Autore: Peretz Green
Traduzione:
Davide Levi
La Nuova Legge:
30 PASSI
Grazie El Shaddai
El Shaddai è Grande
El Shaddai è Uno
TAVOLA
1
Primo Comandamento
"Io
sono il Signore, Dio vostro, che vi ho tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa
della schiavitù"
Dio
della Storia e della Tradizione dei Patriarchi
Passo
1 - L’Onnipotente Dio dimostrò il Suo potere superiore,
al di sopra della natura, tramite i miracoli che effettuò in Egitto ed
al Mar Rosso per mezzo di Mosè, magister noster. Perciò quando i
figli di Israele sentirono le parole: “Io sono il Signore, Dio vostro, che vi
ho tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa della schiavitù” non ebbero
dubbi su ‘Chi’ fosse Colui che pronunciò quelle parole; era l’Unico
Creatore dell’universo che aveva parlato, Dio che promise ad Abramo, Isacco e
Giacobbe la Sua
benedizione speciale e che iniziò a mantenere le Sue promesse con loro tramite
Mosè, Suo servo; in breve ‘il Dio della Tradizione di Abramo, nostro
padre’.
Soltanto
due quinti salvati
Passo 2
- Soltanto i due quinti dei figli d’Israele furono salvati, però; gli
altri non credettero e morirono durante i tre giorni della piaga del buio.
Ciò dimostra che anche quando Dio opera miracoli meravigliosi davanti
agli occhi di tutti, non toglie la facoltà del libero arbitrio.
Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 508) - Giuseppe
sognò (2 marzo 1989 - Milano) di dire: “Chi ha fede vedrà; chi
non ha fede non vedrà niente, hee-haw”.
Fede
ereditata e fede acquisita
Passo 3 -
La Fede è
un dono ereditato, ricevuto attraverso il filtro del libero arbitrio.
Perciò è possibile ereditare la fede e poi perderla attraverso
scelte cattive. Allo stesso tempo, è possibile che una persona, pur non
avendo ereditato alcuna fede, possa arrivare ad afferrare la grande facoltà
della fede tramite le sue buone scelte.
Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 466) – Nodà sognò
(20 gennaio 1989 - Milano) che una voce diceva: “Dio riconosce l’ebreo non dai
simboli che porta, bensì dalla fede che è nel suo cuore e dalla
sua semplicità di cuore nella fede (TEMIMUT)”.
La facoltà della Fede
La fede è una facoltà insita in ogni essere
umano creato ad immagine di Dio.
(sogno 629) - Adam sognò (6 gennaio 1990 - Beer Sheva) di vedere
il Maestro Haim che era insieme con una folla numerosa composta da gente di
ogni genere e di ogni razza. Il Maestro Haim con estrema umiltà e grande
amore, abbracciando indistintamente ognuno, disse: “Siamo tutti della stessa
carne”.
E
perciò tutti possono arrivare alla fede tramite l'umiltà e
l'amore per il prossimo.
La
facoltà della fede - o rivelata o nascosta
Passo 4 -
Se la fede ereditata è una buona fortuna, tanto maggiore lo è la
vera fede acquisita. Ciò perché nel primo caso la facoltà
della fede è da sempre stata rivelata a quella persona, mentre nel secondo
caso la facoltà della fede, che era ‘morta’, è stata ritrovata,
riacquisita e risorta. La facoltà della fede è nascosta,
profondamente, nel cuore di ognuno; fa parte della creazione dell’uomo. Essa
può essere rivelata tramite l’eredità o l’educazione che deve
accompagnarla, oppure può rimanere allo stato latente nella persona
stessa.
Fede
interiore dalla bocca del pesce
Passo 5
- Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 429) - Giuseppe sognò (17 dicembre
1988 - Milano) di essere in un posto a lui sconosciuto quando sentì la
voce di suo padre che diceva: “Io ho sempre avuto fede in Dio, Benedetto Egli
sia, ma non sapevo bene le questioni”. Giuseppe fu commosso da quelle parole
perché venivano dette col cuore. Giuseppe non vide suo padre, ma la sua
voce gli perveniva attraverso un pesce nell’acqua. - -
Questo
sogno straordinario muove le acque interne del cuore. La fede, quindi,
rappresenta una facoltà a sé, come la facoltà della
comprensione o la facoltà della sensibilità del cuore, che spesso
tende a credere in una fede falsa. Infatti, la fede semplice molto spesso non
discerne la sostanza o i concetti di quanto le viene impartito per tradizione,
ma li accetta, appunto, in ‘buona fede’.
Ecco
perché senza la giusta istruzione si può sbagliare
Passo 6 -
In verità, solo la giusta istruzione nella vera fede può nutrire
la facoltà della fede nella sua vera forma.
Perciò,
nella rivelazione sul Sinai, Dio, per prima cosa, dimostrò ai presenti
il Suo potere e solo dopo disse: “Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho
tratti fuori della terra d’Egitto” ecc. “Non avrai altri dèi all'infuori
di Me” ecc. Nello stesso modo, Dio insegnò ad Israele, nei suoi 40 anni
di vita nel deserto, anche la santità del Sabato, attraverso la raccolta
giornaliera della manna, che veniva fatta scendere ogni giorno (e il
venerdì in doppia razione), ma ne veniva categoricamente proibita la
raccolta di Shabbat.
Dio
è l'Educatore di Israele
Passo 7 -
Da ciò deduciamo che Dio stesso, Benedetto Egli sia e Benedetto è
il Suo nome in eterno, è l’Educatore di Israele. Sebbene la fede sia una
qualità naturale nell’umanità, essa è relativamente di
poco valore se non viene istruita e alimentata da veri insegnamenti. Questo
è il motivo per cui Dio comandò ad Israele di studiare la Sacra Torà
giorno e notte e di non abbandonarla mai. Così come il corpo ha bisogno
di essere alimentato giornalmente, così anche la fede va alimentata con
lo studio, la preghiera e le buone azioni.
La Torà
– Fede e Conoscenza
Passo 8
- Fra le ‘intenzioni’ del Signore, Dio nostro, nella Redenzione dall’Egitto e
nella Rivelazione sul Sinai, ci fu la volontà che la facoltà
della fede venisse portata assieme alla conoscenza di Dio e alla consapevolezza
che Dio ama il cuore pieno di misericordia e di buone intenzioni. Tutto
ciò fu insegnato e spiegato, in parte per iscritto ed in parte nella
tradizione orale ricevuta da Moshè Rabbenu, direttamente da Dio e
tramandata al popolo d’Israele.
La fede
nel Secondo Comandamento senza la fede del Primo Comandamento non è
valida
Passo 9
- In verità, dunque, non è soltanto il credere nella vera fede
monoteistica che fa sì che la persona sia amata davanti al Dio delle
Schiere. Quello è solo l’inizio, la vera base, la sola vera dottrina
della vera fede, il Secondo Comandamento. Prima del comandamento relativo alla
vera dottrina, viene il Primo Comandamento riguardante la vera tradizione
proveniente da Dio, la vera fede in Dio, Redentore di Israele, che salvò
il Suo popolo scelto dalla schiavitù del Faraone. Se questa fede manca,
allora anche la vera fede monoteista sarà di poco valore, non
riconoscendo la verità storica della Redenzione di Dio e della
Rivelazione di Dio.
'Ed
amerai il Signore, tuo Dio' ecc
Passo 10
- Sono necessarie entrambi, la fede viva nella redenzione e la salvezza di Dio
e la vera dottrina della fede nell’Unicità di Dio, come afferma il
verso: “Ascolta o Israele, il Signore, Dio nostro, Dio è Uno”. Quando
Israele proclama l’Unità di Dio, si è già costituita come
nazione, avendo già testimoniato i miracoli della redenzione del Dio di
Israele. Questo viene poi completato continuamente rammentando la redenzione
dall'Egitto, studiando le parole e gli insegnamenti di Dio, applicando le virtù
amate da Dio, come la Sua
misericordia, la Sua
compassione, la Sua
bontà, la Sua
pazienza ed il Suo perdono ecc. Come afferma il verso: “Ed amerai il Signore,
tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua
forza”.
La fede
è dentro ciascuno di noi
Passo 11
- Pane dell’Asino Vestito da Leone : - (sogno 145) - Angela G. sognò (1
novembre 1986) di andare a salutare Peretz e gli altri allievi. Tutti sedevano intorno
ad un caminetto; la prima persona che incontrò e salutò fu Paolo.
Dopodiché Angela vide due bambini, un maschio ed una femmina, di circa
quattro anni. Peretz stava dando una lezione di fede a quei due bambini. Peretz
chiese loro di spiegare la lezione ricevuta ed uno di loro rispose: “La Fede è dentro ciascuno
di noi e si esprime e si manifesta nel nostro comportamento con gli altri”. -
Qui, in
questo delizioso e prezioso sogno, vediamo l’equilibrio tra la facoltà
della fede, proprio nel cuore di bambini, e le necessarie qualità di
rettitudine e del giusto comportamento con gli altri. A questo sogno, per
completezza, va aggiunto quello di Nodà che enfatizza quella base
essenziale della pura fede monoteista di Abramo, nostro padre:
La storia di Abramo bambino e gli idoli del padre
Pane dell’Asino Vestito da Leone: (sogno 218) - Nodà
sognò (8 luglio 1987 - Milano) che stava raccontando a Peretz la nota
storia di Abramo bambino nel negozio di idoli del padre. La raccontò a
Peretz convinta che egli fosse un bambino. Ad un certo punto Nodà si
accorse che stava parlando con Peretz, che, nella realtà, le aveva
insegnato questo racconto! Allora Nodà disse: “Non è a te che
devo raccontare questa storia perché sei ebreo, bensì agli
altri”.
Soltanto
la vera Tradizione di Israele dà la vera fede
Passo 12 -
L’umanità non trova la vera fede da sola. La facoltà della fede
nel cuore ha bisogno della vera tradizione e delle vere istruzioni per essere
una fede amata da Dio. La vera tradizione si trova nel Primo Comandamento: “Io
sono Iddio che vi ho tratti dalla terra d’Egitto”. Nell’antichità ogni
paese, nella propria tradizione, diceva che il suo dio lo aveva scelto primo
fra tutte le nazioni. Nel caso di Israele, però, Dio l’ha detto.
C’è solo una vera tradizione!
La fede
in Dio richiede il seguire la volontà di Dio
Passo 13-
La Fede, dunque,
non è solo la facoltà della fede nel cuore, ma la tradizione della
vera fede che deve essere acquisita. La fede in Dio e nei Suoi miracoli
richiede anche la fede nella Legge di Dio, non uccidere, non commettere
adulterio, non rubare. La vera tradizione del credere nel vero Dio significa
seguire i Suoi Comandamenti: “Da tutti gli alberi del Giardino si può
mangiare, ma dall’albero della vita che sta nel mezzo del Giardino, non dovete
mangiarne”. Non c’è da separare la fede in Dio dalla fede nel seguire la
volontà di Dio.
La Fede
in Dio è anche credere nelle scelte di Dio
Passo 14 -
Perciò Dio scelse una nazione, per merito dei Patriarchi, Abramo, Isacco
e Giacobbe, una nazione scelta da redimere e a cui dare la Legge di Dio per farla conoscere
al resto del mondo, come afferma il verso: “Una nazione di sacerdoti sarete per
Me”. Perciò Dio diede la
Torà ad Israele e santificò Israele nei
comandamenti della Sacra Torà. La Redenzione dall’Egitto e la Rivelazione sul Sinai
sono venute per essere le testimonianze per il mondo intero che Israele
è stato eletto fra tutte le altre nazioni per ricevere dal Suo
splendore, ma anche per portare il carico pesante attaccato alla rivelazione
della gloria di Dio. Non si può parlare della vera fede senza
riconoscere la scelta di Dio nei confronti del popolo d'Israele.
Anche
l'Islam dovrà riconoscere la precedenza di Israele
Passo 15
– I Musulmani, all’inizio, rifiutano l'idea che la tradizione di Israele sia la
sola vera tradizione. Anche la tradizione musulmana, dicono, è vera e proviene
da Dio. I Musulmani dimenticano, però, che la Rivelazione sul Sinai
avvenne 2000 anni prima di Maometto. La vera fede dell’Islam
nell’Unicità di Dio deriva dalla vera tradizione di Israele e non
viceversa. Il loro merito nella vera fede deriva dalle benedizioni date da Dio
ad Ismaele, figlio di Abramo. Il merito della fede di Israele deriva dalle
benedizioni di Dio ad Abramo, Isacco e Giacobbe, i Patriarchi scelti. Ismaele
era il padre delle nazioni arabe, non uno dei tre Patriarchi scelti. (Vedasi
Tavoletta 1, Messaggio agli Arabi).
Una
separazione profetica, storica e necessaria
Passo 16 -
Probabilmente Ismaele non ha mai accettato la sua posizione nei riguardi di
Isacco. Probabilmente è proprio per questa ragione che Ismaele dovette
essere separato dalla casa di Abramo, nonostante le benedizioni ricevute.
Ismaele fu il primogenito di Abramo e ricevette benedizioni. Isacco fu l’erede
scelto della benedizione di Abramo. Tale separazione fa parte della storia
profetica, una separazione necessaria, quindi, che permette una riconciliazione
globale in futuro.
La fede
dell'Islam in Allah è la stessa di Israele in Dio
Passo 17 -
La tradizione musulmana ha anch’essa una sua santificazione e la fede
dell’Islam nell’Unico Dio Vivente è la stessa fede di Israele. Qui,
dunque, non sussiste una correzione nella fede che permette la riconciliazione
bensì la separazione fra le due tradizioni. E se le nazioni musulmane
non possono ammettere del tutto la priorità della tradizione d’Israele,
ciò non è grave, in quanto la separazione profetica giustifica un
equilibrio separato per entrambi. Ma le nazioni musulmane devono correggere i propri
atteggiamenti verso Israele ed il popolo ebraico, se desiderano che la loro
fede venga accettata davanti a Dio. Il requisito redenzionale di voler bene al
popolo di Israele (che anche nel Corano viene definito il ‘Popolo del Libro’),
non deve mancare.
Pane dell’Asino Vestito da Leone: (sogno 564) - Giuseppe
sognò (18 giugno 1989 - Milano) di dire: “Allah è grande”. Poi
sentì le parole: “Deve essere rinnovato”. Poi apparve Peretz che spiegò:
“Non è Allah che deve essere rinnovato perché Dio non ha bisogno
di rinnovarsi, ma va riferito agli arabi”. -
Il Segno
della Circoncisione e le Tende di Sem
Passo 18 -
I popoli arabi discendono da Shem. Le nazioni cristiane derivano principalmente
dai discendenti di Jafet mescolatisi con le nazioni di Esaù, figlio di
Isacco. I popoli arabi, attraverso il merito di Ismaele, ricevettero il Segno
della Circoncisione, Segno comandato da Dio per la conservazione della pura
fede monoteista di Abramo, nostro padre. Il Cristianesimo, avendo abbandonato
quel segno, è uscito dalla pura fede. Ciò corrisponde alla
rivelazione profetica che: “Dio allargherà Jafet ed egli dimorerà
nelle Tende di Shem”. I Cristiani sono orfani nella loro radice, non avendo il
potere di mantenere la pura fede monoteista. Solo dimorando nelle tende di
Shem, essi riescono a scrollarsi di dosso il giogo idolatra per acquisire la
giusta fede. Questa è la
Casa della Redenzione Finale in cui tutte le nazioni del
mondo partecipano insieme nella vera fede, fede ricevuta nelle Tende di Shem.
L'Essenza
è il cuore buono
Passo 19 -
Ma che cosa diciamo allora alla persona semplice che non conosce nulla di
storia, ma che ha un cuore pieno di fede? Gli diciamo che il Goel Finale, Haim,
ha abbracciato tutte le genti senza distinzione e ha dichiarato: “Siamo tutti
della stessa carne”! Ed i Saggi, di benedetta memoria, dichiarano che Dio
desidera il cuore della persona. Qui è la facoltà della fede che
conta. La confusione causata da tradizioni errate è una cosa, il cuore
buono e pieno di fede, che conduce la persona a compiere azioni di bontà
e di misericordia e ad amare gli altri davanti a Dio Onnipotente è
un’altra! E ciò è amato da Dio. Costui, pertanto, non è
colpevole di essere ignorante nella vera fede e le sue confusioni possono
essere corrette nel tempo, ma l’essenza di una persona è il suo cuore.
Non
esiste favoritismo davanti a Dio
Passo 20 -
Così possiamo capire la storia, poiché Israele è la
nazione scelta, amata nella ‘visione globale’ di Dio, ma quando il cuore di
Israele è ingiusto e le sue azioni ne riflettono la cattiveria, il
popolo ebraico viene punito. E siccome Israele è lo strumento di
salvezza per le nazioni, la sua punizione avviene anche agli occhi delle
nazioni; ciò affinché le nazioni non dicano che esiste
favoritismo davanti al Signore, Benedetto Egli sia. E quando il cuore di
Israele non è giusto, allora anche le nazioni, se il loro cuore è
compassionevole e cerca il bene per gli altri, sono più amate di
Israele, poiché non c'è favoritismo davanti all'Eterno, Benedetto
Egli è e Benedetto è il Suo nome in eterno.
Solo il
giusto comportamento comprova la fede nel cuore
Passo 21 -
La fede, dunque, è nel cuore di ciascuna persona e la manifestazione di
questa fede è nel giusto comportamento con il prossimo. Questa Nuova
Mishnà è grande, estesa, profonda e vincolante. Non è
sufficiente conoscere la vera fede della tradizione vera. Uno deve far
sì che il suo cuore sia un cuore amato da Dio. Nella Redenzione Finale
questo è il Cuore Nuovo del Patto Nuovo Finale profetizzato in Geremia e
da altri Profeti di Israele. Sono il cuore amato e le buone azioni che
rimangono sia per questo mondo sia per l’altro, mentre tutti i pensieri
quotidiani dell’uomo periscono con il suo trapasso.
Il Patto
Nuovo Finale e la Quarta Generazione
Passo 22 -
La Torà
è una cosa, la storia di Israele è un'altra, la storia del
Cristianesimo è una cosa, la storia dell’Islam è un'altra, la
storia e la religione di ogni nazione è una cosa, ed il Patto Nuovo
della Finale Redenzione viene a rispondere a tutte le domande. La tradizione
vera è una e la storia di quella tradizione è piena, anche di
tristezza, per la disistima verso Israele nella sua elezione sacra. Negli
Ultimi Giorni del Giudizio, il mondo sarà sommerso continuamente dal
caos. Quando i Segni Completi della Redenzione Finale incominciano a scendere,
il grande crescendo finale di quel caos riempirà il pianeta fino al
termine della Quarta Generazione.
Il Patto
Finale – L'unica vera continuazione della vera Tradizione
Passo 23 -
Gli Ebrei ingiusti saranno buttati giù. Gli Arabi e i Cristiani che
odiano gli ebrei saranno buttati giù. Le persone dal cuore buono, pieno
di amore e di tolleranza, sincero, desideroso di verità e di giustizia,
saranno elevati al riconoscimento più alto di Dio e verranno salvati in
quell'ora terribile del Grande e Terribile Giorno di Dio. Possiamo parlare in
generale; la Nuova Fede
nei Segni Completi della Terza Redenzione Finale per merito del Goel Finale,
Haim, rappresenta la SOLA
VERA CHIAVE di salvezza. Il Patto Nuovo Finale è la nuova
ed unica Arca di Salvezza durante la spaventosa inondazione degli eventi della
Quarta Generazione. Questo Patto Finale è l’unica continuazione della
vera tradizione, che è solo una.
E' Dio
soltanto che salva
Passo 24 -
Non possiamo parlare, certamente, a livello individuale, perché questo
è il lavoro di Dio e nessuno può sindacare la Sua opera. È Dio che
salva ed Egli non ha bisogno del consiglio di nessuno per sapere chi salvare.
Noi siamo obbligati a dare al mondo le Chiavi di questa Nuova Protezione e di
spiegare le generalità della Nuova Mishnà della Nuova Legge,
facendo conoscere la
Nuova Tradizione Profetica della Quarta Generazione, per
merito del Profeta Elia, di benedetta menzione. Ma è Dio Onnipotente che
salva e nessuno è esente dal Suo giudizio e nessuna compiacenza è
amata davanti a Lui in questa Quarta Generazione.
Passo
25 – 14 settembre 1991, (sogno 744), Giuseppe, in sogno, si
trovava in una località prealpina, vicino ad un lago. Dalla montagna
provenivano tremendi tuoni. Un tuono fragoroso scosse la base della montagna, facendo
rotolare giù delle rocce che arrivarono fino alla casa in cui si trovava.
Il fenomeno si ripetè con maggiore impeto. Giuseppe ebbe paura.
Guardò in basso e vide delle formiche indaffarate. Nel frattempo, dal
cielo iniziò a sentirsi il suono rimato di un tamburello. Allora le
formiche cominciarono a parlare e dissero: “È Dio che salva”. Poi
sentì una voce provenire dall’esterno che diceva: “È Dio che
salva!”. Allo stesso modo gli uccelli in volo, gli alberi e gli arbusti, la
terra stessa e gli spiriti dei defunti, che in quel momento erano usciti dalle
case sorridendo, dicevano all'unisono: “È Dio che salva!”. Giuseppe era
ancora impaurito e le voci divennero sempre più forti. Anche i tuoni dalla
montagna si fecero più forti, accompagnati da esplosioni e crolli.
Giuseppe uscì in giardino e si prostrò a terra. Da ogni parte,
uomini, animali, insetti, alberi, terra, cielo, tutti, tenendo lo stesso ritmo
continuavano a ripetere: “È Dio che salva!”. La montagna ora era simile
a un vulcano; apparve un cane con due occhi rossi ed uno sguardo feroce, che
disse: “È Dio che salva!”.
Il
Giudizio è anche individuale
Passo 26 -
La tradizione vera con la conoscenza corretta della pura fede monoteista
è una cosa, ma le virtù che derivano dalla fede vera proveniente
dal cuore sono quelle che rispondono davanti al Tribunale Superiore del
Signore, Dio nostro. Egli solo conosce i meandri del cuore e i significati
delle azioni di ognuno di noi e le sue vere intenzioni. Ogni persona è una
Sua creazione e non esistono due creature simili; non esistono due persone che
pensano esattamente nella stessa maniera o che fanno esattamente le stesse
cose. Nessuno è giudicato secondo ciò che gli altri fanno, ma ognuno
è giudicato secondo lo scopo per cui è stato mandato nel mondo.
La vera
salvezza universale arriva con la venuta del Goel Haim
Passo 27 -
Noi possiamo parlare in generale. Questo è il nostro dovere. La
più grande salvezza di tutta la storia, passata e futura, viene promessa
insieme all’arrivo del Goel Finale. Il Goel Finale, Haim, è stato scelto
da Dio Onnipotente per portare l’umanità alla sua Redenzione Finale,
tramite la grande salvezza che avviene in questa Quarta Generazione. Tale
grande salvezza si compie attraverso il Patto Nuovo Finale e la fede nei Segni
Completi della Redenzione Finale, gli storici Segni Redenzionali e Messianici
di Giacobbe, nostro padre.
Tramite i
Segni Completi ci sono Nuovi Profeti della Quarta Generazione
Passo 28 -
Noi dobbiamo insegnare la fede vera della tradizione vera e le virtù
amate da Dio e la Nuova
Fede dei Segni Completi ai popoli del mondo, poiché
questa è la Nuova
Arca della Salvezza mandata da Dio Onnipotente. Tutti gli
individui possono trovare il proprio altare nella Casa di Preghiera della
Redenzione Finale e tutti possono entrare nell’Arca della Salvezza. E come il
Signore, Dio nostro, fece Segni e Miracoli in Egitto e sul Mar Rosso e si
rivelò sul Sinai, per poter proclamare: “Io sono il Signore, Dio vostro,
che vi ho tratti dalla terra d’Egitto, fuori della casa della
schiavitù”, così anche la Redenzione Finale,
mandata dall'Eterno, scende nel mondo con la testimonianza più
incredibile mai nota alla storia umana. Questi sono, in genere, i Segni
Completi, i loro contenuti, la maniera della loro ricezione e della loro
realizzazione profetica durante questa Quarta Generazione. Coloro che si
rifugiano sotto i Segni, se meritano, diventano come dei Nuovi Profeti che ricevono
la parola di Dio Vivente. Come ricevuto:
Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 355) - Giuseppe
sognò (1 agosto 1988 - Milano) di aprire la Bibbia e di sentire una
voce che diceva: “Con Mosè parlai faccia a faccia ma con voi parlo
tramite sogni e visioni”. -
La Nuova
Santità
Passo 29 -
Il livello della Nuova Santità della Redenzione Finale è nascosto
nei Segni Ricevuti in sogni e visioni. Questo livello prodigioso è
simile alla Scrittura Divina delle Prime Tavole che potevano essere lette
ugualmente da qualunque angolatura le si leggesse. La Nuova Santità della Rivelazione Finale,
però, permette l’estensione della Nuova Santità a tutte le
persone degne, nello stesso modo che è nella capacità di ogni
persona di ricevere sogni e persino visioni vere. Se la Santità fosse
venuta nella maniera della Rivelazione sul Sinai, non avrebbe potuto essere
ricevuta dal mondo.
Lo Tzadik Haim si incarna tre volte
Pane dell’Asino Vestito da Leone : (sogno 79) - Giordano sognò (2 novembre 1985 - Milano) che gli
allievi del Maestro Haim stavano in un luogo, vicini ad un grande cancello.
Dall’altra parte del cancello, stava il Maestro Haim, estremamente alto,
circondato da una ‘nube incredibile’. Giordano, attraverso le sbarre del
cancello teneva forte le gambe del Maestro. Lo Tzadik Haim annunciò:
“Dite loro che sono lo Tzadik che si incarna tre volte”.
Le
Lettere dei Frammenti delle Prime Tavole scendono nella formulazione della
Nuova Legge
Passo 30 -
E se io, da primo allievo del Maestro Haim, posso aiutarvi a guadagnare meriti
in questa Nuova Fede, allora, se desiderate, potete credere a quest’Asino
Vestito da Leone, quando dico che le Lettere dei Frammenti delle Prime Tavole,
rotte in mille pezzi, sono salite di sopra nel ‘nascondiglio’ della Rosa
Segreta di Giacobbe. Con l’avvento del Goel Finale, Haim, e l’entrata del mondo
nella fase della sua morte terribile e della sua resurrezione meravigliosa,
quelle lettere delle Prime Tavole scendono nuovamente per aiutare Tzeref,
l’Uomo delle Tavole, nella formulazione della Nuova Legge. Diretto dal Goel
Finale, Haim, Tzeref si siede nella sua Tenda particolare fra le Costellazioni
Redenzionali e l’Asino Vero scodinzola con la sua Coda mentre i Frammenti delle
Tavole scendono e si collocano ai loro posti. Ed in questo modo la parola del Signore,
Dio nostro, si adempie nella formulazione di questi insegnamenti ed essi si
iscrivono interiormente e sulle Tavole del Nuovo Cuore Amato della Redenzione
Finale.
TAVOLA 2
Secondo Comandamento
"Non avrai altri dei davanti a Me, non ti fare nessuna statua
né ogni immagine di tutto ciò che è di sopra nel cielo o
nelle acque sotto la terra. Non vi inchinate ad esse e non le servite;
poiché Io sono un Dio Geloso che punisce il peccato dei padri sulla
Terza e fino alla Quarta Generazione per coloro che Mi odiano. Ma uso clemenza
fino alla millesima generazione per coloro che mi amano e custodiscono i Miei
Comandamenti".
Altri dei davanti a Me
Passo 1 -
Non avrai altri dei davanti a Me, letteralmente significa al Mio cospetto, al
Mio viso. Questa affermazione di per sé include ogni livello di
idolatria: non mettete ‘aspetti divini’ davanti al Mio vero cospetto che non ha
aspetti. Dall’aspetto divino di Zeus, all’aspetto celeste di Maria vergine,
dall’aspetto divino di zeir anpin dello Zohar, alle braccia di Buddha o al
Verbo di Giovanni: state falsificando il Mio vero cospetto che non ha
sembianza.
Non fate alcuna immagine
Passo 2 -
Perciò non fatevi immagini, né statue, usate come oggetti di
culto a Dio, poiché tutte le immagini e le statue hanno forme fisiche.
Se le venerate, state mettendo altri dei con aspetti limitati davanti al Mio
cospetto che non ha limiti e non ha forme. Sta scritto ‘non fatevi nessuna
statua’ (pessel in ebraico), ‘o qualsiasi immagine’ (u kol temunà).
