Introduzione del Sefer Yashar

 

È stato trovato ed è in nostro possesso a tutt'oggi, quando la Città Santa di Gerusalemme venne distrutta dal perfido Titus e i suoi miliziani entrarono per fare razzie e saccheggiare la città. C'era un Hegemon (caporione) tra gli ufficiali di Tito, di nome Sidrus, che si introdusse e rovistò una grande ed ampia casa di Gerusalemme e, dopo averla razziata completamente, mentre se ne andava notò qualcosa nel muro ed ebbe la sensazione che vi si nascondesse qualcuno. Ordinò di abbattere il muro e vi trovò un barile pieno di libri di Torà, Profeti, Agiografi, testi riguardanti i re di Israele e i re delle nazioni e altri libri di Israele, testi corretti e precisi di Mishnà e altri rotoli. C'era anche una grande quantità e varietà di cibo e di vino. E qui trovò un uomo anziano seduto che leggeva questi testi. L'Hegemon, vedendo questa straordinaria scena, rimase oltremodo stupito. Chiese al vecchio: "Perché sei seduto in questo posto da solo e non c'è nessun con te?" L'uomo gli rispose: "Da molto tempo prevedevo l'imminente distruzione di Gerusalemme, per cui mi sono costruito questa casa e mi sono ritagliato questo spazio e ho preso con me tutti questi libri da leggere e ho accumulato cibo, dicendomi: "Forse l'anima mia sarà un rifugio". Dio volle che questo vecchio trovasse grazia agli occhi dell'Hegemon, il quale lo prese con sé, lo rispettò e lo fece uscire con tutti i suoi libri; da lì andarono a Siviglia. E l'Hegemon constatò che costui aveva una grande erudizione e conoscenza per cui lo trattò con rispetto e lo ospitò a casa sua, e il vecchio saggio gli insegnava molti livelli di sapienza. Quindi, con la loro conoscenza, costruirono una grande casa, fuori Siviglia, e qui vi deposero i libri. Quella casa, vicino a Siviglia, esiste fino ad oggi e qui furono scritti gli avvenimenti che sarebbero accaduti in futuro per i re del mondo, fino all'avvento del Mashiah.

E avvenne che Ha-Shem che ci trasferì da un posto all'altro tramite i re di Edom, da città a città, con amarezza e dolore, fece sì che arrivasse nelle nostre mani questo libro, intitolato Toldot Adam (le Generazioni di Adamo), insieme ai tanti libri che provenivano da quella casa vicina a Siviglia. Essi arrivarono nella nostra città, Napoli, che era sotto il dominio del re di Spagna (che il Signore lo preservi). E quando vedemmo questi libri, che contenevano tutti la sapienza, ci prefiggemmo di stamparli con i caratteri ad inchiostro, come tutti i libri che sono entrati in nostro possesso e questo libro è degno di pregio ed elevato più degli altri. Dodici versioni arrivarono nelle nostre mani e le esaminammo per scoprire che combaciassero fra loro, senza cambiamenti, aggiunte o riduzioni, senza modifiche di lettere o vocaboli o espressioni. Esse, infatti, erano in tutto e per tutto identiche. E siccome vedemmo in questo libro una grande utilità, decidemmo di tutto cuore di darlo alle stampe.

E si è scoperto che il libro si intitola Sefer ha-Yashar e il motivo per cui si chiama così è che tutte le sue parole sono ordinate secondo la cronologia degli eventi passati nel mondo. Perché non si scoprirà che questo libro riporti eventi successivi accaduti in precedenza o eventi precedenti avvenuti in seguito. Ogni argomento è al suo posto ed è stato scritto secondo il suo tempo. Così troverai nel suo racconto che una certa persona è morta in un certo anno ad una certa età e cose analoghe e per questo motivo è stato chiamato Sefer Ha-Yashar. Ma diventò consuetudine generale chiamarlo Sefer Toldot Adam; il motivo è che inizia con la frase "zè sefer toldot adam (= questo è il Libro delle Generazioni di Adamo)". Il suo vero nome, però, è Sefer Ha-Yashar per le ragioni e le prove succitate. Questo testo, tradotto, è ora nelle mani dei Greci e lo hanno chiamato 'Libros de los Diritus', e i Romani lo chiamano 'Libro de los Palabros de los dias de Patos de los Granadis de los Giras dispuis morid Yehoshua'. Ed è anche stato nelle mani dei re di Edom che lo hanno chiamato 'Esti Libro de nacimiento de Adam'.

