nistarim Sofferenti di
ogni generazione dal tempo dello Tzadik Mordechai della Meghilat Ester. Sono
anche l’unico che dopo 13 anni di studio segreto con il Maestro, non ho
meritato di diventare un Giusto Nascosto bensì l'Asino che mangia il
Pane in terra a beneficio dell’umanità. E’ un fatto storico unico. Se
avessi meritato di essere uno Tzadik Nistar non avrei potuto parlarne; ma solo dopo
aver studiato per anni col Capo dei Giusti Nascosti, posso riferire cose sulla loro
esistenza, sulla loro sofferenza nei secoli e sulla loro funzione e posizione nel
mondo.
-------
L’inganno delle trappole sottili idolatre è estremamente
forte e la possibilità di uscirne da soli senza una guida è
praticamente negata. L'ho sperimentato io, in prima persona, dato che per cinque
anni interi ho militato nel movimento Lubavitch Habad, con i pii mistici
intellettualizzati, intrisi di misticismo zoharista, di Kabalà di Tzfat,
di hassidismo del Baal Shem Tov, di testi misticheggianti come il loro Tanya. I
loro libri, intellettualmente e concettualmente sono di una bellezza ed una
‘concretezza visuale’ tale che riescono ad ingannare anche i più
istruiti; anche studiosi di filosofia e di scienze hanno abboccato alla
bellezza ‘spirituale’ e all’elevazione concettuale espresse nel linguaggio
Habad e sono rimasti impigliati nelle reti del loro grande inganno.
Noi, tuttavia, siamo ora eredi del nuovo linguaggio
promesso e mandato da Dio con la scelta del Goel Finale, la nuova lingua pura e
chiara che esce per tutti i popoli per far sì che venga servito l’unico
Dio, tutti insieme. Quel Nuovo Linguaggio è ora la nostra eredità
tramite i Segni Finali che sono le basi del Linguaggio Puro. Nel Nuovo
Linguaggio, ogni parola si concretizza in terra.
Considerate, per esempio, un sogno di ieri mattina (20
marzo):
Sognai che un uomo con un mitra sparava su di noi facendo
una strage; una delle vittime era Bruno Vespa (il personaggio della TV), che
poi, nel sogno, diventava un nostro conoscente; ci trovavamo giù prima
stesi per terra ma poi, con fatica, ci alzammo; vedendo Bruno Vespa, volevamo
dargli la mano con l’intenzione di intrecciarci le dite ma ciò non fu
possibile e potemmo solo toccarci le palme e Vespa disse “E’ così qui”
(cioè presso i morti). Mi rafforzai e mi alzai e presi (o mi fu portato)
un bicchiere di acqua. In piedi, molto lentamente e con grande fatica, essendo
già morto, e con enorme difficoltà nel concentrare il mio
pensiero davanti a Dio, dissi (in ebraico) sull’acqua, “Benedetto è il
Signore, Dio nostro, che ci corregge nella Sua benedizione” trovando con ogni
parola più forza nel stare davanti a Dio. Conclusa la benedizione, mi
sveglai, sentendomi per un po’ più un cadavere che non un corpo vivo e
con un forte sentimento di timore davanti a Dio. - -
Tale formula di benedizione sarà ora adottata nel
Nuovo Rito per i Defunti. Per completare il Segno, di sera, con un bicchiere di
acqua nelle mani, nella nostra Casa di Preghiera, davanti al Nuovo Armadio
Sacro dissi, “Mio padre Morris Green e mia madre Ann Becker, i morti, vittime del
terrorismo, venite; morti, morti ora sono uno come voi, ascoltate e godete
della benedizione che ho ricevuto per merito del Maestro Haim, nel Segno Finale
della Resurrezione; Benedetto è il Signore, Dio nostro, Creatore di
tutte le cose esistenti; Benedetto è il Signore, Dio nostro, che
corregge la nostra vita nella Sua benedizione. Dissi i nomi dei Sei Segni e
bevvi l’acqua.
Così la benedizione ricevuta tocca terra, nel
contesto del Nuovo Rito della Nuova Casa di Preghiera. La Costruzione data dai
Segni Finali è quella designata da Dio e dura nel tempo per le
generazioni future. La Benedizione qui ricevuta, e così tante altre,
sono volute da Dio Benedetto e sono autorizzate dal Maestro Haim dal Regno dei
Cieli. Lo scopo reale e concreto è che la gente ne riceva una
benedizione e favorisca l'ascesa dei defunti e da quanto si evince, in un modo
particolare, delle vittime dei terroristi. Il Segno, poi, è universale, riguarda
non solo me, in Israele, ma anche Bruno Vespa, cattolico italiano.
Probabilmente il segno delle palme allude alla Domenica delle Palme, ed il
segno sta nella Riconciliazione fra il cuore dei cristiani e quello degli ebrei
(quella stessa notte, o forse la mattina dopo, fu ucciso in un attentato un noto
politico italiano).
Questa non è ‘filosofia’, bensì una
rivelazione vera dal Cielo che porta la Promessa in terra, nella nuova
tradizione che deriva e fa parte della vera Tradizione di Israele.
La Redenzione Finale rapresenta la volontà di Dio
Benedetto, la Riuscita è nelle mani del Goel Haim, la Benedizione
è da Dio, la ricezione è in terra, tramite sogni e visioni che
portano lo spirito di Dio; il nostro lavoro è di scrivere le
testimonianze e di spiegarle per quanto possibile.
Questo sogno che ho fatto è alla portata di tutti,
con poche spiegazioni, ed è recepito da chi è nella fede. La
comprensione arriva subito per chi già cammina nei Segni Completi e desidera
seguire gli insegnamenti del Maestro Haim. Si tratta di un Segno reale che
rappresenta, peraltro, un'ulteriore tappa del Segno della Resurrezione dei
Morti finalizzato dalla Resurrezione del Maestro Haim e perciò continuerà
nel tempo rinnovandosi sempre di più. In esso si rinnoverà la
conoscenza dell’umanità man mano che partecipa nella fede e nella Nuova
Luce dei Segni Completi.
------
Considerate la potenza bimillenaria del messaggio di
Yeshua! Egli usava un linguaggio che arrivava direttamente ai semplici di fede
e criticava l'erudizione dei Dottori della Legge i cui insegnamenti non trattavano
la condizione miserrima dei diseredati, degli orfani, dei malati, dei posseduti,
dei senza tetto, dato che i loro ragionamenti forbiti e sofisticati non
aiutavano chi ne aveva bisogno! Ma un detto talmudico molto importante afferma
che ‘Rahmana Liba Be’ei’ - ‘Dio Misericordioso desidera il cuore’.
Ecco una delle insidiose trappole dell’Albero della
Conoscenza! Ingrandire l’importanza del sapere a discapito delle virtù
del cuore. Mosè, magister noster, fu scelto da Dio per la sua
umiltà, non per la sua erudizione; a Yeshua fu dato di intraprendere la sua
missione, per la sua umiltà amata da Dio, non per la sua conoscenza. Il
Maestro Haim abbraccia amorevolmente la gente di tutta la terra e dichiara
“Siamo tutti della stessa carne”, una frase semplice che può avere
significato per tutti.
Viviamo in un'epoca in cui la scienza ha raggiunto
incredibili livelli di conoscenza, che nascondono, tuttavia, pericolosi
tranelli. La genetica è la trappola più insidiosa mai esistita
fino ad ora, perché fa credere di aver scoperto il linguaggio con cui
Dio creò l’uomo. Con le immense potenzialità dell'informatica
applicata allo studio del DNA gli scienziati si credono i nuovi ‘creatori’
dell’uomo. Si sbagliano di grosso. Si tratta sì di una nuova e grande
conoscenza ma non dimentichiamo che Dio soffiò dentro le narici
dell’uomo il respiro della vita. Tale soffio non è e non sarà mai
creato in laboratorio!!!
Perciò chi afferma che la scoperta dei codici
genetici siano la chiave per capire il segreto della creazione dell’uomo si
trincera in una nuova Torre di Babele. E sebbene io non lo possa provare, dico
però che arriverà un tempo durante la seconda metà della
Quarta Generazione in cui quella nuova chiave di lettura si scioglierà e
si frantumerà in 70 linguaggi diversi fra loro. E se, tramite la conoscenza
della genetica, si creerà un essere che secondo loro avrà
parvenze umane, ebbene, tale invenzione sarà priva di anima e spirito,
come un golem o un robot. Gli esaltati della Conoscenza vogliono creare e
clonare eserciti di esseri privi di imperfezioni; vogliono costruire con i
mattoni della genetica una torre che raggiunge il cielo ‘per non disperderci
sulla faccia della terra’ (Genesi, 11: 4). Anche le loro recondite intenzioni
sono perfide ed egoistiche, desiderose di sostituire Dio con la Scienza, come i
fautori della Torre che volevano sostituire Dio con Nimrod attraverso una nuova
Costruzione Linguistica, la Teologia del dio Nimrod. Così i servitori
fedeli del dio Nimrod si consideravano Piccoli Dèi Onnipotenti dell’universo!
L'equivalere Dio alla Conoscenza rappresenta la radice del
male, la radice dell’idolatria. BeReshit - con la Saggezza - Dio creò i
cieli e la terra. Anche la Saggezza fu opera di Dio. Come spiega la Tradizione
- anche Bereshit è la Parola detta da Dio, il primo fiato della
creazione. Non c’è nulla nella creazione che sia ‘automatico’; oltre a
Dio, Prima Causa di tutta l’esistenza, null’altro si creò da sé.
Dio ‘volle’ creare e creò ciò che voleva.
Ciò che è veramente incredibile è la
fede eterna del Primo Comandamento e la potenza eterna del Secondo Comandamento.
La Torà profetizzò ‘be-noss'am mi-kedem’ (Genesi, 11: 2) – nel
loro viaggiare dall’Oriente - si distaccarono dalla Prima Causa per servire
altre cause, altre entità già in esistenza. Probabilmente anche
il viaggiare dall’Oriente indica il grande male finale che arriverà
dall’Occidente contro la vera fede nata in Medio Oriente e rappresentata dai
Patriarchi.
Si sta facendo un Dio dalla Conoscenza!. Dalla Scienza si
sta creando un potentisssimo computer chiamato Dio. Se si innesta nell’universo
un opportuno software ci si potrà immedesimare con l'hardware e
diventare parte dell’eterno processo informatico- di Piccoli Dei. Ma questa
idea è pericolosa perché allontana l'Uomo da Dio. Non dimenticate
che Dio si prese beffa di loro, quando, al momento opportuno, scese a Ninive per
giudicare la Torre e la Città che furono distrutte. Il Creatore,
Benedetto Egli sia, sta al di sopra della Creazione anche se la Creazione non
è al di fuori di Lui. Nulla è al di fuori di Dio ma Dio è
al di sopra, infinitamente, di tutto. Il Creatore creò l’universo; prima
di quel momento della creazione l’universo non esisteva.
Ma prima della distruzione della Torre e della
città, gli arcieri di Nimrod scoccavano le loro frecce verso il cielo
per ‘uccidere’ Dio. Come rispose il Creatore? Ordinò agli angeli di far
tornare al mittente le frecce intrise di sangue; a tale vista, i guerrieri di Nimrod
esultavano: “Stiamo vincendo, stiamo vincendo, abbiamo colpito Dio, abbiamo ucciso
Dio”. Ecco a cosa allude il verso in Salmi ‘E Dio si prese gioco di loro’. Costoro,
in pratica, credevano che il Creatore avesse creato l’universo con la Sua
Lingua; decisero di togliere la Lingua da Dio, riformandola con Nimrod, il nuovo
dio-eterno-universale, uccidendo così per sempre la Causa Prima.
La Sacra Torà è profetica. Gli scienzati
della genetica e della biologia molecolare credono di aver soppresso il Dio
della Torà e della Tradizione, rimpiazzandoLo nella loro Torre. E sono
anche convinti, vedendo i loro successi, di aver decifrato i codici segreti
della Creazione tramite la loro Conoscenza. E si vantano di padroneggiare il
Linguaggio Divino, unico e con le stesse espressioni, con cui Dio creò
l’uomo. Essi credono che quel linguaggio sia eterno come eterno è Dio e
perciò, conoscendone i termini, potranno appropriarsi del
linguaggio-eterno di Dio e diventare anche loro Dèi Eterni nella loro
crescente Conoscenza.
Dio però si fa beffe di loro, dando loro
l'illusione di essere riusciti nell’immensa costruzione della Torre
Scientifica. Ciò è accennato nel racconto biblico: "Niente
impedirà loro di fare tutto ciò che si proporranno" (Genesi,
11: 6). Ecco la punizione più pesante che esiste contro la
Costruzione-Odiata. Così odiate sono le loro intenzioni che Dio Stesso
decreta che non vengano impediti dal procedere a farla, sino alla fine. Non
vengono avvertiti dalla Provvidenza che stanno sbagliando. Anzi, Dio rispedisce
al suolo le frecce insanguinate per far credere loro che stanno vincendo. Dio si
fa beffe di loro perchè essi meritano tale derisione. Sino a quando non
arriverà il momento del Giudizio.
Ma che ne sarà di tutto il reale valore
scientifico della Conoscenza che potrebbe essere usata a beneficio
dell’umanità? E’ semplice, essa verrà sfruttata nel bene per i meritevoli.
Perché è così con tutte le cose, le stesse mani possono
uccidere o possono operare il bene, la stessa bocca può benedire o fare
maldicenza, la stessa intelligenza può essere costruttiva o distruttiva,
lo stesso cuore può avere sentimenti elevati e virtuosi o scatenare odio
e iniquità.
Alla fine tutta la vera conoscenza verrà ereditata
dai meritevoli, dopo le terribili distruzioni delle costruzioni odiate della
Quarta Generazione. Quella stupenda e meravigliosa conoscenza verrà data
agli umili di spirito che temono il Creatore e agiscono per il bene dell’umanità,
nelle giuste misure permesse, amate e volute da Dio Onnisciente e Misericordioso.
Capitolo 4
In breve, spiego la veduta secondo la Tradizione del
Maestro Haim.
I Maestri interpretano: “facciamo l’uomo a nostra
immagine e a nostra somiglianza” (Genesi, 1: 26) cioè ‘IO, il Creatore e
tutti gli angeli’ oppure ‘IO, il Creatore ed il Mio Tribunale Celeste’. Il
Maestro Haim insegnava ‘IO, il Creatore, e tutto il Creato’.
Per quanto riguarda il primo verso (Genesi, 1: 1), invece:
"Barà ELOHIM" (qui scrivo nel linguaggio della Nuova Vera
Kabalà del Grande Pesce Leviathan - col permesso del Maestro Haim) –
BARA' - l’Ineffabile, al di sopra di ogni nome; perciò esso non è
menzionato bensì solo alluso nel verbo BARA' (Egli) creò).
ELOHIM, sono gli angeli di Dio, che, singolarmente, tutti insieme come un unico
angelo, eseguendo il comando di Dio, creò l’’universo, ‘et ha-shamaim’ -
insieme alla creazione dei cieli ‘ve-et-ha-aretz’ e della terra.
La differenza qui fra angeli e Dèi è come fra
il cielo e la terra! In tutto il creato gli
angeli di Dio compiono la Sua volontà. Lo Tzadik Haim mi insegnò
questo concetto. Anche gli angeli sono stati creati da Dio, ma essi sono i
messaggeri della Sua volontà. Ciò è vero anche per i
più alti livelli della creazione. Non è contrario al vero monoteismo
perchè ogni esecuzione della volontà di Dio avviene tramite gli angeli.
Essi non sono Dèi, né Piccoli Dèi, e non hanno il libero
arbitrio per creare qualcosa di propria volontà.
Pertanto il verbo BARA' è al singolare. Il fatto
della pluralità degli angeli, anche nell’atto della Creazione, non esula
dal fatto che il Creatore è Uno.
Il nome ELOHIM era voluto così già nel
primo verso della Sacra Torà. In esso viene dimostrata l'esistenza di
una pluralità nell'universo ma il tutto ha una sola Sorgente, il Fattore
Primo di tutto quanto c’è in esso. Perché la Torà non
usò un altro linguaggio per evitare possibili confusioni, come il nome
EL o il nome EL SHADDAI oppure ha-BORE’ Il Creatore? Ciò è
perché il primo verso della Torà viene per sottolineare il vero monoteismo
rispetto alla pluralità. Fin dal principio la Torà insegna:
non lasciatevi ingannare dalla pluralità che esiste nel mondo, a tutti i
livelli. Il Creatore di tutta questa pluralità è Uno e solo a Lui
va attribuita tutta la creazione, non ad altre forze angeliche o potenze della
natura, come il sole o la luna o le stelle o ad altri dèi immaginari. Perciò
il BARA' è messo in rilievo al singolare, per superare, fin dall'inizio,
tutte le false mitologie e tutte le false dottrine teologiche pre-esistenti o
successive.
Il Tetragramma, però, non viene all’inizio della
Torà per altri motivi, oltre al summenzionato. Esso rappresenta il nome
più ‘intimo’ rivelato nella Torà; ‘intimo’ significa che
più degli altri nomi di Dio nella Torà il Tetragramma indica
l’essenza di Dio nel Suo essere al di fuori dei limiti del tempo; passato,
presente e futuro sono una sola cosa in Lui. Tutto il creato è in Dio ma
Dio prescinde tutto il creato. Tutto il creato è coinvolto nel tempo
perchè il momento della creazione richiede la creazione del tempo per
contenere la creazione in un contesto temporale limitato. Se qualcosa della
creazione non fosse limitata nel tempo, nel contesto di passato, presente e
futuro, non sarebbe in esistenza. E se qualcosa della creazione, per ipotesi,
esistesse al di sopra del contesto temporale, essa non esisterebbe più e
sarebbe, per così dire, nel contesto del Creatore e non del creato.
Perciò anche gli angeli che partecipano al compimento della
volontà del Creatore non sono al di sopra del contesto del tempo ma sono
limitati nel tempo del mondo. Il mondo fu creato e sino al momento della sua
creazione non esisteva. Be-reshit, il momento della creazione, diede inizio al
tempo, che prima non esisteva.
In questo senso il Tetragramma è il più
intimo dei Nomi in quanto esprime l’’illimitatezza di Dio, che, come detto,
è oltre ai limiti di tempo del creato. Se, tuttavia, questo nome fosse stato
usato nel verso della Creazione avrebbe generato confusioni o errori. Dato che
il Tetragramma è sempre inteso singolarmente ed è in riferimento
all’Essenza di Dio al di sopra del tempo, avrebbe ingenerato l’errore di
credere che potesse rappresentare Dio. Ma ciò non è vero. Prima
dell’atto della Creazione, Dio non ha nome, non ha bisogno di alcun nome dato
che il nome è comunque limitante essendo formato da lettere e da un
numero di lettere. Non c’è alcun nome che può contenere l’Essenza
di Dio prima della Creazione. I nomi di Dio, quindi sono stati creati con la
creazione per la creazione. E’ la creazione che ha bisogno del nome di Dio, per
rivolgersi a Lui a secondo il nome che può ricevere.
Altrimenti, si arriverebbe al peccato di Dèi
Emanati, una pluralità di manifestazioni divine ancor prima della
creazione. Le lettere del nome verrebbero erroneamente confuse con Emanazioni
Divine, come le Sefirot dello Zohar. Ma anche il Verbo è un esempio di
errore, il considerare la ‘Parola’ di Dio come pre-esistente, allo stessa
stregua dell’Essenza di Dio prima della creazione. In principio ci fu la Parola
di Giovanni a confondere le generazioni cristiane, rendendo il Verbo e Dio
della stessa sostanza ed infinitezza. E siccome il Verbo si incarnò in
Gesù, Gesù risultò essere anche Dio. Il Verbo è la
radice della deificazione del Cristo.
La Torà non usa il nome di Dio nella forma tetragrammatica
sino alla creazione dell’uomo. La spiegazione semplice della Tradizione
è che per il resto della creazione, non c’era bisogno di misericordia;
nessuna cosa nella creazione peccava o doveva pentirsi e invocare la
misericordia del perdono. Anche l’uomo fu creato nel nome di EHOLIM, nella
severità del giudizio. Per le altre creazioni era normale stare
sotto la severità del giudizio dato che non peccavano e non cambiavano
la loro natura; tuttavia Dio, il Misericordioso, previde che l’uomo avrebbe
peccato e che non sarebbe potuto rimanere in esistenza senza la misericordia e la
clemenza verso l’umanità. Perciò Dio aggiunse il Tetragramma.
Perché proprio questo Nome è associato alla
misericordia, alla clemenza ed al perdono? Il perdono di Dio è
più alto della creazione. Ogni cosa creata ha la sua natura e sta nel
contesto della natura nella quale fu creata; il peccato fuoriesce e si
contrappone alla natura e perciò si dice che va contro la volontà
di Dio. Dio vuole che l’uomo procenda secondo natura per usufruire dei benefici
della natura che Egli creò per lui. Quando la persona va contro la
natura distorce la propria natura. Il perdono di Dio toglie l’uomo dallo stato
di contro-natura e lo guarisce rimettendolo nella sua posizione naturale. Si
tratta della forza del Creatore che sta al di sopra del creato e al di sopra
del tempo della Creazione. Inoltre il peccato deriva dal dono del libero
arbitrio e questo dono si avvicina a Dio più di tutti gli altri
perchè il vero Libero è Iddio, al di sopra della natura e del
tempo, assolutamente libero di fare secondo la Sua libertà. Il perdono,
perciò, deve raggiungere, per così dire, la verità della
libertà di Dio che nella Sua libertà può concedere il
perdono e correggere gli errori.
Spesso il significato semplice della Torà è
quello più profondo.
Lo stesso motivo di fondo per cui il Tetragramma avrebbe
causato una dottrina emanatistica si ricollega alla rottura delle Tavole da
parte di Moshè Rabbenu. La moltitudine-mista (coloro che mescolano
insieme idee e concetti e hanno un credo panteistico, come era in Egitto, nell'antica
Grecia, ecc.) considerava Mosè un Dio Emanato, un Uomo-Dio-Emanato.
L’Uomo-Dio, come il Faraone, non vive per sempre; quando arriva il suo tempo,
l'Eterno lo prende ed il corpo marcisce. Gli uomini della moltitudine mista,
vedendo che Mosè tardava a tornare, dissero "questo uomo,
Mosè, non sappiamo cosa gli sia successo" e decisero di sostituirlo
con un Vitello d’Oro Dio-Emanato che, non conoscendo la morte, li avrebbe
guidati per sempre. L'errore idolatra consisteva nel loro credere che Dio potesse
emanarsi. Per loro il Vitello d’oro, una volta accettato come oggetto di
venerazione dal Dio di sopra che si emana, sarebbe diventato la loro guida in
forma di Dio-Emanato. Per poterlo fare, però, era necessario il
benestare di Aharon, il Sacerdote di Dio.
Ma sulle Tavole c’era scritto diverse volte il nome di
Dio, il Tetragramma. Mosè capì che lo schema mentale emanatista
avrebbe agito in loro per fare culto alle Tavole; essi avrebbero detto “Queste
Tavole sono il nostro Dio ed ogni lettera scritta è una Emanazione-Divina”.
Mosè capì che per sradicare tale sottile concezione idolatra diventava
indispensabile rompere le Tavole su cui era scritto il Tetragramma e ciò
per dimostrare che non esistono Dèi Emanati. Se le Tavole, scritte in
forma miracolosa da Dio, potevano essere spezzate, a maggior ragione
nessun'altra entità avrebbe potuto essere considerata un'Emanazione-Divina
in terra.
Il fatto coincide con la Beit di BeReishit. Non c’era la
completezza e la benedizione con la Alef bensì solo con la Beit. E
così la Torà data sul Sinai non raggiunse la completezza voluta
senza che i Dieci Comandamenti venissero dati due volte.
L’Emanazione ha la radice nell'Unificazione-Universale-Divinizzata,
una dottrina sofisticata che conduce a sottili livelli di idolatria dottrinale,
Piccoli Dèi nella somiglianza Creatore-creato oppure Emanatore-emanato,
o una molteplicità di Dèi Emanati che governano e creano le cose
del mondo, o nello spostamento dal linguaggio dato da Dio per creare una
costruzione-divina che collega i cieli e la terra dalla forza emanativa della
lingua sacra oppure un Tempio-Divinizzato che l’Emanatore di sopra fa diventare
una Divina Emanazione in terra. I tre peccati storici dei Piccoli Dèi, la
divinizzazione degli astri e la falsa costruzione linguistica si
concretizzarono nel Vitello d’oro.
In tutti i casi si allontanarono dal Kadmonò
shel Olam (la Causa Prima del Mondo); o si lascia l’Infinito Dio di sopra,
troppo lontano dal mondo, divinizzando le emanazioni inferiori più
vicine a noi mortali oppure si deifica l’universo e si crede alle
manifestazioni-divine-emanate.
Quindi all’inizio, nel creare l’universo, L’Ineffabile
(L’Assoluto che non ha nome) creò l’universo ed anche gli angeli della
creazione che eseguono la Sua volontà.
L’età del mondo non è indicata ed infatti
Rashi, di benedetta memoria, capo di tutti i commentatori della Torà,
spiega che non si può determinare il tempo della creazione dal verso
biblico. Il Maestro Haim spiegava che il mondo e la terra da noi abitata esiste
da milioni di anni, che solo Dio conosce. Il Maestro spiegava che ciò
è alluso nelle due parole che seguono ‘ve-ha-aretz haità’
(Genesi, 1: 2) - e la terra era, in un passato indefinito e in un tempo
indeterminato (di milioni o miliardi di anni).
Tale, spiegava il Maestro Haim, è la vera
intenzione del detto talmudico nella famosa domanda e risposta dal Cielo su una
nota su cui fu scritto, in risposta alla domanda, ‘Cosa faceva Iddio prima di
creare questo mondo?’, ‘Creava mondi e li distruggeva’. Lo Tzadik spiegava che
la terra è la stessa terra per tutti i mondi creati e poi distrutti; per
ogni mondo il Creatore cambiava gli ordini celesti stellari, distruggendo
‘automaticamente’ il mondo precedente e creando mondi nuovi. In ogni caso, il
verbo BARA', come dicono i Saggi, di benedetta memoria, significa creò
ex nihilo, dato che l’esistenza di altre cose ebbe un vero inizio, dal non
essere all'essere, dalla non esistenza all’esistenza. Il Creatore, quindi,
Unico, Assoluto ed Eterno, chiamò, nella Sua volontà, e dal Suo
decreto, tutto quanto il creato di tutti i tempi, alla propria esistenza, ed
è, dunque, L’Unico di essere Solo prima della creazione e l’Unico dopo
che il mondo, in un tempo inderterminabile quanto il passato, non ci
sarà più.
Il nome ELOHIM viene menzionato 32 volte prima che si
manifesti il TETRAGRAMMA che rappresenta la manifestazione della misericordia
di Dio, dato che l’uomo potendo peccare, se non per la misericordia del
Creatore, verrebbe distrutto subito per quel peccato. Il Tetragramma, quindi,
è il nome collegato al libero arbitrio dell’uomo.
Primo della creazione dell’uomo, i 'sia' (va-yehì)
seguono la frase ‘va-yomer-elohim’ (e Dio disse). Secondo la nostra
spiegazione, quindi l’Ineffabile disse agli angeli appartenenti alla categoria
creata, ‘Sia la luce’ ecc. Be-Reishit, dicono i Saggi, di benedetta memoria,
‘nella Saggezza Divina’ - ‘va-yomer’ la ‘yod’ di ‘yomer’ è la Saggezza
Divina dell’Ineffabile che disse agli angeli ed agli ordini celesti di formare
o di ordinare dal caos primordiale quella determinata entità.
E’ essenziale che
il verbo BARA' sia al singolare nonostante il termine ELOHIM sia al plurale e
spesso possiede un significato plurale come spiegato. Ciò perchè
l’Ineffabile che agisce da Creatore delle forze è, appunto, non espresso
bensì insito nel verbo, a modo che ELOHIM possa essere considerato il
soggetto della frase ed essere considerato il Creatore, Unico e Singolo. Questo
è infatti il significato semplice della frase. La spiegazione
dell’Ineffabile che creò gli angeli della creazione insieme ai cieli ed
alla terra rimane nascosta. Il fatto che ELOHIM BARA' e che qui ELOHIM si
riferisce all’Unico Creatore, viene appositamente, in un modo rivelato, per non
dre adito alla credenza che le molte forze nell’universo possano creare in modo
autonomo come potrebbe far credere il verbo al plurale.
In questo senso i racconti della creazione in tutte le
mitologie dei popoli, ancor prima della Torà e dopo la Torà,
vengono annullati tramite questa frase. L’essenziale è che il verbo
è al singolare, non che il nome ELOHIM ha una forma plurale (anche altre
parti della Genesì vengono per correggere errori generali delle
mitologie precedenti e per scriverle nella forma voluta e corretta). Ciò
significa: non pensare che le entità e gli esseri creati, che hanno
partecipato insieme alla creazione dell’uomo, dopo, siano dei creatori del
mondo al plurale, come crede il politeista. Il Creatore è al di sopra,
infinitamente, di tutte le creazioni e la Sua Unicità è al di
sopra del Creato, e perciò anche quando il Creatore, Benedetto, dice al
creato ‘Facciamo l’uomo’ è ELOHIM che lo dice e che lo decreta, lo
stesso ELOHIM del verbo BARA al singolare. In quanto le forze create da Dio che
hanno eseguito la Sua volontà nell'opera della creazione, ricevono dal
Creatore il plauso per aver, per così dire, cooperato nell'atto della
creazione dell’uomo, per cui nella Torà è scritto "Facciamo
l’uomo".
E perché non è scritto ‘Bereshit Elohim barà’
invece di ‘Bereshit barà Elohim’? Un motivo è che la spiegazione
nascosta dell’l’Ineffabile che creò le forze (ELOHIM) richiede che il
verbo col soggetto nascosto venga prima; altrimenti si direbbe ELOHIM
creò, che sarebbe anche esso vero, però essendo ELOHIM il
soggetto del verbo BARA', non si potrebbe arrivare al significato
dell’Ineffabile BARA'. Perciò solo la formula 'Bereshit barà Elohim'
è quella completa. C’è, tuttavia, nell’ordine e nello scopo della
creazione un'informazione importante che dobbiamo sapere, e perciò ancor
prima del BARA' ELOHIM la Sacra Torà inizia con ‘BE-RESHIT’ ‘In
principio del processo della creazione’. I Saggi, di benedetta memoria, dicono
RESHIT significa la SAGGEZZA, come c’è scritto ‘L’inizio della saggezza
è il timore di Dio’ (Salmi, 111: 10). Quindi ‘Nella oppure Con la
Saggezza Divina, l’Ineffabile Creatore creò tutte le forze
dell’esistenza assieme ai cieli e alla terra’. Ciò significa che
l’Ineffabile creò tutto l’universo con una saggezza che è Sua
prerogativa ed è del tutto superiore alla saggezza dell’esistenza
creata.
E perché, domandano i Saggi, la Torà inizia
con la Beit e non con la Alef? Una risposta è che la Alef è anche
l’inizio della parola ARUR - maledetto, mentre la Beit significa Berachà,
benedizione. Più in profondità, ciò significa che se il
mondo fosse stato creato con la Alef, 1 in ghematria, in un modo unificato
nella saggezza del Creatore, il mondo non l’avrebbe retto ed invece della
Benedizione, il mondo sarebbe arrivato alla totale maledizione e distruzione.
Essendo il mondo, invece, creato nella ‘duplicità’ del BEIT, il mondo
arriva alla sua benedizione.
La duplicità della Beit della creazione va capita
in un duplice senso, due mondi principali e due ‘livelli’ della saggezza della
creazione. I due mondi sono il mondo terreno e l’altro mondo delle anime dopo
la morte. I due livelli di saggezza sono la saggezza nella creazione dei cieli
e la saggezza nella creazione della terra; perciò la saggezza della
creazione dei cieli non è simile a quella della creazione della terra.
Questa si chiama la BEIT della Vera Kabalà, ricevuta da Abramo, nostro
padre e ricevuta da Mosè sul Sinai. Nella nuova Vera Kabalà del
Grande Pesce Leviathan, si usa il termine la BEIT di BE-RESHIT per distinguerla
della falsa kabalà che non mantiene la separazione (massach
ha-mavdil) fra la saggezza nella creazione dei cieli e la saggezza nella
creazione della terra.
In tutte le false dottrine teologiche c’è un errore
implicito che abbatte le barriere fra la saggezza dei cieli e la saggezza della
terra, ed esso è la dottrina degli Dèi Emanati dal Dio Infinito
che collegano le realtà del cielo con quelle della terra. Le forme di
tali dottrine d'emanazione sono molteplici, dal politeismo più grossolano
alle sottili dottrine dei Nove Dèi Emanati (da Atum che era l’Infinito
Dio al di sopra del conteggio) nel cielo con il decimo Dio-Faraone in terra dei
Hartumei Mitzraim nell’Egitto antico; dalla sofisticata dottrina zoharista delle
dieci sefirot emanate alle dottrine cristologiche dell’Uomo-Dio o Figlio di Dio
che collega il Dio Padre di sopra agli uomini della terra.
Gli Dèi di mezzo o il Dio-Figlio di mezzo o le Sfirot
Emanate di mezzo offuscano e travisano la giusta separazione fra la saggezza
dei cieli e la saggezza della terra e falsano la separazione fra i veri segreti
dei cieli noti solo ai scelti Giusti Nascosti di ogni generazione e fra le
migliaia dei cosiddetti segreti dei falsi testi mistici ed esoterici. I veri
segreti dei cieli, peraltro, non possono essere scritti o rivelati nei libri,
come spiegatomi più volte dallo Tzadik Haim.
-------
La Tradizione spiega che lo spostamento dalla Prima
Causa, l’Unico Creatore del creato esistente, rappresenta la radice, all’inizio
molto fine, dell’idolatria che poi scende e si materializza in forme e dottrine
idolatre. La Chiave sta nelle parole del racconto della Torre, "Be-noss'am
mi Kedem" (Genesi, 11: 2), tradotto alla lettera "nel loro viaggiare
dall’oriente"; nella tradizione antica orale "ed essi viaggiarono dal
KADMONO' shel olam" che significa "essi, i saggi e i maghi di Nimrod,
nella loro visione teologica di ribellione, si allontanarono dalla Prima Causa,
il Creatore di tutto il creato, per aderire ad altre ‘cause’ già
esistenti". Tale allontanamento avvenne tramite cambiamenti linguistici
(motivo per cui il racconto della Torre inizia con "E in tutta la terra
c'era un (unico) linguaggio con le stesse parole (ed espressioni)".
Ciò per dimostrare che il peccato della Torre fu all'inizio un peccato
linguistico che originò, tuttavia, dalle loro inique intenzioni, che
erano quelle di creare una nuova costruzione linguistica la cui vetta
raggiungeva i cieli per farsi un nome, oppure per ‘togliere’ il Regno
dall’Unico Creatore che sta al di sopra di tutte le cause create sostituendolo
con il Regno del Re Nimrod, Dio-Uomo fra i cieli e la terra; in questo modo, avrebbero
'rubato' il nome del Creatore, allontanandosi da esso, per dare vita ad una
nuova terminologia teologica intorno a Nimrod, quali portatori del nome di Dio
(facciamoci un nome) che vivono in eterno ecc. insomma, piccoli Dèi
tramite il Dio-Uomo Nimrod.
La Sacra Tradizione della Torà spiega che la radice
dell'allontanamento dal Creatore Infinito iniziò nella Generazione di
Enosh; ne fa allusione il verso "Az hu-hal li-krò be-shem
Tettragramma" – "allora si iniziò a chiamare nel nome di Dio (Genesi,
14: 26)". La traduzione letterale è questa. Il verbo ‘hu-hal’, tuttavia,
contiene due significati: 'iniziare’ e/o ‘profanare’, un termine che cambia completamente
il senso potendosi leggere "allora iniziò ad essere profanato l'invocare
nel nome di Dio". Il Rambam, di benedetta memoria, chiarisce la
spiegazione dalla tradizione orale, con queste parole: "In quella
generazione iniziarono ad associare il nome EL agli astri, pur riconoscendo la
Sorgente Creatrice nell’Unico Dio, dicendo che di per Sé, il Dio
Infinito, Invisibile, Assoluto e Perfetto, nonostante fosse il Creatore del
mondo, era al di sopra del creato e troppo lontano e distaccato da esso, per
cui delegò (il Suo Dominio) ai Suoi Grandi Governatori, gli astri, affinché
governassero e dirigessero gli uomini e la vita in terra; essi riconoscevano il
Dio di sopra, il Creatore di tutto, ma cominciarono ad onorare e servire gli
astri, associando loro il nome EL, di solito come suffisso. La generazione
seguente dimenticò la Causa Prima e divenne oramai servitrice degli
astri, i loro Dèi".
Da ciò impariamo che l’idolatria origina da
ragionamenti ‘sottili’ che sembrano giustificati all’intelligenza umana ma che
si allontanano dalla Causa Prima tramite
quattro livelli di discesa, il peccato dei padri, il peccato dei figli, dalla
terza fino alla quarta generazione.
E perché la Sacra Torà usa una espressione
‘hu-hal’ che significa ‘iniziare’ (come viene tradotto di solito) mentre
significa anche ‘profanare’ ? Ciò è per insegnarci che prima
della generazione di Enosh (prima del Diluvio) gli uomini non invocavano e non
pregavano Dio. Nello stesso tempo del ‘sottile’ errore di attribuire importanza
divina alle stelle, cominciarono anche ad invocare il nome di Dio. Così entrambi
i significati sono importanti. Certamente anche questo fatto rafforzava la loro
idea che il Dio Infinito ed Unico Creatore fosse troppo lontano dal creato, per
cui gli uomini non sentivano la necessità di invocarLo e ritenevano gli
astri degni di adorazione.
Anche la concezione cosmologica e metafisica di
Aristotele riprende il tema della lontananza dal mondo del Creatore, la Causa
Prima.
Sembra altresì che la riforma teologica di
Ehnaton, quella di servire Atum e non altre cause inferiori, fu respinta dai
Hartumei Mitzraim che stabilirono l’Enneade a Eliopolis, stabilendo 9 Dèi
Emanati da Atum ed il decimo, il Faraone, dio in terra. E così nessuno
più serviva Atum, considerato troppo distante.
C’è anche la radice dell'allontanamento dalla
Causa Prima nel racconto dell’Albero della Conoscenza "e sarete come dèi
che conoscono il bene ed il male" (Genesi, 3: 5) – in altre parole: la vasta
conoscenza della generazione di Enosh, specialmente a livello di astri, fu all'origine
dell’errore. Sebbene Enosh stesso non fosse nell’errore, la Torà attribuisce
l’errore alla sua generazione per insegnarci che alla base c'era il SECHEL
ENOSHI, l’’intelletto umano’.
Anche il Serpente, tramite il SECHEL ENOSHI, indusse Eva
a mangiare il frutto proibito.
Anche il peccato della Torre originava dalla conoscenza della
forza del linguaggio nella costruzione del mondo, associata ad altri livelli di
conoscenza.
L’uomo cade nel peccato quando pensa che le cose siano
come lui le concepisce tramite la Conoscenza (come da noi ricevuto che il linguaggio della genetica e
l'enorme conoscenza susseguente diventerà la Trappola della Grande
Conoscenza da parte del SECHEL ENOSHI che scatenerà l’ira del Grande e
Terribile Giorno del Signore durante la seconde parte di questa Quarta
Generazione).
