I due Libri di Daniele e Giuseppe
Mio padre: "Ero morto, ma ora sono risorto per merito del Maestro
Haim"
I
Segni parlano laddove risiede lo Spirito della Terza Redenzione Finale.
Dedichiamo
questo testo alle persone semplici della terra come lo fu mio padre in questo
mondo.
Vorrei
rivolgere una preghiera a Dio Altissimo prima di iniziare questo libro.
“O
Padrone dei cieli e della terra, Ti ringrazio per avermi fatto arrivare in
questo momento con i più cari compagni della Redenzione Finale.
Voglio
scrivere ciò che sento in questo momento. Perdonami, o mio Asino, mio
fratello, mio maestro e vero amico per la mia assenza in questi giorni. Non so
spiegarmi perché sono cosi mancante nei tuoi confronti. Ci sono alcune
forze che mi impongono ad allontanarmi da te per non sentire i tuoi ragli meravigliosi
pieni di notizie che fanno gioire l’anima dei tuoi allievi Asini.
Mi
rendo conto però di perdere occasioni che non si ripeteranno più.
L’unico modo per contrastare tale senso di colpa, è quello di annunciare
a nuove persone la resurrezione del Moré Haim, far conoscere il Secondo
Comandamento di Dio e far sapere che c’è un Asino che mangia il Pane.
C'è già qualcuno, con cui ho parlato della Terza Redenzione
Finale, che ha iniziato a ricevere dei Segni. Ieri sera ho fatto ridere un mio
collega di lavoro raccontandogli un piccolo episodio vissuto con te. Gli ho
detto solamente che tu mi avevi detto, “Tu, Daniele non capisci niente”. Ed il
mio collega, ridendo, mi rispose: “L’Asino ha ragione tu sei lì per
imparare”. Poi mi raccontò un sogno in cui era stato accusato da una
donna di violenza carnale. Lui, però, sapeva di essere innocente, ma non
ne era tanto sicuro perché tutti lo accusavano. Non c’era nessuno che lo
difendeva. Finché si auto convinse che si era macchiato di questo
crimine e si vergognava di dirlo a me, nonostante sapesse che era un sogno nel
sogno.
Io gli
spiegai che questo sogno rappresentava il dolore che aveva provato quando
qualcuno si era permesso di calunniarlo. - Il tuo pensiero è andato alla
tua famiglia che ami molto. Tu eri innocente e, nel vedere mentalmente in un
attimo il male di tale calunnia, hai perso il controllo per difendere il tuo
onore e l’onore della tua famiglia ed hai agito contro il calunniatore. In
questo caso non hai avuto nessun problema a riferirmi questo grave fatto. Nel
sogno, però, tu interpreti il sogno come l’hai visto e perciò
provi vergogna per aver commesso tale peccato.
E io
ho raccontato all'Asino un mio sogno analogo a quello del mio collega,
cioè di provare rimorso per una grave colpa, ma a differenza sua io lo
avevo interpretato da sveglio e non avevo il coraggio di raccontarlo a Peretz.
No, invece, bisogna raccontare i sogni perché in essi c’è sempre
un messaggio o una comprensione utile in quel momento per spiegare meglio la
lezione che si sta dando.
Le tue
parole di scrivere un libro sulla resurrezione di mio padre, Peretz, si sono
attaccate e non vanno via fino a che non scrivo. Perdonami Asino.
Queste
parole le sto scrivendo nel giorno di Kippur 22 settembre 2007. Paolo,
Nodà, Giuseppe, sua moglie Sharon, mia moglie Yael e tutti i nostri
ragazzi e bambini, sono per me, più cari di ogni cosa al mondo.
Ora
per rendere operativo il Segno spiegato da Peretz, devo realizzare, con l’aiuto
di Dio, questo testo.
Cari
lettori questo libro inizia così.
È
Iddio che sceglie, redime e dirige la storia, secondo
Nell’aprile
del 1984 Giordano vide in sogno il Maestro Haim insieme alla vedova Signora
Mazal in un giardino grandissimo, meraviglioso, verde, con alberi e fiori
colorati. Molta gente vi passeggiava piacevolmente (per lo più in
coppie). Giordano si trovava vicino al Maestro e gli disse: “Come sta,
Moré?” “Bene, grazie a Dio, e tu?” E Giordano: “Bene, grazie a Dio”. In
quel momento entrò il cognato di Giordano, Gino, che si
meravigliò tanto nel vedere il Maestro vivo. Si avvicinò ed il
suo stupore venne percepito dal Maestro che disse: “Si, è vero, ero
morto, ma ora sono risorto”. Gino, alquanto confuso, rivolgendosi a Giordano,
esclamò: “Ma è una cosa strabiliante, nessuno può fare
questo!” E Giordano sorridendo, rispose: “Nessun altro può farlo,
soltanto il Maestro può”. - -
In
questo meraviglioso sogno che rappresenta il Sesto Segno Completo della Terza
Redenzione Finale, c’è una frase pronunciata da mio padre, appena dopo
la sua morte, nei sogni miei e di Giuseppe.
Mio
padre nacque a Grottaglie, un meraviglioso paese non tanto lontano da Taranto,
nel luglio del 1933.
Mio
padre non conobbe, purtroppo, la sua vera madre. Egli fu così adottato
dalla seconda moglie di mio nonno Vincenzo. Mio padre chiamava la sua seconda
mamma, in dialetto grottagliese, ‘mammarese’.
Purtroppo,
a causa delle difficoltà di quel periodo, mio padre non fu mandato a
scuola e rimase analfabeta per tutta la vita. Egli sapeva scrivere a malapena
la sua firma. Mio padre aveva un fratello ed una sorella e altri due
fratellastri acquisiti dalla seconda moglie di mio nonno che, purtroppo,
discriminava fra i suoi figli e quelli del marito.
Mio
padre ci raccontava che negli anni della sua giovinezza soffriva per
quell'attitudine della mamma. Cosi una sera decise di non rincasare e si
nascose in un posto che soltanto lui conosceva.
Mio
nonno Vincenzo, vedendo che suo figlio tardava a rincasare, andò a
cercarlo da più parti; affaticato e deluso, tornò a casa ed
andò a dormire.
In
quella notte, mio nonno sognò la sua prima moglie, la vera madre di mio
padre, che gli indicò il nascondiglio in cui suo figlio si era nascosto
e la strada per arrivarci. Mio nonno si svegliò subito e, di gran
fretta, si diresse nel posto visto nel sogno.
Non
posso capire il vuoto che mio padre provò per tutti gli anni della sua
vita, la mancanza dell'affetto e del calore materno, il non aver mai potuto
sentire la sua voce e il non aver mai avuto alcun ricordo visivo di lei. Questo
sentimento si manifestò nelle sue ultime parole, prima di lasciare
questo mondo. “Mamma, mamma, aiutami, dove sei?”
Mi
manca tanto mio padre. Vorrei abbracciarlo con lacrime di gioia. Eppure sono
passati vent’anni dalla sua separazione da questo mondo. E nonostante
ciò, ogni volta che lo sogno, sento la sua resurrezione completarsi
sempre di più.
Con
Peretz, rivedendo alcuni suoi scritti, ci siamo accorti assieme a Giuseppe, mio
fratello, che bisognava scrivere un libro che testimoniasse la resurrezione di
mio padre.
Il
Sesto Segno della Terza Redenzione Finale dà inizio ad un qualcosa che
è stupefacente. Cari lettori, Il Moré Haim è risorto. Egli
è vivo; egli parla con gli allievi nel Segno dell’Asino che mangia il
Pane; egli si nutre con il cibo di questo mondo, e, per suo merito, c'è
una speranza per il mondo intero, poiché egli porterà la vera
pace, quella pace promessa da Dio Altissimo nel tempo finale.