Temunà vuol dire ‘immagine’ o ‘immagine visibile’. La parola kol (tutto,
ogni), che si traduce qui ‘non fate alcuna immagine’ viene ad includere tutte
le categorie proibite di immagini. Anche quei ‘quadri mentali’ o ‘immagini
mentali’ o ‘immagini metafisiche o mistiche’ vengono aggiunte qui alle
categorie proibite. Non fatevi, quindi, qualsiasi forma di immagine, né
fisica né mentale di tutto ciò che sta nel cielo o sulla terra o
nelle acque sotto la terra.
Passo 3 - Pane
dell’Asino vestito da Leone: Daniele sognò (2 ottobre 1988, Milano)
di trovarsi, in un primo tempo,fra un gruppo di persone che vendevano oggetti
di culto, specialmente delle madonne; Daniele chiese loro, “Secondo voi, Iddio,
Benedetto Egli Sia, ha una madre?” Poi Daniele disse tutto il Secondo
Comandamento nella sua forma completa. Dopo di ciò Daniele aggiunse: “Il
Signore Benedetto Egli Sia, proibì, in termini ben definiti, di non fare
delle statue o immagini di culto, e di non inchinarsi ad esse e di non servirle
o fare loro qualsiasi servizio. Perché allora voi vendete statue ed
immagini che sono oggetti di culto?” - -
Non c'è una parola di più nella Torà
Passo 4 -
La parola ‘kol’ (tutto, ogni) è molto significativo, perché
sembrerebbe che le categorie menzionate di tutto ciò che sta nei cieli e
di tutto ciò che sta sulla terra o che sono delle acque sotto la terra
dovrebbe essere sufficiente ad includere tutte le immagini proibite possibili.
Perché allora viene qui la Torà ad aggiungere la parola ‘kol’ che
include tutte le proibizioni? Nella Torà non ci sono parole in
più, quanto di più nei Dieci Comandamenti, e quanto di più
nei primi Due Comandamenti che furono sentiti da tutto il popolo sul Sinai.*
Idolatria nascosta in dottrine sbagliate
Passo 5 -
Il Secondo Comandamento, comunque, nel dichiarare le proibizioni di idolatria,
non vieta soltanto le forme più manifeste di idolatria; ogni livello di
idolatria deve essere incluso nella proibizione. Perciò la Torà dice ‘kol
temunà’, ogni immagine, alludendo a tutte le categorie di immagini
proibite, anche quelle che fanno parte di una concezione filosofica o
metafisica o mistica o teologica e che sono, quindi, nascoste agli occhi della
maggior parte della gente. ‘Kol temunà’ dice tutto questo in una maniera
allusiva, essendo dette concezioni o dottrine idolatre, pur se la loro
idolatria viene sapientemente occultata.
* Kol ha il valore numero di 50 (in ghematria), un numero che ha un nesso
particolare con il Secondo Comandamento che in ebraico ha 50 parole. Questo
kol, pertanto, include l’intero Comandamento contro l’idolatria, dalle forme
più basse ai ragionamenti filosofici e metafisici così esaltati
dalle dottrine mistiche.
Passo 6 - Pane
dell’Asino vestito da Leone: Daniele sognò ( 1 dicembre 1988,
Milano), che Peretz stava dando le regole contro l'idolatria nel campo ebraico.
Idolatria dallo Zohar sino al falso culto idolatra messianico di Habad
In un sogno di Paolo (28 ottobre 1989, Milano), egli era con Peretz e con
altri allievi del Patto Nuovo nel centro di Milano. Vide tre Lubavicher che
stavano correndo ed un cavallo marrone che li inseguiva. Dopo furono tutti
insieme su un tram. Peretz disse che era il momento di agire. Paolo andò
a sedersi davanti a loro e disse: “Io conosco la vostra dottrina dello Zohar;
è una dottrina idolatra che non ha nulla a che fare con il Secondo
Comandamento”. Uno di loro rispose: “Ma, guarda, la nostra fede è
monoteista!” Paolo gli rispose: Non è vero, voi dite che la bestia di
Brooklyn, che Dio ci salvi, fa corpo con Dio”. Peretz poi andò da loro e
gli parlò con calma.
Dottrina idolatra delle Dieci Sefirot Emanate dello Zohar
Gli Ebrei pensano che la correzione dell’idolatria riguardi solo le
Nazioni, in primis, i popoli cristiani. Avrebbe dovuto essere così, dato
che il popolo ebraico possiede e mantiene la vera Tradizione della Torà.
Purtroppo, però, negli ultimi 450 anni, c'è un peccato idolatra
latente che rappresenta una piaga per Israele, ossia la dottrina delle Dieci
Sefirot Emanate dello Zohar. Ciò viene spiegato a lungo nel testo
"Ha-Hherem Mi-Deoraita", nel Le Cinque Tavole del Patto, Petalo 1 di
Sefer Mishnat Haim e viene riportato il Libro Sefer Milhhamot HaShem del Saggio
Yemenita, Yihhye ibn Shlomoh El Kapah.
Anche i rabbini degli ultimi 450 anni non hanno percepito l'insidiosa trappola
idolatra di Emanazione e in essa sono rimasti invischiati, facendo cadere anche
i propri fedeli.
L'intelligenza umana è limitata
Passo 7 -
Quando l’intelletto umano specula su ciò che trascende le sue
facoltà, arriverà a conclusioni false perché
l’intelligenza umana è limitata alle conoscenze acquisite con
l’esperienza. Per questo la
Mishnà proibisce di ragionare su ciò che era
prima (della creazione del mondo), su ciò che è di sopra, su
ciò che è di sotto, su ciò che è dentro.
Tranne Dio, ogni esistenza ha un inizio ed una fine
Passo 8 -
Chiunque cerchi di inoltrarsi nella conoscenza di Dio, come rivelata dalla
Tradizione, cadrà nell’errore. "In principio Dio creò i
cieli e la terra"; "Ascolta Israele, il Signore Dio nostro, il
Signore è Uno". I saggi d’Israele, di benedetta memoria, una volta
chiesero al Santo Benedetto Egli Sia cosa facesse prima di creare questo mondo.
Ricevettero una nota dal Cielo con la risposta seguente: "Prima di questo
mondo, creai altri mondi e li distruggevo, creai altri mondi e li distruggevo".
A parte questa informazione molto particolare, non si può speculare su
ciò che era prima della creazione di questo mondo, o su ciò che
sarà dopo la fine della creazione di questo mondo. Si può solo
credere nel principio ricevuto dai Saggi e cioè che "Dio esisteva
prima del mondo, e Dio esisterà dopo che il mondo non ci sarà
più". Poiché soltanto Dio nella sua vera ed assoluta
Esistenza esiste in eterno. Tutto il resto dell’esistenza ha un inizio ed una
fine.
Anche l'atto della creazione ex nihilo trascende la comprensione umana
Passo 9 -
Anche questo non può essere veramente capito dall’intelletto umano ed
è una saggezza ricevuta, in cui noi crediamo ed accettiamo con la fede.
Non possiamo, comunque percepire l’Esistenza Eterna di Dio, poiché nella
sua vera forma, come lo è nella Verità, è totalmente al di
fuori del reame della percezione o della comprensione umana. Così anche
non possiamo concepire l’atto della creazione ex nihilo, che dal nulla
l’universo fu fatto esistere, creato dalla non esistenza. Dal nulla tutto posto
in esistenza dall’atto della Creazione. Questa è la Tradizione ricevuta da
Dio ma l’intelletto umano non può percepire in verità il venire
in esistenza di ciò che precedentemente non esisteva. Ciò non si
trova nell’esperienza umana. La facoltà della fede che è dentro
di noi lo accetta in buona fede.
Non lasciarsi ingannare dalle 'costruzioni' in Dio
Passo 10 - Per capire la vera fede è essenziale sapere ciò che le
appartiene, distinguendo fra ciò che appartiene al reame della vera
percezione, e fra ciò che oltre il reame della speculazione umana. La
dottrina dell’emanazione teorizza una ‘costruzione’ di Dio, di ‘divinità
emanata’, prima ancora dell’atto (e del livello) della creazione, in un mondo
ipotetico di Emanazione Divina. Ecco la vera regola: la dottrina di emanazione
è di per sé idolatra ed è assolutamente proibita! Ed ogni
speculazione su Aspetti (Partzufim) Emanati o Sefirot Emanate è vera e
propria idolatria!.
(vedi capitolo 9 e 10 di "La guerra contro lo Zohar", per la dimostrazione
che la dottrina di Emanazione è in diretta opposizione alla Beit di
Bereshit).
La
Trinità, la dottrina di Emanazione e il Verbo del Quarto
Vangelo sono 'costruzioni divine'
Passo 11 - Anche la religione induista è piena di emanazioni divine. Il
Cristianesimo si basa sulla dottrina mistica della Trinità, il Dio Padre
e Due Emanazioni Divine, lo Spirito Santo ed il Figlio. Di Tre dicono che
è Uno e di Uno dicono Tre!. Per lo Zohar, il nostro Dio è una
Manifestazione Emanata Cosmica, l'Uomo-Dio, nel mondo di Emanazione (Atzilut).
Secondo la kabalà zohariana, il mondo racchiude cinque aspetti: la Corona, il Padre, la Madre, il Figlio e sua
Moglie. Dicono che i 5 aspetti, o più dettagliatamente le Dieci Sefirot
Emanate, siano un'unica entità con Dio.
Il Verbo di Giovanni deifica Gesù tramite una dottrina di
emanazione, che sostiene che Gesù è l’Incarnazione Emanata del
Verbo Divino. Si tratta di una concezione idolatra basata sul concetto di
Emanazione che sta dietro alla ‘Divina Trinità’. Il concetto di
‘Emanazioni Divine’ è alla base di ogni idolatria. (vedi in "La
guerra contro lo Zohar").
Dio non dà la Sua Gloria
ad un altro
Passo 12 - Queste dottrine sofisticate ed idolatre di Emanazione hanno in comune
il fatto che speculano sull'opera di Dio prima della creazione del mondo. Esse
antepongono un aspetto, o più aspetti, al vero Cospetto di Dio che
è privo di aspetti. Trattano i rapporti fra gli aspetti dell'Emanazione
Divina; sostengono che un aspetto emanato di Dio ha lo scopo di trattare e giudicare
l’umanità, per cui bisogna invocare quel dio in preghiera, come
Gesù o lo Zeir Anpin dello Zohar, il Figlio Emanato di Aba (l’Aspetto
Emanato del Padre) e di Ema (l’Aspetto Emanato della Madre). Per lo Zohar, Zeir
Anpin è il Figlio nelle cui mani l’Aspetto Divino di Padre e l’Aspetto
Divino di Madre hanno prodigato tutte le cose del creato. Tutto ciò
trasgredisce la prima legge della pura fede monoteista, per la quale Dio
è Uno in assoluto, ed Egli non dà la sua Gloria ad un’altra
divinità o ad un altro aspetto divino o ad un figlio divino.
La generazione di Enosh
Passo 13 - Il peccato della generazione di Enosh è nascosto nella
Torà ma rivelato nella Tradizione: a quell'epoca, credevano sì
che Dio fosse il Creatore, ma essendo Egli infinitamente al di sopra delle sue
creazioni, aveva delegato ai suoi grandi Ministri e Governatori, ossia le
stelle, l'opera di reggere il mondo. Così si cominciò a profanare
il Nome di Dio tramite le stelle, per cui si aggiungeva al nome della stella il
suffisso El (Dio).
Da qui si arrivò a venerare gli astri stessi, credendo che
ciò corrispondesse alla volontà del Creatore, infinito e
trascendente. Questo peccato è nascosto nella Torà e rappresenta
un errore nascosto e sottile che è alla base di ogni forma di idolatria.
Nel Secondo Comandamento si allude a ciò con il termine ‘peccato dei
padri’. Questo errore, giustificato e ‘razionalizzato’ con sofismi, rappresenta
il punto di rottura dalla Prima Causa di tutto ciò che esiste (termine,
questo, usato dal Rambam, di benedetta memoria).
La vera fede monoteista
La vera fede ci insegna che Dio Infinito è Uno in Assoluto,
Creatore di tutto; a Lui soltanto è diretto il nostro culto. Egli
è l’Unico che ascolta le nostre preghiere. La vera fede ci insegna che
Dio, nonostante il Suo essere illimitato, è vicino alle sue creature.
Egli ascolta la preghiera di ogni bocca che Lo invoca con sincerità.
Benedetto è il suo Nome in Eterno.
La discesa dal peccato dei padri
Passo 14 - Il peccato dei padri è la radice di tutte le idolatrie
rappresentato da uno scambio o uno spostamento dell’oggetto di culto verso
qualcosa di inferiore, che ammette, tuttavia, che il Dio Infinito è il Creatore
di tutto. Il peccato dei padri farà sempre ricorso ad un linguaggio
logico, acuto ed apparentemente accettabile, ma sostanzialmente falso. I suoi
codificatori sostengono che la loro nuova forma linguistica, il Verbo o
l’Emanazione, rappresenta la verità, dato che si basa sulla logica
dell’intelligenza umana. Tale formulazione falsa, una volta radicatasi, si
estende e dà vita ad una costruzione solida, supportata da un linguaggio
ben strutturato di idee e concetti che dà forma ad una dottrina che
diventa oggetto di fede.
Il peccato dei figli
Passo 15 - Tale è dunque il peccato dei figli: dopo aver ereditato il
linguaggio falso dei loro padri, essi si dedicano ad allargarne la base, creando
così una costruzione formidabile che riesce ad arginare gli attacchi di
altre fedi. ‘Figlio’ (ben) in ebraico è connesso alla radice ‘costruire’
(b-n-a), essendo il figlio una costruzione di suo padre e di sua madre.
L’estensione idolatra dei peccati dei figli si trova nella Torà nel
racconto della città di Shin'ar e della Torre di Babele. Da esso si
deduce che la base del peccato idolatra origina da una base linguistica, come
dimostrato dal verso: "e tutta la terra aveva un'unica lingua e usava le
stesse espressioni".
La forma linguistica cambia tutto
Passo 16 - La lingua unificata e le stesse espressioni di una base teologica
falsa, sebbene abbiano il potere d’incoraggiare la formazione di una
città e la costruzione di una grande torre teologica, sono infine la
sorgente della Torre della Grande Confusione, la ‘babele’ (confusione) delle
lingue. Tutta l'idolatria del mondo origina da una base teologica falsa. Il punto
di rottura della generazione di Enosh, rappresentò il distacco dalla
‘vera’ teologia e l'inizio del culto idolatra agli astri. Con la Torre di Babele fu accettata
la falsa teologia. Sappiamo dalla Tradizione che ciò viene alluso nella
frase: "e fu quando essi partirono dall’Est". I Saggi, di benedetta
memoria, interpretano: si allontanarono dalla Causa Prima. Quella fu la
continuazione del peccato della generazione di Enosh, quando l’umanità
cominciò a profanare il Nome di Dio con le Stelle, dichiarando che, la Causa Prima di tutti i creati
è troppo lontana e rimossa dal mondo per potersene preoccupare.
I poteri della lingua di Adamo
I saggi di Nimrod sostituirono 'Nimrod' a Dio
Passo 17 - Sino alla generazione della Torre, esisteva soltanto una lingua,
quella usata dal Creatore, Benedetto Egli sia, per parlare con Adamo. Ad Adamo,
poi, fu concessa la facoltà di usare quella lingua per dare i nomi agli
animali, alle piante ecc. Ad Adamo, il nostro progenitore, fu dato il potere di
capire le radici delle lettere, le cui combinazioni rappresentano la loro
essenza interiore. In quei momenti primordiali della creazione, l’intelletto
era in grado di percepire la natura delle cose attraverso le lettere. Col tempo
fu questa stessa lingua che si diffuse all'umanità. Era la lingua usata
da Noè e dalla sua famiglia che venne parlata fino alla generazione
della Torre, circa 500 anni dopo. E l’errore di distaccarsi dal Primo Fattore
fu adottato dai saggi del Re Nimrod, che presero a prestare culto e ad adorare
un Dio-Uomo-Re Emanato (Nimrod) al posto del Creatore.
Generazione di Enosh – solo speculazione umana
Generazione della Torre – cattive intenzioni
Passo 18 - Mentre nella generazione di Enosh la profanazione di Dio
originò da speculazioni errate, nella successiva generazione della Torre
di Babele, l'idolatria si caratterizzò con le intenzioni malvage dei
suoi rappresentanti. "Orsù, costruiamoci una città ed una
torre la cui cima arrivi fino al cielo; ci faremo un nome e non avverrà
che ci sparpagliamo sulla faccia di tutta la terra" (Genesi, 11, 4). Al
livello del peccato dei figli, viene rivelato il desiderio di 'catturare' le
'potenze divine' per usarle e 'farsi un nome'. I saggi di Nimrod riconoscevano
il potere divino del linguaggio unico, della Lingua sacra e originale che Dio
usò per parlare con Adamo ed Eva. Essi, però, intendevano
impiegarla per stabilire Nimrod come Dio Eterno e Re del mondo, assicurandosi
la posizione di suoi sacerdoti. In realtà, il culto al Creatore
diventava il culto al loro Uomo Dio. Poiché se l’unità del
linguaggio funzionava con il Creatore, perché non usarla per coronare
Nimrod quale Dio dei cieli e della terra?
E per conformarsi alla nuova costruzione teologica, avrebbero costruito
una città ed una torre per lui, affinchè potesse sedere come il
Dio-Re fra i cieli di sopra e la terra di sotto.
Confusero e sconvolsero i significati delle parole
Passo 19 - Così facendo, confusero i significati della lingua unica, dono
di Dio, e diedero vita ad una costruzione teologica falsa. E quanto più
grande fu il loro peccato, tanto maggiore fu la punizione cosmica
decretata da Dio, che confuse in modo irreversibile il loro modo di comunicare.
Invece di apprezzare l’enorme privilegio di possedere una lingua sacra ed
originale, usata da Dio stesso, cambiarono i significati delle parole per
adeguarli ai loro malvagi scopi. Questa fu l'origine di tutte le innumerevoli
costruzioni teologiche delle storia, che hanno in comune la proprietà di
cambiare i veri significati delle parole rivelate da Dio, per conformarle alle
proprie formazioni idolatre. Tale è il peccato di credere in un Figlio
Emanato di Dio, come il faraone in Egitto, o la dottrina di Zeir Anpin dello
Zohar, o il Figlio Incarnato di Dio di tutta la teologia cristiana.
La terza generazione – Dio Superiore, Dio-Uomo, ed il loro rapporto
spirituale
Passo 20 - Sia la terza fase dell’idolatria rappresentata dalla Terza Generazione
dal peccato dei padri che la quarta fase finale dell'odiata Quarta Generazione
dal peccato dei padri, vengono studiate dalla Torà nel tragico episodio
dell'errore idolatra del Vitello d’Oro. (Vedi Tav. 2 delle 5 Tavole del Patto).
La discesa del peccato idolatra dei padri e dei figli arriva alla sua terza
fase in un rapporto triangolare di base della forma di Dio superiore, Dio-Uomo
inferiore ed il loro rapporto spirituale. Dopo l'originaria rottura delle
radici, quella dei padri, e la successiva falsa costruzione teologica dei
figli, ecco che i nipoti, distanti ormai dalla vera sorgente, desiderano
soltanto il Dio-inferiore della loro salvezza, Nimrod, Faraone, Dagon, Tamus,
Zeir Anpin, Buddha, Gesù. A volte, quel rapporto idolatra rimane trino,
a volte si moltiplica a dieci. Nell'antico Egitto, sotto la regola severa dei
sacerdoti di Eliopolis (i biblici Hartumei Mitzraim, i Maghi-Saggi d’Egitto),
venne formulata e consacrata la dottrina dei Nove Dei Superiori e del Faraone,
il decimo Dio-Emanato in terra, che serviva a collegare i loro poteri a favore
dell’Egitto. Le dieci piaghe contro l’Egitto furono in corrispondenza a
ciò, come è noto che nella redenzione dall’Egitto il Santo,
Benedetto Egli Sia, combattè contro l’idolatria dell’Egitto. (Vedi 'Il
messaggio dell’Arcangelo Gabriele' che spiega in modo dettagliato quelle dieci
divinità e le corrispondenti punizioni).
Migliaia di libri teologici, mistici, filosofici ecc. non fanno altro che
coprire e falsificare la vera fede
Passo 21 - Se si tratta di un Dualismo o di una Trinità, o di Cinque
Aspetti o di Dieci Emanazioni Divine, la sostanza non cambia ! Sono tutte false
teologie che dividono la
Divinità in parti, o categorie, e fanno credere che si
tratti di una parte intrinseca dell'Unità di Dio. Si tratta, invece, di
concezioni estranee alla vera Tradizione, che distruggono l’essenza della pura
fede monoteista e profanano l'unità di Dio, che diventa un disegno
metafisico, fissato su uno schema di interscambio fra i vari Aspetti Divini
(come nello Zohar). Ciò permette all’intelletto di meditare su di essi e
di descriverne le relazioni attraverso le migliaia di testi teologici,
filosofici e mistici esistenti. Scritti che sono basati su ragionamenti falsi,
per cui tutto ciò che ne deriva è falso.
La mentalità idolatra della moltitudine mista
Lo Zohar – ritorno degli Dieci Dei Emanati d'Egitto
Passo 22 - Nella mente della moltitudine mista, Mosè era una specie di
angelo oppure Uomo-Dio Emanato ricevitore e datore fra Dio e l’uomo. Quando
temettero che Mosè fosse stato preso di sopra e non sarebbe più
tornato, cercarono un altro tramite fra loro e Dio. Non si erano ancora
liberati dalla dottrina egizia, che vedeva nel faraone un Dio-Uomo e dall'idea
idolatra delle Dieci Divinità d’Egitto. Non è casuale che le
prime Tavole dei Dieci Comandamenti dovettero essere rotte da Mosè; con
quell'azione veniva espiato il peccato della moltitudine-mista che credeva nei
Dieci Dei Egizi Emanati dal Creatore Superiore (che si chiamava Atum, e non
veniva calcolato, trovandosi ad un livello superiore). Quando Moshe Rabbenu,
vide l'idolatria in cui erano caduti, capì la radice del loro errore.
Diversamente dal fratello maggiore, Aharon, Mosè era cresciuto alla
corte faraonica e aveva appreso i segreti dell’Egitto, le loro dottrine, i loro
culti, le loro magie. Mosè capì che il loro pensiero idolatra li
avrebbe condotti a prestare culto anche alle Due Tavole con il Decalogo. In
essenza, avrebbero falsificato la Vera Tradizione dei Dieci Comandamenti e li
avrebbero fatti diventare Dieci Recipienti Emanati, radicati nelle Dieci
Divinità Emanate. La dottrina dell’Emanazione dello Zohar è la
realizzazione profetica-storica del Vitello d’Oro nel suo tempo.
Perché Mosè ruppe le Tavole?
Quarta generazione del peccato idolatra – il Vitello d'Oro
Passo 23 - Perciò Moshe frantumò le Tavole, intendendo sradicare
per sempre il senso idolatra di Emanazione. Tale fu la Terza Generazione
di idolatria. La
Quarta Generazione Odiata è il Vitello d’Oro stesso e
le pratiche idolatre intorno ad esso. Ricapitolando: la Terza Generazione
completa: (1) l’errore teologico del non servire la Causa Prima; (2) eredita
l’immensa costruzione teologica basata su tale errore; (3) si realizza
attraverso la deificazione della costruzione stessa e degli elementi che la
compongono. La
Quarta Generazione Odiata è il risultato idolatra
delle tre fasi che la precedono. Pertanto, c’è una sostanziale
differenza fra le prime tre categorie e la quarta. Nelle prime tre, gli aspetti
teorici e mentali pervadono le intenzioni di coloro che praticano idolatria.
Nella Quarta Generazione domina l'idolatria stessa, attraverso la pratica dei
culti agli idoli.
Sbarazzarsi dalle false dottrine
Passo 24 - Il Secondo Comandamento contiene la storia della idolatria del mondo
fino alla sua distruzione finale nella Quarta Generazione Finale della
Redenzione Finale, in cui si attua "ed uso clemenza sino alla millesima
generazione per coloro che Mi amano e custodiscono i Miei Comandamenti".
Questo è il grande Segno della doppia Quarta Generazione che corrisponde
al Giorno Grande e Terribile del Signore. Grandi sono i miracoli di salvezza e
Terribili sono le devastazioni, le catastrofi e le punizioni della Quarta
Generazione. A noi preme avvertire tutti gli ebrei che credono nello Zohar e
tutti i cristiani che credono nella teologia cristiana di sbarazzarsi
dall'idolatria teologica che pervadono queste dottrine. Tutti possono ora
appropriarsi della pura fede monoteista del Secondo Comandamento, che
rappresenta la vera fede dei Patriarchi e la vera fede rivelata e santificata
sul Sinai davanti ai figli d’Israele.
Israele deve pentirsi del peccato dello Zohar
Passo 25 - Lo Zohar contiene il terribile peccato idolatra che, a livelli
nascosti, ha contaminato la pura fede d’Israele, il vero spirito della
Torà. Ed anche dopo la
Shoà esso persiste nel popolo anche dopo la sua
resurrezione nel 1948. Ciò fa parte del Disegno Divino: questo peccato
deve uscire alla luce, apertamente, per essere riconosciuto e distrutto dalla
volontà cosciente del popolo ebraico. C’è, però, un
requisito profetico "ed a Sion verrà il Redentore facendo sì
che Giacobbe si penta del suo peccato". Israele stesso, quindi, non
è consapevole del suo peccato fino a quando gli viene spiegato dal Goel
Finale. Sefer Mishnat Haim rappresenta l’insegnamento del Goel Finale Haim che
va a Sion per diffondere questo messaggio essenziale redenzionale: Israele deve
sbarazzarsi dal peccato idolatra della Dottrina di Emanazione dello Zohar per
poter ricevere la sua RF. L’importanza di questo messaggio perciò non
può essere misurata. Israele deve capire e pentirsi dell’idolatria di quella
falsa dottrina e soltanto dopo potrà ricevere i meravigliosi Segni
Completi di Giacobbe, nostro padre.
Gesù pregava soltanto Dio
Passo 26 - Ai cristiani insegniamo che non c’è nulla di più errato
che l'invocare un uomo Dio. Yeshua era ebreo, indossava tallet e tefillin sei
giorni alla settima per la preghiera mattutina (shahrit) come ogni ebreo
tradizionale. Egli pregava Dio, Creatore dell’Universo e Redentore d’Israele,
Lo implorava come fa un figlio con suo Padre e insegnava ai suoi fratelli a
seguire le vie desiderate dal Signore, nostro Dio. Ciò faceva parte
della missione particolare che gli fu destinata. Gesù non intese certo
creare una nuova teologia con un Dio Padre e un Dio Gesù suo Figlio
Divino. Il Signore, Dio nostro, non ha bocca, né mani, né piedi;
Egli non ha attributi umani e non ha forma. Chiamare ciò che ha una
bocca, mani, piedi e attributi umani e una forma ‘Dio’ è pura idolatria
ed è severamente proibito nella Legge di Dio, nel Secondo Comandamento.
(Vedi Petalo 5 di Sefer ha Mafli, "fra I Segni Iniziali e I Segni Completi". Ed anche i Vangeli Corretti di Yeshuat
Yeshua)
Dio – Geloso della Sua verità
Passo 27 - "Poiché Io sono El Kanà, Dio Geloso, che punisce il
peccato dei padri sui figli, sulla Terza Generazione fino alla Quarta
Generazione per coloro che Mi odiano". Il Signore, Dio nostro,
dall’inizio, desiderava che l’umanità arrivasse a conoscerLo e servirLo
e non voleva che la vera fede si contaminasse per servire altri dei; per questo
l'attributo della Gelosia viene proclamato per punire coloro che deviano dalla
pura fede e non riconoscono la Sua Unità. Gli uomini, però, hanno
corrotto la verità. E così anche l’attributo della Verità,
alla fine, viene per distruggere tutte le false dottrine. Dio è, per
cosi dire, Geloso per amore della Sua Verità, e, allo stesso tempo,
ricompensa con grande misericordia coloro che riconoscono la Verità e
aderiscono alla vera fede in Lui.
