Autore: Peretz Green
Traduzione: Davide Levi
Introduzione alle Tavole della Nuova
Legge
1. Con l'aiuto dell'Onnipotente, comincio qui
ad introdurre la Nuova Legge del Patto Nuovo della Redenzione Finale, per merito
dello scelto Goel Finale, Haim, da San'aa, Yemen.
Con cuore pieno e sincero proclamiamo: Grazie
EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno. Questa
nuova frase per esprimere l'Unità di Dio è stata rivelata in un
sogno a Debora, la Coda profetica dell'Asino che mangia il Pane. Nel suo sogno fu
detto che nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale questa formula
può equivalere allo Shemà Israel della tradizione.
In seguito, Paolo ha sognato che c'erano sei
modi diversi (o forse sei altri modi diversi) per proclamare l'Unità di
Dio. Quindi, nel formulare il Nuovo Rito per Shahrit, mi sono reso conto che i
7 modi erano in congiunzione con i 7 nomi dei 7 cerchi profetici come li avevo
ricevuti, che a loro volta corrispondevano ai 7 piani della Casa della
Redenzione Finale e quindi ai 7 Piani per lo Shahrit del Nuovo Rito. Ogni
livello inizia con uno dei proclami: 1. Grazie a EL SHADDAI (Dio Onnipotente),
EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno; 2. Grazie ADONAI ELOHENU
(Dio, nostro Signore), ADONAI ELOHENU è Grande, ADONAI ELOHENU è
Uno; 3. Grazie ad EL ELYON (Dio Supremo), EL ELYON è Grande, EL ELYON
è Uno; 4. Grazie ad EL HAI (Dio vivente), EL HAI è Grande, EL HAI
è Uno; 5. Grazie ad ADONAI EL OLAM (Il Signore è Eterno), ADONAI
EL OLAM è Grande, ADONAI EL OLAM è Uno; 6. Grazie ad ADONAI
TZEVAOT (Dio delle Schiere), ADONAI TZEVAOT è Grande, ADONAI TZEVAOT
è Uno; 7. Grazie a EHEYE ASHER EHEYE (Io Sono quel che Sono), EHEYE
ASHER EHEYE è Grande, EHEYE ASHER EHEYE è UNO .
Soltanto quattro giorni fa, a circa otto anni
da quel primo sogno, Giuseppe Manigrasso ha sognato (19.10.1995) di essere in
una strada di Milano e di vedere alcuni giovani ebrei che recitavano
gioiosamente lo Shemà Israel. Giuseppe, entusiasta, si unì a loro
e, dall'alto, una nuova cantilena 'cadde' su di lui con le parole Todà le-EL
SHADDAI, EL SHADDAI Gadol, EL SHADDAI EHAD. I giovani furono sorpresi nel
sentire queste parole dette da Giuseppe e gli chiesero spiegazioni. Giuseppe disse
loro: "Grazie a Dio, ci sono buone notizie che arrivano nel mondo. Tra queste
che ora è possibile proclamare l'Unità di Dio con questa nuova
formula ed è esattamente come se uno avesse detto lo Shemà".
Tutti erano felicemente sorpresi. –
2. Da ebreo tradizionalista, questo era
strano per me, per usare un eufemismo, ma non c'era alcun dubbio sul
significato del sogno. Era la "nuova formula universale" per
esprimere l'unità di Dio nel Nuovo Rito della Redenzione Finale.
Ovviamente il Nuovo Rito non è il Vecchio Rito. Non è in
contrasto con la Sinagoga Tradizionale, ma si tratta di una formulazione di
nuove preghiere basate sui segni della Redenzione Finale.
Goder Peretz e Poretz Gader:
La vera domanda è se il Nuovo Patto abbia il potere di riaffermare i
comandamenti della Torà con una nuova forma che non diminuisca in alcun
modo la vera essenza del comandamento. Nessuno può affermarlo; deve provenire
dal Signore, nostro Dio, che ha dato la Torà sul Sinai e ha insegnato le
leggi direttamente a Mosè. Nodà (Debora), la Coda dell'Asino,
ricevette un sorprendente Sogno-Segno riguardante la Nuova Legge, in cui si
dicev che nella Prima Redenzione, Mosè aveva ricevuto la legge da Dio,
mentre nella Redenzione Finale tutti potevano ricevere le Nuove Leggi.
Goder Peretz: "Tutti
possono ricevere le nuove leggi" – cioè tutti coloro che sono nel
Nuovo Patto della Redenzione Finale e credono nella scelta fatta da Dio del
Goel Finale Haim, possono ricevere sogni profetici che indicano Nuove Leggi.
Poretz Gader: E' la
sostanza che conta. E' accettato dall'Alto proclamare l'Unità
di Dio dicendo: "Grazie EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI
è Uno" così come "Ascolta, o Israele, il Signore,
nostro Dio, il Signore è Uno".
3. Ciò è sufficiente per
stabilire che il Nuovo Rito possiede delle nuove forme rispetto a quelle
tradizionali, anche per un comandamento diretto della Torà. All'arrivo
dei Segni sono avvenuti dei cambiamenti anche in alcuni precetti, come la Nuova
Succà, la Nuova Haggadà di Pesah. La Nuova Succà è
più facile da "costruire" e viene fatta all'interno della casa
secondo i segni ricevuti. Così la santificazione prescritta nella Torah è
sostituita dalla Nuova Santità del Nuovo Patto Finale della Redenzione
Finale. Una
cosa è rinnovare la capanna tradizionale o la Haggadà canonica,
ma c'è anche una categoria di comandamenti altamente santificati che non
possono essere eseguiti nel Nuovo Rito come la scrittura dei Rotoli della
Torà o della Mezuzà tradizionale o dei Tefilin. Tuttavia, la Mezuzà
può essere sostituita con la Nuova Protezione della Casa da collocare sugli
stipiti della porta con una Nuova Benedizione. I Tefilin possono essere
sostituiti dalla preghiera mattutina (Shahrit) del Nuovo Rito nella Casa della
Redenzione Finale.
L'Asino vestito da leone: Il
sogno-segno della Casa di Preghiera della Redenzione Finale in cui lo Tzadik
Haim sottopone alla firma di Peretz il contratto della suddetta Casa del Nuovo
Rito contiene anche il Segno delle Nuove Condizioni della Nuova Santità
del Nuovo Rito. Contiene, cioè, una generalità da cui derivano le
altre generalità di tale Santità. La generalità è
rappresentata dalla dichiarazione del Goel Finale, Haim, dopo la mia firma del
contratto: "Tra 400 anni da oggi, tra 400 e 500 anni, i Tefilin non saranno
più usati nella sinagoga tradizionale".
Alcuni punti essenziali che riguardano la
Nuova Santità del Nuovo Rito:
Tra 400 anni e 500 anni dopo la Rivelazione
dei Segni Completi, il popolo ebraico che seguirà il Rito Tradizionale
della Sinagoga non avrà più bisogno della Santità del
Precetto dei Tefilin, che non verranno più usati.
Come per Shabbat, in cui la Santità
del Giorno esenta dalla Santità dei Tefilin, così in futuro tutto
Israele entrerà nel suo sabato storico e i Tefilin non rappresenteranno
più una santità supplementare.
Ciò rappresenta un parametro per la
Nuova Santità del Nuovo Rito della Redenzione Finale, che inizia per la
Sinagoga fra i 400 e i 500 anni) e già adesso per la Casa di Preghiera;
perciò i Tefilin non sono usati nel Nuovo Rito della Redenzione Finale.
I Quattro Elementi per Succot (Lulav, Etrog,
Hadas e Aravà) devono essere acquistati nella sinagoga tradizionale e
utilizzati nel Nuovo Rito. Essi sono specificati nella Torah, mentre i Tefilin
e le leggi che li riguardano sono halachà le-Moshe mi-Sinai, leggi orali
date a Mosè sul Sinai, basate sul precetto positivo della Torah, "E
tu li legherai come un segno sulla tua mano e come frontali tra i tuoi occhi"
(Deuteronomio, 6, 8). Dal fatto dei Tefilin quale halachà le-Moshe mi-Sinai
si evince che alcune norme vennero date a Mosè oralmente e non
specificate nella Torah, in quanto tali halachot non sono eterne e potranno
essere sostituite durante la redenzione storica di Israele.
La Nuova Santità deriva dalla profezia
sul Nuovo Patto di Geremia (31, 31-34):
"Ecco, i giorni arrivano, dice l'Eterno,
quando Io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di
Giuda; non come il patto che stipulai coi loro padri il giorno che li presi per
mano per trarli fuori dalla terra d'Egitto; patto che essi violarono,
benché Io fossi loro signore, dice l'Eterno; ma questo è il patto
che farò con la casa di Israele, dopo quei giorni, dice l'Eterno; Io
metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore
e Io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. E non insegneranno
più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: 'Conoscete
l'Eterno', poiché tutti mi conosceranno dal più piccolo al
più grande, dice l'Eterno, poiché Io perdonerò la loro
iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato".
Il Nuovo Patto non è l'Antico Patto,
ma è rimodellato e rifatto sull'Antico Patto, come nei Segni del mio
sogno del rimprovero di Mosè o del cappello rifatto o dell'appartamento
ristrutturato e come il Segno del Sigillo (ricevuto in sogno da Davide Levi)
della Nuova Circoncisione eseguita sulla tradizionale Brit Milà del Goel
Finale, Haim.
Nella Casa della Redenzione Finale la Nuova
Santità è distribuita in quattro livelli generali relativi
all'Altare del Sacerdote Unto, l'Altare di Giuda, l'Altare di Efraim e l'Altare
di Malchitzedek. Queste divisioni permettono di estendere la Nuova
Santità anche alle nazioni sull'Altare di Malchitzedek.
La base della Nuova Santità della
formulazione della Nuova Legge deriva dal potere della tradizione orale
originale, chiamata Mishnà di Yehoshua Bin Nun. Per questo motivo la Nuova
Legge non è direttamente influenzata dalla halachà. Si basa
invece su questo potere originale della Mishnà in congiunzione con i
Segni Completi della Redenzione Finale, per merito del Giudice Unto del Regno
dei Cieli, il Goel Finale, Haim.
4. Alla fine della nostra prima settimana a
Beer Sheva, nel giugno del 1990, ho avuto il grande privilegio di vedere il
Maestro Haim in un sogno. Gli alunni erano seduti attorno ad un grande tavolo. Lo
Tzadik mi dava dei soldi per pagare il canone d'affitto per la Scuola di Ester.
Il denaro era sotto forma di pezzi d'argento che si incastravano fra loro per
dare forma ad una bomba a mano. Il Maestro mi disse: "Questo lavoro
è dato a qualcuno che conosce già l'intera Torà". Sul
tavolo c'era un Humash (Pentateuco). Quindi il Maestro aggiunse: "Ad
esempio, il Movimento di Riforma". - -
Quest'ultima frase del Maestro Haim intendeva
ovviamente confondermi nella necessità di chiarire i termini. Siamo a
malapena un Movimento di Riforma. Siamo in effetti i rappresentanti di una
riforma storica del Nuovo Patto Profetizzato per la Redenzione Finale. E non si
può negare che tutto ciò che riguarda il Nuovo Patto sia nel
Segno del Rinnovamento dei Patti Antichi nel loro contesto riformato per la
Redenzione Finale.
