Come sono uscito
da Habad e come ho conosciuto lo Tzadik Haim
Scritto autobiografico: Episodi
di adolescenza. Il mio periodo alla Jewish University. Il mio periodo nel
movimento Habad. Come conobbi lo Tzadik Haim e diventai suo Talmid.
Nel Segno dei veloci
cambiamenti climatici
Capitolo 4 – Continuazione
I primi capitoli di questo
scritto e la prima parte del cap. 4 sono inclusi nel Diario della Correzione di
Stresa. Vedi: Petalo 6
Gnomen 158: Un importante sogno
contro Habad (09.12.2004, secondo giorno di Hanukà): Ho sognato di entrare
nella stanza di Menachem Mendel Schneerson. Gli dicevo qualcosa, ma lui voleva
parlare e non ascoltarmi. Non gliel'ho permesso e con il capo abbassato, con un
tono di voce serio, gli ho detto a bassa voce: "Ascolta! Ti parlo sotto la
Hashgahà di Dio su di me. Chiunque ti segue fa idolatria e ciò è
proibito!". Lui ha cercato di eludere l'argomento o forse affermare di non
esserne responsabile, ma io ho continuato:" No, ti fanno idolatria e,
oltre a ciò, i tuoi seguaci si odiano a vicenda, sono persone malvage
per molti versi". Schneerson era seduto su una specie di sofà e mi diede
l'impressione di cadere all'indietro. Gli ho chiesto: "Che succede?".
Lui ha risposto: "Preferirei che tu pregassi per noi". Gli ho
risposto: "No, io dico la verità e i fedeli Habad sono molto cattivi
e odiati" e me ne sono andato. In una stanza vicina c'era una tavola imbandita
ed erano presenti Paolo, un'altra persona che aveva organizzato il mio incontro
con Schneerson, e altra gente. All'inizio, non volevo fermarmi, perché
ero infastidito dal pensiero che avrei dovuto parlare con ancora più determinazione
in presenza del loro leader. I presenti mi hanno invitato a mangiare con loro. Nella
sedia a me riservata c'era una grossa pagnotta, che presi, la misi sul tavolo e
cominciai a mangiarla.
Gnomen 159: Oggi è
passato esattamente un anno da quando siamo arrivati a Stresa.
Riflettendo sul sogno di prima, ricordo che
quando il Lubavitcher cadde all'indietro sul divano, dicendo che preferiva che pregassi
per loro, aveva un aspetto giovanile, di una quarantina d'anni.
Gnoman 160: Mi sono svegliato innervosito. Ero
arrabbiato con me stesso e persino timoroso per la maniera con cui gli avevo
parlato. Non per le mie parole, ma per il modo, alquanto remissivo, persino
amichevole. Ero sì determinato e avevo detto la verità, ma in una
forma blanda.
Gnomen 161: Pensavo che il
fatto di non essermi alzato e aver parlato contro Habad, di sabato, quando ero
a Beer Sheva, in sinagoga, due settimane prima di lasciare Israele, non mi aveva
dato la forza di scagliarmi contro il male come avrei dovuto fare. D'altro
canto, nel sogno, avevo detto la verità al Lubavitcher, che si trova
nell'altro mondo, ed ero stato alquanto duro parlando dei suoi seguaci, che si
odiano tra loro e si comportano male. E poi, ero in piedi quando gli parlavo.
Gnomen 162: Quando mi sono
svegliato, Nodà ha notato che avevo lo sguardo tormentato. Le ho
raccontato il motivo della mia inquietudine e lei mi ha detto: "In questo
caso, hai fatto del tuo meglio e il fatto di aver parlato sotto la Suprema Provvidenza
(Hashgahà Elionà) ti esenta da tutto il resto. Questo sogno viene
dall'Alto".
Gnomen 163: Ma che dire della
scena a tavola con Paolo e le altre persone ? E la grande pagnotta che c'era? Oltre
al fatto, che c'era anche una scrivania sulla quale scrivere, insieme al pane
fresco sulla sedia a me riservata. Nel sogno non intendevo entrare nella sala,
ma i presenti mi avevano invitato a mangiare con loro. E poi, non potevo
rifiutare la richiesta di Paolo. Ebbene, allora cosa avrei dovuto scrivere? Ah,
forse sulla mia esperienza di vita da Habad, ma questo è un argomento
che quasi sempre ho evitato di trattare.
Gnomen 164: In qualche modo, lo
evito da 22 anni. Sì, ho menzionato più volte il fatto di essere
stato Habadi per cinque anni, con tanto di barba, uniforme e cappello Habad e
via di seguito. Ho anche scritto di aver fantasticato a quel tempo di voler
diventare il futuro Lubavitcher Rebbe. Ciò perché sentivo
"il legame spirituale e mistico" con il Rebbe e immaginavo che tutti
gli altri, perfino i vecchi Hassidim, non avessero la forza interiore che possedevo
io.
Gnomen 165: Non so come e
perché fossi pervaso da un pensiero così ridicolo. Certamente
nessun Habadi fantasticava come me. Comunque, allo stesso tempo, ho sempre
temuto Dio, sentendo la Sua vicinanza.
Gnomen 166: Diario: 22.11.2004
– 10 Teveth tavshinsameh'hei – 22 Fine del Minuto 3957. La notte scorsa
(martedì) Nodà ha raccontato il suo sogno (fatto ieri mattina) a
me, Paolo, Giuseppe e Silvano. Nel sogno, era a casa con Silvano; sono poi
usciti di casa (di tre piani); mentre scendevano le scale, Silvano si è
messo a fare dei disegni sulle pareti. In seguito, risalendo le scale, Silvano ha
colorato i disegni fatti prima. Rientrati a casa, c'era lo Tzadik Haim con
Peretz, che veniva da lui redarguito con garbo ma con fermezza. Queste erano in
sostanza le parole del rimprovero: "Smettila di lamentarti di ciò
che avresti bisogno di avere. Le tue sono scuse belle e buone. Comincia a
scrivere quello che devi scrivere e non trovare scuse, che sei stanco o cose simili.
Guarda, mentre te ne stai qui, ti lamenti e sei inoperoso, Nodà e
Silvano sono scesi giù e risaliti su per tre piani, hanno fatto dei
disegni e li hanno colorati. Smettila di perdere tempo con la tua lentezza, con
le tue lagne e la tua stanchezza e comincia a lavorare sugli scritti"...
Gnomen 167: Dopo aver ascoltato
il sogno di Nodà, abbiamo letto insieme alcuni brani del capitolo 5 del
"Libro della Leviatanit". Più tardi, quando mi sono
addormentato, ho sognato lo Tzadik Haim che veniva a trovarmi. Ricordo di
essermi alzato in piedi e di aver recitato una preghiera, credo la Amidà,
mentre lo Tzadik Haim stava in piedi dietro di me, alla mia sinistra, e ascoltava.
Quando ho finito, era dispiaciuto di dovermi dire che la mia preghiera non era
stata recitata con una dizione chiara. Dopo essere uscito di scena, lo Tzadik ritornava
poco dopo e mi diceva: "Dovresti avere un orario fisso di arrivo, alle 8
di sera o alle 11"...
Gnomen 168: Benedetto è chi
riceve un rimprovero dallo Tzadik Haim. È un grande privilegio e tutto
il denaro del mondo non potrebbe compensare un suo atto d'amore diretto. E anche
per me, dopo 35 anni, c'è speranza. Se lo Tzadik Haim intende
correggermi, allora la speranza non è perduta. Ho capito dalle sue
parole (del sogno di Nodà) che gran parte dei miei malanni sono
psicosomatici. Buttalo giù lo Yetzer ha rà, mi esorta il mio
Morè, continua nel tuo lavoro, smettila di piangerti addosso, va tutto
bene, hai ancora molto da fare. In effetti, c'è Vita in questo rimprovero.
Sono ancora qui, vivo e vegeto, grazie ad EL SHADDAI, che mi ha fatto arrivare
fino a questo momento.
Gnomen 169: Ho subito
pensato al libro che sto ora scrivendo e alla grande pagnotta che ho preso dalla
mia sedia per riporla sulla tavola Habad. Avevo cercato di evitare l'idea in
questi ultimi giorni, mentre lavoravo al "Sefer ha Leviatanit" (Libro
della Balena Leviatanit) e al libro "Mistovev ha Galgal shel
Ahashverosh" (Gira la Ruota di Assuero). Ho cominciato a capire che
cos'è l'Altare della Leviatanit, in quanto l'argomento è
essenziale per tutta la vera Kabalà del Grande Pesce Leviatan. Pertanto sto
corteggiando la Leviatanit e raccolgo cognizioni per il Tribunale Supremo;
tuttavia, non ho ancora mangiato il pane dei miei ricordi presso Habad.
Gnomen 170: Manca una settimana,
con oggi, alla Fine del Minuto. Perciò ho iniziato a scrivere questo
libro, continuando la Correzione di Stresa. Siamo solo al 22° giorno del decimo
Mazal (la Fine del Minuto) e, mancando sette giorni, c'è tanto pane da sfornare.
C'è ancora tempo per far girare la Ruota e per l'arrivo di Purim e della
Leviatanit, ma il pane alla mensa di Habad è collegato con le parole che
ho detto al Lubavitcher Rebbe, sotto la protezione della Hashgahà
Elionà e nel contesto della mia mansione. Venite qui, adesso, nel tempo
che rimane sino alla Fine del Minuto, dal momento che il peccato di idolatria
di Habad per il loro Rebbe e l'odio reciproco all'interno del movimento sono
stati dichiarati ufficialmente davanti a lui, nell'altro mondo.
Gnomen 171: Devo anch'io
cimentarmi con i disegni colorati. Devo dipingere i disegni con i miei
fallimenti e i miei successi. Bisogna fissare orari fissi di preghiera, alle
ore 20.00 per Arvit e forse alle 23.00 per l'Altare della Leviatanit. Devo
pregare con voce chiara e gradevole. Lo Tzadik Haim mi sta vicino e vuole che
tutte le mie preghiere arrivino in Alto, al Santo Benedetto e siano gradite al
Cielo. In questo momento sono le 13:21 di mercoledì 22 dicembre 2004.
Ringrazio il Signore, mio Dio, che mi ha donato un lavoro così prezioso.
Ho molti difetti che devo correggere. Ma è proprio necessario che debba
ricordare come trascorsero i miei 5 anni a Habad?
Gnomen 172: Il Signore mi
salvi, mi preservi e mi rafforzi affinché possa essere santificato ed essere
Suo servitore fedele meritando le ricompense di una sensibilità elevata.
Ho vinto, ho vinto, me lo sento, ho vinto, ho vinto, ho vinto, me lo sento, ho
vinto, ho vinto, ho vinto, ho vinto, me lo sento. E mi chiedo: perché
sono stato così perdente?
Gnomen 173: Ho sempre avuto
bisogno della Torà per santificarmi nella saggezza e per superare tutte
le mie passioni fino al matrimonio. Non riuscivo ad adattarmi bene all'ebraismo
di una yeshivà ortodossa. La mia intelligenza non si è mai
liberata per poter studiare nel modo che desideravo. E sebbene fossi molto
legato allo studio delle lingue, ero un allievo frustrato. Avevo ottenuto
così poco nelle altre materie di studio. Volevo leggere un milione di
libri, ma mi era difficile leggerne persino uno. Se mi piaceva un libro, mi
soffermavo su un'idea dopo poche pagine e mi astraevo su quella, senza poter
continuare la lettura.
Gnomen 174: Più che
leggere, volevo osservare, e più che osservare, volevo entrare in una
contemplazione sublime, in una realtà che mi avrebbe elevato al di sopra
della fisicità del mondo, in regni superiori al di sopra della normale
esistenza, in una relazione speciale con EL SHADDAI, il Creatore dell'universo.
Ma il mio desiderio di trovare una moglie amorevole infrangeva le mie speculazioni
misticheggianti. Che ne è, pensavo, di quei ragazzi religiosi con la
barba lunga, che studiano la Torà giorno e notte e servono Dio? Forse, stando
con loro, potrò trovare moglie e anche meditare?
Gnomen 175: E fu così che
una notte mi recai nel quartiere hassidico di Brooklyn, e non ricordo come e
perché, entrai in una delle loro feste per vedere scene di una
dimensione diversa, di un diverso momento della storia e di una diversa visione
della vita. Non erano seguaci di Habad ma di un altro movimento hassidico, di
cui non ricordo il nome (forse Babov). Il loro rabbino, a capo di una grande
tavolata, distribuiva vino e benedizioni. C'erano così tanti uomini,
ammassati tra loro, che non riuscii ad avvicinarmi, per cui rimasi da parte ad
osservare la scena.
Gnomen 176: Rimasi stupito nel
vedere come questi ebrei fossero così diversi da quelli della Yeshiva
University. Avevo una minima cognizione del conflitto storico tra Hassidim e Mitnagdim
(oppositori) nell'Europa orientale, ma, in quei giorni, le loro divergenze non
mi interessavano più di tanto. Ero attratto, invece, dallo stile di vita
di quegli ortodossi, pieni della gioia e del fervore che li aveva
caratterizzati per secoli, nel contesto della Torà e del misticismo che
li aveva isolati dal resto del mondo. Mi resi conto che c'era una grande
differenza fra il materialismo degli ebrei della Yeshiva University e il loro fervore
religioso.
Gnomen 177: Se non fosse
stato per i miei desideri, avrei considerato con più equilibrio l'approccio
razionalistico e moderato dell'ebraismo "yekke" (originato
dall'ebraismo tedesco della Haskalà) che informava la Yeshiva University,
alquanto "sano" e decisamente più abbordabile. Tuttavia, mi
trovavo allora in una situazione in cui stavo cercando qualcosa, e non consideravo
la distinzione fra equilibrio ed eccesso. Non avevo pregiudizi verso i Hassidim
che forse erano più felici dei membri della Yeshiva University così
versati nel Talmud e nelle Halachot. Ero comunque alla ricerca di qualcosa che
cambiasse la mia vita, che mi coinvolgesse nella trascendenza alla quale
aspiravo.
Gnomen 178: Guardavo
meravigliato quegli uomini barbuti di tutte le età, che ballavano e
cantavano con entusiasmo intorno al loro Rebbe. Immaginavo nella mia mente dinastie
di hassidim con i loro bambini cresciuti a questo tipo di vita, abituati a
considerare falsi i valori del mondo circostante. Tuttavia, pensavo, non era
noioso guardare continuamente la barba del loro Rebbe? Non sentivano l'esigenza
di distrarsi con altro? Gli uomini erano separati dalle donne da una sorta di paravento;
le donne si potevano intravedere, ma, a causa del loro abbigliamento castigato,
c'era ben poco da guardare. Tuttavia, ricordo di aver intravisto una ragazzina,
forse quattordicenne, per cui il mio sguardo si concentrò su di lei e
non sulla barba del Rebbe.
Gnomen 179: Non riuscivo a
vederla abbastanza da vicino per distinguere se fosse bella o meno, ma la cosa non
aveva importanza. Il suo viso sottile e scarno irradiava un'antica
semplicità. Allora avevo solo 18 anni e mezzo. Non avrei potuto sposarla,
ma la sua semplicità mi affascinava. L'immagine di quella fanciulla
hassidica mi è rimasta impressa e mi ha imbarazzato di piacere. In
seguito, sarebbe diventata sicuramente una donna che avrebbe obbedito al marito,
come era usanza nel loro mondo.
Gnomen 180: Ma c'è qualcosa
di particolare nello stile di vita hassidico? Forse vivono veramente ad un
livello superiore, e se così fosse, allora quella ragazza rappresentava
un'eredità ebraica, ben collegata alle forme del passato che il loro stile
di vita separato era riuscito a preservare. Ma il mondo all'esterno era tutto
il contrario. E non avrei forse preferito anch'io vivere così, lontano
dalle vanità del mondo? Forse ero occupato in cose vane, attratto dalle trappole
del peccato e circondato da gente priva di fede. Sicuramente quella giovane ignorava
i mali del mondo esterno, protetta dalle tradizioni della sua casa di famiglia.
Gnomen 181: Questo fu il mio
primo impatto con il mondo hassidico, che mi accompagnò quando ritornai
alla Yeshiva University. Riflettei non poco su quella scena e fantasticai su
quella ragazza che era entrata nei miei pensieri; tuttavia, continuai ad
occuparmi dei miei studi profani: lingue, filosofia, semantica, storia e cultura
generale. Non ero poi così erudito, ma mi piaceva trattare più materie
del sapere umano. Ma poi, una fanciulla hassidica avrebbe potuto capirmi?
All'epoca, mentre frequentavo l'università, mi trovavo in una continua
irrequietudine che si somatizzava con una fastidiosa acidità allo
stomaco, che mi costringeva a bere latte ogni mattina.
Gnomen 182: A quel tempo, avevo
le idee confuse. Perché non riuscivo a dominare le mie pulsioni
sessuali? Ero attratto dalle passioni e confuso dall'idea di peccare davanti a
Dio, ma ero comunque convinto che il Signore mi amasse e aspettasse che imboccassi
la strada giusta. Nel frattempo, ero concentrato sulle mie lezioni di greco
classico e dedicavo le ore della mattina allo studio dell'ebraico. Ero anche
autodidatta di yiddish. Entravo pian piano nell'ebraismo tradizionale e
cominciavo ad occuparmi di Torà e ciò mi procurava piacere e sollievo.
Gnomen 183: Ero contento di
frequentare l'università, ma non ero affatto contento di me stesso. Non
riuscivo a trovare una realtà che mi soddisfacesse al punto di generare in
me un cambiamento radicale. Tutti i miei sforzi intellettuali svanivano di
fronte al desiderio di trovare una compagna con la quale soddisfare le mie
pulsioni sessuali ma, peggio ancora, la mia grande fede non mi salvò da
me stesso. Fu in quell'anno che decisi di lasciare la Yeshiva University e di aggregarmi
al movimento Habad, andando a studiare a Crown Heights, Brooklyn.
Gnomen 184: Non sapevo nulla
del movimento Habad prima di iniziare a frequentare le loro riunioni, non
lontano da dove abitavo, a Newark, nel New Jersey. Dopo il mio primo anno alla
Yeshiva University, passai l'estate a casa con i miei genitori e i miei due
fratelli. Non avevo deciso ancora se abbandonare per sempre la Y.U. ed ero
indeciso sul da farsi. Nel frattempo, iniziai ad apprendere la metodologia di
studio del Talmud, cosa non del tutto semplice. Un giorno, dopo aver osservato
da fuori la yeshivà Habad, dissi a me stesso: "adesso mi faccio
coraggio, busso alla loro porta, gli dico che sono interessato a studiare il
Talmud e loro mi fanno entrare".
Gnomen 185: Ero alquanto sicuro
che mi avrebbero fatto entrare, poiché se un ebreo arriva e dice che vuole
studiare la Torà non viene respinto. In effetti, non sapevo che fosse
una yeshivà Habad o chi fossero questi "Habadnikim", di cui
avevo sentito parlare. Non sapevo che erano dei "missionari" affamati
e che ogni ebreo rappresentava per loro un potenziale boccone per il loro insaziabile
appetito del "ve paratzta" ("e ti espanderai" è il
motto del movimento, preso dal verso in Genesi 28, 14). Non sapevo praticamente
nulla del Lubavitcher Rebbe, Menachem Mendel Schneerson. Per quanto l'inferno
esista davvero, non avevo idea di essere in procinto di bussare ad una delle
sue porte! Tuttavia il destino si chiama così, poiché non sai
esattamente a che cosa ti destina.
Gnomen 186: Bussai alla porta. Mi
aprirono e mi domandarono cosa volessi. Risposi che volevo studiare la Torà
e il Talmud. Uno di loro sorridendo disse (in yiddish): "Se un ebreo viene
e vuole studiare la Torà, tutto il cielo gioisce. Entra pure!". Entrai.
C'erano tre stanze piene di "bahurim" (studenti di yeshivà)
che discutevano una questione talmudica. Altri stavano recitando la preghiera vespertina
di minhà. "Che caos!" pensai tra me, "dove mi sono
ficcato?". Un signore mi disse di aspettare qualche minuto. Due hassidim mi
domandarono se parlavo yiddish e (dal momento che non ne avevo padronanza) risposi
loro che conoscevo abbastanza bene l'ebraico perché avevo già
frequentato delle lezioni di ebraico di Torà alla YU. Rimasero sorpresi.
Gnomen 187: Pochi minuti dopo,
un habadnik israeliano di 15 anni, col viso imberbe ma con le "peot"
(le ciocche di capelli che gli ortodossi fanno crescere lungo le tempie), ordinò
ad un "bahur" di farmi da guida e da compagno di studi: era un
ragazzo sveglio e astuto, esperto di strategie Habad. Ai loro occhi ero come una
pecorella smarrita e ingenua, futura leccornia da consumare nella loro cucina.
Pensavo che il Talmud fosse la cosa principale, ma non sapevo che per il mio
mentore le lezioni di Talmud erano solo una scusa per rinchiudermi nella
trappola Habad. Ho dimenticato il suo nome, anche se ci frequentammo per due
anni. In verità, ho cancellato dalla mia memoria i nomi della maggior
parte delle persone che frequentai nei miei cinque anni di Habad.
Gnomen 188: In effetti, non
ricordo neppure i nomi della maggior parte dei miei compagni di liceo e della
Yeshiva University. Ho questo difetto di memoria....ricordo solo pochi nomi. Anche
i nomi di centinaia di persone che conobbi a Milano sono cancellati dalla mia
memoria. Perché ve ne parlo? Non lo so. Non me lo ricordo. Forse non
sono umano, quindi datemi almeno un buon cervello d'asino! Lui sì che ha una buona memoria!
Gnomen 189: Ah, adesso mi
è venuto in mente... si chiamava Berele. Era nato Habad, aveva studiato
la Torà dall'età di 3 anni e la sua fede nel Rabbi era nel suo
sangue. I miei studi di Torà erano freschi e in precedenza non avevo mai
studiato il Talmud. Berele mi dedicò molto del suo tempo e mi si
affezionò e, poco alla volta ma con determinazione, iniziò a
indottrinarmi parlando del Rebbe, di Habad, delle origini del hassidismo e del
conflitto con i Mitnagdim, capeggiati dal Gaon di Vilna, circa tre secoli prima.
Mi spiegò che Habad aveva i suoi testi, scritti dalla dinastia dei
rabbini Lubavitch, con il Tanya che ne era il fiore all'occhiello.
Gnomen 190: Berele faceva di
tutto per stimolare la mia curiosità e mi spiegava che il sistema Habad,
che interpreta la kabalà dello Zohar e la kabalà di Tzfat, era la
cosa più importante che esista, mentre il resto delle idee o delle fedi
nel mondo, per quanto elevate, non potevano raggiungere il suo livello di
comprensione intellettuale e senza di esso non si potevano insegnare al cuore
le giuste vie. Ma, per fortuna, gli scritti dei rabbini di Habad erano in grado
di spiegare e interpretare le concezioni cabalistiche tramite una terminologia ad
hoc, permettendo così al fedele di servire Dio sia con la mente che con
il cuore.
Gnomen 191: Per questo si chiamavano
Habad, acronimo di Hochmà (saggezza), Binà (comprensione) e Da'at
(conoscenza). I primi rabbini Lubavitch dicevano di aver ricevuto il potere di
far scendere i mondi spirituali supremi al livello terreno di saggezza,
comprensione e conoscenza. Il loro primo testo scritto fu il Tanya, opera del
primo Lubavitcher Rebbe, Shneur Zalman di Ladi, in Russia. Per i hassidim, il
libro di Tanya è pari alla Bibbia, per cui lo considerano un testo di
estrema santità. Esso contiene le basi della filosofia e del hassidismo Habad.
Non passò molto tempo e Berele sostituì gran parte della mia
lezione di Ghemarà con lo studio del Tanya.
Gnomen 192: Allora mi fecero
capire che il mondo hassidico era la crema dell'ebraismo della Torà mentre
Habad ne era il vero rappresentante, dal momento che gli altri movimenti
hassidici, a differenza di Habad, usavano l'entusiasmo, il fervore religioso e
persino l'estasi per accendere i cuori dei fedeli e sentire la vicinanza al Dio
di Israele. "Osservali quando pregano", mi spiegava Berale "come
agitano le mani in sù e in giù e in qualsiasi altra direzione,
con entusiasmo fino ad arrivare all'estasi. Osserva invece come prega un
Habadnik, concentrato sulla comprensione, sull'interiorità della
preghiera, senza esibizionismi. La differenza è dovuta al fatto che il
hassidismo Habad insegna la profondità e non l'esteriorità".
Gnomen 193: Tutti i movimenti
hassidici si rifanno ad Israel Baal Shem Tov (il Besht), considerato il
fondatore del hassidismo, circa 350 anni fa. Egli visse in Polonia e
approfondì gli studi dello Zohar, della kabalà luriana e della
kabalà ma'assit. Agli inizi, visse nascosto, ma poi si rivelò e
col tempo gli fu data la responsabilità dall'Alto di dare vita ad una
nuova corrente di pensiero che coinvolgeva migliaia di ebrei sparsi in Polonia
e Russia, che, di fatto, non praticavano la religione. Questa nuova filosofia
di vita prese il nome di Hassidut.
Gnomen 194: Tale nuova tendenza
fu necessaria, poiché le forme esistenti dell'ebraismo tradizionale, che
si manifestavano nelle prestigiose yeshivot dell'epoca, erano gestite da una
classe rabbinica spocchiosa e arrogante che faceva ben poco per istruire e avvicinare
le masse diseredate del popolo. La freddezza dei modi e la scrupolosità nell'osservanza
dei precetti non suscitava di certo l'entusiasmo e i sentimenti di amore per
Dio. La nuova tendenza hassidica metteva in rilievo il fatto che i rabbini che
li osteggiavano non credevano che i "segreti" della Torà si
trovassero tra le pagine dello Zohar e dei recenti testi cabalistici.
Gnomen 195: I Mitnagdim (oppositori),
sostenevano i seguaci del Besht, non erano in grado di suscitare l'entusiasmo,
poiché sottolineavano solo la pratica e l'osservanza delle mitzvot e ritenevano
che quegli ebrei che si erano allontanati dalla Torà e dai precetti
fossero di un grado inferiore a loro. Ma questo approccio non è voluto
da Dio. Ogni ebreo è un tesoro agli occhi di Dio. Alcuni servono Dio tramite
lo studio del Talmud, altri con la preghiera, altri con la carità e
altri con il lavoro nei campi e nelle foreste. Chi ha ereditato la Torà
deve avvicinarsi all'ebreo poco istruito e sostenerlo amorevolmente, ricordandogli
che anche lui è amato dal Signore e la sua preghiera è gradita
così come quella di un Talmid Chaham.
Gnomen 196: Questa era
l'essenza della dottrina dell'amore insegnata dal Baal Shem Tov, in aperto
contrasto con l'arroganza, la freddezza e la ripulsione al misticismo dei
Mitnagdim. Sulla nuova dottrina vennero pubblicati molti libri, opera dei cabalisti
seguaci del Baal Shem Tov che avevano la pretesa di elevare le anime legandole
più fortemente al Santo Benedetto Egli sia. Fu il Maghid di Meseritsch
(paesino della Polonia) a stabilire la struttura dottrinale del movimento
hassidico. Egli aveva dieci discepoli, rabbini esperti sia in Halachà
che nella Kabalà dello Zohar.
Gnomen 197: Questi dieci
rabbini divennero i fondatori e i leader di dieci grandi gruppi hassidici in
Polonia e Russia. Uno di loro, fu Shneur Zalman di Ladi, il fondatore di Habad,
il ramo più "colto" del grande albero hassidico. Egli, come
detto, scrisse il Tanya, che secondo l'opinione di Habad, fa da spartiacque fra
il loro movimento e gli altri hassidim. All'epoca, la divergenza tra Hassidim e
Mitnagdim era profonda e alquanto violenta, accompagnata da boicotaggi e haramot
(scomuniche) reciproche. I Mitnagdim accusavano i Hassidim di aver distorto
l'ebraismo creando un rapporto di culto idolatra verso la figura del Rebbe.
Gnomen 198: I Mitnagdim proibirono
alle loro figlie di sposare dei Hassidim, si rifiutavano di mangiare la carne
macellata da uno shohet rivale o di leggere un testo scritto da loro. Non fu un
conflitto di poco conto. I Hassidim presero a diffondersi a macchia d'olio nei
villaggi dell'Europa orientale. Ebrei di campagna ignoranti e per lo più
analfabeti, cominciarono a farsi crescere la barba, ad indossare abiti neri e a
pregare con grande entusiasmo e a voce alta. Recitavano versi dello Zohar e consideravano
i Mitnagdim come esponenti di un ebraismo obsoleto che non aveva più
niente da offrire. Questi ultimi, al contrario, ritenevano scandaloso e
blasfemo il fatto che i Hassidim considerassero il loro rabbino come un santo
re messianico al di sopra del livello umano.
Gnomen 199: Uno degli scopi
principali del Tanya era di voler correggere, giustificare e rafforzare il
legame unico tra il Rebbe ed i suoi seguaci. Il sottotitolo del Libro di Tanya
è Sefer Ha Beinonim o Libro dei Mediocri (coloro che sono ad un livello
intermedio). Il Tanya sosteneva che i rabbini hassidici erano santi tzaddikim, in
virtù della santità e dei livelli elevati che avevano raggiunto
con lo studio della Kabalà. Tutti gli altri ebrei non avevano il potere
di assurgere al loro livello o di partecipare ai regni superiori. Essi, pertanto,
non erano veri Giusti ma avevano la potenzialità di raggiungere la giusta
via di mezzo.
Gnomen 200: I mediocri, spiega
il Tanya, hanno bisogno della spiritualità degli Tzadikim e quindi i seguaci
di ogni gruppo chassidico si legano con tutte le loro forze al loro rabbino, al
fine di subire gli effetti del suo potere, mentre il rabbino prega per loro e
li benedice. Questa era la nuova connessione tra il fedele e il Rebbe, con la
possibilità che il primo raggiungesse il livello di Beinonì. Per
i Habad, come mi spiegava Berele, i veri Tzadikim erano i rabbini di Lubavitch
e soprattutto il settimo e ultimo rabbino della dinastia, Menachem Mendel
Schneerson. Gli altri rabbini erano sì Giusti, ma non come lui. Inoltre,
i Habadnikim appartenevano ad un rango diverso rispetto agli altri ebrei che
non avevano i mezzi per diventare mediocri.
Capitolo 5
Gnomen 201: Era un ragazzo
intelligente, questo Berele. Sapeva come affascinarmi e sapeva che cosa che mi
interessava. Agiva con astuzia. Aveva deciso di farmi diventare un vero
Habadnik vedendo che ero alla ricerca di un cambiamento radicale nella mia vita.
Forse io stesso gli avevo rivelato che non sarei più tornato alla Y.U. Fu
lui ad introdurmi allo studio del Tanya e, dopo qualche lezione, mi disse:
"Sai già che cosa sono i quattro grandi mondi, vero?".
"No, non lo so", gli risposi meravigliato "che cosa sono?".
E lui, con la tipica furbizia Habad: "Veramente, non sai che ci sono
quattro grandi mondi?" Povero ragazzo mio! Presto, presto, lascia che ti
riempia di qualcosa di veramente vitale che ignori...
Gnomen 202: Se qualcuno vive nel
mondo e all'improvviso gli dici che ci sono 4 grandi mondi, ovviamente si
sentirà un po' ignorante. Anche il mio carattere è così, mi
sento sempre ignorante. Ho frequentato il liceo e la Y.U per un anno come parte
di una battaglia costante su me stesso per vincere l'ignoranza e arrivare alla
conoscenza. Il dilemma era che ad ogni passo della battaglia, con un libro in
mano, avevo la sensazione di saperne sempre di meno. Nessuno doveva convincermi
di quanto fossi ignorante, lo sapevo bene. "No," ripetei umilmente,
"non ne ho mai sentito parlare. Spiegamelo, è molto
interessante." "Va bene," concordò Berele con un malizioso
sorriso da serpente, come accadde quando Eva addentò il frutto proibito,
"inizierò col nominarti i loro nomi."
Gnomen 203: "Il mondo
più elevato, che si chiama Atzilut (emanazione), esisteva già
prima della creazione del mondo. Poi viene il mondo di Beriyà (creazione),
quindi quello di Yetzirà (formazione) e infine il mondo di Assiyà
(azione), che è il nostro mondo fisico". Rimasi sbalordito da tanta
informazione. Mi guardai attorno e osservai quei devoti barbuti pensando: "Guarda
un po', costoro sapevano in tutti questi anni dell'esistenza dei 4 mondi, e io
ne ero completamente all'oscuro. Certo loro vivono in un pensiero del tutto
diverso da ciò che si vede. Meditano sui 4 mondi, ma nessun altro al
mondo, tranne loro, è consapevole di cosa avviene nelle loro menti".
"Questi 4 mondi sono associati alle quattro lettere del Nome Santo", mi
spiegò Berale, mentre mi introduceva in punta di piedi nel Palazzo Hassidico
di Habad.
Gnomen 204: "Il mondo di
Atzilut", continuò "precede la creazione. Al livello di
Atzilut tutto è divino, ma si tratta di divinità emanata, cosicché
in qualche modo sono già presenti le radici di ciò che scenderà
nel mondo. Pertanto, a livello di Atzilut dell'Ein Sof (Infinito), l'Eterno, che
è trascendente, si è manifestato tramite la creazione dell'Uomo che
è così radicato nella sua essenza divina. Forse se una tale
spiegazione fosse stata pronunciata in inglese, la sua stranezza avrebbe suscitato
qualche dubbio in me, ma in ebraico, con il Libro del Tanya aperto sul tavolo,
come se fosse Torà o Mishnà e con quei ragazzi barbuti o imberbi
che sapevano già tutto questo, non avevo dubbi sulle verità di
quello che mi veniva detto.
Gnomen 205: "Bisogna fare molta
attenzione a non materializzare questi concetti", mi avvertì il mio
giovane maestro, che proveniva dal villaggio di Habad in Israele, per
assicurarsi che nessun mio pensiero generasse dubbi o banalità". "In
passato, si sono levati rabbini che hanno combattuto la Kabalà,
accusandola di materializzare Dio; ma costoro non capivano che i termini usati intendono
soltanto (come si suol dire) permettere all'orecchio di sentire qualcosa, senza
che la mente li interpreti alla lettera, in una forma materiale. Stiamo
parlando di una divinità assoluta che è al di sopra della
creazione. Non c'è qui alcuna materializzazione. Inoltre, i rabbini
Lubavitch si assumono la responsabilità di spiegare ogni concezione
nelle sue giuste proporzioni, convincendo l'intelletto a non materializzare Dio.
Ogni rabbino spiega i concetti affinché il fedele canalizzi i suoi
pensieri al servizio del Santo Benedetto, possa il Suo nome essere
lodato".
Gnomen 206: Cosa avreste potuto
dire a un tale Berale? Lui premetteva che la Kabalà fa parte dell'ebraismo
e la sua terminologia potrebbe confondere se presa alla lettera. Ma i Hassidim erano
venuti al mondo per salvare l'ebraismo infondendo nuova linfa con le dottrine
mistiche dello Zohar, con la kabalà luriana di Tzfat e gli insegnamenti
del Baal Shem Tov. Il Tanya, poi, aveva lo scopo di chiarire il tutto, dirimendo
polemiche e confusioni. Per questo, mi spiegava Berale, il movimento Habad era
il vero rappresentante dell'eredità cabalistica e hassidica. Così
semplice, no?
Gnomen 207: Berale non
fece fatica a convincermi della verità delle sue parole. E, in effetti,
c'era un altro punto che mi convinceva più di ogni altro. Il fatto
cioè che la Kabalà avesse bisogno di Habad per servire veramente
Dio e per questo era superiore a tutte le altre istituzioni ebraiche. Inoltre, Habad
aveva una carta vincente che mancava agli altri movimenti hassidici ,concentrati
su se stessi, sulle loro famiglie e sui loro fedeli: Habad operava per riportare
tutti gli ebrei all'ebraismo. "Noi crediamo in ciò che è
scritto nei libri del Hassidismo" mi spiegò Berale "dove sta
scritto che una volta, a Rosh Hashanà, il Baal Shem Tov, in una delle
sue ascensioni, si incontrò con il Messia".
Gnomen 208: "Come parte
del suo desiderio di sfruttare al massimo questo raro evento, il Baal Shem Tov
chiese al Messia: "Eimatai kati mar? (quando ti manifesterai?)". E il
Messia rispose senza esitazione, in ebraico (e non in aramaico): "Quando
le tue sorgenti si diffonderanno all'esterno". Soltanto Habad, fra tutti i
movimenti hassidici, aveva preso a cuore questa lezione, per cui operava in
ogni modo per realizzarla. Se le sorgenti dei Hassidim si diffondessero
all'esterno, fossero conosciute e assimilate dagli ebrei ovunque, verrebbe
accelerato l'avvento messianico. Tuttavia, soltanto l'attuale rabbino
Lubavitcher, ancor più dei suoi predecessori, sta lavorando indefessamente
per renderlo possibile. Questo è il grande compito che spetta a noi, il
"parazta".
Gnomen 209: Le sue parole
avevano un'indiscussa logica. L'idea di prendersi cura degli altri ebrei e di
riportarli alle origini mi sembrava indiscutibilmente vera. Inoltre, se le
lezioni di Hassidut dovevano diffondersi, ecco che solo Habad svolgeva con
attivismo la sua missione; ciò comprovava che era superiore agli altri
movimenti, inerti e isolazionisti. Guarda Berale, pensavo tra me e me, ha solo
15 anni e ha già raggiunto una vasta conoscenza di Torà. Il
movimento Habad aveva certamente un grande valore, perché si dava da
fare per il bene dei correligionari. Anche se Berale ammetteva che erano
fondate alcune delle critiche dei Mitnagdim nella Russia zarista contro i Hassidim,
da loro considerati ignoranti di Torà, Talmud e Halachà. In
effetti, molti hassidim avevano poca dimestichezza con lo studio della Torà
e del Talmud.
Gnomen 210: I primi seguaci Habad
dovettero affrontare questo problema e decisero di cambiare le cose. Fondarono proprie
scuole e stabilirono che le ore di studio andassero ripartite fra lo studio "rivelato"
(nig'lè) e quello "nascosto" (nistar). Per "rivelato"
intendevano le lezioni di Torà (Talmud, Poskim, Halachà); e per "nascosto"
le lezioni di Kabalà e Hassidut. Così facendo, Habad colmava il
divario che lo separava dai Mitnagdim. Come parte di questa tendenza, il primo
Lubavitcher Rebbe, Shneur Zalman di Ladi, autore del Tanya, scrisse un intero
Shulchan Aruch, con tutte le Halachot. Berale mi consigliò vivamente di
fare uno Shabbat ospite di una famiglia Habad a Crown Heights, Brooklyn, al 770
Eastern Parkway, nel quartiere del Lubavitcher Rebbe. Fu allora che iniziai ad
avvicinarmi allo stile di vita Habad. Ciò che mi attrasse maggiormente era
la loro completa devozione all'ebraismo.
Gnomen 211: Allora ero dell'idea
che chi conosceva le verità dell'ebraismo doveva essere devoto in modo integrale
e non parziale. Doveva vivere pienamente la sua fede senza pensare ai giudizi o
alle critiche altrui. I seguaci Habad andavano fieri del fatto che non si erano
assimilati alla cultura americana. E per poterlo fare avevano mantenuto lo
yiddish nel loro conversare quotidiano. Tuttavia, a differenza di altri gruppi
hassidici che parlavano solo yiddish, Habad insegnava anche l'inglese, che era
lo "strumento" tramite il quale si poteva comunicare con il mondo
circostante, ebraico e non. "Il resto dei Hassidim ha paura
dell'assimilazione" mi spiegava Berale "per cui vive isolato dal
mondo circostante. Noi Habad non temiamo l'assimilazione, sappiamo cosa stiamo
facendo, possiamo andare dovunque e incontrare persone di ogni tipo. Sappiamo
cosa dire e cosa rispondere. "
Gnomen 212: Dopo più
visite al 770, rimasi anch'io contagiato dalla febbre virale del Rebbe. Per mia
natura, se mi infatuo di un qualcosa, mi dedico anima e corpo ad essa. Decisi così
di diventare un Hassid Habad. Quell'estate Berale mi comunicò che al 770
era stata aperta una classe per nuovi allievi come me, per lo studio di Torà,
Talmud e Tanya. Furono presi accordi per il mio soggiorno e un signore di nome
Avraham Liptzker fu nominato nostro responsabile. Mi scontrai anni dopo a
Milano (dove mi ero trasferito nel 1969), con questo individuo; capii bene di che
pasta subdola era fatto, lui e il gruppo Habad, che si era insediato nel
capoluogo lombardo; tuttavia, in quell'estate del 1965, Avraham era uno stimato
giovane habadnik. In quella nuova classe al 770, rav Shmuel insegnava Talmud,
rav Lipsker insegnava Tanya e faceva da nostro mentore hassidico. Studiavamo la
Torà da soli, per cui avevamo molto tempo libero a disposizione.
Gnomen 213: Oramai ero dentro. Ho
cancellato dalla memoria molti eventi di allora. Quando arrivai a casa, dissi
ai miei genitori che avevo deciso di lasciare la Y.U e diventare Habad. Volevo
studiare la Torà, per quanto possibile, e praticare una vita più
religiosa. Mio padre mostrò contrarietà al mio programma e
cercò di convincermi a continuare a frequentare la Y.U. Mi disse:
"Che intenzioni hai? Vuoi forse diventare un fanatico? Che vita intendi
vivere? Farai il rabbino o qualcos'altro?". "Non so cosa farò"
gli risposi "ma non ci penso ancora. Amo il loro stile di vita. Uno stile
di vita pieno. Ho ancora molto da imparare e da loro ho tutto il tempo per studiare.
È quello che intendo fare adesso". "E che ne sarà dei
tuoi studi di lingua?" incalzò mio padre "sarebbe un peccato
sprecare il tuo talento per le lingue. All'università potrai laurearti e
diventare professore in futuro, ma a Habad cosa diventerai, un rebbe hassidico?".
Gnomen 214: Gli dissi: "Continuerò
certamente i miei studi linguistici. Non ho intenzione di abbandonarli.
Avrò abbastanza tempo per studiare ciò che voglio. Sento di dover
fare questo passo, è per il mio bene". "Ne hai parlato con il
Lubavitcher Rebbe?" mi sorprese mio padre con tale domanda. "No, non
ancora," gli risposi "non ci si può rivolgere a lui
così. Bisogna prendere un appuntamento e prepararsi; eppoi, cosa dovrei
chiedergli? Se devo diventare un Lubavitcher o meno. Il suo compito è di
portare quanti più ebrei a Habad. Questa è l'essenza del
movimento e la nuova classe che hanno istituito ha questo scopo. Eppoi, la
gente si rivolge al Rebbe per ricevere una benedizione o per parlare con lui di
cose importanti". Mio padre rispose: "Sinceramente, non capisco tutto
questo modo di vivere e non penso ti si addica. Per me faresti meglio ad andare
al College Uppsala e continuare i tuoi studi di lingue classiche invece di
andare alla Y.U.". Come al solito, papà non mi capisce, pensavo. "Comunque"
concluse papà "ti sto solo dicendo il mio parere. So che poi farai
di testa tua, come al solito. Dopotutto, ho un figlio che è convinto di
avere sempre ragione. Ti
auguro di riuscire in tutto ciò che farai".
Gnomen 215: Il College Uppsala
nel New Jersey e la Yeshiva University: questi erano i due istituti accademici
che mi avevano accettato ed erano disposti ad aiutarmi con la retta
d'iscrizione. L'Uppsala era specializzato negli studi classici, la sua atmosfera
era seria e ciò non mi dava fastidio; anzi, mi attirava. Scelsi comunque
la Y.U. perché volevo studiare Torà ed Ebraismo, e, inoltre, l'ateneo
proponeva un duplice programma, religioso e secolare. Fui influenzato nella mia
decisione dal liceo ebraico che avevo frequentato e dal mio insegnante di
russo, il signor Simon Chasen, la pace sia con lui. Grazie a lui, vinsi il
premio di un viaggio estivo (di due mesi) in Israele, dopo la maturità (1963)
e prima dell'iscrizione alla Y.U. Purtroppo, proprio il giorno in cui tornai a
casa da Israele, il signor Chaseen morì d'infarto.
Gnomen 216: Nel giorno in cui
dovevo iscrivermi all'università, mia madre mi telefonò e mi disse:
"Paul, ho una brutta notizia da darti. Il signor Chasen è morto per
un attacco di cuore". Fu una notizia che mi addolorò moltissimo. Volevo
bene al signor Chasen e mi ero affezionato a lui. Non era solo un insegnante di
ebraico, russo, greco classico e indonesiano, dentro e fuori la scuola, era
anche colui che aveva acceso il mio amore ed entusiasmo per le lingue, le etimologie
e la linguistica in generale. Era in grado di leggere e capire circa 30 lingue,
parlandone 10 in modo scorrevole. Ogni sua lezione era una bella e ricca
esperienza e quando trattava una singola parola la rendeva viva, raccontandone l'etimologia,
la storia, i colori. Tornai così a Newark per partecipare al funerale.
Gnomen 217: Mia madre, in
generale, mi capiva più di mio padre. Non credo che fosse contenta della
mia decisione ma preferì tacere. Mia madre credeva in me. Era molto
orgogliosa della mia capacità di imparare le lingue e del mio amore per
la lettura e la comprensione. Amava anche i miei brani di chitarra e mi ripeteva
che avevo una spiccata sensibilità musicale. Mamma era fiera dei miei
studi che forse anche lei avrebbe voluto intraprendere, se mai ne avesse avuto
l'opportunità. Era entusiasta del fatto che studiassi non perché
qualcuno me lo aveva imposto, ma perché lo volevo io. "Se la cosa
è in te, allora è in te", soleva dire "e se manca, non
c'è niente da fare. Puoi dire mille volte al giorno a qualcuno di
leggere e studiare, ma se lui non vuole, non imparerà; ma se uno ce l'ha
dentro, imparerà da solo senza imposizioni".
