Autore: Peretz Green

Traduzione: Davide Levi

 

 

Introduzione alle Tavole della Nuova Legge

 

 

1. Con l'aiuto dell'Onnipotente, comincio qui ad introdurre la Nuova Legge del Patto Nuovo della Redenzione Finale, per merito dello scelto Goel Finale, Haim, da San'aa, Yemen.

Con cuore pieno e sincero proclamiamo: Grazie EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno. Questa nuova frase per esprimere l'Unità di Dio è stata rivelata in un sogno a Debora, la Coda profetica dell'Asino che mangia il Pane. Nel suo sogno fu detto che nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale questa formula può equivalere allo Shemà Israel della tradizione.

In seguito, Paolo ha sognato che c'erano sei modi diversi (o forse sei altri modi diversi) per proclamare l'Unità di Dio. Quindi, nel formulare il Nuovo Rito per Shahrit, mi sono reso conto che i 7 modi erano in congiunzione con i 7 nomi dei 7 cerchi profetici come li avevo ricevuti, che a loro volta corrispondevano ai 7 piani della Casa della Redenzione Finale e quindi ai 7 Piani per lo Shahrit del Nuovo Rito. Ogni livello inizia con uno dei proclami: 1. Grazie a EL SHADDAI (Dio Onnipotente), EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno; 2. Grazie ADONAI ELOHENU (Dio, nostro Signore), ADONAI ELOHENU è Grande, ADONAI ELOHENU è Uno; 3. Grazie ad EL ELYON (Dio Supremo), EL ELYON è Grande, EL ELYON è Uno; 4. Grazie ad EL HAI (Dio vivente), EL HAI è Grande, EL HAI è Uno; 5. Grazie ad ADONAI EL OLAM (Il Signore è Eterno), ADONAI EL OLAM è Grande, ADONAI EL OLAM è Uno; 6. Grazie ad ADONAI TZEVAOT (Dio delle Schiere), ADONAI TZEVAOT è Grande, ADONAI TZEVAOT è Uno; 7. Grazie a EHEYE ASHER EHEYE (Io Sono quel che Sono), EHEYE ASHER EHEYE è Grande, EHEYE ASHER EHEYE è UNO .

Soltanto quattro giorni fa, a circa otto anni da quel primo sogno, Giuseppe Manigrasso ha sognato (19.10.1995) di essere in una strada di Milano e di vedere alcuni giovani ebrei che recitavano gioiosamente lo Shemà Israel. Giuseppe, entusiasta, si unì a loro e, dall'alto, una nuova cantilena 'cadde' su di lui con le parole Todà le-EL SHADDAI, EL SHADDAI Gadol, EL SHADDAI EHAD. I giovani furono sorpresi nel sentire queste parole dette da Giuseppe e gli chiesero spiegazioni. Giuseppe disse loro: "Grazie a Dio, ci sono buone notizie che arrivano nel mondo. Tra queste che ora è possibile proclamare l'Unità di Dio con questa nuova formula ed è esattamente come se uno avesse detto lo Shemà". Tutti erano felicemente sorpresi. –

 

2. Da ebreo tradizionalista, questo era strano per me, per usare un eufemismo, ma non c'era alcun dubbio sul significato del sogno. Era la "nuova formula universale" per esprimere l'unità di Dio nel Nuovo Rito della Redenzione Finale. Ovviamente il Nuovo Rito non è il Vecchio Rito. Non è in contrasto con la Sinagoga Tradizionale, ma si tratta di una formulazione di nuove preghiere basate sui segni della Redenzione Finale.

Goder Peretz e Poretz Gader: La vera domanda è se il Nuovo Patto abbia il potere di riaffermare i comandamenti della Torà con una nuova forma che non diminuisca in alcun modo la vera essenza del comandamento. Nessuno può affermarlo; deve provenire dal Signore, nostro Dio, che ha dato la Torà sul Sinai e ha insegnato le leggi direttamente a Mosè. Nodà (Debora), la Coda dell'Asino, ricevette un sorprendente Sogno-Segno riguardante la Nuova Legge, in cui si dicev che nella Prima Redenzione, Mosè aveva ricevuto la legge da Dio, mentre nella Redenzione Finale tutti potevano ricevere le Nuove Leggi.

Goder Peretz: "Tutti possono ricevere le nuove leggi" – cioè tutti coloro che sono nel Nuovo Patto della Redenzione Finale e credono nella scelta fatta da Dio del Goel Finale Haim, possono ricevere sogni profetici che indicano Nuove Leggi.

Poretz Gader: E' la sostanza che conta. E' accettato dall'Alto proclamare l'Unità di Dio dicendo: "Grazie EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno" così come "Ascolta, o Israele, il Signore, nostro Dio, il Signore è Uno".

 

3. Ciò è sufficiente per stabilire che il Nuovo Rito possiede delle nuove forme rispetto a quelle tradizionali, anche per un comandamento diretto della Torà. All'arrivo dei Segni sono avvenuti dei cambiamenti anche in alcuni precetti, come la Nuova Succà, la Nuova Haggadà di Pesah. La Nuova Succà è più facile da "costruire" e viene fatta all'interno della casa secondo i segni ricevuti. Così la santificazione prescritta nella Torah è sostituita dalla Nuova Santità del Nuovo Patto Finale della Redenzione Finale. Una cosa è rinnovare la capanna tradizionale o la Haggadà canonica, ma c'è anche una categoria di comandamenti altamente santificati che non possono essere eseguiti nel Nuovo Rito come la scrittura dei Rotoli della Torà o della Mezuzà tradizionale o dei Tefilin. Tuttavia, la Mezuzà può essere sostituita con la Nuova Protezione della Casa da collocare sugli stipiti della porta con una Nuova Benedizione. I Tefilin possono essere sostituiti dalla preghiera mattutina (Shahrit) del Nuovo Rito nella Casa della Redenzione Finale.

L'Asino vestito da leone: Il sogno-segno della Casa di Preghiera della Redenzione Finale in cui lo Tzadik Haim sottopone alla firma di Peretz il contratto della suddetta Casa del Nuovo Rito contiene anche il Segno delle Nuove Condizioni della Nuova Santità del Nuovo Rito. Contiene, cioè, una generalità da cui derivano le altre generalità di tale Santità. La generalità è rappresentata dalla dichiarazione del Goel Finale, Haim, dopo la mia firma del contratto: "Tra 400 anni da oggi, tra 400 e 500 anni, i Tefilin non saranno più usati nella sinagoga tradizionale".

 

Alcuni punti essenziali che riguardano la Nuova Santità del Nuovo Rito:

 

Tra 400 anni e 500 anni dopo la Rivelazione dei Segni Completi, il popolo ebraico che seguirà il Rito Tradizionale della Sinagoga non avrà più bisogno della Santità del Precetto dei Tefilin, che non verranno più usati.

Come per Shabbat, in cui la Santità del Giorno esenta dalla Santità dei Tefilin, così in futuro tutto Israele entrerà nel suo sabato storico e i Tefilin non rappresenteranno più una santità supplementare.

Ciò rappresenta un parametro per la Nuova Santità del Nuovo Rito della Redenzione Finale, che inizia per la Sinagoga fra i 400 e i 500 anni) e già adesso per la Casa di Preghiera; perciò i Tefilin non sono usati nel Nuovo Rito della Redenzione Finale.

I Quattro Elementi per Succot (Lulav, Etrog, Hadas e Aravà) devono essere acquistati nella sinagoga tradizionale e utilizzati nel Nuovo Rito. Essi sono specificati nella Torah, mentre i Tefilin e le leggi che li riguardano sono halachà le-Moshe mi-Sinai, leggi orali date a Mosè sul Sinai, basate sul precetto positivo della Torah, "E tu li legherai come un segno sulla tua mano e come frontali tra i tuoi occhi" (Deuteronomio, 6, 8). Dal fatto dei Tefilin quale halachà le-Moshe mi-Sinai si evince che alcune norme vennero date a Mosè oralmente e non specificate nella Torah, in quanto tali halachot non sono eterne e potranno essere sostituite durante la redenzione storica di Israele.

La Nuova Santità deriva dalla profezia sul Nuovo Patto di Geremia (31, 31-34):

"Ecco, i giorni arrivano, dice l'Eterno, quando Io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che stipulai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dalla terra d'Egitto; patto che essi violarono, benché Io fossi loro signore, dice l'Eterno; ma questo è il patto che farò con la casa di Israele, dopo quei giorni, dice l'Eterno; Io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore e Io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: 'Conoscete l'Eterno', poiché tutti mi conosceranno dal più piccolo al più grande, dice l'Eterno, poiché Io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato".

Il Nuovo Patto non è l'Antico Patto, ma è rimodellato e rifatto sull'Antico Patto, come nei Segni del mio sogno del rimprovero di Mosè o del cappello rifatto o dell'appartamento ristrutturato e come il Segno del Sigillo (ricevuto in sogno da Davide Levi) della Nuova Circoncisione eseguita sulla tradizionale Brit Milà del Goel Finale, Haim.

Nella Casa della Redenzione Finale la Nuova Santità è distribuita in quattro livelli generali relativi all'Altare del Sacerdote Unto, l'Altare di Giuda, l'Altare di Efraim e l'Altare di Malchitzedek. Queste divisioni permettono di estendere la Nuova Santità anche alle nazioni sull'Altare di Malchitzedek.

La base della Nuova Santità della formulazione della Nuova Legge deriva dal potere della tradizione orale originale, chiamata Mishnà di Yehoshua Bin Nun. Per questo motivo la Nuova Legge non è direttamente influenzata dalla halachà. Si basa invece su questo potere originale della Mishnà in congiunzione con i Segni Completi della Redenzione Finale, per merito del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Finale, Haim.

 

4. Alla fine della nostra prima settimana a Beer Sheva, nel giugno del 1990, ho avuto il grande privilegio di vedere il Maestro Haim in un sogno. Gli alunni erano seduti attorno ad un grande tavolo. Lo Tzadik mi dava dei soldi per pagare il canone d'affitto per la Scuola di Ester. Il denaro era sotto forma di pezzi d'argento che si incastravano fra loro per dare forma ad una bomba a mano. Il Maestro mi disse: "Questo lavoro è dato a qualcuno che conosce già l'intera Torà". Sul tavolo c'era un Humash (Pentateuco). Quindi il Maestro aggiunse: "Ad esempio, il Movimento di Riforma". - -

Quest'ultima frase del Maestro Haim intendeva ovviamente confondermi nella necessità di chiarire i termini. Siamo a malapena un Movimento di Riforma. Siamo in effetti i rappresentanti di una riforma storica del Nuovo Patto Profetizzato per la Redenzione Finale. E non si può negare che tutto ciò che riguarda il Nuovo Patto sia nel Segno del Rinnovamento dei Patti Antichi nel loro contesto riformato per la Redenzione Finale.

