I due Libri di Daniele e Giuseppe

 

 

Mio padre: "Ero morto, ma ora sono risorto per merito del Maestro Haim"

 

I Segni parlano laddove risiede lo Spirito della Terza Redenzione Finale.

Dedichiamo questo testo alle persone semplici della terra come lo fu mio padre in questo mondo.

Vorrei rivolgere una preghiera a Dio Altissimo prima di iniziare questo libro.

“O Padrone dei cieli e della terra, Ti ringrazio per avermi fatto arrivare in questo momento con i più cari compagni della Redenzione Finale.

Voglio scrivere ciò che sento in questo momento. Perdonami, o mio Asino, mio fratello, mio maestro e vero amico per la mia assenza in questi giorni. Non so spiegarmi perché sono cosi mancante nei tuoi confronti. Ci sono alcune forze che mi impongono ad allontanarmi da te per non sentire i tuoi ragli meravigliosi pieni di notizie che fanno gioire l’anima dei tuoi allievi Asini.

Mi rendo conto però di perdere occasioni che non si ripeteranno più. L’unico modo per contrastare tale senso di colpa, è quello di annunciare a nuove persone la resurrezione del Moré Haim, far conoscere il Secondo Comandamento di Dio e far sapere che c’è un Asino che mangia il Pane. C'è già qualcuno, con cui ho parlato della Terza Redenzione Finale, che ha iniziato a ricevere dei Segni. Ieri sera ho fatto ridere un mio collega di lavoro raccontandogli un piccolo episodio vissuto con te. Gli ho detto solamente che tu mi avevi detto, “Tu, Daniele non capisci niente”. Ed il mio collega, ridendo, mi rispose: “L’Asino ha ragione tu sei lì per imparare”. Poi mi raccontò un sogno in cui era stato accusato da una donna di violenza carnale. Lui, però, sapeva di essere innocente, ma non ne era tanto sicuro perché tutti lo accusavano. Non c’era nessuno che lo difendeva. Finché si auto convinse che si era macchiato di questo crimine e si vergognava di dirlo a me, nonostante sapesse che era un sogno nel sogno.

Io gli spiegai che questo sogno rappresentava il dolore che aveva provato quando qualcuno si era permesso di calunniarlo. - Il tuo pensiero è andato alla tua famiglia che ami molto. Tu eri innocente e, nel vedere mentalmente in un attimo il male di tale calunnia, hai perso il controllo per difendere il tuo onore e l’onore della tua famiglia ed hai agito contro il calunniatore. In questo caso non hai avuto nessun problema a riferirmi questo grave fatto. Nel sogno, però, tu interpreti il sogno come l’hai visto e perciò provi vergogna per aver commesso tale peccato.

E io ho raccontato all'Asino un mio sogno analogo a quello del mio collega, cioè di provare rimorso per una grave colpa, ma a differenza sua io lo avevo interpretato da sveglio e non avevo il coraggio di raccontarlo a Peretz. No, invece, bisogna raccontare i sogni perché in essi c’è sempre un messaggio o una comprensione utile in quel momento per spiegare meglio la lezione che si sta dando.

Le tue parole di scrivere un libro sulla resurrezione di mio padre, Peretz, si sono attaccate e non vanno via fino a che non scrivo. Perdonami Asino.

Queste parole le sto scrivendo nel giorno di Kippur 22 settembre 2007. Paolo, Nodà, Giuseppe, sua moglie Sharon, mia moglie Yael e tutti i nostri ragazzi e bambini, sono per me, più cari di ogni cosa al mondo.

Ora per rendere operativo il Segno spiegato da Peretz, devo realizzare, con l’aiuto di Dio, questo testo.

Cari lettori questo libro inizia così.

È Iddio che sceglie, redime e dirige la storia, secondo la Sua volontà. Egli è il fattore di tutto ciò che ha creato. Egli è Uno, il meraviglioso Uno al di sopra di ogni aspetto e di ogni cosa esistente. Poiché Iddio non ha nulla che a vedere con la creazione perché Lui è il Creatore di ogni cosa esistente. Amen. - - -

Nell’aprile del 1984 Giordano vide in sogno il Maestro Haim insieme alla vedova Signora Mazal in un giardino grandissimo, meraviglioso, verde, con alberi e fiori colorati. Molta gente vi passeggiava piacevolmente (per lo più in coppie). Giordano si trovava vicino al Maestro e gli disse: “Come sta, Moré?” “Bene, grazie a Dio, e tu?” E Giordano: “Bene, grazie a Dio”. In quel momento entrò il cognato di Giordano, Gino, che si meravigliò tanto nel vedere il Maestro vivo. Si avvicinò ed il suo stupore venne percepito dal Maestro che disse: “Si, è vero, ero morto, ma ora sono risorto”. Gino, alquanto confuso, rivolgendosi a Giordano, esclamò: “Ma è una cosa strabiliante, nessuno può fare questo!” E Giordano sorridendo, rispose: “Nessun altro può farlo, soltanto il Maestro può”. - -

In questo meraviglioso sogno che rappresenta il Sesto Segno Completo della Terza Redenzione Finale, c’è una frase pronunciata da mio padre, appena dopo la sua morte, nei sogni miei e di Giuseppe.

Mio padre nacque a Grottaglie, un meraviglioso paese non tanto lontano da Taranto, nel luglio del 1933.

Mio padre non conobbe, purtroppo, la sua vera madre. Egli fu così adottato dalla seconda moglie di mio nonno Vincenzo. Mio padre chiamava la sua seconda mamma, in dialetto grottagliese, ‘mammarese’.

Purtroppo, a causa delle difficoltà di quel periodo, mio padre non fu mandato a scuola e rimase analfabeta per tutta la vita. Egli sapeva scrivere a malapena la sua firma. Mio padre aveva un fratello ed una sorella e altri due fratellastri acquisiti dalla seconda moglie di mio nonno che, purtroppo, discriminava fra i suoi figli e quelli del marito.

Mio padre ci raccontava che negli anni della sua giovinezza soffriva per quell'attitudine della mamma. Cosi una sera decise di non rincasare e si nascose in un posto che soltanto lui conosceva.

Mio nonno Vincenzo, vedendo che suo figlio tardava a rincasare, andò a cercarlo da più parti; affaticato e deluso, tornò a casa ed andò a dormire.

In quella notte, mio nonno sognò la sua prima moglie, la vera madre di mio padre, che gli indicò il nascondiglio in cui suo figlio si era nascosto e la strada per arrivarci. Mio nonno si svegliò subito e, di gran fretta, si diresse nel posto visto nel sogno.

Non posso capire il vuoto che mio padre provò per tutti gli anni della sua vita, la mancanza dell'affetto e del calore materno, il non aver mai potuto sentire la sua voce e il non aver mai avuto alcun ricordo visivo di lei. Questo sentimento si manifestò nelle sue ultime parole, prima di lasciare questo mondo. “Mamma, mamma, aiutami, dove sei?”

Mi manca tanto mio padre. Vorrei abbracciarlo con lacrime di gioia. Eppure sono passati vent’anni dalla sua separazione da questo mondo. E nonostante ciò, ogni volta che lo sogno, sento la sua resurrezione completarsi sempre di più.

Con Peretz, rivedendo alcuni suoi scritti, ci siamo accorti assieme a Giuseppe, mio fratello, che bisognava scrivere un libro che testimoniasse la resurrezione di mio padre.

Il Sesto Segno della Terza Redenzione Finale dà inizio ad un qualcosa che è stupefacente. Cari lettori, Il Moré Haim è risorto. Egli è vivo; egli parla con gli allievi nel Segno dell’Asino che mangia il Pane; egli si nutre con il cibo di questo mondo, e, per suo merito, c'è una speranza per il mondo intero, poiché egli porterà la vera pace, quella pace promessa da Dio Altissimo nel tempo finale.

Anche mio padre è risorto ed ha dato il merito della sua resurrezione al Maestro Haim nel sogno visto da me e Giuseppe, dicendo: “ero morto, ma sono risorto per merito del Maestro Haim”.

Ed in un altro mio sogno visto nell'ottobre 1988 (23), a un mese dalla morte di mio padre in cui mi trovavo nella camera da letto di mia madre. Nella stanza c’erano anche mio padre e mia sorella Graziella. Mio padre rimproverava mia sorella dicendole: “Forse per te sono morto, ma io sono vivo”. Poi si rivolse a me e disse: “toccami con le tue mani il mio corpo; senti che ho un corpo vero, io sono risorto come il Moré”.

Io manifestavo una grandissima gioia per questa meravigliosa notizia. Poi, nel sogno, andai a casa di Peretz per raccontargli il sogno. Peretz nel sentire questa notizia disse, “Questa è una testimonianza da divulgare a tutta l’umanità”. - -

Capite, cari lettori, che come Asini siamo un po’ lenti a capire le cose? Be', veramente, a dire il vero, è stato Peretz a comprendere che la frase nel mio sogno si riferiva a far conoscere la resurrezione del Sig. Domenico Manigrasso attraverso un libro scritto dai suoi figli.

Io, come figlio, posso raccontare ciò che ho sentito e ciò che ho vissuto con mio padre. Ad esempio, adesso mi viene in mente un fatto che porto dentro di me da quando ero bambino. Non avevo ancora sei anni. E lo ricordo chiaramente! Andavo ancora alla scuola materna, dormivo ancora con mio fratello e mia sorella Anna, che non camminava ancora.

In quella notte non riuscivo a prendere sonno. Tutti dormivano, ed io guardavo il soffitto. Di tanto in tanto, qualche macchina passava lasciando dietro di sé il rumore del suo motore nel silenzio della notte.

Volevo giocare ma non potevo farlo perché nella mia stanza era buio e, se non fosse per la flebile luce che proveniva dai lampioni della strada che filtrava dalle fessure delle persiane, non riuscivo più ad essere orientato nello spazio e nel tempo.

Ricordo che fissavo la traiettoria della luce che si posava sui muri della stanza e con la coda dell’occhio destro, vidi confusamente una presenza familiare (sapevo così, non so il perché) che prese corpo. Quando lo guardai bene, scopri che quel corpo oscuro raffigurava mio padre. Lui era li, immobile, nel buio che mi fissava. Al momento non ebbi paura, perché, non era la prima volta che sentivo mio padre alzarsi e dirigersi in cucina nel buio per non svegliarci.

Quella volta, però, non sentii mio padre alzarsi, ero spaventato perché il suo sguardo era molto serio, fermo, non c’era nessun movimento in lui. La domanda nacque spontanea quando vidi ciò, perché mio padre si era alzato e si era fermato a guardarmi senza dire nulla? Cari lettori, avevo meno di sei anni. E per un bambino di quell’età non era facile vivere una situazione da ‘solo’ nel buio.

Ora, non ho un ricordo preciso di quanto tempo sia passato, però, ricordo che piansi e tutto procedeva lentamente, almeno cosi sembrava. Ovviamente il mio pianto fece da richiamo a mia madre che accese la luce del corridoio. In quel momento mio padre sparì. Raccontai a mia madre di papà, che era li, proprio nel corridoio e che lui mi fissava ed io avevo paura. Lei non mi credette perché papà stava dormendo e mi rispose che tutto ciò era solo un brutto sogno.

Così, mia madre ritornò a letto e spense la luce. Io, però, non riuscivo a capire come mio padre fosse sparito nella luce. Ed ecco che mio padre era ancora li, nella stessa posizione di prima con il suo sguardo severo diretto su di me.

Questa volta, però, piansi all’istante e chiamai mia madre. Ella subito arrivò e cerco di convincermi che papà stava dormendo, ma io ero troppo spaventato. Allora mia madre andò in cucina a prendere un bicchiere d’acqua per tranquillizzarmi. Mia madre si avvicinò, mi diede il bicchiere e nel momento in cui toccai il bicchiere, tutto sparì, il bicchiere, mia madre, e si spense la luce che aveva acceso e rimasi da solo nel buio.

Porto dentro di me questo ricordo che negli anni si è consolidato sempre di più nella mia memoria. Ed ancor oggi, mi chiedo com’è possibile vivere una realtà che non è reale, ma sei sicuro di averla vissuta?

Forse tale esperienza doveva essere scritta in un libro tanto tempo fa, ma chi ha mai pensato di scrivere un libro sulla resurrezione di mio padre, per merito del Goel Haim?

Devo ammetterlo, senza l’Asino, non capisco niente. E pensare che avevo trascritto il testo e non ci feci caso. È stato Peretz che nel sogno, qui sopra scritto, si accorse del messaggio che c’era nel sogno, “Forse per te sono morto, ma io sono vivo”. “tocca con le tue mani il mio corpo; senti che ho un corpo vero, io sono risorto come il Moré”.

 “Questa è la testimonianza dadivulgare a tutta l’umanità”.

Si capisce chiaramente che la notizia da dare all’umanità è la resurrezione di mio padre, grazie al Moré Haim. Mio padre dice chiaramente che è risorto come il Moré, poiché per merito suo il Segno della Resurrezione si realizza nel mondo.

È significativo, secondo me, che nel segno della resurrezione partecipano più persone. Se Gesù fosse il primo e l’ultimo risorto, il cristianesimo non morirebbe mai. Grazie a Dio che non è così.

Voi direte, se è vero che tuo padre è risorto perché non si fa vedere davanti a tutti? Penso che vedere un uomo da risorto è una grandissima fortuna di rare occasioni che può capitare a pochissimi individui. La domanda, comunque, è impertinente perché Gesù da risorto fu visto soltanto da pochissime persone molto vicino a lui e poi basta.

Eppure, ci sono milioni di cristiani che credono nella resurrezione di Gesù senza averlo visto mai.

Cosi sono anch’io. Credo nella resurrezione di mio padre, anche se non l’ho ancora visto con i miei occhi. Cari lettori, ciò che ho appena scritto lo posso dire soltanto per mio padre, ma non per il Moré Haim. Io l’ho visto davvero come si vede una persona viva. Lui era il Moré e l’ho riconosciuto subito. Era seduto li, in una corsia dell’ospedale che mi guardava sorridendo ed esprimeva il miracolo di Dio, che fa risorgere i morti.

Tutto si verificò in un momento in cui stavo spingendo la barella (faccio il lettighiere) con su un paziente nella sua stanza.     A circa venti metri, all’arrivo in camera, vedevo un uomo anziano molto ordinato. Lui era seduto in un modo composto ed indossava un vestito scuro classico, portava un cappello in testa ed aveva tra le sue mani un bastone. Man mano che mi avvicinavo vedevo che quell’uomo aveva il volto del Moré Haim. Subito capi che il Moré Haim era a pochi metri da me. Pensai di sbarellare il paziente in minor tempo possibile per parlare con quell’uomo. Una volta libero, usci dalla camera del degente ma il Moré non c’era più. Affianco al Moré c’era un ammalato che avevo già notato prima di entrare in stanza. A lui chiesi che direzione aveva preso la persona anziana che era seduto qui con lui qualche attimo fa. Costui mi guardò in un modo strano e mi rispose che nessun uomo era seduto con lui per tutto il tempo che era li. Lo ringraziai, ma non ne ero convinto. Lo cercai, ma non lo trovai. A quel punto mi rassegnai e qualche dubbio mi venne in mente. Allora incominciai a rivedere, a mente locale, tutta la scena che avevo appena vissuto.

Ricordo ancora bene quelle particolarità che mi convinse ancora di più che davanti a me c’era il Moré Risorto, il suo cappello. Qui si usa che quando si entra nei luoghi chiusi ci si toglie il cappello. Poi la posizione in cui lo Tzadik Haim era seduto con il bastone tra le mani era identica (almeno a me sembrava) ad una foto che ha con sé Peretz.

Il vestito era identico alla foto. Il suo volto mi fissava come per dirmi, è cosi come vedi. E accanto al Moré c’era questo uomo malato. In quei pochi istanti, per quanto siano pochi, riconobbi il Moré Haim e mi affrettai a parlare con il Moré da Risorto. Ed infine quel malato che mi disse di non aver visto nessuno.

Cosa posso dire? Grazie a Dio, ho solamente raccontato ciò che ho visto.

Perciò, come potevo credere nella resurrezione di mio padre se il Moré non fosse risorto e non si fosse fatto vedere?

In futuro, a Dio piacendo, la resurrezione del Moré sarà conosciuta a livello universale. Auguro a tante persone viventi di meritare di vedere il Moré da risorto.

Il Moré Haim ci sta facendo vedere l’estensione del Sesto Segno della Resurrezione che si propaga ad altre persone che testimoniano la loro resurrezione nei sogni.

Ovviamente tali testimonianze le ricevono i più stretti cari, similmente come Gesù che si fece vedere alle persone più vicine a lui, in posti dove nessun’altro, a parte gli apostoli, potevano vederlo.

Perché Gesù annunciò la sua resurrezione da risorto soltanto a pochissime persone? Non c'era forse un'occasione migliore per far vedere tale prodigio a tutti?

In altre parole, i primi che ricevono la ‘visita’ di Gesù da risorto, sono quelle persone che hanno seguito Gesù da vicino. Ed a costoro che Gesù annuncia da vivo la sua morte e la sua resurrezione, mentre da risorto, rivela la sua resurrezione con modestia dicendolo a loro, “Non toccatemi perché non sono salito al mio Dio che è vostro Dio, al Padre mio che è il vostro Padre”.

Per duemila anni i cristiani hanno creduto con grande fede nella resurrezione di Cristo testimoniata nei quattro Vangeli. Ed in questo lungo periodo di duemila anni non c’è stato nessun’altro segno concreto della sua resurrezione. Tutto si è fermato tranne il culto a Cristo-Dio. Questo culto ha impedito a Gesù di farsi vedere da risorto, a causa dell’idolatria cristiana che non aspetta altro che ad inchinarsi ad un uomo-Dio che scende dal cielo. Che Dio ci salvi.

Preparatevi cristiani alla grande delusione. Gesù non torna da risorto perché questo segno si è completato, grazie a Dio, nelle mani del Goel Risorto Haim. Nei testi di Peretz troverete ogni tipo di spiegazione riguardante ciò che ho appena scritto.

Il Goel Haim è la persona che vidi da risorto con i miei occhi. Non solo io ho visto il Moré ma anche altri suoi allievi. Il Moré è risorto, ma noi tutti preghiamo soltanto Dio. Perché soltanto Dio fa risorgere i morti.

Da noi non c’è confusione. Sappiamo benissimo distinguere, grazie agli insegnamenti del Moré Haim spiegatici da Peretz, chi è il messia e chi è il redentore, e soprattutto che non esiste confronto tra Dio ed i suoi servi.

Dio è Uno, e non c’e nulla che ha qualcosa della sua Potenza. Tutto ciò che esiste è nulla davanti a Dio. Tutto ciò che ha un concetto o una forma o un aspetto o una apparenza visibile o invisibile, fuori dalla mente e dentro la mente, non ha nulla a che vedere con Dio. L’universo non è un'emanazione che esce da Dio, bensì una creazione separata da Dio che non esiste se non per Sua volontà. Dio non muore, Egli è Eterno e come dicono i Saggi di Israele, per darci qualche barlume di comprensione di cosa sia l’eternità, che le opere degli uomini sopravvivono a loro ma le opere di Dio non sopravvivono a Lui.

La resurrezione del Moré, grazie a Dio, ha ridato il giusto equilibrio del segno della resurrezione di come va intesa. Il Moré non è Dio e nemmeno il figlio di Dio. Egli è “e il desiderio di Dio riuscirà per mano sua”. La mano di un uomo giusto, che morì per salvare il mondo da un decreto terribile. Solo Peretz ne era testimone e nessun altro. Peretz era l’unico allievo che ha studiato con lui per tredici anni a Milano. Ci sono molti scritti di Peretz che raccontano (Peretz scrisse ciò che era permesso dal suo Maestro) chi era il Moré.

Il Segno della Resurrezione Completo, dunque, inizia dal Moré Haim. Il Moré Haim non è un uomo qualsiasi, bensì il terzo redentore della umanità, il figlio dell’uomo annunciato dal secondo redentore duemila anni fa.

Nel sogno Giordano testimonia che solo il Moré può fare questo, il che significa che è il Moré che dirige il segno della resurrezione dal Regno dei Cieli. Questa autorità Gesù non la possedeva. Poiché egli non era lo scelto figlio dell’uomo che sarebbe arrivato negli ultimi giorni.

Ciò non toglie nulla ai meriti di Gesù: anzi, il concetto della resurrezione entra nel mondo tramite la sua resurrezione. E come spiega Peretz che era proprio una necessità storica la conoscenza della resurrezione di Gesù in campo cristiano. Ed è un bene che i cristiani credono nella resurrezione di Gesù.

Tale credenza, però, è andata oltre al limite ed è sfociata nell’idolatria. Grazie a Dio che è stato tolto ai cristiani il corpo di Cristo dal mondo per evitarne il culto diretto. Costoro dicono che Dio è morto e poi è risorto. Queste parole hanno vanificato il vero scopo della Resurrezione di Gesù.

Tuttavia, non è poca cosa che il segno della resurrezione di Gesù abbia fatto il giro del mondo. Tutti sanno che Gesù è risorto, ma nessuno, però, sa spiegare i veri motivi della sua resurrezione, tranne l’Asino che mangia il Pane.

Vediamo, dunque, che in questi duemila anni i cristiani sono rimasti senza nessuna informazione da parte di Gesù da risorto. Tutto ciò che essi sanno è solamente scritto nei quattro Vangeli. Dopo Gesù il mondo inizia a percorrere una strada senza il pilota guida dell’umanità, il popolo di Israele che si disperse fra le Nazioni. Il cristianesimo prese piede perché mancava la vera guida del mondo. Ma i quattro Vangeli esponevano un Segno Nuovo, il Segno della Resurrezione di un uomo. Un uomo era morto, ed un uomo era risorto, quell'incredibile testimonianza è arrivata sino ai nostri giorni. L’ultima apparizione, però, avvenne duemila anni fa e poi più nulla. Qui c’è un vuoto di duemila anni.

Grazie a Dio dal 1982, il Moré Haim ci parla nei sogni con messaggi redenzionali aiutando gli allievi a seguire i Segni della Redenzione Finale.

Ora mio padre annuncia nel sogno che lui è risorto come il Moré. Certamente non è una notizia di poco conto. È un fatto strabiliante che un sogno contenga nel suo messaggio il segno della resurrezione.

Un mese dopo la dipartita di mio padre, Peretz prese le testimonianze in forma di sogni sulla resurrezione di mio padre e le scrisse nel libro dei Cancelli della Resurrezione. Credo che ciò che ha scritto Peretz di mio padre, aiuterà ancor di più il lettore a comprendere perché mio padre è risorto per merito del Moré Haim.

Dal libro dei Cancelli della Resurrezione

6 Ottobre 1988 – In sogno Daniele si trovò in una stanza di un ospedale. Vide che si stava costruendo una vasca da bagno. Nella stanza c’era Peretz che dava delle indicazioni su come doveva essere costruita. Il padre di Daniele, (defunto) che stava assistendo, approvava il lavoro che si stava facendo. - -

Questo è il segno che nella Casa di Preghiera si fa il lavaggio di purificazione per i morti, come avviene secondo la legge ebraica.

10 Ottobre 1988 - In sogno Giuseppe vide suo padre (defunto) che gli disse: “Dite agli amici che io sono in chiesa”. Poi il padre andò verso la moglie che stava piangendo di gioia e le stette vicino. - -

Ed anche noi, allo stesso modo, dobbiamo piangere di gioia perché Domenico Manigrasso è risorto nel Regno dei Cieli ed è il primo ad entrare nella nuova ‘Chiesa Universale’ del Regno dei Cieli ed a partecipare al binario messianico della Casa della Redenzione, tramite il merito dei suoi figli, Daniele e Giuseppe.

Egli è un uomo beato nell’altro mondo perché i suoi figli lavorano per la Terza Redenzione Finale, in terra. Per merito di Domenico Manigrasso, Dio, Benedetto Egli Sia, mi perdonò tutti i miei peccati. Ciò avvenne quasi un anno fa, quando ci incontrammo per la prima volta. Gli chiesi di assumere il ruolo di prete nei miei confronti e di assolvermi dai miei peccati. Mi rispose: “Ma io, i preti non li posso vedere. Mi devi scusare tanto, ma quelli mi sono antipatici. Forse faccio peccato, sinceramente non lo so, ma io in chiesa non ci vado, non tanto per la Chiesa, di quelle cose non sono in grado di parlare, ma perché non voglio vedere i preti, per me sono falsi. Ma se lei mi accetta a queste condizioni faccio quello che vuole”.

Risposi: “E’ proprio lei, cosi come nella sincerità del suo cuore, di cui ho bisogno per essere assolto. Se lei fosse uno di quei preti, non glielo avrei mai chiesto. La prego di mettere le sua mani sulla mia testa e di dire, “ti assolvo da tutti i tuoi peccati”.

Abbassai la testa e il sig. Manigrasso mise le sue mani sulla mia testa e mi assolse. Piansi a dirotto e lo ringraziai. Poi presi le mani di sua moglie e mi asciugai le lacrime sul palmo delle sue mani e le dissi: “Lei mi ha consolato nella grazia, e lei ha asciugato le mie lacrime. Che Dio benedica lei, suo marito ed i vostri figli, nella luce della Terza Redenzione Finale, per merito dello scelto figlio di Adamo, Haim”.

Il sig. Manigrasso era ammalato di cuore già da tempo. Era in lista d’attesa all’ospedale di Niguarda di Milano, per sottoporsi ad un trapianto di cuore. A gennaio subì il trapianto con pieno successo e per quasi nove mesi stette bene. Purtroppo, fece un' intossicazione epatica causata dai medicinali che svilupparono l’epatite C ed il suo fegato si ammalò in modo irrimediabile. Morì qualche giorno prima di Rosh ha-Shanna, il 7 Settembre 1988. La moglie che era l’unica presente alla morte, raccontò, in seguito, ai suoi figli che quando il marito morì vide la sua anima uscire dal corpo e salire in alto. Non lo disse subito, temendo di non essere creduta; ma forse il motivo principale è dovuto al fatto che la signora Cosima è una donna molto riservata e ciò che aveva visto rappresentava un fatto personale. Quando, però, vide il rapporto vivo che il marito defunto teneva nei sogni con Daniele e Giuseppe, decise di parlare anche lei. Infatti, fino ad ora Domenico Manigrasso parla con tutti e tre nei sogni.

Sappiamo che non è strano che gli spiriti dei defunti vengono a trovare i familiari o amici, nei sogni. Sì, ma il sig. Domenico Manigrasso è il primo ad avere due figli che lavorano per la Redenzione Finale, allievi del Giusto Risorto Haim. Ed egli, perciò, è il primo che ha potuto verificare, dall’altro mondo, il valore reale del Segno della Resurrezione dello Tzadik Haim.

E’ vero anche che il padre di Anna Gasparotti, deceduto da più di vent’anni, aveva annunciato alla figlia che nell’aldilà vi era grande gioia per le notizie del Nuovo Messaggio. Quel sogno era nel segno degli angeli della protezione.

Il sig. Manigrasso, però, ha già dichiarato che i cristiani camminano nel buio, ed ha aggiunto, però, che ciò che fanno Daniele e Giuseppe è vero, essi lavorano per la Redenzione e senza di loro non c’è Redenzione.

In sogno, il sig. Manigrasso aveva anche detto: “Dite agli amici che sono in Chiesa”.

Come era possibile che un uomo che in vita non aveva mai voluto entrare in Chiesa, si trovasse nell’altro mondo in Chiesa?

Ma è chiaro. Egli ha già rivelato di sapere che il cristianesimo tradizionale è nel buio mentre il cristianesimo illuminato della Redenzione, per la quale Daniele e Giuseppe lavorano , è quello vero. Ora il padre dà la buona notizia a Giuseppe, che si trova nella Chiesa dell’altro mondo. E dice a Giuseppe di annunciare questa notizia della Casa della Redenzione, perché sappiano che egli si trova nella ‘Chiesa Universale’ del Regno dei Cieli.

Ciò significa che Domenico Manigrasso è il primo morto e risorto ad annunciare al mondo l’esistenza della Nuova Casa della Redenzione nel Regno dei Cieli.

E’ un privilegio enorme essere il primo ad annunciare la formazione e l’apertura della Casa della Redenzione del Regno dei Cieli. E Domenico Manigrasso è il primo ad entrare in quella meravigliosa Casa, perché prima d’ora essa non esisteva. Era in preparazione, corrispondentemente alla preparazione della Casa della Redenzione sulla terra.

Ed ecco perché dal Cielo hanno dato all’Asino il privilegio di essere assolto da tutti i peccati (se non proprio dell’Asino, almeno quelli di Peretz) tramite Domenico Manigrasso, il primo uomo dall’altro mondo che lavora per la Missione sulla terra. Egli è nella Casa di sopra e lavora anche tramite i messaggi che manda ai figli, per la Casa della Redenzione, qui sulla terra.

Domenico Manigrasso morì solo sette giorni dopo il segno di Faenza. Non posso dirlo di sicuro, ma il mio cervello mi dice che tramite il segno del Nuovo Cuore, e per merito dei suoi figli, a Domenico Manigrasso fu dato di vivere un periodo in più perché potesse avere il tempo di vedere lo sviluppo della fede di Daniele e Giuseppe e perché non morisse prima della completezza della Nave Beata della Casa della Redenzione e potesse salirvi a bordo, alla sua morte, nella resurrezione, per merito del Giusto Risorto Haim.

Il Segno del Maestro aveva legato tutti i segni dei precedenti cinque anni, anche nel Segno della Costruzione. Dopo ci fu il segno di Monticchio che rinnovò la Costruzione di Sette Piani degli anni precedenti, nella Nuova Costruzione di Sette Piani (e questa costruzione di Sette Piani si rinnova per 36 volte, cioè 36 periodi di sei anni).

Allo stesso tempo, Solly stabiliva gli Altari della Casa della Redenzione in Israele in nome della sinagoga Universale e Paolo in Egitto riceveva le chiavi della Costruzione Stellare che dura nel tempo e le chiavi del Sinai che collegavano i Segni della Prima Redenzione ai Segni della Terza Redenzione Finale. Al ritorno di Paolo il tempo era arrivato per il grande segno di Faenza. La Nave era pronta a salpare.

Beati i poveri di spirito poiché essi saranno i primi ad entrare ed a salire sulla Nave del Regno dei Cieli. Domenico Manigrasso, in questa vita, era un uomo della terra e proveniva da un paesino appena fuori Taranto. Non era un uomo di cultura, ma un uomo semplice, un lavoratore onesto, un italiano meridionale più cocciuto di tre calabresi insieme. Egli ha ereditato il Regno dei Cieli. Egli è entrato nella Casa eterna amata da Dio. Egli è risorto nell’amore di Dio e per merito del Giusto Risorto Haim.

O Dio Altissimo, Ti ringrazio, come Ti ha ringraziato il primo Messia, Gesù, perché Tu hai mandato questa meravigliosa Rivelazione prima ai semplici di cuore e non agli eruditi o ai dottori della Legge. Essi sono i primi che entreranno per ultimi. Grande è il Tuo Nome in Eterno, Adonai, che fai risorgere i morti.

Ma ora non resisto dal desiderio dal raccontarvi ciò che vidi al funerale di Domenico Manigrasso.

Per rispettare l'usanza, la bara di Domenico Manigrasso fu portata in chiesa per il rito funebre. La funzione fu celebrata da un giovane prete, accompagnato da una suora stonata.

Prima di tutto, chiamai Domenico Manigrasso e gli dissi di rimanere vicino a me durante quel pezzo teatrale. Scrivo tutto questo per i posteri che mi capiranno.

Ad un certo punto della messa, il prete si posizionò sul fondo dell’altare, riempi il calice con vino e lo innalzò. Fu in quel momento che vidi ciò che vidi ed anche Domenico Manigrasso vide ciò che vidi; seguimmo insieme la salita storica di Cristo.

Vedemmo Gesù uscire dal calice e poi iniziò a salire. Egli salì in alto, in alto, fino a lo perdemmo di vista. Io rimasi stupefatto da quella visione e, con la bocca aperta, guardai in alto, strabiliato da quella salita storica, la fine del calice amaro e l’inizio del calice della gioia.

Auguri al primo Messia. La morte di Domenico Manigrasso è stata l’ultima goccia del calice amaro. Auguri al primo Cristo. La resurrezione di Domenico Manigrasso è stata la prima goccia del calice della gioia. Domenico Manigrasso è salito nella Casa della Redenzione del Regno dei Cieli. Auguri al figlio di Giuseppe e Miriam. Yeshua è salito alla Sinagoga Universale

1 Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovava nella sua stanza. Senti voci delle sorelle che dicevano: “Guarda, mamma, è arrivato papà”. Giuseppe nel sentire questa notizia si precipitò in cucina. Qui si ricordò le parole con le quali Peretz gli aveva detto che nel caso fosse venuto suo padre, egli avrebbe dovuto portargli subito una sedia e farlo sedere, per rispetto. Infatti Giuseppe prese subito una sedia e fece sedere suo padre.

Giuseppe parlò con il padre e gli fece una domanda: E’ vero, papà, quello che stiamo facendo?” (Giuseppe gli pose questa domanda, non perché avesse qualche dubbio, ma per le sorelle che erano presenti). Il padre rispose con molta delicatezza: “Si, è vero”.

Giuseppe, poi, gli chiese un'informazione sull'aldilà. Suo padre gli rispose, “Non si può rispondere a questo, perché è un segreto”.

Giuseppe disse ancora: “E’ vero che tu sei risorto?” Il padre gli rispose: “SI, è vero”. Giuseppe gli disse ancora: “Grazie a Dio, per merito del Moré, di benedetta memoria”. Il padre rispose: “Si, per merito del Maestro Haim”. Poi il padre fece un cenno a Giuseppe con il quale gli chiedeva di essere toccato. Giuseppe lo toccò.

Il padre, poi, si mise a fumare un sigaro. Giuseppe gli disse: “Papà, non ti fa male quel sigaro?” Il padre rispose: “Qui non esiste il dolore”.

Il padre e Giuseppe decisero di uscire e si diressero verso una loro conoscente. Giuseppe spiegò al padre che questa signora non aveva accettato la sua ‘immaginetta del defunto’, perché aveva dietro il nome del Maestro Haim. Il padre non disse nulla in proposito.

Poi entrarono nella casa di questa signora ed essa rimase molto meravigliata quando vide il padre di Giuseppe, vivo.

Il padre disse: “Grazie a Dio, ero morto, ma ora sono risorto per merito del Maestro Haim”.

La signora, sentendo queste parole, cercò di inventare una scusa per giustificarsi.

5 Novembre 1988 – In sogno, Giuseppe camminava lungo una strada di campagna. Vide due piccoli agnellini appena nati, uno era bianco e l’altro nero. Giuseppe li prese e li portò da Peretz e Paolo. Giuseppe, arrivato da loro, vide che sia Peretz che Paolo indossavano delle tuniche molto belle. Peretz teneva il Bastone della Resurrezione. Essi, nel vedere questi agnellini gioirono molto. Poi vide entrare nella casa tante pecore; erano così numerose che non potevano starci tutte.

Nello stesso sogno, poi, Giuseppe si trovò a casa sua. Vide il padre sdraiato sul letto; sembrava morto. Poi suo padre aprì gli occhi, sorrise e disse alla moglie e alla figlia Anna: “Daniele e Giuseppe lavorano per la Redenzione, ed è tutto vero, senza di loro non c’è Redenzione”.

16 Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovò in Fiera. C’erano dei ragazzi che comperavano il libro dell’Asino che mangia il Pane ed anche delle Sacre guerre del Signore. Dopo vide suo padre (defunto) che girava assieme a lui. Giuseppe notò che suo padre non aveva le scarpe ed andava a piedi scalzi.

Quando suo padre andò via, Giuseppe disse a sua sorella Anna: “Questo rappresenta il Segno della Resurrezione di questa generazione”. Anna chiese se tutto questo era scritto nella Bibbia. Giuseppe rispose di si.

È un segno che il Sig. Domenico Manigrasso ha ricevuto il sacerdozio nella Casa Universale del Regno dei Cieli.

24 Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovò a casa sua e li vide sorprendentemente il Tempio della Sinagoga Universale. D’improvviso il padre, Domenico Manigrasso uscì dalla Sinagoga, ma col viso molto stanco. Giuseppe gli chiese: “Come mai sei così stanco? sembra che ti sei appena svegliato.”

Con enorme meraviglia stiamo seguendo l’incredibile sviluppo della resurrezione di Domenico Manigrasso, il quale è stato scelto dal Cielo per essere il segno della Resurrezione di questa generazione. Così dopo la sua morte ci fu, al suo funerale, il segno della salita di Gesù alla Sinagoga Universale del Regno dei Cieli. Poi arrivarono i segni della sua resurrezione per merito del Giusto Risorto, Haim ed arrivarono i segni della compartecipazione di Domenico Manigrasso nella Missione della Terza Redenzione Finale. Dopo venne il segno dei piedi scalzi che è il segno del sacerdozio (nella Chiesa Universale) in cui fu detto “questo rappresenta il segno della Risurrezione di questa generazione”. Ed ora è arrivato, in concomitanza con i segni delle anime stanche che trovano il loro riposo tramite la loro correzione nella Sinagoga Universale, il Segno dell’entrata di Domenico Manigrasso nella Sinagoga Universale del Regno dei Cieli.

17 Dicembre 1988 – In sogno Giuseppe sentì la voce di suo padre che gli diceva: “Io ho sempre avuto fede in Dio, solo che non so bene le questioni”. Giuseppe si commosse a queste parole perché erano state dette con il cuore. Giuseppe in questo sogno non vedeva il padre, ma notò che questi parlava tramite un pesce in acqua.

Il defunto Domenico Manigrasso, uomo semplice e onesto, aveva il cuore pieno di fede che non sapeva però esprimere a parole. La sua fede era naturale, come un pesce che vive in acqua senza pensare all’acqua. Profondo è il cuore dell’uomo che accoglie l’Essenza della Vita e dove si trova Dio.

9 Febbraio 1989 - In sogno Giuseppe vide il Maestro Haim, che parlava in puro dialetto con i paesani della famiglia Manigrasso.

27 ottobre 2007 - Diario

 - Ho sognato di trovarmi in una stanza d’ospedale con dei giovani. Una ragazza del gruppo disse di conoscermi bene e mi chiamò Daniele. Io, nonostante dicesse cose vere sul mio conto, non l'avevo mai vista prima in vita mia. Poi, lei se ne andò ed io rimasi con quei ragazzi e dissi: “Davvero, non so chi sia questa ragazza, anche se lei conosce il mio nome”. Loro si meravigliavano di questo fatto ed esprimevano il loro stupore in lingua ebraica.

Capii che questa era un'occasione per poter annunciare la Redenzione a questi ragazzi ebrei ed iniziai a dire, “Io sono l’allievo del Goel Haim, ma il mio maestro è un Asino che è l’allievo diretto del Goel Haim. La Terza Redenzione Finale è arrivata per merito del Maestro Haim e si rivela tramite Sei Sogni Redenzionali che sono: È Arrivato il Tempo, il Segno delle Stelle, il Segno del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Segno della Nuova Luce di Hannucat ha-Hannucot.

A questo punto del sogno ricordo di aver visto un grande candelabro che illuminava un grande palazzo che apparve sotto le stelle del cielo sopra ai nostri occhi. Una voce del gruppo ripeté il terzo segno con stupore e disse: “Càspita che segno! è il Segno della Nuova Luce di Ha ha-Hannucot”.

Poi prosegui con il dire il quarto segno con gioia d’Asino (gli Asini sanno cosa vuol dire), Il Segno dell’Asino che mangia il Pane, ma al quinto segno feci una pausa e cambiai espressione e diventai serio e dissi piano, piano, Il Segno della Quarta Generazione facendo sentire loro il peso di questo Segno. Subito dopo, però, dissi, ed il Segno della Nuova Costruzione, in un modo che rincuorò quei giovani.

Qui, presi coscienza che la stanza prendeva forma del segno con le immagini descritte dai sogni stessi. Cosi, al Sesto Segno, la stanza si trasformò in un grande giardino nel quale vi passeggiavano il Moré e la Signora Mazal tenendosi per mano, mentre dicevo che questo è il Segno della Resurrezione del Goel Haim. Alcuni di loro ripetevano più volte, queste sono parole di Gheulà.

Poi nel sogno mi vidi fuori all’aperto, in un posto vicino ad un piccolo paese, su una strada selciata che conduceva al paese. Lì, mi accorsi che sul palmo delle mie mani si era materializzato del ‘vino’ solido che gocciolava olio. In quel momento, passò mio fratello Giuseppe e dissi che tra le mie mani si era verificato un miracolo. In quell'attimo, passò il Moré Haim che ci salutò con gioia, senza fermarsi.

Ed ecco, ero di nuovo nella stanza; questa volta, però, c’erano Peretz e Giuseppe. Ai ragazzi dissi che Peretz è il primo allievo del Goel Haim e rappresenta il quarto Segno, il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Ed a Peretz dissi sottovoce che se ne accorgeranno chi sei tu quando toglierai a loro ‘Ben David’ (ciò era riferito ai ‘Hassidim’).

Peretz voleva parlargli, ma uno di loro disturbò cosi tanto che Peretz non poté dire nulla. Allora, spiegai a loro che questo tacere di Peretz era causato dallo yetzer ha-rà. Se non c’è lo yezter ha-rà, non c’è verità. E Peretz spiegò che se non c’è la forza del contrasto non c’e comprensione.

Poi tutti noi ci trovavamo in paese sulla via principale e camminavamo felici e contenti. Dinnanzi a noi vedemmo un asino viola che trainava un piccolo carretto guidato da un uomo non tanto giovane vestito in modo colorato.

Peretz capì che c’era un segno da fare ed iniziò a ragliare forte e tutti noi facemmo lo stesso. I nostri ragli aumentavano di intensità come il suono dello shofar. Guardai il cielo e vidi che i nostri ragli salivano al cielo come lodi al Signore Dio nostro, mentre un suono di campane dall’alto accompagnava la salita dei nostri ragli.

In un’altra piazza c’era una festa cristiana dai connotati pagani. La gente festante si sentì costretta ad interrompere il rito al nostro passaggio. I loro inni furono annullati dai nostri ragli. Costoro volevano che litigassimo fra di noi. Ma Giuseppe e Daniele fecero un segno e furono loro a litigare. - -

E proprio vero che il segno dell’Asino stupisce come il segno della resurrezione del Goel Haim. Vedete, cari lettori, che i sogni visti da noi stupiscono il mondo con i canti d’Asino.

Capite cosa sto scrivendo! Mio padre era morto ma ora è risorto come il Moré e quando sarà il momento, lui si farà vedere.

La resurrezione del Moré ha dato vita al segno della resurrezione. Questo Segno avvicina i due mondi in un modo che prima non esisteva.

Appena, però, guardo il mondo cristiano, vedo un buio fitto illuminato dall’idolatria che con inganno distacca le persone dal loro Creatore. Mio padre era cresciuto sotto l’educazione della Chiesa Cattolica, però, non poteva vedere i preti, ed è risorto. Nel caso vogliate sapere dove stanno i meriti!

Mio padre amava la giustizia, ma non la trovò nella Chiesa. Mio padre era un uomo onesto ed amava aiutare il prossimo. Ricordo una sua frase detta ad un collega che diceva, “Se vedo uno in difficoltà lo aiuto con tutto il cuore per ciò che posso fare”.

Mio padre aveva un cuore veramente buono, ma non sapeva né leggere e né scrivere, ed è risorto come il Moré Haim.

Si è vero, che sto scrivendo un libro sulla resurrezione di mio padre, con mio fratello Giuseppe, però, questo testo si sta realizzando in contemporanea con il Segno della Resurrezione del Moré nel mondo.

Se non c’era il segno della resurrezione del Moré come poteva mio padre nei sogni dichiarare, io sono risorto come il Moré, oppure, io sono morto ma ora sono risorto in merito al Maestro Haim?

Mio padre sa chiaramente nei sogni che la sua resurrezione è potuta accadere soltanto per merito del Maestro Haim, e lo rivela ai suoi figli, Giuseppe e Daniele.

Giuseppe ed io siamo i figli del terzo uomo risorto nel segno della resurrezione iniziato duemila anni fa da Yeshua, figlio di Giuseppe, il falegname, e che si completa nel tempo finale nel merito del Goel Risorto Haim.

Chi crederà a tale notizia?

La Terza Redenzione Finale parla con un nuovo linguaggio di segni che prima non esisteva nel mondo, ed esso parla sotto l’autorizzazione del Goel Haim, il Giudice Unto del Regno dei Cieli.

Peretz, il suo primo allievo, ha ricevuto qualcosa di nuovo che prima non esisteva nel mondo, il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Tale segno è essenziale come tutti gli altri sei segni. Perciò, il segno dell’Asino è un segno fondamentale e, quindi, insostituibile con altri segni. (vedi Ester 4)

Ora, io che sono un allievo di un Asino da più di venti anni, e tutto ciò che ho sentito sulle questioni redenzionali l’ho sentito dalla bocca di un Asino.