Ed è scritto in Sefer ha-Hashmonaim, che è in nostro possesso, che al tempo di Tolomeo, re in Egitto, egli ordinò ai suoi servi di andare e raccogliere tutti i libri delle varie religioni e tutti i libri di storia esistenti nel mondo per studiarli e per cercare di comprendere tutte le cose del mondo con l'intento di comporre un testo ricavato dalle questioni del giudizio e dalle giuste leggi per il mondo che possa distinguere chiaramente ogni argomento legale. I servi si mossero e raccolsero 965 libri e li portarono al re. Egli disse loro di continuare a cercare e raccogliere un migliaio di libri e così fecero. Dopo di ciò, si presentarono davanti al re alcuni dei Peritzei[1] di Israele che gli dissero: "Signore, nostro re, perché ti stai affaticando tanto? Mandali a Gerusalemme dagli Ebrei e fatti portare il libro della loro Torà che è stato scritto per loro tramite la parola di Dio e tramite i suoi Profeti, e da essa sarai in grado di acquisire la sapienza per poter giudicare tutte le cose e quanto desideri. Il re li ascoltò e li mandò dagli Ebrei per questo scopo ed essi gli mandarono questo libro dato che non potevano consegnare il libro di Dio poiché era loro proibito consegnare la Torà di Ha-Shem ad un non-ebreo.

E quando questo libro fu consegnato a Tolomeo, il re lo lesse e ne trasse un grande piacere e lo studiò a fondo per la sua saggezza e la sua grazia e così trovò quello che cercava e lasciò da parte gli altri libri che erano stati raccolti e benedisse coloro che lo avevano consigliato.

Dopo un po' di tempo, i Peritzei d'Israele, venuti a conoscenza che quelli di Gerusalemme non avevano mandato il Sefer Torà al re, si presentarono a lui e gli dissero: "Signore, nostro re, quelli di Gerusalemme ti hanno ingannato, non ti hanno mandato il Sefer Torà di cui ti abbiamo parlato, bensì un altro libro; ed ora intima loro di mandarti il Sefer Torà poiché da esso troverai ciò che cerchi molto di più del libro che ti hanno inviato. Quando il re udì le loro parole, si adirò molto contro Israele e la sua collera divampò in lui. Fu così che inviò loro un'altra delegazione che richiese di mandargli il Sefer Torà. Temendo, però, che da Gerusalemme lo ingannarssero nuovamente, assennatamente fece arrivare alla sua corte Settanta Anziani tra di loro, che mise in settanta diverse case in modo che ognuno scrivesse un Sefer Torà senza apportare cambiamenti; e lo spirito di santità scese su questi Settanta Anziani che scrissero settanta libri, tutti nella stessa identica versione, senza aggiunte o detrazioni.

Allora il re fu molto contento e onorò gli Anziani e tutti gli ebrei e inviò doni e offerte a Gerusalemme, come sta scritto qui. E quando morì, Israele agì con saggezza con suo figlio e prelevarono il Sefer Torà dai suoi tesori. Lasciarono, tuttavia, questo libro, e non lo portarono via affinché ogni re in carica potesse conoscere le meraviglie e i portenti di Dio Benedetto Egli Sia che scelse Israele fra tutte le nazioni e che non esiste altro Dio al di fuori di Lui, Benedetto Egli Sia. Pertanto, questo libro si trova in Egitto ancora oggi e da allora è stato pubblicato in tutto il mondo ed è pervenuto ora anche a noi, nel nostro esilio nella città di Napoli, sotto il regno del re di Spagna.