Mai la rivelazione del Dio Geloso fu nel mondo come lo sarà in
questa Quarta Generazione
Passo 28 - A parte la
Prima Redenzione dall’Egitto ed altre particolari istanze
menzionate nelle Scritture, come il sacrificio del Profeta Elia, di benedetta
menzione, o la distruzione di Dagon, dio dei filistei, non troviamo la Rivelazione Manifesta
di EL KANA' nella storia. Per cosi dire, sino alla Qarta Generazione Finale le
misure del libero arbitrio, dato all’umanità, permettono anche la
continuazione degli errori idolatri nella storia. Soltanto nella Prima
Redenzione El Kanà si manifestò apertamente contro l'idolatria,
perché c’era il merito del Primo Redentore, Mosè, Magister
Noster. Ma la piena e completa manifestazione di EL KANA', su scala universale,
viene in questa Quarta Generazione Finale. Mai c’è stato qualcosa di
simile precedentemente, né ci sarà mai in futuro. E nella RF,
l'Eterno si manifesta grazie al grande merito del Goel Finale Haim che tramite
i Segni Completi della RF insegna all’umanità come arrivare alla sua
Redenzione.
Questi messaggi devono uscire per tutti
Passo 29 - Soltanto con l'avvento della RF e la rivelazione dei Segni Completi,
le spiegazioni del peccato dello Zohar e la Correzione del
Cristianesimo, spiegazioni scritte con l’autorità del Goel Finale Haim,
nel Nome di EL KANA', possono essere trascritte e diffuse nel mondo. Sono
richiesti anni, comunque, per formulare i messaggi che verranno conosciuti
universalmente quando Dio lo vorrà. E mentre la conoscenza di tali
messaggi si estenderà, si manifesterà nel mondo la terribile
Gelosia di EL KANA' contro ogni forma di idolatria.
La purificazione del mondo per i tempi dei giusti
Passo 30 - Poiché non ci può essere redenzione nel mondo se non
vengono prima rimossi tutti i culti idolatri e le dottrine teologiche false. EL
KANA' regnerà nella Verità del Secondo Comandamento. Ciò
che è contrario a quella verità, verrà distrutto. La
longanimità di Dio si accorcia, per cosi dire, nella Quarta Generazione.
Non per il desiderio di distruggere le Sue creature! Il desiderio dell'Eterno
è che gli uomini si pentano e tornino a Lui con cuore contrito e
sincero. Non per la distruzione bensì per il desiderio, per così
dire, così atteso a lungo, di ricompensare i buoni, i giusti e coloro
che Lo amano e custodiscono i Suoi Comandamenti con i Tesori del Regno dei
Cieli. I Segni Meravigliosi della Terza Redenzione Finale, venuta in merito al
Goel Haim, sono parte integrale di tali Tesori.
Gusti del Pane della Coda dell’Asino vestita da Leonessa: (24 giugno 1997). Debora nel
sogno vide che lei, Peretz e Paolo indossavano una lunga tunica bianca;
entravano in un'ampia e bianca chiesa cattolica e quindi in una stanza dove era
seduto Gesù. Yeshua disse loro: "Dovete salvare i miei tefilin, ed
altri oggetti sacri che usavo per la preghiera, perchè me li hanno
rubati". C’era un’atmosfera di gioia e poi Peretz, Debora e Paolo, si
misero a correre allegramente di qua e di là. Mentre correvano Peretz
disse: "Dovete capire che ciò che noi siamo adesso, non è
ciò che veramente siamo. Ciò è perché le nostre
radici sono molto alte. Io ad esempio sono della radice della neshamà di
Aharon, il Sommo Sacerdote. Debora è della radice della neshamà
di Miriam, la sorella di Aharon e di Mosé. E per questo Debora è
profetessa”. Continuavano a correre gioiosamente e Debora vide che avevano
preso tefilin e tallet ed altri oggetti da quella Chiesa. - - -
Commento dell’Asino che mangia il Pane: Io nacqui anche il 1° del
mese di Menahem Av considerata la data di nascita di Aharon. C’è anche
un sogno di Daniele in cui si dice “Peretz è stato eletto il capo
sacerdote di tutti i sacerdoti del mondo”. C’è anche il fatto che
è caduto nel mio destino formulare il Herem Mi’Deoraita contro la falsa
dottrina dello Zohar e contro il movimento messianico Habad (la Quarta Generazione
odiata dal peccato dello Zohar). Questa Scomunica della Torà rappresenta
la Correzione Finale
del peccato del Vitello d’Oro, cioè la dottrina dell’Emanazione dello
Zohar e del peccato della moltitudine mista, la fede e le azioni idolatre di
Habad.
Aharon, il Sommo Sacerdote, era amato dal popolo, perché
"amava la pace e ricercava la pace". Anche questo coincide col fatto
che, in merito allo Tzadik Haim, mi è stato dato l’immenso privilegio di
annunciare i Segni Completi della Grande Riconciliazione e della Grande Pace.
Essi sono i Segni promessi dello scelto Profeta della Redenzione, Elia, di
benedetta menzione. Ciò include la grande e nuova Riconciliazione fra
ebrei e cristiani e lo strabiliante Nuovo Messaggio della vera Missione di
Yeshua, Cristo delle Nazioni, nella chiave della realizzazione storica
dell’Ariete Sacrificato al posto di Isacco, nostro padre. In quanto a Debora,
è indubbio che sia la profetessa capo della RF. Altri sogni indicano che
origina anche dalla Tribù di Levi.
Credo che il sogno di Debora indichi anche che Paolo sia radicato nella
neshamà di Hur (che secondo Rashi era figlio di Miriam e Caleb ben
Yifuneh) che fu ucciso dalla moltitudine mista. Mi ricordo di un sogno in cui
vidi Hur (figlio di Miriam) che promise di aiutarmi nei lavori della
Redenzione. Infatti il nostro Paolo Fierro, il Cavallo Bianco, spiritualmente
ed intellettualmente è stato virtualmente ucciso dalle falsità
della moltitudine mista del mondo cattolico. Ora egli torna a lavorare per la
redenzione contro le dottrine delle moltitudine mista del mondo cristiano. E’
così egli ha risposato la sua antica moglie. Hur venne ucciso nella sua
pura innocenza, e per una causa pura, quella di salvare la moltitudine mista
dal suo errore di non aspettare il ritorno di Mosé. Anche il nostro
Paolo Fierro è nel Segno del Cavallo Bianco ed innocenza bianca descrive
tutto il suo essere.
Il sogno indica che i tefillin di Gesù e cioè la sua
identità ebraica viene salvata per il mondo, tramite la Correzione del
Cristianesimo in cui siamo coinvolti. E venuto qui durante la formulazione
della Tavola 2, dove anche l'idolatria su Gesù viene spiegata e
distrutta. Amen.
TAVOLA 3
Terzo Comandamento
"Non pronunciare il nome di Dio invano, poiché Dio non
lascerà impunito chi pronunci il Suo nome invano"
Passo 1 -
Il Primo Comandamento comanda la fede nella vera tradizione. Il Secondo Comandamento
comanda la fede nella vera dottrina della fede monoteista pura. Il Terzo
Comandamento comanda la santificazione del nome di Dio non pronunciandolo mai
invano. Questa è la santificazione della paura di Dio. In essenza il
Primo Comandamento sta nell’amare Dio stesso per i miracoli e la salvezza che
Egli porta. Il Secondo Comandamento sta nella paura di uscire dalla vera fede.
Il Terzo Comandamento consiste nel timore e nel rispetto di Dio, avendo paura
di incorrere nelle punizioni non osservando la santità del Suo nome.
I 'Testimoni di G.' fra i peggiori trasgressori del Terzo Comandamento
Passo 2 -
Nella nostra generazione, i primi trasgressori del Terzo Comandamento, che
cadono in questo peccato estremamente grave, palesemente e sotto gli occhi di tutti,
sono i cosiddetti 'Testimoni di J-e-h-o-v-un-h'. È proibito pronunciare
il nome ‘J-e-h-o-v-a-h’ o ‘G-e-o-v-a’ o ‘Y-a-w-e-h’ o qualsiasi altra dicitura,
formato dal Tetragramma o Nome di Dio di Quattro-Lettere come è scritto
nella Torà ed in tutte le Sacre Scritture. Tali 'Testimoni'
trasgrediscono il divieto del Terzo Comandamento ogni volta che lo fanno, e, a
parte la punizione individuale, c’è una punizione terribile che attende
il gruppo, nel suo insieme, in questa Quarta Generazione, durante il periodo
del Giorno Grande e Terribile del Signore. Anche quelli che hanno acquistato
Bibbie che riportano il nome ‘Y-a-h-w-e-h’ invece di ‘Dio’ più
convenzionale o Dieu o Dios ecc. dovrebbero guardarsi bene dal pronunciare
questo nome come è scritto, ma sostituirlo con uno dei nomi
convenzionali nel leggere i passaggi biblici a voce.
Rinnovamento del Terzo Comandamenti nei Segni Completi e la Prova contro i 'Testimoni'
Passo 3 - Pane
dell’Asino vestito da Leone: (sogno 347) – Daniele sognò (11 luglio
1988 - Milano) di essere in una Chiesa con CarmineSaul e con un Testimone di G.
Quest’ultimo disse a Daniele: “Lei con quale nome chiama Dio?”, Daniele
rispose: “El Shaddai, come gli ebrei”. Il Testimone fu sorpreso da questa
risposta e volle dire qualche cosa, ma prima di poter parlare, una voce,
proveniente dal Cielo, disse: “Guai a colui che pronuncia invano il nome di
Dio, poiché Egli non perdonerà chiunque pronunci il Suo nome
invano”. Il Testimone si spaventò molto sentendo queste parole.
(sogno 850) - Daniele sognò (13 marzo 1993 - Sombrero) che fu
svegliato da qualcuno estremamente spaventato da un sogno in cui furono visti 3
giorni di Shabbat, la collera di Dio ed un autobus nuovo. Daniele gli
spiegò il sogno: “I 3 giorni sono 3 peccati che sciolgono dalle catene
la collera di Dio; fra questi tre lo Shabbat non riconosciuto dai Testimoni e
dai cattolici (questi sono 2) ed i Testimoni che profanano il nome di Dio;
l’autobus nuovo rappresenta la Rivelazione Nuova che i Testimoni non possiedono”.
Gravità del peccato dei Testimoni
Passo 4 –
Grave è il peccato dei Testimoni non solo perché pronunciano
questo nome continuamente (il fatto che la loro pronuncia non sia esatta non
vuol dire niente; è la loro intenzione nel pronunciare questo nome che
conta), ma perchè lo fanno nel nome delle loro dottrine false ed
idolatre. Così essi pronunciano invano il nome di Dio nella
vanità totale della loro propria teologia falsa, che Dio ci salvi. Essi
sono in verità contro il vero Dio di Israele, ciò è
dimostrato anche dal loro odio dottrinale contro i Saggi d’Israele, beffeggiati
con le loro parole ed accusati di avere provocato la caduta d’Israele e
così del mondo intero, specialmente perché proibirono di
pronunciare il Tetragramma anche nel leggere la Torà ed in preghiera, dopo la distruzione
del Secondo Tempio.
I Saggi di Israele, invece, sapevano ciò che facevano -
Una punizione ben meritata verso la fine della Quarta Generazione
Passo 5 -
La verità è che i Saggi, di benedetta memoria, agirono saggiamente,
sapendo che l’esilio di Israele avrebbe voluto dire vivere nella grande
impurità dell’idolatria fra le nazioni e che solamente la Redenzione Finale,
eventualmente, sarebbe venuta a purificare il mondo dall’idolatria e da tutta
l’impurità, rendendo il tempo propizio per rinnovare la pronuncia di
quel Nome Santo, alle condizioni che verranno date a quel tempo. Noi crediamo
che quel tempo non giungerà fino a dopo il periodo del Grande e
Terribile Giorno del Signore, perché fino ad allora la purificazione del
mondo non sarà completata. C’è anche l’avvertimento profetico
che, chiaramente, indica il peccato dei Testimoni (Isaia): “Guai a coloro che
si allietano ecc. del giorno del Signore”. Guardate le facce dei Testimoni
quando menzionano o parlano del Giorno del Signore e vedrete chiaramente come
si allietano in esso credendosi gli unici che saranno salvati, mentre aspettano
di vedere, con gioia, la collera di Dio riversarsi su tutti i miscredenti
rispetto alla loro dottrina. Poiché pensano: “Chi è degno di
essere salvato se non noi che abbiamo ricevuto il segreto di pronunciare il
nome di Dio?”. Essi sono intimamente così arroganti e tutto ciò
che fanno è così odioso, di fronte all’Onnipotente che li
distruggerà alla fine, quando saranno estasiati nel vedere i tanti morti,
convinti più fermamente della propria vittoria. Ma la collera di Dio li
distruggerà in trenta giorni consecutivi e la loro cattiveria
sarà eliminata per sempre. Amen.
Il Terzo Comandamento in rapporto alla Tradizione del Profeta Elia
Passo 6 –
È spiegato a lungo nelle Cinque Tavole del Patto che il Primo
Comandamento rappresenta la
Tradizione di Mosè; il Secondo Comandamento
rappresenta la Tradizione
di Yehoshua Bin Nun ed il Terzo Comandamento rappresenta la Tradizione del Profeta
Elia, di benedetta menzione. È noto che il Profeta Elia era erede della
benedizione del Patto della Pace ricevuta da Pinhas nella sua grande gelosia
per il nome di Dio, quando uccise Zimri e la moglie Moabita (che Zimri aveva
preso contro la Legge).
Così anche il Profeta Elia, di benedetta menzione, fu santificato di
fronte a Dio nella sua gelosia per la fede pura, contro la profanazione
idolatra dei seguaci di Baal. Similmente, il Terzo Comandamento rappresenta la
gelosia di Dio contro chi profana il Suo nome collegandolo o associandolo con
altri dei. Dopo che il sacrificio del Profeta fu accettato da Dio sul monte
Carmel, le persone proclamarono ‘Dio (il Tetragramma) è il Dio
(ELOHIM)’. Prima dicevano: “Baal è ELOHIM” profanando il nome di Dio con
il Baal.
Profanare il nome di Dio con un altro 'dio'
Passo 7 -
Così vediamo che il nome di Dio chiamato con il nome di un dio falso
è una profanazione del Nome, dato che Dio rappresenta il vero Creatore
dell’universo. Così chiunque usa il termine ‘Dio’ o ‘Dieu’ o ‘Deus’ o
‘Theos’ o ‘Allah’ ecc. o altri nomi di Dio citati nelle Sacre Scritture, in
riferimento ad un altro dio, profana il Nome di Dio e lo pronuncia invano.
Quando i Cristiani usano il termine Dio o Signore, alludendo a Gesù,
profanano il nome di Dio e lo pronunciano invano. Non era possibile per i
Cristiani capire questo prima della Redenzione Finale, ma ora tutte le persone
devono venire a termini con le Grandi Correzioni contenute nel Sefer Mishnat
Haim. Il tempo è aperto per capire e per correggere!
Passo 8 –
Molto peggiore è la profanazione dei nomi di Dio, come essi sono scritti
nella Torà, sulle Sefirot e Partzufim dello Zohar, Dio ci salvi dal loro
errore! Costoro profanano i nomi santi di Dio, mettendoli sulle varie
Emanazioni del Mondo di Atzilut, ed ogni volta che li pronunciano 'elevano il
nome di Dio invano', che Dio ci salvi dalle tragedie subite a causa della
falsificazione della vera tradizione causata dal Libro dello Zohar e da tutte
le correnti cabalistiche e movimenti hassidici, da esso derivanti, in questi
ultimi cinque secoli. Come non ci sono parole per descrivere la tragedia della
Shoà, così non ci sono parole per descrivere l’infamia e la
vergogna di quei rabbini che erroneamente hanno 'santificato' quelle idee
idolatre negli Ultimi Giorni del Giudizio sui figli d’Israele, senza capire
ciò che avveniva!
Terzo Comandamento - La santificazione del discorso contro la
profanazione del discorso
Passo 9 -
Dopo i problemi delle teologie false che automaticamente conducono all’errore
di chiamare invano il nome di Dio, anche inconsapevolmente, vale la pena
soffermarsi su quella che in italiano è chiamata 'bestemmia' o
profanazione del nome di Dio con termini volgari. Poiché se il Primo
Comandamento tratta la santificazione del cuore ed il Secondo Comandamento tratta
la santificazione della comprensione, il Terzo Comandamento tratta la
santificazione del discorso, in quanto combatte le false teologie che causano
l’uso improprio del Nome di Dio. Talmente diffuso è questo peccato che
non lo si può correggere fino a quando la Correzione Storica,
portata dall’Onnipotente in questa Quarta Generazione, non farà
scomparire per sempre quelle istituzioni che propagano tali falsità.
Profanazione nei discorsi scurrili
Passo 10 - Non possiamo parlare per chi è legato a tali istituzioni. Il
nostro compito è di arrivare ad ogni individuo, senza invadere i campi
delle istituzioni. Quello è il lavoro del Cielo, non il nostro. Il
nostro compito è di far presente alla gente che il discorso osceno e
volgare fa cadere in peccato anche le persone per bene. Per strada, il nome di
Dio viene profanato dalle scurrilità che hanno rese schiave molte
lingue. Senza pensarci, la gente, priva di ogni timore sacro, inveisce contro
il Cielo con bestemmie e frasi immonde.
Volgarità sotto la cintura
Passo 11 - Costoro, compiacendo il Satan, sporcano i loro discorsi e contaminano
la loro lingua con scurrilità nauseanti, senza essere coscienti, pur
minimamente, dell’impurità in cui affonda il loro spirito. In tal modo,
i pensieri veri vengono oscurati dalle tante volgarità 'sotto la
cintura', che hanno il potere di ostacolare i passi verso l'elevazione.
Passo 12 - E dal reame della volgarità sotto la cintura salgono acque
fetide che bagnano la lingua ormai contaminata. Di per sé la lingua ne
sarebbe disgustata, ma essa viene ingannata dalle risate frivole che
banalizzano i pensieri seri. E il timore di Dio viene cancellato dalla
stolidità dei discorsi vacui, improntati a futilità e leggerezza.
La discesa della Lingua dell'umanità
Passo 13 – Il destino amaro dell’umanità iniziò con la gigantesca
Torre della Confusione del Linguaggio. L’umanità girò le spalle a
Dio, la Causa Prima
di tutto, e cercò il suo proprio potere nella lingua consolidata data da
Dio, per farsi un nome, riformando le espressioni degli attributi di Dio ed
adeguandole al re ribelle Nimrod. Tale fu la causa della Grande Discesa della
Lingua dell’Umanità. Notate il collegamento: la discesa della lingua
dell’umanità è perfettamente radicata nella profanazione del nome
di Dio tramite la vanagloria e l’egoismo umano.
Il Grande Giudizio sulle Lingue
Passo 14 - La Quarta
Generazione Finale rappresenta anche la Grande Correzione
delle Lingue Confuse radicate in quel peccato. Tornano il giudizio e la
punizione di quella Torre della Confusione della Quarta Generazione di allora,
a Shin'ar, in Babilonia, circa 4500 anni fa. Mai più come quella del
passato e mai più nel futuro, questa Quarta Generazione Finale vede gli
opposti in giustapposizione ed il Giudizio incomincia a scendere per giudicare
tutte le false lingue e tutte le costruzioni false. Tutte le grandi
costruzioni linguistiche, indegne di essere la lingua amata da Dio per
servirLo, saranno giudicate e cadranno in questa Quarta Generazione.
Il Giudizio sulle Lingue viene con l'arrivo della Lingua Chiara
Profetizzata
Passo 15 - Mai prima nel mondo c'è stato un livello così prodigioso
di tecnologia avanzata che estende e ottimizza le comunicazioni mondiali. Ma
mai prima il mondo si è trovato in una caos linguistico globale come in
questa generazione in cui arriva la Lingua Chiara Profetizzata da Sofonia. E mai
tornerà tale confusione al mondo dopo questa Quarta Generazione. Dopo il
Grande e Terribile Giorno del Signore, comunque, la tecnologia avanzata,
continuerà a progredire per adempiere gli scopi delle prossime
generazioni.
Tutte le Costruzioni Odiate della Quarta Generazione cadranno
Passo 16 - Vedete poi come gli opposti convivono ora, gettati insieme nella
Doppia Quarta Generazione. Poiché tutto è raddoppiato nella
Quarta Generazione, agli antipodi dell’arena del grande mondo, e la loro grande
battaglia finale è la sorte di questa Quarta Generazione, fino a quando
arriva il Grande e Terribile Giorno del Signore per il Grande Giudizio Decisivo
di quelle costruzioni che sono odiate o amate. Tutto il giudizio è di
Dio in quel grande e terribile giorno. Chi non avrà paura?
Tzeref gioisce nei Frammenti delle Prime Tavole
Passo 17 – Venite nella mia camera, o Frammenti delle Tavole, poiché siete
così belli quando siete rappezzati insieme! La Lingua Nuova è
amata in voi, in voi il Nuovo Cervello Umile è raffinato dalla
delicatezza del vostro tocco e dalla saggezza esitante di labbra guardinghe.
Prendete voi stessi la fragranza di visioni nuove nei segni di Completamento
mandati dal Signore, nostro Dio. Fate il giudizio su voi stessi per espellere
ogni costruzione falsa. Incominciate da capo nel riordinare insieme i Frammenti
Bianchi e Levigati della Nuova Legge mandata da Dio ed insieme troverete
l'unità in una costruzione amata.
Esortazione a mondare la lingua
Passo 18 - Gettate via, una volta e per sempre, la vostra lingua di strada e
lavatela dalle molte impurità che sono passate tra i vostri denti poco
protetti. Sentite ciò che dite e dite solamente ciò che sentite
nei pensieri del vostro Nuovo Cervello Umile. Ascoltate prima di parlare e non
lasciate che parole colpevoli varchino il confine che avete lasciato
incustodito. Lasciate che Dio vi alimenti con la lingua della giustizia
cosicchè, in voi stessi, possiate respingere l’altra metà della
Doppia Quarta Generazione. Amen.
Passo 19 - Non innalzate invano il nome di Dio sulle vostre labbra, poiché
Egli è il Dio Santo d’Israele, Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di
Giacobbe ed in quel Grande e Terribile Giorno della Sua Forza Santa, Egli ed il
Suo nome saranno uno. Fino a quel giorno è ancora possibile che nella
mente, nel cuore e nella bocca della gente, Egli sia una cosa, ma il Suo nome
rappresenti un altro dio e le parole dette profanino la verità e tolgano
il contatto con la verità del Suo nome santo. Tutto si profana in questa
quarta Generazione fino a che il Suo nome santo sarà temuto da tutti con
il dovuto rispetto.
Passo 20 – Tenete la vostra lingua pulita ed evitate di pronunciare 'grazie a
Dio' in luoghi sporchi o in abbigliamento non appropriato. Nominate il nome di
Dio in una qualsiasi lingua solo se siete nel pieno controllo delle vostre
parole. Non lasciate che il vostro 'grazie a Dio' sia un'automatica frase di
routine. Siate concentrati e consapevoli quando menzionate il nome di Dio,
santificandoLo con il giusto timore. Poi sarete fra quelli amati dal Suo nome
che sarà uno con Lui in quel giorno.
Passo 21 – Poiché milioni di frammenti del linguaggio confuso del mondo,
che sono entrati nel vostro cervello, disturbano la vostra unità di
pensiero in Dio. Eliminateli e sostituiteli con i Frammenti delle Nuove Tavole
della Redenzione Finale e gioite nel vostro Nuovo Linguaggio Chiaro, promesso
da Dio, che unisce insieme passato, presente e futuro. Raccontate delle Stelle
della Redenzione e rallegratevi nella Nuova Lingua Universale. Siate aiutanti
del Profeta Elia, di benedetta menzione, e diventate allievi del Goel Finale
Risorto, lo Tzadik, Haim.
Passo 22 – Abbiate paura della vostra lingua se essa parla da sola, perché
nessuno può fermarla tranne voi. Appesantite la vostra lingua con pesi
di piombo fino a ché non abbiate trovato l’equilibrio tra il parlare ed
il tacere. Non permettete che i pensieri usciti dal cuore varchino indisturbati
la vostra gola. Arrestateli con fare consapevole fino a sentire la dolcezza del
vostro autodominio. Inoltratevi nel regno della Nuova Forza di Volontà
che sta al timone della vostra propria salvezza. Sappiate quello che dite e
perché lo dite e dominate la vostra lingua alla Luce del Nuovo
Linguaggio Chiaro, mandato dal Signore, Dio nostro, per farvi superare gli
ostacoli di questa Quarta Generazione.
Passo 23 – Assaporate i frutti delle notizie della Redenzione e gustate le
Virtù di Marmo Bianco del Regno di Cielo. Pregate per la Redenzione della vostra
lingua contaminata dai linguaggi caotici di quest'epoca. Imparate il Nuovo
Linguaggio dell’Ariete Sacrificato e della Casa di Sette Piani della Terza
Redenzione ed edificate un Santuario nel vostro corpo alla Luce di Hanucat
ha-Hanucot. Studiate i ragli dell’Asino per restare umili e se avete un dubbio
su quale parola usare, provate a ragliare un po’ finché non vi viene.
Passo 24 – Poiché Dio ha mantenuto la Sua promessa ed ha mandato la Nuova Lingua Chiara
che corregge la
Grande Confusione delle Lingue. In che lingua è La Nuova Lingua Chiara?
In ogni lingua, perché in qualsiasi lingua viene tradotta, esce la
stessa Lingua Chiara. Dove comincia la Lingua Nuova? Comincia con i nomi dei Sei Segni,
Segno delle Stelle della Redenzione Finale, Segno del Giudice Unto del Regno
dei Cieli, Segno della Nuova Luce di Hanucat ha-Hanucot, Segno dell'Asino che
Mangia il Pane, Doppio Segno della Quarta Generazione e Segno della Nuova
Costruzione, ed il Segno della Resurrezione dello Tzadik Haim. Tutti questi
termini nuovi sono la base della Nuova Lingua Chiara.
Passo 25 – La Nuova Lingua
deriva dalla Torà? Certo, è nei Profeti di Israele, che
rappresentano la continuazione della Tradizione della Torà. Infatti, ai
Sei Segni della Redenzione Finale vanno aggiunti i Sette Cerchi Profetici, ogni
Cerchio Profetico ha uno dei 7 nomi di Dio: EHEYE ASHER EHEYE (Io Sono Quel che
Sono oppure Sarò Quel che Sarò), ADONAI TZEVAOT (Dio delle
Schiere), ADONAI EL’OLAM (Dio Eterno oppure Signore, Dio del mondo), EL HAI
(Dio Vivente), EL ‘ ELYON (Dio Altissimo), ADONAI ELOHEINU (Signore, Dio
nostro), EL SHADDAI (Dio Onnipotente). Tutti questi nomi sono nella
Torà, tranne il nome EL HAI preso dall’espressione usata dal Profeta
Elia, di benedetta menzione. Questi nomi sono antichi, ma, nel contesto dei
Sette Cerchi Profetici, assumono, per così dire, un'esistenza profetica
e nuova per gli scopi della Redenzione Finale.
Passo 26 - Che rapporto c’è fra la Nuova Lingua Chiara ed il Profeta Elia, di
benedetta menzione? Il Profeta Elia è colui che è stato eletto
per: (1) annunciare la
Redenzione Finale con l’arrivo del Goel Finale (2) portare al
mondo le Chiavi della Grande Riconciliazione (3) aprire e portare la Tradizione Profetica
Nuova della Quarta Generazione. Ognuno di questi capitoli richiede una Lingua
Nuova che sarà capita dal mondo ed accettata da tutti. E’ infatti il
Profeta Elia che porta i 6 Grandi Segni della Redenzione Finale perché
essi rispondono al Linguaggio Chiaro che deve essere portato da lui.
Passo 27 - I Segni e la
Nuova Lingua, comunque, esistevano nella Casa dei Tesori di
Dio anche prima del Profeta Elia, di benedetta menzione. Le Chiavi alla
Redenzione Finale, però, erano parte della grande eredità data al
Profeta Elia, con la promessa che al tempo dell'elezione del Goel Finale, egli
consegnerà tali Chiavi al mondo. Esse, infatti, con il Nuovo e Chiaro
Linguaggio si completano con l’arrivo del Goel Finale che adempie alla sua
missione tramite essi, mandando le notizie meravigliose e gli insegnamenti in
sogni a chi è ritenuto idoneo a partecipare alla Missione della
Redenzione Finale.