E’ importante ricordare che la fede ricevuta da Abramo,
nostro padre e la fede tramandata dal Sinai, non è basata sull’intelletto,
che è invece serve per accostarsi ad essa. La creazione ex nihilo non
può essere compresa dalla mente umana, bensì recepita da un
semplice atto di fede. L’errore della generazione di Enosh fu quello di considerare
in termini logici l’operato di Dio, ‘distante’ o ‘distaccato’ o ‘limitato’ entro
le categorie mentali da loro concepite. La vera fede, invece, afferma che il
Creatore che prescinde ogni realtà, non ha limiti, è
infinitamente al di sopra del creato, non è limitato o ‘distaccato’ dal
creato che, anzi, Egli riempie e permea; Egli è vicino ad ogni Sua
creazione e nella Sua infinita misericordia è vicino ad ogni persona ed
ascolta la preghiera di ogni bocca che Lo invoca con cuore sincero.
Perciò la vera Kabalà della Sacra
Torà spiega che la BEIT include questo mondo ed il mondo delle anime sebbene
ci sia un MASACH MAVDIL (uno schermo divisorio) fra i due mondi, per cui da
questo mondo non può esserci una vera comprensione sulla vita dopo la
morte, appunto perchè la natura dell'aldilà non può essere
concepita e solo dopo la morte del corpo si ha adito alle realtà di
quell'esistenza. A maggior ragione lo è la comprensione di Dio, che
è totalmente al di sopra di qualsiasi idea o concetto che può
avere l’uomo con il suo intelletto.
Ed è perciò che la BEIT di Bereshit
distingue fra la saggezza nella creazione dei cieli e la saggeza nella
creazione della terra. Ciò per insegnare che i modi di esistenza dei
cieli non corrispondono a quelli della terra, appunto per la presenza di un
MASACH MAVDIL. Quanto di più e di più li è il Creatore di
tutto che è al di sopra di tutto, che non rientra in alcuna categoria di
comprensione ed è inconcepibile nella Sua essenza.
E questa fu la Santificazione delle anime sul Sinai che videro
la rivelazione e sentirono direttamente da Dio i primi due comandamenti. La
Tradizione racconta che ad ogni singola parola le anime uscivano dal corpo, non
potendo reggere la rivelazione, per cui Dio Benedetto ordinò loro di ritornare
nei corpi. Dopo i primi due comandamenti, però, il popolo chiese a
Mosè di recepire lui solo la voce di Dio e Dio stesso accettò la sua
richiesta e pronunciò i rimanenti otto comandamenti per bocca di
Mosè.
Le anime che ricevettero la Rivelazione furono
santificate in un modo particolare per le generazioni a venire ed ecco
perchè divenne obbligo per Israele essere un reame di sacerdoti per le
altre nazioni. Le diaspore di Israele sono in primis la causa per non aver
ottemperato a tale onere.
La Sacra Torà è stata data per molti motivi
ma uno dei più importanti ed essenziali è quella di separare il
popolo di Israele dall’idolatria "Non avere altri dèi al Mio
cospetto - Lo iheyè lechà elohim aherim al panai" (Esodo,
20: 3). Perché ‘elohim aherim’? Si sarebbe potuto dire ‘Devi servire
solo Me’. Perché indicare altri dèi, dando persino adito al pensiero
che esistano altri dèi che non bisogna servire? A sud di Cartagine,
dicono i Saggi, di benedetta memoria, Lo chiamano Dio degli Dei. Atum per gli Egizi
era il Dio dei Nove e poi dei Dieci Dèi. La generazione di Enosh Lo
chiamava Dio delle Stelle Divine. Lo Zohar, aggiungiamo noi, Lo chiama Einsof emanatosi
nelle Dieci Sefirot.
Appena ci si allontana da Dio, l'Unico Creatore, la Causa
Prima di tutto il creato, subentra la deificazione di altre potenze, di altri dèi,
del Cielo e della Terra, della Natura. In principio, recita il Vangelo, ci fu
il Verbo, la forza creatrice del Figlio di Dio con la quale i seguaci diventano
Piccoli Dèi Puri, figli divini nati dalle Pietre dell’altro Yochanan. La
Torà, invece, insegna ed ammonisce a non diventare Piccoli Dèi in
virtù della Conoscenza; non spostate il Fattore Primo associandoLo a divinità
o altre entità create, non spostate il Linguaggio Sacro dell’Unico Dio
Creatore dei Cieli e della Terra per mezzo di una nuova struttura linguistica
che crea Piccoli Dèi che salgono nei Cieli. Mosè, magister
noster, ruppe le Tavole, altrimenti parte del popolo idolatra avrebbe deificato
loro ed i Dieci Comandamenti. La divinizzazione di qualsiasi entità
creata e tassativamente proibita dalla Torà.
Dio decretò perciò che l’umanità non
potesse accedere all’Albero della Vita sino a quando non avesse superato le
terribili trappole dell’Albero della Conoscenza. Tanti nel corso della storia
avrebbero fatto dalla Conoscenza dei Piccoli Dèi. E Dio avvertì:
"il Serpente sta in agguato, gettando ogni ragionamento razionalmente
plausibile per farvi cadere nelle Trappole, anche più ‘elevate’ e
filosoficamente sofisticate, di Piccoli Dèi".
La via verso Dio, però, non si raggiunge col
moltiplicarsi della Conoscenza bensì tramite l’umiltà e l’amore per
il prossimo. Se mancano, anche tutta la conoscenza del mondo non è
voluta e non serve. Se sono presenti, invece, ogni conoscenza aggiunge
meraviglie nel formare la mente. La vera conoscenza deve fornire al cuore
l’umiltà e la misericordia. La conoscenza falsa conduce all’amor proprio
e allontana dal sapere. Se, invece, la conoscenza è falsa ma il cuore
è buono ed umile, allora le idee possono essere corrette e riproporzionate
perchè i pilastri della via a Dio ci sono. L’Albero della Vita è
il cuore giusto.
Capitolo 5
L’inizio della saggezza è il timore di Dio. Sta
scritto ‘in YAH (Yod - Hei) Dio è la Rocca dei mondi' (Isaia, 26: 4).
Spiegano i Saggi, di benedetta memoria, ‘in YAH’ (YOD - HEI) nell'Altro Mondo
ed in Questo Mondo Dio è il Creatore e la Rocca di tutti i mondi.
Nella Genesi (2:4) ‘Behibaram’ - ‘nel loro essere creati’
(i cieli e la terra) - dice la Tradizione ‘Be-HEI-Baram’ - (essendo anche i
cieli e la terra di questo mondo) Egli li creò con la HEI.
La BEIT di Be-Reshit compie due azioni necessarie nella
Creazione, l’unità fra i cieli e la terra e la separazione (MASACH
HA-MAVDIL) fra i cieli e la terra.
Se l’unità fra i cieli viene concepita senza la separazione
ciò diventerebbe una ALEF che alla fine distruggerebbe il mondo.
La Torà è nel Segno della YOD NASCOSTA
mentre essa è nel segno della HEI al livello rivelato.
Sta scritto "KVOD HA-SHEM HESTER DAVAR" (Salmi,
25: 14) - l’Onore di Dio è di nascondere le cose. Il mondo stesso, in
essenza, è tutto un segreto ed anche tutto ciò che è
rivelato è retto da segreti nascosti. I segreti del mondo non vengono
rivelati appunto perchè l’onore di Dio è di nascondere le cose.
Per questo motivo i Giusti Nascosti giurano di non rivelare i segreti del
mondo. E sta scritto ‘SOD HA-SHEM LI-REAV’ - ‘il segreto di Dio è per
coloro che Lo temono’, cioè coloro che non rivelano i segreti di Dio.
Iddio sa chi rivelea i segreti ed Egli sa chi li tace.
I libri mistici ed esoterici che pretendono di rivelare
segreti si contraddicono in sostanza, perché se sono segreti come
possono essere rivelati al pubblico? In realtà, creano idee false e
dannose, nella mente, nel cuore e in generale. In verità, i segreti di
Dio sono prerogativa di coloro che non li rivelano. Perciò gli autori di
tutti i testi kabalistici seguono una falsa fede. Se si sostituisce la Saggezza
con la Conoscenza o la Comprensione, non facendo reggere il tutto sul timore di
Dio, ecco che tale Conoscenza e tale Comprensione saranno detestate dall'Alto,
per cui tutte le loro conclusioni saranno errate, fuorvianti, false e dannose, l'opposto
di ciò che dovrebbe risultare dalla vera Saggezza. Tali testi ingannano
terribilmente, fanno uscire dalla realtà e creano linguaggi falsi.
Siccome, però, trattano la conoscenza o la comprensione, fanno abboccare
i fedeli con le loro esche. I segreti falsi riuniscono i cieli e la terra con
unioni false e illecite, favorendo l'IMMODESTIA; princìpi maschili e princìpi
femminili che danno vita ad amplessi nei cieli e in terra e fra i cieli e la
terra, dèi e dee, che propagano false divinità e fecondano tutto
con seme divino. E chi riceve tali falsi segreti, invece di sgonfiarsi si
gonfia, sino a credersi un piccolo dio dotato di conoscenza e comprensione. E l’Albero
è squisito da assaggiare e bello da vedere ed apre la mente a
meravigliose visioni false. E l'allontanamento dalla Causa Prima avviene a
discapito di altre entità divinizzate più vicine che stimolano
energia ed entusiasmo, anche nella fede e nelle preghiere. E la nuova terminologia,
per adattare i nuovi concetti, convince sempre di più a credere in
quella nuova costruzione. E la moltitudine mista, simbolo della grande
conoscenza egizia degli astri e della magia e delle qualità e del
servizio complesso e preciso ai potenti dèi d’Egitto, fa cadere nei
piaceri mistici dell’idolatria.
La Torà che è la Saggezza preceduta dal
Timore di Dio copre i segreti che contiene, svelandoli solo a coloro che temono
l'Eterno. La Torà è tutta fede, dalla Creazione ex nihilo alla
Prima Redenzione tramite lo scelto Mosè, l’uomo più umile sulla
faccia della terra. La Torà è tutta fede nella potenza e nella
potenzialità dei miracoli di Dio, che sono al di sopra della natura del
mondo. Egli soltanto è il Creatore ed Egli è libero di creare
ciò che vuole quando vuole, come Egli è libero di nasconderSi
apertamente mentre Egli fa miracoli sempre entro i confini della natura. La
Torà è tutta nella separazione di Israele dall’idolatria e dalle
false mitologie politeistiche delle nazioni. I racconti della Torà sono
la saggezza che Mosè ricevette da Dio e trasferì per iscritto.
Perciò non ci si deve allontanare dal senso
semplice dei versi, dei racconti e delle leggi o dalla vera tradizione orale
quando il senso semplice non sembra rispecchiare la realtà dei fatti.
Per questo i Saggi nel Talmud avvertirono che il senso semplice del verso deve
rimanere tale e non deve essere confutato anche nell’estensione a livello
allegorico o alle allusioni o ai segreti. Esistono 70 modi e livelli per
interpretare la Torà ma nessuno di essi deve spostare il significato
semplice. La Torà rivela uno e nasconde nove ma se si esce dal
significato semplice, non è più Torà e scompaiono anche i nove
livelli nascosti.
Questo è un grande principio da capire. Il
racconto della Creazione rivela uno e nasconde nove. Ma siccome l’Atto della
Creazione ex-nihilo è oltre la comprensione umana, il suo racconto
rivela un milionesimo e nasconde nove milioni. La Saggezza Divina del racconto,
in questa forma, però, come ricevuta da Mosè sul Sinai, propone
al credente la fede in ciò che è assolutamente oltre l’intelligenza
umana. Tale fede mantiene la BEIT di Be-Reishit e plasma la formazione mentale
con foglie di fico, nell’umiltà della nostra piccolezza e della nostra
dipendenza sulla Sua misericordia.
La vera saggezza ci fa conoscere maggiormente la nostra
piccolezza mentre non ci nasconde la grandezza del Creatore anche in tutto
ciò che creò e perciò anche in noi, nel nostro corpo
meraviglioso. Ed è saggezza studiare il corpo e tutti i suoi elementi
per conoscere ancor più le meraviglie di Dio nella Sua creazione del
corpo. La testimonianza della Torà è vera e tutti gli avvenimenti
nei Cinque Libri di Mosè sono testimonianze vere. Adamo ed Eva sono
veramente i nostri primi genitori ed essi sono sepolti nella Mearat ha-Machpelà,
insieme ad Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e Lea. Il Maestro Haim lo
conferma e lo sa (quest’ultima frase rivela uno e nasconde nove). La Redenzione
dall’Egitto tramite Mosè è la vera testimonianza di cosa avvenne.
E senza i meriti dei tre Patriarchi, meriti reali di fatti reali, non ci
sarebbe stata la Rivelazione sul Sinai. La logica della Sacra Torà viene
appresa per merito della Fede, e ciò è assolutamente superiore
alla logica umana, come la creazione ex-nihilo.
La logica greca era il prodotto dell’intelletto umano ma mancava
della Sacra Torà per elevare il pensiero a Dio. La logica è amata
da Dio solo quando riconosce i propri limiti; a Gerusalemme la logica serve per
capire meglio ciò che è vero e proviene da Dio e scartare il
falso e tutto ciò che non è voluto da Dio. La logica del Sacro,
però, è più consequenziale; se la logica mantiene il Sacro
ed il Sacro è mantenuto nella forma e nella sostanza, c’è la benedizione
da Dio. Se, invece, la logica non mantiene il Sacro e non c’è la
sostanza, si incorre, purtroppo, nella maledizione. Ecco perchè la
Torà è benedizione per chi la custodisce e maledizione per chi
abbandona i suoi comandamenti e precetti.
Previde già Dio Benedetto, e Mosè lo vide
in profezia, che il popolo eletto non avrebbe retto, sarebbe caduto nel peccato
e mandato in esilio, sarebbe poi tornato e avrebbe costruito il secondo Tempio
ma nuovamente sarebbe incorso nel peccato, avrebbe perso il Tempio e sarebbe
stato esiliato a lungo fra i popoli. La logica greca non è sacra e non
richiede conseguenze al di fuori della propria logica e perciò non
è passibile di pena e può rimanere nella sua forma. Se,
però, il greco, discendente da Yafet, vuole conoscere la vera fede e
pregare il vero Dio, allora deve dimorare nelle Tende di Shem, dove regna
l’umiltà di considerarsi polvere davanti a Dio, essendo una creatura che
dipende in tutto e per tutto dalla volontà dell'Onnipotente.
Gesù non era di Atene, era della Torà; grazie
alla missione da lui intrapresa, milioni di cristiani hanno meritato di
conoscere i Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, di credere in Dio e nella
Rivelazione sul Sinai, di apprezzare la carità, la giustizia e le azioni
compiute dal cuore buono. Yeshua insegnò l’umiltà, non la
conoscenza, e rivelò cose del Regno dei Cieli, insegnando capitoli dalla
saggezza insita e richiesta dalla Torà ma non praticata e quindi non
più capita. Non nacque da una vergine e morì a soli 33 anni. E
compì il Segno Iniziale della Resurrezione perchè tale Segno era
necessario per stabilire il Cristianesimo.
Anche Maometto nella sua missione ripristinò il
merito della fede monoteista di Ismaele figlio di Abramo per gli arabi e altri
popoli non semiti. La fede alla base del Corano è la stessa fede
monoteista della Torà e riconosce i tre Patriarchi, la Rivelazione sul
Sinai tramite Mosè e i Dieci Comandamenti. Attraverso l’Islam miliardi
di musulmani hanno grandi meriti nella fede del Dio Unico. Perciò non
è vero che le religioni sono destinate a scomparire. La religione
ebraica rimarrà e l’Islam rimarrà. Le chiese cristiane, invece,
crolleranno ed il cattolicesimo tradizionale scomparirà. Yeshua,
però, rimane per sempre come ‘secondo uomo della Redenzione’ e gli ex-cristiani,
detti ‘figli di Malchitzedek, entreranno a far parte dell’Altare di
Malchitzedek nella Casa di Preghiera Finale della Redenzione per merito del
Maestro Haim.
-------
Esistono due generi di benedizione ricevuta da Abramo,
una per la discendenza, eredi della Tradizione Santificata ed una per essere
una benedizione per tutte le famiglie della terra. Abramo è anche padre
di una moltitudine di nazioni. Ed abbiamo ricevuto nel Segno delle Stelle, il
Libro delle Stelle di Abramo, nostro padre, in cui sono scritti tutti i nomi di
tutte le nazioni. Ed anche in quel Segno, c’è la Stella di Cristo che
è la Stella di Malchitzedek, Sacerdote a Dio Altissimo. Ciò viene
dopo il Segno del Maestro Haim dalla Quarta Stella Spostata e la Stella di
Abramo. Dal Segno, quindi, si vede il ciclo conclusivo redenzionale in cui
esiste il giusto equilibrio, nella Valle dell’Equilibrio, fra la Stella di
Abramo e la Stella di Malchitzedek.
Ciò significa: 4000 anni fa, ci rivela la
Torà, le due stelle, di Abramo e di Malchitzedek, erano nella posizione
esatta della Redenzione. Ciò che mancava era tutta la lunga storia della
redenzione, fino a quando, dopo un ciclo di 4000 anni, le due stelle sarebbero
tornate nella posizione redenzionale, questa volta con tutta la storia compiuta
dietro di sé. Ecco che il Maestro Haim collega prima la Stella di
Abramo, e con essa 4000 anni del passato con la Stella Spostata di questa
Quarta Generazine, e poi ricollega la Stella di Cristo che è sempre la
Stella di Malchitzedek, con il resto, perciò, alla Quarta Stella, quindi
con la Stella di Abramo. Questo rapporto rappresenta l'unificazione fra i Segni
per il popolo di Israele ed i Segni Universali per tutti i popoli motivo per il
quale esso è la quintessenza della Redenzione stessa.
Ed il verso dice ‘In quei giorni, verserò sui
popoli un liguaggio chiaro affinchè tutti invochino il Mio nome
(Tetragramma), per servirLo unitamente’ (Sofonia, 3: 9). Noi abbiamo ricevuto
il linguaggio chiaro dei Segni Completi che è rivolto a tutti i popoli e
al popolo di Israele. I Segni Completi contengono i Segni per Israele ed i
Segni per tutte le Nazioni, i Segni Universali detti i Segni del Messia figlio
di Giuseppe ed i Segni Particolari del Messia figlio di Davide, i Segni di
Abramo ed i Segni di Malchitzedek.
--------
DIARIO: Giuseppe
sognò (12.04.2002) di vedere lo Tzadik Haim. Anche Peretz era vicino al
Maestro. Il Maestro Haim disse a Giuseppe che 10 anni prima (prob. prima della
dipartita) aveva insegnato (a Milano) a 20 Giusti Nascosti.
--------
28 aprile 2002; 16 Iyar 5762;
Battaglia del Pesce, 3955.
L’inizio della saggezza della Redenzione Finale è
il timore della Quarta Generazione. L’inizio della Redenzione Finale è
anche l’inizio della Quarta Generazione. Tutti i mali dai peccati della Conoscenza,
dell'Allontanamento da o di Dio, delle Torri Linguistiche e da Dèi
Emanati vengono giudicati e distrutti in questa generazione. E così tutte
le ingiustizie e tutti i peccati contro la natura vengano estirpati dal mondo
durante questa Quarta Generazione. E così coloro che peccano per/con i
soldi verranno estirpati. C’è un Giorno della Storia, a distanza di 4000
anni da Abramo, che arriva nella seconda parte di questa Quarta Generazione
Finale. Esso è un periodo di anni ma nella profezia si chiama 'il grande
e terribile giorno del Signore'. L'enfasi sul termine 'giorno' va riferito ad
un unico avvenimento storico. Ciò significa che quel giorno non è
simile al passato e sarà un Giorno del Signore di Terribile Giudizio. Il
fatto che tale periodo sia nella seconda parte della Quarta Generazione
è perchè si deve attuare il verso "Ecco Io mando il Profeta
Elia prima del giorno grande e terribile' (Malachia, 3: 23). Il Profeta arriva
prima del Giorno del Signore per avvertire il mondo su ciò che sta per arrivare.
Ciò è ovviamente un lavoro di molti anni. Il Segno ‘E’ Arrivato
il Tempo’ (come spiegato più volte) è il Segno del Profeta Elia,
di benedetta menzione, che apre la Quarta Generazione Profetizzata. Da allora
scendono sogni profetici della Quarta Generazione sul Giorno del Signore Grande
e Terribile.
La fede in Dio è ciò che salva nella Quarta
Generazione. La fede promessa per le generazioni della Redenzione Finale, dopo
la Quarta Generazione Finale è la fede rivelata ad Abramo, nostro padre,
ed è la Fede della Sacra Torà e la fede nell’Unico Creatore che
creò il mondo ex nihilo è parte integrale della vera fede amata
da Dio. Ad Abramo fu promesso che sarebbe diventato il padre di una moltitudine
di nazioni che alla fine sarebbe tornata alla vera fede di Abramo. E non
viceversa! Per compierlo storicamente, Dio Benedetto disegnò la
Rivelazione sul Sinai per focalizzare il punto storico in cui venne rivelata la
Vera Tradizione da Dio, grazie alla tradizione della Fede ricevuta da Abramo,
nostro padre.
Ecco un esempio per contemplare la serietà della
fede della vera tradizione e di quanto ciò incida sul giudizio di questa
Generazione. Giuseppe ricevette in sogno che io, in abiti femminili, facevo una
dichiarazione, filmata, in cui annunciavo la Quarta Generazione. C’era poi un
tavolo ed un libro sul tavolo sul quale chi era d’accordo con la vera
tradizione iscriveva il proprio nome.
Esso è un Segno che completa una profezia sui
salvati i cui nomi si iscrivono in un libro. Qui si tratta del Libro della Fede
nella vera Tradizione della Torà. Esso esclude ogni dottrina teologica che
devia dal Secondo Comandamento e dalla vera Kabalà della Vera Tradizione
di Israele chiamata la Beit di Bereshit. Chiunque crede in altre teologie, come
la teologia emanatistica dello Zohar, o la dottrine dei piccoli dèi, o le
dottrine che negano la creazione ex nihilo, o la dottrina del Figlio di Dio
Deificato creata dal Verbo di Giovanni ecc. ecc. non hanno il diritto di essere
iscritti nel Libro di Salvezza chiamato il Libro della Beit di Bereshit.
E’ perciò importante che chi abbraccia la fede
ebraica o la fede musulmana o la fede cristiana (dopo la Correzione) mantenga
forte la fede monoteista nell’Unico Creatore dell’universo ex-nihilo. E chi
è uscito dal cristianesimo e ha perso la strada anche della Vera
Tradizione, ecco che con le meravigliose notizie dello scelto Goel e dei Segni
Completi della Terza Redenzione Finale, può fare ritorno alla vera
tradizione della fede di Abramo. Costui, comunque, deve ricordare che chi proviene
dal mondo cristiano (cattolico o protestante o evangelico od ortodosso che sia),
non ha mai ricevuto la vera Tradizione Santificata di Israele. ‘Tradizione
Santificata’ significa che in mezzo c’è la Tramandazione. La
Tramandazione della Tradizione Santificata richiede un maestro della Tradizione
che la tramanda. Tutte le persone, quindi, che credono di conoscere la
Tradizione Santificata di Israele tramite libri di religione o di storia, si
ingannano. Ci vuole la voce del Maestro che tramanda. Un cristiano da qualsiasi
parte del mondo, per acquisire la Tradizione Santificata di Israele deve
studiarla con un ebreo della tradizione che l’ha già ricevuta. Anche
tutti i libri del mondo non possono sostituire tale Tramandazione.
Ci vuole, comunque, la medicina redenzionale per risolvere
il dilemma. Dio Benedetto ha scelto il Maestro Haim, che chiarisce le questioni
essenziali della vera Tradizione del passato ed manda la nuova vera Tradizione
della Terza Redenzione Finale. Egli è il Maestro della Tramandazione anche
per tutti i popoli. Questa è la grande novità storica della
Redenzione Finale, la grande nuova felicità storica che compie ‘Allora
verserò sui popoli un linguaggio puro affinché tutti invochino il
nome di Dio, per servirLo unitamente'. Amen.
Capitolo 6
-- "NON si può raggiungere Dio nello spazio o
nel tempo" - da notare l'analogia con il peccato idolatra degli uomini
della Generazione di Enosh, che sostenevano che Dio era al di là del
tempo-spazio ed invisibile, per cui aveva delegato il dominio agli astri da Lui
creati, per cui aggiunsero il suffisso EL ad ogni astro e da allora si
cominciò ad invocare in preghiera le stelle dicendo che in questo modo
si assecondava la volontà del Dio Superiore ed Irraggiungibile. Ecco
una importante radice dell'idolatria, il relegare Dio Infinito ed
Irraggiugibile per sostituirLo con le Sue emanazioni che sono più vicine
all’uomo.
-------
Ovviamente la traduzione, l’interpretazione e la
spiegazione del Corano e della Bibbia, come quella di tutti gli scritti detti “sacri”
delle varie religioni, andrebbero riviste alla luce di approfonditi studi di
semantica; la loro rivisitazione le porterebbe a rivedere i loro rapporti con
se stesse e con le altre religioni, con il beneficio che l’odio da loro diffuso
verso chi non è loro seguace scomparirebbe e si ritornerebbe ad una sola
identità di vedute e quindi ad una sola “religione” meglio definita come
filosofia della vita.
- - "Ciò arriva tramite una nuova semantica
che può favorire la soluzione delle differenze". Ciò che risolve
le differenze è la Terza Redenzione Finale. Nel sogno di Solly Kamkhaji,
il Maestro Haim abbracciava tutta la gente della terra e con enorme amore
esclamava “Siamo tutti della stessa carne”. Poi ci vogliono le Chiavi della
Riconciliazione dei Cuori che abbiamo ricevuto nei Segni Completi; tuttavia,
nonostante le vere Chiavi storiche non vengono capite in futuro, alla fine
della Quarta Generazione (dal 2042 in poi - dopo il Giorno del Signore Grande e
Terribile).
Dal Maestro Haim abbiamo ricevuto la frase “il Patto
Finale non è una nuova religione bensì una nuova via della vita e
di tutto ciò che concerne la vita”. Le Chiavi della Riconciliazione,
comunque, si realizzano nella nuova Casa di Preghiera della Redenzione Finale.
Qui c’è l’Altare per chi aderisce alla pura fede di Abramo.
Non è assolutamente una nuova filosofia che inonda
l’umanità con un nuovo spirito. Ma la nuova via della vita della Terza
Redenzione Finale è radicata nella vera Tradizione Antica oltre ad
essere Nuova e per questo tocca le radici di ebrei, musulmani e cristiani e li
innalza ad una nuova comprensione, ognuno al suo livello. Qualsiasi nuovo
concetto che non verifica e rettifica la Tradizione della Sacra Torà non
innalzerà l’umanità; ci vuole il contesto della Terza Redenzione
Finale che proviene da Dio ed è voluto da Lui e completa storicamente il
Suo nome EHEYE ASHER EHEYE Benedetto Egli sia.
E’ scritto ‘E tutti Mi conosceranno dal più grande
al più piccolo’ (Geremia, 31: 33) - ciò inizierà dopo che
le radici del male saranno estirpate durante la Quarta Generazione. Il mondo
sarà purificato a tutti i livelli. Le persone sentiranno la presenza di
Dio e comincerà la salita dell’umanità nelle Virtù amate
da Dio, chiamate nei Segni Finali le Scale di Marmo Bianco del Regno dei Cieli
(ved. secondo Grande Segno).
Nel Patto Finale, tramite la Correzione del Cristianesimo,
viene eliminata la terminologia della Croce. Rimane solo una simbologia di
Yeshua APPESO per 2000 anni nel contesto della RESH del nome ASHER, appesa per
2000 anni senza poter collegarsi al nome finale EHEYE.
Il Verbo di Giovanni viene cancellato tramite la
Correzione. Esso rappresenta una teologia errata ed una radice profonda nel
peccato idolatra dei Piccoli Dèi. La falsa dottrina di Giovanni
‘All’inizio c’era la Parola’ (Giov. 1: 1) crea una teologia sbagliata (ved.
Giovanni Corretto). All’inizio Dio creò i cieli e la terra dicendo
“all’inizio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi, 1: 1) ecc. come dicono
i Saggi di Israele ‘anche l’atto della creazione è un fiat, il primo, di
Dio. Invece il Verbo di Giovanni si materializza tramite il peccato idolatra
del Figlio di Dio. Il Verbo rappresenta anche la radice delle dottrine
emanatistiche, proibite severamente dalla vera Tradizione del Secondo
Comandamento.
------
Io sono esperto degli spiriti-teologici ingannevoli e
conosco le trappole. Anch'io ero caduto nella fede del sistema metafisico di
Habad, altamente intellettualizzato nei loro testi. Con incredibile fatica e
pazienza il Maestro Haim mi redense dalle loro grinfie. Quando tu credi di aver
visto una grande luce non è facile se ti si dice che quella luce
è falsa. Lo Tzadik Haim mi introdusse nello studio delle ‘false luci’;
ce ne sono tante e più si sale nei livelli della conoscenza più
sono insidiose le trappole. Più la persona crede di vedere più
diventa difficile uscirne e così quello spirito ingannatore gli fa
vedere luci abbaglianti. Nessuno ha ricevuto questo studio come io lo ho
ricevuto dal Maestro Haim. Ci sono tante false luci, luci potenti al momento, ma
che non durano nel tempo.
L'origine delle false luci si trova nelle dottrine
teologiche errate: la falsa dottrina contiene un principio falso, spesso ad un
livello sottile e filosoficamente sofisticato. Ad esempio, nella generazione di
Enosh, presero a credere, dopo anni di studio e riflessione, che il Dio Invisibile
ed Infinito fosse troppo distante dal creato ecc. – per cui divenne logico
materializzare Dio con le sue emanazioni, gli astri, che erano visibili e
consistenti (la cosmologia-metafisica di Aristotele propone la stessa tesi,
praticamente). In verità, è solo la vera teologia della
Torà che corregge l’errore: il Creatore creò il mondo ed Egli
dialoga con il creato, ogni parte secondo ciò che può ricevere.
Ciò significa che Dio Stesso, l’Infinito ed Onnipotente Creatore parla
anche con l’uomo se Egli lo desidera e così Egli protegge chi crede
nella Sua Protezione. Non c’è quindi alto o basso davanti al Creatore
per dover ‘relegarLo’ al Regno Superiore senza aver a che fare con gli esseri
inferiori.
Ci vuole la vera Kabalà della Torà chiamata
la Beit di Be-Reshit: due generi di saggezza nella creazione, la saggezza della
creazione dei cieli e la saggezza della creazione della terra; perciò
c’è un MASACH MAVDIL, uno schermo separatore fra i cieli e la terra,
mentre la loro unità e cooperazione viene dal Creatore. Anche l’uomo
quando procede secondo le vie amate da Dio partecipa all'unificazione dei cieli
e della terra. Ma anche quando, nei tempi redenzionali, ci saranno fasi di unificazione
e collaborazione, rimane sempre la parete divisoria fra i due perché i
due generi di saggezza devono rimanere separati e distinti per molti motivi.
Dicono i Saggi, di benedetta memoria, che in origine, Dio
pensò di dare la Torà tramite la Alef ma vide che il mondo sarebbe
caduta nella maledizione. Perciò diede la Torà che inizia con la Beit
affinché il mondo potesse ricevere la benedizione, Berachà, che
inizia con la Beit.
La Alef rappresenterebbe una fede unitaria fra il cielo e
la terra che non tiene conto della separazione; si tratta delle dottrine di
fede che uniscono Dio e la natura in un'eterna Alef. Si può sbagliare,
pensando alla meravigliosa prospettiva dell’immensa elevazione quando i cieli
di sopra e la terra saranno in perfetta unione ed armonia insieme agli uomini. Con
la Alef, senza la parete divisoria, gli uomini verrebbero a considerarsi
Piccoli Dèi e ciò causerebbe la maledizione sull’umanità.
Perciò Dio creò il mondo nella Beit, mettendo i firmamenti fra la
terra ed i cieli per separare le due categorie per sempre, cosicché
l’uomo rimanesse nella sua umiltà e ricordasse da dove proviene e dove
andrà e davanti a Chi dovrà stare in Giudizio per ciò che operò
nel mondo. Tutta la storia viene per insegnare agli uomini a rimanere umili e a
non credersi qualcosa di superiore. Diceva lo Tzadik Haim “Tutta la storia
viene per insegnare due cose, apprezzare quello che Dio ha dato e dà e
imparare ad essere umili”.
Il Grande Maimonide afferma che la via del mezzo è
ideale; cosa dovrebbe fare uno che è stato ad un estremo ed ora vuole
raggiungere il punto di mezzo? Prima deve spostarsi all’estremo opposto e poi,
piano piano, andare verso il punto di mezzo che è completo.
La Terza Redenzione Finale rappresenta la via di mezzo
completa in tutte ciò che riguarda la redenzione e la vita. La via del
mezzo è un evento storico, viene data ed insegnata, cioè, dal
Maestro Haim nei Segni Completi della Terza Redenzione Finale.
Rallegrati figlia di Sion, gioisci, figlia di
Gerusalemme, ecco il Goel Finale è arrivato, un Giusto e Salvato in Dio,
in groppa ad un Asino ed un Asino Selvatico figlio di Asinelle che insegna la
vera via di mezzo completa.
-------
L’amore per l'Eterno è un comandamento. L’amore
per il prossimo è un altro comandamento. Ma ciò che conferma la
giusta e vera fede è il modo con cui ci si comporta con il prossimo.
Come dichiarato con elegante semplicità, nel sogno di una ragazza da
Genzano di Lucania, per bocca di un bambino di 5 anni che aveva appena studiato
con Peretz e Paolo, su cosa fosse la fede: ‘La fede è dentro a ciascuno
di noi e si manifesta nel giusto comportamento con gli altri’.
In altre parole significa che si ama Dio solamente
attraverso gli altri ed attraverso la Manifestazione, la Natura; se non si
è nei giusti rapporti con se stessi, con gli altri o con la Natura, NON
si può dire di “amare Dio”.
Bellissime frasi che stanno ad indicare i traguardi da
raggiungere per mezzo della ricerca dell’ordine nei giusti rapporti fra noi ed
il Creato; questi scopi devono essere la nostra mèta da raggiungere !
La vera fede monoteista, però, non tollera altre
dottrine devianti così come non tollera qualsiasi culto ad idoli ed
altri dèi, come sta scritto "poichè Io sono il Signore, Tuo
Dio, Dio Geloso (EL KANA) che punisce il peccato dei padri" (Esodo, 20: 4).
In una cosa sola Dio è Geloso, nella pura fede monoteista in Lui,
l’Unico Creatore dell’universo. E perciò dobbiamo avere paura di
pronunciare il Suo nome invano, perché Egli non perdonerà chi
pronuncia il Suo nome invano. Chi non trema davanti a tali parole non conosce
ancora il vero timore di Dio!
---------
Ci vuole un'unica fonte della vera Tradizione che spiega
al mondo la verità. Perché Dio Benedetto sceglie il Terzo
Redentore Finale che manda i Segni Completi. Ebrei, Musulmani, Cristiani, Indiani
Moicani ecc. pregano insieme allo stesso Dio Unico. In quel tempo tutto il
sentimento religioso si innalzerà ad alti livelli di tolleranza ed amore
per il prossimo. Sebbene, secondo i Segni fino ad ora, il Terzo Tempio
potrà essere in programma di costruzione qualche anno prima del 2048, si
devono capire due cose importanti: 1) già questo rappresenta un
incredibile cambiamento di mentalità per il mondo; ciò
perché tutti saranno d’accordo e capiranno le implicazioni storiche di
un Terzo Tempio che non sarà più distrutto. Dopo i terribili
avvenimenti della seconda parte della Quarta Generazione (dal 2024-26 al 2042) che
cambieranno la storia per tutte le generazioni future, la gente del mondo, in
genere, sarà molto cambiata. 2) la costruzione del Tempio, tuttavia,
rappresenta solo l’inizio della diffusion della Redenzione. Le generazioni
della redenzione sono in termini di 400-500 anni. Ci saranno molti lavori
redenzionali da compiere dopo la Costruzione del Terzo Tempio.
---------
- "il Vero
Dio è la Coscienza" - crea una falsa teologia. In verità,
Dio non è Spirito, Dio non è Luce, Dio non è Coscienza.
Dio, il Creatore è infinitamente al di sopra di ciò che
può essere Spirito o ciò che può essere Luce o ciò
che può essere Coscienza. Egli è il Creatore dello Spirito, della
Luce e della Coscienza.
Perciò la Sacra Torà ci avverte a non
creare una ‘falsa-torre-linguistica-teologica’ perché alla fine scende
il giudizio di Dio e la distrugge disperdendo i mattoni-linguistici sulla
terra. Il Serpente dell’Albero, la Generazione di Enosh, la Torre di Babele ed
il Vitello d’Oro rivelano le Chiavi di Contrasto fra la vera fede e la vera
Tradizione e fra tutte le false dottrine teologiche uscite nella storia, fino
al Giorno del Signore Grande e Terribile di questa Quarta Generazione Finale.
----------
La creazione ex nihilo non è una concezione confutabile,
ma è un atto di fede, che prescinde il ragionamento umano; per cui
è degna di essere la fede del Patto di Abramo, la fede del Patto della
Torà, BeReshit barà. Se la fede arrivasse solo dal ragionamento
umano, non sarebbe degna di elevazione. Prima viene la fede e poi la saggezza
poiché 'l’inizio della Saggezza è il timore di Dio' (Salmi, 111:
10). Ci vuole un vero atto di fede per meritarla. Per chi ha ricevuto la
Tradizione, la fede nel Creatore è già nel sangue e nel cuore.
Per chi non l'ha ricevuta invece e crede in altre dottrine, il farla propria
rappresenta ‘un salto nella fede’ perché credere nella creazione ex
nihilo è un atto di umiltà intellettuale davanti alla vera
Tradizione rivelata.
Il Creatore è Uno, Assoluto, non un'unità
numerica che può essere seguita da un due o un tre. Non è un Uno
comprensibile all’intelletto umano perché non è di una dimensione
che possiamo immaginare. Si tratta di una verità al di sopra della nostra
capacità razionale e solo con lo spirito della fede se ne può percepire
l'essenza. La fede nella creazione ex nihilo rappresenta una grossa protezione
contro l’elevazione ingiustificata dell’intelletto. Essa mantiene nella persona
la coscienza di essere limitata nella comprensione. Il Maestro Haim era solito
insegnare: l’errore dell’umanità consiste nel fatto che l’uomo dimentica
che tutto ciò che sa e tutto ciò che capisce è niente se
paragonato a ciò che è al di fuori e al di sopra della natura di
questo mondo.
Capitolo 7
- DIARIO: 25 aprile 2002; 12 Iyar 5762; 2 Battaglia
del Pesce 3955; Beer Sheva: Sto leggendo il libro di David Berger - "The
Rebbe, The Messia and the Scandal of Orthodox Indifference". Il Maestro
Haim fece il Herem contro Habad nel 1966, prima che io arrivassi a Milano.
Ecco qualche frase che traduco di cose scritte da un rabbino
Habad in Israele, forse due anni fa: "non importa se il polso fisico
è attivo o no, e se riconosciamo vari fenomeni connessi con la nostra vita
fisica; l’esistenza fisica del Rebbe non operò mai in una maniera per
noi famigliare, e quella vera vita fisica continua con esattamente la stessa
forza di prima".
