Autore: Peretz Green

Traduzione: Davide Levi

 

La Nuova Legge: 30 PASSI

 

Grazie El Shaddai

El Shaddai è Grande

El Shaddai è Uno

 

TAVOLA 1

 

Primo Comandamento

"Io sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa della schiavitù"

 

Dio della Storia e della Tradizione dei Patriarchi

Passo 1 - L’Onnipotente Dio dimostrò il Suo potere superiore, al di sopra della natura, tramite i miracoli che effettuò in Egitto ed al Mar Rosso per mezzo di Mosè, magister noster. Perciò quando i figli di Israele sentirono le parole: “Io sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa della schiavitù” non ebbero dubbi su ‘Chi’ fosse Colui che pronunciò quelle parole; era l’Unico Creatore dell’universo che aveva parlato, Dio che promise ad Abramo, Isacco e Giacobbe la Sua benedizione speciale e che iniziò a mantenere le Sue promesse con loro tramite Mosè, Suo servo; in breve ‘il Dio della Tradizione di Abramo, nostro padre’.

 

Soltanto due quinti salvati

 

Passo 2 - Soltanto i due quinti dei figli d’Israele furono salvati, però; gli altri non credettero e morirono durante i tre giorni della piaga del buio. Ciò dimostra che anche quando Dio opera miracoli meravigliosi davanti agli occhi di tutti, non toglie la facoltà del libero arbitrio.

Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 508) - Giuseppe sognò (2 marzo 1989 - Milano) di dire: “Chi ha fede vedrà; chi non ha fede non vedrà niente, hee-haw”.

 

Fede ereditata e fede acquisita

 

Passo 3 - La Fede è un dono ereditato, ricevuto attraverso il filtro del libero arbitrio. Perciò è possibile ereditare la fede e poi perderla attraverso scelte cattive. Allo stesso tempo, è possibile che una persona, pur non avendo ereditato alcuna fede, possa arrivare ad afferrare la grande facoltà della fede tramite le sue buone scelte.

Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 466) – Nodà sognò (20 gennaio 1989 - Milano) che una voce diceva: “Dio riconosce l’ebreo non dai simboli che porta, bensì dalla fede che è nel suo cuore e dalla sua semplicità di cuore nella fede (TEMIMUT)”.

 

La facoltà della Fede

La fede è una facoltà insita in ogni essere umano creato ad immagine di Dio.

(sogno 629) - Adam sognò (6 gennaio 1990 - Beer Sheva) di vedere il Maestro Haim che era insieme con una folla numerosa composta da gente di ogni genere e di ogni razza. Il Maestro Haim con estrema umiltà e grande amore, abbracciando indistintamente ognuno, disse: “Siamo tutti della stessa carne”.

E perciò tutti possono arrivare alla fede tramite l'umiltà e l'amore per il prossimo.

 

La facoltà della fede - o rivelata o nascosta

 

Passo 4 - Se la fede ereditata è una buona fortuna, tanto maggiore lo è la vera fede acquisita. Ciò perché nel primo caso la facoltà della fede è da sempre stata rivelata a quella persona, mentre nel secondo caso la facoltà della fede, che era ‘morta’, è stata ritrovata, riacquisita e risorta. La facoltà della fede è nascosta, profondamente, nel cuore di ognuno; fa parte della creazione dell’uomo. Essa può essere rivelata tramite l’eredità o l’educazione che deve accompagnarla, oppure può rimanere allo stato latente nella persona stessa.

 

Fede interiore dalla bocca del pesce

 

Passo 5 - Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 429) - Giuseppe sognò (17 dicembre 1988 - Milano) di essere in un posto a lui sconosciuto quando sentì la voce di suo padre che diceva: “Io ho sempre avuto fede in Dio, Benedetto Egli sia, ma non sapevo bene le questioni”. Giuseppe fu commosso da quelle parole perché venivano dette col cuore. Giuseppe non vide suo padre, ma la sua voce gli perveniva attraverso un pesce nell’acqua. - -

Questo sogno straordinario muove le acque interne del cuore. La fede, quindi, rappresenta una facoltà a sé, come la facoltà della comprensione o la facoltà della sensibilità del cuore, che spesso tende a credere in una fede falsa. Infatti, la fede semplice molto spesso non discerne la sostanza o i concetti di quanto le viene impartito per tradizione, ma li accetta, appunto, in ‘buona fede’.

 

Ecco perché senza la giusta istruzione si può sbagliare

 

Passo 6 - In verità, solo la giusta istruzione nella vera fede può nutrire la facoltà della fede nella sua vera forma.

Perciò, nella rivelazione sul Sinai, Dio, per prima cosa, dimostrò ai presenti il Suo potere e solo dopo disse: “Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho tratti fuori della terra d’Egitto” ecc. “Non avrai altri dèi all'infuori di Me” ecc. Nello stesso modo, Dio insegnò ad Israele, nei suoi 40 anni di vita nel deserto, anche la santità del Sabato, attraverso la raccolta giornaliera della manna, che veniva fatta scendere ogni giorno (e il venerdì in doppia razione), ma ne veniva categoricamente proibita la raccolta di Shabbat.

 

Dio è l'Educatore di Israele

 

Passo 7 - Da ciò deduciamo che Dio stesso, Benedetto Egli sia e Benedetto è il Suo nome in eterno, è l’Educatore di Israele. Sebbene la fede sia una qualità naturale nell’umanità, essa è relativamente di poco valore se non viene istruita e alimentata da veri insegnamenti. Questo è il motivo per cui Dio comandò ad Israele di studiare la Sacra Torà giorno e notte e di non abbandonarla mai. Così come il corpo ha bisogno di essere alimentato giornalmente, così anche la fede va alimentata con lo studio, la preghiera e le buone azioni.

 

La Torà – Fede e Conoscenza

 

Passo 8 - Fra le ‘intenzioni’ del Signore, Dio nostro, nella Redenzione dall’Egitto e nella Rivelazione sul Sinai, ci fu la volontà che la facoltà della fede venisse portata assieme alla conoscenza di Dio e alla consapevolezza che Dio ama il cuore pieno di misericordia e di buone intenzioni. Tutto ciò fu insegnato e spiegato, in parte per iscritto ed in parte nella tradizione orale ricevuta da Moshè Rabbenu, direttamente da Dio e tramandata al popolo d’Israele.

 

La fede nel Secondo Comandamento senza la fede del Primo Comandamento non è valida

 

Passo 9 - In verità, dunque, non è soltanto il credere nella vera fede monoteistica che fa sì che la persona sia amata davanti al Dio delle Schiere. Quello è solo l’inizio, la vera base, la sola vera dottrina della vera fede, il Secondo Comandamento. Prima del comandamento relativo alla vera dottrina, viene il Primo Comandamento riguardante la vera tradizione proveniente da Dio, la vera fede in Dio, Redentore di Israele, che salvò il Suo popolo scelto dalla schiavitù del Faraone. Se questa fede manca, allora anche la vera fede monoteista sarà di poco valore, non riconoscendo la verità storica della Redenzione di Dio e della Rivelazione di Dio.

 

'Ed amerai il Signore, tuo Dio' ecc

 

Passo 10 - Sono necessarie entrambi, la fede viva nella redenzione e la salvezza di Dio e la vera dottrina della fede nell’Unicità di Dio, come afferma il verso: “Ascolta o Israele, il Signore, Dio nostro, Dio è Uno”. Quando Israele proclama l’Unità di Dio, si è già costituita come nazione, avendo già testimoniato i miracoli della redenzione del Dio di Israele. Questo viene poi completato continuamente rammentando la redenzione dall'Egitto, studiando le parole e gli insegnamenti di Dio, applicando le virtù amate da Dio, come la Sua misericordia, la Sua compassione, la Sua bontà, la Sua pazienza ed il Suo perdono ecc. Come afferma il verso: “Ed amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza”.

 

La fede è dentro ciascuno di noi

 

Passo 11 - Pane dell’Asino Vestito da Leone : - (sogno 145) - Angela G. sognò (1 novembre 1986) di andare a salutare Peretz e gli altri allievi. Tutti sedevano intorno ad un caminetto; la prima persona che incontrò e salutò fu Paolo. Dopodiché Angela vide due bambini, un maschio ed una femmina, di circa quattro anni. Peretz stava dando una lezione di fede a quei due bambini. Peretz chiese loro di spiegare la lezione ricevuta ed uno di loro rispose: “La Fede è dentro ciascuno di noi e si esprime e si manifesta nel nostro comportamento con gli altri”. - [1]

Qui, in questo delizioso e prezioso sogno, vediamo l’equilibrio tra la facoltà della fede, proprio nel cuore di bambini, e le necessarie qualità di rettitudine e del giusto comportamento con gli altri. A questo sogno, per completezza, va aggiunto quello di Nodà che enfatizza quella base essenziale della pura fede monoteista di Abramo, nostro padre:

 

La storia di Abramo bambino e gli idoli del padre

 

Pane dell’Asino Vestito da Leone: (sogno 218) - Nodà sognò (8 luglio 1987 - Milano) che stava raccontando a Peretz la nota storia di Abramo bambino nel negozio di idoli del padre. La raccontò a Peretz convinta che egli fosse un bambino. Ad un certo punto Nodà si accorse che stava parlando con Peretz, che, nella realtà, le aveva insegnato questo racconto! Allora Nodà disse: “Non è a te che devo raccontare questa storia perché sei ebreo, bensì agli altri”.

 

Soltanto la vera Tradizione di Israele dà la vera fede

 

Passo 12 - L’umanità non trova la vera fede da sola. La facoltà della fede nel cuore ha bisogno della vera tradizione e delle vere istruzioni per essere una fede amata da Dio. La vera tradizione si trova nel Primo Comandamento: “Io sono Iddio che vi ho tratti dalla terra d’Egitto”. Nell’antichità ogni paese, nella propria tradizione, diceva che il suo dio lo aveva scelto primo fra tutte le nazioni. Nel caso di Israele, però, Dio l’ha detto. C’è solo una vera tradizione!

 

La fede in Dio richiede il seguire la volontà di Dio

 

Passo 13- La Fede, dunque, non è solo la facoltà della fede nel cuore, ma la tradizione della vera fede che deve essere acquisita. La fede in Dio e nei Suoi miracoli richiede anche la fede nella Legge di Dio, non uccidere, non commettere adulterio, non rubare. La vera tradizione del credere nel vero Dio significa seguire i Suoi Comandamenti: “Da tutti gli alberi del Giardino si può mangiare, ma dall’albero della vita che sta nel mezzo del Giardino, non dovete mangiarne”. Non c’è da separare la fede in Dio dalla fede nel seguire la volontà di Dio.

 

La Fede in Dio è anche credere nelle scelte di Dio

 

Passo 14 - Perciò Dio scelse una nazione, per merito dei Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, una nazione scelta da redimere e a cui dare la Legge di Dio per farla conoscere al resto del mondo, come afferma il verso: “Una nazione di sacerdoti sarete per Me”. Perciò Dio diede la Torà ad Israele e santificò Israele nei comandamenti della Sacra Torà. La Redenzione dall’Egitto e la Rivelazione sul Sinai sono venute per essere le testimonianze per il mondo intero che Israele è stato eletto fra tutte le altre nazioni per ricevere dal Suo splendore, ma anche per portare il carico pesante attaccato alla rivelazione della gloria di Dio. Non si può parlare della vera fede senza riconoscere la scelta di Dio nei confronti del popolo d'Israele.

 

Anche l'Islam dovrà riconoscere la precedenza di Israele

 

Passo 15 – I Musulmani, all’inizio, rifiutano l'idea che la tradizione di Israele sia la sola vera tradizione. Anche la tradizione musulmana, dicono, è vera e proviene da Dio. I Musulmani dimenticano, però, che la Rivelazione sul Sinai avvenne 2000 anni prima di Maometto. La vera fede dell’Islam nell’Unicità di Dio deriva dalla vera tradizione di Israele e non viceversa. Il loro merito nella vera fede deriva dalle benedizioni date da Dio ad Ismaele, figlio di Abramo. Il merito della fede di Israele deriva dalle benedizioni di Dio ad Abramo, Isacco e Giacobbe, i Patriarchi scelti. Ismaele era il padre delle nazioni arabe, non uno dei tre Patriarchi scelti. (Vedasi Tavoletta 1, Messaggio agli Arabi).

 

Una separazione profetica, storica e necessaria

 

Passo 16 - Probabilmente Ismaele non ha mai accettato la sua posizione nei riguardi di Isacco. Probabilmente è proprio per questa ragione che Ismaele dovette essere separato dalla casa di Abramo, nonostante le benedizioni ricevute. Ismaele fu il primogenito di Abramo e ricevette benedizioni. Isacco fu l’erede scelto della benedizione di Abramo. Tale separazione fa parte della storia profetica, una separazione necessaria, quindi, che permette una riconciliazione globale in futuro.

 

La fede dell'Islam in Allah è la stessa di Israele in Dio

 

Passo 17 - La tradizione musulmana ha anch’essa una sua santificazione e la fede dell’Islam nell’Unico Dio Vivente è la stessa fede di Israele. Qui, dunque, non sussiste una correzione nella fede che permette la riconciliazione bensì la separazione fra le due tradizioni. E se le nazioni musulmane non possono ammettere del tutto la priorità della tradizione d’Israele, ciò non è grave, in quanto la separazione profetica giustifica un equilibrio separato per entrambi. Ma le nazioni musulmane devono correggere i propri atteggiamenti verso Israele ed il popolo ebraico, se desiderano che la loro fede venga accettata davanti a Dio. Il requisito redenzionale di voler bene al popolo di Israele (che anche nel Corano viene definito il ‘Popolo del Libro’), non deve mancare.

 

Pane dell’Asino Vestito da Leone: (sogno 564) - Giuseppe sognò (18 giugno 1989 - Milano) di dire: “Allah è grande”. Poi sentì le parole: “Deve essere rinnovato”. Poi apparve Peretz che spiegò: “Non è Allah che deve essere rinnovato perché Dio non ha bisogno di rinnovarsi, ma va riferito agli arabi”. -

 

Il Segno della Circoncisione e le Tende di Sem

 

Passo 18 - I popoli arabi discendono da Shem. Le nazioni cristiane derivano principalmente dai discendenti di Jafet mescolatisi con le nazioni di Esaù, figlio di Isacco. I popoli arabi, attraverso il merito di Ismaele, ricevettero il Segno della Circoncisione, Segno comandato da Dio per la conservazione della pura fede monoteista di Abramo, nostro padre. Il Cristianesimo, avendo abbandonato quel segno, è uscito dalla pura fede. Ciò corrisponde alla rivelazione profetica che: “Dio allargherà Jafet ed egli dimorerà nelle Tende di Shem”. I Cristiani sono orfani nella loro radice, non avendo il potere di mantenere la pura fede monoteista. Solo dimorando nelle tende di Shem, essi riescono a scrollarsi di dosso il giogo idolatra per acquisire la giusta fede. Questa è la Casa della Redenzione Finale in cui tutte le nazioni del mondo partecipano insieme nella vera fede, fede ricevuta nelle Tende di Shem.

 

L'Essenza è il cuore buono

 

Passo 19 - Ma che cosa diciamo allora alla persona semplice che non conosce nulla di storia, ma che ha un cuore pieno di fede? Gli diciamo che il Goel Finale, Haim, ha abbracciato tutte le genti senza distinzione e ha dichiarato: “Siamo tutti della stessa carne”! Ed i Saggi, di benedetta memoria, dichiarano che Dio desidera il cuore della persona. Qui è la facoltà della fede che conta. La confusione causata da tradizioni errate è una cosa, il cuore buono e pieno di fede, che conduce la persona a compiere azioni di bontà e di misericordia e ad amare gli altri davanti a Dio Onnipotente è un’altra! E ciò è amato da Dio. Costui, pertanto, non è colpevole di essere ignorante nella vera fede e le sue confusioni possono essere corrette nel tempo, ma l’essenza di una persona è il suo cuore.

 

Non esiste favoritismo davanti a Dio

 

Passo 20 - Così possiamo capire la storia, poiché Israele è la nazione scelta, amata nella ‘visione globale’ di Dio, ma quando il cuore di Israele è ingiusto e le sue azioni ne riflettono la cattiveria, il popolo ebraico viene punito. E siccome Israele è lo strumento di salvezza per le nazioni, la sua punizione avviene anche agli occhi delle nazioni; ciò affinché le nazioni non dicano che esiste favoritismo davanti al Signore, Benedetto Egli sia. E quando il cuore di Israele non è giusto, allora anche le nazioni, se il loro cuore è compassionevole e cerca il bene per gli altri, sono più amate di Israele, poiché non c'è favoritismo davanti all'Eterno, Benedetto Egli è e Benedetto è il Suo nome in eterno.

 

Solo il giusto comportamento comprova la fede nel cuore

 

Passo 21 - La fede, dunque, è nel cuore di ciascuna persona e la manifestazione di questa fede è nel giusto comportamento con il prossimo. Questa Nuova Mishnà è grande, estesa, profonda e vincolante. Non è sufficiente conoscere la vera fede della tradizione vera. Uno deve far sì che il suo cuore sia un cuore amato da Dio. Nella Redenzione Finale questo è il Cuore Nuovo del Patto Nuovo Finale profetizzato in Geremia e da altri Profeti di Israele. Sono il cuore amato e le buone azioni che rimangono sia per questo mondo sia per l’altro, mentre tutti i pensieri quotidiani dell’uomo periscono con il suo trapasso.

 

Il Patto Nuovo Finale e la Quarta Generazione

 

Passo 22 - La Torà è una cosa, la storia di Israele è un'altra, la storia del Cristianesimo è una cosa, la storia dell’Islam è un'altra, la storia e la religione di ogni nazione è una cosa, ed il Patto Nuovo della Finale Redenzione viene a rispondere a tutte le domande. La tradizione vera è una e la storia di quella tradizione è piena, anche di tristezza, per la disistima verso Israele nella sua elezione sacra. Negli Ultimi Giorni del Giudizio, il mondo sarà sommerso continuamente dal caos. Quando i Segni Completi della Redenzione Finale incominciano a scendere, il grande crescendo finale di quel caos riempirà il pianeta fino al termine della Quarta Generazione.

 

Il Patto Finale – L'unica vera continuazione della vera Tradizione

 

Passo 23 - Gli Ebrei ingiusti saranno buttati giù. Gli Arabi e i Cristiani che odiano gli ebrei saranno buttati giù. Le persone dal cuore buono, pieno di amore e di tolleranza, sincero, desideroso di verità e di giustizia, saranno elevati al riconoscimento più alto di Dio e verranno salvati in quell'ora terribile del Grande e Terribile Giorno di Dio. Possiamo parlare in generale; la Nuova Fede nei Segni Completi della Terza Redenzione Finale per merito del Goel Finale, Haim, rappresenta la SOLA VERA CHIAVE di salvezza. Il Patto Nuovo Finale è la nuova ed unica Arca di Salvezza durante la spaventosa inondazione degli eventi della Quarta Generazione. Questo Patto Finale è l’unica continuazione della vera tradizione, che è solo una.

 

E' Dio soltanto che salva

 

Passo 24 - Non possiamo parlare, certamente, a livello individuale, perché questo è il lavoro di Dio e nessuno può sindacare la Sua opera. È Dio che salva ed Egli non ha bisogno del consiglio di nessuno per sapere chi salvare. Noi siamo obbligati a dare al mondo le Chiavi di questa Nuova Protezione e di spiegare le generalità della Nuova Mishnà della Nuova Legge, facendo conoscere la Nuova Tradizione Profetica della Quarta Generazione, per merito del Profeta Elia, di benedetta menzione. Ma è Dio Onnipotente che salva e nessuno è esente dal Suo giudizio e nessuna compiacenza è amata davanti a Lui in questa Quarta Generazione.

 

Passo 25 – 14 settembre 1991, (sogno 744), Giuseppe, in sogno, si trovava in una località prealpina, vicino ad un lago. Dalla montagna provenivano tremendi tuoni. Un tuono fragoroso scosse la base della montagna, facendo rotolare giù delle rocce che arrivarono fino alla casa in cui si trovava. Il fenomeno si ripetè con maggiore impeto. Giuseppe ebbe paura. Guardò in basso e vide delle formiche indaffarate. Nel frattempo, dal cielo iniziò a sentirsi il suono rimato di un tamburello. Allora le formiche cominciarono a parlare e dissero: “È Dio che salva”. Poi sentì una voce provenire dall’esterno che diceva: “È Dio che salva!”. Allo stesso modo gli uccelli in volo, gli alberi e gli arbusti, la terra stessa e gli spiriti dei defunti, che in quel momento erano usciti dalle case sorridendo, dicevano all'unisono: “È Dio che salva!”. Giuseppe era ancora impaurito e le voci divennero sempre più forti. Anche i tuoni dalla montagna si fecero più forti, accompagnati da esplosioni e crolli. Giuseppe uscì in giardino e si prostrò a terra. Da ogni parte, uomini, animali, insetti, alberi, terra, cielo, tutti, tenendo lo stesso ritmo continuavano a ripetere: “È Dio che salva!”. La montagna ora era simile a un vulcano; apparve un cane con due occhi rossi ed uno sguardo feroce, che disse: “È Dio che salva!”.

 

Il Giudizio è anche individuale

 

Passo 26 - La tradizione vera con la conoscenza corretta della pura fede monoteista è una cosa, ma le virtù che derivano dalla fede vera proveniente dal cuore sono quelle che rispondono davanti al Tribunale Superiore del Signore, Dio nostro. Egli solo conosce i meandri del cuore e i significati delle azioni di ognuno di noi e le sue vere intenzioni. Ogni persona è una Sua creazione e non esistono due creature simili; non esistono due persone che pensano esattamente nella stessa maniera o che fanno esattamente le stesse cose. Nessuno è giudicato secondo ciò che gli altri fanno, ma ognuno è giudicato secondo lo scopo per cui è stato mandato nel mondo.

 

La vera salvezza universale arriva con la venuta del Goel Haim

 

Passo 27 - Noi possiamo parlare in generale. Questo è il nostro dovere. La più grande salvezza di tutta la storia, passata e futura, viene promessa insieme all’arrivo del Goel Finale. Il Goel Finale, Haim, è stato scelto da Dio Onnipotente per portare l’umanità alla sua Redenzione Finale, tramite la grande salvezza che avviene in questa Quarta Generazione. Tale grande salvezza si compie attraverso il Patto Nuovo Finale e la fede nei Segni Completi della Redenzione Finale, gli storici Segni Redenzionali e Messianici di Giacobbe, nostro padre.

 

Tramite i Segni Completi ci sono Nuovi Profeti della Quarta Generazione

 

Passo 28 - Noi dobbiamo insegnare la fede vera della tradizione vera e le virtù amate da Dio e la Nuova Fede dei Segni Completi ai popoli del mondo, poiché questa è la Nuova Arca della Salvezza mandata da Dio Onnipotente. Tutti gli individui possono trovare il proprio altare nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale e tutti possono entrare nell’Arca della Salvezza. E come il Signore, Dio nostro, fece Segni e Miracoli in Egitto e sul Mar Rosso e si rivelò sul Sinai, per poter proclamare: “Io sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d’Egitto, fuori della casa della schiavitù”, così anche la Redenzione Finale, mandata dall'Eterno, scende nel mondo con la testimonianza più incredibile mai nota alla storia umana. Questi sono, in genere, i Segni Completi, i loro contenuti, la maniera della loro ricezione e della loro realizzazione profetica durante questa Quarta Generazione. Coloro che si rifugiano sotto i Segni, se meritano, diventano come dei Nuovi Profeti che ricevono la parola di Dio Vivente. Come ricevuto:

Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 355) - Giuseppe sognò (1 agosto 1988 - Milano) di aprire la Bibbia e di sentire una voce che diceva: “Con Mosè parlai faccia a faccia ma con voi parlo tramite sogni e visioni”. -

 

La Nuova Santità

 

Passo 29 - Il livello della Nuova Santità della Redenzione Finale è nascosto nei Segni Ricevuti in sogni e visioni. Questo livello prodigioso è simile alla Scrittura Divina delle Prime Tavole che potevano essere lette ugualmente da qualunque angolatura le si leggesse. La Nuova Santità della Rivelazione Finale, però, permette l’estensione della Nuova Santità a tutte le persone degne, nello stesso modo che è nella capacità di ogni persona di ricevere sogni e persino visioni vere. Se la Santità fosse venuta nella maniera della Rivelazione sul Sinai, non avrebbe potuto essere ricevuta dal mondo.

 

Lo Tzadik Haim si incarna tre volte

 

Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 79) - Giordano sognò (2 novembre 1985 - Milano) che gli allievi del Maestro Haim stavano in un luogo, vicini ad un grande cancello. Dall’altra parte del cancello, stava il Maestro Haim, estremamente alto, circondato da una ‘nube incredibile’. Giordano, attraverso le sbarre del cancello teneva forte le gambe del Maestro. Lo Tzadik Haim annunciò: “Dite loro che sono lo Tzadik che si incarna tre volte”.

 

Le Lettere dei Frammenti delle Prime Tavole scendono nella formulazione della Nuova Legge

Passo 30 - E se io, da primo allievo del Maestro Haim, posso aiutarvi a guadagnare meriti in questa Nuova Fede, allora, se desiderate, potete credere a quest’Asino Vestito da Leone, quando dico che le Lettere dei Frammenti delle Prime Tavole, rotte in mille pezzi, sono salite di sopra nel ‘nascondiglio’ della Rosa Segreta di Giacobbe. Con l’avvento del Goel Finale, Haim, e l’entrata del mondo nella fase della sua morte terribile e della sua resurrezione meravigliosa, quelle lettere delle Prime Tavole scendono nuovamente per aiutare Tzeref, l’Uomo delle Tavole, nella formulazione della Nuova Legge. Diretto dal Goel Finale, Haim, Tzeref si siede nella sua Tenda particolare fra le Costellazioni Redenzionali e l’Asino Vero scodinzola con la sua Coda mentre i Frammenti delle Tavole scendono e si collocano ai loro posti. Ed in questo modo la parola del Signore, Dio nostro, si adempie nella formulazione di questi insegnamenti ed essi si iscrivono interiormente e sulle Tavole del Nuovo Cuore Amato della Redenzione Finale.

 

 

TAVOLA 2

 

Secondo Comandamento

 

"Non avrai altri dei davanti a Me, non ti fare nessuna statua né ogni immagine di tutto ciò che è di sopra nel cielo o nelle acque sotto la terra. Non vi inchinate ad esse e non le servite; poiché Io sono un Dio Geloso che punisce il peccato dei padri sulla Terza e fino alla Quarta Generazione per coloro che Mi odiano. Ma uso clemenza fino alla millesima generazione per coloro che mi amano e custodiscono i Miei Comandamenti".

 

Altri dei davanti a Me

 

Passo 1 - Non avrai altri dei davanti a Me, letteralmente significa al Mio cospetto, al Mio viso. Questa affermazione di per sé include ogni livello di idolatria: non mettete ‘aspetti divini’ davanti al Mio vero cospetto che non ha aspetti. Dall’aspetto divino di Zeus, all’aspetto celeste di Maria vergine, dall’aspetto divino di zeir anpin dello Zohar, alle braccia di Buddha o al Verbo di Giovanni: state falsificando il Mio vero cospetto che non ha sembianza.

 

Non fate alcuna immagine

 

Passo 2 - Perciò non fatevi immagini, né statue, usate come oggetti di culto a Dio, poiché tutte le immagini e le statue hanno forme fisiche. Se le venerate, state mettendo altri dei con aspetti limitati davanti al Mio cospetto che non ha limiti e non ha forme. Sta scritto ‘non fatevi nessuna statua’ (pessel in ebraico), ‘o qualsiasi immagine’ (u kol temunà). Temunà vuol dire ‘immagine’ o ‘immagine visibile’. La parola kol (tutto, ogni), che si traduce qui ‘non fate alcuna immagine’ viene ad includere tutte le categorie proibite di immagini. Anche quei ‘quadri mentali’ o ‘immagini mentali’ o ‘immagini metafisiche o mistiche’ vengono aggiunte qui alle categorie proibite. Non fatevi, quindi, qualsiasi forma di immagine, né fisica né mentale di tutto ciò che sta nel cielo o sulla terra o nelle acque sotto la terra.