Gnomen 218: Quando decisi di
diventare un Lubavitcher, dopo aver frequentato per un anno
l'università, mia madre mi disse: "Se ti senti di farlo, fai prima
una prova; forse ci devi passare attraverso per capire di cosa si tratta, anche
se mi dispiace molto per l'università, spero davvero che continuerai; in
ogni caso, possa tu avere buona salute e buona fortuna (e quest'ultima frase la
disse in yiddish). Forse è nel tuo destino, solo Dio lo sa". Poco
dopo, lasciai casa mia e quando cominciai a frequentare il nuovo programma Habad,
mi alloggiarono a Crown Heights, Brooklyn, e in pochissimo tempo mi ritrovai nello
stile di vita Habad. Adesso ero anch'io un seguace del Lubavitcher Rebbe e
credevo nel suo livello supremo, non solo come esperto massimo di Torà e
Halachà, ma anche come Tzadik nel mondo, che procede nelle luci supreme
dei mondi superiori. Ero diventato un suo hassid e volevo intraprendere gli
studi di Kabalà.
Gnomen 219: Fu incredibile la
velocità del mio cambiamento; in poco tempo, divenni un Habadnik devoto
al Rebbe, assiduo allievo degli studi dei livelli superiori a tal punto che mi
sentivo già pronto ad entrare nel mondo della Kabalà. Questa
follia mi ha accompagnato incessantemente nei miei cinque anni di frequentazione
Habad. Più tardi, quando ero alla yeshiva Habad di Brunoy (Francia), fantasticai
pure di essere destinato ad essere l'erede del settimo Rebbe. Anche prima del
mio bar mitzvah sognavo di raggiungere le luci dei regni superiori, tramite la
separazione dal mondo circostante e l'ascetismo.
Gnomen 220: Dopo solo circa 6
mesi a Habad, decisi di parlare con il rabbino Rivkin delle mie aspirazioni: costui
era un vecchio hassid dalla barba bianca ed era il responsabile del nuovo
programma che frequentavo. Avevo sentito dire che era un "mekubal"
(un kabalista conoscitore dei segreti della Torà). Pensavo di potergli
parlare per convincerlo a farmi entrare nello studio dello Zohar e della Kabalà.
Mi rivolsi a lui in forma privata e lui mi fissò un appuntamento. Quando
entrai nel suo ufficio, gli dissi: "Ha-rav Rifkin" iniziai senza
preamboli "ho sentito dire che lei è un mekubal e un esperto di
Kabalà". Sorridendo, mi rispose: "No, non sono un mekubal,
anche se ho studiato Kabalà, ma ne so poco. Ho il permesso dal Rebbe di
studiarla, ma non sempre, solo ad orari determinati. Solo dopo i 40 anni ho
avuto il permesso di poterlo fare. È uno studio elevato e molto
difficile, non come pensi. Ma perché me lo chiedi? Vuoi studiare Kabalà? "
Gnomen 221: "Sì"
risposi "desidero fortemente studiare la Kabalà. Pensavo che forse lei
potrebbe insegnarmi un po' di Zohar. Non so perché il desiderio sia
così forte dentro di me, ma ci penso tutto il tempo". "Calma, ragazzo
mio," disse rav Rifkin "Prendi un caffè? Faccio un
caffè per tutti e due". Si alzò, andò in cucina e
tornò con due tazze di caffè fumante. "Bene" riprese
"allora vorresti studiare la Kabalà? Forse più avanti, ma prima
devi imparare tante altre cose. Devi studiare Torà, Talmud, Poskim,
Halachà e, naturalmente, Hassidut. Sai che è persino pericoloso
studiare Kabalà, se non hai ancora una solida base in Nig'lè?
Capisci cosa intendo per Nig'lè, vero?". "Sì"
risposi. "Ma perché pensi alla Kabalà adesso? Prima devi
imparare molto Hassidut e solo più avanti potrai pensare alla Kabalà".
Gnomen 222: "Lascia che ti dica una cosa,
Peretz" continuò il rabbino "io non sono più giovane. Vivo
dentro Habad da molti anni. Ho molta esperienza alle spalle e ho conosciuto
migliaia di seguaci. I più hanno voluto imparare Hassidismo e non Kabalà.
Erano molto soddisfatti di Habad e non sentivano il bisogno di andare oltre. Le
cose da sapere sullo Zohar e sulla Kabalà sono già nel Hassidismo.
Inizia a impararle e a capirle e poi potrai andare oltre. Lascia che ti mostri
una cosa, se sei già qui". Prese un volume del Libro dello Zohar
dallo scaffale, lo aprì dove c'era un segnalibro e mi mostrò un
paragrafo, che leggemmo insieme. Parlava del tempo in cui gli arabi avrebbero assediato
gli ebrei per diversi anni "Vedi," disse il cabalista "questa
è una profezia su ciò che sta accadendo ora in Israele, ed
è stata scritta da Shimon Bar-Yohai circa 2000 anni fa."
Gnomen 223: Non di meno,
i miei pensieri erano sproporzionati, soprattutto riguardo a questo tema.
Primo, non c'era dubbio che dovevo studiare ancora il mondo della Torà,
la tradizione, la parte rivelata, ma io ero impaziente e volevo procedere
rapidamente verso la conoscenza esoterica e raggiungere la vicinanza a Dio. Il
mio desiderio sessuale non era inferiore al mio desiderio di Kabalà. A
livello psicologico, la frustrazione e il senso di colpa generarono in me il
desiderio, almeno dall'età di 13 anni in poi, di uscire dal mio corpo, trascenderlo
e conquistarlo. A Habad, tuttavia, credetti ben presto che un elevato livello
di conoscenza mistica mi avrebbe permesso di uscire dal mio ego.
Gnomen 224: Vorrei qui far
notare che questa differenza faceva sì che in realtà fossi
diverso dagli altri habadnikim. In seguito, quando arrivai a Milano e conobbi
lo Tzadik Haim, potei constatarlo effettivamente. C'era un certo numero di cose,
radicate in me, che non appartenevano alla tipologia Habad. Una di queste era
il desiderio di studiare Kabalà. Come disse il rabbino Rivkin, i Habad, soddisfatti
dello studio di Hassidismo, non sentivano la necessità di altro. Io, del
resto, non ero interessato a diventare un topo di librerie! Volevo immergermi
nel mare delle Sefirot e conoscere le luci nascoste della Sacra Torà.
Gnomen 225: Diario (31.12.2004)
Più di 250.000 persone sono morte a causa dello tsunami che ha colpito
il sud-est asiatico. Milioni i feriti e i senza tetto, per non parlare di
quelli rimasti senza i beni di prima necessità. Il disastro è in sintonia
con il sogno di Daniele che ha visto l'India sommersa dalle acque. Molte delle
aree colpite sono località dove viene praticata la pedofilia turistica.
Persone ricche da tutto il mondo vengono in questi luoghi per fare sesso con
minorenni del posto. Le immagini che provengono dalle zone disastrate sono
terribili e l'entità dei danni raggiunge cifre astronomiche. Possa il
Signore avere pietà di quelle popolazioni. - Siamo nel 22esimo anno
della Quarta Generazione, e ancora nella prima parte dei 35 anni, mitigata
ancora da una certa misericordia rispetto alla seconda parte.
Gnomen 226: Stanotte
Nodà ha sognato di cucinare delle lenticchie con una spezia speciale. Le
assaggiavo e le trovavo squisite. Molte volte Nodà impara ricette nei
sogni, soprattutto per preparare piatti per lo Shabbat, le festività e
le occasioni speciali. Mi dispiace non poter dire di più, ma Nodà
conserva gelosamente le sue ricette.
//////
Gnomen 227: Come ho già
avuto modo di raccontare, per 5 anni interi sono stato Hassid Habad, due anni a
Crown Heights e tre anni a Brunoy, in Francia, ma oltre al mio immenso appetito
di Kabalà o alle mie fantasie di ereditare il trono del Lubavitcher
Rebbe, non sono mai entrato veramente nel regno messianico di Habad.
Gnomen 228: Ricordo che al mio
secondo anno a Crown Heights mi fu assegnata una stanza da spartire con un
ragazzo che proveniva dalla Danimarca. Era "yekke" (ebreo di origine
tedesca, comunemente caratterizzato da pignoleria e freddezza intellettuale), sempre
molto puntuale, versato nello studio della Halachà. Ho dimenticato il
suo nome, ma so che è diventato un rabbino Habad. In ogni caso, una cosa
non ho mai dimenticato di lui: un mese dopo essere arrivato a Habad e aver
passato un sabato in una nota famiglia Habad, tornò in camera entusiasta
dalla sua esperienza.
Gnomen 229: Entrando nella stanza,
irradiava entusiasmo e stupore che non riuscì a trattenere. "Peretz
" esordì "so che sei un grande Hassid e sai molte cose, ma io sono
esterefatto, è incredibile. Sono così felice. È
meraviglioso, non è vero?". "Penso che tu abbia ragione, ma ti
sei dimenticato di dirmi di cosa stai parlando" risposi con un sorriso.
"Il Rebbe" mi disse. "Il Rebbe" gli feci eco. "Non
è forse straordinario il Rebbe?" continuò. "Certo che
lo è, ma non mi hai ancora detto di cosa si tratta" precisai.
"Scusa", riprese lui "sai, è tutto così nuovo per
me... non ne sapevo niente. Sono scioccato dalla gioia. È difficile per
me poterne parlare. Rebbe Kornfeld mi ha spiegato chi è veramente il
Rebbe, capisci?". "No, davvero" risposi "come si dice in
danese: non capisco di cosa parli?".
Gnomen 230: Il mio compagno ruppe
gli indugi, e proclamò: "Il Rebbe ... il Rebbe è ... il
Rebbe è il Moshiah (Messia)! Non è meraviglioso? E io non lo
sapevo!". Mi guardò aspettando la mia reazione a tanta eccitazione,
ma si raffreddò non poco vedendo il mio sguardo impassibile.
Esitò, aspettò la mia risposta e poi chiese: "Lo sapevi o
no? Certo, sei qui da più tempo di me. Cosa ne pensi? Il Rebbe è
il Messia? Rabbi Kornfeld mi ha spiegato tutto. Sono così felice."
In realtà, non sapevo che cosa o come
rispondergli. Non mi ero fatto questa idea del Rebbe. Avevo sì sentito
la parola Moshiah pronunciata da Habadnikim in più occasioni, ma non l'avevo
presa sul serio, nessuno mi aveva spiegato fino a quel momento che il Rebbe fosse
il Messia.
Gnomen 231: Io stesso rimasi sorpreso
dalla sua affermazione, ma non glielo mostrai. Non volevo smorzare il suo
entusiasmo e temevo persino di appannare la sua nuova idea del Rebbe. Per me era
molto strano, tuttavia, che avesse ricevuto un messaggio per "pochi intimi".
Lui era entrato da poco a Habad, e mi colpì il fatto dell'ufficialità
di quella affermazione. Capii in quel momento che circolava questa voce nei
"circoli ristretti" del movimento, ma la cosa rimaneva ancora molto
riservata. Avevo certo sentito la parola Moshiah riferita al Rebbe, implicitamente
o esplicitamente, ma non l'avevo mai presa sul serio. Non che non credessi che ciò
potesse essere vero, ma l'intero tema messianico era secondario nei miei
pensieri. Allora ero più interessato alle luci superiori e trascendenti delle
Sefirot della Kabalà. Nella mia ottica d'allora, aderire al Lubavitcher
Rebbe significava poter raggiungere i livelli superiori ma non già
attribuirgli il titolo di Messia.
Gnomen 232: Nei miei 5 anni di
frequentazione Habad, fui influenzato dal fervore per il Rebbe, ma non dal virus
messianico. Consideravo la rivelazione messianica come una manifestazione di
luce divina dai mondi superiori sul mondo materiale, affinché tutti,
vedendola, potessero correggere il mondo. Non si trattava di follia ma di Hassidut
Habad, in cui tutto veniva alla fine convertito in supreme luci divine, e io,
nel mio piccolo, avrei dovuto sforzarmi per essere Beinonì e ricevere
così le luci più intime dal Rebbe. "Potrebbe esserlo" dissi
al mio coinquilino esaltato. "Per me, la cosa non è ancora uscita
in una forma assoluta e univoca. A dire il vero, non potrei esprimermi su
questa materia. Dio solo lo sa".
Gnomen 233: Il mio compagno di
stanza rimase deluso dalla mia risposta e concluse: "Forse dovresti andare
dal rabbino Kornfeld. Lui saprà spiegarti la questione". In
effetti, non sono mai stato contagiato dal virus messianico. Vedevo i bambini Habad
collezionare le figurine del Rebbe. Ciò mi ricordava che anch'io, alle
elementari, facevo la raccolta delle figurine dei giocatori di baseball; azione
che, col passare degli anni, avrei considerato banale e irrilevante. E provavo una
sensazione simile vedendo l'entusiasmo messianico Habad. Era banale e non aveva
nulla a che fare con la vera vita spirituale che a me interessava. Volevo
capire le Sefirot e compenetrare le concatenazioni emanate dai Quattro Mondi.
In quegli anni, però, la questione del Messia era ancora occultata dalla
cerchia ristretta di Habad.
Gnomen 234: Non potevo,
ovviamente, far parte di quella cerchia ristretta. Per farlo, avrei dovuto
essere un hassid completo, nascere habadnik ed essere vicino ad ogni movimento
del Rebbe; avrei dovuto studiare hassidismo per molti anni ancora e recitare a
memoria gli insegnamenti del Rebbe; avrei dovuto parlare alla perfezione yiddish;
in effetti, ero in grado di parlarlo, ma non a livello di lingua madre. Non
potevo, per esempio, capire del tutto cosa si diceva nei raduni Haredi (i
Farberengen), quando tutti i Hassidim erano riuniti per ascoltare le esternazioni
del Rebbe.
Gnomen 235: Un hassid vi partecipa
anche se non capisce cosa viene detto. Non puoi perderti un farberengen e,
inoltre, devi lasciare ogni altra tua attività se vuoi assistervi. Il farberengen
è una parte centrale dell'esperienza Habad e ogni habadnik sarebbe
venuto da ogni parte del mondo per poterci essere. Cantare nigunim (melodie) Habad
faceva parte del farberengen e qualunque hassid poteva parteciparvi. Inoltre, assistere
ad un discorso del Rebbe significava ascoltare e sperimentare le luci che scendevano
dai mondi superiori per materializzarsi nelle lettere parlate. Il tutto
annaffiato da più bicchierini di vodka, che avrebbe favorito la
comprensione del farberengen. All'epoca, ricordo bene, ero disgustato dai
gabinetti maleodoranti dei luoghi di studio Habad, invasi da un tanfo
così penetrante che nemmeno gli animali avrebbero potuto sopportare. Ricordo
di averne parlato con alcuni superiori più anziani, chiedendo che quel
problema fosse affrontato e anche risolto: "Come si può tenere un
raduno così sacro con il Rebbe se ci sono in vicinanza gabinetti
così puzzolenti? E poi la mancanza di igiene contrasta con la Halachà.
Non capisco davvero questa contraddizione" dicevo ai devoti barbuti. Loro,
naturalmente, erano troppo intelligenti per persuadermi a pensare diversamente.
Dicevano che avevo ragione e che la questione sarebbe stata risolta col tempo.
Gnomen 236: In ogni caso, per
me era più facile parlare di gabinetti maleodoranti piuttosto che di
altre cose. I due anni a Brooklyn, per lo più di routine, mi lasciarono
ricordi vaghi. Seguivo lo stile di vita Habad pensando costantemente al
prossimo libro di Hassidut che avrei letto. Non ero attratto dallo studio del
Talmud, né tanto meno da quello della Halachà. Vivevo nel mio
mondo e cercavo di capire i mondi superiori. Non venivo impressionato dalle
persone ma dagli scritti che trattavano le questioni più elevate e
interiori, che favorivano il servizio a Dio. Inoltre, ricordo vagamente il mio
primo o secondo incontro privato con il Lubavitcher Rebbe. Avvennero a ridosso
dell'11 luglio o Rosh Chodesh Av (la data ebraica del mio compleanno),
poiché i membri della yeshiva potevano ottenere il permesso di entrare nello
studio del Rebbe e ricevere la sua benedizione una volta all'anno nel giorno
del loro compleanno.
Gnomen 237: Era di notte e
spesso bisognava aspettare fino alle prime ore del mattino per accedere.
L'ospite entrava con un foglietto (col suo nome, lo scopo della visita ed
eventuali richieste), che consegnava al Rebbe; poi si sedeva e aspettava una
risposta. La stanza del Rebbe era piena di scaffali con tanti libri e appariva
disordinata, poco pulita e poco aerata. Ciò che ricordo bene fu la paura
che mi invase prima di entrare. L'intera giornata di un hassid che entrava dal
Rebbe passava tra i preparativi, con la consapevolezza di poterlo finalmente incontrare
faccia a faccia. Si trattava di un evento molto importante e di grande
significato nella vita di un habadnik, paragonato dai hassidim all'ingresso del
Grande Sacerdote nel Sancta Sanctorum del Tempio nel giorno di Kippur. Rammento
ben poco dei primi due incontri. Ricordo più dettagli, invece, del terzo
incontro, quando arrivai dalla yeshiva francese di Brunoy. E ricordo anche la
quarta e ultima volta, circa un mese dopo il mio primo matrimonio.
Gnomen 238: Quindi posso dire
molto poco al riguardo. In quei 5 anni ho seguito lo stile di vita Habad, alla
ricerca di libri di Hassidut e Kabalà. Ero vestito alla Habad, con tanto
di abito nero e cappello nero con la tesa anteriore piegata verso il basso;
è questo un segno di identificazione speciale, dal momento che tutti gli
altri gruppi hassidici indossano un normale Borsalino nero; soltanto Habad porta
il cappello con la tesa anteriore piegata in avanti, poiché così
lo indossava il Rebbe. Ovviamente, mi ero lasciato crescere la barba senza mai spuntarla,
credendo che l'aspetto dell'uomo davanti a Dio fosse completo solo con la barba
incolta. Un Habad senza barba non è un ebreo completo, veniva insegnato.
Solo in seguito, appresi dallo Tzadik Haim una frase di saggio umorismo e
cioè che anche le capre hanno la barba e non sono rabbini...
omissis...
Gnomen 244: Avevo un altro
amico che incontrai al 770, Aharon Davidson. Era di Boston e divenne Habad frequentando
la yeshiva della sua città. Iniziammo a studiare isieme lo Shulchan
Aruch di Yosef Caro, nella parte che tratta la pulizia delle stoviglie. Dopo
circa due ore di studio insieme, Aharon pervenne alla conclusione che eravamo
una coppia bene assortita. Mi disse che aveva in mente di partire all'estero e
studiare nella yeshiva di Brunoy, in Francia. Mi convinse che il cambiamento ci
avrebbe giovato e l'idea mi entusiasmò. Decidemmo dopo poco tempo di
chiedere il permesso al Rebbe per andare a studiare nella yeshiva francese. Il
permesso ci fu accordato e ci vollero circa 4-5 mesi di preparativi per poter
partire. La yeshiva di Brunoy faceva proprio al caso mio, un rifugio per la
meditazione, isolata dal resto del mondo, appartata in un bel luogo boscoso, a soli
20 minuti di metrò da Parigi.
Gnomen 245: C'era un disegno su
un muro di pietra in prossimità del bosco ai margini del quale si
trovava la yeshiva. Mi parve meraviglioso e rispecchiava un sogno diventato
realtà. All'entrata incontrai il rabbino Nissan Naminov, che dirigeva la
yeshiva. A Habad era noto come un grande esperto di Hassidismo e come persona
pia che a volte pregava per sette ore al giorno. Era un uomo pervaso di fervore
hassidico che dava importanza alla preghiera e allo studio. Non era nato Habad
ma entrò nel movimento da giovane, quando viveva in Russia. Aveva più
o meno 65 anni quando giunsi a Brunoy e mi impressionò molto il fatto
che pregasse così tante ore durante il giorno.
Gnomen 246: La preghiera Habad
era diversa da quella comune: si prefiggeva il raggiungimento degli alti
livelli contemplati dal hassidismo tramite la concentrazione. Ciò
avveniva per mezzo del pianto di gioia che scaturiva dal cuore e dallo spirito.
Lo studio della Torà, insegnava Habad, era il lavoro della mente mentre
la preghiera era il lavoro del cuore. Rabbi Nissan era stimato da tutti, anche
se viveva la maggior parte del tempo isolato nel suo mondo. Ogni mattina di
buon'ora si immergeva nel mikveh e poi pregava con tutti noi per poi continuare
le sue orazioni a casa sua, che si trovava in una palazzina ad una decina di
metri dalla yeshiva.
Gnomen 247: In verità,
mi piaceva l'idea di pregare per ore. Mi sembrava la cosa più importante
da fare, perché metteva tutte le altre cose del mondo ad un livello
secondario. La preghiera, pensavo, era il vero legame con il Santo Benedetto
Egli sia, un legame diretto di amore e di timore, che non ha limiti. L'atmosfera
della yeshiva di Brunoy era improntata allo studio, alla meditazione e alla preghiera.
Spesso camminavo tra gli alberi del bosco e mi immergevo nella contemplazione
del creato, cercando di elevarmi a livelli sublimi. Pensavo, tra l'altro, che
avrei dovuto sposarmi, poiché questo era un passo essenziale da fare.
Ero convinto che avrei potuto superare tutti i miei problemi con l'aiuto del
hassidismo e della preghiera. Ma evidentemente mi illudevo.
Gnomen 248: Non avevo
un'opinione chiara sulla sessualità come un bisogno fisico naturale e
credevo che fosse una strategia dello Yetzer ha rà (inclinazione al
male) che deve essere combattuta e, in caso di peccato, purificata dal pentimento
e dalla meditazione. Tuttavia, anche se mi sforzavo di raggiungere le alte
sfere della contemplazione, ecco che bastava un sorriso della figlia di Rabbi
Shmulik (che apparteneva a una delle quattro famiglie che vivevano nell'edificio
di Rabbi Nissan) per fantasticare di poterla stringere a me e baciarla. Non
ricordo il suo nome, ma aveva 16 anni ed era davvero bella. Mi chiedevo se
fossi l'unico nella yeshiva ad avere tali pensieri peccaminosi, ma una cosa era
certa: dentro di me l'estremismo era estremo, ed ero in un conflitto perenne
tra basse valli e alte vette.
Gnomen 249: Non vivevo il
Hassidismo come un fine di vita soddisfacente, ma come un mezzo per inoltrarmi in
seguito nel mondo della Kabalà. Pregavo Dio che mi mandasse un vero
insegnante di Kabalà. Quindi solo così, pensavo, avrei potuto
superare il mondo degli istinti e delle pulsioni peccaminose. Qualche anno
più tardi, il mio Morè, lo Tzadik Haim, mi spiegò
cos'è lo Yetzer ha rà e come funziona il corpo fisico. Già
dagli inizi, cominciò a farmi capire ciò che da tempo cercavo, una
concezione di vita che non aveva nulla a che fare con il Hassidismo o la falsa
Kabalà. Più tardi lo Tzadik Haim mi riservò una stanza consacrata
nella quale potevo ammirare la luce della vera Kabalà della vera tradizione
nascosta.
Gnomen 250: E così trascorsi 3 anni interi
nella yeshiva di Brunoy.
Diario: 03.01.2005: Uno o due
giorni prima dell'inizio dell'anno, Nodà ha sognato Shirin, un amico di
Beer Sheva di Yehoel Yehoel, che gli diceva che non avevamo abbastanza meriti
per restare in Israele, mentre, se li avessimo avuti, non saremmo dovuti andar
via. "Non è vero" gli rispose Nodà nel sogno "guarda
i Giusti Nascosti che vivono fuori da Israele. Per merito loro, vengono
annullati decreti sul mondo. Così anche per ciò che ci riguarda,
i nostri meriti per la Gheulà Shlemà devono rimanere fuori
Israele, per annullare i decreti".
Capitolo 6
Gnomen 251: Non avevo
programmato che lo gnomen 250 parlasse dei Giusti Nascosti. Avrei dovuto
scriverlo qualche giorno prima, ma per un motivo o l'altro non ci sono riuscito.
Ho fatto notare che Nodà non diceva nel sogno "i 36 Giusti Nascosti"
ma "i Giusti Nascosti". Nodà diceva anche che per merito loro
vengono annullati decreti sul mondo, ma non diceva che ciò avveniva per
merito della loro sofferenza. Inoltre, creava un implicito parallelismo dicendo
che il nostro lavoro aveva come scopo l'annullamento dei decreti al di fuori di
Israele. Una domanda che sorge spontanea riguarda una questione che abbiamo trattato
in questi anni, e cioè che, nell'ambito di un nuovo ordinamento, i 250 (in
ghematria Ner = Candela) Giusti Nascosti che vivono nella loro fede non si fanno
carico dei decreti che provengono dal Tribunale Supremo e non soffrono per
impedirli.
Gnomen 252: Il sogno di Nodà
è venuto per indicarci che l'affermazione dei 250 Tzadikim Nistarim è
corretta. Essi non si assumono più decreti e il loro servizio a Dio si
trasforma in gioia e non in sofferenza. Allo stesso tempo, a causa dei loro meriti
per il servizio ad El Shaddai, ci sono decreti che vengono abrogati o mitigati.
Questo è un messaggio importante per capire che l'opera sublime degli
Tzadikim Nistarim continua a beneficio dell'umanità.
Anche l'opera degli Asini della Redenzione
Finale è destinata a ridurre o impedire decreti, e ciò ha trovato
conferma in un sogno di Anna Gasprotti del 1999, in cui lei, Solly ed io ci
incontravamo e ci abbracciavamo. Si diceva allora che grazie allo Tzadik Haim
le azioni degli Allievi realizzano delle cose che erano in passato a livello
dei Giusti Nascosti.
Gnomen 253: Prima del 25
dicembre, Nodà ha sognato che le veniva detto che il Presepe è una
forma di idolatria e non l'albero di Natale illuminato. Pertanto, quest'anno
abbiamo allestito un albero illuminato, anche se non abbiamo ancora deciso come
chiamarlo. Albero della giustizia universale o della pace universale o Albero
di Cristo o Albero delle luci?
La notte dopo l'annuncio dello tsunami ho
visto in sogno l'Oceano Pacifico molto "pacifico". All'orizzonte
c'era un'enorme insegna con la parola "Peace"...
Davide ha raccontato a suo
fratello Giordano che Israele voleva mandare un aereo di soccorso con del
personale medico nello Sri Lanka, ma il governo locale lo ha rifiutato, dicendo
che era disposto a ricevere aiuti da ogni paese del mondo, tranne Israele. Com'è
ipocrita il mondo! Questa notizia non è stata riportata dai media
europei e mondiali.
Gnomen 254: Il 30 dicembre abbiamo aperto la Scuola
del Secondo Comandamento a casa di Daniele. Erano presenti con me Daniele,
Giuseppe, Silvano ed Ingrid (Hadassah). Ingrid, una ragazza peruviana ha detto
poi di aver riscoperto la vera fede. La notte ha fatto due sogni. Nel primo,
vedeva una collana con due cuori, che avrebbe voluto comprare, ma non era in
vendita. C'era poi una seconda collana con un elefante e una terza con un
ippopotamo.... (devo ancora esaminare questo sogno). In ogni caso, secondo
l'interpretazione di Daniele, le veniva indicato che non bisogna ricercare
l'amore superficiale ma i livelli profondi del vero amore.
Nel secondo sogno, si trovava
su una spiaggia e un'ondata gigantesca spazzava via tutto. Tuttavia, lei ne
usciva indenne e i presenti rimanevano stupiti dal miracolo.
Buon segno per chi frequenta la Scuola del
Secondo Comandamento.
////////
Gnomen 255: Quale dolce dito dovrei
leccare adesso? E quanta barba del periodo 770 dovrei ancora far crescere?
Niente paura, abbiamo oltre 400 gnomen davanti a noi, e, con l'aiuto del
Signore, scopriremo piano piano i contenuti di questo testo. E voi, siete convinti
che la ruota di Assuero stia girando? Avete ancora dubbi sulle "acque alte"
della Quarta Generazione? Potete immaginare il mio stato mentale quando lo Tzadik
Haim mi conobbe nella sinagoga Habad di via Cellini a Milano? E il cambiamento
radicale che ho subito? E capire quanto dovetti dimenticare e cancellare dalla
mia mente quando lo Tzadik Haim mi fece diventare il suo primo Talmid?
Gnomen 256: Il Rebbe, settimo della
dinastia Lubavitcher, non aveva figli, per cui fu proclamato l'ultimo Rebbe. Non
avrebbe avuto un successore Lubavitch. Il regno Habad entrava così nella
sua imponente follia messianica. Solo dal nostro movimento uscirà il Moshiach,
dissero al 770. Menachem Mendel Schneerson era il settimo e il più santo
dei rabbini e aveva migliaia di seguaci e una macchina propagandistica impareggiabile.
Dato che era lui che si sarebbe rivelato quando un numero sufficiente di ebrei gli
avrebbe creduto, ecco che era chiaro che mai ci sarebbe stato un leader
rabbinico dopo di lui pari al suo livello. E nel momento in cui ci sarebbero
stati sufficienti meriti, la sua identità si sarebbe rivelata e sarebbe
stato riconosciuto dall'umanità quale Moshiach Tzidkenu.
Gnomen 257: Dovevo vivere nel
regno di Habad per capire come i suoi seguaci adorassero il loro re. Dovevo
anche capire come il loro mondo di Atzilut si fosse emanato nel corpo del Rebbe
e, di riflesso, nel mondo. Dovevo sperimentare in prima persona le luci che abbagliavano
i hassidim Habad, pronti a diffondere in ogni modo e con ogni mezzo la credenza
che il Rebbe fosse lo Tzadik e il Moshe Rabbenu della sua generazione e che la
maggior parte del mondo sarebbe stata distrutta, mentre la struttura di Habad si
sarebbe salvata e avrebbe guidato il mondo intero. E dovevo anche sentire gli
slogan dei fedeli che proclamavano che il Rebbe "nostro Signore, nostro Rabbino
e nostro Maestro", sarebbe vissuto in eterno.
Gnomen 258: Permaneva in me, nonostante
tutto, l'aspirazione a studiare Kabalà. Lo Tzadik Haim, tuttavia, smantellò
in me il regno Habad, come se fosse un castello di carte da gioco. Non era
forse una forma di superbia il loro isolarsi e considerarsi superiori agli
altri ebrei? E poi, che differenza c'era fra l'adorazione che essi facevano ad
un uomo in carne ed ossa con quella che gli stolti avevano fatto ai loro re nel
corso della storia? Un vero Tzadik detesta gli onori e la venerazione che gli
vengono fatti. Farà di tutto per evitarli. Come osavano chiamare il loro
rabbino "nostro Signore", senza il giusto timore di Dio? Che tipo di
nuova luce per lo studio proponeva Habad, quando le sue lezioni consistevano in
astruse speculazioni trascendentali?
Gnomen 259: E inoltre, perché
erano così astuti, così bugiardi, così pieni di odio e di disprezzo
per chiunque non fosse un Habadnik come loro? Perché erano così
avidi e disposti ad agire contro la Torà per i soldi? E a considerare
gli altri ebrei come vacche da mungere? Passo dopo passo, lo Tzadik Haim mi fece
capire e vedere chi fossero veramente i Habadnikim di Milano, che cosa
pensavano davvero e cosa si dicevano tra di loro. Giorno dopo giorno, le parole
dello Tzadik Haim mi facevano toccare con mano quanto fossero arroganti, disonesti,
ipocriti e amanti del dio Denaro.
Gnomen 260: "La maggior
parte dei cattolici in Italia ha un cuore più buono ed è cento
volte più sincera di loro. Peretz, non credere che il Signore si lasci
impressionare dalle loro barbe. Davanti a Dio, le barbe lunghe non coprono la
loro ipocrisia e la loro arroganza, così come il caprone non è
considerato saggio per il fatto che ha una barba" fu questo uno dei primi
insegnamenti dello Tzadik Haim.
Diario (05.01.2005): Nodà
ha sognato di guardare la luna piena, al cui interno si vedeva una porta aperta.
Ad un tratto, si è ritrovata nell'Asia meridionale, nei luoghi colpiti
dallo tsunami, e ha visto molti bambini morti. Nodà ha provato
compassione per loro; sulle acque poi scendeva una grande pace e una specie di
"spirito" luminoso entrava nelle anime dei bimbi morti, che si rallegravano
a nuova vita. Alla fine, ha visto la porta sulla luna che si chiudeva...
Gnomen 261: Lo Tzadik Haim da
Sana'a, Yemen, mi tirò fuori lentamente e delicatamente dalle 49 porte
dell'impurità. Più avanti, mi spiegò che non poteva
più lasciarmi all'interno di Habad. Se vi fossi rimasto ancora, sarei rimasto
intrappolato dietro il 50esimo portone dell'impurità, che Dio ci salvi,
e ogni speranza di salvarmi sarebbe svanita. Lo Tzadik mi aveva seguito fin dalla
nascita e fin dall'inizio mi aveva destinato a diventare il suo discepolo. Sono
contento ora, dopo 35 anni, di aver avuto il privilegio di dire ufficialmente al
Rebbe di Lubavitch, e sotto l'autorità del Tribunale Supremo, che il
culto a lui fatto è di natura idolatra e che il cuore dei suoi seguaci
è pieno di odio gratuito.
Gnomen 262: Era nel mio destino vivere
l'esperienza di Habad. Il Lubavitcher Rebbe non era né il capo né
il piede della sua generazione. Era piuttosto l'oggetto principale del peccato
idolatra dell'epoca e cioè la falsa kabalà dello Zohar nella sua
manifestazione più aborrita, quella della Quarta Generazione, nel
contesto del regno messianico di Habad. Egli non era il Mosè della sua
generazione, bensì il Faraone della sua generazione, un dio-faraone che tiene
tuttora in schiavitù decine di migliaia di anime di ebrei innocenti, costretti
a lavorare alacremente per tenere in vita la malefica piramide di Habad.
Gnomen 263: Vermi e pidocchi erano
le parole che i Habadnikim dicevano tramite la loro falsa kabalà su
Abramo, Isacco e Giacobbe. Lo Tzadik Haim diceva rispettosamente "Avraham
Avinu" e così il nostro Patriarca riceveva nella mia mente una
nuova vita. Quando lo Tzadik diceva "Avraham Avinu" era vera Kabalà.
Sapeva di chi stava parlando e trasmetteva la realtà all'ascoltatore. Dalle
tenebre del grande esilio, con pazienza che superava la dimensione umana, lo
Tzadik Haim mi sollevò dalle profondità del baratro, mi tolse le
incrostazioni mentali parassitarie e frantumò i gusci delle
vanità filosofiche. Il vero Tzadik, Capo della sua generazione, era nascosto,
e nessuno conosceva la sua vera identità, tranne il suo unico discepolo.
Gnomen 264: Era nel mio
destino. Dovevo prima conoscere e credere al capo della falsa generazione per
poi poter apprezzare lo Tzadik della generazione, il vero fondamento del mondo,
come è scritto in Proverbi (10, 25): "Tzadik yesod ha olam (il Giusto
è il fondamento del mondo)". Dovevo anche studiare la falsa kabalà
per capire più avanti il valore del libro di Rabbi Yehye ibn Shlomo El Kapah,
"Milhamot Ha Shem", contro la dottrina di Atzilut dello Zohar. "Questo
è il libro che spiega la verità contro lo Zohar", soleva
dirmi lo Tzadik Haim. "Quando lo leggerai, capirai il terribile errore in
cui sono caduti tanti ebrei." Passarono ben 10 anni fino a quando Davide
riuscì a trovarne una copia in Israele e a portarcela a Milano. Quanto
è unica la verità in questa generazione, tanto è rara la
conoscenza del suo vero valore ...
Gnomen 265: Lo Tzadik Haim mi
ha redento dagli dèi della terra d'Egitto, dall'idolatria di Habad,
dall'adorazione del Faraone nelle sue molteplici forme, dai falsi dèi
della Kabalà: Atika Kadisha, Arich Anpin, Aba, Ema, Zeir Anpin, Nukve.
Baggianate allo stato puro, mera idolatria avvolta da misticismo
intellettualistico. Quanto era profondo il pozzo in cui ero caduto, quanto è
profonda tuttora la follia Habad, quanto è enorme l'errore di quella
parte del mondo ebraico che crede nello Zohar e lo considera un testo sacro!
Chi potrebbe mai liberarsi dalla schiavitù di Habad e salvarsi dagli
artigli del misticismo? Chi avrebbe potuto distinguere fra il vero Tzaddik
della generazione e il falso Moshe del regno di Habad? Ma El Shaddai ha avuto
misericordia di me e mi ha mandato lo Tzadik Haim, Capo dei Trentasei Giusti
Nascosti della sua generazione.
Gnomen 266: Nei miei anni con
Habad avevo studiato le radici del sottile peccato dello Zohar. Ero caduto anch'io
nella grande trappola dell'ultimo Vitello d'Oro della storia e di questa Quarta
Generazione. Esattamente come Aharon che era stato irretito dagli esagitati
della Moltitudine Mista e non aveva capito le loro intenzioni idolatre, allo
stesso modo io ero caduto nella grande trappola dell'ultimo Vitello d'Oro della
storia. Tuttavia, lo Tzadik Haim aveva pregato El Shaddai per me, per il mondo
ebraico e per l'umanità intera.
Gnomen 267: Non è certo
merito mio se sono stato redento per il mondo ebraico e per il mondo in
generale. Il merito va tutto allo Tzadik Haim, che si è addossato il
compito di correggermi e ha lavorato su di me per anni. La mia
interiorità doveva cambiare di 180 gradi, affinché potessi capire
dove mi trovavo e dove ero diretto, con la grazia di Dio su di me, "ahor
va-kedem tzartani, dapprima e per dopo mi creasti" (Salmo 139, 5). Non
sono superiore a nessun altro, ma ho sperimentato cambiamenti più
radicali degli altri. Questo è il mio destino.
Gnomen 268: Dio è la
nostra salvezza. Egli ama il cuore semplice nella fede, come è scritto:
"Sii innocente con il Signore tuo Dio"[1] (Deuteronomio, 18:13) Nei miei
13 anni con lo Tzadik Haim ho appreso molte lezioni sul cuore semplice e buono,
amato da Dio. L'intera struttura delle dottrine cabalistiche non provengono
dalla semplicità di cuore, né ad essa conducono. Le speculazioni
mistiche implicano complessità "metafisiche", che sfociano in
un'arroganza sottile e detestabile e in un atteggiamento di superbia
intellettuale. Che diritto hanno costoro di parlare di un Dio che si è contratto
dalla luce dell'eterno infinito per consentire alle divine emanazioni di essere
fonte di ulteriori creazioni ?!
Gnomen 269: Come può una
persona intelligente credere in chi ci racconta come Dio si sia nascosto,
occultamento dopo occultamento, contrazione dopo contrazione, per far posto alle
divinità emanate, fonti di creazioni successive? "Purtroppo"
mi spiegava lo Tzadik Haim "coloro che credono nella dottrina delle
contrazioni e delle emanazioni sono caduti in pensieri idolatri che non hanno
alcuna esistenza reale. Tutta la loro costruzione mentale è falsa e vietata,
dal momento che non si può dare una forma a una realtà che
trascende la comprensione umana. Come si può creare qualcosa che la
mente umana non può conoscere? Ciò che viene detto sono soltanto parole,
che di fatto non hanno alcun significato reale, per cui qualsiasi significato
loro attribuito sarà falso, poiché privo di un fondamento reale. Sii
innocente con il Signore tuo Dio.
Gnomen 270: Come si può
parlare del modo con cui Dio ideò il Suo mondo per poi emanarsi nella
creazione? La fede nella creazione stessa è un atto di fede, accennato
nella tradizione della Santa Torà tramite il principio di Bereshit. La
creazione avvenne ex nihilo, Dio disse e creò. Chi è quello
scellerato che ha l'ardore di venire a raccontarci che cosa c'era prima e al di
sopra della creazione ?! Anche gli Tzadikim che escono dai loro corpi,
ascendono ai mondi superiori, stanno in piedi davanti al Tribunale Supremo, conoscono
i decreti e pregano davanti al Trono d'Onore, si guardano bene dal trattare le
azioni del Santo Benedetto prima della creazione. E fino a che punto ha osato spingersi
il popolo d'Israele con immagini teosofiche che sono l'esatto contrario del "sii
innocente con il Signore tuo Dio" ?!
Gnomen 271: Cari lettori,
chiunque voi siate, capirete che la struttura del regno messianico di Habad rappresenta
una fonte di male per il popolo ebraico, che l'amato Tzadik Haim, Capo dei 36 Tzadikim
Nistarim della sua generazione, dovette combattere per poter abbattere le sue
mura più che trecentenarie. Lo Tzadik Haim accese il fuoco della
verità nella mia bocca e mi disse di tenermi pronto per svolgere il mio
ruolo. "Sii un soldato forte nel tuo lavoro, Peretz", furono le
parole dell'ultima esortazione dello Tzadik. Il mio destino era quello di
essere un soldato di Dio contro le false dottrine. Ho dovuto vivere nel campo
di Habad per conoscere e comprendere i grandi poteri del nemico, un nemico che
ha impedito a Israele di ricevere la vera luce della Torà e della
Redenzione Finale.
Gnomen 272: Ero un seguace di Habad
che credeva che il Rebbe di Lubavitch fosse lo Tzadik della generazione. Non
ero superficiale nella mia fede. Eccessivo forse sì, ma non
superficiale. Come potrebbe qualcuno lasciare il Rebbe, se lo considera lo
Tzadik della generazione? Quando sei dentro, non ne puoi uscire. Primo, perché
non lo vuoi, perché sei soddisfatto della vita in cui credi; quindi devono
esserci diversi fattori che convergeranno insieme per farti cambiare direzione.
Hai bisogno di una forza che superi quella del tuo credere il Rebbe lo Tzadik
della generazione. Per mia grande fortuna, aspiravo a diventare un cabalista, e
nelle mie preghiere pregavo Dio di aiutarmi a trovare un maestro. Ricordo che
la mia prima domanda allo Tzadik Haim, di cui sapevo solo che era yemenita, fu
se conoscesse la Kabalà.
Gnomen 273: Egli mi rispose che
la conosceva tutta. Gli chiesi se includeva lo Zohar e l'"Etz Haim"
(scritto a Tzfat da Haim Vital il calabrese, il principale allievo di Yitzhak
Luria) e lui mi rispose con un umile sorriso: "Certo, ma perché me
lo chiedi? Ci sei già entrato?". "No", risposi "ma
vorrei." "Ehm" il saggio yemenita si fermò davanti a me e
mi fissò negli occhi: "Vedremo, ma lo sai che non potrai parlarne
(dei segreti)?". "Capisco" risposi, anche se l'idea era nuova
per me. Sentii subito che El Shaddai aveva esaudito la mia preghiera. Ero anche
emozionato perché il Maestro era di tradizione yemenita. Non so
perché, ma fin dagli inizi avevo la sensazione che l'ebraismo yemenita fosse
avvolto nel mistero e avesse meritato di conoscere la vera Kabalà.
Gnomen 274: Fu allora una
scintilla che in seguito si intensificò sempre più, quando lo
Tzadik Haim mi spiegò le virtù degli ebrei yemeniti. Tuttavia,
anche nelle prime cose che ascoltai, avevo l'idea che essi fossero distaccati
dagli ebrei ashkenaziti, per cui mi sembravano diversi, saggi e misteriosi. Mi
piacevano molto per ragioni che non mi sapevo spiegare. In passato, avevo
conosciuto un solo ebreo yemenita in una yeshiva Habad a Crown Heights, e
apprezzavo il modo con cui guadagnava i suoi soldi tagliando i capelli anche
agli studenti di un'altra yeshiva a un prezzo inferiore rispetto a quello
standard. Consideravo ciò una forma di hochmà, oltre al fatto che
era sempre disponibile e pronto a correre dove veniva chiamato.
Gnomen 275: C'era, tuttavia,
qualcos'altro che me lo rendeva più simpatico rispetto agli altri. Aveva
"derech eretz", i suoi modi erano garbati e parlava di se stesso con
umiltà. Come sempre, ho dimenticato il suo nome, ma so che mi fece
un'impressione speciale che è rimasta nel tempo. All'epoca avevo anche
letto di come Ben-Gurion avesse portato in Israele gli ebrei yemeniti
nell'operazione "Sulle ali delle aquile" e di come i nuovi arrivati
vedevano in quegli aerei degli angeli messianici, mandati da Dio per portarli
miracolosamente nella Terra promessa. Lo Tzadik Haim in seguito me lo
confermò e spiegò che gli ebrei yemeniti erano molto "temimim".
Nei loro villaggi non esisteva l'elettricità, né avevano mai
visto automobili, né, tanto meno, aerei. "Immagina la loro reazione
quando videro all'improvviso questi grandi apparecchi che volavano in cielo e
veniva loro detto che li avrebbero portati in Terra d'Israele!" mi
spiegò lo Tzadik Haim.
Gnomen 276: Le prime parole
dello Tzadik nella sinagoga di via Cellini rappresentarono un momento
importante della mia vita. Avevo pregato per questo a Brunoy. In quell'anno mi
sposai a Jesolo, città di mare a nord di Venezia, e andai a vivere a
Milano per lavorare come mashgiah Habad alle dipendenze del rabbino Garelik. Fu
qui che il mio vero desiderio interiore prendeva forma e cominciava a
realizzarsi. Quando lo Tzadik Haim mi disse di conoscere l'intera Kabalà,
mi aveva convinto del tutto, perché era diventato serio. Subito avvolse
le sue parole con una sorta di segretezza che mi faceva capire che si trattava
di un argomento "leshem Shamaim", qualcosa che gli altri non devono
vedere e conoscere. Dal primo istante, lo Tzadik Haim eresse intorno a me delle
mura di difesa di segretezza; "Vedremo, ma lo sai che non potrai
parlarne?".