Passo 28 – Che relazione c'è fra la Nuova Lingua Chiara e
il Cristianesimo? E' un rapporto che deve essere studiato per capirlo, dato che
la Lingua Nuova
che si sviluppò con il Cristianesimo viene totalmente corretta dal Nuovo
e Chiaro Linguaggio della Redenzione Finale. Il rapporto è 'diretto',
come spiegato in tutto Sefer Ha-Mafli (Il Libro che Stupisce - Petalo 5 di
Sefer Mishnat Haim), in quanto il Cristianesimo rappresenta il punto storico in
cui i Segni Messianici e Redenzionali Iniziali uscirono nel mondo tramite la Missione di Yeshua,
figlio di Giuseppe e di Miriam. La giustificazione profetica di quella Missione
Iniziale, spiegata a lungo in Sefer Ha-Mafli, è la ‘missione che
fallisce’ dell’ultima profezia in Malachia.
Passo 29 - Questa è la verità, ma in pratica le forme dei Segni
Iniziali. così come furono tramandate nella tradizione cristiana,
uscirono così distorte e falsate dall'idolatria che sono all'origine
della grande confusione linguistica che esiste oggi. Nella tradizione ebraica,
invece, la terminologia di base origina dalla Torà, per cui è
corretta. Solamente intorno alla Redenzione e al lessico messianico c’è
una grande confusione, come il Goel, il Messia, i giorni Messianici, il Patto
Nuovo, il Regno dei Cieli ecc. E inoltre, anche la terminologia di base
dell'ebraismo è stata inquinata dai testi cabalistici e hassidici,
tramite la dottrina idolatra e falsa delle Dieci Sefirot Emanate e dei Cinque
Partzufim Emanati dello Zohar.
Passo 30 - Ma siccome noi stiamo parlando della Redenzione Finale, il fatto che
la terminologia redenzionale e messianica dell'ebraismo sia confusa come quella
cristiana, ecco che diventa necessario adottare un Nuovo Linguaggio Chiaro per
rileggere la tradizione intera nell'ottica di questa Nuova Lingua Meravigliosa.
È anche vero che la terminologia dei Segni Iniziali, distorta nel
Cristianesimo, viene capita di più dai cristiani che non dagli ebrei,
appunto per la presenza di termini quali Regno dei Cieli o Resurrezione. In
ogni caso, il Linguaggio Chiaro è nuovo per tutti e il suo studio fa
parte della Grande Riconciliazione portata dal Profeta Elia, di benedetta
menzione. Ed anche con lo spirito di Paolo di Tarso noi possiamo dire, senza
esitazione, che fino ad ora il Signore, Dio nostro, ci ha racchiusi tutti
nell’errore, ma questo era il Suo scopo, ossia di illuminarci tutti nelle
Notizie Meravigliose della Terza Redenzione Finale, per merito del Goel Finale,
lo Tzadik Nascosto di San'aa, Haim.
TAVOLA 4
4° Comandamento
Contenuto – Leggi di base dello Shabbat per gli Altari di Giuda ed
Efraim, nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale.
"Ricordati il giorno di sabato per santificarlo. Sei giorni
lavorerai, e farai tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno è Shabbat
in onore del Signore, tuo Dio; in esso non farai alcun lavoro, né tu,
né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo operaio, né
la tua operaia, né il tuo bestiame, né lo straniero che è
all’interno dei tuoi cancelli; perché in sei giorni Dio fece i cieli e
la terra, il mare e tutto quanto essi contengono, e riposò nel settimo
giorno, perciò Dio benedisse il giorno di sabato, e lo santificò".
Passo 1 -
Shabbat è il giorno della settimana contrassegnato dai piaceri dello
spirito e del corpo. La proibizione di ogni forma di lavoro ha lo scopo di
migliorare la consacrazione totale che lega la benedizione di Dio all’esistenza
benedetta di ogni persona sulla terra.
Passo 2 - Pane
dell'Asino vestito da Leone: (Sogno 765) - Debora sognò (12 dicembre
1991) che erano arrivate delle donne per conoscere la Scuola della
Shoshanà. Debora, vedendo che erano interessate a conoscere qualche cosa
di più sugli studi della Scuola, aprì un libro. Quel libro
conteneva la Vita
dello Tzadik Haim, i suoi insegnamenti, i suoi discorsi. Debora lesse una frase
riguardante lo Shabbat: durante lo Shabbat le cucine sono ‘rotte’ perché
non si può cucinare. Ma Shabbat non vuole dire solamente ‘non cucinare’
o ‘non accendere o usare il fuoco’. Di Shabbat scende sulla persona uno spirito
di preghiera, ed è specialmente in questo giorno che si dovrebbe
chiedere a Dio ciò che ognuno ha nel proprio cuore. Se, per esempio, si
desidera chiedere a Dio di avere la misericordia su quelli che non hanno cibo o
abbigliamento o una casa, lo Shabbat è propizio a tali preghiere. Le
donne, non avendo capito bene questo argomento, non erano molto entusiaste.
Dopo di ciò, Debora vide lo Tzadik Haim e Peretz che venivano vicino a
lei. Lei li salutò e osservò che Peretz stava in piedi dietro al
Maestro. Quando essi furono di fronte a Debora, lei li abbracciò.
Passo 3 -
Sabato è il giorno santo della settimana e perciò è
separato dai sei giorni di lavoro, poiché ciò che è santo
deve essere totalmente separato da ciò che è profano. Questa
separazione viene dimostrata nella Torà da Dio disgiungendo le Sue
azioni nel settimo dei sei giorni della Creazione. Non c’è,
naturalmente, alcuna stanchezza in Dio che Lo induca a riposare dopo il Suo
lavoro. Il 'riposo' del settimo giorno, tuttavia, viene ad insegnarci come
santificare lo Shabbat, evitando di compiere i lavori ordinari del resto della
settimana.
Passo 4 - Il Primo Comandamento decreta la vera tradizione della
fede. Il Secondo Comandamento stabilisce l’unica vera dottrina della pura fede
monoteista. Il Terzo Comandamento santifica lo spirito proibendo qualsiasi
profanazione del nome di Dio. Il Quarto Comandamento stabilisce la
santificazione del tempo, la cui fonte sta nella separazione del sabato dai sei
giorni della settimana. Senza lo Shabbat, tutti i giorni sarebbero uguali.
Perciò il Creatore, Benedetto Egli sia, dichiara, alla fine del sesto
giorno, di aver smesso di creare per santificare il tempo del settimo giorno.
Passo 5 -
Che la santificazione sia rappresentata dalla cessazione del lavoro dimostra
bene che il lavoro stesso non è uno scopo di per sé, ma il mezzo
per arrivare al vero scopo per il quale fu designato quel lavoro, come è
detto nella tradizione: “Chiunque si affatica alla vigilia del sabato (durante
le sei giornate lavorative della settimana) godrà dello Shabbat”. Questo
è anche un modo per capire che non è il lavoro di questo mondo lo
scopo finale bensì il ‘riposo’ ed il piacere del mondo a venire. Il
lavoro di questo mondo è un mezzo per arrivare a quel piacere.
Passo 6 -
Parleremo ancora dello Shabbat in Tavole relative e spiegheremo anche in che
modo lo Shabbat sarà capito da quelli che appartengono all’Altare delle
Nazioni, che non sono comandati nella santificazione del settimo giorno. Qui
sotto ci sono dei chiarimenti relativi alle leggi dello Shabbat, come
prescritto nella Nuova Legge per gli Altari di Giuda e di Efraim.
Passo 7 -
Sabato è intenzione, e con ‘lavoro’ s’intende lavoro intenzionale, e
perciò chiunque faccia un lavoro proibito a causa di una malattia o di
una infermità non è colpevole. E’ strettamente proibito accendere
fuoco o accendere fiammiferi o fumare di Shabbat. Fare fuoco è
considerato ‘creare’, cosa vietata di Shabbat. E’ proibito accendere
l’elettricità di Shabbat e ciò può essere problematico.
Passo 8 –
È proibito scrivere durante lo Shabbat perché lo scrivere
è come ‘creare’ ed è proibito ‘creare’ di Shabbat.
Passo 9 -
È proibito viaggiare in macchina di Shabbat perché il conducente
è costretto a fare azioni non pertinenti allo Shabbat. Ma quelli che
vivono fuori da Israele e che hanno difficoltà ad andare in sinagoga
senza un’automobile, possono viaggiare con i mezzi ed essi saranno perdonati
perché la distanza dei luoghi nella vita moderna è superata soltanto
con i veicoli. È sicuramente peggio rimanere seduti in casa a guardare
la televisione, piuttosto che andare in sinagoga!
In Israele, comunque, in generale, c’è una sinagoga abbastanza
vicina, raggiungibile a piedi.
Passo 10 – Nell’usare l’elettricità, la proibizione può essere
superata per chi è abituato ad usare l’elettricità di Shabbat,
facendo un cambiamento, ad esempio, schiacciando l'interruttore con il mignolo
o il pollice.
Nota: È da
rivedere questo permesso. Nodà dice che in un sogno del 1990, a Beer Sheva vide che
non era permesso, anche per coloro che appartengono all’Altare di Efraim, usare
l’elettricità (accendere la luce ecc.) di Shabbat. In pratica
però, noi, sino ad ora, abbiamo applicato il permesso del ‘cambiamento’
espresso qui. Certamente dove si può usare l'automatico per determinare
l’accensione o lo spegnimento dell’elettricità, ciò è
permesso ed è preferito. Al tempo dovuto, se Dio vuole, riprenderemo
l’argomento.
Passo 11 – Ci si deve lavare e cambiare prima dello Shabbat ed il sabato stesso
non è il tempo del lavaggio, perché si deve entrare nello Shabbat
con il corpo già pulito. Nello stesso modo, si devono indossare vestiti
puliti e speciali, ognuno secondo il suo standard, per rispetto dello Shabbat.
Passo 12 - Fuori Israele è lecito far uscire e portare, ma solamente cose
che concernono lo Shabbat, come un Libro di Preghiera o il Talet o fazzoletti
ecc.
Qualsiasi cosa pesante non dovrebbe essere alzata o portata di Shabbat
perché ciò è faticoso e diminuisce la santità del
Sabato.
Passo 13 – È lecito schiacciare le noci o sbucciare la frutta, e
così qualsiasi azione concernente l'utilizzo dei cibi è permessa.
Passo 14 – È lecito non rispondere al telefono di Shabbat, ma chi desidera
rispondere quando squilla, lo può fare.
È lecito ascoltare la radio o vedere la televisione a piacimento,
ma è proibito registrare o fare fotografie.
Passo 15 – È proibito fare riparazioni di Shabbat.
Passo 16 – È proibito tagliare oggetti o capelli o unghie con le forbici o
con altri strumenti da taglio. Ma per quanto riguarda un’unghia incarnata che
è dolorosa, la si può tagliare per non diminuire il piacere dello
Shabbat.
Passo 17 – È proibito usare soldi per comprare o vendere qualcosa o pagare
debiti ecc. ma è lecito toccare soldi. (Noi non decretiamo il ‘mukzeh’
nella Nuova Santità della Redenzione Finale).
Mukzeh, nelle
tradizione, è la proibizione di toccare cose stabilite per usi non dello
Shabbat, come, appunto, i soldi.
Passo 18 - È permesso, di Shabbat, utilizzare l’ascensore di casa, anche
dovendo azionarlo da solo. Ciò è perché la salita dei
gradini può provocare una debolezza al cuore in questa generazione.
Passo 19 – È proibito correre di Shabbat o persino fare passi lunghi,
perché ciò diminuisce la quiete caratteristica dello Shabbat.
Passo 20 - È un diritto ed un privilegio avere rapporti intimi con la
moglie il venerdì notte.
Passo 21 - È proibito, di Shabbat, alzare la voce per gridare,
perché ciò è contro lo spirito dello Shabbat e contrasta
la sua santità.
Passo 22 – È proibito parlare di soldi o di affari o di lavoro di Shabbat,
e si deve evitare di accennare a tali argomenti. Ciò perché lo
Shabbat è un contesto di pensieri santificati che deve lasciare da parte
le questioni profane per i giorni della settimana.
Passo 23 – È cosa apprezzata odorare profumi di Shabbat, così come
è mitzvà accogliere lo Shabbat e benedirlo con canzoni e lodi a
Dio imbandendo una bella tavola con cibi saporiti.
Passo 24 – È un privilegio cantare canzoni di Shabbat.
Passo 25 – È un privilegio, di Shabbat, leggere e studiare la Torà e il Sefer
Mishnat Haim.
Passo 26 – È lecito leggere, di Shabbat, qualsiasi cosa di cui si ha
piacere. Non si devono, però, leggere cose frivole che contrastano con
lo spirito dello Shabbat.
Passo 27 – Lo Tzadik Haim usava comprare, di venerdì, qualcosa per lo
Shabbat e portarlo a casa con le proprie mani e diceva che è una grande
mitzvà farlo per onorare lo Shabbat.
Passo 28 – Chi è abituato a fare la doccia ogni giorno ed è
difficile per lui farne a meno, può superare questa proibizione facendola
in una maniera non usuale. Ciò per non diminuire il piacere dello
Shabbat. La mitzvà, comunque, è di lavarsi prima dello Shabbat la
cui santità preserva la pulizia tutto il giorno.
Passo 29 - È una mitzvà mangiare di Shabbat, anche spesso, ogni
cosa che ci piace, avendo la buona salute per poterlo fare.
Chi osserva lo Shabbat sa bene di beneficiare di un appetito speciale.
Ciò deriva dal fatto che, chi lo custodisce, riceve un'anima
supplementare.
Passo 30 – È un privilegio mangiare il pesce venerdì sera; pesce
(dag, in ebraico) ha il valore numerico di 7; ed il gusto del pesce di Shabbat
è una porzione del Grande Pesce Leviathan che sarà mangiato dai
Giusti durante il settimo millennio. Anche la carne squisita di Shor ha-Bar, il
‘Toro Selvatico’ si verrà ad aggiungere ai gusti di quel Grande
Banchetto.
Uno gnomen del Shabbat nel Periodo del Rifugio: Durante i periodi di rifugio
in questa Quarta Generazione o nel caso di eventuali situazioni di grave pericolo,
come una guerra o un'epidemia o una carestia, anche chi fa parte degli Altari
di Giuda ed Efraim può mangiare la carne di maiale, ma non ha il
permesso di santificare il Sabato con il Kiddush. E se voi dite:
"lasciatelo santificare se lo vuole fare!" noi rispondiamo: "se
gli strumenti degli orchestarli non sono accordati insieme è meglio non
suonare, perché se lo facessero creerebbero una sgradevole cacofonia che
diventerebbe odiosa all'anima che la sente". Così avviene quando si
cerca di santificare il Sabato in una situazione di caos totale o di pericolo
generale. I comandamenti sulla santità stabiliscono le condizioni per
tale santità ma se le condizioni vengono a mancare, tale comandamento
non deve essere osservato. Chi realizza che in una particolare contingenza non
è in grado di osservare il Sabato dovrebbe dire: "sono costretto a
profanare questo Shabbat, ma, con l'aiuto di Dio, potrò in futuro
santificare i sabati".
I Gusti della Vita di Shabbat: Per tutti coloro che sono comandati ad osservare
lo Shabbat, è severamente proibito arrabbiarsi di Sabato. La
severità del divieto deriva dallo Shabbat stesso che ama l'armonia e la
pace e detesta ciò che contrasta la santità del giorno di riposo.
Naturalmente è vietato arrabbiarsi sempre e comunque, in quanto la
collera è paragonata all'idolatria (quando, in uno scatto di ira, uno scaglia
un oggetto è come se avesse fatto un'offerta sacrificale a Satana); di
sabato, però, è sette volte più grave! La persona deve
evitare, nel giorno di sabato, di litigare o di discutere animosamente alzando
la voce. Bisogna fare attenzione a non seguire il sentiero che porta all'ira.
Se, ad esempio, uno sa che un argomento specifico può generare delle
reazioni colleriche (come avvenuto in passato) è bene che saggiamente lo
eviti. La collera e la disarmonia sono i due più grandi nemici dello
Shabbat.
TAVOLA 5
5° Comandamento
“Onora tuo padre e
tua madre, come ti ha comandato il Signore, tuo Dio, così che tu possa
prolungare i tuoi giorni e così che tu possa ricevere il bene sulla
terra che il Signore, tuo Dio, ti dà”.
Passo 1 - Il Comandamento di onorare il padre e la madre
è estremamente antico. Noi l’abbiamo ricevuto come parte dei Sette
Comandamenti dei figli di Noè, scritti su tavole che furono portate da
Noè sull’arca. Così il Comandamento risale alla tradizione
antichissima di Hanoch, poi di Matusalemme, ed infine di Noè. Nella
nuova vera kabbalà della Redenzione Finale a volte certi segreti, certe
cose nascoste, vengono rivelati se appartengono a quella sfera di informazioni
che contribuiscono ad una comprensione più profonda delle questioni che
riguardano i Segni Finali. Noi abbiamo ricevuto i Sette Comandamenti (che dopo,
nella Tradizione, divennero noti come i ‘Sette Comandamenti dei figli di
Noè’) che furono presso Noè, anche sull’arca, scritti su due
tavole di pietra (in Semitico antico). (Vedi la Tavola dei Sette Comandamenti
dei figli di Noè.)
Passo 2 - Il Comandamento di onorare i genitori faceva parte una
vasta categoria di comportamenti sociali e formali che erano in vigore nelle
società del mondo prima della Torà. Il nome generale di questa
categoria è derech-eretz, letteralmente ‘la via della terra’. Queste erano
leggi che riguardavano, prima di tutto, il giusto rispetto verso i genitori e
poi, in generale, verso gli anziani e il prossimo. Nella Tradizione si dice:
“Prima che la Torà fosse data sul Sinai, il mondo era tenuto in
esistenza grazie al derech-eretz”.
Passo 3 - Poniamoci ora la domanda: “Senza la Rivelazione della
Legge di Dio sul Sinai, cosa c’era nel mondo (relativamente alle azioni da
parte dell’umanità) che aveva importanza sufficiente davanti al Creatore
per giustificare un giudizio favorevole alla sua continuazione? Prima del
diluvio universale, infatti, era proprio il contrario del derech-eretz che alla
fine causò il decreto di distruzione, come sta scritto, “Poiché
ogni carne ha corrotto la sua via in terra”. Tutto iniziò, dunque, con
la mancanza di rispetto reciproco e proseguì con la rapina delle mogli
altrui, con le perversioni e gli abusi sessuali, con le pratiche omosessuali,
con la pedofilia e persino l'accoppiamento con gli animali. Alla fine, come
sappiamo dalla Tradizione, il decreto cadde anche sugli animali. E cosa avevano
fatto gli animali per meritarlo?
Passo 4 - Poveretti, non lo meritavano in verità, ma il
Midrash spiega che la gente aveva avuto così tanti rapporti sessuali con
ogni tipo di animale, che alla fine gli animali stessi non desideravano
più il sesso naturale con la loro specie. La corruzione
dell’umanità contro la natura era cosi totale che anche i poveri animali
innocenti avevano perso il loro istinto naturale cercando i piaceri solo con
altre specie, contro l’istinto. Non era senza ragione che il Creatore
decretò la totale distruzione di tutta l’umanità.
Passo 5 - Solo Noè trovò favore agli occhi di Dio.
Ciò perché solo lui aveva mantenuto il derech-eretz amato da Dio,
‘la via del giusto comportamento’ che egli aveva ricevuto da Matusalemme che
era fra i pochi individui della Tradizione Antica. Tale Tradizione, in essenza,
inizia con Adamo, nostro primo padre. Noè era semplice nella sua fede,
onesto e timoroso di Dio, esattamente il contrario di coloro che vivevano in
quelle generazioni prima del Diluvio Universale. Noè era ‘tamim’ con
Dio, viveva cioè nella semplicità nella sua fede. Egli si
sposò all’età di 500 anni con Nehema che aveva cento anni
più di lui. I saggi dicono che sino ad allora Noè ‘kavash et
yitzrò’ – ‘dominò la sua inclinazione’ - sino a quando Dio non
gli comandò di prendere moglie e di figliare prima del diluvio.
Perché Noè non si sposò prima? Perché temeva di
generare dei figli in un mondo popolato da gente malvagia e perversa Piuttosto
che vedere un suo figlio diventare come loro, preferiva restare scapolo. In
verità, quella castità auto-inflitta, era l’equilibrio necessario
per controbilanciare la ricerca dei piaceri innaturali di tutta quella
generazione.
Passo 6 - Infatti, pur se Noè sposò una donna
giusta, come comandato, ed educò i figli nel timore di Dio, una parte
del ‘calore’ sessuale della generazione pervase un suo figlio, Cam, che non era
per niente giusto. Si sa nella Tradizione che con l’entrata nell’arca, Dio
proibì a Noè, Jafet, Shem e Cam di avere rapporti con le proprie
mogli. Ciò sino a quando il decreto sarebbe passato ed avrebbero potuto
lasciare l’arca. Cam, (Ham, in ebraico, che vuol dire ‘caldo’), fu l’unico a
disobbedire. Poi, ancora peggio, quando Noè, dopo il diluvio, un giorno
si ubriacò, Cam non resistette ad un piacere sessuale innaturale
entrando nella tenda per ‘vedere’ la nudità del proprio padre. La
Tradizione spiega che Ham non guardò semplicemente la nudità del
padre, ma abusò di lui. All’inizio si rimane un po’ strabiliati da
questa affermazione: come poteva un figlio di Noè arrivare a tale
perversione? Ma gli effetti del calore proibito di quella generazione non
avevano risparmiato Cam.
Passo 7 - Jafet e Shem, invece, avevano ricevuto le leggi del
derech-eretz da loro padre, ed avevano il timore di Dio nel cuore. Quando Cam
uscì dalla tenda del padre vantando i gusti sessuali della nudità
di Noè, Shem e Giafet ebbero grande paura per l’offesa davanti a Dio.
Non era necessario che la Torà spiegasse in dettaglio cosa fece Ham
dentro la tenda, era sufficiente scrivere che egli vide la nudità di suo
padre. Da questo impariamo che anche allora Noè aveva ricevuto le Leggi
di derech-eretz e che Shem e Giafet avevano ricevuto queste leggi. Così,
entrando con grande timore nella tenda di Noè, camminando all’indietro,
lo coprirono, facendo molta attenzione a non guardare la nudità del
padre. Questo atto fu amato da Dio, che li benedì, tramite Noè,
per il derech-eretz che avevano manifestato.
Passo 8 - Quando la tradizione dichiara che prima della
Torà il mondo si reggeva sulle leggi di derech-eretz, ci insegna una
lezione fondamentale che riguarda le vie amate da Dio. Il merito del
derech-eretz non è una cosa da poco, dato che resse il mondo prima della
Torà. Né divenne obsoleto con l'avvento della Torà,
perché l’intera sua tradizione fu ulteriormente santificata nella Legge della
Torà. L’eredità della Tradizione è profonda, nella
risoluzione inconfutabile, che il derech-eretz precedette la Torà, per
cui senza derech-eretz non c’è Torà, e che la Torà senza
derech-eretz non è Torà. Senza l’applicazione del giusto e
rispettoso comportamento nei confronti di tutte le persone, non c’è
Torà. Anche un saggio rabbino che non abbia derech-eretz, non è
degno di rispetto ed anche il talet che porta vale meno della sella di un
asino.
Passo 9 - Per sette anni, lo Tzadik Haim, mi insegnò la Sacra Torà
di Mosè, magister noster, e nei sei anni seguenti, il nascosto Tzadik,
capo dei 36 Giusti Nascosti, mi insegnò a camminare nella luce e nella
forza della Santità datami. In tutti i tredici anni, negli insegnamenti
dello Tzadik Haim, fu essenziale l’importanza del vero derech-eretz amato da
Dio, che rappresenta un vero beneficio per tutti: Rispetto per ogni persona,
per ogni razza, per ogni idea; rispetto per i genitori, rispetto per i maestri,
rispetto per gli anziani; modi consoni e rispettosi nel parlare con ognuno,
rispetto santificato del Nome di Dio e per la Torà, i Profeti ed i Saggi
d’Israele. Lo Tzadik Haim mi insegnò: “Prima devi diventare un maestro
esperto in derech-eretz affinché qualsiasi livello di santità
possa risiedere in te; prima il derech-eretz e poi il resto”. Questa lezione mi
fu ripetuta dallo Tzadik molte volte, sempre con una rinnovata forza ed ogni
volta con rinnovato significato.
Passo 10 - La mancanza di rispetto per i genitori e per gli
anziani rappresenta il rigetto e la discontinuità col passato. Documenti
della storia di molte epoche raccontano di anziani che si disperano e si
lamentano per i segni malefici dei loro tempi visti chiaramente nel disprezzo
dei giovani nei confronti dei genitori. Dovunque la società entrasse in
una fase di relativa discontinuità, sia a causa di nemici, o di nuovi
re, o di nuovo fervore religioso, o di nuove prospettive di affari, o, come nei
tempi moderni, di discontinuità sociologica, dovuta ai salti del
progresso tecnologico, c’è una rottura col passato. E con quella rottura
c’è una discontinuità del derech-eretz precedente.
Passo 11 - Noi, però, siamo tutti discendenti di Abramo,
nostro padre, credenti nella Redenzione dall’Egitto e nella Rivelazione sul
Sinai. Tutti noi dobbiamo ricercare la saggezza del passato. Se i mali
generazionali del passato, o della storia passata, devono essere conosciuti per
evitarli, tutto ciò, però, che fa parte della vera saggezza e dei
veri insegnamenti di Dio all’umanità, deve essere ricercato, nello stesso
modo con cui si cerca la saggezza stessa, per acquisire una comprensione
più profonda di ciò che è amato dall’Onnipotente Creatore
dell’Universo e delle azioni e delle intenzioni che si chiamano ‘piacevoli davanti
a Lui’. Non tutti possono tuffarsi nello studio delle Leggi dettagliate di Dio,
ma tutti possono cercare di sapere ciò che è amato davanti a Lui.
E tutti possono essere ricompensati con la comprensione se il loro cuore
è puro. Così il Goel Haim ci ha mandato nel sogno di una ragazza
cattolica innocente, del sud Italia, tramite la voce di un bambino di quattro
anni che ripeteva la lezione sulla fede appena ricevuta da Peretz, e diceva:
“La fede è nel cuore di ogni persona e si manifesta nel comportamento
con gli altri”.
Passo 12 - Il giusto comportamento con gli altri, il
derech-eretz, è il grande parametro di misura della fede stessa.
Bisogna accogliere ognuno apertamente con un bel sorriso. Bisogna sempre agire
bene con i propri genitori. Bisogna stare molto attenti nel parlare con loro,
sempre, non alzando mai la voce, assecondandoli e cercando la loro benedizione.
Tutte queste azioni sono amate da Dio, ed Egli prolunga la gioia dei giorni per
questo. Se tu sei seduto e tuo padre o tua madre entrano nella stanza, e tu ti
alzi in segno di rispetto, hai compiuto un'aziona gradita dai genitori e da
Dio. Non perdere l’occasione per pigrizia o per debolezza temendo ciò
che che gli altri potrebbero pensare o dire.
Passo 13 - In tempi antichi, le parole dei genitori erano simili
a dei comandamenti sacri, sia tra gli ebrei che i pagani. E la disobbiedenza
era considerata un grave peccato personale. Tale onore sacro dato al padre e
alla madre, quantunque rispettabile, aveva però un aspetto negativo in
quanto non permetteva di rompere con la fede pagana e idolatra dei propri
genitori e avi o dalle pratiche magiche e dalle molte altre abitudini pagane
certamente non volute da Dio. Questo fatto rappresenta un dilemma storico in
quanto l’amato derech-eretz con i genitori non distingueva la priorità
di Dio, quando i genitori volevano delle cose che erano contrarie alla
volontà di Dio. Questo non sarebbe successo se i Sette Comandamenti
Noachidi che includono anche la fede monoteista a Dio Onnipotente e la
proibizione di servire altri dei, fossero stati ricevuti ed applicati.
Purtroppo non andò così.
Passo 14 - Questo dilemma storico diventa un tema centrale
nell’apertura essenziale della Rivelazione di Dio ad Abramo, nostro padre:
“Vattene fuori dalla tua terra, dal posto della tua nascita e dalla casa di tuo
padre, alla terra che ti mostrerò”. Quella fu la correzione storica
necessaria per quell’aspetto negativo di onorare i genitori quando tale onore
non permetteva alla gente di sbarazzarsi degli idoli e di tornare al vero Dio,
Creatore del Mondo. La linea deve essere definita. Si deve ubbidire ai genitori
in tutte le cose dove è possibile e fattibile e giusto. Ma non bisogna
farlo se ti comandano di fare ciò che è contro il Comandamento
del Signore, Dio nostro, che viene prima di ogni cosa.