E ancora: "come spiegato in molte occasioni ... il
Rebbe è ‘il padrone della casa’ in tutto ciò che concerne lui ed
in tutto ciò che succede nel mondo. Senza il suo accordo nessun
avvenimento può aver luogo, e se è la sua volontà, egli
può far succedere qualsiasi cosa, e chi potrebbe dirgli cosa fare? ne
consegue che se egli vuole, può causare ai nostri sensi fisici di agire
in un modo per noi famigliare, mentre il suo non fare così è solo
il risultato del fatto che egli non vuole così ... In lui il Santo
Benedetto risiede (si investe) con tutta la Sua forza, come lo è Lui
(per motivo della totale abnegazione di se stesso a Dio, così che
diventi la Sua essenza intera) ... così essere ‘fisso’ con Moshe Rabbenu
significa essere ‘fisso’ con il Rebbe e ciò significa essere fisso nella
assoluta verità delle loro affermazioni, e ciò include le cose
dette del Rebbe. Ad esempio, che il Rebbe è ‘l’Essenza ed Essere (di
Dio) vestito in un corpo, che il Rebbe è di natura ‘onnisciente’ e
‘onnipotente’, che ogni benedizione materiale e spirituale proviene e scorre
dal Rebbe ... Il Rebbe, infatti, domina la natura ... egli redime ... una
sinfonia di dettagli armonizzati senza numero di provvidenza divina particolare
e ... ha, in effetti, il passato, il presente ed il futuro nella sua tasca"
- - -
Ecco la crosta del Cristo Deificato rivelatosi in Habad!!!
---------
L’autore David Berger è angosciato ed incredulo per
l’indifferenza dell'ebraismo ortodosso. Ciò che non sa è che l'ebraismo
ortodosso, che crede nella santità del Libro dello Zohar, è
complice inconsapevole dell’idolatria che contiene. Perciò esso non ha la
forza per scomunicare Habad (spero, comunque, che la trovi); la radice di
questo male è la dottrina di Emanazione dello Zohar.
-----
Più volte il Maestro Haim raccontava quell’avvenimento
occorso a Milano e ne sottolineava la sua importanza; il Capo dei Giusti
Nascosti che scomunicò il cibo di un Brit Milà e scomunicò
Habad e tutto il loro culto al Rebbe rappresentava una scomunica dal Tribunale
di Sopra.
--------
Ma tutti i livelli del male e del falso devono uscire al
livello del mondo per essere denunciati e annullati. Penso che le parole del
Hassid Lubavitch, qui sopra riportate, siano sufficienti per la scomunica di
Habad da parte delle istituzioni religiose ortodosse. Affermazioni più scandalosamente
idolatre non esistono. Qualche buon ebreo, leggendole, vorrà capire il
perché di questa pazzia idolatra in seno al Giudaismo. Va bene che sono
matti, fuori di testa, ciechi e sordi; ogni forma di idolatria contorce le facoltà
mentali. Ma si tratta della deificazione di un uomo definita chiaramente per
quello che è, senza mezzi termini!
Siamo, però, in un tempo in cui molte persone non
si soddisfanno solo con la manifestazione palese del male, vogliono capire la
causa. Se fosse un altro popolo con tradizioni idolatre, non ci sarebbe bisogno
di cercare le cause, ma qui si tratta di ebrei religiosi! Non si diventa
idolatri da un minuto all’altro. Se l’idolatria è una catena di quattro
generazioni, qual è la catena ereditata da Habad? Stiamo vedendo la
forma finalizzata del peccato idolatra ed il falso messianismo di Habad ma
volendo giudicarlo solo per la manifestazione senza indagare le cause non si soddisfa
la mente né lo spirito. Qual è l'origine? Saranno pure matti ma
non sono stupidi. Non hanno adattato un’altra teologia orientale al Rebbe
né hanno ristudiato il Cristianesimo decidendo di adattare la divinizzazione
del Cristo al Rebbe! Credono di essere dentro i confini della fede che hanno
ricevuto. Qualcosa non quadra.
Ovviamente quel qualcosa che non quadra sta sì
all’interno dell'ebraismo. Habad non usa altre fonti se non quelle sancite dal
Giudaismo Ufficiale ed anche tutti i testi di Hassidut non usano altre fonti,
filosofiche, scientifiche o religiose, per arrivare alle sue conclusioni. Chi vuole
risalire alle radici di questo terribile peccato idolatra di Habad deve cercare
nelle fonti del Giudaismo che contengono le radici del peccato idolatra. Non
nel Talmud devono cercare, né nei Poskim né nella Mishna
Torà né nel Shulhan Aruch né nella Halacha; é ovvio
che bisogna cercare le fonti nel misticismo hassidico che si basa sul
misticismo kabbalistico di Tzfat che, a sua volta, origina dal sistema
kabalistico dello Zohar, con i suoi Partzufim Emanati e le Dieci Sefirot o
toute courte la dottrina dell’Emanazione. Queste sono le vere fonti di Habad.
Il Padre del peccato idolatra è lo Zohar; i figli
del peccato sono i kabalisti di Tzfat; la terza generazione del peccato sono i movimenti
hassidici e la Quarta Generazione Odiata si è manifestata con Habad. Da
vent’anni spieghiamo la catena idolatra del Dio Emanato dallo Zohar sino al
Rebbe Deificato da Habad. Ed anche nei primi anni dicevamo che il male andrà
rafforzandosi con la morte di Schneerson. E così è stato! Ma
questo libro di David Berger, procuratomi da Davide Levi, mi aggiorna sul
livello di idolatria manifestato.
In breve: Il Dio descritto dallo Zohar è un’Emanazione
dal Dio Infinito (Ein Sof). Detta manifestazione è il Santo Benedetto
Egli sia, il Piccolo Dio Emanato, che possiede, al livello di radici emanate,
248 membra del Corpo Emanato, per cui è un Piccolo-Dio-Uomo (Zeir
Anpin). Lo Zeir Anpin, unito alla Femmina (Nukva o Sfirat ha-Malchut - il ‘Regno’)
diventa il Dio della Creazione che sottosta al mondo di Emanazione. I vari
Aspetti (Partzufim) Emanati sono, pertanto, gli strumenti della Creazione per
mano del Creatore, lo Zeir Anpin di Atzilut (Emanazione), per cui, al livello di
Emanazione, Egli è l’Emanatore. Tuttavia, la catena dall’Emanatore al
Creatore nel mondo della Creazione (Brià) a Colui che Forma nel mondo
della formazione (Yetzirà) e poi al Dio Fattore del mondo dell’Azione in
cui viene creato questo mondo, rappresenta una discesa dopo l'altra dello Zeir
Anpin che secondo loro è l’Ein Sof che si è per così dire ‘ristretto,
concentrato’ (Tzimtzum) secondo il livello di ogni mondo.
L’uomo, creato ad ’immagine di questi quattro mondi,
quando compie le mitzvot e studia la Torà e medita sui quattro mondi,
crea legami tra princìpi maschili divini e princìpi femminili
divini che fanno scendere influssi benefici sul mondo e, allo stesso tempo, fanno
salire sulla Scala dei Quattro Mondi. Il Rebbe per i movimenti hassidici è
già congiunto interamente ai quattro mondi e perciò unito a Dio, lo
Zeir Anpin di ogni livello. I seguaci fedeli del Rebbe ricevono la loro
porzione dei mondi spirituali tramite lui.
Non è difficile capire (ed è ciò che
era osteggiato veementemente dai mitnagdim) che il modo con cui i seguaci consideravano
il loro Rebbe era sempre associato all'idea che egli fosse una manifestazione
del Dio Zeir Anpin, un Rebbe reso Divino dalla Divinità dei quattro
mondi.
La kabalà di Tzfat credeva di aver risolto il
problema dando vita al termine ‘Elohut’-essenza divina. Non capivano che,
invece di chiarire, la parola ‘elohut’ confondeva la mente ma, cosa più
grave, rientrava nella categoria del "Be noss'am mi-Kedem" (si erano allontanati
dalla Prima Causa) (Genesi, 11: 2). E' proibito fare scendere il Divino,
chiamandolo con termini che lo associano a Dio (come disse il Tanà Rabbi
Shimon ben Yohhai - su di lui la pace - ‘chiunque associa il nome di Dio ad una
qualsiasi altra entità viene estirpato dal mondo’). Tale associazione
mentale conduce alla formazione di Piccoli Dèi e allontana
inevitabilmente dalla Causa Prima (Kadmonò shel Olam).
L’errore di fondo che accecava gli occhi anche dei saggi
della Torà era la giustificazione dell'Emanazione. Essendo il proposto
livello di Emanazione al di sopra del livello della Creazione, tutto quanto
incluso nel mondo di Atzilut non era nella categoria di Creato bensì di
Dio nella Sua discesa interiore al livello Emanato, non più Dio Ein Sof
bensì Dio Emanato nel mondo della Sua Emanazione. Perciò ogni
categoria, livello, attributo, aspetto ecc. del mondo di Emanazione diventava
Elohut, parte della Divinità.
Si tratta di un tranello terribile e sofisticato, in
apparenza logico, del tutto simile al peccato idolatra della generazione di
Enosh. L'Ein Sof è troppo lontano, troppo distaccato nella sua essenza.
Ci vuole un Livello Divino, inferiore all'Ein Sof, che faccia da tramite fra l'Infinito
ed il mondo creato. Idea brillante, no ?
Nella Generazione di Enosh, i saggi dell’epoca ritenevano
che fossero gli astri, oggetti della creazione divina, a fare da intermediari fra
il Dio Creatore Infinito di Sopra il mondo terreno. Moshè di Leon,
l'autore dello Zohar, scelse il mondo di Atzilut (Emanazione) come istanza di
mezzo fra l'Ein Sof e il mondo. E per farlo passare per vero, onde evitare che
altri potessero chiedere “Chi ci dice che il mondo di Atzilut rappresenta vera
Kabalà?”, egli attribuì il testo a Rabbi Shimon bar Yochai, che
per 13 anni lo compose nascosto in una caverna durante l'occupazione romana. La
storiella su Shimon Bar Yochai viene creduta fino ad oggi per il fatto che lo
Zohar è scritto in lingua aramaica (che era usata dai Tannaim d'epoca
romana), anche se studi filologici recenti hanno evidenziato che il testo
è infarcito di termini spagnoli e portoghesi più consoni
all'epoca in cui visse il rabbino impostore Moshè di Leon (secolo
Tredicesimo).
E così nei secoli passati fino ai giorni d'oggi
migliaia di veri rabbini che procedono nella loro santità e studiano la
Torà giorno e notte, uomini di fede, che osservano con scrupolo le
mitzvot mi-de’oraita u-mid’rabbanan, ritengono che il mondo di Atzilut
rappresenti vera Kabalà. Per tale misfatto, opera del rabbino spagnolo
Moshè da Leon, tutto Israele perse l’equilibrio e cadde. E nonostante fossero
relativamente pochi quelli che studiavano 'i segreti della Kabalà' si
radicò nel terreno rabbinico la credenza che lo Zohar fosse un testo
'santo', per cui l'ebraismo è sprofondato nel peccato degli Dèi
Emanati, dei Cinque Partzufim, delle Dieci Sefirot. Bravo, Zeir Anpin, hai
fatto proprio una bella discesa! Sei un bravo Dio Emanato, più vicino a
noi, non come quel distaccato Ein Sof troppo Infinito per noi. Ma Tu ci capisci
e con Te si può parlare e siccome in Te c’è anche un po’ di Ein Sof,
parlando con Te e parlando con Lui è la stessa cosa. E dal Tuo posto di
Emanazione, Tu scendi per essere il Fattore della Creazione ed il Fattore del
mondo di Yetzirà per essere vicino a noi. Hai fatto proprio bene a
lasciare l'Ein Sof di sopra e a sostituirti a Lui per essere vicino a noi!.
Questa è tutta la hassidut in poche parole.
Solo pochi veri rabbini (come i Dardaim yemeniti e
qualche rabbino italiano antikabalista), però, si sono accorti che la
dottrina di Emanazione dello Zohar travisa la fede della Torà.
Il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del
Male era troppo gustoso, troppo bello, troppo logico. E anche i mitnagdim che studiavano
la Torà erano senza lo spirito di Dio. I hassidim, d'altro canto,
avevano trovato il loro mediatore, lo Zeir Anpin Emanato, che ci lega da vicino
ai quattro livelli, pensiero, sentimento, linguaggio e azione e ci riempie di
spirito. E sebbene, dicevano, noi non siamo in grado di collegarci bene con i
quattro mondi, abbiamo il Rebbe che lo può fare dato che è congiunto
allo Zeir Anpin dei quattro mondi, e noi che lo seguiamo pedissequamente,
partecipiamo alla mitzvà. Per quello il nostro amore per il Rebbe
è senza limiti, e tramite lui siamo più vicini a Dio.
E consideriamo ora il tipo di hassidut più in
voga: Habad. Fin dall'inizio tale movimento ha manifestato la sua arroganza. Non
pensate che si manchi di modestia ad autoproclamarsi con l'acronimo Hochma
Bina ve-Daat (Saggezza, Comprensione e Conoscenza) ? Le radici
del messianesimo di Habad derivano da tale tracotanza mentale. Per loro, solo chi
fa parte del misticismo dello Zohar, della kabalà di Tzfat ed è seguace
della Hassidut, è un vero ebreo! E fra i movimenti hassidici, Habad è
quello che è sfociato nella forma più eclatante di messianesimo:
l'ultimo Rebbe, Mendel Schneerson, il settimo della dinastia Lubavitch, il
senza prole, viene considerato dai suoi seguaci l'emanazione divina in terra,
l'atteso Messia. Mettete insieme, quindi, il Dio-Uomo-Emanato nel Rebbe
Messianico e ne viene fuori un Rebbe Deificato come lo Zeir Anpin divino! E
dopo la sua morte, diventa il Rebbe-Cristo Deificato per tutto il mondo! I
messianici (come li chiama Berger riferito a quelli di Habad che credono che
Schneerson sia il Mashiah anche dopo la sua morte) sono usciti di testa ma sono
vittime della falsa kabalà basata sulla dottrina del mondo di Emanazione.
Spagna, Tzfat, Polonia e Habad, la quarta generazione storica del peccato
idolatra di Emanazione. Ecco il Messia di Habad, Dio Emanato, Onniscente e
Onnipotente ed Onnipresente, il Rebbe di Lubavitch, la Città e di Habad
la Torre. Ed alla fine il linguaggio di Habad si spaccherà in mille balbettii
confusi e i hassidim non si capiranno più fra di loro.
Vedete che ogni genere di idolatria contiene nelle radici
gli elementi dell’ (1) Albero della Conoscenza, (2) dell'allontanamento di Dio
a livelli divini intermediari, (3) dell'arroganza linguistica con cui si costruisce
una Torre-Teologica come i Quattro Mondi la cui testa raggiunge l’Atzilut, e (4)
del Dio-Emanato del Vitello d’Oro. E’ proibito associare il nome di Dio a manifestazioni
divine. Ciò crea altri Dèi nelle radici del pensiero, che Dio ci
salvi. E siccome la radice è una dottrina falsa ed idolatra, che travisa
la fede della Torà, la sua quarta generazione completa la catena con un
Rebbe deificato idolatrato seduto alla cima della Torre. Manifesto, visibile
agli occhi di tutti: il nostro Dio, il nostro Re - - il Rebbe di Lubavitch. E
questa profonda impurità risiede in mezzo al Giudaismo Ortodosso ed esso
tace!
L’intelligenza è offuscata; non ci sono linee
chiare; c’è solo una grande confusione di idee. Perché?
Perché non si è ancora scavato per capire le radici, la falsa
teologia del Libro dello Zohar, il nemico degli ebrei negli ultimi 400 anni, propagatore
della falsa fede nel Mondo dell’Emanazione.
Ora che i seguaci Habad dichiarano palesemente che quell'uomo
con la barba, morto nel 1994, è il nostro Signore, il nostro Re, e il
nostro Rabbino in eterno (adonenu, malchenu e rabbenu leolam vaed), che Dio ci
salvi, capisco ancora di più da quale pozzo profondo di impurità
idolatra il Maestro Haim mi tirò fuori!
-----------
Diceva il Maestro Haim “chi ha mai chiesto tutte quelle
complicazioni che alla fin fine non sono altro che filosofia? Tutto quello che
dicono sui mondi è pura immaginazione e non sanno niente della
verità. Si tratta di una falsa conoscenza che confonde il cervello e fa
vedere false luci che distruggono le linee chiare del pensiero. Ma chi ha mai
chiesto tutto questo? Forse la fede di Israele è filosofia complicata? No,
la fede è semplice, Dio è Uno, e la Torà ha raccomandato: "Sii
di cuore semplice con il Signore, tuo Dio’.” In genere, il Maestro Haim era
contrario a qualsiasi genere di vana speculazione mentale. E quando si tratta
della fede, diceva, le speculazioni non solo sono inutili, ma anche danneggiano
e travisano la vera fede distogliendo il cervello da pensieri normali.
Capitolo 8
Gnomen 1 - Poiché la fede in Dio è anche la
fede nella Sua redenzione, non solo la redenzione personale bensì la
redenzione storica di Israele. "Io sono il Signore Tuo Dio che ti ho fatto
uscire dall’Egitto dalla casa della schiavitù" (Esodo, 20: 2). Ho
compiuto l’intervento storico necessario per redimere i discendenti di Abramo,
Isacco e Giacobbe. La redenzione fu anche personale perché soltanto quei
discendenti che ancora, dopo 210 anni di schiavitù, avevano mantenuto
qualcosa della loro identità, l'abbigliamento, la lingua dei Patriarchi,
i nomi propri, il ricordo della promessa di Dio che fece ad Abramo, Isacco e
Giacobbe, con gli attributi di misericordia ed amore per il bene ed il giusto, l'eredità
dai Patriarchi, amati e scelti da Dio per le loro grandi qualità.
Gnomen 2 - Non tutti in quella generazione possedevano la
fede, anche dopo aver visto le piaghe, sino all’ottava. Nella piaga delle
Tenebre, infatti, su cinque di loro tre morirono perché privi di fede.
Anche per questo motivo il verso è al singolare ‘che ti ho fatto
uscire’ come poi nel resto dei Comandamenti: non pensare infatti che essendo tu
parte del popolo ebraico vieni automaticamente redento! No, del popolo
d’Israele verrà redento solo chi ha la fede e opera il bene. Il punto,
comunque, è che il Primo Comandamento esprime la fede della vera
tradizione e perciò la storia d’Israele con le sue diaspore e redenzioni
fa parte della fede stessa. Se la fede in Dio non è associata alla
Tradizione storica non è quella richiesta dal Primo Comandamento.
Gnomen 3 - Tutte le altre religioni che sono fuori da tale
contesto hanno tradizioni false e generalmente idolatre. A Yeshua fu attribuito
il titolo di Figlio, Primogenito; il termine deriva da ‘Israele, Mio figlio,
Mio primogenito’ (Esodo, 4: 22). Ma, storicamente, che significato ha la
‘primogenitura’ di Israele? Come un padre che trasmette l’eredità al
primogenito, se lo considera degno, così il Santo Benedetto concesse
l’eredità della Vera Tradizione ad Israele. Ciò rappresenta una
Promessa di Dio al popolo di Israele per tutti i tempi. Yeshua, invece, in quel
tempo messianico stolido, rappresentò il simbolo messianico del popolo ebraico,
non delle nazioni. Israele è il popolo chiamato Mio Figlio, Primogenito.
Gli ebrei di quei tempi non osservavano il Patto della Vera Tradizione. Arrivò
Yeshua per essere un simbolo di ciò che il popolo d’Israele avrebbe
dovuto rappresentare, nel suo giusto comportamento di Figlio Primogenito.
Gnomen 4 - Dalla Luce del Secondo Tempio, il popolo di
Israele non irradiò una Nuova Luce che diffondesse la vera Tradizione ai
popoli. Arrivò a sostituirla una figura messianica per il resto del
mondo. Israele non riuscì ad essere un ‘regno’ in terra degno di
ricevere il Regno dei Cieli; se lo fosse stato, avrebbe ricevuto ed avrebbe
visto i Segni di Dio, i Segni di un Nuovo Regno in Cielo che vuole le giuste
corrispondenze in terra. Arrivò invece una figura messianica, simbolo di
un Nuovo Regno nei Cieli che esiste anche con pochissime corrispondenze in
terra. Chi ha fede aumenterà la fede; chi non ce l'ha, continuerà
a non averla, mentre sulla terra regnerà il male e ci saranno solo
guerre e conflitti di ogni genere.
Gnomen 5 - Il popolo non credeva che ci fosse allora una
‘quarta generazione’ e che Israele fosse in grande pericolo per le tante
mancanze dei sacerdoti e dei rabbini della Torà. Arrivò la figura
messianica e annunciò ‘non rimarrà pietra su pietra’ (Matteo, 24:
2). Il cuore dei sacerdoti era ipocrita ed i loro abiti erano davanti a Dio
come indumenti di prostituta. Arrivò la figura messianica che si spogliò
e lavò i piedi ai discepoli per dimostrare che la sua nuda sincerità
non aveva nulla da nascondere. Ed anzi lodò la prostituta Maddalena che
gli fece onore volendo acquisire meriti per la propria salvezza.
Gnomen 6 - Il popolo non andò a cercare le pecore
smarrite delle dieci tribù, per ritrovarle e riportarle nella terra di
Israele. Arrivò la figura messianica per essere un loro simbolo di
salvezza, dicendo "io non sono venuto se non per salvare le pecore
smarrite della casa di Israele" (Matteo, 15: 24). Certamente Israele non
credette nella sua resurrezione quando apparve ai suoi discepoli. Non ci
avremmo creduto neppure noi se non che una volta che si sa che i Segni Iniziali
erano su di Yeshua, si deduce che anche il Segno della Resurrezione non poteva
mancare.
Gnomen 7 - La Terza Redenzione Finale verifica la vera
Tradizione di Israele, come spiegato. Ma il Cristianesimo si è intromesso
e i Segni Iniziali Messianici e Redenzionali sono stati ‘catturati’ dai primi
cristiani e poi dai Gentili. Il Cristianesimo, quindi, fa parte della storia
della Redenzione e conseguentemente della storia di Israele. Sebbene i popoli
abbiano ricevuto i Segni Messianici di Gesù avvolti in dottrine
idolatre, essi sono tuttavia veri segni storici che coinvolgono la storia di
Israele.
Gnomen 8 - Yeshua, quindi, è sia Simbolo che Segno
Messianico. L’Angelo Michael dichiara: "Tre sono gli uomini della redenzione:
Mosè, Yeshua e Haim". Dio Benedetto non concede un tale compito e
merito messianico ad un ebreo che non sta nella vera fede e nella vera
tradizione di Israele! Il sogno sull’Angelo Michael arrivò solo nel
17esimo anno dei Segni Completi, solo dopo che erano state completate le
conclusioni della Correzione del Cristianesimo. Ciò perché le parole
dell’Angelo possono essere dette soltanto quando Yeshua è stato mondato
dal contesto idolatra del Cristianesimo Tradizionale. In altre parole, quando Yeshua
‘torna’, dopo la Correzione, a rappresentare la vera Tradizione di Israele.
Gnomen 9 - Profonde sono le conclusioni storiche,
redenzionali e messianiche che derivano dalla vera storia messianica di
Gesù, Cristo delle nazioni. Yeshua è il nostro fratello nella
carne e nel sangue senza bisogno di messe in chiesa. Ebrei e Cristiani
studieranno con nuovi occhi la storia messianica di Yeshua nella Nuova Luce
della Terza Redenzione Finale. Anche i maestri Esseni erano nella vera
Tradizione d'Israele ed erano iniziati nei Segni Messianici e nella Kabalà
Ma'assit. Essi credevano in Dio, Creatore dell’universo e in Mosè Suo
servo.
Gnomen 10 - Perciò l’angelo Michael, Ministro di
Israele, viene per avvalorare la Vera Tradizione: Mosè, Yeshua (nella
realtà di allora) e Haim sono della stessa vera Tradizione di Israele,
sono i tre uomini scelti da Dio per la redenzione di Israele e dell'umanità.
Quanto, dunque, è importante credere nella vera Tradizione di
Mosè, di Yeshua e di Haim! Lo ha detto l’angelo di Dio, Michael! Questa
formula, quindi, è amata davanti a Dio Altissimo oltre ad essere vera.
Il dire queste parole verifica, rettifica e avvalora tutta la vera storia della
Redenzione disegnata da EHEYE ASHER EHEYE. Ecco, quindi: Io, EHEYE ASHER EHEYE,
Dio della Redenzione, sono (lo stesso) Dio (Tetragramma) Onnipotente, al di
sopra dei limiti di tempo e di spazio, ‘elohecha’ Iddio che siete tenuti a
servire, sono intervenuto nel processo storico per redimere te e per portarti
fuori dalla casa della schiavitù.
Gnomen 11 - Siamo figli del Patto della Sacra
Torà. Yeshua era figlio del Patto della Sacra Torà. Il popolo non
manteneva il Patto. Arriva la figura messianica per essere un simbolo ricordato
nel Patto Nuovo di Geremia 31. Già prima, nel tempo del Maestro della
Giustizia, il popolo non manteneva il Patto. Il Maestro di Giustizia, Capo dei
36 Giusti Nascosti della sua generazione, fondò la Scuola e la
comunità degli Esseni, per mantenere il Patto della Sacra Torà.
Neanche il Maestro di Giustizia, però, sapeva in che modo si sarebbero
svolti gli avvenimenti intorno alla Scuola che avrebbero portato alla missione
di Yeshua. Penso che non sia errato dire che, dall’inizio, quei Segni della
‘RESH’ di ‘ASHER’ contenevano una ‘contraddizione’ nel contesto della Scuola.
Gnomen 12 - Come fa la Luce Messianica della ‘RESH’,
collegata in principio alla Luce del Tempio che deve irradiarsi a tutto il
mondo, a rimanere nascosta in una Scuola Segreta? Il Maestro di Giustizia,
però, non potè prevedere in che modo la Luce Messianica si
sarebbe manifestata. Altrimenti non avrebbe fondato la Scuola. Egli, comunque,
vide giusto; il popolo non mantenne il Patto della Sacra Torà e ci
voleva un altro posto, con maestri scelti, per sopportare il peso del giogo
della Legge di Dio, per ricompensare ed espiare; tutti i maestri della Scuola
sapevano quanto gravasse su Israele il peccato dei sacerdoti e dei rabbini di
quel tempo. Essi previdero la distruzione del Tempio, evitata solo da un
cambiamento radicale di atteggiamento.
Gnomen 13 - La fondazione della Scuola, pertanto, fu un
atto redenzionale, in extremis, "è tempo per agire per Dio,
perché essi hanno trasgredito la Tua Torà". Nella sua kedushà
(santità), il Maestro di Giustizia agì pervaso dallo zelo per l'Eterno.
Egli non chiese permesso a Dio per stabilire la Scuola né chiese
permesso per rivelare molti ‘segreti’ ai maestri della Scuola. In effetti, il
suo fu un ‘sacrificio’. Chi più del Maestro di Giustizia, Capo dei 36
Giusti Nascosti della sua generazione, fu ‘giurato’ a non rivelare ‘segreti’?
Egli, però, nella sua giusta fede, vide la realtà e si addossò
la responsabilità di quell’impresa salvifica.
Gnomen 14 - I Segni della ‘RESH’, però, che
contenevano una missione messianica che sarebbe stata innalzata come un Grande
Segnale di Luce per i popoli, non potevano tacere per sempre. La
‘contraddizione’ fu colmata nella particolare chiamata di Yohanan ha-Matbil e
poi di Yeshua. Il ‘tempo messianico’ era vicino. Nello stesso modo per cui, per
così dire, la pazienza di Dio ha un limite per dare tempo al pentimento,
così il ‘tempo messianico’ dei Segni della ‘RESH’ aveva un tempo oltre
il quale non poteva non manifestarsi. La pazienza di Dio, per così dire,
andava scemando a causa dei continui peccati dei figli d'Israele. Il Tempio esisteva
da più di 400 anni al tempo di Yeshua. Rimaneva poco tempo per la realizzazione
dell’ultima profezia di Malachi, in nome del Profeta Elia, di benedetta
menzione.
Gnomen 15 - La distruzione del Tempio, purtroppo, era già
stata prevista dal Maestro di Giustizia e dopo la sua uccisione per mano dei
sicari del Sommo Sacerdote (il fatto è menzionato nei testi di Qumran e
noi abbiamo ricevuto un Segno-Sogno che sembra confermarlo; in un sogno di
Nodà veniva detto che il Maestro di Giustizia, nonostante fosse uno
Tzadik, dovette sottostare al giudizio e all'espiazione per aver rivelato Segni
Segreti del Regno dei Cieli), il giudizio su Israele si aggravò. Da
allora i maestri della Scuola non andarono più al Tempio e soffrirono
molto perché perseguitati dai Sacerdoti e forse anche dai Dottori della
Legge.
Gnomen 16 - La morte del Maestro di Giustizia fu
riconosciuta dai maestri della Scuola come un Sacrificio Redenzionale. E’
chiaro. Lo Tzadik aveva rivelato loro i segreti del Regno dei Cieli. Anche il
suo Sacrificio era in funzione del Regno dei Cieli. L’atto redenzionale del
Maestro di Giustizia diede forma al pane messianico della Missione di Yeshua.
Perciò, anche Yeshua non poté lasciare la Scuola e fare una
missione a proprio carico, a qualsiasi prezzo, sino al sacrificio mortale.
Anche Yeshua, come tutti i maestri ed allievi della Scuola, aveva fede nel
Maestro di Giustizia che dal Regno dei Cieli ‘dirigeva’ il Capo Maestro della
Scuola tramite segni e messaggi. E il ‘risorgere’ nel Regno dei Cieli del
Maestro di Giustizia fu nel Segno della Resurrezione per tutti i maestri ed allievi
della Scuola. I Segni Iniziali, quindi, si realizzarono tramite il sacrificio
del Maestro di Giustizia.
Gnomen 17 - Quando diciamo che Yeshua portò i
Segni Iniziali fuori della Scuola, dobbiamo ricordare che egli conosceva e
credeva nei Segni Messianici e Redenzionali portati dal Maestro di Giustizia.
Come il Maestro di Giustizia che agì senza chiedere permesso,
così anche Yeshua avrebbe dovuto fare quella missione senza poter
chiedere permesso a nessuno. Senza l’atto dirompente di Yohanan, però,
Yeshua da solo non avrebbe abbandonato la Scuola e infranto il voto. Bisognava
che qualcuno della Scuola disubbedisse per raggiungere le masse.
Gnomen 18 - Guardate, quindi, come i veri Segni Completi testimoniano
la vera Tradizione, anche in ciò che sino ad ora non fu noto. Non
sapevamo prima che la missione messianica di Gesù era vera ma adesso che
lo sappiamo, la storia del Maestro di Giustizia, della Scuola degli Esseni, di
Yohanan e di Yeshua diventano parte della vera Tradizione di Israele, con la
conoscenza storica di come andarono i fatti. Ed i simboli messianici di Yeshua
diventano fonte di studio e di lezioni storiche preziose e di approfondimenti dell’operato
meraviglioso del Santo di Israele.
Gnomen 19 - Con il Segno Finale della Resurrezione del Maestro
Haim, possiamo anche capire duemila anni dal Segno della Resurrezione di
Yeshua. Io, da ebreo, non credevo nella Resurrezione di Gesù. Ma i due
grandi Segni della RESH del nome ASHER erano proprio il Segno del Regno dei
Cieli ed il Segno della Resurrezione. Il Segno della Resurrezione deriva dalla
Tradizione del Profeta Elia, di benedetta menzione, ed il Segno del Regno dei
Cieli deriva dalla Tradizione di Mordechai ha-Tzadik. Il Segno Segreto della
Resurrezione, dalla ALEF del nome ASHER ed il Segno Segreto del Regno dei
Cieli, dalla SHIN del nome ASHER, si intrecciano nel Segno Messianico della
RESH del nome ASHER. I Segni Nascosti della ALEF e della SHIN arrivano alla
RESH per una Salvezza Messianica, prima per Israele e poi per le Nazioni. Con
questi due Segni Rivelati, quindi, la figura messianica verrà innalzata
sino alle estremità della terra.
Gnomen 20 - E le due corna del povero Ariete rimasero
impigliate nell’arbusto. La RESH rimase ‘appesa’ per 2000 anni e con esso il
povero ebreo messianico. Dove sta la nostra saggezza? Da nessuna parte
perché non c’è, e lo diciamo noi, asinelli nella stalla che
mangiano la biada. Non cogito ergo sum bensì cogito ergo confusus sum.
Chi ci ha confuso? Dio Benedetto ci ha confusi. Perché? Perché
non procedevamo diritti davanti a Lui. Siamo teste dure e non capiamo le lezioni
che Dio ci manda per rompere la nostra testardaggine. Arriva la figura
messianica, simbolo di un Giusto trattato male e con durezza di cuore. Saggezza
Antica, Saggezza Nuova e Saggezza Finalizzata. Quelle amare lezioni messianiche
e storiche tornano insieme con la Redenzione Finale.
Gnomen 21 - Quel tentativo di Yeshua di rivelare la
giusta via del mezzo fallì; non c’era flessibilità mentale. Dopo
2000 anni di storia c’è un’altra apertura mentale, un pluralismo di
pensiero. Ci sono milioni di persone che hanno un cuore buono, che sono
sinceri, che auspicano il bene per il prossimo, che amano la giustizia e
detestano l’iniquità. Al suo tempo, invece, Gesù dovette per
forza insegnare una via che spesso andava ad un estremo. Il dover affrontare,
messianicamente, il contrappeso dei peccati dell’epoca, non poteva risultare in
una via di mezzo. Non c’era con chi parlare; egli poteva solo profetizzare
magari incutendo il timore in chi lo ascoltava. Il cuore dei nostri antenati
era molto duro. Ne dobbiamo prendere atto. E’ forse meglio che ci guardiamo
dentro per assicurarci che non abbiamo ereditato quella durezza anche noi.
Gnomen 22 - Il rapporto fra chi insegnava la Torà e
gli allievi era formale ma privo di umanità e di calore. Arrivò
la figura messianica per essere un simbolo di maestro che ama il suo allievo
come se stesso, come dicono i saggi "Sia il tuo allievo amato da te come
il tuo stesso corpo". Io posso testimoniarlo; così lo Tzadik Haim
mi amava, anche di più. Mosè mise la sua vita nelle sue mani per
amore del popolo di Israele. Senza il pilastro di mezzo della missione
messianica di Yeshua, non si raggiunge la Tripla Meditazione della Redenzione
Finale. Aspettavamo una tavola ed, invece, ne abbiamo ricevute due.
Gnomen 23 - Lo dico scherzando, ma è vero. Mi fa
pure ricordare la storiella delle Tavole. La prima parte è dal Midrash,
la seconda parte è un'aggiunta scherzosa. In breve: prima di dare le
Tavole della Legge ad Israele, Dio le presentò ai vari popoli (oppure ai
loro Ministri-Angeli). Ciascun Ministro domandò cosa ci fosse scritto, e
quando fu loro risposto, ad esempio, di non uccidere o di non rubare, i discendenti
di Esaù dissero che ciò era impossibile perché nel loro
modo di agire si contemplava il furto e anche l'omicidio; e così via per
tutti i popoli. Alla fine, arrivò la volta dei figli d'Israele; quando
fu loro presentata la Torà, essi non domandarono cosa ci fosse scritto
ma dissero “La metteremo in pratica e poi la capiremo”. Questa fu, infatti, la
frase amata da Dio per la quale Egli preferì concedere la Torà ad
Israele.
Gnomen 24 - Per far ridere, i buontemponi dicono che
quando i figli d'Israele videro le due Tavole chiesero il prezzo. Dio disse “Sono
gratis”. Senza esitazione, risposero, “Allora le prendiamo tutt’e due”. Anche
noi diciamo agli ebrei “Venite, ascoltate, ne chiedevate una e ve ne sono
arrivate due e la prima ce l’avete già”. Questa è la Terza
Redenzione in nome di Giacobbe, nostro padre, ma solo con la Rivelazione dei
Segni Completi di Giacobbe, vengono date le Chiavi di comprensione dei Segni di
Isacco, nostro padre, che sono le Chiavi della Risata Storica di Isacco. Parte
della Risata è sicuramente su di noi stessi, che credevamo di sapere
tanto e non capivamo niente.
Gnomen 25 - La Risata Storica di Isacco avviene quando
profeticamente si compiono i Segni Completi del Bacio ed Abbraccio fra
Esaù e Giacobbe; quando il nostro fratello Yeshua torna a casa. Eri
così tanto lontano da casa ma ora sei tornato qui. Ora lo sappiamo,
meriti di tornare fra noi. Eri lontano, fra i popoli di Esaù e di
Giafet, ‘appeso’ nella loro ignoranza. Chi come te ha conosciuto i ceppi
dell'idolatria! Torna a casa, Yeshua, e rallegriamoci nei Segni Messianici e Redenzionali.
Il Mistero di Cristo è un enigma che alla fine si risolve. Il Mistero teologico
crolla ed al suo posto entra la tua vera storia nascosta e la vera storia dei
Segni Iniziali Messianici e Redenzionali.
Gnomen 26 - Dio l’ha voluto. Cosa possiamo dire noi? Egli
ideò un Disegno Storico Redenzionale, che quando si rivela, stupisce e
continua a stupire sempre più. L’ha voluto Dio Benedetto, EHEYE ASHER
EHEYE. Egli l’ha creato, Egli l’ha programmato, Egli ha scelto il Goel Finale,
Haim, per completarlo nel merito. Tutto il nome si rinnova. La terza parte del
nome è totalmente nuova per il mondo, in essa il Disegno si completa. Il
nome ASHER esce fuori dal nascondiglio. Per la grande fortuna del mondo che
andrà avanti nei secoli, il Maestro Haim era il Capo dei 36 Giusti
Nascosti della generazione passata.
Gnomen 27 - La Chiave di comprensione del nome ASHER
è la conoscenza della verità dell’esistenza dei 36 Giusti
Nascosti in ogni generazione. Retrospettivamente capiamo che questo fatto
faceva da sempre parte del Disegno. Il Goel Scelto sarebbe stato il Capo dei 36
Giusti Nascosti. Oltre alla nostra grandissima fortuna, ciò rappresenta
una necessità impellente per poter risolvere l’enigma storico creato dal
nome nascosto ASHER. Si dice nella Tradizione, a volte, che il Goel (Messia)
arriverà insieme al Profeta Elia. Ciò perché dalla
profezia di Malachia si sa che è Elia il profeta che apre la Redenzione
e porta con sé i Segni della Riconciliazione dei cuori; perciò
l’arrivo del Goel e l’arrivo del Profeta devono coincidere.
Gnomen 28 - Il Profeta non può annunciare la
Redenzione senza il Goel ed il Goel non può arrivare senza che ci sia
l’apertura della Redenzione, che include la tradizione profetica rinnovata per
questa Quarta Generazione. Nella Tradizione, però, manca la Chiave
Finale. In ogni generazione, dal tempo di Mordechai il Giusto sino al Maestro
Haim, ci sono stati 36 Giusti Nascosti Sofferenti a sostenere i Pilastri del
Mondo. Fra di essi uno è di un livello supremo, il Capo dei 36 Giusti
Nascosti. Il Profeta Elia, invece, in tutte queste generazioni passate è
stato il Capo, in generale, dei 36 Giusti Nascosti, senza, però, essere
nel conteggio.
Gnomen 29 - C’è un rapporto, quindi, tutto
particolare, molto nascosto, fra il Profeta Elia ed il Capo dei Giusti Nascosti.
Questi fatti illuminano la fede nei modi nascosti con cui il Signore, Dio
nostro, salvò il mondo dalla distruzione, tramite i veri Giusti Nascosti
di ogni generazione. Questa conoscenza, di pura fede, ci spiega che gli
insegnamenti dello Tzadik Scelto, Haim, sono necessari per capire il Disegno
della Redenzione. Si tratta di una fede molto alta. Ragionamenti umani non ci
arrivano ed anzi confondono e confutano, inutilmente, la fede nei Giusti
Nascosti per il cui merito il mondo intero non è stato distrutto dai
peccati in tutte queste generazioni passate.
Gnomen 30 - Mordechai l’Ebreo fu il primo Capo dei 36
Giusti Nascosti; la sua tradizione sta nella SHIN del nome ASHER. Insieme la
ALEF e la SHIN compongono ESH, Fuoco, il Fuoco del vera Torà, come fu
data sul Sinai. L’eredità dei Segni Messianici e Redenzionali è
nelle mani del Profeta Elia di benedetta menzione. Il Profeta, però, non
è di questo mondo sebbene sia libero di scendervi quando vuole. Elia non
morì e salì al cielo portato dagli angeli di Dio, esattamente
come narrato nel Libro dei Re. Per cui, pur essendo libero di scendere nel
mondo, non può essere considerato di questo mondo.