Quando conobbi Peretz, dopo qualche minuto già sentivo parlare della resurrezione del Moré Haim. E dopo un anno circa, anche mio padre lo disse nel sogno.

Peretz mi ha insegnato a dire 'grazie a Dio'. Posso solo ringraziare Dio perché noi allievi dell’Asino abbiamo visto, sentito e toccato con mano il Segno della Resurrezione per merito del Goel Risorto Haim.

A volte comprendo lo stupore dei primi discepoli di Gesù quando lo videro in quelle pochissime volte. Il segno della resurrezione strabilia l’intelletto e se non si stacca un attimo il pensiero da questo segno, c’è il rischio di non toccare i piedi per terra.

E qui arriva il segno dell’Asino che ti fa gioire nel segno della resurrezione ma allo stesso tempo ti tiene giù nel mondo e ti fa ricordare che non siamo niente in questo mondo.

Il segno della resurrezione è un segno diretto di Dio, poiché soltanto Lui fa risorgere i morti. Il Moré Haim ha ricevuto direttamente da Dio Altissimo il potere di risorgere come indicato dal sogno del Sesto Segno in cui il Moré disse, - -“Si, è vero, ero morto, ma ora sono risorto”. Gino era ancora più confuso e, rivolgendosi a Giordano, esclamò: “Ma è una cosa strabiliante, nessuno può fare questo!” E Giordano sorridendo, rispose: “Nessun altro può farlo, soltanto il Maestro può”. - -

Il Moré Haim è il terzo redentore finale e per merito suo il mondo ha trovato la vera via della vita per la quale chi la vuole seguire vedrà segni dal cielo e dalla terra, visioni, sogni meravigliosi e terribili.

Non sto dicendo cose vane e prive di senso bensì la verità vista assieme agli altri allievi in virtù della forza del Nuovo Spirito di Dio che, chi lo riceve, inizia a ragliare per poterlo, per cosi dire, contenere senza montarsi la testa.

Diario di Daniele Sonai:

Questa situazione pesante, in passato si è sempre rovesciata in gioia per una nuova casa. EL SHADDAY fai in modo che tutto vada per il verso giusto. La Tua mano è tesa per la Tua nuova Casa della Redenzione Finale. Ogni passo dell’Asino ha seguito l’indicazione del Goel Haim. Ogni passo del Cavallo Bianco ha seguito l’indicazione della sua Criniera.

Costoro, EL SHADDAY, sono il seme del mondo. Essi seguono i Segni Redenzionali più di chiunque altro al mondo. Perciò, chi meglio di loro può ricevere una casa da amare per la benedizione che riceverà.

Ti prego EL SHADDAY manda a Peretz, Paolo, Nodà ed ai loro figli una casa confortevole e pratica di tutto. E che Paolo, il Cavallo Bianco Fedele al segno dell’Asino in terra, abbia strada per poter correre nella sua fortuna vera.

Diario:

7 febbraio 2008

Ero al lavoro. Alle 21:30 suona il cicalino (cerca persone). L'internista dell'area medica del pronto soccorso mi comunica che ci sono due consulenze psichiatriche a Villa Turro (distaccamento del San Raffaele). Arrivato in reparto lascio in consegna al medico i due pazienti ed esco.

Stavo andando verso l’ambulanza, quando, all’improvviso, un forte sibilo mi fa alzare la testa verso il cielo e vedo una scia di luce alla cui testa una forma sferica bianca intensa di luce precipitava a velocità elevatissima.

Pensai: “Sicuramente ci sarà un segno, qualche spirito impuro dovrà essere distrutto”.

Dopo il servizio raccontai questo fatto a dei colleghi di lavoro. Al mio collega gli dissi che ci sarà un segno, non so che segno ma ci sarà un segno. Ciò si svolse verso le 23:00 circa.

All’entrata del Pronto Soccorso, nella postazione del Triage (accettazione pazienti), intorno alle tre di notte, una persona che lavora nella vigilanza mi fa una domanda preceduta da una premessa: “Ho sentito parlare di te e di tuo fratello che siete potenti, ma tuo fratello è sensitivo?”

Io gli rispondo: “Io so che mio fratello è più potente di me. Sapete per quale motivo? Il motivo è che mio fratello Giuseppe è più umile di me. Io sono complicato e non capisco ciò che mio fratello comprende. No! Mio fratello non è un sensitivo. Ciò che hai sentito di lui su segni che ha fatto con le persone è un livello di conoscenza acquisita da un maestro della Vera Tradizione. Ciò significa che mio fratello sa ciò che sta facendo a differenza di un sensitivo che sente, percepisce, e vede cose che può descrivere ma non è in grado di capire lo scopo di quella sensazione negativa o positiva che prova.

Poi costui inizia a parlare della sua capacità nel leggere la mano e spiega che quando un tizio gli porge la mano, subito lui vede un numero, delle date di nascita e delle immagini chiare di alcuni episodi di vita della persona.

Per dare più forza di credibilità il vigilante racconta della precisione dei fatti accaduti in quell’anno. Egli senza rendersi conto svela alcune cose intime della persona, facendone il nome. Dopo cinque minuti aveva già menzionato il nome di altre persone esponendo i loro fatti riservati.

S., mio collega, gli porge la mano. Lui cerca di leggerla e vede un numero che non ricordo. Subito lo fermo dicendogli se sa cosa sta facendo, se ha un maestro, oppure agisce di testa sua senza nessuna istruzione seguendo la sua sensazione.

Lui: “E’ incredibile Daniele, io non so niente della persona e vedo immagini chiare degli episodi di quella persona, con l'anno in cui sono accaduti; fatelo dire da loro... che cosa ne pensi?”.

"Tu mi chiedi che cosa ne penso di questa tua dote? Io non mi meraviglio, anzi ciò mi preoccupa perché è proibito dal Cielo leggere le mani delle persone per rivelare cose sepolte dal passato. Tu non sai ciò che stai facendo. Tu pensi di fare una cosa buona per te stesso ma in realtà stai scoprendo cose riservate della persona che potrebbero danneggiarla. La persona potrebbe aver sbagliato e poi essersi pentita di una cosa ormai sepolta dal tempo. Ora, come mai questo potere ti fa diventare insensibile nel rivelargli i suoi ricordi? Non ti rendi conto che le persone messe a nudo in questo modo non rimangono contente?".

Lui mi conferma di aver perso un amico per ciò che aveva letto nella mano di sua moglie.

Io gli dico: "Se vuoi un consiglio, lascia perdere e fatti gli affari tuoi. Se vuoi fare veramente del bene insegna a pregare l’Unico Dio Vivente e fa' del bene al prossimo, come, ad esempio, dare da mangiare ad un povero, questo ha valore poiché rappresenta un merito davanti al Cielo ed è come un mattone che porterai con te nell’altro mondo per costruire la tua casa".

Lui: “Ma io non prego Dio”. Io: “Allora fa' del bene al prossimo”.

Io continuo: “La Tradizione spiega che se qualcuno si presenta a voi e fa prodigi come fermare il Sole, nel nome di un’altra fede, non ascoltatelo e non seguitelo poiché Io sono il Signore Dio vostro che ho creato i cieli e la terra e vi ho messo alla prova per vedere la vostra scelta. Perciò la tua dote non mi dice nulla. Ti ho parlato con un linguaggio chiaro perché hai il cuore buono ed amorevole e perché tu sicuramente avrai meritato a sentire tali parole. Comunque non è tuo il merito per ciò che vedi. Dentro di te c’è uno spirito che ti fa vedere il flusso della stella del passato della persona. Se tu non sai nulla come può il tuo cervello trasmettere dati di quella persona se non qualcuno che li manda?".

Lui rimane in silenzio.

Un po’ mi è dispiaciuto, ma uno spirito falso doveva essere distrutto. La stella (penso meteorite) cadente rappresenta la fine di uno spirito impuro messo lì per motivi che solo Iddio sa.

Grazie a Dio che mi hai fatto Asino per merito del Goel Haim.

S., a quel punto, dovette uscire con l’ambulanza mentre non riusciva a dire nulla della sua dote e saggiamente mi disse più volte che avrebbe meditato sulle mie parole.

Non ero ancora soddisfatto e continuai a martellarlo ancora di più, era una occasione che dovevo sfruttare sino in fondo fino alla totale distruzione di quello spiritello che con astuzia ingannava il suo custode corporale per rimanerci dentro il più lungo possibile.

“Io non ho paura a farti del bene. Ciò che tu hai sentito non l’hai sentito da nessuna parte e nessuno è in grado di parlare così chiaramente se non gli Asini che seguono i Segni”.

Poi, iniziai a parlargli dell’unicità di Dio con le parole del saggio Rav Eliezer: “Io credo nel Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. Abramo è il maestro della vera fede nell’Unico Dio vivente".

Sul monte Sinai Dio parlò direttamente a due milioni di persone, pronunciando i primi due Comandamenti. La voce di Dio, come spiegano i Saggi, era dappertutto, non c’era posto in cui non si sentisse. Il monte bruciava nel fuoco che s’innalzava fino al cielo; tenebre, nebbia, nembi, contornavano tutto l’ambiente, e Dio parlava dal fuoco. Solo il suono delle parole si sentiva, ma nessuna immagine si vedeva.

"Lo conosci il Secondo Comandamento?" Lui: "No". Così gli dissi il Secondo Comandamento per intero.

“Questa è la parola di Dio diretta che deve essere conosciuta”.

E gli raccontai che avevo scritto un libro dal titolo “ I difetti di Gesù” indicato dallo Tzadik Haim in sogno. Io sono solo un Asino, allievo di un Asino che ama vedere le persone avvicinarsi a Dio, direttamente.

"Insomma, in conclusione, la tua dote non rappresenta nulla ai miei occhi. Se proprio non ce la fai, vai a lavorare nella polizia e svela il suo reato così un uomo pericoloso viene tolto dalla società". Lui mi rispose di aver paura.

 Ovviamente il ‘segno’ visto nel cielo avrà altri significati che non conosco.

Con lui ho parlato contro l’idolatria cristiana prodotta dal Verbo del quarto Vangelo, contro lo spirito impuro della Madonna, contro l’antisemitismo e contro coloro che odiano gli ebrei e contro coloro che odiano la terra di Israele.

Messaggio:

Ho visto che bisognava fare un segno per distruggere i sei segni falsificati da Zara. Ci siamo giustamente preoccupati di scollegare ogni cosa dalle stelle per fermare ogni crescita della sua falsa missione. Lo abbiamo maledetto in ogni parola che ha pronunciato; è stato scritto un libro intero, da Peretz Green, Esther 4, che narra e spiega la trappola in cui è caduto Zara di Zanzara di Muccania che ha falsato i Segni Completi della Redenzione Finale. In questo meraviglioso testo viene rivelato il Cristo Finale che finisce in prigione per aver rubato e falsificato i SEGNI veri della REDENZIONE finale, con l’aggravante, Dio ci salvi, di averlo fatto nel nome del Goel Haim. E’ una storia vera, incredibile a credersi, ma è successa per davvero. Ora il male esce dalla sua bocca e non viene più dalle Stelle. Perciò un sigillo piomberà la sua parola per sempre.

Giuseppe e Daniele sono i figli di Manigrasso Domenico morto e risorto per merito del Maestro Haim.

Così il Segno della Resurrezione, che fece risorgere mio padre per merito del Goel Finale Haim indica l’estensione del segno stesso in un modo stupefacente. Siamo sotto la Stella che Stupisce. Peretz spiega nella prefazione del testo, Matteo Bambino, che questa Stella Messianica e Redenzionale negli ultimi duemila anni si chiamava la Stella di Cristo. Questa è anche la stella che preservò il cristianesimo tradizionale nei secoli ed essa prima di ciò si chiamava la Stella di Malchizedek. La resurrezione del Moré Haim stupirà il mondo intero. Ciò conferma che la resurrezione di Yeshua è vera.

Ancora oggi, sia io che mio fratello Giuseppe non abbiamo idea della fortuna che Dio ci ha dato. Grazie a Dio, nostro padre è risorto come il Moré Haim. Lui lavora per la Redenzione Finale nell’altro mondo. Forse c’e un privilegio più grande di questo?

Noi siamo Asini del Goel Haim e ragliamo di gioia per aver compreso bene che non siamo niente.

Già gira voce che io e mio fratello siamo potenti. Errore, non è così. E' il Nuovo Linguaggio dei Segni ad essere potente. Da esso escono parole che stupiscono perfino i più scettici. Dobbiamo ricordarci ogni giorno che siamo qui nel Segno dell’Asino che mangia il pane ma non per merito nostro. Noi non abbiamo nessun merito di cui vantarci, il merito di tutto ciò va al Moré Haim. Grazie a lui i Segni Completi sono scesi nel mondo sotto forma di sogni.

Grazie a Dio che ha dato il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Questo è il quarto Segno dei Sei Segni, stabilito nel mondo tramite gli scritti dell'Asino che mangia il Pane.

Mio fratello ed io sosteniamo in pieno tale Segno. Nell’altro mondo mio padre comunica a Giuseppe tramite sogno che Daniele e Giuseppe lavorano per la Redenzione, ed è tutto vero, senza di loro non c’è Redenzione.

 

Penso che i segni che rappresentiamo io e mio fratello siano essenziali per la Redenzione Finale, non per noi due. La linea dell’Asino è dolce, piacevole, piena di Segni di Pace che inducono a portare benedizioni protettive nel mondo.

Giuseppe è un Asino dolce ed usa modi dolci determinanti che danno felicità alla persona. Nella sua umiltà Giuseppe insegna ad amare il vero bene, il bene amato da Dio sceso nei Giorni Messianici per innalzare lo spirito della persona con ragli d’asino. State attenti, però, alle parole dell’Asino Dolce.

Giuseppe ha la capacità di fare segni d’Asino con parole del Nuovo Linguaggio dei Segni. Ciò che ha visto Giuseppe non l’hanno visto gli antichi Saggi della Torà. L’umiltà di Giuseppe è cresciuta in lui per merito degli insegnamenti del Goel Haim nella Scuola della Rosa.

Il Moré Haim ha dato a Giuseppe una grande forza nel fare i segni nel Nome di EL SHADDAY. Il suo passo è maggiore del mio e ne sono contento. Ho un fratello che ama la verità di Dio rivelata nella Terza Redenzione Finale. Per me è una gioia che non conosce fine. Vedere uno più bravo di me, in più mio fratello, è una fortuna enorme per me, perché così posso apprendere in sicurezza i suoi modi di comportamento.

Quindi per vedere la grandezza degli altri bisogna farsi piccoli ed uscire dal giudizio per entrare nel mondo della comprensione. La comprensione spesso non segue la logica delle masse indottrinate ma segue il punto fermo della verità. La verità parla e la comprensione scende piano, piano. Tutto dipende del livello di umiltà.

In un sogno fatto anni fa vidi che stavo lavorando in un campo. Non poco lontano da me il capocantiere criticava un operaio in tutte le maniere possibili e si vantava di saper fare meglio il suo lavoro impiegandoci meno tempo. Nel cantiere tutti gli operai erano occupati. Nessuno aveva tempo di fare un semplice lavoro. Così il Capocantiere dovette farlo lui. Il lavoro era di una tale facilità che il Capo pensava di farlo in fretta. Nella sua mente, intanto, pensava, cosa ci vuole a fare un piccolo buco nel terreno per metterci dentro un piccolo paletto? Guarda cosa mi tocca fare. Nel frattempo io osservavo tutto e mi avvicinai a lui. Il Capo iniziò il lavoro ma non riusciva a tenere la pala in mano, ogni cosa che faceva diventava complicata e gli impediva di lavorare bene e gli faceva perdere tempo. Così perse la pazienza e gettò via la pala.

In quel momento una voce dal Cielo parlò e disse: “E’ stato impedito dal Cielo”. Io gli dissi di non giudicare il lavoro degli altri se sono meno bravi di te perché ogni persona ha un suo livello di abilità per compiere il lavoro.

Questo sogno è una lezione di vita. Qua c’è una mia correzione che devo fare nei confronti di mio fratello. Credo, anzi sono sicuro che tale correzione è stata fatta quando misi in rilievo l’umiltà di Giuseppe a tre persone.

Quando ero ragazzo, ho sempre pensato di essere più bravo di mio fratello e lo criticavo spesso. Dovevo dimostrare che sapevo fare cose meglio di lui. Sì, ero più bravo nelle cose che contano poco per non dire nulla davanti al Cielo. Mio fratello come detto al vigilante è molto più umile di me. Io non cammino ancora al suo passo. Ho troppi strati interiori mancanti di umiltà che rallentano la mia comprensione.

Peretz insegna che bisogna vedere bene se stessi nei propri difetti per non giudicare gli altri. Ricordo un rimprovero di Peretz che mi fece anni fa quando abitavo a Sombrero (Sovere, BG). In quei giorni (1993) lavoravo insieme con il nostro Beniamino. Io mi lamentavo sempre di lui, dei suoi modi di comportamento verso il lavoro, della sua incostanza nel presentarsi al lavoro e tanti altri fatti.

Dopo l’ennesima lamentela, Peretz mi rimproverò. Perché guardi sempre i difetti di Beniamino? Forse tu ne hai meno di lui? Cerca di vedere in lui le sue qualità. Non ti attaccare alle sue lacune ma ai suoi pregi. Beniamino ha un cuore grande quanto generoso ed è pieno di meriti amati davanti a Dio. Perché non vedi ciò in lui? Io rimasi impietrito dalla difesa dell’Asino a favore di Beniamino.

Porto ancora rimorsi per aver detto parole ingiuste verso un uomo giusto che viveva nella sua fede. Perdonami mio caro Beniamino perché mi credevo più bravo di te. L’Asino ci insegna tramite i nostri sbagli.

Vedete, cari lettori, che nonostante sia figlio di un uomo morto e risorto per merito del Moré Haim, ho dovuto imparare come presentare una persona quando la nomino.

Mio fratello è molto semplice. Egli parla come un Asino vero dei segni. La sua dolcezza commuove persino i duri di cuore. Egli è ad un altro livello rispetto a me. Io riconosco mio fratello più bravo di me in tutti sensi. Che fortuna che ho, grazie a Dio. Non solo ho un maestro Asino, ma anche un fratello Asino.

Il Moré Haim è risorto! Anche mio padre è risorto come il Moré. Chi crederà a tale annuncio? Ce lo ha rivelato il maestro Haim, e quelli della Quinta Generazione in poi crederanno.

La Terza Redenzione Finale finalizza con i Segni Completi tutti i Segni Iniziali messianici e redenzionali del passato grazie al Goel Haim.

Per risorgere bisogna essere giusti e retti, quanto più possibile, verso tutti e verso Dio. La resurrezione del Moré Haim ha dato via a molte vie della vita per meritare di entrare nel Regno dei Cieli da risorto. Peretz dopo venticinque anni di lavori per la Redenzione Finale ha realizzato una vera biblioteca redenzionale. Qui c’è la vera scrittura della Nuova Bibbia.

Il Nuovo Testamento, come spiega Peretz, in Matteo Bambino, perde di credibilità per le sue incongruenze, ma ha in sé, nascosto dalle teologie cristiane, dei Veri Segni Messianici e Redenzionali come ad esempio il Segno del Regno dei Cieli ed il Segno della Resurrezione. Questi sono Segni Veri Iniziali Messianici e Redenzionali portati da Gesù. Essi, però, sono Segni iniziali non finali, quindi, non completi. Se non sono completi, quando si completeranno? Quando il Segno della Resurrezione Finale viene rivelato nel mondo dal Goel Haim. E ciò è successo nel 1982.

La resurrezione del Moré, dunque, ha permesso a mio padre di entrare nel Regno dei Cieli da risorto. Magari, in questo momento mio padre sta camminando fra i vivi, nel nostro mondo, con un compito importante da compiere oppure sta nel Regno dei Cieli a studiare Torà nella Scuola del Goel Haim.

Siamo, Giuseppe ed io, soltanto due Asini e nulla di più. Tutto ciò che sappiamo, l’abbiamo ricevuto da Peretz a viva voce (leggendo i testi man mano che si formavano dalla mano di Peretz) o dalla voce dello Tzadik Haim. Lo so, bisogna avere fede per credere. Ciò che voglio dire è che noi allievi dell’Asino non abbiamo studiato teologia cristiana da giovani, anche se proveniamo dal cristianesimo. In qualche modo ognuno di noi è cresciuto, sì nel mondo cristiano, ma con un velo di dubbio nei confronti della fede Cattolica. La nostra fede interiore non accettava dogmi teologici. L’assurdità della fede cristiana si infrangeva contro il muro della nostra fede ‘nascosta’. Sapevamo che Gesù era esistito veramente e credevamo nella sua resurrezione, ma quando un prete iniziava a parlare della natura di Cristo ed il modo in cui è stato concepito ciò creava soltanto confusione in noi.

Le parole semplici dell’Asino, invece, hanno risvegliato in noi la comprensione della vera fede nell’Unico Dio vivente. Ed in quella fede sappiamo che Dio fa risorgere i morti, ed il Goel Haim è il Segno Finale della Resurrezione.

Gesù nel Segno iniziale della Resurrezione ebbe certamente grande merito davanti a Dio. Quale merito? Bellissima domanda. La risposta più comprensiva: l'umiltà. Gesù mette in pratica la parola di Dio ascoltando Mosé, suo Maestro, ed i Profeti di Israele con un cuore aperto e pieno di amore verso la Legge di Mosé. La conoscenza di Gesù acquisita dai suoi maestri della Torà e del Talmud lo rafforzò nella sua fede piena di comprensione di ciò che è amato e di ciò che è odiato dal Cielo. Molti ebrei pii ascoltano Mosé ed i Profeti in ogni dettaglio.

Come mai Gesù meritò di essere chiamato, nella Redenzione Finale, il secondo uomo della Redenzione dopo Mosé e prima di Haim? Cosa ha fatto e cosa ha detto questo uomo per meritare di stare fra Mosé e Haim? Qui ci vuole Peretz per rispondere alla domanda. Il problema è che Peretz non è presente in questo momento.

Dai Daniele, non dimenticare le lezioni di Peretz, prova a rispondere, forse una minima parte della risposta la conosci.

La vera storia di Gesù per duemila anni non poteva essere rivelata. Non c’era il permesso dal Cielo per motivo di un decreto superiore che impediva ogni riconciliazione fra ebrei e cristiani. Il popolo ebraico, dopo la morte di Gesù, iniziò un nuovo cammino. Un percorso difficile in un mondo estraneo ai precetti della Torà. Nel 70 dopo Cristo, la terra del popolo eletto fu tolta agli ebrei e le moltitudini del popolo di Dio si dispersero nel mondo dell’Impero Romano. Non c’era più il Tempio, non c’era più la terra d’Israele.

Intanto, proprio nell’Impero Romano, i seguaci della divinità di Cristo, prendevano sempre più piede e diventavano la religione più seguita.

In questi ultimi duemila anni, i dispersi di Dio, dovettero subire l’odio ingiustificato della Chiesa Cattolica, che per generazioni ha tramandato l'odio antiebraico che esiste tuttora. E tutto ciò si è compiuto nel nome di Cristo ebreo.

Com’è possibile allora collocare Gesù fra i due ebrei Mosé e Haim, gli uomini della prima e terza redenzione? Dopo Gesù, in verità, non c’e stata nessuna redenzione per gli ebrei ed ancora di più per i cristiani. Semmai i pagani si sono elevati ad una fede migliore ma non giusta con l’evento del cristianesimo. Il risultato lo si è visto nel comportamento verso gli ebrei e non solo. Duemila anni di persecuzioni, calunnie e crudeltà da parte della Chiesa contro gli ebrei.

Il vero Gesù non c’entra nulla con il cristianesimo antico e attuale. Il Cristo nominato dai cristiani è un Cristo formatosi dal cuore profondo distorto a tutto ciò che è Torà. I Padri della Chiesa hanno creato una divinità che condividesse con loro l’avversione per i figli di israele. Il vero Gesù muore in questo cristianesimo. Egli non è risorto per i cristiani ma perché i cristiani ricordassero il segno della resurrezione di Gesù.

Siccome il Segno della Resurrezione di Cristo è vera, non doveva assolutamente essere persa o peggio ancora, dimenticata. Il Segno della Resurrezione di Cristo rappresentò un inizio di una nuova comprensione nel mondo per preparare la strada al Segno Finale della Resurrezione Finale del Goel Haim.

Voglio dire che la Resurrezione del Goel Haim è l’unica prova che certifica e conferma la resurrezione di Gesù di duemila anni fa. Quindi soltanto Gesù può essere il secondo uomo della resurrezione, in virtù ai segni iniziali che ha lasciato nel mondo nascosti per duemila anni nei Vangeli.

Mi dispiace per i cristiani che credevano di avere l’esclusiva sul segno della resurrezione di Cristo. Peretz, in molte lezioni, spiegava che uno degli scopi del cristianesimo era di portare nei secoli una notizia formidabile, la resurrezione di Gesù, ossia che un uomo era morto ed un uomo era risorto.

Un segno vero redenzionale, però, deve avere una verifica nel tempo.

Adesso capisco meglio ciò che intendeva Peretz nell’introduzione del testo, Matteo Bambino quando scrive che “nel primo segno, il Segno delle Stelle, il Goel Haim fa un segno che ricollega quattromila anni di storia, dalla Stella di Abramo fino alla nostra generazione; poi, lo scelto Tzadik Haim indica una stella molto luminosa, ed annuncia: Questa è la Stella di Cristo, venuta in virtù all’umiltà.

Ciò indicava subito che il concetto che nel cristianesimo tradizionale si cristallizzò come la seconda venuta di Cristo era, in realtà, la seconda venuta della Stella di Cristo. Ciò comprovava e verificava la prima venuta della Stella di Cristo e la Missione Messianica di Gesù, Cristo delle Nazioni”.

La resurrezione del Goel Haim, dunque, chiude il Ciclo dei Segni iniziali Messianici e Redenzionali di duemila anni fa. Ciò dà il via ad un Nuovo Ordine Stellare chiamato il “Nuovo Firmamento”. Peretz su questo tema ha già completato una serie di testi.

Nel Nuovo Firmamento il Segno della Resurrezione strabilia l’intelletto degli Asini. Grazie a Dio, è Arrivato il Tempo. In questo nuovo momento, iniziato da 25 anni, sono stati fatti innumerevoli Segni sotto le Stelle del Nuovo Firmamento da noi Asini, allievi del Goel Haim. Il Moré Haim ci guida, passo dopo passo, nel cammino della Terza Redenzione Finale.

Giuseppe ed io siamo testimoni viventi della Rivelazione di Dio da venti anni. Ovviamente ci sono Peretz, Paolo e Nodà che sono il punto più intimo della Redenzione Finale. Siamo in pochi, è vero. Ma siamo gli unici al mondo, però, che possiamo annunciare la resurrezione del Moré Haim.

Il mondo sta resuscitando, grazie a Dio. Ora, c’è la strada che unisce i due mondi. Il Regno dei Cieli e la terra. Certo, prima bisogna attraversare il lungo ponte della Quarta Generazione. Questa è la generazione dentro la quale succede tutto ciò che deve accadere.

La Stella di Abramo è in diretto contatto con questa generazione con il Segno fatto dallo Tzadik Haim nel primo Segno, Il Segno delle Stelle. La Stella di Abramo corrisponde alla vera fede nell’Unico Dio Vivente. La resurrezione del mondo arriva tramite la vera fede in Dio, rispettando il prossimo e credendo che Dio ha scelto il Terzo Redentore nel tempo finale per completare ciò che Abramo iniziò quattro mila anni fa, quando insegnò all'umanità a mettersi sotto la guida dell’unico Dio Vivente.

La resurrezione del Moré Haim è la finalità dei Segni Completi che rappresentano la storia delle Redenzioni e dei Segni Messianici e Redenzionali che hanno cavalcato le fasi storiche.

La resurrezione di mio padre è solo la conseguenza di una completezza ottenuta per merito del Moré Haim. La resurrezione di altre persone allargherà la Redenzione.

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Giuseppe e Daniele sono i figli di Manigrasso Domenico morto e risorto per merito del Maestro Haim.

Così il Segno della Resurrezione, in cui mio padre è risorto per merito del Goel Finale Haim, indica l’estensione del segno stesso in un modo stupefacente. Siamo sotto la Stella che Stupisce. Peretz spiega nella prefazione del testo, Matteo Bambino, che questa Stella Messianica e Redenzionale negli ultimi duemila anni si chiamava la Stella di Cristo. Questa è anche la stella che tenne su il cristianesimo tradizionale nei secoli ed essa prima di ciò si chiamava la Stella di Malchizedek. La resurrezione del Morè Haim stupirà il mondo intero. Ciò conferma che la resurrezione di Yeshua è vera.

Ancora oggi, sia io che mio fratello Giuseppe non abbiamo idea della fortuna che Dio ci ha dato. Grazie a Dio, nostro padre è risorto come il Morè Haim. Lui lavora per la Redenzione Finale nell’altro mondo. Forse c’e un privilegio più grande di questo?

Noi siamo Asini del Goel Haim e ragliamo di gioia per aver compreso bene che non siamo niente.

Già gira voce che io e mio fratello siamo potenti. Errore, non è così. Il Nuovo Linguaggio dei Segni è potente. Da esso escono parole che stupiscono perfino i più scettici. Dobbiamo ricordarci ogni giorno che siamo qui nel Segno dell’Asino che mangia il pane per fortuna del momento e non per merito nostro. Noi non abbiamo nessun merito di cui vantarci, il merito di tutto ciò va al Morè Haim. Grazie a lui i Segni Completi sono scesi nel mondo sotto forma di sogni.

Grazie a Dio che ha dato il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Questo è il quarto Segno dei Sei Segni. In questo segno Peretz ha potuto iniziare a stabilire nel mondo, tramite scritti, I Segni della Redenzione Finale.

Mio fratello ed io appoggiamo in pieno il Segno dell’Asino. Nell’altro mondo mio padre, tramite un sogno, ha comunicato a Giuseppe che i suoi due figli lavorano per la Redenzione, e che è tutto vero, senza di loro non c’è Redenzione”. - -

Penso che i segni che rappresentiamo io e mio fratello siano essenziali per la Redenzione Finale, non noi due. Giuseppe ha preso scuola dall’Asino ed io ho preso scuola da Peretz.

La linea dell’Asino è dolce, piacevole, piena di Segni di Pace che inducono a portare benedizioni protettive nel mondo.

Giuseppe è un Asino dolce ed usa modi dolci che danno felicità alla persona. Nella sua umiltà Giuseppe insegna ad amare il vero bene amato da Dio e sceso nei Giorni Messianici per innalzare lo spirito della persona con ragli d’asino. State attenti, però, alle parole dell’Asino Dolce.

Giuseppe ha la capacità di fare segni d’Asino con le parole del Nuovo Linguaggio dei Segni. Ciò che ha visto Giuseppe non l’hanno visto gli antichi Saggi della Torà. L’umiltà di Giuseppe è cresciuta in lui per merito degli insegnamenti del Goel Haim nella Scuola della Rosa.

Il Morè Haim ha dato a Giuseppe una grande forza nel fare segni nel Nome di EL SHADDAY. Il suo passo è maggiore del mio e ne sono contento. Ho un fratello che ama la verità di Dio rivelata nella Terza Redenzione Finale. Per me è una gioia che non conosce fine.

Vedere uno più bravo di me e in più mio fratello, è una fortuna enorme, perché così posso apprendere in sicurezza i suoi modi di comportamento.

Quindi per vedere la grandezza degli altri bisogna farsi piccoli ed evitare di giudicare per entrare nel mondo della comprensione. La comprensione spesso non segue la logica delle masse indottrinate ma segue il punto fermo della verità. La verità parla e la comprensione scende piano piano. Tutto dipende dal livello di umiltà.

In un sogno fatto anni fa vidi che stavo lavorando in un campo. Non poco lontano da me, il capocantiere criticava un operaio in ogni modo e si vantava dicendo che lo faceva meglio e con minor tempo. Nel cantiere tutti gli operai erano impegnati. Nessuno aveva tempo di fare un semplice lavoro. Così il capocantiere dovette farlo lui. Il lavoro era di una tale facilità che il Capo pensava di farlo in fretta.

Nella sua mente, intanto, pensava, cosa ci vuole a fare un piccolo buco nel terreno per metterci dentro un paletto? Guarda cosa mi tocca fare. Nel frattempo io osservavo tutto e mi avvicinai a lui. Il Capo iniziò il lavoro ma non riusciva a tenere la pala in mano; ogni cosa che iniziava a fare non gli riusciva e gli faceva perdere tempo. Così perse la pazienza e gettò via la pala.

In quel momento una voce dal Cielo parlò e disse: “E’ stato impedito dal Cielo”. Io gli spiegai che non doveva giudicare il lavoro altrui perché ognuno ha un suo livello di comprensione per compiere il lavoro. - -

Questo sogno è una lezione di vita. Qui c’è una correzione che devo fare a mio fratello. Credo, anzi, sono sicuro che tale correzione avvenne quando misi in rilievo l’umiltà di Giuseppe a tre persone.

Quando ero ragazzo, ho sempre pensato di essere più bravo di mio fratello e lo criticavo spesso. Dovevo dimostrargli di saper fare le cose meglio di lui. Si, ero più bravo nelle cose che contano poco per non dire nulla davanti al Cielo. Mio fratello, come dissi al vigilante, è più umile di me. Io non cammino ancora al suo passo. Ho troppi strati interiori mancanti di umiltà che rallentano la mia comprensione.

Peretz insegna che per evitare di giudicare il prossimo bisogna vedere bene se stessi nei propri difetti. Ricordo un rimprovero di Peretz che mi fece anni fa quando abitavo a Sombrero (Sovere, BG). In quei giorni (1993) lavoravo insieme con il nostro Beniamino. Io mi lamentavo sempre di lui, della sua attitudine al lavoro, della sua incostanza nel presentarsi al lavoro e tante altre cose.

Dopo l’ennesima lamentela, Peretz mi rimproverò. Perché guardi sempre i difetti di Beniamino? Forse tu hai meno di lui? Cerca di vedere in lui le sue qualità. Non ti attaccare alle sue lacune ma considera i suoi pregi. Beniamino ha un cuore grande quanto generoso ed è pieno di meriti amati davanti a Dio. Perché non lo vedi? Io rimasi impietrito dalla difesa dell’Asino a favore di Beniamino.

Ho ancora dei rimorsi per aver detto parole ingiuste verso un uomo giusto che viveva nella sua fede. Perdonami mio caro Beniamino perché mi credevo più bravo di te. L’Asino ci insegna correggendo i nostri sbagli.

Vedete, cari lettori, che nonostante sia figlio di un uomo morto e risorto per merito del Morè Haim, ho dovuto imparare come presentare una persona quando la nomino.

Mio fratello è molto semplice. Egli parla come un Asino vero del Segno d’Asino che mangia il Pane. La sua dolcezza commuove persino i duri di cuore. Egli è ad un altro livello rispetto a me. Io riconosco che mio fratello sia più bravo di me in tutti sensi. Che fortuna che ho, grazie a Dio. Non solo ho un maestro Asino, ma anche un fratello Asino.

La Terza Redenzione Finale finalizza con i Segni Completi tutti i Segni Iniziali messianici e redenzionali del passato, grazie al Goel Haim.

Per risorgere bisogna essere giusti e retti, quanto più possibile, verso tutti e verso Dio. La resurrezione del Morè Haim ha dato via a molte vie della vita per poter meritare il Regno dei Cieli da risorto. Peretz dopo venticinque anni di lavori per la Redenzione Finale ha realizzato una vera biblioteca redenzionale. Qui c’è la vera scrittura della Nuova Bibbia.

Il Nuovo Testamento, come spiega Peretz, in Matteo Bambino, perde di credibilità per le sue incongruenze, ma racchiude, nascosti dalla teologia cristiana, dei Veri Segni Messianici e Redenzionali come ad esempio il Segno del Regno dei Cieli ed il Segno della Resurrezione. Questi sono Segni Veri Iniziali Messianici e Redenzionali portati da Gesù. Essi, però, sono Segni iniziali non finali e quindi incompleti. Se non sono completi, quando si completano? Quando il Segno della Resurrezione Finale viene rivelato al mondo dal Goel Haim. E ciò è successo nel 1982.

La resurrezione del Morè, dunque, ha permesso a mio padre di entrare nel Regno dei Cieli da risorto. Magari, in questo momento mio padre sta camminando fra i vivi, nel nostro mondo, con un compito importante da compiere oppure sta nel Regno dei Cieli a studiare la Torà nella Scuola del Goel Haim.

Siamo, Giuseppe ed io, soltanto due Asini e nulla di più. Tutto ciò che sappiamo, l’abbiamo ricevuto da Peretz o a viva voce, o leggendo i testi man mano che si formavano dalla mano di Peretz, o dalla voce dello Tzadik Haim. Lo so, bisogna avere fede per crederci. Ciò che voglio dire è che noi allievi dell’Asino non abbiamo studiato catechismo da giovani, anche se siamo cresciuti cattolici. Fin da giovani, la nostra fede non accettava i dogmi teologici. L’assurdità della religione cattolica si infrangeva contro il muro della nostra fede ‘nascosta’. Sapevamo che Gesù era esistito veramente e credevamo nella sua resurrezione, ma quando un prete iniziava a parlare della natura divina di Cristo e in che modo era stato concepito ci creava solo confusione e scetticismo.

Le parole semplici dell’Asino, invece, hanno risvegliato in noi la comprensione della vera fede nell’Unico Dio Vivente. Ed in quella fede sappiamo che Dio fa risorgere i morti, come Gesù duemila anni fa ed oggi il Goel Haim e sei anni dopo di lui mio padre.

Gesù nel Segno iniziale della Resurrezione ebbe certamente grande merito davanti a Dio. Quale merito? I Vangeli ci aiutano a rispondere a questa domanda. Analizzando i Vangeli cosi come sono, vedo che Gesù metteva in pratica la parola di Dio ascoltando Mosè, suo Maestro, ed i Profeti di Israele con un cuore aperto e pieno di amore verso la Legge di Mosè. La conoscenza di Gesù, acquisita dai suoi maestri della Torà e del Talmud lo aveva rafforzato nella sua fede piena di comprensione di ciò che è amato e di ciò che è odiato dal Cielo. Gesù non era l’unico a mettere in pratica ciò che è amato da Dio. Per fare certe scelte bisogna essere scelti. Come a dire che nessuno può credersi un presidente se non viene eletto come tale.

Come mai Gesù meritò di essere chiamato, nella Redenzione Finale, il secondo uomo della Redenzione dopo Mosé e prima di Haim? Cosa ha fatto e cosa ha detto questo uomo per meritare di stare fra Mosè e Haim? Qui ci vuole Peretz per rispondere alla domanda. Il problema è che Peretz non è presente in questo momento.

Dai Daniele, non dimenticare le lezioni di Peretz, prova a rispondere, forse una minima parte della risposta la conosci.

La vera storia di Gesù per duemila anni non poteva essere rivelata. Non c’era il permesso dal Cielo a causa di un decreto superiore che impediva ogni riconciliazione fra ebrei e cristiani. Il popolo ebraico, dopo la morte di Gesù, iniziò un nuovo cammino, un percorso difficile in un mondo estraneo ai precetti della Torà. Nel 70 dopo Cristo, la terra del popolo eletto fu tolta agli ebrei e le moltitudini del popolo di Dio si dispersero nel mondo dell’Impero Romano. Non c’era più il Tempio, non c’era più la terra d’Israele.

Intanto, proprio nell’Impero Romano, i seguaci della fede di Gesù Cristo, o Dio fattosi Uomo, prendevano sempre più piede.

In questi ultimi duemila anni, i dispersi di Dio, dovettero subire l’odio ingiustificato della Chiesa Cattolica. Un odio antigiudaico che si alimentava sempre più, in ogni generazione, e che, purtroppo, sussiste ancora oggi ed è rivolto anche contro lo Stato di Israele.

Com’è possibile allora collocare Gesù in mezzo ai due ebrei, Mosè e Haim, gli uomini della prima e della terza redenzione. Dopo Gesù, in verità, non ci fu redenzione alcuna per gli ebrei ed ancora di più per i cristiani. Semmai i pagani si sono elevati ad una fede superiore a quella loro precedente, con l’avvento del cristianesimo.

Ma il vero Gesù non c’entra nulla con il cristianesimo antico e attuale. Il Cristo nominato dai cristiani è un'entità di fede profonda ma distorta dalla vera fede ebraica. I Padri della Chiesa hanno creato una religione che ha generato un’avversione costante verso gli ebrei. Il vero Gesù non ha niente a che fare con questo cristianesimo.

Il Segno della Resurrezione di Gesù è vero e non doveva andare perso o, peggio, dimenticato. Il Segno della sua Resurrezione rappresentò l'inizio di una nuova comprensione nel mondo per preparare la strada al Segno Finale della Resurrezione Finale del Goel Haim.

Voglio dire che la Resurrezione del Goel Haim è l’unica prova che certifica e conferma la resurrezione di Gesù di duemila anni fa. Quindi soltanto Gesù può essere il secondo uomo della resurrezione, in virtù dei segni iniziali che ha lasciato nel mondo nascosti per duemila anni nei Vangeli. Riflettendo su ciò che ho scritto mi pongo una domanda. Se la resurrezione dei morti si attiva soltanto per la Volontà di Dio, perché Gesù è risorto? Il Signore sapeva bene che questo Segno in campo cristiano avrebbe rafforzato l’idolatria nei confronti di Gesù. Mi domando allora: perché è risorto? Quando il Santo Benedetto dice che i suoi pensieri non sono i nostri pensieri allora mi viene in mente il Segno dell’Asino che spiega il Disegno Divino sugli eventi che hanno lasciato il Segno nella Storia della Redenzione. La resurrezione è un fatto vero che ha lasciato ed incantato perfino l’idolatria ingannandola per tenere vivo il fatto che stupì il mondo antico.

Mi dispiace per i cristiani che credevano di avere l’esclusiva sul segno della resurrezione di Cristo. Peretz, in molte lezioni, spiegava che uno degli scopi del cristianesimo era di portare nei secoli una notizia formidabile, la resurrezione di Gesù, ossia di un uomo morto che resuscitava.

Un segno vero redenzionale, però, deve avere una verifica nel tempo.

Adesso capisco meglio ciò che intendeva Peretz nell’introduzione del testo, Matteo Bambino, quando scrive che “nel primo segno, Segno delle Stelle, il Goel Haim fa un segno che ricollega quattromila anni di storia, dalla Stella di Abramo fino alla nostra generazione, poi, lo scelto Tzadik Haim indica una stella molto luminosa, ed annuncia: Questa è la Stella di Cristo, venuta in virtù dell’umiltà.

Ciò indicava subito che il concetto che nel cristianesimo tradizionale si cristallizzò come la seconda venuta di Cristo era, in realtà, la seconda venuta della Stella di Cristo. Ciò comprovava e verificava la prima venuta della Stella di Cristo, il che comprovava e verificava la Missione Messianica di Gesù, Cristo delle Nazioni”.

La resurrezione del Goel Haim, dunque, chiude il Ciclo dei Segni Iniziali Messianici e Redenzionali di duemila anni fa. Ciò dà via ad un Nuovo Ordine Stellare chiamato il “Nuovo Firmamento”. Peretz su questo tema ha già completato una serie di testi.

Nel Nuovo Firmamento il Segno della Resurrezione strabilia l’intelletto degli Asini. Grazie a Dio, è Arrivato il Tempo. In questo nuovo momento, iniziato 25 anni fa, sono stati fatti innumerevoli Segni sotto le Stelle del Nuovo Firmamento da noi Asini, allievi del Goel Haim. Il Morè Haim ci guida, passo dopo passo, nel cammino della Terza Redenzione Finale.

Giuseppe ed io siamo testimoni viventi della Rivelazione di Dio da venti anni. Ovviamente ci sono Peretz, Paolo e Nodà che sono il punto più intimo della Redenzione Finale. Siamo in pochi, è vero. Ma siamo gli unici al mondo, però, che possiamo annunciare la resurrezione del Morè Haim.

Il mondo sta resuscitando, grazie a Dio. Ora, c’è la strada che unisce i due mondi. Il Regno dei Cieli e la Terra. Certo, prima bisogna attraversare il lungo ponte della Quarta Generazione.

La Stella di Abramo è in diretto contatto con questa generazione con il Segno fatto dallo Tzadik Haim nel primo Segno, Il Segno delle Stelle. La Stella di Abramo corrisponde con la vera fede nell’Unico Dio Vivente. La resurrezione del mondo non arriva se non per la vera fede in Dio, rispettando il prossimo a credere che Iddio abbia scelto il Terzo Redentore nel tempo finale per completare ciò che Abramo iniziò quattromila anni fa, ossia la Redenzione sotto la guida dell’unico Dio Vivente. La resurrezione del Morè Haim è la finalità dei Segni Completi che rappresentano la storia delle Redenzioni e dei Segni Messianici e Redenzionali che hanno cavalcato le fasi storiche.