Una parola del Segretario: Il Maestro Haim era affezionato ai Riformisti e non l'ho mai sentito pronunciare una parola contro di loro. Li lodava per i loro generosi atti di carità e per la loro disponibilità per le cause ebraiche che altri non si sarebbero accollati, oltre alla loro apertura mentale e alla loro concezione universalista, rispetto all'ebraismo ortodosso.

In effetti, lo Tzadik li giustificava contro le accuse dei religiosi, non sulla base delle loro dottrine ma sulla base delle loro azioni. Nemmeno Ha-Moreh Haim era interessato alle loro dottrine in quanto tali, e ovviamente per il santo lavoro dello Tzadik ai livelli più alti chiudeva gli occhi sulle dottrine e considerava la sostanza delle loro buone azioni, della buona volontà e degli atteggiamenti intelligenti verso il prossimo, per giustificarli davanti al Tribunale Supremo. Il capo di difesa era "le pratiche religiose sono una cosa e le buone azioni sono un'altra cosa e se abbiamo bisogno di entrare nello specifico, tutti sono in errore in un modo o nell'altro e nessuno dovrebbe considerarsi migliore di chiunque altro".

Ciò ha reso ancora più difficile per me affrontare una qualsiasi analisi delle loro dottrine, sapendo che avrei dovuto considerare i loro difetti nella fede essenziale del vero Ebraismo rivelato sul Sinai. I riformisti erano fuori rotta, ovviamente. Si erano distaccati grossolanamente dalla santità della Rivelazione e non accettavano le tradizioni scritte o orali come base per la loro "Nuova Legge" nel suo sviluppo bisecolare dalla Germania agli Stati Uniti.

In sostanza, avevano estrapolato i valori morali ed etici della Torà e della Tradizione come l'arrogante sostegno spirituale che sostiene il corso umanistico della redenzione dell'umanità dalla schiavitù dell'errore e dell'egoismo. La loro aspra reazione alla severità dell'ebraismo tradizionale li aveva portati all'altro estremo, ma se non fosse stato per la virulenza di quel rifiuto, non avrebbero mai potuto realizzare lo strappo ed ottenere l'indipendenza per aspirare ad una dottrina con nuovi valori, etica e fede di nuovo stampo.[1]

Le parole del Maestro dovevano essere comprese. C'erano punti in comune. Anche il Nuovo Patto della Redenzione Finale rompe con la Halachà tradizionale, "non come l'alleanza che ho fatto con i loro padri" (Geremia, 31, 33). Anche il Nuovo Patto, sebbene riconosca di stare "sotto" la Sinagoga Tradizionale, è indipendente dal rito e dalla Halachà tradizionali. Anche il Nuovo Patto riconosce che il mondo attuale è diverso dal passato e che la Santità dell'Antico Patto pesa troppo sulla maggior parte delle persone e che i bisogni spirituali di tutti i livelli possono essere soddisfatti solo attraverso un Giudaismo Riformato.

Nei nostri quattro mesi di permanenza a Beer Sheva abbiamo ricevuto, grazie a Dio, le Chiavi di quella "Riforma", incluse le Chiavi per la Casa Promessa di Preghiera della Redenzione Finale a Gerusalemme, le Chiavi per il Segno dell'Asino, Mashiah ben David e le Chiavi per la Scuola di Ester che alla fine saranno lo strumento per la diffusione della Redenzione Finale per Israele. (Vedi il diario dell'Asino Nascosto, nelle note).

 

5. Otto giorni dopo la circoncisione di Joel, Davide Levi ha visto in sogno lo Tzadik Haim. In una lunga visione dettagliata, Davide ha assistito all'operazione di circoncisione eseguita sul Maestro. In una sala operatoria molto moderna i dottori discutevano con fervore sull'intervento da farsi. Anche se lo Tzadik era già circonciso, tutti sapevano che doveva subire questa "nuova" Brit Milà.

Questo è stato il Segno Finale del Nuovo Patto in Israele. Ha "sigillato" il Nuovo Patto nell'importante generalità "il Nuovo Patto è rifatto sull'Antico Patto".

Lo Tzadik Haim, lo scelto Goel Finale di Israele, ha sigillato su se stesso il Nuovo Patto. Mai più l'interdipendenza dei Due Patti sarà annullata. L'Antico Patto è completato dal Nuovo Patto, mentre l'intero Nuovo Patto è collegato all'Antico Patto.

L'Antico Patto è completato dal Nuovo Patto della Redenzione Finale, nonostante l'ovvia verità che il Patto Antico insieme alla tradizione orale dei Saggi, di benedetta memoria, costituisca un modo di vita completo. Quella santità, tuttavia, è limitata al/dal suo stesso mondo. Non risponde più ai molti bisogni spirituali del popolo ebraico nel suo complesso. Quanto meno risponde ai bisogni delle pecore smarrite delle Dieci Tribù di Israele. Né ha i mezzi per parlare e spiegare la vera fede alle nazioni e farle diventare parte della Vera Tradizione.

Un segno estremamente importante fu ricevuto da Solly Kamhaji verso Purim. In una terra straniera, forse in Sud America, gente semplice e di buon cuore proveiente da ogni nazione si era raccolta per ottenere la benedizione del Goel Haim. Lo Tzadik benediceva ognuno di loro e con un sincero abbraccio ripeteva le parole: "Siamo tutti della stessa carne". Un afflato d'amore scendeva su tutti i presenti. - -

Lo Tzadik conosce tutta la Torà e tutta la tradizione orale, oltre ai più alti segreti dell'Alto. E' il Goel prescelto per sedere sul "trono" nel Regno dei Cieli. Eppure la sua più grande gioia è di concedere benedizioni alle masse elevandole nella loro fede attraverso un grande amore. In virtù della sua grande umiltà, elevazione, santità ed immensa conoscenza, lo Tzadik ama tutti coloro i cui cuori sono umili, semplici e pieni di buoni sentimenti. Questo Segno ha completato il Nuovo Equilibrio ricevuto in Israele per il mondo intero.[2]

 

La Nuova Santificazione

 

Il termine Nuova Santificazione o Nuova Santità rappresenta una "chiave" molto particolare, necessaria all'interno dell'intero quadro del Nuovo Patto, per adattare o trasformare la "kedushà" dell'Antico Patto nella Nuova Santità del Nuovo Patto. In una certa misura la riduzione di quella antica santità nella Nuova Santità del Nuovo Patto può essere paragonata ad un esempio ricevuto in un sogno da Carmine Saul (il fratello maggiore di Paolo), per cui una corrente di 220 volt viene ridotta per mezzo di un trasformatore in 12 volt. Non è quindi la potenza effettiva che è diminuita, ma il "peso" di quel potere.

Nell'incredibile Segno ricevuto da Nodà, sopra menzionato, fu detto: "Nella prima redenzione, Mosè, il nostro maestro, ricevette le Leggi da Dio. Nella Redenzione Finale tutti possono ricevere le leggi (nei sogni)".

La Nuova Santità della Nuova Legge può essere ricevuta e "maneggiata" da tutte le persone se sono nel Nuovo Patto e conducono la loro vita nella semplicità della pura fede nell'Unico Dio Vivente.

Sono scesi sogni profetici incredibili e potenti; non ai profeti o ai figli dei profeti, ma a persone semplici che amano la fede del Patto Nuovo. La Kedushà 'diretta' nel suo fuoco e nella sua gravità, attraverso i Segni Completi della Redenzione Finale può essere ricevuta da tutti.

Poiché il termine Santità (Kedushà) copre una vasta gamma di applicazioni, che qui riassumo in dieci misure al fine di prendere atto della diversificazione dei livelli e delle categorie di Kedushà come manifestato nella Torà, nei Profeti e nella Tradizione Orale. L'elenco non è esaustivo ma illustrativo:

1) la santità ricevuta dai Patriarchi

2) la santità dei miracoli nella redenzione dall'Egitto

3) la santità superiore della rivelazione della Torà a Mosè

4) la santità della rivelazione diretta del Decalogo

5) la santità della Tenda della Radunanza (ohel moed) di Mosè

6) la santità sacerdotale derivata da Aharon

7) la santità del Primo e del Secondo Tempio

8) la santità delle parole e dello studio delle parole della Torà

9) la santità rabbinica della Halachà

10) la santità superiore dei Giusti Nascosti

Ovviamente ognuna di queste dieci categorie contiene un "libro" di categorie. L'esempio di 220 volt che viene trasformato in 12 volt anche se non spiega molto, allo stesso tempo dice molto. Perché in qualche modo tutte le categorie sono "trasformate" in una nuova modalità di ricezione così da appartenere a tutti i riceventi in buona fede. Tento nuovamente di sintetizzare categorie, facendo intendere la particolare categoria di Kedushà di ogni comandamento, con un'enfasi qui a livelli di santità nel servire Dio.

Primo comandamento: Essenzialmente la "santità" del cuore nato nella fede nella redenzione di Dio. Riflette la grande fede di Mosè, nostro maestro, la fede con la quale fu scelto quale redentore di Israele. Si potrebbe dire che Mosè stesso non avrebbe avuto bisogno di alcun comandamento all'infuori del primo. Era per eccellenza lo Tzadik che vive nella sua fede.

Secondo comandamento: Riflette la severa santità verso la purificazione da qualsiasi altro servizio che non sia rivolto all'Unico Dio Vivente, il Creatore dell'universo e il Redentore di Israele. Nel secondo comandamento è contenuto il "potere della Mishnà di Giosuè figlio di Nun"[3]; questo è in sostanza il potere di definire ogni proibizione riguardante l'idolatria. Ogni divieto rappresenta a sua volta una separazione e quindi una santità da tutto ciò che è impuro nel servizio a Dio. Anche la missione di Giosuè, dopo Mosè, fu quella di distruggere ogni forma di idolatria nella terra di Canaan. Lo scopo ultimo di questo comandamento è ricevere la benedizione santificata della pura fede. Il primo comandamento dimostra la rivelazione di Dio, il Redentore di Israele. Il secondo comandamento stabilisce l'obbligo di Israele di mantenere la fede nel vero Dio del primo comandamento.

Terzo comandamento: Questa è in sostanza la santificazione del nome di Dio e il timore interiore di Dio nel cuore del giusto. Contiene anche l'altissima santità riflessa nello zelo per il nome di Dio di Pinhas, figlio di Elazar e nipote di Aharon, e nella famosa ricompensa del Patto di Pace concessagli da Dio Onnipotente che divenne l'eredità successiva del profeta Elia. Quindi questi primi tre comandamenti contengono la santità della fede di Mosè, la santità della Mishnà di Giosuè e la santità del Patto di Pace di Pinhas.