Gnomen 277: (in memoria di mia
madre, Ann Green, nata il 9 gennaio) Nel primo periodo, tra le preghiere di
Minchà e Arvit nella sinagoga di via Cellini, lo Tzadik Haim parlava per
lo più della cultura ebraica araba e yemenita, del derech eretz degli
ebrei yemeniti e della loro umiltà. Prese ad insegnarmi anche un po' di arabo
classico. Lo Tzadik Haim voleva che sentissi qualcosa della cultura araba e mi
liberassi dai miei pregiudizi, specialmente ashkenaziti. Mi parlò dei
grandi filosofi arabi, che avevano raggiunto alti livelli di comprensione, come
Rushd e altri. Allo Tzadik Haim non piaceva l'attitudine di presunta
superiorità degli occidentali rispetto agli arabi, che avevano pensatori
distintisi per il loro acume e intelligenza.
Gnomen 278: Per molti versi,
gli arabi erano più energici degli europei e più sensibili. Erano
più vibranti e pieni di vita. Per gli orientali, gli europei sembravano
nati stanchi. Ci sono enormi differenze nella gastronomia e nel modo di mangiare.
Gli orientali amano il condimento piccante e usano molte spezie che, in
passato, erano sconosciute in Europa. Anche gli arabi e gli ebrei dei paesi
arabi amano parlare di cibo, e sanno come stuzzicare l'appetito prima di un
pasto e apprezzare i sapori dei cibi mentre li mangiano. C'era sempre un'attitudine
nelle parole dello Tzadik che sottolineava le qualità della vita e dava il
giusto sapore. C'era qualcosa di molto tangibile nelle sue parole. Non parlava
di Sefirot, ma di derech eretz, cibo, sapori e anche delle proprietà
terapeutiche delle erbe e delle spezie.
Gnomen 279: Lo Tzadik Haim non
parlava di "filosofia". Fatta eccezione per i momenti in cui
menzionava grandi filosofi, ebrei, greci o musulmani, egli diceva che la filosofia
non aiutava allo studio e la paragonava a bellissimi fiori, mentre la saggezza
della Torà era simile a deliziosi frutti che si possono mangiare. Più
avanti capii meglio che lo Tzadik vero è azione pura. Poteva comandare
agli angeli, le sue parole di preghiera avevano effetti nei mondi superiori e
sulla terra, e allo stesso modo, ogni parola che diceva, sia di Torà o
di altro argomento, aveva un ordine diverso. Ad esempio: quando camminava per
strada, a volte si fermava a guardare i prezzi dei prodotti nelle vetrine dei
negozi; a volte, diceva i prezzi ad alta voce. Tutto aveva un significato.
Gnomen 280: Nel primo periodo
di studio con lo Tzadik Haim, non lo sentii parlare contro il Lubavitcher
Rebbe. Dopo un anno con lui, ero pronto mentalmente a lasciare per sempre Habad;
tuttavia, lo Tzadik mi disse di non farlo vedere, e, anzi, per quasi due anni
non mi permise di comportarmi diversamente dallo stile Habad. Nel primo
periodo, soprattutto nei primi sei mesi, facevo ancora parte del movimento. Come
ho già detto, la Suprema Provvidenza fece sì che gli eventi
intorno a me mi rivelassero la bassezza, la chiusura mentale, la
disonestà, l'ipocrisia, la superbia e la mancanza di derech eretz dei Habad
a Milano. Lo Tzadik mi insegnò a guardare le persone senza filtri rosa e
a chiamare ogni peccato per nome. Chiesi a rav Garelik perché i seguaci
del Rebbe non si comportavano fra di loro con il giusto derech eretz e questa
fu la risposta del rabbino-serpente di Milano: "Solo verso il Rebbe
è obbligatorio comportarsi con derech eretz".
Gnomen 281: "Senti l'ignoranza
che si nasconde dietro una simile affermazione, Peretz?" Lo Tzadik puntò
l'indice sull'inclinazione al male. "E' forse normale che una persona che
ha studiato la Torà dica una cosa simile? Il derech eretz precedette la
Torà e senza derech eretz non c'è Torà. Il Rambam, la Grande
Aquila, disse: "Se un rabbino non ha derech eretz non va rispettato e il
talit che indossa non è altro che una sella d'asino". La mancanza
di derech eretz non è nella tradizione di Israele. Bisogna avere derech eretz
per ogni persona, senza distinzione alcuna, ebrea o non ebrea. Il derech eretz
è amato dall'Onnipotente, esattamente come l'umiltà. Che genere
di Torà insegna questo rav Garelik, se afferma che solo il Rebbe va
rispettato?".
Gnomen 282: Come detto, le
parole dello Tzadik erano sempre concrete e le sue conclusioni non lasciavano
spazio alla "filosofia". Solo occasionalmente usava un linguaggio
ironico per vedere se il Talmud era abbastanza acuto da comprendere l'argomento
in questione. "Non capisco davvero tutto questo onore che fanno a Menachem
Mendel Schneerson. Nello Yemen c'erano Tzadikim ben più grandi di lui, che
non permettevano alla gente di onorarli più del dovuto. Odiavano l'adulazione
ed erano restii agli onori e dicevano che chi li accetta ruba l'abito del Santo
Benedetto Egli sia.
Gnomen 283: Ogni parola dello
Tzadik Haim mi restava impressa. Egli definiva il Hassidismo una
"filosofia". In quei primi sei mesi, ogni sua parola era per me una
nuova rivelazione, perché mi apriva la mente a nuovi orizzonti di
comprensione. "Perché i Habad a Milano erano così arroganti,
scortesi e banali? Perche se consideravano il loro Rebbe alla stregua di un
dio, costui non li rimproverava perché non li rimproverava e li metteva
a tacere? E poi, la propaganda Habad che proponeva una nuova forma dei ebraismo
era consentita o meno dalla Torà? Era giusto che si considerassero
superiori agli altri ebrei? Riflettevo su queste domande. Avevo ancora mura da
abbattere e battaglie da vincere, ma ciò che mi dava forza tutto il
tempo era la fede assoluta nelle parole dello Tzadik Haim.
Gnomen 284: Non ricordo ora
l'esatta successione degli eventi in quei primi anni, ma in tempi brevi capii
che lo Tzadik Haim era uno dei 36 Tzadikim Nistarim della sua generazione e che
ero stato scelto per essere suo Talmid, sebbene, allo stesso tempo, avrei
dovuto meritarlo. Innanzi tutto, dovevo serbare per me il segreto e credere in
ogni parola dello Tzadik Haim; quindi, dopo circa due mesi dal nostro primo
incontro in via Cellini, avevo un segreto che non dovevo rivelare. Questo nuovo
fatto mi permise di uscire con relativa facilità dal movimento; il
segreto che serbavo era ben più importante della frequentazione Habad. Come
detto, ho difficoltà a ricordare le tappe precise della mia defezione da
Habad, ma stimo che nei primi sei mesi mi considerassi ancora nel movimento, ma
dopo un anno ne ero ormai fuori, anche se il mio Maestro mi consigliò di
rimanere per un anno ancora nel gruppo, senza mostrare atteggiamenti ribelli.
Gnomen 285: "Questo" mi
disse lo Tzadik Haim "li farà arrabbiare ancora di più.
Vederti con me, parlare e studiare con me, ma continuare ad essere Habadnik, li
farà scoppiare di rabbia! Ma se lasci Habad, cambi il modo di vestire e
dichiari di non appartenere più al loro gruppo, sarà per loro una
prova inconfutabile". Non ero del tutto convinto della strategia dello
Tzaddik ma la misi in atto senza fiatare. In effetti, non potevo più sopportarli
e il solo vederli mi dava il voltastomaco. "Strategia"
sottolineò lo Tzaddik, "Questa situazione richiede strategia.
Lascia fare a me, Peretz. Nessuno conosce le strategie più del tuo Morè.
Sii fiducioso e segui le mie parole. Vedrai che scoppieranno".
Gnomen 286: La Provvidenza fece
arrivare a Milano dei Habad poco piacevoli.
Gnomen 287: Erano quasi tutti
arroganti, avidi di denaro, maleducati e curavano solo il loro orto. La loro
natura ipocrita e la dolcezza delle loro labbra adulatrici li aveva resi graditi
agli ebrei benestanti della comunità. Ma più li conoscevi da
dentro e più li detestavi. Tuttavia, non intendo qui dilungarmi e
raccontare episodi vissuti in prima persona. Quando lo Tzadik mi invitò
a pazientare con la strategia che aveva messo in atto, mi sentii rassicurato e
rinunciai ai travasi di bile.
Gnomen 288: Il loro modo di
parlare era rapido e superficiale. Recitavano frasi fatte, prive di contenuto. Lo
Tzadik Haim mi insegnò ad esaminarli da vicino: di solito, erano torvi
in volto, ma sorridevano e si illuminavano quando si parlava loro di soldi. Feci
tesoro di ogni singolo insegnamento del mio Morè. Più vedevo cosa
bolliva nei pentoloni delle loro menti, più mi stupivo che i miei occhi
fossero rimasti chiusi per 5 anni interi in una terribile prigionia mentale.
Gnomen 289: Diario: oggi 9
gennaio ricorre il compleanno della mia cara mamma Ann Becker Green. Oggi ci
siamo riuniti per fare lezione nella Scuola della Rosa.
//////
Gnomen 290: Da ogni angolatura o
punto di vista che si voglia, l'umile Tzadik Haim mi faceva vedere come costoro
amassero il denaro e agissero per fini egoistici e non "leshem
Shamaim". Essi non rafforzavano la Torà, come dicevano, ma, anzi,
ne frantumavano i veri valori e ne distorcevano i contenuti. Lo Tzadik Haim forgiò
in me una mente completamente nuova. Mi fece uscire dal passato e mi alimentò
con la conoscenza delle vie di sofferenza percorse dai Giusti Nascosti, non
permettendo però che per questo ne soffrissi o stancassi la mia mente o
il mio corpo. Egli preservò il mio cervello e le mie energie perché
fossero pronte ad affrontare gli eventi futuri. Allo stesso tempo, mi esortava
ad osservare, a riflettere e a cercare con pazienza le vie della comprensione e
della Santità lungo le quali lo Tzadik camminava.
Gnomen 291: Un avvocato
accusatore potrebbe imputarmi di essere rapidamente passato dall'ammirazione
per il Rebbe a quella per lo Tzadik Chaim. Ma non è così. Lo
Tzadik Haim mi mostrò per gradi i difetti generali di Habad e per gradi mi
fece diventare suo allievo. Da parte mia, non ero affatto un tipo volubile e l'avvocato
accusatore ammetterebbe che, in ogni caso, avevo sempre mostrato rispetto e stima
per i miei maestri, prima il Rebbe e poi lo Tzadik Haim. Ma questa non è
davvero un'accusa che mi si può rivolgere contro.
Gnomen 292: Non c'è
dubbio che durante la mia permanenza a Habad ero tra i seguaci del Rebbe e
l'onore e l'ammirazione tributatigli coinvolgevano tutto il movimento. Chi era
habadnik non poteva agire altrimenti. Tuttavia, un punto deve essere chiarito e
capito. Il livello di rispetto e di stima che l'allievo ha verso il suo maestro
e verso i Saggi d'Israele fa parte dell'ebraismo ed è contemplato nei
precetti della Torà.
Gnomen 293: La tradizione
secolare della Torà sottolinea la mitzvà del rispetto per i
genitori, i maestri e il prossimo. E ciò si manifesta a più
livelli. Ricevere una tradizione dalla bocca del proprio Maestro presuppone, da
parte dell'allievo, rispetto e stima assoluti, derech eretz, devozione e
assistenza. Questa è la verità e nessuno potrebbe negarla. Vi
porto un esempio limite dalla Mishnà, che è considerata vera
tradizione. Ebbene, la Mishnà racconta di un allievo che si era nascosto
dietro al gabinetto per poter vedere con quale mano il suo maestro si puliva
dopo aver fatto i suoi bisogni.
Gnomen 294: Alcuni rabbini avevano
reticenza a trattare questo argomento, ma uno di loro, molto autorevole, spiegò:
"Anche questa è Torà, ed è così che dovrebbe
essere intesa". Tra parentesi, il rabbino usò la mano sinistra per
pulirsi. Ho riportato questo episodio per dimostrare che il rispetto e la stima
dell'allievo verso il proprio maestro può toccare anche la sfera privata
e persino intima, ma ciò fa parte della tradizione della Torà ed
è parte integrante dell'ebraismo fin dai tempi di Mosè. Inoltre,
è noto che assistere il proprio maestro in ogni modo possibile, è
considerato ben più meritevole dello studio stesso.
Gnomen 295: Quando i Hassidim,
in generale, vengono accusati di onorare il loro rabbino in modo esagerato e
contrario alla Tradizione di Israele, essi si indignano e sostengono che la vera
Tradizione obbliga a rendere onore, ammirare e servire il proprio Rebbe. "Noi
osserviamo i comandamenti riguardanti l'onore e l'ammirazione per i Saggi -
dicono - mentre il resto degli ebrei lo ha dimenticato durante il lungo esilio,
e, a maggior ragione, quando si tratta di uno Tzadik Nistar, del Moshe della
sua generazione. Pertanto, è nostro diritto osservare la mitzvà e
mostrare onore e venerazione, poiché nessuno può dubitare che il
Rebbe sia un Saggio di livello superiore".
Gnomen 296: Il fatto è
che quando entrai nel movimento e adottai lo stile di vita Habad, che prevedeva
l'adorazione per il Rebbe, avevo la certezza che si trattasse di cosa sublime e
meritevole, dimenticata dal resto degli ebrei del mondo. Mi consideravo, come i
miei confratelli Habad, un ebreo straordinario. In seguito, quando cominciai a
frequentare lo Tzadik Haim, iniziai a capire la differenza tra il rispetto e la
stima consentiti e voluti da Dio e la venerazione che rasenta l'adorazione per la
propria guida spirituale, caratteristica dei gruppi hassidici, in generale, e
di Habad, in particolare.
Gnomen 297: L'aggiunta "e
a maggior ragione quando si tratta di uno Tzadik Nistar, del Moshe della
generazione" era necessaria per differenziare il Rebbe dal resto del mondo.
Habad adorava il Lubavitcher Rebbe e credeva davvero che fosse il Moshe Rabbenu
della generazione (Dio ci salvi). Se si fossero riferiti soltanto al suo
livello di conoscenza della Torà, non lo avrebbero venerato, ma la
differenza sostanziale consisteva nel considerarlo un essere al di sopra della
dimensione umana. Lo Tzadik Haim mi spiegò: "Il loro errore
è disgustoso e una frase simile non dovrebbe esser detta. Non c'è
nessuno che può essere chiamato 'Moshe della sua generazione', tranne
Moshe Rabbenu stesso. Costoro sono stupide vittime della loro stessa propaganda
e non capiscono quello che dicono".
Gnomen 298: Habad era un
movimento in piena espansione che prosperò grazie alla sua propaganda.
Il Rebbe era il re del regno Habad, che aveva come unico scopo quello di diffondere
la fede nel Re-rabbino in tutto il mondo ebraico. In realtà, l'errore
non consisteva negli onori o nell'ammirazione. Ci si doveva chiedere:
perché vengono tributati ad un uomo tanti onori e tanta ammirazione?.
"Ma cosa sanno loro di un vero Tzadik?" mi disse lo Tzadik Haim.
"Un vero tzaddik non riceve rispetto o trattamento speciale. Solo gli Tzadikim
Nascosti sono veri Tzadikim in ogni generazione, e solo uno di loro è il
Capo della generazione e rimane nascosto e nessuno, tranne gli Tzadikim
Nistarim stessi, ne sa nulla."
Gnomen 299: Questa frase mi
fece riflettere sulle migliaia di rabbini nel mondo hassidico che, negli ultimi
250 anni, si erano fatti chiamare "Admor" (acronimo di nostro
Signore, nostro Maestro, nostro Rabbino), un termine detestato dallo Tzadik Haim.
Venivano considerati Tzadikim dai loro seguaci, senza tuttavia esserlo. Ad un
tratto, il mondo ebraico o almeno la parte divenuta hassidica, mi apparve contorto
e manipolato. Cosa gli era successo? Che fine aveva fatto? Se i Hassidim avevano
trovato qualche giustificazione per rendere onori sproporzionati ai loro rabbini,
come mai questi ultimi avevano accettato questo stato di cose? Anni dopo, dopo
aver letto e studiato il libro "Milhamot Ha Shem" del rabbino
yemenita Shlomo El Kapah capii che all'origine di tale errore c'era la dottrina
di Atzilut della falsa Kabalà.
Gnomen 300: È importante
sottolineare, però, che il rispetto, il derech eretz e la stima per il
proprio maestro sono le vere chiavi per ricevere la Torà a tutti i
livelli, a maggior ragione se la si riceve da un Morè che è uno Tzadik
nascosto, Capo dei 36 Tzadikim Nistarim.
Capitolo 7
Gnomen 301: Fu così che,
frequentando il Morè Haim, appresi il vero derech eretz. Quello appreso
da Habad, sintetizzato dal serpente vestito da rabbino, era chiaro: "Solo
nei confronti del Rebbe ci si deve comportare con derech eretz, il resto non
conta nulla!". Cosa fareste con un sacco di spazzatura se non gettarlo
nella pattumiera!Ma quando una tale bestemmia viene pronunciata da un rabbino
considerato dai suoi seguaci un hassid, ecco che si trasforma in un
"segreto" dei mondi superiori, noto solo a pochi addetti. Inutile sottolineare
che a Habad non si apprende il derech eretz.
Gnomen 302: A Habad inoltre non
ti insegnano come relazionarsi con il prossimo. Non ti insegnano a conversare
in un modo calmo e piacevole. Ti insegnano a recitare slogan. Impari ad azzerare
il tuo ego per diventare un "soldato del Rebbe" e far parte
dell'Esercito di Habad. Tutti i habadnikim che ho conosciuto erano persone
incolori, prive di personalità, semplici ingranaggi del macchinario
propagandistico, incapaci di portare avanti una vera conversazione punteggiata
da divrei Torà, impossibilitati ad ascoltare con pazienza le
considerazioni altrui.
Gnomen 303: La parola spiegata
dallo Tzadik Haim rallentava automaticamente il flusso dei pensieri
dell'ascoltatore, e se costui rispondeva rapidamente e in modo impreciso, lo Tzadik
fingeva di non aver capito e gli chiedeva gentilmente di ripetere. Con il
Morè imparai a come sedermi e a come stare seduto e quando e come stare
in piedi. Imparai ad esaminare bene la sedia prima di sedere, per controllare
che fosse pulita, solitamente la sedia dei bar italiani che frequentammo nel
corso dei 13 anni.
Gnomen 304: Se ero già
seduto e vedevo lo Tzadik Haim che entrava al bar, mi alzavo di scatto e lo
guardavo mentre si avvicinava al tavolinoo. A questo punto lo accoglievo con un
"Shalom, ha Morè", e con un fazzoletto pulito pulivo la sua sedia.
Rimanevo in piedi e gli chiedevo cosa volesse bere. A volte, lo Tzadik non decideva
subito e mi invitava a sedermi. Una volta seduto, aspettavo che aprisse la conversazione.
Dovetti imparare a concentrarmi ed eliminare altri pensieri dalla mia mente. Dovevo
seguire non solo le parole dello Tzadik, ma anche le sue espressioni e il modo con
cui trattava ogni argomento.
La situazione sembra piuttosto
semplice, dato che sto descrivendo il risultato finale, ma ci volle un po' di
tempo prima che lo imparassi, soprattutto perché allo Tzadik Haim non
piaceva dirmi che cosa fare. Voleva che osservassi e capissi da solo come
agire. Passo dopo passo trovai la strada, o meglio mi fu data la
possibilità di raggiungerla. Solo quando non arrivavo ad una
comprensione di me stesso interveniva il Morè per indicarmi come fare.
Tuttavia, nel primo anno in cui ero ancora dentro Habad, mi guidò,
mostrandomi quali tipi di animali mi circondassero in quella cerchia. Era una
parte necessaria dell'apprendimento delle virtù e dei difetti, una
conoscenza essenziale per acquisire le giuste virtù del cuore.
Gnomen 305: Le parole dello
Tzadik Haim di 25 anni mi furono di grande aiuto. Il Morè mi
registrò su un'audio-assetta le origini del movimento Habad, il grande conflitto
fra Mitnagdim e Hassidim e concluse la trattazione con alcune parole, improvvisate
(e non lette): "Ti ho spiegato ogni argomento in dettaglio e con chiarezza.
Devi ascoltare le cose più volte finché non le capirai bene. Per
quanto riguarda questi Habad, se qualcuno ti dice che vuole vedere un Habad,
digli di andare allo zoo e osservare i corvi neri. Come i corvi, anche loro
sono vestiti di nero dalla testa ai piedi; in più si fanno crescere la
barba, cercando i modi per farla crescere il più possibile".
Gnomen 306: "Questo
è il gruppo che si fa chiamare Habad, acronimo di saggezza, comprensione
e conoscenza, ma la verità è che non sono saggi, non capiscono e
non hanno conoscenza. Questo è un gruppo di gente stupida con un'intelligenza
da bestia, priva di sostanza e di buon senso. Non hanno la buona educazione e
si comportano come bestie, anche se, in verità, le bestie sono
più intelligenti di loro. Se insegni ad un animale la strada e gliela
mostri una seconda volta, la terza volta la seguirà da solo, ma se
insegni la strada ad un habadnik girerà a sinistra invece che a destra e
ciò perché non ha né intelligenza né derech
eretz".
Gnomen 307: "Il derech eretz
è la via della Torà e come dissero i nostri Saggi il derech eretz
viene prima della Torà. Se un rabbino non ha derech eretz, non è
degno di rispetto, questa è Halachà. A maggior ragione ciò
vale per i Habad, che si comportano come bestie. E così EL SHADDAI ci tenga
lontani da questa setta Lubavitcher e da tutti i suoi fedeli, poiché non
insegnano né saggezza, né comprensione né conoscenza.
Insegnano, invece, una nuova Torà senza vere basi, perché hanno abbandonano
la vera Torà del Santo Benedetto Egli sia, sulla quale bisogna meditare
giorno e notte, per essere protetti in questo mondo e nell'aldilà".
Gnomen 308: "Lunghezza di
vita è nella sua destra; ricchezza e onore nella sua sinistra"
(Proverbi 3:16). La Torà è la fonte della luce. Quelli hanno
abbandonato la Torà e hanno abbracciato la filosofia. Non esiste momento
che sia eterno, perché ogni cosa ha un suo tempo, ma è la
Torà che va abbracciata perché è la nostra vita e la
lunghezza dei nostri giorni e solo da essa ne trarremo beneficio. Quelli invece
hanno creato una nuova Torà, per cui dalle loro bocche senti non parole
di Torà ma di filosofia. Dicono che il loro Rebbe viene fuori come re e
cose simili e dicono anche che è il Messia. Da dove hanno tirato fuori
queste cose su di lui? E se lui è il Messia perché non lo rivela
in pubblico? È già anziano, che cosa aspettano che diventi ancora
più vecchio?
Gnomen 309: "Possa il
Signore, lodato sia il Suo nome, aiutarci e concederci il senno fino al nostro
ultimo giorno e alla nostra ultima ora, e tenerci lontani da questo movimento
che alla fine sarà distrutto. Alla fine, ogni habadnik prenderà
le distanze e negherà di esser stato tale e dirà di vergognarsi
di esserlo stato in passato. Essi getteranno via i loro abiti neri, vestiti che
la Torà non ha comandato di indossare in alcun suo verso. Voglia il
Signore prendersi cura di noi e salvarci e così sia fatta la Sua volontà
e diciamo amen".
Gnomen 310: Diario: Notizie dal
mondo: In questo periodo (gennaio 2005) il mondo parla di tsunami, ma ci sono
state gravi alluvioni anche nel nord del Regno Unito e negli USA si sono
registrate inondazioni in California. Iowa e Ohio. Molti parlano di
rivelazioni. Un protestante ha scritto 8 libri basati sulle visioni dell'Apocalisse
e ha già venduto 47 milioni di copie. Le persone sono interessate alle
profezie degli ultimi tempi. Pochi hanno dato risalto al fatto che per la prima
volta un'astronave è atterrata su Titano, la luna più grande di
Saturno. I media parlano delle elezioni del dopo Saddam in Iraq, dove la
situazione è pessima, principalmente a causa della maggioranza sciita.
Alcuni scienziati hanno affermato che l'asse terrestre si è spostato di
una frazione di secondo dopo lo tsunami.
Gnomen 311: Diario
(21.01.2005): Venerdì, sono andato con Paolo e Nodà a fare spese
al centro commerciale "Globe" e qui sono riuscito a catturare un
orologio bianco con il gioco della gru. Quando siamo usciti dall'ipermercato ho
visto 2 targhe con il numero 661. I miracoli di Ester stanno per arrivare, con
l'aiuto di Dio. Nel frattempo, Paolo ha difficoltà a vendere depuratori
d'acqua nel suo lavoro. Non ha soldi per pagare l'affitto, il telefono ed altre
bollette ed è pieno di debiti. La strada è bloccata. Paolo
è un venditore di prim'ordine, ma in questo periodo le cose non vanno
bene. Grazie a Dio, siamo in buona salute e questo è ciò che
conta. Tuttavia, ho detto a Nodà che l'aver vinto un orologio da polso
è un buon segno e sta per arrivare un nuovo tempo.
Attualmente sto lavorando a 4
testi del 661: Sefer Ha Leviatanit in ebraico, Sefer Yikarei ha Gheulà
ha Shlemà, in ebraico, "La Ruota di Assuero che gira" in
italiano e il presente testo in inglese.
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I Trentasei Tzadikim Nascosti
Gnomen 312: Probabilmente erano
passati due mesi dal mio primo incontro con lo Tzadik Haim quando mi rivelò
che era uno dei 36 Giusti Nascosti. All'inizio, me lo disse per allusione e poi
mi spiegò, con più chiarezza, che se ero il suo Talmid,
significava che avevo meritato. Era ancora prematuro, essendo io ancora
habadnik, ma lo Tzadik seppe filtrare saggiamente la realtà senza
crearmi problemi. Naturalmente, mi sentivo lusingato dallo "zechut"
di poter diventare suo allievo. Ciò cambiò il mio modo di
ragionare. I Giusti Nascosti erano di un'altra categoria. Non importa che livello
avesse raggiunto il Rebbe di Lubavitch, ma non era di certo uno Tzadik Nascosto.
Era conosciuto ai più e riceveva onori e apprezzamenti, ma non era uno
Tzadik Nascosto. Gli Tzadikim Nistarim erano ad un livello di santità e
di umiltà supremo. Soffrivano e portavano il loro fardello in silenzio,
senza che nessuno sapesse della loro vera identità.
Gnomen 313: Gli Tzadikim Nascosti
conoscevano "i segreti della Creazione" e "il segreto della
Santa Ascesa". Ogni giorno salivano nel Tribunale Celeste e poi si
addossavano i decreti che scendevano sul mondo. Come ogni ebreo nel mondo, non avevo
la minima idea di chi fossero davvero. Il termine (Lamed Vav Tzadikim) è
nota negli ambienti religiosi, ma ad un livello del tutto superficiale. Gli
ebrei comuni ne hanno sentito parlare ma credono si tratti di una leggenda. Nei
primi anni Sessanta, aveva avuto un certo successo il libro di André Schwarz-Bart
"L'ultimo dei giusti", che però non ha nulla a che fare con la
verità. Lo lessi a Milano per pura curiosità. Chiunque studia il
Talmud, tuttavia, conosce la frase: "Ci sono non meno di trentasei Tzadikim
nel mondo, che ricevono la Shechinà in ogni generazione (Talmud
Bavlì, Sanhedrin, 11, 97, B).
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Gnomen 314: Diario (31.01.2005,
21 shevat 5765, 6 Tana del Leone 3957 – Inzago) : Il giorno dopo il secondo
incontro nella Scuola del Secondo Comandamento, Paolo mi ha detto a quanto
ammontano i suoi debiti.
" EHEYE ASHER EHEYE, Ti prego, rispondi
alla mia preghiera, rispondi alla preghiera del tuo servo figlio del tuo servo.
Come possiamo continuare, Signore dei Mondi, come possiamo continuare? I muri stanno
crollando su di noi per i debiti che abbiamo accumulato. Paolo deve 20.000
dollari, e giorno dopo giorno riusciamo a mangiare grazie alla
generosità degli allievi. Ti imploro, o Signore, Dio di Abramo, Dio di
Isacco e Dio di Giacobbe, apri la Tua larga mano e salvaci, siamo nel deserto e
abbiamo sete della Tua salvezza. La situazione di Paolo è pesante, salva
questo caro figlio, perché le sue intenzioni sono buone. Sollevalo,
perché anche se è calvo, i suoi capelli sono lunghissimi;
è nudo, ma Tu lo hai coperto. Solleva questo caro figlio per la
Redenzione Finale.
Gnomen 315: Non farci cadere
nell'ignoranza dei peccatori. Perdona i nostri peccati e rinnova il Tuo amore su
di noi. Noi crediamo nella Tua redenzione e abbiamo constatato che Tu ci hai
salvato migliaia di volte, ma ora Paolo ha superato il limite e le porte della
parnassà (sostentamento) si sono chiuse. Abbiamo vagato da un posto
all'altro per Te, o Signore nostro Dio. Nodà ha portato al mondo cinque creature.
Se l'impedimento proviene da me, fammelo sapere. Aiutaci, ADONAI TZEVAOT, e
salvaci con la Tua misericordia. Se sono io la causa, perdonami. Se la causa
è Nodà, perdonala. Se la causa è Paolo, perdonalo e
riportaci alla vita della Gheulà Shlemà. Ci hai condotto
nell'Arca e ci hai fatto entrare. Salvaci ora dalle acque tempestose di questa Quarta
Generazione.
Gnomen 316: Siamo nella Tua
arca, siamo nel Tuo palazzo, Ti prego, togli il decreto che grava sulla terra,
poiché non abbiamo la forza di portarlo sulle nostre spalle. Tu sei
sempre buono con noi, ci sei vicino e c'è una grande benedizione ogni
volta che mangiamo il cibo squisito che fai arrivare alla nostra tavola. Mi hai
permesso di lavorare, di continuare a scrivere per la Redenzione Finale,
incluso il presente gnomen. Mi hai dato un lavoro, ma perché non lo dai
anche a Paolo? Abbi pietà di Noah Hannah Noga e della Gioia della Rosa
per la generazione futura. Ci getterai forse nelle acque del diluvio e ci lascerai
affogare ? Dopotutto, ci hai amati grazie allo Tzadik Haim, ci hai protetti e
ci hai salvati. Perché adesso non ci dai un sostentamento decente?
Gnomen 317: Come può il Cavallo
Bianco pensare alla Gheulà Shlemà, quando i debiti di 20.000
dollari lo pressano e lui ha in mente solo quello? Abbi pietà di noi,
mostraci la nuova santità, o Signore nostro Dio, ricorda Abramo, ricorda
Isacco, ricorda Giacobbe, ricorda Mosè, ricorda Gesù e ricorda lo
Tzadik Haim, che hai scelto. Guardaci dalla Tua Santa Dimora per correggerci durante
la Tua redenzione e per collegarci anche alla vita in questo mondo, affinché
possiamo testimoniare il Tuo amore per i primi Asini che portano i pesi della Tua
grande e portentosa Redenzione Completa. Salvaci, EL SHADDAI, nella completezza
della Tua salvezza. È passato un anno da Stresa, i debiti si sono
accumulati e sono tornati, e imploriamo piangendo la Tua amorevole
bontà. Suscita in noi il potere della Tua eterna misericordia.
Gnomen 318: Ci hai trascinati nei
vortici della generazione di Mamon, ci hai avvolti in sacchi di debiti. Non
abbiamo sperimentato abbastanza la vergogna della penuria? Nodà non ha
abiti da indossare e quelli che veste sono di 14 anni fa. Paolo non ha niente
per sé, perché non pensa mai a se stesso. Io non ho quasi mai i
soldi per comprarmi un caffè al bar una volta al giorno. Da anni viviamo
questa situazione. Ti piace? Vuoi che continui così? Vuoi che sprofondiamo
negli abissi delle avversità della generazione di Mamon? Deh, apri i
cancelli del lavoro di Paolo, in modo che il Cavallo Bianco possa unire le
quattro estremità della terra, ma finora ci hai inondati con uno tsunami
di debiti, e Paolo non riesce a guadagnare neppure 1 euro. Deh, ricorda la Tua
benedizione ad Abramo, Isacco e Giacobbe, così anche noi avremo armenti,
bestiame e pozzi, e forse anche 400 sicli di denaro per acquistare un pezzo di
terra.
Gnomen 319: Da 22 anni riceviamo
segni, e perché proprio nell'anno dell'Asino che mangia il pane c'è
su di noi questo decreto? Deh, annullalo, o Signore nostro Dio. Siamo in questa
casa da un anno. Abbiamo istituito la Scuola del Secondo Comandamento.
Continuiamo a riunirci come parte della Rose School. Stiamo caricando i primi 5
capitoli del libro "Gira la Ruota di Assuero" sul nostro sito web.
Daniele dà lezioni ad Ingrid. Giuseppe fa del suo meglio. Silvano viene per
approfondire lo studio. Nodà fa girare la ruota di Assuero. Anna Gasparotti
fa sempre del suo meglio per quanto riguarda sogni e testi. Moshe Bardi prega
sull'altare della Casa di preghiera a Beer Sheva. Redimici, ADONAI EL OLAM,
rimuovi ogni ostacolo dalla fortuna di Paolo. Amen" (fin qui).
//////
Gnomen 320: Ho letto la
preghiera a Giuseppe., che poi ha ricevuto un messaggio da un angelo: "Non
aver paura, una cosa è la preghiera, che è buona, ma Dio vuole il
segno, non temere. Finora le Stelle della Redenzione hanno dato segni a livello
di segni stellari, e quindi sulla terra si sono sparsi i semi. Più
avanti cominceranno a germogliare e daranno i loro frutti". Giuseppe ha
ricevuto un segno di nuova fortuna in tutti i sensi per la Redenzione Finale.
Questo è un segno della Stella di Giacobbe. Ho chiamato Paolo nella mia
stanza e Giuseppe gli ha comunicato questo meraviglioso segno.
//////
Gnomen 321: Quando lo Tzadik Haim
mi rivelò dei 36 Tzadikim, avvenne un grande cambiamento nella mia
intera esistenza, direi una sorte di rivoluzione mentale, in cui molte cose
diventavano di secondaria importanza. Ero stato scelto come Talmid dello Tzadik
Haim e gli altri Giusti ne erano a conoscenza. Io che in passato consideravo
Tzadikim molti rabbini hassidici, ricevetti dall'umile Tzadik questo chiarimento:
"Pensi forse che i veri Tzadikim permettano agli altri di chiamarli con tale
termine? Se qualcuno chiama Tzadik uno degli Tzadikim Nistarim, costui lo zittirà
all'istante; egli non permetterà che si rubi la veste del Santo
Benedetto Egli sia.
Gnomen 322: "Non rimanere
abbagliato dai titoli e non credere in quei rabbini che si lasciano chiamare "Admor".
I veri Giusti sono nascosti e detestano gli onori della gente. Sanno chi sono, soffrono
in silenzio e con grande amore davanti al Santo Benedetto. Credi forse che chi
conosce la Kabalà segreta si lasci chiamare cabalista (mekubal)? Ovviamente
il cosiddetto mekubal quando si sente chiamare così si gonfia di superbia.
Elimina dalla tua mente ogni pensiero di superiorità, Peretz, e comincia
a distinguere la realtà e a detestare i titoli onorifici che vengono conferiti
ai rabbini".
Gnomen 323: Non è facile
assimilare un nuovo modo di pensare per chi era abituato a pensare diversamente.
A maggior ragione quando si crede a ciò che anche gli altri credono. Le
parole dello Tzadik mi prospettarono una realtà mentale completamente
nuova. La questione degli Tzadikim era importante nel mondo hassidico, ma, tuttavia,
era concepita in modo distorto. Non era reale. I loro Tzadikim non erano tali. Il
loro mondo veniva cancellato con un semplice colpo di spugna. "E per ciò
che riguarda i livelli e le ascese?" riflettei ad alta voce. "Non
è come pensi, Peretz, è molto meno di quanto pensi. Non cadere
nella propaganda. Il Rebbe di Lubavitch conosce pochissimi segreti delle
stelle".
Gnomen 324: Ciò, lo
ribadisco, causò uno sconvolgimento nel mio "forno" mentale,
che aveva prima sfornato chili di pane falso. Se il hassidismo veniva degradato
a "filosofia", i Giusti erano in realtà dei Giusti filosofici.
Va da sé che i rabbini hassidici avevano dedicato la loro vita alla Torà
e all'osservanza della Halachà, ma, oltre a ciò, erano esperti di
Zohar e di Kabalà luriana; credevano che lo Zohar fosse opera di Shimon
Bar Yochai. "Lo Zohar", mi spiegò lo Tzadik Haim "fu
scritto in Spagna da Moshe de Leon circa 700 anni fa. Egli lo attribuì a
Rabbi Shimon ben Yochai per fare soldi dalla sua vendita".
Gnomen 325: Questa
determinazione abbattè migliaia di muri dentro di me. "Il santo
Tanai, Rabbi Shimon ben Yochai, non scrisse, non conobbe, né mai vide o sognò
lo Zohar", era la frase che spesso ripeteva lo Tzadik Haim. "I
rabbini purtroppo hanno commesso un grosso errore. Essi parlano di "Shiur
Komà[2]". Ciò è completamente proibito, ed è un
terribile peccato di idolatria, ma non parlarne con nessuno. Ricordalo e
apprendilo bene, ma non parlarne a nessuno. Lascia che Israele sbagli in buona
fede e non con intenzione. Alla fine, tutto sarà svelato, ma i tempi non
sono ancora maturi ".
Gnomen 326: Non c'erano punti
interrogativi nelle lezioni dello Tzadik Haim. Conosceva la verità e io
dovevo apprenderla. Non ho mai avuto dubbi. Nemmeno all'inizio. Forse il
Signore me lo ascrisse a merito, come è scritto: "Ed egli credette
nell'Eterno, che glielo ascrisse a merito" (Genesi 15: 6). Così fu.
Credevo ad ogni parola dello Tzadik Haim, perché era verità
davanti ad EL SHADDAI e così gli credetti subito quando mi disse di
essere uno dei 36 Tzadikim. Gli credetti a occhi chiusi. Ero stato scelto dallo
Tzaddik come suo Talmid e pertanto mi rivelò la sua vera
identità.
Gnomen 327: All'improvviso mi
rafforzai. Il vero Tzadik, che nascondeva la sua vera identità, aveva il
potere di darmi un messaggio sulla mia identità: "Non sei chi credi
di essere, Peretz. Non ti rivelerò il tuo vero nome, ma sei stato mandato
nel mondo per scopi nobili. Lascia tutto ciò che pensavi di te prima.
Sei un altro ". Ero completamente informe e tutto il mio io interiore era
infecondo. Lo Tzadik Haim mi sollevò 10.000 miglia più in alto. Il
Santo Benedetto mi aveva plasmato per uno scopo elevato. Ero stato scelto come
Talmid dello Tzadik Haim. Stavo per conoscere la verità sui 36 Giusti Nascosti
e Sofferenti.
Gnomen 328: Ovviamente ho
sempre temuto di non essere degno, anche se non avevo idea di cosa volesse dire
"essere degno". Lo Tzadik Haim mi elevava costantemente e mi alimentava
con nuove conoscenze sugli Tzadikim scelti, i Figli dell'Ascesa (Bnei
Aliyà). Tuttavia, mi ha sempre messo in guardia: "Non dimenticare
dov'eri, Peretz, e la fossa profonda in cui eri caduto. Ringrazia Dio ogni
secondo della tua vita perché ti ha tirato fuori dal posto in cui eri e
ricorda la pazienza del Morè e la strategia sottile che ho usato per
portarti fuori dal pozzo profondo della perdizione. Sei stato salvato da un
posto in cui chiunque entra non può uscire a meno che uno dei Giusti Nascosti
decida di salvarlo. Solo il tuo Morè ha fatto questa correzione per il
futuro del mondo. Più avanti
capirai".
Gnomen 329: Diario (17 febbraio
2005 - 8 Adar 1 5765 – 23 Tana del Leone 3957 - Inzago): Daniele è stato
qui stamattina. Ha scritto cose importanti sui difetti di Gesù. - Impara
un nuovo rotolo di Purim nell'italiano del cuore e scrive una meravigliosa
preghiera a nome del Cavallo Bianco. Il primo ministro libanese Hariri è
stato assassinato. Ho seguito sul canale CNN il suo funerale.
Domenica 13 febbraio, alla
Scuola delle Rose erano presenti Pietro da Parma, Claudio da Milano, Anna dalla
Puglia, Ingrid, Abramo (dopo aver cambiato ufficialmente il suo nome da Silvano
ad Abramo, dopo la circoncisione che ha fatto sull'Altare di Melchizedek),
Iliade, Anna Gasparotti, Daniele, Giuseppe e Shaul.
La situazione economica di Paolo è
peggiorata ancor più.
Gnomen 330: Diario (18.02.2005)
Giuseppe, Abramo ed Ingrid erano qui. Abbiamo eseguito la correzione di Abramo:
Giuseppe ha fatto un segno di perdono con un bicchiere d'acqua, dal quale ha
versato dell'acqua sulla testa, dicendo "completo, completo, completo".
Giuseppe ha poi ricevuto la notizia del completamento del perdono e della
purificazione dai peccati nella Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di
preghiera e Tappeto dell'Islam. Abramo ha scritto le novità.
In sogno ho visto diversi tipi
di pesce, pronti ad essere preparati per piatti deliziosi. C'erano più
dettagli nel sogno che non ricordo. Quindi mi trovavo su un treno che viaggiava
verso il sud e scendevo in un posto vicino al mare (forse a Leuca). Proseguivo
oltre e arrivavo in un deserto (tra il Negev e il Sinai o forse al Cairo).
Ricordo che in treno mi ero toccato il taschino della camicia per sincerarmi di
averlo con me. Avevo anche dei soldi in tasca...
Gnomen 331: Il sogno contiene:
"E Abram continuò il suo viaggio dirigendosi verso il Negev"
(ibid., 12: 9) Il pesce allude al Banchetto del Leviathan.
27 febbraio 2005, 18 Adar 1 5765, 5 Bellezza
del Paradiso 3957: Ho aperto i capitoli del libro "Il Grande Pesce
Leviathan". Ho allegato alcune parti e stampato il primo capitolo del
libro. Ho scritto il capitolo 91 del Vangelo dell'Angelo Gabriele: Siete
completi sui gradini di marmo bianco.
Non abbiamo niente. Grazie ad EL SHADDAI, EL
SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno. Guardaci, ADONAI TZEVAOT, dal
tuo Santo Palazzo, e abbi misericordia di noi. Amen e sia fatta la Tua
Volontà.
//////
Gnomen 332: Lo Tzadik Haim mi
insegnò la vera Torà di Moshe Rabbenu e mi elevò ai livelli
iniziali della sublime santità nascosta. Ho scritto più dettagli
sui miei 13 anni con lo Tzadik Haim. La mia vita ha conosciuto varie "tappe
di cambiamento" dalla frequentazione della Y.U, agli anni presso Habad (a
Brooklyn e in Francia), fino alla mia conoscenza con lo Tzadik a Milano. Ho
anche scritto degli ultimi due anni con lo Tzadik Haim, Capo degli Tzadikim
Nistarim e del suo sacrificio redenzionale.
Gnomen 333: I cambiamenti
radicali che ho attraversato nella mia vita e la flessibilità mentale
che ho acquisito in ogni fase del cambiamento sono stati un preludio alla
svolta che si è verificata in me dopo la dipartita dello Tzadik Haim.
All'improvviso questo cambiamento non ha coinvolto solo me. Tutto ciò
che avveniva era profetico e redenzionale. Il nuovo tempo storico che tutti
stavamo aspettando è arrivato per merito dello Tzadik Haim e del suo
sacrificio finale.
Gnomen 334: Quando lo Tzadik Haim
era in vita, non ricevetti la terminologia che invece pervenne principalmente
tra l'aprile 1983 e l'aprile 1984. Anche se devo ammettere che io stesso dichiarai,
alcune settimane prima della sua morte, che la generazione profetica era arrivata
in virtù del sacrificio dello Tzadik Haim. Lo dichiarai agli Tzadikim
Nistarim nella Camera santificata (della mia casa in via Plebisciti 1, a Milano)
senza vederli realmente. Inoltre, ricevetti il permesso dallo Tzadik Haim e lo dichiarai
davanti a lui, mentre giaceva a letto, che "grazie al sacrificio dello
Tzadik Haim, è arrivata la generazione profetica".
Gnomen 335: D'altra parte, non
capivo ancora le molte implicazioni della generazione profetica. Era simile
alla situazione in cui ricevetti il Segno di "è arrivato il Tempo
(bà ha zman)" otto giorni dopo la dipartita dello Tzadik Haim.
Anche se sapevo che la generazione profetica era arrivata, non capivo
esattamente che cosa significasse. Pensai anche che fosse arrivato per me il
tempo di entrare nella elevata santità, ma poi mi venne in sogno lo
Tzadik che mi disse che non avevo il permesso di entrare. Quindi sognai lo
Tzadik Haim che mi diceva: "Le chiavi sono nella tua tasca, Peretz, e Dio Benedetto
sta aspettando".