Una parola del Segretario: Il
Maestro Haim era affezionato ai Riformisti e non l'ho mai sentito pronunciare
una parola contro di loro. Li lodava per i loro generosi atti di carità
e per la loro disponibilità per le cause ebraiche che altri non si
sarebbero accollati, oltre alla loro apertura mentale e alla loro concezione
universalista, rispetto all'ebraismo ortodosso.
In effetti, lo Tzadik li giustificava contro
le accuse dei religiosi, non sulla base delle loro dottrine ma sulla base delle
loro azioni. Nemmeno Ha-Moreh Haim era interessato alle loro dottrine in quanto
tali, e ovviamente per il santo lavoro dello Tzadik ai livelli più alti
chiudeva gli occhi sulle dottrine e considerava la sostanza delle loro buone
azioni, della buona volontà e degli atteggiamenti intelligenti verso il
prossimo, per giustificarli davanti al Tribunale Supremo. Il capo di difesa era
"le pratiche religiose sono una cosa e le buone azioni sono un'altra cosa
e se abbiamo bisogno di entrare nello specifico, tutti sono in errore in un
modo o nell'altro e nessuno dovrebbe considerarsi migliore di chiunque
altro".
Ciò ha reso ancora più
difficile per me affrontare una qualsiasi analisi delle loro dottrine, sapendo
che avrei dovuto considerare i loro difetti nella fede essenziale del vero Ebraismo
rivelato sul Sinai. I riformisti erano fuori rotta, ovviamente. Si erano distaccati
grossolanamente dalla santità della Rivelazione e non accettavano le
tradizioni scritte o orali come base per la loro "Nuova Legge" nel
suo sviluppo bisecolare dalla Germania agli Stati Uniti.
In sostanza, avevano estrapolato i valori
morali ed etici della Torà e della Tradizione come l'arrogante sostegno
spirituale che sostiene il corso umanistico della redenzione
dell'umanità dalla schiavitù dell'errore e dell'egoismo. La loro
aspra reazione alla severità dell'ebraismo tradizionale li aveva portati
all'altro estremo, ma se non fosse stato per la virulenza di quel rifiuto, non
avrebbero mai potuto realizzare lo strappo ed ottenere l'indipendenza per aspirare
ad una dottrina con nuovi valori, etica e fede di nuovo stampo.[1]
Le parole del Maestro dovevano essere
comprese. C'erano punti in comune. Anche il Nuovo Patto della Redenzione Finale
rompe con la Halachà tradizionale, "non come l'alleanza che ho
fatto con i loro padri" (Geremia, 31, 33). Anche il Nuovo Patto, sebbene
riconosca di stare "sotto" la Sinagoga Tradizionale, è
indipendente dal rito e dalla Halachà tradizionali. Anche il Nuovo Patto
riconosce che il mondo attuale è diverso dal passato e che la
Santità dell'Antico Patto pesa troppo sulla maggior parte delle persone
e che i bisogni spirituali di tutti i livelli possono essere soddisfatti solo
attraverso un Giudaismo Riformato.
Nei nostri quattro mesi di permanenza a Beer
Sheva abbiamo ricevuto, grazie a Dio, le Chiavi di quella "Riforma",
incluse le Chiavi per la Casa Promessa di Preghiera della Redenzione Finale a
Gerusalemme, le Chiavi per il Segno dell'Asino, Mashiah ben David e le Chiavi
per la Scuola di Ester che alla fine saranno lo strumento per la diffusione
della Redenzione Finale per Israele. (Vedi il diario dell'Asino Nascosto, nelle
note).
5. Otto giorni dopo la circoncisione di Joel,
Davide Levi ha visto in sogno lo Tzadik Haim. In una lunga visione dettagliata,
Davide ha assistito all'operazione di circoncisione eseguita sul Maestro. In
una sala operatoria molto moderna i dottori discutevano con fervore sull'intervento
da farsi. Anche se lo Tzadik era già circonciso, tutti sapevano che
doveva subire questa "nuova" Brit Milà.
Questo è stato il Segno Finale del Nuovo
Patto in Israele. Ha "sigillato" il Nuovo Patto nell'importante
generalità "il Nuovo Patto è rifatto sull'Antico Patto".
Lo Tzadik Haim, lo scelto Goel Finale di
Israele, ha sigillato su se stesso il Nuovo Patto. Mai più
l'interdipendenza dei Due Patti sarà annullata. L'Antico Patto è
completato dal Nuovo Patto, mentre l'intero Nuovo Patto è collegato
all'Antico Patto.
L'Antico Patto è completato dal Nuovo
Patto della Redenzione Finale, nonostante l'ovvia verità che il Patto
Antico insieme alla tradizione orale dei Saggi, di benedetta memoria,
costituisca un modo di vita completo. Quella santità, tuttavia, è
limitata al/dal suo stesso mondo. Non risponde più ai molti bisogni
spirituali del popolo ebraico nel suo complesso. Quanto meno risponde ai bisogni
delle pecore smarrite delle Dieci Tribù di Israele. Né ha i mezzi
per parlare e spiegare la vera fede alle nazioni e farle diventare parte della
Vera Tradizione.
Un segno estremamente importante fu ricevuto
da Solly Kamhaji verso Purim. In una terra straniera, forse in Sud America, gente
semplice e di buon cuore proveiente da ogni nazione si era raccolta per
ottenere la benedizione del Goel Haim. Lo Tzadik benediceva ognuno di loro e con
un sincero abbraccio ripeteva le parole: "Siamo tutti della stessa
carne". Un afflato d'amore scendeva su tutti i presenti. - -
Lo Tzadik conosce tutta la Torà e
tutta la tradizione orale, oltre ai più alti segreti dell'Alto. E' il
Goel prescelto per sedere sul "trono" nel Regno dei Cieli. Eppure la
sua più grande gioia è di concedere benedizioni alle masse elevandole
nella loro fede attraverso un grande amore. In virtù della sua grande
umiltà, elevazione, santità ed immensa conoscenza, lo Tzadik ama
tutti coloro i cui cuori sono umili, semplici e pieni di buoni sentimenti. Questo
Segno ha completato il Nuovo Equilibrio ricevuto in Israele per il mondo
intero.[2]
La Nuova Santificazione
Il termine Nuova Santificazione o Nuova
Santità rappresenta una "chiave" molto particolare, necessaria
all'interno dell'intero quadro del Nuovo Patto, per adattare o trasformare la
"kedushà" dell'Antico Patto nella Nuova Santità del
Nuovo Patto. In una certa misura la riduzione di quella antica santità
nella Nuova Santità del Nuovo Patto può essere paragonata ad un
esempio ricevuto in un sogno da Carmine Saul (il fratello maggiore di Paolo), per
cui una corrente di 220 volt viene ridotta per mezzo di un trasformatore in 12
volt. Non è quindi la potenza effettiva che è diminuita, ma il
"peso" di quel potere.
Nell'incredibile Segno ricevuto da Nodà,
sopra menzionato, fu detto: "Nella prima redenzione, Mosè, il
nostro maestro, ricevette le Leggi da Dio. Nella Redenzione Finale tutti
possono ricevere le leggi (nei sogni)".
La Nuova Santità della Nuova Legge
può essere ricevuta e "maneggiata" da tutte le persone se sono
nel Nuovo Patto e conducono la loro vita nella semplicità della pura
fede nell'Unico Dio Vivente.
Sono scesi sogni profetici incredibili e
potenti; non ai profeti o ai figli dei profeti, ma a persone semplici che amano
la fede del Patto Nuovo. La Kedushà 'diretta' nel suo fuoco e nella sua
gravità, attraverso i Segni Completi della Redenzione Finale può
essere ricevuta da tutti.
Poiché il termine Santità
(Kedushà) copre una vasta gamma di applicazioni, che qui riassumo in
dieci misure al fine di prendere atto della diversificazione dei livelli e
delle categorie di Kedushà come manifestato nella Torà, nei
Profeti e nella Tradizione Orale. L'elenco non è esaustivo ma
illustrativo:
1) la santità ricevuta dai Patriarchi
2) la santità dei miracoli nella
redenzione dall'Egitto
3) la santità superiore della
rivelazione della Torà a Mosè
4) la santità della rivelazione
diretta del Decalogo
5) la santità della Tenda della
Radunanza (ohel moed) di Mosè
6) la santità sacerdotale derivata da Aharon
7) la santità del Primo e del Secondo
Tempio
8) la santità delle parole e dello
studio delle parole della Torà
9) la santità rabbinica della Halachà
10) la santità superiore dei Giusti
Nascosti
Ovviamente ognuna di queste dieci categorie
contiene un "libro" di categorie. L'esempio di 220 volt che viene
trasformato in 12 volt anche se non spiega molto, allo stesso tempo dice molto.
Perché in qualche modo tutte le categorie sono "trasformate"
in una nuova modalità di ricezione così da appartenere a tutti i
riceventi in buona fede. Tento nuovamente di sintetizzare categorie, facendo
intendere la particolare categoria di Kedushà di ogni comandamento, con
un'enfasi qui a livelli di santità nel servire Dio.
Primo comandamento: Essenzialmente la
"santità" del cuore nato nella fede nella redenzione di Dio.
Riflette la grande fede di Mosè, nostro maestro, la fede con la quale fu
scelto quale redentore di Israele. Si potrebbe dire che Mosè stesso non
avrebbe avuto bisogno di alcun comandamento all'infuori del primo. Era per
eccellenza lo Tzadik che vive nella sua fede.
Secondo comandamento: Riflette la severa
santità verso la purificazione da qualsiasi altro servizio che non sia rivolto
all'Unico Dio Vivente, il Creatore dell'universo e il Redentore di Israele. Nel
secondo comandamento è contenuto il "potere della Mishnà di
Giosuè figlio di Nun"[3]; questo è in
sostanza il potere di definire ogni proibizione riguardante l'idolatria. Ogni
divieto rappresenta a sua volta una separazione e quindi una santità da
tutto ciò che è impuro nel servizio a Dio. Anche la missione di
Giosuè, dopo Mosè, fu quella di distruggere ogni forma di
idolatria nella terra di Canaan. Lo scopo ultimo di questo comandamento
è ricevere la benedizione santificata della pura fede. Il primo comandamento
dimostra la rivelazione di Dio, il Redentore di Israele. Il secondo
comandamento stabilisce l'obbligo di Israele di mantenere la fede nel vero Dio
del primo comandamento.
Terzo comandamento: Questa è in
sostanza la santificazione del nome di Dio e il timore interiore di Dio nel
cuore del giusto. Contiene anche l'altissima santità riflessa nello zelo
per il nome di Dio di Pinhas, figlio di Elazar e nipote di Aharon, e nella
famosa ricompensa del Patto di Pace concessagli da Dio Onnipotente che divenne
l'eredità successiva del profeta Elia. Quindi questi primi tre
comandamenti contengono la santità della fede di Mosè, la
santità della Mishnà di Giosuè e la santità del
Patto di Pace di Pinhas.