Passo 15 - La storia della Redenzione inizia con Abramo, nostro
padre, ed è in questa prospettiva che questo famoso comandamento di Dio
ad Abramo deve essere capito. Senza quella grande forza di rottura dalle false
pratiche e dalle false dottrine dei genitori, non ci potrebbe essere
Redenzione. Tutti rimarrebbero chiusi negli errori del passato per sempre. In
tutte le altre questioni, Abramo, nostro padre, dimostrò completo
rispetto a suo padre, Terah. A proposito dell’idolatria del padre, però,
Abramo disse la verità e spiegò l’errore a suo padre. Si dice,
infatti, nella Tradizione, che probabilmente Terah si pentì
dell’idolatria e ricevette la fede di Abramo nell’Unico Dio Vivente.
Passo 16 - Questo concetto fu successivamente ribadito nel
contesto dei Dieci Comandamenti. Infatti ‘Onora tuo padre e tua madre’ è
il Quinto Comandamento. Ciò viene ad insegnarci che ci sono Comandamenti
che vengono prima del rispetto per i genitori. Se il padre e la madre ti dicono
di non credere nel Dio che redense il popolo di Israele dalla schiavitù
in Egitto, non devi ascoltarli. Se ti dicono di servire altri dei, o di
praticare qualsiasi forma di idolatria, non devi ascoltarli. Se insistono nel
farti ripetere il Nome di Dio invano, non ascoltarli. Se tu sei comandato nello
Shabbat e loro ti dicono di profanare lo Shabbat, non ascoltarli. In tutti
questi casi, alla volontà dei genitori si antepone il Comandamento di
Dio. In tutte le altre cose devi dimostrare rispetto per loro e fare tutto il
possibile per aiutarli. Poiché loro ti hanno portato al mondo. È
amato davanti a Dio che tu dimostri loro ogni genere di gratitudine e metti in
pratica il quinto Comandamento.
Passo 17 - Ovviamente c’è una differenza fra Abramo in
rapporto a suo padre e fra Ismaele ed Isacco in rapporto con Abramo. Sia
Ismaele che Isacco sapevano che il loro padre era lo scelto servo di Dio,
benedetto da Lui e comandato ad adempiere degli scopi meravigliosi ed
universali per il mondo. Abramo, nostro padre, aveva ricevuto le Leggi del
derech-eretz e i Comandamenti di Dio nella scuola nascosta di Shem (come erano
stati tramandati direttamente da Shem, figlio di Noè). Quella scuola
segreta era responsabile nel custodire e salvaguardare la Santità dei
veri Comandamenti di Dio, conformemente alle Sette Mitzvot di Noè. La tradizione
di derech-eretz fu tramandata ad Ismaele, poi ad Isacco. Ci sono elementi di
essa che si trovano ancora oggi fra i beduini nelle loro tribù nel
deserto e nella società islamica. In Isacco la tradizione divenne parte
della tradizione Santificata di Israele.
Passo 18 - Lo Tzadik Haim mi insegnò l'elevato livello di
derech-eretz degli ebrei yemeniti, spiegandomi che le radici della tradizione
dei saggi yemeniti risalivano a Gerusalemme, 20 anni prima della distruzione
del Primo Tempio, prima, quindi, di quel periodo difficile ed amaro della
distruzione e dell’esilio forzato babilonese. Gli ebrei yemeniti, mantennero un
livello molto alto nella Santità come era nota ai loro saggi, anche se
erano relativamente pochi coloro che vivevano nella Luce del Dio di Israele,
con tutto il loro cuore e la loro anima e che partecipavano alla Santità
del Primo Tempio e che conoscevano i suoi poteri miracolosi. Questi portarono
con sé nello Yemen le amate vie del derech-eretz che erano di un’altra
qualità ed di un livello superiore rispetto alla tradizione che fu
rimessa insieme al tempo di Ezra e Nehemia. La distruzione e l’esilio avvennero
in un tempo angoscioso, che mise fine al precedente modo di vita. Questo
è la comprensione introduttiva e necessaria per valorizzare la
tradizione yemenita di cui lo Tzadik, capo dei 36 Giusti Nascosti, lo scelto
Goel Finale, era erede.
Passo 19 - Nello Yemen, il rispetto dei bambini per i genitori ed
il rispetto della moglie per il marito erano di un livello estremamente elevato.
Tali modi amabili e rispettosi, graditi dall'Alto, hanno le loro radici di
santificazione nei Patriarchi e nella Santità data sul Sinai, nella
tradizione dell’umiltà di Moshe Rabbenu. Parlo in un modo lento di questo
argomento per cercare di farne capire la Santità, anche se una misura su
mille misure potrei io percepire dell’amata elevazione del derech-eretz
yemenita e della ricchezza della bontà di Dio per chi lo riceve. Sono
comunque molto felice, ho il cuore grato per la conoscenza e l’applicazione di quella
unica misura. La sua elevazione deriva dal Sinai, la sua umiltà deriva
da Mosè, magister noster. Il suo posto di dimora era nella tradizione
orale, in tutte le case degli ebrei, dei saggi, degli individui e delle persone
timorose di Dio. Ciò dal Sinai e sino a che non raggiunse i saggi di
Gerusalemme che, a causa degli eventi, divennero i saggi dello Yemen. Ho avuto,
grazie a Dio Onnipotente, l’immenso privilegio di studiare direttamente dallo
Tzadik Haim, erede di quella Tradizione.
Passo 20 - (Gusti della Vita) Il derech-eretz in casa, il
rispetto ai genitori in generale, è il frutto del rispetto della moglie
per il proprio marito. Ciò perché i bambini sono più a
contatto con la madre e la imitano nel rapporto con il loro padre. Nello Yemen
i bambini non potevano alzare la testa davanti ai genitori e abbassavano la
testa davanti al padre e alla madre. Questo lo imparavano dalla madre fin dalla
prima età. La moglie teneva giù la testa davanti al marito e non
parlava senza prendere il suo permesso. I bambini imparavano a fare la stessa
cosa, sia con il padre che con la madre. La totale mancanza di derech-eretz ed
il disgustoso disprezzo dei bambini verso i genitori, nel mondo moderno
occidentale, è principalmente il risultato della ‘rottura’ del derech-eretz
da parte della donna verso il marito.
Passo 21 - Nelle vere leggi del derech-eretz, alla moglie viene
dimostrato grande rispetto da parte del marito ed anche dai bambini, ma il
rispetto per il marito viene prima, così come nella creazione viene prima
l’uomo. L’uomo fu creato direttamente da Dio e la donna fu formata direttamente
da lui. Nella gerarchia della creazione, l’uomo è l’essenza e la donna
è la completezza. Lei è, così, seconda all’uomo, ma l’uomo
non è completo senza di lei, e soltanto insieme, quindi, si arriva alla
completezza. Così nel vero derech-eretz ricevuto dall’antichità
è basilare ed essenziale che prima di tutto la moglie dimostri rispetto
ed onore a suo marito. Ciò corrisponde alla creazione amata da Dio, il
Creatore, ed essa è la vera chiave nell’educare i bambini nel giusto
rispetto ed onore ai loro genitori.
Passo 22 - È difficile accostare questo argomento durante
questa Quarta Generazione che è sfasata di 180 gradi. La donna è
su e l’uomo è giù. La donna è forte e l’uomo è debole!
La donna ha determinazione e l’uomo è un budino. La donna si interessa
di cose intelligenti e l’uomo guarda la partita. Sono obbligato ad informare
che questo stato di società non rimarrà. La natura non c’è
nella Quarta Generazione, ma la natura punisce la Quarta Generazione quando
oltrepassa le vere misure della natura. Dopo la Quarta Generazione la natura
incomincerà a tornare, ma ora chi può mantenere l’equilibrio dei
contrari e degli opposti e dei loro ragionamenti diametralmente opposti in ogni
aspetto di questa Quarta Generazione e rimanere sano? Solo colui il cui timore
di Dio è al di sopra di tutte le contraddizioni. Dopo la Quarta
Generazione, la ruota della natura incomincerà il suo nuovo ciclo, velocemente
tornando ai 360 gradi ed entrando nel nuovo ciclo della natura come essa fu
creata.
Passo 23 - La
Terza Redenzione Finale continuerà a portare il mondo
attraverso fasi meravigliose di progresso, in tutti i sensi, nelle generazioni
future. Nello stesso tempo, per quanto riguarda la natura, essa tornerà
al mondo ed il mondo tornerà ad essa. Il ritorno alla natura
rappresenterà anche una ‘regressione positiva’ agli stati precedenti
come lo erano nell’antichità. Così anche molte leggi del
derech-eretz ritorneranno in uso, perché le leggi del derech-eretz vanno
a braccetto con la natura.
Passo 24 - Derech-eretz significa anche amare la natura,
trattarla nei modi voluti da Dio, per il beneficio generale
dell’umanità. In questo senso le generazioni della Redenzione Finale
progrediranno verso il giardino originale, dopo 6000 anni di storia mondiale
che abbiamo dovuto faticosamente percorrere per meritarci ancora il ‘giardino’.
Lì tutto era stato concepito in perfetta armonia, le anime, le stelle,
il corpo dell’uomo, la natura degli animali, degli alberi e delle piante. Tutto
funzionava insieme in perfetta armonia. Sino a quando non arrivò il
tempo di lasciare il grembo della creazione e di imparare ciò che il
mondo ci avrebbe offerto. Il derech-eretz ha le sue radici piacevoli ed armoniose
nel Giardino Originale del Piacere. Così dobbiamo cercare i modi amati
del derech-eretz ed applicarli, anche se la storia ci ha lasciati estraniati
nei confronti del vero rispetto per i genitori, per gli anziani, per i nostri
maestri e per il prossimo.
Passo 25 - Guarda negli occhi la persona con cui parli, anche se
tieni la tua testa abbassata, ma la tua visione sia degli occhi della persona,
perché è scorretto parlare e non guardare la persona con cui stai
parlando, come è scorretto per la persona che sta parlando con te.
È essenziale insegnare questo ai bambini fin dalla più tenera
età, così che essa diventi per loro un’abitudine buona e
definita. Le abitudini buone del derech-eretz dovrebbero essere definite per il
bambino perché una volta che si impara come fare e si capisce anche che
sia giusto fare così, e non il contrario, non lo si dimenticherà
mai. Come c’è scritto (Proverbi 22, 6): “Insegna al bambino secondo il
suo modo, anche quando diventerà vecchio non lo abbandonerà”.
Passo 26 - Con l’aiuto di Dio, formulerò successivamente
qualche tavola sul derech-eretz, il derech-eretz nel paese, il derech-eretz con
i maestri, il derech-eretz a tavola, il derech-eretz con le cose sacre. Qui nei
Trenta Passi desidero solo mettere in rilievo l’antichità del derech-eretz,
la Santificazione del derech-eretz, tramite la Torà, e l’importanza del
derech-eretz nel servizio a Dio, nei modi piacevoli fra la gente, nei modi
amati dall'Eterno. In essenza il derech-eretz ha a che fare col modo di vivere,
con le maniere rispettose e con il giusto comportamento. Una volta
l’Inghilterra era famosa per le ‘good manners’ che erano considerate la loro
grande eredità, si potrebbe dire il ‘derech-eretz inglese’.
Le maniere insegnate da
loro erano tante e riguardavano tutti gli aspetti della vita normale, nel
parlare con la gente, nel rispondere nella maniera giusta e rispettosa, nelle
buone maniere al tavolo, nelle maniere di parlare o di comportarsi con i
genitori, anche nel rispetto inglese per la famiglia reale. Nei paesi asiatici,
come in Giappone e la Cina, a volte il derech-eretz è molto formalizzato
ed a volte complicato e mescolato in tutto il sistema religioso
socio-linguistico della vita. Le loro lingue sono piene di differenze sottili
che definiscono l’applicazione del giusto derech-eretz, secondo la forma
richiesta e secondo la situazione. Infatti ogni paese ha le sue radici
nell’antichità da cui si è evoluto un sistema, oppure un codice
del derech-eretz. A parte ciò, ho constatato che il derech-eretz
santificato degli ebrei yemeniti è una rimanenza importante dei veri
modi amati dal Dio d’Israele. Nello Yemen l’essenza era l’amore e il timore per
Dio, l’amore per la Torà, l’amore per la natura ed il derech-eretz
circondava e permeava tutto quanto.
Passo 27 - Lo Tzadik Haim insegnava che l’Onnipotente, per cosi
dire, è più sensibile verso l’onore nei confronti di una persona
che non al proprio onore. Ciò perché a proposito del proprio
onore, la gente può dire di essere carne e ossa e di comprensione
limitata. Ma a proposito del rispetto verso il prossimo, le persone sono tutte
allo stesso livello. Lo Tzadik spiegò anche, che, purtroppo, c’è
sempre stato e c’è un grande numero di persone religiose di tutte le
fedi che credono di essere rispettose verso Dio, e che perciò possono
essere irrispettose verso il prossimo. Sfortunatamente, questo è uno dei
grandi errori che ha caratterizzato molti fronti religiosi, privi di vere
guide. Tali persone sono ingannate dentro di sé da una sottile arroganza
e si credono importanti grazie alla loro fede ed al loro servizio a Dio. Invece
di essere più umili per il privilegio e la buona fortuna di avere la
fede, e di avere l’occasione di servire Dio, costoro si credono speciali in
qualsiasi cosa essi facciano. Questa cecità interiore non permette loro
di vedere la stolta contraddizione di essere rispettosi verso il Dio ed
irrispettosi verso la gente. Il numero di persone religiose che cadono in
questa trappola è estremamente alto ed i fanatici religiosi sono
invariabilmente di questa classe.
Passo 28 - Dobbiamo ancora menzionare l’importanza del segno
ricevuto: “La fede è nel cuore di ciascuna persona ed essa si manifesta
nel comportamento con gli altri”. Ci si può ingannare tra uomini, ma non
si può ingannare Dio. Se la fede è vera, allora il comportamento
con il prossimo sarà giusto ed amorevole. Se il comportamento con gli
altri è arrogante, o crudo, o senza sorrisi, o disonesto, o insincero, o
non caritatevole ecc., ciò dimostra che la fede non è quella
vera, amata da Dio Onnipotente. Il derech-eretz è il parametro di misura
della fede. Anche le preghiere di quelle persone ‘religiose’ non vengono
accettate dal Cielo, se non hanno derech-eretz o non sono giuste con il
prossimo. Tutte le persone sono Sue creature che Egli ama, ed è desiderato
davanti a Lui che ci sia il rispetto reciproco per tutti. Il derech-eretz
è la chiave per trovare la vera fede amata da Dio.
Passo 29 - Fu il desiderio di Gesù di portare la gente di
Israele ad una forma molto alta di derech-eretz, con Dio e con tutte le persone.
La situazione di quella
generazione, però, non favorì il derech-eretz. Troviamo che
persino Yeshua stesso non aveva la misura nel rispondere a sua madre con
derech-eretz. I segni messianici, ma tragici, che erano su di lui avevano la precedenza
in quel momento. Il derech-eretz era totalmente mancante in Israele in
quell’epoca così bassa. Purtroppo, tutto il contrario del vero
derech-eretz si trovava nei sacerdoti e nei farisei al tempo di Yeshua.
Esisteva sì un derech-eretz falso e ipocrita che è ancor peggio
della sua totale assenza. Gesù, però, era stato nella scuola
degli Esseni, dove regnava un derech-eretz superiore. Così anche i suoi
insegnamenti hanno in sé dei concetti universali di ‘vera fratellanza’
che l’umanità dovrebbe praticare. Probabilmente la forza dei concetti
del derech-eretz in un contesto globale è stata la vera forza morale
dietro alla diffusione del cristianesimo.
Passo 30 - Penso che i due paesi nel mondo di oggi, più
che in qualsiasi altro, in cui il derech-eretz deve essere reimparato,
ripristinato e reinculcato ad ogni livello dell’educazione sono gli Stati Uniti
d’America e lo Stato d’Israele. Quando questi due paesi capiranno, ameranno e
praticheranno il derech-eretz, la Redenzione scenderà sul mondo.
Pane dell’Asino
vestito da Leone: Debora sognò a
Shavuot, 5750 (1990) a Beersheva, che Peretz, Paolo e lei camminavano insieme
con molte persone che venivano da tutte le parti del mondo per vedere il Terzo
Tempio. Venne sera. Il Terzo Tempio, con una forma circolare, aveva dei muri
alti e spessi del colore di sabbia del deserto. Aveva un tetto largo come una
cupola, e su di esso c’erano i nomi dei Sette Cerchi Profetici. Su questi Sette
Cerchi c’erano luci che illuminavano ogni ‘Cerchio’, mandando luce su nel cielo.
Peretz, Paolo e Debora incontrarono un allievo della Yeshiva (Scuola ebraica
tradizionale) che era vicina al Terzo Tempio Finale. L’allievo parlava dei
rabbini che insegnavano nella Scuola, spiegando che erano tutti vestiti
normalmente ed erano senza la barba. Egli enfatizzava il fatto che gli allievi,
prima di tutto, venivano istruiti nel derech-eretz, il giusto rispetto per ogni
persona, sia fra di loro sia con il prossimo. Uno dei rabbini molto giovane
parlò con loro con molto derech-eretz.
TAVOLA 6
6° Comandamento
"Non
Uccidere"
Passo 1 - Non è scritto 'lo taharog' (non uccidere),
bensì 'lo tirtzah' (non ammazzare), in altre parole, assassinio
premeditato od omicidio, in un momento d'ira. Non è semplicemente
uccidere o prendere la vita di un'altra persona.
Passo 2 - Cioè è provato dal fatto che la Torà stessa,
comanda la pena di morte in determinati casi.
Passo 3 - E’ proibito ammazzare qualsiasi essere umano
intenzionalmente, tranne nel caso in cui una sentenza di morte viene
autorizzata da un tribunale o da un comando militare ufficiale in tempo di
guerra.
Goder Peretz: in
generale, le Leggi della Torà sono pertinenti ai rapporti fra ebrei.
Anche tale comandamento positivo "ed amerai il tuo prossimo come te stesso"
in un senso stretto è un comandamento di Israele e non richiede nessun
obbligo per l’ebreo di amare chi non lo è; c’è però il
comandamento di avere misericordia su tutte le persone, ed anche sugli animali
ed è scritto anche: "Ed amerai lo straniero che è fra di
voi, poiché voi eravate stranieri nella Terra d’Egitto".
Passo 4 - Le Leggi della Torà sono Comandamenti in vigore
per i figli di Israele, sia le Leggi fra l’uomo e Dio, sia le Leggi fra ebrei.
Se non per questo legame esclusivo, nessuna società ebraica avrebbe
potuto essere creata sulla base della Torà. Ci sono però molte
norme morali che regolano i rapporti con i non ebrei. In generale, sono le
norme del derech-eretz, le leggi del rispetto e del comportamento morale
eccellente. E’ certamente vietato per un ebreo agire immoralmente ed ingiustamente
con un non ebreo, sia che si tratti di omicidio, o di adulterio, o di furto, o
di falsa testimonianza, o di desiderare ciò che gli appartiene.
Passo 5 - Il Comandamento di non uccidere vincola indistintamente
ogni ebreo. La sua trasgressione e la punizione conseguente sono regolate, in
una società ebraica, da un codice di norme messo in atto e fatto
rispettare dal Grande Tribunale. La
Torà prescrive vari livelli di punizione, non
solo, per cosi dire, per mano di Dio, ma anche tramite un tribunale che giudica
nel contesto di norme ispirate alla Torà. Il termine ‘Elohim’ (Dio)
nella Torà spesso significa anche Tribunale. E cioè il tribunale
ebraico che ha il potere dalla Torà ha la facoltà di giudicare tutti
i casi che riguardano gli ebrei comminando anche le pene in conformità
alla gravità del reato commesso.
Passo 6 - La Legge
della Redenzione Finale non si basa sulla halachà, ma è legata
alle Leggi della Torà e alla Tradizione secondo i termini della Redenzione
Finale. La Nuova Legge
perciò non giudica secondo le norme halachiche ma secondo il Tribunale
di Mordechai ha Tzadik, il Tribunale Universale della Redenzione Finale. I
principi di tutta la vera legge, basata sulla Torà, sono contenuti nel
Mishnè Torà della Grande Aquila, il Rambam, la pace sia su di
lui. La Legge
della Redenzione Finale è la
Nuova Legge universale della grande congregazione di
Abramo, Isacco e Giacobbe. Le leggi vengono fatte per chi è sull’Altare
di Giuda, sull’Altare di Malchitzedek e sul Tappeto dell’Islam, ma tutti fanno
parte del Nuovo Rito, della Nuova Legge della Redenzione Finale.
Passo 7 - Il Rambam stesso elenca 60 Comandamenti positivi, 46
per le donne, fra i 248 Comandamenti positivi della Torà, che sono
applicabili attualmente a tutti gli ebrei maschi in tutti i tempi ed in tutti i
luoghi. Il numero maggiore di Comandamenti della Torà, 613, vigeva
quando il Tempio ed il Grande Tribunale esistevano a Gerusalemme. Il Terzo
Tempio, però, ed il Tribunale di Mordechai ha-Tzadik, che saranno eventualmente
stabiliti a Gerusalemme, saranno sotto la Nuova Santificazione della Nuova Legge.
L’intero sistema della santificazione del Nuovo Sacerdozio è basato
sulla Nuova Santità dei Segni Completi e non sulla Santificazione precedente.
Passo 8 - Così anche il sistema dei sacrifici degli
animali, nel Tempio, è ormai obsoleto. Le distinzioni fra Cohen, Levi,
Israel, non hanno più significato nella Redenzione Finale. Le Leggi dei
Cohanim sui lebbrosi o sulle piaghe del corpo e delle case ecc., non sono
più applicabili. Il caso di cancellare il Nome di Dio nell’acqua o la
procedura da attuare verso una moglie sospettata di adulterio, non verranno mai
più riattuati. Così anche le leggi degli schiavi che non sono
più applicabili, perché l’istituzione della schiavitù
è bandita ormai in tutto il mondo. In Israele, le città dei
leviti non hanno più senso e così anche le città del
rifugio per chi ha ucciso preterintenzionalmente, anche se ci sarà tutto
un altro contesto nella Redenzione Finale.
Passo 9 - Le eventuali pene di morte e tutta la legge penale in
Israele sottostaranno al Ministero della Giustizia dello Stato d'Israele. Il
governo israeliano a quel tempo seguirà il Nuovo Patto della Redenzione
Finale. I governi ed i sistemi legali verranno perfezionati e saranno virtualmente
sotto il timore di Dio e molte leggi verranno viste nella Luce della
Verità della Redenzione Finale. La corruzione verrà distrutta e
le giuste Leggi regneranno.
Passo 10 - L’istituzione di colui che vendica il sangue di un
proprio congiunto non sarà più accettabile e non farà
parte della Nuova Legge.
Passo 11 - Versare il sangue rende la terra impura. Gli influssi
delle stelle vengono distorti e la terra non viene benedetta dal Cielo.
Così anche un singolo versamento di sangue innocente ha effetti deleteri
su tutti coloro che vivono su quel territorio o su quella città.
C’è una
halachà del Rambam che recita: ”Non c’è cosa più severa
nella Torà di quella che tratta il versamento di sangue, come sta
scritto: e non renderete impura la terra”.
Passo 12 - Soltanto la vera giustizia nei confronti di un
assassino può mondare quell'impurità; perciò se il codice
penale di un qualsiasi paese non contempla la pena di morte, ciò mette
in pericolo il paese stesso, condannandolo all'impurità e alla mancanza
di benedizione. Infatti un paese che esclude la pena capitale distorce l’intera
bilancia del sistema giudiziario, poiché non c’è un equilibrio
nel giudizio, se la punizione non corrisponde al reato commesso; la pena del
carcere inflitta a una persona che uccide intenzionalmente un innocente non
è equilibrata alla gravità del reato commesso.
Passo 13 - In molti sistemi giudiziari del mondo occidentale
(Italia compresa) la pena di morte è stata abolita dal codice penale. Il
motivo principale che è all'origine di questo cambiamento è che
molte ingiustizie sono state commesse nel nome della giustizia, e non pochi
sono stati sentenziati sulla base di prove circostanziali. In passato, si sono
avuti casi di persone innocenti condannate ingiustamente alla pena capitale.
Nella Torà un Tribunale non può condannare a morte un imputato
sulla base di un'evidenza circostanziale. E' risaputo dalla Tradizione che
quando agiva il grande Sinedrio, si ebbe una sola sentenza capitale in sette
anni e c’è che dice una volta ogni 70 anni; e anche in questo caso il
Tribunale veniva considerato 'crudele'.
Passo 14 - Tale è la misura giusta, non abolire del tutto
la pena di morte. La pena di morte deve sussistere, perché ci sono reati
che la richiedono e l'imputazione della condanna a morte deve essere suffragata
dalle testimonianze di più persone che hanno assistito all'omicidio. Se
la colpevolezza dell'imputato viene convalidata da indizi o prove evidenti, ma
non da testimonianze dirette, in questo caso, è più giusto condannare
l'imputato al carcere o all'ergastolo. La colpa delle ingiustizie commesse nel
passato è da imputare alla corruzione dei giudici e del sistema
giudiziario e non a una legge che è fondamentalmente giusta
perché è di ispirazione divina.
Passo 15 - Chi uccide l'aggressore di un'altra persona che si
accinge ad ucciderla, ha salvato la vita della persona aggredita. Se
però è possibile salvare quella persona, senza uccidere
l'aggressore, lo si deve soltanto ferire o arrestare in qualche modo.
Passo 16 - La Legge
di Dio vieta il suicidio, e in Hilchot Gherim 3, è scritto: ‘chiunque
versa il sangue di un altro, su costui ricadrà il suo sangue’.
Ciò è riferito a chi si toglie la vita, senza commissionare altri
ad uccidere per lui. ‘Il suo sangue’, cioè alla sua anima, chiederò
conto, ciò è riferito al suicida. ‘Per ogni bestia
chiederò conto’, si riferisce a chi aizza una bestia ad ammazzare il suo
prossimo. ‘Dall’uomo, dalla mano della persona contro il suo fratello
chiederò conto all’anima della persona’. Ciò si riferisce a chi
commissiona altri ad uccidere in sua vece (pagando il sicario). Chiaramente, in
questi tre casi, viene usato il termine 'chiedere conto', perché, il
loro giudizio è nelle mani del Cielo e non di un Tribunale umano.
Passo 17 - Il Pane dell’Asino vestito da Leone: Debora
sognò che Said stava spiegando a qualche drogato che intendeva
suicidarsi, che il suicidio è un grande peccato. I giovani gli risposero
che in questo modo sarebbero andati nel Regno dei Cieli più velocemente.
Said spiegò: se prendete la vostra vita, ciò è contro la
volontà di Dio che è datore della vita, è perciò
non vedrete il Regno dei Cieli, ma sarete puniti di sotto.
Passo 18 - La
Legge di Dio proibisce che la proprietà sia la causa
della morte del prossimo. Perciò la Torà ha comandato di costruire un
parapetto di protezione (ma’akè) intorno al tetto. Si tratta infatti di
un comandamento positivo.
Halacha 3: Il parapetto
protettivo deve essere abbastanza forte da sostenere il peso di una persona che
vi si appoggia senza cadere. E chiunque lascia il suo tetto senza una
ma’akè trasgredisce sia il comandamento positivo che quello negativo,
come sta scritto: "non causare spargimento di sangue nella tua casa",
non fare in modo cioè che la tua casa diventi un potenziale luogo di
disgrazia.
Halacha 4: E ciò
vale per una qualsiasi altra parte della casa che potrebbe rivelarsi pericolosa
ed essere causa potenziale di sciagura e di morte, come ad esempio un pozzo o
una fossa lasciata scoperta nel cortile, piena o meno di acqua. Il padrone
della casa è obbligato a recintarli o a ricoprirli.
Passo 19 - La
Torà comanda di non fare alcunché che possa
recare danno o mettere a rischio la propria salute o la propria vita; come sta
scritto: "e farete molta attenzione a preservare le vostre vite". E
così non è gradito a Dio tutto ciò che uno fa contro la
sua propria salute. Così come non è voluto dal Cielo che la
persona metta a rischio la propria vita facendo degli sport estremi,
poiché egli mette in pericolo la sua vita, che è un dono di Dio.
Le gare automobilistiche, ad esempio, non sono uno sport, bensì un
passatempo pericoloso, potenzialmente letale e quindi suicida.
Passo 20 - La corretta igiene della casa, del bagno, della
cucina, e del proprio corpo, rappresentano un elemento essenziale per
preservare la propria salute; il mangiare cibi sani, in modo moderato e in
quantità giusta, è fondamentale per stare fisicamente bene.