Il dilemma: Chi sono io?
Gnomen 336: Questo sogno mi impressionò
e mi indusse a scrivere un commento in ebraico al Secondo Comandamento contro
le quattro generazioni del peccato idolatra, dallo Zohar a Habad. Quando cominciai
a scrivere, il tavolo su cui scrivevo (che era in cucina) e la mia sedia si
alzarono dal pavimento, ma non mi spaventai e continuai a scrivere. In una
visione, vidi lo Tzadik Chaim che era in un'arca con alcuni di noi, mentre il
resto del mondo era completamente allagato, ma io continuai a scrivere. Ebbi la
meglio sui segni e sulle visioni e ringraziai l'Eterno, mio Dio, per tutte le
cose che mi erano successe per merito dello Tzadik Haim e ringrazio anche in
questo momento, mentre scrivo Sefer Mishnat Haim.
Gnomen 337: Sapevo,
naturalmente, che il Goel non è il Messia e il Messia non è il Goel,
e che questo "segreto" redenzionale non era noto nella tradizione
ebraica. Le conclusioni, tuttavia, erano confuse. Se la generazione
profetizzata era arrivata e il sacrificio dello Tzadik Haim era un sacrificio
redenzionale generale, dovevo dedurre che lo Tzadik Haim era il Goel prescelto.
E se ciò era vero, io, in veste di Talmid del Goel dovevo dichiararlo e
spiegare chi era il Redentore; e ciò non significava che mi trovavo nel
ruolo di Messia?
Gnomen 338: Questa logica mi poneva
in un vicolo cieco. Non potevo accettare l'idea di essere il Messia, né
potevo dichiararmi Messia, mai sia! Avevo anche imparato a disprezzare il
termine Messia studiando con il Morè Haim, che più volte mi aveva
spiegato le tragiche conseguenze storiche dei falsi messia, come Shabatai Zvi e
altri. Il mondo ebraico e il mondo cristiano erano confusi su questo termine da
2000 anni. Il dilemma era: se lo Tzadik Haim era il Goel, chi ero io? Dilemma amletico.
Lo Tzadik Haim era nel Regno dei Cieli e nessuno si addossava i vari obblighi
di dichiarare e spiegare. Ma io ero il suo Talmid e conoscevo la sua vera identità.
Gnomen 339: Mi trovavo comunque
ad un certo livello di santità, donatami dallo Tzadik Haim. Le persone
intorno a me, ignare di Gheulà Shlemà, non potevano capire cosa
mi fosse successo. Dopotutto, si trattava di un evento epocale che avrebbe
cambiato il mondo intero. Ed io non mi trovavo forse in una posizione
messianica? Ma anche così, non accettavo quel termine. Era un vero
dilemma per me, e più scrivevo, più mi ritrovavo a discutere di
questo tema, al centro di un nuovo segno sulla terra.
Gnomen 340: Per 8 mesi, dal
giugno 1982 all'aprile 1983, ero nel dubbio, fino a quando Gino Tampieri
ricevette in sogno il grande Segno delle Stelle, il dilemma accrebbe con la dichiarazione
espressa nel sogno: "Questa è la Stella di Cristo venuta in
virtù dell'umiltà"; io, comunque, sapevo che lo Tzadik Haim era
il Goel. L'affermazione nel sogno dimostrava che la missione di Gesù era
stata messianica e che "la seconda venuta di Cristo" c'era stata, pur
se diversa da come la concepivano i cristiani. E poi, anche se Gesù era
il Messia di allora, non lo era adesso. Inoltre, cosa potevo dire se la vera
connessione tra Goel e Messia iniziava ad essere rivelata?
Gnomen 341: La mia mente mi trasmetteva
ripetutamente il messaggio che lo Tzadik Haim, il capo dei 36 Tzadikim
Nascosti, era stato scelto da El Shaddai come il Goel finale. Il 23 giugno 1982
(8 giorni dopo la dipartita dello Tzadik) mi fu concessa in sogno la
possibilità di aprire la Redenzione con la dichiarazione profetica di
Eliahu ha Navì "è arrivato il Tempo". E, guardate, ero
l'unico al mondo a doversi assumere la responsabilità del Segno. Pesi
enormi scesero su di me e livelli profetici mi invasero. Ho spiegato altrove
che questi pesi si riducevano solo quando scrivevo e spiegavo le novità.
Pertanto, i collegamenti storico-redenzionali riguardavano me, ed erano molto
pesanti, finché non li annotavo e ne parlavo.
Gnomen 342: Arrivò poi
il Segno delle Stelle con centinaia di riflessioni, poiché esso conteneva
il Libro delle Stelle di nostro padre Abramo, che è un segno astrale dei
cicli redenzionali con il segreto redenzionale della Stella messianica
universale di Malchizedek. Contiene anche il segno della velocità che
caratterizza la Quarta Generazione. In questo modo i pesi che mi erano stati
tolti nei mesi precedenti mi venivano rimessi addosso con i nuovi parametri della
Gheulà Shlemà, e dovevo scrivere sempre di più per ridurli
nuovamente. Ma il dilemma persisteva e non sapevo chi fossi!
E arrivò la soluzione!
Gnomen 343: Trascorsero due
mesi dal Segno delle Stelle e arrivò il Segno del Regno dei Cieli,
ricevuto in sogno da Renato Levi. Passarono altri due mesi dal Segno del Regno
dei Cieli e arrivò il Segno del Grande Candelabro (Menorà),
ricevuto in sogno da Remo Levi, la pace sia su di lui, ma ancora non sapevo chi
fossi. Passarono altri due mesi e la signora Nelda Levi, di benedetta memoria, vide
in sogno un asino che camminava per le strade di Milano, entrava in una
panetteria e mangiava del pane. Dopo il sogno, baciai la signora Nelda e con
grande gioia dissi: "Grazie a Dio, questo è il segno messianico che
stavo aspettando. Ora finalmente so chi sono. Sono l'asino che mangia il
pane"!
Gnomen 344: Quello dell'Asino
mi parve il ruolo più idoneo. Non avrei potuto gioire se fossi stato un
uomo. Per portare il titolo ci vuole un animale felice. E fu una pagnotta di
Betlemme che mi fece cantare con cuore gioioso. Oh Signore, non sapevo che mi
amassi così tanto da farmi diventare un asino messianico. L'asino
messianico è un asino, non è il Messia! E non si chiede "Chi
è il Messia?" ma "Chi è l'asino?", anzi, non "Chi
è l'asino?" ma piuttosto "Cos'è l'asino?".
L'Asino messianico
Gnomen 345: Adesso c'è
una logica, pensai allora. Il Goel non è il Messia e il Messia non
è il Goel. Il Goel è lo Tzaddik scelto che guida dal Regno dei Cieli,
e il Messia è l'Asino del Goel che mangia il meraviglioso pane della Gheulà
Shlemà. Questa era la vera formula sconosciuta prima e, insieme alla
chiave di Cristo, dava un senso all'intera storia messianica del passato. Oh,
come mi piaceva questo ridente Asino messianico, sceso finalmente dalla sua
stalla del Regno dei Cieli. "Scendi, scendi ed entra in me.
Raglierò, mi vestirò da asino e leccherò le pietre della Gheulà
Shlemà".
Gnomen 346: Bei bambini venuti
al mondo, ammirate le mie orecchie lunghe e la mia lingua, piena di buone
notizie dal Regno dei Cieli. Posso persino svestirmi e nessuno vedrà la
mia nudità. Chi vide mai un asino nudo? Mi tolsi i vestiti e piansi
forte fin quando la mamma mi calmò con il biberon e il mio ciuccio. Mi coprii
con la mia pelle di animale e colorai le dita dei piedi con smalto color
arcobaleno, ammirando la bellezza della mia coda. Tutti scoppiavano a ridere
nel vedere Peretz vestito da asino.
Gnomen 347: "Ma no" esclamai
"mi considereste così banale? È vero che ho bisogno di Peretz
per scendere giù, ma quando sono qui, ho bisogno di lui soltanto per
poche cose che non potrei fare da solo. Toccate la mia pelle e sentite che non
è umana, è una pelle spessa di asino".
"Va bene" disse Peretz "ma perché
sei così suscettibile, asinello? Sono io il primo ad essere felice della
tua discesa, dato che, tramite te, posso raggiungere la gente. Ma perché
vorresti sbarazzarti di me? Anche se non ho meritato di essere un vero Tzadik, vorresti
soffiarmi via come paglia al vento? Ok, tu sei un asino messianico, e sono
contento per te, ma anch'io sono uscito dal grembo di Tamar. Non ho forse
anch'io i miei requisiti messianici?".
Gnomen 348: Questo era vero. L'Asino
che mangia il pane rispondeva al segno messianico della Gheulà
Shlemà. L'asino ha da sempre simboleggiato il completamento storico del segno
messianico sulla terra. Tuttavia, come al solito, c'era un problema in campo
ebraico. La tradizione parla di un Messia dalla tribù di Giuda e persino
dalla casa di Davide. Ebbene, in ogni caso, il Messia deve nascere ebreo.
"Quindi anche l'asino ha bisogno di me", diceva Peretz, "lo
Tzadik Haim mi diceva che discendevo dalla tribù di Giuda".
Gnomen 349: I segni messianici comuni
all'Asino e a Peretz erano, ovviamente, presenti: i gemelli messianici, Peretz
e Zerach, i segni dell'Asino messianico di Giuseppe e i Segni dell'asino
messianico di Davide. I primi 12 anni dei Segni Completi si manifestarono in un
turbinio di segni messianici dell'Asino che mangia il pane. E questi segni
completavano tutti i segni della missione messianica di Cristo. In effetti,
come uomo, Gesù era il Messia dei primi segni messianici e redenzionali.
Non Peretz, ma l'Asino era il Messia dei Segni Completi. Peretz era solo uno
strumento!
Come hai osato considerarti
Messia?!
Gnomen 350: Ma dopo il 12esimo
anno e il segno del bacio redenzionale tra Giacobbe e Rachele, venne il bacio che
lo Tzaddik mi diede in sogno. Dopo avermi baciato in bocca, lo Tzadik mi respinse
con forza e mi disse: "Ah, pensavi di essere il Messia?!". Allo
stesso tempo, all'inizio del 13esimo anno, Nelda, raccontando nuovamente il
sogno dell'asino, si ricordò di un particolare che aveva fino ad allora
omesso: Peretz, era presente nel sogno e osservava la scena vicino ad un
negozio di frutta e verdura.
Capitolo 8
Gnomen 351: Vidi il grande
cambiamento storico che derivava dalla scelta del Goel. Ero il Talmid del
nascosto Tzadik Haim, ed ora ero il Talmid del Goel della storia. Si trattava
di due mondi completamente diversi, sebbene avessero un punto in comune: la
loro comprensione era del tutto nuova. Chi poteva, in verità, essere al livello
del Goel Finale e dell'unto Giudice nel Regno dei Cieli se non il Capo dei 36
Giusti Nascosti?
Gnomen 352: Solo il Capo dei 36
Tzadikim Nistarim poteva diventare il Goel Finale, poiché solo lui conosceva
i segreti del Regno dei Cieli, quando era ancora nel mondo. Era salito nei
mondi superiori e conosceva i segreti della creazione e del Carro Celeste
(Merkavà). Aveva visto gli angeli di Dio che proclamano quotidianamente:
"Santo, Santo, Santo è il Signore delle Schiere, tutta la terra
è piena della Sua gloria". Lo Tzadik aveva il potere di dare
direttive agli angeli. Viveva in assoluta santità, ora dopo ora e minuto
dopo minuto. Camminava tra la gente, che non sapeva chi fosse veramente.
Gnomen 353: Lo Tzadik conosceva
il segreto della "kfitzat ha derech", lo spostarsi da un luogo
all'altro in pochi secondi. Poteva leggere qualsiasi persona come un libro
aperto e sapere tutto di lui, passato, presente e futuro. Poteva ascendere ai
cieli e conoscere i segreti di ogni firmamento. Saliva al Tribunale Supremo e veniva
a conoscenza dei decreti che scendevano sul mondo. Lo Tzadik Haim conosceva i
segreti delle generazioni precedenti e i segreti dei Maghi della corte del
Faraone (Hartumei Mitzraim) e dei Savi di Babilonia.
Gnomen 354: Per questo motivo i
Giusti Nascosti non possono rivelare la loro vera identità. Le persone cadrebbero
in errore se sapessero chi sono. Le cose che sapevo sui Giusti Nascosti le
avevo sentite dalla bocca dello Tzadik Haim, che mi rivelò anche che il
Profeta Elia, di benedetta memoria, era il Capo dei Trentasei Tzadikim Nistarim
in ogni generazione, senza però entrare nel loro numero. Questa
cognizione divenne per me essenziale e mi fece capire che le Chiavi della Riconciliazione
erano nelle mani del profeta Elia, come espresso nell'ultima profezia di
Malachia.
Gnomen 355: Chi poteva dunque essere il Goel
di Israele e delle Nazioni se non il Capo dei Giusti Nascosti, che è
più vicino al profeta Elia? E, infatti, arrivano insieme, come è
scritto (Malachia, 3: 1): "E all'improvviso (le-feta) entrerà nella
sua sede il signore che voi cercate, l'angelo del patto che voi
desiderate". Il signore è il Goel, l'angelo del patto è il
profeta Elia.
Si trattava di una nuova cognizione. Solo lo
Tzadik Haim, Capo dei 36 Giusti Nascosti, avrebbe potuto essere scelto come Goel
Finale. Per 13 anni ebbi il grande privilegio di stargli vicino, anche se non
sapevo che sarebbe stato scelto da El Shaddai quale terzo e ultimo Goel.
Gnomen 356: Se avessi ricevuto
queste informazioni dallo Tzadik Haim, gli avrei creduto sicuramente. Comunque,
ciò non avvenne. Credo che lo Tzadik stesso non sapesse di questa futura
scelta dopo la sua morte, sebbene conoscesse il livello in cui viveva.
Ciò significa che sapeva che se fosse giunto il momento, sarebbe stato al
livello del Goel, ma ciò non significa che in vita pensasse di esserlo. Io,
comunque, sono dell'idea che lo Tzadik Haim non credeva di essere il Goel. Da
quanto posso ora capire, l'elezione del Goel da parte di El Shaddai avvenne
dopo l'ultimo suo sacrificio di morte.
Yesuha conosceva e comprendeva
la profezia di Isaia (cap. 53)
Gnomen 357: Gesù sapeva
che il sacrificio menzionato nel capitolo 53 di Isaia lo riguardava di persona
e sapeva anche che sarebbe stato condannato, pur innocente, e sarebbe stato
preso da Dio come un'espiazione per Israele. Grazie al potere dei Segni
iniziali e redenzionali, sapeva che il Segno della Resurrezione sarebbe entrato
in azione dopo il suo sacrificio. Gesù, tuttavia, era nel segno
dell'adempimento profetico del sacrificio dell'Ariete al posto di Isacco.
Questo fatto, tuttavia, è chiarito solo attraverso i Segni Completi.
Gesù non poteva collegare il suo sacrificio (della profezia 53 di Isaia)
a quello di Isacco, ma poteva collegare la missione di riconciliazione dei
cuori che purtroppo fallì. La sua missione si basava sui Segni Iniziali,
che ricevette nella Scuola degli Esseni, in cui veniva tramandata oralmente la
tradizione del profeta Elia, di benedetta memoria. Gesù lasciò la
Scuola per cercare di portare a termine la missione messianica che si era
sviluppata intorno a lui come parte del percorso dei Segni Iniziali. Ma lo
Tzadik Haim non aveva alcun legame con la "missione" nel mondo. Questa
idea non lo sfiorò minimamente in vita.
Gnomen 358: Gesù aveva
previsto la distruzione del Tempio e forse anche la diaspora dei figli
d'Israele tra le nazioni. Tuttavia, non era uno Tzadik Nistar e non era al
livello elevato e segreto dei "figli dell'Ascesa". Gesù conosceva
"i segreti" che aveva appreso nella Scuola degli Esseni che
abbandonò con il chiaro proposito di realizzare la sua missione
messianica. La religione ebraica si basa sulla rivelazione sul monte Sinai
tramite Mosè; quella cristiana si basa sulla missione messianica di
Gesù. I Giusti Nascosti non cercano alcuna missione, messianica, redenzionale
o quant'altro, essi sono a contatto con i mondi superiori e le loro azioni sono
a beneficio della comunità.
Gnomen 359: Essi sono in grande
segreto con il Santo Benedetto Egli sia e rifuggono l'idea di "farsi un
nome" tra la gente. Non esigono altro che la santità, che li
avvicina a Dio. Lo Tzadik Haim non trattava l'argomento della Gheulà
Shlemà. A volte parlava della generazione che precede la Redenzione. Era
solito dire: "beati coloro che verranno tolti dal mondo prima di essa, ma
ancor più beati coloro che la attraverseranno e avranno il privilegio di
vedere la futura benedizione di Dio".
Gnomen 360: Ritengo che
la lezione più importante dello Tzadik Haim sulla Gheulà
Shlemà riguardasse la distinzione fra Goel e Messia. Più volte la
sottolineava, dicendo che questa materia era sconosciuta dalla Tradizione, e tale
ignoranza aveva generato solo grande confusione. Pertanto sapevo che quando
verrà la Redenzione, ci sarà il Goel, che è la figura
principale, e il Messia figlio di Davide, che sarà di livello inferiore.
Non sapevo comunque che il Goel sarebbe stato a capo del Regno dei Cieli.
La correzione del Cristianesimo
Gnomen 361: Le lezioni su
Gesù non erano finalizzate alla Redenzione, anche se era abbastanza evidente
che con il tempo il popolo d'Israele avrebbe cambiato la sua attitudine nei
confronti del Nazareno. Lo Tzadik Haim mi parlò spesso della Scuola segreta
degli Esseni e del suo fondatore, Morè Ha Tzedek (il Maestro di
Giustizia), dell'austera disciplina che la caratterizzava, dei tre anni di frequentazione
di Gesù, dei segreti di Kabalà Ma'assit che qui ricevette per poi
usarli durante la sua missione (come la moltiplicazione dei pani e dei pesci o
le guarigioni miracolose). Lo Tzadik Haim mi parlò anche del rapporto
fra Gesù e Yohanan Ha Matbil (Giovanni Battista), che, una volta
abbandonata la Scuola, influenzò non poco le decisioni di Gesù. Il
Morè Haim parlava di Yeshua con partecipazione e diceva di lui:
"povero Gesù, morto così giovane, a soli 33 anni,
perché nessuno aveva capito le sue parole".
Gnomen 362: Quando diceva
"nessuno capiva le sue parole" lo Tzadik si riferiva ai rabbini
dell'epoca e agli studiosi della Torà. Diceva spesso: "Gesù
era innocente, semplicemente non lo capivano". E anche: "Gesù
diceva cose buone, che i Hahamim non capivano". Lo Tzadik citava anche
delle frasi di Gesù lodandone la saggezza, come: "non è
quello che entra nella bocca che contamina l'uomo ; ma quello che esce dalla
bocca, ecco ciò che contamina l'uomo (Matteo 15, 11). Oppure, lodava la
verità del suo insegnamento : "Non giudicate, e non sarete
giudicati; perdonate e vi sarà perdonato" (Luca, 6, 37).
Gnomen 363: Per lo Tzadik Haim
era molto interessante che nessuno avesse capito Gesù, né gli
ebrei, né i cristiani, che fecero di lui un essere divino, paragonabile
all'Eterno. Lo Tzadik mi parlava di un "segreto" che più
avanti mi sarebbe stato rivelato, ma per il momento non ero autorizzato a conoscerlo.
Questo atteggiamento è cambiato dopo che in sogno lo Tzadik disse, nel
Segno delle Stelle: "Questa è la Stella di Cristo venuta in
virtù dell'umiltà". Mi fu quindi chiaro che da quel momento
in poi era possibile usare ogni insegnamento dello Tzadik Haim su Gesù
per la grande correzione del Cristianesimo. Il vero Gesù doveva essere
rivelato dopo esser stato completamente separato dalla teologia cristiana.
Prima di allora non avevo pensato alla "missione messianica" di
Gesù, ma lo Tzadik mi aveva predetto che il "segreto" mi
sarebbe stato rivelato più avanti. Dovevo solo aspettare.
Gnomen 364: Con la dichiarazione
in sogno del Goel sulla Stella di Cristo, iniziò un lungo processo di
correzione. La maggior parte di essa avvenne nei primi sei anni dei Segni Completi,
ma andò avanti anche in seguito nei molti completamenti che andavano
fatti. Il completamento della correzione del Cristianesimo avvenne in effetti
nel 17esimo anno, quando Giuseppe ricevette il sogno-segno in cui l'Arcangelo
Gabriele dichiarava: "Tre sono gli uomini della Redenzione: Mosè,
Gesù e Haim". Ciò significava che la correzione era stata
completata.
//////
Gnomen 365: Ho iniziato a
spiegare qui perché non credevo che lo Tzadik Haim presagisse di essere
scelto come Goel Finale, anche se il suo livello non era inferiore a quello del
Goel. Ci sono due categorie separate. Una è del tutto interna e segreta,
e l'altra è collegata al mondo e diventa nota. Solo dopo la scelta del
Goel Finale da parte di Dio, capimmo che in realtà solo il Capo dei 36
Tzadikim poteva assurgere a tale ruolo. Solo la grande elevazione di questo santo
compito può realizzare gli elevati scopi della Gheulà
Shlemà.
Gnomen 366: Tuttavia, io non sono
in grado di dare un giudizio su questa questione. È impossibile
determinare in modo inequivocabile ciò che lo Tzadik Haim sapeva. Ho citato
qui e là alcune frasi che lo Tzadik mi aveva detto, forse allusive a
ciò che sapeva. Una volta, dopo aver attraversato piazzale Cinque
Giornate, lo Tzadik si fermò per strada, mi guardò e mi disse:
"Da molti anni sei con il Morè, ma non sai con chi cammini". Io
non alzai la testa, non lo guardai e stetti zitto. Da sette anni sapevo che lo
Tzaddik era il capo degli Tzadikim Nistarim, ed ero a conoscenza del suo
livello e sapevo anche che non c'era nessun altro ruolo al mondo che lo
superasse.
Gnomen 367: Questa frase rimane
un enigma per me. Con la rivelazione della Gheulà Shlemà mi
è ritornata alla mente. Non sapevo allora che camminavo con lo Tzadik,
che sarebbe stato scelto da El Shaddai quale Goel Finale. Quando ripenso al
modo e al tono con cui lo Tzadik pronunciò quella frase, ho la sensazione
che fu profetica e il mio Maestro mi dava un segno di un evento futuro; voleva
dire: verrà il tempo in cui ripenserai agli anni passati con lo Tzadik
Haim e capirai di aver ignorato con chi camminavi veramente.
Gnomen 368: E poi, c'era anche
una serie di segni importanti che lo Tzadik Haim mi aveva consegnato, da
considerare in un prossimo futuro. Un esempio era il segno della sua nascita
nello Yemen, all'alba di Shavuot, nel momento del Matan Torà, quando venne
al mondo già completamente circonciso. Lo Tzadik Haim mi ripeteva
più volte questi segni dicendomi che ne avrei avuto bisogno in futuro. Allora
non capivo, né avrei potuto capire, ma più avanti li
contestualizzai con il suo sacrificio, la sua morte e la sua resurrezione nel
Regno dei Cieli come Goel Finale. Era impossibile per me presagire uno scenario
del genere, e in effetti, non pensavo allora agli eventi futuri, anche
perché non ero autorizzato a farlo.
Gnomen 369: Diario (26.03.2005
– 15 Adar 5765). Abbiamo celebrato alla grande la festa di Purim. Daniele ha
recitato a memoria tutta la Nuova Meghilà in italiano e io l'ho
accompagnato alla chitarra facendo da sottofondo. Ho recitato anche per la
prima volta le 55 benedizioni sul vino della gioia. Abbiamo usato whisky. Con i
bambini, eravamo più di venti persone. Sabato ho sognato che dalla
finestra vedevo meravigliose e indescrivibili forme di nuvole. C'erano anche
quattro angeli formati da quattro spesse pareti di nuvole, attraverso le quali
si vedeva una stella e la luna piena. Chiamai Paolo e Nodà alla finestra
ed essi riuscirono a vedere parte della scena.
Gnomen 370: Ho scritto molto
poco ultimamente, dato che non mi sento tanto bene. Sono fisicamente e
mentalmente stanco. Mi è difficile revisionare gli scritti. La densità
del mio sangue è troppo alta. Mi hanno fatto un salasso e mi hanno tolto
400 ml di sangue; ho smesso di fare gli esercizi di ginnastica e ho ripreso a fumare
come una ciminiera; mi è difficile mantenere i tempi di preghiera,
studiare qualcosa o leggere. Questo gnomen 370 forse è di buon augurio,
370 in ghematria corrisponde al mio nome ebraico, Peretz.
Gnomen 371: Tutti i media nel
mondo parlano del caso di Terri Schiavo, alla quale è stato rimosso il
tubo di alimentazione (oggi 27 marzo 2005, domenica di Pasqua). Una cosa
è certa: da questo caso controverso, molte persone vorranno scrivere nei
loro testamenti le loro volontà in caso di situazioni estreme, come il coma.
Per quanto riguarda il caso in sé, mi sembra che dopo 15 anni vissuti in
uno stato vegetativo permanente, sia assolutamente morale lasciarla morire,
come hanno stabilito i giudici. La poveretta non è ancora nell'altro
mondo, ma non ha avuto una vera vita in questo mondo. Chiaramente la sua anima
sta soffrendo.
Gnomen 372: Giuseppe ha fatto
due sogni la notte prima di Purim. Nel primo sogno ha visto una ragazza che
fumava una sigaretta. Peretz le domandava come si sentiva e lei rispondeva che
si sentiva bene quando fumava e molto male se si asteneva. Peretz le diceva:
"Per te è come una medicina, ma non esagerare"...
Questo sogno ci insegna una nuova legge. Per
chi è abituato e ha bisogno di una sigaretta, il fumo è come una
medicina, e, in certi casi, permesso. Tuttavia, è meglio astenersi dal
fumo per motivi di salute. È quindi se uno è sotto alla Nuova
Legge non deve iniziare a fumare poiché è scientificamente
provato che il fumo fa male e va contro al precetto della Torà "e farete
molta attenzione alla vostra salute (lett. alle vostre anime)" (Deut. 4,
15).
Gnomen 373: Nel secondo sogno,
una voce dall'Alto diceva: "È ora di entrare nel settimo
comandamento"... Dice il settimo comandamento: "Non commettere
adulterio". Il messaggio viene per ribadire il precetto formulato nella Nuova
Legge. Se si vuole salire di livello nella Nuova Santità, bisogna osservare
questa importante legge. E così il nuovo spirito non può scendere
se non nel contesto della Nuova Legge.
Gnomen 374: 29 marzo 2005, 18
Adar 2, 5765. Anno Nuovo del Leviathan 3958. Scuola della Rosa: Presenti:
Ingrid, Abramo, Giuseppe, Nodà, Paolo, Joel Jehoel ed io. Mentre leggevo
gli gnomen (fino al 355), Giuseppe ha ricevuto un messaggio dal Goel Haim (alla
fine della mia lettura). Poi li ha scritti in italiano, e li riporto qui agli gnomen
384-390.
Messaggio che ha ricevuto
Giuseppe dallo Tzadik Haim
Gnomen 384: Messaggio dello
Tzadik Haim: Vi ho ora sorriso, allievi. Preparatevi a cambiamenti lungo la
strada. Rafforzate la protezione dei Segni che avete ricevuto. Sono vicino a voi.
Alzate i muri di casa. I sogni profetici non saranno più sogni, ma saranno
più efficaci sia nella loro forma che nel loro potere. Alzate i vostri
bastoni e le vostre pietre e uniteli. L'oscurità sta per arrivare, ma la
luce della verità la vedrete solo voi. Rimanete separati dal
"vecchio mondo" ed entrate nel "nuovo mondo" attraverso i Segni
della Gheulà Shlemà.
Il Segno dell'Asino è il segreto redenzionale.
L'Asino dei Segni è come il sangue dell'Ariete, che accompagna l'uomo in
questo periodo di oscurità.
Gnomen 385: Il segno dell'Asino
è il primo segno redenzionale, che deve entrare nel cuore dell'uomo. Gli
allievi del Morè devono avere in loro il segno, poiché l'asino
è un segno di Kabalà. La Kabalà riguarda lo spirito di
Dio, sia il Suo Nome lodato. L'Asino è anche la chiave della coerenza
che rimane nel tempo e anche la chiave per accettare la Nuova Legge con amore e
semplicità. L'asino è soprattutto una chiave per la nuova armonia
che EL SHADDAI manda nel mondo. La chiave dell'Asino viene per aprire la strada
alla comprensione degli altri Segni Completi ricevuti: il Segno delle Stelle,
il Segno del Regno dei Cieli e così via.
Gnomen 386: Scenderanno paura e
oscurità contro le false luci che sono ora nel mondo. L'oscurità
è necessaria, poiché brucia tutte le false dottrine delle
religioni e le false illuminazioni che fanno sbagliare. La paura che scenderà
è la paura di Dio. Molti riconosceranno Dio attraverso la paura. I segni
dello tsunami, le onde anomale, sono in realtà mostri marini, che si
liberano per un istante e nuotando generano onde gigantesche. Quest'anno Pesah
è raddoppiato.
Gnomen 387: Peretz, mi rivolgo
ora a te. Tu stai raccontando di come hai studiato e ti sei elevato con il
Morè. In realtà ti conoscevo da prima, ma non te lo potevo dire.
Ti consegnai segretamente le chiavi quando ti dissi: "Più avanti capirai".
Sapevo cosa dicevo ma non potevo spiegartelo. Non sapevo cosa sarebbe successo
dopo, ma sapevo che il tuo percorso sarebbe stato diverso dal mio. Tuttavia,
non potevo rivelartelo. Sapevo che dopo il decreto, Dio si sarebbe rivelato in
modo chiaro al mondo. "Più avanti capirai" era il segreto
delle cose che spiego a Giuseppe in questo momento. Adesso sono dietro a
Giuseppe, come sul sedile posteriore di una macchina, mentre l'oscurità
fuori è ovunque.
Gnomen 388: Ricorda il
"segreto" delle tenebre e apri una piccola porta per trasmettere
comprensione per il Pesah che arriva.
(Giuseppe ha ricevuto la seguente benedizione
per Pesah):
Benedetto è il Signore nostro Dio, la
cui misericordia è scesa su di noi. Abbi pietà di noi, fa' che
possiamo, o Signore nostro Dio, affrontare l'anno a venire con la Tua
benedizione, in modo da poter vedere il prossimo Pesah e il giorno che lo segue
(dopo la Quarta Generazione e il Giorno grande e terribile del Signore). Prima
dicevamo: "L'anno prossimo a Gerusalemme". Ora diciamo: "Il
Signore ci porterà il giorno dopo".
Gnomen 389: Peretz, capiscilo e
calma il tuo cuore, che da anni cerca la serenità. Ricorda quello che ti
dicevo: "Più avanti dovrai usare il tuo cervello". Ciò
significa che dovrai usare le chiavi che ti ho consegnato nel mio commiato dal
mondo.
(Spesso lo Tzadik Haim mi diceva: "Non affaticare
adesso il tuo cervello. In futuro avrai bisogno di tutto il tuo cervello".
Ricordo due benedizioni prima della sua dipartita. La prima era "Il Signore
ti abbia in grazia, figlio mio". La seconda era l'ultimo suo ordine: "Sii
un soldato forte nel tuo lavoro".
Gnomen 390: La mente dello
Tzadik Nistar era nascosta e in una misura che non poteva essere descritta a
parole. E a maggior ragione perché i Giusti Nascosti non potevano
parlare del loro segreto, chiuso in loro, nei loro cuori. Non erano autorizzati
a pensare a se stessi se non come custodi dei loro segreti e della loro
trasmissione ai loro allievi.
Tu, Peretz, dovevi usare il tuo cervello e ricevesti
la mia benedizione come "Hai le chiavi, usale!" (In quel sogno le
parole esatte erano: "Hai le chiavi in tasca e il Santo Benedetto ti sta aspettando"). La chiave era,
quindi: "Usa il tuo cervello per gli scopi che ti saranno fissati più
avanti e usalo bene".
Gnomen 391: Diario: 30 marzo
2005: Prima di tradurre il messaggio in inglese, ho ricevuto un segno straordinario.
Ho visto in TV che ieri, 29 marzo, un'enorme balena, lunga circa 19 metri, si
è spiaggiata senza vita in Virginia. Vi chiederete: perché si
tratta di un segno straordinario? Perché oggi è l'ultimo giorno
dell'anno 3957 nel calendario del grande Leviathan. Hi haw, hi haw!
//////
Gnomen 392: Quando Giuseppe ha
ricevuto il messaggio, non sapeva ciò che avevo scritto nei gnomen 355-374,
in cui mi chiedevo se lo Tzadik Haim sapesse di essere o meno il Goel. La vera
risposta è arrivata con questo incredibile messaggio. Lo Tzadik non
sapeva cosa sarebbe successo più avanti. E non poteva essere altrimenti.
Avrebbe forse potuto sapere che alla fine avrebbe accettato su di sé il
decreto più pesante della storia dai tempi del nostro antenato Abramo,
un decreto che per essere annullato avrebbe comportato il suo sacrificio? E che
la sua morte sarebbe diventata il sacrificio finale della storia redenzionale? E
che El Shaddai lo avrebbe scelto come Goel finale? No, non lo poteva sapere.
Gnomen 393: Anche i Patriarchi,
Mosè, il profeta Elia, Mordechai ha Tzadik, i Giusti Nascosti ignoravano
cosa li aspettava dopo la morte. Vivevano nel regno del libero arbitrio e ogni loro
azione era nuova e portava le sue conseguenze. Poteva forse Avraham Avinu compiere
il sacrificio di Isacco con la giusta intenzione se avesse saputo in anticipo
che la mano dell'angelo di Dio lo avrebbe trattenuto? No, di certo. Se lo
avesse saputo prima, non avrebbe acquistato merito.
Gnomen 394: È pur vero
che gli Tzadikim Nascosti possono conoscere il passato, il presente e il futuro
degli altri, ma non sono interessati a sapere cosa riserva loro il futuro. Essi
servono Dio umilmente e costantemente e i loro pensieri trascendono ogni
desiderio umano. È difficile per noi capirlo, ma lo Tzadik vive in uno
stato di santità, permeato da influssi celesti, che cambiano ad ogni
ora, ogni minuto e ogni secondo. In un solo minuto, lo Tzadik può
ricevere tre messaggi diversi da tre differenti angeli di El Shaddai, per cui
agiscono di conseguenza. In realtà, non hanno tempo libero per pensare a
se stessi, nel modo in cui noi siamo abituati a pensare a noi stessi. Sono in
un ordine di pensiero diverso.
Gnomen 395: Noi non sappiamo che
cosa sia il tempo, ma loro sì. L'orologio da polso dello Tzadik Haim era
collegato ai corpi celesti. Poiché il tempo è in relazione agli
astri, ecco che subisce cambiamenti significativi ogni minuto. Lo Tzadik Haim
dormiva al massimo due ore al giorno, e spesso non dormiva affatto, ma non era
mai stanco, e non l'ho mai visto sbadigliare durante i 13 anni che sono stato
con lui. Egli viveva sotto gli influssi celesti che cambiano ad ogni istante,
considerando che ogni cambiamento era "significativamente interessante",
se lo traduciamo in termini umani. Tutto ciò avveniva secondo i cicli
temporali stabiliti dall'Alto, nel contesto di una conoscenza segreta, nota
agli astrologi dell'antichità. Così lo Tzaddik Haim era costantemente
collegato ai livelli profetici. Quando guardava il suo orologio da polso sapeva
ciò che voleva sapere.
Gnomen 396: Tutto ciò
non rientrava nel livello del "cervello nascosto" menzionato nel precedente
messaggio dello Tzadik, ricevuto da Giuseppe. Il cervello nascosto del vero
Tzadik è un segreto di El Shaddai che viene trasmesso a chi ha il merito
di riceverlo. Noi non possiamo capire tali livelli supremi. La nostra
comprensione è mille volte inferiore alla santità del cervello
nascosto di uno Tzadik Nistar. Cosa potremmo ancora dire dello Tzadik Haim,
così amato da El Shaddai, che lo scelse come Goel Finale di Israele e dell'umanità?
Gnomen 397: Parlo come di una
sua candela, come il fuoco e la luce di una candela paragonati al fuoco e alla
luce del sole. Sono stato illuminato da tanta luce. Lo Tzadik Haim non sapeva
cosa sarebbe successo in seguito, ma sapeva che il mio percorso sarebbe stato
diverso. Arrivò il Segno di Bà ha zman (è arrivato il tempo)
ed El Shaddai si rivelò al mondo. Il popolo di Israele ha attraversato
la Shoà. Lo Stato di Israele è stato istituito ed il popolo
d'ìsraele è ritornato alla terra promessa ai Padri. Persiste il
male e l'odio nel mondo, ma Israele è già dopo il decreto, mentre
il mondo lo deve ancora attraversare. Le grandi profezie finali sono alle porte.
La Germania dovrà ancora pagare. L'odio della Germania nazista proveniva
dal sangue di Amalek. Anche la Russia non ha ancora pagato per i 70 anni di
negazione di Dio da parte del comunismo.
Gnomen 398: Da ogni parte si
fanno peccati contro la natura. Lo Tzadik Haim mi spiegava che verrà il
giorno in cui la natura si ribellerà contro chi la stravolge.
Diario (31 marzo 2005, 10 Adar
2 5765, 1 Resurrezione dell'Uccello 3958). Terri Schiavo è morta dopo 14
giorni senza il tubo di alimentazione. Anna Gasparotti mi ha portato un
telefono cellulare che mi ha regalato la sua amica Marzia. E' questo il mio
primo cellulare!
//////
Gnomen 399: Sono stato preso
dal timore quando ho riflettuto sulle parole del messaggio ricevuto da
Giuseppe. L'umile Tzadik sapeva che il mio percorso sarebbe stato diverso dal
suo. Giuseppe mi ha spiegato che nella sua visione aveva capito che lo Tzadik
Haim mi aveva insegnato due modi di approccio: il primo, riguardava l'essenza
degli Tzadikim Nascosti; il secondo, riguardava il modo di prepararsi a
ciò che sarebbe avvenuto in futuro, anche se lo Tzadik stesso lo
ignorava. Quando il mio Maestro mi diceva allora che non dovevo affaticare il
mio cervello, perché più avanti lo avrei dovuto usare a pieno
regime, mi preparava agli eventi dopo di lui.
Gnomen 400: Da ciò ho
potuto capire più facilmente perché lo Tzadik sottolineava
determinati punti, come l'essere già circonciso alla nascita, avvenuta a
Shavuot, nell'esatto momento del Matan Torà, o riguardavano le sue
esperienze di vita, la sua cultura, le sue conoscenze. Non posso fare a meno di
ricordare che, purtroppo, non sono riuscito a trascrivere tutte le parole dello
Tzadik durante i miei anni con lui, come spesso mi invitava a fare. Non ho
potuto farlo o per pigrizia o per distrazione, non per motivi fondati.
Tuttavia, c'era una contraddizione che avrebbe dovuto stimolarmi ad agire, ma
non lo feci: se lo Tzadik Haim mi avesse insegnato la via degli Tzadikim
Nistarim, perché avrei dovuto scrivere tutto ciò che mi
insegnava? Le informazioni sulla vita e sulle esperienze dello Tzaddik non avrebbero
dovuto essere rese note in futuro...
Capitolo 9
Gnomen 401: Lo Tzadik Haim non
poteva dirmi apertamente perché fosse così importante che io sapessi
le cose e persino le trascrivessi. Non poteva dirmi: "La tua strada
sarà molto diversa da quella del Morè". Ciò mi
avrebbe molto confuso e mi avrebbe indotto a fare domande sulla "strada diversa"
che avrei dovuto seguire in seguito per quegli scopi per i quali avrei dovuto usare
pienamente il mio cervello.
La morte del papa buono, Carol
Wojtila
Gnomen 402: Diario (2
aprile 2005, 22 Adar 2 5765, 4 Resurrezione dell'Uccello 3958). E' morto oggi
alle 21:37 Papa Giovanni Paolo II.
Ho chiesto a Ingrid di finire
la traduzione in spagnolo della preghiera del mattino (che comprende 7 piani),
poiché il Papa non poteva morire fino a quando non l'avesse finita. Ci
ha lavorato per circa 3 ore mentre dormivo, finendo la traduzione alle 20:30.
La predicazione di Papa Giovanni
Paolo II nel mondo è stata molto importante. Carol Wojtila era un uomo
di pace, con un carattere molto forte, con un'umiltà carismatica
apprezzata da tutti. In effetti, seguiva il grande principio del Goel Haim:
"Siamo tutti della stessa carne".
Gnomen 403: La Chiesa ha avuto
la fortuna di nominarlo pontefice. E' stato il primo papa ad entrare formalmente
in una sinagoga. Abbiamo ricevuto un segno-sogno del signor Remo Levi, su di
lui la pace, la notte prima dello storico incontro con il rabbino Toaff nella
sinagoga di Roma, in cui il Goel Haim rimuoveva la separazione completa tra Cattolicesimo
ed Ebraismo. E' stato il primo papa a visitare Israele e a riconoscere lo Stato
di Israele; aveva sentimenti profondi per il popolo ebraico e la sua visita a
Yad Vashem ha toccato il cuore di tutti gli ebrei.
Gnomen 404: Poiché nella
sua visita in Israele papa Giovanni Paolo II aveva parlato dell'importanza dei
Dieci Comandamenti, gli scrissi un messaggio in cui gli spiegavo il Secondo Comandamento.
Dopo la sua morte, Giuseppe ed io abbiamo fatto una serie di segni nascosti. Lui
si è presentato. Giuseppe ha notato che aveva spezzato la croce che portava
sempre con sé. Giuseppe ha ricordato i suoi meriti e gli ha detto che
non era colpevole per gli errori della teologia cristiana. Mi è venuto
in mente un sogno fatto da una suora e raccontato ad Anna Gasparotti, in cui la
religiosa aveva visto che il Papa ordinava che tutte le statue e gli idoli
fossero portati in piazza San Pietro per essere distrutti. Questo importante sogno
indicava il merito di Papa Wojtila. Era in buona fede e, se conosceva la
verità, era degno di conservarla. Giuseppe ha visto che ora ha il merito
di conoscere la Redenzione Completa nell'altro mondo.
Gnomen 405: I segni del
periodo indicano che il culmine storico della Chiesa cattolica, avviene quando la
testa di Esaù, il Papa, viene staccata dal corpo, ossia la Chiesa di
Roma, per meritare di entrare nella Grotta dei Patriarchi. Così, dopo
questo Papa, la Chiesa cattolica è destinata a perdere ascendente sempre
più e infine a scomparire.
Ho ricevuto buone notizie. Ci sono ebrei a
Milano, e certamente in altre comunità, che parlano apertamente contro "i
messianici (meshihistim)" di Habad: questo è un buon motivo per
festeggiare. Dall'Alto vengono rivelati i loro peccati.
Gnomen 406: Il derech eretz del
Papa riceveva consensi unanimi e nel Segno ricevuto ciò ha permesso alla
sua testa di entrare nella Grotta dei Patriarchi. Soprattutto in Israele, papa
Wojtila ricevette manifestazioni di stima e di grande rispetto. La Chiesa cattolica,
tuttavia, ha terminato il suo tempo, e presto imploderà nel male della
sua struttura; ciò perché la sua testa è mozzata e il
prossimo Papa sarà come un vaso di fiori appassiti. Si proverà ad
annaffiarli ma, senza radici, i fiori appassiranno del tutto. Papa Wojtila, nel
Mondo della Verità, verrà a conoscenza della Stella di Cristo e della
verità.
Gnomen 407: Il Papa predicava
in vita il diritto dell'uomo a vivere con dignità. Non faceva differenza
tra poveri e ricchi o tra forti e influenti e deboli e ignoranti. Ogni persona,
non importa chi, era un mondo a sé da rispettare. Sentiva empatia per
ogni persona, non importa a quale razza o religione appartenesse. Manifestava e
applicava la frase del Goel "siamo tutti una sola carne". Era anche
un uomo di pace e di riconciliazione, e anche se la Chiesa stessa non si
riconcilia con la vera fede, Papa Wojtila, come vicario di Cristo nel mondo, aveva
un cuore di riconciliazione.
Gnomen 408: Capi di stato
contrari al Cattolicesimo hanno presenziato al suo funerale, in un momento
storico di riconciliazione. Il sistema astrale si trova quindi in una forma
redenzionale, con la testa di Esaù entrata nella Grotta dei Patriarchi.
La visita del Papa nella sinagoga di Roma ha rappresentato il bacio e
l'abbraccio tra Esaù e Giacobbe. Dopo la riconciliazione, Esaù è
tornato a Seir-Vaticano. Anche la visita in Israele è avvenuta sotto il
segno del bacio e dell'abbraccio fra i due fratelli. Una volta tornato a
Seir-Vaticano, il Papa ha continuato a predicare l'adorazione idolatra della
Madonna. Tuttavia, la testa di Esaù non avrebbe meritato di entrare
nella Grotta dei Patriarchi per il suo servizio diretto a Dio; meritò di
entrare grazie al derech eretz e all'onore che egli mostrò in vita ai
suoi genitori, Isacco e Rebecca.