Quarto comandamento: Il Sabato è l'inizio della santificazione dei tempi e delle convocazioni. Senza il Sabato tutti i giorni sarebbero uguali. Esso rappresenta la separazione dei giorni e quindi la sua virtù implica una separazione santificata. Da questo comandamento deriva la santità del Sacerdozio ricevuto da Aharon. Da questo comandamento i Saggi di benedetta memoria hanno stabilito la santità del Sabato e delle festività ebraiche in cui non è permesso lavorare.

Quinto comandamento: Questo comandamento contiene la santità della Presenza Divina che è rivelata nelle norme del derech eretz che hanno come primo principio "Onora tuo padre e tua madre". Le tradizioni del derech eretz derivano dai Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe. La santità di questo comandamento deriva dall'"immagine" e dalla "somiglianza" di Dio tramite cui è stato creato il genere umano. Le giuste forme di comportamento corrispondono all'immagine e alla somiglianza amate da Dio a beneficio dell'intera umanità. Quando le persone operano in siffatto modo, comportandosi con reciproco rispetto, amore ed equanimità, ecco che le loro azioni, per così dire, richiamano il Creatore che le onora con la Sua Presenza e mostra la luce promessa ai giusti.

I primi cinque comandamenti rappresentano la grande ricompensa ad Israele e all'umanità per la loro fede e la santità di questi comandamenti è un dono di Dio molto elevato. Gli altri cinque comandamenti rappresentano, per così dire, la ricompensa all'umanità tutta, in virtù del suo comportamento corretto, secondo il principio "ciò che è da te odiato, non farlo al tuo prossimo" come è scritto "e amerai il tuo prossimo come te stesso". In questo senso, più i cinque precetti negativi vengono praticati all'interno di una data società, più la società sarà santificata dal male e benedetta nel bene.

Sesto comandamento: "Non uccidere": questo comandamento rappresenta la santità che deriva dalla "correzione dell'uomo" quale espiazione per il sangue innocente di Abele, ucciso da suo fratello Caino a causa della gelosia, dell'odio e dell'invidia, i tre grandi mali che distruggono i migliori sforzi dell'umanità per progredire. La penitenza di questi mostri del male e le misure correttive per riacquisire l'elevazione fanno parte di questo comandamento. E' noto che coloro che erano lontani da Dio, ma che si pentono con un cuore vero e totale, hanno un posto elevato davanti al Santo, Benedetto Egli sia. La vicinanza a Dio sentita dalla persona veramente pentita e il potere che si riceve per correggere i peccati della sua vita rifarsi una nuova vita derivano dalla santità della Correzione dell'omicidio di Abele. Attraverso questa correzione la giustizia regna nel cuore dell'uomo.

Settimo comandamento – "Non commettere adulterio": mentre la santità del quarto comandamento separa tra santo e profano, la santità del settimo comandamento separa tra puro e impuro. Questo comandamento ordina l'allontanamento da comportamenti sessuali aberranti e proibiti. In questo consiste la santità di separarsi da tutte le azioni impure che sono contro la natura del mondo come Dio l'ha creato. Chi procede secondo natura raccoglierà i suoi benefici e sarà santificato nella sua separazione dalle azioni innaturali. Le leggi della purificazione, le leggi per le donne e le leggi per la macellazione sono incluse anche nella santità di questo comandamento.

Ottavo comandamento – "Non rubare": tratta la virtù dell'onestà nei rapporti col prossimo. La virtù che deriva da questa qualità di avere "le mani pulite" davanti a tutti è la santificazione dello spirito al livello di auto-rinnovamento. Anche questo rappresenta una grande forza di santità all'interno della persona che gli evita di cadere e lo aiuta in tanti modi anche senza lo sa. Questo comandamento porta all'elevata santità di non "rubare" nulla dalla mano aperta di Dio ringraziandoLo per la Sua bontà di concederci il cibo, i vestiti e un riparo. Se il mondo intero aderisse a questo comandamento, il merito dell'onestà regnerebbe nel mondo e lo santificherebbe.

Nono comandamento – "Non fare falsa testimonianza": questo comandamento, in essenza, rappresenta la virtù della fedeltà fra le persone. Questa qualità è molto amata da Dio e da chi ha cuore e bocca leali. E' proprio questa virtù che nutre un cuore fedele per il Creatore dell'universo, che ama la vera fedeltà, come scritto: "Poiché egli (Mosè) è fedele in tutta la Mia casa" (Deuteronomio, 12, 7). Allo stesso modo la santità che deriva dalla fedeltà concede al suo possessore un grande piacere interiore davanti al suo Creatore; per questo i frutti di questo comandamento in questo mondo sono i piaceri della vita nel gusto e nel ragionamento.

Decimo comandamento – "non desiderare ciò che appartiene al tuo prossimo": questo è il comandamento nella santità della saggezza che impedisce alle persone di seguire le direttive del cuore e insegna le strade collaudate del buon senso lungo le quali si può camminare con sicurezza. Tali sono i consigli dei saggi che hanno acquisito vasta esperienza di vita. Chi non desidera ciò che appartiene agli altri, ha infatti domato la sua inclinazione tramite la saggezza. Quindi questo comandamento ricompensa il suo custode con saggezza e con una vera conoscenza delle vie del mondo.

Abbiamo quindi elencato, per dimostrare la vastità del termine Kedushà, dieci categorie combinatecoi dieci comandamenti e dieci virtù.

Dobbiamo procedere per tentare di comprendere la Nuova Santità della Nuova Legge tramite l'esempio dei 220 volt ridotti a 12 volt. Sarà importante comprenderlo col passare del tempo e accertare dove o come è avvenuta tale riduzione. In primo luogo dobbiamo capire a quale categoria appartiene veramente. Considerando i Dieci Comandamenti si può semplicemente dire che non ci può essere riduzione per il primo comandamento perché nessuna riduzione della fede potrebbe essere desiderabile prima di Dio. Né potrebbe riferirsi alla seconda categoria perché la purezza della pura fede monoteista è la base generale. Non si può riferire al terzo perché non vi è alcun perdono per chi ha nominato il nome di Dio invano. Non può riferirsi al quinto perché il derech eretz è impresso sull'immagine più alta dei cieli ed è valido in eterno. Né si riferisce ai comandamenti di non uccidere, di non commettere adulterio, di non rubare, di non fare falsa testimonianza o di non desiderare i beni altrui perché questi sono i pilastri fondamentali della buona società amata dall'Onnipotente.

Pertanto la riduzione della Nuova Santità appartiene esclusivamente alla Santità del Quarto Comandamento. Ciò è abbastanza comprensibile perché, come spiegato, lo sforzo principale della santità rabbinica riguarda le festività ebraiche. E' proprio nella ampia estensione di tale santità che la 'riforma' del Nuovo Patto sa come ridurre l'impatto di quella santità ai bisogni delle molte categorie di persone che troveranno rifugio e salvezza nella Casa della Redenzione Finale. Il Quarto Comandamento contiene la Santificazione del Sacerdozio ed è ovvio che il Nuovo Sacerdozio della Nuova Casa della Redenzione Finale richieda una nuova santità per reggerla. Così anche i Nuovi Altari richiedono una Nuova Santità che prima non esisteva.

Tra 220 e 12 ci sono 208 (il valore numerico di Yitzhak, nostro padre); e 4 volte 52 (in ghematria "ben" figlio). C'è un'allusione qui alla grande felicità ridente dei 4 BEN, i 4 figli del Nuovo Rito, che abbiamo chiamato 'ben shabbat'-'ben yom tov'- 'ben cohen'-'ben mizbeah' ossia figlio del sabato, figlio della festività, figlio del sacerdote e figlio dell'altare.

La riduzione della 'corrente' della santità tradizionale è quadrupla; il risultato sono i 'figli' di questi quattro 'padri' fondamentali dell'ebraismo tradizionale. La Nuova Tradizione è, tuttavia, anche un figlio nel senso che ha una propria esistenza, proprio come un figlio ce l'ha rispetto a suo padre.

All'inizio c'è incomprensione tra le due generazioni. I padri non possono sopportare le modifiche apportate dai loro figli e i figli non possono sopportare l'intransigenza dei loro padri. Fino a quando non arriva la Nuova Luce del Patto Finale e il Goel Finale rivela le chiavi del profeta Elia per la riconciliazione dei cuori di padri e figli. Quindi i cuori dei padri saranno riconciliati con la salvezza dei loro figli nella Nuova Casa di Preghiera e il cuore dei figli e delle figlie sarà riconciliato con la più alta santità della tradizione dei loro padri nella sinagoga tradizionale.

 

 

I quattro BEN

 

I quattro BEN vengono per stabilire la forma del Nuovo Rito, diviso in quattro sezioni principali: Ben Shabbat, la nuova legge del Sabato; Ben Yom Tov, la nuova legge delle Festività; Ben Cohen, la nuova legge del Sacerdozio; Ben Mizbeah, la nuova legge degli Altari.

La Nuova Santità è un nuovo equilibrio e un nuovo metro di misurazione storica su cui si fonda la Casa della Redenzione Finale e si stabilisce la Nuova Legge. L'intera tradizione di Israele, sia scritta che orale, entra nel Nuovo Patto. La santità rabbinica, tuttavia, subisce una radicale trasformazione e riduzione attraverso questa Nuova Mishnà [4].

 

 

Ben Shabbat[5]

 

"Ricordati del giorno del Sabato per santificarlo. Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tua opera. Ma il settimo giorno sarà giornata di cessazione dal lavoro dedicata al Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servitore, né la tua servitrice, né il tuo bestiame, né lo straniero che si trova nelle tue città, poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la terra, il mare e tutto quanto essi contengono e riposò nel settimo giorno; per questo il Signore ha benedetto il giorno del Sabato e lo ha santificato" (Esodo 20, 8-11).

Alcuni Gnomen riguardanti Ben Shabbat:

Guarderemo Sette invece di Trentanove

Molti divieti rabbinici declinano,

Soldi, fuoco, confini, viaggi e pesi

Scrivere e costruire; questa è la nostra Porta.

Ben Shabbat riduce la santità tradizionale

Da trentanove a sette

Per renderla più gioiosa

Alla nazione scelta dal Cielo

 

Goder Peretz: Questi 7 sono più generali dei 39, non che ci sia un vero rapporto tra 7 e 39. Il Nuovo Minhag desidera semplificare e non complicare. E' piuttosto che la nostra direzione nell'insegnare lo Sabbath non intende sezionare ogni categoria di lavoro esistente (melachà) e di esaminare ogni tipo di attività mondana. Certo, alla luce del loro santo Shabath, i Saggi, di benedetta memoria, hanno in effetti raccolto i frutti della loro fatica, e per ogni dettaglio trattato e analizzato si sono aperti loro nuovi gusti spirituali di comprensione. Il loro desiderio di precisione rappresenta l'elemento fondamentale della legge orale in generale, e il loro instancabile entusiasmo nello spiegarla e nel definirla dimostra quanto fervidamente volessero che anche il popolo partecipasse alla loro gioia. Il Giorno Santo offrì ai Saggi un tesoro illimitato di norme da aggiungere ai lavori proibiti. E così grande era la loro gioia per la melachà vietata che non lasciavano nessun dettaglio senza un qualche divieto. Eppure tutto era gioia, perché ogni proibizione aggiunta era un'ulteriore santificazione del giorno di riposo. Non tutti, tuttavia, sono oggi inclini ad amare la santificazione delle molteplici proibizioni del Sabato. Il Nuovo Patto desidera santificare la gioia dello Sabbath e lasciare che i divieti arrivino più come risultato naturale del godere il Giorno del Piacere che non come uno studio implicito delle melachot proibite.