Gnomen 31 - E’ richiesta un'elevata fede per ricevere
questo fatto del Profeta Elia oppure una fede semplice nella verità
della Tradizione. C’è stata, però, la necessità
redenzionale, in tutte le generazioni passate, che uno degli Tzadikim nel mondo
tenesse il Segreto dei Segni Messianici e Redenzionali. Il Segreto dovette
essere nel mondo perche si tratta di una redenzione storica per il mondo, il
suo posto è la terra. D’altronde il segreto non poteva essere rivelato
sino al tempo dichiarato e sino alla scelta di Dio del Goel Finale. Il Capo dei
36 Giusti Nascosti teneva da solo il Segreto per il mondo.
Gnomen 32 - Sapendo ora che Gesù ricevette i Segni
Iniziali Messianici e Redenzionali questo fatto si ricollega all’ultima
profezia di Malachia. I Segni Messianici e Redenzionali sono
dell’eredità del Profeta Elia, un fatto comprovato dalla profezia stessa
‘Ecco Io vi mando il profeta Elia' (Malachia, 3: 23) ma si sa, spiegato in
hilchot melachim del Rambam, che non è detto che sia il profeta stesso a
venire ma che può essere un ‘profeta’ scelto che parla in nome suo.
Perciò è necessario sapere della Scuola degli Esseni dove Yeshua
ricevette i Segni e del Maestro di Giustizia che fu il Capo dei 36 Giusti
Nascosti della sua generazione, in stretta collaborazione segreta con il
Profeta Elia, di benedetta menzione.
Gnomen 33 - Solo il Maestro Haim potè rivelare
tutte queste verità storiche che sono essenziali per capire il Disegno
Storico della Redenzione di EHEYE ASHER EHEYE. L’antica fede del primo EHEYE
include la fede nei patriarchi, la redenzione dall’Egitto, la rivelazione sul
Sinai della Torà Scritta e della Tradizione Orale, 40 anni di manna nel
deserto e la continuazione della storia di Israele sino alla morte del Re
Salomone e la spartizione del regno. L’ultima lettera di ogni nome riguarda la
missione messianica che deve essere rivelata. La Torà data sul Sinai non
fu completata sino alla costruzione del Tempio a Gerusalemme, sotto un unico
Regno con tutte le Tribù d’Israele.
Gnomen 34 - Col Profeta Elia si entrò nella fase
nascosta della Rivelazione di Dio, una vera luce dalla vera tradizione di
Israele, nascosta del tutto agli occhi del mondo. Ma la fede nel Profeta Elia fa
parte della Tradizione e tutto Israele ama il Profeta Elia, di benedetta
menzione. Mosè rappresenta la Torà rivelata, la Legge ed i
Comandamenti. Il Profeta Elia rappresenta la Tradizione Nascosta, nota solo ai
36 Giusti Nascosti, dal tempo di Mordechai ha Tzadik. I Giusti Sofferenti
espiavano i peccati del mondo e si addossavano i decreti che altrimenti sarebbero
caduti sulle comunità.
Gnomen 35 - Yeshua non era uno dei Giusti Nascosti. Tuttavia,
il suo sacrificio fu messianico, perché salvifico; c’è un'analogia
fra l'accettare su di sé l'espiazione dei peccati altrui e l'annullare o
mitigare i pesanti decreti dall'Alto. Ecco perché il Servo Sofferente (Isaia
53) si presta a 4 livelli di interpretazione: Israele, i Giusti Nascosti, la
missione di Yeshua, lo Tzadik scelto, il Maestro Haim. La Prima Redenzione del
primo nome rivelò la Fede Santificata al Dio di Abramo, Isacco e
Giacobbe che redense i figli d'Israele fino alla Santificazione del Suo nome
nel Tempio di Gerusalemme. Con il Profeta Elia entra nel mondo la Fede
Nascosta. I segreti veri vengono ricevuti e trasmessi soltanto dai Giusti
Nascosti e, a livello del mondo, tale livello superiore si traduce nella
grandissima fede di ogni persona anche la più semplice, secondo quanto
è scritto "il giusto vive nella propria fede".
Gnomen 36 - La Terza Redenzione Finale dal nome finale
EHEYE si chiama ‘La Grande Fede’. Dopo la Fede Santificata e dopo la Fede
Segreta dei Giusti insieme alla Fede Nascosta nel cuore dell’umanità
arriva la Grande Fede della Terza Redenzione Finale per merito del Maestro Haim,
che rappresenta la Fede nella Nuova Rivelazione e la Fede in tutta la vera
Tradizione del passato d’Israele. In più c’è la Fede nei veri
Giusti Nascosti e nella vera storia messianica di Yeshua. C’è la Fede
nel Regno dei Cieli della Redenzione Finale e nella Resurrezione del Maestro
Haim. C’è la Fede in un Patto Nuovo Finale e Completo che finalizza i
Segni della Sacra Torà. Rallegriamoci della grande fortuna di essere
Allievi del Maestro Haim. Egli ci spiega in che modo la Redenzione Finale
diventa grande:
Nodà ricevette in sogno:
Una voce dal Cielo dichiarò: Nella
prima redenzione ho redento i figli di Israele dalla schiavitù e
dall’idolatria dell’Egitto; nella terza redenzione finale Io redimerò tutta
l’umanità dall’idolatria.
In verità, il primo ed il secondo comandamento
contengono le tre redenzioni, cioè alludono a tre periodi di storia in
cui si svolge la redenzione storica: sino a ‘la casa della schiavitù’ (Esodo,
20: 2) - la prima redenzione. da 'non avrai altri dèi' (ibid.) ecc. fino
a ‘la quarta generazione per coloro che Mi odiano' (Esodo, 20: 4) - il secondo
periodo della redenzione; e da ‘ed uso bontà sino alla millesima
generazione a coloro che Mi amano e che custodiscono i miei comandamenti’ (Esodo,
20: 5) - la redenzione finale.
I primi due comandamenti, quindi, contengono tutta la
fede, tutta la storia, tutta la Torà, tutti gli esili e tutte le
redenzioni. Perciò fu necessario che i figli di Israele sentissero tutte
le 59 parole (in ebraico) di questi due comandamenti. In essi c’è il
tutto. Abbiamo ricevuto, grazie a Dio, le parole di EHEYE ASHER EHEYE, nel
sogno a Nodà: Nella prima redenzione redensi i figli di Israele dalla terra
d'Egitto, nella redenzione finale redimerò il mondo dall’idolatria.
Chi siamo noi per meritare di sentire queste parole dette
da Dio? Il Santo Benedetto redimerà dall'idolatria l’umanità,
durante questa Quarta Generazione. Il mondo è pieno di idolatria e
quella dell'antico Egitto era la più forte mai esistita nella storia. Le
dieci Makot (piaghe) contro l’Egitto erano in corrispondenza con le dieci
grandi divinità egizie, nove emanate da Atum e il Faraone quale decimo
dio in terra. E le dieci Makot ritornano durante questa Quarta Generazione,
secondo le misure di idolatria nel mondo.
Terribili sono le Guerre di Dio contro l’idolatria in
questa Quarta Generazione, che vedrà la caduta dei diversi Altri Dèi.
Solo se sei nel primo comandamento, ti puoi salvare dal secondo comandamento.
Se hai la fede che è Dio che redime, come redense Israele dall'Egitto,
allora avrai la Chiave per poter essere un giusto davanti a Dio nella pura fede
monoteista, la fede in Dio che creò il tutto e che redime i meritevoli
ai Suoi occhi, Dio che proibisce culto o servizio ad altri dèi, EL KANA
geloso della verità della Sua Unicità.
L'Albero Della Vita
Capitolo 9
Gnomen 1 - L’Albero della Vita è piuttosto famoso,
forse il più famoso della storia. Per gli ebrei, la Torà stessa
è l’Albero della Vita. Siamo d’accordo. Per i Cristiani, Gesù
è l’Albero della Vita. Per i Musulmani seguire il Corano dà i
suoi frutti nel Paradiso dopo la morte. In
tutte le religioni, in qualche modo, non manca il concetto di Albero della Vita;
e così anche nelle varie mitologie oppure nelle speculazioni mistiche.
Beh, Adamo ed Eva, d’altronde, non erano né ebrei né cristiani né
musulmani. Si vede che il ricordo collettivo dell’Albero fa parte
dell’umanità.
Gnomen 2 - Una cosa è sicura: è difficile arrivare
a mangiare il frutto dell’Albero della Vita. Lo si può capire dal
racconto biblico; il Signore mise due Cherubini con la spada fiammeggiante e
roteante per impedire che qualcuno entrasse nel Giardino e mangiasse il frutto
dell’Albero della Vita acquisendo in questo modo la vita eterna. E da allora
iniziò il corso della preistoria fino ad Abramo nostro padre; comunque,
dopo 4000 anni da Abramo non abbiamo dimenticato quel desiderio interiore di
poter mangiare quel frutto proibito.
Gnomen 3 - Ma torniamo un attimo al Giardino: se proprio
non si doveva mangiare il frutto ed era in preventivo la cacciata dall'Eden di
Adamo ed Eva, perché mai dobbiamo aver conoscenza di tale Albero? Per aumentare,
forse, la nostra frustrazione nel non poterne mangiarne il frutto? La
Torà, però, è saggezza suprema per cui senza la conoscenza
dell’esistenza dell’Albero della Vita ci sarebbe come un vuoto. E, allora, di
che si tratta?
Gnomen 4 - Abbiamo mangiato, invece, dall’Albero della
Conoscenza del Bene e del Male. Ma non è forse da quest’Albero che proviene
la saggezza? A proposito, come fa la Conoscenza del Bene e del Male ad essere
raggiunta tramite il frutto di un Albero? E così anche la Vita Eterna?
Domande gustose, vero? Magari dalla frutta che mangiamo ci sono ancora molte
cose da scoprire! Ma anche noi della Redenzione Finale ringraziamo EL SHADDAI
per il fatto che per merito del Maestro Haim mangiamo il frutto dell’Albero
della Vita, tramite gli scritti del Sefer Mishnat Haim.
Gnomen 5 - Di sicuro, ci vuole il Segno della
Resurrezione dei Morti per poter parlare di Vita Eterna. Nella
Redenzione Finale c’è il Segno Finale, la Resurrezione del Goel scelto,
il Maestro Haim. Anche il nome stesso del Maestro, da Goel scelto Risorto,
è collegato con la Vita Eterna e quindi coll’Albero della Vita. In tale
senso finale, la vera intenzione dell’Albero della Vita viene realizzata solo
tramite la Resurrezione del Goel Finale. Il
tutto è collegato con la Torà: il Maestro Haim nacque circonciso
al momento di Matan Torà, nel Segno della Completezza del Patto della
Sacra Torà.
Gnomen 6 - Torniamo alle prime
radici: il Primo Comandamento rappresenta l’Albero della Vita; il Secondo
Comandamento rappresenta l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Con vera sapienza i Saggi spiegarono che il Primo
Comandamento racchiude tutti i precetti positivi della Torà mentre il
Secondo Comandamento racchiude quelli negativi. Altrove è stato da noi
spiegato che il Primo Comandamento rappresenta la Tradizione della Fede di
Mosè, mentre il Secondo Comandamento la Tradizione della Mishnà
di Yoshua Bin Nun.
Gnomen 7 - Viene spiegato che se fosse stato per
Mosè da solo, per il livello da lui raggiunto nella fede, non ci sarebbe
stato bisogno del Secondo Comandamento. In tale livello di fede, ogni forma di
idolatria viene cancellata; è una luce che illumina tutta la casa
permettendo di vedere chiaramente e senza fatica ciò che va contro la
vera fede. Senza il secondo Comandamento, però, non c’è la
completezza perché la legge non si completa con Mosè da solo
bensì con Mosè e tutto Israele. Il popolo ha bisogno dei precetti
negativi precisi per non cadere in errore.
Gnomen 8 - L’episodio del Vitello
d’Oro, al livello profetico-storico della Torà, fu la causa della
necessità della seconda salita con le Tavole. Cioè nello stesso
modo che il Primo Comandamento non sarebbe completo da solo, così anche
la prima salita con le Tavole non sarebbe sufficiente senza la seconda salita
con le Tavole. Ciò significa che
tutta la prima salita, con la Torà ricevuta, era al livello della Fede
di Mosè del Primo Comandamento e perciò insufficiente per la
completezza del popolo. La seconda salita con le Tavole, con la
Torà ricevuta, era al livello del secondo Comandamento con leggi
dettagliate e proibizioni precise. Si mette qui in rilievo l’importanza particolare dei Dieci Comandamenti
rispetto alle altre leggi della Torà. Non possiamo considerare come
sarebbe stata la Torà se fosse stata ricevuta e scritta da Mosè
dalla prima salita, così come l'ipotetica eventulità che il
popolo non avesse peccato e la Torà fosse stata rivelata alla luce della
fede di Mosè del Primo Comandamento. C’è chi ritiene che non ci
sarebbe stata alcuna differenza nell'essenza, sempre di 613 Mitzvot si parla;
la Genesi, l’Esodo e tutti i racconti della Torà non sarebbero cambiati.
C’è chi pensa, invece, che la Torà, per ciò che riguarda
le leggi, sarebbe stata molto più concisa, come la concisione del Primo
Comandamento rispetto al Secondo. E c'è chi ritiene che sarebbe stata
più lunga, rivelando di più il bene che viene da Dio. Quest'ultima
ipotesi si basa sul fatto che sulle seconde Tavole c’è l’aggiunta
"yitav", riceveranno il bene, nel quinto Comandamento (Deut. 5: 15),
in cui è presente la lettera Tet, lettera che non si trova nelle prime
Tavole. Presumo che i Dieci Comandamenti scritti in Esodo rappresentino le
seconde Tavole e quelli in Deuteronomio le prime Tavole. Bisogna, però,
pensare al contrario, che essendo la rivelazione di Esodo quella immediata e
sentita direttamente da tutto il popolo, che esse rappresentino le prime
Tavole, così come furono proclamate al popolo. Esse furono scritte da
Dio e portate giù dalla prima salita prima di essere distrutte da
Mosè a causa del vitello d’oro. Nella seconda (e ultima) salita, nei
Comandamenti ricevuti da Mosè sul Monte Sinai, c'è la versione, che
compare in Deuteronomio, con l’aggiunta del ‘bene’ e della Tet. In tal modo si
risolvono le 3 opinioni: la Torà sarebbe stata più concisa nei
riguardi delle proibizioni, ma virtualmente uguale per le 613 mitzvot mentre sarebbe
stata più lunga nel rivelare il bene che proviene da Dio. Comunque, il
perno dell’equilibrio sta nel fatto che i Dieci Comandamenti furono scritti sia
sulle prime che sulle seconde Tavole.
E ancora: se le seconde Tavole
contengono l’aggiunta della Tet e ciò rappresenta una verità ed
un bene, perché non vennero date così la prima volta? Possiamo
dedurre che la seconda ricezione non rappresentò un ‘miglioramento’
delle prime Tavole bensì una completezza correttiva necessaria per il popolo.
Praticamente il ‘bene’ aggiunto rivela una grandissima ricompensa da Dio per
chi mette in pratica il Quinto Comandamento che assicura la completezza dei
giorni per chi onora suo padre e sua madre. La
fede semplice del primo Comandamento non richiedeva quella aggiunta di
conoscenza per il suo compimento. Ciò verifica la tesi che le Tavole dell’Esodo sono le prime
Tavole, senza il suddetto supplemento.
Ciò risponde al ‘bene’
aggiunto ma perché la Tet, rappresentativa del numero della
verità (il 9), mancava nelle prime Tavole? In tutti i dieci Comandamenti
delle prime Tavole non c’è la lettera Tet e ciò è un fatto
straordinario. Nelle seconde Tavole,
invece, c’è la Tet nella parola Yitav ‘a tuo beneficio’. Sembrerebbe,
quasi, che alle prime Tavole mancasse qualche misura di verità rispetto
alle seconde Tavole. La risposta è simile alla Torà che inizia
con la Beit e non con la Alef. In verità, la Alef in quanto Emunà (Fede) è la
vera sostanza mentre la Beit è la giusta ricevitrice di quella fede che
la fa diventare Berachà (Benedizione). Senza
la ricezione benedetta di quella fede, manca la completezza nella creazione. La Torà, perciò,
inizia dalla Beit nonostante il livello della pura e vera fede della Alef. E
nonostante ciò, se la Torà fosse iniziata con la Alef, invece
della benedizione, avrebbe portato alla maledizione (Arur) ed al disfacimento
della creazione, che Dio ci scampi. In questo senso, quindi, nel rapporto della
Alef con gli scopi finali della creazione, è mancante, mentre di per sé,
è perfetta ed elevata, come il livello della fede di Mosè,
magister noster.
Gnomen 9 - Al livello del Disegno Storico, quindi, in cui
anche i peccati storici più gravi avrebbero dovuto essere espiati e
purificati, il peccato del vitello d’oro non potè mancare. Se fosse
stata ricevuta la Torà al livello del Primo Comandamento dalla prima
salita, Israele non avrebbe potuto reggere tale livello per più di
qualche ora e sarebbe caduto in peccati che l’avrebbero distrutto totalmente,
che Dio ci salvi. Se il popolo fosse stato al livello della fede di
Mosè, anche un errore minimo sarebbe stato considerato di grossa
entità; come dicono i Saggi del Talmud (Bava Kama, 50 a): ‘Il Santo
Benedetto Egli sia è meticoloso con i giusti come lo spessore di un
capello’.
Gnomen 10 - Abbiamo poi dimostrato il rapporto fra la
necessità delle due salite con le Tavole (la prima e la terza salita) e
fra la Beit di Bereishit. Se la Torà fosse iniziata con la Alef di Emunà,
Israele non avrebbe retto tale fede, come il livello della fede del Primo
Comandamento, ed invece della Emunà la Alef avrebbe generato Maledizione
(Arur) facendo tornare il Caos. La Torà inizia con la Beit (Benedizione
- Berachà), al livello della fede del secondo Comandamento con
proibizioni e definizioni precise ed in ciò, Israele, e, suo tramite, il
mondo, possono reggere e ricevere alla fine la Benedizione.
Gnomen 11 - Abbiamo spiegato anche che la Redenzione
Finale rappresenta la seconda salita con le Tavole. In verità, le salite
furono tre ma la salita di mezzo non era con le Tavole ed era diversa e,
praticamente nascosta nella Torà. Così le redenzioni sono
tre ma la Terza Redenzione Finale è simile alla Prima Redenzione
dall’Egitto, nella sua forma finale ed universale. Lo allude il verso ‘Io sono il Primo ed Io sono l’Ultimo
ed all’infuori di Me, non c’è Dio’ (Isaia, 44: 6). Io sono il Dio della
Prima Redenzione ed Io sono il Dio della Redenzione Finale ma riguardo alla
redenzione di mezzo, tramite Yeshua, è necessaria la Correzione
perché al di fuori di Me, non c’è altro Dio.
Gnomen 12 - Così il Terzo nome di EHEYE ASHER
EHEYE è uguale nella forma al Primo mentre il nome mediano ASHER
è nascosto e servirà storicamente a collegare, nascostamente, la
Prima alla Redenzione Finale. Nello stesso modo in cui l’ultima salita sul
Sinai rappresentava la completezza anche per il popolo d’Israele, così
la Redenzione Finale porta la prima Redenzione dall'Egitto alla sua completezza
per il mondo, come trasmesso nel sogno in cui Dio Benedetto dichiara ‘Nella
prima redenzione ho redento Israele dall’idolatria dell'Egitto e nella Redenzione
Finale redimerò tutto il mondo dall’idolatria’.
Gnomen 13 - Ora, con il presupposto che l’Albero della
Vita è collegato al Primo Comandamento mentre l’Albero della Conoscenza
del bene e del male è collegato al Secondo Comandamento, possiamo
concepire meglio il motivo dei due Alberi. L’Albero della Vita è al
livello della fede di Mosè nel Primo Comandamento mentre l’Albero della
Conoscenza del bene e del male è al livello della conoscenza dettagliata
del Secondo Comandamento. E così, l’Albero della Vita da solo
non sarebbe stato sufficiente per diventare la radice della Vita Eterna per il
mondo. Ci voleva l’Albero della Conoscenza del bene e del male che lo
completasse per il mondo.
Gnomen 14 - E come per le Tavole, sia le prime che le
seconde contengono ambedue i comandamenti, così l’Albero della Vita contiene
la conoscenza del bene e del male poiché si trova nella verità di
Dio e qualsiasi cosa avvenga al di fuori di tale verità verrebbe subito
vista e conosciuta. Ed anche l’Albero della Conoscenza del bene e del male, che
racchiude la Conoscenza del Bene, porta al Bene dell’Albero della Vita. E’ da
notare che gli Alberi sono due ma le ‘sostanze’ sono di tre categorie: Vita,
Conoscenza del Bene e Conoscenza del Male.
Gnomen 15 - In essenza, però, sono due le categorie
che si manifestano: La Vita e la Conoscenza oppure La Fede e la Completezza
della Benedizione. Per la Completezza della Vita Eterna ci vuole la
Conoscenza. Per la Completezza della Fede che porta alla Vita Eterna, ci vuole
la Conoscenza Precisa del Secondo Comandamento. La Benedizione di Dio si
completa per il mondo nella Beit, non nella Alef. La prima salita si completa nella benedizione con le
Tavole. Giacobbe,
nostro padre, completa la benedizione di Abramo e la sigilla in un patto per il
popolo di Israele. La Redenzione Finale completa gli scopi della prima
redenzione per tutto il mondo. Il nome
EHEYE finale completa il primo nome EHEYE della prima redenzione. L’Albero
della Conoscenza del Bene e del Male completa la Benedizione dell’Albero della
Vita.
Gnomen 16 - In tutte queste categorie, il primo livello
non arriva al terzo livello finale senza la categoria nascosta in mezzo che
effettua, in modi nascosti, tutti i legami necessari per far pervenire il mondo
alla Redenzione Finale. Così Isacco, nostro padre, collega la
Benedizione e l’eredità di Abramo a Giacobbe che completa e racchiude il
ciclo della Benedizione. E
così il nome di ASHER, come spiegato a lungo nei testi, produsse di nascosto
i legami storici che collegano la prima redenzione alla redenzione finale.
Anche la salita di mezzo di Mosè sul Monte Sinai era necessaria per
stabilire definitivamente la necessità delle Seconde Tavole, quasi
identiche alle Prime (con la sola variante della lettera Tet nel quinto
comandamento).
Gnomen 17 - Anche nella Beit
c’è un terzo livello di mezzo nascosto. Beit = 2, Alef = 1: La Torà inizia con la Beit che
in ogni modo è preceduta dalla Alef. Perciò la Beit di Bereshit
nasconde un terzo livello. Quel livello di mezzo, nel suo modo, rappresenta la
Alef. Questa è la Alef che sta nella Beit dopo che la Beit è
già nella sua forma completa, cioè già il recipiente
solido per ricevere la Benedizione da Dio. Si deve, quindi, pensare che la Alef di per sé
avrebbe condotto alla maledizione, come spiegato, ma una volta che c’è
la Beit non può assolutamente mancare la fede della Alef.
Gnomen 18 - Bisogna concludere che la Alef rappresenta
più di un livello di fede; la sua essenza è il livello di fede di
Mosè ma la fede di Mosè si estende anche al mondo. La religione
di Israele fa da maestro ed allievo. Il livello di fede di Mosè sarebbe
rimasto inalterato anche se fosse stata data la Torà alla prima salita: e
ciò grazie alla ‘temimut’, che lo Tzadik Haim definiva ‘la
semplicità di cuore nella fede del Signore Dio nostro’. Grazie ad essa
anche le persone più semplici della terra possono essere Giusti che
Vivono nella propria fede.
Gnomen 19 - La Beit di Bereshit, quindi, è
veramente completa e racchiude anche il pilastro della Redenzione Finale
dell’umanità, la fede semplice nel cuore del Giusto che viva nella sua
fede. Solo che il mondo, in genere, non arriverà a tale fede se non dopo
il giorno del Signore, grande e terribile. Il terzo (o purtroppo il quinto)
delle persone nel mondo che rimarrà dopo il 2042 avrà il cuore
giusto per ricevere la benedizione della temimut, la semplice e sincera fede
del cuore nell’Unico Creatore dell’universo.
Gnomen 20 - Come detto anche i
due Alberi contengono tre livelli: Vita, Conoscenza del Bene e Conoscenza del
Male. Essendo l’Albero della Conoscenza del
Bene e del Male collegato al secondo Comandamento e alla Beit di Bereshit, il
mondo della cose e degli esseri in esistenza fu creato al livello dell’Albero
della Conoscenza del Bene e del Male, con il Vecchio Saggio e Maligno Serpente
di mezzo, sempre pronto ad insegnare la Conoscenza del Male. Non il Gan Eden
bensì il mondo fu creato per essere organizzato nell’immagine
dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, collegato alla Beit di
Bereshit.
Gnomen 21 - Come spiegato per la Beit di Bereshit, che
contiene un terzo livello nascosto, che deriva dalla Alef nella sua elevazione e
si estende al mondo, così avviene per l’Albero della Conoscenza, che
racchiude un livello nascosto di mezzo, che deriva dalla sostanza dell’Albero
della Vita. L’Albero della Vita di per sé sta al livello della
Resurrezione dei morti. Se Adamo ed Eva avessero mangiato dall’Albero della
Vita, il Segno della Resurrezione dei Morti non ci sarebbe stato. Dovevano
mangiare dall’Albero della Conoscenza per poter conoscere la morte che precede
la resurrezione.
Gnomen 22 - Ecco perché la
punizione per aver mangiato dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male fu
la morte. Tra la Conoscenza del Bene e
la Conoscenza del Male c’è la Morte. L’Albero della Vita è la
Resurrezione ma la Resurrezione deve essere preceduta dalla morte e la morte
non esiste se non si partecipa nel Male e non si partecipa nel Male se non
c’è un Serpente per irretire e perciò il Vecchio Saggio
poté dire ‘Non conoscerete la morte ma si apriranno i vostri occhi e
sarete come gli angeli che conoscono il bene ed il male’.
Gnomen 23 - Il Serpente alludeva alla Resurrezione; non conoscerete
la morte e anzi raggiungerete un livello superiore, di maggiore intelligenza,
come gli angeli. Il Serpente poi convinse Eva che gli angeli di Dio sono come dèi
ed ognuno ha una grande conoscenza come Dio. Se mangerete il frutto proibito
diventerete come angeli e vivrete in eterno. Eva sapeva che era proibito
mangiare il frutto di quell’Albero e, trasgredendo l'ordine divino, avrebbe
subito la punizione della morte. Ma poverina, la nostra prima mamma, non sapeva
minimamente cosa fosse la morte!
Gnomen 24 - L’elemento, quindi, che mancava all’Albero della
Vita per il suo completamento, era la morte e questa stava in mezzo fra la
radice del Male e la radice del Bene dell’Albero della Conoscenza. E
così alla morte, il defunto sta in mezzo, nel Tribunale di Sopra, con i frutti
delle sue azioni, gli angeli creati dalle azioni meritevoli e quelli accusatori
creati dalle sue azioni peccaminose. Perché la morte si ricollegava all’Albero
della Conoscenza del Bene e del Male? Il motivo principale è
perché è proprio la Conoscenza che riuscirà a buttar
giù gli uomini ed a farli cadere in ogni genere di peccato.
Gnomen 25. L’Albero della Vita è il Cuore dell’uomo quando
esso è pulito ed umile nella fede semplice con il Creatore, un cuore di
misericordia per il prossimo, un cuore fedele, un cuore sincero, un cuore buono
e tollerante. Se Adamo ed Eva avessero mangiato dell’Albero della Vita, essi avrebbero
acquisito tutte le giuste e buone virtù del cuore e non avrebbero conosciuto
il peccato. Il cuore, però, da solo non distingue i contrasti e
troppo zucchero diventa incommestibile. I
loro sentimenti sarebbero stati molto elevati ma non ci sarebbe stato il
contrario delle buone qualità per creare la saggezza che nasce dal
contrasto che distingue il modo giusto o sbagliato di agire, parlare e pensare.
Gnomen 26 - Lo scopo è di raggiungere il dono di
tale cuore amato da Dio dopo aver conosciuto la logica elevata dei ragionamenti
umani, per cui l’uomo sa ciò che fà e cerca di capire la
realtà. Ma tutta la conoscenza del mondo, se priva di umiltà e di
virtù del cuore e di onestà, non ha posto davanti a Dio, non ha
importanza ed anzi è odiata dal Cielo. Questo è il grande
principio che il mondo deve conoscere. E per
la mancanza di tale principio si è arrivati più spesso
all’arroganza.
Gnomen 27 - Il Serpente è
Vecchio, Antico e molto istruito in tutta la saggezza e la conoscenza.
Perciò quest’angelo particolare nella creazione sa ingannare i
sentimenti della persona con ogni informazione acquisita. Non c’è chi sa
lodare come lui, per innalzare le creste degli acquirenti della conoscenza. Tramite l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, il
Serpente butta giù l’umanità, sino all'avvento del Maestro
dell’Albero della Vita con le Chiavi dell’Albero della Conoscenza del Bene e
del Male Corretto. Ed allo stesso tempo arriva la Nuova Vera Kabalà del
Grande Pesce Leviathan che è la Nuova Ricezione dalle 13 Nuove Mazalot
dalle quali scende la riappacificazione, la reciproca comprensione fra il
Cervello ed il Cuore.
Gnomen 28 - Anche l’Albero della Vita possiede un
grandissimo cervello; esso, però, è un cervello elevato e
santificato intimamente con Dio nelle vere vie della fede, come la fede di
Mosè del Primo Comandamento. Solo i primi due comandamenti si completavano
a vicenda. Anche gli Alberi erano due, come la Beit di Bereshit. Il Serpente
riuscì a buttare giù l’umanità con l’inganno “se mangerete
dalla frutta di quest’albero sarete come dèi che conoscono il bene ed il
male’ (Genesi, 3: 5). Il Serpente riuscì ad avvelenare l’acquisto
della conoscenza con arroganza ed auto-stima e con disdegno per coloro che non
sanno.
Gnomen 29 - Il Serpente innalza la persona nell'amor
proprio e lo distacca dal cuore umile e giusto. Con ragionamenti falsi lo guida
nelle vie della stoltezza scambiando i valori veri con quelli. Egli travisa e
manipola i significati delle cose per far cadere le persone nelle trappole
della falsa linguistica. Ad ogni livello egli sconvolge il cervello con
falsi immagini. Si compiace di immettere i
suoi ragionamenti sofisticati nella mente dell’uomo. Del resto, ognuno fa il
suo lavoro e nessuno gli può dire di non mettere alla prova il libero
arbitrio dell’uomo. Il Serpente, tramite la conoscenza, allontana l’uomo del
cuore giusto ed umile, separando così il cervello dal vero cuore e
causando un travisamneto di idee e di sentimenti. Lo ha
fatto durante tutta la storia.
Gnomen 30 - Se, pertanto, la conoscenza porta ad avere un
cuore buono, giusto ed umile, ciò significa che la conoscenza è
buona. Se, invece, avviene il contrario e si acquisisce un cuore malvagio,
ingiusto e superbo, ciò significa che la conoscenza proviene dal male. L’Albero
della Conoscenza del Bene e del Male Corretto, è dunque, l’Albero della
Giustizia, un termine ricevuto nei sogni. Dall’inizio della discesa dei Segni
Completi, inizia la vita dell’albero della giustizia; dalle correzioni storiche
sulla vera fede inizia l’Albero della Giustizia. E la Nuova Legge della
Redenzione Finale è nutrita dalla Giustizia.
Gnomen 31 - La Giustizia, quindi, derivata dalle
correzioni che riguardano la vera fede, non poteva esserci prima della venuta
del Goel Haim. Ci vogliono le Chiavi della Vera Missione di
Yeshua per poter distruggere storicamente il Logos, il Verbo di Giovanni. E ci
voleva l’autorizzazione del Goel Haim per sconfiggere la dottrina di Emanazione
proveniente dallo Zohar. Prima dell'avvento
del Goel scelto, non si poteva fare giustizia nei riguardi della terminologia
messianica confusa e contraddittoria sia in campo ebraico che cristiano.
Gnomen 32 - C’è il Segno
della Nuova Giustizia. Si tratta di quella
Giustizia di Dio che si manifesta più direttamente contro i malvagi e i malfattori.
Essa è relativa a ciò che succederà in questa Quarta
Generazione. Ci sarà qualche grado di meno di libero arbitrio nelle
generazioni dopo questa Quarta Generazione. Ciò perché le radici del male verranno
estirpate. Le generazioni future non conosceranno il male alla stessa stregua di
quelle passate. Ma tutto ciò che succederà in questa Quarta
Generazione sarà la Scuola Universale di Dio Benedetto per le
generazioni future.
Gnomen 33 - DIARIO: 17 giugno 2002; 7 Tamuz 5762; 27
Peso dell’Asino 3955: Giuseppe vide il Monte del Tempio (Har ha-Bait); c’era
una grande Costruzione di Dieci Piani; era collegato al Tempio di Gerusalemme;
vide il Sommo Sacerdote (ebreo). - -
Risulta che questa sia l’Università del Sacerdozio
e del Derech Eretz della Redenzione Finale di Gerusalemme.
---------------------------------
Gnomen 34 - Abbiamo finora considerato alcuni rapporti
fra i due famosi Alberi del Giardino, secondo la vera Kabalà della Beit
di Bereshit: il rapporto fra i due primi comandamenti; il rapporto fra cervello
e cuore; il rapporto fra questo mondo e l’altro. In sintesi, l’Albero della
Vita non è completo senza essere preceduto dalla morte, dal buio, dal
peccato, dal pentimento. L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male
Corretto diventa l’Albero della Giustizia. Prima di arrivare all’Albero della
Vita Eterna ci vuole l’Albero della Giustizia.
Gnomen 35 - Ci sono due
problematiche principali che dobbiamo affrontare nei capitoli che seguono: (1)
Perché l’Albero della Vita è determinato dalla Redenzione Finale
quando esiste la Torà già da 3500 anni? Che posto ha la Missione
di Gesù, Cristo delle Nazioni, nella determinazione dell’Albero della
Vita? (2) Dove sta e cos’è la Via del Mezzo che deve derivare da tutto
ciò?
---------------------------------
Gnomen 36 - DIARIO: alla conclusione del 40esimo giorno
(27 giugno 2002) della prima salita, nel segno di 120: ci sono stati segni
della neutralizzazione del veleno della Stella ROSH. Il livello del segno
corrisponde alle parole di Zeresh moglie di Haman: “se già tu hai
incominciato a cadere davanti al popolo ebraico, sicuramente continuerai a
cadere”. Si tratta del discorso del presidente Bush in cui ha detto che i
Palestinesi devono cambiare leadership ecc. Giordano è tornato per
alcuni mesi in Ucraina. Paolo, Nodà, bambini, guariti dal veleno. Asher,
grazie EL SHADDAI , è guarito.
Capitolo 10
Gnomen 1 - Per determinare la Via
del Mezzo amata da Dio, ci vuole, prima di tutto, la Redenzione Finale. La Via del Mezzo rappresenta uno Scopo Generale della
Redenzione Finale; essa sarà amata da tutti e alla portata di tutti, di
gente comune che vive la propria vita, lavorando, godendo, soffrendo.
Gnomen 2 - Parlo di persone di fede perché chi vivrà
dopo questa Quarta Generazione avrà fede in Dio. Tramite la Redenzione
Finale i popoli saranno istruiti nella vera Tradizione della fede. Il mondo
stesso sarà purificato da tutte le radici di idolatria e perciò
la percezione della Presenza di Dio sarà più vicina. Il mondo,
però, prosegue il suo corso, la natura rimane tale, anzi, dopo la Quarta
Generazione, si ritornerà alla vera natura, dopo gli scempi operati
dall'umanità. La vita di tutti i giorni continuerà. La gente
lavorerà, si innamorerà, si sposerà, metterà al
mondo figli.
Gnomen 3 - Si tratta, quindi, di
una Via del Mezzo accessibile a tutti tramite la fede della Redenzione Finale. Ancora non sappiamo cosa sia la 'Via del Mezzo Voluta' ma
prima di scoprirla dobbiamo cercare di collocarla nel Disegno. La
Tripla-Meditazione ci facilita a capirlo. Ciò che sta in mezzo non si
realizza sino a quando non si arriva al Terzo Pilastro della Nuova Vera Kabalà
del Grande Pesce Leviathan. Così i Segni Messianici e Redenzionali
Iniziali vengono conosciuti, corretti dagli errori, messi in prospettiva con i
Segni Completi Finali e risolti storicamente sino alla Redenzione Finale.
Gnomen 4 – La Via di Mezzo ebbe inizio con la Missione di
Yeshua grazie ai Segni Iniziali. E’ nello stesso modo con cui fu possibile la
riuscita di quella Missione, tutti gli elementi necessari per stabilire la
Redenzione esistevano già nei Segni Iniziali. Dato che la Via del Mezzo rappresenta
uno scopo essenziale della Redenzione Finale, ne consegue che se, per ipotesi, fosse
stata accettata la missione di Yeshua allora, quel Messaggio di allora avrebbe
fornito agli ebrei e poi ai non-ebrei una Nuova Via di Mezzo amata da Dio. Hi-haw!
Gnomen 5 - Hi-Haw, non andò così. Le radici
della Via del Mezzo non poterono fruttificare poiché si era creato uno
squilibrio fra il mondo ebraico ed il mondo cristiano. Se la missione fosse
riuscita, c’erano anche i Segni del Messia figlio di Davide insieme ai Segni
Universali del Messia figlio di Yosef. Fallita la missione in Israele, uscirono
i Segni Universali per i popoli, senza l’equilibrio del peso della legge di
Israele. Le stesse parole di Yeshua dimostrano che non aveva più
speranza di insegnare la Via del Mezzo, non essendoci meriti nel popolo di
allora, e di conseguenza la storia sarebbe continuata sulla strada dell’odio e
della conflittualità. Per combattere la terribile negatività del
mondo, Gesù insegnava la Via Stretta e la via del salto incondizionato
nella salvezza di Dio, il nostro Padre in Cielo.
Gnomen 6 - Porgere l’altra guancia non rappresenta la Via
del Mezzo bensì un comportamento estremo di ferrea convinzione nella
fede; non è per niente accessibile a tutti. Non è un insegnamento
equilibrato per un tempo equilibrato bensì un insegnamento estremo per
combattere l’estremità prevalente dell’odio e della guerra. Esso
è la Forza del Contrasto usata dalla Regina Ester nel bene e nell’amore
per neutralizzare e sconfiggere la Forza del Contrasto usato nel male da Aman
ha-rashà. Nel linguaggio dei Segni Completi Yeshua combatté la
Forza del Contrasto nel male insegnando un nuovo codice che potesse veder
realizzato l’amore delle 13 Virtù di Ester Nascoste nel Cuore.
Gnomen 7 - In tutte le parole di Gesù, infatti,
è presente la Forza del Contrasto nel bene in antitesi alla Forza del Contrasto
nel male. Gesù disse all'ebreo credente di sbarazzarsi dei soldi e di
seguirlo. Anche qui si tratta di un insegnamento squilibrato, estremo, di auto-annullamento,
inteso a combattere l’altra estremità, l’amore per sé e per i beni
materiali. Non sarebbe stato sufficiente che quel ricco avesse dato il 50
percento ai poveri? Vai a trovare un ricco che concede in beneficienza la
metà dei suoi guadagni! Niente da fare. Tutto o niente. Quel periodo
buio non dava alcuna Via di Mezzo.