Ecco, troverai in questo libro alcune nozioni che riguardano i re di Edom e i re di Chitim e i re dell'Africa che vivevano a quei tempi, anche se sembra che ciò non rientri negli scopi e nelle intenzioni del libro; tali nozioni servono per informare che la fonte del libro distingue tra le guerre d'Israele e quelle delle nazioni idolatre; poiché la vittoria dei popoli idolatri uno contro l'altro è fortuita e non è pari alle vittorie dei re d'Israele con le nazioni che sono avvenute grazie ai miracoli compiuti dal Santo Benedetto Egli Sia quando Israele ha riposto fiducia in Lui, esaltato Egli Sia.

Inoltre, questo libro ha, di proposito, molti vantaggi, in quanto ci insegna a confidare in Ha-Shem, esaltato Sia il Suo Nome, e ad essere attaccati a Lui e alle Sue vie.

Il primo vantaggio è che fornisce cognizioni sulla creazione dell'uomo, sul Diluvio Universale e sul periodo delle venti generazioni e i loro peccati, con citati i nomi delle discendenze. E ciò ci stimola a procedere rettamente e ad essere attaccati a Dio, elevato Sia il Suo Nome, vedendo le meraviglie e i portenti che operò in quei tempi antichi.

Il secondo vantaggio è che fornisce cognizioni sulla nascita di Abramo, sul suo attaccamento ad Ha-Shem, esaltato Egli Sia, e su quanto gli successe al tempo di Nimrod. Ed anche la storia della Generazione della Separazione (Dor Haplagà), nella quale Il Signore, Benedetto Sia, disperse quella generazione ai quattro angoli della terra, e in che modo costoro costruirono le loro terre e paesi, chiamandoli coi loro nomi fino ad oggi, e ciò ci insegna ad essere più vicini alla conoscenza del nostro Creatore.

Il terzo vantaggio è che ci spiega l'attaccamento dei Patriarchi ad Ha-Shem, esaltato Sia il Suo Nome, con le vicende della loro vita che ci mostrano il loro timore verso Dio.

Il quarto vantaggio è che ci racconta la storia di Sodoma e la sua iniquità, i suoi peccati e la punizione che subì e da ciò sapremo tenerci lontani da ogni forma di male.

ll quinto vantaggio riguarda l'attaccamento di Isacco e di Giacobbe ad Ha-Shem, esaltato Egli Sia, la preghiera di Sara e il suo pianto e il suo legame con Isacco, e questo è un grande vantaggio che ispira il nostro cuore a servire Dio, esaltato Egli Sia.

Il sesto vantaggio è che ci racconta le guerre dei figli di Giacobbe contro quelli di Sc'hem e contro le sette città degli Emorei. Questo desta in noi il sentimento della fede nel nostro Dio, vedendo in che modo dieci uomini distrussero sette città per aver essi riposto nei loro cuori unicamente la fede in Ha-Shem, esaltato Sia il Suo Nome.

Il settimo vantaggio è che ci racconta tutte le vicende di Giuseppe in Egitto, riguardanti Potifar e sua moglie, il re d'Egitto, perché ciò risveglia il nostro cuore al timore di Dio e ci distoglie dai peccati coronando di successo le nostre azioni.

L'ottavo vantaggio riguarda la storia di Moshe Rabbenu, la pace sia su di lui, a Cush (Etiopia) e a Midyan, per poter così meditare sui portenti che Ha-Shem opera con gli Tzadikim e per insegnarci l'attaccamento ad Ha-Shem, esaltato Sia il Suo Nome.