La resurrezione di mio padre è solo la conseguenza di una completezza ottenuta per merito del Morè Haim.

14 marzo 2008 Diario: Daniele Sonai

Nel sogno devo fare un viaggio con mio figlio che ha 8 anni. Con me c’è un amico che partecipa a questo viaggio. Tutto è pronto. Siamo davanti al molo con migliaia di persone in attesa di salpare. C'è grande confusione, ma tutto procede secondo i piani finché non ci troviamo a bordo di questa mastodontica nave. Mio figlio fa amicizia con una bambina della sua età, mentre io passo il tempo con questo mio amico. Il programma segue i piani previsti. Tutti sono felici e pensano soltanto a divertirsi.

Non ricordo la causa ma, ad un tratto, si crea a bordo un panico generale, dovuto ad un pericolo annunciato dal Capitano della nave. La mia preoccupazione va subito a mio figlio che non so dove sia, ma, grazie a Dio, lo trovo subito; mi rendo conto però che lo spavento gli ha procurato un serio problema al cuore che ne mette a rischio la vita.

Poi ho delle visioni. Vedo una strada, del fango, una striscia di sangue sul manto stradale, il cielo coperto da enormi nuvole in una notte fonda.

La vita di mio figlio era in pericolo ed io non sapevo cosa fare. Ero talmente preoccupato che mi svegliai. Grazie a Dio che era un sogno. Pensavo di svegliarmi nel letto di casa mia, ma non era così. Sì, mi ero svegliato, però, ero ancora in questo posto e dovevo partire con mio figlio e col mio amico. Tutto si ripete. La confusione al molo, mio figlio che conosce la sua amichetta, la brutta notizia data dal Capitano e la gravità della salute di mio figlio, le visioni della strada, del sangue,del fango e delle nuvole. Stessa tensione e di nuovo mi risveglio.

Questa volta, però, capivo che i due sogni erano un avvertimento dal Cielo. Dovevo fare qualcosa per rompere tale decreto, ma dovevo partire con mio figlio. Perché dovevo rivivere tali tremende emozioni? Capivo nel sogno che potevo cambiare il destino. Così ne parlai con il mio amico. Gli rivelai alcuni episodi che sarebbero successi e lui mi ascoltò.

A questo punto mi trovavo sul molo col mio amico e mio figlio. C’erano due navi. La nave che dovevamo prendere si guastò e prendemmo l’altra. Io dissi al mio amico: “Mio figlio e tutti i passeggeri sono in pericolo ed io, avvertito da questi due sogni, non salgo sulla nave”. Lui mi ascoltò e mi seguì.

La nave partì. Lasciai mio figlio con mia moglie da soli sulla nave. Già questo fatto aveva in qualche modo modificato il destino. Poi mi ritrovai davanti ad una platea. Il pubblico voleva vedere un film. Io, però, cambiai il loro programma con questo discorso: “C’è un grande pericolo che sta minacciando la vita di molte persone sulla nave partita stamani dal molo. Mio figlio è su quella nave e da un momento all’altro scoprirà di avere un problema al cuore. Sulla nave le cure sono limitate. Ho bisogno del vostro aiuto”.

Le persone si commossero e subito cominciarono a prendere meriti dando dei soldi in beneficienza. Il pubblico si colorò di giallo. Poi tutti uscimmo dalla sala. Era notte, le nuvole erano enormi. Per terra c’era una striscia di sangue e del fango. Vedendo ciò mi ricordai delle visioni e dissi al mio amico: “Guarda, è come ho visto nelle visioni, però, qui sono diverse”. Grazie a Dio tutto era cambiato ed il decreto era stato tolto ed ero cosi felice che facevo salti nel fango lasciando le mie impronte. La felicità riempì i cuori di quella gente e tutti cantavano in inglese, In God we trust (In Dio confidiamo). - -

Come si può cambiare il destino di molte persone? Come si fa a sapere cosa verrà dopo? In verità nessuno sa cosa avviene l'attimo successivo. Allora perché nel sogno faccio un segno e cambio il destino?

La mia opinione su questo sogno è solo un aspetto della sua interpretazione.

Il ripetersi del sogno per tre volte indica la conferma di un pericolo incombente su quella nave. Nel terzo risveglio, so che ci sono stati due sogni che preannunciavano un pericolo generale per tutti i passeggeri e che mio figlio da quel caos era uscito con seri problemi di salute. Qui sta la differenza. Sei nello stesso punto di partenza con due segni mandati dal Cielo. Sono allievo dell’Asino che mangia il Pane, qualcosa avrò imparato nel corso degli anni.

Infatti, dai sogni si capisce cosa potrebbe succedere. È importante comprendere che un sogno profetico può verificarsi o meno, dipende sempre dall’azione dell’uomo. Perché mi hanno fatto vedere ciò che succederà? Sì, è vero, non sono meglio di nessuno, però, dietro di me ci sono anni di studio con l’Asino della Redenzione Finale.

La libera scelta era alla base degli eventi. Dovevo scegliere. Ciò significava fare un cambiamento incomprensibile alla ragione umana, ma non a quella asinaria. Sarebbe insensato lasciare il proprio figlio sulla nave, sapendo ciò che potrebbe accadere.

Non è così (ovviamente in questa chiave di interpretazione). Se il panico generale ha causato la malattia di mio figlio, lì stava anche la sua guarigione. In che modo? Fare la cosa giusta, ossia annullare il decreto. Come? Tramite i ‘Meriti’. Tale comprensione viene insegnata nella Scuola della Rosa.

Mio padre è morto e risorto per merito del Moré Haim. Sono i meriti delle persone che cambiano il destino.

Vedete, cari lettori, cosa può fare una singola persona col suo merito.

Mio padre è morto ed è risorto grazie ad un grande merito. Dal 1982 il mondo non è più lo stesso, grazie a Dio.

La Redenzione, la Terza Redenzione Finale, è entrata nel mondo in un modo nascosto, all’insaputa dei grandi uomini della terra ma si è rivelata agli ultimi uomini che degli uomini rispettabili sono stati delusi.

Iddio ci ha dato il Segno dell’Asino. Quanto è bello e meraviglioso il Segno dell’Asino.

Anche la resurrezione di mio padre ha contribuito a cambiare il destino del mondo. La sua resurrezione sarà nota in tutto il mondo come la resurrezione di Gesù, come la resurrezione dello Tzadik Haim.

Ti ringrazio o Dio Altissimo per tutto ciò che mi è accaduto durante gli anni vissuti assieme all’Asino. Non ho parole per descrivere le meravigliose notizie che scendono ogni giorno dal Regno dei Cieli, grazie al Redentore Haim.

Dio non è lontano, Egli è vicino nei cuori di coloro che Lo invocano, ed ascolta ogni parola di ogni individuo. Tu, EL SHADDAI sei la mia Rocca, il mio scudo e lo scudo di chi crede nella Tua parola espressa nella Torà di Mosè e negli avvertimenti dei Profeti di Israele.

 Adesso la Tua parola si è completata per mano del Goel Haim. Ogni cosa sarà come la dicesti ai Profeti di Israele, "alla fine tutti mi conosceranno dal più piccolo al più grande".

Seconda Parte

Cari lettori, ora voglio riportare i miei sogni e quelli di mio fratello Giuseppe ricevuti da quando conosciamo L’Asino. In questi sogni ci sono contenuti che spiegano il mio lavoro contro l’idolatria, contro la magia, contro il male in ogni sua forma e spiegano qual è la vera fede nell’Unico Dio Vivente. Sono sogni che fanno parte di una categoria che non esisteva prima nel mondo. Sogni che arrivano tramite uno Spirito Nuovo che tutti possono ricevere. Questi miei sogni sono solo una minima parte di ciò che è stato catalogato. Mio fratello Giuseppe ne ha ricevuti almeno quattro volte di più. Senza contare i Sogni di Nodà, Paolo, Solly, Anna Gasparotti, di altri che vivono in Israele e di Peretz. Il Big Bang iniziò nel 1982 a otto giorni dalla dipartita dello Tzadik Haim quando Peretz gridò con voce potente sotto una volta stellata di fronte al Maestro Haim “E’ Arrivato il Tempo”. Con questo Sogno si dava inizio ad un Nuovo Tempo. Credo che il termine 'Nuovo Testamento' si addica di più a questo Nuovo Tempo che non al tempo di Gesù. I quattro Vangeli sono delle testimonianze della vita di Gesù che non scrisse nulla poiché non era venuto per cambiare le scritture ma segnalare il comportamento non consono del suo tempo. Quindi il messaggio di Gesù era quello di spiegare le mancanze che impedivano la completezza delle Scritture stesse. Non era la fede di Israele che Gesù voleva cambiare, bensì il comportamento dei suoi correligionari. Dire che le parole di Gesù facevano parte del Nuovo Testamento a mio avviso è inesatto. "Ama il tuo prossimo come te stesso" era un concetto espresso già dai Saggi Ebrei nella terra di Israele. Il Nuovo Testamento è un qualcosa che nessun orecchio umano aveva prima udito. La resurrezione di un uomo era un concetto già noto nelle scritture. Per quanto incredibile non era una novità assoluta. Nella Redenzione Finale invece il Nuovo Testamento (da noi Il Patto Finale) ha dei fondamenti nuovi che prima non esistevano. Il collegamento fra i due mondi. Il Regno dei Cieli e la terra. In che modo avviene? Tramite i Sogni ricevuti dal 1982 sino ai nostri giorni. Nei Sogni il Maestro Haim annuncia che la Stella di Cristo è venuta in virtù dell’umiltà, che egli siede sul Trono del Regno dei Cieli, che la Nuova Luce di Hanucat Ha-Hanucot splende nel mondo, che tali notizie meravigliose vengono conosciute in terra e rese note dall’Asino che mangia il Pane, che siamo nella Quarta Generazione durante la quale ci saranno eventi terribili da una parte e costruzioni meravigliose dall’altra, ed infine il Segno che rivela la sua resurrezione che strabilia persino chi ha visto questo segno nel sogno. I Segni Completi sono la base su cui tutta la Redenzione Finale cresce nel tempo. Dallo sviluppo dei Segni siamo entrati, Giuseppe ed io, a nostra volta ispirati dallo Spirito Nuovo che ci ha rivelato i nostri lavori nella Redenzione Finale. Ed ecco i nostri sogni che danno messaggi ad ogni livello del nostro lavoro.

 

Sogni di Daniele

 

1 - 22 settembre 1987. Milano.

In quella notte ho fatto il mio primo sogno della Redenzione.

Nel sogno mi trovo al lavoro. Di fronte a me vedo un uomo vestito di bianco, dal viso molto lucente e coi capelli biondi corti e ricci. Dai suoi occhi emana una luce azzurra simile a quella del cielo sereno. Costui mi si presenta con queste parole: “Io sono l’Angelo della Terza Redenzione Finale”. Poi, punta il suo dito verso di me e dice: “Tra un anno ti succederà qualcosa”. Nel sogno l’anno passa molto rapidamente. Dopodiché vedo una luce uscire dal mio corpo che si espande, simile ad un’esplosione di stelle. Mi sono risvegliato.

2 - 8 ottobre 1987, Milano

Nel sogno sono al lavoro. Mia mamma mi dice che un ragazzo mi sta cercando; è biondo e ha gli occhi azzurri e indossa un completo azzurro. Vuole sapere del Nuovo Messaggio. Poi mi dice che è ebreo.

3 - 8 ottobre 1987, Milano

Nel sogno mi trovo a Milano con mio fratello. Entrambi abbiamo ricevuto la cartolina per fare il servizio militare. Io dico a Giuseppe: "No, non è giusto ritornare. Il servizio militare l’abbiamo fatto tre anni fa. Io voglio il congedo".

Dopo, nel sogno, ci troviamo nella stazione ferroviaria di Savona (come nella realtà di tre anni fa). Lì sul posto ci sono i caporali istruttori che hanno l’incarico di reclutare i richiamati provenienti da tutta l’Italia destinati alla città di Savona. Questa volta, però, io dico a mio fratello, “Andiamo a cercare un posto dove ci danno il congedo”. Giuseppe è d’accordo. In seguito, il sogno mi fa vedere che con Giuseppe stiamo camminando in una strada di montagna. In quella strada Giuseppe ha un passo maggiore del mio. Lo vedo allontanarsi sino a scomparire. Ora mi trovo da solo con questa cartolina in mano in una strada che porta non so dove. So di dover andare avanti lo stesso. Poco più in là, infatti, vedo una piccola caserma militare con un gran cartello su cui c’è scritto Ufficio Reclami. Vedendolo, me ne rallegro e dico: “Sono capitato nel posto giusto al momento giusto”. All’entrata c’è una sentinella alla quale spiego il mio problema dicendo: “Sono stato richiamato alle armi. Ho fatto il soldato tre anni fa. Voglio il congedo”. Il soldato mi indica allora l'ufficiale che mi avrebbe aiutato. Pochi istanti dopo, vedo aprirsi una porta dalla quale esce un mio collega di lavoro di nome Vittorio. Entro ed incontro una persona che, da com’era vestito, non sembra un militare. Egli indossa degli abiti stravaganti. Anche a lui esprimo il mio problema: Questa cartolina che ho ricevuto mi comanda di fare il servizio militare; io, però, l'ho già fatto tre anni fa. Voglio il congedo”. Senza indagare, questo signore prende la cartolina, la firma, la timbra e mi dice: Adesso sarai libero”. Poi aggiunge: “Io conosco Peretz. Conosco il Nuovo Messaggio. Non conosco, però, il Secondo Comandamento”. Io gli rispondo: “Come fa a non conoscere il Secondo Comandamento? Il Secondo Comandamento è la base del Nuovo Messaggio”. Poi penso dentro di me: “Se dice di non saperlo, certamente non lo sa”. Allora gli recito il Secondo Comandamento. Questa persona, però, mi ferma e dice: “Aspetta. Non qui. C’è un altro luogo migliore di questo”. Dopodiché, nella visione, mi vedo al centro di una grande stanza con dei tavoli sparsi qua e là. Alzando la testa vedo una meravigliosa volta stellata. Uno spettacolo stupefacente e indimenticabile di luci stellari. Qui, a voce alta inizio a pronunciare il Secondo Comandamento. Dopo qualche parola, sono costretto a fermarmi perché non lo ricordavo bene a memoria. In quel momento mi viene in mente che avevo nel mio borsello il foglio in cui c’era scritto il Secondo Comandamento per intero. Gli chiedo se posso leggerlo. Lui sorride e mi dice di continuare. Allora, prendo il mio borsello, lo apro e tiro fuori il foglio. Aprendolo, però, vedo che è tutto cancellato, tranne la frase "Di coloro che Mi odiano". In quel momento, si leva un vento fortissimo, dal basso verso l’alto, che mi srappa il foglio dalla mano. Provo a trattenerlo ma non ci riesco. Sembra che ci sia una mano invisibile che con forza mi toglie dalle mie mani il foglio, facendolo arrivare in alto sino alle stelle del cielo. La cosa mi spaventa ma sento il dovere di far sentire a quell'uomo il Secondo Comandamento in ogni sua parola. Continuo allora: "Non avrai un altro dio all’infuori di Me’. In quel medesimo istante vedo alcune stelle spostarsi. Continuao: Non ti farai nessuna scultura. Non ti farai nessuna immagine di ogni cosa che sta in cielo, sulla terra e nelle acque sotto la terra. Non t’inchinarai ad esse e non le servirai’. Con la coda dell’occhio noto che alcune stelle incominciano a cadere dal cielo. Ciononostante, vado avanti con molta determinazione. ‘Poiché, Io Sono il Signore, Dio Vostro, Dio Geloso, che punisce i peccati dei padri sui figli sulla terza e fino alla quarta generazione per coloro che Mi odiano’. Ormai le stelle cadono a miriadi. E' molto difficile continuare. Sulla mia testa si svolge un terribile spettacolo innaturale. Devo a tutti i costi completare ciò che ho iniziato e dico: ‘ma uso clemenza per mille generazioni per coloro che Mi amano e osservano i Miei comandamenti”.

Appena finito, vedo sopra di me una cascata enorme di stelle. Il cielo non esiste più. I miei occhi non sopportano quella terrificante visione. - -

Mi sveglio di soprassalto. Da sveglio mi ricordo che ogni stella cadente corrispondeva con una persona che moriva.

 

4 - 13 novembre 1987, Basilicata

Nel sogno sono in una via di un piccolo paese della Basilicata con Paolo e Zara. Mentre passeggiamo vedo il Maestro Haim che beve un caffè seduto ad un tavolo posto fuori da un bar. A quel punto il Maestro si alza e, dopo aver parlato con Paolo, diventa serio ed afferma che si deve fare un’altra Benedizione.

Peretz 2016: Sogno profetico sulla separazione dopo lo scisma di Zara; perciò tutta la benedizione dovrà essere rifatta dopo quei primi 5 anni.

5 - 18 febbraio 1988

In quella notte sogno di trovarmi in un luogo forse fra il cielo e la terra in cui sono impressi i volti di alcuni noti personaggi biblici su delle facciate di enormi costruzioni. Nel sogno riconosco soltanto il volto di Mosè. Poi sento una voce dal cielo che dice: Devi scendere sul pianeta 'souno' o qualcosa di simile perché in quel posto sta regnando la confusione". In seguito, mi vedo su questo pianeta. Intorno a me ci sono case che bruciano e vedo persone che corrono in preda al panico. Il cielo è buio di giorno e aumenta il terrore fra la gente. Vedendo tutto ciò, salgo su una collinetta e grido: “Ciò non è la fine del mondo ma la fine del male”

Peretz 2016: Così terribili saranno gli avvenimenti della Quarta Generazione che molte persone crederanno che sia arrivata la fine del mondo. Perciò si dovrà ricordare questa esclamazione 'Ciò non è la fine del mondo ma la fine del male'.

 

6 - Ottobre 1988

Nel sogno mi imbatto in un venditore di immagini della Madonna e gli chiedo: “Secondo te, Dio Benedetto Egli Sia, può avere una madre?” Il venditore risponde: “Guarda, a me interessa solo vendere!”. In quel momento, un ragazzo si avvicina e gli pongo la stessa domanda. L’interpellato risponde parlando a favore della Chiesa Cattolica. Io sorrido e gli domando: “Conosci il Secondo Comandamento?” Il ragazzo rispose di sì. Io lo incalzo, chiedendogli se lo conosce per intero, e comincio a recitarlo per farmi sentire da tutti i presenti: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me, non ti fare nessuna scultura né immagine di ciò che è nel cielo, sulla terra, e nelle acque sotto la terra, non ti prostrar ad essi e non servir loro. Poiché sono il Signore, Dio vostro, un Dio Geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli alla terza e fino alla quarta generazione per coloro che mi odiano, ma uso clemenza fino alla millesima generazione per coloro che mi amano e osservano i miei Comandamenti”, e aggiungo: "Dio ha proibito tassativamente di fare sculture ed immagini; di inchinarsi ad esse e servir loro. Allora perché voi vendete immagini e statuette che diventano poi oggetto di culto? –

7 - Agosto 1989

In una notte d’estate, nel mese di agosto 1989, non riuscivo a prendere sonno. Attorno a me vedevo dei riflessi rossi con sfumature nere e percepivo che nell’aria c'era qualcosa di strano. Ad un tratto, il mio corpo s’irrigidì e di fronte a me vidi apparire lo Spirito della Madonna molto triste e sofferente. I suoi occhi mi guardavano cercando misericordia. La mia rabbia era cosi forte che abbattei ogni impedimento, facendo uscire il mio spirito dal corpo. Con le mie mani l’afferrai al petto e con voce decisa le dissi: “Lo sai che è arrivato il tempo?” Lei rispose “Sì”. Le dissi ancora: “Lo sai che siamo nel Segno delle Stelle?”. E lei: “Si, lo so”. Poi con un tono furibondo, le dissi: “Allora perché permetti che ti facciano culto?” Lei, da quel momento non rispose più. Ho provato solo odio contro questa schifezza dalla forma di donna. Ma il Segno non era completo, dovevo finire ciò che avevo iniziato. “Lo sai che siamo nel Segno del Regno dei Cieli? Lo sai che siamo nel Segno della Nuova Luce? Lo sai che siamo nel Segno dell’Asino che mangia il pane? Lo sai che siamo nel Segno della Quarta Generazione e della Nuova Costruzione? Lo sai che c’è il Segno della Risurrezione?". Questa Madonna rimase ammutolita dalle mie parole come uno spirito morto, ed infine conclusi: “In nome di Dio ed in nome del Goel (Redentore), ti distruggo”. Questo spirito impuro si solidificò e dopo qualche secondo si frantumò in mille pezzi.

Dopo sognai il Papa Carol Wojtila che aveva mal di testa. Nel sogno vidi distruggersi molteplici madonne di cui una nera. Il mio corpo, dopo questa visione si liberò facendomi svegliare. Questa incredibile esperienza fu la mia prima battaglia contro l’idolatria cristiana. Spero di avere tante occasioni, con l’aiuto di Dio, di distruggere spiriti impuri. Sono convinto che la migliore offesa non è demolire l’idolo, ma insegnare il Secondo Comandamento nella Scuola del Secondo Comandamento.

Peretz 2016: Da notare che è la forza dei 6 Segni Completi che distrugge l'idolatria. Come nel sogno di Anna G. Esther 5 – capitolo 2 – gnomen 21 (71) Una voce dal cielo disse ‘Per merito della diffusione del Nuovo Messaggio, Dio sposterà montagne di ignoranza nera’ – ecco perché è importante che gli allievi dicano i Segni dovunque vanno. C'è grande merito nel farlo.

8 - Marzo 1988

In questo sogno sono in una zona a nord di Milano. Sto attraversando la strada e vedo un uomo vestito in un modo stravagante. Capisco che si tratta del Profeta Elia. Dalla gioia urlo: “Guardate, c’è il Profeta Elia!”. Lui si avvicina. Prende le mie mani e in ebraico benedice le mie mani.

9 - Marzo 1988

Di questo sogno ricordo che il Morè Haim benedice le mie mani.

10 - 3 aprile 1988, Milano

Nel sogno sono a casa mia. Ci sono molti invitati seduti ad una grande tavola. Tutti mangiano di buon gusto il cibo loro offerto. Io sono molto disgustato per gli eccessi che manifestano. Cosi decido di uscire sul balcone. Qui vedo un poliziotto che mi chiede di dargli una mano ad immagazzinare il cibo. Non perdo tempo ed inizio a riporlo in cartellette blu a sigillarlo e collocarlo su scaffali. Il lavoro è molto lungo e faticoso, e, alla fine, riusciamo a riempire un’intera stanza di cartellette. Il cibo immagazzinato era costituito, in prevalenza, da pasta e carne.

11 - 4 aprile 1988, Milano

In sogno vedo Carmine Nino (Carmine Saul, fratello di Paolo) molto emozionato perché aveva ricevuto l’importante incarico di esplorare i vari pianeti dello spazio. Insieme ad altri amici decidiamo di accompagnarlo in macchina verso l’astronave sulla quale avrebbe viaggiato nel cosmo. Durante il tragitto ci fermiamo ad osservare le stelle, dato che il cielo era di una limpidezza incredibile. Ad un tratto vediamo fasce di stelle spostarsi in mille direzioni. Io, Nino e Giuseppe rimaniamo incantati davanti a tale spettacolo. Col passare dei minuti e dopo un’infinità di spostamenti, i gruppi di stelle prendono altre forme e cominciano a rivelare un corpo metallico. Io con il dito puntato, esclamo: “Un UFO!”. Il cielo viene presto invaso da quelle macchine da guerra, che, dopo aver sorvolato la zona, cominciano a sparare colpendo per primo un parcheggio di automobili. Nella fuga, io mi preoccupo anche della popolazione. Cercò di avvertire la gente indicando con dei gesti che era in corso un attacco extraterrestre, ma le persone del posto, del tutto indifferenti, mi ignorano. In questo conflitto rimango ferito per ben tre volte. Non posso difendermi perché sono disarmato. Nel cercare riparo vedo Giuseppe e Nino che si difendono con vecchie pistole tipo far west. Me ne danno una ma quando la controllo mi accorgo che ha un solo colpo in canna. Nell'osservare la battaglia capisco che la confusione creata dagli alieni è una strategia per nasconderci che vogliono combattere soltanto contro di noi. Con Giuseppe salgo su un treno e vedo dal finestrino che il cielo è sempre infestato da queste macchine infernali. Capisco in quel momento di essere in Giappone. Dopo un po’ vedo che tutto si è calmato e Nino sta per affrontare la sua missione.

(Sogno della Quarta Generazione riguardante gli extraterrestri)

 

12 - 7 aprile 1988, Milano

Nel sogno sono in una casa con il padre di una mia amica. C’è anche Peretz con la sua tunica verde. Il signore, dal volto sorridente e contento, parla con Peretz per conoscere qualche notizia sul Nuovo Messaggio. Dopo alcune spiegazioni, ascoltate con grande attenzione, Peretz si ferma ed inizia a recitare una preghiera: “Benedetto è il Creatore di tutte le cose esistenti!”. Ciò suscita la commozione di quel signore, che piangendo dice: “Mentre lei stava pregando il Creatore, io pregavo sant’Antonio, perché gli sono devoto, ma non vedo l’ora che esca il libro del Nuovo Messaggio, perché così anch’io potrò pregare il Creatore!”.

13 - 10 aprile 1988, Milano

Nel sogno sono in auto con mia moglie e ci dirigiamo verso una montagna. Ad un certo punto, vediamo per strada un uomo dai capelli e dalla barba lunghi, che fa cenno di fermarci. Quell’uomo mi dice di essere un ebreo yemenita e di aver deciso di vivere con sua moglie in mezzo alla natura perché stanco della civiltà e della malvagità dell’uomo. Quell’uomo mi offre l’occasione per raccontargli che sapevo che il Maestro Haim era di origine yemenita. L’uomo è molto felice di apprendere quella notizia.

 14 - 14 aprile 1988, Milano

Nel sogno vedo molta gente rattristata perché attratta da una donna che piangeva. Io mi avvicin0 a lei per capire il motivo del suo dolore. Quando la vedo in quel momento mi rendo conto che è la madre di Gesù. Così le domando: “Perché piangi, donna?”. E lei: “Sono preoccupata per mio figlio, Gesù. Di solito, durante la sua Missione, mi viene spesso a trovare”. “Da quanto tempo non lo vedi?”. E Maria mi risponde: “Ormai sono passate tre settimane”. Io con molto tatto le dico: “Mi dispiace per tuo figlio. È stato condannato a morte!”. Poi, mi trovo su una spiaggia con la povera donna e cerco in ogni modo di consolarla. Lei, ripresasi un po’ dallo shock, decide di fare ritorno al suo paese e quando vede un centurione romano, lo accusa: “Siete degli assassini!”. Io mi accorgo di avere alla mia destra una lancia. La prendo e la scaglio contro il centurione mancandolo di poco. Il soldato mi guarda con la faccia inferocita. Io, per niente intimidito gli grido: “Vattene via e non guardarmi, ti è andata bene che ti ho mancato!”.

15 - 26 aprile 1989, Milano

Nel sogno ero in un parco di Milano dove si stava svolgendo una parata di carabinieri a cavallo. Gli squadroni erano allineati e fermi. Io indossavo una tunica bianca come Paolo. Non sapevo il motivo della festa ma lo spettacolo mi dava grandi emozioni. Vedevo altri squadroni di militari che completavano le manovre di allineamento nel piazzale, in attesa della cerimonia. Poi, sullo sfondo della via principale vidi arrivare una jeep militare. Con sorpresa l’equipaggio era formato da mio padre, mia madre, dalle mie due sorelle Anna e Graziella, da mio fratello gemello Giuseppe e da Peretz. Tutti indossavano la tunica sacerdotale. Giuseppe mi disse che oggi era un giorno di festa perché Peretz era stato eletto Capo di tutti i Sacerdoti del mondo. Ringraziai Dio assieme alla mia famiglia e Peretz per tale notizia. Mio padre mostrava felicità per questo evento e per l’ occasione fece un brindisi col vino.

16 - 11 luglio 1988, Milano

Ho sognato di trovarmi in via Case Rotte, a Milano, con CarmineSaul e un Testimone di G. Costui, che teneva nella mano destra la sua Bibbia personale, ci domanda: “Voi, con quale nome chiamate Dio?". Sia Nino che io gli rispondiamo: “Noi chiamiamo Dio con il nome di EL SHADDAI, come gli ebrei”. Il Testimone, sentendo la nostra risposta, ci ride in faccia e con un tono arrogante proclama: “Io, invece, il mio Dio lo chiamo Geoxx" e, all’improvviso, la sua bocca si paralizza. Il Cielo diventa buio ed una voce dall’Alto, con un tono inclemente, ammonisce il Testimone con queste parole: "Non nominare il Nome di Dio invano, poiché Io non perdonerò chi invoca il nome di Dio invano”.

17 - 19 luglio 1988, Milano

Nel sogno sono con Peretz, Paolo, Nicola, CarmineSaul e Nodà in una via di Milano. Lì, immobile in mezzo alla strada, un ragazzo piange perché ha perduto qualcosa di molto importante: il collegamento tra il corpo e l’anima. Molto preoccupato, guardo per terra e vedo qualcosa di molto strano. Capisco che è ciò che manca al ragazzo. Paolo ed io prendiamo un pezzo di ferro di colore verde a forma di L, lungo circa 60 centimetri e mettiamo alla sua estremità l’oggetto ritrovato. Poi lo applichiamo nella schiena del ragazzo, che cambia di colpo e riprende a sorridere.

18 - 1 settembre 1988, Milano

Nel sogno conosco l’aiuto regista di Scorsese, un ragazzo molto simpatico ed allegro. Io gli spiego come difendersi dalle accuse fatte dai detrattori del film. L’unica maniera per tappare la bocca agli accusatori è dire che Gesù era un uomo scelto da Dio, nato, come tutti gli esseri umani, da un rapporto fra Giuseppe e Maria. Con questa chiave spiego il Nuovo Messaggio. L’aiuto regista capisce che il film è un Segno. Sapevo che questo film insieme ad altri avvenimenti spianava la strada al Nuovo Messaggio.

(Il film di cui si parla nel sogno è “L’ultima tentazione di Cristo” di Scorsese, U.S.A. 1988. Uscì nelle sale americane il 12 agosto suscitando enorme scalpore)

19 - 20 settembre 1988, Milano

Nel sogno, guardando verso il cielo, vedo un oggetto piccolo e rosso che si avvicina a me. Strada facendo, si ingrandisce e, alla fine, atterra su un balcone vicino a me. Dall'oggetto esce un uomo che mi si presenta con queste parole: “Io sono il Morè Haim”. Io non dico nulla, ma con molti dubbi inizio a seguirlo per studiare le sue mosse. L’uomo entra in una stanza che funge da mensa dove ci sono Peretz ed altri componenti della Casa di Preghiera. Noto subito che Peretz non si alza per riverirlo, ma, anzi, ride e scherza con i presenti e ciò rafforza i miei dubbi. Questo presunto maestro Haim fa dei segni fino a che, come per magia, solleva quattro cucchiaini che si posano molto lentamente sulla tavola. Peretz, dopo averlo osservato, dichiara sicuro: “Costui non è il Maestro, ma il tentatore!”. E il sogno finisce qui. Durante la stessa notte, sogno di vedere Peretz che per spiegarmi il significato di questo sogno, racconta che il Maestro Haim quando doveva fare dei Segni non li faceva mai in modo palese. Ciò che si vede nel tuo sogno non è altro che una strategia del tentatore.

20 - 28 settembre 1988, Milano

Nel sogno sono a casa mia e vedo una donna sud coreana durante il parto. La donna ha difficoltà a partorire, per cui la aiuto a far nascere il bambino. Il neonato diventa grande e gli prometto di insegnargli la vera fede nell’Unico Dio e il Nuovo Messaggio. Passano cinque anni e il bimbo torna a farmi visita. Dopo qualche minuto di silenzio gli dico: “Non ti ricordi di me?”. Non solo si ricorda di me, ma anche della promessa che gli avevo fatto cinque anni prima. Nel sogno il bambino viene colpito da una terribile malattia che lo irrigidisce dalla testa e lo colpisce con un parassita che ha l’aspetto di un seme bianco che si moltiplica in maniera incredibile. Il parassita è disgustoso a vedersi e io cerco di distruggerlo, senza successo alcuno. All’improvviso tutto si blocca. Sento delle voci che dicono: “È stato il Morè a bloccare tutto!”. Vedo anche mio padre con le mani nei capelli per la disperazione. Ma non mi perdo d’animo e approfitto della situazione di stasi per distruggere con un insetticida quel tremendo parassita.

21 - 5 ottobre 1988, Milano

Nel sogno sento una voce che dice: “Per merito della correzione di Solly, si completano i Segni della Coda dell’Asino”.

(I Segni della Coda dell’Asino sono quelli relativi al Nuovo Messaggio che, tramite la Coda che tocca terra viene divulgato).

22 - 1 dicembre 1988, Milano

Nel sogno vedo il Maestro Haim in un'aula e dietro di lui c'è una lavagna con la scritta idolatria. Il Maestro mi da il permesso di distruggere ogni forma di idolatria tramite scritti.

23 - 3 dicembre 1988, Milano

In sogno vedo Peretz che elabora alcuni dati al computer. Sul video appaiono molti dati e, alla fine, esce la parola “Sonai Zohar”.

24 - 23 dicembre 1988, Milano

Nel sogno vedo tutti i componenti della Casa di Preghiera che partecipano ad una festa. Nodà, che è incinta, fa cenno che è arrivato il momento del parto e comincia ad agitarsi. Insiste nel dire che il bambino nascerà a mezzanotte in punto. Le si avvicina Paolo e l'aiuta a partorire. Nasce un bambino morto, che sembra prematuro. Quest’ultimo però si ingrandisce e assume la forma di una donna molto brutta. A questo punto, Peretz commenta: “Tutto questo è successo per la grande idolatria che gira intorno al nome del povero Gesù!”.

25 - 3 gennaio 1989, Milano

Nel sogno cammino con Peretz in una via di Milano parlando di argomenti elevati. Peretz ha con sé il bastone del Maestro Haim. Entriamo in un’abitazione che è occupata da ragazzi molto giovani che, scambiandoci per degli esaltati, iniziano ad insultarci. Molte delle loro oscenità sono rivolte contro il Nuovo Messaggio, incluse bestemmie contro il Nome di Dio, che Dio ci salvi! A quel punto, Peretz mi lascia da solo con il bastone del Morè. Io comincio a sgridare quei ragazzacci e difendo il Nuovo Messaggio con frasi chiare e precise, a volte alzando la voce per soverchiare le loro bestemmie. Poi parlo con il loro capo e gli chiedo se conosce il Secondo Comandamento. Costui risponde che non sa neanche cosa sia. Allora mi sposto al centro del locale, tenendo stretto con tutte e due le mani il bastone del Maestro, e comincio a declamare: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me. Non ti fare nessuna scultura né immagine di ciò che è nel cielo, sulla terra e nelle acque sotto la terra”. Ad ogni parola, un grandissimo timore di Dio riempie la stanza, trasmettendolo anche ai ragazzi. Nel locale si respira un’atmosfera pesante ed io continuo: “Non ti inchinare ad essi né servir loro, perché Io, il Signore Dio vostro, sono un Dio Geloso”. Dopo aver pronunciato le parole “Dio Geloso”, il bastone si sdoppia e si sente un suono assordante e nel locale appaiono grandi nuvole che si contorcono tra loro con lampi luminosi di colore rosso, per cui capisco che è sceso lo Spirito di Dio. Io rimango immobile a testa bassa, zitto, per timore di Dio. Attorno a me c'è dapprima grande paura, i ragazzi si mettono a gridare mettendosi le mani in testa, poi cercano di aggredirmi credendo che io sia la causa di tanto trambusto. Non sento però i loro colpi. Io spiego loro di non aver provocato nulla di tutto ciò che sta succedendo e di essere meno della polvere davanti a El SHADDAI. Poi mi trovo in casa di Peretz per raccontargli l’accaduto. Peretz è molto contento.

(Daniele è nel segno del Dio Geloso, nel senso che difende in terra la Gelosia del Signore contro l’idolatria. Egli sa benissimo di essere meno della polvere davanti a Lui, e Lo teme. I ragazzi temono, invece, Daniele e questo li porta ad azioni e reazioni sconsiderate. Il Secondo Comandamento è la base del Nuovo Messaggio e le sue parole una volta studiate e comprese, avranno un effetto dirompente)

26 - 3 gennaio 1989, Milano

Nel sogno mi trovo in una banca al momento di una rapina. Vedo che i banditi, che sparano all’impazzata, colpiscono a morte un bambino. La madre piange disperata. Mio padre prende il bambino fra le sue braccia, lo solleva in alto e dice: “O Signore Dio, fa’ risorgere il bambino!”. Quest’ultimo, che era senza vita, riapre gli occhi e sorride. Tutti i presenti ringraziano il Signore, Dio che fa risuscitare i morti. A quel punto, il Maestro Haim li aiuta a liberarsi dai rapinatori.

Peretz 2016: Nella progressione dei Segni della Resurrezione di Domenico Manigrasso, egli ha la facoltà di far rivivere un morto.

27 - 19 gennaio 1989, Milano

Nel sogno sono negli Stati Uniti con Paolo in un luogo molto bello. Siamo ai piedi di una montagna e nelle vicinanze scorre un fiume. Molte persone ammirano una cascata ed il meraviglioso panorama circostante. Paolo ed io decidiamo di raggiungerla. Per poterlo fare bisogna attraversare il fiume, camminando sulle rocce che vi affiorano. Paolo parte per primo e io lo seguo. Il vero problema si manifesta sotto ai miei piedi. Mi accorgo che le rocce si sgretolano al passaggio di Paolo che mi precede. Nonostante ciò riesco a seguirlo. Guardo la cima della montagna e vedo che comincia a franare. Anche il fiume inizia ad alzarsi molto rapidamente. Poi osservo la cartina degli USA ed indico il punto esatto dove sta avvenendo il disastro. Il luogo è al centro degli Stati Uniti dove scorre il fiume che nasce dai Grandi Laghi. Racconto tutto a Peretz. Peretz dice: “Questo è il Segno delle Acque Pericolose". Chiedo a Peretz anche il motivo della mia paura. Risponde: “La paura fa parte del grande equilibrio che proviene dalla Vera Tradizione”. E continua assicurandomi che suo fratello (che, in realtà, vive negli U.S.A) lo avrebbe potuto ospitare per qualche giorno, il 23 o il 24, nel Texas, affinché potesse fare il Segno delle Acque Pericolose.

(Sogno della Quarta Generazione riguardante catastrofi sulla terra)

28 - 28 gennaio 1989, Milano

Nel sogno sono al cimitero con mia madre, mia sorella ed un’amica di mia madre. Di fronte a noi ci sono allineati quattro corpi senza vita. Io riconosco il corpo di mio padre e quello di un giapponese alla sua sinistra. L’amica di mia madre era la moglie del giapponese. Io inizio a recitare i sei Segni della Redenzione. Al Quinto Segno, interrompo la recita dopo la parola ricostruzione, dato che mia madre aveva dato il permesso alla signora giapponese di pregare ad un suo idolo. Tutti quanti sentiamo un senso di indicibile pesantezza che cambia l’atmosfera. Mia madre capisce che era sbagliato mescolare le parole dei Segni della Terza Redenzione Finale con preghiere d'idolatria. All’improvviso, compare tra le mani di mia madre, il Bastone del Maestro Haim. Con il bastone mia madre fa dei segni sul corpo del giapponese, toccandolo in più punti con determinazione. Dopo di ciò la pesantezza scompare. Ed io posso finire e recitare l’ultimo Segno, quello del Risorto e ringraziare Dio dicendo: “Grazie EL SHADDAI, El SHADDAI È Grande, El SHADDAI È Uno”.

29 - 19 febbraio 1989, Milano

Nel sogno, mi trovo in una grande casa con mia madre e tutti gli allievi del Maestro Haim. Siamo qui per cercare un professore di pianoforte. Nel frattempo arriva un ragazzo che annuncia la triste notizia del ricovero in ospedale di mio padre. Io rifletto sul fatto che mio padre, in realtà, è morto a settembre e ‘risorto’ nel Regno dei Cieli per merito del Maestro Haim, ma vado lo stesso in ospedale con Deborah per vedere se la notizia ha fondamento. Mio padre è in effetti in ospedale, dietro ad una vetrata. Quando lo vedo ci salutiamo e mio padre dice con tono autorevole, come un vero allievo del Morè: “Porta rispetto e onore!”. Io abbasso la testa in segno di rispetto. Dietro al vetro c’è Said che sta parlando con un medico e gli spiega che il papà di Daniele era morto e risorto in merito al Maestro Haim. Il medico si fa ripetere la frase e Said chiarisce: “Sì, quel signore era morto, ma è risorto per merito del Goel”. Il dottore non capisce e io urlo, lettera per lettera, la parola GOEL. Said, capendo la difficoltà del dottore spiega: “Gesù è stato il Redentore di quel tempo, il Goel è il Redentore di questo tempo” e accompagna le sue parole con il numero 33.

Peretz 2016 - Interessante il termine Redentore qui attribuito a Gesù. Generalmente, evitiamo di usare Goel per Yeshua per evitare confusioni. Said, però, in quanto musulmano, non parla in termini messianici che non appartengono all'Islam, per cui può farlo, dato che la salvezza di Cristo uscì per il mondo cristiano da 'Risorto' e dal suo posto nel Regno dei Cieli; cose queste che non appartengono alla fede maomettana. Noi di solito diciamo che Mosè, Mordechai e Haim sono i 3 Redentori di Israele mentre i 3 Uomini della Redenzione sono Mosè, Gesù e Haim. Ciò perché non si può escludere Mordechai ha-Tzadik dall'essere considerato il secondo Goel del popolo ebraico, anche se per le nazioni non è così. Qui, però, è Said che spiega ad un cristiano che, in virtù della Resurrezione del Goel Haim, il signor Domenico Manigrasso era morto e poi risorto. Parlando del Risorto e della salvezza redenzionale che ne deriva, Said può giustamente dire che il Maestro Haim è ora il Goel mentre in passato lo era Gesù.

Panino 129 - C'è qui una completezza dei termini del Linguaggio Chiaro che soltanto tramite questo sogno si realizza. E' stupefacente: si può dire che Gesù era il Goel di allora, resuscitato a beneficio dell'umanità. L'unica cosa più stupefacente è la mia lentezza nel capire le questioni. Comunque, si doveva per forza chiamare Mordechai ha-Tzadik il secondo Goel di Israele e questo fatto mi impediva di chiamare Gesù, Goel. Ecco perché qui ci vuole proprio il musulmano Said a determinare che adesso il Maestro Haim è il Goel Risorto mentre Gesù lo era in passato e ciò non toglie nulla a Mordechai ha-Tzadik, secondo Goel di Israele. E non cambia niente dalla dichiarazione di 3 sono gli uomini della Redenzione, Mosè, Gesù e Haim perché quella non è la dichiarazione che riguarda la Resurrezione. Mosè, magister noster, non è risorto. Perciò 3 sono gli uomini da cui è dipesa la redenzione nel mondo, Mosè, Gesù e Haim, mentre per ciò che riguarda la salvezza redenzionale che deriva dalla Resurrezione, Gesù era il Goel Risorto di allora mentre lo Tzadik Haim è il Goel attuale della Redenzione Finale.

Panino 130 - Ricordiamo, per completezza, che nel famoso sogno di Giordano, avvinghiato alle gambe del Moré Haim che stava dietro un recinto, il Maestro Haim diceva: "Dite loro che sono lo Tzadik che si incarna tre volte" con il significato doppio di 'incarnarsi' e 'essere annunciato' (dedotto dall'ebraico 'mitbasser'). Entrambi i termini sono validi e si tratta degli stessi tre uomini della Redenzione, Mosè, Gesù e Haim. In quanto a 'incarnati', senza addentrarci più del dovuto, è che in loro 3 la volontà di Dio per la salvezza dell'umanità si è incarnata in loro diventando integralmente parte di loro. In quanto 'annunciati' Mosè e Gesù sono stati annunciati in tutto il mondo e così verrà annunciato il Terzo Goel Finale, il Giudice Unto del Regno dei Cieli, Haim ben Moshè, nato a Saana, Yemen.