 

Passo 3 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Daniele sognò (2 ottobre 1988, Milano) di trovarsi, in un primo tempo,fra un gruppo di persone che vendevano oggetti di culto, specialmente delle madonne; Daniele chiese loro, “Secondo voi, Iddio, Benedetto Egli Sia, ha una madre?” Poi Daniele disse tutto il Secondo Comandamento nella sua forma completa. Dopo di ciò Daniele aggiunse: “Il Signore Benedetto Egli Sia, proibì, in termini ben definiti, di non fare delle statue o immagini di culto, e di non inchinarsi ad esse e di non servirle o fare loro qualsiasi servizio. Perché allora voi vendete statue ed immagini che sono oggetti di culto?” - -

 

Non c'è una parola di più nella Torà

 

Passo 4 - La parola ‘kol’ (tutto, ogni) è molto significativo, perché sembrerebbe che le categorie menzionate di tutto ciò che sta nei cieli e di tutto ciò che sta sulla terra o che sono delle acque sotto la terra dovrebbe essere sufficiente ad includere tutte le immagini proibite possibili. Perché allora viene qui la Torà ad aggiungere la parola ‘kol’ che include tutte le proibizioni? Nella Torà non ci sono parole in più, quanto di più nei Dieci Comandamenti, e quanto di più nei primi Due Comandamenti che furono sentiti da tutto il popolo sul Sinai.*

 

Idolatria nascosta in dottrine sbagliate

 

Passo 5 - Il Secondo Comandamento, comunque, nel dichiarare le proibizioni di idolatria, non vieta soltanto le forme più manifeste di idolatria; ogni livello di idolatria deve essere incluso nella proibizione. Perciò la Torà dice ‘kol temunà’, ogni immagine, alludendo a tutte le categorie di immagini proibite, anche quelle che fanno parte di una concezione filosofica o metafisica o mistica o teologica e che sono, quindi, nascoste agli occhi della maggior parte della gente. ‘Kol temunà’ dice tutto questo in una maniera allusiva, essendo dette concezioni o dottrine idolatre, pur se la loro idolatria viene sapientemente occultata.

* Kol ha il valore numero di 50 (in ghematria), un numero che ha un nesso particolare con il Secondo Comandamento che in ebraico ha 50 parole. Questo kol, pertanto, include l’intero Comandamento contro l’idolatria, dalle forme più basse ai ragionamenti filosofici e metafisici così esaltati dalle dottrine mistiche.

 

Passo 6 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Daniele sognò ( 1 dicembre 1988, Milano), che Peretz stava dando le regole contro l'idolatria nel campo ebraico.

 

Idolatria dallo Zohar sino al falso culto idolatra messianico di Habad

 

In un sogno di Paolo (28 ottobre 1989, Milano), egli era con Peretz e con altri allievi del Patto Nuovo nel centro di Milano. Vide tre Lubavicher che stavano correndo ed un cavallo marrone che li inseguiva. Dopo furono tutti insieme su un tram. Peretz disse che era il momento di agire. Paolo andò a sedersi davanti a loro e disse: “Io conosco la vostra dottrina dello Zohar; è una dottrina idolatra che non ha nulla a che fare con il Secondo Comandamento”. Uno di loro rispose: “Ma, guarda, la nostra fede è monoteista!” Paolo gli rispose: Non è vero, voi dite che la bestia di Brooklyn, che Dio ci salvi, fa corpo con Dio”. Peretz poi andò da loro e gli parlò con calma.

 

Dottrina idolatra delle Dieci Sefirot Emanate dello Zohar

 

Gli Ebrei pensano che la correzione dell’idolatria riguardi solo le Nazioni, in primis, i popoli cristiani. Avrebbe dovuto essere così, dato che il popolo ebraico possiede e mantiene la vera Tradizione della Torà. Purtroppo, però, negli ultimi 450 anni, c'è un peccato idolatra latente che rappresenta una piaga per Israele, ossia la dottrina delle Dieci Sefirot Emanate dello Zohar. Ciò viene spiegato a lungo nel testo "Ha-Hherem Mi-Deoraita", nel Le Cinque Tavole del Patto, Petalo 1 di Sefer Mishnat Haim e viene riportato il Libro Sefer Milhhamot HaShem del Saggio Yemenita, Yihhye ibn Shlomoh El Kapah.

Anche i rabbini degli ultimi 450 anni non hanno percepito l'insidiosa trappola idolatra di Emanazione e in essa sono rimasti invischiati, facendo cadere anche i propri fedeli.

 

L'intelligenza umana è limitata

 

Passo 7 - Quando l’intelletto umano specula su ciò che trascende le sue facoltà, arriverà a conclusioni false perché l’intelligenza umana è limitata alle conoscenze acquisite con l’esperienza. Per questo la Mishnà proibisce di ragionare su ciò che era prima (della creazione del mondo), su ciò che è di sopra, su ciò che è di sotto, su ciò che è dentro.

 

Tranne Dio, ogni esistenza ha un inizio ed una fine

 

Passo 8 - Chiunque cerchi di inoltrarsi nella conoscenza di Dio, come rivelata dalla Tradizione, cadrà nell’errore. "In principio Dio creò i cieli e la terra"; "Ascolta Israele, il Signore Dio nostro, il Signore è Uno". I saggi d’Israele, di benedetta memoria, una volta chiesero al Santo Benedetto Egli Sia cosa facesse prima di creare questo mondo. Ricevettero una nota dal Cielo con la risposta seguente: "Prima di questo mondo, creai altri mondi e li distruggevo, creai altri mondi e li distruggevo". A parte questa informazione molto particolare, non si può speculare su ciò che era prima della creazione di questo mondo, o su ciò che sarà dopo la fine della creazione di questo mondo. Si può solo credere nel principio ricevuto dai Saggi e cioè che "Dio esisteva prima del mondo, e Dio esisterà dopo che il mondo non ci sarà più". Poiché soltanto Dio nella sua vera ed assoluta Esistenza esiste in eterno. Tutto il resto dell’esistenza ha un inizio ed una fine.

 

Anche l'atto della creazione ex nihilo trascende la comprensione umana

 

Passo 9 - Anche questo non può essere veramente capito dall’intelletto umano ed è una saggezza ricevuta, in cui noi crediamo ed accettiamo con la fede. Non possiamo, comunque percepire l’Esistenza Eterna di Dio, poiché nella sua vera forma, come lo è nella Verità, è totalmente al di fuori del reame della percezione o della comprensione umana. Così anche non possiamo concepire l’atto della creazione ex nihilo, che dal nulla l’universo fu fatto esistere, creato dalla non esistenza. Dal nulla tutto posto in esistenza dall’atto della Creazione. Questa è la Tradizione ricevuta da Dio ma l’intelletto umano non può percepire in verità il venire in esistenza di ciò che precedentemente non esisteva. Ciò non si trova nell’esperienza umana. La facoltà della fede che è dentro di noi lo accetta in buona fede.

 

Non lasciarsi ingannare dalle 'costruzioni' in Dio

 

Passo 10 - Per capire la vera fede è essenziale sapere ciò che le appartiene, distinguendo fra ciò che appartiene al reame della vera percezione, e fra ciò che oltre il reame della speculazione umana. La dottrina dell’emanazione teorizza una ‘costruzione’ di Dio, di ‘divinità emanata’, prima ancora dell’atto (e del livello) della creazione, in un mondo ipotetico di Emanazione Divina. Ecco la vera regola: la dottrina di emanazione è di per sé idolatra ed è assolutamente proibita! Ed ogni speculazione su Aspetti (Partzufim) Emanati o Sefirot Emanate è vera e propria idolatria!.

(vedi capitolo 9 e 10 di "La guerra contro lo Zohar", per la dimostrazione che la dottrina di Emanazione è in diretta opposizione alla Beit di Bereshit).

 

La Trinità, la dottrina di Emanazione e il Verbo del Quarto Vangelo sono 'costruzioni divine'

 

Passo 11 - Anche la religione induista è piena di emanazioni divine. Il Cristianesimo si basa sulla dottrina mistica della Trinità, il Dio Padre e Due Emanazioni Divine, lo Spirito Santo ed il Figlio. Di Tre dicono che è Uno e di Uno dicono Tre!. Per lo Zohar, il nostro Dio è una Manifestazione Emanata Cosmica, l'Uomo-Dio, nel mondo di Emanazione (Atzilut). Secondo la kabalà zohariana, il mondo racchiude cinque aspetti: la Corona, il Padre, la Madre, il Figlio e sua Moglie. Dicono che i 5 aspetti, o più dettagliatamente le Dieci Sefirot Emanate, siano un'unica entità con Dio.

Il Verbo di Giovanni deifica Gesù tramite una dottrina di emanazione, che sostiene che Gesù è l’Incarnazione Emanata del Verbo Divino. Si tratta di una concezione idolatra basata sul concetto di Emanazione che sta dietro alla ‘Divina Trinità’. Il concetto di ‘Emanazioni Divine’ è alla base di ogni idolatria. (vedi in "La guerra contro lo Zohar").

 

Dio non dà la Sua Gloria ad un altro

 

Passo 12 - Queste dottrine sofisticate ed idolatre di Emanazione hanno in comune il fatto che speculano sull'opera di Dio prima della creazione del mondo. Esse antepongono un aspetto, o più aspetti, al vero Cospetto di Dio che è privo di aspetti. Trattano i rapporti fra gli aspetti dell'Emanazione Divina; sostengono che un aspetto emanato di Dio ha lo scopo di trattare e giudicare l’umanità, per cui bisogna invocare quel dio in preghiera, come Gesù o lo Zeir Anpin dello Zohar, il Figlio Emanato di Aba (l’Aspetto Emanato del Padre) e di Ema (l’Aspetto Emanato della Madre). Per lo Zohar, Zeir Anpin è il Figlio nelle cui mani l’Aspetto Divino di Padre e l’Aspetto Divino di Madre hanno prodigato tutte le cose del creato. Tutto ciò trasgredisce la prima legge della pura fede monoteista, per la quale Dio è Uno in assoluto, ed Egli non dà la sua Gloria ad un’altra divinità o ad un altro aspetto divino o ad un figlio divino.

 

La generazione di Enosh

 

Passo 13 - Il peccato della generazione di Enosh è nascosto nella Torà ma rivelato nella Tradizione: a quell'epoca, credevano sì che Dio fosse il Creatore, ma essendo Egli infinitamente al di sopra delle sue creazioni, aveva delegato ai suoi grandi Ministri e Governatori, ossia le stelle, l'opera di reggere il mondo. Così si cominciò a profanare il Nome di Dio tramite le stelle, per cui si aggiungeva al nome della stella il suffisso El (Dio).

Da qui si arrivò a venerare gli astri stessi, credendo che ciò corrispondesse alla volontà del Creatore, infinito e trascendente. Questo peccato è nascosto nella Torà e rappresenta un errore nascosto e sottile che è alla base di ogni forma di idolatria. Nel Secondo Comandamento si allude a ciò con il termine ‘peccato dei padri’. Questo errore, giustificato e ‘razionalizzato’ con sofismi, rappresenta il punto di rottura dalla Prima Causa di tutto ciò che esiste (termine, questo, usato dal Rambam, di benedetta memoria).

 

La vera fede monoteista

 

La vera fede ci insegna che Dio Infinito è Uno in Assoluto, Creatore di tutto; a Lui soltanto è diretto il nostro culto. Egli è l’Unico che ascolta le nostre preghiere. La vera fede ci insegna che Dio, nonostante il Suo essere illimitato, è vicino alle sue creature. Egli ascolta la preghiera di ogni bocca che Lo invoca con sincerità. Benedetto è il suo Nome in Eterno.

 

La discesa dal peccato dei padri

 

Passo 14 - Il peccato dei padri è la radice di tutte le idolatrie rappresentato da uno scambio o uno spostamento dell’oggetto di culto verso qualcosa di inferiore, che ammette, tuttavia, che il Dio Infinito è il Creatore di tutto. Il peccato dei padri farà sempre ricorso ad un linguaggio logico, acuto ed apparentemente accettabile, ma sostanzialmente falso. I suoi codificatori sostengono che la loro nuova forma linguistica, il Verbo o l’Emanazione, rappresenta la verità, dato che si basa sulla logica dell’intelligenza umana. Tale formulazione falsa, una volta radicatasi, si estende e dà vita ad una costruzione solida, supportata da un linguaggio ben strutturato di idee e concetti che dà forma ad una dottrina che diventa oggetto di fede.

 

Il peccato dei figli

 

Passo 15 - Tale è dunque il peccato dei figli: dopo aver ereditato il linguaggio falso dei loro padri, essi si dedicano ad allargarne la base, creando così una costruzione formidabile che riesce ad arginare gli attacchi di altre fedi. ‘Figlio’ (ben) in ebraico è connesso alla radice ‘costruire’ (b-n-a), essendo il figlio una costruzione di suo padre e di sua madre. L’estensione idolatra dei peccati dei figli si trova nella Torà nel racconto della città di Shin'ar e della Torre di Babele. Da esso si deduce che la base del peccato idolatra origina da una base linguistica, come dimostrato dal verso: "e tutta la terra aveva un'unica lingua e usava le stesse espressioni".

 

La forma linguistica cambia tutto

 

Passo 16 - La lingua unificata e le stesse espressioni di una base teologica falsa, sebbene abbiano il potere d’incoraggiare la formazione di una città e la costruzione di una grande torre teologica, sono infine la sorgente della Torre della Grande Confusione, la ‘babele’ (confusione) delle lingue. Tutta l'idolatria del mondo origina da una base teologica falsa. Il punto di rottura della generazione di Enosh, rappresentò il distacco dalla ‘vera’ teologia e l'inizio del culto idolatra agli astri. Con la Torre di Babele fu accettata la falsa teologia. Sappiamo dalla Tradizione che ciò viene alluso nella frase: "e fu quando essi partirono dall’Est". I Saggi, di benedetta memoria, interpretano: si allontanarono dalla Causa Prima. Quella fu la continuazione del peccato della generazione di Enosh, quando l’umanità cominciò a profanare il Nome di Dio con le Stelle, dichiarando che, la Causa Prima di tutti i creati è troppo lontana e rimossa dal mondo per potersene preoccupare.

 

I poteri della lingua di Adamo

I saggi di Nimrod sostituirono 'Nimrod' a Dio

 

Passo 17 - Sino alla generazione della Torre, esisteva soltanto una lingua, quella usata dal Creatore, Benedetto Egli sia, per parlare con Adamo. Ad Adamo, poi, fu concessa la facoltà di usare quella lingua per dare i nomi agli animali, alle piante ecc. Ad Adamo, il nostro progenitore, fu dato il potere di capire le radici delle lettere, le cui combinazioni rappresentano la loro essenza interiore. In quei momenti primordiali della creazione, l’intelletto era in grado di percepire la natura delle cose attraverso le lettere. Col tempo fu questa stessa lingua che si diffuse all'umanità. Era la lingua usata da Noè e dalla sua famiglia che venne parlata fino alla generazione della Torre, circa 500 anni dopo. E l’errore di distaccarsi dal Primo Fattore fu adottato dai saggi del Re Nimrod, che presero a prestare culto e ad adorare un Dio-Uomo-Re Emanato (Nimrod) al posto del Creatore.

 

Generazione di Enosh – solo speculazione umana

Generazione della Torre – cattive intenzioni

 

Passo 18 - Mentre nella generazione di Enosh la profanazione di Dio originò da speculazioni errate, nella successiva generazione della Torre di Babele, l'idolatria si caratterizzò con le intenzioni malvage dei suoi rappresentanti. "Orsù, costruiamoci una città ed una torre la cui cima arrivi fino al cielo; ci faremo un nome e non avverrà che ci sparpagliamo sulla faccia di tutta la terra" (Genesi, 11, 4). Al livello del peccato dei figli, viene rivelato il desiderio di 'catturare' le 'potenze divine' per usarle e 'farsi un nome'. I saggi di Nimrod riconoscevano il potere divino del linguaggio unico, della Lingua sacra e originale che Dio usò per parlare con Adamo ed Eva. Essi, però, intendevano impiegarla per stabilire Nimrod come Dio Eterno e Re del mondo, assicurandosi la posizione di suoi sacerdoti. In realtà, il culto al Creatore diventava il culto al loro Uomo Dio. Poiché se l’unità del linguaggio funzionava con il Creatore, perché non usarla per coronare Nimrod quale Dio dei cieli e della terra?

E per conformarsi alla nuova costruzione teologica, avrebbero costruito una città ed una torre per lui, affinchè potesse sedere come il Dio-Re fra i cieli di sopra e la terra di sotto.

 

Confusero e sconvolsero i significati delle parole

 

Passo 19 - Così facendo, confusero i significati della lingua unica, dono di Dio, e diedero vita ad una costruzione teologica falsa. E quanto più grande fu il loro peccato, tanto maggiore fu la punizione cosmica decretata da Dio, che confuse in modo irreversibile il loro modo di comunicare. Invece di apprezzare l’enorme privilegio di possedere una lingua sacra ed originale, usata da Dio stesso, cambiarono i significati delle parole per adeguarli ai loro malvagi scopi. Questa fu l'origine di tutte le innumerevoli costruzioni teologiche delle storia, che hanno in comune la proprietà di cambiare i veri significati delle parole rivelate da Dio, per conformarle alle proprie formazioni idolatre. Tale è il peccato di credere in un Figlio Emanato di Dio, come il faraone in Egitto, o la dottrina di Zeir Anpin dello Zohar, o il Figlio Incarnato di Dio di tutta la teologia cristiana.

 

La terza generazione – Dio Superiore, Dio-Uomo, ed il loro rapporto spirituale

 

Passo 20 - Sia la terza fase dell’idolatria rappresentata dalla Terza Generazione dal peccato dei padri che la quarta fase finale dell'odiata Quarta Generazione dal peccato dei padri, vengono studiate dalla Torà nel tragico episodio dell'errore idolatra del Vitello d’Oro. (Vedi Tav. 2 delle 5 Tavole del Patto). La discesa del peccato idolatra dei padri e dei figli arriva alla sua terza fase in un rapporto triangolare di base della forma di Dio superiore, Dio-Uomo inferiore ed il loro rapporto spirituale. Dopo l'originaria rottura delle radici, quella dei padri, e la successiva falsa costruzione teologica dei figli, ecco che i nipoti, distanti ormai dalla vera sorgente, desiderano soltanto il Dio-inferiore della loro salvezza, Nimrod, Faraone, Dagon, Tamus, Zeir Anpin, Buddha, Gesù. A volte, quel rapporto idolatra rimane trino, a volte si moltiplica a dieci. Nell'antico Egitto, sotto la regola severa dei sacerdoti di Eliopolis (i biblici Hartumei Mitzraim, i Maghi-Saggi d’Egitto), venne formulata e consacrata la dottrina dei Nove Dei Superiori e del Faraone, il decimo Dio-Emanato in terra, che serviva a collegare i loro poteri a favore dell’Egitto. Le dieci piaghe contro l’Egitto furono in corrispondenza a ciò, come è noto che nella redenzione dall’Egitto il Santo, Benedetto Egli Sia, combattè contro l’idolatria dell’Egitto. (Vedi 'Il messaggio dell’Arcangelo Gabriele' che spiega in modo dettagliato quelle dieci divinità e le corrispondenti punizioni).

 

Migliaia di libri teologici, mistici, filosofici ecc. non fanno altro che coprire e falsificare la vera fede

 

Passo 21 - Se si tratta di un Dualismo o di una Trinità, o di Cinque Aspetti o di Dieci Emanazioni Divine, la sostanza non cambia ! Sono tutte false teologie che dividono la Divinità in parti, o categorie, e fanno credere che si tratti di una parte intrinseca dell'Unità di Dio. Si tratta, invece, di concezioni estranee alla vera Tradizione, che distruggono l’essenza della pura fede monoteista e profanano l'unità di Dio, che diventa un disegno metafisico, fissato su uno schema di interscambio fra i vari Aspetti Divini (come nello Zohar). Ciò permette all’intelletto di meditare su di essi e di descriverne le relazioni attraverso le migliaia di testi teologici, filosofici e mistici esistenti. Scritti che sono basati su ragionamenti falsi, per cui tutto ciò che ne deriva è falso.

 

La mentalità idolatra della moltitudine mista

Lo Zohar – ritorno degli Dieci Dei Emanati d'Egitto

 

Passo 22 - Nella mente della moltitudine mista, Mosè era una specie di angelo oppure Uomo-Dio Emanato ricevitore e datore fra Dio e l’uomo. Quando temettero che Mosè fosse stato preso di sopra e non sarebbe più tornato, cercarono un altro tramite fra loro e Dio. Non si erano ancora liberati dalla dottrina egizia, che vedeva nel faraone un Dio-Uomo e dall'idea idolatra delle Dieci Divinità d’Egitto. Non è casuale che le prime Tavole dei Dieci Comandamenti dovettero essere rotte da Mosè; con quell'azione veniva espiato il peccato della moltitudine-mista che credeva nei Dieci Dei Egizi Emanati dal Creatore Superiore (che si chiamava Atum, e non veniva calcolato, trovandosi ad un livello superiore). Quando Moshe Rabbenu, vide l'idolatria in cui erano caduti, capì la radice del loro errore. Diversamente dal fratello maggiore, Aharon, Mosè era cresciuto alla corte faraonica e aveva appreso i segreti dell’Egitto, le loro dottrine, i loro culti, le loro magie. Mosè capì che il loro pensiero idolatra li avrebbe condotti a prestare culto anche alle Due Tavole con il Decalogo. In essenza, avrebbero falsificato la Vera Tradizione dei Dieci Comandamenti e li avrebbero fatti diventare Dieci Recipienti Emanati, radicati nelle Dieci Divinità Emanate. La dottrina dell’Emanazione dello Zohar è la realizzazione profetica-storica del Vitello d’Oro nel suo tempo.

 

Perché Mosè ruppe le Tavole?

Quarta generazione del peccato idolatra – il Vitello d'Oro

 

Passo 23 - Perciò Moshe frantumò le Tavole, intendendo sradicare per sempre il senso idolatra di Emanazione. Tale fu la Terza Generazione di idolatria. La Quarta Generazione Odiata è il Vitello d’Oro stesso e le pratiche idolatre intorno ad esso. Ricapitolando: la Terza Generazione completa: (1) l’errore teologico del non servire la Causa Prima; (2) eredita l’immensa costruzione teologica basata su tale errore; (3) si realizza attraverso la deificazione della costruzione stessa e degli elementi che la compongono. La Quarta Generazione Odiata è il risultato idolatra delle tre fasi che la precedono. Pertanto, c’è una sostanziale differenza fra le prime tre categorie e la quarta. Nelle prime tre, gli aspetti teorici e mentali pervadono le intenzioni di coloro che praticano idolatria. Nella Quarta Generazione domina l'idolatria stessa, attraverso la pratica dei culti agli idoli.

 

Sbarazzarsi dalle false dottrine

 

Passo 24 - Il Secondo Comandamento contiene la storia della idolatria del mondo fino alla sua distruzione finale nella Quarta Generazione Finale della Redenzione Finale, in cui si attua "ed uso clemenza sino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e custodiscono i Miei Comandamenti". Questo è il grande Segno della doppia Quarta Generazione che corrisponde al Giorno Grande e Terribile del Signore. Grandi sono i miracoli di salvezza e Terribili sono le devastazioni, le catastrofi e le punizioni della Quarta Generazione. A noi preme avvertire tutti gli ebrei che credono nello Zohar e tutti i cristiani che credono nella teologia cristiana di sbarazzarsi dall'idolatria teologica che pervadono queste dottrine. Tutti possono ora appropriarsi della pura fede monoteista del Secondo Comandamento, che rappresenta la vera fede dei Patriarchi e la vera fede rivelata e santificata sul Sinai davanti ai figli d’Israele.

 

Israele deve pentirsi del peccato dello Zohar

 

Passo 25 - Lo Zohar contiene il terribile peccato idolatra che, a livelli nascosti, ha contaminato la pura fede d’Israele, il vero spirito della Torà. Ed anche dopo la Shoà esso persiste nel popolo anche dopo la sua resurrezione nel 1948. Ciò fa parte del Disegno Divino: questo peccato deve uscire alla luce, apertamente, per essere riconosciuto e distrutto dalla volontà cosciente del popolo ebraico. C’è, però, un requisito profetico "ed a Sion verrà il Redentore facendo sì che Giacobbe si penta del suo peccato". Israele stesso, quindi, non è consapevole del suo peccato fino a quando gli viene spiegato dal Goel Finale. Sefer Mishnat Haim rappresenta l’insegnamento del Goel Finale Haim che va a Sion per diffondere questo messaggio essenziale redenzionale: Israele deve sbarazzarsi dal peccato idolatra della Dottrina di Emanazione dello Zohar per poter ricevere la sua RF. L’importanza di questo messaggio perciò non può essere misurata. Israele deve capire e pentirsi dell’idolatria di quella falsa dottrina e soltanto dopo potrà ricevere i meravigliosi Segni Completi di Giacobbe, nostro padre.

 

Gesù pregava soltanto Dio

 

Passo 26 - Ai cristiani insegniamo che non c’è nulla di più errato che l'invocare un uomo Dio. Yeshua era ebreo, indossava tallet e tefillin sei giorni alla settima per la preghiera mattutina (shahrit) come ogni ebreo tradizionale. Egli pregava Dio, Creatore dell’Universo e Redentore d’Israele, Lo implorava come fa un figlio con suo Padre e insegnava ai suoi fratelli a seguire le vie desiderate dal Signore, nostro Dio. Ciò faceva parte della missione particolare che gli fu destinata. Gesù non intese certo creare una nuova teologia con un Dio Padre e un Dio Gesù suo Figlio Divino. Il Signore, Dio nostro, non ha bocca, né mani, né piedi; Egli non ha attributi umani e non ha forma. Chiamare ciò che ha una bocca, mani, piedi e attributi umani e una forma ‘Dio’ è pura idolatria ed è severamente proibito nella Legge di Dio, nel Secondo Comandamento.

(Vedi Petalo 5 di Sefer ha Mafli, "fra I Segni Iniziali e I Segni Completi". Ed anche i Vangeli Corretti di Yeshuat Yeshua)

 

Dio – Geloso della Sua verità

 

Passo 27 - "Poiché Io sono El Kanà, Dio Geloso, che punisce il peccato dei padri sui figli, sulla Terza Generazione fino alla Quarta Generazione per coloro che Mi odiano". Il Signore, Dio nostro, dall’inizio, desiderava che l’umanità arrivasse a conoscerLo e servirLo e non voleva che la vera fede si contaminasse per servire altri dei; per questo l'attributo della Gelosia viene proclamato per punire coloro che deviano dalla pura fede e non riconoscono la Sua Unità. Gli uomini, però, hanno corrotto la verità. E così anche l’attributo della Verità, alla fine, viene per distruggere tutte le false dottrine. Dio è, per cosi dire, Geloso per amore della Sua Verità, e, allo stesso tempo, ricompensa con grande misericordia coloro che riconoscono la Verità e aderiscono alla vera fede in Lui.

      

Mai la rivelazione del Dio Geloso fu nel mondo come lo sarà in questa Quarta Generazione

 

Passo 28 - A parte la Prima Redenzione dall’Egitto ed altre particolari istanze menzionate nelle Scritture, come il sacrificio del Profeta Elia, di benedetta menzione, o la distruzione di Dagon, dio dei filistei, non troviamo la Rivelazione Manifesta di EL KANA' nella storia. Per cosi dire, sino alla Qarta Generazione Finale le misure del libero arbitrio, dato all’umanità, permettono anche la continuazione degli errori idolatri nella storia. Soltanto nella Prima Redenzione El Kanà si manifestò apertamente contro l'idolatria, perché c’era il merito del Primo Redentore, Mosè, Magister Noster. Ma la piena e completa manifestazione di EL KANA', su scala universale, viene in questa Quarta Generazione Finale. Mai c’è stato qualcosa di simile precedentemente, né ci sarà mai in futuro. E nella RF, l'Eterno si manifesta grazie al grande merito del Goel Finale Haim che tramite i Segni Completi della RF insegna all’umanità come arrivare alla sua Redenzione.