Il nono vantaggio riguarda le vicende dei figli di Israele in Egitto, di come iniziò la loro schiavitù, di come e perché gli Egizi imposero loro ogni tipo di lavoro pesante. Ma Ha-Shem li salvò in virtù della fede che avevano in Lui. E non c'è dubbio che chi legge questo racconto da questo libro nella notte del Seder di Pesach ne tragga una grande ricompensa. Come dicono i Saggi, di benedetta memoria: "Qualsiasi cosa si racconti sull'uscita dall'Egitto è degna di merito". Anche questo libro ne fa parte perché racconta la vera storia che è degna di essere recitata e letta dopo l'Haggadà. Perché è indubbio che ci sia una grande ricompensa in questo. E lo facciamo ora nel nostro esilio nelle città di Spagna; e, dopo aver letto l'Haggadà, mettiamoci a leggere da questo libro tutta la storia sull'Egitto, perché tale lettura è meritoria per ogni persona.

Il decimo vantaggio è che alcuni dei nostri commentatori, tra i rabbini di benedetta memoria e gli esegeti della Torà, verranno menzionati nelle spiegazioni di questo libro, come nell'episodio degli angeli che incontrarono Giacobbe, proveniente da Aram, quando si recava da Esaù.

L'undicesimo vantaggio è la conoscenza dell'episodio in cui (l'Angelo) Gabriele insegnò a Giuseppe settanta lingue e anche quello in cui è scritto "chi colpisce Midian nel campo di Moab" (Genesi 36: 35) con il racconto susseguente.

 Il dodicesimo vantaggio è che chiunque racconti in pubblico queste storie dirà cose che i commentatori non hanno trattato. E in questo modo il cuore degli ascoltatori presterà attenzione alle sue parole.

Il tredicesimo vantaggio è che i mercanti che fanno i loro giri d'affari da un posto all'altro e non hanno il tempo di studiare la Torà leggeranno e riceveranno la loro ricompensa, in quanto la ricompensa per l'anima e il piacere per il corpo consiste nel sentire cose nuove che non sono state scritte in nessun altro libro e che danno modo alla persona di considerare la conoscenza di Ha-Shem, Benedetto Egli Sia e Degno di essere Venerato.

E visto che abbiamo trattato il valore di questo libro e il suo alto livello, abbiamo cercato di stamparlo senza aggiungere o detrarre alcunché. E ora abbiamo cominciato a stamparlo in forma di libro affinché sia nelle mani dei nostri correligionari, uomini della nostra redenzione, e venga diffuso in ogni generazione, in ogni città e in ogni famiglia e in ogni villaggio, di modo che la gente mediti sui portenti operati da Dio e sulla bontà che Egli ha elargito ai nostri padri dall'antichità eleggendoci fra tutte le nazioni. E in questo prenderà merito colui che vi medita e ispira il suo cuore al timore di Dio. E nel Signore, nostro Dio, noi confidiamo e a Lui ci sottomettiamo. E da Lui cerchiamo conforto e assistenza, per aiutarci in questo lavoro perché si tratta di un'opera dal Cielo, che Egli ci possa far riuscire e guidare in modo diritto e ci possa preservare dai peccati manifesti e purificarci da quelli occulti. Secondo quanto disse il Suo Unto (Salmi 19: 12): "Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti". E che Dio ci mostri la buona strada e ci guidi lungo la via del successo in virtù della Sua misericordia e bontà ed esaudisca i desideri del nostro cuore nel bene, Amen e così sia fatta la Sua volontà.

 

Introduzione al Sefer ha-Yashar - Peretz Green[2]

Traduzione: Davide Levi

 

Allego all'introduzione questa mia aggiunta, specialmente a seguito dell'importante visione ricevuta da Giuseppe Manigrasso.