Gnomen 8 - Tutto è studio.
Non serve una Via di Mezzo quando non c’è la
flessibilità mentale di cambiare registro. Solo l'andare all’altra
estremità può far cambiare direzione. Come, io, che sono cattivo
e sadico, ti do uno schiaffo sulla tua guancia sinistra e tu mi porgi la
destra? Non ho mai visto una cosa del genere! Possiamo da ciò trarre una
prima conclusione: la Via del Mezzo regge in un contesto equilibrato, in un
tempo equilibrato, solo, quindi, nei tempi dopo la Quarta Generazione, quando c'è
la pace nel mondo.
Gnomen 9 - La ricezione avviene
dall’inizio dei Segni Completi. Ci vuole una generazione intera per ricevere,
spiegare ed insegnare la Via del Mezzo. Comunque, non sappiamo ancora cosa sia
la Via del Mezzo. Perciò stiamo
studiando qui la questione. Abbiamo visto che i due Alberi sono in mezzo al
Giardino e che ci vogliono tutti e due per arrivare alla Via del Mezzo. Tutta
la storia dell’umanità, quindi, ha come scopo il portare
all’umanità la Via del Mezzo. Abbiamo visto che i due Alberi
rappresentano anche i primi due comandamenti e che i due comandamenti, quindi,
contengono le Chiavi della Via del Mezzo.
Gnomen 10 - L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male
è l’Albero della Giustizia. Per arrivare alla Via del Mezzo collegata
all’Albero della Vita, ci vogliono le verifiche della Giustizia, le distinzioni
fra il bene ed il male, la conoscenza di ciò che è amato e odiato
da Dio. La Via del Mezzo, quindi, è la Via che rappresenta la Vita
Eterna. Il
mezzo per arrivarci è il Segno dell’Albero della Conoscenza del Bene e
del Male Corretto. Sappiamo pure dalla
Tripla-Meditazione che essendo la Via del Mezzo un elemento principale degli
scopi messianici, essa era già presente nei Segni Iniziali che possedeva
Yeshua.
Gnomen 11 - Quella missione fallì in Israele ed uscì
per i popoli in un contesto distorto ed idolatra ed il tempo non permetteva un
equilibrio redenzionale e perciò non c’è da cercare la Via del
Mezzo nei Vangeli né nel Cristianesimo. Il fanatismo islamico che
prende il sopravvento in troppi musulmani preclude qualsiasi ricerca della Via
del Mezzo nell’Islam attuale. Anche la
Torà stessa che racciude il tutto, non viene espressamente per insegnare
la Via del Mezzo; ciò perché la Torà ha come primario
scopo storico quello di insegnare al popolo di Israele la Via della
Santificazione e, di conseguenza, l’allontanamento dal mondo idolatra e dalle
usanze abominevoli praticate dalle nazioni.
Gnomen 12 - La Torà fu
data nel Segno della Separazione dai popoli, non nel Segno dell’avvicinamento
ai popoli. La Torà, poi, dovette preparare il popolo per millenni di
storia di guerre, non di pace. In essenza,
prima che Israele avrebbe potuto diffondere la vera luce ai popoli, essa dovette
rimanere nella sua Santificazione. Solo con tale livello di forza e di
conoscenza Israele avrebbe potuto affrontare l’avvicinamento dei popoli, altrimenti,
si sarebbe a loro assimilato. Non esiste cosa al mondo più forte
della forza assimilatrice di una società; perciò la Torà
dovette operare nel Segno della Separazione di Israele.
Gnomen 13 - In linea con la Tripla-Meditazione, la
seconda Salita di 40 giorni, dovrebbe fornirci la sostanza della Via del Mezzo,
ma quella seconda salita non fu accettata. Ci volle la terza salita, con le
Tavole di pietre simili alle prime. Ciò coincide col fatto che
il tempo storico della Via del Mezzo arriva insieme con la Redenzione Finale e
non prima. Qualcosa, comunque, abbiamo ricevuto della sostanza di quella
salita. Mosè, magister noster,
cercò una via più alta di spirito, grazie alle virtù del
cuore, meno severa rispetto ai vari precetti.
Gnomen 14 - In essenza, Dio
dimostrò a Mosè che i peccati recati nello spirito sono ancora
più pesanti. Se invece di non uccidere
scrivo non ti arrabbiare, ciò recherebbe punizioni a non finire. Se
ciò che passa nel cuore viene considerato come azioni sotto il giudizio,
Israele dovrebbe essere estremamente cauto in tutti i suoi pensieri, altrimenti
verrebbe punito severamente. Si intravede nel discorso qualcosa forse
della tensione storica fra il Cristianesimo ed il Giudaismo, il Pane Spirituale
di Cristo versus la Carne della Legge Ebraica. Mosè, magister noster, comunque, cercava una Via
che rappresentasse la completezza, ‘emtza’i shalem’ - la via di mezzo è
quella completa. Mosè cercava quella via che sarebbe stata il
veicolo storico migliore per il popolo di Israele.
Gnomen 15 – Moshè Rabbenu cercava una Via che elevasse
lo spirito e le virtù intime della persona. Dio fece notare a
Mosè che sebbene quella Via fosse la più Completa, se la si dava
prima del tempo, non avrebbe retto e avrebbe fatto il contrario del voluto.
Ciò perché tale Via delle Virtù del cuore è uguale
per tutti ed Israele non avrebbe retto col tempo il suo particolarismo. Israele
ha bisogno, perciò, della Carne della Legge, precetti positivi e precetti
negativi, e deve vivere nella sua separazione sino a quando tale separazione
non sarà più messa in pericolo di assimilazione, anche con l’avvicinamento
dei popoli. Scendi, quindi, e prepara due Tavole di pietra come le prime.
Gnomen 16 - La sostanza della Via del Mezzo, dunque, consiste
nelle Virtù del cuore. Essa deriva dal Pilastro di Mezzo della
Tripla-Meditazione e si ricollega al nome ASHER, più precisamente con la
SHIN del nome. La SHIN è collegata con il SHUSHAN di
Purim. Essa è associata, quindi,
al Tribunale di Mordechai l’ebreo e alla Regina Ester nel Palazzo di
Ahashverosh. Ed Ester è nel Segno delle 13 Virtù Nascoste nel
cuore. La
Via del Mezzo, quindi, è NASCOSTA nella storia di Israele, nella
Meghilat Esther. Non è, quindi, invano,
che il Grande Pesce Leviathan ama così tanto scendere nel Palazzo di
Ester per godere delle Virtù sulle Scale di Marmo Bianco. Lui
è felice del fatto che il mondo finalmente ha raggiunto il tempo della
Beata Via del Mezzo.
Gnomen 17 - Beato il Grande Pesce
ma noi vogliamo capire che cosa sia la Via del Mezzo. Ce lo dica qualcuno, per
favore! Ho tante mezze idee ma non
riesco ancora a ordinarle insieme. Sono, però, l’Asino che
mangia il Pane. So dove cercare la Via. Il
Maestro Haim, nel sogno di Solly, abbracciava la gente del mondo e diceva con
amore a ognuno “Siamo tutti della stessa carne”. Sicuramente questa
dichiarazione del Goel Haim rappresenta l’Insegnamento-Segno della Via del
Mezzo ricercata e non trovata durante tutta la storia. Hi-haw, è la
verità.
Gnomen 18 - Il Terzo Redentore
dell’umanità, il Maestro Haim, scelto da Dio Benedetto, ebreo yemenita
dalla nascita, Capo dei 36 Giusti Nascosti Sofferenti in vita, il Giudice Unto
del Regno dei Cieli, lo sta dicendo, con grande amore e con un abbraccio sentito.
Se non perché il Maestro Haim è lo scelto Goel, il Segno non
avrebbe importanza. Ci sono tanti il cui
cuore è pieno di amore per il prossimo a livello universale. Siamo anche
in un'epoca di grande aperura mentale rispetto al passato. Ma il Goel lo dice,
l’ebreo scelto ed atteso, il Maestro Haim.
Gnomen 19 - Ciò
rappresenta lo Scopo Universale della Redenzione Finale. Quando il popolo ebraico raggiunge l’amore per tutte le
persone, e quando i popoli riconoscono la benedizione che arriva solo tramite
Israele, si è raggiunto lo Scopo Universale della Redenzione Finale,
che, segnalato dal Goel Haim, è amato da Dio Benedetto e da tutte le
persone per bene e rappresenta la Via del Mezzo Completa. Il Segno
del Maestro rappresenta la Via del Mezzo Raggiunto. Il lavoro della Redenzione
Finale è di arrivare alla realizzazione del Segno al livello storico
permanente.
Gnomen 20 - Il Segno collega i popoli al Goel Haim che
è anche il Goel di Israele, anzi prima è il Goel di Israele
perché le promesse e le profezie sul Goel appartengono ad Israele. I Mezzi
per arrivare a tale Via del Mezzo sono i Sei Grandi Segni della Redenzione
Finale. Le Correzioni delle dottrine idolatre precedono la Luce della
Redenzione Finale. Viene riconfermata tramite i Segni Completi la Vera Tradizione
di Israele da sempre. Le Correzioni non si trovano all’infuori del Patto Nuovo
Finale, in particolare la Correzione dell’errore idolatra di Emanazione (5
Tavole del Patto) e la Correzione del Verbo Cristiano e di tutta la teologia
cristiana (Libro che Stupisce). I popoli,
quindi, vengono a conoscenza degli errori tramite gli insegnamenti del Sefer Shoshanat
Mishnat Haim.
Gnomen 21 - E’ tramite Sefer Shoshanat Mishnat Haim
arrivano le Correzioni sia per gli ebrei che per i popoli. Capendo la sorgente
delle verità insegnate, la gente non vuole rimanere con le Correzioni
soltanto ma desidera conoscere le novità della Redenzione Finale. Se le
Correzioni arrivassero da qualche altra sorgente, non servirebbero a collegare
la gente alla Redenzione Finale. Dopo le Correzioni si può entrare nella
Nuova Legge della Redenzione Finale che regge l’equilibrio della Via del Mezzo.
Gnomen 22 - La grande novità della Nuova Legge è
nel fatto che si basa sul nuovo equilibrio della Via del Mezzo Promessa, in
perfetta armonia col Segno del Maestro Haim che abbraccia la gente di tutto il
mondo e dice “Siamo tutti della stessa carne”. Questo è
l’equilibrio che regge la Nuova Legge. Perciò
essa è in grado di dare le leggi sia agli ebrei che ai non-ebrei, con
amore, in un modo paritario e con l’insegnamento vero ai popoli della posizione
storica del popolo scelto, Israele.
Gnomen 23 - E’ una cosa grande. Dio
Benedetto organizzò tutta la storia per arrivare al Segno Finale della
Via del Mezzo “Siamo tutti della stessa carne”. Ma potevano i popoli credere nella posizione storica di
Israele se non avessero visto le verifiche delle profezie sul ritorno di
Israele alla terra promessa e l’opera di Dio Vivente che ha portato in questi
ultimi anni almeno un milione e mezzo di ebrei dalle terre del nord nello Stato
d’Israele? E non potranno i popoli (quando capiranno) essere invidiosi di
Israele perché il popolo di Israele ha subito sempre i pesi punitivi dei
suoi errori e peccati. Nessun altro popolo subì l’Olocausto.
L’esistenza dello Stato di Israele è un grandissimo miracolo.
Gnomen 24 - La Via del Mezzo,
quindi, è un Equilibrio, un Nuovo Equilibrio Storico che fa reggere il
vero concetto universale “Siamo tutti della stessa carne”. Come tutte le notizie della Redenzione Finale, tale Nuovo
Equilibrio arriva solo con la venuta del Goel Haim. I Mezzi per arrivare alla
Via del Mezzo sono i Sei Segni Completi, come già spiegato, che sono
racchiusi nel Segno del Bacio e dell’Abbraccio fra Esaù e Giacobbe e
sono anche i Segni della Riconciliazione del cuore fra padri e figli, secondo
la Tradizione Profetica del Profeta Elia, di benedetta menzione.
Gnomen 25 - E ‘ da notare che tale Tradizione Profetica
del Profeta Elia deriva dalla Benedizione a Pinhass ben Elazar ben Aharon il
sommo sacerdote, ricevuta da Dio quando Pinhass uccise con la la spada il capo
della Tribù di Shimon e la Moabita, trafiggendo i loro sessi mentre copulavano,
un rapporto contro la legge per i figli di Israele. Lo zelo di Pinhass per Dio
e per Mosè, in un momento in cui il trasgredire le leggi portate da
Mosè avrebbe creato danni storici irreparabili, diede l’impeto ad agire.
Infatti
una terribile piaga stava uccidendo il popolo per i loro peccati con le donne
di Moab nel deserto. Già 24.000
giovani figli d’Israele rimasero vittime della piaga quando Pinhass agì.
Gnomen 26 - La voce di Dio irruppe dal Cielo dichiarando
che Pinhass per aveva meritato il Brit Shalom, il Patto di Pace. Abbiamo
studiato dal Maestro Haim che il Profeta Elia, di benedetta menzione, ricevette
l’anima di Pinhass. Lo Tzadik spiegò,
inoltre, che il Patto della Pace è un Patto con i quattro elementi,
fuoco, aria, acqua e terra, che stabiliscono il perfetto equilibrio; nella
persona ciò significa che non c’è la morte. La salita
di Elia, senza morire, dimostra che egli aveva ricevuto il Patto di Pace.
Gnomen 27 - Osservate i collegamenti: nella storia di
Israele nel deserto, il Patto dato a Pinhass rappresentò una novità
assoluta e occulta, un Patto che andava oltre la morte. Nella
Torà non se ne parla più. In
verità, nell’atto di Pinhass di elevato e vero zelo, ebbe inizio
dall’Alto la radice dell’alto livello sacro dei Giusti Nascosti, nascosto al
popolo d’Israele, un segreto custodito, per così dire, nella
Santità della Gelosia di Dio. L’atto di zelo sacro di Pinhass fu
ricompensato con la Santità Superiore custodita dallo Zelo di Dio.
Così sta scritto: il segreto di Dio è per coloro che Lo temono.
Gnomen 28 - E così, forse sette secoli dopo, la
Bibbia ci racconta l’operato del Profeta Elia nel Segno della Gelosia per la
pura fede in Dio, contro il culto idolatra al Baal. L’anima elevata di Pinhass,
quindi, ricevuta dal Profeta, è la radice della Santità Superiore
dei Giusti Nascosti nelle generazioni, da Mordechai ha Tzadik fino allo Tzadik
Haim. Il livello di tale santità si ricollega al livello della
Resurrezione dei Morti, che rappresenta anche il superamento della morte. Per
cui, ecco il concatenamento degli eventi: il Patto di Pace a Pinhass; l'ascesa
da vivo del Profeta Elia; la promessa della Riconciliazione Redenzionale data
ad Elia; il Segno Iniziale della Resurrezione di Yeshua; il Segno Finale della
Resurrezione del Maestro Haim. Il Maestro Haim porta al mondo il Patto di Pace
nella forma della Via del Mezzo.
Gnomen 29 - Il Segno “Siamo tutti della stessa carne” attua
la Riconciliazione dei Cuori promessa al Profeta Elia, di benedetta menzione,
in virtù del Patto di Pace. La Riconciliazione dei Cuori che porta la
Pace Universale richiede un nuovo equilibrio storico concesso grazie ai Segni Completi
della Terza Redenzione Finale. Tale Equilibrio è il Mezzo a cui allude l’espressione
la Via del Mezzo; si tratta della Via del Nuovo Equilibrio Storico della
Redenzione Finale per merito del Goel Haim; essa impone l’Equilibrio Atteso che
risolve i conflitti a tutti i livelli, fra gli uomini, fra gli uomini e la
natura e fra gli uomini e Dio.
Gnomen 30 - La Via del Mezzo, pertanto, si ricollega all’Albero
della Vita, come diciamo nella Nuova Preghiera "per merito del Maestro
Haim, mangiamo della frutta dell’Albero della Vita". Dato che ogni
elemento che studiamo sulla Redenzione Finale è nel contesto globale
della Via del Mezzo, ecco che ogni volta che leggiamo o facciamo segni, mangiamo
del frutto dell’Albero della Vita per merito del Maestro Haim.
Gnomen 31 - Con ciò possiamo capire meglio
l’affermazione dello Tzadik Haim che io percepii davanti alla sua Tomba Milano (era
il 1986) quando Claudio, fratello di Nodà, leggendo un rapporto per la
scuola in cui aveva parlato delle novità della Redenzione Finale,
usò l’espressione ‘una nuova religione’. Percepii dal Maestro “Il Patto
Finale non è una nuova religione ma una Nuova Via della Vita ed in tutto
ciò che concerne la Vita”. Oramai, non ci possono essere
dubbi: si tratta della storica Via del Mezzo che viene regalata
all’umanità per far sì che tutti i meritevoli del mondo possano
partecipare all’Albero della Vita.
Gnomen 32 - Quindi, tu, da
allievo del Maestro Haim, cosa studi? Risposta: C’è ora un Nuovo
Equilibrio Storico che si chiama la Via del Mezzo che è Completa. Sto studiando dal Maestro Haim la Via del Mezzo. In che
cosa si esprime? Risposta: Si esprime nel Segno dello Tzadik Haim che abbraccia
tutta la buona gente del mondo, indistintamente, e con immenso amore dichiara a
ognuno “Siamo tutti della stessa carne”. E da dove deriva la sostanza
della Via del Mezzo? Risposta: dall’Albero
della Vita, che fornisce ai meritevoli la Vita Eterna, in questo mondo e
nell’altro mondo fino alla Resurrezione dei Morti.
Gnomen 33 - E perché la
Via del Mezzo non arrivò prima nella storia? Risposta: Prima di arrivare, per merito del Maestro Haim,
la storia umana dovette superare le dure prove procurate dall’Albero della
Conoscenza del Bene e del Male. Quando l’umanità è pronta a
reggere l’Equilibrio della Bilancia fra il Bene ed il Male, e viene giudicata
matura a sufficienza per riceverlo, solo allora, con l'avvento del Goel scelto,
si apre al mondo la Via del Mezzo.
Gnomen 34 - E come si arriva alla Conoscenza del Bene e
del Male? Risposta: Quando il Maestro apre al mondo la Via del Mezzo, allo
stesso tempo apre il Libro delle Correzioni per la Quarta Generazione Finale. Da
ciò deriva il Libro della Conoscenza del Bene e del Male Corretto. La Nuova Legge regge il Nuovo Equilibrio distinguendo fra
il vero ed il falso, fra la vera tradizione e le false tradizioni, fra le leggi
in cui sono comandati gli ebrei e le leggi di Dio per tutti. Essa
fornisce l’Albero della Giustizia
Gnomen 35 - Non potrebbe
l’espressione ‘Via del Mezzo’ indurre a pensare ad un Compromesso? Risposta: La
Via del Mezzo non compromette la verità. Ciò che è falso
viene chiamato falso, ciò che è idolatra idolatra, ciò che
è permesso permesso, ciò che è impuro impuro, ciò
che è buono buono e ciò che è cattivo cattivo. La
Torà è vera e la Tradizione di Israele è vera. Ci sono, però, errori in cui Israele e l’umanità
sono caduti. Grande e terribile è la confusione di idee che caratterizza
la Quarta Generazione. Come risolvere le confusioni ad ogni livello e la vastità
di opinioni?
Gnomen 36 - Risposta: Dio previde il tutto; sapeva che
alla fine Egli avrebbe dovuto scegliere per tutti un Maestro Amato per fornire
delle risposte vere all'umanità, come sta scritto "Ed il desiderio
di Dio riuscirà nelle sue mani’. Viene il Maestro Haim per redimere i dubbi,
per ristabilire la vera Tradizione, per insegnare la Nuova Via del Mezzo e dare
le risposte (anche personali) a coloro che seguono la nuova via. Prima
c’erano molte opinioni. Ora
c’è il Maestro che ci fornisce delle conclusioni giuste. Non è
più il tempo per le opinioni sulla fede. E' arrivata la Via del Mezzo, il
frutto dell’Albero della Vita è maturo.
Capitolo 11
Gnomen 1 - Ora che sappiamo dove sta la Via del Mezzo,
nel Giardino del Sefer Shoshanat Mishnat Haim, e sappiamo che la sostanza della
Via del Mezzo è un Nuovo Equilibrio Storico, e già capiamo che il
cambiamento portato dalla Via del Mezzo sta principalmente nelle Virtù
del Cuore, e che tutto viene per portare all’umanità l’Albero della
Vita, inoltriamoci nella Saggezza, Antica e Nuova della Via del Mezzo. Abbiamo
detto che la nuova Via del Mezzo rappresenta un Nuovo Equilibrio Storico. Ora vogliamo, con l’aiuto di Dio, cercare di capirne la
sostanza.
Gnomen 2 - Conosciamo i collegamenti: l'Albero della
Vita, l'Albero della Conoscenza, la Rivelazione della Torà, il Patto di
Pace a Pinhass, la promessa della Riconciliazione al Profeta Elia, il Segno
Iniziale della Resurrezione di Yeshua, i Sei Segni Completi, la Nuova Legge, il
Segno Finale della Resurrezione del Maestro Haim. Questo ci permette di capire
le radici storiche della Via del Mezzo. Sappiamo lo scopo finale della Via del
Mezzo, quello di portare l’umanità alla realizzazione di “Siamo tutti
della stessa carne”. Cerchiamo ora di capire qualcosa di più sul
contenuto della Via del Mezzo.
Gnomen 3 - Per affrontare l’argomento, però, bisogna
spiegare in sommi capi la Kedushà (Santità) del popolo ebraico. I
popoli devono sapere in cosa consistono i pesi di Israele, dato che essi sono
esentati dal portarli. Ciò fa parte del Disegno. Senza tale nuova conoscenza non si spiegherebbe perché
mai i popoli debbano cambiare attitudine verso Israele e verso la Torà
stessa. Il
Patto Nuovo Finale ingrandisce la Torà per il mondo, non la diminuisce.
Gnomen 4 - Si potrebbe dire che la frase di Gesù, "non
sono venuto né per togliere né per cambiare persino una jod della
Sacra Torà e dei Profeti", faceva parte della missione fallita e
non venne affatto presa in considerazione dal Cristianesimo (e ciò è
logico data la falsa teologia che si instaurò). Nel Patto Finale,
invece, tutta la Torà, i Profeti d’Israele e la Tradizione riprendono
vigore. Il
Patto Finale fa parte integrale della vera Tradizione di Israele. Esso lo completa e le profezie della Torà vi si
completano. Yeshua, dai Segni Iniziali, vedeva così lo scopo e la
condizione sacra della sua missione. Yeshua
credeva pure che la missione su di lui provenisse dalla Torà e dai
Profeti e fosse impossibile pretenderla senza l’assoluta fede nella Sacra
Tradizione di Israele.
Gnomen 5 - Il Nuovo Mazal dei Pesi dell’Asino ha dato
all’Asino in tutti questi anni la possibilità di misurare migliaia di
Pesi diversi che riguardano i Pesi della Sacra Torà e della Vera
Tradizione e le novità della Nuova Tradizione e la Nuova Santità
della Redenzione Finale. Devo conoscere tali Pesi per misurarmi con ebrei,
musulmani e cristiani e quanti altri. Altrimenti non si potrebbe formulare la
Nuova Legge e non si potrebbero scrivere e spiegare le cose nel giusto
Equilibrio. Mi tocca qui cercare di dare qualche idea sulla Kedushà di
Israele e sulla Nuova Kedushà della Redenzione Finale. Altrimenti
mancherebbe il Peso necessario per stabile l’universalità del Patto
Finale.
Gnomen 6 - Infatti diciamo ‘Doppio-Patto’ appunto
perché il Patto Finale riguarda i popoli, specialmente i cristiani che
escono dal Patto Cristiano del Nuovo Testamento ed entrano nel Patto Finale per
merito del Maestro Haim, e, se sono stati battezzati in nome della
Trinità portano il ‘sigillo’ di quel Patto, volenti o nolenti. Essi
hanno perciò bisogno del Patto Finale per uscire, davanti al Cielo, dal Patto
Battesimale Trinitario originario. Non esiste la Kedushà nel
cristianesimo perché essa deve essere nel contesto della vera fede della
Tradizione. Gli ebrei, invece, non escono dal Patto della Torà per entrare
nel Patto Nuovo dato che il Patto Nuovo è una continuazione del Patto
Antico. La Nuova Santità è sulla scia della Santità
Tradizionale.
Gnomen 7 – Per quanto riguarda l’Islam, il contesto
globale è nella pura fede nell’Unità di Allah, manifestazione della
stessa fede di Abramo, Isacco e Giacobbe, della stessa fede ricevuta sul Sinai
dal popolo ebraico. I musulmani santificano le loro azioni nel nome di Allah.
Tali azioni (se non sussistono altri fattori che le invalidano, come, ad
esempio, l’odio per gli ebrei e i non musulmani) danno loro la ricompensa anche
nell’aldilà (abbiamo il meraviglioso sogno di Rebecca Trinidad, moglie
filippina dell’amico dottor Crepatz, che testimonia questa verità. Ved. i
testi dei sogni).
Gnomen 8 - Considerate il Peso di ciò. Dire che
l’Islam ha un suo livello di santificazione, o kedushà in ebraico, rivoluziona
e sconvolge la concezione ebraica. Rabbini e studiosi della
Torà urlerebbero subito “Non puoi dire così! Solo Israele ricevette la Kedushà e solo Israele
ricevette la Torà ha-Kedosha (Sacra Torà) e solo Israele è
'Am Kadosh” (Popolo Santo)". Non voglio litigare con i rabbini. Faccio
notare loro soltanto che il concetto non è poi così estraneo come
potrebbero sembrare. Due volte nella Torà, Ismaele viene benedetto nel
nome di Dio: lui e la sua discendenza.
Gnomen 9 - Leggete le mie parole piano piano, altrimenti,
non si riesce a valutarne l'entità. Non litigo con i rabbini
perché, grazie a Dio, ho ricevuto la Tradizione della Sacra Torà
dallo Tzadik Haim; fu lui a spiegarmi i molteplici livelli di vera Kedushà.
Perciò non mi va di discutere con i rabbini o gli studiosi della
Torà del nostro tempo. Loro parlano di ‘concetti’ o di ‘definizioni’ di
Kedushà studiati nel Talmud e nella Halachà. Io, invece, sto
parlando della Kedushà che il Maestro Haim mi fece conoscere e vedere.
Gnomen 10 - Nella Sacra Torà, il Santo Benedetto,
Creatore dell’universo, Dio di Abramo e Dio di Sinai, benedice Ismaele, figlio
di Abramo, nel Suo nome. Benedizioni e Promesse di Dio che, per forza, si
realizzeranno nella storia; provengono da Dio. E sono scritte nella Sacra
Torà e la loro realizzazione storica rappresenta l'attuazione di tali
benedizioni e promesse, fra le quali c’è quella che Dio ascolterà
la loro preghiera dovunque siano, Yishma’el, significa Dio ascolterà'. Ciò
dimostra chiaramente che la loro preghiera ha la sua vera santificazione
accettata ed amata da Dio (se essi vogliono bene al popolo di Israele e fanno
il bene). Chi sta pesando qui la Kedushà del nome di Dio e della Sua benedizione,
i rabbini o io?
Gnomen 11 - E’ vero, però, che la Kedushà
data ad Israele è molto particolare ed i modi di riceverla sono estesi,
con tanti precetti positivi e negativi da osservare, ognuno dei quali aggiunge
un grado alla Santità di Israele. E’ anche vero che solo al popolo di
Israele fu detto ‘Sii un popolo santo’ e ‘santi sarete a Me’ e 'sarete un Regno
di Sacerdoti'. Il livello della Kedushà per il popolo di Israele
è superiore, in virtù del vasto spettro di comandamenti ricevuti.
Esistono anche tanti livelli di Kedushà ma il termine determina una vera
santificazione a Dio, accettata ed amata da Lui. Nel sogno di Rebecca Trinidad
fu fatto vedere a lei il Gan, il piacevole Giardino dopo la morte, che accoglie
i musulmani di fede meritevoli.
Gnomen 12 - Non era per gli ebrei il Giardino visto nel
sogno, né per i cristiani, bensì per i musulmani meritevoli
davanti a Dio nella loro fede. Avviene nella Torà la separazione fra la
casa di Abramo e la casa di Agar ed Ismaele, dato che la Torà profetica
sapeva che proprio a causa della Benedizione ricevuta da Ismaele, si sarebbe manifestata
una conflittualità fra i due fratellastri a riguardo della benedizione
di Abramo. Ognuno avrebbe reclamato la priorità della sua fede. Dio
Benedetto fece sì che si separassero in due campi distinti, la
tradizione della Torà separata da quella del Corano.
Gnomen 13 - Tale Tradizione Separata da quella ebraica
rappresenta niente di meno della Chiave della Riconciliazione al tempo della
Redenzione Finale. I rabbini non lo capiscono ancora ma l’Asino che
mangia il Pane dei Segni Completi ha Tre Occhi. Il peso della Kedushà data ad Israele è
mille volte più pesante di quello musulmano, ma ciò non toglie
nulla della veridicità, davanti a Dio, del livello di Kedushà
nell’Islam. Peccato che in questo momento storico stiamo testimoniando il
livello massimo dell’odio folle e insano di milioni di arabi e musulmani contro
Israele e contro gli ebrei. Già i Segni ci hanno informato che i
terroristi fanatici devono morire affinché possa arrivare la pace. Vari
sogni hanno dichiarato che ci sono molti decreti pesanti sui popoli islamici,
specialmente a causa del fanatismo. Ci saranno, purtroppo, terribili
piaghe per neutralizzare il veleno di ROSH. Anche qui il Peso dell’Asino mi
costringe a dirlo, io l’Asino con Tre Occhi per ebrei, musulmani e figli di
Malchitzedek.
Gnomen 14 - Ma pensate ora al Peso di dichiarare ai
cristiani che non esistono azioni santificate e non esiste Kedushà nella
loro religione. S’arrabbiano, poveretti, se ancora sono nel Patto
Cristiano. Ed ancora di più,
avendo io tratto la conclusione dell'esistente Kedushà nell’Islam dalla
realtà del Giardino Celeste, testimoniato nel sogno di Rebecca Trinidad,
si dovrebbe concludere che i cristiani, non possedendo nulla della Kedushà,
non possono avere un Giardino nell’altro mondo, come, invece, lo hanno i
musulmani e gli ebrei. Capisco che la cosa fa arrabbiare. Pazientate un po’ perché la kedushà
richiede un peso che non tutti sono pronti a volere.
Gnomen 15 - Il Sacrificio di Yeshua venne per alleggerire
su molte persone il modo di essere vicini a Dio. Vi invito a mettervi i Pesi
dell’Asino se volete capire. L’interessamento che estende la Salvezza di Dio ai
figli di Esaù ed ai figli di Giafet ed ad altri popoli fino alle
estremità della terra, appartiene a Dio Benedetto. E
perciò il Disegno per arrivarci è Suo. Egli vede lo Scopo da Lui
Desiderato e disegna la storia in un modo che si arrivi alla fine a quello
scopo voluto. Esiste un Livello Universale nella profondità del cuore
umano. Tale livello di per sé
supera tutte le altre differenze più esteriori.
Gnomen 16 - DIARIO: 2 luglio 2002; 22 Tamuz 5762; 14
Tartaruga Illuminato 3955; Beer Sheva. Dal discorso di sopra, è arrivata
una Correzione, credo assai significativa: Il Terzo Mazal Nuovo del Grande
Pesce Leviathan non si chiama il Peso dell’Asino bensì I Pesi
dell’Asino. In ebraico, e qui la differenza è spiccata, non si chiama Kvedut
ha-Hamor bensì Mishkolot Ha-Hamor. In inglese, non the Weight of the
Donkey but the Weights of the Donkey. In francese, non le Poids de l’Ane
bensì Les Poids de l’Ane. Questo rappresenta un annuncio ufficiale da
applicare al Patto Nuovo Finale d’ora in poi e si può correggere il
termine usato nel passato.
‘Kvedut’ in ebraico significa proprio ‘pesantezza’ mentre
Mishkal è il Peso della cosa, o fisico o intellettuale, e al plurale
Mishkolot, I Pesi nel senso di Pesi Misurati sui Piatti della Bilancia
dall’Asino. A me sembra una buona notizia, anzi, mi sento già più
leggero fisicamente, grazie ad EL SHADDAI.
Voglio pensare che la parola Kvedut stesse impedendo al
Nuovo Cervello Umile di scendere negli allievi: ora, invece, della pesantezza,
ci saranno, con l’aiuto di Dio, i piaceri intellettivi che invogliano lo studio
degli argomenti della Redenzione Finale. Inoltre sembra che questo testo sia
disegnato per spiegare i Pesi d’Asino affinché tutti possano imparare a
misurare le molte questioni coinvolte nel Patto Finale Storico.
Gnomen 17 - Abbiamo accennato prima alla seconda ascesa
di Mosè, la salita nascosta nella Torà, in cui proprio quel
genere di virtù collegate alla profondità del cuore fu
l’obiettivo ricercato presso Iddio da Mosè, magister noster, per portare
al popolo di Israele. Se la Rivelazione della Legge toccasse l’intimo
del cuore nell’amore, la persona cercherebbe di agire bene sempre e si
salverebbe dalla necessità di appesantire sulle punizioni e sulla la
severità di molte leggi. Si potrebbe ricevere il tutto con meno
pesantezza. Bisogna ricordare che
già Mosè aveva ricevuto all’inizio tutto il nome EHEYE ASHER
EHEYE e che le tre salite sono in corrispondenza con il Triplo-Nome
Gnomen 18 - C’è sempre quell’elemento recondito
nel nome ASHER che sta in mezzo: la segretezza relativa alla vita di Isacco, la
seconda salita nascosta nella Torà, la segretezza dell'alto livello del
Profeta Elia, la Tradizione Segreta dei Giusti Nascosti, la Tradizione Segreta
di Mordechai l’ebreo e la Meghilat Esther in cui anche il nome di Dio non
appare, e poi la vera storia della Seconda Redenzione Universale di Yeshua
dalla Scuola Segreta dagli Esseni fondato dal Giusto Nascosto il Maestro di
Giustizia, Capo dei 36 Giusti Nascosti di allora. Il livello del nome ASHER
è quindi il nome nascosto che cela il Disegno Redenzionale di Dio. Il
primo nome si manifestò apertamente, con Abramo salvato dal forno di
Nimrod agli occhi di tutti, le piaghe in Egitto, la spaccatura delle acque al Yam
Suf, la Rivelazione sul Sinai, la manna per 40 anni nel deserto, le Nubi della
Gloria, il miracolo delle acque del Giordano tramite Yehoshua Bin Nun.
Gnomen 20 - Dopo Yehoshua Bin Nun, gli Ebrei, nella terra
di Canaan, caddero ben presto nelle ‘trappole’ idolatre dei popoli rimasti dopo
le conquiste. Poi furono sconfitti dai nemici e solo allora invocarono il Dio
di Israele ricordando, almeno vagamente, ciò che fu detto loro sui
miracoli di Dio in Egitto per mano di Mosè. Ed ogni volta Dio esaudì
la loro preghiera con misericordia, ricordando, per così dire, le
promesse ad Abramo, Isacco e Giacobbe, e mandò loro un salvatore. Poi
videro vittorie miracolose e tornarono pentiti a Dio. Nel Primo Tempio a
Gerusalemme c’erano sempre miracoli manifesti ogni giorno, come raccontato
nella Mishnà. Avvenne quindi la separazione delle dieci tribù e
tutto Israele scese drasticamente di livello.
Gnomen 21 - Quando il Profeta Elia entra nello scenario
storico il popolo non è più in grado di ricevere miracoli aperti.
Non troviamo, per quanto ne sappia, un miglioramento sostanziale nel popolo di
Israele, non presso le masse delle dieci tribù e non a Gerusalemme, dopo
il miracolo del Carmel e la disfatta dei sacerdoti del Ba'al. Con enorme
rammarico, infatti, il profeta Elia decide di lasciare la terra giustificandosi
col fatto che egli non è più dei suoi padri. Il senso semplice
è che egli non era riuscito a purificare il popolo dai suoi errori
più dei suoi predecessori.
Gnomen 22 - Non si tratta qui di umiltà, sebbene
il Profeta Elia fosse estremamente umile in ogni senso. Egli conosceva
l’altissimo livello di Kedushà che possedeva, immensamente maggiore a
quello dei precedenti padri del popolo. Pur con tale livello di santità,
non era riuscito a correggere il popolo. Perciò, avendo su di sé
tale elevato livello di Kedushà, inutile per redimere il popolo, egli
concluse che non aveva più motivo di rimanere in questo mondo. Dio
infatti accolse la sua richiesta dopo averlo fatto venire sul Sinai per
rivelargli le ultime opere da compiere prima di accommiatarsi.
Gnomen 23 - Il Profeta Elia prepara così Eliseo
per infondergli lo spirito di Santità e solo dopo viene fatto salire al cielo,
senza aver conosciuto la morte terrena. La vicenda viene raccontata dai Profeti
di allora, probabilmente da Eliseo stesso, ma in ogni caso non troviamo miglioramenti
presso il popolo dopo tale fatto, che rimase celato agli occhi di tutti. Entra dopo
il Profeta Elia, di benedetta menzione, la nuova fase storica nascosta del nome
nascosto di Dio ASHER che corrisponde ai Segni di Isacco, nostro padre. Solo con
la Redenzione Finale il Goel Haim ci insegna che in ogni generazione, da
Mordechai ha-Tzadik in poi, il Profeta Elia ha capeggiato i 36 Giusti Nascosti,
senza essere nel conteggio. Accogliete e meditate il Peso enorme e recondito di
tale fatto.
Gnomen 24 - Col Profeta Elia tutto l’andamento della
salvezza degli Ebrei e dell’umanità è nelle mani di 36 uomini,
ebrei dalla nascita, che tramite l’immensa elevazione del loro segreto, nei
livelli supremi e nascosti della Kedushà, subiscono i gravosi pesi dei
peccati del mondo, sostituendo i decreti emessi dal Tribunale di Sopra con le loro
sofferenze fisiche. Osservate, quindi, l’enorme Peso Storico Nascosto della
ALEF del nome ASHER. Considerate il Nuovo Peso Meraviglioso regalato dal
Maestro Haim ai credenti nel Patto Finale della Redenzione Finale.
Gnomen 25 - Misurate tale realtà ora rivelata
perché si tratta di un requisito per la comprensione della Redenzione.
Senza la conoscenza dell’esistenza dei Giusti Nascosti Sofferenti in tutte le
generazioni passate, non si può concepire la segretezza del nome ASHER e
di conseguenza non si è in grado di capire l’andamento storico nascosto
da Dio in tutti questi secoli passati e di conseguenza di contemplare la
posizione di Giudice Unto del Regno dei Cieli, Capo dei 36 Giusti Nascosti
della generazione passata. Ma come può essere che un tale livello di
Kedushà presso un numero prestabilito di Giusti venga percepito dalle
masse del mondo? Siete in grado di pesare questa domanda?
Gnomen 26 - Io stesso sono stato scelto dallo Tzadik Haim
ad essere la persona autorizzata a rivelare la sua vera identità come
Capo dei 36 Giusti Nascosti spiegando qualcosa del loro livello superiore e della
sofferenza da loro subita per il bene dell’umanità. Non bisogna inoltrarsi
nella sostanza della loro Kedushà; ciò è assolutamente
impossibile ed è anche dannoso tentare di farlo. Si può,
però, concepire il loro operato sacro a favore dell’umanità in
tutti i secoli passati.