 

Questi messaggi devono uscire per tutti

 

Passo 29 - Soltanto con l'avvento della RF e la rivelazione dei Segni Completi, le spiegazioni del peccato dello Zohar e la Correzione del Cristianesimo, spiegazioni scritte con l’autorità del Goel Finale Haim, nel Nome di EL KANA', possono essere trascritte e diffuse nel mondo. Sono richiesti anni, comunque, per formulare i messaggi che verranno conosciuti universalmente quando Dio lo vorrà. E mentre la conoscenza di tali messaggi si estenderà, si manifesterà nel mondo la terribile Gelosia di EL KANA' contro ogni forma di idolatria.

 

La purificazione del mondo per i tempi dei giusti

 

Passo 30 - Poiché non ci può essere redenzione nel mondo se non vengono prima rimossi tutti i culti idolatri e le dottrine teologiche false. EL KANA' regnerà nella Verità del Secondo Comandamento. Ciò che è contrario a quella verità, verrà distrutto. La longanimità di Dio si accorcia, per cosi dire, nella Quarta Generazione. Non per il desiderio di distruggere le Sue creature! Il desiderio dell'Eterno è che gli uomini si pentano e tornino a Lui con cuore contrito e sincero. Non per la distruzione bensì per il desiderio, per così dire, così atteso a lungo, di ricompensare i buoni, i giusti e coloro che Lo amano e custodiscono i Suoi Comandamenti con i Tesori del Regno dei Cieli. I Segni Meravigliosi della Terza Redenzione Finale, venuta in merito al Goel Haim, sono parte integrale di tali Tesori.

 

Gusti del Pane della Coda dell’Asino vestita da Leonessa: (24 giugno 1997). Debora nel sogno vide che lei, Peretz e Paolo indossavano una lunga tunica bianca; entravano in un'ampia e bianca chiesa cattolica e quindi in una stanza dove era seduto Gesù. Yeshua disse loro: "Dovete salvare i miei tefilin, ed altri oggetti sacri che usavo per la preghiera, perchè me li hanno rubati". C’era un’atmosfera di gioia e poi Peretz, Debora e Paolo, si misero a correre allegramente di qua e di là. Mentre correvano Peretz disse: "Dovete capire che ciò che noi siamo adesso, non è ciò che veramente siamo. Ciò è perché le nostre radici sono molto alte. Io ad esempio sono della radice della neshamà di Aharon, il Sommo Sacerdote. Debora è della radice della neshamà di Miriam, la sorella di Aharon e di Mosé. E per questo Debora è profetessa”. Continuavano a correre gioiosamente e Debora vide che avevano preso tefilin e tallet ed altri oggetti da quella Chiesa. - - -

Commento dell’Asino che mangia il Pane: Io nacqui anche il 1° del mese di Menahem Av considerata la data di nascita di Aharon. C’è anche un sogno di Daniele in cui si dice “Peretz è stato eletto il capo sacerdote di tutti i sacerdoti del mondo”. C’è anche il fatto che è caduto nel mio destino formulare il Herem Mi’Deoraita contro la falsa dottrina dello Zohar e contro il movimento messianico Habad (la Quarta Generazione odiata dal peccato dello Zohar). Questa Scomunica della Torà rappresenta la Correzione Finale del peccato del Vitello d’Oro, cioè la dottrina dell’Emanazione dello Zohar e del peccato della moltitudine mista, la fede e le azioni idolatre di Habad.

Aharon, il Sommo Sacerdote, era amato dal popolo, perché "amava la pace e ricercava la pace". Anche questo coincide col fatto che, in merito allo Tzadik Haim, mi è stato dato l’immenso privilegio di annunciare i Segni Completi della Grande Riconciliazione e della Grande Pace. Essi sono i Segni promessi dello scelto Profeta della Redenzione, Elia, di benedetta menzione. Ciò include la grande e nuova Riconciliazione fra ebrei e cristiani e lo strabiliante Nuovo Messaggio della vera Missione di Yeshua, Cristo delle Nazioni, nella chiave della realizzazione storica dell’Ariete Sacrificato al posto di Isacco, nostro padre. In quanto a Debora, è indubbio che sia la profetessa capo della RF. Altri sogni indicano che origina anche dalla Tribù di Levi.

Credo che il sogno di Debora indichi anche che Paolo sia radicato nella neshamà di Hur (che secondo Rashi era figlio di Miriam e Caleb ben Yifuneh) che fu ucciso dalla moltitudine mista. Mi ricordo di un sogno in cui vidi Hur (figlio di Miriam) che promise di aiutarmi nei lavori della Redenzione. Infatti il nostro Paolo Fierro, il Cavallo Bianco, spiritualmente ed intellettualmente è stato virtualmente ucciso dalle falsità della moltitudine mista del mondo cattolico. Ora egli torna a lavorare per la redenzione contro le dottrine delle moltitudine mista del mondo cristiano. E’ così egli ha risposato la sua antica moglie. Hur venne ucciso nella sua pura innocenza, e per una causa pura, quella di salvare la moltitudine mista dal suo errore di non aspettare il ritorno di Mosé. Anche il nostro Paolo Fierro è nel Segno del Cavallo Bianco ed innocenza bianca descrive tutto il suo essere.

Il sogno indica che i tefillin di Gesù e cioè la sua identità ebraica viene salvata per il mondo, tramite la Correzione del Cristianesimo in cui siamo coinvolti. E venuto qui durante la formulazione della Tavola 2, dove anche l'idolatria su Gesù viene spiegata e distrutta. Amen.

 

 

TAVOLA 3

 

Terzo Comandamento

 

"Non pronunciare il nome di Dio invano, poiché Dio non lascerà impunito chi pronunci il Suo nome invano"

 

Passo 1 - Il Primo Comandamento comanda la fede nella vera tradizione. Il Secondo Comandamento comanda la fede nella vera dottrina della fede monoteista pura. Il Terzo Comandamento comanda la santificazione del nome di Dio non pronunciandolo mai invano. Questa è la santificazione della paura di Dio. In essenza il Primo Comandamento sta nell’amare Dio stesso per i miracoli e la salvezza che Egli porta. Il Secondo Comandamento sta nella paura di uscire dalla vera fede. Il Terzo Comandamento consiste nel timore e nel rispetto di Dio, avendo paura di incorrere nelle punizioni non osservando la santità del Suo nome.

 

I 'Testimoni di G.' fra i peggiori trasgressori del Terzo Comandamento

 

Passo 2 - Nella nostra generazione, i primi trasgressori del Terzo Comandamento, che cadono in questo peccato estremamente grave, palesemente e sotto gli occhi di tutti, sono i cosiddetti 'Testimoni di J-e-h-o-v-un-h'. È proibito pronunciare il nome ‘J-e-h-o-v-a-h’ o ‘G-e-o-v-a’ o ‘Y-a-w-e-h’ o qualsiasi altra dicitura, formato dal Tetragramma o Nome di Dio di Quattro-Lettere come è scritto nella Torà ed in tutte le Sacre Scritture. Tali 'Testimoni' trasgrediscono il divieto del Terzo Comandamento ogni volta che lo fanno, e, a parte la punizione individuale, c’è una punizione terribile che attende il gruppo, nel suo insieme, in questa Quarta Generazione, durante il periodo del Giorno Grande e Terribile del Signore. Anche quelli che hanno acquistato Bibbie che riportano il nome ‘Y-a-h-w-e-h’ invece di ‘Dio’ più convenzionale o Dieu o Dios ecc. dovrebbero guardarsi bene dal pronunciare questo nome come è scritto, ma sostituirlo con uno dei nomi convenzionali nel leggere i passaggi biblici a voce.

 

Rinnovamento del Terzo Comandamenti nei Segni Completi e la Prova contro i 'Testimoni'

 

Passo 3 - Pane dell’Asino vestito da Leone: (sogno 347) – Daniele sognò (11 luglio 1988 - Milano) di essere in una Chiesa con CarmineSaul e con un Testimone di G. Quest’ultimo disse a Daniele: “Lei con quale nome chiama Dio?”, Daniele rispose: “El Shaddai, come gli ebrei”. Il Testimone fu sorpreso da questa risposta e volle dire qualche cosa, ma prima di poter parlare, una voce, proveniente dal Cielo, disse: “Guai a colui che pronuncia invano il nome di Dio, poiché Egli non perdonerà chiunque pronunci il Suo nome invano”. Il Testimone si spaventò molto sentendo queste parole.

(sogno 850) - Daniele sognò (13 marzo 1993 - Sombrero) che fu svegliato da qualcuno estremamente spaventato da un sogno in cui furono visti 3 giorni di Shabbat, la collera di Dio ed un autobus nuovo. Daniele gli spiegò il sogno: “I 3 giorni sono 3 peccati che sciolgono dalle catene la collera di Dio; fra questi tre lo Shabbat non riconosciuto dai Testimoni e dai cattolici (questi sono 2) ed i Testimoni che profanano il nome di Dio; l’autobus nuovo rappresenta la Rivelazione Nuova che i Testimoni non possiedono”.

 

Gravità del peccato dei Testimoni

 

Passo 4 – Grave è il peccato dei Testimoni non solo perché pronunciano questo nome continuamente (il fatto che la loro pronuncia non sia esatta non vuol dire niente; è la loro intenzione nel pronunciare questo nome che conta), ma perchè lo fanno nel nome delle loro dottrine false ed idolatre. Così essi pronunciano invano il nome di Dio nella vanità totale della loro propria teologia falsa, che Dio ci salvi. Essi sono in verità contro il vero Dio di Israele, ciò è dimostrato anche dal loro odio dottrinale contro i Saggi d’Israele, beffeggiati con le loro parole ed accusati di avere provocato la caduta d’Israele e così del mondo intero, specialmente perché proibirono di pronunciare il Tetragramma anche nel leggere la Torà ed in preghiera, dopo la distruzione del Secondo Tempio.

 

I Saggi di Israele, invece, sapevano ciò che facevano -

Una punizione ben meritata verso la fine della Quarta Generazione

 

Passo 5 - La verità è che i Saggi, di benedetta memoria, agirono saggiamente, sapendo che l’esilio di Israele avrebbe voluto dire vivere nella grande impurità dell’idolatria fra le nazioni e che solamente la Redenzione Finale, eventualmente, sarebbe venuta a purificare il mondo dall’idolatria e da tutta l’impurità, rendendo il tempo propizio per rinnovare la pronuncia di quel Nome Santo, alle condizioni che verranno date a quel tempo. Noi crediamo che quel tempo non giungerà fino a dopo il periodo del Grande e Terribile Giorno del Signore, perché fino ad allora la purificazione del mondo non sarà completata. C’è anche l’avvertimento profetico che, chiaramente, indica il peccato dei Testimoni (Isaia): “Guai a coloro che si allietano ecc. del giorno del Signore”. Guardate le facce dei Testimoni quando menzionano o parlano del Giorno del Signore e vedrete chiaramente come si allietano in esso credendosi gli unici che saranno salvati, mentre aspettano di vedere, con gioia, la collera di Dio riversarsi su tutti i miscredenti rispetto alla loro dottrina. Poiché pensano: “Chi è degno di essere salvato se non noi che abbiamo ricevuto il segreto di pronunciare il nome di Dio?”. Essi sono intimamente così arroganti e tutto ciò che fanno è così odioso, di fronte all’Onnipotente che li distruggerà alla fine, quando saranno estasiati nel vedere i tanti morti, convinti più fermamente della propria vittoria. Ma la collera di Dio li distruggerà in trenta giorni consecutivi e la loro cattiveria sarà eliminata per sempre. Amen.

 

Il Terzo Comandamento in rapporto alla Tradizione del Profeta Elia

 

Passo 6 – È spiegato a lungo nelle Cinque Tavole del Patto che il Primo Comandamento rappresenta la Tradizione di Mosè; il Secondo Comandamento rappresenta la Tradizione di Yehoshua Bin Nun ed il Terzo Comandamento rappresenta la Tradizione del Profeta Elia, di benedetta menzione. È noto che il Profeta Elia era erede della benedizione del Patto della Pace ricevuta da Pinhas nella sua grande gelosia per il nome di Dio, quando uccise Zimri e la moglie Moabita (che Zimri aveva preso contro la Legge). Così anche il Profeta Elia, di benedetta menzione, fu santificato di fronte a Dio nella sua gelosia per la fede pura, contro la profanazione idolatra dei seguaci di Baal. Similmente, il Terzo Comandamento rappresenta la gelosia di Dio contro chi profana il Suo nome collegandolo o associandolo con altri dei. Dopo che il sacrificio del Profeta fu accettato da Dio sul monte Carmel, le persone proclamarono ‘Dio (il Tetragramma) è il Dio (ELOHIM)’. Prima dicevano: “Baal è ELOHIM” profanando il nome di Dio con il Baal.

 

Profanare il nome di Dio con un altro 'dio'

 

Passo 7 - Così vediamo che il nome di Dio chiamato con il nome di un dio falso è una profanazione del Nome, dato che Dio rappresenta il vero Creatore dell’universo. Così chiunque usa il termine ‘Dio’ o ‘Dieu’ o ‘Deus’ o ‘Theos’ o ‘Allah’ ecc. o altri nomi di Dio citati nelle Sacre Scritture, in riferimento ad un altro dio, profana il Nome di Dio e lo pronuncia invano. Quando i Cristiani usano il termine Dio o Signore, alludendo a Gesù, profanano il nome di Dio e lo pronunciano invano. Non era possibile per i Cristiani capire questo prima della Redenzione Finale, ma ora tutte le persone devono venire a termini con le Grandi Correzioni contenute nel Sefer Mishnat Haim. Il tempo è aperto per capire e per correggere!

 

Passo 8 – Molto peggiore è la profanazione dei nomi di Dio, come essi sono scritti nella Torà, sulle Sefirot e Partzufim dello Zohar, Dio ci salvi dal loro errore! Costoro profanano i nomi santi di Dio, mettendoli sulle varie Emanazioni del Mondo di Atzilut, ed ogni volta che li pronunciano 'elevano il nome di Dio invano', che Dio ci salvi dalle tragedie subite a causa della falsificazione della vera tradizione causata dal Libro dello Zohar e da tutte le correnti cabalistiche e movimenti hassidici, da esso derivanti, in questi ultimi cinque secoli. Come non ci sono parole per descrivere la tragedia della Shoà, così non ci sono parole per descrivere l’infamia e la vergogna di quei rabbini che erroneamente hanno 'santificato' quelle idee idolatre negli Ultimi Giorni del Giudizio sui figli d’Israele, senza capire ciò che avveniva!

 

Terzo Comandamento - La santificazione del discorso contro la profanazione del discorso

 

Passo 9 - Dopo i problemi delle teologie false che automaticamente conducono all’errore di chiamare invano il nome di Dio, anche inconsapevolmente, vale la pena soffermarsi su quella che in italiano è chiamata 'bestemmia' o profanazione del nome di Dio con termini volgari. Poiché se il Primo Comandamento tratta la santificazione del cuore ed il Secondo Comandamento tratta la santificazione della comprensione, il Terzo Comandamento tratta la santificazione del discorso, in quanto combatte le false teologie che causano l’uso improprio del Nome di Dio. Talmente diffuso è questo peccato che non lo si può correggere fino a quando la Correzione Storica, portata dall’Onnipotente in questa Quarta Generazione, non farà scomparire per sempre quelle istituzioni che propagano tali falsità.

 

Profanazione nei discorsi scurrili

 

Passo 10 - Non possiamo parlare per chi è legato a tali istituzioni. Il nostro compito è di arrivare ad ogni individuo, senza invadere i campi delle istituzioni. Quello è il lavoro del Cielo, non il nostro. Il nostro compito è di far presente alla gente che il discorso osceno e volgare fa cadere in peccato anche le persone per bene. Per strada, il nome di Dio viene profanato dalle scurrilità che hanno rese schiave molte lingue. Senza pensarci, la gente, priva di ogni timore sacro, inveisce contro il Cielo con bestemmie e frasi immonde.

 

Volgarità sotto la cintura

 

Passo 11 - Costoro, compiacendo il Satan, sporcano i loro discorsi e contaminano la loro lingua con scurrilità nauseanti, senza essere coscienti, pur minimamente, dell’impurità in cui affonda il loro spirito. In tal modo, i pensieri veri vengono oscurati dalle tante volgarità 'sotto la cintura', che hanno il potere di ostacolare i passi verso l'elevazione.

 

Passo 12 - E dal reame della volgarità sotto la cintura salgono acque fetide che bagnano la lingua ormai contaminata. Di per sé la lingua ne sarebbe disgustata, ma essa viene ingannata dalle risate frivole che banalizzano i pensieri seri. E il timore di Dio viene cancellato dalla stolidità dei discorsi vacui, improntati a futilità e leggerezza.

 

La discesa della Lingua dell'umanità

 

Passo 13 – Il destino amaro dell’umanità iniziò con la gigantesca Torre della Confusione del Linguaggio. L’umanità girò le spalle a Dio, la Causa Prima di tutto, e cercò il suo proprio potere nella lingua consolidata data da Dio, per farsi un nome, riformando le espressioni degli attributi di Dio ed adeguandole al re ribelle Nimrod. Tale fu la causa della Grande Discesa della Lingua dell’Umanità. Notate il collegamento: la discesa della lingua dell’umanità è perfettamente radicata nella profanazione del nome di Dio tramite la vanagloria e l’egoismo umano.

 

Il Grande Giudizio sulle Lingue

 

Passo 14 - La Quarta Generazione Finale rappresenta anche la Grande Correzione delle Lingue Confuse radicate in quel peccato. Tornano il giudizio e la punizione di quella Torre della Confusione della Quarta Generazione di allora, a Shin'ar, in Babilonia, circa 4500 anni fa. Mai più come quella del passato e mai più nel futuro, questa Quarta Generazione Finale vede gli opposti in giustapposizione ed il Giudizio incomincia a scendere per giudicare tutte le false lingue e tutte le costruzioni false. Tutte le grandi costruzioni linguistiche, indegne di essere la lingua amata da Dio per servirLo, saranno giudicate e cadranno in questa Quarta Generazione.

 

Il Giudizio sulle Lingue viene con l'arrivo della Lingua Chiara Profetizzata

 

Passo 15 - Mai prima nel mondo c'è stato un livello così prodigioso di tecnologia avanzata che estende e ottimizza le comunicazioni mondiali. Ma mai prima il mondo si è trovato in una caos linguistico globale come in questa generazione in cui arriva la Lingua Chiara Profetizzata da Sofonia. E mai tornerà tale confusione al mondo dopo questa Quarta Generazione. Dopo il Grande e Terribile Giorno del Signore, comunque, la tecnologia avanzata, continuerà a progredire per adempiere gli scopi delle prossime generazioni.

 

Tutte le Costruzioni Odiate della Quarta Generazione cadranno

 

Passo 16 - Vedete poi come gli opposti convivono ora, gettati insieme nella Doppia Quarta Generazione. Poiché tutto è raddoppiato nella Quarta Generazione, agli antipodi dell’arena del grande mondo, e la loro grande battaglia finale è la sorte di questa Quarta Generazione, fino a quando arriva il Grande e Terribile Giorno del Signore per il Grande Giudizio Decisivo di quelle costruzioni che sono odiate o amate. Tutto il giudizio è di Dio in quel grande e terribile giorno. Chi non avrà paura?

 

Tzeref gioisce nei Frammenti delle Prime Tavole

 

Passo 17 – Venite nella mia camera, o Frammenti delle Tavole, poiché siete così belli quando siete rappezzati insieme! La Lingua Nuova è amata in voi, in voi il Nuovo Cervello Umile è raffinato dalla delicatezza del vostro tocco e dalla saggezza esitante di labbra guardinghe. Prendete voi stessi la fragranza di visioni nuove nei segni di Completamento mandati dal Signore, nostro Dio. Fate il giudizio su voi stessi per espellere ogni costruzione falsa. Incominciate da capo nel riordinare insieme i Frammenti Bianchi e Levigati della Nuova Legge mandata da Dio ed insieme troverete l'unità in una costruzione amata.

 

Esortazione a mondare la lingua

 

Passo 18 - Gettate via, una volta e per sempre, la vostra lingua di strada e lavatela dalle molte impurità che sono passate tra i vostri denti poco protetti. Sentite ciò che dite e dite solamente ciò che sentite nei pensieri del vostro Nuovo Cervello Umile. Ascoltate prima di parlare e non lasciate che parole colpevoli varchino il confine che avete lasciato incustodito. Lasciate che Dio vi alimenti con la lingua della giustizia cosicchè, in voi stessi, possiate respingere l’altra metà della Doppia Quarta Generazione. Amen.

 

Passo 19 - Non innalzate invano il nome di Dio sulle vostre labbra, poiché Egli è il Dio Santo d’Israele, Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe ed in quel Grande e Terribile Giorno della Sua Forza Santa, Egli ed il Suo nome saranno uno. Fino a quel giorno è ancora possibile che nella mente, nel cuore e nella bocca della gente, Egli sia una cosa, ma il Suo nome rappresenti un altro dio e le parole dette profanino la verità e tolgano il contatto con la verità del Suo nome santo. Tutto si profana in questa quarta Generazione fino a che il Suo nome santo sarà temuto da tutti con il dovuto rispetto.

 

Passo 20 – Tenete la vostra lingua pulita ed evitate di pronunciare 'grazie a Dio' in luoghi sporchi o in abbigliamento non appropriato. Nominate il nome di Dio in una qualsiasi lingua solo se siete nel pieno controllo delle vostre parole. Non lasciate che il vostro 'grazie a Dio' sia un'automatica frase di routine. Siate concentrati e consapevoli quando menzionate il nome di Dio, santificandoLo con il giusto timore. Poi sarete fra quelli amati dal Suo nome che sarà uno con Lui in quel giorno.

 

Passo 21 – Poiché milioni di frammenti del linguaggio confuso del mondo, che sono entrati nel vostro cervello, disturbano la vostra unità di pensiero in Dio. Eliminateli e sostituiteli con i Frammenti delle Nuove Tavole della Redenzione Finale e gioite nel vostro Nuovo Linguaggio Chiaro, promesso da Dio, che unisce insieme passato, presente e futuro. Raccontate delle Stelle della Redenzione e rallegratevi nella Nuova Lingua Universale. Siate aiutanti del Profeta Elia, di benedetta menzione, e diventate allievi del Goel Finale Risorto, lo Tzadik, Haim.

 

Passo 22 – Abbiate paura della vostra lingua se essa parla da sola, perché nessuno può fermarla tranne voi. Appesantite la vostra lingua con pesi di piombo fino a ché non abbiate trovato l’equilibrio tra il parlare ed il tacere. Non permettete che i pensieri usciti dal cuore varchino indisturbati la vostra gola. Arrestateli con fare consapevole fino a sentire la dolcezza del vostro autodominio. Inoltratevi nel regno della Nuova Forza di Volontà che sta al timone della vostra propria salvezza. Sappiate quello che dite e perché lo dite e dominate la vostra lingua alla Luce del Nuovo Linguaggio Chiaro, mandato dal Signore, Dio nostro, per farvi superare gli ostacoli di questa Quarta Generazione.

 

Passo 23 – Assaporate i frutti delle notizie della Redenzione e gustate le Virtù di Marmo Bianco del Regno di Cielo. Pregate per la Redenzione della vostra lingua contaminata dai linguaggi caotici di quest'epoca. Imparate il Nuovo Linguaggio dell’Ariete Sacrificato e della Casa di Sette Piani della Terza Redenzione ed edificate un Santuario nel vostro corpo alla Luce di Hanucat ha-Hanucot. Studiate i ragli dell’Asino per restare umili e se avete un dubbio su quale parola usare, provate a ragliare un po’ finché non vi viene.

 

Passo 24 – Poiché Dio ha mantenuto la Sua promessa ed ha mandato la Nuova Lingua Chiara che corregge la Grande Confusione delle Lingue. In che lingua è La Nuova Lingua Chiara? In ogni lingua, perché in qualsiasi lingua viene tradotta, esce la stessa Lingua Chiara. Dove comincia la Lingua Nuova? Comincia con i nomi dei Sei Segni, Segno delle Stelle della Redenzione Finale, Segno del Giudice Unto del Regno dei Cieli, Segno della Nuova Luce di Hanucat ha-Hanucot, Segno dell'Asino che Mangia il Pane, Doppio Segno della Quarta Generazione e Segno della Nuova Costruzione, ed il Segno della Resurrezione dello Tzadik Haim. Tutti questi termini nuovi sono la base della Nuova Lingua Chiara.

 

Passo 25La Nuova Lingua deriva dalla Torà? Certo, è nei Profeti di Israele, che rappresentano la continuazione della Tradizione della Torà. Infatti, ai Sei Segni della Redenzione Finale vanno aggiunti i Sette Cerchi Profetici, ogni Cerchio Profetico ha uno dei 7 nomi di Dio: EHEYE ASHER EHEYE (Io Sono Quel che Sono oppure Sarò Quel che Sarò), ADONAI TZEVAOT (Dio delle Schiere), ADONAI EL’OLAM (Dio Eterno oppure Signore, Dio del mondo), EL HAI (Dio Vivente), EL ‘ ELYON (Dio Altissimo), ADONAI ELOHEINU (Signore, Dio nostro), EL SHADDAI (Dio Onnipotente). Tutti questi nomi sono nella Torà, tranne il nome EL HAI preso dall’espressione usata dal Profeta Elia, di benedetta menzione. Questi nomi sono antichi, ma, nel contesto dei Sette Cerchi Profetici, assumono, per così dire, un'esistenza profetica e nuova per gli scopi della Redenzione Finale.

 

Passo 26 - Che rapporto c’è fra la Nuova Lingua Chiara ed il Profeta Elia, di benedetta menzione? Il Profeta Elia è colui che è stato eletto per: (1) annunciare la Redenzione Finale con l’arrivo del Goel Finale (2) portare al mondo le Chiavi della Grande Riconciliazione (3) aprire e portare la Tradizione Profetica Nuova della Quarta Generazione. Ognuno di questi capitoli richiede una Lingua Nuova che sarà capita dal mondo ed accettata da tutti. E’ infatti il Profeta Elia che porta i 6 Grandi Segni della Redenzione Finale perché essi rispondono al Linguaggio Chiaro che deve essere portato da lui.

 

Passo 27 - I Segni e la Nuova Lingua, comunque, esistevano nella Casa dei Tesori di Dio anche prima del Profeta Elia, di benedetta menzione. Le Chiavi alla Redenzione Finale, però, erano parte della grande eredità data al Profeta Elia, con la promessa che al tempo dell'elezione del Goel Finale, egli consegnerà tali Chiavi al mondo. Esse, infatti, con il Nuovo e Chiaro Linguaggio si completano con l’arrivo del Goel Finale che adempie alla sua missione tramite essi, mandando le notizie meravigliose e gli insegnamenti in sogni a chi è ritenuto idoneo a partecipare alla Missione della Redenzione Finale.

 

Passo 28 – Che relazione c'è fra la Nuova Lingua Chiara e il Cristianesimo? E' un rapporto che deve essere studiato per capirlo, dato che la Lingua Nuova che si sviluppò con il Cristianesimo viene totalmente corretta dal Nuovo e Chiaro Linguaggio della Redenzione Finale. Il rapporto è 'diretto', come spiegato in tutto Sefer Ha-Mafli (Il Libro che Stupisce - Petalo 5 di Sefer Mishnat Haim), in quanto il Cristianesimo rappresenta il punto storico in cui i Segni Messianici e Redenzionali Iniziali uscirono nel mondo tramite la Missione di Yeshua, figlio di Giuseppe e di Miriam. La giustificazione profetica di quella Missione Iniziale, spiegata a lungo in Sefer Ha-Mafli, è la ‘missione che fallisce’ dell’ultima profezia in Malachia.

 

Passo 29 - Questa è la verità, ma in pratica le forme dei Segni Iniziali. così come furono tramandate nella tradizione cristiana, uscirono così distorte e falsate dall'idolatria che sono all'origine della grande confusione linguistica che esiste oggi. Nella tradizione ebraica, invece, la terminologia di base origina dalla Torà, per cui è corretta. Solamente intorno alla Redenzione e al lessico messianico c’è una grande confusione, come il Goel, il Messia, i giorni Messianici, il Patto Nuovo, il Regno dei Cieli ecc. E inoltre, anche la terminologia di base dell'ebraismo è stata inquinata dai testi cabalistici e hassidici, tramite la dottrina idolatra e falsa delle Dieci Sefirot Emanate e dei Cinque Partzufim Emanati dello Zohar.