Quarto comandamento: Il Sabato è
l'inizio della santificazione dei tempi e delle convocazioni. Senza il Sabato
tutti i giorni sarebbero uguali. Esso rappresenta la separazione dei giorni e
quindi la sua virtù implica una separazione santificata. Da questo
comandamento deriva la santità del Sacerdozio ricevuto da Aharon. Da
questo comandamento i Saggi di benedetta memoria hanno stabilito la
santità del Sabato e delle festività ebraiche in cui non è
permesso lavorare.
Quinto comandamento: Questo comandamento
contiene la santità della Presenza Divina che è rivelata nelle norme
del derech eretz che hanno come primo principio "Onora tuo padre e tua
madre". Le tradizioni del derech eretz derivano dai Patriarchi, Abramo,
Isacco e Giacobbe. La santità di questo comandamento deriva dall'"immagine"
e dalla "somiglianza" di Dio tramite cui è stato creato il
genere umano. Le giuste forme di comportamento corrispondono all'immagine e
alla somiglianza amate da Dio a beneficio dell'intera umanità. Quando le
persone operano in siffatto modo, comportandosi con reciproco rispetto, amore
ed equanimità, ecco che le loro azioni, per così dire, richiamano
il Creatore che le onora con la Sua Presenza e mostra la luce promessa ai
giusti.
I primi cinque comandamenti rappresentano la
grande ricompensa ad Israele e all'umanità per la loro fede e la
santità di questi comandamenti è un dono di Dio molto elevato.
Gli altri cinque comandamenti rappresentano, per così dire, la
ricompensa all'umanità tutta, in virtù del suo comportamento
corretto, secondo il principio "ciò che è da te odiato, non farlo
al tuo prossimo" come è scritto "e amerai il tuo prossimo come
te stesso". In questo senso, più i cinque precetti negativi vengono
praticati all'interno di una data società, più la società
sarà santificata dal male e benedetta nel bene.
Sesto comandamento: "Non uccidere":
questo comandamento rappresenta la santità che deriva dalla
"correzione dell'uomo" quale espiazione per il sangue innocente di
Abele, ucciso da suo fratello Caino a causa della gelosia, dell'odio e
dell'invidia, i tre grandi mali che distruggono i migliori sforzi
dell'umanità per progredire. La penitenza di questi mostri del male e le
misure correttive per riacquisire l'elevazione fanno parte di questo
comandamento. E' noto che coloro che erano lontani da Dio, ma che si pentono
con un cuore vero e totale, hanno un posto elevato davanti al Santo, Benedetto Egli
sia. La vicinanza a Dio sentita dalla persona veramente pentita e il potere che
si riceve per correggere i peccati della sua vita rifarsi una nuova vita derivano
dalla santità della Correzione dell'omicidio di Abele. Attraverso questa
correzione la giustizia regna nel cuore dell'uomo.
Settimo comandamento – "Non commettere adulterio":
mentre la santità del quarto comandamento separa tra santo e profano, la
santità del settimo comandamento separa tra puro e impuro. Questo
comandamento ordina l'allontanamento da comportamenti sessuali aberranti e
proibiti. In questo consiste la santità di separarsi da tutte le azioni
impure che sono contro la natura del mondo come Dio l'ha creato. Chi procede
secondo natura raccoglierà i suoi benefici e sarà santificato
nella sua separazione dalle azioni innaturali. Le leggi della purificazione, le
leggi per le donne e le leggi per la macellazione sono incluse anche nella
santità di questo comandamento.
Ottavo comandamento – "Non rubare":
tratta la virtù dell'onestà nei rapporti col prossimo. La
virtù che deriva da questa qualità di avere "le mani
pulite" davanti a tutti è la santificazione dello spirito al
livello di auto-rinnovamento. Anche questo rappresenta una grande forza di
santità all'interno della persona che gli evita di cadere e lo aiuta in tanti
modi anche senza lo sa. Questo comandamento porta all'elevata santità di
non "rubare" nulla dalla mano aperta di Dio ringraziandoLo per la Sua
bontà di concederci il cibo, i vestiti e un riparo. Se il mondo intero
aderisse a questo comandamento, il merito dell'onestà regnerebbe nel
mondo e lo santificherebbe.
Nono comandamento – "Non fare falsa
testimonianza": questo comandamento, in essenza, rappresenta la virtù
della fedeltà fra le persone. Questa qualità è molto amata
da Dio e da chi ha cuore e bocca leali. E' proprio questa virtù che nutre
un cuore fedele per il Creatore dell'universo, che ama la vera fedeltà,
come scritto: "Poiché egli (Mosè) è fedele in tutta
la Mia casa" (Deuteronomio, 12, 7). Allo stesso modo la santità che
deriva dalla fedeltà concede al suo possessore un grande piacere
interiore davanti al suo Creatore; per questo i frutti di questo comandamento
in questo mondo sono i piaceri della vita nel gusto e nel ragionamento.
Decimo comandamento – "non desiderare ciò
che appartiene al tuo prossimo": questo è il comandamento nella
santità della saggezza che impedisce alle persone di seguire le
direttive del cuore e insegna le strade collaudate del buon senso lungo le
quali si può camminare con sicurezza. Tali sono i consigli dei saggi che
hanno acquisito vasta esperienza di vita. Chi non desidera ciò che
appartiene agli altri, ha infatti domato la sua inclinazione tramite la
saggezza. Quindi questo comandamento ricompensa il suo custode con saggezza e
con una vera conoscenza delle vie del mondo.
Abbiamo quindi elencato, per dimostrare la
vastità del termine Kedushà, dieci categorie combinatecoi dieci
comandamenti e dieci virtù.
Dobbiamo procedere per tentare di comprendere
la Nuova Santità della Nuova Legge tramite l'esempio dei 220 volt ridotti
a 12 volt. Sarà importante comprenderlo col passare del tempo e
accertare dove o come è avvenuta tale riduzione. In primo luogo dobbiamo
capire a quale categoria appartiene veramente. Considerando i Dieci
Comandamenti si può semplicemente dire che non ci può essere
riduzione per il primo comandamento perché nessuna riduzione della fede
potrebbe essere desiderabile prima di Dio. Né potrebbe riferirsi alla
seconda categoria perché la purezza della pura fede monoteista è
la base generale. Non si può riferire al terzo perché non vi
è alcun perdono per chi ha nominato il nome di Dio invano. Non
può riferirsi al quinto perché il derech eretz è impresso
sull'immagine più alta dei cieli ed è valido in eterno. Né
si riferisce ai comandamenti di non uccidere, di non commettere adulterio, di
non rubare, di non fare falsa testimonianza o di non desiderare i beni altrui
perché questi sono i pilastri fondamentali della buona società
amata dall'Onnipotente.
Pertanto la riduzione della Nuova
Santità appartiene esclusivamente alla Santità del Quarto Comandamento.
Ciò è abbastanza comprensibile perché, come spiegato, lo
sforzo principale della santità rabbinica riguarda le festività
ebraiche. E' proprio nella ampia estensione di tale santità che la
'riforma' del Nuovo Patto sa come ridurre l'impatto di quella santità ai
bisogni delle molte categorie di persone che troveranno rifugio e salvezza
nella Casa della Redenzione Finale. Il Quarto Comandamento contiene la Santificazione
del Sacerdozio ed è ovvio che il Nuovo Sacerdozio della Nuova Casa della
Redenzione Finale richieda una nuova santità per reggerla. Così
anche i Nuovi Altari richiedono una Nuova Santità che prima non esisteva.
Tra 220 e 12 ci sono 208 (il valore numerico
di Yitzhak, nostro padre); e 4 volte 52 (in ghematria "ben" figlio).
C'è un'allusione qui alla grande felicità ridente dei 4 BEN, i 4
figli del Nuovo Rito, che abbiamo chiamato 'ben shabbat'-'ben yom tov'- 'ben
cohen'-'ben mizbeah' ossia figlio del sabato, figlio della festività,
figlio del sacerdote e figlio dell'altare.
La riduzione della 'corrente' della
santità tradizionale è quadrupla; il risultato sono i 'figli' di
questi quattro 'padri' fondamentali dell'ebraismo tradizionale. La Nuova
Tradizione è, tuttavia, anche un figlio nel senso che ha una propria
esistenza, proprio come un figlio ce l'ha rispetto a suo padre.
All'inizio c'è incomprensione tra le
due generazioni. I padri non possono sopportare le modifiche apportate dai loro
figli e i figli non possono sopportare l'intransigenza dei loro padri. Fino a
quando non arriva la Nuova Luce del Patto Finale e il Goel Finale rivela le
chiavi del profeta Elia per la riconciliazione dei cuori di padri e figli.
Quindi i cuori dei padri saranno riconciliati con la salvezza dei loro figli
nella Nuova Casa di Preghiera e il cuore dei figli e delle figlie sarà
riconciliato con la più alta santità della tradizione dei loro
padri nella sinagoga tradizionale.
I quattro BEN
I quattro BEN vengono per stabilire la forma
del Nuovo Rito, diviso in quattro sezioni principali: Ben Shabbat, la nuova
legge del Sabato; Ben Yom Tov, la nuova legge delle Festività; Ben
Cohen, la nuova legge del Sacerdozio; Ben Mizbeah, la nuova legge degli Altari.
La Nuova Santità è un nuovo equilibrio
e un nuovo metro di misurazione storica su cui si fonda la Casa della
Redenzione Finale e si stabilisce la Nuova Legge. L'intera tradizione di
Israele, sia scritta che orale, entra nel Nuovo Patto. La santità
rabbinica, tuttavia, subisce una radicale trasformazione e riduzione attraverso
questa Nuova Mishnà [4].
Ben Shabbat[5]
"Ricordati del giorno del Sabato per
santificarlo. Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tua opera. Ma il
settimo giorno sarà giornata di cessazione dal lavoro dedicata al
Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio,
né tua figlia, né il tuo servitore, né la tua servitrice,
né il tuo bestiame, né lo straniero che si trova nelle tue
città, poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la
terra, il mare e tutto quanto essi contengono e riposò nel settimo
giorno; per questo il Signore ha benedetto il giorno del Sabato e lo ha
santificato" (Esodo 20, 8-11).
Alcuni Gnomen riguardanti Ben Shabbat:
Guarderemo Sette invece di Trentanove
Molti divieti rabbinici declinano,
Soldi, fuoco, confini, viaggi e pesi
Scrivere e costruire; questa è la
nostra Porta.