Panino 131 - Il Segno che fa Said di 33 allude a 2 volte 3, cioè 'Tre sono gli Uomini della Resurrezione' e 'Dite loro che sono lo Tzadik che si incarna tre volte. Altrimenti non aggiunge niente il segno di 33 fatto da Said; tutti sanno che Gesù aveva 33 anni quando fu crocifisso. Said invece stabilendo Gesù come Goel di allora rende una grande Correzione all'Islam, dato che riproporziona la posizione redenzionale dell'Islam. Muhammad fu il Messaggero dell'Islam e operò una salvezza redenzionale per una grande parte dell'umanità, riportandola alla vera fede monoteista e dando molte giuste leggi della Sha'ariya. Egli, però, non è da considerare uno dei Tre uomini della redenzione né uno Tzadik incarnato oppure annunciato tre volte nella storia. Perché? Perché Maometto non apparteneva al popolo ebraico. Le promesse redenzionali e messianiche di Dio Santo Benedetto riguardano il popolo della Promessa. Le benedizioni di Maometto nella formazione e nella diffusione dell'Islam derivano dalle benedizioni di Dio ad Ismaele, figlio di Abramo. Per cui è significativo che proprio Said fa il segno di 33, come spiegato, in riferimento a Mosé, Gesù e Haim, e non in riferimento a Maometto. Le cose stanno così ma ci voleva un musulmano per confermarle.

E' comunque vero che non si dice che Gesù sia il Goel della Seconda Redenzione per 2 motivi 1) ciò sarebbe contrario al fatto che Mordechai ha-Yehudi è il Goel della Seconda Redenzione anche se quella redenzione non fu universale. 2) i 2000 anni del Cristianesimo e dell'esilio di Israele non possono chiamarsi la Seconda Redenzione. Ciò è teologicamente falso e l'esilio di Israele non è Redenzione. Nonostante ciò, la spiegazione che Gesù era il Goel di allora mentre lo Tzadik Haim è il Goel Finale è vera. Come spiegato, quando si parla della Resurrezione e del Regno dei Cieli, è così. C'è anche il motivo per il quale la Missione di Gesù 'virtualmente' poteva portare alla Redenzione Finale se fosse stata accettata da Israele.

30 - 23 febbraio 1989, Milano

Nel sogno sono in via Palestrina a Milano. Qui incontro un amico di nome Gianni. All’improvviso veniamo colpiti da qualcosa che sta accadendo in cielo. Un'enorme spada che ha l’impugnatura in alto tocca terra con la punta. Poi appare una grande S ed un enorme candelabro. Io conto dieci candele. Chi era presente al Segno contandole dice che ce ne sono dodici. Poi si vedono molti animali a quattro zampe: asini, cavalli, mucche, buoi, cani, ecc. Io dico: “Guardate, questi sono Segni di Dio, Benedetto Egli Sia. Chi può fare questo se non il Creatore?”. I presenti non sapendo cosa rispondere se ne vanno via; anche il mio amico che ha ricevuto una mancia di 6.000 lire, se ne va per prendere un caffè all’oratorio per 700 lire. Rimango da solo e mi dirigo verso una piazza, con grande timore di Dio; vedo in quel posto Angeli ed Arcangeli che salgono e scendono dal cielo. Essi si posano sulla testa di un giovane con la tunica bianca e i capelli un po’ lunghi con i boccoli che è seduto alla fermata dell’autobus numero 91.

Peretz: 91 è un segno profetico, 'tzei' in ebraico 'esci', come 'esci dai tuoi calcoli delle stelle del Zodiaco, poiché Dio dirige le stelle' – Nel racconto biblico, Dio cambia il nome di Abram in Abraham ed il nome di Sarai in Sara ed in questo modo possono avere un figlio. Nel sogno appaiono Angeli ed Arcangeli che salgono e scendono come nel sogno di Giacobbe, nostro padre. In quell'occorenza, quando Giacobbe si svegliò disse: "Allora c'è Dio in questo posto ed io non lo sapevo". E temette e disse: "Quanto è temibile questo posto, esso non è altro che la casa di Dio e questo è il cancello del cielo".

Il giovane con la tunica bianca è il simbolo di una persona pulita e senza peccati che può meritare gli angeli, cioè, potenziali allievi amati dal Goel Haim. Anche qui nel sogno, corrispondente a 'Quanto è temibile questo posto' Daniele dice: “Guardate, questi sono Segni di Dio, Benedetto Egli Sia. Chi può fare questo se non il Creatore?”.

C'è pure il segno del Candelabro perché nella Redenzione Finale c'è la casa di Preghiera. Giacobbe, nostro padre parlava della Casa di Dio e del Cancello del Cielo che per la Tradizione sono il luogo su cui verrà costruito il Tempio a Gerusalemme. Così la Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam rappresentano il Cancello del Cielo oppure il Cancello al Regno dei Cieli ed che saranno successivi al Terzo Tempio Finale a Gerusalemme e a Beersheva.

Insomma, questo sogno di Daniele è un sogno importante, come il Grande Pesce Leviatano. Forse la grandissima spada ha che fare con Leviatano, perché il profeta Isaia (27-1) parla della dura, grande e potente spada di Dio con cui punisce due Leviatani, Bariah ed Akalaton, ed uccide il Tanin (Balena) nel mare. Comunque, si vede che la spada di questo sogno viene per aprire questioni grandi ed universali. Vedere Angeli ed Arcangeli che salgono e scendono dal cielo è un'indicazione enorme per il Patto Finale, per merito del Goel Haim, il Giacobbe della Storia, come il terzo patriarca Giacobbe, il terzo Goel Finale.

Immagino che i quadrupedi visti in cielo siamo noi, Asini, Cavalli, Shor ha-Bar, Cani Fedeli (Mucche sono coloro che combattono il Vitello d'Oro). Senza questi animali le notizie della Redenzione Finale non scenderebbero nel mondo. Gli 'esseri umani' si confondono e non riescono a farlo. Ecco l'allusione nel sogno: i presenti non capiscono i Segni di Dio e se ne vanno. Persino l'amico di Daniele, nonostante abbia ricevuto una mancia di 6000 lire (di allora) alludendo ai 6 Segni Completi che poteva ricevere ora gratis, preferisce tornare all'qratorio e prendere un caffè che costa 700 lire, torna cioè alla piccolezza delle sue abitudini. Che gli animali visti sono qui nel cieli allude al fatto che le azioni degli Asini e Cavalli ecc. in terra sono collegate con le Stelle della Redenzione Finale a beneficio del mondo.

Il sogno inizia in via Palestra che in Italiano significa un posto di esercizio fisico. Questo sogno, invece, è un esercizio nel riconoscere i Segni della Redenzione. Probabilmente la grande 'S' sta per 'Segni'. 1) Palestrina 2) Gianni 3) Spada 4) Grande S 5) Candelabro 6) quadrupedi, asini cavalli mucche buoi cani 7) "Guardate, questi sono Segni" 8) mancia di 6000, caffè all'Oratorio 700 9) Angeli salgono e scendono 10) un giovane con boccoli. – Se conti asini e cavalli ci sono 12. Hi-haw, hi-haw, hi-haw!

31 - Maggio 1989

Nel sogno sono su un tram nella città di Taranto con degli amici della Redenzione. Il tram sta percorrendo la sua corsa in salita. Nel momento in cui inizia la discesa il mezzo deraglia a causa dell’acqua alta. Io grido El SHADDAI mentre mi butto fuori con i miei amici. Noto che l’acqua proviene dalle colline ed è acqua di mare. Tutti gridano che è il diluvio universale ma io dico che ciò è solo un segno del diluvio. Comunque per salvarci saliamo sulla collina in cerca di protezione. Vediamo delle case che sono state abbandonate e dentro ogni cosa è stata lasciata al suo posto. Affamati, ci sediamo a tavola. Io porto la kippà e prima di mangiare faccio questo segno: metto del sale sul pane e dico “Benedetto è Dio Altissimo che benedice il Pane che cresce dalla terra per la protezione dalle acque alte”. Dico amen e ne do un pezzetto ad ogni presente in tavola.

Peretz 2016 - Per la Benedizione sul Pane noi diciamo: 'Benedetto è il Signore, Dio nostro, che benedice il Pane che cresce dalla terra. In ogni caso qui c'è l'aggiunta 'per la protezione dalle acque alte'. Tutto il sogno parla delle acque alte. Forse si deve sapere ed usare questa formula di benedizione quando e dove ci sarà in questa Quarta Generazione un pericolo di acque alte.

32 - 9 maggio 1989, Milano

Nel sogno mi trovo in mezzo al deserto con alcuni allievi del Maestro Haim. Poco distante c’è una piccola stanza di colore blu. Decido di entrarvi. Ciò desta il malumore da parte degli allievi perché in quella stanza c’è la Santificazione ereditata dalla Casa di Abramo, nostro padre. Io chiedo perdono a Dio. Poi, nel sogno, mi trovo a casa di Peretz per fare un Segno, che consiste nel tenere tra le mie mani un pezzo di formaggio grana. Sento di essere guidato per compiere tale Segno. Tra gli Allievi c'è chi si lamenta dicendo che io non sono un Sacerdote. Peretz però dice: “Va bene così!”. Nodà, con grande gioia, spiega che il grana nella mia mano è collegato con il Segno della Pannocchia ed ha lo scopo di rafforzare lo spirito degli Allievi.

33 - 19 maggio 1989, Basilicata

Nel sogno sono in una strada nel centro di Milano. Sul muro di un palazzo importante c’è un'insegna con la scritta: “In questa casa vissero Peretz e Paolo”. Poi vedo che dentro la casa ci sono tutti gli scritti di Peretz e le testimonianze del lavoro svolto. Da tutto il mondo vi arrivano studiosi per conoscere i contenuti della Redenzione.

34 - 6 giugno 1989, Milano

Nel sogno ero a casa di Peretz, che era occupato a scrivere. Appena Peretz aprì bocca per parlare entrò dalla porta, spalancatasi all'improvviso, un vento impetuoso, accompagnato da suoni assordanti e rumori di strumenti elettronici. Peretz sorrise. Poi, entrò un’altra folata di vento che creò confusione. Sul mio collo apparvero due cordoni circolari, uno collegato all’altro, sigillati con il piombo. Dopo di ciò, due miei amici entrarono in casa e chiesero cosa stesse succedendo. Io risposi loro che era un miracolo dal cielo. Peretz osservò tutto e poi si sentì un gran rumore, si spezzarono i sigilli dei cordoni che si fusero in uno solo, uniforme, sempre circolare. Peretz si alzò. Prese un foglio di carta e fece tre disegni: uno rappresentava un volatile della famiglia dei polli, in quello di mezzo c'era il Maestro con un'armatura medievale, e nel terzo un extraterrestre. Nel frattempo continuava a soffiare il vento e Peretz capì che stava arrivando un messaggio dal Cielo e mi disse di guardare bene i tre disegni, che io memorizzai. Peretz mi disse poi di mettere le spalle verso la porta con la schiena abbassata in modo che le mie mani toccassero la carta con i disegni. Il vento passò sopra la mia schiena e le mani di Peretz. Con la corrente d'aria sulle mani, Peretz si mise a scrivere velocemente in ebraico sotto le tre figure disegnate in precedenza. Trascorso un po’ di tempo. Peretz mi spiegò che ciò che aveva scritto su quel foglio era perfetto e che in qualsiasi direzione si leggesse, il risultato corrispondeva sempre ai numeri 22, 32, 43, 48, 54. Nel sogno capì in che modo avrei potuto decifrare il suo testo. Peretz tradusse l’ultima frase: “Responsabile della Casa di Preghiera per tutti i Popoli”. Ed infine Peretz mi disse: “Questo scritto ha a che fare con te. Ci vorrà un po’ di tempo prima che te lo possa spiegare!”. Quindi sapevo che ogni numero scritto su quel foglio da Peretz corrispondeva ad una lettera ebraica e che c’era motivo perché fosse stata sostituita col numero. Sentivo per tutta la durata del sogno che il Messaggio, scritto su quel foglio era un Patto legato alle Stelle.

Peretz 2016: 22 - le Lettere, 32 – Cuore, 43 – (il Grande) Pesce, 48 – Cervello, 54 – Giudizio. Il Patto Finale della Redenzione Finale, per merito dello Tzadik Haim, è quello Scritto nelle Stelle: Cochav è 26 (ghematria del Tetragramma) e 22 corrisponde alle lettere dell'alfabeto ebraico, cioè il modo stellare tramite il quale il Creatore Benedetto 'comunica', 'parla' e 'agisce' con/sull'umanità. Così tutti possono ricevere, come spiegato per i Sogni di Gioele (3-1) "verserò il Mio spirito su ogni mortale". Anche i Sogni scendono dalle Stelle. Va qui ricordato che prima della Redenzione Finale non c'era una rivelazione a cui tutti potevano accedere attivamente. Era sufficiente che individui scelti ricevessero le parole di Dio che venivano trascritte. Nel Patto Finale, invece, il Disegno vuole che chiunque possa ricevere le parole di Dio. Ecco perché il Segno delle Stelle che ci insegna il Maestro Haim è il Primo Segno perché contiene la Grande Chiave della 'Comunicazione' fra Dio e l'umanità. Ciò è rappresentato dal numero 22.

32 è 'lev' (cuore). Il Patto Finale non è soltanto una rivelazione stellare, sebbene la 'comunicazione stellare' sia essenziale e il sine qua non di una rivelazione universale su ogni mortale; tuttavia, senza il giusto cuore amato da Dio Benedetto, non se ne fa niente. Dio Benedetto richiede il cuore giusto, amorevole e pieno di virtù nella fede, così come la generosità, la tolleranza ecc. Il Segno delle Stelle fornisce all'umanità della Redenzione Finale una 'comunicazione diretta' tramite Sogni e Visioni mentre le virtù del cuore si ricollegano con le Scale di Marmo Bianco del Regno dei Cieli. Il Regno dei Cieli è interiore e perciò anche più elevato rispetto alle Stelle Redenzionali. Dio Benedetto ha scelto il Goel Haim non soltanto per il potere superiore di insegnarci le Stelle Redenzionale ma anche perché nel mondo egli era l'uomo dal cuore amato da Dio; il Maestro Haim amava le persone e cercava in ogni persona il suo lato positivo, la bontà del cuore e soprattutto l'umiltà. Ciò si rispecchia nel Segno "siamo tutti della stessa carne". Perciò il Regno dei Cieli risiede nel cuore ed è il cuore buono che meriterà il Regno dei Cieli dopo questa vita. Tutto ciò avviene grazie allo scelto Goel Haim e nel Segno in cui sta seduto al di sopra delle Scale di Marmo Bianco per dare merito a coloro che vogliono salire nelle Amate Virtù del Cuore.

Il 43 può essere GAM (anche) e 'dalet' = 4 e ghimel = 3 ossia DAG = Pesce. Anche il Grande Pesce Leviatano fa parte dello Splendore del Patto Finale, 'anche' (gam) perché non è della stessa 'essenza' del Segno delle Stelle e del Segno del Regno dei Cielo, ma, nonostante ciò, il Nuovo Studio del Grande Pesce Leviatano prelude al Grande Banchetto per i Giusti delle generazioni della Redenzione Finale. Così il Maestro Haim dal Regno dei Cieli ci sta insegnando le 13 Nuove Mazalot del Grande Pesce Leviatano. Il mondo diventerebbe insipido nel tempo senza i suoi meravigliosi gusti.

48 è Moah (Cervello). Con tutti gli elementi della Tripla Meditazione, con le nuove e stupefacenti spiegazioni del Goel Haim sul Triplo Nome EHEYE ASHER EHEYE ed i Segni dei Tre Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, le Tre Salite di Mosè, magister noster, sul Monte Sinai, sulle Tre Colonne della Nuova Legge, il Cuore Profetico, il Cuore della Rosa ed il Cuore del Grande Pesce Leviatano e tutto ciò che riguarda la Nuova Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di Preghiera ed il Tappeto dell'Islam ecc. ecc scenderà per l'umanità il Nuovo Cervello Umile. E con l'umiltà vanno considerati anche parecchi consigli dell'Asino che Mangia il Pane, hi-haw, hi-haw, hi-haw!

Grande è la felicità per tutto ciò, per il cuore, per il cervello e per ogni aspetto della Nuova Vita portato dal Patto Completo Finale. Non si deve, però, perdere di vista il 54 (DAN), ossia il Giudizio. Per tutte le meravigliose notizie bisogna meritare e per meritare ad ogni fase si supera un giudizio. Così è il mondo creato da Dio Benedetto ed anche il Ghehinom esisterà dopo la Quarta Generazione.

Dopo il 54 non c'è un sesto numero. Si tratta della Resurrezione dello Tzadik Haim nel Segno Finale della Resurrezione dei Morti, che è al di sopra delle Stelle Redenzionali, sopra le Virtù del Cuore, sopra gli Altari della Casa di Preghiera della Redenzione Finale e sopra i ragli degli Asini che mangiano il Pane. Non c'è numero che tenga!

35 - 25 giugno 1989, Milano

Nel sogno ero con mio fratello Giuseppe in un paese del centro Italia. Io avvertivo gli abitanti del luogo dicendo: “Chi prega la Madonna o i Santi commette uno dei più gravi peccati d'idolatria contro Dio Onnipotente". Chi mi ascoltava, non prendeva in considerazione le mie parole. Anzi, sorrisini di scherno affioravano sui loro volti. Lì sul posto c’era una statua in rilievo scolpita su un muro. Dissi: “Non vedete che quella testa di pietra ha occhi, ma non vede, ha orecchie, ma non sente, ha bocca, ma non parla?”. Solo un ragazzo tra quelli presenti, iniziò a riflettere. A sorpresa, uno spirito impuro, creato dai culti della gente, tramite quel volto pietrificato, disse esattamente il contrario di ciò che avevo detto: “Io ho occhi per vedere e orecchie per sentire”. Il ragazzo a quel punto si fece gioco di me. Io non persi tempo e, con voce potente, chiamavo più volte lo Spirito dell’Idolatria. Lo Spirito non aveva il coraggio di scendere. Alzai lo sguardo verso il cielo e vidi moltissime anime di sostanza bianca e dagli occhi neri legate tra di loro. Esse erano cadute nell’idolatria quando erano in vita. Nelle mie mani tenevo della lana di roccia di color sangue mentre pronunciavo parole in ebraico e in italiano che costrinsero lo Spirito dell’Idolatria a presentarsi di fronte a me. Con questa grande impurità usai parole dure e le intimai di non prendersi gioco di me durante il mio lavoro contro l’idolatria perché avrei potuto distruggerlo immediatamente.

36 - 27 giugno 1989, Milano

In sogno sto recitando davanti a dei ragazzi cattolici per intero il Quarto Comandamento di Dio Altissimo: “Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo. Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tua opera. Ma il settimo giorno sarà giornata di cessazione dal lavoro dedicata al Signore Dio tuo...” Io spiego loro che la Chiesa Cattolica ha alterato anche questa Legge di Dio, deviando completamente dall'insegnamento di Gesù.

Peretz 2016: Il giusto insegnamento doveva essere che il Settimo Giorno, il Sabato, è il Giorno Santo e che le leggi del Sabato sono per il popolo ebraico, il Popolo Santo, e che per i non-ebrei il riconoscimento di questo fatto è sufficiente per compiere il Quarto Comandamento. La Cristianità, invece, fece sì che il Sabato non contasse più; dopo Gesù fu data la preferenza alla Domenica. C'è qui una grossa falsificazione della Legge di Dio. L'alterazione non sta nel fare la Domenica un giorno speciale bensì nel disconoscere il Sabato agli ebrei e non rispettare la Santità del Settimo Giorno dichiarata da Dio.

37 - 10 agosto 1989, Milano

Nel sogno vidi che il popolo d’Israele distruggeva una volta per sempre i discendenti di Amalek. Poi si sentì una voce dal Cielo che diceva: “Israele è diventata una luce per il mondo". Io mi trovavo a Gerusalemme, con gli ebrei della Grande Israele, in una grande via mentre si avviavano ad inaugurare il Terzo Tempio. Insieme a loro c’era anche mio padre, su di lui la pace.

Peretz 2016: Questo è un Segno Profetico: quando si compie la profezia biblica della distruzione totale dei discendenti di Amalek, il popolo di Israele avrà raggiunto il riconoscimento nel mondo di rappresentare una luce per il mondo. Tale riconoscimento è essenziale per poter costruire ed inaugurare il Terzo Tempio a Gerusalemme, come sta scritto "Grande sarà l'onore di quest'ultima casa più della prima, parola del Signore, ed in questo posto metterò la pace, parola del Dio degli Eserciti". Avrebbe potuto realizzarsi questa profezia con il Secondo Tempio ma purtroppo Israele non era allora una luce per il mondo e quel Tempio non conduceva alla pace.

La presenza di Domenico Manigrasso, risorto per merito della Resurrezione dello Tzadik Haim, all'inaugurazione, completa la visione: la memoria di Amalek è cancellata dal mondo, i popoli riconoscono la luce di Israele, c'è la Grande Israele, cioè Asini e Cavalli Bianchi per istruire le genti nelle cose della Redenzione Finale, arriva la pace universale per poter stabilire il Terzo Tempio, e viene riconosciuta la Resurrezione del Goel Finale Haim nel Segno Finale della Resurrezione dei Morti, confermata dalla Resurrezione di Domenico Manigrasso.

38 - 17 agosto 1989, Ranzanico

E' una notte di eclissi lunare. Sono con Peretz, Paolo, Nodà e mio fratello Giuseppe. Loro decidono di uscire per fare un segno. Io rimango a casa e mi addormento a torso nudo. Nel sogno mi trovo in una sala operatoria nel Regno dei Cieli, fornita di attrezzature elettroniche che non esistono nel nostro mondo. Sono sdraiato su un lettino quando all'improvviso vedo mio padre e due chirurgi. Mio padre mi tranquillizza dicendomi che tutto andrà bene e mi spiega che subirò un'operazione al cuore. Subito dopo il chirurgo con un bisturi elettronico mi apre lo sterno e con delle manovre rapide estrae il mio cuore. Io sono cosciente, vedo e sento ogni cosa. Mio padre prende il cuore e dice: “Con questo cuore non avresti potuto superare i pesi della Quarta Generazione” e accompagna le sue parole roteando il cuore per mostrarmi come fosse ammalato e debole. Poi un cuore nuovo compare nella mano di mio padre; è un cuore forte, sano, vigoroso, pieno di vitalità e il mio genitore dichiara: “Con questo cuore nuovo potrai compiere i tuoi passi in questa Quarta Generazione malata per ciò che dovrai fare”. Il chirurgo in un attimo me lo trapianta e racchiude la ferita velocemente dicendomi che avrei avuto dolori al petto per 60 giorni.

Segno del Nuovo Cuore Forte indispensabile per sostenere gli avvenimenti della Quarta Generazione.

Peretz 2016: In detto periodo ci saranno disgrazie e lutti ovunque, scarsità di alimenti e di acque, catastrofi, panico, guerre, cannibalismo, malattie mentali, crudeltà, schiavitù diffusa, sfruttamento di minori per venderli e prostituirli, invasioni di extraterrestri, allagamenti, terremoti, maremoti, violenti uragani, ecc. ecc. Il cuore attuale non reggerà tutto questo, ci vorrà il cuore della Quarta Generazione. Come lo si otterrà? La risposta è che esso viene dato dal Regno dei Cieli a chi lo merita. E' spiegato altrove che moltissime persone per bene verranno 'tolte' dal mondo, per misericordia di Dio, dato che non potranno sopportare gli eventi della Quarta Generazione. Chi rimarrà e avrà merito riceverà il Nuovo Cuore Forte della Quarta Generazione.

39 - 19 agosto 1989, Milano

Nel sogno sono un Marine americano, con una missione segreta da compiere, quella di indagare sulla scomparsa di bambini ed anziani. In borghese, nel parco principale di una grande città americana, osservo che molti bambini ed anziani presenti, ad una certa ora, vengono convinti da uomini in divisa a seguirli. Li pedino attentamente e scopro qualcosa di allucinante. Costoro vengono uccisi dallo stesso esercito a cui anch'io appartengo per essere mangiati dalla popolazione. Vengo scoperto e vogliono uccidermi ma riesco a dare questa notizia a delle testate giornalistiche importanti. Il motivo di tutto ciò è dovuto alla grave crisi alimentare mondiale.

Peretz 2016: Cannibalismo a scopo di lucro per la crisi alimentare. Non c'è peccato più abominevole di questo ma è anche vero che non esiste un male fisico quanto la fame, che Dio ci scampi. Anche in Lamentazioni (4-10) si parla di madri pie che, per la fame, mangiano le carni dei propri figli. Ecco perché ci sono i Segni delle scorte da accumulare per far fronte alla mancanza o scarsità di alimenti durante la Quarta Generazione.

40 - 23 ottobre 1989, Milano

Nel sogno sono in una via di Milano con Peretz e Paolo. Peretz indossa un completo grigio, da cui spunta la Coda dell’Asino. Certamente non passa inosservato, tanto è vero che tutti lo guardano. Un vigile, attirato dalla stranezza della cosa, si avvicina a noi. Chiede i documenti a Peretz e gli domanda da dove viene e, alla fine, vorrebbe infliggergli una multa per il disturbo pubblico che suscita la sua coda, ma una persona presente interviene: “Non può farlo! Quanto è ignorante lei a giudicare! Quest’uomo è grande e saprà benissimo perché mette in mostra la Coda dell’Asino!”. Quindi io con lo Shofar del popolo, e Peretz con il grande Shofar, ci mettiamo a suonare. Nessuno di noi due però riesce ad ottenere un suono intonato. Allora io dico: “Non è uscito un suono pulito perché bisognava prima suonare lo Shofar del Maestro Haim".

Peretz 2016: Indicazione importante che riguarda la diffusione delle Notizie: uscire in pubblico vestito da Asino non serve. Cercare di convincere la gente col suo linguaggio, ad esempio, convincere i cristiani della loro falsa teologia oppure convincere gli ebrei della dottrina idolatra di Emanazione, non funziona. Ma anche cercare di convincere le persone delle notizie della Redenzione Finale, come le spiegazioni del Triplo-nome o delle Mazalot del Leviatano ecc. di per sé non funziona. Soltanto suonando lo Shofar del Morè Haim, annunciando la venuta del Goel, funzionerà, e quando si crede in ciò, allora si possono insegnare tutte le altre cose.

41 - 9 novembre 1989, Milano

Nel sogno mi trovo su un aereo diretto in Israele, a Beer Sheva. Con me ci sono Peretz, Nodà, Solly e Giuseppe. Appena arrivati a destinazione uscendo dall’aereo ammiro il paesaggio e il clima del posto. C’è un’aria piena di profumi naturali e il sole al tramonto infiamma il cielo. Quando scendo dalla scalinata e appoggio il piede a terra esclamo: “Benedetto è Dio Altissimo che santifica la terra d’Israele sulla quale camminiamo!”.

Peretz 2016: Ogni volta che si arriva in Israele dall'estero si può pronunciare questa benedizione, che non esiste nelle benedizioni tradizionali. Fra l'altro, Daniele non è ebreo. Anche il Nome di Dio Altissimo si adegua bene alle Nazioni. Inoltre il fatto che l'azione di camminare sulla terra di Israele la santifica, anche da non-ebrei (che fanno parte del Patto Nuovo) è una novità storica.

42 - 2 gennaio 1990, Milano

Nel sogno mi trovo in una stanza a discutere con una signora. Con lei non c’è intesa. Entrambi rimaniamo sulle nostre posizioni. A sorpresa arriva Peretz ed entra dentro il mio corpo. Egli tramite la mia bocca dice: “Per arrivare alla giusta comprensione, bisogna annullarsi di tutte le cose apprese nel passato e ricominciare da zero. Soltanto così si possono individuare gli errori alla radice.” - E aggiunge: “Per capire meglio il significato delle mie parole, faccio un esempio. Guardate fuori dalla finestra. Riuscite a vedere quella piccola cosa bianca, posata sul ramo di quell’albero? Ebbene, per comprendere la sua funzione, non bisogna mettersi al suo livello ma farsi ancora più piccoli. Soltanto così si può capire quanto sia Grande e Meraviglioso il Santo Benedetto che ha dato uno scopo ad ogni cosa da Lui creata.”

Messaggio sul giusto atteggiamento nei confronti dello studio.

Peretz 2016: Questa è una nuova mishnà per il Nuovo Cervello Umile di cui si fa menzione spesso negli Scritti, pur senza spiegarlo. I riferimenti ad esso, di solito, pongono l'Umiltà del Nuovo Cervello contrapposti alla superbia e alla cupidigia che molto spesso sono frutti della 'conoscenza'. Questo sogno, invece, è uno studio profondo su come rendere umile e piccolo l'intelletto stesso, facendosi più piccoli nel pensiero dell'oggetto in esame. L'estensione, poi, di tale virtù permetterà più avanti di apprezzare ancor più le opere create da Dio. Nel sogno viene indicata una strategia che favorisce il Cervello Umile, ossia l'annullare ogni preconcetto e ricominciare da zero, mettendosi in discussione con un 'fin qua, ho capito ben poco'. La comprensione scaturisce così dall'autocritica verso i propri errori e concetti sbagliati. Ciò richiede un assiduo lavoro di introspezione; d'altronde, il Nuovo Cervello Umile è un grandissimo acquisto che non ha prezzo, sia per questo mondo che per l'altro.

43 - 10 gennaio 1990, Milano

Nel sogno sono nei sotterranei della metropolitana. Si avvicina uno zingaro che mi spinge a terra. Reagisco risolutamente, ma ben presto vengo attorniato da altri zingari che mi vogliono picchiare. Allora invoco il Nome di EL SHADDAI, poi li maledico dicendo: “Voi siete pagani ed idolatri, non conoscete il vero Dio, per questo siete odiati dal Cielo!”. Gli zingari sentendo tali parole si spaventano

44 - 14 aprile 1990, Milano

Nel sogno sono assieme con il Maestro Haim, sua moglie Mazal e Peretz. Il Maestro e Peretz parlavano tra loro. Io di tanto in tanto andavo dalla signora Mazal che riposava in un’altra stanza. Poi nel sogno mi trovo in strada dove facevo molta fatica a camminare a causa della vegetazione molto fitta. C’erano molte spine che spuntavano da ogni parte. Non sapevo andare avanti e chiesi aiuto al Moré. Lui si alzò in piedi e si arrabbiò molto contro il Tentatore e contro altre forze sconosciute. Il Maestro dopo avermi sostenuto scomparve. Io dissi a Peretz che sarebbe meglio che il Morè non si facesse vedere da mia madre per non confonderla. Il Moré si presenta nelle sembianze di un mio amico e disse: “Cosa credi che io non conosca la tua vita?”.

Vedi nella Nuova Legge 'Messaggio sul Tentatore' -

45 - 19 aprile 1990, Milano, Daniele

Nel sogno vedo alcuni bambini ebrei che giocano. Dei passanti infastiditi li cacciano via perché sono ebrei. Vedendo ciò, mi intrometto e prendo le difese dei bambini. Dopo questo episodio, mi trovo in una stanza con dei ragazzi ebrei più grandi. Uno di loro si vanta di essere superiore perché ebreo. Io allora gli dico: “Dimmi un po', tra me e te che differenza c’è davanti a Dio? Non hai forse anche tu due occhi come me, un naso e una bocca come me? Hai per caso quattro occhi o due bocche? Entrambi per vivere abbiamo bisogno del cibo!”. Il ragazzo sentendo queste parole abbassa il capo. Nel frattempo, un bambino cerca di disturbarmi mentre parlo. Io continuo: "Devi ricordarti che tu sei ebreo, io no. Tu sei circonciso, io no. Tu appartieni ad Israele. Israele è il popolo eletto da Dio, voi siete la luce fra le nazioni, senza Israele non c’è la Red.”. Uno dei ragazzi presenti chiede: “Cosa significa la parola Red.?”. Gli rispondo: “Significa Redenzione. Per far parte della C. d P. bisogna ricordare tutte queste cose”. Il ragazzo aggiunge: “Ma tu parli in codice?” e io: “Sì, per il momento!”

(Questo sogno è diviso in due parti distinte. Nella prima c’è la ricerca della giusta via di mezzo, che caratterizza tutto il Nuovo Messaggio, Daniele difende infatti gli ebrei dalla discriminazione, e subito dopo ne censura la presunzione. Nella seconda parte del sogno, invece, viene sottolineata la necessità del non palesare troppo, per ora, le notizie della Redenzione, usando una parlata in codice. C. d P. vuol dire Casa di Preghiera).

46 - 28 aprile 1990, Milano

Nel sogno mi trovo al lavoro. Una persona trafelata dice che è scoppiato un incendio. Tutti scappano. C'è molta confusione. L'incendio provoca molte vittime. La gente scappa in preda al panico. L'incendio è doloso ed è stato appiccato contro gli ebrei. Una persona che scappa attira la mia attenzione perché dalla sua bocca escono queste parole: “Consolate, consolate il suo servo!”

(Sogno della Quarta Generazione riguardante un rinnovato antisemitismo)

47 - 23 maggio 1990, Milano

Nel sogno vedo molti ebrei lasciare la Svizzera a causa dell’antisemitismo.

(Sogno della Quarta Generazione riguardante un rinnovato antisemitismo)

48 - 13 novembre 1990, Milano

Nel sogno pedalo su una bicicletta in una via di Milano assieme a Peretz. Peretz mi chiede se ho con me la patente. Io verifico e rispondo di no. Così siamo costretti a scendere dai nostri sellini per proseguire a piedi. Quando appoggiamo i piedi sull’asfalto Peretz, che è scalzo, si scotta perché la strada è piena di cemento con calce idraulica. Per alleviargli il dolore vorrei bagnargli i piedi. Peretz rifiuta dicendo: “Non sai che sono guidato da Mosè, Magister Noster?”. Io non ho dubbi, ma vedendolo soffrire molto, insisto ancora, fino a ché Peretz non acconsente saggiamente di bagnarsi i piedi. In quel momento un pedone passa vicino a noi e Peretz mi ferma per non mostrare comportamenti che potessero dare nell’occhio.

(Anche se guidato da Mosè, Peretz deve seguire le regole del paese in cui si trova, se ciò non va contro la Torà, ovviamente. L’andare in giro ‘scalzo’ in un posto dove tutti hanno le scarpe, per esempio, può essergli nocivo. Alla fine del sogno c’è anche l’indicazione di evitare di mostrarsi al pubblico).

49 - 6 agosto 1992, Milano  

 In questo meraviglioso sogno ero a Gerusalemme. Era in atto la costruzione del Terzo Tempio. Io volevo entrare dalla porta principale, ma non potevo per via di due cani che stavano di guardia. Sapevo, però, che sotto la porta del Tempio c'era un altro passaggio, estremamente pericoloso. Chi infatti aveva tentato di entrare da lì, era precipitato nel fiume sottostante. Quindi rinunciai. All’ingresso del Tempio c’era una custode, che vedendo le mie difficoltà con i cani mi disse che non ero abbastanza forte. Io mi feci coraggio e riuscii ad entrare nel Tempio. All’interno vi erano ebrei ed arabi. C’era molta gente e molto fermento. C’era chi costruiva altari, chi faceva sacrifici, chi pregava nel Tempio. Dentro al Tempio vidi Peretz e Paolo. Peretz indossava un abito particolare con pantaloni viola e la parte superiore bianca, in testa portava un turbante bianco. Paolo indossava una tunica bianca e spiegava come procedevano i lavori all’interno del Tempio e le varie funzioni sacerdotali. Vidi il Sommo Sacerdote che recitava benedizioni, in ebraico. Peretz, a quel punto, mi chiese di fare un Segno contro l’idolatria. Prima di entrare nel Tempio, avevo visto una donna che pregava la Trinità. Nel sogno feci un Segno che malediva la Trinità.

Peretz 2016: Sogno profetico per il periodo della Costruzione del Terzo Tempio della Redenzione Finale. Ci sarà il 'problema' di chi potrà partecipare alla costruzione? Arabi ed ebrei che lavorano insieme indica che lo fanno 'le-shem-shamaim' (per il solo volere di Dio) dato che hanno la vera fede monoteista. Daniele, però, non è né ebreo né arabo, non è circonciso e proviene dal Cristianesimo. Egli, però, appartiene al Patto Nuovo e crede nella vera fede; pertanto, ha diritto di entrare e di partecipare alla costruzione ma deve rafforzarsi perché chi vuole partecipare ma non è degno a causa di una falsa fede (come quella teologica cristiana) verrà impedito dai cani o da guardiani che controllano. Ci sono anche altri che, a prescindere dalla fede, sono peccatori indesiderati. Se essi cercano di entrare in qualche altro modo, cadono nelle acque del fiume sottostante. Daniele si rafforza ed entra e poi, invitato da Peretz a fare un segno contro l'idolatria, si ricorda di una donna che crede nella Trinità e non può entrare; Daniele fa poi un segno di maledizione contro la falsa fede della Trinità. Bianco e viola rappresentano l'Altare di Giuda e l'Altare di Malchitzedek.

50 - 17 agosto 1992, Milano

Nel sogno sono nella città di Shanghai e cammino a piedi nudi. Un cinese mi vede e vuole leggermi il piede. La sua lettura si rivela del tutto sbagliata. Io, con la mano, faccio un Segno. Il cinese lo interpreta disegnando un teschio. Poi vedo una ragazza europea che, sotto l’effetto della droga, uccide bambini. Sta per uccidere un bambino ebreo, ma io glielo impedisco. Qualcuno mi vede e mi si avventa contro per impedirmi di fermare la ragazza, ma non riesce nel suo intento. Questo tizio mi dice di essere tornato da un rito di magia nera e di aver avuto paura nel vedere il segno che ho fatto in precedenza. Poi una voce proveniente dal Cielo dice che la mia azione, quella di aver salvato il bambino ebreo, avrebbe collegato alla Redenzione quasi un milione di ebrei cinesi.

Peretz 2016 - Il sogno ci informa che, contrariamente a ciò che si pensa, ci sono molti ebrei cinesi; si tratta, quindi, di un'altra parte delle Pecore Smarrite della Casa di Israele

51 - 18 agosto 1992, Milano

Nel sogno ero con Peretz, Paolo, Nodà, Giuseppe e Beniamino. Dovevamo andare a fare un Segno a Gerusalemme, nel Tempio, per stabilire i confini d’Israele. Peretz prese una carta geografica. Io dissi che i confini erano quelli biblici. Peretz aggiunse che esisteva un altro confine segreto, a nord d’Israele, sul Mar Nero. Quel luogo appartiene ad Israele e si chiama Madiani o Madian.

52 - 22 settembre 1992, Milano

Nel sogno camminavo per strada e spiegavo ad un ragazzo il sorriso privilegiato dell’Asino. Certo, il sorriso dell'Asino è privilegiato, il Profeta Zaccaria lo vide cavalcato dal Goel, lo Tzadik Haim, e pure l'Onagro può ben sorridere. Privilegiato fu anche l'Asino nel Giardino, pronto a portare lo Scelto Uomo una volta creato; annusò il profumo dell'Albero della Vita e leccò la sua corteccia. Forse non sorridereste anche voi? E l'Asino seppe che già prima della creazione del mondo, il Creatore aveva già creato il nome del Goel. "O che privilegio" sorrise l'Asino "e mi cavalcherà nel Libro della Rosa".

O come sorrise l'Asino quando lo sellò Abramo, "Potrò portare Isacco verso l'altare e guardare il fumo sacro salire dal monte Moria. Va bene, dovrò aspettare che torni Abramo col figlio Isacco, ma sorrido lo stesso per il privilegio di contemplare il Disegno di Dio. Hi-haw!

Anche Giacobbe nostro padre, arrivato dal campo molto stanco mi vide sorridere e si riempì di nuovo vigore e si accoppiò con Lea nostra madre, che concepì Issachar.

Sorrido anche guardando gli esseri umani che, poveretti, non hanno una Coda. Io, invece, ho sette Code ed ho anche una Barba Profetica così lunga che mi tocca le Zampe e mi fa il solletico e per forza, sorrido, hi-haw, hi-haw!!

O Asinelli ed Onagrelli, si è completato il Regno dei Cieli con la Venuta del Maestro Haim. Così anche la mia Stalla si è ultimata e posso scendere in terra e ragliare con i Bambini. Ecco il sorriso privilegiato dell'Asino. Hi-haw, hi-haw, hi-haw!!!

53 - 8 novembre 1992, Milano

Nel sogno noto di avere una piaga sulla mano destra. Involontariamente urto la mano e dalla piaga esce un ragno. Dopo, racconto l’accaduto a Peretz spiegandogli che il ragno aveva costruito la sua tela sotto la pelle e quando è arrivato il momento ne è uscito fuori. Il significato di ciò è che è stata costruita la ‘Casa del Pane’, in segreto, in Israele e, quando arriverà il momento potrà uscire in superficie.

Peretz 2016: Bello e interessante questo segno profetico. Forse un ragno costruisce la sua ragnatela sotto la pelle della mano? Daniele parla di una piaga sulla mano. Immagino che la piaga rappresenti le difficoltà di tutti questi anni ancora sotto la pelle. Alla fine, al momento dovuto, uscirà fuori la Casa del Pane. Bella l'espressione, indica che è una strategia della Stella che Stupisce. La Casa della Redenzione non può uscire se non è già in una forma completa. Si tratta di un'incredibile strategia stellare. La ragnatela del Ragno è fatta in modo che ogni filo si intrecci all'altro. Così è la Casa del Pane della Redenzione Finale, ogni parte si intreccia con le altre parti formando un'unica Casa Unita. E noi pensavamo di sapere cosa fosse Bet Lehem!

54 - 5 dicembre 1992, Milano

Nel sogno vedo una scuola piena di persone che pregano. Metà dello spazio è riservato alla preghiera, l’altra metà allo studio. Nel momento in cui i fedeli s’inchinano per prostrarsi a Dio, lo spazio si allarga per permettere a tutti di restare entro i limiti del luogo di preghiera. Peretz ed io osserviamo ogni cosa dall’esterno.

Come uno dei miracoli che succedevano nel Tempio di Gerusalemme, durante la preghiera di Yom ha-Kippurim; nonostante fosse stracolmo, con uno vicino all'altro, quando ci si prostrava, c'era spazio per tutti. – Così avverrà nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale che diventerà il Terzo Tempio a Gerusalemme ed a Beer Sheva.

55 - 13 marzo 1993, Milano

Nel sogno vengo svegliato di soprassalto da una persona impaurita perché aveva fatto uno strano sogno. Nel sogno aveva visto tre sabati, l’ira di Dio ed un autobus nuovo. Io gli spiego il significato: “I tre giorni rappresentano i peccati che fanno scatenare l’Ira di Dio, fra cui lo Shabbat non riconosciuto dai Testimoni di G. e dai cattolici. Ciò che è peggio e che i Testimoni profanano il Nome di Dio. L’autobus nuovo invece rappresenta la Nuova Rivelazione che i Testimoni non hanno.

Chi non riconosce lo Shabbat agli ebrei, non può ricevere alcuna santificazione; chi non lo fa e, in più, distorce i concetti della vera fede e pronuncia il nome di Dio invano, attira su di sé l'ira di Dio. I tre sabati, quindi, sono i due non riconosciuti dai Testimoni e dai Cattolici ed il terzo è il Giorno del Signore, predicato dai Testimoni senza i presupposti della Redenzione Finale.

56 - 17 marzo 1993, Bergamo

Nel sogno mi trovo, di notte, tra le montagne. Con me c’è Peretz ed un giovane allievo. L’allievo vuole vedere segni concreti. Io gli spiego che i Segni non si possono programmare a seconda della volontà dell’uomo. I Segni sono diretti dalla volontà di Dio per scopi redenzionali. Il giovane si accorge che la luna è diventata arancione e mi dice: “Questo è un Segno che deve calare sulla terra!”. Infatti la luna inizia a scendere emanando una luce arancione che spicca nel buio della notte. Io dico al ragazzo: “Ora guarda il cielo, come vedi si è riempito di nubi, ma tra poco ci sarà una stellata così meravigliosa che non si vedeva da tempo!”. Appena finisco di parlare si alza un vento fortissimo che spazza via tutte le nuvole. Noto che l’allievo è rimasto senza parole e mi guarda come se avessi dei poteri straordinari. Per vanificare la sua impressione gli dico: “Io sono una nullità e quelli che hai visto sono solo dei Segni!”. Con Peretz parlo del Segno della luna arancione e lui ne è soddisfatto.