 

Passo 30 - Ma siccome noi stiamo parlando della Redenzione Finale, il fatto che la terminologia redenzionale e messianica dell'ebraismo sia confusa come quella cristiana, ecco che diventa necessario adottare un Nuovo Linguaggio Chiaro per rileggere la tradizione intera nell'ottica di questa Nuova Lingua Meravigliosa. È anche vero che la terminologia dei Segni Iniziali, distorta nel Cristianesimo, viene capita di più dai cristiani che non dagli ebrei, appunto per la presenza di termini quali Regno dei Cieli o Resurrezione. In ogni caso, il Linguaggio Chiaro è nuovo per tutti e il suo studio fa parte della Grande Riconciliazione portata dal Profeta Elia, di benedetta menzione. Ed anche con lo spirito di Paolo di Tarso noi possiamo dire, senza esitazione, che fino ad ora il Signore, Dio nostro, ci ha racchiusi tutti nell’errore, ma questo era il Suo scopo, ossia di illuminarci tutti nelle Notizie Meravigliose della Terza Redenzione Finale, per merito del Goel Finale, lo Tzadik Nascosto di San'aa, Haim.

 

 

TAVOLA 4

4° Comandamento

 

Contenuto – Leggi di base dello Shabbat per gli Altari di Giuda ed Efraim, nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale.

"Ricordati il giorno di sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai, e farai tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno è Shabbat in onore del Signore, tuo Dio; in esso non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo operaio, né la tua operaia, né il tuo bestiame, né lo straniero che è all’interno dei tuoi cancelli; perché in sei giorni Dio fece i cieli e la terra, il mare e tutto quanto essi contengono, e riposò nel settimo giorno, perciò Dio benedisse il giorno di sabato, e lo santificò".

 

Passo 1 - Shabbat è il giorno della settimana contrassegnato dai piaceri dello spirito e del corpo. La proibizione di ogni forma di lavoro ha lo scopo di migliorare la consacrazione totale che lega la benedizione di Dio all’esistenza benedetta di ogni persona sulla terra.

 

Passo 2 - Pane dell'Asino vestito da Leone: (Sogno 765) - Debora sognò (12 dicembre 1991) che erano arrivate delle donne per conoscere la Scuola della Shoshanà. Debora, vedendo che erano interessate a conoscere qualche cosa di più sugli studi della Scuola, aprì un libro. Quel libro conteneva la Vita dello Tzadik Haim, i suoi insegnamenti, i suoi discorsi. Debora lesse una frase riguardante lo Shabbat: durante lo Shabbat le cucine sono ‘rotte’ perché non si può cucinare. Ma Shabbat non vuole dire solamente ‘non cucinare’ o ‘non accendere o usare il fuoco’. Di Shabbat scende sulla persona uno spirito di preghiera, ed è specialmente in questo giorno che si dovrebbe chiedere a Dio ciò che ognuno ha nel proprio cuore. Se, per esempio, si desidera chiedere a Dio di avere la misericordia su quelli che non hanno cibo o abbigliamento o una casa, lo Shabbat è propizio a tali preghiere. Le donne, non avendo capito bene questo argomento, non erano molto entusiaste. Dopo di ciò, Debora vide lo Tzadik Haim e Peretz che venivano vicino a lei. Lei li salutò e osservò che Peretz stava in piedi dietro al Maestro. Quando essi furono di fronte a Debora, lei li abbracciò.

 

Passo 3 - Sabato è il giorno santo della settimana e perciò è separato dai sei giorni di lavoro, poiché ciò che è santo deve essere totalmente separato da ciò che è profano. Questa separazione viene dimostrata nella Torà da Dio disgiungendo le Sue azioni nel settimo dei sei giorni della Creazione. Non c’è, naturalmente, alcuna stanchezza in Dio che Lo induca a riposare dopo il Suo lavoro. Il 'riposo' del settimo giorno, tuttavia, viene ad insegnarci come santificare lo Shabbat, evitando di compiere i lavori ordinari del resto della settimana.

 

Passo 4 - Il Primo Comandamento decreta la vera tradizione della fede. Il Secondo Comandamento stabilisce l’unica vera dottrina della pura fede monoteista. Il Terzo Comandamento santifica lo spirito proibendo qualsiasi profanazione del nome di Dio. Il Quarto Comandamento stabilisce la santificazione del tempo, la cui fonte sta nella separazione del sabato dai sei giorni della settimana. Senza lo Shabbat, tutti i giorni sarebbero uguali. Perciò il Creatore, Benedetto Egli sia, dichiara, alla fine del sesto giorno, di aver smesso di creare per santificare il tempo del settimo giorno.

 

Passo 5 - Che la santificazione sia rappresentata dalla cessazione del lavoro dimostra bene che il lavoro stesso non è uno scopo di per sé, ma il mezzo per arrivare al vero scopo per il quale fu designato quel lavoro, come è detto nella tradizione: “Chiunque si affatica alla vigilia del sabato (durante le sei giornate lavorative della settimana) godrà dello Shabbat”. Questo è anche un modo per capire che non è il lavoro di questo mondo lo scopo finale bensì il ‘riposo’ ed il piacere del mondo a venire. Il lavoro di questo mondo è un mezzo per arrivare a quel piacere.

 

Passo 6 - Parleremo ancora dello Shabbat in Tavole relative e spiegheremo anche in che modo lo Shabbat sarà capito da quelli che appartengono all’Altare delle Nazioni, che non sono comandati nella santificazione del settimo giorno. Qui sotto ci sono dei chiarimenti relativi alle leggi dello Shabbat, come prescritto nella Nuova Legge per gli Altari di Giuda e di Efraim.

 

Passo 7 - Sabato è intenzione, e con ‘lavoro’ s’intende lavoro intenzionale, e perciò chiunque faccia un lavoro proibito a causa di una malattia o di una infermità non è colpevole. E’ strettamente proibito accendere fuoco o accendere fiammiferi o fumare di Shabbat. Fare fuoco è considerato ‘creare’, cosa vietata di Shabbat. E’ proibito accendere l’elettricità di Shabbat e ciò può essere problematico.

 

Passo 8 – È proibito scrivere durante lo Shabbat perché lo scrivere è come ‘creare’ ed è proibito ‘creare’ di Shabbat.

 

Passo 9 - È proibito viaggiare in macchina di Shabbat perché il conducente è costretto a fare azioni non pertinenti allo Shabbat. Ma quelli che vivono fuori da Israele e che hanno difficoltà ad andare in sinagoga senza un’automobile, possono viaggiare con i mezzi ed essi saranno perdonati perché la distanza dei luoghi nella vita moderna è superata soltanto con i veicoli. È sicuramente peggio rimanere seduti in casa a guardare la televisione, piuttosto che andare in sinagoga!

In Israele, comunque, in generale, c’è una sinagoga abbastanza vicina, raggiungibile a piedi.

Passo 10 – Nell’usare l’elettricità, la proibizione può essere superata per chi è abituato ad usare l’elettricità di Shabbat, facendo un cambiamento, ad esempio, schiacciando l'interruttore con il mignolo o il pollice.

 

Nota: È da rivedere questo permesso. Nodà dice che in un sogno del 1990, a Beer Sheva vide che non era permesso, anche per coloro che appartengono all’Altare di Efraim, usare l’elettricità (accendere la luce ecc.) di Shabbat. In pratica però, noi, sino ad ora, abbiamo applicato il permesso del ‘cambiamento’ espresso qui. Certamente dove si può usare l'automatico per determinare l’accensione o lo spegnimento dell’elettricità, ciò è permesso ed è preferito. Al tempo dovuto, se Dio vuole, riprenderemo l’argomento.

 

Passo 11 – Ci si deve lavare e cambiare prima dello Shabbat ed il sabato stesso non è il tempo del lavaggio, perché si deve entrare nello Shabbat con il corpo già pulito. Nello stesso modo, si devono indossare vestiti puliti e speciali, ognuno secondo il suo standard, per rispetto dello Shabbat.

 

Passo 12 - Fuori Israele è lecito far uscire e portare, ma solamente cose che concernono lo Shabbat, come un Libro di Preghiera o il Talet o fazzoletti ecc.

Qualsiasi cosa pesante non dovrebbe essere alzata o portata di Shabbat perché ciò è faticoso e diminuisce la santità del Sabato.

 

Passo 13 – È lecito schiacciare le noci o sbucciare la frutta, e così qualsiasi azione concernente l'utilizzo dei cibi è permessa.

 

Passo 14 – È lecito non rispondere al telefono di Shabbat, ma chi desidera rispondere quando squilla, lo può fare.

È lecito ascoltare la radio o vedere la televisione a piacimento, ma è proibito registrare o fare fotografie.

 

Passo 15 – È proibito fare riparazioni di Shabbat.

 

Passo 16 – È proibito tagliare oggetti o capelli o unghie con le forbici o con altri strumenti da taglio. Ma per quanto riguarda un’unghia incarnata che è dolorosa, la si può tagliare per non diminuire il piacere dello Shabbat.

 

Passo 17 – È proibito usare soldi per comprare o vendere qualcosa o pagare debiti ecc. ma è lecito toccare soldi. (Noi non decretiamo il ‘mukzeh’ nella Nuova Santità della Redenzione Finale).

Mukzeh, nelle tradizione, è la proibizione di toccare cose stabilite per usi non dello Shabbat, come, appunto, i soldi.

 

Passo 18 - È permesso, di Shabbat, utilizzare l’ascensore di casa, anche dovendo azionarlo da solo. Ciò è perché la salita dei gradini può provocare una debolezza al cuore in questa generazione.

 

Passo 19 – È proibito correre di Shabbat o persino fare passi lunghi, perché ciò diminuisce la quiete caratteristica dello Shabbat.

 

Passo 20 - È un diritto ed un privilegio avere rapporti intimi con la moglie il venerdì notte.

 

Passo 21 - È proibito, di Shabbat, alzare la voce per gridare, perché ciò è contro lo spirito dello Shabbat e contrasta la sua santità.

 

Passo 22 – È proibito parlare di soldi o di affari o di lavoro di Shabbat, e si deve evitare di accennare a tali argomenti. Ciò perché lo Shabbat è un contesto di pensieri santificati che deve lasciare da parte le questioni profane per i giorni della settimana.

 

Passo 23 – È cosa apprezzata odorare profumi di Shabbat, così come è mitzvà accogliere lo Shabbat e benedirlo con canzoni e lodi a Dio imbandendo una bella tavola con cibi saporiti.

 

Passo 24 – È un privilegio cantare canzoni di Shabbat.

 

Passo 25 – È un privilegio, di Shabbat, leggere e studiare la Torà e il Sefer Mishnat Haim.

 

Passo 26 – È lecito leggere, di Shabbat, qualsiasi cosa di cui si ha piacere. Non si devono, però, leggere cose frivole che contrastano con lo spirito dello Shabbat.

 

Passo 27 – Lo Tzadik Haim usava comprare, di venerdì, qualcosa per lo Shabbat e portarlo a casa con le proprie mani e diceva che è una grande mitzvà farlo per onorare lo Shabbat.

 

Passo 28 – Chi è abituato a fare la doccia ogni giorno ed è difficile per lui farne a meno, può superare questa proibizione facendola in una maniera non usuale. Ciò per non diminuire il piacere dello Shabbat. La mitzvà, comunque, è di lavarsi prima dello Shabbat la cui santità preserva la pulizia tutto il giorno.

 

Passo 29 - È una mitzvà mangiare di Shabbat, anche spesso, ogni cosa che ci piace, avendo la buona salute per poterlo fare.

Chi osserva lo Shabbat sa bene di beneficiare di un appetito speciale. Ciò deriva dal fatto che, chi lo custodisce, riceve un'anima supplementare.

 

Passo 30 – È un privilegio mangiare il pesce venerdì sera; pesce (dag, in ebraico) ha il valore numerico di 7; ed il gusto del pesce di Shabbat è una porzione del Grande Pesce Leviathan che sarà mangiato dai Giusti durante il settimo millennio. Anche la carne squisita di Shor ha-Bar, il ‘Toro Selvatico’ si verrà ad aggiungere ai gusti di quel Grande Banchetto.

 

Uno gnomen del Shabbat nel Periodo del Rifugio: Durante i periodi di rifugio in questa Quarta Generazione o nel caso di eventuali situazioni di grave pericolo, come una guerra o un'epidemia o una carestia, anche chi fa parte degli Altari di Giuda ed Efraim può mangiare la carne di maiale, ma non ha il permesso di santificare il Sabato con il Kiddush. E se voi dite: "lasciatelo santificare se lo vuole fare!" noi rispondiamo: "se gli strumenti degli orchestarli non sono accordati insieme è meglio non suonare, perché se lo facessero creerebbero una sgradevole cacofonia che diventerebbe odiosa all'anima che la sente". Così avviene quando si cerca di santificare il Sabato in una situazione di caos totale o di pericolo generale. I comandamenti sulla santità stabiliscono le condizioni per tale santità ma se le condizioni vengono a mancare, tale comandamento non deve essere osservato. Chi realizza che in una particolare contingenza non è in grado di osservare il Sabato dovrebbe dire: "sono costretto a profanare questo Shabbat, ma, con l'aiuto di Dio, potrò in futuro santificare i sabati".

 

I Gusti della Vita di Shabbat: Per tutti coloro che sono comandati ad osservare lo Shabbat, è severamente proibito arrabbiarsi di Sabato. La severità del divieto deriva dallo Shabbat stesso che ama l'armonia e la pace e detesta ciò che contrasta la santità del giorno di riposo. Naturalmente è vietato arrabbiarsi sempre e comunque, in quanto la collera è paragonata all'idolatria (quando, in uno scatto di ira, uno scaglia un oggetto è come se avesse fatto un'offerta sacrificale a Satana); di sabato, però, è sette volte più grave! La persona deve evitare, nel giorno di sabato, di litigare o di discutere animosamente alzando la voce. Bisogna fare attenzione a non seguire il sentiero che porta all'ira. Se, ad esempio, uno sa che un argomento specifico può generare delle reazioni colleriche (come avvenuto in passato) è bene che saggiamente lo eviti. La collera e la disarmonia sono i due più grandi nemici dello Shabbat[2].                                

 

TAVOLA 5

 

5° Comandamento

 

Onora tuo padre e tua madre, come ti ha comandato il Signore, tuo Dio, così che tu possa prolungare i tuoi giorni e così che tu possa ricevere il bene sulla terra che il Signore, tuo Dio, ti dà”.

 

Passo 1 - Il Comandamento di onorare il padre e la madre è estremamente antico. Noi l’abbiamo ricevuto come parte dei Sette Comandamenti dei figli di Noè, scritti su tavole che furono portate da Noè sull’arca. Così il Comandamento risale alla tradizione antichissima di Hanoch, poi di Matusalemme, ed infine di Noè. Nella nuova vera kabbalà della Redenzione Finale a volte certi segreti, certe cose nascoste, vengono rivelati se appartengono a quella sfera di informazioni che contribuiscono ad una comprensione più profonda delle questioni che riguardano i Segni Finali. Noi abbiamo ricevuto i Sette Comandamenti (che dopo, nella Tradizione, divennero noti come i ‘Sette Comandamenti dei figli di Noè’) che furono presso Noè, anche sull’arca, scritti su due tavole di pietra (in Semitico antico). (Vedi la Tavola dei Sette Comandamenti dei figli di Noè.)

 

Passo 2 - Il Comandamento di onorare i genitori faceva parte una vasta categoria di comportamenti sociali e formali che erano in vigore nelle società del mondo prima della Torà. Il nome generale di questa categoria è derech-eretz, letteralmente ‘la via della terra’. Queste erano leggi che riguardavano, prima di tutto, il giusto rispetto verso i genitori e poi, in generale, verso gli anziani e il prossimo. Nella Tradizione si dice: “Prima che la Torà fosse data sul Sinai, il mondo era tenuto in esistenza grazie al derech-eretz”.

 

Passo 3 - Poniamoci ora la domanda: “Senza la Rivelazione della Legge di Dio sul Sinai, cosa c’era nel mondo (relativamente alle azioni da parte dell’umanità) che aveva importanza sufficiente davanti al Creatore per giustificare un giudizio favorevole alla sua continuazione? Prima del diluvio universale, infatti, era proprio il contrario del derech-eretz che alla fine causò il decreto di distruzione, come sta scritto, “Poiché ogni carne ha corrotto la sua via in terra”. Tutto iniziò, dunque, con la mancanza di rispetto reciproco e proseguì con la rapina delle mogli altrui, con le perversioni e gli abusi sessuali, con le pratiche omosessuali, con la pedofilia e persino l'accoppiamento con gli animali. Alla fine, come sappiamo dalla Tradizione, il decreto cadde anche sugli animali. E cosa avevano fatto gli animali per meritarlo?

 

Passo 4 - Poveretti, non lo meritavano in verità, ma il Midrash spiega che la gente aveva avuto così tanti rapporti sessuali con ogni tipo di animale, che alla fine gli animali stessi non desideravano più il sesso naturale con la loro specie. La corruzione dell’umanità contro la natura era cosi totale che anche i poveri animali innocenti avevano perso il loro istinto naturale cercando i piaceri solo con altre specie, contro l’istinto. Non era senza ragione che il Creatore decretò la totale distruzione di tutta l’umanità.

 

Passo 5 - Solo Noè trovò favore agli occhi di Dio. Ciò perché solo lui aveva mantenuto il derech-eretz amato da Dio, ‘la via del giusto comportamento’ che egli aveva ricevuto da Matusalemme che era fra i pochi individui della Tradizione Antica. Tale Tradizione, in essenza, inizia con Adamo, nostro primo padre. Noè era semplice nella sua fede, onesto e timoroso di Dio, esattamente il contrario di coloro che vivevano in quelle generazioni prima del Diluvio Universale. Noè era ‘tamim’ con Dio, viveva cioè nella semplicità nella sua fede. Egli si sposò all’età di 500 anni con Nehema che aveva cento anni più di lui. I saggi dicono che sino ad allora Noè ‘kavash et yitzrò’ – ‘dominò la sua inclinazione’ - sino a quando Dio non gli comandò di prendere moglie e di figliare prima del diluvio. Perché Noè non si sposò prima? Perché temeva di generare dei figli in un mondo popolato da gente malvagia e perversa Piuttosto che vedere un suo figlio diventare come loro, preferiva restare scapolo. In verità, quella castità auto-inflitta, era l’equilibrio necessario per controbilanciare la ricerca dei piaceri innaturali di tutta quella generazione.

 

Passo 6 - Infatti, pur se Noè sposò una donna giusta, come comandato, ed educò i figli nel timore di Dio, una parte del ‘calore’ sessuale della generazione pervase un suo figlio, Cam, che non era per niente giusto. Si sa nella Tradizione che con l’entrata nell’arca, Dio proibì a Noè, Jafet, Shem e Cam di avere rapporti con le proprie mogli. Ciò sino a quando il decreto sarebbe passato ed avrebbero potuto lasciare l’arca. Cam, (Ham, in ebraico, che vuol dire ‘caldo’), fu l’unico a disobbedire. Poi, ancora peggio, quando Noè, dopo il diluvio, un giorno si ubriacò, Cam non resistette ad un piacere sessuale innaturale entrando nella tenda per ‘vedere’ la nudità del proprio padre. La Tradizione spiega che Ham non guardò semplicemente la nudità del padre, ma abusò di lui. All’inizio si rimane un po’ strabiliati da questa affermazione: come poteva un figlio di Noè arrivare a tale perversione? Ma gli effetti del calore proibito di quella generazione non avevano risparmiato Cam.

 

Passo 7 - Jafet e Shem, invece, avevano ricevuto le leggi del derech-eretz da loro padre, ed avevano il timore di Dio nel cuore. Quando Cam uscì dalla tenda del padre vantando i gusti sessuali della nudità di Noè, Shem e Giafet ebbero grande paura per l’offesa davanti a Dio. Non era necessario che la Torà spiegasse in dettaglio cosa fece Ham dentro la tenda, era sufficiente scrivere che egli vide la nudità di suo padre. Da questo impariamo che anche allora Noè aveva ricevuto le Leggi di derech-eretz e che Shem e Giafet avevano ricevuto queste leggi. Così, entrando con grande timore nella tenda di Noè, camminando all’indietro, lo coprirono, facendo molta attenzione a non guardare la nudità del padre. Questo atto fu amato da Dio, che li benedì, tramite Noè, per il derech-eretz che avevano manifestato.

 

Passo 8 - Quando la tradizione dichiara che prima della Torà il mondo si reggeva sulle leggi di derech-eretz, ci insegna una lezione fondamentale che riguarda le vie amate da Dio. Il merito del derech-eretz non è una cosa da poco, dato che resse il mondo prima della Torà. Né divenne obsoleto con l'avvento della Torà, perché l’intera sua tradizione fu ulteriormente santificata nella Legge della Torà. L’eredità della Tradizione è profonda, nella risoluzione inconfutabile, che il derech-eretz precedette la Torà, per cui senza derech-eretz non c’è Torà, e che la Torà senza derech-eretz non è Torà. Senza l’applicazione del giusto e rispettoso comportamento nei confronti di tutte le persone, non c’è Torà. Anche un saggio rabbino che non abbia derech-eretz, non è degno di rispetto ed anche il talet che porta vale meno della sella di un asino.

 

Passo 9 - Per sette anni, lo Tzadik Haim, mi insegnò la Sacra Torà di Mosè, magister noster, e nei sei anni seguenti, il nascosto Tzadik, capo dei 36 Giusti Nascosti, mi insegnò a camminare nella luce e nella forza della Santità datami. In tutti i tredici anni, negli insegnamenti dello Tzadik Haim, fu essenziale l’importanza del vero derech-eretz amato da Dio, che rappresenta un vero beneficio per tutti: Rispetto per ogni persona, per ogni razza, per ogni idea; rispetto per i genitori, rispetto per i maestri, rispetto per gli anziani; modi consoni e rispettosi nel parlare con ognuno, rispetto santificato del Nome di Dio e per la Torà, i Profeti ed i Saggi d’Israele. Lo Tzadik Haim mi insegnò: “Prima devi diventare un maestro esperto in derech-eretz affinché qualsiasi livello di santità possa risiedere in te; prima il derech-eretz e poi il resto”. Questa lezione mi fu ripetuta dallo Tzadik molte volte, sempre con una rinnovata forza ed ogni volta con rinnovato significato.

 

Passo 10 - La mancanza di rispetto per i genitori e per gli anziani rappresenta il rigetto e la discontinuità col passato. Documenti della storia di molte epoche raccontano di anziani che si disperano e si lamentano per i segni malefici dei loro tempi visti chiaramente nel disprezzo dei giovani nei confronti dei genitori. Dovunque la società entrasse in una fase di relativa discontinuità, sia a causa di nemici, o di nuovi re, o di nuovo fervore religioso, o di nuove prospettive di affari, o, come nei tempi moderni, di discontinuità sociologica, dovuta ai salti del progresso tecnologico, c’è una rottura col passato. E con quella rottura c’è una discontinuità del derech-eretz precedente.

 

Passo 11 - Noi, però, siamo tutti discendenti di Abramo, nostro padre, credenti nella Redenzione dall’Egitto e nella Rivelazione sul Sinai. Tutti noi dobbiamo ricercare la saggezza del passato. Se i mali generazionali del passato, o della storia passata, devono essere conosciuti per evitarli, tutto ciò, però, che fa parte della vera saggezza e dei veri insegnamenti di Dio all’umanità, deve essere ricercato, nello stesso modo con cui si cerca la saggezza stessa, per acquisire una comprensione più profonda di ciò che è amato dall’Onnipotente Creatore dell’Universo e delle azioni e delle intenzioni che si chiamano ‘piacevoli davanti a Lui’. Non tutti possono tuffarsi nello studio delle Leggi dettagliate di Dio, ma tutti possono cercare di sapere ciò che è amato davanti a Lui. E tutti possono essere ricompensati con la comprensione se il loro cuore è puro. Così il Goel Haim ci ha mandato nel sogno di una ragazza cattolica innocente, del sud Italia, tramite la voce di un bambino di quattro anni che ripeteva la lezione sulla fede appena ricevuta da Peretz, e diceva: “La fede è nel cuore di ogni persona e si manifesta nel comportamento con gli altri”.

 

Passo 12 - Il giusto comportamento con gli altri, il derech-eretz, è il grande parametro di misura della fede stessa. Bisogna accogliere ognuno apertamente con un bel sorriso. Bisogna sempre agire bene con i propri genitori. Bisogna stare molto attenti nel parlare con loro, sempre, non alzando mai la voce, assecondandoli e cercando la loro benedizione. Tutte queste azioni sono amate da Dio, ed Egli prolunga la gioia dei giorni per questo. Se tu sei seduto e tuo padre o tua madre entrano nella stanza, e tu ti alzi in segno di rispetto, hai compiuto un'aziona gradita dai genitori e da Dio. Non perdere l’occasione per pigrizia o per debolezza temendo ciò che che gli altri potrebbero pensare o dire.

 

Passo 13 - In tempi antichi, le parole dei genitori erano simili a dei comandamenti sacri, sia tra gli ebrei che i pagani. E la disobbiedenza era considerata un grave peccato personale. Tale onore sacro dato al padre e alla madre, quantunque rispettabile, aveva però un aspetto negativo in quanto non permetteva di rompere con la fede pagana e idolatra dei propri genitori e avi o dalle pratiche magiche e dalle molte altre abitudini pagane certamente non volute da Dio. Questo fatto rappresenta un dilemma storico in quanto l’amato derech-eretz con i genitori non distingueva la priorità di Dio, quando i genitori volevano delle cose che erano contrarie alla volontà di Dio. Questo non sarebbe successo se i Sette Comandamenti Noachidi che includono anche la fede monoteista a Dio Onnipotente e la proibizione di servire altri dei, fossero stati ricevuti ed applicati. Purtroppo non andò così.

 

Passo 14 - Questo dilemma storico diventa un tema centrale nell’apertura essenziale della Rivelazione di Dio ad Abramo, nostro padre: “Vattene fuori dalla tua terra, dal posto della tua nascita e dalla casa di tuo padre, alla terra che ti mostrerò”. Quella fu la correzione storica necessaria per quell’aspetto negativo di onorare i genitori quando tale onore non permetteva alla gente di sbarazzarsi degli idoli e di tornare al vero Dio, Creatore del Mondo. La linea deve essere definita. Si deve ubbidire ai genitori in tutte le cose dove è possibile e fattibile e giusto. Ma non bisogna farlo se ti comandano di fare ciò che è contro il Comandamento del Signore, Dio nostro, che viene prima di ogni cosa.

 

Passo 15 - La storia della Redenzione inizia con Abramo, nostro padre, ed è in questa prospettiva che questo famoso comandamento di Dio ad Abramo deve essere capito. Senza quella grande forza di rottura dalle false pratiche e dalle false dottrine dei genitori, non ci potrebbe essere Redenzione. Tutti rimarrebbero chiusi negli errori del passato per sempre. In tutte le altre questioni, Abramo, nostro padre, dimostrò completo rispetto a suo padre, Terah. A proposito dell’idolatria del padre, però, Abramo disse la verità e spiegò l’errore a suo padre. Si dice, infatti, nella Tradizione, che probabilmente Terah si pentì dell’idolatria e ricevette la fede di Abramo nell’Unico Dio Vivente.

 

Passo 16 - Questo concetto fu successivamente ribadito nel contesto dei Dieci Comandamenti. Infatti ‘Onora tuo padre e tua madre’ è il Quinto Comandamento. Ciò viene ad insegnarci che ci sono Comandamenti che vengono prima del rispetto per i genitori. Se il padre e la madre ti dicono di non credere nel Dio che redense il popolo di Israele dalla schiavitù in Egitto, non devi ascoltarli. Se ti dicono di servire altri dei, o di praticare qualsiasi forma di idolatria, non devi ascoltarli. Se insistono nel farti ripetere il Nome di Dio invano, non ascoltarli. Se tu sei comandato nello Shabbat e loro ti dicono di profanare lo Shabbat, non ascoltarli. In tutti questi casi, alla volontà dei genitori si antepone il Comandamento di Dio. In tutte le altre cose devi dimostrare rispetto per loro e fare tutto il possibile per aiutarli. Poiché loro ti hanno portato al mondo. È amato davanti a Dio che tu dimostri loro ogni genere di gratitudine e metti in pratica il quinto Comandamento.