Gnomen 409: Il Misericordioso Dio
di Israele è pieno di pietà e di amore per ogni individuo al
mondo, che, a sua volta, mostra amore e pietà verso il prossimo. Il
mondo è di Dio, e ogni creatura Gli appartiene e l'anima di ogni persona
è preziosa davanti a Lui. L'idolatria stessa è il risultato di
ataviche tradizioni sbagliate e, nel caso del Cristianesimo, è la
distorsione della vera tradizione. Le false tradizioni sono da attribuire non
già alle singole persone che sono vittime innocenti, perché credono
in buona fede a ciò che è stato loro insegnato. Così Giovanni
Paolo II non era colpevole se era fedele alla Chiesa cattolica e alla dottrina che
aveva ereditato.
Gnomen 410 Se il cuore è
onesto, umile e compassionevole, gli errori possono essere corretti. Per questo
Dio ha pietà di ogni persona che ha un cuore buono, che opera il bene e
rispetta il prossimo. La voce del popolo loda questo Papa, che in vita ha
mostrato rispetto per tutti. Lo chiama "Santo" ed è convinta
che sia il rappresentante di Cristo sulla terra. La verità è che
Papa Giovanni Paolo II incarnava un amore universale, derivante dai Segni Messianici
e Redenzionali Iniziali. Ciò grazie anche al rispetto e al sentimento di
fratellanza che il Papa aveva per i suoi "fratelli maggiori" e per il
sincero dispiacere provato per le persecuzioni e le sofferenze subite dal
popolo ebraico nella storia.
Gnomen 411: Se le sue
virtù e la sua comprensione umana fossero state dirette al mondo ma non
al popolo ebraico, tutto ciò che si è detto di lui non avrebbe
avuto alcun valore. Tramite lui, milioni di cristiani hanno imparato a
rispettare il popolo ebraico, contrariamente al passato. Ciò è molto
importante, poiché è un'apertura del cuore che non esisteva prima,
tranne che tra singoli individui.
Gnomen 412: Per questo motivo
papa Wojtila è associato alla correzione del Cristianesimo, in quanto,
in vita, ha cercato, per quanto possibile, di espiare i peccati e gli errori
storici della Chiesa. Non ha esitato a chiedere scusa, a nome della Chiesa, per
la sua attitudine astiosa nei confronti degli ebrei nel corso della storia. Non
si tratta pertanto di una piccola correzione, ma di un grande ponte che porta
alla riconciliazione. I cattolici chiamavano Giovanni Paolo II il "Papa
delle sorprese" per le tante iniziative da lui promosse e realizzate.
Gnomen 413: Dopo il fortunato
pontificato di Papa Wojtila, Cohav Ha Maflì (la Stella Meravigliosa)
inizierà a dissolvere il corpo di Esaù, la cui testa, come detto,
è stata accolta nella Grotta dei Patriarchi. Si è così
realizzato un evento profetico dopo 4000 anni di storia.
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Un segno che distingue tra Hassidim
e coloro che seguono Rashi
Gnomen 414: Diario (16 aprile 2005,
7 Nissan 5765, 18 Resurrezione dell'Uccello 3958): Giuseppe ha sognato di
vedere un rotolo della Torà aperto, sul quale appariva una grossa
macchia rossa, da cui usciva una linea rossa. Accanto c'era un rabbino ortodosso.
Peretz entrò e una voce dall'Alto disse: "D'ora in poi ci
sarà una separazione tra i Hassidim e coloro che seguono Rashi"...
Gnomen 415: Gli ebrei che
indossano i tefillin di Rabbenu Tam sono separati dalla linea rossa. Coloro che
fanno "il digiuno della parola" sono separati dalla linea rossa.
Coloro che tengono l'azzima su una sedia di fronte a loro durante il Seder di
Pesah sono separati dalla linea rossa. Coloro che pensano che sia mitzvà
sentirsi superiori ai non ebrei sono separati dalla linea rossa. La parte dell'Ebraismo
che segue lo Zohar e la sua Kabalà è separata dalla linea rossa.
Anche gli ebrei Haredim sono separati dalla linea rossa. Costoro non
rappresentano l'Ebraismo amato da El Shaddai.
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Gnomen 416: Martedì 19
aprile 2005: 10 Nissan 5765, 21 Resurrezione dell'Uccello 3958. Il cardinale
Ratzinger è stato eletto Papa. Ha scelto il nome Benedetto XVI. Non
sembra rappresentare la fresca vitalità per la Chiesa. E' un
conservatore inflessibile, tedesco. Non sembra esser stata una scelta saggia
dello Spirito Santo cattolico. I neo-nazisti si rafforzeranno durante il suo
pontificato e l'arrogante popolo tedesco rialzerà la testa ancora di
più; Ratzinger è un teologo rigido, in prima linea contro l'indebolimento
della fede in Cristo - Dio.
Può darsi, soprattutto
ora, che egli si veda come un guardiano dell'anti-Cristo, ma, in realtà,
rappresenta il cadavere della Chiesa cattolica, come spiegato. A tale proposito
anche il sogno di Daniele (gnomen seguente) la mattina del giorno delle
elezioni, corrisponde a quanto detto.
Gnomen 417: Daniele ha sognato di trovarsi a
Milano nella "Chiesa del Salvatore" (quando Daniele era giovane, la visitava
spesso). Papa Wojtila giaceva qui nel feretro prime del suo funerale. C'erano
molte persone in chiesa che litigavano e si accapigliavano per ottenere un
posto d'onore. Daniele, disgustato dalla scena, uscì arrabbiato dalla
chiesa e si allontanò con la macchina di Paolo. In seguito, teneva tra
le mani dei libri di catechismo e parti del Vangelo che stracciò
rabbiosamente. Vide poi Giovanni Evangelista e Paolo di Tarso che si
incolpavano a vicenda per gli errori scritti nei testi.
Gnomen 418: Questo sogno conferma quanto da
noi scritto. Solo la testa di Esaù entrò nella Grotta dei
Patriarchi, mentre il corpo, la Chiesa cattolica, ne rimase fuori. Pertanto la
Chiesa seguirà un processo di decomposizione. Quando Papa Giovanni Paolo
II era ancora in vita, riuscì a tenere il clero sotto il suo controllo.
Si può dire che grazie a lui, cardinali, vescovi e preti non mostrarono
i loro veri volti. Dopo la sua morte, i loro difetti inizieranno a venire a
galla e milioni di cattolici apriranno gli occhi e rimarranno disgustati nel
vedere la corruzione e l'ipocrisia della Chiesa. Daniele, alla guida della
macchina di Paolo, porta la sua rabbia e il suo disgusto ai quattro angoli del mondo,
come nel Segno del Cavallo Bianco di Paolo. Milioni di persone perderanno la
fede negli scritti del Nuovo Testamento, specialmente nel Quarto Vangelo e
nelle Epistole di Paolo.
Gnomen 419: Queste sono buone notizie,
poiché i veri Segni Universali sono già entrati nel Patto Nuovo della
Redenzione Finale. Papa Ratzinger ha già commesso due grossi errori dopo
il suo insediamento, ma non so se qualcuno se ne sia accorto. Non ricordo le
parole esatte, ma il loro contenuto era questo: "E' difficile seguire le
orme di Giovanni Paolo II. Io lavoro semplicemente nella vigna di Dio, ma mi
consolo del fatto che Dio opera per vie nascoste e ha guidato i cardinali a
fare la scelta giusta". Parole belle, indubbiamente, ma Ratzinger ha detto
che Dio nella sua saggezza ha guidato i cardinali ad eleggerlo. Solo Dio
può farlo, poiché a livello nascosto, Ratzinger crede di essere il
prescelto di Dio. A me non è sembrata una frase dettata da modestia o
umiltà.
Gnomen 420: A parte ciò, tutti sanno
che Ratzinger non lavora semplicemente nella vigna di Dio. È un
brillante teologo ed esperto vaticanista. Ha esordito con una frase di falsa
umiltà. Il secondo errore che ha fatto era un "lapsus linguae":
invece di dire che "la madre è in piedi con noi", ha detto
"la madre è in piedi a destra", ma poi si è corretto. Non
sa, ovviamente, che gli Asini hanno le orecchie grandi. Quando i cristiani
dicono "a destra", intendono che Gesù è alla destra del
Padre. In questo lapsus ha paragonato la "Dea Vergine" al
"Figlio di Dio". Ha elevato Maria a un livello supremo.
Gnomen 421: Lapsus in sintonia con Papa
Wojtila che è stato il pontefice più mariano di tutti nella
storia della Chiesa e realizzò il suo grande desiderio di
"consegnare" le Chiavi della Chiesa di Roma alla Madonna (non saprei
dire in che anno avvenne la cerimonia della consegna). All'epoca scrissi che il
Papa non capiva che in questo modo stava affidando la Chiesa Cattolica ad un'entità
priva di un significato reale. Fu questo un segno inequivocabile del declino
della Chiesa di Roma. Giovanni Paolo II affidò la Chiesa allo spirito di
un falso dio senza esistenza reale, mentre Papa Benedetto XVI elevò la
stessa divinità a sedersi alla destra del Padre.
Gnomen 422: Ed io mi nomino Papa Connexus
XXIII quando arriva la Pasqua 5765. Non ridete, sono anche il grande Imam dei
discendenti di Ismaele, figlio di Abramo, e di tutti i musulmani sunniti. Non
sorprendetevi, in questo momento della storia sono anche il Rabbino Capo del Nuovo
Patto della Gheulà Shlemà, e sebbene in Halachà i rabbini
capiscano un milione e io solo mille, riguardo alle questioni della Redenzione Finale
io ne so 4000 mentre loro non sanno ancora niente.
Auguro a tutti una felice Pasqua,
poiché il Cavallo Bianco ha visto in sogno che mi sarei candidato a diventare
papa dopo Papa Giovanni Paolo Il, e come nel discorso di insediamento di Papa Benedetto
XVI, dichiarerò che Dio opera per vie nascoste e guida i cardinali asini
alla mia elezione ...
//////
Gnomen 423: Nel suo sogno
(gnomen 414) Giuseppe vedeva un rotolo della Torà con un'estesa macchia
rossa da cui usciva una linea rossa; c'erano tre Lamed (la lettera elle) sulla
pergamena della Torà. La lettera Lamed indica lo studio della Torà,
e in ghematria corrisponde a 30. Tre Lamed rappresentano la Nuova Legge,
formulata in una struttura di 30 Passi: i Dieci Comandamenti, le Dieci Virtù
e le Dieci Proprietà del Giusto che vive nella propria fede. Questi tre
pilastri sono collegati alla Tripla Meditazione: il Cuore del Profeta, il Cuore
della Rosa e il Cuore del Grande Pesce Leviathan.
Gnomen 424: Dopo la violazione
del Patto, la correzione è nella Nuova Legge delle tre Lamed. Buon Pesach,
buona salute e buona fortuna. Ma state in guardia, perché in seguito scenderanno
le tenebre, e dovrete spegnere le false luci che sono diffuse nel mondo. In
questo Pesach dobbiamo invocare: "O Signore, aiutaci a sopravvivere il
giorno dopo (la Quarta Generazione e il Giorno grande e spaventoso di Dio)".
Gnomen 423: Pertanto ascoltate
il vostro nuovo Papa, un asino in terra che ricorda la vigna del Sefer Mishnat
Haim. Sono connesso già da 22 anni e nel mio XXIII anno inizio a predicare.
Come già sapete, il Segno permane lungo i 65 anni della Quarta Generazione.
Venite ora, buoni cattolici di tutto il mondo, portate in Piazza San Pietro le
vostre statue e i vostri santini, armati di martelli e di accendini e iniziate
a frantumarle e a bruciarli. Questo perché il Signore nostro Dio disse:
"Nella prima redenzione trassi i figli d'Israele fuori dall'Egitto idolatra
e con la Redenzione Finale redimo tutta l'umanità dall'idolatria". Amen
e così sia!
Gnomen 426: Ascoltate, miei
fratelli musulmani, la verità di Allah. Amate i vostri cugini ebrei,
poiché sono i Sacerdoti Unti di Dio, e non c'è abbastanza fede nell'Onnipotente
se non onorate le Sue scelte. Lo stesso Maometto imparò la sua fede da
Israele, e tutta la vera fede è basata sulla rivelazione di Allah a
Mosè e tutto Israele, e sulla sua scelta di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Frantumate l'arroganza islamica perché è stupida e menzognera. Il
popolo ebraico è il popolo del Libro e il Corano esiste grazie alla Torà.
Se non fosse per la Torà per Israele e le benedizioni per Ismaele
contenute in essa, non ci sarebbe il Corano e non ci sarebbe alcuna benedizione
per i popoli arabi. Rivedete la storia, o figli di Ismaele. Sono passati 16
secoli dalla rivelazione sul Sinai alla comparsa dell'Islam. Tornate indietro e
cercate le vostre radici.
Gnomen 427: Fate piazza pulita
di tutti i terroristi, jihadisti ed estremisti, dato che essi distruggono il
vero Islam e al-Kuran al-Karim. Ascoltate la voce dell'Imam con 3 occhi. La vostra
fede viene distrutta dal terrorismo islamico. Decreti terribili e imminenti stanno
per scendere sui popoli dell'Islam, a causa del loro atteggiamento ostile verso
lo Stato di Israele, gli ebrei e gli occidentali. Questo è il momento
storico dei decreti. L'attentato dell'11 settembre contro le Torri Gemelle ha
segnato l'inizio di una nuova fase storica che vedrà la fine dei
jihadisti e degli estremisti islamici intrappolati nelle loro ragnatele di odio.
Salvate voi stessi e riscattate la vostra fede nel vero Allah, che è il
Dio di Israele ancor prima di esssere il Dio dell'Islam.
Gnomen 428: Venite ora, fratelli
ebrei, e ascoltate il Capo Rabbino degli Asini, che ha molti buoni contatti. Sbarazzatevi
della macchia rossa di "Atzilut" e della linea rossa dei vari
movimenti hassidici. Prendete le distanze dai falsi messia e dal misticismo
zoharistico. Ho buone credenziali rabbiniche, poiché sono legato alla
verità dell'originale fede ebraica della Torà e della Tradizione.
Fatela finita con Arich Anpin, Abba, Emma, Zeir Anpin e Nukve. Liberatevi dalla
Corona di Atzilut, dalla Saggezza di Atzilut, dalla Comprensione di Atzilut,
dalla Bontà di Atzilut, dalla Potenza di Atzilut, dallo Splendore di
Atzilut, dalla Magnificenza di Atzilut, dalla Vittoria di Atzilut, dal
Fondamento di Atzilut e dai Regni di Atzilut. Sono tutte sciocchezze da dare in
pasto ai maiali.
Gnomen 429: Ascoltate la
verità, giovani della nuova generazione. L'ebraismo di Maimonide e di
Rashi sono stati deviati dal loro corso. Vi racconterò un sogno che ho
fatto in Israele nel 2003. Mi trovavo nella sinagoga di Maimonide, di benedetta
memoria, una piccola e antica sinagoga (forse in Egitto). La Grande Aquila stava
commentando una parashà e parlava di Halachà. La sua voce era
chiara e benedetta dalla grazia della Torà. Appariva alto e robusto, con
una barba folta e ben curata. Alla fine della predica arrivò il momento
di recitare il Kaddish. Ad un certo punto, mi trovai dietro un alto muro divisorio
che non mi permetteva di vedere il Rambam.
Gnomen 430: Dietro il muro
c'era un tavolo e un ragazzo diceva il Kaddish con voce lamentevole. Moshe Bardi
era accanto a me. Penso che quel giovane fosse sefaradita e molto religioso.
Volevo passargli dietro per arrivare dall'altra parte della sinagoga, da dove
si poteva vedere Maimonide, ma siccome c'era un piccolo spazio tra lui e la
parete, dovetti strisciare per poter passare. Prima di farlo, costui
alzò la mano, e, gesticolando infastidito, mi ostruì il passaggio
e sibilò la parola "Kaddish". Allora, mi sono innervosito e
gli ho detto: "è vietato passare davanti a chi recita l'Amidà,
ma si può passare dietro di lui, a maggior ragione se si recita il Kaddish".
Gnomen 431: Il ragazzo si
rifiutò di farmi passare, ma io volevo vedere Maimonide e passai oltre sfiorando
leggermente il suo posteriore; ciò lo fece arrabbiare e mi disse:
"Hai commesso un peccato sessuale!". Lo guardai con severità
negli occhi e gli dissi: "Tu sei proprio malato! Hai bisogno di aiuto!".
Moshe Bardi, che mi seguiva, voleva spiegare a quel ragazzo le mie intenzioni
ma gli feci cenno di lasciar perdere, poiché era inutile sprecare tempo.
Riuscii comunque a vedere il Rambam che ci venne incontro con altre persone, per
cui potei osservarlo bene da vicino. Ricordo solo che ci scambiammo un caloroso
"shalom" e che il suo sorriso irradiava la saggezza della Torà...
Gnomen 432: La parete interna
della sinagoga separa il vero ebraismo del Rambam da quello falso e anche
"malato" di certi ortodossi. Molti ebrei sefaraditi, purtroppo, hanno
adottato i "min'haghim" (usi, consuetudini) hassidici e gli
atteggiamenti degli ortodossi. Il sogno di Giuseppe trattava dell'ebraismo del
grande Rashi, il principale esegeta della Torà, che visse nel sud della
Francia, poco prima del Rambam. La Halachà non ha purtroppo seguito il
solco impresso da Rashi e Maimonide, ma ha deviato per le vie del misticismo e
dell'ortodossia, adottando tendenze rigorose e poco umane. Chi ha aggiunto nuovi
min'haghim alla Halachà ha creduto di migliorare l'ebraismo, mentre,
invece, lo ha reso odioso ai più.
Gnomen 433: Maimonide e Rashi,
d'altro canto, non hanno mai parlato di misticismo o di trascendenza e mondi
superiori. Entrambi hanno commentato la Tradizione della Torà e la Halachà
in modo semplice, comprensibile a tutti. O popolo d'Israele, quando tornerai in
te stesso, tornerai anche alla tua essenza. Non avere paura, tu diffonderai al
mondo la vera conoscenza di Dio, cancellerai le tue pagine dai demoni del
passato e ti risveglierai ad una nuova realtà. Credenti, figli di credenti,
voi tornerete all'Unità di Dio e alla semplice fede del cuore e vedrete
di nuovo la Torà sotto la luce della straordinaria conoscenza della Redenzione
Finale.
Gnomen 434: Sarete di nuovo
amati, figli d'Israele, perché sarete compassionevoli, premurosi e pietosi.
Vi prenderete cura dei poveri e dei malati e sarete in sintonia con le persone
buone, ebree e non ebree. La vostra elezione da parte di Dio sarà
compresa dall'umanità con nuove cognizioni. Tutti adotteranno l'insegnamento
del Goel Haim: "Siamo tutti una sola carne". Siete ancora lenti di
comprensione, ma il nuovo tempo è arrivato e verrete a conoscenza di
quanto è accaduto dopo il sacrificio finale dello Tzadik Nascosto, Haim.
Gnomen 435: Il Regno dei Cieli Completo
è stato fondato nei cieli e collega il cielo alla terra e le anime in
Alto alle anime del mondo, che procedono lungo le vie delle amate virtù da
Dio. Il Regno dei Cieli è nascosto alla gente, ma tramite i Segni Redenzionali
Completi, il Goel Haim ci fa conoscere la sua essenza e le sue vie.
Gnomen 436: Gli eventi della
generazione sono di vasta portata e arrivano all'improvviso e rapidamente, come
l'attentato alle Torri Gemelle, lo tsunami del sud est asiatico o i progressi scientifici
e tecnologici. Si tornerà a leggere i profeti d'Israele per capire i segni,
ci si meraviglierà delle profezie sul ritorno a Zion e si individueranno
gli eventi di questa generazione profetizzata. Il popolo di Israele si
vedrà relativamente protetto di fronte alle catastrofi nel mondo. Gli
alieni si faranno vivi e combatteranno contro gli umani. Ci saranno terremoti, maremoti,
scioglimenti di ghiacciai e iceberg con acque che allagheranno diverse parti
del mondo ma risparmieranno Israele, grazie alla misericordia di Ha Shem Baruch
Hu.
Gnomen 437: Nel mondo ci saranno
carestie e mancanza di cibo e si costruiranno rifugi per ripararsi dalle
catastofi naturali e dalle conseguenze dei conflitti armati. Tuttavia, voi,
figli d'Israele, avrete cibo da mangiare, missili e razzi saranno intercettati
e nessun cataclisma colpirà i vostri confini. Una colonna di fuoco vi
proteggerà dai vostri nemici e vedrete la Mano di Dio volteggiare su di voi.
Imparerete di nuovo a camminare nella fede di Abramo, Isacco e Giacobbe. Imparerete
di nuovo a temere il Dio del Sinai. Capirete il segreto storico della missione
di Gesù. Amerete il Goel Finale Haim e sarete collegati con il Regno dei
Cieli.
Gnomen 438: Ciò
perché siete i figli d'Israele, pupille degli occhi di Dio. Il giogo
dell'esilio vi ha messo sonnolenza e le tenebre della Diaspora vi hanno
addormentato. Avete poi visto falsi dèi, che si sono insinuati nelle
fessure della vostra fede dormiente. Tuttavia, questi eventi sono alle vostre
spalle e le sveglie sono pronte a suonare. Vi sveglierete al loro suono per
cominciare una nuova giornata. Il Dio di Israele non vi ha mai abbandonati e vi
stava vicino anche se di nascosto. Ora, dopo 2000 anni di confusione, ha scelto
il Suo servo, il cui nome stava davanti a Lui prima della creazione del mondo.
Farete a pezzi i demoni del passato, così potrete respirare la nuova
realtà del Regno dei Cieli.
Gnomen 439: Avrei voluto dilungarmi
sul Regno dei Cieli, ma sono impedito a farlo perché ne parlano anche i
Testimoni di "Genova" che quotidianamente affrettano la loro fine e umiliano
i Saggi di Israele con la loro spregevole arroganza. Essi si esaltano a parlare
del Giorno del Signore ma ignorano di essere già stati condannati
all'annientamento totale. Pronunciano invano il nome di Dio migliaia di volte
al giorno, lo usano per la loro insulsa propaganda idolatra e non credono al
mondo delle anime. Sono odiati dal Cielo e da molta gente, anche se ogni giorno
ci sono poveretti che rimangono impigliati nelle loro trappole.
Gnomen 440: Essi associano la
loro cosiddetta missione al Regno dei Cieli, e la loro cosiddetta fede a Cristo
Re Dio, che guida il nuovo Regno dei Cieli, fondato nel 1914. Noi invece crediamo
che il vero Regno dei Cieli è stato fondato nel giugno 1982, dopo la
morte dello Tzadik Haim. E' pur vero che lo Tzadik Haim nacque il 31 maggio
1914.
Gnomen 441 – 442: (441 il sogno
in italiano. 442 – la sua traduzione in inglese): Diario (23.04.2005, vigilia
di Pesah 5765, 25 Resurrezione dell'Uccello 3958. Inzago): Giuseppe ha sognato
di trovarsi al lavoro, in una giornata apparentemente normale. All'improvviso è
calata una grande oscurità e tutti sono stati presi dal panico. L'unica
luce proveniva dall'ingresso. Le persone non riuscivano ad accendere luci o
candele.
Gnomen 443-444: (443: il sogno
in italiano - 444: traduzione in inglese): Poi, il pomeriggio, Giuseppe ha
sognato di vedere dei seguaci di Habad. Si stringevano le mani per formare un'alta
torre a forma di piramide, che nel sogno veniva descritta come un tribunale.
All'inizio, i loro peccati salivano ad un punto estremo che era così il
giudizio di ogni loro singolo peccato. La piramide era come nell'antico Egitto,
dove i peccati di idolatria erano saliti per poi essere distrutti. Nel sogno,
le azioni di Habad raggiungevano il culmine col peccato dello Zohar,
simboleggiato dalla torre piramidale stessa. Il sogno si ripeté quattro
volte, e ogni volta mostrava un aspetto diverso del peccato...
Gnomen 445: Questi due sogni scendono
alla vigilia di Pesah 5765, la Pasqua in cui chiediamo al Signore:
"Portaci il giorno dopo". Le tenebre corrispondono a quanto abbiamo
scritto nel cap. 8 in cui l'oscurità corrisponde alle false luci che
vanno spente. Il cancello d'ingresso illuminato rappresenta la luce della Gheulà
Shlemà, che è molto forte, ma si intravede soltanto, poché
l'oscurità è tutt'intorno. Questa è la luce di Pesah che
è all'interno del Palazzo, diversa dalla luce di Hanukà che si diffonde
ovunque, alle quattro estremità del mondo.
Gnomen 446: La torre è
la Torre di Babele e la piramide è quella del Faraone. L'idolatria
messianica di Habad culmina nella quarta generazione odiata dopo il peccato idolatra
dei padri (lo Zohar di Spagna), il peccato idolatra dei figli (la Kabalà
luriana di Tzfat), il peccato della terza generazione (i movimenti hassidici che
hanno adottato lo Zohar e la Kabalà luriana). Queste sono le quattro
fasi dello storico peccato idolatra degli ultimi secoli, per cui la piramide
dell'idolatria di Habad ha alla sua base il peccato dei padri, ossia la dottrina
di Atzilut dello Zohar.
Gnomen 447: Il giudizio è quello
riservato ai fabbrccatori della Torre di Babele. Il terribile male delle loro
intenzioni portò al decreto di distruzione, che sarebbe comunque
avvenuta solo alla fine, quando Dio scese per giudicare la città e la
torre. Fin dall'inizio, essi intendevano raggiungere la sommità, il
punto di unione fra cielo e terra e volevano metterci il loro re-dio Nimrod, in
modo che potesse governare i cieli e la terra. Il re-dio dello Zohar è invece
Zeir Anpin, l'emanazione divina che collega i mondi superiori a quelli inferiori.
Gnomen 448: Il Figlio di Dio
nel Cristianesimo è il Logos (il Verbo) tra Dio e il mondo della
creazione. Lo scopo delle attività di Habad è quello di magnificare
il loro Rebbe (che è già nell'aldilà) come un Messia che intermedia
fra cielo e terra. La radice dell'errore va ricercata nella credenza in Zeir
Anpin, l'uomo cosmico emanatosi dal Dio Trascendente e Infinito. I seguaci di
Habad credono che il Rebbe abbia il potere di unirsi con lo Zeir Anpin, emanato
nella sua forma divina contratta. Questa "unione" eleva il
"Messia" al livello di "pura divinità" tra cielo e
terra. Per questo Habad rappresenta la Quarta Generazione odiata del peccato
dello Zohar e la dottrina idolatra di Emanazione si manifesta con il falso
messianesimo di Habad.
Gnomen 449: Considerate bene,
sto qui dichiarando ufficialmente al Rebbe, che è nel mondo della
verità, che l'adorazione compiuta nei suoi riguardi è idolatra, oltre
al fatto che ho sperimentato personalmente che i suoi adoratori si detestano fra
loro. Vediamo su Internet che oggi molti ebrei criticano veementemente Habad per
la loro impudente idolatria. Nel sogno di Giuseppe Habad ha raggiunto l'apice
del suo peccato. Dio scende per giudicare la loro torre piramidale. Il giudizio
considera prima l'idolatria manifesta di Habad e poi le radici del loro peccato
idolatra che sono da ricercare nella dottrina di Atzilut dello Zohar.
Gnomen 450: Tutto ciò concorda
con la testa di Esaù entrata nella Grotta dei Patriarchi, mentre il suo
corpo, la Chiesa cattolica, ha intrapreso il suo tormentato declino. A causa dei
meriti di Giovanni Paolo II, la sentenza dall'Alto viene ritardata, tuttavia, grazie
all'importante segno che è stato completato, è prossimo il momento
del giudizio di Dio contro la città e la Torre del Vaticano. Anche il
terrorismo islamico e l'ostilità dei musulmani verso Israele hanno
raggiunto il culmine e terribili decreti di distruzione stanno per scendere su
di loro.
Capitolo 10
Gnomen 451: Diario: Giuseppe ha
sognato (28 aprile) a Pesach, che un Maghen David (la stella di Davide), che
era appoggiato sulle sue labbra, si spaccava in due. Una voce dall'Alto disse:
"Non temere. Le due parti torneranno a riunirsi e cresceranno".
Giuseppe vide davanti a sé una stella di Davide più grande e le
due metà si unirono in forma maestosa...
Gnomen 452: Questo sogno
è venuto dopo il sogno della macchia rossa e della linea rossa nel
rotolo della Torà e dopo la dichiarazione che ci sarebbe stata una
separazione tra l'ebraismo di Rashi e quello hassidico. Credo che la stella di
Davide alluda allo Stato di Israele. Ci sarà in futuro una riconciliazione
fra i vari israeliani, dapprima inesistente. Notizie positive, grazie a Dio.
Gnomen 453: Cari ebrei, l'ebraismo
odierno non è ancora il vero ebraismo, voluto da El Shaddai al tempo
della Gheulà Shlemà. L'ebraismo odierno è contaminato
dallo Zohar, dalla Kabalà di Tzfat, dal Hassidismo e da Habad. Lo studio
della Torà è immerso in una dottrina idolatra con tanto di
emanazioni e contrazioni, che sono state accettate dall'estabilishment
rabbinico, come ha chiarito bene il rabbino yemenita Yehye ben Shlomo Kapah nel
suo "Milhamot Ha Shem".
Gnomen 454: Siamo già
nella Quarta Generazione e siamo convinti che la catena odiata sarà
spezzata, distrutta e bruciata per sempre. Nella prima redenzione Mosè
scese dalla montagna per distruggere il Vitello d'oro. Nella presente
redenzione il Goel Haim scende dal Regno dei Cieli per salvare Israele dal
terribile peccato idolatra di Atzilut, dichiarando: "La nostra sorellina
è stata ferita" (mio sogno nel 1985). Le false dottrine cabalistiche
hanno cambiato il volto dell'ebraismo della Halachà e il hassidismo ha
partorito numerosi movimenti di ortodossia fanatica.
Gnomen 455: I seguaci di Habad
raccontano con grande fervore come Shneur Zalman, il primo Lubavitcher, autore
del Tanya, tenne la sua mano sulla barba fino all'uscita del sabato per evitare
che cadesse un pelo dalla sua barba, profanando così il giorno sacro. Questo
non è ebraismo! Questo è l'esatto contrario del sano equilibrio a
cui si ispira la Halachà. Questo è fanatismo religioso, che mai
potrebbe essere gradito al Dio d'Israele!
Gnomen 456: Raccontano i suoi hassidim
che, alla vigilia di Pesah, il primo Lubavitcher passava la notte, fino
all'alba, con la candela in mano, per cercare il hametz. Questa non è Halachà.
Questa è una distorsione dell'ebraismo della Torà. C'è uno
spesso muro che separa questi cosiddetti hassidim dagli ebrei di Rashi e
Maimonide. Qualcosa è uscito storto dalla grande oscurità
dell'esilio. L'ebraismo deve ora riesaminare la sua storia di quest'ultimo
millennio per capire come mai la Halachà di Maimonide e Rashi sia stata
contagiata da idee così balzane e insane.
Gnomen 457: I muri dovranno
essere abbattuti. I fanatismi di questi ultimi secoli dovranno scomparire. La
Tradizione ci racconta che dopo il peccato del Vitello d'oro su circa due
milioni di persone circa 3.000 furono uccise per l'atto di idolatria e, senza
la loro uccisione, il resto di Israele sarebbe stato contaminato. In effetti, la
colpa di quel peccato idolatra viene sempre rammentata dai detrattori di
Israele in ogni generazione che colpevolizzano l'intera comunità (Clal Israel)
e non la moltitudine mista (erev rav) che lo istigò.
Gnomen 458: Può darsi
che il sogno profetico del Maghen David alluda a ciò che sta accadendo
ora riguardo alla decisione del governo di evacuare una serie di insediamenti intorno
alla Striscia di Gaza. C'è la forte opposizione dei coloni e un certo
numero di rabbini dichiara che i soldati religiosi devono disobbedire agli
ordini dei superiori e rifiutare di rendersi complici di un tale misfatto. Ho
sentito però alla radio che altri rabbini osteggiano tale presa di
posizione, poiché nell'esercito gli ordini vanno eseguiti, anche se,
ovviamente, non bisogna torcere un capello ai coloni che vanno evacuati.
L'atmosfera è pesante e le spaccature all'interno della società
israeliana sono profonde.
Gnomen 459: Una persona
è libera di protestare e manifestare, ma dire ai soldati di rifiutare di
eseguire un ordine è un errore, perché spacca la nazione in due.
Il governo israeliano ha preso una decisione che va eseguita, altrimenti, le
basi della democrazia crollano. Il governo non sta considerando solo un aspetto
della faccenda, ma tutti gli aspetti. Il tentativo di fare la pace coi vicini deve
essere fatto e il momento storico è fausto dopo la morte di Arafat e la
formulazione di una "road map" americana. Non si può risolvere
il conflitto senza dolorose concessioni. Ariel Sharon è sempre stata
favorevole agli insediamenti, ed è l'ultimo a voler vedere il loro
smantellamento, ma il momento attuale sembra non lasciar altra alternativa[3].
Gnomen 460: La maggioranza
degli israeliani lo capisce, ed è contraria ai rabbini che esortano i
soldati a non eseguire l'ordine di evacuazione. Questi rabbini credono di
osservare ciò che è scritto nella Torà e dicono di agire
per zelo divino, ma si sbagliano di grosso quando affermano stupidamente che
Satana ha fondato lo Stato di Israele, mentre loro sono i veri rappresentanti
della Torà di Ha Shem, per cui la loro voce vale più di quella
del governo. Questa è stupidità assoluta. La fondazione dello
Stato di Israele è stata ordinata da El Shaddai, come parte
dell'adempimento delle sue promesse riguardo al ritorno a Zion. Non si tratta
di un'entità estranea (come dicono molti ortodossi) contro la quale combattere.
Lo Stato è il capitano della nave che Adonai Elohenu guida secondo il
momento e ciò che deve accadere è di Sua conoscenza.
Gnomen 461: Non bisogna temere
la decisione del governo, ma piuttosto l'attitudine di quei rabbini criminali
che sostengono l'omicidio di Sharon. I cartelloni con su scritto: "Faremo
a te ciò che abbiamo fatto a Yitzhak Rabin" sono eloquenti. O
quelli che ritraggono Sharon con l'uniforme da SS. Costoro violano l'alleanza
con la Torà usata come strumento per diffondere l'odio. Possa El Shaddai
proteggere Ariel Sharon e i ministri del governo dalla malvagità degli estremisti.
L'istituzione dello Stato di Israele è l'inizio di un periodo di cento
anni noto come Yemot Ha Mashiach (i giorni messianici), come dimostrato dai Segni
Completi. Queste sono, ovviamente, tappe e percorsi che il popolo di Israele
deve percorrere per raggiungere la propria purezza e poter ricevere Il Patto
Finale.
Gnomen 462: Sono state tracciate
le linee di separazione: messianiche, cabalistiche, hassidiche, estremiste. Il
governo è al di sopra delle fazioni ultraortodosse. Esso è
responsabile di tutti i cittadini. Il fatto è che il mondo ebraico
religioso è diviso in tante fazioni e non è affatto unito;
ciò avviene perché, purtroppo, non è radicato nella vera
Torà, ma negli errori del passato.
Gnomen 463: Diario (01.05.2005)
: Giuseppe ha sognato che la salma del papa defunto era in Vaticano. Giuseppe pensò
di portarla fuori da quel posto...
Il sogno conferma quanto abbiamo detto. Papa
Giovanni Paolo II è l'unico papa che ha avuto il merito di salire dopo
la sua morte e la sua ascensione gli fa prendere le distanze dalla Chiesa di
Roma. Il Papa è avanzato al livello di conoscere la verità, per
cui non deve più essere associato all'idolatria della Chiesa cattolica.
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Gnomen 464: La fine di Habad rappresenta
la prima e necessaria tappa. È impossibile sapere ora cosa
accadrà quando verrà rivelato il peccato della blasfema idolatria
di Atzilut. Il cuore e la mente di ogni ebreo si stupirà, si spaventerà
e sarà triste quando realizzerà che il pantheon delle tante
emanazioni divine si era così radicato nel mondo ebraico. E ci si
meraviglierà quando si capirà il piano di Ha Shem. Sorprendenti
sono i decreti dell'Eterno verso l'umanità. "Come sono grandi le
Tue azioni, o Signore, tutto operasti con saggezza" (Salmo 104, 26).
Gnomen 465: Tuttavia, con
l'arrivo della nuova comprensione dalle profondità di una dottrina idolatra
sconosciuta ai nostri Padri, la fede semplice tornerà nei cuori di
Israele. Il Signore nostro Dio non ci ha chiesto di speculare sulle cose
occulte, ma, al contrario, ce lo ha vietato nel modo più categorico. Le
nuove generazioni si risveglieranno dal coma teologico, che non solo ha addormentato
le coscienze ma ha anche offuscato la vera luce della Torà tramite immagini
idolatre.
Gnomen 466: Ci saranno ebrei che
rifletteranno sulla profondità dell'idolatria nella storia, poiché
non solo i buoni cristiani sono rimasti intrappolati nelle dottrine pagane, ma
anche quei rabbini che hanno distorto l'interpretazione della Torà.
C'è qui una lezione di enorme portata sul piano di Dio mirato a portare
la Gheulà Shlemà nel mondo. Il più vicino a esprimerlo fu
Paolo di Tarso quando disse che Dio ci chiuse tutti nell'errore, per poter
perdonare tutti alla fine.
Gnomen 467: "Siamo tutti
una sola carne", ha dichiarato il Goel Haim. Nel corso della storia, tutti
sono caduti nelle trappole dell'idolatria. Tuttavia, è arrivato un nuovo
tempo e a tutti viene data l'opportunità di conoscere e capire gli
errori passati, per poterne uscire e ricominciare da capo. "Nella prima Redenzione
ho redento Israele dalle divinità dell'Egitto. Nella Redenzione Finale
redimerò il mondo intero dall'idolatria"; "il mondo
intero", Israele compreso. Negli ultimi giorni del Giudizio, circa 400
anni prima della Shoà, il popolo d'Israele peccò come
profetizzato in "Ha'azinu".
Gnomen 468: Israele è
stato punito da un "popolo indegno" (Deut. 32, 21), il popolo
tedesco, poiché "non riconobbero Dio, sacrificarono ai demoni che
non erano Dio – a nuovi dèi venuti di recente che i vostri padri non
avevano conosciuto (ibid. 17). Allusione al peccato dello Zohar e alla dottrina
di Atzilut e al pantheon delle divinità emanate prima della creazione
del mondo. Il Goel Haim ha proclamato nel Segno delle Stelle: "Questa
è la Stella di Cristo venuta in virtù dell'umiltà". Il
nostro fratello Gesù parlò con la pura fede della Torà e
sottolineò la fede semplice del cuore. Non parlò dei cinque Partzufim
o delle dieci Sefirot prima della creazione.
Gnomen 469: La stella di Cristo
è arrivata grazie all'umiltà. Il nostro fratello Gesù fu
umiliato ma fu amato da Ha Shem Baruch Hu, che accettò il suo
sacrificio. Gesù rispose ai Farisei che non aveva peccato di blasfemia,
quando aveva detto di essere il figlio del Padre che è nei cieli. Non era
forse scritto nella Torà "Figli siete del Signore, vostro Dio"?
e anche "il mio figlio primogenito, Israele" (Esodo, 4, 22)? Gesù
disse anche che le corone delle lettere della Torà non si sarebbero dileguate
dal mondo e che la tradizione dei profeti di Israele non sarebbe cambiata. Non parlò
di Sefirot dirette e Sefirot indirette. Ai saggi e ai sacerdoti del suo tempo
disse: "Smettetela di essere bugiardi" e al popolo semplice di
Israele disse: "Il Signore vostro Dio vi ama. Siete i suoi amati figli.
Pregate semplicemente e con un cuore onesto, ed Egli risponderà alle
vostre preghiere".
Gnomen 470: Qualcuno potrebbe obiettare:
ma il movimento hassidico, che seguì gli insegnamenti del Baal Shem Tov,
non diceva forse le stesse cose? Anch'esso diceva che l'uomo deve sentirsi
figlio di Ha Shem, il nostro padre, e deve pregarLo con gioia e con canti. Sì,
è vero, ma questo è solo un aspetto della questione. Lo spirito
gioioso dei hassidim fiorì sullo sfondo del misticismo dello Zohar e
della kabalà di Tzfat. Quella che era un'idea semplice per diffondere la
fede era associata alla figura del Rebbe, a sua volta collegato alle Sefirot dei
mondi superiori. Chi conosce il Hassidismo, sa che l'invocazione diretta al
nostro Padre nei Cieli passa attraverso l'invocazione all'emanazione divina del
Padre nel mondo di Atzilut.
Gnomen 471: Per Israele sorgerà
una nuova era quando la sindrome di Atzilut sarà completamente rimossa dal
pensiero ebraico. Il popolo d'Israele non cercherà più il Re
messianico, ma l'antica fede della semplicità di cuore, che ispirava
ogni cuore fino a quando la prostituta malefica e astuta del misticismo liberò
nuovamente quello spirito idolatra che era stato rinchiuso in una bottiglia
dopo la costruzione del Secondo Tempio ⁴. Israele non fu esente da
altri peccati, ma per i 500 anni dal Secondo Tempio fino ai tempi di Maimonide
e Rashi non ci fu idolatria in campo ebraico.
Gnomen 472: Ciò fino a
quando Moshe de Leon non fece uscire dalla bottiglia il genio idolatra che
irretì il lettore ingenuo e sprovveduto con le dolci tentazioni dello
Zohar, parlando di emanazioni divine prima della Creazione. "Assaggiatelo"
disse il serpente de Leon "e i vostri occhi si apriranno e sarete come
dèi in grado di conoscono il bene ed il male".
Con la Redenzione Completa, però, si
completano anche i cicli dei peccati passati; non è solo la distruzione
dell'odiato edificio che ha raggiunto la sua Quarta Generazione, ma è anche
la fine e la distruzione delle false immagini e delle intenzioni distorte
dietro queste odiose costruzioni.
Gnomen 473: I cristiani
capiranno perché il dogma della Trinità è inconcepibile e falso
e perché la credenza associata al Figlio di Dio è idolatra. Gli
ebrei capiranno perché la dottrina dì Atzilut genera un pantheon
di divinità emanate, proibite dal Secondo Comandamento. Ci saranno
grandi e inaspettati cambiamenti durante la Quarta Generazione. La gente si risveglierà
ad una nuova comprensione. Possiamo paragonare ciò a qualcuno che si
mette a comporre un puzzle di 4000 pezzi senza conoscerne l'immagine. All'inizio,
il risolutore trova le prime parti che si incastrano fra loro, ma non ha ancora
un'idea reale dell'immagine finale. Man mano questa assume contorni chiari e
con gli ultimi 100 pezzi, il risolutore ha trovato l'immagine finale e
può iniziare a descriverne il contenuto.
Gnomen 474: Un tale esempio ci
può aiutare a capire la questione quando arriviamo ad avere una visione
del piano completo della Redenzione. Con il Segno "Bà ha zman
(è arrivato il tempo)", abbiamo iniziato a capire il piano della
Gheulà Shlemà. Il Goel Finale Scelto esiste. C'è l'annuncio
dell'apertura. Con il Segno delle Stelle, il Libro delle Stelle di Abramo,
nostro padre, si apre all'umanità e ci aiuta a comprendere il piano redenzionale
per le nazioni del mondo. Quando lo Tzadik Haim fa il segno dalla quarta stella
staccata alla prima stella, 4000 anni di storia redenzionale vengono collegati
alla Quarta Generazione Finale. Solo con l'arrivo di questo segno, abbiamo
potuto prevedere il piano della Redenzione.
Gnomen 475: L'inizio di questa
visione non fu completato fino a quando il Goel Haim dichiarò:
"Questa è la Stella di Cristo venuta in virtù dell'umiltà".
Da allora potevamo sapere con certezza che il piano include la missione messianica
di Gesù che è parte integrante del quadro generale. In seguito,
abbiamo ricevuto il segno del Giudice Unto nel Regno dei Cieli, il Goel Haim, e
così abbiamo anche capito che il nuovo Regno dei Cieli fa parte anch'esso
del piano redenzionale. Poi è arrivato il Segno della Nuova Luce di
Hanukat ha Hanukot, associato all'immagine della Casa di Preghiera profetizzata
per l'umanità intera, senza la quale l'immagine non potrebbe essere
completa.
Gnomen 476: In seguito,
è arrivato il Segno dell'Asino che mangia il pane, anche se non sapevamo
ancora chi avrebbe presentato tutte queste novità al popolo ebraico e
all'umanità. Il piano redenzionale deve essere collegato al mondo
tramite i Segni del Nuovo Patto della Gheulà Shlemà. Il Segno
dell'asino fa parte del piano redenzionale, e in effetti, le stelle hanno
bisogno del pane dell'Asino per essere rivelate nel mondo, e la Nuova Luce di
Hanukat ha Hanukot ha bisogno che l'Asino spieghi e stabilisca gli Altari di Preghiera
della Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari e Tappeto dell'Islam. Hi-haw
hi-haw!
Gnomen 477: Poi è pervenuto
il doppio Segno della Quarta Generazione e della Nuova Costruzione. Il segno
è venuto per contestualizzare la quarta stella spostata come parte della
Quarta Generazione. Sono arrivati poi centinaia di segni profetici per aiutarci
a prevedere gli eventi della grande e terribile Quarta Generazione. Doppia e
speciale. Doppia nei decreti e nelle salvezze. Speciale perché unica nel
suo genere. Il tempo della Quarta Generazione di 65 anni è suddiviso in
due periodi: uno di 35 anni e l'altro di 30 anni. Scrivo qui all'inizio del 23esimo
anno.