Sefer Ha-Yashar è un libro estremamente elevato e santificato della vera Tradizione della Torà. Le sue radici affondano nella Torà Orale di Yeshua bin Nun, ricevuta direttamente da Moshe Rabbenu. È quindi pieno di sante 'segulot' (virtù di un livello santificato). Il nome reale del testo originale era "Kabalà Yesharà" (ricezione diretta) e l'incredibile messaggio ricevuto da Giuseppe Manigrasso, riportato qui sotto, è uno straordinario esempio di come la "ricezione diretta" e la "vera kabalà" associate a questo Sefer, abbiano prodotto una visione viva e diretta di un anziano studioso che era in verità l'autore della trascrizione originale di Sefer Ha-Yashar. Vedi sotto l'intero discorso di quell'antico Hacham, ogni parola che deve essere presa in considerazione come una visione davvero sorprendente, veritiera e importante.

Le parole devono essere studiate nel tentativo di approfondire un po' di più il tipo di 'apologia' in quanto i Saggi ed i Rabbini non hanno dato la giusta importanza a questo testo così come hanno fatto per altri testi tradizionali. Non è stato posta l'enfasi sulla sua ricezione diretta ed è stato considerato alla stregua di aggadà[3]. Importante per noi, adesso, per la Gheulà Shlemà, è il fatto che la sua ricezione diretta abbia una corrispondenza con la ricezione diretta della nuova, vera Kabalà della Redenzione Finale, soprattutto per mezzo dei sogni redenzionali inviati dal Regno dei Cieli dal Goel Haim. Ci sono migliaia di riflessioni sulla Redenzione Finale che vengono messe in ombra dalla nuova e diretta Rivelazione della Gheulà Shlemà. Perciò l'anziano Saggio ha spiegato a Giuseppe che "Sefer Ha-Yashar nasconde lo Spirito della Vera Tradizione del popolo. Quando Sefer ha-Yashar verrà diffuso, lo spirito della vera Tradizione tornerà alla gente per il neonato della Redenzione finale: un nuovo spirito elevato sarà sul popolo e lo risveglierà per desiderare la saggezza della mente ".

Riporto prima il mio sogno che riguarda due Strisce (lunghi e grandi nastri) di blu (T'helet) collegate alla nascita dello Tzadik Haim, perché era in virtù di quel sogno e dei segni fatti da me e Giuseppe che è arrivata la visione. Dopo di ciò trascrivo la visione e concludo con alcuni commenti sul Sefer Ha-Yashar.

23 novembre 2006, Inzago, Italia, Peretz: Mio sogno: Ero in un posto simile ad una palestra; non c'era nessuno tranne lo Tzadik Haim che era seduto ad un tavolo, tipo scrivania, con molti libri. Al piano superiore c'erano circa 15 persone, soprattutto giovani, che osservavano verso il basso da grandi finestre. La loro condotta era alquanto superficiale, frivola, accompagnata da stupide battute di spirito. Io ero passato lì prima di scendere dove il Maestro Haim era seduto anche se ora si trovava all'angolo opposto. Con una forbice dovevo tagliare due lunghe strisce blu che pendevano dall'alto dello stabile. Le strisce blu erano lunghe almeno tre metri; non toccavano terra ed erano a circa due metri dal suolo. Dovevo tagliarle nel punto più alto che potevo (ma non era possibile vedere dove e quanto fossero attaccate di sopra) per portarle al Morè Haim. Lo Tzadik Haim era indispettito con me per la durata del tempo di esecuzione e anche per il tempo che impiegavo per portargliele e disturbato dalle persone dall'alto che lo osservavano. Lo Tzadik mi sollecitò a fare in fretta, altrimenti il merito si sarebbe vanificato a causa di quella gente che lo stava guardando, aspettando chissà che cosa, ilare e persino sghignazzante. Lo Tzadik Haim disse che costoro lo stavano facendo soffrire con i loro sguardi insulsi e non poteva concludere finché non gli avessi portato le due strisce blu e ogni momento di ritardo avrebbe diminuito il merito a causa della sua sofferenza. Mentre tagliavo, scese giù uno di quel gruppo, un tipo sulla sessantina, molto alto, barbuto, vestito in modo trasandato che disse divertito alcune sciocchezze insinuando che io fossi lento perché mi ero attardato prima con loro. Io non gli diedi retta e continuai a tagliare le due strisce blu e a questo punto mi sono svegliato. - -