Anche
mio padre è risorto ed ha dato il merito della sua resurrezione al
Maestro Haim nel sogno visto da me e Giuseppe, dicendo: “ero morto, ma sono
risorto per merito del Maestro Haim”.
Ed in
un altro mio sogno visto nell'ottobre 1988 (23), a un mese dalla morte di mio
padre in cui mi trovavo nella camera da letto di mia madre. Nella stanza
c’erano anche mio padre e mia sorella Graziella. Mio padre rimproverava mia
sorella dicendole: “Forse per te sono morto, ma io sono vivo”. Poi si rivolse a
me e disse: “toccami con le tue mani il mio corpo; senti che ho un corpo vero,
io sono risorto come il Moré”.
Io
manifestavo una grandissima gioia per questa meravigliosa notizia. Poi, nel
sogno, andai a casa di Peretz per raccontargli il sogno. Peretz nel sentire
questa notizia disse, “Questa è una testimonianza da divulgare a tutta
l’umanità”. - -
Capite,
cari lettori, che come Asini siamo un po’ lenti a capire le cose? Be',
veramente, a dire il vero, è stato Peretz a comprendere che la frase nel
mio sogno si riferiva a far conoscere la resurrezione del Sig. Domenico
Manigrasso attraverso un libro scritto dai suoi figli.
Io,
come figlio, posso raccontare ciò che ho sentito e ciò che ho
vissuto con mio padre. Ad esempio, adesso mi viene in mente un fatto che porto
dentro di me da quando ero bambino. Non avevo ancora sei anni. E lo ricordo
chiaramente! Andavo ancora alla scuola materna, dormivo ancora con mio fratello
e mia sorella Anna, che non camminava ancora.
In
quella notte non riuscivo a prendere sonno. Tutti dormivano, ed io guardavo il
soffitto. Di tanto in tanto, qualche macchina passava lasciando dietro di
sé il rumore del suo motore nel silenzio della notte.
Volevo
giocare ma non potevo farlo perché nella mia stanza era buio e, se non
fosse per la flebile luce che proveniva dai lampioni della strada che filtrava
dalle fessure delle persiane, non riuscivo più ad essere orientato nello
spazio e nel tempo.
Ricordo
che fissavo la traiettoria della luce che si posava sui muri della stanza e con
la coda dell’occhio destro, vidi confusamente una presenza familiare (sapevo
così, non so il perché) che prese corpo. Quando lo guardai bene,
scopri che quel corpo oscuro raffigurava mio padre. Lui era li, immobile, nel
buio che mi fissava. Al momento non ebbi paura, perché, non era la prima
volta che sentivo mio padre alzarsi e dirigersi in cucina nel buio per non
svegliarci.
Quella
volta, però, non sentii mio padre alzarsi, ero spaventato perché
il suo sguardo era molto serio, fermo, non c’era nessun movimento in lui. La
domanda nacque spontanea quando vidi ciò, perché mio padre si era
alzato e si era fermato a guardarmi senza dire nulla? Cari lettori, avevo meno
di sei anni. E per un bambino di quell’età non era facile vivere una
situazione da ‘solo’ nel buio.
Ora,
non ho un ricordo preciso di quanto tempo sia passato, però, ricordo che
piansi e tutto procedeva lentamente, almeno cosi sembrava. Ovviamente il mio
pianto fece da richiamo a mia madre che accese la luce del corridoio. In quel
momento mio padre sparì. Raccontai a mia madre di papà, che era
li, proprio nel corridoio e che lui mi fissava ed io avevo paura. Lei non mi
credette perché papà stava dormendo e mi rispose che tutto
ciò era solo un brutto sogno.
Così,
mia madre ritornò a letto e spense la luce. Io, però, non
riuscivo a capire come mio padre fosse sparito nella luce. Ed ecco che mio
padre era ancora li, nella stessa posizione di prima con il suo sguardo severo
diretto su di me.
Questa
volta, però, piansi all’istante e chiamai mia madre. Ella subito
arrivò e cerco di convincermi che papà stava dormendo, ma io ero
troppo spaventato. Allora mia madre andò in cucina a prendere un
bicchiere d’acqua per tranquillizzarmi. Mia madre si avvicinò, mi diede
il bicchiere e nel momento in cui toccai il bicchiere, tutto sparì, il
bicchiere, mia madre, e si spense la luce che aveva acceso e rimasi da solo nel
buio.
Porto
dentro di me questo ricordo che negli anni si è consolidato sempre di
più nella mia memoria. Ed ancor oggi, mi chiedo com’è possibile
vivere una realtà che non è reale, ma sei sicuro di averla
vissuta?
Forse
tale esperienza doveva essere scritta in un libro tanto tempo fa, ma chi ha mai
pensato di scrivere un libro sulla resurrezione di mio padre, per merito del
Goel Haim?
Devo
ammetterlo, senza l’Asino, non capisco niente. E pensare che avevo trascritto
il testo e non ci feci caso. È stato Peretz che nel sogno, qui sopra scritto,
si accorse del messaggio che c’era nel sogno, “Forse per te sono morto, ma io
sono vivo”. “tocca con le tue mani il mio corpo; senti che ho un corpo vero, io
sono risorto come il Moré”.
“Questa è la testimonianza dadivulgare
a tutta l’umanità”.
Si
capisce chiaramente che la notizia da dare all’umanità è la
resurrezione di mio padre, grazie al Moré Haim. Mio padre dice
chiaramente che è risorto come il Moré, poiché per merito
suo il Segno della Resurrezione si realizza nel mondo.
È
significativo, secondo me, che nel segno della resurrezione partecipano
più persone. Se Gesù fosse il primo e l’ultimo risorto, il
cristianesimo non morirebbe mai. Grazie a Dio che non è così.
Voi
direte, se è vero che tuo padre è risorto perché non si fa
vedere davanti a tutti? Penso che vedere un uomo da risorto è una
grandissima fortuna di rare occasioni che può capitare a pochissimi
individui. La domanda, comunque, è impertinente perché
Gesù da risorto fu visto soltanto da pochissime persone molto vicino a
lui e poi basta.
Eppure,
ci sono milioni di cristiani che credono nella resurrezione di Gesù
senza averlo visto mai.
Cosi
sono anch’io. Credo nella resurrezione di mio padre, anche se non l’ho ancora
visto con i miei occhi. Cari lettori, ciò che ho appena scritto lo posso
dire soltanto per mio padre, ma non per il Moré Haim. Io l’ho visto
davvero come si vede una persona viva. Lui era il Moré e l’ho
riconosciuto subito. Era seduto li, in una corsia dell’ospedale che mi guardava
sorridendo ed esprimeva il miracolo di Dio, che fa risorgere i morti.
Tutto
si verificò in un momento in cui stavo spingendo la barella (faccio il
lettighiere) con su un paziente nella sua stanza. A circa venti metri, all’arrivo in camera, vedevo un uomo anziano
molto ordinato. Lui era seduto in un modo composto ed indossava un vestito
scuro classico, portava un cappello in testa ed aveva tra le sue mani un
bastone. Man mano che mi avvicinavo vedevo che quell’uomo aveva il volto del
Moré Haim. Subito capi che il Moré Haim era a pochi metri da me.