Gnomen 27 - Quanta è
celata la salita in cielo del Profeta Elia. La fede soltanto la accoglie. Il vero Peso della Kedushà di tale ascesa non
è di per sé accessibile alla gente. La fede accoglie il fatto
trasmesso nelle Sacre Scritture, nel Libro dei Re. Solo i Giusti Nascosti,
nelle loro salite agli alti livelli di Kedushà Superiore possono
veramente contemplare l'Ascesa del Profeta Elia, di benedetta menzione. L'evento
dovette essere segnalato nella Tradizione. Esso è uno dei Perni della
Fede ed è il Fondamento Storico del COLLEGAMENTO reale fra l’aldilà
e questo mondo; è la Sorgente Storica della Resurrezione dei Morti.
Gnomen 28 - Il nome di Dio è nascosto nel nome
ASHER. In
essenza, la ALEF della Tradizione del Profeta Elia, è nel Segno della
Resurrezione e la SHIN della Tradizione di Mordechai è nel Segno
Nascosto del Regno dei Cieli. C’era una
strada nella RESH per innalzare la fede futura nei concetti della Resurrezione
dei Morti e del Regno dei Cieli. Non potendosi compiere in terra quel messaggio
di allora, i due concetti uscirono distorti per i popoli e ciò corrisponde
alle due corna dell’Ariete impigliate nell’arbusto, nello ‘svach’ - ‘l’intreccio
delle complicazioni’ di tutta la storia umana da quella missione in poi. Sino
ai Segni Finali che lo risolvono.
Gnomen 29 - Ma nella RESH risiedeva un altro tipo di luce
che illuminava il cuore e lo spirito per fare il bene, aiutare il prossimo,
consolare le vedove, gli orfani e sostenere gli ammalati ed i poveri. Tale luce
non era un’invenzione di qualcuno bensì una luce meravigliosa portata
dal Creatore per i giusti che vivono nella loro fede, con semplicità
davanti a Dio, nelle generazioni della Redenzione Finale.
Gnomen 30 - Essa deriva dalla Torà e dalla
Tradizione e si diffonde tramite i Nuovi Segni Completi della Redenzione
Finale. Essa completa gli scopi finali che i mezzi tradizionali non possono realizzare.
Essa parla a tutti i popoli perché la Redenzione Finale è
universale. La luce proviene dal livello espresso dal Maestro Haim “Siamo tutti
della stessa carne” e soltanto nell'armonia si raggiunge ciò che
è desiderato dal Creatore per chi vive nella vera e giusta Via del
Mezzo.
Gnomen 31 - La Nuova Luce è anche la Nuova Mishnà
da studiare e da capire e più si studiano le testimonianze più ci
si stupisce della verità di ogni messaggio e della pura logica dei Segni
Completi. Più uno segue i Segni più i Segni seguono lui, se
è voluto per la Redenzione Finale. Le Tavole della Redenzione Finale racchiudono
qualcosa della miracolosità delle Prime Tavole, scritte da Dio, che
potevano essere lette da qualsiasi angolazione o posizione. Così anche
le Tavole, in tutti i documenti del Sefer Shoshanat Mishnat Haim, possono
essere studiate da qualsiasi parte si comincia.
Gnomen 32 - Era già
prevista una luce che poteva essere apprezzata dai buoni di tutta la terra. Paolo Fierro in sogno camminava completamente nudo dentro
a una sinagoga, preoccupato soltanto di avere in testa la Kippà! Ciò
allude alla Nuova Luce che rende il Nuovo Ebreo innocente come Adamo ed Eva
prima della cacciata dall'Eden. Se una persona crede con tutto il cuore alle
notizie e alle testimonianze della Redenzione Finale, venute per merito del
Terzo Redentore Haim, può già partecipare allo splendore di
quella luce e può cambiare radicalmente, diventando, nonostante gli
errori e i peccati del passato, un nuovo essere umano o meglio ancora un nuovo
Asino.
Gnomen 33 - Nella Scuola degli Esseni, c’erano i Segni
Iniziali collegati alla RESH del nome ASHER. La RESH contenente il Segno del
Regno dei Cieli dalla SHIN ed il Segno della Resurrezione dalla ALEF era, per
così dire, propizia alla missione della grande salvezza ebraica ed
universale promessa al Profeta Elia. La Via del Mezzo contiene una luce diversa
dalla santificazione sul Sinai che è collegata al Patto della Pace a
Pinhass, una luce che si è rivelata nei secoli a pochi individui scelti,
i Giusti Nascosti Sofferenti di ogni generazione.
Gnomen 34 - Dio disse di no a Mosè. La Via
del Mezzo doveva aspettare la Redenzione Finale. Essa, prima del tempo, non sarebbe stata apprezzata e le
conseguenze disastrose sarebbero state irreparabili. Il cristianesimo
rappresentò il tentativo di diffondere la Nuova Luce della Via del
Mezzo, una luce che per la sua profondità nel cuore non fa differenza
fra tutte le famiglie della terra. Il tempo della missione di Yeshua fu un
tempo della fine nei confronti della RESH. La luce del Secondo Tempio proveniva
dalla RESH. Ma invece di luce, regnavano le tenebre e il sangue, l'odio
gratuito e il profitto, l'ingiustizia e l'ipocrisia, l'indifferenza verso le
vedove gli orfani, i poveri e i malati.
Gnomen 35 - Uno Tzadik Nascosto, Capo dei 36 Giusti
Nascosti del suo tempo, vedendo i terribili decreti che si accumulavano nel
Tribunale di Sopra verso Israele, fondò una Scuola Nascosta in cui
insegnava i Segni Messianici e Redenzionali della RESH ai pochi discepoli che
si impegnavano, sotto giuramento, a non rivelarli. Una luce
dalla Via del Mezzo era in quei Segni Iniziali. Se il Cristianesimo rappresenta il tentativo storico di
estendere quella meravigliosa Via del Mezzo portato da Yeshua, Cristo dei
Popoli, esso, però, ne rappresenta il totale travisamento teologico. La
Via del Mezzo, infatti, non può essere fuori dalla pura fede monoteista
di Abramo, nostro padre.
Gnomen 36 - Ma nonostante ciò, se una parte di
quella luce universale non fosse uscita, non ci sarebbero stati popoli in grado
di ricevere la Redenzione Finale al suo arrivo. Chi può non considerare
la trappola storica in cui cadde Gesù, nel terribile Segno della RESH
appesa per 2000 anni prima della Rivelazione del nome finale EHEYE con la
scelta di Dio del Redentore Finale? La rivelazione della Via del Mezzo della
Redenzione Finale racchiude il frutto dell’Albero della Vita, che può
essere mangiato dopo le dovute correzioni dell’Albero della Conoscenza del Bene
e del Male Corretto. E così con i due Alberi Corretti nel Giardino, si può
godere di tanti gusti e di tante luci, ognuno con un piacere diverso.
Capitolo 12
Gnomen 1 - Volete, dunque, pesare
i Pesi dei Giusti Elevati oppure i Pesi dell’Asino che mangia il Pane? Ero nel
Giardino, capite, con la mia Coda, e leccai la Corteccia dell’Albero della
Vita, aspettando e preparandomi ad essere di utile aiuto allo Scelto Uomo
quando egli sarebbe venuto. Vi insegno
qui saggezza che solo le generazioni dopo potranno valutare. Perché?
Perché i bambini di allora cresceranno giocando ai Pesi d’Asino.
Gnomen 2 - Capite, maestri miei, i Pesi d’Asino sono
pesanti sino a che non si alleggeriscono nella pura fede dei bambini della
Redenzione Finale. Potete, forse, misurare il Peso della frase
precedente, dato che noi, poco più di 12 Asini, qui già siamo nel
ventesimo anno dei Segni Completi? Solo le
generazioni future potranno valutarla. Perché ora noi sappiamo la
verità della Rivelazione di Dio della Redenzione Finale ma tutto la
ignora. Quando, in futuro, la verità dei Segni Finali sarà nota a
molti, ci si stupirà di quanto eravamo in pochi e della portata di quanto
ricevuto in testimonianza per il mondo. Noi stiamo ricevendo dal Maestro Haim
la Via del Mezzo che è Completa, per le generazioni a venire.
Gnomen 3 - Perciò non mi lascio ingannare dalla
falsa saggezza e vi dico le cose come stanno. Mentre Balaam mi picchiava,
l’angelo mi fece vedere che tramite l’Asino Completo futuro, si sarebbero
rivelate le Nuove Mazalot del Grande Pesce Leviathan dalle quali Balaam sperava
di ‘catturare’ i flussi per fare vincere l’universalismo dei popoli sul
particolarismo di Israele. E nonostante sapesse che Dio aveva già scelto
i figli di Israele e li aveva redenti dalla schiavitù d'Egitto, Balaam
vide che il re di Moab si chiamava Balak ben Tzipor, Balak figlio dell’Uccello.
Egli credeva che da Profeta di Dio, insieme all’Uccello (il nome della prima
Costellazione Stellare del Grande Pesce), sarebbe riuscito a cambiare la sorta
del mondo sotto le Grandi Costellazioni Globali del Leviathan.
Gnomen 4 - Per tredici volte, in particolare, le tentate
maledizioni contro i figli d’Israele furono tramutate in benedizioni,
particolari ed anche universali, sigillando il futuro dell’Umanità nella
Benedizione di Dio per Israele. Ecco perché ci voleva un Profeta rappresentante
dei popoli per poter testimoniare le sue visioni profetiche per il mondo.
Sappiate tutti, sino alle generazioni lontane, che Dio è con Israele
sino alla fine dei tempi; gli Ebrei sono un popolo con un destino privilegiato
sebbene molto pesante come l’Asino Caricato di Giacobbe che risvegliò l'appetito
del nostro Patriarca quando portò a termine il concepimento di Issachar.
Non gareggiate con questo popolo perché alla fine Dio ama i suoi figli
che studiano la Torà e procedono nel Suo timore. Chiusi sono gli occhi
della storia fino a quando è dato il permesso di aprirli.
Gnomen 5 - Dio sta realizzando le profezie sul ritorno a
Sion. Chiunque
legga i Profeti non può negarlo. E tutti sanno che Israele ha subìto
l’Olocausto. Chi vuole vedere può vedere. Chi non vuole vedere travisa la realtà e
più non vede nulla. Comunque grosse onde hanno già schiarito la
vista a tanti che credono nelle profezie e vedono la loro attuazione storica. Costoro
hanno grande rispetto per gli ebrei e si ricordano sempre più profondamente
che Gesù era ebreo, non greco e non romano e non vichingo. C’è
una grande benedizione da Dio per chi non è ebreo e che prega per il
bene del popolo ebraico. Tutti
pregherebbero per Israele con grande amore se conoscessero la forza di tale benedizione.
Israele è il popolo messianico, bisogna accettarlo e non rigettarlo e
odiarlo. Il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe non abbandona mai questo popolo.
Gnomen 6 - Il Disegno di Dio non permise che la Via del
Mezzo si rivelasse nel mondo fino al ‘ritorno a Sion’ dei popoli, cioè
che i popoli fossero nella posizione di riconoscere il popolo prescelto. Esso
è un requisito della Redenzione Finale. Israele deve portare rispetto a
tutti i popoli e tutti i popoli devono portare rispetto ad Israele. Se non c'è questa condizione di reciproco rispetto
non è possibile che la Via del Mezzo si riveli. Il pericolo dell'universalismo
della Via del Mezzo consiste nel suo voler disfare il particolarismo di
Israele.
Gnomen 7 - La Via del Mezzo deriva dalla SHIN del nome ASHER,
la lettera di mezzo, sia delle tre lettere di ASHER che delle undici lettere di
tutto il nome. La Via del Mezzo proviene dal Regno dei Cieli.
Essa è la Via che collega il Regno dei Cieli alla terra e la terra al
Regno dei Cieli. Il Regno dei Cieli è, quindi,
il Grande Segreto che si rivela al tempo della Redenzionale Finale.
Gnomen 8 - Nel cristianesimo uscì per i popoli un
qualche barlume del Regno dei Cieli, in virtù del Segno della
Resurrezione di Yeshua. Il concetto del Regno dei Cieli che si ricollega alla
terra, appare nel mondo tramite il Cristianesimo.
Gnomen 9 - Tramite il Cristianesimo si formò un
pre-Regno dei Cieli. Gesù stesso parlava dello Scelto Figlio
dell’Uomo che sarebbe arrivato alla fine. La Via del Mezzo è collegata
alla pace e Gesù sapeva che la sua missione non era quella finale. Noi parliamo della missione di Gesù in quanto ricettore
dei Segni Iniziali contenuti nella RESH del nome ASHER. Allo stesso tempo,
parliamo di una RESH che non si è ‘completata’ e che, non potendo essere
ricollegata col nome Finale, per mancanza di merito in Israele, rimase ‘appesa’
per 2000 anni. Qualcuno, seguendo questo studio, potrebbe
chiedere:
Gnomen 10 - Si sta parlando del
nome di Dio. Ogni lettera del Suo nome rappresenta assoluta verità. Se la RESH fu ‘appesa’ e poi distorta al di fuori della
vera fede del secondo comandamento, come ha fatto il mondo ad esistere negli
ultimi duemila anni? Domanda pertinente Se la RESH fu falsata, il mondo non
avrebbe avuto i pilastri della fede su cui appoggiarsi, e Dio ci salvi, sarebbe
crollato. La Risposta è Nascosta quanto i Giusti Nascosti. Essi,
il Capo dei 36 Giusti Nascosti, di ogni generazione, tenevano il vero Peso
della vera RESH del nome ‘ASHER’, nel suo stato di purezza e di assoluta
verità.
Gnomen 11 - Come detto, senza la
conoscenza dell’esistenza dei 36 Giusti Nascosti Sofferenti, non si può
capire la storia della Redenzione. La RESH
‘appesa’ non solo era lontana dal nome finale ma perse anche i veri
collegamenti con tutte le lettere precedenti, per cui ne risultò un
cristianesimo tagliato fuori dalla vera Tradizione della Torà. E
ciò che diciamo: la RESH divenne ROSH (Testa). Ciò avrebbe
distrutto il mondo se non per il Lavoro Sacro, giorno e notte, dei Giusti
Nascosti Sofferenti. Leggete piano per capire. Un rabbino mi chiederebbe, giustamente, perché non
parlo dei bambini ebrei di Beit Rabban, che studiano la Torà per mitzvà,
come dice la Mishnà ‘Il mondo non sussiste se non per merito dei bambini
di Beit Rabban’.
Gnomen 12 - Certamente quei bambini che studiano la
Torà le-shem-shamaim rappresentano la speranza per le generazioni a
venire; essi compiono un importante scopo della vita ebraica davanti all'Eterno.
La perenne educazione della Tradizione garantisce la continuazione del popolo ebraico,
senza il quale il mondo sarebbe senza scopo e senza Torà. E non potrebbe
sussistere. Non sono, però, i bambini di beit rabban che hanno tenuto i
pesi dei veri pilastri del mondo bensì i Giusti Nascosti, ancor di
più in questi due millenni passati. Essi hanno retto i Pesi della Kedushà
Elyonà, la Santità Superiore, che collega i Pilastri
dell’Universo al mondo.
Gnomen 13 - Con l’ultimo sacrificio dello Tzadik Haim, si
dichiara, nel Nuovo Rito, che si è concluso il lungo Sacrificio di
Isacco. Stabilito
è lo Splendore del Patto. Abbiamo ricevuto la Risata di Isacco, nostro
padre. La completezza del Patto
Finale rappresenta il Sigillo di Chiusura, nel senso di Completamento, del nome
ASHER. Tale è il Sigillo che spiega il nome occulto di ASHER, come noi
facciamo, in linea con la Tripla-Meditazione della Redenzione Finale.
Cioè, prima della sofferenza conclusiva dello Tzadik Haim, il nome ASHER
non si era ancora completato. E ciò nonostante le sofferenze dei Giusti
Nascosti in tutte le generazioni passate. Alla fine la sofferenza del Maestro
Haim fu accettata e scelta da Dio come il Sacrificio Finale che conclude il
ciclo della sofferenza dei Giusti sotto i Segni di Isacco, nostro padre,
contenuti nel nome nascosto ASHER.
Gnomen 14 - Il nome di ASHER, pertanto, nella sua vera
Kedushà, era nelle mani dei Giusti Nascosti, con la vera RESH contenente
i Segni Iniziali Messianici e Redenzionali. La RESH dei Giusti Nascosti
è intatta con tutto il nome e con tutte le lettere precedenti: nella
tradizione della fede dei Patriarchi, nella prima redenzione, nella rivelazione
sul Sinai, nella tradizione profetica, nel Patto della Pace di Pinhass, nella
Tradizione Segreta. Il lungo Sacrificio di Isacco rappresenta la sofferenze dei
Giusti Elevati Scelti, una sofferenza necessaria per mantenere in vita il
popolo ebraico e l'umanità intera.
Gnomen 15 - Dobbiamo gioire che solo ora, grazie allo
scelto Maestro Haim, scendono i Segni della Via del Mezzo. Sola ora realizziamo
che il vero Regno dei Cieli Finale scendendo sulla terra. La mente non regge
facilmente l’attualità di una rivelazione in corso, a stento i pochi che
conoscono le testimonianze della Redenzione Finale, e ancor di più gli
altri che non immaginano minimamente i disastri terribili e devastanti che
arriveranno nella seconda parte di questa Quarta Generazione. Solo più
avanti le generazioni potranno capire le testimonianze. Ora è solo un
privilegio di essere fra gli Asini che sanno le notizie.
Gnomen 16 - Succede una cosa straordinaria, che fa
pensare 50 volte al Segno dell’Asino. I Pesi dei Giusti Nascosti si
scambiano in Pesi d’Asino. Anche per me
non è facile crederci ma la cosa è testimoniata in un sogno di
Anna Gasparotti fatto nel 1999. Solly veniva da Israele e ci abbracciammo (Solly,
Anna ed io). Poi fu detto che per merito del Maestro Haim gli Asini erano ora
come i Giusti. - - Certo è da studiare. Non siamo mica Giusti noi
altri! Ma il sogno non mente;
è un sogno della Redenzione Finale.
Gnomen 17 - Una cosa si
può dire di sicuro che è simile al lavoro dei Giusti Nascosti. Molti decreti pesanti sono scesi dal Tribunale di sopra
nei sogni ed abbiamo visto alcuni di essi annullarsi tramite segni da noi
fatti, ragliando nel Segno dell’Asino. La questione, comunque, non riguarda
nostri meriti. Gli Asini sono collegamenti fra il Regno dei Cieli e la terra. Su ogni Asino ci sono Pesi Stellari che collegano i suoi
Passi e le sue Azioni al Regno dei Cieli. L’Asino fa un segno e dal Cielo viene
fatto il resto. Gli Asini non devono pensare all’azione o alle parole di
preghiera da dire ma ciò che succede è come al livello dei Giusti
Nascosti. Gli Asini ragliano e non sentono per niente i Pesi che portano.
Gnomen 18 - Siamo come le lettere
della Meghilat Esther, le nostre parole e le nostre azioni nascondono la
Rivelazione Stellare delle Stelle della Redenzione. Diciamo hi-haw, hi-haw ed i
cieli si rallegrano e se ci rattristiamo piangono. Ciò perché
siamo Segni e le nostre azioni a favore della Redenzione Finale si iscrivono
sulle Stelle della Redenzione. Non avete capito. C’è un Mezzo nella Nuova Via del Mezzo, che sta
fra il Regno dei Cieli e la terra; il Mezzo si chiama le Stelle della
Redenzione. Il Segno delle Stelle è la Grande Chiave generale ai
Nuovi Mezzi Stellari-Redenzionali della Nuova Via del Mezzo data con la Redenzione
Finale.
Gnomen 19 - La rivelazione delle
Stelle Redenzionali precede il Segno del Regno dei Cieli; prima deve essere
stabilito il Mezzo tramite il quale la ‘discesa’ del Regno dei Cieli avviene,
cioè le Stelle della Redenzione. Poi arriva il Segno del Giudice Unto
del Regno dei Cieli e le Scale di Marmo Bianco. Questo è il Segno più Nascosto e non
c’erano parole nel sogno di Renato Levi nel 1983. Se non per il Segno delle
Stelle Redenzionali che precede, sarebbe mancato il Mezzo perché venisse
percepito il Regno dei Cieli, come Renato, nel sogno, percepì tutto senza
il parlato. L’aspetto del tacere e di nascondere è la
qualità del Regno dei Cieli. Solo le Stelle Redenzionali possono fare da
tramite.
Gnomen 20 - Così fu il
Purim. La Redenzione di Dio avvenne
tramite le stelle della redenzione di allora e la Meghilat Ester che significa
pure ‘Rivelazione delle Stelle’ nasconde quel Dramma Stellare della
Costellazione di Ester nel Regno di Ahashverosh e la Costellazione del
Tribunale di Mordechai ha-Tzadik. Perciò il nome di Dio non appare nella
Meghilà essendo quella redenzione miracolosa tramite le Stelle
Redenzionali. Nella prima redenzione i miracoli erano manifesti, davanti agli
occhi di tutti. Tutti vedevano la Mano di Dio. Nella redenzione di Purim i miracoli avvennero tramite le
Stelle della Redenzione.
Gnomen 21 - La storia umana, per la sua redenzione
futura, avrà bisogno della redenzione stellare di Purim del popolo
ebraico. Ciò perché alla fine, nella Redenzione Finale, la
Rivelazione avviene tramite Sogni Redenzionali e Sogni Profetici che scendono
dalle Stelle Redenzionali per mano del Goel Haim dal Regno dei Cieli. Tali
sogni sono esclusivi e rappresentano il Mezzo principale della rivelazione redenzionale;
le Stelle Redenzionali, quindi, rappresentano il Nuovo Mezzo della Via del
Mezzo data per la Redenzione Finale. La Radice della Rivelazione delle Stelle
della Redenzione sta nella Meghilat Ester di Purim, collegata alla lettera SHIN
del nome ASHER. La radice, quindi, della Via del Mezzo sta nella SHIN del nome
ASHER.
Gnomen 22 - Nel 1991 in Israele abbiamo testimoniato, io,
Solly, Paolo, Nodà - l’arrivo della SHIN HADASHA della Redenzione
Finale, una formazione di nuvole piccole che davano la forma della Nuova SHIN,
rimanendo miracolosamente nel cielo da Beer Sheva fino al Kotel a Gerusalemme.
Lì, poi, si formò la VAV HADASHA ed infine una grandissima NUN
FINALE. Avevamo ricevuto, grazie a EL SHADDAI, il Nuovo SHUSHAN, il Nuovo Purim
della Redenzione Finale, per merito del Maestro Haim.
Gnomen 23 - E’ importante che la Via del Mezzo sia
collegata alla SHIN, della Tradizione di Purim, festa ebraica, protetta,
perciò, dalla Legge della Torà, specialmente dal Secondo
Comandamento. La SHIN è l'ago della Bilancia di tutto il nome, per
così dire, destinata a reggere tutte le lettere, le cinque lettere
precedenti e le cinque lettere che seguono. Ecco perche la SHIN ha tre
pilastri, come i Tre Pilastri della Tripla-Meditazione. Or dunque, la Via del
Mezzo si ricollega alla SHIN del SHUSHAN Purim, e tramite le Stelle
Redenzionali effettua l’entrata della Stella di Ester nel Palazzo di
Ahashverosh, aprendo così le strade delle 13 Virtù di Ester. Ci
vogliono le Stelle della Redenzione e ci vogliono le Virtù Nascoste nel
Cuore per arrivare alla Via del Mezzo della Terza Redenzione Finale.
Gnomen 24 - Ci vogliono anche gli
Asini perché sono Mezzi anch’essi per ricevere e vivere la Via del
Mezzo. Essi insegnano agli uomini
dove risiedono i veri Pesi di tutte le questioni redenzionali. Siamo
rappresentativi della Nuova Rivelazione dalle Stelle Redenzionali arrivate nel
mondo grazie allo Tzadik, il Maestro Haim. Dobbiamo cercare di comportarci
bene altrimenti i Pesi d’Asino invece di essere piacevoli diventano molto
pesanti. Le Chiavi sono l’umiltà e la modestia interiore, l’auto-critica
ed il raglio. Hi-haw! Hi-haw!
Gnomen 25 - Il ‘problema’ era che la RESH conteneva Segni
Messianici Universali per salvare le pecore smarrite della casa di Israele, i meritevoli
di Esaù e dei figli di Giafet ed essere una sorgente di salvezza sino
alle estremità della terra anche per i meritevoli di Cam. Se Israele
fosse stato in grado di ricevere quei Segni Iniziali, anche la Via del Mezzo,
eventualmente rivelata nel proseguio del nome finale, sarebbe stata protetta
dalla Kedushà della Tradizione. Avvenuto il distacco ufficiale fra ebraismo
e cristianesimo, non poté più uscire da quest’ultimo la vera Via
del Mezzo.
Gnomen 26 - O padre nostro, Isacco,
Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe
nascosto dalla nascita miracolosa
inneggiato dagli Angeli di Dio,
nascosto fra i Perni della Storia,
Sacrificio Vivente
nella Sacra Nube di Moriyà
riderà alla fine
nel Segreto che nasconde per l’umanità
Cantiamo, padre nostro, Isacco,
Padre di Mezzo fra Abramo e
Giacobbe.
Gnomen 27 - O padre nostro,
Isacco,
Padre di Mezzo fra Abramo e Giacobbe,
da te nasce la Via del Mezzo.
Chiamato per formare il Regno dei Cieli,
Sacrificio Risorto nel Regno dei Cieli.
Per te piansero gli Angeli di Dio,
per un Giacobbe ancora non nato.
per un popolo ancora non formato,
per una Sigla della Tua misericordia
per non far aspettare Abramo otto giorni
fra la Salita e la Discesa dal
Regno dei Cieli
“No, Abramo, ferma la mano dall'immolare tuo figlio"
fu una prova per completarti
nell’amore;
vai a prendere l’ariete le cui corna
ho intrecciato nell’arbusto delle
complicazioni
della storia dell’Ariete
Sacrificato”.
Gnomen 28 - O padre nostro,
Isacco,
Padre di Mezzo fra Abramo e
Giacobbe
chi mai avrebbe previsto la tua nascita
da Sara, nostra madre, a novant’anni?
Quando ogni speranza fu
abbandonata
dagli anziani servitori di EL
SHADDAI
“Non perdiamo, però, la
speranza” disse Abramo
“La fede raggiunge laddove la natura non risponde,
“Dio promise ed Egli sa come
mantenere,
ma la nostra mente può
appena contare qualche stella,
senza neanche conoscere i suoi
abitanti,
corto è il nostro pensiero
per contemplare
la globalità da Lui
creata, insipido è lo scetticismo
davanti alla Sua potenza.”
Rispose una voce dal Cielo
“Il mondo è scettico, ma
alla fine,
il mondo riderà, quando
rivelerò
la Via del Mezzo per merito di Isacco,
Padre di Mezzo fra Abramo e
Giacobbe.
Gnomen 29 - Luce Nascosta
fra la Luce di Abramo e la Luce
di Giacobbe
Via di una Santità Interna
Via di un Regno Nascosto fra le
Stelle
Via Profonda nel Cuore
dell’umanità
Via del Tacere nella Saggezza
dell’Ineffabile
Via della Sofferenza dei Giusti
Nascosti
Via della Semplicità del
Cuore nella Fede
Via dell’Umiltà dei Giusti
e dei Semplici
Nuova Via della Vita e di tutto
ciò che concerne la Vita
Via dell’Amore “Siamo tutti della
stessa carne”
Via delle Virtù di Ester Nascoste nel Cuore
Via dell’Albero della Vita Eterna
Via dell’Albero della Giustizia
Corretta
Via della Riconciliazione dei
Cuori
Via del Patto di Pace
Via del Nuovo Cervello Umile
Via del Nuovo Cuore
dai Segni di Mezzo di Isacco, nostro padre,
che si rivelano solo più avanti
nei Segni di Giacobbe.
La risata futura di Isacco
nella Redenzione dello Splendore di Israele
è la Via del Mezzo
che si adegua a tutti i livelli
dell’umanità.
Gnomen 30 - Isacco della Santificazione
sull’Altare di Dio, il mondo non
avrebbe
potuto reggere la tua elevazione,
Sacrificio tramutato in
sacrificio
a quattro livelli,
sacrificio del popolo di Israele
sacrificio dei Giusti Nascosti
sacrificio messianico dell’Ariete
sacrificio finale del Goel Haim.
Concluso è il Lungo Sacrificio di Isacco
del popolo di Israele
dei Giusti Nascosti
dell’Ariete Sacrificato
del Sacrificio Finale dello Tzadik Haim.
Cento anni dalla nascita dello
Stato d’Israele
in virtù dei cento anni di Abramo, nostro padre,
alla nascita di Isacco,
ci sarà da allora in poi la possibilità, con l’aiuto di Dio,
di costruire il Terzo Tempio
con la grande risata del mondo
rimasto
e nella Nuova Via del Mezzo
tutto il mondo riderà.
Gnomen 31 - O pecore smarrite,
tornate da lontano ai confini della Casa d’Israele.
O popoli lontani, l’ora è giunta della
verità
potete saperla ed entrare nel
Patto Finale
dopo il quale un altro ancora non ci sarà.
La Via del Cuore si sta aprendo,
la Via del Siamo tutti della
stessa carne;
Dio è misericordioso
divide a causa della falsità degli uomini
e riunisce alla fine, per la Completezza
del Suo nome, nel Segno della
Verità.
Con la scelta del Suo servo umile amato,
Haim, per i meritevoli di Israele
ed i meritevoli Musulmani
ed i meritevoli Cristiani
ed i meritevoli dei figli di
Malchitzedek
di tutto il mondo.
Ridiamo insieme, fratelli e sorelle,
nel Giardino della Fratellanza
con i fiori esotici della beata
Shoshana.
Gnomen 32 - Poiché
Giacobbe, nostro padre,
subì i pesi della terra, la gelosia di
Esaù,
gli inganni di Labano, l’ira degli abitanti della terra,
per l’ira di Shimon e Levi,
e la lotta con l’angelo ministro
di Esaù
per essere benedetto col nome d'Israele.
Solo alla fine della lunga storia
di Abramo, Isacco e Giacobbe,
Giacobbe si chiama Israele,
benedetto nello splendore
della Rosa Splendente di
Giacobbe.
Da tredici Stelle della Rosa
scende il Cuore Buono
e dalla Stella di Ester
scendono le tredici Virtù Nascoste nel Cuore
per offrire la Via del Mezzo al mondo intero.
Gnomen 33 - Mosè, magister
noster, volle ricevere
la Via del Mezzo per il popolo di Israele.
Yeshua volle dare la Via del
Mezzo
al popolo di Israele per l'umanità.
Il Disegno di Dio non permise,
precoce la storia di Israele,
precoce la storia
dell’umanità,
battaglie da combattere per la
giustizia
guerre da vincere contro il male
gelosie ed invidia nel cuore
uomini di piccola fede
e l’ipocrisia sulla bocca
lunga la storia della luce eterna
di Israele
che non vede la propria luce fino
alla fine
popolo messianico odiato e
frainteso
sacrificio al suo Dio per la
salvezza dell’umanità,
popolo ucciso in olocausto al
Signore,
popolo risorto dalla sua morte
anima eterna santificata sul Sinai,
popolo tornato alla sua terra
promessa
ad Abramo, Isacco e Giacobbe
popolo in preparazione per lo Splendore di Israele.
Gnomen 34 - La Via del Mezzo
attraversò tutta la storia
per arrivare al merito del
Redentore Finale, Haim;
ecco il nome del Goel prima della
Creazione,
solo tramite lo scelto Giudice
Unto
arriva per il mondo l’Albero della Vita Eterna;
lunga la storia di sei millenni,
compressa
in Sei Grandi Segni Completi della Gheulà,
Completati i Segni di Giuseppe,
Completati i Segni di Davide,
ora il mondo camminerà
insieme
nella beata Via del Mezzo
portata dal Goel, dal Regno dei Cieli, il Maestro Haim.
Gnomen 35 - Ma anch’io non ho
fatto male
a leccare la corteccia
dell’Albero della Vita
ancor prima che siete arrivati voi
per assaggiare quel rischioso Albero
della Conoscenza del Bene e del
Male.
Così non sono stato
influenzato
da milioni di idee, dalla menti turbolente
degli esseri umani, da cuore attorcigliati
nel brodo delle mescolanze,
nella scienza che spiega il
piacere
per diminuire i piaceri della
vita;
quella fragranza mi era
sufficiente
quel gusto della corteccia mi
soddisfò
per alzarmi presto per portare
Abramo,
per aspettare con Ismaele il
ritorno di Isacco
per svegliare Giacobbe a
ricordare la fedeltà di Lea
per aprirmi la bocca con le parole dell'Angelo di Dio
per tacere nella tragedia di un povero
Messia giovane
che accettò su di sé il peccato del suo
popolo
nella fitta cecità di un
tempo corrotto
nell’intreccio della
Realtà Divina
quando il popolo scelto si siede nella sua
iniquità.
Per venti secoli tacqui,
guardando le opere di Dio dal
Nascondiglio,
fino a quando mi dissero “Scendi
dalla Stalla
del Regno dei Cieli e raglia per
gli uomini
‘E' arrivato il Goel’ - ‘E’ arrivato il tempo’
Eccomi l’Asino, dico solo la
verità’ “.
Gnomen 36 - Qualcuno mi disse che a qualcuno manca ancora
la fede,
stento a crederci, ma poi, si sa,
gli esseri umani hanno tanti problemi,
ma forse detta da me, Asino-Animale,
una parola vi farà più coraggio.
Su, coraggio, è tutto vero,
ma fu coperto da un velo di mistero,
Adamo ed Eva veramente esistevano
E sono sepolti nella Machpelà,
Caino, purtroppo, uccise
veramente Abele
e da Set tutto il mondo si
popolò.
Il Diluvio Universale è un evento reale
e così pure la Torre di Babele.
Dio redense dall’Egitto
i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe,
Aprì veramente il Mar Suf
e Si rivelò sul Sinai.
Vero fu il decreto di Purim
e la salvezza nascosta di Dio
tramite il Giusto Mordechai e la Regina Ester.
Il miracolo di Hanuccà veramente accadde
ma gli ebrei non si svegliarono nella sua luce
e il Tempio non compìil suo scopo per il mondo.
Arrivò l’Ariete
nell’Intreccio Messianico
per collegare la storia con quel
momento
del dispiacere del Santo
Redentore di Israele;
E’ tutto vero, la storia è
passata, la fine dei Giorni
di Israele si è compiuta con l’Olocausto.
Il popolo cammina nelle profezie,
A 35 anni dallo Stato d’Israele
Dio scelse il Goel, atteso da sempre
per tutti i tempi che verranno;
sono scesi i Segni Completi
che danno la Via del Mezzo
ricercata in tutta la storia,
è tutto vero ciò
che ti dice quest’Asino,
la fragranza della corteccia
dell’Albero della Vita
mi protegge dalle falsità
del genere umano.
Capitolo 13
Gnomen 1 - (Rosh Hodesh Menahem Av 5762; 10 Luglio 2002; 22
Tartaruga Illuminata 3955; Beer Sheva) - Sino ad ora abbiamo visto che
ciò che si chiama la Via del Mezzo rappresenta un Nuovo Equilibrio
Storico, la Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita. Tale Via
del Mezzo è radicata nel Paradiso Terrestre nell’Albero della Vita. In un certo senso si potrebbe dire che la Via del Mezzo
è quella ricercata in tutta la storia della redenzione e si completa e
si rivela solo per la Redenzione Finale, per merito del Goel Haim. L’affermazione
del Maestro Haim “Siamo tutti della stessa carne” è rappresentativa
dello scopo finale della Via del Mezzo. In più
abbiamo studiato i collegamenti della Via del Mezzo con la lettera SHIN del
nome ASHER del nome EHEYE ASHER EHEYE.
Gnomen 2 - Abbiamo pure visto i tentativi storici
redenzionali di Moshè Rabbenu nella seconda salita sul Sinai, nascosta
nella Torà e, dopo, nell’impresa messianica di Yeshua, di portare quella
Via del Mezzo. Ma ciò, nel Disegno, fu riservato al tempo finale grazie
al Goel Finale. Penso che dopo tutti i collegamenti fatti,
possiamo dire che, in effetti, lo scopo di un allievo del Patto Finale è
di cercare la Via del Mezzo, hi-haw! Visto che tutti gli elementi della
Redenzione Finale vengono per insegnare la Via del Mezzo, quella Nuova Via
della Vita e di tutto ciò che concerne la vita, dobbiamo cercare di
capire, in ogni elemento della Redenzione Finale la Via del Mezzo.
Gnomen 3 - Per accostare la ricerca, dovremo sviluppare
qualche via d’approccio. Prima di tutto, cosa stiamo cercando? Cosa
abbiamo? Grazie a Dio, abbiamo le
notizie della Redenzione Finale. Sappiamo che è stato scelto il Redentore
Finale di Israele e dell’umanità. Abbiamo ricevuto i Segni Completi
della Redenzione Finale. Abbiamo una
importante e vasta testimonianza di Sogni Redenzionali e Sogni Profetici. Essi
contengono la Via del Mezzo che noi stiamo cercando. Il
Maestro Haim, nel Segno delle Stelle, ci sta insegnando la Nuova Via del Mezzo,
la Redenzione Finale che arriva per Mezzo delle Stelle Redenzionali.
Gnomen 4 - Nel Segno del Regno
dei Cieli, il Maestro Haim ci dimostra il Palazzo del Regno dei Cieli, la
posizione di Giudice (Unto) e le Scale di Marmo Bianco. La Scala di Marmo
Bianco rappresenta la Nuova Via del Mezzo che collega il cuore dell’uomo con il
Nuovo Regno dei Cieli. Nel Segno della Nuova
Luce appare la Nuova Grande Hanucchià che segnala la Nuova Luce che
uscirà eventualmente dal Terzo Tempio. I Sette Piani ed i Tredici
Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam, rappresentano la Nuova Via del
Mezzo nel Segno della Riconciliazione dei Cuori ed ogni aspetto della Nuova
Casa di Preghiera sta nel Nuovo Equilibrio di tale Nuova Via del Mezzo.
Gnomen 5 - L’Asino cammina in
Mezzo a tutti i Segni per completare la discesa della Via del Mezzo in terra. Il cammino fra tutti i Segni significa 1) vivere nei
Segni 2) scrivere i Sogni e le spiegazioni 3) riempire il Sefer Shoshanat Mishnat
Haim con documenti, scritti e testi della Redenzione Finale 4) fare segni
corrispondenti ai Segni ricevuti 5) stabilire le Scuole della Redenzione Finale
6) diffondere le Notizie della Redenzione Finale e delle Nuove Profezie per questa
Quarta Generazione. - - Dalla Corteccia alla Breccia per completarsi nel Frutto
dell’Albero portato dal Maestro Haim. Egli cavalca il suo Asino dal
Profumo della Corteccia dell’Albero della Vita al Calice Amaro Storico quando
l’Asino non poté parlare e sino al Segno dell’Asino Completo cavalcato
dal Goel Finale. Ecco perché l’Asino si trova sempre in Mezzo.
Gnomen 6 - C’è un Segno che spiega, nel sogno di
Giuseppe Manigrasso, che il Segno dell’Asino che mangia il Pane che viene nei
Segni nella quarta posizione dopo la Nuova Luce è necessario per
mantenere l’Equilibrio che, altrimenti, dalla Nuova Luce, uscirebbe dai confini
della verità e sconvolgerebbe le menti con idee sbagliate. Così,
infatti, era successo al Cristianesimo in cui l’asinella cavalcata da
Gesù non ebbe permesso di parlare per spiegare l’equilibrio giusto delle
questioni. L’Asino non era ancora nel
Mezzo per compiere il segno profetico, perché anche la Via del Mezzo
avrebbe dovuto aspettare il Goel 2000 anni ancora.