Ben Shabbat riduce la santità
tradizionale
Da trentanove a sette
Per renderla più gioiosa
Alla nazione scelta dal Cielo
Goder Peretz: Questi 7
sono più generali dei 39, non che ci sia un vero rapporto tra 7 e 39. Il
Nuovo Minhag desidera semplificare e non complicare. E' piuttosto che la nostra
direzione nell'insegnare lo Sabbath non intende sezionare ogni categoria di
lavoro esistente (melachà) e di esaminare ogni tipo di attività
mondana. Certo, alla luce del loro santo Shabath, i Saggi, di benedetta
memoria, hanno in effetti raccolto i frutti della loro fatica, e per ogni
dettaglio trattato e analizzato si sono aperti loro nuovi gusti spirituali di
comprensione. Il loro desiderio di precisione rappresenta l'elemento
fondamentale della legge orale in generale, e il loro instancabile entusiasmo
nello spiegarla e nel definirla dimostra quanto fervidamente volessero che anche
il popolo partecipasse alla loro gioia. Il Giorno Santo offrì ai Saggi
un tesoro illimitato di norme da aggiungere ai lavori proibiti. E così
grande era la loro gioia per la melachà vietata che non lasciavano
nessun dettaglio senza un qualche divieto. Eppure tutto era gioia,
perché ogni proibizione aggiunta era un'ulteriore santificazione del giorno
di riposo. Non tutti, tuttavia, sono oggi inclini ad amare la santificazione
delle molteplici proibizioni del Sabato. Il Nuovo Patto desidera santificare la
gioia dello Sabbath e lasciare che i divieti arrivino più come risultato
naturale del godere il Giorno del Piacere che non come uno studio implicito delle
melachot proibite.
Ma per riconciliare i miei 39 padri di
attività proibite, lasciatemi cantare qui i 39 genitori del piacere
rabbinico. Non lo faccio per scherzo, ma come Asino vestito da Leone. E se
forse aggiungo una risata, è perché l'Asino alza lo sguardo per
vedere la testa della Giraffa. Per permettere a quelli che altrimenti non avrebbero
un accesso alla Mishnà a sentire almeno ciò di cui parlano i 39
lavori proibiti.
Gettare i semi e i campi arare,
mietere le messi e i covoni legare,
trebbiare, vagliare e i raccolti nettare
son dei contadini cose da fare.
Quindi, o per denaro o per piacere,
nel Giorno Santo non far tale mestiere.
Macinare e setacciare,
impastare e cucinare,
di sabato astieniti dal fare,
per cui un dolce non cucinare.
Per fare un indumento di lana, devi sapere
come:
tosarla, lavarla, batterla, tingerla,
filarla, tesserla e annodarla;
intrecciare due fili e separarli,
fare un nodo e allentarlo,
e cucire due punti,
o sfilarli per ricucirli nuovamente.
Quindi se di sabato un indumento di lana non
farai
Uno sforzo grande ti risparmierai.
Se una gazzella vuoi cacciare,
macellare, scuoiare e salare
o la sua pelle lavorare,
scrostare o spezzettare,
ricorda, che di Sabato non lo puoi fare!
Scrivere due lettere o cancellarle
fa parte delle azioni settimanali.
Costruire qualcosa o buttarlo giù
di Sabato scordati lavori tali.
Accendere o spegnere un fuoco
sono proibizioni da non sottovalutare
poiché salvan gli ebrei
dal fuoco infernale.
Usare il martello e portare qualcosa da una
proprietà all'altra sono davvero problemi rabbinici del padre e della
madre di Ben Shabbat.
Invece, la Nuova Mishnà è
semplice e dice "ecco 7 gnomen di Ben Shabbat su cui puoi basare il tuo
Sabato".
Denaro: non puoi comprare o vendere di sabato,
né fare alcun lavoro che riguardi il sostentamento della persona.
Fuoco: non puoi accendere o usare il fuoco di
sabato, per cucinare o per altro.
Confini: non puoi lasciare i confini del
luogo o della città in cui stai facendo il tuo sabato.
Viaggiare: non puoi viaggiare di sabato per divertimento.
Pesi: di sabato, non devi portare nulla di
pesante o fare alcun tipo di attività affaticante.
Scrivere: non dovresti costruire o riparare alcunché
durante il sabato.
Costruire: non devi costruire o riparare
alcunché durante il sabato.
I sapori della vita sulla proibizione del
fuoco di sabato:
Perché il divieto di accendere il
fuoco di sabato è un grande amico del Giorno Santo e, a lungo andare, di
tutta l'umanità?
Abbiamo un particolare "heter" (autorizzazione)
per quegli ebrei che dipendono dal tabacco, per cui l'astensione dal fumo
rovina il loro sabato; essi possono entrare in una stanza privata e alleviare
quel loro impellente bisogno; questo permesso è valido SOLO per la
quarta generazione a causa della fragilità del loro sistema nervoso.
Di sabato i quattro elementi, fuoco, acqua,
aria e terra, devono essere elevati mediante la loro sottomissione alla comune
volontà del loro Creatore. L'acqua per sua natura, scende e assume la
sua forma preferita. Nell'umiltà, la terra si trova al suo posto. L'aria
o il vento, senza preferenze, vanno verso dove sono convogliati. E solo il
fuoco alza la testa e si sforza costantemente di elevarsi, annullando la sua
veste terrena e aspirando a raggiungere la sua fonte in alto. Quindi brucia
più rapidamente ciò che lo trattiene dal salire. In effetti,
così forti e così spirituali sono le sue qualità che si
potrebbe pensare che contenga uno spirito più elevato di quello del
Settimo Giorno. E così invece di aderire al sabato, la gente ha creato
un culto del fuoco analogamente agli adoratori del dio Sole. Per questo il
Signore nostro Dio disse: "Non accendere fuoco in tutte le tue dimore nel
giorno del sabato" (Esodo, 35, 3). Così ha fatto sapere che il
fuoco non è altro che un elemento che sottostà alla
Volontà del Creatore, Benedetto sia il Suo nome per sempre. E in questo
modo, dopo aver rivelato il falso onore al fuoco e averlo ridimensionato, ecco
che si instaura una vera armonia tra i quattro elementi.
Se non sei convinto che la natura arrogante
del fuoco esiga che sia rimesso al suo posto di Shabbath, contempla il fatto
che né l'acqua, né la terra, né l'aria hanno diminuito la
sacralità del giorno di riposo; lo ha fatto invece il fuoco
dell'avidità e del desiderio, della gelosia e dell'odio, dell'arroganza
e dell'egoismo. Esso ha bruciato le migliori energie di tutta l'umanità
sin dall'inizio della storia.
Il digiuno nella Casa della
Redenzione
Nella Casa della Redenzione Finale, si osserva
soltanto il digiuno di Kippur. Non vengono invece osservati il digiuno di Ghedalià,
il digiuno di Ester, il digiuno dei primogeniti prima di Pesah e il digiuno di
Tisha-b’Av.
Il Morè Haim mi diceva che c'è
troppa debolezza fisica nella nostra generazione per cui si esenta la gente dal
digiunare, tranne naturalmente a Kippur, che è prescritto dalla
Torà. I primogeniti possono riscattare il loro digiuno facendo tzedakot
(opere di carità) prima di Pesah.
In particolare, il 9 di Av, che prescrive un digiuno
completo di 24 ore stabilito dai rabbini, cade sempre nel pieno dell'estate, per
cui è troppo pesante per la maggior parte della gente e potrebbe essere dannoso
alla salute, in generale, e al cuore, in particolare.
Kippur, invece, è dalla Torah ed
è, in effetti, il giorno più sacro dell'anno; in esso viene
concessa una grande forza a chi fa il digiuno; una forza che deriva dalla
grande santità della ricorrenza. Tuttavia, se il digiuno minaccia in
qualche modo la salute della persona, è bene evitarlo. Le leggi del
Santo, Benedetto Egli sia e Benedetto sia il Suo nome, intendono da sempre valorizzare
la vita e non comprometterla.
Nella Casa della Preghiera, i non ebrei non
sono obbligati a digiunare di Kippur. Non diciamo a un non ebreo, tuttavia,
come facciamo con il Sabato, che la sua osservanza è il riconoscimento
dello Shabbat per il popolo di Israele, di cui però egli non è
tenuto a farsi carico delle sue prescrizioni o proibizioni. Del resto, non
possiamo dire che il suo Kippur è il riconoscimento del Kippur per
Israele. Un motivo è che lo
Shabbat è uno dei Dieci Comandamenti. Anche le nazioni desiderano
seguire e non rinunciare ai Dieci Comandamenti e quindi diventa necessario
rendere il quarto comandamento un valore universale. Quindi gli si spiega che
il suo riconoscimento dello Shabbat per Israele rappresenta la sua osservanza
del Quarto Comandamento.
Kippur, invece, è un comandamento molto
particolare per il solo popolo di Israele, dissimile dai precetti generali del
Decalogo. Fu dato ad Israele in diretta congiunzione con l'accoglimento della
Torà. E' un digiuno di gioia santificata per la remissione dei peccati compiuti
e per il conseguimento della Torà in Israele. Il suo riconoscimento da
parte dei non ebrei è certamente positivo e amato dal Cielo, ma non al
punto da dire che equivale al suo compimento effettivo. Si tratta di uno dei
tanti precetti dati al popolo d'Israele, che non vincola i non ebrei.
Questo, come spiegato qui, si può dire
dei comandamenti in generale, ma non dei Dieci Comandamenti perché
c'è un'intenzione universale del Piano Divino in queste Dieci Grandi
Luci che illuminano il mondo intero durante la Redenzione Finale.
Tuttavia, c'è un elemento nel Kippur connesso
direttamente ai Dieci Comandamenti. Quando le Tavole della Legge furono portate
giù da Mosè per i figli d'Israele, anche molti tra i popoli, venuti
a conoscenza del valore del Kippur, vollero osservare il giorno che ha il
potere di cancellare i peccati e le omissioni e redimere tramite il pentimento
e il ritorno a Dio. Molti desiderarono partecipare al digiuno e avere il
permesso per poterlo fare. Che cosa rispondiamo ai non ebrei? La nostra
esperienza ci aiuta a dare una risposta. Nei primi anni dei Segni della
Redenzione, nell'atmosfera di entusiasmo nascente, quasi tutti i non ebrei vicini
a noi digiunavano ed erano felici di farlo. Perfino noi stessi avevamo
incoraggiato il digiuno del Nuovo Kippur, chiamato anche "Yom
ha-Tikkunim" (Giorno delle Riparazioni). Dicevamo loro: "Se vuoi
digiunare, puoi farlo. Se, dopo questo digiuno, lo fai ancora per tre anni
consecutivi, ecco che esso è come un giuramento che diventerà vincolante
in futuro". Non avevamo imposto restrizioni riguardo al lavoro. I
più lavoravano normalmente e digiunavano.
Dopo qualche anno, però, alcuni di quelli
che avevano digiunato e lavorato trovarono la cosa estremamente faticosa, pur
se fattibile. Abbiamo allora capito che era stato un errore da parte nostra autorizzare
il digiuno per chi doveva anche lavorare. Abbiamo così annullato
ufficialmente l'obbligo di giuramento per chi aveva già digiunato per
tre anni, e date le difficoltà riscontrate, abbiamo esentato dal digiuno
chi doveva anche compiere il suo normale giorno lavorativo.