Pensai di sbarellare il paziente in minor tempo possibile per parlare con
quell’uomo. Una volta libero, usci dalla camera del degente ma il Moré
non c’era più. Affianco al Moré c’era un ammalato che avevo
già notato prima di entrare in stanza. A lui chiesi che direzione aveva
preso la persona anziana che era seduto qui con lui qualche attimo fa. Costui
mi guardò in un modo strano e mi rispose che nessun uomo era seduto con
lui per tutto il tempo che era li. Lo ringraziai, ma non ne ero convinto. Lo
cercai, ma non lo trovai. A quel punto mi rassegnai e qualche dubbio mi venne
in mente. Allora incominciai a rivedere, a mente locale, tutta la scena che
avevo appena vissuto.
Ricordo
ancora bene quelle particolarità che mi convinse ancora di più
che davanti a me c’era il Moré Risorto, il suo cappello. Qui si usa che
quando si entra nei luoghi chiusi ci si toglie il cappello. Poi la posizione in
cui lo Tzadik Haim era seduto con il bastone tra le mani era identica (almeno a
me sembrava) ad una foto che ha con sé Peretz.
Il
vestito era identico alla foto. Il suo volto mi fissava come per dirmi,
è cosi come vedi. E accanto al Moré c’era questo uomo malato. In
quei pochi istanti, per quanto siano pochi, riconobbi il Moré Haim e mi
affrettai a parlare con il Moré da Risorto. Ed infine quel malato che mi
disse di non aver visto nessuno.
Cosa
posso dire? Grazie a Dio, ho solamente raccontato ciò che ho visto.
Perciò,
come potevo credere nella resurrezione di mio padre se il Moré non fosse
risorto e non si fosse fatto vedere?
In
futuro, a Dio piacendo, la resurrezione del Moré sarà conosciuta
a livello universale. Auguro a tante persone viventi di meritare di vedere il
Moré da risorto.
Il
Moré Haim ci sta facendo vedere l’estensione del Sesto Segno della
Resurrezione che si propaga ad altre persone che testimoniano la loro
resurrezione nei sogni.
Ovviamente
tali testimonianze le ricevono i più stretti cari, similmente come
Gesù che si fece vedere alle persone più vicine a lui, in posti
dove nessun’altro, a parte gli apostoli, potevano vederlo.
Perché
Gesù annunciò la sua resurrezione da risorto soltanto a
pochissime persone? Non c'era forse un'occasione migliore per far vedere tale
prodigio a tutti?
In
altre parole, i primi che ricevono la ‘visita’ di Gesù da risorto, sono
quelle persone che hanno seguito Gesù da vicino. Ed a costoro che
Gesù annuncia da vivo la sua morte e la sua resurrezione, mentre da
risorto, rivela la sua resurrezione con modestia dicendolo a loro, “Non
toccatemi perché non sono salito al mio Dio che è vostro Dio, al
Padre mio che è il vostro Padre”.
Per
duemila anni i cristiani hanno creduto con grande fede nella resurrezione di
Cristo testimoniata nei quattro Vangeli. Ed in questo lungo periodo di duemila
anni non c’è stato nessun’altro segno concreto della sua resurrezione.
Tutto si è fermato tranne il culto a Cristo-Dio. Questo culto ha
impedito a Gesù di farsi vedere da risorto, a causa dell’idolatria
cristiana che non aspetta altro che ad inchinarsi ad un uomo-Dio che scende dal
cielo. Che Dio ci salvi.
Preparatevi
cristiani alla grande delusione. Gesù non torna da risorto perché
questo segno si è completato, grazie a Dio, nelle mani del Goel Risorto
Haim. Nei testi di Peretz troverete ogni tipo di spiegazione riguardante
ciò che ho appena scritto.
Il
Goel Haim è la persona che vidi da risorto con i miei occhi. Non solo io
ho visto il Moré ma anche altri suoi allievi. Il Moré è
risorto, ma noi tutti preghiamo soltanto Dio. Perché soltanto Dio fa
risorgere i morti.
Da noi
non c’è confusione. Sappiamo benissimo distinguere, grazie agli
insegnamenti del Moré Haim spiegatici da Peretz, chi è il messia
e chi è il redentore, e soprattutto che non esiste confronto tra Dio ed
i suoi servi.
Dio
è Uno, e non c’e nulla che ha qualcosa della sua Potenza. Tutto
ciò che esiste è nulla davanti a Dio. Tutto ciò che ha un
concetto o una forma o un aspetto o una apparenza visibile o invisibile, fuori
dalla mente e dentro la mente, non ha nulla a che vedere con Dio. L’universo
non è un'emanazione che esce da Dio, bensì una creazione separata
da Dio che non esiste se non per Sua volontà. Dio non muore, Egli
è Eterno e come dicono i Saggi di Israele, per darci qualche barlume di
comprensione di cosa sia l’eternità, che le opere degli uomini
sopravvivono a loro ma le opere di Dio non sopravvivono a Lui.
La
resurrezione del Moré, grazie a Dio, ha ridato il giusto equilibrio del
segno della resurrezione di come va intesa. Il Moré non è Dio e
nemmeno il figlio di Dio. Egli è “e il desiderio di Dio riuscirà
per mano sua”. La mano di un uomo giusto, che morì per salvare il mondo
da un decreto terribile. Solo Peretz ne era testimone e nessun altro. Peretz
era l’unico allievo che ha studiato con lui per tredici anni a Milano. Ci sono
molti scritti di Peretz che raccontano (Peretz scrisse ciò che era
permesso dal suo Maestro) chi era il Moré.
Il
Segno della Resurrezione Completo, dunque, inizia dal Moré Haim. Il
Moré Haim non è un uomo qualsiasi, bensì il terzo
redentore della umanità, il figlio dell’uomo annunciato dal secondo
redentore duemila anni fa.
Nel
sogno Giordano testimonia che solo il Moré può fare questo, il
che significa che è il Moré che dirige il segno della
resurrezione dal Regno dei Cieli. Questa autorità Gesù non la
possedeva. Poiché egli non era lo scelto figlio dell’uomo che sarebbe
arrivato negli ultimi giorni.
Ciò
non toglie nulla ai meriti di Gesù: anzi, il concetto della resurrezione
entra nel mondo tramite la sua resurrezione. E come spiega Peretz che era
proprio una necessità storica la conoscenza della resurrezione di
Gesù in campo cristiano. Ed è un bene che i cristiani credono
nella resurrezione di Gesù.
Tale
credenza, però, è andata oltre al limite ed è sfociata
nell’idolatria. Grazie a Dio che è stato tolto ai cristiani il corpo di
Cristo dal mondo per evitarne il culto diretto. Costoro dicono che Dio è
morto e poi è risorto. Queste parole hanno vanificato il vero scopo
della Resurrezione di Gesù.
Tuttavia,
non è poca cosa che il segno della resurrezione di Gesù abbia
fatto il giro del mondo. Tutti sanno che Gesù è risorto, ma
nessuno, però, sa spiegare i veri motivi della sua resurrezione, tranne
l’Asino che mangia il Pane.
Vediamo,
dunque, che in questi duemila anni i cristiani sono rimasti senza nessuna
informazione da parte di Gesù da risorto. Tutto ciò che essi
sanno è solamente scritto nei quattro Vangeli. Dopo Gesù il mondo
inizia a percorrere una strada senza il pilota guida dell’umanità, il
popolo di Israele che si disperse fra le Nazioni. Il cristianesimo prese piede
perché mancava la vera guida del mondo. Ma i quattro Vangeli esponevano
un Segno Nuovo, il Segno della Resurrezione di un uomo. Un uomo era morto, ed
un uomo era risorto, quell'incredibile testimonianza è arrivata sino ai
nostri giorni. L’ultima apparizione, però, avvenne duemila anni fa e poi
più nulla. Qui c’è un vuoto di duemila anni.