57 - 27 ottobre 1993, Bergamo

In questo sogno ero al centro di una grande arena di tipo romano. Era giorno ed erano presenti tutti i Ministri delle Nazioni. Molti di loro indossavano uniformi militari. All’improvviso, da un palco elevato, si alzò il Generale di tutti i Generali e di tutti i Ministri e disse: “Sono sceso nel mondo ed ho visto che sia gli israeliti che gli arabi hanno dentro al cuore la fede pulita in Dio!”. Nel silenzio più assoluto il Generale continuò: “Sì, è proprio vero, nel mondo, sia gli israeliti sia gli arabi hanno un’interiorità superiore rispetto alla fede delle altre Nazioni. Loro quando pregano, invocano Dio. Dio è con loro e con i loro cuori perché in quel momento le loro anime salgono su nel cielo e Lo lodano. Guardate i musulmani quando pregano Allah, che sensazione di timore di Dio lasciano intorno a sé. Sì, sbagliano anche molto, perché hanno molti difetti; ma quando pregano Allah, loro non sanno quanto sono amati!”. Un grande timore era sceso su tutti i Ministri delle Nazioni. Il Generale continuò: “Invece ho visto, nel cristianesimo, una superficialità enorme nella fede e nel giudicare arabi ed ebrei”. Il Generale cessò di parlare. In quel momento tutto era calmo, molti ministri erano spaventati, alcuni di loro si consultavano bisbigliando. Il Ministro, difensore del cristianesimo, vestito con abiti neri e stracciati, prese la parola e disse: “Perché si dice che noi abbiamo una fede superficiale? Noi insegniamo l’amore per il prossimo, la carità, la fede nei Santi e in Dio, invece gli ebrei ed i musulmani hanno molti difetti nel comportamento e si credono chissà chi”. A quel punto, io gli tolsi la parola e dissi: “Guarda come parla costui, che vede subito i difetti degli altri! Ricorda bene cosa ha detto il Generale! Egli ha detto che sia gli israeliti che gli arabi hanno una fede interiore pulita nei loro cuori, non ha parlato dei loro comportamenti: chi non sbaglia nel mondo? Voi cristiani non solo avete difetti come tutti quanti, ma anche la fede che avete nei vostri cuori è in difetto. Non avete mai approfondito la vostra teologia per vedere se c’era errore, no, anzi l’avete giustificata!”. Il rappresentante cristiano cercò di rispondermi: “Ma cosa dici, noi abbiamo avuto tanti miracoli dalla Madonna, che ha salvato tanta gente. Molti Santi si sono visti nei sogni ed essi sono il tramite di Dio!”. Io lo zitii dicendogli: “Questa è idolatria! La madonna è un impuro spirito idolatra odiato dal cielo!”. Il Ministro dei cristiani replicò: “Adesso chiamo la Madonna, la Madre di Dio, la Regina dei cieli e ti dirà lei che la nostra fede è giusta!”. Cosi il difensore dei Cristiani fece un segno e nell’arena si presentò, tutta velata, la Madonna. Questo spirito cercava il mio sguardo perché fossi mosso a pietà verso di lei. Sembrava dolce, buona con un grande cuore. Io sapevo con chi avevo a che fare e guardandola negli occhi vedevo la sua impurità. La Madonna, vedendosi scoperta nel suo intimo, si spogliò nuda davanti a tutti. Il suo aspetto era simile a quello della famosa rock star. Ci fu una lotta tra me e lei. Io ero più forte di lei. La presi per il collo e le misi la testa dentro nel buco di una turca e le dissi: “Che tu sia maledetta negli escrementi della gente!”. La madonna fu inghiottita completamente dal buco. Dopo vidi che anche la Madonna di Medjugorie era stata colpita. Poi vidi il Papa che aveva un fortissimo mal di testa.

58 - 14 gennaio 1995, Bergamo

Nel sogno mi trovo all’ingresso di un palazzo. Chiedo al portiere dove si trova ‘El SHADDAI’. Costui mi indica una stanza. Entro dentro e vedo Peretz seduto ad una scrivania. L’atmosfera era santificata e si avvertiva la Presenza di EL SHADDAI. Peretz mi chiede di fare un Segno contro la Madonna. Dopo averlo fatto dico a Peretz che oramai da questo momento in poi non ci sarebbe stato più bisogno di quei Segni poiché la Madonna era morta. In quel luogo la presenza di Dio era cosi intensa e forte che dall’emozione mi sveglio ringraziando Iddio per la meravigliosa visione.

Da sveglio Daniele si ricordò di non essere uscito da quella stanza e pregò di potervi ritornare e riprendere il sogno stesso. Così fu.

Cosi, grazie a Dio, sogno di trovarmi ancora in quella stanza e poco dopo ne esco fuori. All'uscita incontro un mio amico di nome Marco. Insieme ci dirigiamo verso un terrazzo che non aveva ringhiera di protezione. Io, in posizione di preghiera, faccio un segno per far scendere una nuvola. Marco stupito indietreggia guardando il fenomeno ed accidentalmente cade giù dal terrazzo. Vedendo Marco in pericolo indirizzo la nuvola in suo soccorso. Marco si salva facendosi male solamente ad un piede. Marco meravigliato mi chiede: “Come mai tu non ti fai male, mentre io, nonostante il miracolo, mi sono fatto male?”. Io gli rispondo che, grazie a Dio, io ho la protezione di EL SHADDAI. Dopo questi fatti, vengo a sapere che in una stanza di quel palazzo c’era il Maestro Haim. Così decido di andarlo a trovare per raccontargli il sogno della scala. Entrato nella stanza, vedo il Maestro sdraiato sopra un letto. Egli aveva le sue mani sullo stomaco e soffriva molto. Vedendolo così, preferisco non stancarlo e me ne vado.

59 - 6 marzo 1995, Milano

In sogno sento una voce che dice: “Le Nazioni prenderanno delle ‘makot’ (colpi, piaghe) direttamente da Dio. Il Creatore di tutte le cose esistenti farà come fece con gli egiziani in Egitto. I popoli non hanno ricordato la Benedizione data da Isacco a Giacobbe ‘Coloro che ti benediranno saranno benedetti, coloro che ti malediranno saranno maledetti’. Le nazioni, tramite il cristianesimo si sono salvate, ma sono anche state punite poiché si sono collegate alla sorgente della verità e della luce ed hanno chiamato luce il buio e buio la luce, falsificando la vera fede e odiando, allo stesso tempo, coloro da cui l’avevano ricevuta. Dio farà giustizia nei confronti di coloro che Lo odiano”. Poi mi trovo con Peretz, di notte, sotto le stelle, con una moltitudine di persone. Racconto a Peretz la visione ricevuta. Peretz mi fa notare una stella che si spostava.

Peretz 2016: Ci sono peccati che vanno contro la volontà del Creatore Benedetto, per cui anche la punizione viene direttamente da Dio. La Sacra Torà dichiara che le nazioni sono sotto le stelle, non come Israele la cui porzione è Dio stesso. I 4 Imperi del passato, Babilonia, Persia, Grecia e Roma, erano sotto le stelle, che li hanno fatti innalzare e poi crollare. La loro 'porzione' quindi era sotto le stelle, mentre il popolo di Israele, dichiarano i Saggi, di benedetta memoria, non ha Mazal, non è cioè condizionato dagli influssi stellari bensì dal suo comportamento verso Dio. E' un argomento profondo e non possiamo che accennarlo. Comunque per le piaghe in Egitto viene detto 'non tramite un angelo' ecc. 'ma Dio stesso' punì gli Egizi. Qui nel sogno di Daniele, si spiega che tutti coloro che maledicono Israele verranno puniti da Dio stesso, ciò in diretto riferimento alla promessa di Dio nella benedizione data da Isacco a Giacobbe ‘Coloro che ti benediranno saranno benedetti, coloro che ti malediranno saranno maledetti’. Essa è la verità a livello generale ma poi specifica le nazioni collegate al Cristianesimo. Non si tratta tanto di nazioni più lontane che non hanno una religione che si ricollega con la Sorgente della Fede come lo è il cristianesimo che crede nella Bibbia. I cristiani dicono di credere in 'coloro che ti benedico sono benedetti e coloro che ti maledicono sono maledetti' ed invece della luce dicono buio e dal buio dicono luce, falsificando la vera fede e odiando, allo stesso tempo, coloro da cui l’avevano ricevuta.

Poi davanti ad una moltitudine di persone, Peretz indica una stella che si sposta, cioè fuori-esce dal suo percorso o posto o orbita. Uno spostamento del genere dipende da Dio. Ciò risponde, quindi, al fatto che le nazioni sono sì sotto le stelle ma, quando Dio lo vuole, cambia il loro destino secondo la Sua volontà. Altrimenti non vedo il nesso fra la punizione da Dio e lo spostamento della stella.

Si riferisce certamente alla Quarta Stella Spostata. Le punizioni trattate qui delle maledizioni a chi maledice Israele verranno fuori in questa Quarta Generazione e non dopo perché dopo tutta la storia del mondo volta pagina ed i malvagi non ci saranno più ed Israele sarà amata ed apprezzata da tutte le persone. Perciò qui nel sogno non è una stella che si sposta bensì la Quarta Stella Spostata, la Stella già stabilita che causa gli spostamenti stellari che creano distruzioni e catastrofi e punizioni direttamente da Dio. Viene questo sogno per informarci che le punizioni direttamente da Dio vengono tramite la Quarta Stella Spostata, un fatto che non potevamo capire da soli. Essa risponde alla domanda 'a cosa serve la Quarta Stella Spostata'?

Essa serve per gli spostamenti delle stelle secondo la volontà di Dio in questa Quarta Generazione. Le Tre Stelle Allineate servono a degli scopi Redenzionali, ad esempio: La Stella di Abramo serve a riportare la pura fede monoteista nel mondo che rimane. La Stella di Isacco serve per portare la Risata Storica nella Nuova Comprensione Universale dell'Ariete Sacrificato al posto di Isacco. La Stella di Giacobbe serve per innalzare il nome di Israele in tutto il mondo della Redenzione Finale. E la Quinta Stella del Segno delle Stelle serve a fare stupire il mondo con tutto il meraviglioso e gustoso Pane della Redenzione Finale.

Da ciò capiremo meglio il 'Segno' fatto dallo Tzadik Haim dalla Quarta Stella Spostata alla Prima Stella dicendo che è nel 'segno della velocità'. Abbiamo già spiegato altrove il legame di 4000 anni dalla Stella di Abramo ed abbiamo anche sfiorato la questione della velocità di questa Quarta Generazione. In questo sogno, in più, si spiega che lo scopo della Quarta Stella è quello di essere la sorgente degli 'spostamenti stellari' nella seconda parte della Quarta Generazione. Possiamo così concepire un po' meglio che ogni 'spostamento' che effettuerà la Quarta Stella Spostata, secondo la volontà di Dio, creerà cambiamenti terribili nel mondo di cui la bocca non può parlare né il cervello immaginare né il cuore sopportare. E si tratta di un periodo di anni. Perciò, dal peso degli avvenimenti sconvolgenti possiamo meglio valutare il 'pregio' del Segno della Velocità effettuato dal Maestro Haim. Soltanto dopo il Giorno del Signore Grande e Terribile, dopo il 2042, si potrà in retrospettiva valutare ed apprezzare il grande amore di Dio per lo Tzadik Haim per il Segno della Velocità. Allora si capirà che se andasse avanti nel tempo la Quarta Generazione, il mondo in genere non potrebbe sopportarlo per continuare, tanto terribili sono gli spostamenti stellari della Quarta Stella Spostata. Per merito dello Tzadik Haim, Dio Benedetto dà il Segno della Velocità.

60 - 13 giugno 1999, Milano

In sogno ricevo due Chiavi riguardanti i primi due Comandamenti e le spiegazioni dell’Albero del Bene e del Male per i bambini.

61 - 14 giugno 1999, Milano

In sogno ho visto che il ‘Pilastro-Nero-delle-Maledizioni’ contro Zara di Zanzara di Muccania si era chiuso.

62 - 20 giugno 1999, Milano

In sogno ero tornato al tempo della creazione. Le tenebre coprivano gli abissi. Le stelle non erano ancora fisse e tutto era ‘mescolato’ insieme, per così dire. Nel sogno c’erano extra-terrestri ed altre dimensioni. Vedevo spostamenti di stelle e tante cose fuori dalla natura. Poi sono tornato ai giorni nostri e ho visto Segni del terribile ed inimmaginabile caos che arriverà nel mondo durante questa Quarta Generazione.

63 - 23 novembre 1999, Milano

Nel sogno, ero con mia moglie Yael in uno studio televisivo per assistere ad uno spettacolo. Su trecento posti a sedere ne erano occupati solo una ventina. Questo fatto preoccupò molto gli attori e lo spettacolo fu un fiasco completo, anche perché il pubblico preferiva ballare il liscio invece che ascoltare le loro battute. Ad un tratto, entrò in studio una dottoressa che, con aria molto preoccupata, disse al pubblico che avevano perso il controllo su alcuni esperimenti fatti su animali domestici. Mentre la dottoressa parlava si sentivano urla provenienti dal laboratorio in cui avvenivano gli esperimenti e da cui, subito dopo, si videro uscire animali inferociti che aggredirono il pubblico presente. Io nel sogno ricordai un sogno fatto qualche tempo prima. Vedevo animali feroci che aggredivano le persone ma sapevo come difendermi da loro. Da questo sogno ricordai come ammansire la rabbia di quelle belve. Così spiegai alla gente di fare un piccolo taglio all’animale in modo da fargli uscire qualche goccia di sangue per calmarlo. In questa maniera si riprese il controllo della situazione. Poi sentii una voce dal Cielo che disse: “Chi è stato morso contrarrà una malattia peggiore dell’Aids”. Quella malattia non soltanto aggrediva le difese immunitarie, ma colpiva anche il cervello ed era inguaribile.

64 - 16 maggio 2000, Gorgonzola

In sogno ho visto Nodà che diceva in modo molto deciso: “Non si può andare avanti così, come nella maniera precedente, sino a quando non venga fatta una correzione di dieci cose riguardanti la Lingua”.

65 - 2 settembre 2000, Milano

In sogno ho visto un Angelo di Dio che, sotto forma di aquila, volava sopra la casa che sarebbe stata abitata successivamente dalla famiglia di Peretz. Ho visto che la casa era come il Tempio ed aveva la forma delle Tavole della Legge.

Peretz 2016: C'è la nostra testimonianza, arrivata in Israele nel 2000, in via Gerico 36, tre o quattro giorni prima di Rosh ha-Shanà, in cui Nodà ed io vedemmo in cielo un Aquila Stellare che volava sopra la nostra casa. Questo sogno di Daniele indica che si tratta di un 'angelo di Dio'. Noi lo associamo al Rambam, su di lui la pace, la Grande Aquila. Il giorno successivo avvenne il miracolo del container (che era bloccato da giorni alla dogana israeliana). In un sogno di Giuseppe, quello del Matteo Bambino, dalle Sette Stelle (che noi chiamiamo Delle Madri) scese l'Aquila Stellare e quando si avvicinò alla terra, c'era grande panico fra la gente, dovuto alla verità della vera fede che porta.

66 - 8 ottobre 2000, Gorgonzola

Nel sogno ero con mio fratello Giuseppe, mia cognata Sharon e mia moglie Yael. La situazione era molto pesante. Mancava il lavoro. Non c’erano soldi a sufficienza per mantenere le nostre famiglie. Poi, in auto, arrivò un mio amico di nome Antonio che disse: “I vostri cuori aprono il cuore degli altri!”.

Peretz 2016: La sofferenza degli Asini è un regalo dal Cielo. In che modo? Perché essendo Asini nella giusta fede, pur lontani anni luce dai veri Tzadikim, agiscono in un modo analogo a loro, dato che le azioni dei veri Giusti hanno effetto sulle masse. Perciò quando nella sofferenza, gli Asini ragliano e dicono Grazie a Dio, quel cuore giusto apre il cuore di molte altre persone nel mondo. Diciamo che questo è un 'segreto' degli Asini del Goel Haim. Il sogno viene per dire: "Sappiate o Asini che invece di rattristarvi dovete rallegrarvi per tale merito". Hi-haw, hi-haw, hi-haw!!!!

67 - 20 ottobre 2000, Gorgonzola

In sogno mi trovavo a Beer Sheva, in Israele, a casa di Peretz. Era Shabbat e tutti erano andati in sinagoga, tranne Peretz che era molto serio e triste. La casa era completamente buia e c’era un clima di desolazione.

(Due giorni dopo Daniele telefonò a Peretz a Beer Sheva e lui gli spiegò che il giorno 21 era stato in sinagoga ad avvisare di un decreto che incombeva su Israele a causa dello studio della Torà fatto solo col cervello e senza il cuore. La casa desolata e buia rappresentava, dunque, Israele stessa).

68 - 26 ottobre 2000, Gorgonzola

Nel sogno ero invitato a cena da Lucia (un’amica di Laura), con Yael mia moglie, i miei figli, Baruch, Giosuè, mio fratello Giuseppe e Laura, una mia collega di lavoro. Una volta entrati in casa, però, Lucia non avendo il coraggio di parlare con noi, si nascose. Laura, imbarazzata dal comportamento dell’amica, ne parlò in privata sede con Yael. Nella sala rimasero, dunque, solo Daniele, Giuseppe ed i bambini Baruch e Giosué. Io, intanto, giocavo con un gattino, che si trasformò in un bambino di circa dieci anni che mangiava in continuazione. Chiesi chi fosse quel bambino così ingordo. Non era mio né di mio fratello, non era di Laura né tanto meno di Lucia. Poi capii che quel bambino rappresentava lo spirito di Lucia che era nutrito eccessivamente dalle sue preghiere!

(Lucia si rivolge in preghiera a chi le è stato insegnato dalla chiesa cattolica, ma ahimé le sue parole non vanno a Dio, bensì ad uno spirito impuro che per sopravvivere deve ‘abbuffarsi’ di orazioni. Alimentando quel ‘cucciolo’ lei, in cambio, ottiene il favore della forza della ‘guaritrice’, forza che non viene dall’alto, ma dal suo comportamento fedele a quello spirito. Lucia è, comunque, una brava persona ed ha avuto il privilegio di vedere in sogno un Cavallo Alato cavalcato da un Angelo della Terza Redenzione che le ha detto che sarebbe stata aiutata. Infatti con questo sogno ha avuto l’occasione di capire, ma poi ha preferito continuare a ‘coccolare’ il suo ‘cucciolo’)

69 - 30 ottobre 2000, Gorgonzola

In sogno ero in Russia con uno sconosciuto. Quest’ultimo era la mia guida del posto. Molte notti le passavo in auto con lui. Lui diceva che suonando una certa melodia a ripetizione si sarebbero messi in contatto con gli extraterrestri e così fece. Infatti nel cielo stellato, vidi uno ‘spostamento di stelle’. Molti puntini luminosi che si distaccavano dalle stelle e si avvicinavano alla terra prendendo forme particolari. Il tutto in presenza di testimoni. Infine la guida russa affermò: “Ci sarà un grande avvistamento di extraterrestri, molti li vedranno e sarà una testimonianza a livello mondiale!”.

Peretz 2016: Da questo sogno profetico, l'invasione o comunque la presenza degli extraterrestri non sarà da una sola fonte stellare bensì da astri diversi. Sembra che tali avvistamenti inizieranno dalla Russia e poi si estenderanno nel mondo. La melodia che favorisce il contatto con gli alieni è da interpretare.

70 - 31 ottobre 2000, Gorgonzola

Nel sogno sono in ambulanza con quattro colleghi ed una ragazza di nome Rita. Arrivati a Napoli, decidiamo di fare un giro. Camminando, Rita è vicino a me; all’improvviso, si allontana senza dire nulla. Vedo che la ragazza agisce come se qualcosa di estraneo si fosse impadronito della sua volontà. Infatti raggiunge un canale e si butta giù, tentando di suicidarsi. Non ci riesce, per fortuna, ma la cosa strana è che, una volta tornati a Milano, Rita si comporta come se nulla fosse accaduto. Al momento del commiato, quando tutti si salutano, Rita, di nuovo, raggiunge la sommità di un palazzo di quattro piani e si butta giù. Tutti si precipitano verso di lei temendo il peggio, ma lei si frattura le gambe. Capisco che dentro di lei c’è un irriducibile spirito suicida.

(Nella realtà dopo circa un anno dal mio sogno, questa ragazza tentò il suicidio fratturandosi le gambe)

71 - 3 novembre 2000, Gorgonzola

In sogno, ero con una trentina di persone su un altro pianeta. Non avevo mai visto uno spettacolo così meraviglioso. Tutto mi era sconosciuto. Il paesaggio era di una bellezza incredibile, la natura era come incantata e pareva che non ci fossero pericoli evidenti per i visitatori. Poi qualcosa cambiò. L'ambiente ci divenne ostile e gli animali del posto presero ad aggredirci. Il suolo iniziò a tremare mettendo in grave pericolo le nostre vite. Dal cielo si sentiva un ronzio assordante, provocato da una moltitudine di animali alati che con i loro movimenti avevano la forza di abbassare la temperatura di tutto il pianeta. Per ripararci dal freddo e dalle aggressioni ci unimmo per formare un corpo unico. Questo cambiamento così brusco era dovuto alla presenza di alcune persone stupide del gruppo che, con le loro parole, avevano infranto l’equilibrio di quel mondo meraviglioso! Sapendo ciò e vedendo che la situazione stava peggiorando sempre di più, invocai Dio: “Dio d’Israele, Tu, la cui Potenza e Gloria sono nell’universo, aiutaci a salvarci da questo mondo!”. Subito tutto si calmò, la natura tornò ad essere quella di prima, le nubi si dissolsero e si videro le stelle. Qualcuno mi aveva schernito mentre pregavo. Peretz, che era presente in quel momento, rispose a quegli sciocchi: “Guardate cosa sta succedendo intorno a voi, Dio ha risposto alla preghiera di Daniele subito!”.

(Tra i preziosi insegnamenti del Maestro Haim ce n’è uno particolare che spiega l’importanza delle parole pronunciate dagli uomini. Nella Bibbia c’è scritto che Dio creò, con la Sua Parola, il cielo, la terra e tutto l’universo. L’uomo ha la facoltà di usare la parola, ma non essendo cosciente del suo potere, la usa in malo modo provocando vere e proprie devastazioni a ogni livello, a cominciare da quello personale. ‘L’altro pianeta’ descritto in questo sogno è da considerare anche come una metafora del pianeta Terra, seriamente compromesso dal punto di vista ambientale. E anche le parole sciocche, vane, insensate degli uomini hanno contribuito a rendere tale la situazione. Daniele sa, però, a Chi rivolgersi e, di nuovo, nonostante le parole di scherno, continua con ALTRE PAROLE rivolte al Creatore. Nel futuro, quando sulla terra ci sarà la pace promessa, saranno bandite le storture di tutti i tipi dalle bocche degli uomini e usciranno solo parole sensate, che avranno un benefico ‘potere creativo’, che trasformerà l’attuale circolo vizioso in circolo virtuoso)

72 - 7 novembre 2000, Gorgonzola

Nel sogno mi trovo a Beer Sheva, in Israele, nella casa di Peretz. L’abitazione è grande, spaziosa, arredata in stile moderno e semplice. Nodà mi invita a restare in Israele: “Per il bene dei tuoi figli”. Dalle parole di Nodà comprendo che il termine ‘i tuoi figli’ non è riferito né a Baruch né a Giosué. Nodà era vestita di rosa ed era nel segno profetico. Dopo sono nell’ampia stanza di Peretz dentro la quale si percepisce un’atmosfera di santità. Peretz ha i capelli rasati, indossa un turbante di colore arancione, è senza barba, ma porta il pizzo, è a petto nudo, indossa pantaloni indiani. Sta seduto e sta lavorando. La stanza di Peretz e l’entrata della casa costituiscono un insieme particolare, l’enorme porta ha la forma di due grandi tavole su cui sono incisi i Dieci Comandamenti ed è nel Segno della Grande Porta del Terzo Tempio. Nel sogno sapevo che in quella casa era sceso il Segno del Terzo Tempio.

73 - 30 novembre 2000, Gorgonzola

Nel sogno sono in una via di Milano e cerco un palazzo. Una volta entrato nell’edificio vedo un signore che sta spiegando la datazione della Sindone che non combacia con ciò che dicono i fedeli. Io fermo la lezione e sulla lavagna faccio un segno indicando un’antica scritta cinese. L'ideogramma, che sembra autentico, meraviglia tutti i presenti. Con questo Segno voglio dimostrare che non è sempre facile attribuire una datazione ai manufatti antichi. La Sindone è da considerare un oggetto impuro perché creato dalla magia nel Medioevo.

74 - 30 marzo 2001, Milano

Nel sogno ero con Paolo, collega di lavoro. Eravamo tornati indietro nel tempo di un giorno. Era una cosa straordinaria e stupefacente. Era una situazione strana perché si percepivano le cose del passato sotto una nuova ottica. Paolo, poi, un po’ preoccupato, mi chiese come avrebbero fatto a tornare nel presente. Io gli risposi che ciò non era un problema in quanto quello che stavamo facendo era un Segno. Una volta tornati nel presente, però, tutto era diverso ed emozionante e non ci rimase che ragliare dalla felicità!

75 - 3 aprile 2001, Milano

Nel sogno osservo come si svolge una lezione della Scuola della Rosa. Presenti tutti gli Allievi e Peretz. Io interrompo Giuseppe, mio fratello, che sta leggendo uno scritto e dico ai presenti che lo studio non dovrebbe essere pesante e noioso per cui bisogna prendere esempio da come Peretz legge i suoi scritti.

76 - 8 settembre 2001, Gorgonzola

Nel sogno ero spettatore ad un congresso politico con rappresentanti internazionali e d’Israele. Ad un certo punto un signore si sentì male tra l’indifferenza generale. Nessuno lo soccorse e fu a quel punto che io feci sentire la mia voce chiedendo perché mai quel poveretto non venisse soccorso! La risposta laconica fu "perché è un ebreo". Fu allora che dalla mia bocca uscirono queste terribili parole: “Dio prenderà le nazioni e le estirperà come fuscelli, manderà su di esse colonne di fuoco, a causa dell’antisemitismo!”.

77 - 24 settembre 2001, Gorgonzola

Nel sogno sono in una stanza. Vedo la porta aprirsi ed entra mio fratello Giuseppe che dice: “La differenza fra i Talebani e gli Induisti è questa: gli induisti, per quanto idolatri, nei loro cuori e nelle loro menti, sono per la vita; mentre i talebani sono contro la vita”.

78 - 6 marzo 2002, Gorgonzola

Nel sogno ero in Israele. Vedevo una montagnetta verso la quale affluiva tanta gente. Si sapeva che Dio sarebbe sceso sulla montagna con la Rivelazione della Terza Redenzione Finale. C’era un oratore che spiegava alle persone cosa stava accadendo, molti avevano domande ed anche dubbi, ma la gente continuava ad affluire.

Riguarda, profeticamente, il nostro Sito Beit-Sefer-Esther. com.

79 - 13 aprile 2002, Gorgonzola

Nel sogno sono a Gerusalemme e poso la prima pietra del Terzo Tempio.

Daniele ha fatto almeno 3 sogni sul Terzo Tempio; il primo tratta una fase preparativa; nel secondo, Peretz porta le Tavole della Nuova Legge e Moshe Rabbenu approva; questo è il terzo, con la posa della Prima Pietra.

80 - 14 aprile 2002, Gorgonzola

Sogno di essere in Israele, in un bar, con un amico. C’erano dei palestinesi che cantavano in tedesco. Il mio amico chiese come mai. Una voce rispose: “Perché essi non hanno accettato la scelta del Dio di Israele”. Dopo di ciò, sono fuori all’aperto e vedo una Hanukià (candelabro) molto grande: le candele avevano sette o otto metri di altezza e quasi mezzo metro di larghezza ed erano tutte accese. Qualcuno mi diede un kabù (uno strumento per uso magico) della Tanzania. Scagliai questo oggetto impuro contro il candelabro e si disintegrò ancor prima di raggiungerlo.

(Segno di Hanukat ha-Hanukot in Israele in cui la Hanukià è sacra nella Nuova Kedushà ed ha il potere di distruggere magi ed idolatria di ogni genere.)

81 - 5 settembre 2002, Gorgonzola

Nel sogno ero in Iraq come turista e vedevo che tutte le migliori risorse del paese erano destinate a Saddam Hussein e al suo entourage, mentre la gente viveva nella miseria.

82 - 6 settembre 2002, Bellaria

Nel sogno assisto ad un terremoto devastante con crolli di ponti autostradali e ferroviari e vittime. Sapevo che l’avvenimento si sarebbe verificato in Sicilia, nel Palermitano.

 (A Palermo nello stesso 6 settembre 2002 e nei giorni successivi, ci sarà effettivamente un terremoto)

83 - 13 aprile 2003, Gorgonzola

Nel sogno ero in Israele e vidi Peretz che mi diceva che era molto importante che io fossi lì perché dovevo fare molti Segni in varie località (tra cui il Mar Morto). Ad un certo punto mi accorsi che Peretz aveva le labbra nere e gli chiesi il perché. Lui rispose: “Perché ho fame!”.

 

(Un anno prima, Daniele aveva sognato di essere a Gerusalemme per posare la prima pietra del Terzo Tempio)

84 - 17 settembre 2003, Gorgonzola

Nel sogno sento una voce che pronunciava queste parole: “Per togliere il decreto esistente sull’Islam sarebbero sufficienti 500 musulmani che pregassero, con un ebreo, nel Nome dell’Unico Dio Vivente!”, Su nel cielo vedo soltanto il Maestro Haim sospeso tra le nuvole che pregava, era solo e triste.

85 - 30 ottobre 2003, Gorgonzola

Nel sogno sono con una persona sulla spiaggia. All’improvviso dal mare si alza un’onda anomala. La persona vicino a me, un seguace di Budda, cerca di allungare il suo collo con l’intento di superare l’onda stessa. A quel punto si sente una voce proveniente dal Cielo che dice: “Non si può alterare la natura per raggiungere la perfezione interiore! Lo spirito di Budda tende a far raggiungere la perfezione interiore attraverso molti livelli, alcuni dei quali, però, infrangono le leggi della natura. L’onda anomala, per esempio, ha una sua base e una sua altezza; i buddisti non solo vogliono raggiungerne la cima, ma addirittura superarla”.

 (In questo unico sogno in materia, si parla di Correzione del Buddismo)

86 - 4 gennaio 2004, Gorgonzola

Nel sogno vedo tutti gli Allievi in una grande casa, sia pure provvisoria. C’era un’allegra confusione, tanto che Peretz domanda: “Ma quanti bambini abbiamo qui?”. Qualcuno gli risponde: “Ventisei, no, ventotto!”. E per sfamare i presenti, Giuseppe viene invitato ad andare a comprare del kebab, cioè della carne cotta alla maniera islamica per imbottire panini, ma lui porta addirittura un posteriore di mucca che, una volta arrostito, non dura a lungo. Mentre tutti erano intenti a divorare la carne, Peretz mi si avvicina e mi dice: “Vedo che ti piace!”.

87 - 10 gennaio 2004, Stresa

Nel sogno vidi Peretz che mi consegnava l’Altare Profetico dei Bambini, simile all’Armadio Sacro, ma a forma di lanterna. Peretz mi disse: “Ascoltalo!”. Sentii voci di alcuni bambini che parlavano bene dell’Asino.

88 - 20 gennaio 2004, Gorgonzola

Nel sogno vedo che Peretz aveva occupato, con la famiglia, la nuova casa grazie ad un prestito andato in porto e ad un contributo, fatto per fare un Segno, di Anna. Il nome di quel Segno era: ‘Il riscaldamento del deserto’. Alla notizia Giuseppe fu molto felice.

89 - 21 gennaio 2004, Gorgonzola

Nel sogno parlo con quattro in una casa in pessime condizioni. Oltre a noi, si aggiunge un personaggio noto: il Budda in carne ed ossa. Egli è immobile nella sua posizione consueta, indossa abiti tradizionali e mi osserva con uno sguardo serio e timoroso. Ad un certo punto, racconto un sogno fatto alcuni mesi prima: “Nel sogno – racconto loro - mi trovavo con un seguace di Budda su una spiaggia, quando all’improvviso si alzò un’onda anomala e costui cercò di allungare il collo per superare l’onda stessa…”, uno dei cinesi mi interruppe facendo questa valutazione: “Questo è un segno prodigioso!”. Io gli consiglio di ascoltare tutto il sogno, prima di giudicare, e continuo: “…e dopo di ciò si udì provenire dal cielo una voce che disse che lo spirito del Budda tende a far raggiungere la perfezione interiore attraverso molti livelli, alcuni dei quali, però, infrangono le leggi della natura. L’onda anomala, per esempio, ha una sua base e una sua altezza. I buddisti, però, non solo vogliono raggiungerne la cima, ma addirittura superarla. Dopo di ciò, spiego che i buddisti hanno il corpo per terra, ma la loro testa ne è come staccata nella frenetica ricerca della perfezione, che vuole escludere la sofferenza ed altri sentimenti. Questo fa sì che uno si illuda di voler raggiungere una meta, che però è irraggiungibile, ed è come se un’onda gli si abbattesse contro, distruggendolo. Poi feci notare ai cinesi: “Quante inondazioni si sono verificate da voi? Dovete stare attenti alle acque alte, dovete stare attenti alle acque alte, dovete stare attenti alle acque alte!”. Intanto il Budda era sparito. Sapevo bene che il Budda non era in grado di sopportare il peso di quelle parole. Un cinese mi chiese se conoscevo la Dianetica. Risposi che, nell’ambito dei sogni della Terza Redenzione, ce n’è uno che spiega che lo spirito della Dianetica è freddo e sottrae soldi. Il cinese confermò dicendo di avere effettivamente perso trenta milioni e molti figli.

 (Il sogno citato da Daniele è riportato il 30 ottobre del 2003, mentre quello sulla Dianetica è del 2 novembre del 1986 e venne ricevuto da Solly. Invece, a conferma dell’allarme sulle acque alte pronunciato per ben tre volte da Daniele, in Cina, per esempio, a causa di devastanti inondazioni, tra il 6 ed il 10 giugno 2007, venti milioni di persone vennero evacuate).

90 - 3 febbraio 2004, Gorgonzola

Nel sogno mi trovo sopra un tappeto simboleggiante un altare della Casa di Preghiera. Peretz, che era su un altro altare, urlò, con la stessa autorità ed intensità di ‘Bà ha Zman!’, le parole: “Ci vuole gusto!”.

91 - 10 febbraio 2004, Gorgonzola

Nel sogno vedo lo Tzadik Haim che spiega il Segno della Resurrezione. In particolare si riferiva alla parte terminale del sogno quando si parla del Maestro che è morto, poi è risorto e soltanto lui può fare questo. Il Maestro Haim spiega che lui è l’unico erede della conoscenza del segreto del Patto della Pace. “Posso dire solamente che posso avere un corpo a mio piacimento e farmi vedere da chi voglio”. Poi il Maestro Haim spiega che presso la Scuola degli Esseni vi era questa conoscenza, ma ad un livello incompleto. Questa incompletezza fu causa di confusione, ma nello stesso tempo diede a Gesù la forza di uscire dalla Scuola dato che era l’unico segno di collegamento tra Cielo e Terra.

(Il Segno a cui si riferisce il sogno è il Sesto della Redenzione, ricevuto da Giordano nell’aprile del 1984: Giordano, in sogno, vide il Maestro Haim insieme alla moglie, la signora Mazal, in un giardino grandissimo, meraviglioso, verde, con alberi e fiori colorati. Molta gente vi passeggiava piacevolmente, per lo più in coppia. Giordano si trovava vicino al Maestro e gli chiese: “Come sta il Morè?”. “Bene, grazie a Dio, e tu?”. Giordano rispose: “Bene, grazie a Dio!”. In quel momento giunse Gino, cognato di Giordano, che si meravigliò di vedere il Maestro vivo. Si avvicinò ed il suo stupore venne percepito dal Maestro che disse: “Sì, ero morto, ma ora sono risorto!”. Gino fu ancora più confuso e, rivolgendosi a Giordano, esclamò: “Ma è una cosa strabiliante, nessuno può fare questo!”; e Giordano sorridendo: “Nessun altro può fare questo, soltanto il Maestro può”. Per quanto riguarda, invece, la Resurrezione di Gesù, quello fu un Segno iniziale che ebbe una durata limitata nel tempo. Il fatto fu così straordinario che su di esso si basò l'intera impalcatura del cristianesimo. Il Maestro Haim, dichiarando: “Posso dire solamente che posso avere un corpo a mio piacimento e farmi vedere da chi voglio” estende il Segno della Resurrezione per la Redenzione Finale)

92 - 18 febbraio 2004, Gorgonzola

In sogno vedo mia cognata Jackie con in mano il Pentateuco, i cinque libri di Mosè. Le dico: “Da ora in poi chi travisa la Legge di Mosè e la Nuova Legge con false interpretazioni viene accusato dal Cielo per Falsa Testimonianza!”.

La Nuova Legge della Terza Redenzione Finale ristabilisce la verità della Torà. Il mondo si è allontanato dalla fede nella Legge della Torà, per cui gran parte della gente segue fedi diverse, o scientifiche o filosofiche o religiose o di altro genere, che mancano di una base su cui poggiare il giusto equilibrio della fede, preservato dalla vera Tradizione di Israele. Anche nei secoli passati il travisamento della Legge di Mosè era un peccato. Nonostante le tante concezioni di fede sbagliate, che precludono il ritorno alla Torà, Dio ha usato clemenza nei Suoi Giudizi. Non c'era nel mondo una nuova forza dall'Alto che potesse favorire la 'riappacificazione' con la vera fede. Non è più così da quando il Goel Finale è stato scelto da Dio Benedetto e i Segni Completi della Terza Redenzione Finale si rivelano tramite migliaia di segni-spgni redenzionali. La Terza Redenzione verifica anche la Prima Redenzione e la Rivelazione sul Sinai, i Cinque Libri di Mosè, magister noster, ed in genere tutta la Tradizione. Ecco perché Daniele può esclamare che ora, grazie alla verità della Redenzione Finale, il travisamento della Legge di Mosè o della Nuova Legge nel Tribunale di Sopra viene considerato falsa testimonianza.

93 - 3 aprile 2004, Gorgonzola

Nel sogno sento una voce che dice: “La Redenzione comincia con i primi grandi passi di Abramo, nostro padre”. Poi vedo che sto per ricevere il Cuore di Abramo, ma prima bisogna purificare i reni. Dal Cielo scende un’energia che mi penetra nei reni purificandoli e apre la strada al passaggio del cuore che viene collocato al suo posto. - -

Peretz: Nella Tradizione si parla dei reni di Abramo, nostro padre, che gli fornivano pensieri elevati di comprensione riguardanti le Vie di Dio. Daniele non lo sapeva.

94 - 14 aprile 2004 - Gorgonzola

Nella notte di questo giorno ho sognato di vedere il Goel Haim di fronte a me. Egli si trovava in un luogo aperto sotto le stelle e disse, “C’è da fare un segno”. Mentre lo diceva, lo Tzadik Haim con il suo braccio sinistro fece un movimento da destra in basso verso l’alto, a sinistra, puntando l’indice verso le stelle. Io senza sapere di che cosa si trattasse, misi su un tavolo un milione di difetti personali, che erano simili a dei vermi schifosi e viscidi. Poi il Maestro mi disse: “Devi cercare da un’altra parte”. Successivamente, nel sogno, mi ritrovai a casa di un mio collega di lavoro per trovare ciò che lo Tzadik Haim mi aveva chiesto di cercare. Dopo qualche ricerca trovai un dischetto con il contenuto di un testo molto importante dal titolo ‘I Difetti di Gesù’.

Peretz: Si trattava del testo scritto poi da Daniele. Per scriverlo esso doveva portare quel titolo, ma, una volta scritto, in seguito ad un'altra indicazione in un sogno di Nodà, il titolo del Libro fu cambiato in 'Io amo il vero Gesù')

95 - 14 Aprile 2004 - Gorgonzola

Nel pomeriggio mentre dormivo, sono stato svegliato da un tuono possente. Stavo sognando che era arrivato il tempo di Abramo, nostro padre, e vedevo la sua Stella che brillava in cielo. Nel sogno mi facevano vedere la luce della Stella di Abramo che arrivava direttamente sulla terra. Poi vidi la Stella di Cristo che, davanti alla luce della Stella di Abramo, perdeva il suo splendore.

Peretz: Questo sogno, a Dio piacendo, verrà spiegato altrove. In essenza, si tratta del riproporzionamento delle misure della Missione Messianica di Gesù che nacque sotto la Stella di Malchitzedek, mentre in quell'epoca la Stella di Abramo era ubicata nel punto più lontano dalla terra, 2000 anni dal suo corso stellare di 4000 anni. La Stella di Malchitzedek il cui ciclo stellare era di 2000 anni al tempo di Gesù era nel punto più vicino alla terra. Daniele vide nel sogno le giuste proporzioni dopo 4000 anni al tempo della Redenzione Finale.)

96 - 15 Aprile 2004 - Gorgonzola

Nel sogno ero a poca distanza da un uomo che stava per essere giustiziato a causa dei suoi numerosi crimini. Era giunta la sua ora e gli mancavano pochi minuti di vita. Egli aspettava con rassegnazione il momento fatale. Con molta cautela, mi avvicinai a lui e gli dissi: "A questo punto nessuno può più revocare la condanna. Devi sapere, però, che c’è ancora una speranza per te. Se ti pentirai di ciò che hai fatto, forse dal Cielo, la misericordia di Dio scenderà su di te e ti perdonerà. Nel Talmud è scritto che 'i cancelli del pentimento sono sempre aperti fino all'ultimo respiro'. Dissi questa ultima frase con le lacrime. Mi sono svegliato piangendo.

97 - Dal Diario di Daniele Sonai, 17 aprile 2005

E’ notte fonda. I miei occhi sono pesanti. Non ce la faccio più, mi addormento. Nel sogno mi trovo a Milano davanti alla Chiesa del Redentore di Via Palestrina. Sono al suo interno, in mezzo al sagrato e vedo una bara esposta ai fedeli con all'interno la salma di Papa Giovanni Paolo II. Durante il funerale, i fedeli, per vedere la funzione da vicino, litigano e si accapigliano. Io rimango disgustato da tali scene ed esco dalla Chiesa. Monto sulla macchina di Paolo per tornare a casa ma dopo qualche metro, la macchina sì ferma. Nella macchina c’erano alcuni libri di Chiesa, forse dei Vangeli; in ogni caso, il disgusto e la collera che ho accumulato nel vedere quella mancanza di rispetto verso il Papa, fanno sì che mi metta a strappare i libri. Poi vedo Paolo di Tarso e Giovanni L’Evangelista che s’accusano a vicenda per aver falsificato alcune parole di Gesù.

98 - 15 Aprile 2004, Gorgonzola

In sogno sono per strada, di notte, al buio, quando Peretz mi dice: “È arrivato il tempo nel Segno delle Stelle!”. Io non capisco, allora Peretz specifica: “Il tempo in cui siamo è nel Segno delle Stelle!”.

Peretz: Penso si riferisca ai primi 36 anni, mentre i 36 anni seguenti (dal 2019 al 2055) saranno nel Segno del Regno dei Cieli, dal 2055 al 2091 nel Segno di Hanucat Ha-hanucot.

99 - 20 aprile 2004, Gorgonzola

Nel sogno so che per far andar bene le cose, bisognerebbe dare quattro monetine.

Peretz: La pratica di raccogliere alcune monetine al giorno da regalare ai più bisognosi è stata praticata perfino dai Saggi di benedetta memoria che, pur vivendo spesso nell’indigenza, non mancavano di collocare, prima della preghiera, una monetina in un contenitore destinato ai poveri. Questo per rimarcare, costantemente, che qualsiasi pratica di fede perde il suo significato se non è accompagnata da un atto tangibile di misericordia.

100 - 9 maggio 2004, Gorgonzola

Nel sogno vedo il Maestro Haim fare il suo Segno (dalla quarta alla prima stella) molto velocemente. Mi ritrovo di colpo in una Scuola, che è la Scuola del Secondo Comandamento nella casa di Abramo, nostro padre. Io ero un bambino tra altri bambini. Mi vedo poi in una città per svolgere dei lavori, ed una voce mi ripete incessantemente: “Bisogna capire il legame del nostro tempo, quello della Quarta Generazione, con la Stella di Abramo; infatti il Maestro Haim ha fatto quel Segno di collegamento nel Segno delle Stelle”. Qualsiasi cosa facessi, avevo sempre davanti a me la Stella di Abramo e la sicurezza che la Scuola del Secondo Comandamento fosse collegata con il Primo Patriarca essendo chiamata 'La Scuola per tutti gli ebrei, i cristiani, i musulmani e per tutti coloro che vogliono seguire la Fede del Padre Abramo'.

Peretz: Il Segno citato è il Primo Segno della Redenzione, ricevuto nell’aprile del 1983 da Gino, il quale sognò di vedere nelle mani di suo cognato Giordano, il Libro delle Stelle con i nomi di molte nazioni. E si stupì. Poi vide il Maestro Haim e, questa volta in cielo, vide anche tre stelle equidistanti ed allineate e una quarta stella un po’ spostata. Gino chiese impaziente al Maestro: “Ci vorrà molto tempo per arrivare alla quarta stella?”. Il Maestro rispose: “Quando si arriverà alla quarta stella, io farò un Segno e tutto andrà velocemente”. Così dicendo fece un segno dalla quarta alla prima stella. Poi Gino vide, da un’altra parte del cielo, un’altra stella molto luminosa e, sempre il Maestro, gli spiegò: “Questa è la Stella di Cristo venuta in virtù dell’umiltà”.