Gnomen 478: La Quarta Generazione
si trova interamente nel segno "E il Signore scese per vedere la
città e la torre" (Genesi, 11: 5), ossia è sotto il segno
del Giudizio di Dio sul mondo e sull'umanità. Cosa giudica il Signore? Chi
ha agito a fin di bene? Chi ha rispettato la natura? Chi ha avuto pietà per
il suo prossimo, per i poveri, i malati, le vedove e gli orfani? Chi ha usato i
suoi averi per aiutare gli affamati e i bisognosi?
Gnomen 479: In effetti, il
Giudizio riguarda ogni individuo, ogni famiglia, ogni città, ogni paese
e il mondo in generale. La Quarta Generazione è la generazione del
Giudizio, la generazione delle grandi divisioni e separazioni, che contempla la
ricompensa e le salvezze miracolose, una grande e terribile generazione contrassegnata
da morte e sofferenze. Lo Tzadik Haim diceva spesso: "Beato colui che
viene preso e non vede cosa accadrà in quella generazione, ma ancora
più beato è colui che avrà il privilegio di vedere la
grande benedizione di El Shaddai, che seguirà". Dai segni
apprendiamo che i primi 35 anni sono ancora nel segno della clemenza grazie alla
sofferenza che lo Tzadik Haim, Capo dei 36 Giusti nascosti e sofferenti della
sua generazione, patì in vita.
Gnomen 480: Il piano redenzionale
deve essere contestualizzato nella Quarta Generazione. I grandi eventi della Gheulà
Shlemà avvengono nel corso della Quarta Generazione. Tutte le
istituzioni nel mondo non possono ancora ricevere le novità della Redenzione
Completa, poiché sono intrappolate nel passato. Noi, grazie a Dio, siamo
rimasti intrappolati nel Patto della Verità.
In seguito, è arrivato
il sesto e ultimo Segno della resurrezione del Goel. È stato un segno di
grande speranza per il rinnovamento dello spirito, un aiuto miracoloso sceso dal
Regno dei Cieli che infonde nuova vita.
Gnomen 481: Lo Tzadik Haim è
morto nel suo terribile sacrificio finale, ma è risorto nel Regno dei Cieli
finale, così come è desiderato da El Shaddai per la storia
futura. L'umile, povero e sofferente Tzadik, Capo dei Giusti Nascosti della sua
generazione, opera ora come Giudice Unto nel Regno dei Cieli. In conclusione:
le stelle della redenzione sono entrate "nella loro orbita". Il Regno
dei Cieli finale è stato fondato. Una grande nuova luce è stata
inviata per stabilire la riconciliazione dei cuori e per costruire la nuova Casa
di Preghiera redenzionale sotto il segno della grande e nuova Unione.
Gnomen 482: I segni dell'Asino
che mangia il pane e del Cavallo Bianco sono in terra, così come il
periodo della Quarta Generazione e il piano della Nuova Costruzione. Il segno
della resurrezione finale del Goel Finale Haim ha completato il piano storico
redenzionale nel mondo.
Gnomen 483: Possiamo salire fino
alle Stelle della Redenzione? No, ma possiamo ricevere il loro influsso. Possiamo
salire ed entrare nel Regno dei Cieli? No, ma possiamo starci sotto nella sua
connessione con il mondo. Possiamo costruire il Terzo Tempio Finale a
Gerusalemme e a Beer Sceva, quando non ci sono ancora rabbini o studiosi della
Torà che conoscono e hanno familiarità con i Segni Completi della
Gheulà Shlemà? No, ma possiamo pregare sui nuovi altari della Casa
di Preghiera, e ci sarà chi conoscerà e capirà le
novità durante la fine della Quarta Generazione. Possiamo pertanto ragliare
le buone nuove della Redenzione Finale e raccontare le profezie della Quarta Generazione?
Certo, hi haw hi haw!
Gnomen 484: I Saggi di
benedetta memoria scrissero che in futuro le festività della Torà
verranno abolite tranne Purim e Hannukà (Talmud di Gerusalemme, Ta'anit,
II, II). Non poterono, ovviamente, dirci quando e anche noi non possiamo
saperlo. Tuttavia, è interessante che parlino di Purim e Hannukà,
specialmente dopo che abbiamo visto che i Segni ci indicano il nuovo grande
Purim e la nuova Casa di Preghiera di Hannukat ha Hannukot.
Gnomen 485: Nel primo sogno-segno
generale, Bà ha zman, ero fuori sotto un cielo stellato. Anche nel sogno-segno
delle Stelle, Gino vide il Libro delle Stelle coi nomi di molte nazioni, con
cinque stelle, che vide anche in cielo. I due sogni si svolgevano di notte, sotto
cieli stellati. Il sogno-segno (di Renato) del Giudice Unto nel Regno dei Cieli
avveniva all'interno del palazzo ed era "muto"; è un segno di
Purim, in cui la rivelazione è nascosta all'interno del Palazzo. Nel sogno-segno
(del signor Remo di benedetta memoria) il Candelabro diffondeva una luce
intensa che usciva dalla sala di casa e si espandeva all'esterno. I primi sei
anni del Segno dell'Asino erano nel segno di Hannukà. Siamo usciti e
abbiamo raccontato a molti i Segni Redenzionali. Il secondo periodo di sei anni
del Segno dell'asino era circoscritto all'interno del palazzo, senza il
permesso di annunciare pubblicamente la Gheulà.
Gnomen 486: Il quinto sogno-segno,
quello della Quarta Generazione e della Nuova Costruzione, riguarda il mondo.
Il segno si svolgeva in Israele. Dopo una scena iniziale di caos totale, con
tanto di sparatorie e bombardamenti, lo scenario cambiava e dalla terra emergeva
un incredibile edificio, in un'atmosfera di pace e serenità. Il sesto sogno-segno
mostrava il nuovo Eden nel Regno dei Cieli, ma nel segno c'erano anche la
signora Mazal (che all'epoca era ancora viva), e Giordano e Gino, che vivono
tuttora e Ha Shem conceda loro lunga vita in buona salute. In effetti, il segno del Regno dei Cieli e il segno di Hannukat ha
Hannukot sono nei segni di Purim e Hannukà.
Gnomen 487: Si può anche
sostenere che si tratta di due grandi segni, in cui la Gheulà Shlemà
viene rivelata al mondo, il Segno di Purim che è nascosto e il Segno di
Hannukà che è rivelato. Entrambi sono necessari per completare la
Redenzione Finale. È abbastanza difficile trattare le buone notizie quando
accadono cose terribili durante la Quarta Generazione. Le buone nuove diventano
radici forti e permanenti per le generazioni future, ma è molto
difficile per il mondo accettarle ora.
Gnomen 488: Purtroppo è
vero che senza una punizione severa sul mondo intero, non sarà possibile
cambiare gli attuali stili di vita e modi di pensare. L'idolatria, la
cattiveria, le false ideologie, il fanatismo, l'andare contro natura dovranno
essere eliminati alla fine di questa Quarta Generazione. Abbiamo indicazioni
dalle parole dello Tzadik che i due terzi dell'umanità saranno
distrutti, e non stiamo parlando di chi morirà di vecchiaia o di chi
sarà tolto dal mondo per pietà prima degli anni del Grande e Terribile
Giorno del Signore.
Gnomen 489: Le temperature
aumenteranno e scioglieranno i ghiacci alzando così i livelli delle
acque e dei mari. Il chiarore della luna scemerà e aumenterà l'oscurità.
Gli sheddim avranno il permesso di prendere le loro vittime e portarle nei
regni sotterranei. Molti giovani perderanno il senno e altrettanti moriranno prima
del tempo. La miseria, la fame e i conflitti armati colpiranno intere popolazioni.
Gli elementi della natura puniranno coloro che agiscono contro natura.
Gnomen 490: Anche il popolo di
Israele sarà coinvolto in questi scenari apocalittici, anche se, dopo
aver pagato il fio dei suoi peccati con la Shoà, verrà risparmiato
dai cataclismi che si abbatteranno sulla Quarta Generazione. La giustizia
divina sarà invocata da coloro che riconoscono l'elezione di Dio e un
segno ricevuto da Carmine Saul diceva che "coloro che lodano Israele
saranno santificati". Il giudizio sulla Quarta Generazione tiene conto del
fatto che chi benedice Israele sarà benedetto, e chi lo maledice
sarà maledetto.
Gnomen 491: Questo
perché il giudizio di Dio prende in considerazione l'attitudine dei
singoli verso le scelte di Dio. A livello generale, i cristiani non saranno
salvati dalla fede dei loro dogmi dottrinali, ma chi rispetta e ama i figli
d'Israele potrà essere salvato e, a maggior ragione, se ha fatto opere
di bene avrà la sua giusta ricompensa in questo mondo e nell'aldilà.
Chi, invece, odia Israele e gli ebrei, sarà odiato dal Dio di Israele, e
se ha fatto buone azioni, sarà ricompensato in questo mondo, ma sarà
tagliato fuori dall'aldilà.
Gnomen 492: A differenza dei
cristiani, i musulmani hanno un merito davanti ad El Shaddai, grazie alla loro
fede, ma anche in questo caso, solo se rispettano gli ebrei e Israele e vogliono
vivere in pace con loro. Il nostro tempo rappresenta un punto infimo dell'attitudine
islamica verso gli ebrei. Infatti, oggi la gran parte dei musulmani odia
Israele e gli ebrei, sebbene ci siano due correnti di pensiero nell'Islam: una
che rispetta gli ebrei e l'altra che li detesta. Decreti pesanti cadranno su
chi si augura e combatte per la distruzione di Israele.
Gnomen 493: In effetti, la
stirpe di Amalek, che è presente in parte nel mondo islamico ed è
schierata contro lo Stato di Israele, rifiuterà di fare la pace e
combatterà militarmente ma, alla fine, verrà sbaragliata e la
profetizzata distruzione di Amalek verrà realizzata.
Gnomen 494: Coloro che si
definiscono non credenti o atei saranno giudicati in base alle loro azioni. Dio
conosce a fondo ogni persona e la giudica per ciò che fa. Solo Dio
può vagliare i pensieri della mente e del cuore. C'è gente che si
professa non credente, ma in realtà ha una grande fede, che la ispira ad
agire bene. Ci sono, invece, quelli che si professano credenti e ostentano
un'esteriorità religiosa, ma in realtà sono ben lontani dal
mettere in pratica ciò che veramente il Signore vuole da noi. In questa Quarta
Generazione, in particolare, il giudizio di Dio guarda, per così dire,
alle virtù del cuore piuttosto che alle dichiarazioni di fede o al
formalismo religioso. Il mondo religioso ebraico è tuttora ancorato agli
errori del passato e viola il patto della Torà con la falsa Kabalà;
il mondo religioso cristiano è ancorato alla trinità idolatra e
al Logos, mentre i musulmani sono ancorati al loro insano odio per "gli
infedeli" e ad un'arroganza ancora maggiore che li distacca completamente
dalla verità delle scelte di Dio.
Gnomen 495: Ma il piano della Gheulà
Shlemà rappresenta una nuova e buona novella per il mondo. Questa
è una nuova rivelazione di El Shaddai, mirata non già alla
distruzione del mondo ma alla redenzione dell'umanità dal Dies Irae
della Quarta Generazione. Ma solo dopo il Giorno della Collera la redenzione potrà
insediarsi definitivamente nel mondo. Il piano redenzionale, tuttavia, dovrà
essere rivelato nel mondo fin dall'inizio della Quarta Generazione: gli annunci,
i segni, le testimonianze, gli scritti, la messa in opera degli Altari e tutto
ciò che entra nel Patto Nuovo della Gheulà Shlemà.
Gnomen 496: Di conseguenza, si
è prodotta, per così dire, una contraddizione: "il tempo
è arrivato" è nel contesto delle Stelle della Redenzione,
mentre la realtà del mondo offre una possibilità molto limitata
di "ricevere" il nuovo tempo. Ma di fatto, l'intera Quarta Generazione
è destinata alla preparazione e alla successiva ricezione della Redenzione
Finale. Così tutte le novità di rilievo sono incanalate in un'unica
fonte: il Segno dell'Asino che mangia il pane che scrive e spiega le
novità nel Sefer Mishnat Haim. Il tutto entra nella sua interezza nel Nuovo
Patto, per merito del Goel Haim e rimane chiuso dietro le mura del palazzo, mentre
il mondo lo ignora completamente.
Gnomen 497: La figura del
puzzle si trova nel Palazzo ed il mondo intero è soggetto al suo potere.
Ogni pezzo del puzzle rappresenta una potenza della verità di Dio,
destinata a rinnovare la storia, alla luce della Redenzione Finale. I sei
grandi Segni Completi ci presentano gli obiettivi finali del piano del Signore.
I tanti sogni rappresentano i pezzi del puzzle che sono scesi costantemente
negli ultimi 22 anni per completare i dettagli del piano. Noi, allievi del Goel,
siamo pochi e limitati nelle nostre azioni, ma la luce del portone brilla
intensa, ma non all'esterno (come visto in un sogno di Giuseppe). Siamo solo
dei piccoli asini. La gelosia del Dio delle Schiere ha fatto tutto ciò.
Gnomen 498: Diario: Il 29
aprile Ingrid (Hadassah) è andata in Perù per un mese, portando
con sé il Nuovo Rito della Casa di Preghiera, con la prima Tavola sulla
fede e la settima Tavola sul divieto di adulterio. Se avrà tempo,
tradurrà in spagnolo queste due Tavole. Allo scalo di Madrid, a causa di
un ritardo di 4 ore, i passeggeri diretti in Perù hanno ricevuto un
pasto gratuito. Nella sala di attesa, Ingrid ha fatto la benedizione sul cibo e
ha parlato con i presenti della fede e delle Novità ricevute. Una volta
arrivata in Perù, ha parlato tutta la notte con sua madre, che era molto
contenta dei cambiamenti positivi visti in sua figlia.
Gnomen 499: Ingrid le ha
raccontato di aver trovato la nuova fede. "Sono felice, ho trovato Dio, grazie
a Dio. Non sono mai sola". Ha anche parlato della nuova amicizia con tutti
noi e dei meravigliosi cambiamenti provati in se stessa. Sua madre era stupita
e felice della nuova maturità di sua figlia. Poiché in casa c'era
una statuetta della Madonna, Ingrid, contrariata per questo, ha detto tre
volte, come le ho insegnato, "la Madre coperta dall'ignoranza dei
popoli"[4]. Ingrid è stata la prima
a recitare la preghiera di 7 Piani (del mattino) in Sud America e,
naturalmente, la prima a recitarla in spagnolo.
Gnomen 500: Il Sud America
è molto importante. Abbiamo ricevuto un segno che questo continente riceverà
le Novità Redenzionali prima degli Stati Uniti. Vedete, siamo allo Gnomen
500. Mi ricorda il sogno di Giuseppe che vedeva il Segno di 500 asini. Due
giorni fa ci hanno tolto l'elettricità, poiché ci mancavano i
soldi per pagare le bollette della luce. Dopo tre ore senza elettricità,
Michael Esther ha chiamato e ha detto che ci ha accreditato 500 euro. Abbastanza
per pagare il debito. Grazie a El Mistater, El Mistater è Grande, El
Mistater è Uno.
Capitolo 11
Gnomen 501: Ci sono 13 nuovi
sistemi del Grande Pesce Leviathan. Si tratta di segni zodiacali che portano
fortuna a chi crede nella Gheulà Shlemà, dato che sono collegati
ai Segni Redenzionali. Fanno anche parte del Piano Redenzionale di Ha Shem.
Dove si trovano nei sei Segni Completi?Si trovano nel Libro delle Stelle di
Abramo nostro padre. I 13 nuovi segni zodiacali rappresentano la gioiosa corona
della Gheulà Shlemà, come è scritto nel Salmo 104 (verso
26): "Creasti il Leviathan per giocarci insieme". I Saggi di Israele
dissero che in futuro i Giusti saranno invitati al grande banchetto a base di
Leviathan (Talmud bavlì, Baba Batra, 75, 71).
Gnomen 502: Non è strano
che il Piano Redenzionale includa anche gli animali. Anche loro devono essere salvati
nella Quarta Generazione e preservati per il futuro. Inoltre, l'uomo ha in
sé una natura animale. Alcuni sembrano orsi, altri leoni o volpi astute,
alcuni assomigliano a cavalli, civette, vacche e così via. Guardatevi attorno
e scoprirete di essere in un grande zoo. Non è poi così strano,
dal momento che Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra
somiglianza" (Genesi 1: 26). Disse ciò per tutta la creazione, animali
compresi.
Gnomen 503: Dio creò gli
animali in modo distinto. Una parte della Creazione riguardava gli orsi,
un'altra i leoni, un'altra i cani e così via. Solo con la creazione
dell'uomo, Dio disse a tutte le parti dell'universo che aveva già
creato: "Facciamo adesso l'uomo, che racchiude in sé tutti gli
elementi della creazione". Dio creò così Adam a Sua immagine
(tzelem) e somiglianza (dmut). Lo Tzelem e la Dmut forniscono all'essere umano
una capacità mentale e spirituale che non si riscontra nelle altre
creature di Dio.
Gnomen 504: All'Uomo Dio ha
dato il grande dono del libero arbitrio. Un esempio? L'alimentazione. Gli
animali hanno poco da dire sulle loro scelte alimentari. Bovini, ovini ed
equini sono erbivori e non hanno bisogno di insaporire le loro erbe con olio,
sale o spezie....
Diario: Alle prime ore del mattino
(lunedì 9 maggio 2005) sono andato con Abramo a Soncino per fare un
segno, riguardante l'entrata in una fase di preparazione degli scritti da
stampare. La prima Bibbia fu stampata in ebraico a Soncino (circa 500 anni fa).
Siamo andati a vedere la prima tipografia della famiglia Soncino.
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Gnomen 505: Gli esseri umani
hanno un'ampia varietà di alimenti da scegliere e migliaia di modi per
prepararli. Lo Tzadik Haim soleva dire: "I tanti e vari sapori,
così come il valore nutritivo dei doni di El Shaddai, sono stati concessi
solo all'uomo. La grande saggezza di cucinare e preparare il cibo non è
stata data agli animali. Pertanto, quando si mangia si dovrebbe gustare il cibo
con un particolare piacere, masticandolo piano piano e ringraziando El Shaddai
per i meravigliosi sapori che ha creato per l'umanità".
Gnomen 506: Tuttavia, ciò
che è associato alla varietà dei sapori è ben poco se confrontato
con i gusti dell'intelletto umano. Questo perché ogni buon motivo ha un suo
gusto speciale. Infatti, in ebraico la parola gusto (ta'am) è anche
sinonimo di motivo, ragione. Così anche in latino il sapore e il sapere
hanno un'etimologia comune. Il piacere dell'apprendimento delizia sia la mente
che lo spirito. Gli animali non sanno molto dei piaceri, né hanno la
facoltà di scegliere fra più opzioni, tramite processi mentali. Il
loro comportamento si basa sui soli istinti.
Gnomen 507: Le ultime novità
hanno portato sapore alle nuove costellazioni del Leviathan. Questo
perché nel succitato verso è scritto: "Creasti il Leviathan
per giocarci insieme" e i Saggi parlarono anche del futuro grande banchetto
con la carne del Leviatano, al quale saranno invitati i Giusti. Ci sono 7
animali nei segni del Leviathan e 6 segni sono inanimati. I 7 segni zodiacali
degli animali sono associati ai 7 cerchi profetici, mentre i 6 inanimati sono associati
ai 6 Segni Redenzionali. Che bello! Se è così, vediamo se
riusciamo a pesarli sulla bilancia del Leviathan".
Gnomen 508: Inizierò secondo
ordine: prima i segni zodiacali degli animali e poi gli altri. "Uccello
Risorto, cosa hai da dire? Cominciamo con il settimo cerchio profetico, Eheyè
Asher Eheyè oppure con il primo, El Shaddai?"
"Inizia con il
settimo" mi risponde "perché in esso sono risorto".
Diario: Dopo aver scritto
quanto sopra, Daniele mi ha telefonato e mi ha raccontato un sogno. Era con me,
con Paolo e Nodà. Entrammo tutti nella stanza e Nodà
scoppiò in lacrime e disse che Paolo era morto. Diceva che ora si trova
in un nuovo corpo, che è cambiato rispetto al corpo precedente...
Gnomen 509: Diario: Anche la
scorsa settimana Daniele ha sognato una resurrezione. Il padre di un conoscente
era in coma e suo figlio andava a trovarlo in ospedale ed entrava anche lui in
coma. Daniele veniva a raccontarmelo e io dicevo ad un piccolo gruppo di ebrei:
"Sapete perché Daniele è così concitato? Perché
sa che ora i due potranno vedere il Goel Haim".
Questi sono nuovi livelli di resurrezione che
si manifestano nel mondo per merito della resurrezione del Goel Haim. Grazie ad
El Shaddai, El Shaddai è Grande, El Shaddai è Uno.
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Gnomen 510: La rivelazione a
Mosè del Nome "Sarò quel che Sarò" rappresentò
la resurrezione dei figli d'Israele. Questo fu il primo cerchio profetico che
Mosè ricevette e sappiamo dalla Tradizione che questo nome di Dio
rivelò a Mosè l'intera storia redenzionale, come commentò
Rashi, su di lui la pace. E anche se è vero che il Segno della Resurrezione
non è solo per Israele, ma anche per il mondo, tuttavia la redenzione di
Israele precede quella delle Nazioni.
Gnomen 511: In effetti, non ci
sarebbe redenzione nel mondo se il Signore nostro Dio non avesse prima
riscattato il popolo di Israele dalla schiavitù e dall'idolatria egizia.
Il Nome EHEYE ASHER EHEYE racchiude il piano redenzionale in tre grandi fasi storiche,
che si concludono con la Gheulà Shlemà Universale. La Redenzione Finale
entra in una fase di 35 anni dopo la fondazione dello Stato di Israele, che
simboleggia la resurrezione del popolo ebraico dopo la terribile morte nella
Shoà. L'Uccello Risorto è il popolo ebraico ritornato nella sua
terra.
Gnomen 512: I 7 Circoli Profetici
sono così chiamati poiché sono associati ai 7 Piani della Nuova Casa
di Preghiera e all'Altare del Sacerdote Unto e al suo ruolo, che sottostà
all'autorità del Giudice Unto nel Regno dei Cieli, il Goel Haim. Ciò
rappresenta la resurrezione del sacerdozio stesso, un nuovo sacerdozio voluto
da Dio per la Gheulà Shlemà, che è subordinato al Giudice Unto
nel Regno dei Cieli. In passato, il sacerdozio si era fatto arrogante, corrotto
e falso. Nella Redenzione Finale il sacerdozio sottostà al costante controllo
del Goel Haim, per cui non potrà mai più deviare
dall'umiltà, dal senso di giustizia e dalla verità.
Gnomen 513: Il nuovo sacerdozio
è necessario per la Gheulà Shlemà e proviene dal
sacerdozio del sommo sacerdote Aharon e del profeta Elia, di benedetta memoria.
La Nuova Santità nella Casa di Preghiera è estesa all'Altare di Malchitzedek
per i popoli. Si realizza solo attraverso il Patto Nuovo Completo e le chiavi
della Riconciliazione. Il sacerdozio di Aharon si manifesta tramite il
sacerdozio del profeta Elia, che porta le chiavi della grande riconciliazione.
Con l'elezione del Goel Haim, il potere del nuovo sacerdozio viene dato al
Giudice Unto nel Regno dei Cieli che infonde la nuova santità al nuovo
sacerdozio sulla terra.
Gnomen 514: Questo è il
"segreto" della continuità garantita della "Casa di Davide"
per tutti i tempi in un contesto di giustizia ed onestà. Come può
essere mantenuta la promessa se essa dipende soltanto dalla gente? Gli esseri
umani sbagliano, cadono in errore e spesso deviano dalla verità senza
saperlo. Pertanto è necessario il Giudice Unto nel Regno dei Cieli, il
Goel Haim, che può correggere chi sbaglia o pecca di superbia o commette
un torto. Il Goel Haim ha anche la facoltà di togliere il sacerdozio a
chi persevera nell'errore. Il libero arbitrio, infatti, non verrà a
mancare nelle generazioni della Gheulà Shlemà.
Gnomen 515: I cerchi profetici
sono così chiamati perché rappresentano le orbite stellari che
"circondano" la storia redenzionale. Infatti, il piano redenzionale
di Ha Shem è stato "concepito" per mezzo di cicli stellari. Per
questo il primo Segno è quello delle Stelle, che include la rivelazione
del Libro delle Stelle e le chiavi delle Stelle della Redenzione. Il Segno
viene introdotto dal "Bà ha zman", il segno dell'annuncio
sotto il cielo stellato, poiché con l'arrivo del Goel, comincia anche il
ciclo stellare della Redenzione Finale. Nel pre-segno erano disegnati anche dei
segni concentrici sul terreno, al centro dei quali mi trovavo io. Questi erano
i segni dei sette cerchi profetici, come li ricevemmo in seguito.
Gnomen 516: E sebbene tutto
dipenda dal sacrificio dello Tzadik Nistar Haim e dalla sua elezione a Goel
Finale, operata da Ha Shem, è anche vero che tutto avviene tramite la Hashgahà
(la Divina Provvidenza) nel contesto dei 65 anni della Quarta Generazione. I Segni,
infatti, non sarebbero potuti arrivare prima o dopo di essa. Solo teoricamente
possiamo dire che se lo Tzadik Haim avesse deciso di vivere e non di completare
il sacrificio, allora i pesanti decreti sulla quarta generazione sarebbero
iniziati immediatamente, e il primo periodo di 35 anni, il periodo di relativa
clemenza, non avrebbe avuto luogo. Questo perché il sacrificio che lo
Tzadik Haim prese su di sé, aveva lo scopo di impedire ai decreti di piombare
sul mondo.
Gnomen 517: Questa eventualità,
tuttavia, che dipendeva dalla libera scelta dello Tzadik Haim, non era poi così
reale. La possiamo accennare solo perché gli Tzadikim sono liberi di
addossarsi o meno i decreti dall'Alto. Un mese prima della sua dipartita, lo
Tzadik mi rivelò che El Shaddai gli aveva detto: "Se vuoi, ho la
guarigione per la tua malattia, ma se la accetti, il decreto cadrà sul
mondo". Lo Tzadik allora rispose: "No, Padrone del mondo, prendimi al
mio posto e cancella il decreto". Ha Shem Baruch Hu, naturalmente, conosce
il cuore dei Giusti e accettò la scelta dello Tzadik. Tuttavia, il
dialogo doveva aver luogo, poiché Dio Benedetto non prende con Sé
i Giusti Nascosti dal mondo se non lo accettano, e quindi fu la scelta dello
Tzadik Haim che rese possibile il suo sacrificio redenzionale.
Gnomen 518: La Quarta Generazione
è quindi collegata con i cicli della storia, per cui non sarebbe potuta
arrivare prima o dopo il tempo prestabilito dal piano di Ha Shem. In
realtà, tutto è previsto da El Shaddai, quindi il piano di Ha
Shem prevedeva che l'inizio della Quarta Generazione e l'inizio della rivelazione
dei Segni Completi coincidessero al tempo della Redenzione Finale. La storia redenzionale,
però, comincia con il nostro padre Abramo e i Segni ci indicano che il
ciclo della Stella di Abramo racchiude 4000 anni di storia e che i 65 anni della
Quarta Generazione ne rappresentano la fase finale.
Gnomen 519: Ciò ha
profonde implicazioni, poiché la Stella di Abramo rappresenta la
diffusione della fede monoteista tra le nazioni. Storicamente, 65 anni sono un
periodo relativamente breve in rapporto ai cambiamenti epocali che avverranno
nel mondo tra l'inizio e la fine della Quarta Generazione. Non è
coinvolta la sola vera fede in un Dio Unico, ma anche la fine di tutte le forme
di male presenti nel mondo. La velocità dei mutamenti radicali e la
portata delle distruzioni sono inconcepibili. Per questo il Goel Haim ha mostrato
nel Segno delle Stelle il segno della grande velocità che caratterizza la
Quarta Generazione.
Gnomen 520: I Cerchi Profetici,
visti per la prima volta nel segno del "Bà ha zman", aprono al
mondo la nuova rivelazione profetica per la Quarta Generazione. Essi fanno
parte della tradizione profetica, a cominciare da Abramo, nostro Padre.
Così il Goel Haim nel Segno delle Stelle fa un segno dalla quarta stella
spostata alla prima stella (la Stella di Abramo), spiegando che in questo segno
di incredibile celerità il mondo entra nel grande e terribile periodo
della Quarta Generazione Finale. La redenzione, tuttavia, non è completa
senza le chiavi del segno messianico sulla terra, quindi lo Tzadik Haim
dà le chiavi necessarie alla stella messianica di Malchitzedek, che 2000
anni fa diventò la stella messianica di Cristo, e che nella Redenzione
Finale diventa la stella dell'Asino che mangia il Pane. Hi haw!
I 7 Cerchi Profetici e i 6 Segni
Completi nella loro relazione con le13 Mazalot del Leviathan:
Gnomen 521: Avremmo potuto dire
"dayenu" (ci sarebbe bastato), ma no, lo Tzadik Haim mi mandò quel
messaggio in sogno per annunciare la Gheulà Shlemà. Il Grande
Leviathan arriva per farci gioire e ci invia le 13 nuove Mazalot dei 13 mesi
dei sistemi stellari. Questo perché anche i nuovi grandi sistemi fanno
parte del piano redenzionale di Ha Shem. I nomi di questi nuovi sistemi hanno
pertinenza con tutto ciò che riguarda la Gheulà Shlemà e
sono i 7 Cerchi Profetici e i 6 Segni Completi. Questi sistemi devono essere
esistiti nel corso della storia, ma ciò che li determina ora sono i loro
nuovi nomi, ricevuti a beneficio della Redenzione Finale.
Gnomen 522: Andiamo avanti, collegando
le 13 nuove Mazalot ai 7 Cerchi Profetici e ai 6 Segni Completi, e forse capiremo
di più, strada facendo. Conosciamo i 7 Cerchi Profetici tramite i 7 Santi
Nomi di Dio, a loro associati. Il secondo Mazal è un pesce (la Battaglia
del Pesce). Forse il Leviathan avrebbe voluto raggiungere più
direttamente il campo di battaglia. In ogni caso, non è un semplice
pesce, ma un pesce guerriero. Perché? Non lo so esattamente, ma questo
segno è collegato al cerchio profetico associato al nome del Dio degli Eserciti,
ADONAI TZEVAOT, e poiché il Segno della Resurrezione dell'Uccello
è correlato al primo comandamento, il secondo segno deve essere
correlato al secondo comandamento.
Gnomen 523: Questo schieramento
combatte così le Guerre di Dio contro gli idoli ad ogni livello di
"acque intellettuali", con lo scopo di invalidare le false dottrine, come
quella di Atzilut o quella del Logos. Infatti, il primo segno è sotto il
segno della "Redenzione Universale", mentre il secondo segno è
sotto "le Guerre di Dio". Queste due Mazalot sono in corrispondenza
con i primi due comandamenti. Non so se una tale corrispondenza con i
comandamenti valga per tutte le prime dieci Mazalot, ma è valida per le
prime due, perché, come sappiamo, i figli d'Israele ascoltarono
direttamente i primi due comandamenti, comprensivi di tutti i dieci.
Gnomen 524: Perché il
nome Adonai Tzevaot si riferisce alle guerre di Dio contro gli idoli? Tzevaot
è la forma plurale di tzavà (esercito, schiera). Sebbene gli
eserciti possano essere utilizzati anche in tempo di pace, hanno tuttavia scopi
militari. Le Schiere di Dio sono di due tipi:le schiere degli angeli e le
schiere degli astri. Le prime hanno messaggeri diretti che eseguono la
volontà di Dio sulla terra, mentre le seconde eseguono la volontà
di Dio nei cieli. Siamo nella Quarta Generazione della Redenzione Finale e
abbiamo ricevuto il segno in cui Dio ha proclamato: "Nella Prima Redenzione
ho redento Israele dalla schiavitù e dall'idolatria dell'Egitto. Nella Redenzione
Finale redimerò l'umanità dall'idolatria".
Gnomen 525: È possibile
anche che le prime tre Mazalot siano collegate ai tre Patriarchi. Oltre al
fatto che l'Uccello Risorto è una colomba, che non fu tagliata in due da
Abramo, ecco che il problema principale di nostro padre Isacco fu la
"battaglia" per aprire i pozzi, che suo padre Abramo aveva scavato e i
Filistei avevano riempito di sabbia. Isacco, pertanto, dovette combattere per l'acqua.
E teniamo presente che i Filistei erano idolatri e veneravano il grande pesce
Dagon. Quando la Torà racconta che essi interrarono i pozzi scavati
prima da Abramo e poi da Isacco, non ne arguite che intendevano contaminare la loro
fede in El Shaddai con i loro idoli?
Gnomen 526: Il terzo animale
delle Mazalot è l'asino, hi haw! Sull'asino non si può caricare una
soma indistinta, poiché sarà lui a muoversi secondo il peso che
sente sulla groppa. La schiera degli asini misura così i vari
"pesi" delle questioni redenzionali, affinché scendano sulla
terra nelle giuste proporzioni e la gente le possa ricevere. Il quinto cerchio
profetico è associato al nome EL OLAM, Dio Eterno o anche Dio del Mondo.
Qui siamo di fronte ad una questione delicata. Lo scopo ultimo della creazione è
che le persone abbiano una vita eterna, ma, in realtà, la vita eterna
dell'umanità non è paragonabile a quella di Dio, Benedetto Egli sia,
che è Eterno ancor prima della creazione del mondo, e quindi la Sua
eternità non ha tempo e Dio continuerà ad esistere anche dopo la
fine dell'universo da Lui creato.
Gnomen 527: L'eternità
di Dio è assoluta ed illimitata. Non esiste eternità simile alla Sua.
Per l'universo, invece, esiste l'eternità delle stelle,
l'eternità della terra, l'eternità dell'anima, che sono opere di
Dio. Il termine "Adonai El Olam" appare per la prima volta in Genesi
21:33: "E Abramo piantò un tamarisco a Beer Sheva; e là
invocò il nome del Signore Iddio Eterno".
Gnomen 528: Ciò avvenne
dopo le numerose prove a cui fu sottoposto Abramo fino alla nascita di Isacco e
alla sua circoncisione. Ogni tappa del lungo cammino di Abramo portò Dio
più vicino al mondo, al punto in cui Abramo Lo invocò col nome di
"Adonai El Olam". Era un segno che Dio sarebbe rimasto, per
così dire, nel mondo per sempre, vicino ai suoi fedeli amati, e non si
sarebbe ritirato, per così dire, negli alti cieli come si credeva nelle
generazioni precedenti. Fu Abramo, nel suo atto di estrema fede, che sellò
e montò il suo asino per andare a sacrificare Isacco sul monte Morià.
Allo stesso modo, ogni passo e ogni gnomen dell'Asino che mangia il pane viene per
collegare il mondo alla nuova santità del secondo nome EHEYE, affinché
i meritevoli possano partecipare alla vita eterna promessa loro.
Gnomen 529: L'Asino che mangia
il pane si trova però nei segni di Giacobbe, nostro padre, come indicato
da un sogno di Giuseppe, in cui spiegava a Said che l'asino era collegato ai
segni di Giacobbe. Prima dei segni di Giacobbe della terza Redenzione Finale,
l'asino non era ancora completo e non mangiava ancora il pane. Per questo l'Uccello
è collegato ai segni di Abramo, il Pesce ai segni di Isacco e l'Asino ai
segni di Giacobbe. L'Asino conferma anche che l'Eshel (il tamarisco) di Abramo
rappresenta la fede (Emunà) della Torà, la perfezione (Shlemut) del
Patto e la presenza del Leviathan. Hi haw, hi haw, hi haw!
Gnomen 530: Questi sono i
grandi obiettivi della Gheulà Shlemà: la Resurrezione dell'Uccello,
la Battaglia del Pesce e i Pesi dell'Asino. Il mazal dell'Asino può
anche adattarsi al terzo comandamento, specialmente nella sue
"virtù del cuore". I pesi dell'Asino e il Segno dell'Asino
sono associati alle virtù del cuore. E così fa parte del Patto
Nuovo il diffondere i pesi della Nuova Legge o lo stabilire gli Altari della Casa
di Preghiera o il formulare il Nuovo Minhag o lo spiegare i segni nel nuovo
linguaggio chiaro della Redenzione Finale.
Gnomen 531: Tutto ciò
che è riferito alla Gheulà Shlemà raggiunge i suoi obiettivi
solo se è collegato alle virtù del cuore. Così anche le
scale di marmo bianco, che uniscono i popoli della terra al Regno dei Cieli,
possono salire solo attraverso le virtù del cuore e al comportamento da
esse ispirato. Questo è davvero il fardello più pesante del segno
dell'Asino, e questi "pesi" sono molto difficili da misurare: sia in
rapporto all'insegnamento agli altri che in rapporto al giudizio altrui, per
sapere se le lezioni trovano espressione nel nuovo cuore della Redenzione
Finale.
Gnomen 532: Ricordate che in
effetti anche la missione messianica di Gesù venne per insegnare le
virtù del cuore, che erano così carenti in Israele a quei tempi. Yeshua
non venne per insegnare la Halachà o per speculare sui misteri della
creazione o per parlare di nuovi principi di legge prima sconosciuti. Venne per
predicare le vie del cuore buono, retto e umile, del cuore di fede semplice che
vive onestamente dinanzi al nostro Padre nei Cieli. Le spiegazioni riguardanti
le virtù del cuore rappresentano lo scopo dell'unzione gradita all'Onnipotente.
Anche l'ospitalità di Abramo, (eshel, in ebraico, è acronimo di
ochel, shtià, linà) che forniva cibo, beveraggio e alloggio ai
nomadi occasionali coi loro animali, rappresenta la sua virtù peculiare,
grazie alla quale la fede in Dio cominciò a stabilirsi nel mondo.
Gnomen 533: E ora mettiamoci
sulla corazza della Tartaruga per ottenere un po' di illuminazione, che viene
percepita nel quarto cerchio profetico mediano, fra i tre grandi cerchi
profetici superiori e i tre grandi cerchi profetici inferiori; non c'è
da meravigliarsi, pertanto, che sia circondata da un'intensa illuminazione. In
effetti, è rimasta così a lungo a meditare che non ha avuto il
tempo di trovare una casa, per cui Dio ha avuto pietà di lei e gliene ha
fornita una a forma di corazza. Hi haw!
Gnomen 534: Il cerchio
profetico centrale nel nome di EL HAI è associato al profeta Elia, di
benedetta memoria, che disse la frase (1 Re, 17, 1): "Come è vero
che vive il Signore, Dio di Israele, (asher amadti lefanav) che ho anteposto davanti
a me[5]". Il nome EL HAI può essere riferito alla presenza del
Signore che parla con il Suo inviato; è da sottolineare qui la forma del
verbo al presente. La tartaruga personifica la lentezza e il potere dell'autocontrollo.
La lentezza del pensiero e la concentrazione della forza interiore favoriscono la
meditazione illuminata.
Gnomen 535: Il profeta Elia, di
benedetta memoria, rappresenta la lenta illuminazione della storia redenzionale,
che si fonda sulla sua figura e sulla forza interiore del suo livello elevato e
nascosto. Mosè è il Maestro di Israele, il Legislatore di
Israele, il primo Goel di Israele, che unisce Israele nel corso della sua storia
passata, presente e futura. Mosè è il capo dei profeti, passati e
futuri. Da Mosè proviene l'intera Torà e la Tradizione orale. Per
questo è scritto prima: "Ricordatevi della legge di Mosè, Mio
servo, al quale Io diedi in Horev, per tutto Israele, leggi e prescrizioni "
(Malachi, 4, 4) e solodopo: "Ecco Io vi mando Elia, il profeta"
(ibid, 5).
Gnomen 536: La Torà e la
Tradizione orale, tuttavia, devono arrivare in termini di Gheulà
Shlemà, che sono parte integrante della fede in esse. La Redenzione Completa
porta con sé cose nuove, sconosciute dalla Tradizione. Le chiavi di
queste nuove cose sono state date da El Shaddai al profeta Elia, che apre la Gheulà
Shlemà e, insieme al Goel Haim, le chiavi sono rivelate al mondo. Viene
anche rivelata la vera esistenza degli Tzadikim Nascosti, capeggiati dal
profeta Elia durante le generazioni passate. L'illuminazione della Tartaruga
inizia con l'apertura della Gheulà Shlemà.
Gnomen 537: Le chiavi della
riconciliazione illuminano la mente e la realizzazione della riconciliazione
nella Casa di Preghiera rientra nello straordinario piano redenzionale di El
Shaddai. Osservate che anche il quarto comandamento e il livello di preghiera
nella Colonna delle Virtù, sono associati al quarto Mazal della Tartaruga
Illuminata. Questo perché non c'è vera illuminazione senza la
preghiera a El HAI. Notate inoltre che tutte gli episodi di vita del profeta
Elia, raccontati nel Libro dei Re, come la resuscitazione del figlio della
vedova, il sacrificio sul monte Carmelo o la richiesta del Signore di prenderlo
con Sé, sono riferiti alla sua preghiera e alle sue azioni per
glorificare Dio.
Gnomen 538: Avete bisogno,
ovviamente, di un collo lungo come una Giraffa per iniziare a scrutare il Regno
dei Cieli prescelto, ereditato dal profeta Elia che vi salì senza
conoscere la morte terrena. Questo è il regno della vita eterna, che
viene rivelato con la Gheulà Shlemà, per merito del Giudice Unto
nel Regno dei Cieli, lo Tzadik Haim. Non sorprende quindi che la Giraffa dal
collo lungo sia collegata al terzo cerchio profetico, associato al nome di EL
ELYON. Questo era il nome di Dio pronunciato da Malchitzedek, Sacerdote a Dio
Altissimo, nel contesto del sacerdozio universale, destinato alle nazioni del
mondo.
Gnomen 539: Gesù parlò
di questo supremo Regno dei Cieli. La predicazione di Yeshua diceva questo: cerca
le virtù perfette del tuo cuore, affinché tu possa meritare la
vita eterna nel Regno dei Cieli. Gesù era, infatti, il profeta che voleva
consegnare il vangelo della riconciliazione nel contesto della tradizione del
profeta Elia, zichrò li-brachà. Non sorprende quindi che il
"segreto" del Regno dei Cieli, che era custodito nella scuola essena
insieme al sacerdozio universale, associato alla Stella di Malchitzedek, fosse
destinato alle nazioni del mondo. Il sacerdozio era "universale" e il
Regno dei Cieli era per tutti coloro che ne avevano il diritto e non solo per
Israele. Il popolo di Israele rifiutò di ricevere questo nuovo messaggio,che
venne accolto dalle nazioni del mondo.
Gnomen 540: I segni del Regno
dei Cieli sono soprattutto "silenziosi", come il secondo segno del
Giudice Unto nel Regno dei Cieli, il Goel Haim; il segno fu ricevuto da Renato
Levi, in un sogno privo di parole al suo interno. Bene, con un collo
così lungo, potete immaginare una lunga strada di sentimenti interiori
che la Giraffa deve attraversare per arrivare alla sua lingua. Del resto, la Giraffa
è ingenua e preferisce i rami alti, che la stimolano a guardare il Regno.
Gnomen 541: Osservate bene! Il
quinto Segno della Giraffa, associato alle virtù richieste per salire i
gradini del Regno dei Cieli, ben si adatta al quinto comandamento e alla Colonna
delle Virtù davanti a Dio, espressi attraverso il rispetto, il derech
eretz e la condotta morale verso il prossimo. Attraverso queste virtù,
insieme alla vera fede in EL ELYON, le Nazioni meritano il Regno dei Cieli.
Abbiamo così collegato i primi cinque animali del Grande Pesce Leviathan
ai primi cinque cerchi profetici, dal settimo al terzo. Salteremo ora il sesto Mazal
della Stella del Progetto, che non è un animale, e arriveremo al settimo
Mazal che è il Rifugio dell'Armadillo, connesso al secondo cerchio
profetico, associato al nome di ADONAI ELOHENU (Il Signore nostro Dio).
Gnomen 542: Il nome è collegato
ai figli d'Israele e si adatta all'Altare di Giuda al secondo piano della Casa
di Preghiera. Le benedizioni con le quali furono benedetti gli ebrei vengono
espresse con la formula: "Benedetto sei tu, o Signore nostro Dio",
ecc., secondo quanto è scritto: "E sono stato per voi il vostro Dio,
e voi sarete il mio popolo" (Levitico, 26, 12). Il nome ELOHIM rappresenta
l'onnipotenza delle opere di Dio. "In principio, ELOHIM creò i
cieli e la terra" (Genesi, 1, 1) e Dio disse: "Ci sia il
firmamento" (ibid., 6), ecc. Dio parlò e tutto ciò che disse
fu creato. Dopo la creazione dell'uomo, Dio rivelò il nome della Sua
misericordia: il Tetragramma, poiché prima della creazione dell'uomo non
c'era bisogno di misericordia. Dopo che all'uomo venne dato il libero arbitrio
e la possibilità di scegliere l'errore e il peccato, senza la
misericordia di Dio, il peccato dell'uomo lo avrebbe portato immediatamente
alla morte.
Gnomen 543: Pertanto Dio aggiunse
il Nome della Misericordia alla Sua creazione, affinché il peccatore
avesse il tempo di pentirsi e ricevere la misericordia di Ha Shem. Il nome ELOHIM
è riferito alla giustizia che è rigorosa e obiettiva. Il perdono
si basa sulla misericordia, mentre la giustizia si basa sulla verità. Un
giudice deve emettere una sentenza che si basa sulla verità e non sul
perdono, altrimenti non ci sarà una vera giustizia e qualsiasi reato potrà
essere perdonato dalla misericordia del giudice. Il nome ELOHIM simboleggia pertanto
la perfezione della creazione di Dio, mentre il Tetragramma simboleggia la
misericordia di Dio sul creato.