Grazie
a Dio dal 1982, il Moré Haim ci parla nei sogni con messaggi
redenzionali aiutando gli allievi a seguire i Segni della Redenzione Finale.
Ora mio padre annuncia nel sogno che lui è
risorto come il Moré. Certamente non è una notizia di poco conto.
È un fatto strabiliante che un sogno contenga nel suo messaggio il segno
della resurrezione.
Un
mese dopo la dipartita di mio padre, Peretz prese le testimonianze in forma di
sogni sulla resurrezione di mio padre e le scrisse nel libro dei Cancelli della
Resurrezione. Credo che ciò che ha scritto Peretz di mio padre,
aiuterà ancor di più il lettore a comprendere perché mio
padre è risorto per merito del Moré Haim.
Dal libro dei Cancelli della Resurrezione
6
Ottobre 1988 – In sogno Daniele si trovò in una stanza di un ospedale.
Vide che si stava costruendo una vasca da bagno. Nella stanza c’era Peretz che
dava delle indicazioni su come doveva essere costruita. Il padre di Daniele,
(defunto) che stava assistendo, approvava il lavoro che si stava facendo. - -
Questo
è il segno che nella Casa di Preghiera si fa il lavaggio di
purificazione per i morti, come avviene secondo la legge ebraica.
10
Ottobre 1988 - In sogno Giuseppe vide suo padre (defunto) che gli disse: “Dite
agli amici che io sono in chiesa”. Poi il padre andò verso la moglie che
stava piangendo di gioia e le stette vicino. - -
Ed
anche noi, allo stesso modo, dobbiamo piangere di gioia perché Domenico
Manigrasso è risorto nel Regno dei Cieli ed è il primo ad entrare
nella nuova ‘Chiesa Universale’ del Regno dei Cieli ed a partecipare al binario
messianico della Casa della Redenzione, tramite il merito dei suoi figli,
Daniele e Giuseppe.
Egli
è un uomo beato nell’altro mondo perché i suoi figli lavorano per
Risposi:
“E’ proprio lei, cosi come nella sincerità del suo cuore, di cui ho
bisogno per essere assolto. Se lei fosse uno di quei preti, non glielo avrei
mai chiesto. La prego di mettere le sua mani sulla mia testa e di dire, “ti
assolvo da tutti i tuoi peccati”.
Abbassai
la testa e il sig. Manigrasso mise le sue mani sulla mia testa e mi assolse.
Piansi a dirotto e lo ringraziai. Poi presi le mani di sua moglie e mi asciugai
le lacrime sul palmo delle sue mani e le dissi: “Lei mi ha consolato nella
grazia, e lei ha asciugato le mie lacrime. Che Dio benedica lei, suo marito ed
i vostri figli, nella luce della Terza Redenzione Finale, per merito dello
scelto figlio di Adamo, Haim”.
Il
sig. Manigrasso era ammalato di cuore già da tempo. Era in lista
d’attesa all’ospedale di Niguarda di Milano, per sottoporsi ad un trapianto di
cuore. A gennaio subì il trapianto con pieno successo e per quasi nove
mesi stette bene. Purtroppo, fece un' intossicazione epatica causata dai
medicinali che svilupparono l’epatite C ed il suo fegato si ammalò in
modo irrimediabile. Morì qualche giorno prima di Rosh ha-Shanna, il 7
Settembre 1988. La moglie che era l’unica presente alla morte, raccontò,
in seguito, ai suoi figli che quando il marito morì vide la sua anima
uscire dal corpo e salire in alto. Non lo disse subito, temendo di non essere
creduta; ma forse il motivo principale è dovuto al fatto che la signora
Cosima è una donna molto riservata e ciò che aveva visto
rappresentava un fatto personale. Quando, però, vide il rapporto vivo
che il marito defunto teneva nei sogni con Daniele e Giuseppe, decise di parlare
anche lei. Infatti, fino ad ora Domenico Manigrasso parla con tutti e tre nei
sogni.
Sappiamo
che non è strano che gli spiriti dei defunti vengono a trovare i
familiari o amici, nei sogni. Sì, ma il sig. Domenico Manigrasso
è il primo ad avere due figli che lavorano per
E’
vero anche che il padre di Anna Gasparotti, deceduto da più di
vent’anni, aveva annunciato alla figlia che nell’aldilà vi era grande
gioia per le notizie del Nuovo Messaggio. Quel sogno era nel segno degli angeli
della protezione.
Il
sig. Manigrasso, però, ha già dichiarato che i cristiani camminano
nel buio, ed ha aggiunto, però, che ciò che fanno Daniele e
Giuseppe è vero, essi lavorano per
In
sogno, il sig. Manigrasso aveva anche detto: “Dite agli amici che sono in
Chiesa”.
Come
era possibile che un uomo che in vita non aveva mai voluto entrare in Chiesa,
si trovasse nell’altro mondo in Chiesa?
Ma
è chiaro. Egli ha già rivelato di sapere che il cristianesimo
tradizionale è nel buio mentre il cristianesimo illuminato della
Redenzione, per la quale Daniele e Giuseppe lavorano , è quello vero.
Ora il padre dà la buona notizia a Giuseppe, che si trova nella Chiesa
dell’altro mondo. E dice a Giuseppe di annunciare questa notizia della Casa
della Redenzione, perché sappiano che egli si trova nella ‘Chiesa
Universale’ del Regno dei Cieli.
Ciò
significa che Domenico Manigrasso è il primo morto e risorto ad
annunciare al mondo l’esistenza della Nuova Casa della Redenzione nel Regno dei
Cieli.
E’ un
privilegio enorme essere il primo ad annunciare la formazione e l’apertura
della Casa della Redenzione del Regno dei Cieli. E Domenico Manigrasso è
il primo ad entrare in quella meravigliosa Casa, perché prima d’ora essa
non esisteva. Era in preparazione, corrispondentemente alla preparazione della
Casa della Redenzione sulla terra.
Ed ecco perché dal Cielo hanno dato all’Asino
il privilegio di essere assolto da tutti i peccati (se non proprio dell’Asino,
almeno quelli di Peretz) tramite Domenico Manigrasso, il primo uomo dall’altro
mondo che lavora per
Domenico
Manigrasso morì solo sette giorni dopo il segno di Faenza. Non posso
dirlo di sicuro, ma il mio cervello mi dice che tramite il segno del Nuovo
Cuore, e per merito dei suoi figli, a Domenico Manigrasso fu dato di vivere un
periodo in più perché potesse avere il tempo di vedere lo
sviluppo della fede di Daniele e Giuseppe e perché non morisse prima
della completezza della Nave Beata della Casa della Redenzione e potesse
salirvi a bordo, alla sua morte, nella resurrezione, per merito del Giusto
Risorto Haim.
Il
Segno del Maestro aveva legato tutti i segni dei precedenti cinque anni, anche
nel Segno della Costruzione. Dopo ci fu il segno di Monticchio che
rinnovò
Allo
stesso tempo, Solly stabiliva gli Altari della Casa della Redenzione in Israele
in nome della sinagoga Universale e Paolo in Egitto riceveva le chiavi della
Costruzione Stellare che dura nel tempo e le chiavi del Sinai che collegavano i
Segni della Prima Redenzione ai Segni della Terza Redenzione Finale. Al ritorno
di Paolo il tempo era arrivato per il grande segno di Faenza.
Beati
i poveri di spirito poiché essi saranno i primi ad entrare ed a salire
sulla Nave del Regno dei Cieli. Domenico Manigrasso, in questa vita, era un
uomo della terra e proveniva da un paesino appena fuori Taranto. Non era un
uomo di cultura, ma un uomo semplice, un lavoratore onesto, un italiano
meridionale più cocciuto di tre calabresi insieme. Egli ha ereditato il
Regno dei Cieli. Egli è entrato nella Casa eterna amata da Dio. Egli
è risorto nell’amore di Dio e per merito del Giusto Risorto Haim.