 

     Ma per riconciliare i miei 39 padri di attività proibite, lasciatemi cantare qui i 39 genitori del piacere rabbinico. Non lo faccio per scherzo, ma come Asino vestito da Leone. E se forse aggiungo una risata, è perché l'Asino alza lo sguardo per vedere la testa della Giraffa. Per permettere a quelli che altrimenti non avrebbero un accesso alla Mishnà a sentire almeno ciò di cui parlano i 39 lavori proibiti.

 

Gettare i semi e i campi arare,

mietere le messi e i covoni legare,

trebbiare, vagliare e i raccolti nettare

son dei contadini cose da fare.

Quindi, o per denaro o per piacere,

nel Giorno Santo non far tale mestiere.

 

Macinare e setacciare,

impastare e cucinare,

di sabato astieniti dal fare,

per cui un dolce non cucinare.

 

Per fare un indumento di lana, devi sapere come:

tosarla, lavarla, batterla, tingerla,

filarla, tesserla e annodarla;

intrecciare due fili e separarli,

fare un nodo e allentarlo,

e cucire due punti,

o sfilarli per ricucirli nuovamente.

Quindi se di sabato un indumento di lana non farai

Uno sforzo grande ti risparmierai.

 

Se una gazzella vuoi cacciare,

macellare, scuoiare e salare

o la sua pelle lavorare,

scrostare o spezzettare,

ricorda, che di Sabato non lo puoi fare!

 

Scrivere due lettere o cancellarle

fa parte delle azioni settimanali.

Costruire qualcosa o buttarlo giù

di Sabato scordati lavori tali.

 

Accendere o spegnere un fuoco

sono proibizioni da non sottovalutare

poiché salvan gli ebrei

dal fuoco infernale.

 

Usare il martello e portare qualcosa da una proprietà all'altra sono davvero problemi rabbinici del padre e della madre di Ben Shabbat.

Invece, la Nuova Mishnà è semplice e dice "ecco 7 gnomen di Ben Shabbat su cui puoi basare il tuo Sabato".

Denaro: non puoi comprare o vendere di sabato, né fare alcun lavoro che riguardi il sostentamento della persona.

Fuoco: non puoi accendere o usare il fuoco di sabato, per cucinare o per altro.

Confini: non puoi lasciare i confini del luogo o della città in cui stai facendo il tuo sabato.

Viaggiare: non puoi viaggiare di sabato per divertimento.

Pesi: di sabato, non devi portare nulla di pesante o fare alcun tipo di attività affaticante.

Scrivere: non dovresti costruire o riparare alcunché durante il sabato.

Costruire: non devi costruire o riparare alcunché durante il sabato.

 

I sapori della vita sulla proibizione del fuoco di sabato:

Perché il divieto di accendere il fuoco di sabato è un grande amico del Giorno Santo e, a lungo andare, di tutta l'umanità?

Abbiamo un particolare "heter" (autorizzazione) per quegli ebrei che dipendono dal tabacco, per cui l'astensione dal fumo rovina il loro sabato; essi possono entrare in una stanza privata e alleviare quel loro impellente bisogno; questo permesso è valido SOLO per la quarta generazione a causa della fragilità del loro sistema nervoso.

    

Di sabato i quattro elementi, fuoco, acqua, aria e terra, devono essere elevati mediante la loro sottomissione alla comune volontà del loro Creatore. L'acqua per sua natura, scende e assume la sua forma preferita. Nell'umiltà, la terra si trova al suo posto. L'aria o il vento, senza preferenze, vanno verso dove sono convogliati. E solo il fuoco alza la testa e si sforza costantemente di elevarsi, annullando la sua veste terrena e aspirando a raggiungere la sua fonte in alto. Quindi brucia più rapidamente ciò che lo trattiene dal salire. In effetti, così forti e così spirituali sono le sue qualità che si potrebbe pensare che contenga uno spirito più elevato di quello del Settimo Giorno. E così invece di aderire al sabato, la gente ha creato un culto del fuoco analogamente agli adoratori del dio Sole. Per questo il Signore nostro Dio disse: "Non accendere fuoco in tutte le tue dimore nel giorno del sabato" (Esodo, 35, 3). Così ha fatto sapere che il fuoco non è altro che un elemento che sottostà alla Volontà del Creatore, Benedetto sia il Suo nome per sempre. E in questo modo, dopo aver rivelato il falso onore al fuoco e averlo ridimensionato, ecco che si instaura una vera armonia tra i quattro elementi.

Se non sei convinto che la natura arrogante del fuoco esiga che sia rimesso al suo posto di Shabbath, contempla il fatto che né l'acqua, né la terra, né l'aria hanno diminuito la sacralità del giorno di riposo; lo ha fatto invece il fuoco dell'avidità e del desiderio, della gelosia e dell'odio, dell'arroganza e dell'egoismo. Esso ha bruciato le migliori energie di tutta l'umanità sin dall'inizio della storia.

 

 

Il digiuno nella Casa della Redenzione

 

Nella Casa della Redenzione Finale, si osserva soltanto il digiuno di Kippur. Non vengono invece osservati il digiuno di Ghedalià, il digiuno di Ester, il digiuno dei primogeniti prima di Pesah e il digiuno di Tisha-b’Av.

Il Morè Haim mi diceva che c'è troppa debolezza fisica nella nostra generazione per cui si esenta la gente dal digiunare, tranne naturalmente a Kippur, che è prescritto dalla Torà. I primogeniti possono riscattare il loro digiuno facendo tzedakot (opere di carità) prima di Pesah.

In particolare, il 9 di Av, che prescrive un digiuno completo di 24 ore stabilito dai rabbini, cade sempre nel pieno dell'estate, per cui è troppo pesante per la maggior parte della gente e potrebbe essere dannoso alla salute, in generale, e al cuore, in particolare.

Kippur, invece, è dalla Torah ed è, in effetti, il giorno più sacro dell'anno; in esso viene concessa una grande forza a chi fa il digiuno; una forza che deriva dalla grande santità della ricorrenza. Tuttavia, se il digiuno minaccia in qualche modo la salute della persona, è bene evitarlo. Le leggi del Santo, Benedetto Egli sia e Benedetto sia il Suo nome, intendono da sempre valorizzare la vita e non comprometterla.

Nella Casa della Preghiera, i non ebrei non sono obbligati a digiunare di Kippur. Non diciamo a un non ebreo, tuttavia, come facciamo con il Sabato, che la sua osservanza è il riconoscimento dello Shabbat per il popolo di Israele, di cui però egli non è tenuto a farsi carico delle sue prescrizioni o proibizioni. Del resto, non possiamo dire che il suo Kippur è il riconoscimento del Kippur per Israele. Un motivo è che lo
Shabbat è uno dei Dieci Comandamenti. Anche le nazioni desiderano seguire e non rinunciare ai Dieci Comandamenti e quindi diventa necessario rendere il quarto comandamento un valore universale. Quindi gli si spiega che il suo riconoscimento dello Shabbat per Israele rappresenta la sua osservanza del Quarto Comandamento.

Kippur, invece, è un comandamento molto particolare per il solo popolo di Israele, dissimile dai precetti generali del Decalogo. Fu dato ad Israele in diretta congiunzione con l'accoglimento della Torà. E' un digiuno di gioia santificata per la remissione dei peccati compiuti e per il conseguimento della Torà in Israele. Il suo riconoscimento da parte dei non ebrei è certamente positivo e amato dal Cielo, ma non al punto da dire che equivale al suo compimento effettivo. Si tratta di uno dei tanti precetti dati al popolo d'Israele, che non vincola i non ebrei.

Questo, come spiegato qui, si può dire dei comandamenti in generale, ma non dei Dieci Comandamenti perché c'è un'intenzione universale del Piano Divino in queste Dieci Grandi Luci che illuminano il mondo intero durante la Redenzione Finale.

Tuttavia, c'è un elemento nel Kippur connesso direttamente ai Dieci Comandamenti. Quando le Tavole della Legge furono portate giù da Mosè per i figli d'Israele, anche molti tra i popoli, venuti a conoscenza del valore del Kippur, vollero osservare il giorno che ha il potere di cancellare i peccati e le omissioni e redimere tramite il pentimento e il ritorno a Dio. Molti desiderarono partecipare al digiuno e avere il permesso per poterlo fare. Che cosa rispondiamo ai non ebrei? La nostra esperienza ci aiuta a dare una risposta. Nei primi anni dei Segni della Redenzione, nell'atmosfera di entusiasmo nascente, quasi tutti i non ebrei vicini a noi digiunavano ed erano felici di farlo. Perfino noi stessi avevamo incoraggiato il digiuno del Nuovo Kippur, chiamato anche "Yom ha-Tikkunim" (Giorno delle Riparazioni). Dicevamo loro: "Se vuoi digiunare, puoi farlo. Se, dopo questo digiuno, lo fai ancora per tre anni consecutivi, ecco che esso è come un giuramento che diventerà vincolante in futuro". Non avevamo imposto restrizioni riguardo al lavoro. I più lavoravano normalmente e digiunavano.

Dopo qualche anno, però, alcuni di quelli che avevano digiunato e lavorato trovarono la cosa estremamente faticosa, pur se fattibile. Abbiamo allora capito che era stato un errore da parte nostra autorizzare il digiuno per chi doveva anche lavorare. Abbiamo così annullato ufficialmente l'obbligo di giuramento per chi aveva già digiunato per tre anni, e date le difficoltà riscontrate, abbiamo esentato dal digiuno chi doveva anche compiere il suo normale giorno lavorativo.