Gnomen 544: Il nome ELOHIM rappresenta
le leggi della giustizia, e Dio ha voluto che gli uomini obbedissero alle Sue
leggi e credessero alla Sua onnipotenza, in modo da poter esprimere il nome di ELOHIM
in forma diretta, come è scritto: "Io sono il Signore Tuo Dio che
ti feci uscire dalla terra d'Egitto (Esodo, 20, 2) cioè: coloro che
obbediscono alle leggi del Signore possono chiamarlo "Adonai Elohenu (il
Signore nostro Dio)". Poiché i figli d'Israele hanno ricevuto la
Torà con tutte le sue leggi e i suoi precetti, questa forma di vicinanza,
che permette di invocare Dio personalmente nel nome della Sua giustizia e
perfezione, è prima di tutto l'eredità di Israele. Lo scopo di
questa eredità, tuttavia, è che il popolo d'Israele la
trasmettaanche agli altri popoli che credono nell'unità di Dio e
obbediscono alle leggi di Dio, almeno ai sette comandamenti dei figli di
Noè.
Gnomen 545: Nella Torà
Dio ha promesso ai figli di Israele che seguiranno le Sue vie e obbediranno ai Suoi
comandamenti, di proteggerli dai loro nemici, di mandare loro le piogge al
tempo giusto, di assicurare la buona crescita dei raccolti, di difendere il
loro territorio dai nemici, di soddisfare i loro bisogni, di dar loro la salute,
allontanando dalle loro tende malattie, epidemie e altri danni. Ciò
significa che quando Dio diventa il loro Dio, sono custoditi nella Sua
protezione. La protezione di Dio è fondamentale in tutta la Santa Torà,
e quindi è associata al Mazal del Rifugio dell'Armadillo, che è
nel segno della protezione, associato al secondo cerchio profetico in nome di ADONAI
ELOHENU.
Gnomen 546: Notate che il Rifugio
dell'Armadillo è il settimo Mazal e il popolo di Israele è
particolarmente associato al numero 7, che richiede santità,
poiché lo Shabbat è il settimo e il più sacro giorno della
settimana. La protezione di Dio nel quadro della santità di Israele
inizia così con il sabato. Nella Tradizione è detto che se tu
osservi il sabato, il sabato, a sua volta, ti preserva. Saltiamo adesso 4 Mazalot:
l'ottavo (il Lago di Sale), il nono (la Valle di Mercurio, il decimo (la Fine
del Minuto) e l'undicesimo (il Profumo Celeste) e raggiungiamo il dodecisimo
Mazal, dove troviamo il nostro settimo e ultimo animale, il Leone nella sua
tana. Roar ... Roar ... Hi haw, hi haw! Sono un Asino vestito da Leone.
Gnomen 547: Osservate, il Leone
di Giuda è accovacciato nella sua tana per scrivere la Nuova Legge della
Redenzione Finale. Pertanto, il primo Asino e il suo compagno Peretz discendono
dalla Tribù di Giuda. Bene, siccome la coppia Asino-Peretz deve redigere
la Nuova Legge, è giusto metterli nella Tana del Leone di Giuda. Ma perché
il dodicesimo Mazal, in linea con il primo cerchio profetico, è
associato al nome di EL SHADDAI? Perché EL SHADDAI è collegato
alla protezione di Dio, come quando diciamo:"Che il Signore che disse
"Dai" (basta) nell'atto della Creazione, possa dire "Dai"
anche al male o alla malattia o a ogni cosa che possa nuocere la persona,
preservandola da ogni male". Pertanto non c'è dubbio che
l'Armadillo corrisponda al primo cerchio profetico associato ad El Shaddai.
Gnomen 548: Sorge spontanea la
domanda: perché la Tana del Leone di Giuda, che è il promulgatore
della Nuova Legge, insieme al Tribunale della Gheulà Shlemà, non
rientra nel secondo cerchio profetico nel nome di ADONAI ELOHENU? Dopo tutto, i
figli d'Israele erano comandati direttamente dalla Legge di Dio. Abbiamo
spiegato, però, che la protezione di Dio è lo scopo principale
del nome Adonai Elohenu, e il settimo Mazal dell'Armadillo è collegato
alla santità di Israele. D'altra parte, il nome EL SHADDAI porta con
sé i "limiti" della Legge, poiché proprio come El Shaddai
disse al mondo "basta" quando fissò i limiti della Sua
creazione, così anche le leggi di Dio fanno da confine tra ciò
che è permesso e ciò che è proibito. Il limite per
camminare durante lo Shabbat, ad esempio, è 2000 amot (1 amà =
circa 45 cm.), e se lo si supera, si trasgredisce l'osservanza dello Shabbat.
Gnomen 549: Allo stesso
modo, anche la Legge stabilisce i termini e i limiti. La Nuova Legge della Tana
del Leone è quindi in perfetta armonia con il primo cerchio profetico nel
nome di EL SHADDAI, che disse "Basta, fino a qui la creazione è
continuata, d'ora in poi la creazione cesserà ed entrerà lo
Shabbat".
Diario: Nodà mi ha
comprato degli adesivi da attaccare sui 60 libri (stampati e scritti a mano) del
Sefer Mishnat Haim. Gilat Haim ha preso un libro a caso e io l'ho aperto a
caso. Era un manoscritto del 1989, pagina 60. Ero molto contento di questo
numero. Secondo il Grande Pesce Leviathan il numero 60 simboleggia la gioia. Nella
pagina era scritto che mi sentivo un Asino completamente rinnovato. Ciò
che mi ha stupito, tuttavia, è che quel giorno era il 36esimo giorno del
conteggio dell'Omer. Proprio come oggi, solo 16 anni fa! Hi haw, hi haw, hi haw!
Apprezzo che cose come queste accadano quando si collegano i 7 animali delle
Mazalot ai 7 Cerchi Profetici corrispondenti!
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Gnomen 550: Passiamo alle 6
Mazalot i cui nomi non sono animali e collegiamoli ai 6 Segni Completi. Dopo i
primi 5 animali, arriviamo al sesto segno, la Stella del Progetto. Si tratta
della Stella del Progetto Redenzionale. Nel suo sogno, Solly Kamhaji ricevette
il termine "Stella del Progetto". Lo interpretiamo così: tutti
gli aspetti della Redenzione Finale, o, in altre parole, il piano della Redenzione
Finale in tutti i suoi aspetti.
Capitolo 12
Gnomen 551: Non avete un piano,
se non avete una base su cui poggiare gli elementi necessari per programmarlo.
È impossibile per noi concepire l'intero piano redenzionale, ma è
chiaro che le 5 Mazalot personificate da animali, collegate ai corrispondenti Cerchi
Profetici, rappresentano 5 elementi fondamentali della Gheulà
Shlemà, necessari affinché il piano si realizzi. Solo ora, dopo
circa 5000 anni dai giorni di Noè, il piano redenzionale viene rivelato
con l'arrivo del Goel Finale Haim.
Gnomen 552: Il mondo attraversa
le diverse fasi della storia prima di raggiungere la terza Redenzione Finale.
La storia redenzionale ha inizio con con il salvataggio di Noè e della
sua famiglia (salvata per merito suo). Noè è il precursore del
piano divino redenzionale, anche se gran parte dell'umanità non merita
di essere redenta. Prima di Noè, l'umanità si era degradata e
incattivita, e solo lui aveva trovato grazia agli occhi di Ha Shem. Grazie alle
sue virtù, Dio decise di salvarlo, anche se il mondo intero era votato
alla distruzione. La redenzione, d'altro canto, inizia quando il male raggiunge
il suo apice.
Gnomen 553: Noè fu
l'antesignano della redenzione, mentre Avraham Avinu ne fu il padre eletto. Le
vite dei tre Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, si svolsero nel segno della
storia redenzionale di Israele. Dio scelse Mosè per redimere i figli
d'Israele dalla schiavitù d'Egitto e dal primo esilio di 210 anni. Dopo tale
salvezza miracolosa, Dio rivelò la Santa Torà sul Sinai e indicò
ai figli d'Israele le Sue vie e le Sue leggi. Dopo circa 400 anni, era
necessaria una linea messianica, in un luogo scelto da Dio per erigere il
Tempio, come descritto nella Torà.
Gnomen 554: Fu
così stabilita la linea messianica del re Davide, con la promessa divina
che i Messia di Israele sarebbero provenuti da tale discendenza. Tale piano,
rivolto al futuro, era un punto fondamentale e necessario. Dio aveva previsto
che la linea messianica della Casa di Davide non avrebbe perseverato nell'osservanza
del Patto, per cui il popolo ebraico sarebbe stato ricacciato in esilio. Fino
alla fine dei giorni, infatti, Israele sarà sempre in ritardo nella
comprensione del Piano Redenzionale e senza la promessa di Dio alla casa di
Davide, il popolo lo avrebbe dimenticato per sempre.
Gnomen 555: La prima redenzione
storica, associata al primo EHEYE (Io sarò), termina con la divisione del
regno di Salomone in due regni tra loro ostili. La monarchia arrivò, seppur
per breve tempo, e il Leone di Giuda potè ruggire le leggi della Torà.
Le preghiere nel Tempio erano Profumo Celeste, gradito a Dio. Il regno
messianico fu istituito alla Fine del Minuto come entità permanente che
permettesse di portare avanti la storia ebraica. Per coloro che accettarono la
tradizione, circa 1000 anni dopo il periodo patriarcale e circa 500 anni dopo la
rivelazione sul Sinai, si poteva raggiungere una profonda meditazione
spirituale nella Valle di Mercurio.
Gnomen 556: Il popolo d'Israele
poteva assaporare i meravigliosi piaceri del patto della Torà, e dal
Lago di Sale, che si era formato nella sua mente con gli infiniti stimoli per una
nuova comprensione, veniva anche preservato dai nemici come una corazza di
Armadillo. Questo perché la Torà rivelata conteneva il grande
piano redenzionale di Israele, che si sarebbe poi esteso alle altre nazioni,
grazie ad Abramo, il padre eletto di tutta la storia redenzionale. Per questo, il
grande piano della Torà, rivelato sul Sinai, venne dopo i tre Patriarchi,
tramite l'eredità speciale conferita alla tribù di Levi e il
livello sublime di umiltà e profezia di Mosè.
Gnomen 557: Questo è il
motivo per cui la Stella del Progetto non è il primo Mazal del Leviatan.
Hi haw! Il Segno delle Stelle inizia con il Libro delle Stelle di Abramo e con
le prime Stelle della Redenzione: la Stella di Abramo, la Stella di Isacco, la
Stella di Giacobbe, la Quarta Stella spostata e la Stella di Cristo. Queste
cinque stelle corrispondono ad un Uccello, ad un Pesce, ad un Asino, ad una
Tartaruga e ad una Giraffa. La Torà, nel contesto della prima Redenzione,
fu data dopo Abramo, Isacco, Giacobbe, Aharon e Mosè. Nel quadro della Redenzione
Finale abbiamo parlato della Tartaruga Illuminata, che è associata al
profeta Elia, di benedetta memoria, che era lui stesso un sacerdote discendente
da Aharon.
Gnomen 558: Il Mazal del Regno
della Giraffa si collega pertanto al sacerdozio universale di Malchitzedek, per
cui il Segno delle Stelle deve dichiarare che la quinta stella universale
messianica prende il nome di Stella di Cristo, poiché il Piano Redenzionale
racchiude anche la missione messianica di Gesù che aveva lo scopo di
diffondere la luce del popolo di Israele alle nazioni del mondo. Nei segni del
nome di mezzo ASHER, tuttavia, la Tartaruga Illuminata è anche associata
a Mordechai ha Tzadik e il segno del Regno della Giraffa alla regina Ester. La
seconda redenzione di Israele fa parte della storia redenzionale del popolo
ebraico e assicura la continuità della storia redenzionale, preservando
la promessa che anche nell'oscurità dell'esilio, Dio è con il Suo
popolo e lo custodisce, anche per vie nascoste, apparentemente naturali.
Gnomen 559: Deve essere chiaro
che se Israele non venisse salvato, neppure il resto dell'umanità lo
sarebbe. Per questo motivo, anche se la redenzione universale si diffondesse nel
mondo nell'ambito del piano divino, non ci sarebbe una vera redenzione senza
Israele. Purim ha rappresentato infatti il punto della storia in cui le Stelle della Redenzione brillarono sul
popolo ebraico, anche in modi che erano nascosti alla comprensione dell'umanità.
Nella prima redenzione le azioni di Dio furono manifeste, per cui non c'era
bisogno di parlare di Stelle della Redenzione, ma durante il secondo esilio, Dio,
per così dire, realizzò la redenzione attraverso le Stelle della Redenzione,
senza miracoli visibili come avvenne in Egitto, nel Mar Rosso, sul Monte Sinai,
nel deserto per 40 anni.
Gnomen 560: Le tre stelle allineate
e la quarta spostata del Segno delle Stelle fanno parte della costellazione del
Grande Carro. Le tre stelle non viste nel segno sono le 3 stelle nascoste della
redenzione - la stella di Mordechai, la stella di Ester e la stella del Goel Haim,
che sono essenziali nel piano redenzionale, non meno di quelle manifeste. Ciò
perché dopo la divisione del Regno di Israele, quando funzionava ancora il
Tempio, il Regno di Israele cadde nell'errore e il Regno di Giuda nella
corruzione. In entrambi i regni dominavano le tenebre, così come nel
mondo di allora. Lo stesso avvenne al tempo del profeta Elia, di benedetta
memoria, che visse in una fase storica redenzionale contraddistinta dal nome nascosto
ASHER.
Gnomen 561: Mordechai ha
Tzadik fondò il Beit Din e restituì la Torà al popolo
ebraico. A suo tempo fu creata la sacra istituzione degli Tzadikim Nistarim, che
egli stesso dirigeva. Mordechai fu così il secondo Goel del popolo
ebraico. Con Mordechai ha Tzadik il piano redenzionale venne rinnovato e il re
Koresh (Ciro), figlio di Ester e Ahashverosh, permise al popolo ebraico di
tornare nella sua terra per ricostruire il Secondo Beth ha Mikdash.
Gnomen 562: A quel tempo, la Stella
del Progetto era nascosta nel Libro di Ester, per cui il grande piano
redenzionale della Torà fu rinnovato tramite il Libro di Ester. Tuttavia,
anche durante il periodo del Secondo Tempio, non avvenne la diffusione della
luce della Torà nel mondo. Lo scopo del Beth ha Mikdash dovrebbe essere
quello di fungere da faro messianico per il mondo, una casa di preghiera per
tutti i popoli. Infatti, la luce messianica universale è associata alla
RESH del nome ASHER. Per questo il popolo d'Israele, regno di sacerdoti,
è destinato ad essere "or la-goim", una luce per le Nazioni.
Gnomen 563: Affinché la
redenzione di Israele possa diventare una forza messianica per la redenzione
delle nazioni, bisogna che la missione messianica universale venga racchiusa
nella RESH. In questo modo prepara il mondo alla Gheulà Shlemà
associata al secondo EHEYE. El Shaddai previde il tutto. Invece di diventare un
faro per le Nazioni, Israele divenne un buco nero. Non parlo delle tenebre
dell'esilio, che ottenebravano quando il Tempio non esisteva, ma della
terribile oscurità che esisteva con il Bet ha Mikdash operante. I
sacerdoti dell'epoca erano corrotti e i saggi privi di saggezza non erano in
grado di aiutare i bisognosi.
Gnomen 564: I peccati e l'odio
abbondavano. L'ipocrisia e l'egoismo dominavano. Era il denaro a parlare, non
la saggezza della Torà. Mancava il vero cuore d'amore, né per Dio
né per il prossimo. Il popolo di Israele ancora una volta, purtroppo, era
votato ad un decreto di sterminio. El Shaddai lo aveva previsto e aveva
preparato l'ariete da sacrificare al posto di Isacco. Come già detto,
era il tempo della RESH del nome ASHER, che racchiudeva una missione messianica
universale affinché la luce del Tempio portasse la salvezza alle nazioni
del mondo. I sacerdoti e i rabbini però ne erano indegni. Il Maestro di Giustizia,
che era a capo dei 36 Tzadikim Nistarim della sua generazione, aveva previsto
nella sua saggezza che il popolo era destinato alla rovina a causa della sua
condotta malvagia.
Gnomen 565: Per questi motivi
egli istituì una scuola segreta per la salvezza e stabilì delle
norme messianiche che il tempo richiedeva. Fu qui che Gesù ricevette i
segni messianici e iniziò la sua missione, che doveva collegare la RESH
del nome ASHER alla ALEF del secondo EHEYE. Fu Giovanni Battista a lasciare per
primo la scuola, nel tentativo di far tornare a Dio il cuore dei figli di
Israele tramite l'immersione (tevilà) e il pentimento (teshuvà).
Lo seguì Yeshua, che iniziò a predicare in mezzo al popolo nello
spirito della missione messianica che aveva preso su di sé. Non fu
quella, però, una missione di riconciliazione.
Gnomen 566: La salvezza non
poteva avvenire se non attraverso il sacrificio dell'Ariete messianico. Yeshua
era innocente e il suo tragico sacrificio fu accettato da El Shaddai. Il
decreto di sterminio fu tramutato nel decreto di distruzione del Secondo Tempio
seguito da un secolare esilio tra le nazioni. Gli elementi universali della
missione messianica uscirono in parte salvando molte nazioni che abbracciarono
la nuova fede cristiana, che, tuttavia, ne uscì corrotta e contaminata
dal culto idolatra a Gesù e Maria, nel momento in cui la RESH (ø) del nome ASHER (àùø) rimase "impiccata",
per così dire, per 200 anni.
Gnomen 567: Gesù cercò
di agire "legando" la RESH al secondo EHEYE, ma invece il povero messia
ebreo rimase legato lui stesso alla croce storica e divenne un dio nella
teologia cristiana. Questa fu la sofferenza messianica del sacrificio
dell'Ariete storico. Tuttavia, la lezione principale di Gesù fu il nuovo
vangelo che arrivò alle nazioni del mondo destinato ad insegnare loro le
virtù del cuore per poter raggiungere la vita eterna nel Regno dei Cieli.
Ciò ebbe ripercussioni storiche di vasta portata per tutti i cristiani e
milioni di persone appresero le vie del bene. I segni cristiani erano basati
sui primi segni messianici e redenzionali di 2000 anni fa, e in molti modi
preparano i popoli a ricevere i Segni Completi e finali della Gheulà
Shlemà.
Gnomen 568: Osservate quanti
sono i fattori coinvolti nel complesso piano del sesto Mazal del Leviathan, la
Stella del Progetto, che è in concordanza col Segno delle Stelle della
Gheulà Shlemà. Si tratta di un progetto molto articolato che
racchiude tutti i segni redenzionali del passato, dei Patriarchi, della Torà,
del Libro di Ester, dei Segni Iniziali che diedero vita al Cristianesimo e
ovviamente del presente con Sei Segni della Redenzione Finale, inviati nel
mondo dall'amore di Dio verso l'umile Tzadik Haim. Non dimenticate i nuovi nomi
delle nuove Mazalot, che danno un "nuovo contenuto" al tempo della Gheulà
Shlemà. La Stella del Progetto è un nuovo e grande sistema
stellare, che ci aiuta a comprendere il grande piano redenzionale di Ha Shem.
Gnomen 569: Non fate errori.
Questi sono argomenti sublimi, di cui non ho una comprensione assoluta. Sono
solo un Asino che inserisce i segni redenzionali al loro posto, per quanto
riesca a vedere e scoprire le connessioni tra loro. Le Mazalot del Leviathan
esistono per il nostro piacere che consiste nel capire il più possibile i
rapporti e i legami, una volta che ci vengono rivelati nel linguaggio chiaro
della Gheulà Shlemà. Tuttavia, cosa dovrei veramente capire dalla
Stella del Progetto a rigardo del piano di Ha Shem? Quello che so per certo che
Ha Shem ha amato lo Tzadik Haim e lo ha scelto come Goel Finale e noi dobbiamo meritare
di essere suoi degni allievi.
Gnomen 570: Il secondo Mazal
del Leviathan che non contiene un animale è il Lago di Sale, che deve
essere conforme al secondo segno redenzionale, il Segno del Giudice Unto nel Regno
dei Cieli. Nel "Sefer Ha Liviatanit" abbiamo fatto presente che l'Altare
della Liviatanit è correlato al Patto, che va riferito al numero 8,
poiché la circoncisione dei figli d'Israele viene eseguita nell'ottavo
giorno dopo la nascita. Per questo motivo le settimane relative al Patto Nuovo Completo
si svolgono sull'Altare della Liviatanit. Questo altare è anche associato
alla luna, mentre l'Altare della Shoshana è associato al sole.
Gnomen 571: Bisogna giurare sul
Patto Nuovo Completo per poter salire sull'Altare della Liviatanit. Tale
giuramento richiede una fede assoluta e l'accettazione della scelta di Dio del
Goel Finale Haim, il Giudice Unto nel Regno dei Cieli. Il Lago di Sale è
anche associato al giuramento, come è noto nella tradizione secondo cui
Dio fece un patto con il sale, affinché non si rovinasse e non puzzasse.
Abbiamo ricevuto il Segno del Patto con l'acqua, che mai deborderanno. Questa
questione è particolarmente legata alle nuove acque della Redenzione
Finale, che non si gonfieranno mai sfaranno e non faranno gonfiare l'uomo, ma
lo renderanno più umile.
Gnomen 572: La Liviatanit
stessa fu uccisa, salata e nascosta prima del grande banchetto. È chiaro
che l'acqua era abbastanza profonda e il sale venne fornito in abbondanza per
questo scopo, e in effetti dal Lago Salato riceveva il suo sale (e con la
distruzione di Sodoma e Gomorra anche ricevette lo zolfo e altri minerali). Le
acque del Yam Ha Melah (mar Morto) erano idonee per nascondere le cose e
tenerle lontane dagli occhi altrui, quando anche lo stesso Leviathan con tutte
le acque superiori non trovava la sua compagna Liviatanit. Questo occultamento
del Lago di Sale è collegato con le cose nascoste del Regno dei Cieli.
Gnomen 573: Il terzo Mazal il
cui nome non è di un animale è la Valle di Mercurio, che
corrisponde al terzo segno redenzionale della Nuova Luce di Hanukat Ha Hanukot.
Questo Mazal in realtà riflette la profondità del meraviglioso
piano nascosto, che viene rivelato nell'annuncio della Stella di Cristo e nello
straordinario progetto di riconciliazione nella Casa di Preghiera. Meravigliosa
è la nuova conoscenza sulla scuola essena, fondata dal Maestro di Giustizia,
che Gesù frequentò e nella quale ricevette i Segni Iniziali per
compiere la sua missione.
Gnomen 574: Il confronto tra i Segni
Iniziali e quelli Completi è sorprendente e illuminante. Ogni passo
della comprensione illumina, stupisce e genera una comprensione più
profonda del verso "i Miei pensieri non sono i vostri pensieri e le vostre
vie non sono le Mie vie" (Isaia, 55, 8). El Shaddai ha operato tutto
questo senza che ci fosse una vera comprensione per due millenni.
Gnomen 575: Anche la Nuova Casa
di Preghiera è una fonte costante di riflessione approfondita nella
Valle di Mercurio, poiché la struttura a 7 Piani, 13 Altari e Tappeto
dell'Islam ci offre la Chiave della vera Riconciliazione, che non era in precedenza
conosciuta prima della rivelazione dei Segni Completi. Il Santo Benedetto,
prevedendo che il Terzo Tempio sarebbe stato l'ultimo, ha nascosto il Suo
segreto fino alla scelta del Goel Finale Haim. La profezia "grande
sarà l'onore di questa Casa finale, maggiore di quella precedente – ha
detto Adonai Tzevaot – e in questo luogo Io darò la pace, parola di
Adonai Tzevaot" (Haggai, 2, 9) predice chiaramente che il Terzo Tempio
della Gheulà Shlemà verrà con la pace universale, che regnerà
nelle generazioni della Redenzione Finale.
Gnomen 576: Abbiamo fatto 10
cose buone. Abbiamo collegato le 7 Mazalot ai 7 Cerchi Profetici e abbiamo
visto l'abbinamento delle prime 3 Mazalot (i cui nomi non sono di animali) con
i primi 3 Segni Redenzionali. Siamo così arrivati al decimo Mazal, la
Fine del Minuto, e ragliamo con una certa meraviglia. Che relazione c'è
tra la Fine del Minuto e il Segno dell'Asino che mangia il Pane? Il pane
è forse arrivato alla Fine del Minuto? Dopotutto, stiamo mangiando pane,
grazie a Dio, da 22 anni!
Gnomen 577: Il Segno dell'Asino
non si ferma alla Fine del Minuto. Il segno dichiara che se qualcuno lavora
come parte del Segno dell'Asino che mangia il Pane per il resto della sua vita,
sarà in grado di continuare ad impegnarsi anche nell'aldilà.
È chiaro che il segno dell'Asino continua nella storia, anche dopo il
grande e terribile Giorno del Signore. La verità è che non so cosa
avverrà, ma vediamo che la Fine del Minuto non è l'ultimo segno. Lo
seguono il Profumo Celeste, la Tana del Leone e la Bellezza dell'Eden. Cerchiamo
di capire le cose insieme: il Segno dell'Asino è anche un segno
profetico della Quarta Generazione.
Gnomen 578: Dopo il periodo del
Grande e Terribile Giorno del Signore, tutte le nuove profezie riguardanti la Quarta
Generazione seguiranno il loro corso nella storia. Continuerà il lavoro
degli Asini che mangiano il pane nel quarto piano del Terzo Tempio. Gli Asini
saranno responsabili di migliaia di persone che vogliono sapere e hanno bisogno
di una guida, persone che vogliono una traduzione nella loro lingua, persone
che hanno problemi e hanno bisogno di una soluzione, persone che hanno peccato
e vogliono correggersi. Il lavoro degli Asini in quanto tali inizierà
solo dopo la parte terribile della Quarta Generazione e dopo la costruzione del
Terzo Tempio a Gerusalemme e Beer Sheba.
Gnomen 579: Il Mazal della Fine
del Minuto risponde perfettamente al Segno dell'Asino, perché proprio
come il profeta della quarta generazione giunge alla fine del minuto, quando
non ha più il dovere di avvertire il mondo, così il segno stesso,
dopo la Quarta Generazione, non si riferirà alla Fine del Minuto della
quarta generazione, ma si santificherà per ogni mitzvà o buona
azione da compiere. Sarà un punto di riferimento per diversi tipi di conclusioni,
mentre prima del Giorno del Signore fa da punto di riferimento per "tutti
i tipi di fine", secondo il sogno-segno ricevuto da Solly, che indica che
la quarta generazione contiene tutti i tipi di conclusioni e riassunti storici
(nel suo sogno lo Tzadik Haim diceva a Peretz: "Domani rimarrai con ogni
tipo di conclusione").
Gnomen 580: Abbiamo risolto
anche questo problema, ma che dire della strana corrispondenza tra l'undicesimo
Mazal, il Profumo Celeste, e il quinto Segno della Quarta Generazione e della
Nuova Costruzione? Ebbene, l'ho chiesto alla Coda, che con gioia immensa, mi ha
dato una risposta d'oro: "Non è difficile per te ragliare gli scopi
della Quarta Generazione che sono elevarsi e correggersi quanto più
possibile!".
Gnomen 581: Nodà (la
Coda) ha ragione. Il vero obiettivo della Quarta Generazione è l'elevazione
che arriva tramite la correzione. La correzione racchiude più aspetti,
ma è sempre connessa con il pentimento e con un cambiamento di atteggiamento
e di comportamento verso il prossimo. Dato che la Quarta Generazione è
nel segno della grande velocità e degli enormi mutamenti storici, allo
stesso modo anche gli eventuali cambiamenti personali sono maggiori rispetto
alle generazioni passate. Ricordatelo bene: nessun'altra generazione ha
accettato la possibilità di correzione e di cambiamento individuale come
questa Quarta Generazione, nella quale i cieli cercano il Profumo della
correzione individuale.
Gnomen 582: Il Profumo Celeste
sono le 13 Virtù di Ester, che fanno sì che i difetti e i peccati
dell'individuo diventino profumi davanti a Dio, come i Saggi di benedetta
memoria che parlavano del vero pentimento, in cui i peccati del passato diventano
meriti. Dopo la Quarta Generazione, in cui è stato scelto il Goel Finale,
sono stati rivelati anche i Segni Completi e i Segni di correzione e di timore per
il Giorno grande e terribile del Signore.
Gnomen 583: Ringrazio EL
SHADDAI che questa correlazione fra il Segno del Profumo Celeste e il Segno
della Quarta Generazione e della Nuova Costruzione ha approfondito la mia
comprensione riguardo allo scopo essenziale di questa grande e terribile
generazione: raggiungere il Profumo Celeste tramite il pentimento e la
correzione. Concludiamo con il tredicesimo Segno, la Bellezza del Paradiso.
Questo è il sesto Mazal il cui nome non si riferisce ad un animale, ed
è in corrispondenza con i meravigliosi paradisi del Regno dei Cieli, per
merito della resurrezione dello Tzadik Haim. Abbiamo così stabilito gli
abbinamenti delle 13 Nuove Mazalot del grande pesce Leviathan con i 7 Cerchi Profetici
e i 6 Segni Completi della Gheulà Shlemà.
Gnomen 584: Diario: Siamo
arrivati a Roseto degli Abruzzi con
Giuseppe, Sharon, Esther e Gilat Haim. Abbiamo parlato del piano redenzionale e
due dei sogni più importanti su questo argomento sono il sogno di Giordano (nel 1984) e il sogno di Giuseppe (nel
1994).
Il Segno "Tre sono gli
uomini della Redenzione"
Gnomen 585: Giuseppe ha sognato
l'angelo Michele, che dichiarava: "Tre sono gli uomini della Redenzione:
Mosè, Gesù e Haim". All'inizio del sogno Giuseppe vide molti
personaggi storici: Adamo ed Eva, Noè, i Patriarchi, Mosè, i Profeti,
il Profeta Elia, gli Tzadikim delle generazioni; vide anche angeli e altro
ancora. Fra di essi, ce n'era uno dall'aspetto semplice che si avvicinò a
Giuseppe e lo salutò. Egli disse a Giuseppe: "Sono l'angelo
Michele, ministro d'Israele, e sono venuto per dichiarare che tre sono gli uomini
della Redenzione: Mosè, Gesù e Haim". Giuseppe mi racconta
adesso che solo l'angelo Michele era vestito in modo moderno, con giacca,
camicia, cravatta e pantaloni, tutti gli altri indossavano gli abiti della loro
epoca.
Il Segno "Dite loro che
sono lo Tzadik che si annuncia tre volte"
Gnomen 586: Nel sogno di
Giordano del 1984, lo Tzadik Haim si trovava in una specie di giardino circondato
da un'alta e possente recinzione. Giordano si trovava fuori dal recinto ma,
attraverso uno spazio tra le inferriate, riuscì ad afferrare i piedi dello
Tzadik Haim, che appariva alto ed aitante. A questo punto, egli disse:
"Dite loro che sono lo Tzadik che si incarna tre volte (nella
storia)".
Vorrei soffermarmi su questo sogno
meraviglioso e importante in cui il Goel Haim è visto vivo. In primo
luogo, bisogna chiarire il termine "Tzadik" Il termine qui non va
riferito ai Giusti Nascosti.
Gnomen 587: Moshe Rabbenu non
era uno Tzadik Nistar. Questo non era il suo compito, anche perché, al
suo tempo, non esisteva ancora l'istituzione dei Giusti Nascosti. Anche
Gesù, come spiegato in dettaglio nel Libro Mishnat Haim, non era uno dei
Giusti Nascosti. Lo Tzadik Haim, invece, era il Capo dei 36 Tzadikim Nistarim
della sua generazione. Il sogno di Giordano, però, parla dello Tzadik
che si annuncia tre volte nella storia, per cui si tratta di una categoria
diversa di Tzadik. Ci sono tre uomini graditi a Dio, che sono stati da Lui scelti
come tre Giusti, tramite i quali si è realizzato il Piano Redenzionale.
Il Goel Haim dichiara: "Dite loro che io sono lo Tzadik che si incarna (mitbasser)[6] tre volte" e non dice, per
esempio:"Siamo tre uomini scelti da Dio e da Lui chiamati Tzadikim",
ma "Io sono lo Tzadik" e così via.
Gnomen 588: Questo è
simile al fatto che il secondo EHEYE fa parte del nome completo EHEYE ASHER
EHEYE (Sarò quel che Sarò), che è, in effetti, un nome
unico. È un nome suddiviso in tre nomi, che appartengono ai tre periodi
principali della Redenzione. Solo quando il terzo nome si realizza, si completa,
per così dire, il Nome Redenzionale di Ha Shem. Il Piano Redenzionale si
completa solo con il completamento del terzo nome. Quindi il Goel Finale
è colui che completa il nome completo EHEYE ASHER EHEYE per sempre. Lo
Tzadik Haim, pertanto, è il Goel che adempie la Volontà di Dio che
si è manifestata in passato con le redenzioni di Dio operate tramite Mosè
e Yeshua.
Gnomen 589: Tutti e tre hanno realizzato
la Volontà di EL SHADDAI per il completamento della Redenzione. La Volontà
di Dio divenne la loro, ossia, la loro volontà coincideva con la Volontà
di Dio. In questo modo la Volontà di EL SHADDAI "si
incarnò" nella loro mente e nel loro cuore, nel loro sangue e in
tutto il loro corpo. In questo modo, "l'incarnazione" della Volontà
di Dio si manifestò anche attraverso la trasmissione agli altri. Per
questo lo Spirito voluto da Dio si incarna e si annuncia a gran parte
dell'umanità al momento della Gheulà Shlemà, perché
tramite il Goel Haim diventiamo anche allievi di Mosè e di Yeshua, e per
Volontà di Dio, per nostra grande fortuna, possiamo essere allievi del
Goel Finale, Haim.
Gnomen 590: Perciò il Goel
Haim doveva dichiarare: "Dìte loro che io sono lo Tzadik che si
incarna tre volte". Tutta la storia redenzionale del passato si completa
grazie a questo annuncio che riguarda la storia futura.
//////
Gnomen 591: Diario: Nel
frattempo Shavuot è passato e per due volte siamo stati al Gran Sasso
per fare segni importanti. Il tempo non è stato bello; ogni volta che ero
al mare, si addensavano le nubi.
Gnomen 592: Alla vigilia di
Shavuot, domenica pomeriggio, abbiamo deciso di andare al Gran Sasso. Il posto
era incantevole e le nuvole cingevano parte delle montagne con le vette
innevate. Mentre ci avvicinavamo alla catena montuosa, abbiamo visto un grande
serpente per strada, lungo circa due metri. Al nostro ritorno, ci siamo
preparati per fare Kiddush. Giuseppe e io siamo stati svegli tutta la notte e
Giuseppe mi ha letto dei testi.
Gnomen 593: : Dopo aver detto
la preghiera dei 7 Piani, mi sono addormentato e ho fatto un sogno terribile. Ero
condannato in tribunale da 10 a 15 anni di carcere per aver investito e ucciso senza
volerlo tre persone. Ero disperato, anche se la sentenza non era stata ancora pronunciata
in modo definitivo e in cuor mio pregavo Dio di non abbandonarmi. Poi mi
trovavo in una grande stanza con un tavolo, intorno al quale sedevano tre giovani,
due uomini e una donna. Dall'altro lato della stanza c'era un altro tavolo,
accanto al quale sedevano il profeta Elia, di benedetta memoria, e lo Tzadik Haim.
La ragazza disse che voleva passare all'altro tavolo, ma io le consigliai, per
il suo bene, di non farlo. Contrariamente a quanto le dissi, io mi accinsi a farlo...
e poi mi sono svegliato.
Gnomen 594: Ho subito pensato
all'eventualità che i tre giovani si riferissero ai miei tre figli. La
cosa fu confermata dal sogno di Nodà fatto la stessa mattina, in cui mi
vide, ma il mio viso si alternava a quello dello Tzadik Haim. Dicevo che c'era un
decreto, Dio non voglia, su di loro, poiché non avevo insegnato loro le
leggi della Torà e della Nuova Legge.
Gnomen 595: Questi due sogni chiari indicavano
che dovevo fare un cambiamento radicale e insegnare la Torà e la Nuova Legge.
Siamo tornati al Gran Sasso per la seconda volta a causa di questi sogni-segni. Sono
totalmente mancante. Senza se e senza ma. Numerose sono state le mie
inadempienze in questi ultimi anni.
Gnomen 596: L'autostrada che ci
portava nello stesso punto del Gran Sasso era chiusa, per cui abbiamo preso
un'altra strada che ci ha portato in una stazione sciistica ai piedi del Gran
Sasso. Ho chiesto a Giuseppe di comprarmi un bastone da passeggio, visto che
avevo lasciato il mio a Roseto. Me ne ha comprato uno con la testa a forma di
orecchio, con la scritta latina: "Habemus Verga" (abbiamo un bastone),
quando una nuvola, a forma di fumo, apparve sopra la montagna. Hi haw, hi haw!
Abbiamo letto in quel posto, ai piedi della montagna, il Nuovo Minhag di
Shavuot.
Sto ora meditando sul fatto
grave che non ho insegnato la Torà ai miei figli. La stessa presenza
dello Tzadik Chaim con il profeta Elia, di benedetta memoria, sottolinea la mia
colpa, tradotta in una pena carceraria da 10 a 15 anni.
Gnomen 597: Ho scritto in
principio che il presente testo è nel segno dei "veloci cambiamenti
climatici". Anche Daniele ha sperimentato, grazie a Dio, dei cambiamenti
radicali in questi ultimi mesi, prima con lo studio del Libro di Ester e dopo con
il compito che gli ha assegnato il Goel Haim: scrivere un libro dal titolo:
"I difetti di Gesù" [7] un
testo che intende spiegare in che modo le parole della predicazione di
Gesù siano in completa contraddizione con la teologia cristiana
tradizionale. Il libro è piacevole, vero, illuminante e innovativo e distrugge
il Logos di Giovanni.
Gnomen 598: Giuseppe ha sognato
a Roseto degli Abruzzi che un signore di Papua Nuova Guinea lo invitava ad
andare a vivere nel suo paese e gli diceva che gli sarebbe stata assegnata una
casa e un lavoro. Giuseppe ha associato il sogno con la costruzione di rifugi, indicataci
nei segni della Quarta Generazione. Dopo questo sogno, Giuseppe ha visto in una
visione che si trattava di un'area più estesa di quella della Nuova
Guinea, comprendente anche Australia e Nuova Zelanda.
Gnomen 599: Per diversi mesi mi
sono sforzato di far capire a Giuseppe che un asino senza libri è un
asino nudo. Giuseppe in realtà ha una serie di scritti, con registrati i
suoi sogni e i suoi diari, che dovrebbe rivedere, modificare e rendere noti. A Giuseppe
piace registrare i suoi sogni ma poi li lascia nel cassetto. Ho quindi cercato
di convincerlo, come strategia, a leggermi i suoi scritti ad alta voce,
sperando che ciò lo stimoli a cambiare atteggiamento.
Gnomen 600: E' indubbio che le
cose devono cambiare. Giuseppe ha anche sognato che Gilat Haim osservava le
pagine di un nostro scritto e gli veniva detto che bisognava fare un
rinnovamento al numero 40. Ci devo pensare di più, ma in generale il
numero 40 è la lettera MEM in ghematria, che a volte si riferisce alla
"missione". Bisogna riconsiderare la questione della nostra missione,
o meglio del nostro Segno (nei primi anni, parlavamo della missione dell'Asino
che mangia il Pane, ma poi abbiamo ricevuto che il termine andava cambiato in
Segno dell'Asino che mangia il Pane). Siamo ora nel segno dei 120 giorni (della
tripla meditazione) 40, 40 e 40[8].
Capitolo 13
Gnomen 601: Sabato mattina, di
ritorno ad Inzago, Giuseppe ha visto in sogno lo Tzadik Haim, nelle sembianze
di un giovane diciottenne. Appariva forte, atletico e dinamico. Si è
interessato all'intervento alle vene varicose che Giuseppe dovrebbe subire a
breve, domandandogli la data dell'operazione e il nome del chirurgo; poi, dopo
aver parlato con qualcuno al telefono, ha detto a Giuseppe: "Sarai operato
prima di questa sera". Giuseppe non credeva fosse possibile una tale
eventualità, ma lo Tzadik Haim gli ha detto: "Ho una parola
soltanto". Peretz, che era spettatore passivo della scena, ad un certo
punto, sembrò voler dire: "E io?" Lo Tzadik Haim gli disse in
modo assertivo: "Non essere scemo. Non capisci che faccio tutto questo per
te? Ho una parola soltanto"...
Gnomen 602: Quando Giuseppe mi
ha raccontato il sogno, sembrava un po' turbato dalla parola che aveva usato lo
Tzadik nei miei confronti (non essere scemo). L'ho tranquilizzato, spiegandogli
che una tale espressione era un grande merito per me perché dimostrava
dell'intimità e la frase andava contestualizzata in un senso elevato. Il
giorno dopo il sogno, il medico ha chiamato Giuseppe e gli ha detto (lasciandolo
allibito) che lo avrebbero operato l'indomani, senza bisogno di aspettare fino
a settembre. Ieri, pertanto, 3 giugno 2005, a Giuseppe hanno asportato alcune
vene varicose. Grazie a Dio, tutto è andato bene.
Gnomen 603: Ho rivisto un mio
testo scritto a mano 6 anni fa, in cui trattavo l'ordine e la forma finali
delle 6 stelle interne della Rosa. Spiegavo che le 7 stelle esterne
corrispondono ai 6 Segni Completi, per cui presumo che la Tripla Meditazione debba
iniziare stasera, hi-haw! Perché? Perché se le 13 stelle
ottengono il loro "influsso" dalle 13 Nuove Mazalot, si possono
collegare i 7 Cerchi Profetici e i 6 Segni Completi e con i sistemi di Mordechai,
Ester, il Grande Carro e la Stella Meravigliosa avremo una straordinaria
opportunità per meditare!
Gnomen 604: D'accordo, potrete
dire che sono scemo, ma non potrete negare il mio coraggio! Da Asino, sono nel
segno di Gesù, nei segni di Mosè, Aharon, Giosuè figlio di
Nun, Giuda, Tamar, Peretz, Zerah, Malchitzedek, il Profeta Elia, la regina Ester,
Mordechai ha Tzadik, Giovanni Battista, Paolo di Tarso, nei segni dell'Asino,
Messia figlio di Giuseppe, e nei segni dell'Asino, Messia figlio di Davide, nel
segno del Sacerdote Unto, nel segno della Correzione del peccato di Er e Onan,
e in molti altri segni d'Asino. Non potrei pertanto essere anche in un segno di
Asino-scemo? Questo è il motivo per cui lo Tzadik Chaim mi ha detto:
"Non fare lo scemo".
Gnomen 605: Ho bisogno di
vestirmi con questi segni per essere un buon segno di Asino che sa ragliare.
Posso essere considerato normale per questo? Non sono Abramo o Mosè o il
profeta Elia o Mordechai ha Tzadik, e se ho rimosso tutti i segni da me, non
sono forse un semplice Asino nudo? E se resto nudo e raglio, non mi prenderanno
per matto? Non potete giudicarmi finché non sarete al posto mio, ma ciò
non è possibile, poiché una volta che i Segni sono stati
completati e sigillati per iscritto, non c'è bisogno di rifarli un'altra
volta, hi-haw! Per questo tiro avanti, nudo o vestito. Lasciate che vi dica
cosa intendo, anche se potreste pensare che sono andato fuori di testa...
Gnomen 606: Se fossi una
persona normale, mi fisserei forse le dita dei piedi durante il giorno? Ma io vedo
in loro dieci pilastri su cui discendono dall'alto i Dieci Comandamenti, per
questo provo piacere a guardarle. È colpa mia se abbiamo fatto il Segno
di scrivere i Dieci Comandamenti sulle dita dei nostri piedi? Vedo anche dieci
pilastri della Nuova Luce scendere sulle dita delle mie mani nel Segno dei
Dieci Comandamenti dello Tzadik che vive nella sua fede. Le stelle sono stanche
di tenere le cose per sé, per cui vogliono portarle sulla terra, e io
sono una specie di Asino della Nuova Guinea. Oh, anche le Stelle del Tribunale
scendono a destra e le Stelle di Ester a sinistra. E continuate a chiedervi perché
sono diverso?!
Gnomen 607: Se osservate
attentamente il mio cuore, vedrete che batte con due ritmi diversi. Uno, con il
ritmo delle 13 Virtù del cuore buono e l'altro con le 13 Virtù di
Ester. In totale fanno 26 dato che il santo nome di El Shaddai brilla su di
loro. Se mi sbottono la camicia, potrete vedere le 10 Virtù: fede,
benedizione, virtù del cuore, preghiera, derech eretz, correzione,
santificazione, rinnovamento, gusto e silenzio. Insieme sono 36, che è
un numero che amo molto. Ovviamente, sono fuori dagli schemi. Con tutte le
luci, le stelle e le virtù che scendono su di me e mi attraversano, dopo
tutti i segni che ho attraversato, come potrei essere una persona "normale"?
Sono diventato un asino nel tunnel del nuovo mondo. Chi potrebbe capirlo nel
mondo di oggi?
Gnomen 608: Ma non guardatemi
sotto la cintura, altrimenti rimarreste stupiti dal cilindro colorato del Nuovo
Patto Completo, che è sceso per insediarsi sulla mia circoncisione. Era
un dono, suppongo, per la correzione di Er e Onan. E che ne è della mia
testa, o Signore? Deh, El Shaddai, fa' che possa rinnovarsi con le 13 Nuove
Mazalot del grande pesce Leviathan. E poiché le dita dei miei piedi sono
così dolci e hanno il sapore delle tue Nuove Leggi, non ho avuto il
tempo di riordinare i miei pensieri. Sono salvato dallo Tzadik Haim che mi
dice: "Non essere scemo, Peretz, faccio tutto questo per te".