O Dio
Altissimo, Ti ringrazio, come Ti ha ringraziato il primo Messia, Gesù,
perché Tu hai mandato questa meravigliosa Rivelazione prima ai semplici
di cuore e non agli eruditi o ai dottori della Legge. Essi sono i primi che
entreranno per ultimi. Grande è il Tuo Nome in Eterno, Adonai, che fai
risorgere i morti.
Ma ora
non resisto dal desiderio dal raccontarvi ciò che vidi al funerale di
Domenico Manigrasso.
Per
rispettare l'usanza, la bara di Domenico Manigrasso fu portata in chiesa per il
rito funebre. La funzione fu celebrata da un giovane prete, accompagnato da una
suora stonata.
Prima
di tutto, chiamai Domenico Manigrasso e gli dissi di rimanere vicino a me
durante quel pezzo teatrale. Scrivo tutto questo per i posteri che mi
capiranno.
Ad un
certo punto della messa, il prete si posizionò sul fondo dell’altare,
riempi il calice con vino e lo innalzò. Fu in quel momento che vidi
ciò che vidi ed anche Domenico Manigrasso vide ciò che vidi;
seguimmo insieme la salita storica di Cristo.
Vedemmo
Gesù uscire dal calice e poi iniziò a salire. Egli salì in
alto, in alto, fino a lo perdemmo di vista. Io rimasi stupefatto da quella visione
e, con la bocca aperta, guardai in alto, strabiliato da quella salita storica,
la fine del calice amaro e l’inizio del calice della gioia.
Auguri
al primo Messia. La morte di Domenico Manigrasso è stata l’ultima goccia
del calice amaro. Auguri al primo Cristo. La resurrezione di Domenico
Manigrasso è stata la prima goccia del calice della gioia. Domenico
Manigrasso è salito nella Casa della Redenzione del Regno dei Cieli.
Auguri al figlio di Giuseppe e Miriam. Yeshua è salito alla Sinagoga
Universale
1
Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovava nella sua stanza. Senti voci delle
sorelle che dicevano: “Guarda, mamma, è arrivato papà”. Giuseppe
nel sentire questa notizia si precipitò in cucina. Qui si ricordò
le parole con le quali Peretz gli aveva detto che nel caso fosse venuto suo
padre, egli avrebbe dovuto portargli subito una sedia e farlo sedere, per
rispetto. Infatti Giuseppe prese subito una sedia e fece sedere suo padre.
Giuseppe
parlò con il padre e gli fece una domanda: E’ vero, papà, quello
che stiamo facendo?” (Giuseppe gli pose questa domanda, non perché
avesse qualche dubbio, ma per le sorelle che erano presenti). Il padre rispose
con molta delicatezza: “Si, è vero”.
Giuseppe,
poi, gli chiese un'informazione sull'aldilà. Suo padre gli rispose, “Non
si può rispondere a questo, perché è un segreto”.
Giuseppe
disse ancora: “E’ vero che tu sei risorto?” Il padre gli rispose: “SI, è
vero”. Giuseppe gli disse ancora: “Grazie a Dio, per merito del Moré, di
benedetta memoria”. Il padre rispose: “Si, per merito del Maestro Haim”. Poi il
padre fece un cenno a Giuseppe con il quale gli chiedeva di essere toccato.
Giuseppe lo toccò.
Il
padre, poi, si mise a fumare un sigaro. Giuseppe gli disse: “Papà, non
ti fa male quel sigaro?” Il padre rispose: “Qui non esiste il dolore”.
Il
padre e Giuseppe decisero di uscire e si diressero verso una loro conoscente.
Giuseppe spiegò al padre che questa signora non aveva accettato la sua
‘immaginetta del defunto’, perché aveva dietro il nome del Maestro Haim.
Il padre non disse nulla in proposito.
Poi
entrarono nella casa di questa signora ed essa rimase molto meravigliata quando
vide il padre di Giuseppe, vivo.
Il
padre disse: “Grazie a Dio, ero morto, ma ora sono risorto per merito del
Maestro Haim”.
La
signora, sentendo queste parole, cercò di inventare una scusa per
giustificarsi.
5
Novembre 1988 – In sogno, Giuseppe camminava lungo una strada di campagna. Vide
due piccoli agnellini appena nati, uno era bianco e l’altro nero. Giuseppe li
prese e li portò da Peretz e Paolo. Giuseppe, arrivato da loro, vide che
sia Peretz che Paolo indossavano delle tuniche molto belle. Peretz teneva il
Bastone della Resurrezione. Essi, nel vedere questi agnellini gioirono molto.
Poi vide entrare nella casa tante pecore; erano così numerose che non
potevano starci tutte.
Nello
stesso sogno, poi, Giuseppe si trovò a casa sua. Vide il padre sdraiato
sul letto; sembrava morto. Poi suo padre aprì gli occhi, sorrise e disse
alla moglie e alla figlia Anna: “Daniele e Giuseppe lavorano per
16
Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovò in Fiera. C’erano dei ragazzi
che comperavano il libro dell’Asino che mangia il Pane ed anche delle Sacre
guerre del Signore. Dopo vide suo padre (defunto) che girava assieme a lui.
Giuseppe notò che suo padre non aveva le scarpe ed andava a piedi
scalzi.
Quando
suo padre andò via, Giuseppe disse a sua sorella Anna: “Questo
rappresenta il Segno della Resurrezione di questa generazione”. Anna chiese se
tutto questo era scritto nella Bibbia. Giuseppe rispose di si.
È
un segno che il Sig. Domenico Manigrasso ha ricevuto il sacerdozio nella Casa
Universale del Regno dei Cieli.
24
Novembre 1988 – In sogno Giuseppe si trovò a casa sua e li vide sorprendentemente
il Tempio della Sinagoga Universale. D’improvviso il padre, Domenico Manigrasso
uscì dalla Sinagoga, ma col viso molto stanco. Giuseppe gli chiese:
“Come mai sei così stanco? sembra che ti sei appena svegliato.”
Con
enorme meraviglia stiamo seguendo l’incredibile sviluppo della resurrezione di
Domenico Manigrasso, il quale è stato scelto dal Cielo per essere il
segno della Resurrezione di questa generazione. Così dopo la sua morte
ci fu, al suo funerale, il segno della salita di Gesù alla Sinagoga
Universale del Regno dei Cieli. Poi arrivarono i segni della sua resurrezione
per merito del Giusto Risorto, Haim ed arrivarono i segni della
compartecipazione di Domenico Manigrasso nella Missione della Terza Redenzione
Finale. Dopo venne il segno dei piedi scalzi che è il segno del
sacerdozio (nella Chiesa Universale) in cui fu detto “questo rappresenta il
segno della Risurrezione di questa generazione”. Ed ora è arrivato, in
concomitanza con i segni delle anime stanche che trovano il loro riposo tramite
la loro correzione nella Sinagoga Universale, il Segno dell’entrata di Domenico
Manigrasso nella Sinagoga Universale del Regno dei Cieli.
17
Dicembre 1988 – In sogno Giuseppe sentì la voce di suo padre che gli
diceva: “Io ho sempre avuto fede in Dio, solo che non so bene le questioni”.
Giuseppe si commosse a queste parole perché erano state dette con il
cuore. Giuseppe in questo sogno non vedeva il padre, ma notò che questi
parlava tramite un pesce in acqua.