 

Passo 17 - Ovviamente c’è una differenza fra Abramo in rapporto a suo padre e fra Ismaele ed Isacco in rapporto con Abramo. Sia Ismaele che Isacco sapevano che il loro padre era lo scelto servo di Dio, benedetto da Lui e comandato ad adempiere degli scopi meravigliosi ed universali per il mondo. Abramo, nostro padre, aveva ricevuto le Leggi del derech-eretz e i Comandamenti di Dio nella scuola nascosta di Shem (come erano stati tramandati direttamente da Shem, figlio di Noè). Quella scuola segreta era responsabile nel custodire e salvaguardare la Santità dei veri Comandamenti di Dio, conformemente alle Sette Mitzvot di Noè. La tradizione di derech-eretz fu tramandata ad Ismaele, poi ad Isacco. Ci sono elementi di essa che si trovano ancora oggi fra i beduini nelle loro tribù nel deserto e nella società islamica. In Isacco la tradizione divenne parte della tradizione Santificata di Israele.

Passo 18 - Lo Tzadik Haim mi insegnò l'elevato livello di derech-eretz degli ebrei yemeniti, spiegandomi che le radici della tradizione dei saggi yemeniti risalivano a Gerusalemme, 20 anni prima della distruzione del Primo Tempio, prima, quindi, di quel periodo difficile ed amaro della distruzione e dell’esilio forzato babilonese. Gli ebrei yemeniti, mantennero un livello molto alto nella Santità come era nota ai loro saggi, anche se erano relativamente pochi coloro che vivevano nella Luce del Dio di Israele, con tutto il loro cuore e la loro anima e che partecipavano alla Santità del Primo Tempio e che conoscevano i suoi poteri miracolosi. Questi portarono con sé nello Yemen le amate vie del derech-eretz che erano di un’altra qualità ed di un livello superiore rispetto alla tradizione che fu rimessa insieme al tempo di Ezra e Nehemia. La distruzione e l’esilio avvennero in un tempo angoscioso, che mise fine al precedente modo di vita. Questo è la comprensione introduttiva e necessaria per valorizzare la tradizione yemenita di cui lo Tzadik, capo dei 36 Giusti Nascosti, lo scelto Goel Finale, era erede.

 

Passo 19 - Nello Yemen, il rispetto dei bambini per i genitori ed il rispetto della moglie per il marito erano di un livello estremamente elevato. Tali modi amabili e rispettosi, graditi dall'Alto, hanno le loro radici di santificazione nei Patriarchi e nella Santità data sul Sinai, nella tradizione dell’umiltà di Moshe Rabbenu. Parlo in un modo lento di questo argomento per cercare di farne capire la Santità, anche se una misura su mille misure potrei io percepire dell’amata elevazione del derech-eretz yemenita e della ricchezza della bontà di Dio per chi lo riceve. Sono comunque molto felice, ho il cuore grato per la conoscenza e l’applicazione di quella unica misura. La sua elevazione deriva dal Sinai, la sua umiltà deriva da Mosè, magister noster. Il suo posto di dimora era nella tradizione orale, in tutte le case degli ebrei, dei saggi, degli individui e delle persone timorose di Dio. Ciò dal Sinai e sino a che non raggiunse i saggi di Gerusalemme che, a causa degli eventi, divennero i saggi dello Yemen. Ho avuto, grazie a Dio Onnipotente, l’immenso privilegio di studiare direttamente dallo Tzadik Haim, erede di quella Tradizione.

 

Passo 20 - (Gusti della Vita) Il derech-eretz in casa, il rispetto ai genitori in generale, è il frutto del rispetto della moglie per il proprio marito. Ciò perché i bambini sono più a contatto con la madre e la imitano nel rapporto con il loro padre. Nello Yemen i bambini non potevano alzare la testa davanti ai genitori e abbassavano la testa davanti al padre e alla madre. Questo lo imparavano dalla madre fin dalla prima età. La moglie teneva giù la testa davanti al marito e non parlava senza prendere il suo permesso. I bambini imparavano a fare la stessa cosa, sia con il padre che con la madre. La totale mancanza di derech-eretz ed il disgustoso disprezzo dei bambini verso i genitori, nel mondo moderno occidentale, è principalmente il risultato della ‘rottura’ del derech-eretz da parte della donna verso il marito.

 

Passo 21 - Nelle vere leggi del derech-eretz, alla moglie viene dimostrato grande rispetto da parte del marito ed anche dai bambini, ma il rispetto per il marito viene prima, così come nella creazione viene prima l’uomo. L’uomo fu creato direttamente da Dio e la donna fu formata direttamente da lui. Nella gerarchia della creazione, l’uomo è l’essenza e la donna è la completezza. Lei è, così, seconda all’uomo, ma l’uomo non è completo senza di lei, e soltanto insieme, quindi, si arriva alla completezza. Così nel vero derech-eretz ricevuto dall’antichità è basilare ed essenziale che prima di tutto la moglie dimostri rispetto ed onore a suo marito. Ciò corrisponde alla creazione amata da Dio, il Creatore, ed essa è la vera chiave nell’educare i bambini nel giusto rispetto ed onore ai loro genitori.

 

Passo 22 - È difficile accostare questo argomento durante questa Quarta Generazione che è sfasata di 180 gradi. La donna è su e l’uomo è giù. La donna è forte e l’uomo è debole! La donna ha determinazione e l’uomo è un budino. La donna si interessa di cose intelligenti e l’uomo guarda la partita. Sono obbligato ad informare che questo stato di società non rimarrà. La natura non c’è nella Quarta Generazione, ma la natura punisce la Quarta Generazione quando oltrepassa le vere misure della natura. Dopo la Quarta Generazione la natura incomincerà a tornare, ma ora chi può mantenere l’equilibrio dei contrari e degli opposti e dei loro ragionamenti diametralmente opposti in ogni aspetto di questa Quarta Generazione e rimanere sano? Solo colui il cui timore di Dio è al di sopra di tutte le contraddizioni. Dopo la Quarta Generazione, la ruota della natura incomincerà il suo nuovo ciclo, velocemente tornando ai 360 gradi ed entrando nel nuovo ciclo della natura come essa fu creata.

 

Passo 23 - La Terza Redenzione Finale continuerà a portare il mondo attraverso fasi meravigliose di progresso, in tutti i sensi, nelle generazioni future. Nello stesso tempo, per quanto riguarda la natura, essa tornerà al mondo ed il mondo tornerà ad essa. Il ritorno alla natura rappresenterà anche una ‘regressione positiva’ agli stati precedenti come lo erano nell’antichità. Così anche molte leggi del derech-eretz ritorneranno in uso, perché le leggi del derech-eretz vanno a braccetto con la natura.

 

Passo 24 - Derech-eretz significa anche amare la natura, trattarla nei modi voluti da Dio, per il beneficio generale dell’umanità. In questo senso le generazioni della Redenzione Finale progrediranno verso il giardino originale, dopo 6000 anni di storia mondiale che abbiamo dovuto faticosamente percorrere per meritarci ancora il ‘giardino’. Lì tutto era stato concepito in perfetta armonia, le anime, le stelle, il corpo dell’uomo, la natura degli animali, degli alberi e delle piante. Tutto funzionava insieme in perfetta armonia. Sino a quando non arrivò il tempo di lasciare il grembo della creazione e di imparare ciò che il mondo ci avrebbe offerto. Il derech-eretz ha le sue radici piacevoli ed armoniose nel Giardino Originale del Piacere. Così dobbiamo cercare i modi amati del derech-eretz ed applicarli, anche se la storia ci ha lasciati estraniati nei confronti del vero rispetto per i genitori, per gli anziani, per i nostri maestri e per il prossimo.

 

Passo 25 - Guarda negli occhi la persona con cui parli, anche se tieni la tua testa abbassata, ma la tua visione sia degli occhi della persona, perché è scorretto parlare e non guardare la persona con cui stai parlando, come è scorretto per la persona che sta parlando con te. È essenziale insegnare questo ai bambini fin dalla più tenera età, così che essa diventi per loro un’abitudine buona e definita. Le abitudini buone del derech-eretz dovrebbero essere definite per il bambino perché una volta che si impara come fare e si capisce anche che sia giusto fare così, e non il contrario, non lo si dimenticherà mai. Come c’è scritto (Proverbi 22, 6): “Insegna al bambino secondo il suo modo, anche quando diventerà vecchio non lo abbandonerà”.

 

Passo 26 - Con l’aiuto di Dio, formulerò successivamente qualche tavola sul derech-eretz, il derech-eretz nel paese, il derech-eretz con i maestri, il derech-eretz a tavola, il derech-eretz con le cose sacre. Qui nei Trenta Passi desidero solo mettere in rilievo l’antichità del derech-eretz, la Santificazione del derech-eretz, tramite la Torà, e l’importanza del derech-eretz nel servizio a Dio, nei modi piacevoli fra la gente, nei modi amati dall'Eterno. In essenza il derech-eretz ha a che fare col modo di vivere, con le maniere rispettose e con il giusto comportamento. Una volta l’Inghilterra era famosa per le ‘good manners’ che erano considerate la loro grande eredità, si potrebbe dire il ‘derech-eretz inglese’.

Le maniere insegnate da loro erano tante e riguardavano tutti gli aspetti della vita normale, nel parlare con la gente, nel rispondere nella maniera giusta e rispettosa, nelle buone maniere al tavolo, nelle maniere di parlare o di comportarsi con i genitori, anche nel rispetto inglese per la famiglia reale. Nei paesi asiatici, come in Giappone e la Cina, a volte il derech-eretz è molto formalizzato ed a volte complicato e mescolato in tutto il sistema religioso socio-linguistico della vita. Le loro lingue sono piene di differenze sottili che definiscono l’applicazione del giusto derech-eretz, secondo la forma richiesta e secondo la situazione. Infatti ogni paese ha le sue radici nell’antichità da cui si è evoluto un sistema, oppure un codice del derech-eretz. A parte ciò, ho constatato che il derech-eretz santificato degli ebrei yemeniti è una rimanenza importante dei veri modi amati dal Dio d’Israele. Nello Yemen l’essenza era l’amore e il timore per Dio, l’amore per la Torà, l’amore per la natura ed il derech-eretz circondava e permeava tutto quanto.

 

Passo 27 - Lo Tzadik Haim insegnava che l’Onnipotente, per cosi dire, è più sensibile verso l’onore nei confronti di una persona che non al proprio onore. Ciò perché a proposito del proprio onore, la gente può dire di essere carne e ossa e di comprensione limitata. Ma a proposito del rispetto verso il prossimo, le persone sono tutte allo stesso livello. Lo Tzadik spiegò anche, che, purtroppo, c’è sempre stato e c’è un grande numero di persone religiose di tutte le fedi che credono di essere rispettose verso Dio, e che perciò possono essere irrispettose verso il prossimo. Sfortunatamente, questo è uno dei grandi errori che ha caratterizzato molti fronti religiosi, privi di vere guide. Tali persone sono ingannate dentro di sé da una sottile arroganza e si credono importanti grazie alla loro fede ed al loro servizio a Dio. Invece di essere più umili per il privilegio e la buona fortuna di avere la fede, e di avere l’occasione di servire Dio, costoro si credono speciali in qualsiasi cosa essi facciano. Questa cecità interiore non permette loro di vedere la stolta contraddizione di essere rispettosi verso il Dio ed irrispettosi verso la gente. Il numero di persone religiose che cadono in questa trappola è estremamente alto ed i fanatici religiosi sono invariabilmente di questa classe.

 

Passo 28 - Dobbiamo ancora menzionare l’importanza del segno ricevuto: “La fede è nel cuore di ciascuna persona ed essa si manifesta nel comportamento con gli altri”. Ci si può ingannare tra uomini, ma non si può ingannare Dio. Se la fede è vera, allora il comportamento con il prossimo sarà giusto ed amorevole. Se il comportamento con gli altri è arrogante, o crudo, o senza sorrisi, o disonesto, o insincero, o non caritatevole ecc., ciò dimostra che la fede non è quella vera, amata da Dio Onnipotente. Il derech-eretz è il parametro di misura della fede. Anche le preghiere di quelle persone ‘religiose’ non vengono accettate dal Cielo, se non hanno derech-eretz o non sono giuste con il prossimo. Tutte le persone sono Sue creature che Egli ama, ed è desiderato davanti a Lui che ci sia il rispetto reciproco per tutti. Il derech-eretz è la chiave per trovare la vera fede amata da Dio.

 

Passo 29 - Fu il desiderio di Gesù di portare la gente di Israele ad una forma molto alta di derech-eretz, con Dio e con tutte le persone.

La situazione di quella generazione, però, non favorì il derech-eretz. Troviamo che persino Yeshua stesso non aveva la misura nel rispondere a sua madre con derech-eretz. I segni messianici, ma tragici, che erano su di lui avevano la precedenza in quel momento. Il derech-eretz era totalmente mancante in Israele in quell’epoca così bassa. Purtroppo, tutto il contrario del vero derech-eretz si trovava nei sacerdoti e nei farisei al tempo di Yeshua. Esisteva sì un derech-eretz falso e ipocrita che è ancor peggio della sua totale assenza. Gesù, però, era stato nella scuola degli Esseni, dove regnava un derech-eretz superiore. Così anche i suoi insegnamenti hanno in sé dei concetti universali di ‘vera fratellanza’ che l’umanità dovrebbe praticare. Probabilmente la forza dei concetti del derech-eretz in un contesto globale è stata la vera forza morale dietro alla diffusione del cristianesimo.

 

Passo 30 - Penso che i due paesi nel mondo di oggi, più che in qualsiasi altro, in cui il derech-eretz deve essere reimparato, ripristinato e reinculcato ad ogni livello dell’educazione sono gli Stati Uniti d’America e lo Stato d’Israele. Quando questi due paesi capiranno, ameranno e praticheranno il derech-eretz, la Redenzione scenderà sul mondo.

Pane dell’Asino vestito da Leone: Debora sognò a Shavuot, 5750 (1990) a Beersheva, che Peretz, Paolo e lei camminavano insieme con molte persone che venivano da tutte le parti del mondo per vedere il Terzo Tempio. Venne sera. Il Terzo Tempio, con una forma circolare, aveva dei muri alti e spessi del colore di sabbia del deserto. Aveva un tetto largo come una cupola, e su di esso c’erano i nomi dei Sette Cerchi Profetici. Su questi Sette Cerchi c’erano luci che illuminavano ogni ‘Cerchio’, mandando luce su nel cielo. Peretz, Paolo e Debora incontrarono un allievo della Yeshiva (Scuola ebraica tradizionale) che era vicina al Terzo Tempio Finale. L’allievo parlava dei rabbini che insegnavano nella Scuola, spiegando che erano tutti vestiti normalmente ed erano senza la barba. Egli enfatizzava il fatto che gli allievi, prima di tutto, venivano istruiti nel derech-eretz, il giusto rispetto per ogni persona, sia fra di loro sia con il prossimo. Uno dei rabbini molto giovane parlò con loro con molto derech-eretz.

 

 

TAVOLA 6

 

6° Comandamento

 

"Non Uccidere"

 

Passo 1 - Non è scritto 'lo taharog' (non uccidere), bensì 'lo tirtzah' (non ammazzare), in altre parole, assassinio premeditato od omicidio, in un momento d'ira. Non è semplicemente uccidere o prendere la vita di un'altra persona.

 

Passo 2 - Cioè è provato dal fatto che la Torà stessa, comanda la pena di morte in determinati casi.

 

Passo 3 - E’ proibito ammazzare qualsiasi essere umano intenzionalmente, tranne nel caso in cui una sentenza di morte viene autorizzata da un tribunale o da un comando militare ufficiale in tempo di guerra.

Goder Peretz: in generale, le Leggi della Torà sono pertinenti ai rapporti fra ebrei. Anche tale comandamento positivo "ed amerai il tuo prossimo come te stesso" in un senso stretto è un comandamento di Israele e non richiede nessun obbligo per l’ebreo di amare chi non lo è; c’è però il comandamento di avere misericordia su tutte le persone, ed anche sugli animali ed è scritto anche: "Ed amerai lo straniero che è fra di voi, poiché voi eravate stranieri nella Terra d’Egitto".

 

Passo 4 - Le Leggi della Torà sono Comandamenti in vigore per i figli di Israele, sia le Leggi fra l’uomo e Dio, sia le Leggi fra ebrei. Se non per questo legame esclusivo, nessuna società ebraica avrebbe potuto essere creata sulla base della Torà. Ci sono però molte norme morali che regolano i rapporti con i non ebrei. In generale, sono le norme del derech-eretz, le leggi del rispetto e del comportamento morale eccellente. E’ certamente vietato per un ebreo agire immoralmente ed ingiustamente con un non ebreo, sia che si tratti di omicidio, o di adulterio, o di furto, o di falsa testimonianza, o di desiderare ciò che gli appartiene.

 

Passo 5 - Il Comandamento di non uccidere vincola indistintamente ogni ebreo. La sua trasgressione e la punizione conseguente sono regolate, in una società ebraica, da un codice di norme messo in atto e fatto rispettare dal Grande Tribunale. La Torà prescrive vari livelli di punizione, non solo, per cosi dire, per mano di Dio, ma anche tramite un tribunale che giudica nel contesto di norme ispirate alla Torà. Il termine ‘Elohim’ (Dio) nella Torà spesso significa anche Tribunale. E cioè il tribunale ebraico che ha il potere dalla Torà ha la facoltà di giudicare tutti i casi che riguardano gli ebrei comminando anche le pene in conformità alla gravità del reato commesso.

 

Passo 6 - La Legge della Redenzione Finale non si basa sulla halachà, ma è legata alle Leggi della Torà e alla Tradizione secondo i termini della Redenzione Finale. La Nuova Legge perciò non giudica secondo le norme halachiche ma secondo il Tribunale di Mordechai ha Tzadik, il Tribunale Universale della Redenzione Finale. I principi di tutta la vera legge, basata sulla Torà, sono contenuti nel Mishnè Torà della Grande Aquila, il Rambam, la pace sia su di lui. La Legge della Redenzione Finale è la Nuova Legge universale della grande congregazione di Abramo, Isacco e Giacobbe. Le leggi vengono fatte per chi è sull’Altare di Giuda, sull’Altare di Malchitzedek e sul Tappeto dell’Islam, ma tutti fanno parte del Nuovo Rito, della Nuova Legge della Redenzione Finale.

 

Passo 7 - Il Rambam stesso elenca 60 Comandamenti positivi, 46 per le donne, fra i 248 Comandamenti positivi della Torà, che sono applicabili attualmente a tutti gli ebrei maschi in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Il numero maggiore di Comandamenti della Torà, 613, vigeva quando il Tempio ed il Grande Tribunale esistevano a Gerusalemme. Il Terzo Tempio, però, ed il Tribunale di Mordechai ha-Tzadik, che saranno eventualmente stabiliti a Gerusalemme, saranno sotto la Nuova Santificazione della Nuova Legge. L’intero sistema della santificazione del Nuovo Sacerdozio è basato sulla Nuova Santità dei Segni Completi e non sulla Santificazione precedente.

 

Passo 8 - Così anche il sistema dei sacrifici degli animali, nel Tempio, è ormai obsoleto. Le distinzioni fra Cohen, Levi, Israel, non hanno più significato nella Redenzione Finale. Le Leggi dei Cohanim sui lebbrosi o sulle piaghe del corpo e delle case ecc., non sono più applicabili. Il caso di cancellare il Nome di Dio nell’acqua o la procedura da attuare verso una moglie sospettata di adulterio, non verranno mai più riattuati. Così anche le leggi degli schiavi che non sono più applicabili, perché l’istituzione della schiavitù è bandita ormai in tutto il mondo. In Israele, le città dei leviti non hanno più senso e così anche le città del rifugio per chi ha ucciso preterintenzionalmente, anche se ci sarà tutto un altro contesto nella Redenzione Finale.

 

Passo 9 - Le eventuali pene di morte e tutta la legge penale in Israele sottostaranno al Ministero della Giustizia dello Stato d'Israele. Il governo israeliano a quel tempo seguirà il Nuovo Patto della Redenzione Finale. I governi ed i sistemi legali verranno perfezionati e saranno virtualmente sotto il timore di Dio e molte leggi verranno viste nella Luce della Verità della Redenzione Finale. La corruzione verrà distrutta e le giuste Leggi regneranno.

 

Passo 10 - L’istituzione di colui che vendica il sangue di un proprio congiunto non sarà più accettabile e non farà parte della Nuova Legge.

 

Passo 11 - Versare il sangue rende la terra impura. Gli influssi delle stelle vengono distorti e la terra non viene benedetta dal Cielo. Così anche un singolo versamento di sangue innocente ha effetti deleteri su tutti coloro che vivono su quel territorio o su quella città.

        C’è una halachà del Rambam che recita: ”Non c’è cosa più severa nella Torà di quella che tratta il versamento di sangue, come sta scritto: e non renderete impura la terra”.

 

Passo 12 - Soltanto la vera giustizia nei confronti di un assassino può mondare quell'impurità; perciò se il codice penale di un qualsiasi paese non contempla la pena di morte, ciò mette in pericolo il paese stesso, condannandolo all'impurità e alla mancanza di benedizione. Infatti un paese che esclude la pena capitale distorce l’intera bilancia del sistema giudiziario, poiché non c’è un equilibrio nel giudizio, se la punizione non corrisponde al reato commesso; la pena del carcere inflitta a una persona che uccide intenzionalmente un innocente non è equilibrata alla gravità del reato commesso.

 

Passo 13 - In molti sistemi giudiziari del mondo occidentale (Italia compresa) la pena di morte è stata abolita dal codice penale. Il motivo principale che è all'origine di questo cambiamento è che molte ingiustizie sono state commesse nel nome della giustizia, e non pochi sono stati sentenziati sulla base di prove circostanziali. In passato, si sono avuti casi di persone innocenti condannate ingiustamente alla pena capitale. Nella Torà un Tribunale non può condannare a morte un imputato sulla base di un'evidenza circostanziale. E' risaputo dalla Tradizione che quando agiva il grande Sinedrio, si ebbe una sola sentenza capitale in sette anni e c’è che dice una volta ogni 70 anni; e anche in questo caso il Tribunale veniva considerato 'crudele'.

 

Passo 14 - Tale è la misura giusta, non abolire del tutto la pena di morte. La pena di morte deve sussistere, perché ci sono reati che la richiedono e l'imputazione della condanna a morte deve essere suffragata dalle testimonianze di più persone che hanno assistito all'omicidio. Se la colpevolezza dell'imputato viene convalidata da indizi o prove evidenti, ma non da testimonianze dirette, in questo caso, è più giusto condannare l'imputato al carcere o all'ergastolo. La colpa delle ingiustizie commesse nel passato è da imputare alla corruzione dei giudici e del sistema giudiziario e non a una legge che è fondamentalmente giusta perché è di ispirazione divina.

 

Passo 15 - Chi uccide l'aggressore di un'altra persona che si accinge ad ucciderla, ha salvato la vita della persona aggredita. Se però è possibile salvare quella persona, senza uccidere l'aggressore, lo si deve soltanto ferire o arrestare in qualche modo.

 

Passo 16 - La Legge di Dio vieta il suicidio, e in Hilchot Gherim 3, è scritto: ‘chiunque versa il sangue di un altro, su costui ricadrà il suo sangue’. Ciò è riferito a chi si toglie la vita, senza commissionare altri ad uccidere per lui. ‘Il suo sangue’, cioè alla sua anima, chiederò conto, ciò è riferito al suicida. ‘Per ogni bestia chiederò conto’, si riferisce a chi aizza una bestia ad ammazzare il suo prossimo. ‘Dall’uomo, dalla mano della persona contro il suo fratello chiederò conto all’anima della persona’. Ciò si riferisce a chi commissiona altri ad uccidere in sua vece (pagando il sicario). Chiaramente, in questi tre casi, viene usato il termine 'chiedere conto', perché, il loro giudizio è nelle mani del Cielo e non di un Tribunale umano.

 

Passo 17 - Il Pane dell’Asino vestito da Leone: Debora sognò che Said stava spiegando a qualche drogato che intendeva suicidarsi, che il suicidio è un grande peccato. I giovani gli risposero che in questo modo sarebbero andati nel Regno dei Cieli più velocemente. Said spiegò: se prendete la vostra vita, ciò è contro la volontà di Dio che è datore della vita, è perciò non vedrete il Regno dei Cieli, ma sarete puniti di sotto.

 

Passo 18 - La Legge di Dio proibisce che la proprietà sia la causa della morte del prossimo. Perciò la Torà ha comandato di costruire un parapetto di protezione (ma’akè) intorno al tetto. Si tratta infatti di un comandamento positivo.

 

Halacha 3: Il parapetto protettivo deve essere abbastanza forte da sostenere il peso di una persona che vi si appoggia senza cadere. E chiunque lascia il suo tetto senza una ma’akè trasgredisce sia il comandamento positivo che quello negativo, come sta scritto: "non causare spargimento di sangue nella tua casa", non fare in modo cioè che la tua casa diventi un potenziale luogo di disgrazia.

 

Halacha 4: E ciò vale per una qualsiasi altra parte della casa che potrebbe rivelarsi pericolosa ed essere causa potenziale di sciagura e di morte, come ad esempio un pozzo o una fossa lasciata scoperta nel cortile, piena o meno di acqua. Il padrone della casa è obbligato a recintarli o a ricoprirli.

 

Passo 19 - La Torà comanda di non fare alcunché che possa recare danno o mettere a rischio la propria salute o la propria vita; come sta scritto: "e farete molta attenzione a preservare le vostre vite". E così non è gradito a Dio tutto ciò che uno fa contro la sua propria salute. Così come non è voluto dal Cielo che la persona metta a rischio la propria vita facendo degli sport estremi, poiché egli mette in pericolo la sua vita, che è un dono di Dio. Le gare automobilistiche, ad esempio, non sono uno sport, bensì un passatempo pericoloso, potenzialmente letale e quindi suicida.

 

Passo 20 - La corretta igiene della casa, del bagno, della cucina, e del proprio corpo, rappresentano un elemento essenziale per preservare la propria salute; il mangiare cibi sani, in modo moderato e in quantità giusta, è fondamentale per stare fisicamente bene. L’esercizio fisico, se non è affaticante, è indicato per il benessere del corpo. Lo stress, l'alimentazione sbagliata contribuiscono all'aumento delle morti per infarto. Tale patologia, che praticamente non esisteva nel passato (diciamo prima della scoperta dell’elettricità), è il risultato della vita frenetica che contraddistingue le società occidentali avanzate.

 

Passo 21 - Ci sono sul mercato migliaia di libri e manuali che insegnano al pubblico come mantenere la buona salute, fisica e mentale, tramite diete ed esercizi fisici appropriati, comportamenti e atteggiamenti contrari allo stress e al logorio di una vita insana. Molti di questi libri, quando non cercano di convincere la gente a seguire un sentiero molto particolare o univoco, danno consigli utili che possono essere praticati. Così anche i manuali di erboristeria e i metodi di medicina naturale sono indicati e interessanti da studiare.

 

Passo 22 - Pane del Leone: Ci sono molte categorie di pericoli nella vita in questa Quarta Generazione; ne menzioniamo qui alcuni, rivelati tramite i Segni Profetici della Quarta Generazione. La Quarta Generazione è piena di pericoli e di decreti che scendono dal Cielo. Si tratta, infatti, della generazione in cui si scatena il Grande e Terribile Giorno del Signore. L'acme tremendo di quel Giorno Profetizzato verrà nella seconda metà di questa Quarta Generazione. Ma, in generale, l’intero periodo di 65 anni, da aprile 1983 ad aprile 2048, rientra nel contesto del Grande e Terribile Giorno del Signore, per cui i pericoli della Quarta Generazione sono più grandi di qualsiasi altro periodo della storia.

 

Passo 23 - Segni chiari sono stati mandati: sarà necessario preparare posti di rifugio durante la Quarta Generazione e fare scorte alimentari anche sigillate. Purtroppo ci saranno estesi conflitti mondiali e impiego di armamenti nucleari, che inquineranno l'aria del pianeta con pericolose radiazioni. Ci saranno carestie e scarsità di alimenti, epidemie e nuove malattie. Tutto ciò perché l’umanità non ha apprezzato la bontà di Dio e ha agito contro la natura e contro i Suoi dettami, colmando a dismisura i vasi della Collera.