L’esercizio fisico, se non è affaticante, è indicato per il
benessere del corpo. Lo stress, l'alimentazione sbagliata contribuiscono
all'aumento delle morti per infarto. Tale patologia, che praticamente non
esisteva nel passato (diciamo prima della scoperta dell’elettricità),
è il risultato della vita frenetica che contraddistingue le
società occidentali avanzate.
Passo 21 - Ci sono sul mercato migliaia di libri e manuali che
insegnano al pubblico come mantenere la buona salute, fisica e mentale, tramite
diete ed esercizi fisici appropriati, comportamenti e atteggiamenti contrari allo
stress e al logorio di una vita insana. Molti di questi libri, quando non
cercano di convincere la gente a seguire un sentiero molto particolare o
univoco, danno consigli utili che possono essere praticati. Così anche i
manuali di erboristeria e i metodi di medicina naturale sono indicati e interessanti
da studiare.
Passo 22 - Pane del Leone: Ci sono molte categorie di
pericoli nella vita in questa Quarta Generazione; ne menzioniamo qui alcuni,
rivelati tramite i Segni Profetici della Quarta Generazione. La Quarta Generazione
è piena di pericoli e di decreti che scendono dal Cielo. Si tratta,
infatti, della generazione in cui si scatena il Grande e Terribile Giorno del
Signore. L'acme tremendo di quel Giorno Profetizzato verrà nella seconda
metà di questa Quarta Generazione. Ma, in generale, l’intero periodo di
65 anni, da aprile 1983 ad aprile 2048, rientra nel contesto del Grande e
Terribile Giorno del Signore, per cui i pericoli della Quarta Generazione sono
più grandi di qualsiasi altro periodo della storia.
Passo 23 - Segni chiari sono stati mandati: sarà
necessario preparare posti di rifugio durante la Quarta Generazione e fare scorte alimentari anche sigillate.
Purtroppo ci saranno estesi conflitti mondiali e impiego di armamenti nucleari,
che inquineranno l'aria del pianeta con pericolose radiazioni. Ci saranno
carestie e scarsità di alimenti, epidemie e nuove malattie. Tutto
ciò perché l’umanità non ha apprezzato la bontà di
Dio e ha agito contro la natura e contro i Suoi dettami, colmando a dismisura i
vasi della Collera.
Passo 24 - Anna Gasparotti, sognò (10 luglio 1993, Milano)
di dover portare suo figlio Marco Federico in una casa sconosciuta
perché ci sarebbe stata un'esposizione pericolosa di raggi lunari. Anna
prese il figlio e un altro bambino che era presente, e dopo averli avvolti in una
coperta dalla testa ai piedi, si recò con loro in quella casa. Il
pericolo era tale che anche dalle fessure delle persiane filtravano raggi
lunari dannosi. Le veniva detto che il punto massimo del pericolo si sarebbe
avuto il 5 di maggio. Nella casa, Anna notò che erano rimasti dei resti
di una cena in gran parte non consumata. Lei si attardò per raccogliere
dei pezzi di pane ancora fresco, e li mise nella sua borsa.
Passo 25 - Le case-rifugio dovranno essere a prova di radiazioni
nucleari e abbastanza grandi per viverci e immagazzinarci grossi quantitativi
di provviste alimentari.
Il Pane
dell’Asino vestito da Leone: Iliade
sognò nel 1983, a
Milano, il Maestro Haim che stava parlando con tutti gli allievi. Egli disse
loro di stare molto vicini al Morè. Nel sogno Iliade assisteva a cruente
scene di guerra e di distruzione. Gli allievi trovarono un rifugio in una casa
di preghiera che non aveva simbologie di alcuna religione.
Passo 26 - Anna Gasparotti sognò (1 gennaio 1990,
Pilzone), di vedere dall'alto una grande nave larga oppure una piattaforma
marina che era stata colpita da un attacco missilistico. L’esplosione era del
tipo atomico, e vide scatenarsi un furioso combattimento, con la gente che cercava
di mettersi al riparo. La scena cambiò ed Anna era vicina ad un grosso
fiume, le cui acque erano impetuose e minacciose, e in esse confluivano dei
torrenti, sia da destra che da sinistra, con acque sporche e limacciose. Questa
situazione incrementava il terrore della gente che cercava rifugio. Anna, che
era con i suoi familiari, aveva una chiave, che era quella di una casa nascosta
parzialmente sotto terra che conteneva il necessario per sopravvivere.
Passo 27 - Anche il sole e la luna rappresentano i pericoli della
Quarta Generazione che devono essere evitati quanto possibile. I loro raggi, in
questa generazione, possono a volte essere estremamente pericolosi. Questo vale
per chi si espone al sole sulla spiaggia. I raggi lunari possono essere ancora più
nocivi di quelli solari, per cui è saggio non osservare la luna,
specialmente quando è piena.
Pane
dell’Asino vestito da Leone: Anna
Gasparotti sognò (20 maggio 1985, Milano) di trovarsi in una piazza
sconosciuta e in cielo c'era la luna piena, circondata da alcune nuvole.
Improvvisamente ci fu una totale eclisse di luna; Marco Federico, il figlio,
fece notare la completa assenza della luna. A quel punto, dalla luna oscurata
si potevano percepire dei movimenti circolari veloci e luminosi. Peretz avvertì
le persone presenti a non guardare la luna, poiché era pericolosa e
disse loro di passare parola. Anna e gli altri allievi avvertirono la gente che
15 persone erano morte perché avevano osservato la luna ed erano state
colpite da radiazioni letali. Gli allievi si rifugiarono in case grandi con
finestre piccole e serrature di legno rosso. Di giorno il sole era pallido e
scuro, di notte la luna era troppo luminosa. Vissero in quella casa e fecero
dei turni di guardia; per cucinare accendevano della legna che trovavano. Di
notte erano estremamente cauti ad evitare i raggi lunari. C’erano delle scene
apocalittiche, ma gli allievi del Maestro Haim erano protetti e non succedeva
loro nulla.
Passo 28 - Deborah sognò (febbraio 1988, Milano) di vedere
una luna molto rossa. Chiunque la osservava, stramazzava al suolo e moriva.
Debora ebbe paura, sentì una mano che le teneva il braccio e
pensò fosse il profeta Elia; pensò a DIO e si calmò. Paolo
spiegò che la luna era nel Segno della Luna di Miele, ma anche nel Segno
della Luna di Sangue. I suoi raggi avevano il potere di distruggere chi non
voleva rifugiarsi in Dio.
Passo 29 - E' saggio fare provviste quando i tempi lo
richiederanno e ci sarà penuria di alimenti.
Francesca Tramontana
sognò (4 giugno 1990, Milano) di vedere un uomo che diceva: "Apprezzate
il cibo adesso, perché arriverà il tempo che mancherà”.
Daniele sognò (3
aprile 1988, Milano) di essere a casa sua; c’erano molti ospiti che mangiavano
di gusto intorno ad una grande tavolata. Daniele non vi partecipava e ne era
disgustato. Uscì nel balcone e vide un poliziotto che gli chiedeva di
aiutarlo. L'agente immagazzinava delle scorte in cartelle e scatole blu,
sigillate e le ordinava su delle mensole. Il lavoro era faticoso e prolungato,
i cibi principali erano pasta e carne.
Passo 30 - Debora sognò (16 aprile 1988, Milano) che
Peretz e Paolo ed altre due persona si trovavano su una piccola montagna e
osservavano il cielo. Peretz si mise a spiegare che bisognava prepararsi a
tempi difficili di scarsità di cibo. Egli disse questa frase strana: "Dal
seno materno che Iddio aprirà, ci sarà latte e miele, e forse i
vostri mariti vorranno bere, ma state attenti perché anche quel latte
finirà".
Sogno di Giuseppe: "Questa
notte sognai che ero a casa di mia mamma. con me c’era Daniele ed altre due
persone. Parlavo con loro sui Segni della Redenzione Finale. Vicino a noi c’era
un bambino, che nel sogno era come mio fratello, ed aveva circa sette o otto
anni. Questo bimbo era affetto dalla sindrome di Down. Era con noi, ma noi lo
ignoravamo; i suoi occhi erano pieni di tenerezza, ma noi lo ignoravamo;
sentivano il suo cuore buono, ma noi lo ignoravamo. Fino a che il bambino
decise di suicidarsi, buttandosi giù dalla finestra. Allora mi accorsi
di lui e lo convinsi a non farlo. Così lo prendemmo con noi in ogni posto,
persino alla televisione... Una voce dal Cielo disse: "L’ignorare uccide
in questa Quarta Generazione".
Peretz:
Dopo di questo ho scritto una preghiera per le vedove, gli orfani e i portatori
di handicap.
TAVOLA 7
7° Comandamento
"Non
commettere adulterio"
Passo 1 - È proibito per qualsiasi uomo avere rapporti
sessuali con qualsiasi donna che sia legata da matrimonio, o da accordo, o da
coabitazione ad un altro uomo.
Alcune note qui, dal
Mishnè Torà, prima della prima halachà:
è proibito
giacere con la madre,
è proibito
giacere con la moglie del padre,
è proibito
giacere con la sorella,
è proibito
giacere con la figlia del figlio,
è proibito
giacere con la propria figlia.
è proibito giacere
con la zia paterna,
è proibito
giacere con la zia materna,
è proibito
giacere con la moglie dello zio paterno.
È proibito
giacere con la propria nuora,
è proibito
giacere con la propria cognata,
è proibito
giacere con la sorella della moglie,
è proibito giacere
con un animale,
è proibito per
una donna portare a sé un animale,
è proibito
giacere con un altro maschio,
è proibito
rivelare la nudità del padre,
è proibito
rivelare la nudità del fratello del padre,
è proibito
giacere con una donna altrui sposata,
è proibito
giacere con una donna durante il suo ciclo mestruale,
è proibito per un
ebreo sposare un non ebreo.
È proibito
castrare un maschio, anche un animale domestico, una bestia, od un uccello.
(Poretz Gader,
considerazioni di Peretz): una nota, dopo aver trascritto questo testo di
proibizioni, sognai di vedere un volume grosso contenente la Nuova Legge, e
mi fu detto di non ammassare leggi antiche. Ciò fu anche un’indicazione
a non riportare troppe leggi, anche se tratte dal Mishnè Torà.)
Passo 2 - Tutte le suddette norme sono valide per la Nuova Legge della
Redenzione Finale, in base all’autorità del Goel Haim, per tutti gli
Altari della Casa di Preghiera.
Passo 3 - È proibito avvvicinare bambini di qualsiasi
età con intenzioni sessuali, o gesti sessuali, o parole ed espressioni
sessuali. Chiunque lo faccia (e certamente chiunque commetta un atto sessuale
con un bambino) è odiato da Dio. La sua anima viene estromessa dalla
verità e la persona viene gettata nelle profondità delle forze impure.
Passo 4 - Chi ha commesso adulterio o altra abominazione per
ignoranza, o debolezza, non può entrare nel Patto Nuovo Finale della
Redenzione Finale, se prima non si è pentito ed ha corretto le sue
azioni purificandosi dai peccati. I Segni Completi saranno il metro di misura,
perché costui non riceverà segni o sogni, essendo la sua anima al
di fuori del Regno dei Cieli. Se però costui, tramite la fede, inizia a
ricevere segni, si trova sulla strada della salvezza. I Segni poi indicheranno
le correzioni da fare ed il sentiero da seguire.
Passo 5 - Per la
Nuova Legge, il matrimonio religioso di un fedele di
religione cristiana, come del resto ogni matrimonio civile, non ha più
validità nel caso di una comprovata separazione consensuale fra coniugi.
Se, ad esempio, un uomo ha una relazione con una donna che, da tempo, non vive
più con il marito e non ha più rapporti intimi con lui, non ha
commesso adulterio, essendo costei separata de facto.
Passo 6 - Omosessuali o lesbiche potranno entrare nella grande
congregazione di Abramo, Isacco e Giacobbe, solo dopo aver cambiato il corso
della loro vita. La prova del pentimento sarà l’astensione completa
dalle pratiche sessuali precedenti. Ciò, però, non significa che
debbano essere costretti ad avere rapporti eterosessuali; potranno
semplicemente convivere ma senza sposarsi. Non significa neanche che la
tendenza omosessuale scompaia, poiché, in generale, ciò non
avviene. Si tratta, invece, di non accondiscendere a tale tendenza, per timore
di Dio, nella consapevolezza della gravità dei peccati contro natura e
delle punizioni dell’anima per quei peccati, sia in questo mondo che in quello
futuro.
Passo 7 - La persona che ha la forza e la volontà di
cambiare un tale corso innaturale (la cui tendenza è estremamente forte),
compie, in verità, un grande servizio davanti a Dio e reca un immenso
beneficio alla propria anima. Costui viene elevato dalla forza della sua
astinenza, perché è riuscito a diventare un giudice dominante di
sé e un maestro delle proprie azioni. In tali casi, si dice nella
Tradizione, che "persino i peccati fatti volontariamente e
intenzionalmente diventeranno meriti". Ciò perché la ‘forza’
di quel male, o di quella tendenza innaturale, viene ‘sfruttata’ per andare
CONTRO tale tendenza e per servire Iddio con la stessa forza, la stessa energia
e lo stesso entusiasmo che altrimenti sarebbero state usate nel compiere il
peccato.
Passo 8 - È possibile riconvertire una tendenza alterata
in questa Quarta Generazione, per merito del nascosto Tzadik, il Goel Finale
Haim. Riporto un sogno molto importante e strabiliante ricevuto da Anna.
Passo 9 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Anna
sognò (31 luglio 1989, Sardegna) che il suo bambino, che era andato a
giocare in un bosco vicino a casa, urlava e invocava aiuto. Lei ed il marito
corsero sul posto ed il figlio disse di essere stato molestato da un uomo.
Costui, un loro conoscente, era sposato e padre di un bambino. Il marito di
Anna gli parlò per fargli capire quanto sbagliasse a comportarsi così.
L’uomo sembrò comprendere. Alla conversazione si aggregò un uomo
anziano (anch’egli omosessuale), che, mai sposato, aveva sempre abitato con la
madre e disse di averle sempre nascosto la sua tendenza. Nel suo racconto
parlò anche di un sogno che aveva fatto, Anna glielo interpretò
dicendogli che questo rivelava invece che la madre aveva capito benissimo ed in
breve tempo era morta di crepacuore. L’uomo molto colpito da questa
rivelazione, ricordò che, in effetti, la donna aveva assunto
un’espressione del viso molto addolorata e quella maschera si era trasformata
solo dopo la morte. Dato che i due sembravano seriamente convinti di aver
sbagliato a condurre quella vita, Anna e Giorgio decisero di accompagnarli da
Peretz, che li accolse e li invitò ad entrare in una stanza. Qui, tra lo
stupore, l’incredulità e la gioia di Peretz, Giorgio ed Anna, c’era il
Moré. Il Maestro Haim. era seduto sul divano con il viso leggermente
rivolto verso la finestra. Peretz mormorò subito parole di
ringraziamento a Dio. Anna si precipitò vicino al Moré e gli
espresse la sua gioia. I due uomini, però, non sapevano chi fosse il
Moré e neanche che, essendo morto, era lì per miracolo. I due
vennero lavati con sapone e risciacquati, nella zona genitale, seguendo un
segno. Finita la purificazione si cominciò a conversare e solo al
momento del commiato, uno dei due uomini, un po’ stupito, disse che il
Moré, visto solo da lui, mentre si faceva il segno della purificazione,
era intervenuto personalmente facendo un segno: con la sua mano sulla loro schiena.
Questa informazione suscitò grande gioia perché voleva dire che
la guarigione dei due era completa e che si erano liberati completamente del
loro problema.
Passo 10 - Questa non è semplicemente una buona notizia
bensì una strabiliante e meravigliosa notizia della Redenzione Finale e
dell’umiltà dello Tzadik Haim nell’adempiere questo segno di guarigione?
Se qualcuno veramente desidera questa guarigione e sa dei Segni Completi della
Redenzione Finale, il Segno è stato dato.
Tre persone che siano nel
Patto Finale e che abbiano ricevuto l’autorizzazione, possono fare questo segno
come nel sogno. Il sogno stesso dovrebbe essere letto con grande
intensità, anche con lacrime. Nella fede di questa guarigione
proveniente dal Goel Haim, la guarigione avrà luogo subito.
Passo 11 - L’uomo che commette adulterio con una donna sposata,
incorre nella punizione dal Cielo, sia in questo mondo che nell’altro.
Nell’altro mondo, quando i tempi arriveranno, all’uomo tradito dalla moglie
sarà dato permesso di giudicare l’adultero e gli sarà dato anche
di giudicare la moglie infedele. Terribile sarà la vergogna per questi
peccati nascosti quando verranno rivelati nel mondo della verità. Anche
in questo mondo ci sono punizioni, specialmente in questa Quarta Generazione, in
cui la Giustizia
Divina purifica la terra subito e non aspetta, per
così dire, le punizioni dell’altro mondo come avveniva in passato.
Passo 12 - Gli uomini e le donne sposati devono stare attenti a
non trasgredire la fiducia reciproca dell'accordo matrimoniale e a non tradire.
Molti rapporti di matrimonio sono stati rovinati per ciò che viene
considerato infedeltà, specialmente nel mondo moderno cristiano in cui
la monogamia è diventata l’unico status legale accettabile. Quel
concetto di fedeltà rappresenta un accordo reciproco fra marito e moglie
ed è, quindi, simile ad un voto preso davanti a Dio e deve essere
rispettato.
Passo 13 - Nonostante ciò, non c’è la stessa
severità di giudizio nel Tribunale di Sopra tra l’uomo che a volte
‘mangia fuori casa’, e la donna sposata che giace con un altro uomo. La donna
viene chiamata profanatrice e si rende totalmente impura. L’essenza della
donna, infatti, è la sua modestia, e la sua virtù principale
è la fedeltà al coniuge. Dobbiamo ricordare che queste
virtù torneranno ad essere praticate nelle generazioni della Redenzione Finale,
perché sono amate da Dio ed il loro valore perdura in eterno.
Passo 14 - Il sesso della donna è intimo, è dentro
di lei; se lo concede ad un altro uomo, all’infuori di suo marito, lei tradisce
la propria essenza di donna, moglie o madre. Se ha figli, ha perso il suo scopo
davanti al Cielo, e la sua anima viene tagliata fuori davanti a Dio. Il sesso
dell’uomo è invece esteriore, come lui si riempie, così lui
dà. Sia il suo desiderio che il suo piacere sono di breve durata, in
confronto al desiderio e al piacere intimo della donna. Nella Tradizione si
dà la proporzione di uno a nove. Il desiderio della donna nel suo
piacere è nove volte maggiore di quello maschile. La donna che si concede
ad un altro uomo, ha concesso la sua intimità. Questo non è necessariamente
vero nel caso dell’uomo, in termini di natura parlo, perché per l’uomo
il sesso è molto più esteriore e superficiale. Esso tocca per di
più il piacere fisico dello svuotamento ed il piacere della forma di
ciò che lo stimola.
Passo 15 - La monogamia non è un principio della Nuova
Legge del Patto Finale. Siccome la considerazione viene data dalla Legge della
Natura, come designata dal Creatore Benedetto Egli Sia, la Torà non ha proibito
ad un uomo ebreo di prendere più di una moglie, a condizione che egli
sia nelle condizioni economiche di mantenere le sue mogli separate ed in
quartieri decenti. Questa è una prova chiara e certa che non c’è
nulla, in natura, contro l’avere due o più mogli. Non c’è
‘peccato’ in questo davanti a Dio. Non è un Comandamento della
Torà, però, o un consiglio raccomandato, ma il fatto di per
sé non offende la Legge
di Dio in qualsiasi modo.
Poretz Gader
(considerazioni di Peretz): Parlare in questi
termini in paesi cristiani non è così semplice, tanto più
in un paese cattolico. Anche gli ebrei ashkenaziti non sono molto diversi dai
cristiani su questo punto. La verità è pesante dove non è
conosciuta, ma il nome sul mio passaporto mi stimola a invalidare la concezione
di Paulus per ciò che riguarda l’istituto matrimoniale, cioè che
sia meglio non prendere moglie se non che per debolezza l'uomo non può
fare a meno. Sarebbe stato meglio che egli prendesse quattro mogli, piuttosto
che asserire che solo per debolezza si può sposarsi e condiscendere ad
davere rapporti sessuali. E', invece, una grande Mitzvà sposarsi e
godere dei piaceri coniugali.
Passo 16 - Nodà (12 novembre 1987) sognò di
camminare con fatica, insieme al fratello e ad altre persone, sopra la cima di
una montagna coperta da molta neve. Arrivò in un locale che ospitava
molti anziani. Un dottore si avvicinò a lei e le spiegò che per
colpa di Paolo quelle persone erano giù di morale. Egli infatti aveva
pensato ad impegnarle e a nutrirle, ma si era dimenticato di una cosa
importante: essi avevano bisogni naturali da soddisfare, e a questo Paolo non
aveva pensato! Il medico continuò dicendo che il seme dev’essere
rinforzato, e che non si potevano tenere quelle persone, sia pure anziane, come
‘vecchi in un ospizio’.
Passo 17 - Nonostante ciò la norma del paese è legge
secondo i codici penali e civili a tutti gli effetti. Negli stati cristiani
regna la monogamia e la bigamia è proibita e ciò è
conforme anche al consenso popolare di quei paesi, in questi tempi. La Nuova Legge,
però, non è soltanto per le terre cristiane; essa è anche
per i paesi dell’Islam, per Israele e per tutti! È nostro obbligo
spiegare ciò che è veramente la Legge, come è considerata dal Tribunale di
Sopra, e stabilire la
Nuova Legge per gli Altari di Giuda, Efraim e Malchitzedek e
per il Tappeto dell’Islam. I musulmani non sono ristretti alla monogamia,
né lo sono l’Altare di Giuda, né l’Altare di Efraim, né
l’Altare di Malchitzedek, e non è proibito prendere più di una moglie
in un paese dove questo non va contro la legge civile.
Poretz Gader
(considerazioni di Peretz): All’inizio
avevo proibito la bigamia per l’Altare di Malchitzedk (Nazioni), a causa del
mancato consenso popolare vigente, ma questa legge non è stata accettata
dal Tribunale di Sopra ed è sceso un Segno che dichiarava che in questo la Nuova Legge è
uguale per tutti gli Altari, di Giuda, Efraim, e Malchizedek. Per la Nuova Legge non
è proibito prendere più di una moglie. Ciò, ovviamente,
deve essere giudicato, a seconda del caso, dal Tribunale della Terza Redenzione
Finale.
Passo 18 - È proibito dalla Nuova Legge del Patto Finale
per un uomo avere rapporto con la moglie durante i giorni del suo ciclo ed in
più per un certo numero di giorni puliti dopo. Per l’Altare di Giuda
questa proibizione si estende dalla legge della Torà e diventa legge per
l’Altare di Efraim. Per l’Altare di Malchitzedek questa proibizione si instaura
a causa dei danni che si possono verificare a causa dell’impurità
mestruale.
Goder Peretz
(considerazioni di Peretz): Lo Tzadik
Haim mi spiegò che uno dei motivi principali per cui i bambini nascono
ritardati è perché questi sono stati concepiti durante un
rapporto avvenuto in un momento in cui c’era ancora sangue mestruale. L’ignoranza
è ancora molto estesa in tutti i paesi del mondo, ma ora il tempo
è maturo per la comprensione e la correzione.
Passo 19 - Per la
Nuova Legge della Redenzione Finale, i Segni Completi
stabiliscono il nuovo mikve, il bagno particolare di purificazione secondo i
nuovi criteri relativi a questo scopo. Lo scopo principale del mikve è
di pulire e purificare la donna dalla sua impurità, dopo che ha contato
il numero necessario di giorni puliti, dopo che il flusso del sangue si
è totalmente fermato. Il nuovo mikve, perciò, quando la nuova
comunità sarà funzionante, se Dio vorrà, sarà usata
anche dalle donne dell’Altare delle Nazioni. È qui che certe norme e
proibizioni della Torà diventano saggezza pratica per le Nazioni a
beneficio di tutti.
Passo 20 - Nuova Legge (il Mikveh): Il Nuovo Mikveh della
Redenzione Finale dovrebbe essere come nella Halachà, ma non è
così. Il Nuovo Mikveh, infatti, non richiede l'acqua piovana. La misura
del Nuovo Mikveh è tale che possa permettere la piena immersione del
corpo umano. Se una donna desidera fare la purificazione a casa sua, può
riempire una vasca da bagno di acqua e immergersi completamente, con un/a
testimone in piedi che si assicuri che l'immersione sia stata totale; è
più pratico, però, che il marito o un'altra donna prenda un secchio
pieno di acqua è lo riversi su tutto il corpo della purificanda per tre
volte. Ricevetti questo insegnamento dallo Tzadik Haim come forma valida di
Mikveh che veniva usata dai soli allievi del Maestro. Lo Tzadik spiegava che ai
tempi d'oggi l'acqua del rubinetto di casa è pura, per cui non
c'è bisogno di acqua piovana per fare il Mikveh. Pertanto, si tratta di
una Nuova Legge, ricevuta direttamente dallo Tzadik, in vita.
Passo 21 - Successivamente, in un sogno del 1990, vidi lo Tzadik Haim
che spiegando qualcosa sul Mikveh, diceva: "L'acqua piovana del mikveh dell'Halachà
era necessaria nel Vicino Oriente perchè le acque dei pozzi erano spesso
contaminate".
Il sogno conferma, in
sostanza, che l'acqua corrente delle moderne abitazioni è pura e
può sostituire l'acqua piovana. Le parole dello Tzadik Haim indicano che
la Halachà
si fondava sulla necessità di avere a disposizione dell'acqua pura. Se,
in passato, ci fosse stata a disposizione dell'acqua corrente pulita, come
avviene oggi, la Halachà
avrebbe potuto essere diversa. In ogni caso, va considerato che quanto maggiore
era la Kedushà
tanto maggiore era lo stato di impurità. Duemila anni di diaspora hanno
compromesso quella Santità, per cui anche i livelli di impurità
sono inferiori rispetto alle passate generazioni. Non è il caso di
approfondire qui questo argomento. L'acqua piovana non è ora necessaria
al Nuovo Mikveh.
Passo 22 - DIARIO: 17 luglio 2015, Beer Sheva: Lo avevo
dimenticato, ma Nodà mi ha ora rammentato un sogno da lei fatto 24 anni
fa. Si trovava in un luogo pieno di docce (apparentemente un luogo per fare il
Mikveh ma non nel senso tradizionale). Per la propria purificazione versava
addosso un secchio di acqua, per tre volte, e ciò era sufficiente per
purificarsi dall'impurità mestruale. Nodà accompagnava l'azione
con una benedizione, che così recitava: "Benedetto è il
Signore, Dio Altissimo, che purifica la donna dal suo ciclo mestruale".
Nodà afferma che c'era poi un'altra benedizione (forse dopo che ci si
è vestiti). Cercherò
di formularla qui:
(Per una donna in attesa
di procreare): "Benedetto è EL SHADDAI che ha santificato la
famiglia attraverso la purificazione della donna per il bene del suo bambino,
del suo cervello e del suo organismo e per la nuova vita della neshamà
che il Signore Altissimo infonderà in lui.
Benedetta è la
donna che teme l'Eterno e si prepara alla purificazione della famiglia". Amen ve-ken-yehi ratzon.
Passo 23 - Ovviamente il Mikveh tradizionale è valido.
Così come il mare è un valido Mikveh da sempre. Ci sono,
tuttavia, molte donne che non sono abituate o desiderose di utilizzare i mikveh
tradizionali. La Nuova
Legge prevede un modo più semplice per fare
l'immersione purificatrice.
Le regole di base per
rimuovere lo smalto dalle unghie o quant'altro possa impedire la
totalità dell'immersione per effettuare l'immersione sono validi anche
per il Nuovo Mikveh.
Per quanto riguarda il
calcolo dei giorni puri, è meglio ai giorni nostri consultare un
rabbino, esperto in materia.
Io seppi dallo Tzadik
Haim che gli ebrei yemeniti avevano una legge differente e più precisa
su questo argomento; il numero dei giorni 'puliti' devono essere pari ai giorni
del ciclo mestruale; se sono stati, ad esempio, solo 3 allora verranno
conteggiati 3 giorni puliti, se 4 si farà altrettanto e così via.
Ciò è molto più semplice dei 7 giorni prescritti dalla
halachà. La regola yemenita viene adottata dalla Nuova Legge della
Redenzione Finale.