Il
defunto Domenico Manigrasso, uomo semplice e onesto, aveva il cuore pieno di
fede che non sapeva però esprimere a parole. La sua fede era naturale,
come un pesce che vive in acqua senza pensare all’acqua. Profondo è il
cuore dell’uomo che accoglie l’Essenza della Vita e dove si trova Dio.
9 Febbraio
1989 - In sogno Giuseppe vide il Maestro Haim, che parlava in puro dialetto con
i paesani della famiglia Manigrasso.
27
ottobre 2007 - Diario
- Ho sognato di trovarmi in una stanza
d’ospedale con dei giovani. Una ragazza del gruppo disse di conoscermi bene e
mi chiamò Daniele. Io, nonostante dicesse cose vere sul mio conto, non
l'avevo mai vista prima in vita mia. Poi, lei se ne andò ed io rimasi
con quei ragazzi e dissi: “Davvero, non so chi sia questa ragazza, anche se lei
conosce il mio nome”. Loro si meravigliavano di questo fatto ed esprimevano il
loro stupore in lingua ebraica.
Capii
che questa era un'occasione per poter annunciare
A
questo punto del sogno ricordo di aver visto un grande candelabro che
illuminava un grande palazzo che apparve sotto le stelle del cielo sopra ai
nostri occhi. Una voce del gruppo ripeté il terzo segno con stupore e
disse: “Càspita che segno! è il Segno della Nuova Luce di Ha
ha-Hannucot”.
Poi
prosegui con il dire il quarto segno con gioia d’Asino (gli Asini sanno cosa
vuol dire), Il Segno dell’Asino che mangia il Pane, ma al quinto segno feci una
pausa e cambiai espressione e diventai serio e dissi piano, piano, Il Segno
della Quarta Generazione facendo sentire loro il peso di questo Segno. Subito
dopo, però, dissi, ed il Segno della Nuova Costruzione, in un modo che
rincuorò quei giovani.
Qui,
presi coscienza che la stanza prendeva forma del segno con le immagini
descritte dai sogni stessi. Cosi, al Sesto Segno, la stanza si trasformò
in un grande giardino nel quale vi passeggiavano il Moré e
Poi
nel sogno mi vidi fuori all’aperto, in un posto vicino ad un piccolo paese, su
una strada selciata che conduceva al paese. Lì, mi accorsi che sul palmo
delle mie mani si era materializzato del ‘vino’ solido che gocciolava olio. In
quel momento, passò mio fratello Giuseppe e dissi che tra le mie mani si
era verificato un miracolo. In quell'attimo, passò il Moré Haim
che ci salutò con gioia, senza fermarsi.
Ed
ecco, ero di nuovo nella stanza; questa volta, però, c’erano Peretz e
Giuseppe. Ai ragazzi dissi che Peretz è il primo allievo del Goel Haim e
rappresenta il quarto Segno, il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Ed a
Peretz dissi sottovoce che se ne accorgeranno chi sei tu quando toglierai a
loro ‘Ben David’ (ciò era riferito ai ‘Hassidim’).
Peretz
voleva parlargli, ma uno di loro disturbò cosi tanto che Peretz non
poté dire nulla. Allora, spiegai a loro che questo tacere di Peretz era
causato dallo yetzer ha-rà. Se non c’è lo yezter ha-rà,
non c’è verità. E Peretz spiegò che se non c’è la
forza del contrasto non c’e comprensione.
Poi
tutti noi ci trovavamo in paese sulla via principale e camminavamo felici e
contenti. Dinnanzi a noi vedemmo un asino viola che trainava un piccolo
carretto guidato da un uomo non tanto giovane vestito in modo colorato.
Peretz
capì che c’era un segno da fare ed iniziò a ragliare forte e
tutti noi facemmo lo stesso. I nostri ragli aumentavano di intensità
come il suono dello shofar. Guardai il cielo e vidi che i nostri ragli salivano
al cielo come lodi al Signore Dio nostro, mentre un suono di campane dall’alto
accompagnava la salita dei nostri ragli.
In
un’altra piazza c’era una festa cristiana dai connotati pagani. La gente
festante si sentì costretta ad interrompere il rito al nostro passaggio.
I loro inni furono annullati dai nostri ragli. Costoro volevano che litigassimo
fra di noi. Ma Giuseppe e Daniele fecero un segno e furono loro a litigare. - -
E proprio
vero che il segno dell’Asino stupisce come il segno della resurrezione del Goel
Haim. Vedete, cari lettori, che i sogni visti da noi stupiscono il mondo con i
canti d’Asino.
Capite
cosa sto scrivendo! Mio padre era morto ma ora è risorto come il
Moré e quando sarà il momento, lui si farà vedere.
La
resurrezione del Moré ha dato vita al segno della resurrezione. Questo
Segno avvicina i due mondi in un modo che prima non esisteva.
Appena,
però, guardo il mondo cristiano, vedo un buio fitto illuminato dall’idolatria
che con inganno distacca le persone dal loro Creatore. Mio padre era cresciuto
sotto l’educazione della Chiesa Cattolica, però, non poteva vedere i
preti, ed è risorto. Nel caso vogliate sapere dove stanno i meriti!
Mio
padre amava la giustizia, ma non la trovò nella Chiesa. Mio padre era un
uomo onesto ed amava aiutare il prossimo. Ricordo una sua frase detta ad un
collega che diceva, “Se vedo uno in difficoltà lo aiuto con tutto il
cuore per ciò che posso fare”.
Mio
padre aveva un cuore veramente buono, ma non sapeva né leggere e
né scrivere, ed è risorto come il Moré Haim.
Si
è vero, che sto scrivendo un libro sulla resurrezione di mio padre, con
mio fratello Giuseppe, però, questo testo si sta realizzando in
contemporanea con il Segno della Resurrezione del Moré nel mondo.
Se non
c’era il segno della resurrezione del Moré come poteva mio padre nei
sogni dichiarare, io sono risorto come il Moré, oppure, io sono morto ma
ora sono risorto in merito al Maestro Haim?
Mio
padre sa chiaramente nei sogni che la sua resurrezione è potuta accadere
soltanto per merito del Maestro Haim, e lo rivela ai suoi figli, Giuseppe e
Daniele.
Giuseppe
ed io siamo i figli del terzo uomo risorto nel segno della resurrezione
iniziato duemila anni fa da Yeshua, figlio di Giuseppe, il falegname, e che si
completa nel tempo finale nel merito del Goel Risorto Haim.
Chi
crederà a tale notizia?
La
Terza Redenzione Finale parla con un nuovo linguaggio di segni che prima non
esisteva nel mondo, ed esso parla sotto l’autorizzazione del Goel Haim, il
Giudice Unto del Regno dei Cieli.
Peretz,
il suo primo allievo, ha ricevuto qualcosa di nuovo che prima non esisteva nel
mondo, il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Tale segno è essenziale
come tutti gli altri sei segni. Perciò, il segno dell’Asino è un
segno fondamentale e, quindi, insostituibile con altri segni. (vedi Ester 4)
Ora,
io che sono un allievo di un Asino da più di venti anni, e tutto
ciò che ho sentito sulle questioni redenzionali l’ho sentito dalla bocca
di un Asino.
Quando
conobbi Peretz, dopo qualche minuto già sentivo parlare della
resurrezione del Moré Haim. E dopo un anno circa, anche mio padre lo
disse nel sogno.
Peretz
mi ha insegnato a dire 'grazie a Dio'. Posso solo ringraziare Dio perché
noi allievi dell’Asino abbiamo visto, sentito e toccato con mano il Segno della
Resurrezione per merito del Goel Risorto Haim.