Daniele, ad esempio, ha rinunciato al digiuno. Giuseppe ha continuato a farlo, cercando di liberarsi dal lavoro in quel giorno. Anna Gasparotti era un po' perplessa; voleva digiunare, ma non poteva tralasciare le sue responsabilità di insegnante e trovava difficile conciliare le due cose. Alla sua richiesta sul da farsi le ho così risposto: in generale, chi è dell'Altare di Malchitzedek e non ha alcuna intenzione di convertirsi all'ebraismo e di essere parte dell'altare di Efraim, se deve lavorare è bene che non faccia il digiuno. Chi invece ha intenzione di convertirsi, sia lui che i suoi figli, può digiunare ma deve fare in modo di evitare di lavorare in quel giorno. Chi non intende convertirsi e desidera digiunare, pur dovendo lavorare, dovrebbe avere da noi il permesso di farlo. Per ciò che riguarda il caso di Anna, le ho anche detto: "Nel tuo caso, anche se non è facile per te, è meglio che tu digiuni perché sei la prima sacerdotessa dell'Altare delle Nazioni, e il tuo digiuno aiuterà gli altri in futuro. Se lo ritieni troppo faticoso, tuttavia, sei esentata". Anna era soddisfatta di questa risposta e ha osservato il digiuno per qualche anno. Successivamente ha avuto difficoltà e io stesso l'ho esentata.

 

 

Le Dieci Virtù

 

Esiste una corrispondenza tra le Dieci Virtù ricevute per il Patto Nuovo e i Dieci Comandamenti. Il Primo Comandamento è quello della Fede. Sostenere la purezza del Secondo Comandamento, nel servire solo Dio, apporta la Sua vera Benedizione. Quando una persona santifica la sua lingua temendo di pronunciare il nome di Dio, scopre in sé molte Virtù Nascoste. Il Sabato del Quarto Comandamento è un momento eccelso di Preghiera. L'onore per il padre e per la madre del Quinto Comandamento è amato dalla Santa Shechinah. Il primo peccato che causò la morte nel mondo avvenne con l'uccisione di Abele; quindi l'umanità deve essere Corretta da quel versamento di sangue. Se una persona è onesta e pulita nel suo comportamento e non commette atti sessuali illeciti, raggiunge una Santificazione nella sua vita tramite quella purezza. Se una persona si astiene dal prendere ciò che non gli appartiene, merita costantemente il Rinnovamento dello spirito alla luce di tale onestà. Se una persona sta attenta a non fare falsa testimonianza contro chicchessia, allora meriterà la vera amicizia e tanti buoni Gusti e piaceri nel mondo. E quando una persona è felice di ciò che ha o anche se non lo è non desidera le cose altrui, essa acquisisce Saggezza e profonda comprensione della vita.

Ecco un'idea generale di come le varie categorie di leggi rientrino nello schema dei Dieci Comandamenti secondo la Chiave delle Dieci Virtù:

 

Fede – le leggi relative alla fede nella redenzione di Dio.

Benedizione: le leggi contro l'idolatria; le benedizioni.

Virtù Nascoste: la santificazione del nome di Dio; le proibizioni della lingua.

Preghiera – il nuovo rito; le leggi della Casa di Preghiera della Redenzione Finale.

Shechinah: le leggi che non possono essere misurate; il derech eretz.

Correzione – le leggi che correggono i peccati commessi.

Santificazione: le leggi relative alla purificazione del corpo; il mikveh (bagno

rituale); i matrimoni.

Rinnovamento: Hanukat ha-Hanukot; le leggi dello spirito.

Gusto - le leggi della vita piacevole.

Saggezza: le leggi dello studio.

 

    

La Casa di Preghiera della Redenzione Finale

 

Non c'è differenza tra l'Altare di Giuda e l'Altare di Efraim e l'Altare di Malchitzedek ad eccezione di Ben Shabbat. Questi sono comandati e questi non sono comandati. Qual è allora l'onore dei figli di Malchitzedek per il settimo giorno? Essi dicono: Benedetto è il Santo Dio di Israele che ha santificato il Suo santo popolo tramite il Sabato (in Italia abbiamo coniato il saluto sabbatico ai non ebrei, che recita "Buon Giorno della Pace"). Israele è santificato nel suo Sabato e noi siamo santificati nel riconoscere il Sabato di Israele, perché non esiste gelosia nella creazione di Dio.

Quelli che sono sulla strada di Efraim, che siano circoncisi o meno nel Nuovo Patto, non devono astenersi dall'usare il fuoco di Sabato.

 

Tavola della Fede - Generale, Ebrei, Musulmani, Cristiani e altri.

 

Passo 1 - Nel formulare le Leggi di fede per il Nuovo Patto della Redenzione Finale, per merito del Goel Finale prescelto, Haim, nato a San'a, Yemen, Capo dei 36 Tzadikim Nascosti nella sua vita, il prescelto Giudice risorto nel Nuovo Regno dei Cieli, noi siamo davvero in un nuovo regno, sconosciuto nel passato, anche se la conoscenza della vera fede in Dio è antica quanto il nostro primo padre Adamo.[6] Come mai la vera fede non fu spiegata prima? Non fu spiegata dai Saggi di Israele nella Mishnà e nel Talmud? La fede non è essa stessa spiegata nella Torà e nei Profeti?.

Parlare di una "nuova" fede sembrerebbe essere una contraddizione. Il fatto è che il termine "fede" racchiude molte cose. Quando parliamo della fede "dottrinale", intendendo la pura fede monoteista, non esiste altra "dottrina" al di fuori del Secondo Comandamento. Nessuna vera teologia ha fondamento se non si basa sulla fede nell'Unità assoluta di Dio, come comandata nel Secondo Comandamento. Dio è uno. Egli è il Creatore di tutto ciò che esiste. Ogni servizio deve essere rivolto soltanto all'Unico Creatore dell'universo. Il Santo Benedetto non ha avuto soci nell'atto della creazione. Egli solo ha creato il tutto e tutto esiste in ragione della Sua volontà. Questa è l'unica e vera fede. Né il Secondo Comandamento è esclusivo per il popolo di Israele, anche se è stato altamente santificato sul Sinai. L'essenza del comandamento della fede vera, pura e monoteista, tuttavia, faceva parte dei sette comandamenti ai figli di Noè. (vedi Tavola 7: Comandamenti Noachidi).

Come noto dalla tradizione, nel mondo ci fu grande confusione sul Creatore al tempo di Enosh, figlio di Seth, nipote di Adamo ed Eva. La confusione verteva non tanto sulla credenza in Dio, Creatore unico dell'universo, quanto sulla forma del servizio. Si credeva infatti che il Fattore dell'universo fosse così al di sopra delle sue creazioni che non era possibile essere in rapporto con Lui. Egli aveva creato i luminari e gli astri come suoi governanti visibili nel mondo; era quindi giusto riconoscere l'Alto Creatore Unico, ma onorare, servire e pregare anche le sue emanazioni. Fu allora che ebbe inizio l'idolatria, quando si associò il servizio a Dio ad altre entità da Lui create. L'origine di questa dissociazione avvenne ai tempi di Enosh e rappresenta il "peccato dei padri" a cui si riferisce il Secondo Comandamento. In effetti, tutta la successiva idolatria origina da questo errore (vedi Le Cinque Tavole del Patto). Al tempo di Alessandro Magno, questo errore venne formalizzato dalla dottrina metafisica di Aristotele. Il Cristianesimo cristallizzò tale errore nella dottrina del Cristo, Figlio di Dio. Dio Padre è remoto e irraggiungibile; abbiamo allora bisogno della sua emanazione umana (il Figlio) che è più vicina alle persone e può essere servita e venerata. Ciò è però in netta contraddizione con "E la mia gloria non darò ad altri". In seguito, questo stesso errore fu adottato dal Libro dello Zohar con la dottrina dei Cinque Partzufim e delle Dieci Sefirot Emanate. L'EIN SOF o l'UNO INFINITO è al di sopra della portata delle creazioni pr cui si è nascosto permettendo a una miriade di emanazioni di evolversi verso il basso fino a formare il Dio-Uomo-Cosmico ZEIR ANPIN, il Divino Figlio di PARTZUF ABA (PADRE) e di PARTZUF EMA (MADRE) a cui tutte le preghiere, il servizio e le mitzvot devono essere rivolti con intenzione. Questa è la falsa tradizione che si è radicata, ahi noi, nell'ebraismo degli ultimi 400 anni, come spiegato a lungo in Sefer Milhamot Ha-Shem (vedi Cinque Tavole del Patto).

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 79): Giordano ha sognato (2 novembre 1985 - Milano) che gli alunni del Maestro Haim stavano in piedi vicino ad un grande cancello. Dall'altra parte del cancello, estremamente alto, circondato da una "nuvola incredibile" c'era lo Tzadik Haim. Giordano, attraverso le sbarre del cancello, si aggrappò alle gambe del Maestro. Lo Tzadik annunciò: "Di' loro che sono lo Tzadik che si è incarnato tre volte".

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 225): Solly ha sognato (18 luglio 1987 - Milano) lo Tzadik Haim che diceva a Peretz, "Peretz!" (e lui si alzò immediatamente) "Chi sono io?". Peretz rispose: "Lo Tzadik Haim è il Goel, anche se solo pochi ancora lo sanno".

 

Passo 2 - Il mondo, tuttavia, si trova ora nel periodo finale del ciclo di 4000 anni della stella di Abraham Avinu, padre della pura fede monoteista, ereditata da Israele e qualche secolo dopo dall'Islam. Abramo, nostro padre, tuttavia, non è solo il padre di Israele e di Ismaele, ma anche il padre eletto di una moltitudine di nazioni che sono destinate a ritornare alla pura fede. Eppure, in questo momento, in questa Quarta Generazione dei grandi e rapidi cambiamenti, il mondo, sembra essere all'estremo opposto rispetto all'era della Redenzione profetizzata in cui "Tutti mi conosceranno, dal più grande al più piccolo".

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 629): Solly ha sognato (6 gennaio 1990 – Beer Sheva) di aver visto lo Tzadik Haim che era insieme a una folla enorme composta da persone di ogni tipo ed etnia. Lo Tzadik Haim, con estrema umiltà e immenso amore, abbracciava ogni singola persona e diceva: "Siamo tutti della stessa carne” [7].

 

Passo 3 – In tema di fede monoteistica, Ebraismo e Islam sono una cosa; il Cristianesimo, è un'altra; e che ne è delle altre molte nazioni del mondo con religioni remote dalla fede in un unico Dio? Al tempo del Nuovo Patto della Redenzione Finale, le Porte si aprono per la prima volta per spiegare la vera fede a tutte le nazioni.