Daniele, ad esempio, ha rinunciato al
digiuno. Giuseppe ha continuato a farlo, cercando di liberarsi dal lavoro in quel
giorno. Anna Gasparotti era un po' perplessa; voleva digiunare, ma non poteva tralasciare
le sue responsabilità di insegnante e trovava difficile conciliare le
due cose. Alla sua richiesta sul da farsi le ho così risposto: in
generale, chi è dell'Altare di Malchitzedek e non ha alcuna intenzione
di convertirsi all'ebraismo e di essere parte dell'altare di Efraim, se deve
lavorare è bene che non faccia il digiuno. Chi invece ha intenzione di convertirsi,
sia lui che i suoi figli, può digiunare ma deve fare in modo di evitare
di lavorare in quel giorno. Chi non intende convertirsi e desidera digiunare, pur
dovendo lavorare, dovrebbe avere da noi il permesso di farlo. Per ciò
che riguarda il caso di Anna, le ho anche detto: "Nel tuo caso, anche se
non è facile per te, è meglio che tu digiuni perché sei la
prima sacerdotessa dell'Altare delle Nazioni, e il tuo digiuno aiuterà gli
altri in futuro. Se lo ritieni troppo faticoso, tuttavia, sei esentata".
Anna era soddisfatta di questa risposta e ha osservato il digiuno per qualche
anno. Successivamente ha avuto difficoltà e io stesso l'ho esentata.
Le Dieci Virtù
Esiste una corrispondenza tra le Dieci Virtù
ricevute per il Patto Nuovo e i Dieci Comandamenti. Il Primo Comandamento
è quello della Fede. Sostenere la purezza del Secondo Comandamento,
nel servire solo Dio, apporta la Sua vera Benedizione. Quando una
persona santifica la sua lingua temendo di pronunciare il nome di Dio, scopre
in sé molte Virtù Nascoste. Il Sabato del Quarto Comandamento
è un momento eccelso di Preghiera. L'onore per il padre e per la
madre del Quinto Comandamento è amato dalla Santa Shechinah. Il
primo peccato che causò la morte nel mondo avvenne con l'uccisione di
Abele; quindi l'umanità deve essere Corretta da quel versamento
di sangue. Se una persona è onesta e pulita nel suo comportamento e non
commette atti sessuali illeciti, raggiunge una Santificazione nella sua
vita tramite quella purezza. Se una persona si astiene dal prendere ciò
che non gli appartiene, merita costantemente il Rinnovamento dello
spirito alla luce di tale onestà. Se una persona sta attenta a non fare
falsa testimonianza contro chicchessia, allora meriterà la vera amicizia
e tanti buoni Gusti e piaceri nel mondo. E quando una persona è
felice di ciò che ha o anche se non lo è non desidera le cose
altrui, essa acquisisce Saggezza e profonda comprensione della vita.
Ecco un'idea generale di come le varie
categorie di leggi rientrino nello schema dei Dieci Comandamenti secondo la
Chiave delle Dieci Virtù:
Fede – le leggi relative alla fede nella
redenzione di Dio.
Benedizione: le leggi contro l'idolatria; le
benedizioni.
Virtù Nascoste: la santificazione del
nome di Dio; le proibizioni della lingua.
Preghiera – il nuovo rito; le leggi della
Casa di Preghiera della Redenzione Finale.
Shechinah: le leggi che non possono essere
misurate; il derech eretz.
Correzione – le leggi che correggono i
peccati commessi.
Santificazione: le leggi relative alla
purificazione del corpo; il mikveh (bagno
rituale); i matrimoni.
Rinnovamento: Hanukat ha-Hanukot; le leggi
dello spirito.
Gusto - le leggi della vita piacevole.
Saggezza: le leggi dello studio.
La Casa di Preghiera della
Redenzione Finale
Non c'è differenza tra l'Altare di
Giuda e l'Altare di Efraim e l'Altare di Malchitzedek ad eccezione di Ben
Shabbat. Questi sono comandati e questi non sono comandati. Qual è
allora l'onore dei figli di Malchitzedek per il settimo giorno? Essi dicono: Benedetto
è il Santo Dio di Israele che ha santificato il Suo santo popolo tramite
il Sabato (in Italia abbiamo coniato il saluto sabbatico ai non ebrei, che
recita "Buon Giorno della Pace"). Israele è santificato nel
suo Sabato e noi siamo santificati nel riconoscere il Sabato di Israele,
perché non esiste gelosia nella creazione di Dio.
Quelli che sono sulla strada di Efraim, che
siano circoncisi o meno nel Nuovo Patto, non devono astenersi dall'usare il
fuoco di Sabato.
Tavola della Fede - Generale, Ebrei,
Musulmani, Cristiani e altri.
Passo 1 - Nel formulare le Leggi di fede per
il Nuovo Patto della Redenzione Finale, per merito del Goel Finale prescelto,
Haim, nato a San'a, Yemen, Capo dei 36 Tzadikim Nascosti nella sua vita, il
prescelto Giudice risorto nel Nuovo Regno dei Cieli, noi siamo davvero in un
nuovo regno, sconosciuto nel passato, anche se la conoscenza della vera fede in
Dio è antica quanto il nostro primo padre Adamo.[6]
Come
mai la vera fede non fu spiegata prima? Non fu spiegata dai Saggi di Israele
nella Mishnà e nel Talmud? La fede non è essa stessa spiegata
nella Torà e nei Profeti?.
Parlare di una "nuova" fede
sembrerebbe essere una contraddizione. Il fatto è che il termine
"fede" racchiude molte cose. Quando parliamo della fede
"dottrinale", intendendo la pura fede monoteista, non esiste altra
"dottrina" al di fuori del Secondo Comandamento. Nessuna vera
teologia ha fondamento se non si basa sulla fede nell'Unità assoluta di
Dio, come comandata nel Secondo Comandamento. Dio è uno. Egli è
il Creatore di tutto ciò che esiste. Ogni servizio deve essere rivolto
soltanto all'Unico Creatore dell'universo. Il Santo Benedetto non ha avuto soci
nell'atto della creazione. Egli solo ha creato il tutto e tutto esiste in
ragione della Sua volontà. Questa è l'unica e vera fede.
Né il Secondo Comandamento è esclusivo per il popolo di Israele,
anche se è stato altamente santificato sul Sinai. L'essenza del
comandamento della fede vera, pura e monoteista, tuttavia, faceva parte dei sette
comandamenti ai figli di Noè. (vedi Tavola 7: Comandamenti Noachidi).
Come noto dalla tradizione, nel mondo ci fu grande
confusione sul Creatore al tempo di Enosh, figlio di Seth, nipote di Adamo ed
Eva. La confusione verteva non tanto sulla credenza in Dio, Creatore unico
dell'universo, quanto sulla forma del servizio. Si credeva infatti che il Fattore
dell'universo fosse così al di sopra delle sue creazioni che non era possibile
essere in rapporto con Lui. Egli aveva creato i luminari e gli astri come suoi
governanti visibili nel mondo; era quindi giusto riconoscere l'Alto Creatore
Unico, ma onorare, servire e pregare anche le sue emanazioni. Fu allora che
ebbe inizio l'idolatria, quando si associò il servizio a Dio ad altre
entità da Lui create. L'origine di questa dissociazione avvenne ai tempi
di Enosh e rappresenta il "peccato dei padri" a cui si riferisce il Secondo
Comandamento. In effetti, tutta la successiva idolatria origina da questo
errore (vedi Le Cinque Tavole del Patto). Al tempo di Alessandro Magno, questo
errore venne formalizzato dalla dottrina metafisica di Aristotele. Il Cristianesimo
cristallizzò tale errore nella dottrina del Cristo, Figlio di Dio. Dio
Padre è remoto e irraggiungibile; abbiamo allora bisogno della sua
emanazione umana (il Figlio) che è più vicina alle persone e può
essere servita e venerata. Ciò è però in netta
contraddizione con "E la mia gloria non darò ad altri". In
seguito, questo stesso errore fu adottato dal Libro dello Zohar con la dottrina
dei Cinque Partzufim e delle Dieci Sefirot Emanate. L'EIN SOF o l'UNO INFINITO
è al di sopra della portata delle creazioni pr cui si è nascosto
permettendo a una miriade di emanazioni di evolversi verso il basso fino a
formare il Dio-Uomo-Cosmico ZEIR ANPIN, il Divino Figlio di PARTZUF ABA (PADRE)
e di PARTZUF EMA (MADRE) a cui tutte le preghiere, il servizio e le mitzvot
devono essere rivolti con intenzione. Questa è la falsa tradizione che
si è radicata, ahi noi, nell'ebraismo degli ultimi 400 anni, come
spiegato a lungo in Sefer Milhamot Ha-Shem (vedi Cinque Tavole del Patto).
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
79): Giordano ha sognato (2 novembre 1985 - Milano) che gli alunni del Maestro
Haim stavano in piedi vicino ad un grande cancello. Dall'altra parte del
cancello, estremamente alto, circondato da una "nuvola incredibile"
c'era lo Tzadik Haim. Giordano, attraverso le sbarre del cancello, si
aggrappò alle gambe del Maestro. Lo Tzadik annunciò: "Di' loro
che sono lo Tzadik che si è incarnato tre volte".
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
225): Solly ha sognato (18 luglio 1987 - Milano) lo Tzadik Haim che diceva a
Peretz, "Peretz!" (e lui si alzò immediatamente) "Chi
sono io?". Peretz rispose: "Lo Tzadik Haim è il Goel, anche se
solo pochi ancora lo sanno".
Passo 2 - Il mondo,
tuttavia, si trova ora nel periodo finale del ciclo di 4000 anni della stella
di Abraham Avinu, padre della pura fede monoteista, ereditata da Israele e qualche
secolo dopo dall'Islam. Abramo, nostro padre, tuttavia, non è solo il
padre di Israele e di Ismaele, ma anche il padre eletto di una moltitudine di
nazioni che sono destinate a ritornare alla pura fede. Eppure, in questo momento,
in questa Quarta Generazione dei grandi e rapidi cambiamenti, il mondo, sembra
essere all'estremo opposto rispetto all'era della Redenzione profetizzata in
cui "Tutti mi conosceranno, dal più grande al più piccolo".
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
629): Solly ha sognato (6 gennaio 1990 – Beer Sheva) di aver visto lo Tzadik
Haim che era insieme a una folla enorme composta da persone di ogni tipo ed
etnia. Lo Tzadik Haim, con estrema umiltà e immenso amore, abbracciava ogni
singola persona e diceva: "Siamo tutti della stessa carne” [7].
Passo 3 – In tema di fede monoteistica, Ebraismo
e Islam sono una cosa; il Cristianesimo, è un'altra; e che ne è delle
altre molte nazioni del mondo con religioni remote dalla fede in un unico Dio?
Al tempo del Nuovo Patto della Redenzione Finale, le Porte si aprono per la
prima volta per spiegare la vera fede a tutte le nazioni.
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: - (Dream
880): Daniele
sognò (27 ottobre 1993 - Sombrero) di trovarsi in una grande arena di
tipo romano dove erano presenti i ministri delle nazioni; molti indossavano
uniformi militari. All'improvviso, dall'apice dell'arena, l'Alto Generale di
tutti i Ministri si alzò in piedi per parlare. Cominciò: io sono
disceso qui nel mondo e ho visto che sia gli israeliani che gli arabi hanno,
all'interno del loro cuore, la pura fede in Dio. In quel momento ci fu un assoluto
silenzio nell'arena. Il generale continuò: sì, è vero, nel
mondo sia gli israeliani che gli arabi hanno, rispetto alle altre nazioni, una
maggiore interiorità dovuta alla fede nel loro cuore. Quando pregano,
invocano Dio e Dio è con loro e nei loro cuori. Quando pregano, le loro
anime salgono ai cieli e lodano Dio. Guardate i musulmani, per esempio, quando
pregano Allah, come stimolano un sentimento di timore di Dio intorno a loro.