101 - 20 luglio 2004, Gorgonzola

In sogno mi vedo in un luogo indefinito, oscuro. All’improvviso appare il Maestro Haim con un bastone in mano che pronuncia le parole di una preghiera. Nel sogno calcolo in 25 le parole di questa preghiera. E' come se il Maestro apparisse fra le nuvole e intorno a lui ci fosse una luce particolare.

Peretz: 25 è un numero profetico, 'co' in ebraico.

102 - 2 agosto 2004, Gorgonzola

In sogno vedo Peretz vestito di nero all’interno di una stanza mentre pronuncia ad alta voce: “Ci vogliono parole della Torà sui muri, ci vuole la Torà nella stanza, ci vuole la Torà nel posto!”.

103 - 27 agosto 2004, Gorgonzola

Nel sogno sono con il mio amico Graziano a piedi nudi su un litorale dove una volta c’era l’India. Ad un certo punto sento una voce che dice: “L’India è stata spazzata via dalla faccia della terra e non c’è nessun superstite!”.

Peretz, appena venuto a conoscenza di quel decreto, invitò Daniele a fare dei Segni per mitigarlo e così fecero alcuni giorni dopo. Il 26 dicembre successivo si sviluppò un terremoto potentissimo – 8,9 gradi della scala Richter- nell’Oceano Indiano, al largo dell’isola di Sumatra, che spostò l’isola di una trentina di metri. Il maremoto conseguente generò uno tsunami devastante per tutte le terre circostanti: Sri Lanka, Thailandia, Indonesia, India, Maldive e perfino Somalia e Kenia. Una catastrofe con centinaia di migliaia di morti, altrettanti dispersi ed esposti alle epidemie e alla miseria.

104 - 27 agosto 2004, Gorgonzola

In sogno sto insegnando a tre persone il Secondo Comandamento. La lezione inizia proprio con le parole: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me, non mettere o non farti dèi davanti al Mio cospetto. Non ti farai nessuna immagine o statua, né delle cose che stanno su nel cielo, in terra e nelle acque sotto la terra”. Qui mi soffermo su queste parole: “Sì, proprio così, nel Secondo Comandamento c’è scritto di non credere (cioè di non ritenerle divinità) le cose che stanno in cielo, in terra e nelle acque sotto la terra”. Continuo chiedendo agli allievi: “Cosa vuol dire ‘acque sotto la terra’?”. Essi non sanno rispondere. Allora spiego loro: “Nelle acque sotto la terra significa che non bisogna farsi nessuna immagine di Dio neanche col pensiero. Un allievo conferma: “È proprio così!”.

105 - 19 settembre 2004, Gorgonzola

In sogno ero a casa di mia madre a Milano, con la mia famiglia, compreso mio padre. Vi erano altre persone che aspettavano che succedesse qualcosa d’importante. Sulle scale del palazzo c’era anche tutta la famiglia di Peretz. Io ero sul balcone quando in cielo comparvero, accompagnate da tuoni, delle grosse nubi che si scontrarono fra di loro e dalle quali uscì un cavallo bianco. Io urlo: “Guardate, dal cielo sta scendendo Pegaso!”. Quando il cavallo tocca terra diventa piccolo. Io lo prendo in mano e dico: “Questo cavallo appartiene a Paolo!” e glielo consegno. Intanto nel cielo comparvero i genitori del Cavallo Bianco, due meravigliosi esemplari. Tutti e due avevano un colore marrone di fondo. La madre aveva un segno bianco sul muso ed il padre era leggermente più scuro. Peretz disse: “Quel cavallo è di razza purissima”. Poi dal cielo scese un asino e dissi: “Guarda Peretz, è arrivato dal cielo l’Asino Completo!”. Lo accarezzo e l’Asino si alza su due piedi mostrando la pancia piena di brillanti. In quel momento arriva una persona estranea al segno ed io gli dico di non interferire e di non parlare. Dal cielo scende anche una scimmia che, una volta toccata la terra, si mette un cappello e procede con passo arrogante e con un un brutto ghigno. Io preciso subito: “Questo segno dal cielo non ci appartiene!”. Poi nel cielo comparve una grande costruzione in mattoni a forma di nave: erano tante case che, insieme, formavano una grande Arca. Innumerevoli persone erano impazienti di salirci sopra. Io spiego: “Questa è la Nuova Costruzione dell’Arca dell’Alleanza!”. C’era aria di meraviglia e, nello stesso tempo, di paura, perché tutti i presenti erano coscienti del fatto che il Cielo stesse parlando loro con Segni straordinari. Poi si udì un grande tuono, e apparvero due enormi nubi in continuo movimento che si andarono ad infrangere come su qualcosa di molto solido, dissolvendosi. Li vedo due porte chiuse di color oro con una scritta in rilievo. Si era fatto un silenzio assoluto, rotto solo da un rumore metallico assordante: le porte si stavano aprendo! Ne uscì un uomo con la corona in testa ed un abito rosso. Sulle porte quelle scritte in rilievo si mettevano a fuoco formando una scritta ‘Malchizedek’, sul battente alla mia destra c’era scritto: “Malchi” e sul battente alla mia sinistra: “Zedek”. Così lui gridò: “Guardate, in cielo c’è Re Malchizedek!”. Peretz mi invita a chiedergli qualcosa. Io mi rivolgo a Malchizedek e gli dico: “Benedici noi come hai fatto con Abramo, nostro padre, per prendere la decima parte”. Poi le porte si richiusero. Scomparve tutto ed apparve un cielo stellato. Nodà mi disse: “I Segni sono finiti, ora ti puoi svegliare”.

106 - 20 settembre 2004, Gorgonzola

In sogno ho visto che le acque che vivificano il mondo scorrono, inizialmente, sotto la terra d’Israele.

107 - 20 ottobre 2004, Gorgonzola

In sogno ho visto Gesù nella sua stanza segreta nel Regno dei Cieli. Egli ora segue i Segni Completi della Redenzione Finale e non vuole più che si faccia, nei suoi confronti, il culto idolatra che è contro la vera fede che lui stesso insegnò.

108 - 27 maggio 2005, Gorgonzola

In sogno vedo Nodà e Peretz che sono disperati perché Paolo è morto. Non fanno neanche in tempo a rendersi pienamente conto della situazione, quando Paolo entra dalla porta. Tutti pensano di essere di fronte ad un fantasma e sono restii ad avvicinarsi: “Toccatemi, toccatemi pure”, dice Paolo: “vedrete che sono qui in carne ed ossa. Sono risorto e mi è stato dato un corpo nuovo che non ha neanche le allergie! Da ora in poi chi risorge potrà anche scegliere di non andare di sopra, ma di rimanere sulla terra!”.

Peretz: Sogno di non facile interpretazione ma sembra che sia un Segno del periodo proprio della Resurrezione dei Morti, che solo Dio Benedetto sa quando avverrà. In ogni caso, il Segno qui si svolge intorno a Paolo che di fatto è vivo e non morto, grazie a Dio, e così il Segno è completo, conferendo al Segno il reciproco avvicinamento dei due mondi.

A proposito della resurrezione delle persone per merito della Resurrezione del Maestro Haim, il 23 ottobre del 1988, lo stesso Daniele aveva sognato il padre (defunto il 7 settembre precedente) e la sorella. Il padre rimproverò la sorella dicendo: “Forse per te sono morto, ma io sono vivo!” Poi si rivolse a Daniele: “Tocca con le tue mani il mio corpo, senti ho un corpo vero, io sono risorto come il Moré”: Daniele manifestò una grandissima gioia per quella meravigliosa notizia. Egli, in seguito si trovò a casa di Peretz per raccontargli il sogno e Peretz affermò: “Questa è una testimonianza da far sapere a tutta l’umanità!”. E ancora, il 3 febbraio 1992, Shimon sognò di vedere suo padre, defunto, sua madre ed altri familiari. Shimon chiese al padre notizie sull’aldilà, ma lui non gli rispose. Shimon continuò: “Ho capito, non avete il permesso di parlare di certe cose…” (e intendeva riferirsi alla Redenzione). Il padre fece un cenno di assenso. Shimon continuò: “Ma tu lo sai che io sono già al corrente di certe cose? Mi riferisco a Peretz e al suo Maestro!”. Di nuovo il padre annuì e dimostrò di essere contento del fatto che il figlio fosse a conoscenza di quelle cose. Poi il padre gli fece capire che anche sua madre era morta e risorta. Shimon meravigliato disse: “Ma voi siete come noi, vi si può toccare, non siete evanescenti come spettri!”, e li toccò per avere conferma delle sue affermazioni e si accorse che, effettivamente, erano caldi.

109 - 11 luglio 2005, Gorgonzola

In sogno incontro tre palestinesi. Tutti e tre indossano una maglietta gialla. Due di loro sono fanatici. Per dei futili motivi si scatena fra noi una lite molto animata con pugni e calci. Io, però, conoscendo una tecnica di combattimento superiore, li neutralizzo. I due si arrendono e si buttano dalla finestra, suicidandosi. Con il terzo palestinese, che si era mostrato saggio e moderato, parlo delle contraddizioni del comportamento di quei due. “Perché fate delle differenze? Siamo tutti figli della stessa carne di Abramo, nostro padre!”. A tali parole il palestinese non sa cosa rispondere.

Peretz 2016: Un sogno che riguarda la Correzione degli Islamici. In questo periodo della storia, purtroppo, 2 su 3 sono fanatici irrimediabili, pronti anche al suicidio pur di non rinunciare al loro credo. L'altro terzo, già più moderato, può ricevere la Correzione ma necessita di un aiuto concettuale per mettere ordine alle proprie idee confuse. Viene, quindi, dalla bocca di Daniele un'estensione dell'affermazione del Goel Haim, che rappresenta un Asse Portante della Redenzione Finale: 'Siamo tutti della stessa carne'. Ciò vale per tutti i popoli e tutte le persone nel mondo. Qui va estesa l'idea dell'unità nella carne in un rapporto storicamente valido: sia Ebrei che Arabi provengono da Abramo, un fatto riconosciuto da entrambi. Siamo, dunque, veramente fratelli, figli di Abramo, nostro padre. Una volta che il Musulmano se ne rende conto può aver inizio la riconciliazione dei cuori. Un padre ama vedere l'amore e l'armonia tra i propri figli. E' chiaro, comunque, che come in tutti gli insegnamenti dello scelto Maestro Haim, è soltanto il riconoscimento della scelta di Dio del Goel Finale che risiede nel Regno dei Cieli, è in grado di procurare la forza mentale e spirituale per inculcare la verità di tale insegnamento. Viene, infatti, confermato nei Segni Completi che lo Tzadik Haim, nato a Sanaa, Yemen, è quel Saggio aspettato dai Musulmani (Mahdi), scelto da Allah per apparire prima del Giudizio Universale e spiegare la verità al mondo. Nel sogno ricevuto da Giuseppe, Sa'id, rappresentante dei Musulmani nei Segni, conferma questa credenza popolare in riferimento al Goel Haim, nato in un paese arabo, che conosce alla perfezione la lingua araba, la cultura araba e il Kuran el-Karim.

110 - 1 agosto 2005, Gorgonzola

Daniele, in sogno, vide che il suo scritto “I difetti di Gesù” (poi intitolato "Amo il vero Gesù") veniva letto da molte persone e diventava oggetto di discussione fra fautori e denigratori. Soprattutto la prima parte del libro aveva suscitato grosse polemiche e un grande fermento. Daniele ne rimase sorpreso.

111 - 8 settembre 2005, Gorgonzola

Nel sogno vedo che tutte le cose sono illogiche ed innaturali. Non c’era più la logica della costanza, tutte le azioni che facevano le persone non erano complete.

Anna Gasparotti: In molti sogni della Redenzione, la persona che riceve il sogno vive in prima persona la problematica evidenziata perché ne colga meglio l’essenza. Daniele, infatti, riflettendo sul significato del sogno, scrive: “Questo sogno proviene dalle stelle che ‘leggono’, o meglio riprendono i ‘segni’ comportamentali degli uomini. L’illogicità del vivere quotidiano è dovuta alla mancanza di coesione dei cuori con la Legge di Dio. Per questo, molte azioni degli uomini non hanno senso davanti al Cielo. L’uomo sembra senza una vera fede nel cuore e non manda le giuste informazioni al cervello. L’idolatria ne è un esempio: un uomo che s’inchina ad una statua, le parla, le chiede aiuto e protezione, compie un gesto incompleto perché si rivolge al nulla, e le informazioni della sua fede ingannano il suo stesso cervello seguendo la logica dell’assurdo, fino a farlo giungere all’incapacità di distinguere il falso dal vero. Questo atto, però, viene registrato dalla sua stella che non può fare altro che rifletterne l’assurdità.

112 - 25 giugno 2006, Gorgonzola

Nel sogno mi trovavo in un posto non definito con lo Tzadik Haim, Peretz e Giuseppe. Lo Tzadik Haim fece un segno che ci proiettò fra le stelle del cielo. Intorno a noi c’era lo spazio infinito. Il Maestro era sospeso, come noi nel vuoto e disse: “Io sono il Goel Haim e voi siete la Stella del Goel Haim”. Dopo un lasso di tempo, vidi una bambina che mi indicava l’esatta posizione di Peretz e Giuseppe. Io ero molto contento perché così avrei potuto raccontare il mio sogno. Io, però, non ricordavo più le parole dello Tzadik Haim. Peretz allora mi disse: “Nel tuo sogno lo Tzadik Haim disse ‘Io sono il Goel Haim e voi siete la Stelle del Goel Haim”. Giuseppe nel sentire le parole di Peretz esclamò: “Questo è un sogno forte”. Dopo di ciò, Peretz era steso per terra. Il suo corpo era pieno di colori che nel loro insieme formavano un vestito che agevolava Peretz nel fare collegamenti stellari. Ci sarebbero stati tredici giorni di tempo per fare i collegamenti.

Spiegazione tratta dal rapporto di Giuseppe, denominato ‘17 giugno 2006’ che parla dei sogni e dei segni compiuti a Fermo di Palmense nelle Marche dal 18 al 30 giugno 2006: “Nei riguardi delle altre stelle redenzionali ad esempio la Stella di Abramo, di Giacobbe o di Malchitzedek o di Mordechai ha-Tzadik, esse rappresentano Stelle Storiche che racchiudono la storia della Redenzione. A cosa serve, però, la Stella del Goel, essendo il Goel Haim nel Regno dei Cieli? Questo sogno viene a rispondere. Per poterlo capire, il Goel Haim innalza gli Allievi ad un’altra stella. Ciò è anche un innalzamento nella comprensione: la risposta è stellare, non terrestre. Il Goel stesso non ha bisogno della Stella del Goel. Sono gli Allievi che ne hanno bisogno. Perciò dice: “Io sono il Goel Haim e voi siete la Stella del Goel Haim”. La Redenzione Finale ha bisogno di Allievi che seguono il Goel e diventano stelle del Goel per portare avanti la Redenzione Finale alle generazioni future. Questo è un ‘sogno forte’, poiché non è facile meritare di essere una ‘Stella del Goel’. I pochi Allievi rimasti dopo un percorso di 23 anni, hanno dovuto attraversare e subire molte prove di fedeltà, di umiltà e di sincerità, oltre a molti ostacoli. Diventare una ‘Stella del Goel’, dunque, richiede un’enorme forza interiore. Il primo lavoro nei nostri tempi per la Redenzione Finale è il diventare ‘Asini che scrivono le loro testimonianze’. Ogni testo accettato dal Goel Haim andrà avanti nel tempo. Tramite tali testi, quindi, un Asino diventerà una ‘Stella del Goel’. Ci vuole, quindi, la Stella del Goel perché tramite essa gli Asini diventano Stelle del Goel. Ci vogliono 13 giorni per completare il collegamento. Altrove viene spiegato che la Stella di Mordechai si ricollega con la Nuova Costellazione del Tribunale di Mordechai il Giusto, la Stella di Ester si ricollega con la Nuova Costellazione della Regina Ester nel Regno di Ahashverosh, e la Stella del Goel si ricollega con la Nuova Costellazione della Shoshanà di 13 stelle. Il Goel Haim è il Giacobbe della Storia Redenzionale e la Shoshanà è nel Segno della Rosa di Giacobbe. In virtù alle 13 tribù di Giacobbe, nostro padre, la Shoshanà entra nel segno dello Splendore di Israele. Il Segno delle 13 Tribù dello Splendore di Israele dà via alla rivelazione delle 13 Nuove Mazalot del grande Pesce Leviatano. E noi in questi giorni qui a Fermo abbiamo ricevuto fin dal primo giorno che i nostri 13 giorni qui avrebbero rinnovato le 13 Mazalot del Grande Pesce Leviatano. In questi ultimi mesi abbiamo visto che i Segni spingono alla formulazione di testi di testimonianze. Tale spinta proviene dalla Stella del Goel, come spiegato, che rappresenta il collocarsi delle testimonianze scritte sul Goel e sulla Redenzione Finale”.

113 - 11 luglio 1988.

Ho sognato di trovarmi in via Case Rotte, a Milano, con Nino e questo Testimone di G. Il Testimone teneva nella mano destra la sua Bibbia personale e ci ha fatto una domanda, “Voi, con quale nome, chiamate Iddio”? Sia Nino che io gli abbiamo risposto: “Noi chiamiamo Iddio con il nome di EL SHADDAI, come gli ebrei”. Il Testimone, sentendo la nostra risposta, ci ha deriso e con un tono arrogante ha cominciato a dire: “Io, invece, il mio Dio lo chiamo Geo…”, ma, all’improvviso, la sua bocca si è paralizzata. Il Cielo sì è fatto grigio ed una voce dall’Alto, con tono severo, ha ammonito: "Non nominare il Nome di Dio invano, poiché Io non perdonerò chi invoca il nome di Dio invano”.

114 - 28 febbraio 2006

Nel sogno sono con lo Tzadik Haim mentre stiamo attraversando la strada. Il Goel Haim nel sogno appariva vecchio e affaticato e non era in grado di attraversare la strada da solo. Perciò si appoggiava a me mentre io mi assicuravo che le macchine si fermassero per permetterci di attraversare la strada in sicurezza. Dopo di ciò abbiamo percorso, appoggiati l’uno all’altro, un lungo tratto di strada. Durante il percorso, lo Tzadik Haim insegnava o raccontava le meravigliose notizie della Redenzione Finale. Il tutto si svolgeva nella lentezza dei passi del Maestro Haim. Il sogno è continuato con una scena nella quale ero seduto a tavola con il Goel Haim e due altre persone. Il Maestro dava lezioni a tutti noi mentre mangiavamo. La persona che era alla mia sinistra osservò il mio piatto. Io, con i dovuti modi, dissi che non era garbato farlo. Lui, però, mostrò di essere contrariato. Io gli spiegai a bassa voce, per non interrompere il Maestro, che questi erano gli insegnamenti del Maestro. Lui, però, mi rispose male a voce alta e questo fatto disturbò il Maestro, che con tono severo gli disse di non alzare la cresta.

115 - 22 maggio 2006

Nel sogno ero un allievo di un rabbino. Io seguivo i suoi passi. Costui, laddove camminava, lasciava delle impronte di carattere ebraico. Poi apparve Peretz che rimproverò quel rabbino perché falsificava le scritture. Peretz gli gridò contro: “Solo i Lubavich fanno ciò”. Nel sogno si videro incise su una montagna delle scritture con caratteri ebraici che il Lubavicher aveva lasciato sul suo percorso. Peretz mi ordinò di passare la mano su quelle lettere. Mentre lo facevo, una musica sgradevole si propagava nell’aria. Allora Peretz mi comandò di correggere le scritture sotto dettatura. Nel sogno avevo tra le mani una mazzetta ed uno scalpellino coi quali modificavo e cancellavo i caratteri. Eseguivo il lavoro con la massima cura. Alla fine, Peretz mi ordinò nuovamente di ripassare la mano sugli scritti appena corretti. Da ciò ne uscì una melodia piacevole.

116 - 23 ottobre 2006

Nel sogno mi trovavo in una grande stanza usata come un palcoscenico per allestire la recita della storia della regina Ester, secondo la Meghilat Ester scritta da Peretz. A un lato della stanza c’era il pubblico, che era composto da tutti coloro che facevano parte o conoscevano i Segni della Redenzione Finale. Alle spalle degli attori c’era il coro. Si sentivano pezzi di musica sublime accompagnata da voci corali. Ogni attore era concentrato nella sua parte. Anche Omar faceva parte del cast di attori. Lui presentava lo spettacolo, raccontando come mi avesse conosciuto. Era quasi tutto pronto. Gli attori stavano ripassando le loro battute. Io facevo la parte del re Assuero e indossavo abiti regali. Portavo una tunica nera. I miei capelli erano lunghi ed avevo una corona sulla testa. La regina Ester era truccata perfettamente. Dai suoi occhi si vedeva che era entrata nella parte del dolore di quel terribile decreto. Per tutto il tempo ripassavo a mente le prime battute: ‘Più di 2000 anni fa, nel cuore della Persia, a Shushan ha Birà, il re Assuero sedeva su un trono e di 127 province era il nuovo patrono, ecc’.

117 - 11 Luglio 2007

Nel sogno ho visto lo Tzadik Haim che stava spiegando (o dando) la Chiave del Mazal. Ricordo soltanto una sua parola: “cambiare”. Poi il Maestro mi ha mostrato il suo taglio di capelli. Capii che dovevo tagliarmi i capelli.

118 - 2 aprile 2010, Leo Sonai, Sogno: stanotte, in sogno, mi trovavo nella camera segreta di Gesù. C'era il Moré Haim vestito di bianco, impegnato nelle sue occupazioni, che parlava con Peretz; c'era anche Nodà che diceva che Gesù era presente nella stanza dove mi trovavo. Vidi Gesù che scendeva dalla croce e notai che si vergognava a tal punto che vi risalì sopra. Poi sognai Peretz che si trovava in una località del centro Italia, chiamata San Fermo, in un appartamento semivuoto, in attesa che Paolo vi ci traslocasse. Io stavo raccontando il sogno a Peretz ed un mio amico di vecchia data disse che le parole del Morè Haim, dette a Peretz, che io non avevo sentito o che non ricordavo, erano: "E ora è il tempo di scoperchiare i coperchi".

Vedi sogno del 18 maggio 2010 in cui sognai di dire a Peretz che desideravo incontrare Gesù, ma di non sapere dove trovarlo.

119 - 12 aprile 2010

Nel sogno ero in guerra contro il male. Una voce mi diceva che il Messia era mia sorella, portatrice del numero 1000. Io non ascoltavo tale voce e continuavo la mia battaglia. Alla fine di ogni combattimento, sempre la stessa voce ribadiva che il Messia era mia sorella. Io sapevo che non era vero, ma quella voce mi assillava senza tregua. Poi, durante un’altra battaglia, mi fermai a riflettere e le risposi: “Il Messia deve essere nato ebreo”. La voce sparì ed io continuai a combattere la mia guerra.

120 - 6 maggio 2010

Nel sogno mi trovavo nella Città del Vaticano e stavo parlando con una persona molto stravagante che indossava abiti strani e poco eleganti. Tuttavia costui, non so per quale motivo, poteva girare liberamente all’interno del Vaticano ed aveva la facoltà di parlare davanti al Concilio Vaticano. Sapendo ciò, io gli dissi di fare un discorso ai Cardinali iniziando con delle domande che trattavano argomenti riguardanti il sociale e, a fine discorso, avrebbe potuto dire che tali argomenti erano di Leo Sonai. Quell’uomo, simpatico ed intelligente, mi ascoltò. A quel punto vidi, nel sogno, che tutto il Concilio Vaticano era presente, seduto in una grande assise contornata da oggetti d’oro di grande valore; i prelati ascoltarono quel misterioso personaggio. Egli iniziò con questa domanda: “Perché il Vaticano non dà i suoi beni ai poveri?”. Continuò: “Il Vaticano è ricco e può fare tanto se vuole! Perché non prendete esempio da Gesù ed amate la gente semplice, anche se con opinioni diverse dalle vostre?”. L’inquadratura del sogno si spostava verso i presenti e non c’era nessuno che fiatava. Quell’individuo, dall’aspetto poco ortodosso, trattò tanti altri argomenti che io gli avevo suggerito, compreso quello dell’aborto. Quando egli finì di parlare nessuno osava rispondere alle domande o contraddirlo. Molti sguardi si incrociarono tra di loro, ma nessuno fiatava. Poi uno dei prelati si alzò ed iniziò a battere le mani e tutti, poco dopo fecero la stessa cosa. Dall’euforia che si era creata quel personaggio disse: “Questi argomenti mi sono stati suggeriti da Leo Sonai”. Il tutto fu ripreso, registrato e fatto vedere nei telegiornali. Il giorno dopo, sempre in sogno, parlavo con degli amici e chiesi loro se avessero sentito e visto in televisione cosa era successo in Vaticano e chi era Leo Sonai.

Leo Sonai in ebraico è 'le-son'ai' (a coloro che Mi odiano) del secondo Comandamento. Daniele è nel Segno di colui che combatte contro coloro che falsificano il nome Dio con dottrine false e idolatre.

121 - 18 maggio 2010

Nel sogno dicevo a Peretz di voler incontrare Gesù, ma di non sapere dove trovarlo. Peretz, invece, sapeva dove viveva Gesù e mi disse che abitava in un paese tranquillo e che non avrei avuto difficoltà a trovarlo. Così mi ritrovai in un villaggio in cui gli abitanti vivevano secondo la natura del posto e Gesù aveva un lavoro che gli consentiva di vivere. Gesù portava una semplice tunica bianca ed aveva cinquanta anni. Appena ci vedemmo, Gesù sospese il suo lavoro, si avvicinò e ci salutammo. Poi mi disse: “Io voglio vivere la mia fede, la mia vita e sono stanco di rimanere nella Camera Segreta che è diventata pesante. Tutto questo clamore nei miei confronti mi rattrista e mi costringe a non aver contatti.” Io chiesi a Gesù se volesse andare da Peretz. Così, nel sogno, vidi che presentavo Gesù a Peretz. Anche con Peretz, Gesù espresse il desiderio di vivere nel mondo come tutti gli altri, ma a causa della confusione creatasi sul suo nome tale volontà era difficile ad attuarsi. Poi, Gesù se ne andò via e rimasi con Peretz e gli dissi: “Peretz, quando ero vicino a Gesù ho percepito il vero Spirito di Cristo che non ha niente a che fare con quello Cristiano. Gesù è solo una persona semolice che vuole vivere la sua vita!”.

Vedasi sogno del 2 aprile 2010, Leo Sonai, Sogno: stanotte, in sogno, mi trovai nella camera segreta di Gesù. - - la Camera Segreta è il posto oppure la 'Missione' di Gesù nel Pre-Regno dei Cieli, spiegato nei nostri testi. Quella posizione aveva i suoi scopi di salvezza nella storia passata; Cristo in quella Camera Segreta aveva il potere di aiutare i cristiani buoni, semplici e caritatevoli; nonostante ciò egli non aveva il potere di correggere gli errori idolatri di tutto il cristianesimo e ciò rappresentava un terribile peso su di lui. Ora, però, con la venuta del Goel Haim e con la Grande Correzione del Cristianesimo e con la vera storia messianica di Gesù, egli non vuole più essere nella Camera Segreta. Per contrastare quella posizione e per dimostrare cos'è che vorrebbe in alternativa, Gesù sceglie una vita semplice e naturale, senza essere disturbato da errori idolatri. Ed a contrastare la terribile deificazione fatta a suo nome, Daniele chiarisce che la giusta 'santificazione' nei riguardi di Gesù, cioè il vero 'spirito' da amare in Gesù, è quello del suo essere una persona semplice come tutte le persone per bene. Era infatti proprio con e per la gente semplice che Gesù aveva consacrato ed infine sacrificato la propria vita. Ciò comprova anche la nostra spiegazione che il livello vero di Gesù non era dei Giusti Nascosti bensì del Giusto che vive nella sua fede.

122 - Settembre 2011

Nel sogno mi trovavo nell’antica Roma. Stavo passeggiando con un centurione romano a cui domandai: "Che differenza c’è tra il popolo di Israele e gli altri popoli della terra?" Lui non seppe rispondere. Io gli dissi: "E’ ovvio che tu non sappia la risposta. Come potresti saperla? Te la dico io. La differenza è che i popoli sono sotto gli influssi delle stelle mentre il popolo di Israele sottostà in modo diretto alla volontà di Dio".

Anna: Tale risposta rispecchia la storia dell’umanità degli ultimi quattro millenni. Le Nazioni seguono dei cicli di percorso simile ad una stella che dopo aver raggiunto il massimo del suo splendore sparisce lasciando solo le tracce dei suoi detriti. Il popolo egizio fu per parecchi secoli la civiltà padrona del mondo antico. Un grande astro che brillava fra tante stelle, che però si spense. Sono solo rimaste le sue rovine. Un popolo con potenti divinità costretto a soccombere perché la sua Stella aveva finito il proprio ciclo vitale.

123 - 1 Giugno 2012

Nel sogno, c'era una grande confusione a Milano, dovuta alla mancanza dei mezzi pubblici; perciò non potevo arrivare al lavoro. Ero in centro e chiedevo delle informazioni ad un negoziante per poter arrivare a destinazione. Il tutto si svolgeva dentro un cortile. All’improvviso, vidi spuntare dal portone Zara di Zanzara di Muccania; costui mi passò davanti senza riconoscermi; voleva comprare del vino e poi se n'è andato. Io domandai al gestore: “Come le sembra questo uomo?” E lui: “Non mi piace per quello che so di lui. Mi aveva promesso di farmi leggere un suo libro. Sono passati tanti giorni, però, di quel testo nulla”. Io allora gli dissi: “Che coincidenza! Ho scritto un libro proprio su quella persona per spiegare la natura della sua follia”.

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Sogni di Giuseppe

(I sogni vengono raccontati in terza persona)

 

1 - 14 ottobre 1987, Milano

Giuseppe, in sogno vide Peretz che parlava del Nuovo Messaggio ad una moltitudine di persone. Queste ad un certo punto si alzarono in silenzio. Peretz aveva con sé il Bastone del Maestro Haim.

Anna: Giuseppe conobbe Peretz il 12 ottobre 1987, tramite il suo fratello gemello, Vincenzo, che mutò ben presto il suo nome in Daniele. Venuto a sapere che gli Allievi ricevevano sogni meravigliosi inerenti la Terza Redenzione Finale, pregò Dio affinché donasse anche a lui la possibilità di avere sogni. La sua preghiera fu esaudita. Nella stessa notte ricevette quattro sogni assai significativi e già indicativi delle tematiche a lui più affini: il giusto comportamento, la forte disapprovazione nei confronti dei comportamenti idolatri, la percezione degli avvenimenti catastrofici della Quarta Generazione. Il primo sogno riguarda il rispetto per il Maestro Haim, simboleggiato dal suo Bastone.

2 - 14 ottobre 1987, Milano

Durante la stessa notte del primo sogno, sognò di essere in autostrada. Sull’altra corsia una macchina grigia con a bordo una ragazza tagliò la strada alle altre auto, causando un tamponamento gigantesco, con molte persone che urlavano perché imprigionate nelle lamiere. Per fortuna, alla fine, un camion di colore rosso riuscì a fermarsi in tempo evitando danni peggiori. A quel punto una voce dal cielo disse: “Questo accadrà il 29 ottobre 1987”.

Anna: Il secondo sogno di Giuseppe riguarda il periodo chiamato Quarta Generazione, in cui mancherà la Protezione Divina sugli uomini che, a causa dei loro stessi comportamenti irresponsabili, avranno, purtroppo, molti più ‘incidenti’.

3 - 14 ottobre 1987, Milano

In un altro sogno vide molte vette nere, alte e aguzze, il cielo era di fuoco e le montagne si spezzarono una dietro l’altra.

Anna: Il sogno riguardante le montagne nere ed aguzze è da un lato indicativo di futuri avvenimenti devastanti e dall’altro rappresentativo dello spezzarsi di tanti cumuli negativi calcificati nel tempo, come l’ignoranza, la cattiveria, l’invidia, l’idolatria. Vedi come confronto il sogno del 5 maggio 1985 –CG57-AS44- di Anna G. in cui si presenta la montagna nera e aguzza, spostata da Dio in merito alla diffusione del Nuovo Messaggio.

4 - 14 ottobre 1987, Milano

Successivamente, in un altro sogno, Giuseppe vide Peretz morto, steso per terra con una lettera V di colore verde, davanti a lui. Piangendo Giuseppe gridò: “Non è un Dio!”.

Anna: L’ultimo sogno lo fece addirittura piangere. La sua anima gli indicò chiaramente che se qualcuno avesse osato ritenere Peretz un dio o un santo, questo avrebbe rappresentato la morte per Peretz, che, al contrario, proprio per il suo Segno deve mantenersi umile come un Asino.

5 - 10 gennaio 1988, Milano

Giuseppe sognò di essere con Paolo nella giungla. Videro un serpente. Paolo coraggiosamente lo afferrò e lo mise nella bocca di un coccodrillo. Il coccodrillo disse: "Che buono questo pesce!". Tornati in città, Giuseppe salì al terzo piano di una casa dove un signore gli diede una pietra e dell’olio con influssi così potenti da provocargli capogiri. Scese al secondo piano, dove si erano fermati gli altri ragazzi e vide un sacerdote che ripeteva che lui prega Dio affinché Gesù sia Dio. I giovani parlavano del Nuovo Messaggio.

Peretz 2016: Pregare Dio affinché Gesù sia Dio rappresenta la massima contraddizione che possa esistere a livello teologico. Il cristianesimo non è altro che la sostanza di tale contraddizione!!

6 - 15 gennaio 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in una situazione strana: il suo lavoro per la Redenzione era ostacolato da una serie di intoppi. Paolo gli disse che il Segno di Peretz sarebbe stata trasferito e gli fece vedere la località sulla carta geografica. Giuseppe era stanco e provato, ma niente avrebbe fermato il suo cammino. Un signore gli chiese come fosse arrivato in quel posto. Egli rispose: “Ho seguito un asino”. Riferendosi all’asino che era dietro di lui. Dopo di ciò l’Asino prese le sembianze di Peretz. Su una parete della stanza c’era una lavagnetta che riportava una serie di nomi, ai quali venne aggiunto quello di Giuseppe Bambino.

Anna: Il suo candore viene sottolineato da un appellativo vero e molto gradito a Giuseppe, del resto: “Se non sarete come bambini… non entrerete nel Regno dei Cieli!”.

7 - 15 gennaio 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz molto invecchiato, dimostrava oltre novant’anni di età. Egli era seduto in mezzo a due grandi leoni. Peretz era vestito di bianco e disse: “Gli ebrei devono partire dalla stazione, ma poiché hanno già pagato, ora non pagheranno più!”.

Peretz 2016: Sogno della Quarta Generazione riguardante la differenza di giudizio su Israele, storicamente dopo la Shoà, rispetto alle nazioni che non hanno ancora 'pagato'. Sugli ebrei, presi singolarmente, c'è un giudizio ma riguardo al popolo in generale c'è la protezione e la misericordia salvifica di Dio che mitiga le sentenze.

8 - 25 gennaio 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in Basilicata. Era appena uscito il libro del Messaggio dell’Asino che Mangia il Pane e lui era incaricato di portarlo nelle edicole. Egli, nel consegnarlo, diceva: “Quando venderete il libro ci darete i soldi”. Si vendeva poco o niente. Ad un tratto, Giuseppe si trovò a Milano. Davanti ad una sala affollata c’era un’edicola che teneva in esposizione il libro, tuttavia invenduto, quantunque Giuseppe ed altri ragazzi si mettessero a cantare una canzone che diceva: “È Arrivato il Tempo dell’Asino che Mangia il Pane!”. Il libro, che aveva la copertina nera e la scritta bianca, una volta aperto, mostrava un’immagine di Gesù disegnata come in un fumetto.

Anna: Il primo libro dell’Asino, pubblicato il 30 aprile 1988, ha rappresentato un importantissimo Segno per la diffusione del Nuovo Messaggio; ma, come qui viene preannunciato, non ha venduto per più motivi: 1) faceva ancora parte della Correzione in campo cristiano (ecco il significato dell’immagine di Gesù), 2) conteneva una terminologia superata dai Segni successivi, che ne avrebbero spiegato le motivazioni, 3) conteneva sogni e testimonianze di Zara di Zanzara di Muccania che, come spiegato nel commento al sogno di Paolo del 28 giugno 1987, deviò dalle linee di base della Casa di Preghiera madre, si attribuì titoli, deformò a suo piacimento i Segni della Redenzione, plagiò scritti di Peretz, ponendosi, di fatto in una situazione di scisma. Per ultimo, ma non per questo meno importante: i soldi non potevano essere neanche l’obiettivo secondario: la Terza Redenzione non può essere venduta. Si troveranno altre strade per far sì che coloro che si dedicano alla diffusione del Nuovo Messaggio possano avere il necessario per vivere.

9 - 3 aprile 1988, Milano

Giuseppe sognò che, offeso ed umiliato da un uomo, fece finta di non aver sentito, per paura che le sue parole, pur pronunciate solo per difendersi, potessero essere negative per quella persona. Due amici di Giuseppe cercarono quell’uomo per dirgli di non sottovalutare le parole di Giuseppe Bambino.

Anna: Uno dei cardini dell’insegnamento della Casa di Redenzione è la capacità di usare il linguaggio in modo corretto, per una forma di rispetto nei confronti di Colui che regalò agli uomini il linguaggio e per la consapevolezza che esso crea situazioni. Anche il saper tacere, dimostrato in questo sogno da Giuseppe, è una meta da raggiungere da parte di coloro che si ritengono Allievi e che vogliono diventare veri e propri Asini.

10 - 7 aprile 1988, Milano

Giuseppe sognò una giornata bellissima con un sole stupendo, ma poco dopo vide in cielo una strana luna tinta di rosso acceso e con molte nuvole intorno. Si trovò poi sul balcone e, rivolto ad un gruppo di giovani annunciò: “Questo fenomeno era già stato sognato, ora non potete più dire niente. Quando arriva questo Segno iniziano a realizzarsi i Veri Segni della Quarta Generazione!”.

11 - 12 aprile 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere un uomo dagli occhi azzurri e dai capelli biondi che era sceso dal cielo. L’uomo gli si avvicinò e cominciò a parlare. Diceva tante cose giuste, poi gli propose di seguirlo e fare come lui faceva. Lo portò nella galleria della metropolitana e, invitando Giuseppe a seguirlo, si buttò sotto il primo treno. Giuseppe stupito, vide che, dopo essere stato fatto a pezzi, l’uomo ritornava in vita sano e salvo, senza alcun graffio. Nonostante ciò, Giuseppe pensò: “Non lo seguirò!” e subito dopo gli disse con tutta semplicità: “Io sto con l’Asino!”.

Anna: Dal cielo, a Giuseppe Bambino fu mandata una prova di fedeltà. La prova dimostrò che anche se un angelo del cielo scendesse e facesse miracoli stupefacenti, Giuseppe non lo seguirebbe in esibizioni inutili, perché fedele all’Asino.

12 - 21 aprile 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere un ragazzo che maltrattava Peretz e lo buttava per terra. Peretz aveva la tunica verde ed il ciuccio simbolo dell’ingenuità indispensabile per cogliere il Nuovo Messaggio. Dal cielo si sentì una voce che disse: “Cosa volevi fare?” e scoppiò in una risata. Il ragazzo guardò in alto con terrore, si mise le mani nei capelli…e poi prese fuoco! Dopo l’accaduto apparve un giornale con la scritta: “Gerusalemme”.

13 - 26 aprile 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz sul tappeto del profeta Elia che diceva: “La salvezza deriva dai quattro angoli della Casa di Preghiera”.

Anna: Sogno della Quarta Generazione riguardante la speranza per il futuro, la protezione e la misericordia di Dio che mitiga le sentenze e salva.

Peretz: Il Profeta Elia di benedetta menzione, fondatore dei Giusti Nascosti è, di fatto, colui che sovrintende tutti i loro elevati compiti. La Terza Redenzione Finale, giunta al mondo per merito del sacrificio del Maestro Haim, Capo dei Giusti Nascosti di questa generazione, viene insieme con il Profeta Elia, come sta scritto in Malachia 3-1: "all'improvviso verrà al suo Palazzo il Maestro onorato che voi desiderate (il Goel Haim) e l'angelo del Patto (il Profeta Elia) che voi cercate". Insieme essi mandano il Disegno della Nuova Casa di Preghiera della Terza Redenzione Finale che ha in sé la salvezza.

14 - 10 luglio 1988, Milano

Giuseppe sognò di essere sul balcone di casa sua, guardò in cielo e vide l’Angelo della Morte. Peretz, che era al suo fianco destro, gli disse: “Vedi tu quello che vedo io?”. Giuseppe rispose di sì. Peretz aggiunse: “Quello è l’Angelo della Morte. Ieri, invece, hai meritato di vedere l’Angelo Shemesh (Angelo del Sole)”. Dopo di ciò Giuseppe si sedette sulla ringhiera con le gambe rivolte verso il vuoto, chiuse gli occhi ed aspettò che l’Angelo della Morte lo toccasse. Appena si sentì toccare si svegliò.

Peretz: Segno importante compiuto a Ranzanico da Peretz, Giuseppe, Paolo e Nodà. Da questo storico segno in poi, l'angelo della morte non ha più permesso di venire da coloro che credono nella Resurrezione dello Tzadik Haim.

15 - 13 luglio 1988, Milano

Giuseppe sognò di essere sul balcone di casa sua con il fratello ed il padre. Ad un certo punto, Daniele gridò: “Guardate, in cielo c’è la Stella della Costruzione che è diventata grossa!”. Giuseppe alzò la testa e vide il Segno del Maestro Haim, il Segno che va dalla quarta alla prima stella. Quando il Morè toccò la prima stella, questa si spense e cadde giù. Poi Giuseppe vide di nuovo le tre stelle allineate e la quarta spostata. Meravigliato, lo riferì ai congiunti ribadendo: “Questo è il Segno del Maestro!”. All’improvviso tutto incominciò a tremare forte, a causa di un terremoto di vaste proporzioni che durò circa cinque minuti, per fortuna senza causare danni. Vicino a lui comparve Tina, la sorella di Paolo che disse: “Questo Segno viene nella prima fase del primo ciclo del Regno dei Cieli”. Dopo di che Giuseppe guardò di nuovo in cielo e rivide il Segno del Moré di collegamento fra la quarta e la prima stella.

Anna G.: In questo sogno vengono specificati alcuni aspetti del Segno delle Tre Stelle allineate e la quarta spostata che si presentò per la prima volta a Gino nell’aprile del 1983 - Per quanto riguarda gli alti sogni che fecero riferimento all’importante Segno vedi il commento al sogno di Paolo del 23 giugno 1988 –

Peretz - Luglio 2016 - Ora siamo nel quarto anno sotto il grande Segno della Resurrezione. A Pesah 2017 si entra nel 35esimo anno, l'ultimo anno sotto la Resurrezione; ed a Pesah 2018 si entra nel 36esimo anno, (primo anno della seconda parte della Quarta Generazione) che sarà l'anno della Resurrezione sotto la Resurrezione. A Pesah 2019 sarà già l'anno delle Stelle sotto il Grande Segno delle Stelle. E mentre da Pesah 2018 l'annata sarà ancora relativamente clemente, dal 2019 inizia veramente la Quarta Generazione. C'è, però, il calcolo più esteso, secondo il quale ogni Segno comprende 36 anni. Essendo così, Pesah 2018 sarà il primo anno sotto il LARGO SEGNO di 36 anni del REGNO DEI CIELI. Ecco qui che Tina dice che il Segno del Maestro Haim viene nella prima fase del primo ciclo del Regno dei Cieli”. Non specifica quale anno; si tratta, comunque e sicuramente, tra il 2019 e il 2024. Ci sarà allora il Segno del Maestro dalla Quarta Stella alla Prima Stella e la Quarta Generazione procederà con grande velocità con terribili e grandi eventi. Nella prima parte del sogno Daniele dice: “Guardate, in cielo c’è la Stella della Costruzione che è diventata grossa!”. Ciò conferma il 'calcolo grosso' con cui si deve leggere questo Segno, cioè di 36 anni per ciascun Segno. La Stella di Isacco è proprio quella indicativa del Regno dei Cieli.

16 - 1 agosto 1988, Milano

Giuseppe sognò di aprire la Bibbia e sentire poi una voce che diceva: “A Mosè parlai faccia a faccia, con voi parlo attraverso sogni e visioni!”.

Anna: “E dopo tali cose, Io effonderò il Mio Spirito su ogni mortale, i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri vecchi avranno sogni, i vostri giovani avranno visioni”. (Gioele 3;1). Questa è la conferma della nuova modalità di comunicazione attraverso sogni e visioni, il che, tra l’altro, unisce tutti gli uomini indipendentemente dal sesso, razza, lingua, cultura, religione, ceto sociale, ecc.