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: - (Dream 880): Daniele sognò (27 ottobre 1993 - Sombrero) di trovarsi in una grande arena di tipo romano dove erano presenti i ministri delle nazioni; molti indossavano uniformi militari. All'improvviso, dall'apice dell'arena, l'Alto Generale di tutti i Ministri si alzò in piedi per parlare. Cominciò: io sono disceso qui nel mondo e ho visto che sia gli israeliani che gli arabi hanno, all'interno del loro cuore, la pura fede in Dio. In quel momento ci fu un assoluto silenzio nell'arena. Il generale continuò: sì, è vero, nel mondo sia gli israeliani che gli arabi hanno, rispetto alle altre nazioni, una maggiore interiorità dovuta alla fede nel loro cuore. Quando pregano, invocano Dio e Dio è con loro e nei loro cuori. Quando pregano, le loro anime salgono ai cieli e lodano Dio. Guardate i musulmani, per esempio, quando pregano Allah, come stimolano un sentimento di timore di Dio intorno a loro. È vero, hanno anche molti difetti, ma quando pregano Allah, loro stessi non sanno quanto siano amati. - In quel momento, un forte timore di Dio cadde su tutti i ministri delle nazioni. Di nuovo il generale riprese: Invece, ho visto nel cristianesimo un'enorme superficialità nella fede e nel modo in cui i cristiani giudicano israeliani e arabi. Il generale smise di parlare. Molti ministri erano intimoriti e si consultavano sotto voce tra di loro. Quindi il ministro "avvocato difensore" del Cristianesimo, in abiti neri, logori e stracciati, disse: perché si dice che abbiamo una fede superficiale? Insegnamo l'amore per il prossimo, la carità, la fede nei santi e in Dio; gli israeliani e gli arabi, d'altra parte, hanno grandi difetti nel loro comportamento e credono di essere chissà che cosa! In quel momento a Daniele venne dato il permesso di parlare. Interruppe il Ministro dei Cristiani, dicendo: "Stai attento a come parli! Inizi a parlare e critichi i difetti altrui! Ricorda bene cosa ha detto il Generale. Ha detto che sia gli israeliani che gli arabi hanno una fede interiore pulita nei loro cuori; non ha parlato dei loro comportamenti; chi c'è nel mondo che non fa errori! Voi cristiani, tuttavia, non solo avete difetti come tutti gli altri, ma avete una fede nel cuore che è difettosa. Non hai mai approfondito la tua teologia per vederne gli errori; al contrario, la hai giustificata"... Il Ministro dei cristiani, agitato e incollerito, rispose a Daniele: Come puoi dire questo? Abbiamo ricevuto molti miracoli dalla Vergine Maria; lei ha salvato molte persone. Molti santi sono visti nei sogni e i sogni arrivano per mezzo di Dio. - Daniele lo interruppe di nuovo, esclamando: "Questa è l'idolatria! La Madonna è uno spirito impuro odiato dal Cielo". Il Ministro, furioso, disse: "Ora chiamerò la Madonna, Madre di Dio, la Regina dei Cieli, e lei ti convincerà che la nostra fede è giusta". Il Ministro fece quindi un segno e la Madonna apparve nell'Arena, tutta coperta (velata). Daniele la guardò con odio nei suoi occhi. La Vergine Maria si spogliò davanti a tutti, assumendo le sembianze della pop star Madonna. A un lato dell'Arena c'era un dipinto raffigurante il Papa (Woitjla) che guidava la Madonna, che cercava di colpire Daniele. Daniel le afferrò forte la mano e la gettò nel buco di un gabinetto dicendo: "Possa Dio maledirti e distruggerti negli escrementi". La Madonna fu completamente inghiottita nel buco. - - - - e Daniel si svegliò da questo straordinario sogno.

 

Pane dell'Asino: Nel 2001, Giuseppe ricevette un sogno estremamente importante in cui era presente lo stesso Maometto. C'era una stanza, piuttosto buia, con molti tipi di segni intorno, sulle pareti. C'era un tavolo su cui venivano recitate le preghiere del rito musulmano, tradotte in francese. Il Rassul era incredibilmente felice per la presenza del tappeto dell'Islam nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale. Erano presenti anche Peretz e Rav Raphael Peretz della Sinagoga di Ahidat Ahim di Beersheva. Con immenso entusiasmo, Maometto distribuì quelle preghiere ad altri musulmani.

Fino ad ora (sto rivedendo il testo, il 30 aprile 2006) questa è l'unica rivelazione del Capo dell'Islam. Tuttavia, è sufficiente confermare il tappeto dell'Islam nella Casa di Preghiera e stabilire, soprattutto per credere ai musulmani, il fatto che Mohammad stesso desideri con grande amore questa nuova unificazione nella Casa di Preghiera nella Terza e Finale Redenzione.

 

Passo 4 – Con la diffusione dell'Islam, in terre dove, in passato, i popoli praticavano culti idolatri, il momento stellare favorì la vera fede in Dio mai conosciuta prima. La stessa cosa avvenne con la diffusione del Cristianesimo, specialmente nei suoi primi 400 anni, quando le religioni pagane di Grecia e di Roma lasciarono il posto ad un'etica e ad una fede superiori. Il momento stellare cercò la sua elevazione e la reperì nel Cristianesimo. Così ora il momento stellare del periodo di 65 anni (dall'aprile 1983) della Quarta Generazione ha aperto le sue porte al desiderio di un'elevazione superiore, precedentemente sconosciuta, che riguarda tutte le nazioni. Così è stato decretato sopra e così sta scendendo nel mondo in questa Quarta Generazione.

 

Passo 5 – Ci troviamo quindi in una nuova posizione storica, come dimostrato chiaramente dal Segno Completo delle Stelle. Il mondo intero è in uno stato di rinnovamento, nel nuovo contesto stellare della Redenzione Finale. I nuovi messaggi dei Segni Completi provengono dall'Alto, come le parole ricevute da Mosè, il nostro maestro, trascritte nella Santa Torà, e come le parole dei profeti di Israele intese a risvegliare Israele dai suoi errori e a spiegare ciò che il Signore, nostro Dio, desidera dal suo popolo e infine da tutti i popoli. Ora siamo, per merito del Goel Finale Haim nella nuova posizione del Patto Nuovo in cui la verità degli antichi patti è finalizzata e l'adempimento della vera fede viene raggiunta attraverso questa nuova rivelazione, come scritto (Geremia 31, 31-36): "Ecco, stanno arrivando i giorni, dice l'Eterno, quando farò che Io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che stipulai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal paese d'Egitto; patto che essi violarono, benché Io fossi il loro signore, dice l'Eterno. Ma questo è il patto che stipulerò con la casa d'Israele, dopo quei giorni, dice il Signore; Io metterò la mia legge nell'intimo loro e la scriverò sul loro cuore; e Io sarò loro Dio ed essi saranno Mio popolo. E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: Conosci il Signore! poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l'Eterno, poiché Io perdonerò le loro iniquità e il loro peccato non ricorderò più. Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luci alla notte; che solleva il mare sì che ne muggan le onde, colui che ha nome: Il Dio delle Schiere. Se quelle leggi vengono a mancare dinnanzi a Me, dice l'Eterno, allora anche la progenie d'Israele cesserà di essere in perpetuo una nazione davanti a Me".

 

Passo 6 - Se il Nuovo Patto qui in Geremia fa particolare riferimento alla Casa di Giuda e alla Casa d'Israele, c'è un'altra profezia che estende la Nuova Rivelazione Messianica e Redenzionale fino alle estremità del mondo come una Grande Nuova Luce per le nazioni, come afferma Isaia (49, 5-6): "Ed ora parla il Signore che mi ha formato fin dal seno materno per essere il Suo servo, per ricondurre Giacobbe a Lui, e per raccogliere intorno a Lui Israele; ed io sono onorato agli occhi dell'Eterno e il mio Dio è la mia forza. Egli dice: è troppo poco che tu sia Mio servo, per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d'Israele? Io ti farò luce delle nazioni, per essere la mia salvezza fino ai confini più remoti della terra".

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 455): Deborah sognò (14.01.1989 - Milano) il profeta Geremia che annunciava a delle persone che ridevano alle sue parole. Il profeta disse loro: "Chi non crede alle parole che Dio mi ha mandato a dirvi morirà per essersi burlato di me, dato che io porto la parola di Dio". Dopo di ciò, Deborah annunciava alla gente come il profeta visto nel sogno, ma qui annunciava gli eventi della Quarta Generazione. Inoltre ripeteva le parole di Geremia contro i denigratori delle sue parole.

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 482): Deborah sognò (02.02.1989 -Milano) di vedere il profeta Isaia, di benedetta memoria, che diceva che il primo comandamento è "l'uomo giusto vive nella sua fede" (Habakuk) e che non è solo per il giusto ma anche per la persona semplice. Una donna che lo sentì gli disse: "Non è vero; i comandamenti sono solo per il giusto". Ma il profeta Isaia ribadì che erano anche per la persona semplice.

 

Passo 7 - Noi, sia ben chiaro, non siamo i portatori di una nuova religione. Abbiamo solo ricevuto dei segni. Nel 1987 Claudio (il fratello di Deborah) dovette scrivere un tema per la scuola sulla "religione" e scelse di scrivere sul Nuovo Patto Finale. Portò il suo scritto al Cimitero (dove eravamo riuniti) per leggerlo davanti alla tomba dello Tzadik Haim. Nel suo tema c'era un riferimento al Nuovo Patto come di nuova religione. Fui infastidito da questa espressione e mi concentrai per ricevere un messaggio dallo Tzadik. Questo è ciò che percepii: il Nuovo Patto non è una nuova religione, ma un nuovo modo di vivere ciò che riguarda la vita.

 

Passo 8 - Questo messaggio è in perfetta armonia con il Nuovo Spirito del Nuovo Patto della Redenzione Finale che insegna la vera natura dei tanti aspetti della vita. Insegna ad apprezzare con fede, umiltà e saggezza i doni concessi da Dio che ognuno possiede. Insegna il concetto dell'uomo giusto che vive nella sua fede.

 

Passo 9 - Qual è dunque il nuovo modo di vivere? Di sicuro non stiamo parlando di un cambiamento nella fede, né stiamo parlando di alcun contrasto con la Sacra Torà o con la tradizione di Israele. La nostra fede è nella Santa Torà e nelle parole dei Profeti di Israele e nella tradizione orale dei Saggi, di benedetta memoria. Lo sono anche i tredici principi di fede del Rambam, la pace sia con lui. La risposta è che il Nuovo Modo di Vita è vivere nella fede e all'interno del quadro dei Segni Completi della Redenzione Finale, per merito del Goel Haim.

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 14): Giordano Levi sognò (Shavuot - giugno 1984 - Milano) che gli allievi erano seduti a un tavolo. Peretz parlava delle Nuvole di Gloria che accompagnarono i figli di Israele nel deserto per quaranta anni. Mentre parlava, aleggiava una nuvola miracolosa. Giordano ne era spaventato. -

 

Passo 10 - Vivere alla luce e sotto la guida dei Segni Completi equivale all'essere protetti dalle Nubi della Gloria. Quelle nuvole sante e portentose aiutarono i figli d'Israele nel deserto per quaranta anni, favorendo il loro cammino e permeando la loro esistenza con santità e pensieri elevati. Ogni persona procedeva alla luce del perfezionamento di se stesso. La meravigliosa nube della Gloria di Dio aiutava ogni singolo ebreo a sentire e a vedere le opere dell'Onnipotente ed a vivere costantemente con uno spirito di riverenza e di amore verso i Suoi precetti.