È vero, hanno anche molti difetti, ma quando pregano Allah, loro stessi
non sanno quanto siano amati. - In quel momento, un forte timore di Dio cadde
su tutti i ministri delle nazioni. Di nuovo il generale riprese: Invece, ho
visto nel cristianesimo un'enorme superficialità nella fede e nel modo
in cui i cristiani giudicano israeliani e arabi. Il generale smise di parlare.
Molti ministri erano intimoriti e si consultavano sotto voce tra di loro.
Quindi il ministro "avvocato difensore" del Cristianesimo, in abiti
neri, logori e stracciati, disse: perché si dice che abbiamo una fede
superficiale? Insegnamo l'amore per il prossimo, la carità, la fede nei
santi e in Dio; gli israeliani e gli arabi, d'altra parte, hanno grandi difetti
nel loro comportamento e credono di essere chissà che cosa! In quel
momento a Daniele venne dato il permesso di parlare. Interruppe il Ministro dei
Cristiani, dicendo: "Stai attento a come parli! Inizi a parlare e critichi
i difetti altrui! Ricorda bene cosa ha detto il Generale. Ha detto che sia gli
israeliani che gli arabi hanno una fede interiore pulita nei loro cuori; non ha
parlato dei loro comportamenti; chi c'è nel mondo che non fa errori! Voi
cristiani, tuttavia, non solo avete difetti come tutti gli altri, ma avete una
fede nel cuore che è difettosa. Non hai mai approfondito la tua teologia
per vederne gli errori; al contrario, la hai giustificata"... Il Ministro
dei cristiani, agitato e incollerito, rispose a Daniele: Come puoi dire questo?
Abbiamo ricevuto molti miracoli dalla Vergine Maria; lei ha salvato molte
persone. Molti santi sono visti nei sogni e i sogni arrivano per mezzo di Dio.
- Daniele lo interruppe di nuovo, esclamando: "Questa è
l'idolatria! La Madonna è uno spirito impuro odiato dal Cielo". Il
Ministro, furioso, disse: "Ora chiamerò la Madonna, Madre di Dio,
la Regina dei Cieli, e lei ti convincerà che la nostra fede è
giusta". Il Ministro fece quindi un segno e la Madonna apparve nell'Arena,
tutta coperta (velata). Daniele la guardò con odio nei suoi occhi. La
Vergine Maria si spogliò davanti a tutti, assumendo le sembianze della
pop star Madonna. A un lato dell'Arena c'era un dipinto raffigurante il Papa
(Woitjla) che guidava la Madonna, che cercava di colpire Daniele. Daniel le
afferrò forte la mano e la gettò nel buco di un gabinetto dicendo:
"Possa Dio maledirti e distruggerti negli escrementi". La Madonna fu
completamente inghiottita nel buco. - - - - e Daniel si svegliò da
questo straordinario sogno.
Pane dell'Asino: Nel 2001,
Giuseppe ricevette un sogno estremamente importante in cui era presente lo
stesso Maometto. C'era una stanza, piuttosto buia, con molti tipi di segni
intorno, sulle pareti. C'era un tavolo su cui venivano recitate le preghiere del
rito musulmano, tradotte in francese. Il Rassul era incredibilmente felice per
la presenza del tappeto dell'Islam nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale.
Erano presenti anche Peretz e Rav Raphael Peretz della Sinagoga di Ahidat Ahim di
Beersheva. Con immenso entusiasmo, Maometto distribuì quelle preghiere
ad altri musulmani.
Fino ad ora (sto rivedendo il testo, il 30
aprile 2006) questa è l'unica rivelazione del Capo dell'Islam. Tuttavia,
è sufficiente confermare il tappeto dell'Islam nella Casa di Preghiera e
stabilire, soprattutto per credere ai musulmani, il fatto che Mohammad stesso
desideri con grande amore questa nuova unificazione nella Casa di Preghiera
nella Terza e Finale Redenzione.
Passo 4 – Con la diffusione dell'Islam, in
terre dove, in passato, i popoli praticavano culti idolatri, il momento
stellare favorì la vera fede in Dio mai conosciuta prima. La stessa cosa
avvenne con la diffusione del Cristianesimo, specialmente nei suoi primi 400
anni, quando le religioni pagane di Grecia e di Roma lasciarono il posto ad un'etica
e ad una fede superiori. Il momento stellare cercò la sua elevazione e la
reperì nel Cristianesimo. Così ora il momento stellare del
periodo di 65 anni (dall'aprile 1983) della Quarta Generazione ha aperto le sue
porte al desiderio di un'elevazione superiore, precedentemente sconosciuta, che
riguarda tutte le nazioni. Così è stato decretato sopra e
così sta scendendo nel mondo in questa Quarta Generazione.
Passo 5 – Ci
troviamo quindi in una nuova posizione storica, come dimostrato chiaramente dal
Segno Completo delle Stelle. Il mondo intero è in uno stato di
rinnovamento, nel nuovo contesto stellare della Redenzione Finale. I nuovi
messaggi dei Segni Completi provengono dall'Alto, come le parole ricevute da
Mosè, il nostro maestro, trascritte nella Santa Torà, e come le
parole dei profeti di Israele intese a risvegliare Israele dai suoi errori e a spiegare
ciò che il Signore, nostro Dio, desidera dal suo popolo e infine da
tutti i popoli. Ora siamo, per merito del Goel Finale Haim nella nuova
posizione del Patto Nuovo in cui la verità degli antichi patti è
finalizzata e l'adempimento della vera fede viene raggiunta attraverso questa
nuova rivelazione, come scritto (Geremia 31, 31-36): "Ecco, stanno
arrivando i giorni, dice l'Eterno, quando farò che Io farò un
nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che
stipulai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal
paese d'Egitto; patto che essi violarono, benché Io fossi il loro
signore, dice l'Eterno. Ma questo è il patto che stipulerò con la
casa d'Israele, dopo quei giorni, dice il Signore; Io metterò la mia
legge nell'intimo loro e la scriverò sul loro cuore; e Io sarò
loro Dio ed essi saranno Mio popolo. E non insegneranno più ciascuno il
suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: Conosci il Signore! poiché
tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l'Eterno,
poiché Io perdonerò le loro iniquità e il loro peccato non
ricorderò più. Così parla il Signore, che ha dato il sole come
luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luci
alla notte; che solleva il mare sì che ne muggan le onde, colui che ha
nome: Il Dio delle Schiere. Se quelle leggi vengono a mancare dinnanzi a Me,
dice l'Eterno, allora anche la progenie d'Israele cesserà di essere in
perpetuo una nazione davanti a Me".
Passo 6 - Se il Nuovo Patto qui in Geremia fa
particolare riferimento alla Casa di Giuda e alla Casa d'Israele, c'è
un'altra profezia che estende la Nuova Rivelazione Messianica e Redenzionale
fino alle estremità del mondo come una Grande Nuova Luce per le nazioni,
come afferma Isaia (49, 5-6): "Ed ora parla il Signore che mi ha formato fin
dal seno materno per essere il Suo servo, per ricondurre Giacobbe a Lui, e per
raccogliere intorno a Lui Israele; ed io sono onorato agli occhi dell'Eterno e
il mio Dio è la mia forza. Egli dice: è troppo poco che tu sia
Mio servo, per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli
scampati d'Israele? Io ti farò luce delle nazioni, per essere la mia
salvezza fino ai confini più remoti della terra".
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
455): Deborah sognò (14.01.1989 - Milano) il profeta Geremia che
annunciava a delle persone che ridevano alle sue parole. Il profeta disse loro:
"Chi non crede alle parole che Dio mi ha mandato a dirvi morirà per
essersi burlato di me, dato che io porto la parola di Dio". Dopo di
ciò, Deborah annunciava alla gente come il profeta visto nel sogno, ma qui
annunciava gli eventi della Quarta Generazione. Inoltre ripeteva le parole di
Geremia contro i denigratori delle sue parole.
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 482):
Deborah sognò (02.02.1989 -Milano) di vedere il profeta Isaia, di
benedetta memoria, che diceva che il primo comandamento è "l'uomo
giusto vive nella sua fede" (Habakuk) e che non è solo per il
giusto ma anche per la persona semplice. Una donna che lo sentì gli
disse: "Non è vero; i comandamenti sono solo per il giusto".
Ma il profeta Isaia ribadì che erano anche per la persona semplice.
Passo 7 - Noi, sia ben chiaro, non siamo i
portatori di una nuova religione. Abbiamo solo ricevuto dei segni. Nel 1987
Claudio (il fratello di Deborah) dovette scrivere un tema per la scuola sulla
"religione" e scelse di scrivere sul Nuovo Patto Finale. Portò
il suo scritto al Cimitero (dove eravamo riuniti) per leggerlo davanti alla
tomba dello Tzadik Haim. Nel suo tema c'era un riferimento al Nuovo Patto come
di nuova religione. Fui infastidito da questa espressione e mi concentrai per
ricevere un messaggio dallo Tzadik. Questo è ciò che percepii: il
Nuovo Patto non è una nuova religione, ma un nuovo modo di vivere
ciò che riguarda la vita.
Passo 8 - Questo
messaggio è in perfetta armonia con il Nuovo Spirito del Nuovo Patto
della Redenzione Finale che insegna la vera natura dei tanti aspetti della
vita. Insegna ad apprezzare con fede, umiltà e saggezza i doni concessi
da Dio che ognuno possiede. Insegna il concetto dell'uomo giusto che vive nella
sua fede.
Passo 9 - Qual è dunque il nuovo modo
di vivere? Di sicuro non stiamo parlando di un cambiamento nella fede,
né stiamo parlando di alcun contrasto con la Sacra Torà o con la
tradizione di Israele. La nostra fede è nella Santa Torà e nelle
parole dei Profeti di Israele e nella tradizione orale dei Saggi, di benedetta
memoria. Lo sono anche i tredici principi di fede del Rambam, la pace sia con
lui. La risposta è che il Nuovo Modo di Vita è vivere nella fede
e all'interno del quadro dei Segni Completi della Redenzione Finale, per merito
del Goel Haim.
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
14): Giordano Levi sognò (Shavuot - giugno 1984 - Milano) che gli
allievi erano seduti a un tavolo. Peretz parlava delle Nuvole di Gloria che
accompagnarono i figli di Israele nel deserto per quaranta anni. Mentre
parlava, aleggiava una nuvola miracolosa. Giordano ne era spaventato. -
Passo 10 - Vivere alla luce e sotto la guida
dei Segni Completi equivale all'essere protetti dalle Nubi della Gloria. Quelle
nuvole sante e portentose aiutarono i figli d'Israele nel deserto per quaranta
anni, favorendo il loro cammino e permeando la loro esistenza con
santità e pensieri elevati. Ogni persona procedeva alla luce del
perfezionamento di se stesso. La meravigliosa nube della Gloria di Dio aiutava
ogni singolo ebreo a sentire e a vedere le opere dell'Onnipotente ed a vivere
costantemente con uno spirito di riverenza e di amore verso i Suoi precetti.