Il periodo di due settimane nel segno di T'chelet visto da Noda finisce domenica e devo sbrigarmi per realizzare il segno in questo sogno e ciò porterà conforto (nahat) allo Tzadik. Abbiamo parlato altrove dei due legami stellari, tra la Stella di Mordechai e la stella del Mattino, e tra la stella di Mordechai e la stella di Ester nel regno di Ahashverosh. Per la striscia blu (T'chelet) relativa alla stella del Mattino (Alba), io la associo alla nascita nel 1914 dello Tzadik Haim all'alba del 6 di Sivan, Shavuot, al momento di Matan Torà. Lo Tzadik Haim mi raccontò più di una volta i particolari della sua nascita perché erano molto importanti e avrei dovuto farne tesoro in seguito. "Era essenziale, mi disse, che nascessi in quel preciso momento in cui il raggio di T'chelet corre in mezzo ai cieli un attimo prima dell'alba". Lo Tzadik nacque così nel segno di T'chelet Mordechai, il T'chelet che accompagna la Grande Nuova Alba della storia della Redenzione Finale. Ciò corrisponde anche al fatto che Mordechai ha-Tzadik fu il primo capo dei 36 Giusti Nascosti e lo Tzadik Haim ne è stato l'ultimo. La Striscia blu di T'chelet ha quindi 2600 anni. Questa è la Striscia Blu di Armonia Stellare mantenuta dai 36 Tzadikim Nascosti e Sofferenti di ogni generazione. Questa striscia di T'chelet non era ancora stata tagliata e legata sulla terra con lo Tzadik Haim. Tramite il Segno fatto, questo scritto e queste affermazioni ho tagliato, grazie a Dio, questa striscia e l'ho portata al Goel Haim. La seconda striscia di T'chelet Mordechai è quella che lega la Stella di Mordechai alla Stella di Ester. Si tratta di un importante legame redenzionale tra la Stella di Mordechai del Tribunale Superiore di Mordechai ha-Tzadik e la Stella della regina Ester nel Regno di Ahashverosh, cinque stelle in ognuna. La Torà è completata quando queste due Costellazioni collaborano in perfetta armonia. Il Tribunale rappresenta la Giustizia delle Leggi di Dio, mentre la Costellazione di Ester nel Regno di Ahashverosh rappresenta la perfezione delle virtù amate da Dio Onnipotente. La seconda Striscia di T'chelet è quindi il legame del Tribunale e della Regina Ester che riunisce le forze della Torà e i comandamenti con i meriti delle Virtù del cuore per consolidare la vera Tradizione per il mondo della Grande Redenzione Universale Superiore per merito dello Tzadik scelto, il Giudice Unto del Regno dei Cieli, Haim.

Tale fu il grande segno della nascita dello Tzadik Haim, che nacque a Shavuot, completamente circonciso e dovette essere liberato dal sacco amniotico che lo avvolgeva interamente. Shavuot è la Celebrazione della Rivelazione dei Dieci Comandamenti, all'alba, il momento di Matan Torà. La seconda Striscia di T'chelet rinnova la Torà per la Gheulà Shlemà per merito dello Tzadik Haim. Ho così tagliato la seconda Striscia di T'chelet e l'ho portata al Goel Haim. Questo rappresenta il Sigillo Finale del Nuovo Patto Finale del 24esimo anno dei Segni Completati, il Sigillo delle due Strisce di T'chelet Mordechai, una dell'Alba e una della Torà, ora legate sempre ai segni della nascita dello Tzadik Haim di Sanaa, Yemen.