Passo 24 - C'è un altro motivo per cui è necessario
facilitare la halachà che riguarda l'immersione purificatrice. La Nuova Legge è
destinata anche alle nazioni cristiane e ai popoli, in generale. In futuro,
molte persone, quando verranno a conoscenza della Redenzione Finale e della
Nuova Legge, vorranno adottare tali norme di purificazione. Nella versione dei
7 Precetti Noachidi, così come li abbiamo ricevuti, c'è anche
l'astensione dai rapporti sessuali con la propria moglie durante il suo ciclo.
La purificazione è molto importante dato che è, innanzi tutto,
per il bene del concepimento e della procreazione, e, in modo più
specifico, per la salute fisica e neuronale dell'embrione.
Lo Tzadik Haim spiegava
che la vera ragione delle regole di purificazione post mestruale è da
ricercarsi nella riuscita evoluzione dell'embrione e, in particolare, del suo
cervello. Il Mikveh ha rappresentato pertanto un fondamento indispensabile
della salute della famiglia ebraica ed è questo il motivo per il quale
molti bambini ebrei sono particolarmente dotati e perspicaci. La pulizia che
contraddistingue i rapporti intimi fra marito e moglie si riflette sulla buona
salute della prole e sulla loro capacità di capire, apprendere bene e
avere una buona memoria.
Passo 25 - La Sacra Torà ha fornito al mondo un grande
rimedio per i matrimoni che non funzionano: il divorzio. La Chiesa Cattolica
abrogò tale privilegio infliggendo frustrazione, incrementando
sofferenza e creando più peccatori. Invalidò anche il privilegio
del matrimonio riservato al clero, facendo sì che le loro preghiere di
pentimento fossero necessarie ogni giorno ed ogni notte. Così il
cattolicesimo ha rappresentato la religione della sofferenza e dell’ignoranza.
Il Nuovo Patto Finale, invece, rappresenta il nuovo modo di vivere la vita
piacevolmente, entro i confini di ciò che è amato da Dio. La Nuova Legge proibisce
solo ciò che è contro la
Sua volontà e ciò che va contro natura. Per la Nuova Legge del
divorzio, vedi la tavoletta relativa al matrimonio.
Passo 26 - Il modo giusto e naturale del rapporto sessuale
è che l’uomo stia sopra la donna e non viceversa, mai. La donna è
come la terra e l’uomo è come una montagna dalla quale le acque irrigano
le valli con seme vivente.
Il Pane
dell’Asino vestito da Leone: Solly
sognò (10 aprile 1988, Milano) di trovarsi di notte su un passo di
montagna nel deserto del Sinai, insieme con Peretz, Davide e Paolo. L’aria era
tersa, pulita e l’atmosfera era fantastica. Pur essendo notte fonda, la strada
era rischiarata dalla luna. Peretz, ad un certo punto, disse: “Vedete le guglie
di quelle montagne che si trovano lassù, in alto? Ebbene, esse sono come
l’uomo che deve essere sopra la donna!”. Più tardi, Peretz, dopo aver
fatto andare avanti gli altri due, rimase con Solly e fece dei rapidi movimenti
rotatori con il bastone. Apparve allora, per terra, all’improvviso, un tappeto
ovale, dalla forma simile a quella della cipolla, su cui era scritto: “Adonai
Zevaot (Signore degli Eserciti)”. Vi erano anche altre scritte in ebraico che,
se lette da lui, l’avrebbero aiutato a superare un grande problema. Solly si svegliò
subito, impaurito per il fatto di aver letto una scritta così sacra.
Passo 27 - È proibito dalle leggi della natura creata da
Dio Onnipotente praticare la sodomia o il rapporto anale con la moglie. Nelle
fasi preliminari che precedono l’atto sessuale non è proibito per un
uomo passare sopra quella parte o rimanere lì un po’, basta che non
entri dentro. Se è successo che il seme sia uscito a causa del piacere
di quella posizione, questo non è niente, siccome il seme è
uscito fuori e non dentro, non si chiama rapporto anale.
Passo 28 - In generale, se capita che il seme dell’uomo esce, per
l'eccitazione, prima di essere entrato nella donna, non c’è alcun
peccato. Ma se lo si fa intenzionalmente per evitare la gravidanza, è
considerato come peccato di seme sprecato. Ci possono essere, comunque, motivi
validi per evitare una gravidanza, ad esempio a causa dello stato della salute,
o perché ci sono già due o più figli ed i genitori si
sentono incapaci di averne ancora. È proibito ed è una pessima
pratica che l’uomo guardi con insistenza o lecchi il sesso della donna,
perché questo conduce ad un abbassamento terribile di tutti i suoi
pensieri e può causare danni alla sua salute.
Passo 29 - Per gli Altari di Giuda e di Efraim, è proibito
avere rapporti con la moglie durante il periodo mestruale e fino a che essa non
abbia fatto il bagno rituale nel mikve. Quando la moglie è in uno stato
di impurità è proibito accostarsi a lei nell'intimità.
Ciò perché lo Yetzer si rafforza dove c’è impurità
e se il marito la prende e la bacia e la tocca, quell’impurità fa
sì che l’inclinazione sua in quel momento sia dieci volte più
forte del normale, e potrà facilmente cadere nel peccato. La stessa cosa
è raccomandata per coloro che appartengono all’Altare di Malchitzedek, perché
in quanto all’inclinazione non c’è differenza, siamo tutti della stessa
carne!
La separazione fra
marito e moglie durante il ciclo è amata davanti al Signore, Dio nostro,
per tutti quanti.
Passo 30 - Per motivo della legge della natura, è proibito
praticare il coitus interruptus, cioè un rapporto che inizia dentro e
finisce fuori. Questo è psicologicamente molto dannoso al cervello e
può causare depressione e danni fisici. È molto meglio usare
preservativi, specialmente se ci sono validi motivi per non procreare.
TAVOLA 8
8° Comandamento
"Non
Rubare"
Passo 1 - È proibito rubare qualsiasi proprietà o
cosa che appartiene ad altri, anche un centesimo.
Passo 2 - Non si deve rubare nulla, neanche per scherzo, con
l’intenzione di ridere.
Passo 3 - C’è una differenza di termini nella Torà
fra ‘ganav’ e ‘gazlan’. Il primo è il ladro che ruba un bene altrui
all’insaputa del suo proprietario, mentre il secondo è uno che si
appropria di un bene altrui in modo manifesto o violento (ad esempio un rapinatore
o uno scippatore).
Passo 4 - In questa fase della storia, il Tribunale di Mordechai
Ha-Tzadik della Redenzione Finale non giudica secondo le diverse leggi penali o
civili dei vari paesi, ma secondo criteri più equi ed elevati.
Passo 5 - Non si deve comprare roba rubata, quando è
certo che proviene da un furto. Uno dei motivi è che comprandola,
s’incoraggiano i ladri a perseverare nelle loro azioni criminose. Oltre a
ciò, non c’è benedizione dal Cielo sugli oggetti rubati!
Passo 6 - Bisogna essere estremamente attenti a che i pesi e le
misure usati nel commercio siano esatti e precisi, conformemente alle norme in
vigore.
Passo 7 - La Sacra Torà è molto severa su tale
faccenda. A tal punto che è vietato, per esempio, tenere in casa una
bilancia non tarata, anche se non la si usa affatto! Questo è per
evitare eventuali errori o eventuali capi di imputazione contro chi tiene in
casa una bilancia imprecisa o manomessa.
Passo 8 - È proibito appropriarsi del terreno altrui,
anche se si tratta di un solo centimetro, ciò è come rubare.
Passo 9 - Nella Tradizione viene spiegato che la Legge sulle giuste misure e
i giusti pesi, è ancora più severa di quella relativa ai peccati
sessuali. Il motivo è che nei peccati sessuali, il problema si pone fra
l’uomo ed il suo prossimo, mentre nella questione dei pesi e delle misure, si
deve rispondere direttamente a Dio!
Passo 10 - È proibito sequestrare o vendere un’altra
persona.
Passo 11 - Chiunque ruba, spiritualmente, si sporca le mani di
sangue!
Il Pane
dell’Asino vestito da Leone: Nodà
sognò (22 gennaio 1992) di vedere dei commercianti di pietre preziose;
fra di loro c’erano anche commercianti onesti che non si erano sporcati le mani
di sangue rubando. Dal Cielo fu detto che il commerciare con le pietre preziose
non è un crimine, ma lo diventa quando lo si fa in modo disonesto.
Passo 12 - Mi fu insegnato dallo Tzadik Haim che, purtroppo, fino
ad ora il Ghehinom (il regno inferiore delle punizioni infernali) è
pieno di ladri, le cui anime sono soggette a punizioni orrende. Allo Tzadik
Haim non piaceva parlare di Ghehinom, e non voleva raccontarmi delle punizioni
inflitte ai peccatori. Esse sono note ai Giusti Nascosti.
Passo 13 - Purtroppo, l’inferno o il Ghehinom, il luogo di sotto
dove le anime dei peccatori sono mandate dal Tribunale di Sopra per espiare i
loro peccati, esiste eccome! Molte persone vivono la loro vita, diceva lo
Tzadik Haim, pensando di poter fare ciò che vogliono e come vogliono,
come se non ci fosse un Giudizio. Non capiscono che, invece, c’è un
Giudizio su ogni nostra azione. È vero che c’è la il libero
arbitrio, ma è vero anche che ogni azione viene giudicata dall'Alto. “Vi
ho dato il Libero Arbitrio, bene, ora vediamo e giudichiamo ciò che
avete fatto con esso!”.
Passo 14 - Spesso lo Tzadik Haim aggiungeva: “Tutto questo
finisce con la morte; cosa farebbero i malvagi se non esistesse la morte?”. “Ma
non sanno”, spiegava lo Tzadik, “che mentre loro peccano in questo mondo, le
loro punizioni sono scontate nel ghehinom di sotto? E con i peccati che fanno
giorno dopo giorno, aggiungono dell'altro alle punizioni che dovranno subire?”
Chi muore, dopo che è stato sepolto, si sveglia nella tomba, e sa di
essere morto. Arrivano poi degli Angeli che gli dicono di prepararsi per il
Giudizio. Ciò avviene se e quando la persona, anche un peccatore
incallito, ha meritato di stare in Giudizio. C’è anche chi non lo
merita, ed è ancora peggio!
Passo 15 - Anche per ricevere le punizioni del ghehinom, che Dio
ci salvi, si deve avere abbastanza merito per stare in Giudizio. Esistono delle
punizioni peggiori di quelle del ghehinom, come per esempio i ‘ghilgulim’,
quando le anime dei peccatori vengono tornano in forma di animali, che Dio ci
salvi!. O persino di oggetti, Dio ci salvi! Queste sono punizioni peggiori di
quelle del ghehinom. A volte, l’umile Tzadik Haim, capo dei 36 Giusti Nascosti,
mi spiegava, ma più con la mimica del volto che con le parole, l’immane
e perpetuo travaglio di chi si trova nel ghilgul, la cui anima (per il decreto
proveniente dal Tribunale) si può reincarnare in un gatto, o cane, o
mucca, o maiale, o altro animale.
Passo 16 - Il Maestro mi spiegò che un’anima, quando
è dentro l’animale, è completamente cosciente della propria
esistenza nel mondo. L’anima, che è costretta a vivere e a mangiare,
sotto le sembianze dell'animale, odora, sente e fa ogni cosa secondo la sua
natura. Non c’è cosa più dolorosa e più umiliante per
un’anima vivente, creata ad immagine di Dio, di essere costretta, a causa dei
propri peccati, a vivere dentro un corpo animale, completamente consapevole del
proprio stato. L’anima nella sua essenza aspira ad essere sempre vicino al
Creatore, ma in quella condizione deve odorare e cibarsi di disgustose
rimanenze di cibi per strada, o nei cassonetti della spazzatura, Dio ci salvi!
Passo 17 - Si può capire, a questo punto, perché lo
Tzadik Haim non voleva trattare quest’argomento. Lo Tzadik, comunque,
può vedere le anime sofferenti negli animali, può sentire il loro
lamento e il loro pianto, e conosce il motivo delle punizioni. Molto spesso chi
è nel ghilgul e ha completato la sua pena, viene portato dalla
Provvidenza Divina davanti ad uno dei 36 Giusti Nascosti, che, con benedizioni
o parole particolari, gli libera l’anima definitivamente dalla punizione.
Passo 18 - Così è vero che milioni d’anime, a causa
dei peccati commessi in questo mondo, sono mandate per un periodo (dipende
dalla gravità del peccato) a scontare le punizioni del ghehinom. Non
è una favola, il Signore Dio nostro diede il Libero Arbitrio
all’umanità. La persona può scegliere se fare il bene o il male;
per il bene c’è la ricompensa, a volte in questo mondo ed a volte
nell’aldilà, o a volte in entrambi. Nello stesso modo esistono le
punizioni per chi ha scelto il male nel corso della sua vita. Costui riceve
punizioni, a volte, in questo mondo, o nell’altro mondo, ed a volte, ancora peggio,
in entrambi.
Passo 19 - Nella Tradizione ebraica, il Kaddish, la preghiera per
i defunti, si dice per undici mesi, da parte dei familiari stretti. Il motivo
è perché la lunghezza massima, in termini di tempo, della
sentenza nel ghehinom, che Dio ci salvi, è di 11 mesi. Questo è
il massimo, diceva lo Tzadik Haim, ma, aggiungeva, un decreto anche solo di un
mese è già estremamente severo. Anche una settimana rappresenta
una punizione orrenda per quell’anima. I Saggi, di benedetta memoria, spiegano
che un’ora di punizione nel ghehinom è più terribile di tutti i
dolori di questo mondo messi insieme. Non si può immaginare quanto sia
doloroso per un’anima dover entrare nel ghehinom, per le pene qui inflitte.
Passo 20 - Tutto ciò, però, diceva lo Tzadik Haim,
dipende dal decreto del Tribunale di Sopra, conformemente ai peccati commessi
dalla persona. In casi eccezionali, possono esistere sentenze che vanno oltre
gli 11 mesi, ma, sono relativamente rare, essendoci punizioni peggiori del
ghehinom. Esistono peccatori che sono così assidui nel peccare, che lo
fanno anche quando sono nel ghehinom. Ci sono, ad esempio, delle anime di
maschi in mezzo alle torture e può succedere che un’anima di donna passi
o sia vicina. Tali peccatori non riescono a trattenersi dal pensare o fare cose
oscene, essendo così pregni della loro iniquità che è
diventata parte del loro essere, Dio ci salvi e ci preservi. È un po’
difficile anche per me capire questa cosa, ma lo Tzadik ha affermato che
è proprio così, ed egli sa quello che dice. Ciò è
confermato dal Talmud, i Saggi affermano che certi peccatori anche nel ghehinom
peccano! Il loro peccato è così connaturato che non riescono a
liberarsene neanche tra le pene dell’inferno!
Passo 21 - Lo Tzadik Haim spiegava molte volte che i ladri
incalliti, o altri peccatori assidui, sono puniti nel ghehinom e poi vengono
subito rimandati nel mondo, senza aver riposato in pace, o senza aver
partecipato, sia pure in minima parte, alla luce dell’altro mondo. Spesso sono
mandati in situazioni tali da poter ripagare, in qualche modo, i debiti non
pagati nelle vite passate. La situazione che si manifesterà,
però, sarà tale che la persona avrà di nuovo la
facoltà di fare il bene o di ripetere furti e inganni. Lo stesso libero
arbitrio, simile alle situazioni delle vite passate, viene concesso alla
persona con la speranza, da parte del Cielo, che, scegliendo il bene, questa
volta possa correggere il suo passato e iniziare la sua elevazione nella fede e
nel timore di Dio.
Passo 22 - Alcuni di essi, però, hanno l'inclinazione al
male così forte che continuano a optare per il male: vivono nel peccato,
ricevono punizioni nel ghehinom, e poi vengono rimandati nel mondo; poi scelgono
ancora il peccato ed il ciclo vizioso continua. Questo è uno dei motivi
per cui arriva la
Quarta Generazione, quel Giorno Grande e Terribile del
Giudizio di Dio su tutte le anime dei vivi e dei morti. I cicli viziosi dei
peccatori devono arrivare alla fine, mentre le anime preziose di coloro che
aspirano a servire il Creatore dell’Universo devono arrivare ad una
meravigliosa conclusione, all’inizio di un meraviglioso Nuovo Mondo fatto per
chi ama il bene.
Passo 23 - Coloro che rubano tolgono la giusta porzione data dal
Cielo ad ogni individuo. Essi sono, quindi, distruttori dell’armonia in terra
ed altrettanto distruttori dell’armonia celeste, interferendo con gli ordini
stellari creati da Dio Onnipotente. Le stelle danno la loro porzione, ogni stella
concede il suo influsso alla persona che è nata sotto di essa. I ladri
tolgono, quindi, le giuste proporzioni provenienti dagli astri e creano
disarmonia e sciagure. Nella Quarta Generazione, però, grazie ai cicli
stellari conclusivi delle Stelle della Redenzione, le Stelle in generale
entrano nelle Nuove Orbite della Redenzione Finale. Così ci sono momenti
durante la Quarta
Generazione in cui le Stelle, per così dire, escono
dalle orbite del passato, liberandosi dalla disarmonia generata dalle azioni di
coloro che erano sotto.
Passo 24 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Daniele
sognò (8 ottobre 1987, Milano) che qualcuno gli disse che conosceva
Peretz ed il Nuovo Messaggio, ma che non conosceva il Secondo Comandamento.
Daniele tolse dalla tasca un pezzo di carta sul quale era scritto il Secondo
Comandamento. Sulla carta, però, c’erano soltanto le parole ‘A COLORO
CHE MI ODIANO’. Arrivò un vento forte che spazzò via il foglietto
dalle mani di Daniele. Poi la stanza cambiò; non c’era più il
tetto, si vedeva il cielo con un’infinità di stelle. Daniele
pronunciò tutto il Secondo Comandamento a memoria, parola per parola, e
mentre faceva così, c’erano tuoni e lampi, e stelle che cadevano da ogni
parte, sino a quando non si verificò una vera e propria pioggia di
stelle, poi fu tutto buio e non si vide più niente. Daniele capì
che ciò era stato causato dall’ira di Dio.
Passo 25 - Ciò è stato rivelato nei Segni Completi,
nel nome delle ‘Stelle che si spostano’ velocemente durante questa Quarta
Generazione. L’apice, in termini di tempo, del terribile spostamento delle
stelle, corrisponderà al periodo del Giorno Grande e Terribile del
Signore nella seconda metà della Quarta Generazione. Cataclismi
avverranno nel mondo e la gente perderà il senso dell'orientamento.
Passo 26 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Paolo fece
(21 maggio 1988, Milano) un sogno lungo e confuso, di cui ricorda soltanto
qualche scena. Nel mondo c’era un’atmosfera di terrore. Sentì che un
grande cataclisma o qualcosa di simile stava per arrivare. Paolo associò
questo al Giorno Grande e Terribile del Signore. Quindi si trovò dopo il
Giorno del Signore; vide che la terra era semi deserta, alcuni uomini venivano
vicino a lui, due erano russi in uniforme, che spaventati, chiedevano dove
fossero. Paolo sapeva che il Terribile Giorno del Signore era appena passato,
ma anche lui, non sapeva dove fosse.
Passo 27 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Giuseppe
sognò (6 agosto 1991, Milano) di essere sulle montagne; con lui c’era un
gruppo di persone, nessuno poteva capire dove si trovava, era spaventoso. Non
c’era il sole, era buio e non si vedevano le stelle. L’aria era irrespirabile,
l'oscurità densa. L’unica cosa che si poteva fare era camminare, ma
nessuno sapeva in che direzione. Le montagne erano fragili e franavano, a causa
di scosse di terremoto. Il mondo era senza luce e tenuto dalle forze delle
tenebre. In quel piccolo gruppo di persone, però, c’era una luce, ed era
‘la fede in Dio’. Ma il buio era talmente fitto che nessuno riusciva a vedere i
propri piedi.
Passo 28 - Le anime che rifiutarono di uscire dai loro cicli viziosi
saranno estirpate durante questa Quarta Generazione. Perciò il Nuovo
Patto Finale, per merito del Goel finale Haim, viene in tempo per diffondere le
meravigliose notizie della sua venuta e della Rivelazione dei Segni Completi e
per avvertire il mondo delle Nuove Profezie di questa Quarta Generazione. Con
l’aiuto di Dio, molti si pentiranno dei loro comportamenti, leggendo questi
messaggi, capiranno i loro errori ed inizieranno una nuova vita. Molti saranno
amati, dopo essere stati odiati per le loro iniquità. Molti capiranno e
seguiranno le vie della correzione.
Passo 29 - Un ladro che si è pentito deve, per prima cosa,
cercare di ripagare la persona che ha danneggiato. Ciò è
praticamente impossibile. Come potrebbe, ad esempio, cercare e rimborsare il
proprietario di un portafoglio che rubò anni addietro? Ebbene, questo
rappresenta un grosso ostacolo per potersi correggere e redimere. Costui,
pertanto, ha il dovere di vivere il resto della sua vita all'insegna della
carità e dell'altruismo. Egli non dovrebbe trarre profitto dai suoi
guadagni ma dedicarsi ad opere di bene e di carità o a forme di
volontariato. Egli deve superarsi in generosità e in auto-abnegazione,
non perchè ciò è amato da Dio, ma perchè questa
è una forma effettiva di correzione e di redenzione.
Passo 30 - Se uno si
pente, dopo essersi sporcato le mani con furti e rapine, avrà
difficoltà, agli inizi, ad alzare le proprie mani peccaminose al Cielo
per pregare e invocare Dio. Anche in questo caso la strada per redimersi
è lunga e difficile e deve essere contrassegnata dall'annullamento del
proprio io, da una vita fatta di buone azioni, di atti di disinteressato
altruismo e di generosità. Solo allora le mani purificate potranno elevarsi
in preghiera a Dio Onnipotente, che è Misericordioso e accetta il
pentimento di un cuore sincero e contrito.
TAVOLA 9
9° Comandamento
"Non dare falsa testimonianza contro il tuo
prossimo"
Passo 1 - Qualsiasi persona che deliberatamente rende falsa
testimonianza, sia per condannare, sia per condonare, si strangola
spiritualmente.
Passo 2 - Il sogno terribile che ho fatto stamattina (22 maggio
1997) è in rapporto col Comandamento che vieta di rendere falsa
testimonianza.
(Avevo già
sognato, nei giorni passati, che io ed una donna eravamo stati accusati di
omicidio - Chiarisco che molti sogni della Redenzione, per dare un maggiore
impatto, fanno vivere in prima persona una data situazione -). Poi sognai di
prendere dei soldi da un portafoglio lasciato da un uomo su un treno. Una donna
presente ne chiese la metà, ma io ero diffidente e sospettoso. Nel
portafoglio c’erano 15 biglietti da cento dollari; diedi 6 biglietti alla donna
e ne presi 9 per me. Dopo aver visto la persona che aveva lasciato, senza
saperlo, il suo portafoglio sul treno, mi resi conto di essere colpevole. Anche
la donna tornò e mi riconsegnò i soldi dicendo: “Io sono
già condannata a causa di questi soldi rubati”. Disperatamente cercai
l’uomo del portafoglio per ridargli ciò che avevo rubato.
Passo 3 - Questa mattina ho sognato, che Dio mi salvi, che i
capelli erano cresciuti dal mio cervello dentro la gola; dovevo tirare fuori i
peli dalla mia bocca per evitare il soffocamento, ma pensai che tanto fosse
inutile, perché poi i peli sarebbero continuati a crescere causando la
morte certa.
Passo 4 - Questo sogno rappresenta la morte spirituale della
persona che rende falsa testimonianza. I peli rappresentano i giudizi severi
che scendono dal Cielo. I peli sono simbolo di severità perché
sono dotati di una minima vitalità nella persona, essendo meno sensibili
di una pianta. Tutti i peccati, in effetti, sono frutto di un’enorme
insensibilità nei confronti della vera vita data da Dio. Qui i peli
fatali sono nati dalle parole di falsa testimonianza. La punizione scende dal
cervello, perché la falsa testimonianza è coscientemente
premeditata (uno sa che sta dando falsa testimonianza).
Passo 5 - È perciò un peccato che appartiene,
prima di tutto al cervello, poi alla gola e alla bocca che ha parlato per fare
tale falsa testimonianza. La persona che rende falsa testimonianza è
come colpevole di morte, secondo il Tribunale di Sopra. Costui, infatti, ha
ucciso la verità davanti a Dio e davanti agli uomini. La calunnia, poi,
più ancora della falsa testimonianza, danneggia e può distruggere
la vita di un’altra persona, in un modo o in un altro.
Passo 6 - Non c’è correzione per la calunnia; se qualcuno
è stato calunniato con falsa testimonianza e poi condannato! Il
calunniatore lo ha danneggiato irreparabilmente. Come fa costui a salvarsi
mentre il danno arrecato all’altra persona persiste o magari cresce? Se la
falsità non è stata scoperta dal Tribunale terreno, il
calunniatore sarà condannato dal Tribunale di Sopra!
Passo 7 - Il fatto dei peli che crescono giù dal cervello
fino alla gola, soffocando a morte la loro vittima, dev’essere letto anche
nella chiave generale del grave peccato del ‘falsificare le parole’, un peccato
che danneggia sempre il prossimo. Per esempio, i bugiardi che raccontano il
falso per tornaconto personale. Essi sono senza scrupoli perché non
guardano i danni causati ad altri. Ciò è simile al fare falsa
testimonianza, anche se non è al cospetto di un Tribunale; ai bugiardi
piace calunniare e diffondere maldicenze, sono peccatori senza scrupoli, odiati
da Dio e dalla gente.
Passo 8 - I loro peli, invece di crescere fuori, sulla testa,
crescono dentro ‘nella’ testa. Nello stesso modo in cui loro nascondono la
verità e non rivelano ciò che c’è veramente nei loro
pensieri, così i loro capelli rimangono ‘dentro’, intrecciati nei pensieri
del cervello, in miriadi di falsificazioni di tipo psicologico, auto –
giustificativo, o in ogni altro genere di inganni mentali o pensieri di pura
cattiveria. Di solito, il loro stato di percezione intellettuale è
completamente inconscio nei riguardi degli intrecci tenebrosi cui hanno
assoggettato tutto il loro processo interiore. Se lo avessero percepito,
avrebbero potuto anche pentirsi, ma quegli intrecci del pensiero collegano le
cellule della memoria al male, fornendo sempre di più altre
falsità razionalizzate, e non permettendo il richiamo alle proprie
azioni per giudicarle.
Passo 9 - Costoro diventano anche quel tipo di bugiardi che non
sono più in grado di dire la verità neanche quando non c’è
motivo di farlo e neanche quando da ciò non c’è guadagno. Gli
intrecci dei capelli crescenti raggiungono la gola e soffocano qualsiasi
corrente di verità, tagliando la persona fuori dal vero respiro della
vita.
Passo 10 - Andiamo avanti cercando, però, di aiutare
coloro le cui lingue non sono veraci, non per intenti iniqui, o per tornaconto
personale, ma per vizio o per debolezza di carattere o per confusione mentale.
Essi non sono in grado di esprimere le cose come stanno ed anche quando desiderano
dire la verità, ne coprono sempre una parte o la distorcono senza
esserne coscienti.
Passo 11 - Li troverete perseveranti in tale vizio; ripeteranno
gli stessi errori anno dopo anno. Quando cerchi di spiegargli i loro errori,
possono anche ammettere di volerne venire fuori ma non sono in grado di
spezzare la catena della loro cattiva abitudine. Le menzogne ripetute, le
promesse non mantenute, gli appuntamenti non rispettati ecc. rappresentano i
capelli che vanno a strangolare la possibilità di rinnovarsi attraverso
un linguaggio vero e un comportamento degno.
Passo 12 - Costoro hanno molti errori sulla loro lingua e ci sono
grandi discrepanze fra ciò che dicono e ciò che fanno. La
realtà del loro dire non corrisponde alla realtà del loro fare. E
spesso anche le loro azioni hanno poca possibilità di essere realizzate,
perché le contraddizioni disturbano qualsiasi vera organizzazione in
ciò che fanno anche a livello esterno, nello stesso modo in cui la loro
confusione interiore crea disorganizzazione nel loro linguaggio. I capelli
intrecciati si ricollegano costantemente con le radici del loro errore. Questi
non sono peccatori bensì vittime impoverite dalle tante trappole della
vita.
Passo 13 - Come si può determinare un nuovo punto fisso
per la lingua? Come si possono stabilire nuovi canali di pensiero? Come si
può piegare una tale rigidezza per far scorrere un circuito fluido di
ragionamento giudizioso? Come si possono distruggere e bruciare i peli della
confusione mentale che scendono e soffocano i passaggi d’aria della rettitudine
verbale e dell’adempimento di un buon comportamento?