Passo 11 - Colui che proclamò "Io
sono il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto dalla
casa di schiavitù", accompagnò i figli d'Israele per 40 anni
nel deserto tramite le meravigliose nuvole della Sua Gloria. Non la filosofia o
le parole o le idee, ma la Presenza costante guida l'ebreo tramite le Nubi di
Gloria, visibili e sentite.
Passo 12 – I Segni Completi della Redenzione
Finale contengono il potere delle Nubi di Gloria originali e conferiscono lo
stesso straordinario tipo di vita sotto la guida di EL SHADDAI. Sono il grande
dono per l'umanità della Redenzione Finale quando ognuno riconoscerà
il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. La forma principale della rivelazione dei
Segni Completi avvine tramite i sogni, come profetizzato da Gioele (2: 28):
"E, dopo questo, avverrà che Io spanderò il mio spirito sopra
ogni carne; e i tuoi figli e le tue figlie profetizzeranno, i tuoi vecchi avranno
dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni".
Passo 13 - I Segni
Completi della Redenzione Finale non sono al di fuori della Santa Torà e
della Tradizione Ebraica e, tuttavia, sono Segni Universali, destinati a tutti,
ebrei, musulmani, cristiani, buddisti o gente di altre confessioni e anche
agnostici. Tutti possono ricevere i segni se sono umili e procedono nella pura
fede monoteistica di Abramo. Devono, naturalmente, credere nei Segni Completi e
nella Missione del Goel Finale, Haim, risorto nel Nuovo Regno dei Cieli.
Passo 14 - Gli ebrei rimangono naturalmente
ebrei. I musulmani rimangono musulmani. I cristiani potrebbero non rimanere nel
Cristianesimo tradizionale se credono nel Nuovo Messaggio della Redenzione Finale
che riguarda la missione storica dell'Ariete sacrificato. I Segni Completi
della Redenzione Finale correggono e completano i Segni Messianici e Redenzionali
iniziali ricevuti dal Cristianesimo tradizionale dopo che furono conosciuti e
tenuti segreti nella Scuola degli Esseni e furono portati fuori da Giovanni il
Battista e da Gesù di Nazareth. Tutti quelli che provengono dal mondo
cristiano possono entrare nel Nuovo Patto Finale della Terza e Finale Redenzione
sull'altare di Malchitzedek.
Il Pane dell'Asino vstito da Leone (sogno149):
- Anna Gasparotti sognò (22.11.1986 - Milano) di essere all'interno di
una grande e luminosa chiesa cattolica, piena di fedeli. Nessuno ascoltava il prete
che parlava, anzi, ognuno era affaccendato in altre cose. Un sacerdote cominciò
a leggere dai Vangeli sbagliando però gli accenti, i punti e le virgole.
Tuttavia, le espressioni ricordate dalla sua lettura erano "I Segni del Regno
dei Cieli" e "I Segni dell'Asino". Anna capì che quelli
erano i segni incompleti che avevano raggiunto la Chiesa cattolica. In seguito,
Anna provò a parlare con un prete di questo fatto, ma costui
evitò di farlo. Alla fine, ammise solo che il Segno del Regno dei Cieli
e il Segno dell'Asino erano stati ricevuti da loro. Anna capì ed era
gioiosa perché i Cristiani sarebbero stati in grado di essere salvati
attraverso i Segni Completi del Regno dei Cieli e dell'Asino che mangia il
Pane, avendo precedentemente ricevuto i Segni Incompleti nei Vangeli del Regno
e dell'Asino cavalcato da Gesù. Anna ballò e saltò di gioia [8]. -
Passo 15 - Ogni forma di idolatria
impedirà a chicchessia di ricevere e certamente di entrare nel Nuovo
Patto Finale e di essere sotto e parte dei Segni Completi. Chi ama i soldi
più dei Segni Completi sarà impedito. Chi è superbo e non si
comporta con derech eretz e con bontà di cuore, non potrà far
parte dei Segni Completi. Chi odia e non rispetta il popolo ebraico non potrà
entrare.
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno
531): Giuseppe sognò (27.03.1989 - Milano) di essere a scuola in una
classe di circa 30 alunni. L'insegnante interrogava un allievo di nome Galasso.
In una delle sue risposte, questo Galasso cominciò a dire cose contro
gli ebrei. Giuseppe si alzò in piedi e fece ripetere a Galasso le sue
parole sugli ebrei. Poi Giuseppe disse: "E' ora che finisca questa storia!
Basta! Ora è giunto il momento in cui la persona che maledice gli ebrei venga
maledetta".
Passo 16 - Tutti
coloro che professano altre religioni che sono, in termini di idolatria, ancor
più lontane dalla tradizione cristiana, dopo aver conosciuto e accettato
i principi del Nuovo Patto della Redenzione Finale, possono far parte dell'Altare
di Malchitzedek (l'Altare delle Nazioni per le donne). Una volta entrati nella
vera fede, sono considerati i discendenti di Malchitzedek, come da noi ricevuto
in un segno che "tutti coloro che non hanno la forza o il desiderio di
salire sull'Altare di Efraim sono considerati i discendenti di Malchitzedek".
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: - (sogno
821): Deborah sognò (novembre 1992 - Sombrero) che due donne avevano
entrambe dato alla luce un figlio. Una gridò disperatamente che la
bambina nata era nera, piccola e senza vita. L'altra donna la consolò:
"Non piangere, tuo figlio è questo, quello vivo. Quello morto
è mio; è morto perché avrò un figlio in seguito,
non ora". - Poi Deborah vide che Peretz e Paolo erano in una scuola, che
era simile a un grande mercato circolare. Un uomo le mostrava un tessuto rosso.
Deborah gli disse che non l'avrebbe comprato ora ma più tardi. Poi
Peretz, Paolo, Deborah e quell'uomo uscirono in giardino; era notte e le stelle
brillavano. L'uomo disse a Peretz: "Sono Malchitzedek e sono venuto a dire
che non avrò più discendenti". Peretz rispose: "No, il
mondo non può essere di soli ebrei; non avrebbe senso. Non tutti
diventeranno ebrei; ci saranno tre categorie: ebrei, Efraim e quelli che non
hanno la forza di diventare ebrei; questi ultimi saranno i tuoi discendenti [9].
- -
Passo 17 - Questo è vero non solo per
coloro che provengono dal mondo cristiano, ma per tutti i popoli e le
religioni. Il loro posto nella Casa di Preghiera è sull'Altare di
Malchitzedek. I popoli che sono stati portati alla fede islamica hanno il loro
posto sul Tappeto dell'Islam nella Casa Finale di Preghiera. Chi non è
musulmano o cristiano in genere e non ha alcuna conoscenza della rivelazione
sul Sinai e della missione storica di Israele, può legarsi al Nuovo
Patto Finale della Redenzione Finale sull'altare di Malchitzedek.
Passo 18 – I fedeli dell'Altare di Giuda
entrano nel Nuovo Patto della Redenzione Finale in virtù del Patto Nuovo
profetizzato in Geremia (31). Il Nuovo Patto Finale dell'Altare di Malchitzedek
accoglie gli ex cristiani che erano legati al Nuovo Testamento Cristiano e
coloro che non erano legati adalcun patto. Quindi il Patto qui è anche
chiamato "Patto Universale Rinnovato" perché completa il loro
passaggio. I fdeli di altre religioni che erano in uno stato di
"Patto" con il "dio" della loro religione hanno bisogno
dello stesso Patto Universale Rinnovato per il loro totale rinnovamento. Coloro
che non erano legati a nessun Patto non possono semplicemente entrare nel Nuovo
Patto in virtù della profezia di Geremia in virtù della
tradizione ebraica perché non erano legati a nessuna tradizione. Entrano
nel Nuovo Patto attraverso il Patto Universale Rinnovato sull'Altare di
Malchitzedek.
Passo 19 - Quelli dell'altare di Efraim rappresentano
le pecore smarrite della Casa d'Israele che sono tornate alla Torà e
alla tradizione di Israele attraverso la Nuova Legge del Nuovo Patto della Redenzione
Finale per merito del Goel finale, Haim. Tutti quelli dell'Altare di Efraim, a
meno che non fossero nati da genitori già parte dell'Altare di Efraim,
erano precedentemente parte dell'Altare di Malchitzedek. Dopo la loro
conversione e ascesa sull'Altare di Efraim, sono legati al Nuovo Patto dalla Tradizione
di Israele, come quelli dell'Altare di Giuda (ci sono tuttavia alcune
differenze riguardo al livello di Santità). Erano infatti ebrei che si erano
persi, ma sono tornati alla tradizione di Israele, come afferma il verso
(Geremia 21, 15) "e i figli torneranno ai loro confini".
Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 352):
Giuseppe sognò (24.07.1988 - Milano) di essere in riva al mare. Peretz,
con una tunica grigio-nera e lo scettro dell'Asino, camminava in mezzo alla
gente. Poi vide gli allievi su una barca. Arrivavano molte persone, quasi tutti
ebrei. Poi, sulla spiaggia, Paolo intonò un canto in ebraico
"Hanukat Ha-Hanukot". Molti ebrei si unirono a Paolo e cantavano con
lui, creando un bellissimo coro. Giuseppe guardò il sole e pensò:
"Questo è il Segno della Nuova Luce per gli ebrei del Nuovo Messaggio".
Giuseppe si ritrovò poi a casa sua con molti ebrei. Disse loro:
"Sono cristiano, ma amo gli ebrei e Israele. Spero un giorno di diventare
ebreo come voi, perché la mia anima è di origine ebraica. Sono
una pecora smarrita della Casa d'Israele. Sapete chi sono le pecore smarrite
del gregge? chiese a ciascuno dei presenti ma nessuno fu in grado di
rispondere. Giuseppe proseguì: "Le pecore smarrite sono le dieci
tribù di Israele disperse che si sono assimilate nel cristianesimo. Ora
veniamo salvate grazie al Nuovo Patto inviato da Dio Benedetto Egli sia, che
disse: "Farò con la casa d'Israele e per la casa di Giuda un Nuovo
Patto che non sarà come il patto fatto con i loro padri".
Passo 20 - Queste sono le distinzioni tra gli
Altari della Casa di Preghiera della Redenzione Finale, ma per quanto riguarda
la fede non c'è alcuna distinzione. Il Patto Universale Rinnovato
è in sostanza solo un termine per lo scopo spiegato, ma in realtà
è parte integrale del Nuovo Patto Finale della Redenzione Finale. L'unica
differenza sostanziale è che quelli degli Altari di Efraim e di Giuda
sono obbligati nei comandamenti della Torà mentre quelli dell'Altare di
Malchitzedek sono obbligati nei Sette Comandamenti dei figli di Noè come
ricevuto da noi per il Nuovo Patto. Perciò anche quelli dell'Altare delle Nazioni
(Malchitzedek) devono credere nella verità di tutta la tradizione di
Israele.