 Grazie EL MISTATER, EL MISTATER è Grande, EL MISTATER è Uno. Le due Strisce di T'chelet Mordechai, legate alla nascita del Goel Haim completano il legame tra il Patto del Grande Profeta Elia e il Nuovo Patto Finale portato dal Goel Haim; e così sono completati i legami stellari della Nuova Tradizione della Nuova, Vera Kabalà del Grande Pesce Leviathan, l'eredità del profeta Elia, di benedetta menzione, nelle mani del Goel Haim. Amen ve-ken yehi ratzon.

E perciò prima di queste conclusioni dei segni di T'chelet Mordechai è venuto il segno di legare il nome del profeta Elia, di benedito menzione, alle 12 lettere dell'alfabeto ebraico e poi alle nuove Mazalot del Grande Pesce Leviathan (vedi Asino delle Stelle).

25 novembre 2006, Inzago, Italia, Giuseppe: (Asino delle Stelle 4) – Messaggio ricevuto da Giuseppe Bambino Manigrasso:

Giuseppe, che era nella Tenda di Peretz e leggeva il segno-sogno suddetto di Peretz e delle due strisce di T'chelet Mordechai, ricevette la seguente straordinaria visione:

- - "Abbiamo fatto il segno visto da Peretz in un sogno in cui tagliava i due Nastri di Blu (T'chelet). Mentre leggevo il testo, ho visto un uomo vestito di pelli di animali che mi ha detto di essere l'autore di Sefer Ha-Yashar. Ha così parlato:

"Ci sono cose che devi sapere: il Libro di Yashar è un libro nascosto come indicato dal suo stesso nome che nasconde il titolo originale di Sefer Ha-Yashar, originariamente chiamato "Kabalà Yesharà". Questo testo rappresenta la Tradizione (Kabalà) di Joshua figlio di Nun ricevuta da Mosè, nostro maestro. Io ero l'erede di quella tradizione e ho deciso di annotarla per i tempi difficili, ho visto le persone che andavano in esilio e non sapevo in che modo trasmettere questa Tradizione, così ho deciso di scriverlo e di trasmetterlo come Aggadah. Per questo motivo, molti rabbini e studiosi di Torà non lo hanno preso in considerazione in quanto hanno fatto gli studi talmudici della Tradizione orale. Tutto era nella mia testa, avevo ricevuto una benedizione, la particolare benedizione che hai già ricevuto rappresenta la precisa definizione delle varie tradizioni. Il Libro della Tradizione Diretta viene per completare i Nuovi Segni della Redenzione Finale ed è quindi un Pilastro fondamentale per essa. Quando Mosè benedisse Joshua, gli trasmise questo segreto della Ricezione, perché la storia doveva continuare seguendo la vera e diretta Tradizione. Joshua figlio di Nun disse ai suoi allievi: "Ci saranno delle deviazioni dalla Torà scritta: gli uomini e i saggi cadranno in errore (non poteva dire di più perché anche lui era nello Spirito di Dio e aveva visto qualcosa del futuro). Ora devi conservare la Ricezione Diretta allo scopo di mantenerla sempre sulla terra. Non usare però il termine Kabbalà ma semplicemente 'Sefer', un libro che è diretto, corretto e preciso nelle sue vie, che racconta i fatti come realmente avvennero. La Torà è perfetta in ciò che riferisce, ma la sua comprensione non è completa. Lo Spirito di Dio si era distanziato dal popolo: il cuore di Israele era chiuso perché non avevano ascoltato la parola di Dio. Sefer Ha-Yashar nasconde lo Spirito della Vera Tradizione del popolo. Quando Sefer ha-Yashar si diffonderà, lo spirito della Vera Tradizione tornerà al popolo per il neonato della Redenzione Finale. Un nuovo Spirito elevato sarà sul popolo e lo risveglierà a desiderare la saggezza della mente. Dio Benedetto ama coloro che seguono le Sue vie e i Suoi comandamenti: le Vie sono le virtù del cuore e i Comandamenti sono i modi del Cervello Umile che si annulla davanti alla Legge di Dio, seguendola e studiandola".