Peretz 2016 - ved. Introduzione al Petalo 4. La profezia di Gioele c'è con la spiegazione ma forse vi manca questo sogno che dà un'immediatezza alla 'grandezza' di sogni e visioni, confrontandoli con la voce di Ha-Shem a Mosè faccia a faccia. Esso è Pane di una lunga meditazione: tutta la storia del Disegno di Dio Benedetto, dai Patriarchi, da Mosè, dal Sinai e dai Profeti, viene per far arrivare il mondo a questa meravigliosa Novità della Redenzione Finale per merito del Goel Haim. Se non per la profezia di Gioele, già sarebbe difficile immaginare che i Sogni Redenzionali abbiano una tale portata da estendere lo Spirito di Dio su ogni mortale. Anche con quella profezia, comunque, non saremmo arrivati alla stupefacente conclusione di “A Mosè parlai faccia a faccia, con voi parlo attraverso sogni e visioni!”.

17 - 19 settembre 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere suo padre defunto. Quando giunse per lui l’ora di andare via, egli lo rincorse chiedendogli di rimanere. Il padre rispose: “Non ti preoccupare che quando incontrerò una persona, tu riceverai delle chiavi”. Il padre, effettivamente, incrociò una persona e sparì. Dopo di ciò vide un cane di nome Willy e di seguito Paolo che gli disse: “Io, grazie a Dio, ho ricevuto molte chiavi e te ne posso dare un po’ se vuoi”. In seguito Giuseppe sentì le sensazioni del cane e subito dopo accettò le chiavi.

Anna: Le chiavi in questione sono quelle dell’umiltà, della semplicità, della fedeltà, simboleggiate dal cane. Il padre di Giuseppe era spirato pochi giorni prima, all’inizio del settembre 1988.

Peretz: Vedasi il rapporto di Paolo e la canzone fatta da Peretz sul fatto dell'ombra che abbandonò Paolo, e come quest'ultimo dovette implorare il cane Willy con umiltà per riavere la sua ombra.

18 - 25 ottobre 1988, Milano

In sogno Giuseppe vide alcuni Allievi tra i quali Sa'id (che rappresenta i musulmani nella Casa di Preghiera). Sa'id disse: “Noi aspettiamo un uomo che dia spiegazioni su ebrei, cristiani e musulmani”. Nella stessa stanza c’era il Maestro Haim che sorrideva.

Anna: Sa'id, proveniente dall’Egitto, è il marito di Tina, sorella di Paolo. Il Maestro Haim è colui che, con le sue spiegazioni darà le chiavi per la riunificazione di Ebrei, Cristiani e Musulmani.

Peretz 2016: Ho scritto nei Messaggi ai Musulmani l'importanza del fatto che in futuro, quando ci sarà la pace fra Musulmani ed Ebrei, ci sarà un luogo vitale per la riconciliazione reciproca dei loro cuori.

19 - 27 ottobre 1988, Basilicata

In sogno, Giuseppe si trovò sul balcone di casa sua. C’era un’atmosfera assai pesante, con molta gente che aspettava di udire qualcosa. Si udì una voce proveniente dal cielo che scandì il Secondo Comandamento e molti ebbero paura. Poi si trovò o alle Hawaii o nei Caraibi. Nel cielo c’era molta confusione, vide scendere del fuoco che colpì Paolo. Giuseppe, molto spaventato, corse verso di lui, ma grazie a Dio, Paolo era incolume. A quel punto la gente del luogo cominciò ad urlare: “L’uragano!”. Giuseppe, molto confuso, seguì le persone che scappavano e giunse ad una conca piena d’acqua non molto alta. La conca serviva da rifugio se si rimaneva immersi. Nonostante ciò sui volti delle persone c’era la maschera della morte. Arrivarono poi dei cinesi armati di fucili. Visto il pericolo Giuseppe adottò la strategia di fingersi morto e disarmò un cinese che gli era passato vicino.

Sogno della Quarta Generazione riguardante catastrofi sulla terra.

20 - 30 ottobre 1988, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz molto contento per una grande notizia che lo aveva sorpreso: “Grazie a Dio”, disse, “siamo riusciti ad eliminare molte parole, da Pasqua fino ad ora, senza che il Tentatore sia potuto intervenire”.

Peretz: Il sogno sostiene la validità dell’eliminare molte parole, cioè del tacere.

21 - 1 novembre 1988, Milano

In sogno Giuseppe si trovò nella sua stanza. Udì le voci delle sorelle che dicevano: “Guarda mamma, è arrivato papà!” (Il padre in realtà era morto circa due mesi prima). Egli, nel sentire la notizia, si precipitò in cucina e si ricordò le parole di Peretz, che gli aveva detto che, se per caso fosse venuto suo padre, avrebbe dovuto portargli subito una sedia, per rispetto. Difatti prese subito una sedia, fece accomodare il padre e gli chiese: “È nel vero, papà, quello che stiamo facendo?”. (in realtà non aveva dubbi, ma fece la domanda per le sorelle). Il padre rispose con molta dolcezza: “Sì, è vero!”. Giuseppe gli fece un’altra domanda sull’aldilà, ma il padre rispose: “Non si può dire, questo è un segreto!”. E poi ancora: “È vero che sei risorto?”. “Sì, è vero”. “Grazie a Dio, per merito del Morè ?”. “Sì, per merito del Maestro Haim”. Poi il padre li invitò a toccarlo per confermare le sue parole e Giuseppe lo toccò. Il padre poi si mise a fumare un sigaro e Giuseppe: “Papà, non ti fa male quel sigaro?”. Il padre rispose: “Qui non c’è dolore!”.

 Anna: Vedi, per confronto, il sogno del 23 ottobre 1988 di Daniele, in cui il padre defunto dichiara di essere risorto per merito del Maestro Haim. Questo sogno lo conferma.

22 - 5 novembre 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in una strada di campagna, quando vide due agnellini appena nati: uno era bianco, l’altro nero, li prese e li portò da Peretz e Paolo. Arrivato da loro, li vide felici, vestiti con tuniche molto belle. Peretz teneva il Bastone della Resurrezione. Nel vedere gli agnellini gioirono ancora di più. Poi in casa entrarono così tante pecore da non starci più. Nello stesso sogno, Giuseppe si trovò a casa sua. Vide il padre sdraiato sul letto, sembrava morto, ma ad un certo punto aprì gli occhi, sorrise e disse alla moglie ed alla figlia: “Enzo (diminutivo di Vincenzo, detto Daniele) e Giuseppe lavorano per la Redenzione, ed è tutto vero. Senza di loro non c’è Redenzione”.

Anna: “Senza di loro non c’è Redenzione” afferma loro padre – morto nel mese di settembre - dal Regno dei Cieli, rassicurandoli anche sulla veridicità del Segno, come aveva già fatto nel sogno del 1 novembre 1988. Giuseppe e suo fratello gemello Daniele hanno nella Casa di Redenzione una funzione essenziale, sono appoggi messianici, come già dichiarato nel commento al sogno del 4 novembre 1987. - Qui viene precisato uno dei loro lavori: sono cercatori di agnellini e pecore. Le Pecorelle Smarrite della Casa d’Israele sono le anime di coloro che, appartenenti alle dieci tribù disperse, ora, in questo periodo storico, ritornano all’ovile, cioè dall’Asino che Mangia il Pane designato quale portavoce dell’esistenza di Dio, vedi sogno di Nino del 9 dicembre 1986 – La spiegazione relativa alle Pecore Smarrite è nel sogno di Giuseppe del 24 luglio 1988.

23 - 5 novembre 1988, Milano

Giuseppe, da sveglio, ebbe la visione del Maestro Haim, che, con suo padre, stava togliendo uno spirito maligno da sua sorella.

 Anna: Nella profezia di Gioele che preventiva la forma di comunicazione attraverso sogni, si parla anche di visioni, infatti dice: “E dopo tali cose Io effonderò il Mio Spirito su ogni mortale. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri anziani avranno dei sogni e i vostri giovani delle visioni”. (Gioele 3;1). In precedenza, erano già state registrate visioni ad occhi aperti. Ricordiamo in particolare le visioni della signora Loredana, vicina di casa di Solly che, informata dell’esistenza dell’Asino, raccontò di aver visto in casa sua tre persone vestite di bianco. Peretz le avrebbe poi spiegato che rappresentavano le tre Redenzioni. E, soprattutto, di aver visto il Maestro Haim, così come lo vide dietro a Peretz, Debora il giorno 4 ottobre 1987. Giuseppe, nella sua visione, vede anche suo padre, mancato nel settembre 1988, e che nel sogno di Daniele del 23 ottobre 1988 dichiarò: “Io sono vivo, sono risorto come il Moré!”. E successivamente nel sogno di Giuseppe del 1 novembre 1988, alla domanda: “È vero che sei risorto?”, rispose: “Sì, per merito del Maestro Haim!”.

24 - 16 novembre 1988, Milano

Giuseppe, in sogno, si trovò in Fiera dove c’erano dei ragazzi che compravano il libro del Messaggio dell’Asino che Mangia il Pane e quello delle Sacre Guerre del Signore contro la falsa Kabalah. Poi vide suo padre defunto e camminò un po’ con lui. Giuseppe notò che il padre era a piedi scalzi. Quando lo vide andare via, Giuseppe disse a sua sorella: “Ciò rappresenta il Segno della Resurrezione di questa Generazione”. La sorella gli chiese se tutto quello fosse scritto nella Bibbia. Giuseppe rispose di sì.

Anna: Il padre di Giuseppe è, per merito del Maestro Haim, nel Segno della Resurrezione, così come già affermato nel sogno di Giuseppe del 1 novembre 1988.

25 - 24 novembre 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi a casa sua dove vide il Tempio della Sinagoga Universale. All’improvviso vide suo padre che si diresse verso sua madre per baciarla. Giuseppe, commentando il fatto, disse a sua madre che il papà aveva il permesso di farsi vedere.

Peretz 2016 - Essendo questo un sogno redenzionale, qualche novità ci deve essere. Inoltre c'è qui un Segno della Sinagoga (fino al 1989, avevamo ancora la Sinagoga Universale; dopo venne tolta e al suo posto stabilimmo i due Altari di Efraim e di Giuda). Il sig. Domenico Manigrasso proveniva dalle Pecore Smarrite della Casa di Israele, come anche i suoi due figli Daniele e Giuseppe. Egli è risorto per merito della Resurrezione del Goel Haim. Perciò c'è il permesso di farsi vedere ai congiunti in veste di Pecora Smarrita della Casa di Israele nel Nuovo Corpo della Resurrezione.

26 - 25 novembre 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi sul balcone di casa sua. Ad un tratto vide davanti a sé una forma strana che poi individuò come quella di alcuni cani. Poi vide Peretz. Giuseppe ricevette l’indicazione di tagliargli il cranio in modo da scoprire il suo cervello. Giuseppe eseguì l’operazione più volte fino a che non vide Peretz sorridente.

Anna: Giuseppe, che è l’Asino Dolce, aiuta l’Asino a scoprire il suo cervello, cioè le sue conoscenze, i suoi ricordi, le lezioni apprese, per rivelarlo negli scritti. Più scopre il cervello meglio è per gli scritti.

27 - 17 dicembre 1988, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in un luogo sconosciuto dove sentì la voce di suo padre che gli diceva: “Io ho sempre avuto fede in Dio, Benedetto Egli Sia, solo che non so bene le questioni (di come esprimere la fede)”. Giuseppe si commosse, perché capì che erano parole dette col cuore. Egli non vide il padre, ma notò che la sua voce proveniva da un pesce dentro l’acqua.

Peretz 2016:

Aveva la fede, la vera fede

ma non conosceva gli argomenti della fede

Beati i poveri di spirito

poiché è loro il Regno dei Cieli

Non sapeva scrivere né leggere

ma non metteva piede in chiesa

e non sopportava i Preti.

Diceva, però, nessuno è come Dio

nessun uomo è come Dio

neanche vicino a Dio.

Viveva in quella fede

senza sapere le 'questioni'

senza pensare a teologie

senza conoscere la storia

solo con una fede pura ed assoluta

nel cuore, più nascosta che rivelata,

come un pesce coperto dalle acque

regnava in lui una fede fortissima.

Nessuno è come Dio,

nessun uomo è come Dio

Dio è al di sopra di tutto ciò che esiste.

Ciò sapeva e tutto il resto non sapeva.

Egli è stato scelto da Dio Benedetto

per risorgere nel merito della Resurrezione

dello Tzadik Haim, nel Segno completo

della Resurrezione dei Morti.

Beati i poveri di spirito

poiché essi erediteranno il Regno dei Cieli.

Egli è sceso nei sogni

a Daniele ed a Giuseppe

dimostrando loro

il suo nuovo corpo da risorto.

"Toccatemi" sono risorto,

per merito del Goel Haim.

28 - 10 gennaio 1989, Milano

Giuseppe vide, in sogno, il matrimonio di Tina e Sa'id. In cielo vi era grande festa per quell’avvenimento. Giuseppe vide poi il Maestro Haim che era molto contento e che parlava in arabo con Sa'id.

Anna: Nato nello Yemen e vissuto a lungo al Cairo, il Maestro Haim conosceva bene la cultura, la tradizione e le lingue arabe, di cui Sa'id è il rappresentante nella Casa di Redenzione. Il matrimonio, realmente avvenuto tra Tina, sorella di Paolo, e Sa'id viene visto dal cielo con grande gioia perché rappresenta la riconciliazione tra cristiani e musulmani.

29 - 16 gennaio 1989, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in un parco dove c’era una libreria all’aperto. Notò che un signore aveva acquistato il libro: “Messaggio dell’Asino che Mangia il Pane” e che, camminando, lo sfogliava con aria meravigliata. Giuseppe si diresse verso la libreria per chiedere al gestore quanti libri avesse finora venduto e questi rispose di averne vendute due copie al prezzo di 40.000 lire. Giuseppe gli spiegò il contenuto del libro, poi si allontanò. Vide a quel punto un uomo biondo che, avvicinatosi, lo avvertì che gli doveva togliere qualcosa dal cervello. Giuseppe rimase immobile e l’uomo gli tolse per due volte due cose e, infine disse: “Anche tuo padre aveva questo”.

Anna G.: Il numero 40 indica il cervello. Grazie alla vendita di due libri, Giuseppe ricevette due importanti correzioni al cervello, cioè due miglioramenti di pensieri. È un Segno della potenza del Nuovo Messaggio pubblicato per la prima volta nel libro stesso.

30 - 18 gennaio 1989, Milano, Giuseppe

Giuseppe sognò di trovarsi, insieme ad altri Allievi della Casa di Preghiera, in una stanza dove si stavano effettuando lavori di sistemazione per Altari ed Assemblea. Solly, con il metro in mano, pareva indeciso, così come Paolo che era molto pensieroso. All’improvviso, apparve un muro che divise in due la stanza, poi una voce disse: “Se fate il muro dove dite voi, lo spazio per la Congregazione risulterà ristretto”. Il muro si abbassò fino a metà altezza, poi sparì lasciando per terra un segno che indicava il punto esatto in cui dividere la stanza in spazio per gli Altari e spazio per la Congregazione.

Peretz 2016: Sebbene quel primo tentativo di formare la Casa di Preghiera fallì, questo sogno è molto importante; esso dimostra che quando sarà il momento di stabilire e poi costruire la Casa di Preghiera, che diventerà il Terzo Tempio a Gerusalemme e Beer Sheva, ogni dettaglio arriverà nei Segni, come il principio ricevuto da Giuseppe, 'Nella Prima redenzione parlai con Mosè faccia a faccia, con voi parlo tramite sogni e visioni'. Tutti i dettagli necessari verranno rivelati e non lasciati a delle opinioni.

31 - 5 febbraio 1989, Milano

Giuseppe sognò di svegliarsi e di vedere sua sorella che gli raccontava il sogno fatto durante la notte. “Ho fatto uno strano sogno, ho visto dodici stelle ed il trono!”. “Quale trono?” chiesero Giuseppe e Daniele e lei spiegò: “Come, non ti ricordi, l’abbiamo visto l’altro giorno!”. Giuseppe pensò alla Costellazione della Casa di Preghiera, vide il tappeto viola dell’Altare di Malchitzedek e Peretz che diceva: “Abbiamo fatto la Nuova Santificazione, però bisogna fare un altro Segno di cui aspettiamo un’indicazione”. Nello stesso momento alla televisione, lo speaker lesse i documenti del Nuovo Messaggio: “Per la santificazione del Tappeto di Malchitzedek bisogna fare anche un Segno indietro di cinque passi e questo per il mondo intero”. Peretz capì l’indicazione e ne fu molto contento. Giuseppe vide uno spostamento veloce del Tappeto dell’Altare di Malchitzedek.

Peretz 2016: Si parla della Costellazione della Shoshana di 13 Stelle. Una di queste Stelle, la Stella dell'Altare di Malchitzedek, rappresenta un 'Trono', come, ad esempio, 'Malchitzedek, Re di Salem, sacerdote a Dio Altissimo'. Per la Nuova Santificazione ciò rappresenterebbe un grosso problema se non per la 'storica' indicazione qui data di portare l'Altare di Malchitzedek 5 passi indietro. Altrimenti, per intenderci, uno che funge da Sacerdote dell'Altare di Malchitzedek finirebbe per credersi un 'Re'. Retrocedendo 5 passi significa rendersi 'più piccolo a livello sacerdotale' rispetto 1) all'Altare di Efraim 2) all'Altare di Giuda 3) all'Altare del Sacerdote Unto 4) all'Altare della Grande Israele 5) alla posizione del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Haim che detesta chi si crede un re, per cui non permette ad alcun Sacerdote di montarsi la testa. - Questa umiltà da parte delle Nazioni (l'Altare di Malchitzedek è l'Altare delle Nazioni) di riconoscere l'inferiorità di livello rispetto alla santificazione degli altri Altari è ciò che completa la santificazione della Casa di Preghiera e senza tale riconoscimento non potrebbe scendere la Nuova Santità. E' una questione cardinale, quindi, e non secondaria. Non bisogna confondersi. L'inferiorità della Santità dell'Altare non rispecchia assolutamente un'inferiorità generale o personale. Siamo tutti della stessa carne. Si tratta del livello della Santificazione di ciascun Altare e del Sacerdozio ad esso connesso. Più avanti nel tempo, il numero di adepti dell'Altare di Malchitzedek sarà enormemente grande rispetto agli Altari. Se non per questi 5 passi indietro, i fedeli di questo Altare vorrebbero considerarsi in grado di assumere autorità anche nei riguardi degli Altari ebraici. (Ved. Il mio sogno durante La Disputa con Anna Gasparotti in cui io, da Asino, stavo entrando in un'aula gremita di gente delle nazioni per insegnare loro cose della Redenzione ma essi non mi riconobbero e tanto meno mi lasciarono parlare. Dissero solo: "Ma chi è quello lì? Cosa vuole qui?") Questo pericolo viene evitato tramite il Segno dei 5 Passi indietro. Dio Benedetto ci sta parlando tramite Sogni e Visioni.

32 - 25 marzo 1989, Milano

Giuseppe, in sogno, si trovò in Egitto con Peretz, Paolo, Sa'id e suo fratello Daniele. Giuseppe vide un arabo che parlava in tedesco e concludeva con un: “Heil Hitler!”. Un altro uomo, dietro all’arabo, si mise a cantare in tedesco e a fare il saluto nazista, seguito da molte altre persone che erano nascoste tra la gente. Poi disse: “Meno due!”, riferendosi agli ebrei morti. Giuseppe allora, ricordandosi di Purim, gli si avvicinò, gli batté il capo tre volte e disse a bassa voce: “Contro Aman, Amalek, contro gli Amorrei!”. All’improvviso quell’uomo diventò un prete.

Sogno della Quarta Generazione riguardante un rinnovato antisemitismo. Peretz 2016: Il sogno spiega che non è il popolo di Amalek che conta bensì il cuore di Amalek che deve essere distrutto alla fine, gli Aman, gli Amalechiti o gli Amorrei, che siano Indoeuropei, Ariani, Musulmani o Cristiani, tutti coloro che odiano gli ebrei e gli israeliani verranno distrutti ed estirpati dal mondo, ottemperando al comandamento dalla Torà di cancellare per sempre la memoria di Amalek. Gli Amorrei, dalla radice 'dire' (a-m-r), verranno riconosciuti da ciò che dicono.

33 - 13 maggio 1995, Bergamo

Giuseppe, in sogno, si trovò sul lago di Endine mentre pescava con un metodo antico: con una lancia infilzava i pesci e poi mangiava loro la testa. Dopo di ciò si trovò in autostrada dove c’era stato un grosso incidente stradale. Da lì partì una marcia di ebrei di gruppi e tradizioni diverse. Giuseppe camminò con loro, ad un certo punto disse: “El SHADDAI!”. Un ragazzo lo sentì, si girò verso di lui e gli disse: “Perché hai detto quel nome?”. Giuseppe gli rispose: “Ho detto un nome di Dio per invocarne la protezione. Se Dio vorrà tu vedrai la Redenzione Finale”. Il ragazzo e Giuseppe divennero amici ed insieme proseguirono la marcia. Ad un tratto, videro un bambino abbandonato per strada, era così piccolo che stava sul palmo di una mano. Giuseppe si commosse e lo prese fra le mani, si distaccò dal gruppo cercando un posto in cui potesse raccogliersi in preghiera. Dal cielo si udì una melodia dolce, Giuseppe pregò El SHADDAI affinché quel bambino potesse vedere la Terza Redenzione Finale.

Peretz 2016: Nell'antichità il metodo per 'convertire' era di 'infilzare' delle parole che toccavano il cuore e poi di riempire la testa con ciò che si voleva. Ciò poteva essere nel bene e nel male, ma qui, siccome è Giuseppe che lo fa, si può presupporre che si tratti di intenzioni giuste. Nell'antichità, comunque, poteva funzionare perché la gente era semplice di cuore e ingenua (tamim). Più avanti, però, la gente farà domande e si confonderà (il grosso incidente stradale). Nel sogno ci sono diversi gruppi di ebrei che, però, non fanno avvicinare le persone e non sono pronti a ricevere la Redenzione Finale. Giuseppe, volendo camminare con loro per annunciare la Redenzione Finale, invoca EL SHADDAI che è più rappresentativo della fede e della protezione di Abramo, nostro padre, come Lo Scudo di Abramo. Qui, oltre alla protezione, Abramo è 'il Padre di una moltitudine di nazioni' e siccome Giuseppe vuole parlare della Redenzione Finale invoca il nome EL SHADDAI. Un giovane ebreo, fra i tanti, è incuriosito e vuole conoscere il motivo dell'invocazione e quando Giuseppe gli spiega che le sue intenzioni sono per le Redenzione Finale, è disposto a seguirlo. Insieme, quindi, vogliono avvicinare la gente alla Redenzione Finale ma riescono solo a considerare un bambino abbandonato e così 'piccolo' di speranza che lo si può tenere sul palmo di una mano. Giuseppe si commuove e invoca l'aiuto di EL SHADDAI. Quest'azione è molto amata dal Cielo, per cui egli sente una dolce melodia e prega che quel bambino possa vedere la Redenzione Finale.

34 - 20 maggio 1995, Bergamo

Giuseppe, in sogno, si trovò in casa di sua madre, nella stanza in cui dormiva sua sorella Graziella. Vide che in una parete c’era una strana porta attraverso la quale entravano dei demoni (sotto forma di folletti); costoro rimasero stupiti perché Giuseppe era in grado di vederli. Egli disse loro che da quel momento non avrebbero più potuto entrare in casa e sparse una manciata di sale grosso verso la loro porta di accesso. I demoni ritornarono nel mondo da cui erano venuti.

Peretz 2016: Molti popoli usavano ed usano ancora spargere sale contro il malocchio e le potenze malefiche. Mi sembra che questo sogno, prima di tutto, indichi di non scartare l'idea di gettare sale contro tali forze negative; non è inutile. Perché il sale? C'è un patto fatto da Dio con il sale, per cui esso non puzza e non si deteriora. Ecco perché le potenze malefiche lo temono e lo evitano. D'altronde, nel sogno si tratta di sheddim, folletti, che, in verità, non sono cattivi o dannosi, al massimo si divertono a spaventare la gente. Perciò non bisogna pensare che il sale aiuti ad eliminare le forze negative più dannose. Per questo scopo ci vuole la Nuova Shemirà (Protezione) della Redenzione Finale.

35 - 29 luglio 1995, Bergamo

Giuseppe sognò di trovarsi in piazza Duomo a Milano. Si stava svolgendo una manifestazione folcloristica con riti pagani e la gente, mascherata ed addobbata con strani abiti, venerava delle entità inesistenti. Giuseppe, nel vedere ciò, intervenne. Afferrò con decisione il microfono collegato con l’altoparlante e disse: “Non vedete come siete conciati? Tutto ciò non porta a niente. Vi mascherate per sentirvi qualcuno ed attirare l’attenzione su di voi. Questa strada non porta alla salvezza, ma solo all’illusione…dentro di voi c'è il vuoto!”. Le persone, sentite quelle parole, si offesero e cercarono di aggredirlo. In quel momento, accanto a Giuseppe, apparve Peretz. Giuseppe continuò: “Ora state a guardare. È El SHADDAI che salva. Guardate cosa fa il Signore degli Eserciti!”. Nel cielo si formò una nube con un cerchio, al cui centro prese corpo uno scudo di ghiaccio che scese e si posò sul braccio sinistro di Giuseppe. Le persone rimasero strabiliate e gli si avvicinarono. Peretz constatò: “Qui le persone per credere hanno bisogno di vedere miracoli!”. Giuseppe fece poi avvicinare la gente e disse: “Ora, voi increduli, per purificarvi, toccate questo scudo, prima che si sciolga!”. Per ogni persona che toccava lo scudo (fino al suo scioglimento), Giuseppe pronunciò una benedizione: “Che El SHADDAI ti benedica!”.

Anna G.: Sogno della Quarta Generazione riguardante la speranza per il futuro, la protezione e la misericordia di Dio che mitiga le sentenze e salva.

36 - 30 luglio 1995, Bergamo

Giuseppe, in sogno, vide che parlava ad una moltitudine di persone ed annunciava Il Patto Nuovo di Geremia.

Peretz 2016: Il Patto Nuovo Finale si basa sulla profezia di Geremia (31-31), che nella Torà è considerato alla stregua di Mosè. Moshè Rabbenu diede il Patto della Torà del primo nome EHEYE. Geremia ricevette il Patto Finale del'ultimo nome EHEYE che si rivela con la venuta del Goel Finale Haim.

37 - 20 ottobre 1995, Bergamo

Giuseppe, in sogno, vide dei ragazzi ebrei che pregavano Dio. Nel sentirli, egli provò una gioia così grande da essere indotto ad aggregarsi a loro; incominciò così a dire: “Israel, Israel” come in una sorta di cantilena accompagnata da una musica. I ragazzi, ascoltandolo, gli si avvicinarono facendo subito amicizia. Giuseppe disse loro: “Ci sono grandi novità per il mondo, e per il popolo d’Israele, in conformità con il verso che dice: “ Farò sentire cose nuove, occulte e sconosciute, tanto che voi non potrete dire lo sapevo”. Ora voi potete dire il Nuovo Shemà Israel dichiarando l’unicità di Dio in questo modo: “Todà (Grazie) El SHADDAI, El SHADDAI é Gadol (Grande), El SHADDAI è Ehad (Uno)” Dalla bocca di Giuseppe uscirono quelle parole accompagnate da una melodia meravigliosa che era scesa dal Cielo. I ragazzi si meravigliarono della novità e Giuseppe concluse: “Tutto questo fa parte della Redenzione promessa da Dio ai nostri padri!”.

Peretz 2016 - Questo sogno scende dal Regno dei Cieli, (reminiscente al AZ YASHIR MOSHE U-BNEI YISRAEL sul Yam Suf); Giuseppe non è ebreo (anche se deriva dalle pecore smarrite della casa di Israele). Lo Shema Yisrael è l'espressione fondamentale della fede del popolo ebraico ed è anche obbligo pronunciarlo due volte al giorno, di giorno e di sera. E' stupefacente che Giuseppe possa insegnare agli ebrei (e, per aggiunta, a coloro che sono abituati a pregare) che ora in virtù delle Novità della Redenzione Finale si possa dichiarare l'Unicità del signore anche con questa frase nuova: 'TODA' LE-'EL SHADDAI, EL SHADDAI GADOL, EL SHADDAI EHHAD'. 'Grazie EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI è Uno'. E' strabiliante la forza di questo fatto. Sono passati 32 anni dai Segni Completi ed ancora sto cercando di rendermene conto!

38 - 30 ottobre 1995, Bergamo

Giuseppe, in sogno, si trovava con sua moglie Sharon nel deserto, mentre vagavano senza una meta precisa. Dopo tanta fatica nel cercare una direzione, di fronte a loro videro una porta che li avrebbe fatti uscire dal deserto. Essi aprirono quella porta e, con grande sorpresa, si trovarono in casa di Peretz che disse loro: “Oggi c’è stato un grande miracolo di Dio, Benedetto Egli Sia!”.

Peretz 2016: teniamo questo sogno per la data; forse avrà significato dopo.

39 - 19 novembre 1997, Milano

Giuseppe sognò di diventare famoso, non perché lui lo volesse, ma perché il lavoro che svolgeva aumentava la sua notorietà. Ad una persona che glielo fece notare disse: “Io sono solo un Asino, non sono niente!”, si mise a quattro zampe giù per terra e cominciò a ragliare.

40 - 24 novembre 1997, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in una stanza sotto il livello della terra. Peretz fece un Segno sul petto di Giuseppe per rafforzarlo. Dopo di ciò, Giuseppe vide la signora Mazal ed il Maestro Haim. C’erano delle bare, ma erano vuote. Giuseppe si trovò tra le mani una pietra grezza e nell'osservarla notò che sulla pietra era inciso un cuore, allora disse a se stesso: “Con questa pietra dovrai andare sulla riva del Giordano e buttarla oltre il fiume!”.

Anna: Oltre il Giordano, nella direzione del mondo musulmano. Una pietra con inciso un cuore. Ovvio il significato di riavvicinamento dei cuori con le popolazioni islamiche. Giuseppe metterà successivamente in atto questo Segno, nonostante le indubbie difficoltà!

41 - 15 dicembre 1997, Milano

Giuseppe ebbe una visione riguardante le istruzioni per i rifugi. Saranno indispensabili dei rifugi che non potranno essere sotto i 700 metri di altitudine. Per l’acqua si dovrà trovare una sorgente proveniente da falde sotterranee. Evitare di costruire il rifugio vicino a ruscelli o fiumi, ma più lontano possibile. Anche da vulcani, sia pure inattivi da tempo. Si dovranno osservare e studiare i venti del luogo, le loro acque, la neve e gli smottamenti del terreno. Le costruzioni dovranno essere piramidali triangolari perché il triangolo taglia il vento e l’acqua. Molti alberi, non trovando elementi vitali nel terreno, diventeranno neri e moriranno, ecco perché, intorno alle costruzioni si dovranno piantare molti alberi e, data la loro grande importanza per l’ossigeno, bisognerà curarli molto bagnandoli frequentemente. Gli stessi (specialmente quelli di una specie indicata), saranno preziosi (in modo particolare le loro foglie), per proteggere e curare persone ed abitazioni. Gli ambienti dovranno essere molto curati dal punto di vista igienico e riforniti di scorte di ossigeno (ricavato dall’acqua) e di sale grosso. Attenzione alle vibrazioni come preavvisi di terra non ferma e di terremoti, qualcuno, molto sensibile, potrà avvertire anche le scosse leggerissime. Anche chi dovrà andare per mare dovrà acuire la sua sensibilità alla frequenza ed alla intensità delle onde battenti sullo scafo, quale preavviso di tempeste o altri fenomeni avversi.

42 - 21 gennaio 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, si trovava all'ospedale S. Raffaele. La notizia di un suo sogno si era sparsa a macchia d’olio in tutto l’ospedale. Uno dei dipendenti andò da Giuseppe e cercò di parlare della cristianità. Lui si arrabbiò e disse: “È ora di finirla con la vostra falsa morale, avete, in questi duemila anni parlato di amore con la bocca, mentre nei vostri cuori c’era odio!”.

Peretz 2016: Risposta dura ma veritiera verso coloro che sostengono che l'amore predicato da Gesù è stato l'eredità della Chiesa Cattolica nei secoli. L'ipocrisia della Chiesa, per quasi 2000 anni, non trova parallelo nella storia e la frase del sogno lo esprime apertamente.

43 - 25 gennaio 1998, Milano, Giuseppe

Giuseppe, in sogno, vide una comunità ebraica. Si stava celebrando la festa di Hannucà, ma l’atmosfera non era allegra. Giuseppe si avvicinò ad un rabbino senza la barba, e dopo aver chiesto scusa per il disturbo, parlò del Nuovo Messaggio. Il rabbino, sentendo le parole di Giuseppe, si illuminò dicendo che era molto interessante e gli disse di continuare a parlare.

44 - 11 maggio 1998, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in un locale pieno di giovani; cominciò a parlare e disse: “Purtroppo ora stanno arrivando molti forti decreti della Quarta Generazione!”. I giovani lo disturbarono per non ascoltare e lui alzò la voce con determinazione: “Ora vedrete la Mano Forte di Dio. Iddio farà diventare rosse le acque, i venti si alzeranno più forti che mai e la terra farà vedere la sua portentosa forza come mai l’uomo ebbe occasione di vedere. Ricordate le acque rosse, quello è un Segno molto importante!”. I giovani non capirono, Giuseppe, in ogni caso, aveva fatto il suo dovere!

Anna: Sogno della Quarta Generazione riguardante piaghe bibliche.

Peretz 2016: Nei primi 10 anni dei Segni abbiamo fatto i Segni delle Dieci Piaghe. Mi ricordo un Segno incredibile: andammo al Fiume Adda verso sera per fare il Segno della Piaga delle Rane. Nelle nuvole apparve la forma di una grossa e stupefacente rana con tanti dettagli. Comunque, non mi ricordo bene molti Segni delle Piaghe fatti e nemmeno se li abbiamo completati; è sicuro che quei Segni erano voluti perché durante la Quarta Generazione ci sarà anche la Ripetizione delle Dieci Piaghe ma ancora più terribili e molto più estese nel mondo. Il sogno qui ne dimostra la verità profetica.

45 - 20 maggio 1998, Milano

Giuseppe sognò di vedere nel cielo delle nubi di vari colori. Si ricordò di un sogno già visto, dove annunciava che con l’arrivo di quelle nubi, sarebbero scesi i decreti. D’improvviso, quelle nubi caddero verticalmente, uccidendo delle persone. Poi si trovò in una stanza in compagnia di Beniamino, la pace su di lui. Si stavano discutendo i decreti che sarebbero scesi sulla terra. Vide un tornado che trascinava via tutto quello che trovava: aerei, case, alberi e oggetti d’ogni genere. Qualche pazzo lo sfidava con il surf d’acqua. Beniamino disse: “L’uomo sta andando contro natura”.

Peretz 2016: Come nel sogno di 11 Maggio sui terribili venti della Quarta Generazione.

46 - 21 maggio 1998, Milano

In sogno, Giuseppe era in Israele, in una sinagoga. Il Tempio era pieno di ebrei semplici che stavano ascoltando la lettura del Sefer Torà. La Torà era cantata in un modo tanto perfetto che lasciava tutti estasiati. Molti ebrei si accorsero della presenza di Giuseppe e vollero che andasse a leggere il Sefer Torà. Giuseppe rimase sorpreso da tale invito, ma disse che non era degno di salire a leggere, inoltre non aveva con sé la kippà (copricapo ebraico). I presenti insistettero. Non ricorda esattamente cosa disse nel sogno ai fedeli, sta di fatto però, che appena incominciò a parlare, molti presenti si commossero per le sue parole. Sicuramente aveva parlato del Patto Nuovo. Molto emozionato, Giuseppe aggiunse: “Dio, Benedetto Egli sia, ora guarda il cuore di ogni persona. Questa lezione l’ho ricevuta da Peretz e sarà un fondamento della mia vita, per sempre. Aprite il vostro cuore antico e rinnovatelo nello spirito del Patto Nuovo”. Nella sinagoga si sentì un amore meraviglioso per il Dio d’Israele. Grazie El SHADDAI, El SHADDAI è grande, El SHADDAI è Uno.

Peretz 2016: Si tratta di un sogno stupendo e ricco di sentimenti profondi. Vediamo le parole “Dio, Benedetto Egli sia, ora guarda il cuore di ogni persona" e poi "Aprite il vostro cuore antico e rinnovatelo nello spirito del Patto Nuovo". Cosa significa 'ora'? Non è una cosa da sempre che Dio guarda il cuore di ogni persona? Non ci può essere qui una risposta semplice. In aggiunta, Giuseppe dichiara che proprio questa 'novità' diventerà per lui il fondamento della sua vita, come se questo fatto non esistesse prima, il ché rafforza la domanda. Perché proprio questo principio che ora Dio guarda il cuore di ogni persona è valido per diventare il 'fondamento' della vita? Non è possibile cercare di rispondere senza guardare l'esortazione di Giuseppe, 'Aprite il vostro cuore antico e rinnovatelo nello spirito del Patto Nuovo'. Non è che Dio Benedetto non guardava prima il cuore dei singoli. Era, però, un cuore antico che era chiuso; perciò bisogna aprirlo e rinnovarlo nel nuovo spirito della Redenzione Finale. Siccome il Nuovo Patto, giunto per merito del Goel Haim, è arrivato, siamo entrati in un nuovo tempo e solo ora si può rinnovare il vecchio cuore. Prima non c'era il Nuovo Spirito per poterlo fare. Questo è il fondamento della vita nel servizio a Dio nella Redenzione Finale, e cioè rinnovare il cuore con il Nuovo Spirito. Guardate bene, se non c'è questo rinnovamento del cuore nello Spirito Nuovo, non si sta vivendo l'esperienza della Redenzione per merito del Goel Haim. Ed in questo Cuore Rinnovato dal Cuore Antico ebraico ne esce una profondità immensa e nuova il che fa nascere un amore profondo e meraviglioso per Dio di Israele. Grazie El SHADDAI, El SHADDAI è grande, El SHADDAI è Uno.

 

47 - 6 luglio 1998, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi nel futuro. C’era molta confusione fra le persone. Era arrivato il tempo della separazione completa con il mondo. Chiunque entrasse nel Patto Nuovo avrebbe dovuto separarsi da ogni oggetto del passato; questo perché esso sarebbe diventato pericoloso. La situazione era simile al caso della moglie di Lot che si era voltata indietro per vedere la città di Sodoma e Gomorra. Anche se tre Angeli avevano avvisato del pericolo, la donna si girò indietro lo stesso e morì trasformandosi in una statua di sale.

48 - 26 agosto 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, incontrò l’Angelo Ministeriale dell’Islam che gli fece vedere la terra da sud a nord, da ovest ad est e viceversa. Ovunque c'era una tremenda avversione nei confronti dell’Islam, non contro tutti i musulmani, ma contro i fanatici e i predicatori di guerra e terrorismo: era un decreto dall'Alto. Così come aumentava il fanatismo islamico, così montava l'ostilità contro l’Islam stesso. Poi, Giuseppe si trovò in un luogo preciso degli Stati Uniti dove, per un decreto divino, era scesa una piaga terribile, quella degli insetti. Se ne vedevano a milioni e la gente era nel panico più assoluto. In quell’istante vide di nuovo l’Angelo Ministeriale dell’Islam che cercava un ebreo. Quest’ultimo fu trovato ed era l’Angelo Ministeriale d’Israele che disse: “Solo noi possiamo metterci in contatto con Allah!”. L’Angelo Ministeriale d’Israele cominciò a pregare: “EL SHADDAI, Tu sei un Dio Misericordioso, fa’ che la Tua Misericordia scenda sulla terra, affinché si possa estendere la Tua Protezione!”. Giuseppe, da semplice spettatore, sentendo quella preghiera si mise a piangere. Nel frattempo la piaga degli insetti infuriava ancora, ma era scesa la Protezione a livello della persona che pregava Dio.

Anna: Sogno della Quarta Generazione riguardante la speranza per il futuro, la protezione e la misericordia di Dio che mitiga le sentenze e salva. Questo è un decreto dal Tribunale di Sopra: viene fornita l’unica soluzione, ‘pregare insieme in pace’. Esso, d’altro canto, è anche il vero decreto, proveniente dal Tribunale di Sopra, contro quei fanatici che impediscono l’unificazione e la preghiera comune fra ebrei e musulmani.

49 - 27 settembre 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, vide che un ragazzo stava leggendo un documento ricevuto nella tenda di Peretz. Il giovane gli chiese: “Allora tu sei un saggio?” Giuseppe rispose che chi è portatore di quelle parole diventa saggio, ma non deve mai affermare in prima persona: “Io sono saggio”, che Dio ci scampi. No! Mai dire una cosa del genere, altrimenti si certifica solo la propria stoltezza. A causa di ciò la saggezza si nasconde fra le altre virtù.

50 - 28 settembre 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, vide una nave che solcava l’Oceano Atlantico e veniva urtata, più volte, con grande forza. I marinai che non riuscivano a capire da che cosa dipendessero quei colpi collocarono un'apparecchiatura speciale. Quando il fenomeno si ripeté, l’apparecchio rivelò agli uomini del radar satellitare che nel mare c’era un mostro marino la cui estensione era inimmaginabile.

51 - 4 ottobre 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, vide Solly e suo padre, la pace su di lui. Solly si trovava a Milano per il funerale di suo padre che, però, era presente al rito e vicino al figlio. Un rabbino senza barba e senza copricapo disse a Solly di preoccuparsi se lui non ci fosse stato e di stare attenti se lui ci fosse stato. Il rabbino invitò Solly a tenere un discorso ai presenti. Solly si avviò sul palco e disse: “Io, dopo la dipartita di mio padre, l’ho visto in sogno tante volte!”. In quel momento, accanto a suo padre, apparve il Maestro Haim. Il padre di Solly disse: “Sentendo queste parole, é come se io da qui uscissi come un figlio!”.

52 - 17 novembre 1998, Milano

Giuseppe ricevette un messaggio profetico di correzione proveniente dalla ‘Coda delle Meteore’ e concernente il giudizio sulle facoltà dell’uomo: “Gli uomini saranno giudicati per lo spreco delle proprie potenzialità. L’uomo è uscito, per così dire, dai propri limiti, e che non lo faccia anche l’Asino Dolce! La Quarta Generazione, che è ‘spostata’, sarà unica e diversa dalle altre. Tutte le altre frasi sono sbagliate e totalmente contorte, senza testa e senza coda, senza senso e prive di contenuto nuovo o valido. C’è una cosa che devi ricordare per ciò che riguarda le profezie negative, si può anche cadere negli sbagli che si stanno trattando negli scritti, come in questo caso. Questo messaggio non è altro che il risultato dell’errore che hai fatto uscendo dai limiti del nostro scopo, con parole che non toccano il cuore della gente; hai sprecato le tue potenzialità e sei uscito dai giusti canali!”.

Riflessione di Giuseppe: Hi-haw, hi-haw. La cometa mi ha dato una bella codata! Questa è stata la ‘mia’ correzione che mi ha dato un nuovo equilibrio. Ho capito una cosa fondamentale: che, come dice Peretz, noi non siamo ancora in grado di vedere i parametri giusti. Alla ‘correzione’ ho reagito pensando che, come al solito, appena c’è una novità io ci devo cascare. Probabilmente è l’entusiasmo suscitato dalla novità stessa che mi fa sbagliare. Avevo bisogno di questa correzione così importante per mettermi nel giusto binario. Le correzioni sono amare al momento perché ci si deve umiliare con sé stessi. Ma una volta superato l’ostacolo, esse danno gioia interiore e fanno crescere. Giustamente, come dice l’Asino che Mangia il Pane, se uno non fa non può sbagliare. La persona cerca sempre di non sbagliare. Purtroppo l’errore deve uscire, e meno male che oggi chi fa parte del Patto Nuovo ha questa meravigliosa possibilità di correggersi. Solo con la correzione la persona può progredire. Con la correzione si comprendono i difetti. Non bisogna abbattersi per la correzione per quanto sia amara. Bisogna affrontarla sempre con determinazione. Grazie alle correzioni ricevute da Peretz, ho imparato molto. Molti oggi sono alla ricerca di sé stessi e si domandano cosa sono. La persona trova la pace interiore quando comincia a vedere dentro di sé e a correggere i propri difetti. Quello che ho appreso in questi anni, grazie a Dio, è che correggendo i difetti si impara a vedere anche i pregi. Senza la correzione non si possono vedere le virtù. Per non sbagliare è necessario umiliarsi sempre e riprendersi ogni volta. Dopo la correzione si va avanti. Chi riceve la correzione deve pensare che è per il suo bene, e non deve prenderla come un affronto o come una umiliazione.