Passo 14 - Non è per niente facile! Sicuramente si devono
versare molte lacrime su se stessi perché Dio Benedetto è il vero
Medico di ciascuno ed Egli soltanto può guarire difetti come questi che
sono in realtà malattie psicologiche. Ed ora siamo nella Quarta
Generazione, nelle onde del Grande Giudizio. Arriva il Messaggio del Redentore
Finale, Haim, (ricevuto dal primo Asino nel 1985), un messaggio di grande
speranza per il Nuovo Giudizio della Quarta Generazione. Eccone alcune righe:
Passo 15 - “C’è grande speranza per tutti, a te parlo,
amato del mio cuore. Non disperare, non abbandonarti a te stesso, ti sei
smarrito ma ti puoi ritrovare, sei caduto nelle trappole, in milioni di
trappole, di una società decadente ed ammalata, ma puoi uscirne,
liberarti e puoi salvarti.
Passo 16 - Hai perso la tua fede nell’umanità ma la puoi
ritrovare, e ricredere. Hai perso la fede nella giustizia ma la puoi riguadagnare.
Hai perso la fede nell’amicizia ma la puoi riottenere ancora. Hai sprecato il
tuo tempo, le tue energie, in battaglie vane, in conflitti inutili, ma ora puoi
iniziare nel Nuovo Tempo.
Passo 17 - Ti può essere data nuova energia e puoi vincere
su ogni conflitto dentro di te. Hai amareggiato il tuo cuore con angoscia
illimitata ma ora ti può essere dato un Nuovo Cuore Bianco, e puoi
ancora una volta iniziare a vivere!”.
Passo 18 - Tramite la fede e l’applicazione dei Segni della
Redenzione Finale, per merito dello scelto Goel Finale, Haim, la persona
partecipa al profetizzato Nuovo Linguaggio dato per tutte le Nazioni. Questo
Nuovo Linguaggio ha il potere di formare la Nuova Lingua del
Nuovo Mondo della Redenzione Finale. Tutti i termini usati nei Sei Grandi
Segni, nei Sette Cerchi Profetici, nelle Dieci Virtù, ecc. sono alla base
di questo Nuovo Linguaggio ed il resto si estende da essi.
Passo 19 - La ‘Nuova Lingua’, appresa con fede ed
applicazione, contiene il potere di riformare la struttura e le abitudini mentali
e di formare nuovi canali di pensiero e di espressione. Quando Israele
ricevette la Torà,
ogni parola divenne parte del ‘Nuovo Linguaggio’ dei figli d’Israele. Questo
incluse la Tradizione
Orale, ricevuta da Mosé, magister noster, e tramandata
al popolo.
Passo 20 - Ciò non significa che le parole stesse fossero
tutte nuove, perché la lingua era capita dal popolo, ma quelle parole ed
espressioni erano totalmente ‘rinnovate’ e ‘riformate’ nel contesto della Sacra
Legge e ridefinite con grande precisione dalla Tradizione Orale. Il resto della
Tradizione ebraica fu costruito su ed intorno a quel linguaggio. Il Nuovo
Linguaggio della Redenzione Finale stabilisce le conclusioni linguistiche della
Sacra Lingua rivelata sul Sinai. Ad esempio, il termine ‘Goel Aharon’
(Redentore Finale) finalizza, rinnova e ridefinisce il termine ed il concetto
della parola ‘Goel’.
Passo 21 - Similmente, il termine ‘mashiah’ (messia), che nella
Tradizione è stato confuso con il termine ‘Goel’, subisce la sua correzione
ed entra nella forma delle sue definizioni finali, spesso tramite i Segni
dell’Asino che Mangia il Pane. In genere, l’intera Legge della Torà
viene finalizzata per il mondo tramite la Nuova Legge della
Redenzione Finale, e l’intera tradizione dei profeti d’Israele viene
finalizzata nella Nuova Tradizione Profetica della Quarta Generazione.
Passo 22 - I Segni Completi hanno anche il compito di correggere
le contaminazioni del ‘Linguaggio Cristiano’ tradizionale e di finalizzare i
termini giusti. Quel ‘Nuovo Linguaggio Cristiano’ basato sui Segni Iniziali
Messianici e Redenzionali, sotto i Segni di Isacco, è uscito tutto
confuso e distorto in tutta la teologia cristiana. Tale linguaggio, quindi, fu
completamente separato dal linguaggio tradizionale della Torà e della Tradizione
Orale.
Passo 23 - Il Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale, dunque,
corregge (dove è necessario), completa e finalizza tutti i termini
precedenti, sia dell'Ebraismo che del Cristianesimo. Lo si può vedere
nella nuova terminologia finale dei Segni, come il ‘Giudice Unto del Regno dei
Cieli’, la ‘Nuova Luce di Hannucat ha-Hannucot’, il ‘Segno Finale della
Resurrezione dello Tzadik Haim’. In verità c’è bisogno:
1) della base della
lingua tradizionale del Giudaismo,
2) delle chiavi per
correggere i termini cristiani dei Segni Iniziali,
3) dei Segni Completi
stessi per arrivare alla terminologia finale.
Passo 24 - Pertanto, la terminologia finale rappresenta una
lingua totalmente rinnovata e nuova che risponde al profetizzato ‘Linguaggio
Chiaro’ (safà berurà) della Tradizione Profetica. Esso si basa
non più sull’Antica Santità della Torà bensì sulla
‘Nuova Santità’ della Redenzione Finale. Infine, il Nuovo Linguaggio
descrive la Nuova Fede
dei Segni Completi a tutti in un modo chiaro e comprensibile. Perciò
tutti possono partecipare al Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale.
Passo 25 - Da tutto ciò si può capire che il
Nuovo Linguaggio ha in sé un potere immenso, che corregge i difetti del
pensiero e del linguaggio. Tale potere viene da Dio Onnipotente che, per
così dire, prima di dare al mondo i tesori nascosti del Regno dei Cieli,
ha aspettato, per così dire, il tempo dell'elezione del Goel Finale. A
noi è dato il compito di essere umili e gioiosamente attivi nel cercare
di realizzare le direttive e tutti gli insegnamenti dati nei Segni Completi.
Tramite il Nuovo Linguaggio Chiaro, il Signore Dio nostro, sta parlando con
noi, sta facendo conoscere la Sua
volontà.
Gusti della
vita: Dopo aver scritto
ciò, ero nei ‘Segni di guerra contro i falsi e distorti linguaggi della
storia’, e ‘tagliavo’ via i peli che invece di crescere sulla testa crescono
giù dal cervello per strangolare la verità del linguaggio. Poi
Paolo si svegliò con un sogno in cui vide il Maestro Haim. Il sogno era
in corrispondenza con il Tikkun Paulus ‘la Correzione del
linguaggio falsificato da Paolo di Tarso’, linguaggio di cui tutti i cristiani
sono stati vittime per venti secoli. Il nostro Paolo, il Cavallo Bianco,
uscì dal mondo cattolico e si convertì all'Ebraismo sull’Altare
di Efraim; dopo, con il matrimonio con Nodà, egli salì sull’Altare
di Giuda. Egli è nel ‘Segno della Correzione della Lingua’ ed infatti ha
i difetti di una lingua disorganizzata, di espressioni imprecise, di discorsi
vaghi e di pensieri confusi. Non sa neanche nitrire!
Passo 26 - Nel suo sogno, Paolo ed io portavamo la bara dello
Tzadik Haim dentro una Chiesa. Adagiammo la bara su una sorta di Altare, come
per lasciarla lì Una tavola fu preparata per noi nella Chiesa con cibo
gustoso e c’era un’atmosfera di felicità. Anche Nodà era presente
con altri sconosciuti. Peretz affermò: “Guardate, lo Tzadik Haim
è presente”. Il Goel Haim stava in piedi sull’altare. Tutti erano felici
di vederlo. Paolo, però, era imbarazzato a causa delle sue mancanze e
teneva giù la testa. Lo Tzadik Haim disse a Paolo: “Devi parlare con verità
e giustizia!”. Paolo notò, in uno specchio vicino, di avere la testa
piena di capelli (nella realtà Paolo è quasi calvo). Dopo di
ciò si trovò fuori a parlare con il rabbino capo della comunità
ebraica di Milano. Il rabbino gli chiese come andasse il suo lavoro con l’AMC e
come andasse il suo lavoro con Peretz. Paolo rispose positivamente aggiungendo
che la Scuola
della Shoshanà era stata stabilita a Milano. Rav. L. si fece vedere
interessato alla Scuola dicendo di volerla frequentare; chiese, poi, perché
la bara del Rabbino Wenna fosse nella Chiesa, dicendo che c’era posto nel
cimitero ebraico. Ora il posto dove essi stavano era proprio il cimitero
ebraico e Paolo vide che Peretz aveva sotterrato la bara dello Tzadik Haim.
Passo 27 - Si tratta di una buona notizia per la correzione di
Paolo noster, ed una buona notizia per la storica Correzione del Linguaggio
Distorto della Chiesa Cattolica in cui regna la lingua distorta derivante dalla
teologia di Paulus. Il livello del Linguaggio della Redenzione Finale, grazie a
Dio, ha già raggiunto un punto tale da poter essere accettato dal
rabbinato. Esso è un Linguaggio Giusto basato su una verità
riconoscibile, come ricevuto in sogno da Debora: “Su che cosa si alimenta la Terza Redenzione?
Sulla Verità! E su che cosa si alimenta la Nuova Legge? Sulla
Giustizia! E bisogna voler bene all’Asino che Mangia il Pane!”. La correzione
si vede dal fatto che i capelli di Paolo stanno sulla testa, e non
nella testa. Le parole pronunciate dallo Tzadik, Haim: “Devi parlare con
verità e con giustizia” completano la correzione. La correzione di Paolo
è in corrispondenza con la storica Correzione di San Paolo che,
nonostante tutte le sue buone intenzioni, aveva reso falsa testimonianza nel
nome della Verità e dalla Giustizia distorcendo così tutta la
terminologia, e di conseguenza tutta la teologia cristiana, falsificando sempre
di più la
Verità e la Giustizia. Si tratta di una Grande Correzione
proveniente dai Segni Completi della Redenzione Finale e perciò il Goel
Finale stesso la completa qui durante la formulazione di questa Tavola 9.
Passo 28 - La verità della pura fede monoteista non
è una strada a due sentieri e qualsiasi altra fede che distorce il vero
monoteismo è una falsificazione della verità di Dio e della
Giustizia Divina. Tutta la verità e la vera giustizia dipendono e sono
basate sull’assoluta unicità di Dio. Il cristiano che testimonia la Trinità sta
facendo, pur inconsapevolmente, falsa testimonianza nei riguardi della vera
fede; egli, senza saperlo, trasgredisce il Nono Comandamento, oltre che il
Secondo Comandamento. Quel triangolo della Trinità, come del
Verbo-Cristo-Deificato, è una totale falsificazione del vero linguaggio
della fede e della redenzione. La fede espressa da un tale linguaggio teologico
crea peli che crescono giù dal cervello e raggiungono la gola, causando
lo strangolamento e la morte di tutto il vero pensiero che riguarda
l’unità di Dio Onnipotente.
Passo 29 - Tale strangolamento causato dalla dottrina dei Padri
della Chiesa non permette ai Cristiani di discernere fra la pura vera fede e
l'idolatria. I peli intrecciati di quella falsa linguistica compromettono il
conseguimento della verità, per cui i cristiani proseguono a divinizzare
un essere umano con le parole e col pensiero. Dichiarare che Gesù
è Dio, o Figlio di Dio, significa rendere una falsa testimonianza contro
il vero Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. La Trinità,
però, intreccia il triangolo formato da cervello, gola e bocca e non
permette al cristiano di uscire dalla confusione. Anche quando il
cristiano, credente nella Trinità, cerca di chiarire la strada per
arrivare ad un concetto chiaro, la falsa base della Trinità, già
radicata nel suo intimo, continua a crescere in giù ed a intrecciare la
stessa confusione sino a che essa prende il sopravvento della gola strangolando
ogni speranza di chiarezza.
Passo 30 - Similmente, nel campo ebraico, la fede nelle Dieci
Sefirot Emanate dello Zohar, è una fede totalmente falsa che rende falsa
testimonianza contro la vera fede monoteista della Sacra Torà. Il fatto,
però, che una tale falsificazione del ‘vero linguaggio della creazione’,
sia proclamata da ebrei nel contesto della vera Tradizione di Israele, rende questo
peccato ancora più grave di quello della Trinità proclamata da
cristiani (non direttamente comandati nella Sacra Legge). La falsa linguistica
dell’Emanazione, purtroppo, esattamente come la Trinità, una
volta accettata, intreccia tutti i meccanismi del discernimento e strangola
qualsiasi tentativo di liberare il cervello, la gola e la bocca dalla
confusione, una terribile confusione che distorce e falsifica la Verità e la Giustizia della Sacra
Torà. E come la
Trinità, la stessa Dottrina dell’Emanazione, una volta
accettata, risponde solo a sé stessa e chiude tutto dentro alla propria
costruzione. Ecco, purtroppo, perché arriva la Quarta Generazione
Odiata a causa di tutte le false costruzioni, istituzionali o linguistiche che
siano, e che verranno distrutte. Ascoltate la voce del Goel Haim, e state
lontani dagli strangolamenti delle false dottrine ed abbiate paura di quei
terribili peli letali che crescono giù dal cervello per soffocare ed
uccidere il discernimento. Dovete parlare con verità e con giustizia!
TAVOLA 10
10° Comandamento
"Non
desiderare la casa del tuo prossimo, non desiderare la moglie del tuo prossimo,
né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né
il suo asino, né tutto ciò che appartiene al tuo prossimo"
Passo 1 - E’ proibito desiderare o fissare gli occhi ed il cuore
su una cosa altrui.
Passo 2 - Il Pane dell’Asino vestito da Leone Debora
sognò (4 marzo 1989, Milano) che una coppia sposata era seduta in un
bar. Quattro uomini si accostarono, uno era il boss e gli altri tre erano le
sue guardie del corpo. I tre uomini senza alcun rispetto per il marito chiesero
alla donna se voleva sposare il loro capo. La donna, offesa da tale richiesta,
rispose che era felicemente sposata da anni e che non avrebbero dovuto osare
fare una proposta del genere e che era un peccato grave desiderare la moglie
altrui. La donna concluse dicendo che era meglio per questo boss potente
vergognarsi dato che tutto il suo potere non avrebbe potuto fargli ottenere
ciò che voleva.
Passo 3 - E’ un po’ strano questo sogno "mafioso"
quale Nuova Mishnà, ma, in essenza, viene ad affermare che tutto il
potere e tutti i soldi del mondo non possono comprare una donna sposata che
è fedele al marito. Se così non fosse, non sarebbe una vera
moglie. Una moglie fedele, infatti, detesterebbe chi le fa una simile offerta.
Passo 4 - Questo è un peccato del cuore, e Dio solo vede
nel cuore della persona. Nel desiderare ciò che appartiene ad altri, la
persona dimostra di non apprezzare la porzione che Dio gli ha dato.
Passo 5 - Anche se la persona è bisognosa, la soluzione
non è mai il desiderare ciò che appartiene ad altri. Ma piuttosto
chiedere a Dio di trovare un buon lavoro o di essere aiutato dalla Sua
misericordia.
Passo 6 - La preghiera sincera è necessaria, perché
l'aiuto può venire solo dal Signore, che ascolta ed esaudisce le nostre
legittime richieste per avere una vita decorosa.
Passo 7 - Tuttavia, il desiderare ciò che appartiene agli
altri può essere evitato, girando semplicemente gli occhi dall'altra parte!
E anche ciò che appartiene alla lingua può essere controllato
evitando di esprimere un desiderio; per cui è proibito dire ad un/un'
amico/a "vorrei una moglie come la tua" o "vorrei un marito come
il tuo"; oppure, vedendo un oggetto di un’altra persona, dichiarare "ah,
lo vorrei anch'io!". Perché così parlando, si fa peccato di concupiscenza.
Passo 8 - Non bisognerebbe neanche dire: "avrei voluto
anch'io avere la tua/sua fortuna", dato che la fortuna appartiene alla
stella individuale della persona. Desiderando la fortuna di un’altra stella, si
offende la sorgente della propria fortuna, che a suo modo, punirà chi
l'ha profferita.
Passo 9 - Sogno di Giuseppe (22 maggio 1997): Paolo era molto
preoccupato per la sua situazione finanziaria. Egli disse di avere 150 problemi
finanziari e che al massimo se ne potevano risolvere solo 57. Paolo, poi, era
molto disgustato dall'atteggiamento generale della gente che pensa solo ai
soldi e disse: "coloro che amano i soldi e che li vanno a cercare solo per
se stessi, sono odiati dal Cielo e non possono entrare nell’altro mondo".
Passo 10 - Il vizio più comune, nella nostra
società, non è tanto il desiderare gli oggetti, quanto il
desiderare i soldi per poterli acquistare e possedere. La brama per il denaro
è un peccato caratteristico di quest'ultima generazione che distrugge i
veri valori, e li sostituisce con futili valori mondani, tagliando fuori la
persona dalla sorgente della vita.
Passo 11 - Chi ama maggiormente i soldi è colui che fa ben
poco per aiutare il prossimo; il suo amore per il denaro, infatti, gli
impedisce di aiutare chi versa nell'indigenza e di fare zedakà, che
rappresenta una mitzvà voluta e amata da Dio. Chi possiede e non
dà del suo dimostra di amare più i propri averi che non il
Signore Benedetto. Chi è privo di generosità, oltre a non temere
Dio, non teme le malattie, perché crede che i soldi gli possano
garantire una buona salute, potendo ricorrere ai migliori medici in caso di
necessità. In breve, l'amore del denaro sostituisce il timore di Dio.
Passo 12 - E certamente normale e positivo lavorare, guadagnando
ciò che ci permette di vivere dignitosamente, senza dover contare sugli
altri. Il peccato non è il mezzo (il profitto onesto) ma il fine
(l’amore smisurato per i soldi). Tale fine diventa ben presto un valore supremo
da ricercare a tutti i costi, che consuma le energie fisiche e mentali della
persona.
Passo 13 - Chi diventa schiavo del denaro cade facilmente nella
trappola della razionalizzazione e si convince che il denaro sia una necessità
indispensabile, senza la quale non si può vivere bene. Ma è in
questo che la persona s'inganna, dal momento che sostituisce i veri valori,
amati da Dio, con un falso valore, aleatorio e fallace. Con la saggezza e
l'introspezione giudiziosa possiamo distinguere il confine fra l'onesta
richiesta del guadagno e l'avida necessità di accumulare denaro, che,
piano piano, si insinua nei nostri pensieri, li invade e vi si insedia
diventando un dio da venerare. Non a caso una delle divinità
dell'antichità si chiamava Mamon, ossia Denaro.
Passo 14 - Perciò il Signore
comandò ai figli d'Israele di prelevare e offrire la decima; questo
comandamento nella sua applicazione universale significa prendere la prima
decima dei guadagni per devolverla ai bisognosi. La verità è che
senza la Benedizione
di Dio Onnipotente, nessuno può dirsi sicuro di essere esente dalla
falsificazione interna e dai danni spirituali causati dal denaro.
Passo 15 - Per questo motivo, il Signore Dio nostro, nella Sua
misericordia, trasmise ai figli d'Israele questo grande segreto, per portare la
benedizione sui soldi: la prima decima deve essere prelevata e non la decima
rimanente dopo che è stato calcolato il 90 per cento.
Ecco! Se la prima decima
è per il Signore, cioè offerta al povero, al bisognoso, all’ammalato,
all'orfano e alla vedova, essa viene benedetta da Dio e solo così la Berachà di
El Shaddai si riversa sull’altro 90 per cento.
Passo 16 - Dai tempi più antichi, l'invidia di un cuore
iniquo creò uno dei mali più diffusi e insidiosi nel mondo, il cosiddetto
“malocchio” (ayin ha'rà). Sarebbe meglio evitare di dire questa parola,
in qualsiasi lingua, perché purtroppo il mondo ne è pieno,
specialmente in questa Quarta Generazione e il solo fatto di pronunciarla o
scriverla può evocare influssi negativi. La parola stessa comprende in
verità più categorie.
Passo 17 - Alcuni sono portatori di m.o. e non lo sanno;
così quando prendono in mano un oggetto altrui o fanno un complimento ed
esclamano, ad esempio, "Oh, che bello il tuo cellulare!" oppure
"Che pelle vellutata che hai!" state certi che dopo un po' succede
qualcosa, il cellulare cade, o sulla pelle l'indomani compare un brufolo.... Se
uno ha la sensazione che un suo amico abbia un m.o. farebbe bene ad avvisarlo,
dicendogli di evitare di fare inutili complimenti.
Passo 18 - Pane dell’Asino vestito da Leone Debora
sognò (4 febbraio 1989, Milano) di vedere Paolo che presentava una sua
parente a Peretz. Costei, sebbene non avesse mai frequentato la Casa di
Preghiera, aveva però fede nel Nuovo Messaggio. Questa signora aveva un
difetto e ciò che toccava, cadeva o si rompeva. Era un difetto dalla
nascita, causato dalla sua stella. Quando entrò nello studio di Peretz,
la donna, incuriosita, cominciò a toccare gli oggetti sulla scrivania; a
Debora la cosa non piacque e la rimproverò, dicendo che nessuno aveva il
permesso di toccare la scrivania di Peretz. Debora aggiunse che bisogna educare
i bambini fin dalla prima infanzia a non prendere senza permesso i giocattoli
altrui e alle volte questo insegnamento va accompagnato con uno schiaffo sulla
manina del bimbo; bisogna infatti educare le mani dei bambini a non toccare le
cose altrui, senza autorizzazione.
Passo 19 - Pane dell’Asino vestito da Leone: Debora, in un
altro sogno, disse ad Anna, una nostra conoscente, che la causa dei suoi
problemi erano le sue parole negative, dette sulle cose che le capitavano per
mano. Così facendo portava il m.o. su di sé, Dio ci salvi.
Passo 20 - Se un portatore di m.o. è stato avvisato e
cerca di evitare di provocare danni, ma, ciononostante, dove guarda trasmette
negatività, allora dovrebbe seguire l’insegnamento del Maestro di Vita
Haim, che consigliava a una persona tale di evitare di fare complimenti sullo
stato di salute o sugli oggetti del prossimo e di mettere gli occhiali da sole.
Le lenti scure, infatti, deviano e annullano i raggi del m.o.
Passo 21 - Non sarebbe meraviglioso un mondo in cui le lingue
parlano il vero e gli occhi restano al loro posto ed i desideri rimangono
dentro ai propri recinti? La calunnia, gli occhi invidiosi e la brama di
possedere ciò che appartiene ad altri, hanno infranto gli equilibri
dell’umanità, in tutte le epoche. Questi tre mali hanno incrementato gli
influssi malefici e gli spiriti maligni nel mondo, più di ogni altra cosa.
Passo 22 - Non stiamo dicendo che una persona deve mozzarsi la
lingua o cavarsi gli occhi, o smettere di desiderare, ma invece che dovrebbe
essere norma e regola purificare la lingua, tenere gli occhi al loro posto e
santificare il cuore coi desideri che sono permessi ed amati da Dio
Onnipotente.
Passo 23 - Dobbiamo essere modesti nei desideri, cercando
ciò che è di beneficio al nostro corpo e alla nostra anima, come
un buon lavoro, una casa decorosa, del cibo appetitoso, una buona macchina ecc.
Non è proibito desiderare ciò che favorisce il proprio benessere,
ma bisogna farlo con la giusta modestia. Il Signore Dio nostro, non abbandona
una persona che ha fede in Lui, Benedetto è il Suo Nome in eterno ed
esaudisce anche le preghiere di chi aspira a una vita dignitosa.
Passo 24 - Bisogna santificare i propri desideri, se sono
permessi, e l’oggetto del nostro desiderio se ci porta beneficio. Preghiamo El
Shaddai che ha il potere di realizzare le giuste aspirazioni di ogni persona.
Ricordiamo che Adonai Tzevaot
conosce bene le nostre esigenze ed anche i nostri bisogni psicologici. Egli
desidera però che santifichiamo i nostri desideri con la preghiera,
perché così facendo, riconosceremo che tutto è nelle Sue
mani, ed in questo modo il nostro desiderio sarà santificato.
Passo 25 - Non desiderare gli scritti dell'Asino e se li plagi o
te ne impadronisci al di fuori del loro contesto utilizzandoli col tuo nome,
sarai maledetto come lo fu Zara di Zanzara di Muccania. Costui sarà
distrutto nella maledizione che è su di lui per aver rubato molti
scritti dell'Asino dei primi cinque anni e per riaverli riscritti con il suo
nome, ovviamente falsificandone completamente i concetti.
Passo 26 - Costui era geloso dell'Asino e la sua invidia lo fece
andare fuori di testa a tal punto che si convinse di essere il nuovo
Malchitzedek Messianico dell'umanità. Riporto qui questa vicenda
perché ciò che avvenne nel caso dello 'scisma' di Zanzara di
Muccania, nel sud Italia, come è documentato dal Cavallo Bianco, fa
parte dei segni negativi della Quarta Generazione. Una cosa è desiderare
il denaro o i beni altrui; un'altra è desiderare una posizione che
è stata assegnata ad un altro, per amor proprio, o megalomania o sete di
onori, etc. I livelli del male a cui aspirano certe persone non hanno fine e
sono un viatico sicuro alle pene del Ghehinom.
Passo 27 - Soltanto la scorsa notte (è adesso sabato
notte, 45esimo giorno dell'Omer, 16 maggio 1999, Rosh Hodesh Sivan 5759, La Battaglia del Pesce 26 -
sto concludendo la revisione delle prime 10 Tavole per il sito internet di
Beit-Sefer-Esther.com - a Beer Sheva) siamo venuti a sapere che il plagiatore
ladro di Zanzara ha un proprio sito web con molti miei scritti, intestati a suo
nome e falsati secondo la sua dottrina. Non poteva scomparire dai segni
negativi per il semplice motivo che dobbiamo imparare questa lezione, prima che
sia troppo tardi. Lo so, fa arrabbiare vedere le preziose testimonianze
ricevute dagli Asini del Goel, Haim, plagiate e distorte da un individuo infame,
da un impostore invidioso.
Passo 28 - Se fosse solo per me, non sarei turbato più di
tanto. Ma il
plagio ha qui una valenza terribile. Abbiamo
ricevuto dall'Alto sogni-segni chiari, da noi documentati, che sono stati
utilizzati per dare un fondamento all'idolatria 'pura' di un nuovo schema,
creato da questo Zara di Zanzara, che ha profanato, tramite i miei scritti, il
nome del Cielo e ha dissacrato ogni verità della Redenzione Finale nel
nome di Dio e nel nome dello Tzadik Haim. Costui non verrà perdonato da
Dio poiché ha falsificato gli insegnamenti del Goel Haim. Non esiste
peccato peggiore di questo in questa fase della storia.
Passo 29 - Tutti gli allievi sono arrabbiati e disposti a
difendere gli scritti dell'Asino da ogni azione di plagio. Noi siamo, grazie a
Dio, nel Segno 'E avvenne che dopo la Resurrezione l'Asino aveva dodici allievi'. Zara
di Zanzara di Muccania dovrà pagare per ciò che ha fatto. Gli
allievi lo hanno maledetto per il male che ha fatto e le loro maledizioni
cadranno su di lui per aver egli falsato le verità che così
astutamente ha carpito dagli scritti dell'Asino per farsi un nome. Cosa che
è avvenuta, avendo io reso pubblica questa vicenda. E quando ciò
che deve accadere, accadrà, farà da testimonianza alle nostre
parole.
Passo 30 - Sia detto, per inciso, che l'avvertimento è
generale. Io non sono uno scrittore e questi testi, ricevuti e formulati dal
sottoscritto, non sono miei, ma sono sotto la diretta autorizzazione del Goel
Finale, Haim; sono a lui intestati ed è il Goel Haim che corregge,
generalmente tramite sogni, gli errori che faccio, di modo che gli scritti
siano accettati dal Signore, nostro Dio. Non avvenga mai che un cuore avido e
assetato di onori o di denaro o mosso da altri scopi, utilizzi gli scritti del Sefer
Mishnat Haim senza esserne autorizzato dagli Asini che mangiano il pane della
Terza Redenzione Finale. Attenzione, anche dal Cielo c'è dello zelo per
ogni scritto, documento e testimonianza nel Sefer Mishnat Haim!