//////
Gnomen 611: Diario: Abramo e
Hadassa si sono fidanzati, grazie a Dio. Hadassa è attualmente ricoverata
in ospedale a causa di calcoli biliari. Sarà operata oggi o domani. Che
El Shaddai le dia una guarigione rapida e completa.
Hadassa è stata operata
mercoledì (29.06.2005) e l'intervento non è stato facile, ma
è riuscito, grazie a Dio. Stasera inizia il 23 di Sivan, anniversario
della dipartita dello Tzadik Haim. La settimana prima della morte fu la
più pesante. Dal 24 di Sivan cominciano 8 giorni di ascesa. Fu nell'ottavo
giorno che ricevetti il Segno "Bà ha zman - è arrivato il
tempo".
Anche Giuseppe in questi giorni ha sofferto a
causa della gamba, ma domani, 30 giugno, gli toglieranno i punti di sutura.
Anche Abramo ha sofferto in questi giorni, e tra
l'altro gli hanno rotto il vetro della macchina e gli hanno rubato l'autoradio.
Gnomen 612: Purtroppo, siamo
senza soldi e abbiamo debiti per 20.000 dollari, e abbiamo anche
difficoltà a comprare pane e latte. El Shaddai ci ama. Senza la fiducia
che ha in noi, non ci avrebbe permesso di cadere in tali profondità.
Scrivo a mano 10 pagine dal titolo "Prima
della costruzione del Terzo Tempio, una guerra necessaria". Il testo
chiarisce le finalità e il tempo del Segno della Gheulà
Shlemà che riguarda la guerra di Gog e Magog. Nodà pensa che il
"giorno" a cui si riferisce la profezia, possa essere un giorno
particolare nel periodo del Grande e Spaventoso Giorno del Signore, ossia
l'ultimo giorno di un periodo di diversi anni, che si chiama Giorno del
Signore. Forse potrebbe essere intorno al 2042.
Gnomen 613: 30 giugno 2005, 23
di Sivan 5765, 9 La Tartaruga Illuminata, giorno della scomparsa dello Tzadik
Haim.
Solly Kamhaji mi ha inviato una
e-mail da un certo A.P., datata 15 marzo 2005, che, dopo aver visitato il
nostro sito web, ha scritto:
E mail contro di noi di A.P.
"Sei stato ingannato e
completamente fuorviato. Come osi sfidare l'autorità dei grandi uomini
di Israele, dal rabbino Yitzchak di Akko al Gaon di Vilna, al Ramchal, al
rabbino Tzadok ha Cohen, al rabbino Nachman di Breslav, al Maharal e altri
ancora. Pensi che il tuo Hacham possa contendere con il Gaon di Vilna, su argomenti
di Mishnà, Rambam e Gheonim, che conosceva a memoria già
all'età di 9 anni?
Hillel sosteneva che anche se il
Clal Israel non ha profeti, è composto però da figli di profeti, per
cui l'errore sistemico e grossolano di cui parli è impossibile. Inoltre,
tutte le "confutazioni" sintattiche e filologiche sono state escluse
di recente, così come nel periodo dello Zohar. Hai mai letto qualche pagina
del libro di rav David Luria, "Kadmut ha Zohar"? Hai mai letto un
capitolo di un testo del Maharal?
Il tuo rabbino evidentemente ha
torto quando confuta gli assiomi dell'Ari. Non mi sorprende, poiché persino
la maggior parte degli allievi dell'Ari, ad eccezione di rav Haim Vital, non li
capiva. Tanto più il tuo rabbino, che non era un Gaon degno di nota, anche
in Torat ha Niglé. Credi che riesca a capire due sole righe
dell'interpretazione del Gaon di Vilna sul concetto di "tzniuta"? Un
piccolo errore concettuale comporta un errore madornale. Hai deciso di negare
che rav Yitzchak di Akko che, dopo aver intervistato la vedova e gli allievi di
Moshe de Leon, era giunto alla conclusione che lo Zohar era opera di Shimon bar
Yochai. Tuttavia, senza saperlo operi per attuare la profezia del saggio della
Ghemarà che disse: "In futuro la Torà sarà
dimenticata da Israele". Ma il rabbino Shimon bar Yochai sta operando
contro di te, poiché risponde: "Guai a noi, se la Torà viene
dimenticata!" poiché è scritto: "Poiché non sarà
dimenticata dalla bocca del suo fedele". Rabbi Nachman fa notare che
l'acronimo di quest'ultima frase compone la parola "Yochai", vale a
dire: il seme di Yochai non sarà dimenticato, cioè: Rabbi Shimon
ben Yochai e lo Zohar. Ti prendi gioco di te stesso e distruggi la tua anima
".
Mia risposta a A.P.
Gnomen 614: "Dubito che tu
sia preoccupato per le nostre anime. Hai paura invece delle immani implicazioni
che dimostrano che lo Zohar è completamente falso e insegna la grave
dottrina di Emanazione, che insidia la fede nell'ebraismo in cui dici di
credere. Noi, al contrario, insieme ha chi ha studiato bene il libro "Milhamot
ha Shem" di rav Shlomo El Kapah e sa di Torà, riteniamo che credere
nella dottrina di Atzilut prima della creazione dei cieli e della terra sia
completamente fuorviante e contrario alla vera fede monoteista insegnataci dai Patriarchi,
da Mosè, dalla Torà e dalla Tradizione.
Gnomen 615: Sono passati solo
400 anni dalla stampa dello Zohar che lo ha reso noto al mondo ebraico e 750
anni da quando fu scritto da Moshe de Leon in Spagna. Le forme dell'ebraismo a cui
credi, con l'accettazione dello Zohar e della kabalà luriana e i nuovi
minhagim cabalistici, sono per noi un falso ebraismo caduto in un terribile
peccato idolatra che è l'ultima fase del lungo periodo di esilio. Tale
peccato idolatra, tuttavia, è occultato e non rivelato. Usa un
linguaggio "nuovo" e travia i suoi lettori o ascoltatori facendo loro
credere che lo Zohar sia pervaso da un'aura di "santità".
È un sistema raffinato e sofisticato, che fa credere ai suoi credenti di
accedere ai segreti dei mondi emanati prima della creazione. Questo sistema
tesse un'immagine dei Quattro Mondi e pretende di rivelare il Tetragramma.
Gnomen 616: Allo stesso modo, il
loro sistema, basato sui commenti alla Torà e ai Profeti, ha tratto in
inganno i rabbini. Dopo averlo introdotto nel campo ebraico, i rabbini hanno
accettato lo Zohar in buona fede, affidandosi ai loro predecessori che
credevano che fosse veramente opera di Shimon ben Yochai (hass ve shalom) e contenesse
i segreti della vera tradizione di Israele. Ciò ha rappresentato la
più grande frode della storia religiosa ebraica, profetizzata nella
Torà da Moshe Rabbenu nella parashà "Ha'azinu". Il
"popolo infame" nella profezia allude al popolo nazista, e la
Shoà fu la punizione per il terribile peccato idolatra in cui cadde
inconsapevolmente il nostro popolo senza che i Saggi potessero evitarlo, dato
che non seppero individuarlo.
Gnomen 617: Al peccato idolatra
si fa allusione negli "dèi venuti di recente"" che i
"vostri padri non immaginavano". Lo stesso verso della prima parte
della profezia indica "sacrificheranno agli sheddim (demoni) e non a
Dio", che va studiato con attenzione. La frase "non a Dio" è
un'aggiunta. Bastava dire "sacrificheranno ai demoni" e si capiva che
i sacrifici non erano destinati a Dio. Inoltre, chi in un passato remoto sacrificava
ai demoni sapeva benissimo quello che faceva. La frase "non a Dio" è
necessaria per comprendere meglio la profezia sul peccato idolatra che ha
macchiato il popolo di Israele. Hanno sacrificato ai demoni, credendo di servire
Dio.
Gnomen 618: Questa è la
categoria del peccato in cui è caduto Israele nell'ultima fase
dell'esilio. Il testo parla di un "nuovo linguaggio", che i Saggi di
Israele non conoscevano e che conteneva una dottrina che prospettava
astutamente "nuovi dèi". E poiché la terminologia di
Atzilut non ha equivalenti nella Mishnà o nel Talmud, l'insidia di
questa terribile dottrina pagana ha trovato i mezzi per insegnare una nuova
forma di mistica. Alla fine, hanno creduto alle sue menzogne e hanno santificato
lo Zohar a tal punto che chi lo legge, lo studia e prega secondo le sue
intenzioni, crede di servire Dio, ma, in verità, le sue parole e
intenzioni sono rivolte, purtroppo, ai demoni sotterranei, dato che il tutto si
basa su una fede menzognera che scende agli infimi livelli degli sheddim.
Gnomen 619: Ho la sensazione
che tu sia un "ba'al teshuvà" (ebreo laico diventato
religioso, se non ortodosso) perché il tuo entusiasmo supera la tua
conoscenza della Torà. Considera la stupidità e l'arroganza del
tuo tono, che è ben lontano dalla Torà. Cito la tua apertura: "Sei
stato ingannato e completamente fuorviato. Come osi sfidare l'autorità
dei grandi uomini di Israele, da rav Yitzchak di Akko al Gaon di Vilna, al
Ramchal, al rabbino Tzadok ha Cohen, al rabbino Nachman di Breslav, al Maharal
e altri ancora? Pensi che il tuo Hacham possa contendere con il Gaon di Vilna, su
argomenti di Mishnà, Rambam e Gheonim, che conosceva a memoria già
all'età di 9 anni?".
E tu, credi di poter avere il
sopravvento in una disputa sul tema della Fede con frasi così stupide?
Hai aperto la tua lettera con tanto odio e senza una minima misura di derech eretz,
e sai bene che senza derech eretz non c'è Torà.
Gnomen 620: Considera quanto è
astioso il tuo cuore. Se sono stato ingannato o fuorviato, non dovresti essere
dispiaciuto per me e spiegarmi in modo pacato e urbano dove ho sbagliato? Hai
aperto, invece, con una forconata e hai detto con tanta arroganza: "Come osi?"
e via di seguito. Questa non è la via della Torà e la tua
reazione è del tutto emotiva o, peggio ancora, nevrotica. Quando scrivi
"Pensi che il tuo saggio possa contendere ecc..." dimostri la tua insipidezza.
Rav Shlomo El Kapah nel suo libro "Milhamot ha Shem" ha spiegato,
basandosi sui versi della Mishnà, del Talmud, della Torà, dei
Profeti e dei Poskim, il perché la dottrina di Atzilut dello Zohar
è del tutto estranea al vero Yihud ha Shem. Ha usato solo argomentazioni
della Torà e della Tradizione. Quante sciocchezze ti ha fatto dire la
tua supponenza...
Gnomen 621: Tiri in ballo tanti
nomi, sei uno di quelli che citano i nomi di Saggi e Rabbini per dimostrare una
vasta conoscenza. Era molto importante per te associarti alla grande conoscenza
della Torà del Gaon di Vilna e di altri, ma la tua arroganza ti ha subito
tradito. Perché non hai parlato con rispetto di rav El Kapah? Si tratta
di un Hacham di Torà che, come detto, ha scritto solo divrei
Torà. Non hai forse rispetto per un'opinione basata sulla Torà e
sulla Tradizione che non combacia con quella generale? Secondo la Torà,
non puoi dire "chi sei tu per contraddire il Gaon di Vilna (o chiunque
altro)?", se la contraddizione riguarda un tema della Tradizione. Rav
Shlomo El Kapah ha scritto il suo libro che è al 100% le shem Shamaim. Pertanto,
non avresti dovuto esprimerti come hai fatto.
Gnomen 622: E ora, dato che
dimostri così tanto fervore per il grande Gaon di Vilna, permettimi di farti
presente alcuni dati di fatto. Innanzi tutto, il Gaon di Vilna non ha bisogno della
tua difesa, poiché è risaputo che era un grande Hacham nella
Torà e in molte altre discipline. In buona fede, credette nello Zohar e
nella Kabalà che ne seguì; così anche il Gaon Malbim, il
Baal Shem Tov e centinaia di Rabbini e Saggi. Tuttavia, devi capire che la
profezia di "Ha'azinu" previde già che il popolo di Israele,
con i suoi capi religiosi sarebbe caduto in una trappola idolatra, costituita
da "nuovi dèi di recente venuti che i vostri padri non
immaginavano";poiché il "popolo infame" è senza
dubbio il popolo tedesco che ha perpetrato la Shoà e il periodo di 400
anni corrisponde alla catena di questo peccato idolatra, che è la causa
recondita del nostro sterminio.
Gnomen 623: La terribile catena
del peccato idolatra contempla 4 generazioni, ossia kabalà spagnola, kabalà
di Tzfat, Hassidut e Habad. Il fatto è che una volta che quella primaria
dottrina si radicò diventando una tradizione manifesta e accettata, fu
difficile per i leader religiosi, lungo quattro secoli, individuare l'errore,
che ha inquinato la vera fede di Israele con i Saggi della Torà che non
son riusciti, purtroppo, a sradicarla. Il Gaon di Vilna e molti altri Hachamim,
che procedettero nella santità della Torà e delle mitzvot, ignoravano
che la dottrina di Atzilut insidiasse le fondamenta della pura fede. Se ne
fossero stati consapevoli, l'avrebbero combattuta strenuamente con tutte le
loro forze.
Gnomen 624: Ti esprimi con un
tono arrogante e sei fissato alle tue idee prive di fondamento contro rav El
Kapah, che nel suo zelo per la vera tradizione fu ispirato da El Shaddai, e
operò indefessamente per smascherare la prostituta rivelandone la vera
identità. Le tue parole e la tua mancanza di rispetto, pertanto, saranno
giudicate dal Tribunale Supremo. Il nome del santo Tanà, Shimon bar
Yochai, sarà alla fine dissociato dalla falsità dello Zohar e la
verità sarà rivelata. Giorno verrà e a Lag ba Omer
migliaia di testi cabalistici saranno dati alle fiamme e si farà festa
perché il popolo di Israele sarà purificato". Peretz Green
//////
Gnomen 625: Diario: Lettera
ricevuta nel nostro sito, datata 18 giugno 2005
Shalom Peretz,
Sono un convertito all'ebraismo
(gher) e abito vicino a Gerusalemme. Sono yemenita, o meglio, il mio Maestro
è un allievo benedetto del rabbino Yosef Kapah, di benedetta memoria. Il
mio Maestro era discendente dei Sacerdoti del Primo Tempio. Vorrei parlarti. Per
favore, contattami, al mio numero di telefono... Il cognome di mia madre
è Becker e vorrei avere informazioni sull'origine del cognome. Ho
trovato interessante quello che ho letto su di te. Buona settimana, A.B ".
Gnomen 626: Ecco la mia
risposta:
"Pace e benedizione a te, A.B.
È un onore per me conoscere yemeniti, e,
in particolare, i Dardaim di Sana'a, che sono seguaci del Mori Yehye Ibn Shlomo
Al Kapah, autore del libro "Le Guerre del Signore". Mi hai scritto che
il cognome di tua madre è Becker, come quello di mia mamma, riposi in
pace la sua cara anima, che si chiamava Ann Becker. I miei nonni materni erano di
origine russa (Litvacks). Non ho conosciuto la mia nonna materna ma il mio
nonno materno, Zvi Heschel Becker, lo ricordo bene dagli anni che ho vissuto
negli Stati Uniti (New Jersey); in seguito, lui fece l'aliyà in Israele
(a Haifa), circa 50 anni fa. L'ho poi rivisto per un solo giorno in Israele, un
anno prima che morisse, quando aveva più di 90 anni.
Gnomen 627: Era un uomo
religioso con una mente viva e attiva, ed era anche artista e poeta. Ricordo
bene che quando lo andai a trovare a Haifa, mi mostrò un libro di poesie
in yiddish, che i suoi amici lo avevano aiutato a pubblicare. Ho una copia di
questo libro, ma non è facile per me capire il suo yiddish. So molto
poco della sua vita. So che riuscì a fuggire dalla Russia negli anni '20
con sua sorella, e in seguito fu raggiunto da sua moglie a Bensonhearst,
Brooklyn, New York, dove nacque mia mamma. Mio nonno lavorava come imbianchino.
Aveva 5 figli, 3 maschi e 2 femmine. Questo è quanto so di lui. Oggi io,
Peretz Green, vivo in Italia, in una cittadina nell'hinterland milanese, che si
chiama Inzago. Al momento non ho una connessione Internet, ma ho solo un cellulare;
se vuoi, puoi scrivermi sul nostro sito e Solly Kamhaji mi inoltrerà le
tue e-mail. Con profonda stima, Peretz. "
Gnomen 628: Ho ricevuto
un'altra lettera, datata 18 febbraio 2003, da una signora di nome S.H, che qui
riporto:
"Al gestore del sito: Ho iniziato a
leggere gli articoli in inglese che hai caricato sul sito. Dato che sono
religiosa e seguo il minhag yemenita, sono rimasta incuriosita e stupita dagli
scritti. Avrei molte domande, ma soprattutto vorrei sapere le tue cognizioni sulla
vita ebraica yemenita e se puoi condividerle con me. Conosco il minhag "Baladi"
che rifiuta tutto ciò che riguarda lo Zohar, poiché contiene
elementi di idolatria. In attesa di una tua risposta, shalom a te. S.H. "
Gnomen 629: Ecco la mia
risposta: "Cara S.H., pace e benedizione. Amo gli ebrei yemeniti, e
sebbene non abbia vissuto tra gli yemeniti, lo Tzadik Haim Ben Moshe di Sana'a,
Yemen, con il quale ho studiato diligentemente, grazie a Dio, per 13 anni fino
alla sua morte, mi autorizzò, a causa del mio amore per la tradizione e
la cultura yemenita, a dichiararmi tale. Nella mia mente, questo "zechut"
si riferisce al mondo futuro piuttosto che a questo mondo, mentre in questo
mondo ci sono altri importanti motivi per cui lo Tzadik Haim mi "convertì"
da ebreo ashkenazita ad ebreo yemenita. Queste ragioni sono collegate al mio ruolo
di Asino che mangia il Pane e alla nuova Casa di Preghiera della Gheulà
Shlemà, di cui puoi leggere sul nostro sito web. Per questo ho il
permesso di usare la versione yemenita, ma, in realtà, dopo le
incredibili novità della Redenzione Finale, che sono arrivate dopo
l'ultima sofferenza dello Tzadik Nistar Haim, io prego secondo il nuovo minhag
della Gheulà Shlemà.
Gnomen 630: Essere yemenita
è quindi una questione più spirituale che pratica, dal momento
che non vivo in una comunità yemenita né prego in una sinagoga
yemenita. Tuttavia, sono stato alimentato dal modo di vivere degli ebrei
yemeniti, dalla loro umiltà e dal loro derech eretz, dalla loro elevazione
e dalla temimut della loro fede, dall'antichità della loro tradizione e
dalla loro conoscenza della natura e delle sue virtù, dalla conoscenza
delle stelle, dai segni celesti e altro ancora. Ho solo un briciolo di conoscenza
di tali virtù, trattandosi di una tradizione orale nascosta e non ho il
permesso di condividerla con altri. Tuttavia, la conoscenza di queste categorie
di conoscenza è di per sé illuminante, come ho spiegato
nell'introduzione al libro "Milhamot ha Shem" di rav Yehye Ibn Shlomo
El-Kapah.
Gnomen 631: Dopo che Ha Shem ha
scelto lo Tzadik Haim quale terzo e ultimo Goel di Israele e
dell'umanità, i fatti riguardanti la superiorità della tradizione
yemenita rispetto a quelle delle altre comunità ebraiche sono diventati
estremamente significativi. Il Goel Haim era yemenita, non sefardita o
ashkenazita o discendente di un'altra comunità. C'è qualcosa
nella tradizione yemenita, che le rende merito rispetto alle altre. Tale zechut
risale a circa 20 anni prima della distruzione del Primo Tempio a Gerusalemme
(ba-avonot ha rabbim). C'erano all'epoca circa 80 saggi a Gerusalemme che
credevano nelle parole del profeta Geremia, e la loro fede fu ascritta a loro
merito nella storia ebraica. Il profeta, infatti, avvertì che
Gerusalemme sarebbe stata conquistata, che il Tempio sarebbe stato distrutto e
che chiunque temeva la parola di Dio doveva lasciare Israele per mettersi in
salvo e non cadere in schiavitù.
Gnomen 632: Si può
pertanto capire il grandissimo zechut che ebbero coloro che ascoltarono il
profeta di Dio in quel momento; ma perché tale zechut va ascritto alla
tradizione yemenita a tale punto che il Goel Finale proviene da essa? La
spiegazione risale al tempo in cui tutti gli altri ebrei disprezzavano e
schernivano il profeta Geremia, per cui si macchiarono di un grave peccato
contro il messo di Dio. Soltanto quegli 80 saggi ascoltarono il monito del
Profeta, e con le loro famiglie e le loro cose si trasferirono a sud della
penisola arabica e, seguendo i segni dati loro dal Cielo, si insediarono nello
Yemen. Questa è la ragione nascosta per cui il Nuovo Patto della terza Gheulà
Shlemà, menzionato nelle parole di Geremia (capitolo 31, 30-33), è
stato dato allo Tzadik yemenita Haim, che ricevette la tradizione dal suo santo
padre, il Capo degli Tzadikim Nistarim della sua generazione, Mussa.
Gnomen 633: Questa è
vera Kabalà che origina dalla tradizione yemenita, ma non tutti, e forse
solo una minoranza, degli ebrei yemeniti erano a conoscenza di tale Kabalà.
Costoro vivevano a Sana'a, conosciuti come Dardain, Dor Deà, la
generazione della Conoscenza, ossia la generazione del deserto così chiamata
perché aveva conoscenza degli eventi di Yetziat Mitzraim, dell'attraversamento
dello Yam Suf e del vagabondaggio nel deserto per 40 anni. Purtroppo, lo Zohar
approdò nello Yemen con i mercanti ebrei circa tre secoli fa e furono in
molti a cadere in buona fede nella sua trappola "staccandosi" così
dalla vera tradizione yemenita. Nel 1931 Yehye Ibn Shlomo El-Kapah scrisse
"Milhamot ha Shem" per contrastare la nuova dottrina dello Zohar che
aveva soppiantato l'antica tradizione yemenita dell'Yihud Ha Shem, e
combattè il nuovo sistema teologico pieno di shituf e di avodà
zarà.
Gnomen 634: C'è un'altra
Kabalà che ho ricevuto direttamente dallo Tzadik Haim e solo pochi
Dardaim conoscono la verità ma non ne parlano con gli altri. La
questione è molto profonda, ma può essere interpretata male da
altri, che vivono nel contesto della tradizione ebraica, e potrebbero trattare
i Dardaim con mancanza di rispetto come fece lo Ezra ha Sofer. Vorrei qui
condividere con te la storia, ma con alcuni chiarimenti preliminari. In primo
luogo, i saggi yemeniti che rifiutarono il comando di Ezra di tornare in Terra
Santa erano ben consapevoli del grado di santità di Ezra, e su questo
non ci sono dubbi. Tuttavia, erano anche consapevoli del loro grado di santità,
e specialmente del derech eretz della loro eredità, che non fu
danneggiato da ciò che accadde al popolo di Israele con la distruzione
del Primo Tempio e dell'esilio babilonese. Questi saggi yemeniti sapevano anche
di avere un privilegio speciale, poiché seguivano le parole di Dio Benedetto,
tramandate tramite il profeta Geremia.
Gnomen 635: Lo scriba Ezra
conosceva o aveva sentito parlare delle origini della comunità yemenita,
ma non ne tenne conto nella sua lettera ai loro Hachamim quando ordinò loro
di tornare in terra d'Israele per la ricostruzione del Tempio. Non usò
un linguaggio rispettoso, ma espresse la sua posizione e intimò loro di
obbedire. La sua lettera sconvolse i Saggi yemeniti: perché costui usava
un tono così arrogante quando loro erano stati gli unici ad ascoltare il
monito del profeta, mandato da Dio? Perciò inviarono una lettera di
rifiuto a Ezra, che conteneva una profezia ricevuta dalla loro saggezza sublime;
in essa scrissero che non avevano voluto vedere la distruzione del Primo Bet Ha
Mikdash e non intendevano vedere quella del Secondo; sarebbero ritornati in
Eretz Israel, con l'aiuto di Dio, solo nel periodo che vrebbe preceduto la
costruzione del Terzo Tempio Finale, che mai sarebbe stato distrutto.
Gnomen 636: Lo Tzadik Haim mi spiegò
che il livello dei loro insegnamenti, della loro saggezza e della loro tradizione
segreta era superiore a quello di Ezra ha Sofer, e questo lo si evinceva dalla
sua lettera. Se, infatti, mancava di derech eretz, ciò significava che
anche la sua Torà ne era mancante. Se mancava di umiltà, ciò
significava che mancavano anche le vere lezioni di Moshe Rabbenu. Questo
perché il derech eretz precedette la Torà, e senza il derech eretz
non c'è Torà, anche se qualcuno l'ha studiata per 80 anni. Nella
loro profonda saggezza, si resero conto che ai costruttori del Tempio, che era
in corso in quei tempi, mancavano la vera umiltà e il necessario derech
eretzo. Da ciò poterono prevedere profeticamente che in futuro anche il
Secondo Bet ha Mikdash era destinato alla distruzione. Questa è una
lezione fondamentale: ciò che conta davanti a Dio è
l'umiltà e il derech eretz, che fanno aprte della sacra, antica e vera Tradizione
di Israele.
Gnomen 637: La distruzione del
Primo Tempio e il susseguente esilio babilonese comportarono, ovviamente, dolori
e umiliazioni ma ebbe anche ripercussioni sul degrado del derech eretz. Ciò
si manifestò, fra l'altro, nei grandi onori che venivano tributati
solamente a coloro che occupavano posizioni di prestigio e, in ambito ebraico,
a coloro che tenevano la leadership della diaspora e dettavano legge nelle
dispute rabbiniche che riguardavano le halachot da adottare. Un esempio di tale
atteggiamento lo si riscontra nel Rish Galuta (il Capo della Diaspora) a cui
veniva portato il rotolo della Torà, in modo che lo potesse leggere dalla
sua sede, invece di essere lui a salire sulla Tevà e leggere la Torà
pubblicamente.
Gnomen 638: Tali comportamenti non
erano noti ai Saggi e ai Maestri (Morim) yemeniti. Anzi, li odiavano ed
evitavano ogni forma di adulazione e di ostentata rispettosità da parte
dei loro fedeli. Detestavano i titoli e le forme di ammirazione e di onore
improprie, che non rispecchiano lo spirito umile che deve caratterizzare uno
studioso di Torà. Gli ebrei yemeniti più di chiunque altro hanno
mantenuto l'umiltà e lo stile di vita, amati da El Shaddai, nel corso
delle generazioni. Non è cosa da poco, anzi, è di enorme portata.
Dallo Tzadik Nistar Haim ho avuto il grande privilegio di ascoltare e conoscere
l'essenza di quella santificata derech eretz e il disprezzo per ogni onore
personale. Questo studio dimostra che anche i livelli di santità di Ezra
ha Sofer non erano completi senza la vera umiltà e il vero derech eretz.
Gnomen 639: Questo è
ciò che lo Tzadik Haim mi raccomandava ripetutamente di capire. Esiste
un livello generale di falsità in tutto il mondo ebraico
"ortodosso", causato dall'alterigia e dalla mancanza di derech eretz
dei rabbini di oggi, che sono così attratti dagli onori. In ambito
hassidico, poi, lo Tzadik Haim detestava gli onori tributati ai vari rabbini.
Era solito spiegarmi: "Gli Tzadikim non possono ricevere tali titoli (come
Admor, Tzadik Kadosh, e simili). Ciò è in contrasto con la
sublime santità della Torà. Mosè stesso rifuggiva da ogni
titolo od onore che gli veniva tributato, e così anche Aharon,
Giosuè figlio di Nun e gli Tzadikim Nistarim di ogni generazione. Sebbene
i Saggi yemeniti fossero superiori agli altri rabbini, non permettevano che
fossero tributati loro titoli e si rifiutavano di accettare onori, se non il
rispetto reciproco contemplato dal derech eretz. Il loro atteggiamento non
è mai stato quello di chi dichiara: "Io sono grande conoscitore
della Torà, per cui ti sono superiore e merito maggiori onori".
Gnomen 640: Lo Tzadik Haim
parlava a lungo delle differenze tra i Saggi yemeniti e i rabbini e i leader della
"Fine dei Giorni" di Israele (degli ultimi 400 anni fino alla
Shoà, e, praticamente, fino ai giorni nostri). Egli criticava anche i
capi religiosi dell'esilio babilonese e dei sacerdoti negli ultimi 200 anni
prima della distruzione del Secondo Tempio, a causa della loro arroganza,
violenza, corruzione e crudeltà. Lo Tzadik Haim mi metteva in guardia
dalle insidie dell'alterigia, del desiderio di onori e dalla cupidigia del
denaro. Detto tutto questo, puoi ben capire perché sia contento che il
mio Maestro mi considerasse yemenita.
Gnomen 641: Invece di
comprendere le parole dei Saggi yemeniti, Ezra lo scriba si infuriò e li
maledisse; i Saggi controbatterono con una loro maledizione, secondo la quale egli
sarebbe morto da solo nel deserto. Così infatti avvenne, dato che Ezra
morì da solo nel deserto e solo qualche tempo dopo fu ritrovato e
sepolto. Non conosco bene i particolari della sua morte, ma so che la sua
maledizione non ebbe seguito, mentre quella dei Saggi yemeniti si
realizzò. Questa è la Kabalà che ho ricevuto e alla quale
credo. Il fatto che il prescelto Goel Finale sia uno yemenita di tradizione dar'daì,
che mantiene viva questa Kabalà, è a mio avviso una prova
sufficiente che gli Hachamim yemeniti detengono una tradizione superiore a
quella del resto del mondo ebraico. Essi sapevano già che anche il
Secondo Tempio sarebbe stato distrutto e sarebbe seguito un lungo esilio e sarebbero
tornati in Terra d'Israele solo ai tempi della costruzione del Terzo Tempio Finale
che non avrebbe più conosciuto la distruzione.
Gnomen 642: La disputa con Ezra
è pervenuta per tradizione orale allo Tzadik Haim, e molti Dardaim la
conoscono, ma, una volta arrivati in Israele, evitano di raccontarla anche perché
non sarebbe compresa o accettata e sarebbe anche controproducente; l'ebraismo
halachico, infatti, è basato sulla riforma di Ezra ha Sofer. È
lui che rinnovò la Torà; quando però scrisse un Sefer
Torà senza menzionare il nome di Dio, ricevette una risposta miracolosa
da Dio, e al mattino il rotolo che aveva scritto era stato riempito con il nome
di Dio. Questo miracolo non fu una cosa da poco e anche gli stessi Hachamim
yemeniti riconobbero il suo livello di santità. Pertanto, la questione
dovrebbe essere studiata per comprendere i costumi e le virtù della
tradizione yemenita nel corso delle generazioni.
Gnomen 643: Non voglio qui parlare
del modo terribile e vergognoso con cui furono trattati gli ebrei yemeniti nei
primi anni dal loro arrivo in Israele; molti bambini furono rapiti alla loro
nascita negli ospedali e dati in adozioni a famiglie ashkenazite; altri bambini
di famiglie povere e numerose furono allontanati dalle loro famiglie e messi in
istituzioni di ideologia comunista "per salvare le loro anime". La
carne di maiale vale molto di più delle loro azioni nefande e non
c'è niente che ridurrà la punizione che si meritano. Le loro
azioni, intesa a "salvare" i bambini dalla più antica e sacra
tradizione del mondo ebraico, amata da El Shaddai, erano lontane dalla Torà
e dalla fede e prive di ogni virtù. La semplicità e l'innocenza
della loro fede aveva reso gli ebrei yemeniti vulnerabili all'insensibilità
di questi moderni lupi famelici.
Gnomen 644: I Saggi yemeniti
erano vincolati alla Torà e non ai titoli onorifici di cui solo pochi di
loro avevano sentito parlare. Verrà, tuttavia, il giorno in cui il Goel
Finale Haim, da Sana'a, Yemen, nato circonciso all'alba di Shavuot, al momento
del Matan Torà, alzerà, tramite il potere ricevuto da El Shaddai,
il vessillo dell'ebraismo yemenita e, alla fine, tutti gli ebrei capiranno il
grande merito e la grande elevazione dei suoi Saggi nel corso delle
generazioni, grazie a quegli 80 Hachamim che credettero nelle parole del
profeta Geremia. Spero, cara Sarah Howard, di averti aiutato, e spero che
questa lettera ti raggiunga e ti auguro buona salute e felicità. Con
affetto, Peretz Green ".
Sugli allievi futuri
Gnomen 645: 08.06.2005 – Capo
mese Tamuz 5765 – 17 La Tartaruga Illuminata 3958: È già l'8
luglio e sono prossimo ai 60 anni, grazie a Dio. Il mio compleanno in data
civile è l'11 luglio 1945, mentre il mio compleanno in data ebraica
è tra un mese esatto, al capo mese di Menahem Av. Sono rimasti 16 gnomen
per portare a termine questo scritto e vorrei scrivere un messaggio ai futuri
allievi, che crederanno nel Segno dell'Asino e vorranno essere allievi del Goel
Haim. Eccolo: Siate sempre umili e fedeli ai principi della Redenzione Finale.
Se non sarete umili, non sarete in grado di rimanere nella vostra fedeltà,
poiché la fedeltà è la virtù più importante
con la quale il cuore viene giudicato per ciò che riguarda la
Gheulà Shlemà. La lealtà ai principi e agli insegnamenti redenzionali
deve essere un punto fermo del cuore, che non vacilla mai, anche se si è
vicini alla morte.
Gnomen 646: Così
dev'essere, dato che tutti noi abbiamo difetti e mancanze. Difetti e mancanze
si possono correggere e colmare; tuttavia, anche quando la correzione è
coronata da successo, non tutti riescono a mantenerla viva poiché spesso
siamo coinvolti in una guerra che prevede vittorie e sconfitte. In ogni caso,
si tratta di un processo continuo, poiché non c'è fine ai livelli
di perfezione che l'uomo può raggiungere. Se c'è un difetto che
viene corretto, subito dopo se ne ripresenterà un altro che esige un
nuovo combattimento. D'altra parte, la chiara e costante fedeltà verso la
scelta, operata da Dio, del Goel Finale Haim, richiede una fede stabile,
permanente e totale che crede nei Segni della Gheulà Shlemà e del
Patto Nuovo Completo.
Gnomen 647: Questa è la
fedeltà di cui diciamo: "Benedetto è il Signore nostro Dio,
che ci ha rinchiusi nel Patto della Verità". Dobbiamo cercare di
capire questa benedizione sublime, la cui approvazione è sbalorditiva, e
forse potrebbe anche confondere, se non viene compresa a fondo. Come possiamo
dire che El Shaddai ci ha rinchiusi nel Patto della Verità, se abbiamo
ancora difetti ed errori, che sono al di fuori della verità? Il Patto di
Verità, tuttavia, si riferisce al Nuovo Patto Completo e a tutto
ciò che è contenuto in esso e non alla perfezione dell'individuo.
Se il Patto di Verità si riferisse alla perfezione dell'individuo chi
oserebbe recitare tale benedizione se non i giusti nascosti? E infatti anche
loro non la direbbero per la loro umiltà.
Gnomen 648: Il Patto della Verità
è la gloria del Patto Completo, in cui crediamo e al quale dichiariamo
fedeltà. La benedizione non viene per darci la fedeltà, ma per
rafforzare ciò che abbiamo già acquisito e stabiito nei nostri
cuori. E se questa fedeltà è già vera e fissata in noi, il
Signore nostro Dio la rafforza con una chiusura più forte, per cui
è bene recitare la benedizione ogni giorno.
Il Segno del Patto dei Simanim
del 12 marzo
Gnomen 651: Noi festeggiamo il
Patto dei Segni e il minhag è pieno di Segni compiuti dagli Asini. Tali
segni sono la Nuova Circoncisione della lingua, il Segno dei Gemelli Messianici,
Peretz e Zerah nel grembo di Tamar, il Segno della loro nascita e l'uscita
impetuosa di Peretz per annunciare la Redenzione Finale, il Segno del Decreto
contro l'Asino che mangia il pane e il Quarto profondo Raglio che ha annullato
il decreto, il Segno del Profeta, il Segno della Correzione e altri ancora.
Gnomen 652: Il 12 marzo 2004
(il 12 marzo è la festa del segno del Patto), ho ricevuto, soprattutto
attraverso un sogno di Abramo (Silvano), che la data rappresenta la Nuova Circoncisione
del cuore del Cavallo Bianco. Nel sogno di Abramo c'erano segni di elefanti con
la proboscide corta, conservati dai tempi della Torre di Babele e nascosti nel Mar
Morto, il Segno di Peretz che pronunciava il Triplice Nome EHEYE ASHER EHAYE e il
Segno di una striscia di colore rosso-sangue sul pavimento. Insieme ad altri
segni in altri sogni, sapevo che avremmo potuto eseguire un segno di una goccia
di sangue nel Segno della Nuova Circoncisione del Cuore del Cavallo Bianco.
Gnomen 654: Di notte Daniele ha
sognato che veniva accettato il Segno della Nuova Circoncisione del Cuore.
Gnomen 655: In effetti, il
minhag del 12 marzo è piuttosto speciale. Si tratta del minhag del Grande
Altare d'Israele, che è l'Altare dell'Asino che mangia il Pane; è
il minhag dei Segni dell'Asino che mangia il Pane; è il minhag dei Segni
dell'Asino del Nuovo Patto Completo, eseguito dagli Asini e non è aperto
al pubblico, almeno non in questa generazione. Siamo nel primo periodo storico
di evoluzione di questo nuovo minhag. Non abbiamo ancora una comunità e
il nostro numero, in quanto Asini che lavorano sui Segni, è molto
limitato. È importante capire che in relazione alla Sinagoga, a questo
punto della storia coloro che appartengono alla sinagoga tradizionale non sanno
che è stato scelto il Goel Finale Haim e che sono stati rivelati i Segni
Redenzionali.
Gnomen 656: Nel Nuovo Minhag
anche il rabbino o il sacerdote che hanno studiato la Torà per 80 anni
può ricevere un "segno" dato ad un bambino di 5 anni, che fa
parte del Nuovo Patto Completo. In un sogno di Daniele, Domenico Manigrasso, il
padre dei gemelli Daniele e Giuseppe, diceva: "Senza Daniele e Giuseppe
non c'è redenzione". Questi gemelli sono molto amati da Dio e sono
stati scelti dal Goel Haim per svolgere ruoli importanti nella Redenzione
Finale.
Gnomen 657: Quando la fedeltà
del cuore di una persona non ha alla base l'umiltà, che sta dietro al
principio "siamo tutti una sola carne", essa sarà falsa, non
valida, disonesta, esitante e alla fine sarà chiamata infedeltà
ipocrita.
Gnomen 659: Siate fedeli, Asini
buoni del Patto Nuovo Completo e non permettete al vostro cuore di essere
fedele a qualcun'altro, fino al vostro ultimo respiro nel mondo. Adottate il
principio "siamo tutti una sola carne" e siate di cuore umile. Scrivetelo
sul vostro cuore e non pensate mai di essere superiori agli altri. Il Patto
Nuovo Completo ed i Segni della Redenzione Finale sono stati rivelati da EL SHADDAI,
EHEYE ASHER EHEYE, per merito del Goel Haim, l'umile servitore di Dio, che ha
sofferto il peso della caduta dell'umanità e la cui resurrezione solleva
il mondo verso la Gheulà Shlemà. Questa è la
verità. Fatene la vostra vita e il vostro pane, perché è
pane eterno.
Gnomen 660: Siate d'esempio della
Divina Provvidenza e alzate ogni segno camminando. Rispettate ogni persona e siate
presi dal timore osservando le meraviglie della creazione di Dio. Tenete il vostro
cuore lontano dai banali vagabondaggi della mente e siate giudici obiettivi in
ogni vostro pensiero. Così facendo, i pensieri del vostro cuore saliranno
ad EL SHADDAI e troverete la Sua vicinanza. Ricordate che siamo ancora nella Quarta
Generazione. Quasi ogni cosa nel mondo necessita di correzione e il male alla
fine sarà distrutto. Possiamo fare affidamento soltanto sul Signore
nostro Dio, e non c'è verità su cui fare affidamento se non
quella del Nuovo Patto Completo. Non sottovalutelo a causa delle mezze
verità che vi circondano; esse sono difettose,dato che mancano delle chiavi
della Correzione.
Gnomen 661: Diario: Ieri un
terrorista ha fatto un attentato a Londra, in concomitanza con la riunione al
vertice dei G8. Ci sono stati morti e feriti...
Preparatevi ai futuri rapidi cambiamenti climatici.
Questo gnomen completa questo libro: l'Asino che mangia il pane nel Segno dei
veloci cambiamenti climatici. Sono in arrivo grandi cambiamenti nel mondo. Ci
vuole tempo perché il mondo possa assimilare le parole del presidente
statunitense Bush. La guerra agli estremisti islamici deve essere senza
quartiere. Possa il Dio degli Eserciti aiutare tutti coloro che combattono il
terrorismo. Amen e sia fatta la Volontà di Ha Shem.
[1]Sii di cuore integro o innocente
– In realtà, la parola "cuore" non si trova nel verso, ma il
significato è implicito nello stato del cuore umano – lo Tzadik Haim
spiegava che "tamim, innocente" significa "semplice" e la
collegava a Noè, che era innocente e in buona fede. Dio disse a
Noè di costruire un'arca e lui agì secondo il comando di Dio
senza fare domande, credendo all'avvento del diluvio universale. Noè non
pregò per la salvezza della sua generazione (come fece in seguito Abramo
per Sodoma e Gomorra), perché a causa della semplicità del suo
cuore non pensava o sapeva che avrebbe potuto farlo. "Tamim" è
una parola difficile da tradurre in altre lingue, e anche una traduzione di
"cuore semplice" non è esauriente. È la
semplicità del cuore che si perfeziona nella fede, senza "filosofie"
o idee astratte che ostacolano l'accesso diretto a Dio.
[3]I gnomen sono fondamentalmente
veri, anche se l'uscita dalla Striscia di Gaza si è rivelata in seguito
un grosso errore strategico da parte di Ariel Sharon, come sognato da
Nodà, dopo che Sharon è entrato in coma.
[4] Quando ero in una chiesa in Svizzera vidi in visione la madre di
Gesù che scendeva in un ascensore dalle pareti sonorizzate, così
da non sentire le parole del culto mariano. Mi parlò e mi chiese se
c'erano buone notizie su Gesù, e le risposi di sì, perché
stavamo lavorando sui Vangeli per correggere il Cristianesimo. Ne fu felice e tornò
di sopra. In quel momento sentii un messaggio che diceva "la Madre coperta
dall'ignoranza dei popoli" che va detto tre volte quando ci si imbatte nel
culto della Madonna.
5. "Amadti lefanav" ho anteposto davanti a me - un passato
continuo che si prolunga nel presente. Il verbo allude all'anima di Elia, a sua
volta di Pinhas, che aveva ricevuto il Patto di Pace circa 700 anni prima. Lo
Tzadik Haim mi spiegò che non è esatta l'affermazione dei Saggi secondo
la quale Pinhas non è mai morto e che il profeta Elia era in
realtà Pinhas. Il profeta Elia, mi spiegò lo Tzadik, ebbe il
merito di ricevere l'anima di Pinchas, e quindi in virtù del Patto di Pace,
non morì mai e ascese da vivo nel Regno dei Cieli.
[6] Il termine "si incarna" lo abbiamo tradotto
"mitbasser", che in ebraico significa anche "si annuncia". C'è
qui un'allusione all'annuncio della Redenzione Finale, e significa che la
Volontà di Dio si è realizzata (incarnata) per mezzo dei tre
uomini della Redenzione, come spieghiamo a partire dal gnomen 588. Inoltre, il
termine viene per correggere il termine idolatra di "incarnazione"
della dottrina cristiana.
[7] Quando Daniele finì di scrivere il libro, Nodà ricevette in
sogno un segno da Gesù secondo il quale bisognava parlare nella lingua
dell'amore, propria del Cristianesimo. In seguito ad un altro sogno abbiamo
cambiato il titolo in "Amo il vero Gesù". L'anno scorso, 2004,
Solly Kamkaji ha tradotto il libro dall'italiano all'ebraico.
[8] Heshvan 2005 -
questo può essere collegato a un errore che ho fatto in passato, quando
ho scritto che la seconda ascesa di Moshe Rabbenu non era come la prima e come
l'ultima, in altre parole, Mosè salì e scese, salì e
scese. In seguito, ho capito che questa spiegazione era sbagliata, poiché
anche nella Torà (sebbene la questione non sia del tutto chiara)
Mosè dice nella seconda ascesa: "Quaranta giorni e quaranta notti -
non ho mangiato pane e non ho bevuto acqua" (Deuteronomio 9: 9), per cui
non poteva salire e scendere, salire e scendere. Ciò che mi ha fatto
sbagliare è l'aver pensato che le correzioni che Mosè fece al
popolo dopo il peccato del Vitello richiedessero alcuni giorni, ma poi ho
concluso che tutte le correzioni fatte (bruciare il vitello, abbeverare il
popolo con l'acqua che scendeva dal monte, uccidere i colpevoli per mano dei Leviti,
avvennero il 17 di Tamuz mentre il giorno dopo, il 18 di Tamuz, Mosè
salì nuovamente per altri 40 giorni. E quando scese il Signore gli disse:
"Scolpisci due tavole di pietra come le prime" (ibid., 10: 1) e solo
dopo ascese a Rosh Hodesh Elul per la terza volta.