Passo 21 - Chi appartiene al Tappeto
dell'Islam nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale deve credere che fu
Isacco, nostro padre, e non Ismaele, progenitore degli Arabi, ad essere portato
sull'altare sacrificale da suo padre Abramo, come comandato da Dio. Ismaele,
figlio di Abramo, ricevette due grandi benedizioni da un angelo di Dio come
scritto nella Torà. Fu grazie a questa straordinaria
benedizione divina che i popoli arabi prolificarono e si diffusero e, dopo il VI secolo d.C., abbracciarono la pura fede monoteista di
Abramo.
Passo 22 - I tre Patriarchi, tuttavia, sono
Abramo, Isacco e Giacobbe. I figli di Isacco, attraverso Giacobbe, nostro
padre, ricevettero la particolare benedizione di Dio riservata ai figli
d'Israele. Sono loro che furono redenti dall'Egitto dalla mano forte di Dio, videro
l'apertura del Mar Rosso e ricevettero prima i Dieci Comandamenti direttamente
da Dio sul Sinai e dopo l'intera Torà e la Tradizione orale tramite
Moshe Rabbenu.
Il Pane dell'Asino vestito da Leone (sogno
511): Giuseppe sognò (06.03.1989 - Milano) di vedere Said; erano in una
stanza e c'era un libro sul tavolo; il libro era aperto e si vedevano i volti
disegnati dei tre patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Said disse (in arabo)
"Abramo, Ismaele e l'Asino" (Ibrahim, Ismail wa-el-h'mar). Giuseppe disse
che il terzo era il Giacobbe della storia. Said ripetè i nomi ma non
nominò il secondo Patriarca. Giuseppe ribadì a Said che il terzo
è il Giacobbe della storia, e nel disegno fu mostrato un mezzo asino che
progressivamente assunse le forme di un asino a tutti gli effetti. Said allora
concluse: "Il terzo è l'asino" [10].
Passo 23 - La tradizione della Torà
riguardante Ismaele è la vera storia di quello che avvenne. Isacco,
nostro padre, fu portato per essere sacrificato sull'altare, su ordine di Dio.
Ismaele, insieme ad un altro giovane della casa di Abramo, rimase a distanza
dal monte Moriyà e non vide l'evento. Egli non seppe che ad Abramo era
stato comandato di sacrificare Isacco e che un angelo di Dio lo aveva trattenuto
dal farlo e che un ariete, le cui corna erano rimaste impigliate in un
cespuglio lì appresso, venne immolato al posto del figlio Isacco [11].
Il Pane dell'Asino vestito da Leone (sogno
390): Giuseppe sognò (25.10.1988 - Milano) di vedere Said con gli
allievi della Casa di Preghiera. Said disse: “Noi aspettiamo un uomo che
fornirà spiegazioni a Ebrei, Cristiani e Musulmani”. Nella stessa stanza c'era
lo Tzadik Haim che sorrideva. -
Passo 24 - Come Ismaele, così anche
l'Islam, non poteva vedere il Legame scelto di Isacco né riconoscere
l'Ariete sacrificato. Ogni parola della Santa Torà esprime verità
profetiche. Così anche la separazione di Ismaele dalla casa di Abramo,
per volere di Sara, nostra madre, era una necessità di quel momento che
sarebbe diventato storia profetica al ritorno, per merito di Ismaele, della vera
fede monoteistica di Abramo tramite l'Islam. In sostanza, la separazione
profetizzata era sia geografica che religiosa.
Passo 25 - Per
riassumere, l'enigma di Isacco, ideato da Dio, Benedetto Egli sia, nel disegno
divino della storia, non è stato compreso da nessuno. Era un libro
chiuso fino all'arrivo del Goel Finale, Haim, e la discesa dei Segni Completi
della Redenzione Finale per la Grande Congregazione di Abramo, Isacco e
Giacobbe.
[1]. Il movimento della Haskalà in
Germania incoraggiava la partecipazione degli Ebrei in ogni tipo di studio e di
sforzo intelletuale.
[3]. Vedi le Cinque Tavole del Patto –
un'allusione a ciò è ‘figlio di Nun’ la lettera che in ghematria
corrisponde al numero 50; il secondo comandamento infatti contiene 50 parole –
per cui Giosuè è il figlio del secondo comandamento. -
[4] Ricevuto da noi nella forma della
Nuova Chiave per il Nuovo Sacerdozio del Nuovo Patto sotto l'autorità
del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Haim. A volte avevamo detto che
l'autorità del Nuovo Sacerdozio apparteneva al profeta Elia, di
benedetta menzione, poiché era propriamente un Cohen. Questo, tuttavia,
è un errore. Ciò che è relativo al sacerdozio tradizionale
appartiene alla sinagoga tradizionale. Quello che appartiene al Nuovo
Sacerdozio appartiene al Goel Finale, da cui il titolo "Giudice
Unto". La relazione è questa: nello stesso modo in cui la Nuova Casa
di Preghiera non ha esistenza autonoma senza l'esistenza della Sinagoga Tradizionale,
così anche il Nuovo Sacerdozio non ha esistenza autonoma se non per il
sacerdozio della Sinagoga Tradizionale che deriva dal Sacerdozio di Aharon
ha-Cohen. Ci potrebbe ancora essere posta la domanda su dove o come il
sacerdozio fosse detenuto sotto i segni di Isacco. Al tempo del profeta Elia
non si sente parlare di sacerdoti, ma solo di profeti. Al tempo di Mordechai
ha-Tzadik, nella Meghilat Esther non si fa cenno alcuno al Sacerdozio. E per
circa 200 anni prima di Gesù il sacerdozio era corrotto. Gli Esseni
sostenevano che solo il Sacerdozio derivante da Tzadok dal tempo del Re Davide fosse
valido. Lascio qui aperta la domanda.
[5] Vedi la Tavola a parte dei 310 gnomen
dello Shabbat.
[6] Gusti della Vita: Senza sminuire nulla della vera tradizione di Israele
e delle varie tradizioni particolari che si sono sviluppate nel corso dei
secoli (ashkenazita, sefardita, italiana ecc), io ritengo che la tradizione
yemenita nella pura fede della Torà, vissuta e respirata per oltre 26
secoli nello Yemen, abbia qualcosa in più rispetto alle altre tradizioni
dell'ebraismo diasporico. "Persino Ben Gurion" avrebbe
detto lo Tzadik Haim. Quando gli ebrei yemeniti si trasferirono in Israele con
l'operazione 'al kanfei nesharim' (sulle ali delle aquile) gli israeliani credevano
che i nuovi arrivati erano gli ebrei più puri e più veri della
tradizione, dato che avevano mantenuta inalterata la loro Torà e il loro
derech eretz fin dall'antichità. Io ho avuto il grande privilegio di
essere introdotto nella tradizione yemenita dallo Tzadik Ha-Kadosh Ha-Nistar,
Haim. Lo Tzadik Haim ha insegnato la vera ragione di un tale merito. Perché
se è vero che la tradizione yemenita possiede una particolare
superiorità rispetto alle altre tradizioni ebraiche, ci deve essere una
ragione per aver guadagnato tale merito di fronte al Santo, Benedetto Egli sia.
La ragione risale al tempo del grande e santo Profeta, Geremia, che per 20 anni
profetò prima della distruzione del Primo Tempio. Avvertì il
popolo a pentirsi e quando non fu ascoltato pronunciò le profezie dell'imminente
catastrofe. Tra quelli che udirono le sue
profezie, c'erano solo 80 uomini a Gerusalemme, talmidei hachamim, saggi nella
Torà e nella Tradizione, in grado di recepire la verità delle
profezie di Geremia. Essi chiesero lumi al Profeta (forse circa 15 anni prima
della distruzione) sul da farsi, poiché era stato detto nella profezia
che era meglio abbandonare Gerusalemme che rimanere. Con la benedizione e il
consiglio di Geremia, questi 80 saggi riunirono le loro famiglie e le loro
proprietà e partirono verso sud. Quando finalmente arrivarono a Jebel
Innegum (Montagna delle Stelle) nello Yemen, ricevettero chiari segni che
dovevano stabilirsi nello Yemen. Il resto di Israele, che non ascoltò gli
avvertimenti del Profeta, subì le battaglie e infine la distruzione e
l'esilio. Gran parte della tradizione antica si perse nella terribile
confusione di quegli eventi. Va inteso che la tradizione non è
semplicemente il numero di testi tenuti in custodia. È la tradizione
vivente alla luce della santità e della santa Presenza Divina. Solo in
quegli 80 saggi e le loro famiglie in quel momento c'era la presenza di Dio
manifestata nel loro spirito e nel loro intero essere. Solo in loro la
tradizione continuò ininterrotta, la tradizione della Grande Fede di
Mosè, nostro Maestro e la tradizione di Elia, il Profeta, di benedetta
menzione.
Nel corso dei secoli, gli yemeniti hanno vissuto nella
loro fede e hanno visto grandi miracoli di Dio. Certamente doveva esserci un
residuo della vera tradizione antica nell'interesse di tutto Israele. Tutto
ciò mi è stato insegnato a lungo dallo Tzadik, Haim, capo dei 36 Giusti
Nascosti. Quanto più questo è confermato dal fatto che lo Tzadik
Haim, figlio di quella tradizione, dopo la sua ultima sofferenza, fu scelto da
Dio Onnipotente come il Redentore Finale di tutto Israele e del mondo. Non
è stata scelta alcuna altra tradizione.
Lo dimostra anche la grande guerra contro la falsa
tradizione dello Zohar e dei cabalisti portata avanti dal Hacham Yihye Ibn
Shlomoh ElKapah di San'aa, Yemen. Con il procedere della Redenzione, si
capirà che la tradizione riguardante la pura fede proviene dallo Yemen,
più precisamente da San'aa, Yemen.
Così anche la più alta "tradizione
segreta" era a San'aa; lo scelto Tzadik Haim che aveva ricevuto la
Tradizione Nascosta del Capo dei 36 Tzadikim Nascosti da suo padre Moshe,
zecher tzadik le-bracha.
[7] A Solly sembrava che la scena avvennisse in Sud America,
sebbene, in sostanza, ciò sia irrilevante. Questa affermazione
"Siamo tutti della stessa carne" rappresenta la trave portante degli
insegnamenti del Goel Finale Haim.
[8] La prima parte descrive la situazione
generale esistente tra il sacerdozio cattolico e il pubblico; la seconda parte
spiega che la non-comprensione tra il sacerdozio cattolico e il pubblico
può essere superata solo attraverso i Segni Completati.
[9] Questi corrispondono ai Tre Altari: Giuda,
Efraim e Malchitzedek.
[10] Vedasi spiegazione nella Nuova Legge – Messaggio agli
Arabi – questo è un messaggio estremamente importante per i Musulmani al
fine di capire i termini della Redenzione Finale.
[11] Vedasi I Segni Completi: ci sono due sogni di
Giuseppe che spiegano ai Musulmani la questione dei tre Patriarchi.