Gnomen 7 - Nel Primo Segno dell’Asino (ricevuto da Nelda
Levi nel 1983), c’è già uno squilibrio, in qualche modo simile a
quello di allora ma questa volta lo squilibrio è già incluso nei
Segni Completi per essere corretto. Il Secondo Segno dell’Asino (ricevuto da
Sara Markus nel 1984) è già nella forma completa. C’è
l’uomo anziano che guida il carretto trainato dall’Asino che mangia il pane
(che, balzato fuori dal sacchetto appena comprato da Sara nel Panificio, dopo
che nel primo Panificio si vendeva di tutto tranne pane) che rotolava per
terra. Nel Primo Segno c’è solo l’Asino, il suo Carretto, il Panificio e
l’Asino che si distacca miracolosamente dal carro, entra nel Panificio e mangia
il pane.
Gnomen 8 - Il Primo Segno
dell’Asino non dava ancora la Via del Mezzo; ci volevano 12 anni per completare
l’Equilibrio voluto, non 6 anni. Comunque,
c’era un Segno Miracoloso venuto dal Segno. Solo dopo 12 anni nei Segni
d’Asino, Nelda Levi si ricordò che nel sogno c’era anche Peretz, vicino
ad un negozio di frutta e verdura che osservava il tutto. Ciò dà
al Segno tutto un altro equilibrio che venne raggiunto alla fine di 12 anni. Una
parte del Segno fu ignorata da Nelda che la ricordò dopo 12 anni. Allo
stesso tempo, vidi il Maestro Haim in sogno. Lo Tzadik mi baciò sulla
bocca ma poi mi respinse con veemenza dicendomi “Tu ti sei creduto il Messia!”.
Io, quasi piangendo e angosciato dalle parole del Maestro Haim lo imploravo di
credermi in quanto non mi ero creduto il Messia, ma egli insisteva "No, ti
sei creduto Mashiah" e mi svegliai in preda all'angoscia.
Gnomen 9 - Il Segno dell’Asino nei primi 6 anni fu nel
Segno di ‘Abbeverare il Gregge’, nei Segni del Messia, figlio di Giuseppe,
nella Correzione della Missione di Yeshua. Il Segno dell’Asino nel secondo
periodo di sei anni fu nel Segno di Israele, dei Segni del Messia, figlio di
Davide. Alla fine di quei dodici anni
si completò il Segno del Bacio ed Abbraccio fra Giacobbe e Rahel. Il
profetico bacio di immenso amore di Giacobbe per Rahel è rappresentativo
della felicità del Patto Finale che dà la Via del Ritorno al
gregge smarrito della casa di Israele. Solo alla conclusione di 12 anni,
tutti i segni messianici erano scesi tramite i Segni Completi della Correzione.
L’Asino in quei dodici anni, praticamente, cambiava
Vestito Messianico giorno dopo giorno secondo i Segni che arrivavano ed in
congiunzione con gli Scritti fatti per il Sefer Shoshanat Mishnat Haim. Anche
lo Tzadik Abuhatzeira, su di lui la pace, disse a Peretz, nel sogno di Solly
Kamkhaji, “Ah, sei tu l’Asino, Mashiah ben David”.
Gnomen 10 - Praticamente io, per correggere gli squilibri
storici sia del messianismo cristiano che di quello ebraico, dovetti passare 12
anni in abiti di Asino-Messia. Per svolgere bene il mio ruolo, il Segno visto
da Nelda non voleva che io sapessi che Peretz osservava da spettatore il tutto.
Altrimenti
avrei spiegato le cose da osservatore, da ‘giornalista’ non immedesimandomi nel
segno dell’Asino. Non sapendo, invece, della presenza di Peretz nel sogno,
diventai un Asino-Messianico come si deve, senza essere impedito dalle
caratteristiche quasi umane di Peretz. Certo
che non dicevo né pensavo di essere il Messia bensì l’Asino
Messianico portatore dei Segni Messianici per Israele e per il mondo, grazie al
Goel Haim.
Gnomen 11 - Dopo 12 anni, il lavoro del Maestro Haim fu
di farmi sapere, per i Segni, che i Segni Messianici, di Giuseppe e di Davide, erano
stati completati. Ci voleva, quindi, il bacio fra Giacobbe e Rahel di grande
felicità e poi il Maestro Haim che aiutava Peretz ad uscire dal ‘Messianismo’
di quei Segni respingendolo e rimproverandolo “Ti sei creduto il Messia!” E
Nelda si ricordò che Peretz guardava tutta la scena accanto ad un
negozio di frutta vicino alla Panetteria. Ed io, beato me, sono rimasto un
Asino senza pretese messianiche. Tutto ciò è per spiegare che il
Segno dell’Asino, che raddrizza la Via del Mezzo per la terra, ha richiesto 12
anni per determinare il Nuovo Equilibrio della Redenzione Finale che determina
la Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita.
Gnomen 12 - Ciò perché il messianismo
cristiano aveva spostato il tutto ed il messianismo ebraico era confuso ed
inesatto. Il cristianesimo divenne sordo alle parole del secondo comandamento. L'ebraismo
divenne cieco verso la propria storia. La storia vista dalla terra
è brutta, meschina, stupida, amara, illogica, crudele e macchiata di
sangue e di corruzione ad ogni passo. Al
livello della fede, poi, il messianismo storico cristiano e le speranze
messianiche ebraiche hanno generato solo confusione e conflittualità. Anche
Gesù parlava del Figlio dell’Uomo che sarebbe arrivato. Per forza nel Cristianesimo tale aspettativa si
ri-definì intorno alla seconda venuta di Cristo mentre gli ebrei
aspettavano il Re Messia della stirpe di Davide.
Gnomen 13 - Arriva l’Asino che
mangia voracemente tutti i Segni Messianici, sia di Yosef sia di Davide, in
solo 12 anni, e raglia contento “Allò, allò, c’est pas comme
ça que vous avait pensèe. Prima non c’era l’equilibrio. Adesso c’è. Eccomi un Asino-Messianico con credito
nella Banca dei Segni Completi in virtù di colui che mi cavalca. Volete,
forse, che mi metta la Corona di Asino-Re? Va bene, mi faccio una corona di
carta color porpora, me lo metto in testa, eccomi Asino-Re, cosa volete? Sino a
metà del regno e ti sarà data! Hi-haw, hi-haw! Ho i Segni
Universali di Yosef ed i Segni Messianici per Israele.” Arrivò il
Maestro Haim, “Via da me se ti sei creduto Messia, via, ti sei creduto Messia”.
Gnomen 14 - No, Morè, no! Ho fatto solo i Segni dell’Asino-Messianico, non mi sono
creduto un Messia, conosco le misure delle questioni. Perdonami, Morè,
non l’ho fatto apposta, i Segni dell’Asino mi hanno coinvolto e poi il Segno ha
fatto il resto.- Ma certamente un sogno di questo genere che inizia con un
bacio sulla bocca dallo Tzadik Haim è un sogno del tutto positivo! Con i
Segni Messianici Completati, il Patto Nuovo Finale era pronto ad essere
Sigillato; ciò rappresenta la grande felicità storica in arrivo
dal ritorno delle pecore smarrite dalla Casa di Israele nonché l’entrata
dei popoli che riconoscono la vera Tradizione di Israele.
Gnomen 15 - Era entrato il tempo
storico del ritorno delle anime delle dieci Tribù di Israele. Ora c’era
il Nuovo Equilibrio. Prima, non c’era. In
soli dodici anni i Segni dell’attesa Via del Mezzo erano scesi nel mondo,
nascosti nei Sogni di pochi Asini-Messianici che non sono né Messia
né profeti. Il Maestro Haim mi spogliò da tutti quei
Vestiti-Messianici-Asinari per darmi, per così dire, il colpo finale della
Correzione dei Segni Messianici, togliendomi da tutti i livelli, dai più
sottili effetti tratti dall’esteriorità dei Vestiti d’Asino-Messianico e
dei Titoli d’Asino. La si ricorderanno i futuri Sacerdoti-Unti dopo
che si costruirà il Terzo Tempio, speedily in our days, Amen.
Gnomen 16 – Quel rimprovero, quindi, rappresenta la
Correzione-Messianica necessaria perché la Via del Mezzo possa scendere
nel mondo. Ed esso è un avvertimento ai futuri Asini-Unti della casa di
Davide. Non
vi confondete se vi dico una parola di saggezza. Se fosse per la Via del Mezzo di per sé, essa non
vorrebbe neanche parlare di un Messia in terra, quanto di meno di un Re Messia.
Quando l’umanità salirà nella comprensione del livello dello
scelto Goel Haim, essa capirà meglio il senso di tale affermazione. Il
Sacerdote-Unto sarà un Asino funzionante nei suoi compiti. Non è lui l'Adon (Grande Maestro) che voi
aspettate. Colui che voi cercate è nel suo Palazzo del Regno dei Cieli,
arrivatoci subito dopo la morte. Se lo capite siete pronti a ricevere la Nuova
Via del Mezzo.
Gnomen 17 - Ricapitoliamo: la Via
del Mezzo del Segno delle Stelle sono le Stelle della Redenzione; la Via del
Mezzo nel Segno del Regno dei Cieli sono le Scale di Marmo Bianco; la Via del
Mezzo del Segno della Nuova Luce sta nella Casa di Preghiera di Sette Piani,
Tredici Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam. La Via del Mezzo del Segno dell’Asino è l’Asino
stesso perché il Segno dell’Asino che mangia il Pane è il Mezzo
tramite il quale la Rivelazione arriva per il mondo. Cerchiamo
ora la Via del Mezzo del Doppio-Segno della Quarta Generazione e della
Costruzione. Si tratta delle Nuove Profezie per la Quarta Generazione che
scendono insieme alle notizie meravigliose della Redenzione Finale. Qual è il nesso fra il Nuovo Equilibrio Storico e
le profezie terribili su questa Quarta Generazione?
Gnomen 18 - Il nesso è che la Quarta Generazione
è il legame fra la storia passata ed il nuovo mondo che vive nella vera
fede; dopo la Quarta Generazione verranno estirpate le radici del male e
dell’idolatria. Scompariranno pertanto gli ordini storici non voluti mentre ci
saranno le Chiavi della Nuova Costruzione del mondo e la Resurrezione
dell’umanità. Senza tale legame non potrebbe scendere la Via del Mezzo
nel mondo. Ciò che succede nella Quarta Generazione rappresenta la purificazione
della Terra dalle concezioni e dottrine false, dal sangue di Amalek, dall'antisemitismo,
dalle perversioni sessuali, dagli abusi sulla natura, dalla corruzione,
dall'ingiustizia e dall'iniquità, dall'adorazione al dio Denaro. Ciò
a livello di Purificazione dai peccati del mondo ma dato che almeno un terzo
dell'umanità è buono, onesto, misericordioso e operoso, ecco che viene
la Quarta Generazione nel Segno della Purificazione del cuore
dell’umanità.
Gnomen 19 - La verità dell’ira del Creatore che
scenderà in questa Quarta Generazione abbatterà ogni livello di
arroganza. E su chi avrà il cuore aperto alla fede, scenderà un
timore fortissimo per l’opera di Dio; ogni persona avrà paura di peccare
e si pentirà davanti al suo Creatore. La Quarta Generazione, quindi, non
è la Via del Mezzo, bensì la generazione della Purificazione che
permette che la Via del Mezzo si installi nel cuore dell’umanità.
Purtroppo, la Purificazione sarà terribile da venire ricordata per tutte
le generazioni future. Siamo anche nel periodo in cui tutto viene documentato,
filmato, registrato. Non mancheranno le testimonianze visive.
Gnomen 20 – Per fortuna, la Quarta Generazione è
nel Segno della Velocità. Il cambiamento storico che avviene durante
questa Quarta Generazione è il più rapido, incredibile e
significativo che esista rispetto al passato. E se la parte terribile durasse
più anni rispetto a quelli disegnati, l'umanità non potrebbe reggerla
e superarla. Il periodo più terribile durerà 18 anni e già
gli ultimi 5 anni (dei 65 anni complessivi) saranno nel Segno della
Ricostruzione. Solo nel tempo ci si renderà conto della bontà di
Dio per tale rapidità. Il merito dello Tzadik Haim, nel potere del
Segno della sua Resurrezione Finale, fa finire in fretta, relativamente, la
Quarta Generazione.
Gnomen 21 - La Via del Mezzo del
Segno della Resurrezione del Maestro Haim è il Nuovo Legame fra il mondo
dei defunti e questo mondo. Con la
Resurrezione del Maestro Haim, è avvenuto un grande avvicinamento fra i
due mondi. Defunti dall’aldilà hanno annunciato nei sogni che conoscono
le meravigliose notizie dello scelto Maestro Haim, il Goel Finale. Il
Maestro Haim si rivela nei sogni e parla con gli allievi. Beniamino noster ha rivelato a Giuseppe cosa studiano gli
‘allievi’ di sopra con il Maestro Haim.
Gnomen 22 - La Via del Mezzo del
Segno delle Stelle dà all’umanità il Nuovo Legame con le Stelle
Redenzionali. La Via del Mezzo del Segno del Regno dei Cieli dà
all’umanità il Nuovo Legame con le Scale di Marmo Bianco per salire
nelle Virtù del cuore. La Via del
Mezzo della Nuova Luce di Hanuccat ha-Hanuccot dà all’umanità il
Nuovo Legame della Riconciliazione dei Cuori tramite la Casa di Preghiera di
sette Piani. La Via del Mezzo del Segno dell’Asino dà
all’umanità il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Il Segno della Quarta Generazione e della Nuova
Costruzione purifica il mondo per far risiedere la Via del Mezzo. La Via del
Mezzo del Segno della Resurrezione del Maestro Haim dà
all’umanità il Nuovo Legame fra questo mondo e il Regno dei Cieli dopo
la morte.
Gnomen 23 - Chiaramente, il Segno della Vita Eterna si
ricollega al Segno della Resurrezione del Maestro Haim. La Nuova Via della vita
e di tutto ciò che concerne la vita, nel Nuovo Equilibrio Storico della
Via del Mezzo, non può esistere senza l'enorme forza del Segno Finale
della Resurrezione. Abbiamo così definito i Sei Pilastri della
Nuova Via del Mezzo nei Sei Grandi Segni della Redenzione Finale. Essi
rappresentano la nostra Ricerca per trovare, studiare, capire ed applicare le
novità della Redenzione Finale. Il Maestro Haim, dal Regno dei Cieli, ci
sta insegnando, tramite i Segni Completi, la Nuova Via del Mezzo della
Redenzione Finale. Tutta la nostra ricerca
personale, da allievi del Maestro, deve essere quella di trovare, studiare,
capire ed applicare la Nuova Via della vita e di tutto ciò che concerne
la vita.
Gnomen 24 - Per ricordare in
breve i Sei Pilastri della Via del Mezzo: Stelle, Scale, Tredici Piani,
l’Asino, Purificazione, la Resurrezione del Maestro Haim.
DIARIO dell’Asino: Grazie a EL SHADDAI, è
nato Aryè, figlio di Shaul-Giacobbe e Rahel il 22 Luglio 2002; 6 Regno
della Giraffa 3955; 13 Menahem Av 5762 a Beer Sheva. La Brit Milà è
stata fatta il 29 Luglio 2002; 20 Menahhem Av 5762; 13 Regno della Giraffa 3055
qui a casa, in via Denise Ghibor 13 Beer Sheva: il Mohel - Rav Yitzhak (algerino). Aryè è nel Segno della Completezza
del Patto Nuovo per le Nazioni, nel Segno della Correzione del Patto dalla
Sabbia che scende dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di Esaù. Il Patto Nuovo per le Nazioni fu completato nei Segni
tramite questa nascita e questa circoncisione sull’Altare di Malchitzedek.
Gnomen 25 - Il Segno Profetico della Doppia-Quarta
Generazione richiede un Doppio-Patto che sia collegato, tramite il Goel Haim,
con la NUN. La NUN rappresenta tre NUN di base: 1) La NUN di Yehoshua Bin Nun
(il potere della Mishnà originaria di Yehoshua Bin Nun); 2) La NUN
Finale di Shushan (il potere di scrivere la Nuova Meghilat Esther della
Redenzione Finale (in genere si tratta dei testi che collegano il nome ASHER al
nome EHEYE finale: tutti i testi di Sefer ha-Mafli, Quinto Petalo di Sefer
Mishnat Haim, ad esempio, la vera storia del Maestro di Giustizia, della Scuola
degli Esseni, di Yeshua, la Correzione del Cristianesimo, dei Vangeli, di Paolo
di Tarso ecc. fanno parte della Nuova Meghilat Esther. Il Sesto
Petalo, invece, è la Nuova Meghilat Esther dell’Asino che mangia il Pane
della Redenzione Finale. L’enfasi del
Sefer ha-Mafli è sul nome ASHER. L’enfasi dei testi dell’Asino è
sul nome EHEYE finale)).
Gnomen 26 - 3) La Nun Soffit del Leviathan, il nostro
grande Pesce della Via Lattea. Questa è la NUN della Vera Nuova Kabalà
della Redenzione Finale (il potere di collegare la Nuova Vera Kabalà del
Grande Pesce Leviathan a tutto il Patto Nuovo Finale. La vera Kabalà
Antica di Israele si chiama la Vera Kabalà della BET di Bereshit. La
Vera Kabalà Nuova, che è anch’essa strettamente collegata alla
base della BET di Bereshit, è una parte integrale della Redenzione Finale
stessa, si chiama la Nuova Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan. Si allude
a ciò nella Tradizione con ‘il grande pranzo del Leviathan per i giusti,
nel futuro’. Cioè, i giusti delle
generazioni future mangeranno le ‘porzioni’ deliziose della Nuova Vera Kabalà
del Leviathan).
Gnomen 27 - Rispetto alle Tre Colonne delle Nuove Tavole
della Nuova Legge della Redenzione Finale, la NUN di Yehoshua Bin Nun regge la
Prima Colonna, i Dieci Comandamenti; la NUN FINALE di SHUSHAN regge la Seconda
Colonna, Le Virtù, e la NUN SOFFIT di Leviathan regge la Terza Colonna,
i Dieci Comandamenti del Giusto che Vive nella sua Fede. E così le Tre
NUN corrispondono con la Tripla Meditazione ‘Il Cuore del Profeta, il Cuore
della Rosa ed il Cuore del Giusto che vive nella sua fede’. La
Tripla-Meditazione, quindi, è il Mezzo per studiare la Nuova Via del
Mezzo della Redenzione Finale, per merito del Goel Haim.
Gnomen 28 - La Ricerca della Via del Mezzo richiede anche
la conoscenza della Nuova Legge e la ricerca delle qualità e delle
virtù amate da Dio e dagli uomini e la ricerca di essere giusto davanti
a Dio vivendo nella vera fede in Dio Onnipotente. Non bisogna pensare che si
possa capire o conoscere la Via del Mezzo senza le giuste azioni, i giusti
atteggiamenti e il miglioramento di se stessi. La Nuova Via del Mezzo
è Viva e la si acquista vivendo nella fede della Redenzione Finale ed
applicando la conoscenza a se stessi. La
Via del Mezzo non è una cosa materiale che si può comprare; si
acquista tramite la progressiva conoscenza della Redenzione Finale.
Gnomen 29 - Non bisogna pensare che lo Yetzer ha-Rà
scomparirà in futuro, altrimenti non ci sarebbe il libero arbitrio e non
è certo questo lo scopo della Redenzione Finale. Una qualche diminuzione
del libero arbitrio ci sarà, comunque, perché già le
radici del male saranno estirpate per sempre. Perciò le tendenze al male
non avranno la stessa potenza di prima. Anche l’impatto del timore di Dio che
scende nella seconda parte della Quarta Generazione non verrà mai
dimenticato nelle generazioni a venire. In ogni caso, il mondo proseguirà
il suo corso dopo la Quarta Generazione, conformemente alla natura del mondo.
Gnomen 30 - Ci sarà la Nuova Via della Vita, grazie
al merito del Maestro Haim. Si diffonderà la conoscenza dei Segni
Completi. Ci sarà lo spirito di fraternità e la volontà di
pace, una pace vera che dura nel tempo. Ci sarà un amore universale
verso il popolo di Israele e verrà capita la storia di Israele.
Verrà costruito il Terzo Tempio che non verrà mai più
distrutto. Il cuore dell’umanità si riempirà di misericordia. I
Dieci Comandamenti saranno nel sangue di tutti gli abitanti della terra. E fra 400 anni, fra 400 e 500 anni, nelle Sinagoghe, non
si metteranno più i tefillin (filatteri); allora i figli di Israele che
seguono la Tradizione della Sinagoga avranno raggiunto un livello di
Santità tale che la Santità dei Tefillin non sarà
più richiesta.
Gnomen 31 - Ciò mi fu
detto dal Maestro Haim nel sogno del Contratto della Nuova Casa di Preghiera
della Redenzione Finale. Guardate l’incredibile equilibrio di questo Segno.
Nello stesso momento in cui il Goel Haim mi consegna la responsabilità
di stabilire la Casa di Preghiera della Redenzione Finale, mi informa che
ciò non riguarda direttamente l’andamento della Sinagoga. Avevamo già ricevuto il Segno della
Velocità della Quarta Generazione; relativamente la celerità
degli eventi della Quarta Generazione ed i cambiamenti radicali che l'accompagneranno
segnala la miracolosità e la misericordia di Dio, di nascosto, anche nel
periodo dell’ira. Nonostante ciò, la Sinagoga è una
Tartaruga che tiene il suo passo da Tartaruga anche nelle generazioni della
Redenzione Finale.
Gnomen 32 - Lo annuncia il Goel profeticamente dal Regno
dei Cieli; ciò perché il Giudice Unto del Regno dei Cieli
è anche il Goel di Israele e perciò egli conosce tutte le misure
della Torà e della Tradizione ma egli è anche il Goel di
tantissimi ebrei che per disparati motivi sono lontanissimi dalla Torà e
dalla Tradizione. Il Goel Haim è anche il Goel dei figli dell’Islam, quelli
che sono ben disposti verso Israele e non quelli che odiano Israele e gli
ebrei. Questi ultimi verranno distrutti con i fanatici islamici e tutti i
rimanenti figli dell’Islam riconosceranno la scelta di Dio del Goel Finale,
Haim da San'aa, Yemen.
Gnomen 33 - Egli è anche
il Goel delle pecore smarrite della Casa di Israele. Eventualmente milioni e milioni di ‘cristiani’ lasceranno
il cristianesimo tradizionale ed entreranno nel Patto Nuovo Finale sull’Altare
di Malchitzedek e coloro che desiderano potranno fare il trapasso all’Altare di
Efraim, con le dovute preparazioni tramite Mikve o Circoncisione. Il Maestro
Haim è anche il Goel dei popoli di Esaù che meritano la salvezza
e che entrano nel Patto Finale sull’Altare di Malchitzedek dalla Correzione del
Patto dalla Sabbia che Scende dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di
Esaù. E ciò include i popoli di Giafet e con essi tutti i
popoli della terra; tutti possono studiare, sapere, capire, accettare e vivere
nella Nuova Via della Vita e di tutto ciò che concerne la vita della
Redenzione Finale.
Gnomen 34 – Non è dato sapere quanto tempo ci
vorrà realmente affinché tutto ciò si realizzi nel mondo
dalla fine della Quarta Generazione. E’ ovvio che il mondo è ancora
lontano dai concetti della Redenzione Finale. Il Segno dice che il Segno
di Peretz, dopo 65 anni, arriva all’inizio. I veri lavori, quindi, a livello mondiale, del Segno
dell’Asino che mangia il Pane, iniziano dopo la costruzione del Terzo Tempio,
se Dio vuole che lo si possa costruire alla fine della Quarta Generazione come
promesso nel sogno di Anna Gasparotti. Perciò solo una piccola parte del
mondo farà parte del Patto Nuovo Finale alla fine della Quarta
Generazione ma si vede che quella parte sarà sufficientemente forte per
costruire il Tempio e stabilire la pace fra tutti i popoli (requisito questo
per la Costruzione del Terzo Tempio).
Gnomen 35 - Poi inizieranno i grandi lavori di diffusione
e di educazione per ciò che riguarda la Redenzione Finale ed a
Gerusalemme, in un luogo fra il Kotel ha-Maaravi e Har ha-Bait ci sarà
la Costruzione di Dieci Piani dell’Università del Sacerdozio e di Derech
Eretz del Terzo Tempio. Il mondo inizierà ad interessarsi del Nuovo
Sacerdozio e degli Altari della Casa di Preghiera profetizzata per tutti i
popoli. Il mondo sentirà parlare dei Segni Completi e vorrà saperne
di più per poter capire. Anche a Beer Sheva ci sarà la Casa di
Sette Piani e Tredici Piani ed il Tappeto dell'Islam. Si dirà Beer Sheva,
la città dei Patriarchi e dei Sacerdoti. L’essenziale è che per
la fine della Quarta Generazione il mondo sarà purificato dai mali ed i superstiti
potranno pensare a formare una nuova società sui veri principi della
fede di Abramo, nostro padre.
Gnomen 36 - Siamo allievi del Maestro Haim che in vita fu
il Capo dei 36 Giusti Nascosti. In questa fase della storia noi
siamo Asini Nascosti, non per volontà nostra ma perché gli uomini
non capiscono ancora le intenzioni degli Asini. Il contrasto fra tutta l’immensa testimonianza ricevuta e
ciò che rappresenta la mentalità, in milioni di forme, del mondo
attuale, è abissale. Stiamo parlando di una nuova chiara luce ma nessuno
vuole ascoltare. Gli impedimenti sono troppi. Non è facile per noi ma penso che alla fine
ricorderemo questi anni passati in cui meritavamo di avere un milionesimo del
concetto del Giusto Nascosto in quanto eravamo pochissimo Asini-Nascosti che
vivevano nella fede, alla ricerca della Nuova Via della Vita della Redenzione
Finale per merito del Maestro Haim.
Capitolo 14
Gnomen 1 - La benedizione di Dio Altissimo
scenderà sul mondo dopo che le radici del male saranno estirpate.
Soltanto la benedizione di Dio assicura la riuscita che dura per sempre. E la
profezia decreta: ‘Il desiderio di Dio riuscirà nelle sue mani’ (Isaia,
53: 10). Guardate i pesi profetici del sogno del Contratto. Il
Contratto della Nuova Casa di Preghiera richiede un segno profetico sulla
Sinagoga. Il Contratto senza tale segno profetico non manterrebbe l’equilibrio
della Redenzione Finale. Quando riceviamo
il Segno della Nuova Casa di Preghiera, dobbiamo sapere con assoluta certezza
che la continuazione della Sinagoga Tradizionale non viene compromessa.
Gnomen 2 - Senza il segno sulla Sinagoga, il Contratto
darebbe la precedenza storica alla Nuova Casa di Preghiera che sarà
amata da Israele e da tutti i popoli. Ciò disfarebbe
l’equilibrio voluto. La Sinagoga non solo
andrà avanti nel tempo ma, essendo lo strumento storico di Israele nei
secoli al servizio di Dio in conformità con la Halachà, è
legata alla prima santificazione di Israele, sul Sinai. La continuità
della Tradizione di Israele è avvenuta grazie alla Sinagoga. In un sogno
dei primi anni, il Sig. Banin, ebreo tradizionale di Asmara (Eritrea), vide che
la Sinagoga era di sopra, in una costruzione, mentre la Nuova Casa di Preghiera
era sotto di essa ma indipendente nel Rito ecc. In un sogno di Sharonne nei
primi anni (Sogno n. 47), in una Nuova Casa di Preghiera, in Israele, le fu
detto che un ebreo, nella Nuova Casa di Preghiera, può compiere tutti i
suoi obblighi come nella Sinagoga Tradizionale.
Gnomen 3 - In quanto agli ebrei, quindi, la Nuova Casa di
Preghiera è alternativa alla Sinagoga; la Sinagoga procede dalla prima
santificazione; la Nuova Casa di Preghiera nasce dalla Nuova Santificazione
della Redenzione Finale. Il Segno Tradizionale dice “Studiami/Cercami”
(Darsheni)! Andando avanti nella prima santificazione, fra 400 a 500 anni da
adesso, gli ebrei della Sinagoga raggiungeranno il livello di santità
che non richiederà più la santità dei tefillin. Essa
rappresenta la certezza non solo della continuazione della Sinagoga
bensì la certezza del progresso spirituale della Sinagoga nei secoli a
venire. La Nuova Casa di Preghiera, però, deriva direttamente dai Segni
Completi e così il Nuovo Rito, la Nuova Legge e tutte le novità
della Redenzione Finale.
Gnomen 4 - Guardate l’equilibrio!
Il Goel Haim porta il Contratto della Nuova Casa di Preghiera della Redenzione
Finale. Tale Segno, oltre al fatto
che dev’essere il Goel stesso a portarlo, essendo ciò che riguarda la
Nuova Casa di Preghiera nell’autorità del Maestro Haim, dal Regno dei
Cieli, deve esporre un Segno Profetico precisato nel tempo di 400 a 500 anni,
segno che fà capire la differenza di ‘andamento’ fra la prima
Santità e fra la Nuova Santità della Redenzione Finale. Lo
strumento di misura della differenza, in questo caso, sono i Tefillin la cui
santità è indiscutibile e allo stesso tempo può essere
‘misurata’ nei confronti della santità di Shabbat, che, come noto,
annulla la necessità dei tefillin.
Gnomen 5 - Nella Tradizione si dice che non c’è
bisogno di ‘OT’, ‘segno’ di tefillin di Shabbat perché lo Shabbat stesso
è un ‘OT, un ‘segno’.
DIARIO dell’Asino: Aryè è nato il 22 Luglio, nel segno
profetico ‘Un leone ha ruggito, chi non temerà, il Signore Dio ha
parlato, chi non profeterà’ (Amos, 3: 8). Il Brit ha rappresentato un'importantissima
completezza del Segno della Correzione del Patto dalla Sabbia che scende
dall’Ottavo Buco del Piffero Rosso di Esaù.
Dopo qualche giorno mi sono ammalato, acuta insufficienza
renale, che Dio ci scampi.
Gnomen 6 - Dopo aver fatto gli esami del sangue la mattina,
di pomeriggio mi hanno telefonato dalla mutua Maccabi dicendomi di andare
subito da loro per una cosa urgente. La dottoressa mi ha spiegato che dovevo
essere ricoverato immediatamente. Era Rosh Hodesh Elul, il mese della
misericordia. Tutti gli Asini si sono spaventati; non volevano che il primo
Asino se ne andasse. Quella stessa notte tutti gli allievi hanno pregato EL
SHADDAI per chiedere la guarigione dell’Asino. EL SHADDAI ha accolto le loro
preghiere e sono stato salvato dalla malattia ai reni che si sono risanati,
grazie a Dio. Sono rimasto 5 giorni in ospedale. Ho, comunque, una
malattia del sangue, polistemia, un eccesso di globali rossi. Per ora prendo un farmaco (Alloril 300). Il giorno prima
di uscire dell’ospedale, è arrivato Shaul-Giacobbe dall’Italia.
Gnomen 7 - Nell’ospedale, ho fatto amicizia con un beduino,
cittadino israeliano che soffre di diabete. S. è un uomo buono,
equilibrato e sincero. Mi ha raccontato molte cose sulla vita dei Beduini del
deserto.
La mattina della mia dimissione dall’ospedale
iniziò male perché, verso le 8:30, chiedendo ad un'inserviente
che puliva il pavimento dove fosse la mensa (non lo sapevo perché avevo
mangiato in precedenza vicino al letto), ricevetti come risposta una smorfia di
odio o di disgusto. Non capii la ragione. Pensavo che forse era muta e che lo
dovevo sapere. Dopo mangiato, con la progressione della mattinata, ero nervoso
e sentì come se mille occhi fossero su di me.
Gnomen 8 - Telefonai persino a casa per chiedere
se tutto era a posto. Era la stessa ragazza a pulire nella mia stanza dove
dormivamo solo io e S.. Ad un certo punto sono entrato nella stanza per fare
pipì e mentre stavo per entrarci, notai che c’era molta acqua per terra.
Mi rivolsi a quella ragazza, chiedendo come mai c’era acqua per terra. Ancora
una volta lei non mi rispose e mi guardò con odio. Pensavo che forse era
davvero muta. Verso le 11:00 stavo nel corridoio davanti alla Ricezione e
trovai 10 shekel per terra. Chiesi ai medici che erano vicini cosa fare e
dissero di metterli in tasca e che altra soluzione non c’era. Poi tornando alla
stanza vidi che ancora la ragazza era lì che puliva piano piano. Questa
volta lei si rivolse a me con rabbia e disse “Il bagno è per i bisogni e
non per bagnare con acqua dappertutto”. Incominciai a dire “Ma se sono io prima
che ti ho chiesto come mai c’era lì acqua!”. “Io dico per tutti” disse quella e uscì dalla
stanza.
Gnomen 9 - In quel frangente, il mio portafoglio fu
rubato dalla tasca interiore della mia giacca appesa al muro. Nel portafoglio
c’erano solo 20 shekel ma più importante c’era libretto degli assegni. Lo dissi
a qualcuno fra i medici e venne uno del servizio di sicurezza per prendere nota
del fatto. Scrissi poi un biglietto col mio nome, indirizzo e telefono e lo
diedi a S., come gli avevo promesso. Sentivo che il fatto di fidarmi di S.
poteva essere una prova. Infatti non dubitavo dell’onestà di quest’uomo.
Dopo, a casa, mi convinsi sempre di più della non-innocenza di quella
lavoratrice il cui nome non conosco. Di
sera dissi a tutti che sapevo chi aveva rubato il mio portafoglio, una ragazza che
lavora lì. Nodà mi chiese “Perche non la denunci?”.
Dissi: “Assolutamente no, non ci sono le prove”.
Gnomen 10 - Prima di dirlo agli altri, comunque, avevo
riflettuto per decidere se dovevo farlo o meno. Decisi di sì
perché (1) non conoscevo il suo nome (2) avrei raccontato i fatti che mi
avevano indotto a sospettare di lei (3) non intendevo denunciarla o metterla
sotto sospetto in ospedale, (4) era anche una prova superata di non
insospettirmi di S. per il valore di fedeltà nell’amicizia che si era
formata. Il giorno dopo eravamo ancora nell’ospedale per il pagamento del parto
di Rahel e per prendere il certificato di nascita di Aryè. Passai in
Nefrologia per salutare S. e gli dissi di stare attento ad una degli inservienti
che lavorava nelle pulizie. Mentre eravamo ancora all’ospedale, telefonò
Nodà da casa dicendo che qualcuno aveva chiamato e che parlava dalla
ricezione di un assegno ma Nodà non riuscì a capire di più
e gli disse di chiamare dopo.
Gnomen 11 - L’uomo chiamò il pomeriggio. Mi disse
che un tizio gli aveva dato un mio assegno di 1000 shekel, firmato a mio nome,
un nome arabo sull’assegno. Gli dissi che il libretto degli assegni mi era
stato rubato il giorno prima e che già avevo annullato quegli assegni in
banca. Parlando con quella persona, venne a galla che il ladro era un giovane
di 15 anni, il figlio di S. che avevo visto in ospedale. La persona che
chiamava aveva un chiosco e il ragazzo commerciava con lui. Anche l’uomo
conosceva il padre del ragazzo e sapeva che era in ospedale e che il padre era
un uomo onesto. Mi chiese se volevo intrappolare il ragazzo per denunciarlo ma
risposi che se suo padre fosse venuto a saperlo ne avrebbe sofferto,
specialmente per la vergogna nei miei riguardi. L’ebreo al telefono capì
e era d’accordo con me nonostante avesse perso 400 shekel per l’assegno falso.
Gnomen 12 - Meno male che non avevo denunciato la ragazza
delle pulizie! Ciò sarebbe stato come un omicidio da parte mia! La
ragazza era innocente. Lo Yetzer ha-Rà aveva organizzato una storiella
completa per colpevolizzarla facendomi così cadere in un grave peccato.
Allo stesso tempo lo Yetzer cercò di farmi insospettire di S., l’unico
altro con me nella stanza, che avrebbe creato una breccia nella fedeltà
dell’amicizia. Anche ciò che dissi all’uomo di non voler denunciare il
ragazzo per rispetto a suo padre fu una prova di sensibilità. Grazie a
Dio.
Gnomen 13 - Per dare il Segno della nuova Casa di
Preghiera ci vuole il Segno della Sinagoga affinché nessuno pensi che
vada avanti la nuova Casa di Preghiera e non la Sinagoga. Per dare la nuova
misura della nuova Santità della Casa della Redenzione in cui non si
mettono tefillin, ci vuole il Segno dei Tefillin nella Sinagoga ed una
novità storica profetizzata. La Sinagoga Tradizionale continuerà per
la sua strada e la Congregazione di Israele si santificherà sempre di
più. Essa raggiungerà fra 400 e 500 una santificazione pari alla
santità dei Tefillin ed il Grande Tribunale saprà che è giunto
il tempo in cui non si devono più legare i filatteri al braccio e alla
testa.
Gnomen 14 - Io, firmando il Contratto della Nuova Casa di
Preghiera, devo conoscere tali parametri, dato che si basa sui nuovi parametri
della Nuova Santità che deriva dal nome sacro EHEYE finale. Perciò
devo sapere la posizione storica della Sinagoga Tradizionale. Ancora di più, devo avere dei parametri per
misurare fra la Prima e la Nuova Santità. La Nuova Santità non
può avere parametri propri se non sono posizionati in una visione di
confronto con la Prima Santità. Il nome EHEYE finale non sta da solo,
senza i nomi EHEYE ASHER che lo precedono. Il nome ASHER è occultato ma
la Prima Santificazione sul Sinai e poi tutta la Tradizione è nota e
dà vita alla Halachà.
Gnomen 15 - All’inizio, a tutti gli studiosi della
Torà sembrerà che le novità della Redenzione Finale che
riportiamo siano in contrasto con la Tradizione, nuove preghiere, una nuova Aggadà
di Pesah, una Nuova Legge, una nuova Succà ecc. ed il fatto che nella
nuova Casa di Preghiera non si mettono i tefillin. Comunque, i canoni delle
preghiere sono mi-de'rabbanan (stabiliti dai Rabbini) e così anche la Aggadà
di Pesah e le halachot sulla Succà. Ma i Tefillin sono Mi-Deoraita! Chi
può toglierli dal Rito ?! Il Segno del Contratto però è un
vero Segno Completo della Redenzione Finale; esso non bada alla mancanza di
comprensione all’inizio bensì alla comprensione completa che arriva alla
fine quando si è stabilito il nuovo Equilibrio della Redenzione Finale .
Gnomen 16 - In verità i dettagli e la forma dei
Tefillin non sono Mi-Deoraita ma rientrano nella categoria di ‘halachà
le-Moshe mi-Sinai’ ossia ‘norma trasmessa a Mosè oralmente sul Sinai’. Il
fatto è che tali leggi non sono Mi-Deoraita, nel contesto di ‘nitzhhiut’
(l’eternità) della Torà; sono state date oralmente appunto
perché arriverà il tempo in cui potranno essere modificate o
sostituite. Questa categoria, quindi, non è paragonabile, ad esempio,
alle quattro specie di Succot che sono chiaramente riportate nella Torà.
Gnomen 17 - Il Segno è incredibile; esso dimostra
la continuazione della Sinagoga Tradizionale nel suo eterno percorso storico, che
mantiene nel Rito i Tefillin e la Santità dei Tefillin ed il Segno non
diminuisce alcunché della Santità dei Tefillin che deriva dalla
Prima Santità. Allo stesso tempo, nella Nuova Santità
della Casa di Preghiera non si mettono Tefillin. E’ una questione tutt’altro
che facile da capire. Perché nella Casa
di Preghiera non ci vogliono i Tefillin? Essa è, comunque, una mitzvà
santificata nella Tradizione di Israele. Cos’è che può
sostituirla? E perché sostituirla?