 

Passo 24 - Anna Gasparotti, sognò (10 luglio 1993, Milano) di dover portare suo figlio Marco Federico in una casa sconosciuta perché ci sarebbe stata un'esposizione pericolosa di raggi lunari. Anna prese il figlio e un altro bambino che era presente, e dopo averli avvolti in una coperta dalla testa ai piedi, si recò con loro in quella casa. Il pericolo era tale che anche dalle fessure delle persiane filtravano raggi lunari dannosi. Le veniva detto che il punto massimo del pericolo si sarebbe avuto il 5 di maggio. Nella casa, Anna notò che erano rimasti dei resti di una cena in gran parte non consumata. Lei si attardò per raccogliere dei pezzi di pane ancora fresco, e li mise nella sua borsa.

 

Passo 25 - Le case-rifugio dovranno essere a prova di radiazioni nucleari e abbastanza grandi per viverci e immagazzinarci grossi quantitativi di provviste alimentari.

 

Il Pane dell’Asino vestito da Leone: Iliade sognò nel 1983, a Milano, il Maestro Haim che stava parlando con tutti gli allievi. Egli disse loro di stare molto vicini al Morè. Nel sogno Iliade assisteva a cruente scene di guerra e di distruzione. Gli allievi trovarono un rifugio in una casa di preghiera che non aveva simbologie di alcuna religione.

 

Passo 26 - Anna Gasparotti sognò (1 gennaio 1990, Pilzone), di vedere dall'alto una grande nave larga oppure una piattaforma marina che era stata colpita da un attacco missilistico. L’esplosione era del tipo atomico, e vide scatenarsi un furioso combattimento, con la gente che cercava di mettersi al riparo. La scena cambiò ed Anna era vicina ad un grosso fiume, le cui acque erano impetuose e minacciose, e in esse confluivano dei torrenti, sia da destra che da sinistra, con acque sporche e limacciose. Questa situazione incrementava il terrore della gente che cercava rifugio. Anna, che era con i suoi familiari, aveva una chiave, che era quella di una casa nascosta parzialmente sotto terra che conteneva il necessario per sopravvivere.

 

Passo 27 - Anche il sole e la luna rappresentano i pericoli della Quarta Generazione che devono essere evitati quanto possibile. I loro raggi, in questa generazione, possono a volte essere estremamente pericolosi. Questo vale per chi si espone al sole sulla spiaggia. I raggi lunari possono essere ancora più nocivi di quelli solari, per cui è saggio non osservare la luna, specialmente quando è piena.

 

Pane dell’Asino vestito da Leone: Anna Gasparotti sognò (20 maggio 1985, Milano) di trovarsi in una piazza sconosciuta e in cielo c'era la luna piena, circondata da alcune nuvole. Improvvisamente ci fu una totale eclisse di luna; Marco Federico, il figlio, fece notare la completa assenza della luna. A quel punto, dalla luna oscurata si potevano percepire dei movimenti circolari veloci e luminosi. Peretz avvertì le persone presenti a non guardare la luna, poiché era pericolosa e disse loro di passare parola. Anna e gli altri allievi avvertirono la gente che 15 persone erano morte perché avevano osservato la luna ed erano state colpite da radiazioni letali. Gli allievi si rifugiarono in case grandi con finestre piccole e serrature di legno rosso. Di giorno il sole era pallido e scuro, di notte la luna era troppo luminosa. Vissero in quella casa e fecero dei turni di guardia; per cucinare accendevano della legna che trovavano. Di notte erano estremamente cauti ad evitare i raggi lunari. C’erano delle scene apocalittiche, ma gli allievi del Maestro Haim erano protetti e non succedeva loro nulla.

 

Passo 28 - Deborah sognò (febbraio 1988, Milano) di vedere una luna molto rossa. Chiunque la osservava, stramazzava al suolo e moriva. Debora ebbe paura, sentì una mano che le teneva il braccio e pensò fosse il profeta Elia; pensò a DIO e si calmò. Paolo spiegò che la luna era nel Segno della Luna di Miele, ma anche nel Segno della Luna di Sangue. I suoi raggi avevano il potere di distruggere chi non voleva rifugiarsi in Dio.

 

Passo 29 - E' saggio fare provviste quando i tempi lo richiederanno e ci sarà penuria di alimenti.

Francesca Tramontana sognò (4 giugno 1990, Milano) di vedere un uomo che diceva: "Apprezzate il cibo adesso, perché arriverà il tempo che mancherà”.

Daniele sognò (3 aprile 1988, Milano) di essere a casa sua; c’erano molti ospiti che mangiavano di gusto intorno ad una grande tavolata. Daniele non vi partecipava e ne era disgustato. Uscì nel balcone e vide un poliziotto che gli chiedeva di aiutarlo. L'agente immagazzinava delle scorte in cartelle e scatole blu, sigillate e le ordinava su delle mensole. Il lavoro era faticoso e prolungato, i cibi principali erano pasta e carne.

 

Passo 30 - Debora sognò (16 aprile 1988, Milano) che Peretz e Paolo ed altre due persona si trovavano su una piccola montagna e osservavano il cielo. Peretz si mise a spiegare che bisognava prepararsi a tempi difficili di scarsità di cibo. Egli disse questa frase strana: "Dal seno materno che Iddio aprirà, ci sarà latte e miele, e forse i vostri mariti vorranno bere, ma state attenti perché anche quel latte finirà".

 

Sogno di Giuseppe: "Questa notte sognai che ero a casa di mia mamma. con me c’era Daniele ed altre due persone. Parlavo con loro sui Segni della Redenzione Finale. Vicino a noi c’era un bambino, che nel sogno era come mio fratello, ed aveva circa sette o otto anni. Questo bimbo era affetto dalla sindrome di Down. Era con noi, ma noi lo ignoravamo; i suoi occhi erano pieni di tenerezza, ma noi lo ignoravamo; sentivano il suo cuore buono, ma noi lo ignoravamo. Fino a che il bambino decise di suicidarsi, buttandosi giù dalla finestra. Allora mi accorsi di lui e lo convinsi a non farlo. Così lo prendemmo con noi in ogni posto, persino alla televisione... Una voce dal Cielo disse: "L’ignorare uccide in questa Quarta Generazione".

 

Peretz: Dopo di questo ho scritto una preghiera per le vedove, gli orfani e i portatori di handicap.

 

 

TAVOLA 7

 

7° Comandamento

 

"Non commettere adulterio"

 

Passo 1 - È proibito per qualsiasi uomo avere rapporti sessuali con qualsiasi donna che sia legata da matrimonio, o da accordo, o da coabitazione ad un altro uomo.

Alcune note qui, dal Mishnè Torà, prima della prima halachà:

è proibito giacere con la madre,

è proibito giacere con la moglie del padre,

è proibito giacere con la sorella,

è proibito giacere con la figlia del figlio,

è proibito giacere con la propria figlia.

è proibito giacere con la zia paterna,

è proibito giacere con la zia materna,

è proibito giacere con la moglie dello zio paterno.

È proibito giacere con la propria nuora,

è proibito giacere con la propria cognata,

è proibito giacere con la sorella della moglie,

è proibito giacere con un animale,

è proibito per una donna portare a sé un animale,

è proibito giacere con un altro maschio,

è proibito rivelare la nudità del padre,

è proibito rivelare la nudità del fratello del padre,

è proibito giacere con una donna altrui sposata,

è proibito giacere con una donna durante il suo ciclo mestruale,

è proibito per un ebreo sposare un non ebreo.

È proibito castrare un maschio, anche un animale domestico, una bestia, od un uccello.

(Poretz Gader, considerazioni di Peretz): una nota, dopo aver trascritto questo testo di proibizioni, sognai di vedere un volume grosso contenente la Nuova Legge, e mi fu detto di non ammassare leggi antiche. Ciò fu anche un’indicazione a non riportare troppe leggi, anche se tratte dal Mishnè Torà.)

 

Passo 2 - Tutte le suddette norme sono valide per la Nuova Legge della Redenzione Finale, in base all’autorità del Goel Haim, per tutti gli Altari della Casa di Preghiera.

 

Passo 3 - È proibito avvvicinare bambini di qualsiasi età con intenzioni sessuali, o gesti sessuali, o parole ed espressioni sessuali. Chiunque lo faccia (e certamente chiunque commetta un atto sessuale con un bambino) è odiato da Dio. La sua anima viene estromessa dalla verità e la persona viene gettata nelle profondità delle forze impure.

 

Passo 4 - Chi ha commesso adulterio o altra abominazione per ignoranza, o debolezza, non può entrare nel Patto Nuovo Finale della Redenzione Finale, se prima non si è pentito ed ha corretto le sue azioni purificandosi dai peccati. I Segni Completi saranno il metro di misura, perché costui non riceverà segni o sogni, essendo la sua anima al di fuori del Regno dei Cieli. Se però costui, tramite la fede, inizia a ricevere segni, si trova sulla strada della salvezza. I Segni poi indicheranno le correzioni da fare ed il sentiero da seguire.

 

Passo 5 - Per la Nuova Legge, il matrimonio religioso di un fedele di religione cristiana, come del resto ogni matrimonio civile, non ha più validità nel caso di una comprovata separazione consensuale fra coniugi. Se, ad esempio, un uomo ha una relazione con una donna che, da tempo, non vive più con il marito e non ha più rapporti intimi con lui, non ha commesso adulterio, essendo costei separata de facto.

 

Passo 6 - Omosessuali o lesbiche potranno entrare nella grande congregazione di Abramo, Isacco e Giacobbe, solo dopo aver cambiato il corso della loro vita. La prova del pentimento sarà l’astensione completa dalle pratiche sessuali precedenti. Ciò, però, non significa che debbano essere costretti ad avere rapporti eterosessuali; potranno semplicemente convivere ma senza sposarsi. Non significa neanche che la tendenza omosessuale scompaia, poiché, in generale, ciò non avviene. Si tratta, invece, di non accondiscendere a tale tendenza, per timore di Dio, nella consapevolezza della gravità dei peccati contro natura e delle punizioni dell’anima per quei peccati, sia in questo mondo che in quello futuro.

 

Passo 7 - La persona che ha la forza e la volontà di cambiare un tale corso innaturale (la cui tendenza è estremamente forte), compie, in verità, un grande servizio davanti a Dio e reca un immenso beneficio alla propria anima. Costui viene elevato dalla forza della sua astinenza, perché è riuscito a diventare un giudice dominante di sé e un maestro delle proprie azioni. In tali casi, si dice nella Tradizione, che "persino i peccati fatti volontariamente e intenzionalmente diventeranno meriti". Ciò perché la ‘forza’ di quel male, o di quella tendenza innaturale, viene ‘sfruttata’ per andare CONTRO tale tendenza e per servire Iddio con la stessa forza, la stessa energia e lo stesso entusiasmo che altrimenti sarebbero state usate nel compiere il peccato.

 

Passo 8 - È possibile riconvertire una tendenza alterata in questa Quarta Generazione, per merito del nascosto Tzadik, il Goel Finale Haim. Riporto un sogno molto importante e strabiliante ricevuto da Anna.

 

Passo 9 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Anna sognò (31 luglio 1989, Sardegna) che il suo bambino, che era andato a giocare in un bosco vicino a casa, urlava e invocava aiuto. Lei ed il marito corsero sul posto ed il figlio disse di essere stato molestato da un uomo. Costui, un loro conoscente, era sposato e padre di un bambino. Il marito di Anna gli parlò per fargli capire quanto sbagliasse a comportarsi così. L’uomo sembrò comprendere. Alla conversazione si aggregò un uomo anziano (anch’egli omosessuale), che, mai sposato, aveva sempre abitato con la madre e disse di averle sempre nascosto la sua tendenza. Nel suo racconto parlò anche di un sogno che aveva fatto, Anna glielo interpretò dicendogli che questo rivelava invece che la madre aveva capito benissimo ed in breve tempo era morta di crepacuore. L’uomo molto colpito da questa rivelazione, ricordò che, in effetti, la donna aveva assunto un’espressione del viso molto addolorata e quella maschera si era trasformata solo dopo la morte. Dato che i due sembravano seriamente convinti di aver sbagliato a condurre quella vita, Anna e Giorgio decisero di accompagnarli da Peretz, che li accolse e li invitò ad entrare in una stanza. Qui, tra lo stupore, l’incredulità e la gioia di Peretz, Giorgio ed Anna, c’era il Moré. Il Maestro Haim. era seduto sul divano con il viso leggermente rivolto verso la finestra. Peretz mormorò subito parole di ringraziamento a Dio. Anna si precipitò vicino al Moré e gli espresse la sua gioia. I due uomini, però, non sapevano chi fosse il Moré e neanche che, essendo morto, era lì per miracolo. I due vennero lavati con sapone e risciacquati, nella zona genitale, seguendo un segno. Finita la purificazione si cominciò a conversare e solo al momento del commiato, uno dei due uomini, un po’ stupito, disse che il Moré, visto solo da lui, mentre si faceva il segno della purificazione, era intervenuto personalmente facendo un segno: con la sua mano sulla loro schiena. Questa informazione suscitò grande gioia perché voleva dire che la guarigione dei due era completa e che si erano liberati completamente del loro problema.

 

Passo 10 - Questa non è semplicemente una buona notizia bensì una strabiliante e meravigliosa notizia della Redenzione Finale e dell’umiltà dello Tzadik Haim nell’adempiere questo segno di guarigione? Se qualcuno veramente desidera questa guarigione e sa dei Segni Completi della Redenzione Finale, il Segno è stato dato.

Tre persone che siano nel Patto Finale e che abbiano ricevuto l’autorizzazione, possono fare questo segno come nel sogno. Il sogno stesso dovrebbe essere letto con grande intensità, anche con lacrime. Nella fede di questa guarigione proveniente dal Goel Haim, la guarigione avrà luogo subito.

 

Passo 11 - L’uomo che commette adulterio con una donna sposata, incorre nella punizione dal Cielo, sia in questo mondo che nell’altro. Nell’altro mondo, quando i tempi arriveranno, all’uomo tradito dalla moglie sarà dato permesso di giudicare l’adultero e gli sarà dato anche di giudicare la moglie infedele. Terribile sarà la vergogna per questi peccati nascosti quando verranno rivelati nel mondo della verità. Anche in questo mondo ci sono punizioni, specialmente in questa Quarta Generazione, in cui la Giustizia Divina purifica la terra subito e non aspetta, per così dire, le punizioni dell’altro mondo come avveniva in passato.

 

Passo 12 - Gli uomini e le donne sposati devono stare attenti a non trasgredire la fiducia reciproca dell'accordo matrimoniale e a non tradire. Molti rapporti di matrimonio sono stati rovinati per ciò che viene considerato infedeltà, specialmente nel mondo moderno cristiano in cui la monogamia è diventata l’unico status legale accettabile. Quel concetto di fedeltà rappresenta un accordo reciproco fra marito e moglie ed è, quindi, simile ad un voto preso davanti a Dio e deve essere rispettato.

 

Passo 13 - Nonostante ciò, non c’è la stessa severità di giudizio nel Tribunale di Sopra tra l’uomo che a volte ‘mangia fuori casa’, e la donna sposata che giace con un altro uomo. La donna viene chiamata profanatrice e si rende totalmente impura. L’essenza della donna, infatti, è la sua modestia, e la sua virtù principale è la fedeltà al coniuge. Dobbiamo ricordare che queste virtù torneranno ad essere praticate nelle generazioni della Redenzione Finale, perché sono amate da Dio ed il loro valore perdura in eterno.

 

Passo 14 - Il sesso della donna è intimo, è dentro di lei; se lo concede ad un altro uomo, all’infuori di suo marito, lei tradisce la propria essenza di donna, moglie o madre. Se ha figli, ha perso il suo scopo davanti al Cielo, e la sua anima viene tagliata fuori davanti a Dio. Il sesso dell’uomo è invece esteriore, come lui si riempie, così lui dà. Sia il suo desiderio che il suo piacere sono di breve durata, in confronto al desiderio e al piacere intimo della donna. Nella Tradizione si dà la proporzione di uno a nove. Il desiderio della donna nel suo piacere è nove volte maggiore di quello maschile. La donna che si concede ad un altro uomo, ha concesso la sua intimità. Questo non è necessariamente vero nel caso dell’uomo, in termini di natura parlo, perché per l’uomo il sesso è molto più esteriore e superficiale. Esso tocca per di più il piacere fisico dello svuotamento ed il piacere della forma di ciò che lo stimola.

 

Passo 15 - La monogamia non è un principio della Nuova Legge del Patto Finale. Siccome la considerazione viene data dalla Legge della Natura, come designata dal Creatore Benedetto Egli Sia, la Torà non ha proibito ad un uomo ebreo di prendere più di una moglie, a condizione che egli sia nelle condizioni economiche di mantenere le sue mogli separate ed in quartieri decenti. Questa è una prova chiara e certa che non c’è nulla, in natura, contro l’avere due o più mogli. Non c’è ‘peccato’ in questo davanti a Dio. Non è un Comandamento della Torà, però, o un consiglio raccomandato, ma il fatto di per sé non offende la Legge di Dio in qualsiasi modo.

 

Poretz Gader (considerazioni di Peretz): Parlare in questi termini in paesi cristiani non è così semplice, tanto più in un paese cattolico. Anche gli ebrei ashkenaziti non sono molto diversi dai cristiani su questo punto. La verità è pesante dove non è conosciuta, ma il nome sul mio passaporto mi stimola a invalidare la concezione di Paulus per ciò che riguarda l’istituto matrimoniale, cioè che sia meglio non prendere moglie se non che per debolezza l'uomo non può fare a meno. Sarebbe stato meglio che egli prendesse quattro mogli, piuttosto che asserire che solo per debolezza si può sposarsi e condiscendere ad davere rapporti sessuali. E', invece, una grande Mitzvà sposarsi e godere dei piaceri coniugali.  

 

Passo 16 - Nodà (12 novembre 1987) sognò di camminare con fatica, insieme al fratello e ad altre persone, sopra la cima di una montagna coperta da molta neve. Arrivò in un locale che ospitava molti anziani. Un dottore si avvicinò a lei e le spiegò che per colpa di Paolo quelle persone erano giù di morale. Egli infatti aveva pensato ad impegnarle e a nutrirle, ma si era dimenticato di una cosa importante: essi avevano bisogni naturali da soddisfare, e a questo Paolo non aveva pensato! Il medico continuò dicendo che il seme dev’essere rinforzato, e che non si potevano tenere quelle persone, sia pure anziane, come ‘vecchi in un ospizio’.

 

Passo 17 - Nonostante ciò la norma del paese è legge secondo i codici penali e civili a tutti gli effetti. Negli stati cristiani regna la monogamia e la bigamia è proibita e ciò è conforme anche al consenso popolare di quei paesi, in questi tempi. La Nuova Legge, però, non è soltanto per le terre cristiane; essa è anche per i paesi dell’Islam, per Israele e per tutti! È nostro obbligo spiegare ciò che è veramente la Legge, come è considerata dal Tribunale di Sopra, e stabilire la Nuova Legge per gli Altari di Giuda, Efraim e Malchitzedek e per il Tappeto dell’Islam. I musulmani non sono ristretti alla monogamia, né lo sono l’Altare di Giuda, né l’Altare di Efraim, né l’Altare di Malchitzedek, e non è proibito prendere più di una moglie in un paese dove questo non va contro la legge civile.

 

Poretz Gader (considerazioni di Peretz): All’inizio avevo proibito la bigamia per l’Altare di Malchitzedk (Nazioni), a causa del mancato consenso popolare vigente, ma questa legge non è stata accettata dal Tribunale di Sopra ed è sceso un Segno che dichiarava che in questo la Nuova Legge è uguale per tutti gli Altari, di Giuda, Efraim, e Malchizedek. Per la Nuova Legge non è proibito prendere più di una moglie. Ciò, ovviamente, deve essere giudicato, a seconda del caso, dal Tribunale della Terza Redenzione Finale.

 

Passo 18 - È proibito dalla Nuova Legge del Patto Finale per un uomo avere rapporto con la moglie durante i giorni del suo ciclo ed in più per un certo numero di giorni puliti dopo. Per l’Altare di Giuda questa proibizione si estende dalla legge della Torà e diventa legge per l’Altare di Efraim. Per l’Altare di Malchitzedek questa proibizione si instaura a causa dei danni che si possono verificare a causa dell’impurità mestruale.

 

Goder Peretz (considerazioni di Peretz): Lo Tzadik Haim mi spiegò che uno dei motivi principali per cui i bambini nascono ritardati è perché questi sono stati concepiti durante un rapporto avvenuto in un momento in cui c’era ancora sangue mestruale. L’ignoranza è ancora molto estesa in tutti i paesi del mondo, ma ora il tempo è maturo per la comprensione e la correzione.

 

Passo 19 - Per la Nuova Legge della Redenzione Finale, i Segni Completi stabiliscono il nuovo mikve, il bagno particolare di purificazione secondo i nuovi criteri relativi a questo scopo. Lo scopo principale del mikve è di pulire e purificare la donna dalla sua impurità, dopo che ha contato il numero necessario di giorni puliti, dopo che il flusso del sangue si è totalmente fermato. Il nuovo mikve, perciò, quando la nuova comunità sarà funzionante, se Dio vorrà, sarà usata anche dalle donne dell’Altare delle Nazioni. È qui che certe norme e proibizioni della Torà diventano saggezza pratica per le Nazioni a beneficio di tutti.

 

Passo 20 - Nuova Legge (il Mikveh): Il Nuovo Mikveh della Redenzione Finale dovrebbe essere come nella Halachà, ma non è così. Il Nuovo Mikveh, infatti, non richiede l'acqua piovana. La misura del Nuovo Mikveh è tale che possa permettere la piena immersione del corpo umano. Se una donna desidera fare la purificazione a casa sua, può riempire una vasca da bagno di acqua e immergersi completamente, con un/a testimone in piedi che si assicuri che l'immersione sia stata totale; è più pratico, però, che il marito o un'altra donna prenda un secchio pieno di acqua è lo riversi su tutto il corpo della purificanda per tre volte. Ricevetti questo insegnamento dallo Tzadik Haim come forma valida di Mikveh che veniva usata dai soli allievi del Maestro. Lo Tzadik spiegava che ai tempi d'oggi l'acqua del rubinetto di casa è pura, per cui non c'è bisogno di acqua piovana per fare il Mikveh. Pertanto, si tratta di una Nuova Legge, ricevuta direttamente dallo Tzadik, in vita.

 

Passo 21 - Successivamente, in un sogno del 1990, vidi lo Tzadik Haim che spiegando qualcosa sul Mikveh, diceva: "L'acqua piovana del mikveh dell'Halachà era necessaria nel Vicino Oriente perchè le acque dei pozzi erano spesso contaminate".

Il sogno conferma, in sostanza, che l'acqua corrente delle moderne abitazioni è pura e può sostituire l'acqua piovana. Le parole dello Tzadik Haim indicano che la Halachà si fondava sulla necessità di avere a disposizione dell'acqua pura. Se, in passato, ci fosse stata a disposizione dell'acqua corrente pulita, come avviene oggi, la Halachà avrebbe potuto essere diversa. In ogni caso, va considerato che quanto maggiore era la Kedushà tanto maggiore era lo stato di impurità. Duemila anni di diaspora hanno compromesso quella Santità, per cui anche i livelli di impurità sono inferiori rispetto alle passate generazioni. Non è il caso di approfondire qui questo argomento. L'acqua piovana non è ora necessaria al Nuovo Mikveh.

 

Passo 22 - DIARIO: 17 luglio 2015, Beer Sheva: Lo avevo dimenticato, ma Nodà mi ha ora rammentato un sogno da lei fatto 24 anni fa. Si trovava in un luogo pieno di docce (apparentemente un luogo per fare il Mikveh ma non nel senso tradizionale). Per la propria purificazione versava addosso un secchio di acqua, per tre volte, e ciò era sufficiente per purificarsi dall'impurità mestruale. Nodà accompagnava l'azione con una benedizione, che così recitava: "Benedetto è il Signore, Dio Altissimo, che purifica la donna dal suo ciclo mestruale". Nodà afferma che c'era poi un'altra benedizione (forse dopo che ci si è vestiti). Cercherò di formularla qui:

 

(Per una donna in attesa di procreare): "Benedetto è EL SHADDAI che ha santificato la famiglia attraverso la purificazione della donna per il bene del suo bambino, del suo cervello e del suo organismo e per la nuova vita della neshamà che il Signore Altissimo infonderà in lui.

Benedetta è la donna che teme l'Eterno e si prepara alla purificazione della famiglia". Amen ve-ken-yehi ratzon.

 

Passo 23 - Ovviamente il Mikveh tradizionale è valido. Così come il mare è un valido Mikveh da sempre. Ci sono, tuttavia, molte donne che non sono abituate o desiderose di utilizzare i mikveh tradizionali. La Nuova Legge prevede un modo più semplice per fare l'immersione purificatrice.

Le regole di base per rimuovere lo smalto dalle unghie o quant'altro possa impedire la totalità dell'immersione per effettuare l'immersione sono validi anche per il Nuovo Mikveh.

Per quanto riguarda il calcolo dei giorni puri, è meglio ai giorni nostri consultare un rabbino, esperto in materia.

Io seppi dallo Tzadik Haim che gli ebrei yemeniti avevano una legge differente e più precisa su questo argomento; il numero dei giorni 'puliti' devono essere pari ai giorni del ciclo mestruale; se sono stati, ad esempio, solo 3 allora verranno conteggiati 3 giorni puliti, se 4 si farà altrettanto e così via. Ciò è molto più semplice dei 7 giorni prescritti dalla halachà. La regola yemenita viene adottata dalla Nuova Legge della Redenzione Finale.

 

Passo 24 - C'è un altro motivo per cui è necessario facilitare la halachà che riguarda l'immersione purificatrice. La Nuova Legge è destinata anche alle nazioni cristiane e ai popoli, in generale. In futuro, molte persone, quando verranno a conoscenza della Redenzione Finale e della Nuova Legge, vorranno adottare tali norme di purificazione. Nella versione dei 7 Precetti Noachidi, così come li abbiamo ricevuti, c'è anche l'astensione dai rapporti sessuali con la propria moglie durante il suo ciclo. La purificazione è molto importante dato che è, innanzi tutto, per il bene del concepimento e della procreazione, e, in modo più specifico, per la salute fisica e neuronale dell'embrione.

Lo Tzadik Haim spiegava che la vera ragione delle regole di purificazione post mestruale è da ricercarsi nella riuscita evoluzione dell'embrione e, in particolare, del suo cervello. Il Mikveh ha rappresentato pertanto un fondamento indispensabile della salute della famiglia ebraica ed è questo il motivo per il quale molti bambini ebrei sono particolarmente dotati e perspicaci. La pulizia che contraddistingue i rapporti intimi fra marito e moglie si riflette sulla buona salute della prole e sulla loro capacità di capire, apprendere bene e avere una buona memoria.

 

Passo 25 - La Sacra Torà ha fornito al mondo un grande rimedio per i matrimoni che non funzionano: il divorzio. La Chiesa Cattolica abrogò tale privilegio infliggendo frustrazione, incrementando sofferenza e creando più peccatori. Invalidò anche il privilegio del matrimonio riservato al clero, facendo sì che le loro preghiere di pentimento fossero necessarie ogni giorno ed ogni notte. Così il cattolicesimo ha rappresentato la religione della sofferenza e dell’ignoranza. Il Nuovo Patto Finale, invece, rappresenta il nuovo modo di vivere la vita piacevolmente, entro i confini di ciò che è amato da Dio. La Nuova Legge proibisce solo ciò che è contro la Sua volontà e ciò che va contro natura. Per la Nuova Legge del divorzio, vedi la tavoletta relativa al matrimonio.

 

Passo 26 - Il modo giusto e naturale del rapporto sessuale è che l’uomo stia sopra la donna e non viceversa, mai. La donna è come la terra e l’uomo è come una montagna dalla quale le acque irrigano le valli con seme vivente.