A
volte comprendo lo stupore dei primi discepoli di Gesù quando lo videro
in quelle pochissime volte. Il segno della resurrezione strabilia l’intelletto
e se non si stacca un attimo il pensiero da questo segno, c’è il rischio
di non toccare i piedi per terra.
E qui
arriva il segno dell’Asino che ti fa gioire nel segno della resurrezione ma
allo stesso tempo ti tiene giù nel mondo e ti fa ricordare che non siamo
niente in questo mondo.
Il
segno della resurrezione è un segno diretto di Dio, poiché
soltanto Lui fa risorgere i morti. Il Moré Haim ha ricevuto direttamente
da Dio Altissimo il potere di risorgere come indicato dal sogno del Sesto Segno
in cui il Moré disse, - -“Si, è vero, ero morto, ma ora sono
risorto”. Gino era ancora più confuso e, rivolgendosi a Giordano,
esclamò: “Ma è una cosa strabiliante, nessuno può fare
questo!” E Giordano sorridendo, rispose: “Nessun altro può farlo,
soltanto il Maestro può”. - -
Il
Moré Haim è il terzo redentore finale e per merito suo il mondo
ha trovato la vera via della vita per la quale chi la vuole seguire
vedrà segni dal cielo e dalla terra, visioni, sogni meravigliosi e
terribili.
Non
sto dicendo cose vane e prive di senso bensì la verità vista
assieme agli altri allievi in virtù della forza del Nuovo Spirito di Dio
che, chi lo riceve, inizia a ragliare per poterlo, per cosi dire, contenere
senza montarsi la testa.
Diario
di Daniele Sonai:
Questa
situazione pesante, in passato si è sempre rovesciata in gioia per una
nuova casa. EL SHADDAY fai in modo che tutto vada per il verso giusto.
Costoro,
EL SHADDAY, sono il seme del mondo. Essi seguono i Segni Redenzionali
più di chiunque altro al mondo. Perciò, chi meglio di loro
può ricevere una casa da amare per la benedizione che riceverà.
Ti
prego EL SHADDAY manda a Peretz, Paolo, Nodà ed ai loro figli una casa
confortevole e pratica di tutto. E che Paolo, il Cavallo Bianco Fedele al segno
dell’Asino in terra, abbia strada per poter correre nella sua fortuna vera.
Diario:
7
febbraio 2008
Ero al
lavoro. Alle 21:30 suona il cicalino (cerca persone). L'internista dell'area
medica del pronto soccorso mi comunica che ci sono due consulenze psichiatriche
a Villa Turro (distaccamento del San Raffaele). Arrivato in reparto lascio in
consegna al medico i due pazienti ed esco.
Stavo
andando verso l’ambulanza, quando, all’improvviso, un forte sibilo mi fa alzare
la testa verso il cielo e vedo una scia di luce alla cui testa una forma
sferica bianca intensa di luce precipitava a velocità elevatissima.
Pensai:
“Sicuramente ci sarà un segno, qualche spirito impuro dovrà
essere distrutto”.
Dopo
il servizio raccontai questo fatto a dei colleghi di lavoro. Al mio collega gli
dissi che ci sarà un segno, non so che segno ma ci sarà un segno.
Ciò si svolse verso le 23:00 circa.
All’entrata
del Pronto Soccorso, nella postazione del Triage (accettazione pazienti),
intorno alle tre di notte, una persona che lavora nella vigilanza mi fa una
domanda preceduta da una premessa: “Ho sentito parlare di te e di tuo fratello
che siete potenti, ma tuo fratello è sensitivo?”
Io gli
rispondo: “Io so che mio fratello è più potente di me. Sapete per
quale motivo? Il motivo è che mio fratello Giuseppe è più
umile di me. Io sono complicato e non capisco ciò che mio fratello
comprende. No! Mio fratello non è un sensitivo. Ciò che hai
sentito di lui su segni che ha fatto con le persone è un livello di
conoscenza acquisita da un maestro della Vera Tradizione. Ciò significa
che mio fratello sa ciò che sta facendo a differenza di un sensitivo che
sente, percepisce, e vede cose che può descrivere ma non è in
grado di capire lo scopo di quella sensazione negativa o positiva che prova.
Poi
costui inizia a parlare della sua capacità nel leggere la mano e spiega
che quando un tizio gli porge la mano, subito lui vede un numero, delle date di
nascita e delle immagini chiare di alcuni episodi di vita della persona.
Per
dare più forza di credibilità il vigilante racconta della
precisione dei fatti accaduti in quell’anno. Egli senza rendersi conto svela
alcune cose intime della persona, facendone il nome. Dopo cinque minuti aveva
già menzionato il nome di altre persone esponendo i loro fatti
riservati.
S.,
mio collega, gli porge la mano. Lui cerca di leggerla e vede un numero che non
ricordo. Subito lo fermo dicendogli se sa cosa sta facendo, se ha un maestro,
oppure agisce di testa sua senza nessuna istruzione seguendo la sua sensazione.
Lui:
“E’ incredibile Daniele, io non so niente della persona e vedo immagini chiare
degli episodi di quella persona, con l'anno in cui sono accaduti; fatelo dire
da loro... che cosa ne pensi?”.
"Tu
mi chiedi che cosa ne penso di questa tua dote? Io non mi meraviglio, anzi
ciò mi preoccupa perché è proibito dal Cielo leggere le
mani delle persone per rivelare cose sepolte dal passato. Tu non sai ciò
che stai facendo. Tu pensi di fare una cosa buona per te stesso ma in
realtà stai scoprendo cose riservate della persona che potrebbero
danneggiarla. La persona potrebbe aver sbagliato e poi essersi pentita di una
cosa ormai sepolta dal tempo. Ora, come mai questo potere ti fa diventare
insensibile nel rivelargli i suoi ricordi? Non ti rendi conto che le persone
messe a nudo in questo modo non rimangono contente?".
Lui mi
conferma di aver perso un amico per ciò che aveva letto nella mano di
sua moglie.
Io gli
dico: "Se vuoi un consiglio, lascia perdere e fatti gli affari tuoi. Se
vuoi fare veramente del bene insegna a pregare l’Unico Dio Vivente e fa' del
bene al prossimo, come, ad esempio, dare da mangiare ad un povero, questo ha
valore poiché rappresenta un merito davanti al Cielo ed è come un
mattone che porterai con te nell’altro mondo per costruire la tua casa".
Lui:
“Ma io non prego Dio”. Io: “Allora fa' del bene al prossimo”.
Io
continuo: “
Lui
rimane in silenzio.
Un po’
mi è dispiaciuto, ma uno spirito falso doveva essere distrutto. La
stella (penso meteorite) cadente rappresenta la fine di uno spirito impuro
messo lì per motivi che solo Iddio sa.
Grazie
a Dio che mi hai fatto Asino per merito del Goel Haim.
S., a
quel punto, dovette uscire con l’ambulanza mentre non riusciva a dire nulla
della sua dote e saggiamente mi disse più volte che avrebbe meditato
sulle mie parole.
Non
ero ancora soddisfatto e continuai a martellarlo ancora di più, era una
occasione che dovevo sfruttare sino in fondo fino alla totale distruzione di
quello spiritello che con astuzia ingannava il suo custode corporale per
rimanerci dentro il più lungo possibile.
“Io
non ho paura a farti del bene. Ciò che tu hai sentito non l’hai sentito
da nessuna parte e nessuno è in grado di parlare così chiaramente
se non gli Asini che seguono i Segni”.
Poi,
iniziai a parlargli dell’unicità di Dio con le parole del saggio Rav
Eliezer: “Io credo nel Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. Abramo è
il maestro della vera fede nell’Unico Dio vivente".