 

Passo 11 - Colui che proclamò "Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto dalla casa di schiavitù", accompagnò i figli d'Israele per 40 anni nel deserto tramite le meravigliose nuvole della Sua Gloria. Non la filosofia o le parole o le idee, ma la Presenza costante guida l'ebreo tramite le Nubi di Gloria, visibili e sentite.

 

Passo 12 – I Segni Completi della Redenzione Finale contengono il potere delle Nubi di Gloria originali e conferiscono lo stesso straordinario tipo di vita sotto la guida di EL SHADDAI. Sono il grande dono per l'umanità della Redenzione Finale quando ognuno riconoscerà il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. La forma principale della rivelazione dei Segni Completi avvine tramite i sogni, come profetizzato da Gioele (2: 28): "E, dopo questo, avverrà che Io spanderò il mio spirito sopra ogni carne; e i tuoi figli e le tue figlie profetizzeranno, i tuoi vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni".

 

Passo 13 - I Segni Completi della Redenzione Finale non sono al di fuori della Santa Torà e della Tradizione Ebraica e, tuttavia, sono Segni Universali, destinati a tutti, ebrei, musulmani, cristiani, buddisti o gente di altre confessioni e anche agnostici. Tutti possono ricevere i segni se sono umili e procedono nella pura fede monoteistica di Abramo. Devono, naturalmente, credere nei Segni Completi e nella Missione del Goel Finale, Haim, risorto nel Nuovo Regno dei Cieli.

 

Passo 14 - Gli ebrei rimangono naturalmente ebrei. I musulmani rimangono musulmani. I cristiani potrebbero non rimanere nel Cristianesimo tradizionale se credono nel Nuovo Messaggio della Redenzione Finale che riguarda la missione storica dell'Ariete sacrificato. I Segni Completi della Redenzione Finale correggono e completano i Segni Messianici e Redenzionali iniziali ricevuti dal Cristianesimo tradizionale dopo che furono conosciuti e tenuti segreti nella Scuola degli Esseni e furono portati fuori da Giovanni il Battista e da Gesù di Nazareth. Tutti quelli che provengono dal mondo cristiano possono entrare nel Nuovo Patto Finale della Terza e Finale Redenzione sull'altare di Malchitzedek.

 

Il Pane dell'Asino vstito da Leone (sogno149): - Anna Gasparotti sognò (22.11.1986 - Milano) di essere all'interno di una grande e luminosa chiesa cattolica, piena di fedeli. Nessuno ascoltava il prete che parlava, anzi, ognuno era affaccendato in altre cose. Un sacerdote cominciò a leggere dai Vangeli sbagliando però gli accenti, i punti e le virgole. Tuttavia, le espressioni ricordate dalla sua lettura erano "I Segni del Regno dei Cieli" e "I Segni dell'Asino". Anna capì che quelli erano i segni incompleti che avevano raggiunto la Chiesa cattolica. In seguito, Anna provò a parlare con un prete di questo fatto, ma costui evitò di farlo. Alla fine, ammise solo che il Segno del Regno dei Cieli e il Segno dell'Asino erano stati ricevuti da loro. Anna capì ed era gioiosa perché i Cristiani sarebbero stati in grado di essere salvati attraverso i Segni Completi del Regno dei Cieli e dell'Asino che mangia il Pane, avendo precedentemente ricevuto i Segni Incompleti nei Vangeli del Regno e dell'Asino cavalcato da Gesù. Anna ballò e saltò di gioia [8]. -

 

Passo 15 - Ogni forma di idolatria impedirà a chicchessia di ricevere e certamente di entrare nel Nuovo Patto Finale e di essere sotto e parte dei Segni Completi. Chi ama i soldi più dei Segni Completi sarà impedito. Chi è superbo e non si comporta con derech eretz e con bontà di cuore, non potrà far parte dei Segni Completi. Chi odia e non rispetta il popolo ebraico non potrà entrare.

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 531): Giuseppe sognò (27.03.1989 - Milano) di essere a scuola in una classe di circa 30 alunni. L'insegnante interrogava un allievo di nome Galasso. In una delle sue risposte, questo Galasso cominciò a dire cose contro gli ebrei. Giuseppe si alzò in piedi e fece ripetere a Galasso le sue parole sugli ebrei. Poi Giuseppe disse: "E' ora che finisca questa storia! Basta! Ora è giunto il momento in cui la persona che maledice gli ebrei venga maledetta".

 

Passo 16 - Tutti coloro che professano altre religioni che sono, in termini di idolatria, ancor più lontane dalla tradizione cristiana, dopo aver conosciuto e accettato i principi del Nuovo Patto della Redenzione Finale, possono far parte dell'Altare di Malchitzedek (l'Altare delle Nazioni per le donne). Una volta entrati nella vera fede, sono considerati i discendenti di Malchitzedek, come da noi ricevuto in un segno che "tutti coloro che non hanno la forza o il desiderio di salire sull'Altare di Efraim sono considerati i discendenti di Malchitzedek".

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: - (sogno 821): Deborah sognò (novembre 1992 - Sombrero) che due donne avevano entrambe dato alla luce un figlio. Una gridò disperatamente che la bambina nata era nera, piccola e senza vita. L'altra donna la consolò: "Non piangere, tuo figlio è questo, quello vivo. Quello morto è mio; è morto perché avrò un figlio in seguito, non ora". - Poi Deborah vide che Peretz e Paolo erano in una scuola, che era simile a un grande mercato circolare. Un uomo le mostrava un tessuto rosso. Deborah gli disse che non l'avrebbe comprato ora ma più tardi. Poi Peretz, Paolo, Deborah e quell'uomo uscirono in giardino; era notte e le stelle brillavano. L'uomo disse a Peretz: "Sono Malchitzedek e sono venuto a dire che non avrò più discendenti". Peretz rispose: "No, il mondo non può essere di soli ebrei; non avrebbe senso. Non tutti diventeranno ebrei; ci saranno tre categorie: ebrei, Efraim e quelli che non hanno la forza di diventare ebrei; questi ultimi saranno i tuoi discendenti [9]. - -

Passo 17 - Questo è vero non solo per coloro che provengono dal mondo cristiano, ma per tutti i popoli e le religioni. Il loro posto nella Casa di Preghiera è sull'Altare di Malchitzedek. I popoli che sono stati portati alla fede islamica hanno il loro posto sul Tappeto dell'Islam nella Casa Finale di Preghiera. Chi non è musulmano o cristiano in genere e non ha alcuna conoscenza della rivelazione sul Sinai e della missione storica di Israele, può legarsi al Nuovo Patto Finale della Redenzione Finale sull'altare di Malchitzedek.

 

Passo 18 – I fedeli dell'Altare di Giuda entrano nel Nuovo Patto della Redenzione Finale in virtù del Patto Nuovo profetizzato in Geremia (31). Il Nuovo Patto Finale dell'Altare di Malchitzedek accoglie gli ex cristiani che erano legati al Nuovo Testamento Cristiano e coloro che non erano legati adalcun patto. Quindi il Patto qui è anche chiamato "Patto Universale Rinnovato" perché completa il loro passaggio. I fdeli di altre religioni che erano in uno stato di "Patto" con il "dio" della loro religione hanno bisogno dello stesso Patto Universale Rinnovato per il loro totale rinnovamento. Coloro che non erano legati a nessun Patto non possono semplicemente entrare nel Nuovo Patto in virtù della profezia di Geremia in virtù della tradizione ebraica perché non erano legati a nessuna tradizione. Entrano nel Nuovo Patto attraverso il Patto Universale Rinnovato sull'Altare di Malchitzedek.

 

Passo 19 - Quelli dell'altare di Efraim rappresentano le pecore smarrite della Casa d'Israele che sono tornate alla Torà e alla tradizione di Israele attraverso la Nuova Legge del Nuovo Patto della Redenzione Finale per merito del Goel finale, Haim. Tutti quelli dell'Altare di Efraim, a meno che non fossero nati da genitori già parte dell'Altare di Efraim, erano precedentemente parte dell'Altare di Malchitzedek. Dopo la loro conversione e ascesa sull'Altare di Efraim, sono legati al Nuovo Patto dalla Tradizione di Israele, come quelli dell'Altare di Giuda (ci sono tuttavia alcune differenze riguardo al livello di Santità). Erano infatti ebrei che si erano persi, ma sono tornati alla tradizione di Israele, come afferma il verso (Geremia 21, 15) "e i figli torneranno ai loro confini".

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone: (sogno 352): Giuseppe sognò (24.07.1988 - Milano) di essere in riva al mare. Peretz, con una tunica grigio-nera e lo scettro dell'Asino, camminava in mezzo alla gente. Poi vide gli allievi su una barca. Arrivavano molte persone, quasi tutti ebrei. Poi, sulla spiaggia, Paolo intonò un canto in ebraico "Hanukat Ha-Hanukot". Molti ebrei si unirono a Paolo e cantavano con lui, creando un bellissimo coro. Giuseppe guardò il sole e pensò: "Questo è il Segno della Nuova Luce per gli ebrei del Nuovo Messaggio". Giuseppe si ritrovò poi a casa sua con molti ebrei. Disse loro: "Sono cristiano, ma amo gli ebrei e Israele. Spero un giorno di diventare ebreo come voi, perché la mia anima è di origine ebraica. Sono una pecora smarrita della Casa d'Israele. Sapete chi sono le pecore smarrite del gregge? chiese a ciascuno dei presenti ma nessuno fu in grado di rispondere. Giuseppe proseguì: "Le pecore smarrite sono le dieci tribù di Israele disperse che si sono assimilate nel cristianesimo. Ora veniamo salvate grazie al Nuovo Patto inviato da Dio Benedetto Egli sia, che disse: "Farò con la casa d'Israele e per la casa di Giuda un Nuovo Patto che non sarà come il patto fatto con i loro padri".

 

Passo 20 - Queste sono le distinzioni tra gli Altari della Casa di Preghiera della Redenzione Finale, ma per quanto riguarda la fede non c'è alcuna distinzione. Il Patto Universale Rinnovato è in sostanza solo un termine per lo scopo spiegato, ma in realtà è parte integrale del Nuovo Patto Finale della Redenzione Finale. L'unica differenza sostanziale è che quelli degli Altari di Efraim e di Giuda sono obbligati nei comandamenti della Torà mentre quelli dell'Altare di Malchitzedek sono obbligati nei Sette Comandamenti dei figli di Noè come ricevuto da noi per il Nuovo Patto. Perciò anche quelli dell'Altare delle Nazioni (Malchitzedek) devono credere nella verità di tutta la tradizione di Israele.