Gnomen 18 - Abbiamo ricevuto altre due generalità
nel primo anno nei sogni (uno del sig. David Banin ed uno di Sharon): La Nuova
Casa di Preghiera si trova ‘sotto’ la Sinagoga Tradizione ma indipendente da
essa, con un rito proprio. Questa posizione di ‘sotto’ va capita. Essa
non è una ‘appartenenza’ per dire che la Casa di Preghiera è
sotto l’autorità della Sinagoga. La
Casa di Preghiera, in verità, è sotto l’autorità e la
responsabilità del Goel Haim. Ma prima di tutto si tratta di un segno di
rispetto storico; non esisterebbe la nuova Casa di Preghiera senza l’esistenza
storica della Sinagoga Tradizionale. Anche qui l'esistenza della Sinagoga
Tradizionale è posta in evidenza.
Gnomen 19 - In quel sogno del Sig. Banin, l’atmosfera
della Sinagoga era del tutto mancante e senza spirito. Egli scese ed
entrò nella Nuova Casa di Preghiera in cui, al contrario, c’era gioia,
spirito nuovo, canti e buona volontà. Del fatto che ci sono in questa
epoca storica molte mancanze nella Sinagoga Tradizionale, c’è ad
esempio, il sogno di Solly (n. 193) che se la Sinagoga Tradizionale non cambia e
non si riforma andrà perderà molti fedeli. In ogni
caso la Casa di Preghiera sta sotto la Sinagoga. La Casa di Preghiera dall'EHEYE finale sottosta alla
Sinagoga che deriva dalla Santità del primo EHEYE.
Gnomen 20 - Iddio Benedetto che
portò la Prima Redenzione è lo stesso Dio che porta la Redenzione
Finale. La Redenzione Finale richiede una Nuova Santità da Dio. Ecco che
è lo stesso nome ripetuto due volte. La Nuova Santità racchiude nuove forme per il rito
delle feste ecc. La Nuova Santità non è in contraddizione con la
Prima Santità ma è un'alternativa data dal Signore, Dio nostro,
per il tempo della Redenzione Finale. Ecco che nel sogno di Sharon c’è
l’importantissima generalità che un ebreo può compiere nella
Nuova Casa di Preghiera tutte le mitzvot che compie nella Sinagoga
Tradizionale.
Gnomen 21 - Nel sogno era Purim e Sharon, in Israele,
entrò in una Nuova Casa di Preghiera dove vedeva Sacerdoti e
Sacerdotesse e c’era enorme felicità e grande festa e molti canti. Lei,
però, sentì una certa nostalgia per la Sinagoga e si alzò
per andarci. Un uomo, vedendola, le disse:
“Se vuoi, puoi anche pregare qui; qui un ebreo può compiere tutte le
mitzvot che compie nella Sinagoga Tradizionale”. Tornando, quindi, al sogno del
Contratto, è chiaro che il fatto che nella Nuova Casa di Preghiera non
si mettono i filatteri non significa che ci sia una diminuzione nel compiere la
mitzvà dei Tefillin. Com’è questo fatto, però? Com’è possibile che il non mettere i Tefillin e
compiere la mitzvà siano la stessa cosa?
Gnomen 22 - Ci vuole, infatti, un fatto nuovo,
sorprendente e profetico per risolvere il dilemma. Annuncia
il Goel Haim che anche il percorso dei Tefillin nella Tradizione è
diverso di ciò che pensano gli studiosi della Tradizione. L’uso dei
Tefillin non continuerà per sempre. Come spiegato, il popolo fra 400 e 500 anni,
raggiungerà una tale santificazione che non dovrà più legare
i filetteri al braccio e alla testa perché tale livello di
santità sostituirà il ‘segno’ dei Tefillin. E ciò spiega
perché i dettagli della forma di questa mitzvà non sono stati
scritti nella Torà ma dati in tradizione orale a Mosè figlio di
Amram. Ed una volta che abbiamo la parola profetica del Goel Haim possiamo
capire perché dall’inizio, nella Nuova Casa di Preghiera, non si userà
più fare questa mitzvà.
Gnomen 23 – L'idea dell'eternità della mitzvà
risiede nel verso "E li metterai come segno sul tuo braccio e sulla fronte
fra i tuoi occhi" (Deut. 6: 8). Essi sono segni della santificazione nei
precetti di Israele. Essi possono essere in una forma superiore ai Tefillin
quando Israele raggiunge tale livello di santificazione. Allora questa mitzvà
verrà compiuta veramente al livello Mi-Deoraita e la Halachà di
Mosè dal Sinai sui Tefillin avrà allora raggiunto il suo scopo
finale e non ci sarà più necessità di usare i Tefillin
della tradizione. Nella Nuova Santità, invece, i parametri
derivano dal nome finale che completa il tutto.
Gnomen 24 - Ci sono, quindi, scopi, nella santità
di Israele, che devono essere raggiunti e una volta raggiunti, i mezzi che sono
stati strumentali nel portare il popolo a quello scopo non serviranno
più. Guardate bene che tali cambiamenti sono insiti in certe espressioni
dalla vera Kabalà Antica, ad esempio ‘nel futuro solo i Cinque Libri di
Mosè ed il Libro di Giosuè rimarranno nella Santità’
oppure, ancora più audace, ‘nel futuro tutte le feste si annulleranno tranne
Purim e Hanuccà’. Probabilmente queste cose saranno dopo i 400 a 500
anni menzionati dal Goel Haim. Ciò
perché tale periodo rappresenta il tempo delle generazioni della
Redenzione Finale, quando nuove fasi storiche richiederanno diversi livelli di
santificazione ed elevazione.
Gnomen 25 - La Nuova Rivelazione
di EHEYE ASHER EHEYE arriva con tutti i Segni Completi della Storia Sacra,
della Torà, delle Profezie messianiche e redenzionali e della Tradizione
Orale. E’ la Nuova Tradizione che completa gli scopi insiti ma non
raggiungibili dall’Antica Tradizione. L’unificazione,
ad esempio, coi Musulmani e con le Pecore Smarrite della Casa di Israele e con
i figli di Malchitzedek, i popoli di Esaù e di Giaffet, e poi con tutti
i popoli, non è predisposta nell’Antica Tradizione in termini di Halachà.
Viene
da noi spiegato che la Torà stessa fu data nel Segno della Separazione
dai popoli e non poteva essere diversamente.
Gnomen 26 - Sono passati 3500 anni di odio, di invidia, e
soprattutto di piena idolatria. La grande prova generale del popolo scelto
è stata quello di rimanere fedele alla propria identità
nonostante le tante trappole assimilatrici che si sono presentate lungo la
storia. Perciò la Torà venne rivelata nella terribile paura sul Sinai,
per cui la Halachà ha sempre enfatizzato la separazione fra Israele e le
nazioni del mondo. Questo è il motivo principale per il quale al tempo
della Redenzione Finale ci vuole una Rivelazione nel Segno della Pace, della
Riunificazione e della Riconciliazione dei cuori. E ci vogliono tutte le
novità storiche redenzionali che corrispondono alla Nuova Santità
che completa gli scopi della Prima Santità.
Gnomen 27 - Se, quindi, la
Torà ha dato i comandamenti che conducono a determinati scopi, alla fine
ci vuole il rinnovamento dei comandamenti che stanno già nella nuova
luce della nuova Santità che porta i Segni ed i Mezzi della realizzazione
di tali scopi. Senza il Primo Tempio ed il
Secondo Tempio e la persistente tradizione non sussisterebbero le basi storiche
per la costruzione del Terzo Tempio Finale. Molti tradizionalisti pensano che
anche nel Terzo Tempio si faranno i sacrifici come in passato.[1]
Gnomen 28 - Ci vuole la Nuova Tradizione che porta con sé
il progetto della Nuova Casa di Preghiera di Sette Piani per stabilire la nuova
forma del Terzo Tempio finale. Il Terzo Tempio sarà una Casa di
preghiera per tutti i popoli, letteralmente, una volta che essi saranno nella
giusta fede della Tradizione, Antica e Nuova.
Gnomen 29 - La Nuova Santità, perciò, non
porta cose che sono della particolare Santità della Prima Rivelazione,
come Tefillin o Mezuzot tradizionali. Il Sefer Torà stesso, scritto a
mano, con tutti i precisi dettagli della Halachà rimane nella Sinagoga
Tradizionale mentre nella Casa di Preghiera, nell’Armadio Sacro ci saranno
Testi della Nuova Legge della Redenzione Finale e si leggeranno di Shabbat i
testi del Sefer Mishnat Haim. Le Preghiere sono nuove e tutto il Rito è
Nuovo ma i tempi corrispondono esattamente alle feste ebraiche e ai sabati del
Lunario Tradizionale. La Nuova Santità, quindi, inizia già
con le forme che fanno parte del compimento degli scopi redenzionali.
Gnomen 30 - DIARIO dell’Asino: Rosh
Ha-Shanà 5763: 7 settembre 2002: 25 Stella del Progetto 3955: Beer Sheva:
Qualche giorno fa, Liat vide in sogno il Sig. Remo Levi, su di lui la pace. C'era
una tavola imbandita sulla quale si mangiava e festeggiava. Liat si ricorda che
pensava nel sogno: Che meraviglia! Yeshua è risorto in tre giorni; il Sig.
Levi è risorto anche se ci sono voluti più di 3 giorni. - -
Gnomen 31 - Una settimana prima, Paolo aveva sognato di
vedere un luogo con molti morti; poi vide il Maestro Haim che lo accoglieva con
amore e lo abbracciò; Paolo vide che tutte le persone morte ora erano
vive; erano tutte risorte. - -
Sono Segni che questa Rosh
Ha-Shanà 5763 è nel Segno della Resurrezione del Maestro Haim.
Cioè questo anno rappresenta una grande Resurrezione per il mondo.
Gnomen 32 - DIARIO: Nodà ha sognato (Sett.
2002 qualche giorno dopo Succot) il Profeta Geremia che le ha detto, “Devi
andare da un rabbino e dire che i rabbini devono riconciliare i cuori dei padri
sui figli ed i il cuore dei figli con i loro padri”. Poi si trovava in una
casa; c’era un rabbino (sconosciuto) e c’erano anche Sara Markus e Peretz. Sara
intendeva parlare con il rabbino ma Peretz le disse: “Ci vuole il nuovo”
indicando che Nodà stessa doveva parlare. Nodà disse allora al
rabbino: “Ho visto in sogno il Profeta Geremia e mi ha detto di andare presso
un rabbino e dirgli ‘I rabbini devono riconciliare i cuori dei padri coi figli
ed il cuore dei figli con i loro padri”. Il rabbino rispose: “Ma questa
è una profezia che è già stata detta!” E Nodà: “Sì,
è già stata detta ma è questa profezia che ci vuole
adesso”. (da notare che quando il Profeta Geremia disse le parole della
profezia che sta in fine a Malachia, Nodà vedeva le parole di Geremia
31’ del Patto Nuovo). - -
Gnomen 33 - DIARIO: Nodà ha sognato che era
in una stanza dove c’erano un uomo, Peretz e dei libri sul tavolo; i Libri
contenevano delle foto del Rebbe di Lubovitch; Nodà cercava di fare in
modo che Peretz non le vedesse per non farlo arrabbiare ma l’uomo, comunque, mostrò
i libri a Peretz. Nodà gli disse: “Ma tu non sai che tutto quello
che fa Habad è idolatria?” L’uomo rispose, “Sì, lo so, tutto
quello che fanno i Lubavitcher è idolatria!” In quel momento Nodà
vide un uomo con una maglia bianca con stampata sul petto una grossa foto del
Rebbe. Poi passava un ragazzo in bicicletta con un poster del Rebbe Shneerson. Nodà
disse all’uomo, che era in realtà un rabbino, “E tu sai che la radice di
tanta idolatria è il libro dello Zohar!?” Il rabbino, sorpreso, rispose:
“No, questo non lo sapevo”. Dopo di ciò, Nodà era in un altro posto
con Noa Hana Noga; c’erano tre grossi camion; due partivano mentre Nodà
e Noa Hana Noga salivano sul terzo e la bambina giocava con lo sterzo. - -
Gnomen 34 - DIARIO: 3 ottobre 2002; 27 Tishrei
5763; 23 Rifugio di Armadillo 3955. Milano: Giuseppe ha fatto una
lunga e disperata preghiera chiedendo ad EL SHADDAI di cambiare il Mazal della
Missione perché così, con i problemi finanziari come sono sempre
stati fino ad ora, non si può andare avanti. Di notte in sogno due angeli portavano Giuseppe di sopra
e gli dicevano: “D’ora in poi le cose andranno più velocemente”.
Poi ha visto in sogno scene terribili della Quarta
Generazione, ‘sacchi’ di decreti che cadevano a terra. A Giuseppe fu detto: “Tu
avrai la forza di Sansone”; Giuseppe poi ha preso nelle mani un pezzo di ferro
e lo ha piegato in due con estrema facilità.
Poi in un terzo sogno ha visto Peretz, più giovane,
che dava lezioni a dei bambini; stava spiegando loro i quattro elementi, fuoco,
aria, acqua e terra; c’era un'atmosfera di gioia. - -
Gnomen 35 - L’acqua scende giù verso le sorgenti
sotterranee; l’aria va nella direzione in cui viene soffiata; il fuoco sale
sempre in alto alla ricerca della sua sorgente; la terra si adagia saldamente
per mantenere l’equilibrio controbilanciando i movimenti di acqua, aria e
fuoco.
L’armonia interiore risulta dopo che l’acqua si è
trasformata in conoscenza, l’aria si è trasformata in spirito, il fuoco
si è trasformato in sentimenti ardenti d’amore nel desiderio di salire
verso la Sorgente e la terra concretizza la conoscenza, lo spirito e il fuoco
verso l’Alto nei comportamenti giusti che sono i recipienti per ricevere la
Presenza di Dio.
Gnomen 36 - Il Segno delle Stelle porta le nuove Acque della
Redenzione Finale. Il Segno del Regno dei Cieli invoglia il cuore a salire
nelle virtù come il fuoco alla Sorgente della Vita. Il Segno della Nuova
Luce di Hanuccat ha-Hanuccot apre le nuove vie dello Spirito tramite il Nuovo
Cuore Universale della Redenzione Finale. Il Segno dell’Asino che mangia il
Pane concretizza gli elementi redenzionali e messianici che devono realizzarsi
in terra. L’Asino è porta l'equilibrio della Nuova Conoscenza, del Nuovo
Fuoco e del Nuovo Spirito, come la terra nei confronti agli altri tre elementi.
La Quarta Generazione rappresenta la ribellione della natura e da qui l’ira del
Cielo nei confronti dei peccati commessi contro gli elementi e, di conseguenza,
contro la natura; la collera dall'Alto sprigiona le potenze dei quattro
elementi nel giorno grande e terribile. Allo stesso tempo durante la Quarta
Generazione sono rivelati i nuovi mezzi per la Ricostruzione che seguirà
il Giorno del Signore. I Quattro Elementi torneranno dopo la Quarta Generazione
in un nuovo equilibrio dopo la necessaria fase di distruzione. Il Segno della
Resurrezione del Maestro Haim rappresenta il nuovo livello finale del nuovo e
perfetto equilibrio fra i Quattro Elementi.
Capitolo 15
Gnomen 1 - Ho tentato, usando l’esempio del Segno del
Contratto, di dimostrare le incredibili misure risolte dal nuovo equilibrio
della Redenzione Finale, un equilibrio che rappresenta la Nuova Via del Mezzo
che si cercava in tutte le generazioni ma che si realizza solo con la
Redenzione Finale. Così la comprensione arriva soltanto tramite lo
studio dei Segni Completi. Essenziale è il Patto di Pace ed il Patto fra
le Parti autorizzati attraverso i nuovi Mezzi della Redenzione Finale. Il Segno
del Contratto, ad esempio, che profetizza su eventi che avverranno fra 4- 5 secoli,
si rifà al Patto fra le Parti che tramite i Nuovi Mezzi della Redenzione
Finale, prevede la Nuova Casa di Preghiera di 7 Piani e Tredici Altari di
Preghiera ed il Tappeto dell'Islam.
Gnomen 2 - La Pace della Redenzione Finale avviene fra la
Sinagoga Tradizionale e la Nuova Casa di Preghiera. Ed anche la Riconciliazione
dei cuori fra padri e figli risiede nella reciproca e armoniosa comprensione
fra gli ebrei della Sinagoga Tradizionale e i fedeli della Nuova Casa di
Preghiera. Il Nuovo Mezzo della Redenzione Finale è nella Nuova Casa di
Preghiera che racchiude la Riconciliazione dei cuori. Quando i rabbini
riconosceranno il Patto Finale il mondo sarà pronto per ricevere la
Redenzione Finale.
Gnomen 3 - OSEA 2, 18-21:
18 E in quel giorno io stringerò con loro un patto,
con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo, con i rettili del suolo, e spezzerò
e allontanerò dal paese l'arco, la spada, la guerra e farò che
essi riposino al sicuro.
19 E ti farò mia sposa per sempre; e ti
farò mia sposa in un connubio di giustizia, di equità, di benignità
e di misericordia.
20 E ti farò mia sposa fedele e riconoscerai che
io sono l'Eterno.
21 E avverrà in quel giorno ch'io
risponderò, dice l'Eterno, io risponderò al cielo ed esso
risponderà alla terra;
Gnomen 4 - E ti farò mia
sposa per sempre - questa è la prima redenzione dall’egitto e la
rivelazione a Sinai.
E ti farò mia sposa in un
connubio di giustizia, di giudizio, di bontà e di misericordia - questa
è la missione messianica di Gesù ed egli fu purtroppo l’oggetto
sacrificale messianico per motivo della mancanza di giustizia, di giudizio, di
bontà e di misericordia nel popolo di Israele d’allora.
E ti farò mia sposa fedele
- in ebraico ‘ba-emunà’ ‘nella fede’ - questa è la terza
redenzione finale in merito allo scelto Goel Haim.
Altrove abbiamo detto che la fede
della prima redenzione è la ‘fede santificata’. La fede della seconda
redenzione è quella della fede intima e nascosta nel cuore. La terza
redenzione rappresenta la Grande Fede che include tutta la vera fede
dall’inizio alla fine.
Gnomen 5 - Quindi: ti farò
Mia sposa nel Patto Eterno della Fede Santificata e ti farò Mia sposa
nelle Virtù del Cuore, un cuore che cerca la giustizia, il giudizio, la
bontà e la misericordia ed infine ti farò Mia sposa nella Grande
Fede del Patto Completo Finale, il Patto che rivela la conoscenza di Dio. Come
sta scritto in Geremia (31: 33): ‘e non dovrà più insegnare uno
all’altro ‘Conoscete il Signore’ poiché tutti Mi conosceranno dal
più piccolo al più grande’.
Gnomen 6 - Nella prima redenzione
Dio dimostrò i modi, per così dire, che piacciono a Lui per
rivelarSi. Nella seconda redenzione Dio
Si nascose per il mondo rivelandoSi per l’umanità ad un livello intimo
del cuore per chi ama la giustizia, l'equità, la bontà e la misericordia.
Nella terza redenzione completa quella parte dell’umanità che ha
già acquisito la fede dai Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, la Provvidenza
del Signore, Dio nostro, porterà alla Grande Rivelazione dei Sei Segni
Completi della Redenzione Finale per merito dello scelto Giudice Unto del Regno
dei Cieli, il Goel Haim.
Gnomen 7 – Buona parte dell’umanità della Quarta
Generazione possiede una grande fede in Dio. La fede in Dio quasi sempre genera
persone oneste, buone, generose, amanti della giustizia e del bene, ognuna secondo
il proprio modo di vedere. La Quarta Generazione è la somma delle anime vissute
nei secoli e millenni passati. Coloro che sono stati arroganti, malvagi,
disonesti, perversi nel passato vengono riportati in questa Quarta Generazione,
specialmente nella seconda metà, per essere distrutti per sempre,
giudicati non-voluti per continuare nelle generazioni della redenzione;
verranno estirpati dall’esistenza, come avvenne nel Diluvio Universale.
Gnomen 8 - Se c'erano anche delle qualità positive
in quelle anime, verrà loro concessa la possibilità di
correggersi e di vivere nella vera fede in Dio ed in tale correzione potrebbero
essere purgati anche i peccati di vite passate. Ciò perché la
Quarta Generazione è la Grande Bilancia del Giudizio Universale in cui
il Tribunale di Sopra decide chi avrà il merito di vivere nelle
generazioni future.
Gnomen 9 - E così anche le anime buone delle
generazioni passate vengono durante la Quarta Generazione e meritano i tesori
della Grande Fede della Redenzione Finale. Anche chi è esente dal Tentatore
deve temere molto il giudizio del Giorno del Signore grande e terribile. E’
possibile perdere i meriti del passato con peccati ed iniquità successivi,
che Dio ci scampi. La Grande Fede della Redenzione Finale è già
vincente nel mondo alla fine della Quarta Generazione ma durante tale periodo
le forze delle tenebre e le correnti della perdizione sono potenti per cui la
battaglia per sconfiggerle è estremamente dura.
Gnomen 10 - In ogni caso, la Grande Fede della Redenzione
Finale risiede nel cuore di un terzo dell’umanità che attraversa la
Quarta Generazione. Tutti i primi Asini sono radicati in anime elevate come fu
spiegato a Nodà in sogno; Nodà, ad esempio, è radicata
nell’anima di Miriam, sorella di Aharon e di Mosè, e Peretz è
radicato nell’anima di Aharon, Sommo Sacerdote. Gli Asini subiscono tremendi
pesi nei primi anni e ciò che arriva non so, per poter mantenere
l’equilibrio della Grande Fede. Per reggere la Grande Fede della Redenzione
Finale, bisogna essere Asini, e chi si considera ancora ‘uomo’ non regge la
Grande Fede. Ciò non è perché la Grande Fede della
Redenzione Finale non venga per gli uomini; essa viene per le persone del mondo
ma gli ‘uomini’ di questa Quarta Generazione non riescono a reggerla. Si
confondono con i preconcetti di cui non riescono a liberarsi.
Gnomen 11 - La Grande Fede della Redenzione Finale torna
alla sua radice, la Grande Fede di Abramo, nostro padre. Abramo camminò
nella fornace di Nimrod e Dio lo protesse dal fuoco. Abramo subì dieci
grandi prove per mettere a prova la sua fede e le superò tutte, per cui
è il progenitore di una moltitudine di nazioni. La grandezza della Fede
di Abramo, nostro padre, si estende a tutte le nazioni al tempo della
Redenzione Finale e la radice della sua Grande Fede si manifesta con il ritorno
della Stella di Abramo che completa il suo ciclo di quattro millenni e ridona la
Fede di Abramo a chi possiede un Grande Cuore di Fede.
Gnomen 12 - La Fede Santificata sul Sinai, invece, era una
santificazione in primo luogo per i figli di Israele, discendenti diretti di
Abramo, Isacco e Giacobbe tramite Giacobbe, nostro padre, chiamato "Kdosh
ha-Avot", il più Santificato dei Patriarchi. In genere,
però, il popolo di Israele non ha mai retto la Fede Santificata
perché era associata intimamente alle virtù del cuore, all’amore
verso il prossimo, alla bontà e alla misericordia.
Gnomen 13 - La Fede Santificata
insieme alle Virtù del cuore praticate è sicuramente la
Completezza. Ma la Fede Santificata senza
le Virtù del cuore praticate è odiosa, ipocrita, falsa ed
ingannevole. Per questo l’ira di Dio si manifestò tramite Yeshua. Meglio le
virtù praticate senza la Fede Santificata che non la Fede Santificata
senza le Virtù del cuore. Il Tempio fu
distrutto ed il popolo esiliato per fare un lungo percorso fra i popoli e apprendere
a praticare la giustizia, l'equità, la bontà e la misericordia in
un mondo ostile ed ignorante che accusava gli ebrei di ogni epoca di ingiustizia,
iniquità, cattiveria e crudeltà. “Amarissima è la storia”
diceva sempre lo Tzadik Haim.
Gnomen 14 – E' stata la gelosia di Dio a intervenire
nella Storia per indirizzare il cuore dei meritevoli verso la redenzione
finale; altrimenti Dio non avrebbe potuto mantenere le Sue promesse alla fine.
Il mondo non sarebbe mai stato pronto a ricevere la Redenzione Finale. Le
sofferenze hanno portato i meriti nel mondo. La povertà ha portato i
meriti nel mondo. Il dire “grazie a Dio”, nonostante le difficoltà, le
mancanze materiali, i dolori e le angosce, ha portato i meriti nel mondo. Come
ricevuto dai Saggi, Dio disse “Se volete trovarmi cercateMi presso i poveri”.
Gnomen 15 - Si invocava Dio per i torti subiti, per le
ingiustizie patite. I poveri contadini, del resto, lodavano Dio per i buoni
raccolti. Nella privazione, nel dolore, nei problemi, l’anima consola il cuore con
la speranza e gli rammenta che siamo creature di Dio Misericordioso, che non
abbandona mai.
Gnomen 16 - Chi ha la base della fede nel cuore percepisce
il sentimento e la felicità vitale della speranza incrollabile nel Dio
della Giustizia, dell'Equità, della Bontà e della Misericordia,
quando nella sofferenza l’anima abbatte le barriere del corpo fisico e ravviva
lo spirito con nuova speranza e con valori di verità che valicano i
limiti del tempo-spazio di questo mondo.
E il nome nascosto ASHER nasconde i 36 Giusti Nascosti di
ogni generazione da Mordechai ha-Tzadik sino allo Tzadik ha-Shalem Haim.
Gnomen 17 - Il popolo d’Israele
è diverso. I discendenti di
Giacobbe, Isacco ed Abramo, grazie all’amore di EL SHADDAI, sono stati
santificati nella rivelazione di Dio sul monte Sinai. Dopo la proclamazione del
Decalogo, Mosè salì di sopra per ricevere le leggi amate da Dio e
trasmetterle agli uomini in un linguaggio comprensibile a tutti.
Ma già dal quarantesimo giorno di quella
stupefacente e portentosa santificazione dell’anima, dello spirito e del corpo,
entrò il Satana Tentatore e indusse il popolo a cadere nel peccato del
vitello d’oro, dando così via alle battaglie storiche dello Yetzer ha-Rà
contro il popolo eletto da Dio per ricevere la sacra Torà.
Gnomen 18 - Se Israele non avesse commesso il peccato del
vitello d’oro, i nemici di Israele in tutti i secoli non avrebbero avuto il
permesso di perseguitarlo. Anzi, spiega il grande Tanà Rabbi Shimon bar
Yohai, nella Mishnà, anche se avessero fatto il vitello ma invece di
dire “Questi sono i vostri Dèi che vi hanno portato fuori dalla terra d’Egitto”
avessero detto “Questo è il vostro Dio che vi ha portato fuori dalla
terra d’Egitto” tutti i nemici di Israele nei secoli non avrebbero potuto fare
del male al popolo d’Israele.
E se Eva, la nostra progenitrice, non avesse mangiato il
frutto proibito, tutta la storia dell’umanità sarebbe andata
diversamente. Diversamente sì, ma non nel modo desiderato da Dio per
la completezza degli uomini e delle donne.
Gnomen 19 - Quanti vitelli d’oro hanno costruito fino ad
oggi gli altri popoli prima di quello d’Israele? Ma il Giudizio di Dio su
Israele non è simile a quello sulle nazioni. L'anima, lo spirito ed il
corpo di Israele fu santificato da Dio sul Sinai, nella vera fede dell’Unico
Dio, Creatore di tutte le esistenze. Perciò il comandamento dell'integrità
della fede monoteista riguarda Israele soltanto. C’era un comandamento analogo anche
ai tempi di Noè ma i popoli non ressero la portata di un Dio Invisibile;
volevano vedere e toccare l’oggetto del loro culto.
Gnomen 20 - E con la santificazione totale al vero Dio,
anche il corpo doveva essere santificato nella purezza, così come lo spirito
del cuore doveva essere santificato nelle virtù praticate fra l’uomo ed
il prossimo, e così anche l’intelletto doveva essere santificato nello
studio vero, col timore di Dio, della Sacra Torà, giorno e notte. La
Sacra Torà insegna la santificazione della vita dei figli di Israele in ogni
azione, sentimento e pensiero. Ma il Serpente era il più nudo di tutti gli
animali dell'Eden. Satan era spogliato dai vincoli del libero arbitrio
diversamente dagli altri angeli che erano ‘investiti’ nel comando di Dio, privi
del potere di optare per il sì o per il no per il come o il quando o il
dove.
Gnomen 21 - Non così era l’angelo Tentatore, la
Forza del Contrasto contro il corretto uso del libero arbitrio, il Grande
Contrappeso nel suo regno delle falsità contro la santificazione che origina
dall’obbedienza al volere di Dio. Per poter compiere il suo lavoro con gli
uomini che possiedono la libera scelta, Satan fu lasciato nella nudità
delle proprie scelte e strategie per far cadere l’uomo, unica creatura dotata di
libero arbitrio. Ed anche il Tentatore potè accedere alla conoscenza
della Torà; altrimenti la Santità della Torà avrebbe
innalzato i figli d’Israele al di sopra della Tentazione e senza di essa sarebbero
mancati i meriti che derivano dalla giusta scelta. Per questo la nuda
intelligenza del Serpente conosce tutta la Torà e sa formulare
ragionamenti che in apparenza sembrano Torà mentre in realtà contrastano
la volontà di Dio.
Gnomen 22 - Essendo la Via del Mezzo parte integrale
delle novità storiche della Redenzione Finale è chiaro che ogni
parte della Testimonianza si trova nell’equilibrio della Via del Mezzo. Mi
riferisco in particolar modo ai sogni redenzionali della Redenzione Finale. Lo scopo primario di questo testo sulla Saggezza Antica e
Nuova è di indicare dare agli allievi le vie per ricercare la Via del
Mezzo in ogni elemento della Terza Redenzione Finale che conoscono.
Gnomen 23 – 23 gennaio 2003; 20 Shevat 5763; 23 Profumo
Celeste 3955; Holon, Israele. Sogno di Davide
Levi: Davide, insieme ad un gruppo di giornalisti da ogni parte del mondo, andava
alla Mukata, sede di Arafat. Arafat non voleva farli entrare ma Davide, come
strategia, gli rammentò che era stato con lui quando era stato in visita
dal Papa; Arafat se ne ricordò e autorizzò Davide ed altri due
giornalisti ad entrare; dentro c’erano miliziani di Al Fatah; avevano pochi
viveri e Davide vide in che condizioni versavano. In una seconda scena, Davide era
con dei ragazzini dell'Intifada nei territori che scagliavano pietre contro i coloni
israeliani; un bambino palestinese venne colpito al dito e Davide lo accompagnò
da un infermiere palestinese che lo medicò. Nella terza scena, Davide
parlava con Arafat vicino alla riva del mare e gli spiegava, nella sua vera
identità da ebreo, che chi va ad uccidere israeliani, come i kamikaze di
Hamass e della jihad, commette un grave peccato davanti a Dio; alla fine,
Arafat diceva: “E’ vero, hai ragione”. - -
Gnomen 24 - Cosa fa Davide nostro fra i palestinesi? E si
trova perfino fra i ragazzi dell'Intifada che scagliano pietre contro gli israeliani?
Ma
non c’è da preoccuparsi, Davide è un allievo del Maestro Haim. Egli è fedele al popolo ebraico ed anche allo
Stato d’Israele. Certamente Davide ha una visione universalista, essendo allievo
del Patto Nuovo Finale e rispetta tutte le persone. Inoltre Davide ha studiato
col Maestro Haim e conosce il grande onore ed amore che lo Tzadik aveva verso gli
arabi e la loro cultura, in genere.
Gnomen 25 - Davide Levi, però, è anche un
Asino e perciò il Maestro Haim, nel sogno, lo veste da giornalista
imparziale per portare qualche ‘scoop’ dal fronte palestinese. Nel sogno,
Davide dimostra una vera flessibilità d’Asino mettendosi nei panni
dell’altra parte, gira fra i palestinesi per sentire anche il loro punto di vista.
Altrimenti, non ci sarebbe una base reale per parlare da ‘amico’ con Arafat.
Quest’ultimo vede, invece, che Davide è tra i suoi ragazzi e si
preoccupa anche della salute di un ragazzino ferito al dito. Arafat si convince
che Davide non è ostile e le sue intenzioni sono buone e così
c’è una base per intraprendere un dialogo vero sulla fede e su
ciò che è odiato da Dio.
Gnomen 26 - E’ rappresentativo ciò di come gli
israeliani dovrebbero affrontare la problematica per arrivare al dialogo, l'immedesimarsi
cioè nella situazione del nemico. Ciò rappresenta una strategia
per arrivare alla giusta Via del Mezzo che bisogna trovare per risolvere la
situazione. Si tratta di una questione che trascende la questione territoriale.
Gnomen 27 - E’ chiaro che due anni e mezzo di terribili ed
efferati atti di terrorismo palestinese hanno fiaccato anche i sostenitori del
dialogo. Va ricordato anche che la sfiducia da parte palestinese è
aumentata dopo l’assassinio di Yitzhak Rabin. Non solo, Israele, purtroppo, ha
perduto di credibilità agli occhi del mondo per quell’atto barbaro compiuto
in nome della fede, che Dio ci salvi, un atto istigato, senz’ombra di dubbio (come
ricevuto nei Segni) dalla destra israeliana. Cosa dovrebbero pensare i
palestinesi quando il primo ministro avversario Yitzhak Rabin viene ucciso per
aver intrapreso una trattativa di pace con Arafat?
Gnomen 28 - Davide, quindi, con saggezza ma anche con un
cuore sincero e apolitico, si immedesima con la mentalità e l'ottica del
nemico. I palestinesi si sentono traditi dalla mancanza di volontà degli
israeliani, si sentono incompresi ed odiati, umiliati dallo strapotere militare
degli israeliani. Protestano, sperando che il mondo sentirà
il loro grido. La maggior parte di loro vive
in povertà, in condizioni inadeguate o addirittura disumane; urla,
protesta, scaglia pietre. Non vorrei essere qui frainteso: i Segni hanno
dichiarato inequivocabilmente che Arafat, nel dichiarare l’intifada, ha
commesso un grave e terribile errore, un peccato odiato da tutti i ministri di
sopra, inclusi quelli dei paesi arabi.
Gnomen 29 - Sappiamo benissimo quanto il popolo
palestinese sia sfruttato scandalosamente dalla propaganda anti-israeliana e venga
educato e istigato all'odio. Arafat ha commesso anche il grave errore di non
accettare le proposte di Ehud Barak quando era capo del Governo. Comunque, il
motivo superiore, purtroppo, è che Israele non ha avuto il merito di
ricevere la pace dopo l’omicidio di Rabin e perciò il 'lavoro sporco' di
un Israele reo di aver versato il sangue innocente di un uomo amato da Dio per
ciò che aveva fatto, viene affidato ad un governo di destra. La pace
è un grandissimo dono dal Cielo ed ha bisogno di molti meriti da
entrambe le parti.
Gnomen 30 - In ogni caso, Davide, nel sogno, dimostra in che
modo si può riacquistare la loro fiducia, comprensione, tramite
l'empatia e la compassione per i loro bambini e non solo per i nostri. Tutto
ciò serve ad un sentimento di fratellanza ma c’è poi un altro
fattore non meno importante. Con il
sentimento di fratellanza raggiunto, Davide può associare il problema
del terrorismo alla concezione della fede in Dio. E’
essenziale questo fatto e deve essere capito. C’è una differenza
sostanziale fra gli uomini di stato musulmani e quelli israeliani-ebraici. I
musulmani parlano della fede.
Gnomen 31 - I musulmani in tutti gli strati della loro
società parlano di Dio e sono pieni di fede e concepiscono le cose in
termini di fede. In Israele, invece, chi dovrebbe essere preposto alla fede per
parlare con amore per lo stesso Dio, nella stessa eredità della fede di
Abramo, nostro padre, è, purtroppo, chi rifiuta maggiormente il dialogo
coi musulmani. Anzi, il vero disprezzo per gli arabi proviene maggiormente da
nazionalismo di destra della politica israeliana.
Gnomen 32 – Il nostro Davide non è un ebreo di
stampo religioso tradizionale; è un ebreo, però, che ha fede nella
Torà e nella Tradizione, e nel Patto Finale si trova sull’Altare di
Giuda. Egli rappresenta una grande fascia della società israeliana che ha
fede in Dio ma non è osservante. Essa è essenziale per la pace
con i palestinesi. Davide parla con Arafat nel vero sentimento della fede in
Dio Altissimo percepito da un musulmano, una volta che è stata rimossa la
diffidenza.
Gnomen 33 - E’ significativo pure che Davide parla
dell’essere stato presente, in veste di giornalista, all’incontro, a Roma, fra
il Papa ed Arafat. La saggezza del Segno dimostra che Davide, da uomo fede,
è in grado di discutere questioni di Dio con ebrei, musulmani, cristiani
e chiunque altro. Ciò è vero nella realtà, non
solo nel sogno. Arafat che è un uomo
politico-religioso dalla testa ai piedi, non si è trattenuto dal
dichiararsi ‘cristiano’ l’anno scorso a Betlemme. Ci sa
fare. Davide non è un uomo politico e
nemmeno un giornalista ma tramite il Nuovo Messaggio della Redenzione Finale
potrebbe spiegare al Papa la vera missione messianica di Gesù, Cristo
delle Nazioni.
Gnomen 34 - Il Segno, comunque,
è positivo. Davide rappresenta quiuna
parte di Israele che arriverà alla giusta Via del Mezzo dimostrato da
lui nel sogno. Purtroppo, però, ne rimane ancora esclusa quella parte di
stampo religioso, racchiuso nella ristrettezza di un Dio nazionale, che non
capisce che Abramo, nostro padre, fu designato Padre di una moltitudine di
popoli e dimentica che anche Ismaele, figlio di Abramo, ricevette benedizioni
eterne da Dio, come scritto nella Sacra Torà. Purtroppo, in tutte le
questioni della Redenzione Finale, i rabbini e gli studiosi della Torà
ancor oggi sanno soltanto creare barriere, fra loro stessi, fra i vari gruppi
religiosi, fra di loro e i non religiosi e quanto di più fra ebrei e
qualsiasi altro popolo.
Gnomen 35 - In ogni caso Davide
Levi ha reso un servizio importante, stellarmente, tramite questo sogno
redenzionale, al popolo di Israele ed allo Stato di Israele. Arriverà il tempo in cui ci saranno israeliani in
grado di parlare con i palestinesi al livello di intesa reciproca sia a livello
pratico che a livello spirituale, nella fede sentita nel cuore. Arriverà
il tempo in cui un nuovo sentimento di ‘amore umano amato da Dio’, un ‘cuore di
carne’ dice il Profeta (Ezechiele, 36: 26), nascerà nel seno dell’ebraismo
ed eventualmente rimuoverà le croste secolari di conflttualità.
Gnomen 36 - La verità
è ciò che ha dichiarato il Goel Haim “Siamo tutti della stessa
carne”. Quando la persona sta in giudizio davanti a Dio, il Tribunale di Sopra
non giudica solo i piedi o solo il collo della persona bensì il tutto,
tutte le azioni di tutto il corpo e tutti gli attributi del cuore e tutte le parole
dette e tutto il pensiero. E quando una persona è felice da una vera
felicità che proviene dallo spirito umile davanti a Dio, non è
una felicità dei soli piedi o del solo collo ma di tutto l’essere.
Infatti un qualsiasi forte mal di testa smorzerà il sentimento di
felicità o qualsiasi altro dolore diminuirà la gioia.
Eventualmente l’umanità intera, insieme, sentirà la
felicità di un corpo unito, sano ed equilibrato, con un cuore umile
nella vera felicità dello spirito che ama il Creatore dell’universo e
che ama tutte le Sue creature. In quel Segno ricevuto da Solly Kamkhaji,
fortissima era la felicità del Maestro Haim quando abbracciava la gente
della terra di tutti i popoli ed annunciava “Siamo tutti della stessa carne”.
[1] Ci
saranno ma non come prima e non per tutti e non nella preghiera regolare; ci
sarà un luogo in cui rabbini preposti decideranno chi potrà
portare un sacrificio (sogno di Giuseppe).