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Grazie EL SHADDAI per questo messaggio estremamente importante ricevuto da Giuseppe. Ho una copia del testo ebraico consegnatami dallo Tzadik Haim che mi disse di leggerla e di studiarla perché è vera Kabalà e contiene molte cose nascoste. Nei primi anni dei Segni Davide Levi sognò che in un luogo di preghiera c'erano la Meghilat Esther e il Sefer ha-Yashar da tradurre in molte lingue.

 Soltanto adesso, in questo periodo (merito una medaglia per la lentezza di comprensione) mi è chiaro che Sefer ha-Yashar deve entrare a far parte del Sefer Soshanat Mishnat Haim (insieme al Sefer Milhamot HaShem). Sefer Ha-Yashar era considerato in sommo grado dallo Tzadik Haim e lui ne confermava la verità e diceva che si tratta di vera e propria Kabalà antica.

 E ora che con Giuseppe ho fatto il segno di tagliare i due nastri di T'chelet, come ho visto nel mio sogno e con l'accoglienza di questo messaggio da parte di Giuseppe dell'autore di Sefer ha-Yashar, ho capito la relazione tra il mio sogno e Sefer ha-Yashar. Nel mio sogno, lo Tzadik Haim era seduto dietro una scrivania con molti libri intorno a lui ed era angosciato dal fatto che non avevo ancora tagliato i due nastri di T'chelet. I Nastri di Techelet sono collegati alla Meghilat Esther e qui c'era l'allusione che non avevo ancora legato l'autorizzazione del Goel Haim e le sue parole riguardanti l'autorità di Sefer Ha-Yashar e la storia del Centurione in Sefer Mishnat Haim. Né avevo realizzato la vera importanza di tutta questa materia fino a quando Giuseppe non ha ricevuto il messaggio.

(Asino delle Stelle 5) - Non avevo capito perché nel summenzionato sogno di Davide Levi comparissero la Meghilat Ester e il Sefer ha-Yashar. Avevo pensato che proprio come la Meghilat Esther debba essere tradotta in tante lingue, allo stesso modo deve essere tardotto anche il Sefer Ha-Yashar; con il messaggio ricevuto da Giuseppe, abbiamo le chiavi per una comprensione più approfondita: prima di tutto l'Autore parla dell'esilio, suppongo quello babilonese, nello stesso periodo di Purim e della Megilat Esther.

Ma la cosa più sorprendente del messaggio è che Sefer Ha-Yashar rappresenta un pilastro del Nuovo Patto Finale, essendo vera Torà Orale dal Sinai, da Joshua bin Nun. Poiché questo testo fa parte della Nuova Kabalà della Nuova Legge della Redenzione Finale basata sulla Mishnah di Joshua bin Nun, ciò rafforza ancor più la Nuova Legge e gli scritti di Sefer Mishnat Haim.

Sefer ha-Yashar è stato certamente scelto per essere diffuso al momento della Redenzione finale che sarà realizzata con la sua inclusione in Sefer Mishnat Haim. Il libro della Tradizione Diretta viene per completare i Nuovi Segni della Redenzione Finale ed è quindi un pilastro fondamentale per la Redenzione Finale. Ciò deve essere correlato all'importanza delle due strisce di T'chelet; si tratta di completare i Nuovi Segni ed è un pilastro fondamentale per la Redenzione Finale.



[1] Probabilmente erano ebrei che avevano lasciato i confini di Gerusalemme per insediarsi in Egitto e avevano influenza alla Corte del re.

[2] L'introduzione originale del testo in ebraico si trova sul nostro sito. L'ho tradotta in inglese e l'ho messa qui prima della mia introduzione.

[3] Il libro, tuttavia, è noto, e nel Beit Yehuda Humash è tradotto anche in Yiddish.