 

Il Pane dell’Asino vestito da Leone: Solly sognò (10 aprile 1988, Milano) di trovarsi di notte su un passo di montagna nel deserto del Sinai, insieme con Peretz, Davide e Paolo. L’aria era tersa, pulita e l’atmosfera era fantastica. Pur essendo notte fonda, la strada era rischiarata dalla luna. Peretz, ad un certo punto, disse: “Vedete le guglie di quelle montagne che si trovano lassù, in alto? Ebbene, esse sono come l’uomo che deve essere sopra la donna!”. Più tardi, Peretz, dopo aver fatto andare avanti gli altri due, rimase con Solly e fece dei rapidi movimenti rotatori con il bastone. Apparve allora, per terra, all’improvviso, un tappeto ovale, dalla forma simile a quella della cipolla, su cui era scritto: “Adonai Zevaot (Signore degli Eserciti)”. Vi erano anche altre scritte in ebraico che, se lette da lui, l’avrebbero aiutato a superare un grande problema. Solly si svegliò subito, impaurito per il fatto di aver letto una scritta così sacra.

 

Passo 27 - È proibito dalle leggi della natura creata da Dio Onnipotente praticare la sodomia o il rapporto anale con la moglie. Nelle fasi preliminari che precedono l’atto sessuale non è proibito per un uomo passare sopra quella parte o rimanere lì un po’, basta che non entri dentro. Se è successo che il seme sia uscito a causa del piacere di quella posizione, questo non è niente, siccome il seme è uscito fuori e non dentro, non si chiama rapporto anale.

 

Passo 28 - In generale, se capita che il seme dell’uomo esce, per l'eccitazione, prima di essere entrato nella donna, non c’è alcun peccato. Ma se lo si fa intenzionalmente per evitare la gravidanza, è considerato come peccato di seme sprecato. Ci possono essere, comunque, motivi validi per evitare una gravidanza, ad esempio a causa dello stato della salute, o perché ci sono già due o più figli ed i genitori si sentono incapaci di averne ancora. È proibito ed è una pessima pratica che l’uomo guardi con insistenza o lecchi il sesso della donna, perché questo conduce ad un abbassamento terribile di tutti i suoi pensieri e può causare danni alla sua salute.

 

Passo 29 - Per gli Altari di Giuda e di Efraim, è proibito avere rapporti con la moglie durante il periodo mestruale e fino a che essa non abbia fatto il bagno rituale nel mikve. Quando la moglie è in uno stato di impurità è proibito accostarsi a lei nell'intimità. Ciò perché lo Yetzer si rafforza dove c’è impurità e se il marito la prende e la bacia e la tocca, quell’impurità fa sì che l’inclinazione sua in quel momento sia dieci volte più forte del normale, e potrà facilmente cadere nel peccato. La stessa cosa è raccomandata per coloro che appartengono all’Altare di Malchitzedek, perché in quanto all’inclinazione non c’è differenza, siamo tutti della stessa carne!

La separazione fra marito e moglie durante il ciclo è amata davanti al Signore, Dio nostro, per tutti quanti.

 

Passo 30 - Per motivo della legge della natura, è proibito praticare il coitus interruptus, cioè un rapporto che inizia dentro e finisce fuori. Questo è psicologicamente molto dannoso al cervello e può causare depressione e danni fisici. È molto meglio usare preservativi, specialmente se ci sono validi motivi per non procreare.

 

 

 

TAVOLA 8

 

8° Comandamento

 

"Non Rubare"

 

Passo 1 - È proibito rubare qualsiasi proprietà o cosa che appartiene ad altri, anche un centesimo.

 

Passo 2 - Non si deve rubare nulla, neanche per scherzo, con l’intenzione di ridere.

 

Passo 3 - C’è una differenza di termini nella Torà fra ‘ganav’ e ‘gazlan’. Il primo è il ladro che ruba un bene altrui all’insaputa del suo proprietario, mentre il secondo è uno che si appropria di un bene altrui in modo manifesto o violento (ad esempio un rapinatore o uno scippatore).

 

Passo 4 - In questa fase della storia, il Tribunale di Mordechai Ha-Tzadik della Redenzione Finale non giudica secondo le diverse leggi penali o civili dei vari paesi, ma secondo criteri più equi ed elevati.

 

Passo 5 - Non si deve comprare roba rubata, quando è certo che proviene da un furto. Uno dei motivi è che comprandola, s’incoraggiano i ladri a perseverare nelle loro azioni criminose. Oltre a ciò, non c’è benedizione dal Cielo sugli oggetti rubati!

 

Passo 6 - Bisogna essere estremamente attenti a che i pesi e le misure usati nel commercio siano esatti e precisi, conformemente alle norme in vigore.

 

Passo 7 - La Sacra Torà è molto severa su tale faccenda. A tal punto che è vietato, per esempio, tenere in casa una bilancia non tarata, anche se non la si usa affatto! Questo è per evitare eventuali errori o eventuali capi di imputazione contro chi tiene in casa una bilancia imprecisa o manomessa.

 

Passo 8 - È proibito appropriarsi del terreno altrui, anche se si tratta di un solo centimetro, ciò è come rubare.

 

Passo 9 - Nella Tradizione viene spiegato che la Legge sulle giuste misure e i giusti pesi, è ancora più severa di quella relativa ai peccati sessuali. Il motivo è che nei peccati sessuali, il problema si pone fra l’uomo ed il suo prossimo, mentre nella questione dei pesi e delle misure, si deve rispondere direttamente a Dio!

 

Passo 10 - È proibito sequestrare o vendere un’altra persona.

 

Passo 11 - Chiunque ruba, spiritualmente, si sporca le mani di sangue!

 

Il Pane dell’Asino vestito da Leone: Nodà sognò (22 gennaio 1992) di vedere dei commercianti di pietre preziose; fra di loro c’erano anche commercianti onesti che non si erano sporcati le mani di sangue rubando. Dal Cielo fu detto che il commerciare con le pietre preziose non è un crimine, ma lo diventa quando lo si fa in modo disonesto.

 

Passo 12 - Mi fu insegnato dallo Tzadik Haim che, purtroppo, fino ad ora il Ghehinom (il regno inferiore delle punizioni infernali) è pieno di ladri, le cui anime sono soggette a punizioni orrende. Allo Tzadik Haim non piaceva parlare di Ghehinom, e non voleva raccontarmi delle punizioni inflitte ai peccatori. Esse sono note ai Giusti Nascosti.

 

Passo 13 - Purtroppo, l’inferno o il Ghehinom, il luogo di sotto dove le anime dei peccatori sono mandate dal Tribunale di Sopra per espiare i loro peccati, esiste eccome! Molte persone vivono la loro vita, diceva lo Tzadik Haim, pensando di poter fare ciò che vogliono e come vogliono, come se non ci fosse un Giudizio. Non capiscono che, invece, c’è un Giudizio su ogni nostra azione. È vero che c’è la il libero arbitrio, ma è vero anche che ogni azione viene giudicata dall'Alto. “Vi ho dato il Libero Arbitrio, bene, ora vediamo e giudichiamo ciò che avete fatto con esso!”.

 

Passo 14 - Spesso lo Tzadik Haim aggiungeva: “Tutto questo finisce con la morte; cosa farebbero i malvagi se non esistesse la morte?”. “Ma non sanno”, spiegava lo Tzadik, “che mentre loro peccano in questo mondo, le loro punizioni sono scontate nel ghehinom di sotto? E con i peccati che fanno giorno dopo giorno, aggiungono dell'altro alle punizioni che dovranno subire?” Chi muore, dopo che è stato sepolto, si sveglia nella tomba, e sa di essere morto. Arrivano poi degli Angeli che gli dicono di prepararsi per il Giudizio. Ciò avviene se e quando la persona, anche un peccatore incallito, ha meritato di stare in Giudizio. C’è anche chi non lo merita, ed è ancora peggio!

 

Passo 15 - Anche per ricevere le punizioni del ghehinom, che Dio ci salvi, si deve avere abbastanza merito per stare in Giudizio. Esistono delle punizioni peggiori di quelle del ghehinom, come per esempio i ‘ghilgulim’, quando le anime dei peccatori vengono tornano in forma di animali, che Dio ci salvi!. O persino di oggetti, Dio ci salvi! Queste sono punizioni peggiori di quelle del ghehinom. A volte, l’umile Tzadik Haim, capo dei 36 Giusti Nascosti, mi spiegava, ma più con la mimica del volto che con le parole, l’immane e perpetuo travaglio di chi si trova nel ghilgul, la cui anima (per il decreto proveniente dal Tribunale) si può reincarnare in un gatto, o cane, o mucca, o maiale, o altro animale.

 

Passo 16 - Il Maestro mi spiegò che un’anima, quando è dentro l’animale, è completamente cosciente della propria esistenza nel mondo. L’anima, che è costretta a vivere e a mangiare, sotto le sembianze dell'animale, odora, sente e fa ogni cosa secondo la sua natura. Non c’è cosa più dolorosa e più umiliante per un’anima vivente, creata ad immagine di Dio, di essere costretta, a causa dei propri peccati, a vivere dentro un corpo animale, completamente consapevole del proprio stato. L’anima nella sua essenza aspira ad essere sempre vicino al Creatore, ma in quella condizione deve odorare e cibarsi di disgustose rimanenze di cibi per strada, o nei cassonetti della spazzatura, Dio ci salvi!

 

Passo 17 - Si può capire, a questo punto, perché lo Tzadik Haim non voleva trattare quest’argomento. Lo Tzadik, comunque, può vedere le anime sofferenti negli animali, può sentire il loro lamento e il loro pianto, e conosce il motivo delle punizioni. Molto spesso chi è nel ghilgul e ha completato la sua pena, viene portato dalla Provvidenza Divina davanti ad uno dei 36 Giusti Nascosti, che, con benedizioni o parole particolari, gli libera l’anima definitivamente dalla punizione.

 

Passo 18 - Così è vero che milioni d’anime, a causa dei peccati commessi in questo mondo, sono mandate per un periodo (dipende dalla gravità del peccato) a scontare le punizioni del ghehinom. Non è una favola, il Signore Dio nostro diede il Libero Arbitrio all’umanità. La persona può scegliere se fare il bene o il male; per il bene c’è la ricompensa, a volte in questo mondo ed a volte nell’aldilà, o a volte in entrambi. Nello stesso modo esistono le punizioni per chi ha scelto il male nel corso della sua vita. Costui riceve punizioni, a volte, in questo mondo, o nell’altro mondo, ed a volte, ancora peggio, in entrambi.

 

Passo 19 - Nella Tradizione ebraica, il Kaddish, la preghiera per i defunti, si dice per undici mesi, da parte dei familiari stretti. Il motivo è perché la lunghezza massima, in termini di tempo, della sentenza nel ghehinom, che Dio ci salvi, è di 11 mesi. Questo è il massimo, diceva lo Tzadik Haim, ma, aggiungeva, un decreto anche solo di un mese è già estremamente severo. Anche una settimana rappresenta una punizione orrenda per quell’anima. I Saggi, di benedetta memoria, spiegano che un’ora di punizione nel ghehinom è più terribile di tutti i dolori di questo mondo messi insieme. Non si può immaginare quanto sia doloroso per un’anima dover entrare nel ghehinom, per le pene qui inflitte.

 

Passo 20 - Tutto ciò, però, diceva lo Tzadik Haim, dipende dal decreto del Tribunale di Sopra, conformemente ai peccati commessi dalla persona. In casi eccezionali, possono esistere sentenze che vanno oltre gli 11 mesi, ma, sono relativamente rare, essendoci punizioni peggiori del ghehinom. Esistono peccatori che sono così assidui nel peccare, che lo fanno anche quando sono nel ghehinom. Ci sono, ad esempio, delle anime di maschi in mezzo alle torture e può succedere che un’anima di donna passi o sia vicina. Tali peccatori non riescono a trattenersi dal pensare o fare cose oscene, essendo così pregni della loro iniquità che è diventata parte del loro essere, Dio ci salvi e ci preservi. È un po’ difficile anche per me capire questa cosa, ma lo Tzadik ha affermato che è proprio così, ed egli sa quello che dice. Ciò è confermato dal Talmud, i Saggi affermano che certi peccatori anche nel ghehinom peccano! Il loro peccato è così connaturato che non riescono a liberarsene neanche tra le pene dell’inferno!

 

Passo 21 - Lo Tzadik Haim spiegava molte volte che i ladri incalliti, o altri peccatori assidui, sono puniti nel ghehinom e poi vengono subito rimandati nel mondo, senza aver riposato in pace, o senza aver partecipato, sia pure in minima parte, alla luce dell’altro mondo. Spesso sono mandati in situazioni tali da poter ripagare, in qualche modo, i debiti non pagati nelle vite passate. La situazione che si manifesterà, però, sarà tale che la persona avrà di nuovo la facoltà di fare il bene o di ripetere furti e inganni. Lo stesso libero arbitrio, simile alle situazioni delle vite passate, viene concesso alla persona con la speranza, da parte del Cielo, che, scegliendo il bene, questa volta possa correggere il suo passato e iniziare la sua elevazione nella fede e nel timore di Dio.

 

Passo 22 - Alcuni di essi, però, hanno l'inclinazione al male così forte che continuano a optare per il male: vivono nel peccato, ricevono punizioni nel ghehinom, e poi vengono rimandati nel mondo; poi scelgono ancora il peccato ed il ciclo vizioso continua. Questo è uno dei motivi per cui arriva la Quarta Generazione, quel Giorno Grande e Terribile del Giudizio di Dio su tutte le anime dei vivi e dei morti. I cicli viziosi dei peccatori devono arrivare alla fine, mentre le anime preziose di coloro che aspirano a servire il Creatore dell’Universo devono arrivare ad una meravigliosa conclusione, all’inizio di un meraviglioso Nuovo Mondo fatto per chi ama il bene.

 

Passo 23 - Coloro che rubano tolgono la giusta porzione data dal Cielo ad ogni individuo. Essi sono, quindi, distruttori dell’armonia in terra ed altrettanto distruttori dell’armonia celeste, interferendo con gli ordini stellari creati da Dio Onnipotente. Le stelle danno la loro porzione, ogni stella concede il suo influsso alla persona che è nata sotto di essa. I ladri tolgono, quindi, le giuste proporzioni provenienti dagli astri e creano disarmonia e sciagure. Nella Quarta Generazione, però, grazie ai cicli stellari conclusivi delle Stelle della Redenzione, le Stelle in generale entrano nelle Nuove Orbite della Redenzione Finale. Così ci sono momenti durante la Quarta Generazione in cui le Stelle, per così dire, escono dalle orbite del passato, liberandosi dalla disarmonia generata dalle azioni di coloro che erano sotto.

 

Passo 24 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Daniele sognò (8 ottobre 1987, Milano) che qualcuno gli disse che conosceva Peretz ed il Nuovo Messaggio, ma che non conosceva il Secondo Comandamento. Daniele tolse dalla tasca un pezzo di carta sul quale era scritto il Secondo Comandamento. Sulla carta, però, c’erano soltanto le parole ‘A COLORO CHE MI ODIANO’. Arrivò un vento forte che spazzò via il foglietto dalle mani di Daniele. Poi la stanza cambiò; non c’era più il tetto, si vedeva il cielo con un’infinità di stelle. Daniele pronunciò tutto il Secondo Comandamento a memoria, parola per parola, e mentre faceva così, c’erano tuoni e lampi, e stelle che cadevano da ogni parte, sino a quando non si verificò una vera e propria pioggia di stelle, poi fu tutto buio e non si vide più niente. Daniele capì che ciò era stato causato dall’ira di Dio.

 

Passo 25 - Ciò è stato rivelato nei Segni Completi, nel nome delle ‘Stelle che si spostano’ velocemente durante questa Quarta Generazione. L’apice, in termini di tempo, del terribile spostamento delle stelle, corrisponderà al periodo del Giorno Grande e Terribile del Signore nella seconda metà della Quarta Generazione. Cataclismi avverranno nel mondo e la gente perderà il senso dell'orientamento.

 

Passo 26 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Paolo fece (21 maggio 1988, Milano) un sogno lungo e confuso, di cui ricorda soltanto qualche scena. Nel mondo c’era un’atmosfera di terrore. Sentì che un grande cataclisma o qualcosa di simile stava per arrivare. Paolo associò questo al Giorno Grande e Terribile del Signore. Quindi si trovò dopo il Giorno del Signore; vide che la terra era semi deserta, alcuni uomini venivano vicino a lui, due erano russi in uniforme, che spaventati, chiedevano dove fossero. Paolo sapeva che il Terribile Giorno del Signore era appena passato, ma anche lui, non sapeva dove fosse.

 

Passo 27 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Giuseppe sognò (6 agosto 1991, Milano) di essere sulle montagne; con lui c’era un gruppo di persone, nessuno poteva capire dove si trovava, era spaventoso. Non c’era il sole, era buio e non si vedevano le stelle. L’aria era irrespirabile, l'oscurità densa. L’unica cosa che si poteva fare era camminare, ma nessuno sapeva in che direzione. Le montagne erano fragili e franavano, a causa di scosse di terremoto. Il mondo era senza luce e tenuto dalle forze delle tenebre. In quel piccolo gruppo di persone, però, c’era una luce, ed era ‘la fede in Dio’. Ma il buio era talmente fitto che nessuno riusciva a vedere i propri piedi.

 

Passo 28 - Le anime che rifiutarono di uscire dai loro cicli viziosi saranno estirpate durante questa Quarta Generazione. Perciò il Nuovo Patto Finale, per merito del Goel finale Haim, viene in tempo per diffondere le meravigliose notizie della sua venuta e della Rivelazione dei Segni Completi e per avvertire il mondo delle Nuove Profezie di questa Quarta Generazione. Con l’aiuto di Dio, molti si pentiranno dei loro comportamenti, leggendo questi messaggi, capiranno i loro errori ed inizieranno una nuova vita. Molti saranno amati, dopo essere stati odiati per le loro iniquità. Molti capiranno e seguiranno le vie della correzione.

 

Passo 29 - Un ladro che si è pentito deve, per prima cosa, cercare di ripagare la persona che ha danneggiato. Ciò è praticamente impossibile. Come potrebbe, ad esempio, cercare e rimborsare il proprietario di un portafoglio che rubò anni addietro? Ebbene, questo rappresenta un grosso ostacolo per potersi correggere e redimere. Costui, pertanto, ha il dovere di vivere il resto della sua vita all'insegna della carità e dell'altruismo. Egli non dovrebbe trarre profitto dai suoi guadagni ma dedicarsi ad opere di bene e di carità o a forme di volontariato. Egli deve superarsi in generosità e in auto-abnegazione, non perchè ciò è amato da Dio, ma perchè questa è una forma effettiva di correzione e di redenzione.

 

Passo 30 - Se uno si pente, dopo essersi sporcato le mani con furti e rapine, avrà difficoltà, agli inizi, ad alzare le proprie mani peccaminose al Cielo per pregare e invocare Dio. Anche in questo caso la strada per redimersi è lunga e difficile e deve essere contrassegnata dall'annullamento del proprio io, da una vita fatta di buone azioni, di atti di disinteressato altruismo e di generosità. Solo allora le mani purificate potranno elevarsi in preghiera a Dio Onnipotente, che è Misericordioso e accetta il pentimento di un cuore sincero e contrito.

 

 

TAVOLA 9

 

9° Comandamento

 

"Non dare falsa testimonianza contro il tuo prossimo"

 

Passo 1 - Qualsiasi persona che deliberatamente rende falsa testimonianza, sia per condannare, sia per condonare, si strangola spiritualmente.

 

Passo 2 - Il sogno terribile che ho fatto stamattina (22 maggio 1997) è in rapporto col Comandamento che vieta di rendere falsa testimonianza.

(Avevo già sognato, nei giorni passati, che io ed una donna eravamo stati accusati di omicidio - Chiarisco che molti sogni della Redenzione, per dare un maggiore impatto, fanno vivere in prima persona una data situazione -). Poi sognai di prendere dei soldi da un portafoglio lasciato da un uomo su un treno. Una donna presente ne chiese la metà, ma io ero diffidente e sospettoso. Nel portafoglio c’erano 15 biglietti da cento dollari; diedi 6 biglietti alla donna e ne presi 9 per me. Dopo aver visto la persona che aveva lasciato, senza saperlo, il suo portafoglio sul treno, mi resi conto di essere colpevole. Anche la donna tornò e mi riconsegnò i soldi dicendo: “Io sono già condannata a causa di questi soldi rubati”. Disperatamente cercai l’uomo del portafoglio per ridargli ciò che avevo rubato.

 

Passo 3 - Questa mattina ho sognato, che Dio mi salvi, che i capelli erano cresciuti dal mio cervello dentro la gola; dovevo tirare fuori i peli dalla mia bocca per evitare il soffocamento, ma pensai che tanto fosse inutile, perché poi i peli sarebbero continuati a crescere causando la morte certa.

 

Passo 4 - Questo sogno rappresenta la morte spirituale della persona che rende falsa testimonianza. I peli rappresentano i giudizi severi che scendono dal Cielo. I peli sono simbolo di severità perché sono dotati di una minima vitalità nella persona, essendo meno sensibili di una pianta. Tutti i peccati, in effetti, sono frutto di un’enorme insensibilità nei confronti della vera vita data da Dio. Qui i peli fatali sono nati dalle parole di falsa testimonianza. La punizione scende dal cervello, perché la falsa testimonianza è coscientemente premeditata (uno sa che sta dando falsa testimonianza).

 

Passo 5 - È perciò un peccato che appartiene, prima di tutto al cervello, poi alla gola e alla bocca che ha parlato per fare tale falsa testimonianza. La persona che rende falsa testimonianza è come colpevole di morte, secondo il Tribunale di Sopra. Costui, infatti, ha ucciso la verità davanti a Dio e davanti agli uomini. La calunnia, poi, più ancora della falsa testimonianza, danneggia e può distruggere la vita di un’altra persona, in un modo o in un altro.

 

Passo 6 - Non c’è correzione per la calunnia; se qualcuno è stato calunniato con falsa testimonianza e poi condannato! Il calunniatore lo ha danneggiato irreparabilmente. Come fa costui a salvarsi mentre il danno arrecato all’altra persona persiste o magari cresce? Se la falsità non è stata scoperta dal Tribunale terreno, il calunniatore sarà condannato dal Tribunale di Sopra!

 

Passo 7 - Il fatto dei peli che crescono giù dal cervello fino alla gola, soffocando a morte la loro vittima, dev’essere letto anche nella chiave generale del grave peccato del ‘falsificare le parole’, un peccato che danneggia sempre il prossimo. Per esempio, i bugiardi che raccontano il falso per tornaconto personale. Essi sono senza scrupoli perché non guardano i danni causati ad altri. Ciò è simile al fare falsa testimonianza, anche se non è al cospetto di un Tribunale; ai bugiardi piace calunniare e diffondere maldicenze, sono peccatori senza scrupoli, odiati da Dio e dalla gente.

 

Passo 8 - I loro peli, invece di crescere fuori, sulla testa, crescono dentro ‘nella’ testa. Nello stesso modo in cui loro nascondono la verità e non rivelano ciò che c’è veramente nei loro pensieri, così i loro capelli rimangono ‘dentro’, intrecciati nei pensieri del cervello, in miriadi di falsificazioni di tipo psicologico, auto – giustificativo, o in ogni altro genere di inganni mentali o pensieri di pura cattiveria. Di solito, il loro stato di percezione intellettuale è completamente inconscio nei riguardi degli intrecci tenebrosi cui hanno assoggettato tutto il loro processo interiore. Se lo avessero percepito, avrebbero potuto anche pentirsi, ma quegli intrecci del pensiero collegano le cellule della memoria al male, fornendo sempre di più altre falsità razionalizzate, e non permettendo il richiamo alle proprie azioni per giudicarle.

 

Passo 9 - Costoro diventano anche quel tipo di bugiardi che non sono più in grado di dire la verità neanche quando non c’è motivo di farlo e neanche quando da ciò non c’è guadagno. Gli intrecci dei capelli crescenti raggiungono la gola e soffocano qualsiasi corrente di verità, tagliando la persona fuori dal vero respiro della vita.

 

Passo 10 - Andiamo avanti cercando, però, di aiutare coloro le cui lingue non sono veraci, non per intenti iniqui, o per tornaconto personale, ma per vizio o per debolezza di carattere o per confusione mentale. Essi non sono in grado di esprimere le cose come stanno ed anche quando desiderano dire la verità, ne coprono sempre una parte o la distorcono senza esserne coscienti.

 

Passo 11 - Li troverete perseveranti in tale vizio; ripeteranno gli stessi errori anno dopo anno. Quando cerchi di spiegargli i loro errori, possono anche ammettere di volerne venire fuori ma non sono in grado di spezzare la catena della loro cattiva abitudine. Le menzogne ripetute, le promesse non mantenute, gli appuntamenti non rispettati ecc. rappresentano i capelli che vanno a strangolare la possibilità di rinnovarsi attraverso un linguaggio vero e un comportamento degno.

 

Passo 12 - Costoro hanno molti errori sulla loro lingua e ci sono grandi discrepanze fra ciò che dicono e ciò che fanno. La realtà del loro dire non corrisponde alla realtà del loro fare. E spesso anche le loro azioni hanno poca possibilità di essere realizzate, perché le contraddizioni disturbano qualsiasi vera organizzazione in ciò che fanno anche a livello esterno, nello stesso modo in cui la loro confusione interiore crea disorganizzazione nel loro linguaggio. I capelli intrecciati si ricollegano costantemente con le radici del loro errore. Questi non sono peccatori bensì vittime impoverite dalle tante trappole della vita.

 

Passo 13 - Come si può determinare un nuovo punto fisso per la lingua? Come si possono stabilire nuovi canali di pensiero? Come si può piegare una tale rigidezza per far scorrere un circuito fluido di ragionamento giudizioso? Come si possono distruggere e bruciare i peli della confusione mentale che scendono e soffocano i passaggi d’aria della rettitudine verbale e dell’adempimento di un buon comportamento?

 

Passo 14 - Non è per niente facile! Sicuramente si devono versare molte lacrime su se stessi perché Dio Benedetto è il vero Medico di ciascuno ed Egli soltanto può guarire difetti come questi che sono in realtà malattie psicologiche. Ed ora siamo nella Quarta Generazione, nelle onde del Grande Giudizio. Arriva il Messaggio del Redentore Finale, Haim, (ricevuto dal primo Asino nel 1985), un messaggio di grande speranza per il Nuovo Giudizio della Quarta Generazione. Eccone alcune righe:

 

Passo 15 - “C’è grande speranza per tutti, a te parlo, amato del mio cuore. Non disperare, non abbandonarti a te stesso, ti sei smarrito ma ti puoi ritrovare, sei caduto nelle trappole, in milioni di trappole, di una società decadente ed ammalata, ma puoi uscirne, liberarti e puoi salvarti.

 

Passo 16 - Hai perso la tua fede nell’umanità ma la puoi ritrovare, e ricredere. Hai perso la fede nella giustizia ma la puoi riguadagnare. Hai perso la fede nell’amicizia ma la puoi riottenere ancora. Hai sprecato il tuo tempo, le tue energie, in battaglie vane, in conflitti inutili, ma ora puoi iniziare nel Nuovo Tempo.

 

Passo 17 - Ti può essere data nuova energia e puoi vincere su ogni conflitto dentro di te. Hai amareggiato il tuo cuore con angoscia illimitata ma ora ti può essere dato un Nuovo Cuore Bianco, e puoi ancora una volta iniziare a vivere!”.

 

Passo 18 - Tramite la fede e l’applicazione dei Segni della Redenzione Finale, per merito dello scelto Goel Finale, Haim, la persona partecipa al profetizzato Nuovo Linguaggio dato per tutte le Nazioni. Questo Nuovo Linguaggio ha il potere di formare la Nuova Lingua del Nuovo Mondo della Redenzione Finale. Tutti i termini usati nei Sei Grandi Segni, nei Sette Cerchi Profetici, nelle Dieci Virtù, ecc. sono alla base di questo Nuovo Linguaggio ed il resto si estende da essi.

 

Passo 19 - La ‘Nuova Lingua’, appresa con fede ed applicazione, contiene il potere di riformare la struttura e le abitudini mentali e di formare nuovi canali di pensiero e di espressione. Quando Israele ricevette la Torà, ogni parola divenne parte del ‘Nuovo Linguaggio’ dei figli d’Israele. Questo incluse la Tradizione Orale, ricevuta da Mosé, magister noster, e tramandata al popolo.