53 - 30 novembre 1998, Milano

Giuseppe, in sogno, era partito per gli Stati Uniti d’America con Peretz, Paolo e Nodà. Essi erano stati invitati ad una festa dal presidente americano Bill Clinton. C’era molta allegria fra i presenti. Giuseppe era così felice per quell’avvenimento che salutò tutti con un: “Shalom”. Il Presidente, sentendo Giuseppe salutare in ebraico disse: “Ssss…. non farti sentire parlare in quel modo, purtroppo molti non vi capiscono. Io so che voi del popolo d’Israele avete una grande Tradizione tramandata dai rabbini. Non so cosa stia succedendo, ma l’antisemitismo sta dilagando in modo strisciante”. Appena Clinton smise di parlare, il cielo, come contrariato dal fatto che non si potesse esprimere liberamente la propria ebraicità, scoppiò in una rabbia incontenibile e quella festa si tramutò in una serie di disastri. Ci fu uno scoppio che sollevò il tetto ed un forte vento portò una grandinata devastante. I chicchi erano come pietre e colpivano le persone. Giuseppe si ritrovò per terra e con le mani si riparò la testa. Ebbe molta paura. Quando la tempesta finì, egli vide che tutti i banchetti erano stati travolti dalle forze della natura. Giuseppe notò che sia a Peretz, a Paolo e a Nodà non era successo niente. Perfino la macchina di Giuseppe, che era posteggiata sotto una tettoia, era intatta.

54 - 5 gennaio 1999, Milano

Giuseppe, in sogno, era con Peretz, in una stanza particolare e segreta. Giuseppe fece un Segno con la mano. Nella mano aveva della farina che lanciò sul tavolo; dalla farina uscì la forma di una casa che, man mano, si completò. Egli notò che nella casa c’erano: un asino, un uomo e le Tavole dei Dieci Comandamenti. La casa, all’inizio, era come sfuocata, ma poi si mise a fuoco. Giuseppe osservò le due Tavole della Legge, vide incisa la lettera Lamed e disse: “Incredibile, corrisponde esattamente alle iniziali delle lettere ebraiche vere dei Comandamenti!” Peretz disse: “Non ti preoccupare, ora c’è il permesso per le Nuove Leggi”.

 55 - 9 gennaio 1999, Milano

Giuseppe, in sogno, vide suo padre, la pace su di lui. Era uscito dall’ospedale morto e venne portato nella casa della moglie. Non dava segni di vita, ed aveva una ferita sul petto. Tutti i componenti della famiglia erano radunati attorno a lui e tutti videro che i suoi occhi si mossero e si aprirono. Suo padre si alzò e disse: “Ero morto e sono risorto per merito del Maestro Haim. In questi anni ho studiato con lui ed ora sono pronto a scendere sulla terra per ritornare dagli amici che avevo lasciato”.

56 - 20 gennaio 1999, Castelnuovo Magra

Giuseppe, in sogno, aveva con sé un antico libro. Il libro parlava della saggezza profonda, antica e nuova allo stesso tempo. Leggendo il libro capì che era la saggezza della via di mezzo. Gesù non era menzionato nel testo. Peretz volle leggere il libro che Giuseppe aveva in mano e Giuseppe glielo consegnò. Poi, Giuseppe fece altri tre sogni, nel quarto vide un altro libro che completava il primo. Erano libri antichi e dietro di loro c’era il Maestro Haim.

Peretz 2016: Ved. Libro della Saggezza Antica a Nuova.

57 - 12 marzo 1999, Gorgonzola

Giuseppe sognò di vedere un collega di lavoro, che gli domandò: “Ma i sogni che ricevi rappresentano i tuoi desideri?”. Giuseppe gli rispose che i suoi desideri erano una cosa mentre i sogni si ricevevano dall’alto indipendentemente dai propri pensieri.

58 - 13 marzo 1999, Gorgonzola

Giuseppe sognò di vedere Anna (Gasparotti) che aveva in mano una penna nera attorniata da cioccolata. Giuseppe affermò che era arrivato il tempo che tutto il mondo sapesse che Dio è Uno.

59 - 15 marzo 1999, Gorgonzola

Giuseppe sognò di trovarsi senza sapere il perché a San Vittore, il carcere milanese. Era dentro ad una cella (con almeno altri sette detenuti), molto brutta, sporca, con un solo bagno per tutti. Giuseppe vide un uomo, molto triste, seduto su una sedia, che sosteneva di essere innocente e di dovere scontare sei mesi per nulla. Giuseppe cercò di consolarlo. Al momento del rancio, un altro detenuto, presumibilmente il ‘capo’ della cella, gli intimò di farsi gli affari suoi che agli affari di tutti avrebbe pensato lui che ne aveva il diritto. Costui avrebbe lasciato agli altri l’1% della possibilità di parlare. Colpito da tanta tracotanza, Giuseppe gli disse: “Ora basta, io mi appello a Dio per mettere fine a tutto questo e per eliminare l’arroganza tua e di tutti i mafiosi che sono qui dentro!”. In Giuseppe era scesa una grande forza e quando sfiorò quell’uomo lo vide diventare blu e sciogliersi come il burro. Allora girò per tutto il carcere e toccò tutti quelli che doveva toccare. In quella giornata morirono 147 detenuti mafiosi. Qualcuno accusò Giuseppe di aver compiuto una strage, lui ribatté che è Dio che punisce e che lui aveva solo fatto dei Segni…

60 - 30 marzo 1999, Castelnuovo Magra

Giuseppe sognò di vedere che Peretz era stato chiamato dal tribunale in veste di magistrato. Giuseppe, diventato poliziotto, lo avrebbe dovuto scortare. Furono mandati in una località a loro sconosciuta del nord Italia, dove per loro erano stati approntati anche degli alloggi. Il mattino seguente, Peretz fu convocato da un suo superiore e Giuseppe lo accompagnò al Palazzo di Giustizia. Alcuni agenti di polizia gli chiesero chi fosse Peretz, lui rispose di essere un magistrato che avrebbe dovuto compiere indagini particolari. A Peretz fu richiesto di indagare su una famiglia di sei o sette persone che avevano commesso dei crimini, anni prima. Peretz sostenne che se c’era da condannare, si sarebbe dovuta comminare la giusta pena: i fatti si erano svolti molti anni prima, quelle persone avevano ora circa sessant’anni, era inutile condannarle all’ergastolo, la pena giusta sarebbe stata di vent’anni. Era di sabato, il superiore disse a Peretz che avrebbe dovuto essere disponibile anche per il sabato successivo. Nel frattempo, Giuseppe era andato a ritirare la nuova divisa, e dato che non aveva con sé il denaro sufficiente, si fece prestare mille delle duemila lire necessarie da un suo amico. Di fronte al guardaroba si aprì una porta e si videro degli ebrei ortodossi che pregavano presso quell’apertura.

61 - 22 maggio 1999, Milano

Giuseppe sognò di essere in compagnia di Peretz, Paolo, Anna e Nodà. Con loro c’era un grosso asino più grande di un cavallo. Essi percorrevano una strada di campagna e, ad un certo punto, Anna entrò in una chiesa e portò fuori una torta bellissima. Anna riferì di averla ricevuta da un parroco molto bravo. La torta fu sezionata a metà e non tagliata a fette. Giuseppe vide che nella torta c’era del lardo così invitante che era difficile non mangiarlo; Peretz ne prese una fetta, la odorò e non la mangiò. Tutti rimasero male di fronte a quella torta all'apparenza così gustosa che non si poteva mangiare. C’era mestizia, fino a che un capretto, uscito da un recinto di ovini, parlò: “Non vi preoccupate, vengo io in olocausto al Signore, Dio nostro, perché è stato profanato il Segno Ba-Ha-Zman!”. Peretz provò grande misericordia verso quel povero capretto che si stava offrendo in olocausto, anche a causa della delicatezza, della gentilezza e della tenerezza della sua voce. Tuttavia, l'animale fu immolato al Signore e messo sulla brace. Poi Giuseppe si trovò in America con Peretz e più precisamente in un negozio di generi alimentari in cui c’era un bambino molto triste. Giuseppe non riusciva a capire se il pollo che era in vendita fosse kascer o meno. Il bambino parlò in inglese a Giuseppe che intuì che anche in America c’era il problema di Bà-ha-zman.

Felicità Allievi, perché siamo stati salvati e siamo salvi da un segno di olocausto sceso dal Cielo per toglierci completamente dalla terribile profanazione del Segno d'Apertura della Redenzione Finale ‘Bà ha-Zman’ perpetrata da Zara di Zanzara di Muccania! La nostra fortuna è di essere racchiusi nel Patto della Verità del Goel Finale, Haim. Questo sogno è una chiara testimonianza dal Cielo che tutto ciò che ha fatto Zara con il suo sito, frutto di plagio, è una profanazione del segno Bà-ha-Zman, la cui eco è arrivata fino in America tramite Internet. Il sogno è in relazione al sacrificio di Beniamino noster già nel Regno dei Cieli come olocausto a Dio, nel segno del capretto che si offre come olocausto per togliere completamente la terribile profanazione.

Peretz, Giugno 2016: In seguito, abbiamo compiuto a casa di Giorgio ed Anna il segno di quell'olocausto bruciando una grossa fetta di carne. Nodà aveva saputo in sogno da Beniamino noster che sarebbe dovuto scendere dal Regno dei Cieli per subire un secondo sacrificio. Potevamo correlare i due sogni anche a causa della delicata e gentile voce del capretto. Di sicuro ciò aggiungeva il grande merito di Beniamino noster che peraltro completava il suo primo sacrificio dato che non aveva scelto lui di morire; esso era stato deciso dal Goel Haim per la salvezza della 'Missione' dell'Asino che mangia il Pane, e per il beneficio dell'umanità. Per questo olocausto, invece, Beniamino era totalmente cosciente ed era il suo secondo sacrificio. Dimostra pure il sogno che l'intera 'torta' di Zara è soltanto un'altra forma di cristianesimo ed è impura. Lo offre come se fosse una bella torta il che potrebbe ingannare la gente; essa, però, è come il maiale che fa vedere i suoi zoccoli spaccati mentre non è ruminante ed è impuro.

62 - 7 ottobre 1999, Milano

Giuseppe in sogno vide che si trovava presso il Vesuvio. Il vulcano iniziò ad eruttare lava, fango e fumo nella zona circostante. Una voce dal Cielo disse: “Tutto questo arriverà in breve tempo, a causa dei peccati del luogo”. Poi fu confermato che quando arriverà il segno del Vesuvio sulla terra, inizieranno a scendere i decreti terribili della Quarta Generazione…

Anna G.: Questo sogno è da collegare direttamente con l’altro sogno, sempre di Giuseppe e sempre sul Vesuvio, del 18 novembre 1993.

63 - 9 febbraio 2000, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in un grande prato e di sentire forti venti. D’improvviso i vortici presero la forma di un tornado distruttore. La gente era meravigliata da questo fenomeno che si stava verificando in Italia. L’aspetto incredibile dell’avvenimento era che il tornado assumeva forme e colori strani. Nel frattempo si era creato il panico e le persone cercavano di fuggire. Giuseppe si gettò a terra per non essere risucchiato dal vortice; infatti la tromba d’aria gli si avvicinò e lo sfiorò, ma non gli fece niente, mentre una persona che era poco distante da lui venne sollevata e trasportata via. Giuseppe capì che questi erano forti Segni contro la malalingua e la falsità, gravi difetti della lingua e della bocca, infatti l’uomo preso con forza dal vento, non riusciva più a respirare perché dentro la sua bocca aperta era entrata la polvere trasportata dal vento, che lo soffocava a morte.

64 - 10 febbraio 2000, Milano

In sogno, Giuseppe vide forti venti che, come nel sogno della notte precedente, diventavano tornado devastanti. Una voce disse: “Tutto questo è causato dalla collera del Cielo contro le Nazioni che avversano Israele; esse verranno colpite con la forza dei quattro elementi della natura”.

65 - 28 maggio 2000, Milano

Giuseppe, in sogno, si trovò di sopra, insieme con Peretz nella Casa del Regno dei Cieli. Peretz era molto felice e gli spiegò che chiunque fosse destinato a quella Casa, non si sarebbe accorto della morte o del trapasso. Giuseppe, vedendo che Peretz era uno spirito, si rese conto che anche lui non aveva più corpo. Egli vide, tra le tantissime anime di persone che frequentavano la Casa, anche suo padre, la pace su di lui. Esse, che all’entrata venivano giudicate in modo diverso, non si rendevano conto di essere morte, riconoscevano e salutavano Giuseppe, che, a sua volta confuso, non sapeva se era vivo o morto. La Casa era enorme con molte stanze, giardini e alberi bellissimi. Peretz vi aveva una stanza per poter scrivere. C’era anche una stanza da dove partivano i sogni per le persone sulla terra. Poi Peretz, che aveva guidato Giuseppe nella visita della Casa, lo accompagnò in giardino, dove incontrarono il Maestro Haim. Il Maestro consolò Giuseppe e lo abbracciò. Egli, ascoltando le dolci parole di consolazione, si mise a piangere a dirotto, con un pianto profondo, di gioia e felicità. Anche Peretz era emozionato.

Anna G.: Giuseppe, che alcuni giorni prima era stato sottoposto allo stress emotivo dell’ennesima lettera provocatoria e insultante di C. D., si era chiesto in cuor suo, cosa ne pensasse il Moré di tutto quello schifo. La risposta, meravigliosa, non tardò. “Giuseppe, non prendertela, non devi neanche considerare quel male, perché come alternativa tu hai qualcosa di infinitamente ed assolutamente più elevato!”.

66 - 13 giugno, 2000, Milano

Giuseppe, in sogno, vide che stava consegnando le Preghiere del Nuovo Rito ad un medico. Costui lesse le preghiere e Giuseppe notò che sui primi fogli c’erano almeno sei orari diversi; il primo orario iniziava alle 6:00. Il medico chiese a Giuseppe: “E il Padre Nostro?”. Giuseppe rispose che il Padre Nostro era stato rinnovato. Il medico iniziò a pregare e, con le mani unite a pugno, disse: “Padre” con le mani a sinistra e: “Nostro” con le mani a destra. La Nuova Preghiera poteva essere usata da chiunque volesse usarla, non solo da chi fosse già nei Segni. Il medico in questione era un omosessuale e questo voleva dire anche che non si doveva giudicare chi voleva adottarla. La Preghiera è per tutti!

Peretz: Guardate la meraviglia della Nuova Legge che sta scendendo per il mondo. Quel medico sa che Dio è Uno, ma è familiare, si vede, al rito cattolico o almeno a dire il ‘Padre Nostro’ come tutti i cristiani. Forse qui per non imitare i cristiani, ma per essere in conformità con la Nuova Preghiera egli fa un gesto diverso, come un segno per rompere l’abitudine. Inoltre mi sembra che forse non ci rendiamo conto dell’importanza del Nuovo Padre Nostro. Un sogno, ricevuto da uno degli allievi alcuni anni fa, dichiarava che il nuovo Padre Nostro Completo va studiato parola per parola, per capire le profonde implicazioni della preghiera insegnata da Gesù e completata. In questo sogno sembra che il Padre Nostro, per il medico, faccia da legame importante fra la preghiera cristiana e la Nuova Preghiera. Anzi, pensandoci un po’, sembra che questa preghiera, nella forma completata, rappresenti proprio il legame più diretto addirittura fra la Missione stessa di Gesù e la Nuova Preghiera. Uno dei motivi è che questa è l’unica preghiera insegnata da Gesù; essa fu riportata nei Vangeli ed è famosa in tutto il mondo. Noi l’abbiamo soltanto completata. Non c’è un’altra preghiera simile, non nei Vangeli e non nel Nuovo Rito, eccola: “Padre Nostro che sei nei cieli/ Dio Altissimo al di sopra di ogni nome/ sia santificato il Tuo Nome in eterno/ elevaci nella Tua Legge/ nella Tua Salvezza/ e nella tua Redenzione/ venga il Tuo regno/ e rendici degni di entrare nel suo splendore/ sia fatta la Tua volontà/ come in cielo, così in terra/ perdona i nostri peccati/ e liberaci dal male/ dacci un cuore umile/ come quello dei Giusti amati/ mandaci oggi il nostro pane quotidiano/ e sii vicino a noi, sempre in ogni momento”.

67 - 26 settembre 2001, Milano

Giuseppe, durante la notte di Kippur, in sogno, vide che dal Cielo stavano scendendo sulla terra degli Angeli Protettori. Essi si ponevano a capo di gruppi di persone molto semplici e camminavano assieme a loro. Un uomo disse: “Guarda, Giuseppe, quelle persone non vedono gli Angeli, ma tu li puoi vedere e come vedi sono davanti al loro gruppo e saranno la loro guida”.

Peretz 2016: E' significativo che Giuseppe non è ebreo ma compie il digiuno di Kippur tramite la Nuova Legge del Patto Nuovo Finale. Viene il sogno per annunciare che anche chi, non ebreo, digiuna a Kippur, secondo il permesso della Nuova Legge, verrà ricompensato con angeli Protettori per l'anno seguente.

68 - 11 ottobre 2001, Milano

Giuseppe sognò di vedere il profeta Kohelet (nominato nel Libro Ecclesiaste e attribuito al Re Salomone). Il profeta era giovane e diceva di aver ricevuto due profezie e dichiarava con gioia: “È arrivato il Pastore Buono le cui parole entrano nel cuore della gente e si trova a Beer Sheva, bisogna far festa!”. Poi Giuseppe ripeté le parole in francese per la cognata Yael.

Peretz 2016: penso che si riferisse a me che ero a Beer Sheva nel 2001. Essere un Pastore Buono è ciò che ho ricevuto dallo Tzadik Haim, come far entrare le parole di verità nel cuore delle persone che mi vogliono ascoltare. E' motivo di festa come tutti i Segni dell'Asino che mangia il Pane quando riceve un titolo d'Asino. Nel Cielo c'è festa per la verità dei Segni Completi grazie al Goel Haim ed in terra c'è festa per il Segno in terra. Il problema era di trovare persone pronte ad ascoltare le parole del Buon Pastore. Il termine Buon Pastore deriva da Gesù, che si dichiarava il Buon Pastore perché diede di sé stesso ai suoi discepoli con amore. Anch'io, a Milano, feci così con gli allievi cercando di dare di me stesso quanto possibile per far entrare nel loro cuore l'amore per Dio, per il Goel Haim e per ogni questione della Redenzione Finale. Coloro che erano vicini a me possono testimoniare dei miei atteggiamenti e dei miei sforzi per compiere il Segno del Buon Pastore: come Giordano, Renato, Gino, Iliade, Davide, Remo e Nelda Levi (di benedetta memoria), Sara, Anna Gasparotti, Solly, Paolo, Noda', Shaul e Rahel. Comunque, anni sono passati e le strade per aprire la Redenzione sono state chiuse sino ad ora, ma ancora io, se ci sono allievi sinceri che desiderano un Buon Pastore, sono pronto a ragliare dal Mistero dell'Asino che mangia il Pane e a condurmi da Buon Pastore con amore. Hi-haw, hi-haw, hi-haw!!!

Perché il Profeta Kohelet? Le 2 profezie si trovano alla fine del libro di Kohelet (12-13,14) La fine del discorso, ogni cosa viene sentita, temi Dio ed i Suoi comandamenti poiché ciò è tutto l'uomo. Poiché ogni azione per/davanti a Dio verrà nel giudizio.

69 - 15 ottobre 2001, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in America, negli Stati Uniti, e vide che gli americani sarebbero usciti vittoriosi dalla guerra contro il terrorismo e che vi sarebbe stata una grande festa. Poi, avendo di fronte una cartina geografica degli Stati Uniti, vide molte macchie verdi, segno di positività, estendersi in tutti gli stati americani.

70 - 20 giugno 2002, Milano

Giuseppe ebbe una visione e vide, dopo aver chiuso gli occhi, la costruzione di dieci piani sognata il 15 giugno 2002. Era una costruzione moderna, adeguata ai nuovi tempi.

Peretz 2016: Ci sarà questa costruzione, può darsi per le Scuole della Redenzione Finale, per i Tribunali ed altre istituzioni della Redenzione.

71 - 12 luglio 2002, Milano

Giuseppe sognò di vedere fiumi in piena e città e campagne allagate e devastate dalle acque.

Anna: L’estate 2002, per l’Europa, fu anomala in quanto l’anticiclone delle Azzorre non si stabilì nella zona consueta. Dopo un mese di giugno torrido, il più caldo da 125 anni, con 31° di media; i mesi di luglio e agosto furono caratterizzati da piogge intensissime e irregolari che colpirono, devastandole, molte zone europee. In particolare le città di Praga prima, per la piena della Moldava, e Dresda poi (il 14 agosto), per il conseguente straripamento dell’Elba, furono inondate dalle acque dei fiumi in piena. Decine i morti, incalcolabili i danni materiali.

72 - 15 settembre 2002, Milano

Giuseppe sognò di essere nella zona di Napoli. In un’atmosfera che si faceva sempre più preoccupante, vide rotolare giù dal Vesuvio sassi e lava. Contemporaneamente dal mare giungevano ondate gigantesche. Era come se tre forze della natura, terra, fuoco e acqua, si unissero per devastare il tutto. Egli cercò di rendersi utile mettendo delle protezioni, ma si fermò quando vide un ragazzo del posto che disse: “Purtroppo Pompei sarà distrutta di nuovo!”.

 

73 - 26 novembre 2002, Milano

Giuseppe sognò di trovarsi in una stanza con alcune persone e di parlare di guarigioni. Egli spiegò loro cos’era un Segno, ossia un collegamento fra il Regno dei Cieli e la Terra. Aggiunse, anche, che dato c'è un rischio elevato di fare confusione con le guarigioni procurate dall’idolatria o da forze sotterranee, non sarà possibile praticare guarigioni sulle persone totalmente estranee alle questioni, mentre sarà possibile su coloro che vivono nella vera Fede in Dio e nel Patto Finale. E mentre parlava faceva un Segno sul braccio di una persona.

74 - 12 marzo 2003, Milano

Giuseppe sognò di camminare per strada fra suo padre, a destra, e suo fratello, a sinistra. C’era anche la vecchia bicicletta del padre che viaggiava da sola. Tra loro tre si era instaurata una nuova armonia.

Segno della Nuova Convergenza dell’Amore Fraterno. Si deve cercare di realizzare il ‘Giardino della Fratellanza’ nel segno del perdono, come nel segno del perdono è il padre di Giuseppe e Daniele.

75 - 20 marzo 2003, Milano

Giuseppe sognò di essere a Milano e di apprendere la notizia di una crisi economica terribile, tanto è vero che un argentino sostenne di volere ritornare al suo Paese.

76 - 20 marzo 2003, Milano

Giuseppe sognò di incontrare una famiglia che aveva subito due lutti tremendi a causa di un incidente stradale. Lui si sorprese quando, invece delle consuete condoglianze, dalla sua bocca uscì la frase: “Mi dispiace, ma con questo la vostra generazione è finita!”.

Durante la Quarta Generazione, effettivamente, verrà inaridita la continuità generazionale di molte famiglie. Questo, probabilmente, in base alla divisione delle anime di coloro che saranno degni di far parte della futura umanità pacifica, tollerante e credente nei valori positivi ed universali.

77 - 18 maggio 2003, Milano

Giuseppe sognò di essere nei pressi di Sodoma e Gomorra. Su un leggero pendìo vide tre statue: una risalente all’antico Egitto con la testa di cane, l’altra di sale della moglie di Lot, l’ultima più recente. A quel punto sentì una voce proveniente dal Cielo che diceva: “È tempo di guardare avanti, non si deve più guardare indietro, altrimenti, alla fine, si diventa come la moglie di Lot!”.

Peretz 2016: Una lezione sull'atteggiamento giusto da assumere per non rimanere indietro psicologicamente e spiritualmente; bisogna guardare in avanti per ciò che si deve e si può fare. Il guardare al passato è controproducente spiritualmente. A volte si guarda agli errori passati con lo scopo di correggersi; d'ora in avanti, ciò va fatto nelle misure giuste e con le giuste intenzioni, altrimenti i rimorsi acuiscono la tristezza è ciò nuoce al servizio a Dio.

78 - 16 settembre 2003, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz mentre scriveva, a mano, i testi della Redenzione Finale. Egli ripeteva spesso gli scritti spiegando: “Questo perché ogni volta fornisce una comprensione nuova. La vera Comprensione della Verità arriverà dopo 210 anni!” A Giuseppe venne in mente che il periodo di schiavitù degli ebrei, nell’antico Egitto, fu proprio di 210 anni! Poi Peretz soggiunse: “Dove sta la Comprensione fra le dieci virtù? Sta nel Gusto! È lì che la comprensione inizia a scendere. Ci sono tre livelli: Gusto Forte, Gusto Debole, Gusto Fragile. A quale categoria appartenete voi Allievi?”. Giuseppe ammise: “Al Gusto Fragile!”

(Ved. Il Libro della Donna, capitolo 2).

79 - 15 febbraio 2004, Milano

Giuseppe sognò di vedere suo padre, su di lui la pace, con le lacrime agli occhi che dichiarava di essere sempre vicino a loro.

80 - 15 febbraio 2004, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz che, come Primo Allievo del Maestro Haim, era vestito in modo particolare, aveva tanti Segni addosso e, soprattutto, parlava in modo solenne, in ebraico e poi traduceva in italiano e diceva: “Il Morè mi ha detto che i soldi sono di Dio e che ci sarà un decreto sulle nazioni!”. A quel punto Giuseppe vide Giacobbe, anche lui molto serio e concentrato, che tagliava dei pomodori per revocare il decreto.

Peretz 2016: Forse i pomodori rappresentano il cibo semplice. Il decreto viene revocato per i meritevoli che hanno soldi a sufficienza per vivere. La revoca del decreto viene attribuita a Giacobbe, nostro padre, che pregava Dio per avere 'pane da mangiare e un vestito da indossare'. Ho un dubbio riguardo alla revoca o alla riduzione del decreto, dato che è forte la frase detta in nome del Morè 'I soldi sono di Dio e ci sarà un decreto sulle nazioni'. D'altronde, il Goel Haim è il Giacobbe della storia e grazie al suo merito molta gente avrà da mangiare durante la Quarta Generazione. Lo Tzadik Haim, nei suoi 21 anni a Milano, visse in povertà e non sempre sapeva se avrebbe avuto di che mangiare.

81 - 14 novembre 2004, Milano

Giuseppe sognò di vedere che Arafat era morto male, soffocato da un suo stesso rigurgito, dopo un colpo di tosse; ma ancora più importante, invece di essere aspettato, come lui immaginava, da cori di angeli in paradiso, perfino la terra non lo volle accogliere. Poi Giuseppe vide la vedova di un terrorista che inveiva contro Arafat.

82 - 10 aprile 2005, Milano

 

Giuseppe sognò che nella Scuola della Rosa era indispensabile cominciare a studiare il Settimo Comandamento.

Durante la prima lezione possibile, quella del 17 aprile 2005, Peretz lesse un testo da lui elaborato nell’ambito della ‘Nuova Legge’ relativo al Settimo Comandamento: non commettere adulterio.

83 - 23 aprile 2005, Milano

Durante la vigilia della Pasqua ebraica, Giuseppe sognò di vedere il Sefer Torà aperto su un tavolo. Il Libro aveva al centro una macchia rossa che creava una barriera. C’era un rabbino con una lunga barba ed un cappello. Poi arrivò Peretz, che invece era senza barba, sorridente. Una voce dal Cielo disse che ci sarebbe stata una separazione tra il Hassidismo e coloro che hanno seguito Rashi; poi nel libro della Torà vide tre lamed (la L dell’alfabeto ebraico).

84 - 20 luglio 2005, Milano

Giuseppe, in sogno, vide una famiglia, forse ebrea (ma ciò non era chiaro); l'importante era che in quella famiglia c’era armonia e amore tra i suoi componenti e perciò sugli stessi era scesa una Benedizione di almeno 120 anni.

Anna G.: Quando in un sogno della Redenzione ci sono due possibilità - in questo caso il fatto che la famiglia fosse ebrea o no - vuol dire che bisogna prendere in considerazione entrambe le ipotesi. Il sogno, in pratica, dice che una famiglia che costruisce un rapporto di armonia ed amore, si conquista una benedizione anche per le generazioni future. Questo insegnamento, che di primo acchito può sembrare ovvio, è, in realtà, molto elevato, in quanto se è vero che è il buon comportamento che conta in una persona, lo è ancor di più a livello di famiglia.

85 - 28 luglio 2005, Milano

Giuseppe sognò di avere una stella di Davide tra le labbra. Quando la stella si spezzò in due parti, lui si spaventò, ma una voce dal Cielo gli disse: “Non aver paura, da questo arriverà una riunificazione!”; infatti, nel cielo, Giuseppe vide una stella di Davide luminosa e riunita solidamente.

Anna G.: Anche il 23 aprile scorso, Giuseppe aveva ricevuto un Sogno di separazione che avrebbe coinvolto il mondo ebraico, infatti aveva sognato di vedere il Sefer Torà aperto su un tavolo. Il Libro aveva al centro una macchia rossa che creava una barriera. C’era un rabbino con una lunga barba ed un cappello. Poi arrivò Peretz, che invece era senza barba, sorridente. Una voce dal Cielo disse che ci sarebbe stata una separazione tra il Hassidismo e coloro che hanno seguito Rashi. Anche il sogno della stella di Davide spezzata è in linea con le stesse profezie che dichiarano che, finalmente, l’eresia dello Zohar, praticata da coloro che sembrano i più fedeli, e che invece ha corrotto l’ebraismo fin dal 1250, verrà separata dal vero ebraismo nella Quarta Generazione. Questa indispensabile fase di separazione, verrà poi ricomposta con una solidità superiore di origine celeste.

86 - 17 settembre 2005, Milano

Giuseppe sognò di vedere Peretz, sorridente e tranquillo, in una stanza molto particolare, dietro di lui c’era una cassaforte. Ad un certo punto il fuoco riempì la stanza rendendola di colore arancio. Una voce disse: “C’è un dettaglio particolare, ricorda la cassaforte, ricorda la cassaforte!”. Lui si svegliò di soprassalto. Chiuse gli occhi e vide l’oscurità totale, l’inesistenza assoluta, poi vide una luce e si riaddormentò. Egli sentì la voce di Peretz che diceva: “Quarantacinque” e la stanza si riempì nuovamente di fuoco e si colorò d'arancione. Sentì la presenza divina. Una voce ripeté: “Quarantacinque!”, un’altra aggiunse: “Ora Dio parlerà”, e Giuseppe sentì la voce di Dio che proclamò: “Io Sono Dio, Creatore dei Cieli e della Terra. Quarantacinque volte è stato profanato il ‘Principio della Creazione’, Io non lo tollero più. Io creai Adamo ed Eva e nessun altro. Io non li creai con altri dei o simboli. Io li creai nel Mio nome ‘I.R.A.’ ed in ‘I.R.A’ Io creai l’uomo, nessuno eccetto Me è il Fattore. Io non Mi divido con nessuno, né con la creazione stessa. Il potere della creazione è solamente Mio. Nessuna creatura ha il potere della creazione e nulla della creazione vive senza di Me. Così anche per le statue fatte dall’uomo o i simboli o i numeri o le storie inventate dal pensiero dell’uomo. Così anche per le stelle, la luna ed i pianeti, che non sono coinvolti nella creazione. Io decreto l’inizio e la fine. Per la Mia causa lo faccio e nessuno partecipa alle Mie opere. L’umanità è giunta ora in cima alla Torre. Questa Torre è stata costruita dall’uomo che, nella sua stoltezza, vuole scoprire il Mio segreto. Le persone possono vedere solamente ciò che Io ho creato per loro, così che possano vivere. Guai a coloro che costruiscono questa Torre nei loro pensieri per trovare il Mio segreto. Una persona non sa neanche il segreto della sua vita. Chiunque cerchi di trovare il Mio segreto vedrà la fine della sua vita. Essi hanno abbandonato la semplice fede di: ‘Al principio Dio creò i cieli e la terra’. Perciò Io non tollererò più i ‘loro’ libri di Esther perché essi hanno profanato il Mio Nome Santo. Farò vedere il Mio Vero Nome ora ‘I.R.A’.. Decreti ci saranno contro queste profanazioni…..”.

Questo sogno venne riportato immediatamente da Giuseppe nella sua forma essenziale. Fu solo in occasione di una gita a Igea Marina con Peretz che, trovandosi davanti alla piccola cassaforte dell’albergo, si ricordò appunto della ‘cassaforte’ che aveva conservato i dettagli del suo importante sogno che vedeva addirittura la ‘Presenza Divina’. In genere si tratta di un Angelo che parla in Nome di Dio. Il numero 45 in Ghematria corrisponde ad Adam, Uomo. - - La spiegazione di questo sogno si trova nel Libro Asino della Rosa.

87 - 7 febbraio 2006

In sogno, Giuseppe, vide che tutta la macchina industriale russa si era inceppata. Non sapevano cosa fare, così il presidente Putin lo chiamò e lo incaricò di risolvere il problema. Giuseppe accettò ed andò verso il punto in cui si era verificato il blocco. Per far partire il tutto c’era una vecchia locomotiva a vapore anni ‘30/’40. Sulla locomotiva c’era una manopola con quattro scatti. Essa era posizionata sul quarto scatto, Giuseppe la mise sul primo e la locomotiva ripartì, prese forza e seguì il suo binario che collegava tutta la macchina industriale russa. Giuseppe disse a Putin: “Certo che se anche voi volete partire in quarta senza passare dalla prima, sarà un po’ difficile!”.

 

Conclusione

 

I sogni ricevuti da mio fratello sono molto di più di quelli che ho elencato. Questi nostri sogni sono solo la punta di un iceberg. Essi sono stati per noi una guida costante nel tempo. Nei momenti particolarmente difficili, puntualmente arriva un sogno che indica il motivo di quella situazione con la soluzione per superarla.

I miei sogni sono stati anche un aiuto dal Cielo per fare i passi giusti della mia vita. La Redenzione Finale è la Redenzione che completa il collegamento tra cielo e terra e terra e cielo. Il tutto si manifesta intorno alla persona che fa parte della Terza Redenzione Finale.

Per dare maggior comprensione a ciò che ho scritto, scrivo la mia testimonianza che parte dal marzo 2007 al marzo 2010.

Nella primavera del 2007 lavoravo presso una cooperativa che gestiva il servizio ambulanze presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Non c’erano buone notizie. Si sapeva che l’attività era agli sgoccioli. Eravamo trenta dipendenti con tante preoccupazioni per il nostro futuro. Nonostante ciò, il mio ex capo assunse un collega di nome Flavio. Lui era un po’ strano ma simpatico. Nei miei turni, con lui parlavo delle contraddizioni della Chiesa, della fede sbagliata e naturalmente del Secondo Comandamento.

Lui si trovava d’accordo con ciò che dicevo e l’avevo informato anche dei sogni della Redenzione. Nel’Aprile 2007 ricevo un sogno interessante: nel sogno vedo Flavio a piedi nudi per strada. Lui mi dice che non ha le scarpe per poter andare al lavoro. Io gliene regalo un paio di nuove. Poi ci vediamo al lavoro e Flavio mi dice che non ha voluto mettere le scarpe nuove perché erano troppo belle e si sarebbero rovinate. Poi vedo che lui mi indica la strada che porta al S. Raffaele e mi fa da guida. Durante il percorso, ad un certo tratto, io gli passo davanti e lui mi segue. Poi, Flavio mi dice: “Mi impegnerò a farti entrare al San Raffaele”. - -

Quando lo rivedo gli racconto il sogno e gli dico: “ Questo sogno indica che le scarpe nuove sono i miei consigli che portano a fare i passi giusti e che questo è un regalo che ti sei meritato per aver condiviso con me ciò che hai sentito e appreso sul Secondo Comandamento. Il tuo pensiero, però, di non usare le mie scarpe non è saggio da parte tua. La fine del sogno dà un'informazione che riguarda l’ospedale San Raffaele. Sicuramente succederà qualcosa ed allora capiremo. Stai in guardia, potrebbe capitarti un'occasione che ti metterà in una posizione che agevolerà la mia assunzione all’0spedale San Raffaele.

Nel giugno 2007, diventa definitiva la chiusura della Cooperativa. Flavio, nel frattempo, trova lavoro e riesce a farsi assumere da un’altra cooperativa che si era aggiudicato l’appalto del servizio ambulanze al San Raffaele.

Ai primi giorni del mese di luglio 2007, Flavio mi telefona e mi dice che sarebbe disposto a parlare di me con i suoi capi. In questa cooperativa il turno di notte era gestito da una persona fissa e a rotazione il personale completava l’equipaggio creando però dei disagi per formulare la turnistica. Flavio ha la brillante idea di mettere un secondo fisso per risolvere il problema e caldeggia la mia assunzione. Grazie al Cielo, la sua proposta viene accettata e inizio così a lavorare di notte. Io ho in mente anche di fare il corso Oss, Operatore Socio Sanitario, di giorno e tale occasione rispecchia questo mio programma.

Nei giorni seguenti parlo con Flavio e gli dico che una parte del sogno si era realizzata, col suo impegno a farmi entrare a lavorare al San Raffaele.

Pochi giorni dopo, sogno di lavorare al Pronto Soccorso del San Raffaele con la divisa dell’ospedale con la scritta del mio nome e cognome. Da questo sogno capisco che non devo perdere tempo ed iniziare ad iscrivermi al corso Oss.

Dopo due mesi Flavio mi racconta che quando era di turno al Pronto Soccorso del San Raffaele una persona distinta con un abito a dir poco impeccabile voleva passare quando non aveva dei motivi validi per farlo. Senza pensarci lo ferma e gli indica un altro percorso. Questo sconosciuto insiste ma lui rimane inflessibile. Flavio mi racconta che la cosa interessante è stata che quest’uomo era un dirigente importante del complesso e che aveva apprezzato molto ciò che aveva fatto e che per questo voleva premiarlo con un favore.

Sentendo così, dico a Flavio: Ti ricordi quando ti dissi che qualcosa doveva succederti per poter aiutarmi ad entrare a lavorare in questa struttura? Ecco, grazie a Dio, si è verificato. Dopo pochi giorni Flavio parla con questo signore che gli promette che sarebbe entrato a lavorare come dipendente in questo complesso ospedaliero. Flavio accetta soltanto se lo può fare assieme ad un suo amico. Quest’uomo risponde che non c’è problema.

Vedete, cari lettori, come questo sogno sia stato prezioso per me e per chi mi era vicino. Purtroppo, però, Flavio cambiò atteggiamento nei miei confronti, e divenne anche ostile. Egli aveva deciso di farsi assumere da solo, rinunciando a me. Io ne rimasi deluso e capii più in profondità il significato del sogno, in cui rifiutava di mettersi le scarpe nuove.

Flavio lavora due mesi e non passa la prova. Io rimango da solo, ma con il pensiero fisso di dover fare il corso Oss. Lo frequento e nel Maggio 2009 conseguo il diploma. Nel frattempo, al lavoro, i rapporti si fanno tesi a causa delle maldicenze dei colleghi. Avevo fatto molti tentativi per entrare a lavorare in ospedale, ma c’era come un muro che bloccava ogni mia iniziativa. Allo stesso tempo, mi arriva lo sfratto. L’Azienda mi licenzia mentre ero in malattia a fine anno 2009. Rimango senza lavoro, sto per essere sfrattato e non ho i soldi per trovare un’altra casa. Subito dopo il licenziamento, sogno di lavorare in una cooperativa di ambulanze con la divisa di ambulanziere; in seguito mi cambio ed indosso una divisa bianca trovandomi in un ospedale.

Da questo sogno capisco che dovevo fare un segno per poter lavorare in una nuova cooperativa. Prima, però, c’era il problema della casa e soprattutto del mio stato d’animo e quello della mia famiglia. Dopo aver parlato al telefono con Peretz, decido di andare a trovarlo. Nel frattempo, grazie all'interessamento della figlia di un mio collega, che si era trasferito a Vimodrone, ci viene segnalata una casa in affitto ed aspettiamo una risposta a tale riguardo. Da Peretz faccio un segno forte per togliere ogni avversità. E proprio lì arriva la telefonata che ci dice che a breve avremmo potuto firmare il contratto di locazione.

Il mio collega notturno era stato l’unico a prendere le mie difese quando lavoravamo assieme ed per questo che era stato licenziato assieme a me. Per vie miracolose riesce a trovare un'attività alla quale posso anch'io associarmi. Grazie a ciò, potevo dimostrare al nuovo padrone di casa che avevo un lavoro.

Firmato il contratto, mi trasferisco. Un mese dopo, arriva un'occasione per lavorare ancora nelle ambulanze di notte nei fine settimana. Nel frattempo, avevo consegnato dei c.v. In un altro sogno vedo il mio primo giorno di lavoro in un ospedale con una divisa bianca. Un altro sogno ancora mi indica che avrei avuto un colloquio di lavoro di martedì.

Il giovedì 17 Aprile 2010, ricevo una telefonata dall’ospedale Humanitas che mi fissa un colloquio di lavoro la settimana dopo (di martedì), incredibile! Sapevo dentro di me che tutto sarebbe andato bene, e così fu. Inizio il 12 maggio 2010 e durante il lavoro ho modo di entrare nelle sale operatorie. Indosso una divisa blu come nel primo sogno fatto qualche anno prima. Dopo un anno, mi trasferiscono alla Centrale di Sterilizzazione e qui indosso una divisa bianca.

Ringrazio Dio Altissimo che dopo ogni impedimento mi ha portato nella via giusta.

Vedi, caro lettore, che le lezioni ricevute da Peretz hanno portato bene alla mia famiglia. Se non fosse stato per i sogni mi sarei perso nella mia confusione in un momento difficile della mia vita. Ogni allievo ha una sua storia che si intreccia con i suoi sogni. Ho scritto ciò perché chi crede nella Redenzione Finale, vede che la propria vita è solo un segno di ciò che sarà la vita dei nostri discendenti nel Tempo Redenzionale. Sono fortunato che ho conosciuto Peretz e gli insegnamenti del Maestro Haim.

In questa storia ho visto e sentito dai segni intorno a me la mano di Dio che mi sollevava e mi proteggeva da tutte le avversità. Chi mi ha aiutato ha avuto la ricompensa dal Cielo e ne sono contento come per il mio collega notturno. Infatti sia io che lui abbiamo avuto un innalzamento della fortuna dopo il nostro licenziamento.

C’è un altro sogno fatto tanti anni fa che ricordo ora.

Ero a casa di mia madre a Milano con mia sorella maggiore. Sentii bussare alla porta. Era notte. Andai ad aprire e vidi dei tipi strani con sguardi freddi che volevano portare via mia sorella dicendo: “Noi siamo lo Spirito di Dianetica”. Io non li ascoltai e chiusi la porta. Loro riuscirono ad entrare e si avvicinarono a mia sorella. Allora iniziai a lottare contro di loro per ore. Feci fatica a respingerli. Chiesi aiuto a Dio. Dal cielo scese un Angelo che mi consegnò una piccola arma, che scaraventai contro di loro. Questo minuscolo aggeggio si moltiplicò eguagliando il numero di questi esseri. Sapevo che c’era tempo fino al tramonto del sole. Vidi migliaia di loro fuori di casa e altrettante migliaia di piccoli oggetti prodotti dall'arma consegnatami dall’Angelo. Gli scontri tra di loro riempirono l'aria di rumori. Ormai era vicino il tramonto ma il lavoro di neutralizzazione non si era completato. Così pregai Dio di fermare il sole per poter finire il lavoro. Grazie a Dio, a sera le strane creature erano state distrutte. Ed ecco che scese l’Angelo a cui riconsegnai quella piccola ma potente arma. Lui mi disse che in futuro mi sarebbe servita. Poi vidi mia sorella che dormiva tranquillamente. In realtà, mia sorella, da giovane era stata irretita da questo gruppo mostruoso, ma grazie a Dio, non ne era rimasta plagiata. Spero che arriverà presto il giorno della loro fine.

In un altro sogno ho visto il Morè Haim e Peretz che stavano ascoltando soddisfatti una lezione della Scuola del Secondo Comandamento con molti allievi impartita da una donna.

"Io amo il vero Gesù", "L’impostore che volle rubare le ali del Cavallo Bianco" e questo testo sono materiali didattici che faranno parte della Scuola del Secondo Comandamento. Ed è significativo vedere il Morè e Peretz felici di questo risultato e che ci sia una donna a dirigere la scuola.

Ora posso concludere dicendo che ho mantenuto la parola che diedi a Peretz di finire il testo entro il 31 Luglio 2012. Oggi è il 15 Luglio. Ringrazio Dio Altissimo che mi ha aiutato a completare questo testo. Non è stato facile perché non avevo bene compreso come impostarlo. Se non fosse per la pazienza di Peretz che mi ha dato le direttive su come svolgere questo importante lavoro non sarei riuscito ad iniziarlo né tanto meno a completarlo. Ogni cosa che ho scritto rappresenta la mia testimonianza da fare conoscere all’umanità.

Grazie a Te, Dio Altissimo, che per merito del Terzo Redentore Finale, Haim, e tramite il suo primo allievo Peretz, ho potuto lasciare una traccia alle generazioni future.

 

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