 

Passo 21 - Chi appartiene al Tappeto dell'Islam nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale deve credere che fu Isacco, nostro padre, e non Ismaele, progenitore degli Arabi, ad essere portato sull'altare sacrificale da suo padre Abramo, come comandato da Dio. Ismaele, figlio di Abramo, ricevette due grandi benedizioni da un angelo di Dio come scritto nella Torà. Fu grazie a questa straordinaria benedizione divina che i popoli arabi prolificarono e si diffusero e, dopo il VI secolo d.C., abbracciarono la pura fede monoteista di Abramo.

 

Passo 22 - I tre Patriarchi, tuttavia, sono Abramo, Isacco e Giacobbe. I figli di Isacco, attraverso Giacobbe, nostro padre, ricevettero la particolare benedizione di Dio riservata ai figli d'Israele. Sono loro che furono redenti dall'Egitto dalla mano forte di Dio, videro l'apertura del Mar Rosso e ricevettero prima i Dieci Comandamenti direttamente da Dio sul Sinai e dopo l'intera Torà e la Tradizione orale tramite Moshe Rabbenu.

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone (sogno 511): Giuseppe sognò (06.03.1989 - Milano) di vedere Said; erano in una stanza e c'era un libro sul tavolo; il libro era aperto e si vedevano i volti disegnati dei tre patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Said disse (in arabo) "Abramo, Ismaele e l'Asino" (Ibrahim, Ismail wa-el-h'mar). Giuseppe disse che il terzo era il Giacobbe della storia. Said ripetè i nomi ma non nominò il secondo Patriarca. Giuseppe ribadì a Said che il terzo è il Giacobbe della storia, e nel disegno fu mostrato un mezzo asino che progressivamente assunse le forme di un asino a tutti gli effetti. Said allora concluse: "Il terzo è l'asino" [10].

 

Passo 23 - La tradizione della Torà riguardante Ismaele è la vera storia di quello che avvenne. Isacco, nostro padre, fu portato per essere sacrificato sull'altare, su ordine di Dio. Ismaele, insieme ad un altro giovane della casa di Abramo, rimase a distanza dal monte Moriyà e non vide l'evento. Egli non seppe che ad Abramo era stato comandato di sacrificare Isacco e che un angelo di Dio lo aveva trattenuto dal farlo e che un ariete, le cui corna erano rimaste impigliate in un cespuglio lì appresso, venne immolato al posto del figlio Isacco [11].

 

Il Pane dell'Asino vestito da Leone (sogno 390): Giuseppe sognò (25.10.1988 - Milano) di vedere Said con gli allievi della Casa di Preghiera. Said disse: “Noi aspettiamo un uomo che fornirà spiegazioni a Ebrei, Cristiani e Musulmani”. Nella stessa stanza c'era lo Tzadik Haim che sorrideva. -

 

Passo 24 - Come Ismaele, così anche l'Islam, non poteva vedere il Legame scelto di Isacco né riconoscere l'Ariete sacrificato. Ogni parola della Santa Torà esprime verità profetiche. Così anche la separazione di Ismaele dalla casa di Abramo, per volere di Sara, nostra madre, era una necessità di quel momento che sarebbe diventato storia profetica al ritorno, per merito di Ismaele, della vera fede monoteistica di Abramo tramite l'Islam. In sostanza, la separazione profetizzata era sia geografica che religiosa.

 

Passo 25 - Per riassumere, l'enigma di Isacco, ideato da Dio, Benedetto Egli sia, nel disegno divino della storia, non è stato compreso da nessuno. Era un libro chiuso fino all'arrivo del Goel Finale, Haim, e la discesa dei Segni Completi della Redenzione Finale per la Grande Congregazione di Abramo, Isacco e Giacobbe.

 

 



[1]. Il movimento della Haskalà in Germania incoraggiava la partecipazione degli Ebrei in ogni tipo di studio e di sforzo intelletuale.

[2]Diario dell'Asino Nascosto: vedi Note.

 

 

[3]. Vedi le Cinque Tavole del Patto – un'allusione a ciò è ‘figlio di Nun’ la lettera che in ghematria corrisponde al numero 50; il secondo comandamento infatti contiene 50 parole – per cui Giosuè è il figlio del secondo comandamento. -

[4] Ricevuto da noi nella forma della Nuova Chiave per il Nuovo Sacerdozio del Nuovo Patto sotto l'autorità del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Haim. A volte avevamo detto che l'autorità del Nuovo Sacerdozio apparteneva al profeta Elia, di benedetta menzione, poiché era propriamente un Cohen. Questo, tuttavia, è un errore. Ciò che è relativo al sacerdozio tradizionale appartiene alla sinagoga tradizionale. Quello che appartiene al Nuovo Sacerdozio appartiene al Goel Finale, da cui il titolo "Giudice Unto". La relazione è questa: nello stesso modo in cui la Nuova Casa di Preghiera non ha esistenza autonoma senza l'esistenza della Sinagoga Tradizionale, così anche il Nuovo Sacerdozio non ha esistenza autonoma se non per il sacerdozio della Sinagoga Tradizionale che deriva dal Sacerdozio di Aharon ha-Cohen. Ci potrebbe ancora essere posta la domanda su dove o come il sacerdozio fosse detenuto sotto i segni di Isacco. Al tempo del profeta Elia non si sente parlare di sacerdoti, ma solo di profeti. Al tempo di Mordechai ha-Tzadik, nella Meghilat Esther non si fa cenno alcuno al Sacerdozio. E per circa 200 anni prima di Gesù il sacerdozio era corrotto. Gli Esseni sostenevano che solo il Sacerdozio derivante da Tzadok dal tempo del Re Davide fosse valido. Lascio qui aperta la domanda.

[5] Vedi la Tavola a parte dei 310 gnomen dello Shabbat.

[6] Gusti della Vita: Senza sminuire nulla della vera tradizione di Israele e delle varie tradizioni particolari che si sono sviluppate nel corso dei secoli (ashkenazita, sefardita, italiana ecc), io ritengo che la tradizione yemenita nella pura fede della Torà, vissuta e respirata per oltre 26 secoli nello Yemen, abbia qualcosa in più rispetto alle altre tradizioni dell'ebraismo diasporico. "Persino Ben Gurion" avrebbe detto lo Tzadik Haim. Quando gli ebrei yemeniti si trasferirono in Israele con l'operazione 'al kanfei nesharim' (sulle ali delle aquile) gli israeliani credevano che i nuovi arrivati erano gli ebrei più puri e più veri della tradizione, dato che avevano mantenuta inalterata la loro Torà e il loro derech eretz fin dall'antichità. Io ho avuto il grande privilegio di essere introdotto nella tradizione yemenita dallo Tzadik Ha-Kadosh Ha-Nistar, Haim. Lo Tzadik Haim ha insegnato la vera ragione di un tale merito. Perché se è vero che la tradizione yemenita possiede una particolare superiorità rispetto alle altre tradizioni ebraiche, ci deve essere una ragione per aver guadagnato tale merito di fronte al Santo, Benedetto Egli sia. La ragione risale al tempo del grande e santo Profeta, Geremia, che per 20 anni profetò prima della distruzione del Primo Tempio. Avvertì il popolo a pentirsi e quando non fu ascoltato pronunciò le profezie dell'imminente catastrofe. Tra quelli che udirono le sue profezie, c'erano solo 80 uomini a Gerusalemme, talmidei hachamim, saggi nella Torà e nella Tradizione, in grado di recepire la verità delle profezie di Geremia. Essi chiesero lumi al Profeta (forse circa 15 anni prima della distruzione) sul da farsi, poiché era stato detto nella profezia che era meglio abbandonare Gerusalemme che rimanere. Con la benedizione e il consiglio di Geremia, questi 80 saggi riunirono le loro famiglie e le loro proprietà e partirono verso sud. Quando finalmente arrivarono a Jebel Innegum (Montagna delle Stelle) nello Yemen, ricevettero chiari segni che dovevano stabilirsi nello Yemen. Il resto di Israele, che non ascoltò gli avvertimenti del Profeta, subì le battaglie e infine la distruzione e l'esilio. Gran parte della tradizione antica si perse nella terribile confusione di quegli eventi. Va inteso che la tradizione non è semplicemente il numero di testi tenuti in custodia. È la tradizione vivente alla luce della santità e della santa Presenza Divina. Solo in quegli 80 saggi e le loro famiglie in quel momento c'era la presenza di Dio manifestata nel loro spirito e nel loro intero essere. Solo in loro la tradizione continuò ininterrotta, la tradizione della Grande Fede di Mosè, nostro Maestro e la tradizione di Elia, il Profeta, di benedetta menzione.

Nel corso dei secoli, gli yemeniti hanno vissuto nella loro fede e hanno visto grandi miracoli di Dio. Certamente doveva esserci un residuo della vera tradizione antica nell'interesse di tutto Israele. Tutto ciò mi è stato insegnato a lungo dallo Tzadik, Haim, capo dei 36 Giusti Nascosti. Quanto più questo è confermato dal fatto che lo Tzadik Haim, figlio di quella tradizione, dopo la sua ultima sofferenza, fu scelto da Dio Onnipotente come il Redentore Finale di tutto Israele e del mondo. Non è stata scelta alcuna altra tradizione.

Lo dimostra anche la grande guerra contro la falsa tradizione dello Zohar e dei cabalisti portata avanti dal Hacham Yihye Ibn Shlomoh ElKapah di San'aa, Yemen. Con il procedere della Redenzione, si capirà che la tradizione riguardante la pura fede proviene dallo Yemen, più precisamente da San'aa, Yemen.

Così anche la più alta "tradizione segreta" era a San'aa; lo scelto Tzadik Haim che aveva ricevuto la Tradizione Nascosta del Capo dei 36 Tzadikim Nascosti da suo padre Moshe, zecher tzadik le-bracha.

                                                                                                                             

[7] A Solly sembrava che la scena avvennisse in Sud America, sebbene, in sostanza, ciò sia irrilevante. Questa affermazione "Siamo tutti della stessa carne" rappresenta la trave portante degli insegnamenti del Goel Finale Haim.

[8] La prima parte descrive la situazione generale esistente tra il sacerdozio cattolico e il pubblico; la seconda parte spiega che la non-comprensione tra il sacerdozio cattolico e il pubblico può essere superata solo attraverso i Segni Completati.

[9] Questi corrispondono ai Tre Altari: Giuda, Efraim e Malchitzedek.

[10] Vedasi spiegazione nella Nuova Legge – Messaggio agli Arabi – questo è un messaggio estremamente importante per i Musulmani al fine di capire i termini della Redenzione Finale.

[11] Vedasi I Segni Completi: ci sono due sogni di Giuseppe che spiegano ai Musulmani la questione dei tre Patriarchi.