 

Passo 20 - Ciò non significa che le parole stesse fossero tutte nuove, perché la lingua era capita dal popolo, ma quelle parole ed espressioni erano totalmente ‘rinnovate’ e ‘riformate’ nel contesto della Sacra Legge e ridefinite con grande precisione dalla Tradizione Orale. Il resto della Tradizione ebraica fu costruito su ed intorno a quel linguaggio. Il Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale stabilisce le conclusioni linguistiche della Sacra Lingua rivelata sul Sinai. Ad esempio, il termine ‘Goel Aharon’ (Redentore Finale) finalizza, rinnova e ridefinisce il termine ed il concetto della parola ‘Goel’.

 

Passo 21 - Similmente, il termine ‘mashiah’ (messia), che nella Tradizione è stato confuso con il termine ‘Goel’, subisce la sua correzione ed entra nella forma delle sue definizioni finali, spesso tramite i Segni dell’Asino che Mangia il Pane. In genere, l’intera Legge della Torà viene finalizzata per il mondo tramite la Nuova Legge della Redenzione Finale, e l’intera tradizione dei profeti d’Israele viene finalizzata nella Nuova Tradizione Profetica della Quarta Generazione.

 

Passo 22 - I Segni Completi hanno anche il compito di correggere le contaminazioni del ‘Linguaggio Cristiano’ tradizionale e di finalizzare i termini giusti. Quel ‘Nuovo Linguaggio Cristiano’ basato sui Segni Iniziali Messianici e Redenzionali, sotto i Segni di Isacco, è uscito tutto confuso e distorto in tutta la teologia cristiana. Tale linguaggio, quindi, fu completamente separato dal linguaggio tradizionale della Torà e della Tradizione Orale.

 

Passo 23 - Il Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale, dunque, corregge (dove è necessario), completa e finalizza tutti i termini precedenti, sia dell'Ebraismo che del Cristianesimo. Lo si può vedere nella nuova terminologia finale dei Segni, come il ‘Giudice Unto del Regno dei Cieli’, la ‘Nuova Luce di Hannucat ha-Hannucot’, il ‘Segno Finale della Resurrezione dello Tzadik Haim’. In verità c’è bisogno:

1) della base della lingua tradizionale del Giudaismo,

2) delle chiavi per correggere i termini cristiani dei Segni Iniziali,

3) dei Segni Completi stessi per arrivare alla terminologia finale.

 

Passo 24 - Pertanto, la terminologia finale rappresenta una lingua totalmente rinnovata e nuova che risponde al profetizzato ‘Linguaggio Chiaro’ (safà berurà) della Tradizione Profetica. Esso si basa non più sull’Antica Santità della Torà bensì sulla ‘Nuova Santità’ della Redenzione Finale. Infine, il Nuovo Linguaggio descrive la Nuova Fede dei Segni Completi a tutti in un modo chiaro e comprensibile. Perciò tutti possono partecipare al Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale.

 

Passo 25 - Da tutto ciò si può capire che il Nuovo Linguaggio ha in sé un potere immenso, che corregge i difetti del pensiero e del linguaggio. Tale potere viene da Dio Onnipotente che, per così dire, prima di dare al mondo i tesori nascosti del Regno dei Cieli, ha aspettato, per così dire, il tempo dell'elezione del Goel Finale. A noi è dato il compito di essere umili e gioiosamente attivi nel cercare di realizzare le direttive e tutti gli insegnamenti dati nei Segni Completi. Tramite il Nuovo Linguaggio Chiaro, il Signore Dio nostro, sta parlando con noi, sta facendo conoscere la Sua volontà.

 

Gusti della vita: Dopo aver scritto ciò, ero nei ‘Segni di guerra contro i falsi e distorti linguaggi della storia’, e ‘tagliavo’ via i peli che invece di crescere sulla testa crescono giù dal cervello per strangolare la verità del linguaggio. Poi Paolo si svegliò con un sogno in cui vide il Maestro Haim. Il sogno era in corrispondenza con il Tikkun Paulus ‘la Correzione del linguaggio falsificato da Paolo di Tarso’, linguaggio di cui tutti i cristiani sono stati vittime per venti secoli. Il nostro Paolo, il Cavallo Bianco, uscì dal mondo cattolico e si convertì all'Ebraismo sull’Altare di Efraim; dopo, con il matrimonio con Nodà, egli salì sull’Altare di Giuda. Egli è nel ‘Segno della Correzione della Lingua’ ed infatti ha i difetti di una lingua disorganizzata, di espressioni imprecise, di discorsi vaghi e di pensieri confusi. Non sa neanche nitrire!

 

Passo 26 - Nel suo sogno, Paolo ed io portavamo la bara dello Tzadik Haim dentro una Chiesa. Adagiammo la bara su una sorta di Altare, come per lasciarla lì Una tavola fu preparata per noi nella Chiesa con cibo gustoso e c’era un’atmosfera di felicità. Anche Nodà era presente con altri sconosciuti. Peretz affermò: “Guardate, lo Tzadik Haim è presente”. Il Goel Haim stava in piedi sull’altare. Tutti erano felici di vederlo. Paolo, però, era imbarazzato a causa delle sue mancanze e teneva giù la testa. Lo Tzadik Haim disse a Paolo: “Devi parlare con verità e giustizia!”. Paolo notò, in uno specchio vicino, di avere la testa piena di capelli (nella realtà Paolo è quasi calvo). Dopo di ciò si trovò fuori a parlare con il rabbino capo della comunità ebraica di Milano. Il rabbino gli chiese come andasse il suo lavoro con l’AMC e come andasse il suo lavoro con Peretz. Paolo rispose positivamente aggiungendo che la Scuola della Shoshanà era stata stabilita a Milano. Rav. L. si fece vedere interessato alla Scuola dicendo di volerla frequentare; chiese, poi, perché la bara del Rabbino Wenna fosse nella Chiesa, dicendo che c’era posto nel cimitero ebraico. Ora il posto dove essi stavano era proprio il cimitero ebraico e Paolo vide che Peretz aveva sotterrato la bara dello Tzadik Haim.

 

Passo 27 - Si tratta di una buona notizia per la correzione di Paolo noster, ed una buona notizia per la storica Correzione del Linguaggio Distorto della Chiesa Cattolica in cui regna la lingua distorta derivante dalla teologia di Paulus. Il livello del Linguaggio della Redenzione Finale, grazie a Dio, ha già raggiunto un punto tale da poter essere accettato dal rabbinato. Esso è un Linguaggio Giusto basato su una verità riconoscibile, come ricevuto in sogno da Debora: “Su che cosa si alimenta la Terza Redenzione? Sulla Verità! E su che cosa si alimenta la Nuova Legge? Sulla Giustizia! E bisogna voler bene all’Asino che Mangia il Pane!”. La correzione si vede dal fatto che i capelli di Paolo stanno sulla testa, e non nella testa. Le parole pronunciate dallo Tzadik, Haim: “Devi parlare con verità e con giustizia” completano la correzione. La correzione di Paolo è in corrispondenza con la storica Correzione di San Paolo che, nonostante tutte le sue buone intenzioni, aveva reso falsa testimonianza nel nome della Verità e dalla Giustizia distorcendo così tutta la terminologia, e di conseguenza tutta la teologia cristiana, falsificando sempre di più la Verità e la Giustizia. Si tratta di una Grande Correzione proveniente dai Segni Completi della Redenzione Finale e perciò il Goel Finale stesso la completa qui durante la formulazione di questa Tavola 9.

 

Passo 28 - La verità della pura fede monoteista non è una strada a due sentieri e qualsiasi altra fede che distorce il vero monoteismo è una falsificazione della verità di Dio e della Giustizia Divina. Tutta la verità e la vera giustizia dipendono e sono basate sull’assoluta unicità di Dio. Il cristiano che testimonia la Trinità sta facendo, pur inconsapevolmente, falsa testimonianza nei riguardi della vera fede; egli, senza saperlo, trasgredisce il Nono Comandamento, oltre che il Secondo Comandamento. Quel triangolo della Trinità, come del Verbo-Cristo-Deificato, è una totale falsificazione del vero linguaggio della fede e della redenzione. La fede espressa da un tale linguaggio teologico crea peli che crescono giù dal cervello e raggiungono la gola, causando lo strangolamento e la morte di tutto il vero pensiero che riguarda l’unità di Dio Onnipotente.

 

Passo 29 - Tale strangolamento causato dalla dottrina dei Padri della Chiesa non permette ai Cristiani di discernere fra la pura vera fede e l'idolatria. I peli intrecciati di quella falsa linguistica compromettono il conseguimento della verità, per cui i cristiani proseguono a divinizzare un essere umano con le parole e col pensiero. Dichiarare che Gesù è Dio, o Figlio di Dio, significa rendere una falsa testimonianza contro il vero Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. La Trinità, però, intreccia il triangolo formato da cervello, gola e bocca e non permette al cristiano di uscire dalla confusione. Anche quando il cristiano, credente nella Trinità, cerca di chiarire la strada per arrivare ad un concetto chiaro, la falsa base della Trinità, già radicata nel suo intimo, continua a crescere in giù ed a intrecciare la stessa confusione sino a che essa prende il sopravvento della gola strangolando ogni speranza di chiarezza.

 

Passo 30 - Similmente, nel campo ebraico, la fede nelle Dieci Sefirot Emanate dello Zohar, è una fede totalmente falsa che rende falsa testimonianza contro la vera fede monoteista della Sacra Torà. Il fatto, però, che una tale falsificazione del ‘vero linguaggio della creazione’, sia proclamata da ebrei nel contesto della vera Tradizione di Israele, rende questo peccato ancora più grave di quello della Trinità proclamata da cristiani (non direttamente comandati nella Sacra Legge). La falsa linguistica dell’Emanazione, purtroppo, esattamente come la Trinità, una volta accettata, intreccia tutti i meccanismi del discernimento e strangola qualsiasi tentativo di liberare il cervello, la gola e la bocca dalla confusione, una terribile confusione che distorce e falsifica la Verità e la Giustizia della Sacra Torà. E come la Trinità, la stessa Dottrina dell’Emanazione, una volta accettata, risponde solo a sé stessa e chiude tutto dentro alla propria costruzione. Ecco, purtroppo, perché arriva la Quarta Generazione Odiata a causa di tutte le false costruzioni, istituzionali o linguistiche che siano, e che verranno distrutte. Ascoltate la voce del Goel Haim, e state lontani dagli strangolamenti delle false dottrine ed abbiate paura di quei terribili peli letali che crescono giù dal cervello per soffocare ed uccidere il discernimento. Dovete parlare con verità e con giustizia!

 

TAVOLA 10

 

10° Comandamento

 

"Non desiderare la casa del tuo prossimo, non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né tutto ciò che appartiene al tuo prossimo"

 

 

Passo 1 - E’ proibito desiderare o fissare gli occhi ed il cuore su una cosa altrui.

 

Passo 2 - Il Pane dell’Asino vestito da Leone Debora sognò (4 marzo 1989, Milano) che una coppia sposata era seduta in un bar. Quattro uomini si accostarono, uno era il boss e gli altri tre erano le sue guardie del corpo. I tre uomini senza alcun rispetto per il marito chiesero alla donna se voleva sposare il loro capo. La donna, offesa da tale richiesta, rispose che era felicemente sposata da anni e che non avrebbero dovuto osare fare una proposta del genere e che era un peccato grave desiderare la moglie altrui. La donna concluse dicendo che era meglio per questo boss potente vergognarsi dato che tutto il suo potere non avrebbe potuto fargli ottenere ciò che voleva.

 

Passo 3 - E’ un po’ strano questo sogno "mafioso" quale Nuova Mishnà, ma, in essenza, viene ad affermare che tutto il potere e tutti i soldi del mondo non possono comprare una donna sposata che è fedele al marito. Se così non fosse, non sarebbe una vera moglie. Una moglie fedele, infatti, detesterebbe chi le fa una simile offerta.

 

Passo 4 - Questo è un peccato del cuore, e Dio solo vede nel cuore della persona. Nel desiderare ciò che appartiene ad altri, la persona dimostra di non apprezzare la porzione che Dio gli ha dato.

 

Passo 5 - Anche se la persona è bisognosa, la soluzione non è mai il desiderare ciò che appartiene ad altri. Ma piuttosto chiedere a Dio di trovare un buon lavoro o di essere aiutato dalla Sua misericordia.

 

Passo 6 - La preghiera sincera è necessaria, perché l'aiuto può venire solo dal Signore, che ascolta ed esaudisce le nostre legittime richieste per avere una vita decorosa.

 

Passo 7 - Tuttavia, il desiderare ciò che appartiene agli altri può essere evitato, girando semplicemente gli occhi dall'altra parte! E anche ciò che appartiene alla lingua può essere controllato evitando di esprimere un desiderio; per cui è proibito dire ad un/un' amico/a "vorrei una moglie come la tua" o "vorrei un marito come il tuo"; oppure, vedendo un oggetto di un’altra persona, dichiarare "ah, lo vorrei anch'io!". Perché così parlando, si fa peccato di concupiscenza.

 

Passo 8 - Non bisognerebbe neanche dire: "avrei voluto anch'io avere la tua/sua fortuna", dato che la fortuna appartiene alla stella individuale della persona. Desiderando la fortuna di un’altra stella, si offende la sorgente della propria fortuna, che a suo modo, punirà chi l'ha profferita.

 

Passo 9 - Sogno di Giuseppe (22 maggio 1997): Paolo era molto preoccupato per la sua situazione finanziaria. Egli disse di avere 150 problemi finanziari e che al massimo se ne potevano risolvere solo 57. Paolo, poi, era molto disgustato dall'atteggiamento generale della gente che pensa solo ai soldi e disse: "coloro che amano i soldi e che li vanno a cercare solo per se stessi, sono odiati dal Cielo e non possono entrare nell’altro mondo".

 

Passo 10 - Il vizio più comune, nella nostra società, non è tanto il desiderare gli oggetti, quanto il desiderare i soldi per poterli acquistare e possedere. La brama per il denaro è un peccato caratteristico di quest'ultima generazione che distrugge i veri valori, e li sostituisce con futili valori mondani, tagliando fuori la persona dalla sorgente della vita.

 

Passo 11 - Chi ama maggiormente i soldi è colui che fa ben poco per aiutare il prossimo; il suo amore per il denaro, infatti, gli impedisce di aiutare chi versa nell'indigenza e di fare zedakà, che rappresenta una mitzvà voluta e amata da Dio. Chi possiede e non dà del suo dimostra di amare più i propri averi che non il Signore Benedetto. Chi è privo di generosità, oltre a non temere Dio, non teme le malattie, perché crede che i soldi gli possano garantire una buona salute, potendo ricorrere ai migliori medici in caso di necessità. In breve, l'amore del denaro sostituisce il timore di Dio.

 

Passo 12 - E certamente normale e positivo lavorare, guadagnando ciò che ci permette di vivere dignitosamente, senza dover contare sugli altri. Il peccato non è il mezzo (il profitto onesto) ma il fine (l’amore smisurato per i soldi). Tale fine diventa ben presto un valore supremo da ricercare a tutti i costi, che consuma le energie fisiche e mentali della persona.

 

Passo 13 - Chi diventa schiavo del denaro cade facilmente nella trappola della razionalizzazione e si convince che il denaro sia una necessità indispensabile, senza la quale non si può vivere bene. Ma è in questo che la persona s'inganna, dal momento che sostituisce i veri valori, amati da Dio, con un falso valore, aleatorio e fallace. Con la saggezza e l'introspezione giudiziosa possiamo distinguere il confine fra l'onesta richiesta del guadagno e l'avida necessità di accumulare denaro, che, piano piano, si insinua nei nostri pensieri, li invade e vi si insedia diventando un dio da venerare. Non a caso una delle divinità dell'antichità si chiamava Mamon, ossia Denaro. 

 

 Passo 14 - Perciò il Signore comandò ai figli d'Israele di prelevare e offrire la decima; questo comandamento nella sua applicazione universale significa prendere la prima decima dei guadagni per devolverla ai bisognosi. La verità è che senza la Benedizione di Dio Onnipotente, nessuno può dirsi sicuro di essere esente dalla falsificazione interna e dai danni spirituali causati dal denaro.

 

Passo 15 - Per questo motivo, il Signore Dio nostro, nella Sua misericordia, trasmise ai figli d'Israele questo grande segreto, per portare la benedizione sui soldi: la prima decima deve essere prelevata e non la decima rimanente dopo che è stato calcolato il 90 per cento.

Ecco! Se la prima decima è per il Signore, cioè offerta al povero, al bisognoso, all’ammalato, all'orfano e alla vedova, essa viene benedetta da Dio e solo così la Berachà di El Shaddai si riversa sull’altro 90 per cento.

 

Passo 16 - Dai tempi più antichi, l'invidia di un cuore iniquo creò uno dei mali più diffusi e insidiosi nel mondo, il cosiddetto “malocchio” (ayin ha'rà). Sarebbe meglio evitare di dire questa parola, in qualsiasi lingua, perché purtroppo il mondo ne è pieno, specialmente in questa Quarta Generazione e il solo fatto di pronunciarla o scriverla può evocare influssi negativi. La parola stessa comprende in verità più categorie.

 

Passo 17 - Alcuni sono portatori di m.o. e non lo sanno; così quando prendono in mano un oggetto altrui o fanno un complimento ed esclamano, ad esempio, "Oh, che bello il tuo cellulare!" oppure "Che pelle vellutata che hai!" state certi che dopo un po' succede qualcosa, il cellulare cade, o sulla pelle l'indomani compare un brufolo.... Se uno ha la sensazione che un suo amico abbia un m.o. farebbe bene ad avvisarlo, dicendogli di evitare di fare inutili complimenti.

 

Passo 18 - Pane dell’Asino vestito da Leone Debora sognò (4 febbraio 1989, Milano) di vedere Paolo che presentava una sua parente a Peretz. Costei, sebbene non avesse mai frequentato la Casa di Preghiera, aveva però fede nel Nuovo Messaggio. Questa signora aveva un difetto e ciò che toccava, cadeva o si rompeva. Era un difetto dalla nascita, causato dalla sua stella. Quando entrò nello studio di Peretz, la donna, incuriosita, cominciò a toccare gli oggetti sulla scrivania; a Debora la cosa non piacque e la rimproverò, dicendo che nessuno aveva il permesso di toccare la scrivania di Peretz. Debora aggiunse che bisogna educare i bambini fin dalla prima infanzia a non prendere senza permesso i giocattoli altrui e alle volte questo insegnamento va accompagnato con uno schiaffo sulla manina del bimbo; bisogna infatti educare le mani dei bambini a non toccare le cose altrui, senza autorizzazione.

 

Passo 19 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Debora, in un altro sogno, disse ad Anna, una nostra conoscente, che la causa dei suoi problemi erano le sue parole negative, dette sulle cose che le capitavano per mano. Così facendo portava il m.o. su di sé, Dio ci salvi.

 

Passo 20 - Se un portatore di m.o. è stato avvisato e cerca di evitare di provocare danni, ma, ciononostante, dove guarda trasmette negatività, allora dovrebbe seguire l’insegnamento del Maestro di Vita Haim, che consigliava a una persona tale di evitare di fare complimenti sullo stato di salute o sugli oggetti del prossimo e di mettere gli occhiali da sole. Le lenti scure, infatti, deviano e annullano i raggi del m.o.

 

Passo 21 - Non sarebbe meraviglioso un mondo in cui le lingue parlano il vero e gli occhi restano al loro posto ed i desideri rimangono dentro ai propri recinti? La calunnia, gli occhi invidiosi e la brama di possedere ciò che appartiene ad altri, hanno infranto gli equilibri dell’umanità, in tutte le epoche. Questi tre mali hanno incrementato gli influssi malefici e gli spiriti maligni nel mondo, più di ogni altra cosa.

 

Passo 22 - Non stiamo dicendo che una persona deve mozzarsi la lingua o cavarsi gli occhi, o smettere di desiderare, ma invece che dovrebbe essere norma e regola purificare la lingua, tenere gli occhi al loro posto e santificare il cuore coi desideri che sono permessi ed amati da Dio Onnipotente.

 

Passo 23 - Dobbiamo essere modesti nei desideri, cercando ciò che è di beneficio al nostro corpo e alla nostra anima, come un buon lavoro, una casa decorosa, del cibo appetitoso, una buona macchina ecc. Non è proibito desiderare ciò che favorisce il proprio benessere, ma bisogna farlo con la giusta modestia. Il Signore Dio nostro, non abbandona una persona che ha fede in Lui, Benedetto è il Suo Nome in eterno ed esaudisce anche le preghiere di chi aspira a una vita dignitosa.

 

Passo 24 - Bisogna santificare i propri desideri, se sono permessi, e l’oggetto del nostro desiderio se ci porta beneficio. Preghiamo El Shaddai che ha il potere di realizzare le giuste aspirazioni di ogni persona.

Ricordiamo che Adonai Tzevaot conosce bene le nostre esigenze ed anche i nostri bisogni psicologici. Egli desidera però che santifichiamo i nostri desideri con la preghiera, perché così facendo, riconosceremo che tutto è nelle Sue mani, ed in questo modo il nostro desiderio sarà santificato.

 

Passo 25 - Non desiderare gli scritti dell'Asino e se li plagi o te ne impadronisci al di fuori del loro contesto utilizzandoli col tuo nome, sarai maledetto come lo fu Zara di Zanzara di Muccania. Costui sarà distrutto nella maledizione che è su di lui per aver rubato molti scritti dell'Asino dei primi cinque anni e per riaverli riscritti con il suo nome, ovviamente falsificandone completamente i concetti.

 

Passo 26 - Costui era geloso dell'Asino e la sua invidia lo fece andare fuori di testa a tal punto che si convinse di essere il nuovo Malchitzedek Messianico dell'umanità. Riporto qui questa vicenda perché ciò che avvenne nel caso dello 'scisma' di Zanzara di Muccania, nel sud Italia, come è documentato dal Cavallo Bianco, fa parte dei segni negativi della Quarta Generazione. Una cosa è desiderare il denaro o i beni altrui; un'altra è desiderare una posizione che è stata assegnata ad un altro, per amor proprio, o megalomania o sete di onori, etc. I livelli del male a cui aspirano certe persone non hanno fine e sono un viatico sicuro alle pene del Ghehinom.

 

Passo 27 - Soltanto la scorsa notte (è adesso sabato notte, 45esimo giorno dell'Omer, 16 maggio 1999, Rosh Hodesh Sivan 5759, La Battaglia del Pesce 26 - sto concludendo la revisione delle prime 10 Tavole per il sito internet di Beit-Sefer-Esther.com - a Beer Sheva) siamo venuti a sapere che il plagiatore ladro di Zanzara ha un proprio sito web con molti miei scritti, intestati a suo nome e falsati secondo la sua dottrina. Non poteva scomparire dai segni negativi per il semplice motivo che dobbiamo imparare questa lezione, prima che sia troppo tardi. Lo so, fa arrabbiare vedere le preziose testimonianze ricevute dagli Asini del Goel, Haim, plagiate e distorte da un individuo infame, da un impostore invidioso.

 

Passo 28 - Se fosse solo per me, non sarei turbato più di tanto. Ma il plagio ha qui una valenza terribile. Abbiamo ricevuto dall'Alto sogni-segni chiari, da noi documentati, che sono stati utilizzati per dare un fondamento all'idolatria 'pura' di un nuovo schema, creato da questo Zara di Zanzara, che ha profanato, tramite i miei scritti, il nome del Cielo e ha dissacrato ogni verità della Redenzione Finale nel nome di Dio e nel nome dello Tzadik Haim. Costui non verrà perdonato da Dio poiché ha falsificato gli insegnamenti del Goel Haim. Non esiste peccato peggiore di questo in questa fase della storia.

 

Passo 29 - Tutti gli allievi sono arrabbiati e disposti a difendere gli scritti dell'Asino da ogni azione di plagio. Noi siamo, grazie a Dio, nel Segno 'E avvenne che dopo la Resurrezione l'Asino aveva dodici allievi'. Zara di Zanzara di Muccania dovrà pagare per ciò che ha fatto. Gli allievi lo hanno maledetto per il male che ha fatto e le loro maledizioni cadranno su di lui per aver egli falsato le verità che così astutamente ha carpito dagli scritti dell'Asino per farsi un nome. Cosa che è avvenuta, avendo io reso pubblica questa vicenda. E quando ciò che deve accadere, accadrà, farà da testimonianza alle nostre parole.

 

Passo 30 - Sia detto, per inciso, che l'avvertimento è generale. Io non sono uno scrittore e questi testi, ricevuti e formulati dal sottoscritto, non sono miei, ma sono sotto la diretta autorizzazione del Goel Finale, Haim; sono a lui intestati ed è il Goel Haim che corregge, generalmente tramite sogni, gli errori che faccio, di modo che gli scritti siano accettati dal Signore, nostro Dio. Non avvenga mai che un cuore avido e assetato di onori o di denaro o mosso da altri scopi, utilizzi gli scritti del Sefer Mishnat Haim senza esserne autorizzato dagli Asini che mangiano il pane della Terza Redenzione Finale. Attenzione, anche dal Cielo c'è dello zelo per ogni scritto, documento e testimonianza nel Sefer Mishnat Haim!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1]. nota - segno che il Nuovo Messaggio viene capito anche da bambini e che essi sono in grado di afferrare questa lezione essenziale della fede - la fede non è tale se non conduce al giusto comportamento con il prossimo -

[2] 5 febbraio 2016: Ho sognato che era Shabbat e Rav Shilat faceva un segno secondo il quale c'era da fumare (secondo una norma d'emergenza che avevo formulato per coloro che sono del tutto provati di shabbat per non potere fumare). Qualche tempo fa, forse un anno, e anche recentemente, ho decretato l'annullamento di quella norma, che permetteva a tali persone di appartarsi in una stanza privata per fumare ribadendo il concetto che ciò era valido solo nel caso in cui l'astensione dal fumo provocasse sintomi di vera malattia. Ho anche stabilito, e ciò è estremamente importante, che la suddetta norma e il permesso di utilizzare tale 'heter' fosse in vigore fino alla fine della Quarta Generazione e non oltre. Ciò è a causa delle pessime condizioni nervose della gente di tale generazione; per costoro, il fumare una sigaretta può aggiungere benessere al loro Shabbat, anche se dovessero trasgredirlo con l'accensione del fuoco, mentre, d'altra parte, l'astensione dal fumo potrebbe rovinare il piacere del loro Shabbat. Credo che questo sogno sia venuto per mostrarmi che non avevo il diritto di rimuovere quel permesso ('heter'). Questo riguarda anche tutte le sue parti problematiche, dal momento che altri fumatori potrebbero essere indotti a fumare e potrebbero utilizzare il permesso in modo ingiustificato. Diciamo allora che tutte le eventuali giustificazioni non sono sufficienti per annullare tale importante 'heter'. Molti ebrei, ancora più negli anni a venire, avranno bisogno di questa autorizzazione che li salverà da più problemi. Quando si è in un tale stato e si ha bisogno di fumare o ci si trattiene e in questo caso il nervosismo potrebbe generare dei cattivi pensieri che potrebbero rovinare il sabato, oppure, la persona potrebbe appartarsi per fumare, provando poi gravi sensi di colpa per aver trasgredito un divieto della Torà. Ci sono poi coloro che si sentono incapaci di sopportare la contraddizione e si allontanano dalla Halachà. La summenzionata norma è pertanto indicata per queste ultime categorie di ebrei. Il permesso non può, tuttavia, essere preso in considerazione o consentito dai Rabbini per cui il suo obbligo è parte di ciò che soltanto la Nuova Legge della Redenzione Finale, sotto l'autorità del Goel Haim, è in grado di fornire.

Ci si potrebbe chiedere, allora, come mai nel sogno era solo un rabbino (rav Shilat) che usava questo 'heter' insieme a me? Il sogno è venuto a mostrarmi che le ragioni del permesso precedente che avevo annullato sono pur sempre plausibili e valide. E a proposito del rabbino Shilat, che dirige la sinagoga a Beer Sheva in rehov Kendal, ed ha officiato come rabbino militare per molti anni, nella vita di tutti i giorni, non è un fumatore. Il sogno però viene a dire che il permesso di fumare, alle condizioni che ho precedentemente esposto, può riguardare anche gli ebrei religiosi, timorosi di Dio, come rav Shilat. Davanti a Dio Onnipotente questo 'heter' valido della Nuova Legge della Redenzione finale, è autorizzato dal Goel Haim, Giudice Unto del Regno dei Cieli, durante questa Quarta Generazione.

Io, Peretz (Paul) Green, sono responsabile per il decreto qui sopra esposto.