Sul monte Sinai Dio
parlò direttamente a due milioni di persone, pronunciando i primi due
Comandamenti. La voce di Dio, come spiegano i Saggi, era dappertutto, non c’era
posto in cui non si sentisse. Il monte bruciava nel
fuoco che s’innalzava fino al cielo; tenebre, nebbia, nembi, contornavano tutto
l’ambiente, e Dio parlava dal fuoco. Solo il suono delle parole si sentiva, ma
nessuna immagine si vedeva.
"Lo conosci il Secondo Comandamento?" Lui: "No". Così
gli dissi il Secondo Comandamento per intero.
“Questa è la
parola di Dio diretta che deve essere conosciuta”.
E gli raccontai che
avevo scritto un libro dal titolo “ I difetti di Gesù” indicato dallo
Tzadik Haim in sogno. Io sono solo un Asino, allievo di un Asino che ama vedere
le persone avvicinarsi a Dio, direttamente.
"Insomma, in
conclusione, la tua dote non rappresenta nulla ai miei occhi. Se proprio non ce
la fai, vai a lavorare nella polizia e svela il suo reato così un uomo
pericoloso viene tolto dalla società". Lui mi rispose di aver
paura.
Ovviamente il ‘segno’ visto nel cielo
avrà altri significati che non conosco.
Con
lui ho parlato contro l’idolatria cristiana prodotta dal Verbo del quarto
Vangelo, contro lo spirito impuro della Madonna, contro l’antisemitismo e
contro coloro che odiano gli ebrei e contro coloro che odiano la terra di
Israele.
Messaggio:
Ho
visto che bisognava fare un segno per distruggere i sei segni falsificati da
Zara. Ci siamo giustamente preoccupati di scollegare ogni cosa dalle stelle per
fermare ogni crescita della sua falsa missione. Lo abbiamo maledetto in ogni
parola che ha pronunciato; è stato scritto un libro intero, da Peretz
Green, Esther 4, che narra e spiega la trappola in cui è caduto Zara di
Zanzara di Muccania che ha falsato i Segni Completi della Redenzione Finale. In
questo meraviglioso testo viene rivelato il Cristo Finale che finisce in
prigione per aver rubato e falsificato i SEGNI veri della REDENZIONE finale,
con l’aggravante, Dio ci salvi, di averlo fatto nel nome del Goel Haim. E’ una
storia vera, incredibile a credersi, ma è successa per davvero. Ora il
male esce dalla sua bocca e non viene più dalle Stelle. Perciò un
sigillo piomberà la sua parola per sempre.
Giuseppe
e Daniele sono i figli di Manigrasso Domenico morto e risorto per merito del
Maestro Haim.
Così
il Segno della Resurrezione, che fece risorgere mio padre per merito del Goel
Finale Haim indica l’estensione del segno stesso in un modo stupefacente. Siamo
sotto
Ancora
oggi, sia io che mio fratello Giuseppe non abbiamo idea della fortuna che Dio
ci ha dato. Grazie a Dio, nostro padre è risorto come il Moré
Haim. Lui lavora per
Noi
siamo Asini del Goel Haim e ragliamo di gioia per aver compreso bene che non
siamo niente.
Già
gira voce che io e mio fratello siamo potenti. Errore, non è
così. E' il Nuovo Linguaggio dei Segni ad essere potente. Da esso escono
parole che stupiscono perfino i più scettici. Dobbiamo ricordarci ogni
giorno che siamo qui nel Segno dell’Asino che mangia il pane ma non per merito
nostro. Noi non abbiamo nessun merito di cui vantarci, il merito di tutto
ciò va al Moré Haim. Grazie a lui i Segni Completi sono scesi nel
mondo sotto forma di sogni.
Grazie
a Dio che ha dato il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Questo è il
quarto Segno dei Sei Segni, stabilito nel mondo tramite gli scritti dell'Asino
che mangia il Pane.
Mio
fratello ed io sosteniamo in pieno tale Segno. Nell’altro mondo mio padre
comunica a Giuseppe tramite sogno che Daniele e Giuseppe lavorano per
Penso
che i segni che rappresentiamo io e mio fratello siano essenziali per
Giuseppe
è un Asino dolce ed usa modi dolci determinanti che danno
felicità alla persona. Nella sua umiltà Giuseppe insegna ad amare
il vero bene, il bene amato da Dio sceso nei Giorni Messianici per innalzare lo
spirito della persona con ragli d’asino. State attenti, però, alle
parole dell’Asino Dolce.
Giuseppe
ha la capacità di fare segni d’Asino con parole del Nuovo Linguaggio dei
Segni. Ciò che ha visto Giuseppe non l’hanno visto gli antichi Saggi
della Torà. L’umiltà di Giuseppe è cresciuta in lui per
merito degli insegnamenti del Goel Haim nella Scuola della Rosa.
Il
Moré Haim ha dato a Giuseppe una grande forza nel fare i segni nel Nome
di EL SHADDAY. Il suo passo è maggiore del mio e ne sono contento. Ho un
fratello che ama la verità di Dio rivelata nella Terza Redenzione
Finale. Per me è una gioia che non conosce fine. Vedere uno più
bravo di me, in più mio fratello, è una fortuna enorme per me,
perché così posso apprendere in sicurezza i suoi modi di
comportamento.
Quindi
per vedere la grandezza degli altri bisogna farsi piccoli ed uscire dal
giudizio per entrare nel mondo della comprensione. La comprensione spesso non
segue la logica delle masse indottrinate ma segue il punto fermo della
verità. La verità parla e la comprensione scende piano, piano.
Tutto dipende del livello di umiltà.
In un
sogno fatto anni fa vidi che stavo lavorando in un campo. Non poco lontano da
me il capocantiere criticava un operaio in tutte le maniere possibili e si
vantava di saper fare meglio il suo lavoro impiegandoci meno tempo. Nel
cantiere tutti gli operai erano occupati. Nessuno aveva tempo di fare un
semplice lavoro. Così il Capocantiere dovette farlo lui. Il lavoro era
di una tale facilità che il Capo pensava di farlo in fretta. Nella sua
mente, intanto, pensava, cosa ci vuole a fare un piccolo buco nel terreno per
metterci dentro un piccolo paletto? Guarda cosa mi tocca fare. Nel frattempo io
osservavo tutto e mi avvicinai a lui. Il Capo iniziò il lavoro ma non
riusciva a tenere la pala in mano, ogni cosa che faceva diventava complicata e
gli impediva di lavorare bene e gli faceva perdere tempo. Così perse la
pazienza e gettò via la pala.
In
quel momento una voce dal Cielo parlò e disse: “E’ stato impedito dal
Cielo”. Io gli dissi di non giudicare il lavoro degli altri se sono meno bravi
di te perché ogni persona ha un suo livello di abilità per
compiere il lavoro.
Questo
sogno è una lezione di vita. Qua c’è una mia correzione che devo
fare nei confronti di mio fratello. Credo, anzi sono sicuro che tale correzione
è stata fatta quando misi in rilievo l’umiltà di Giuseppe a tre
persone.
Quando
ero ragazzo, ho sempre pensato di essere più bravo di mio fratello e lo
criticavo spesso. Dovevo dimostrare che sapevo fare cose meglio di lui.
Sì, ero più bravo nelle cose che contano poco per non dire nulla
davanti al Cielo. Mio fratello come detto al vigilante è molto
più umile di me. Io non cammino ancora al suo passo. Ho troppi strati
interiori mancanti di umiltà che rallentano la mia comprensione.
Peretz
insegna che bisogna vedere bene se stessi nei propri difetti per non giudicare
gli altri. Ricordo un rimprovero di Peretz che mi fece anni fa quando abitavo a
Sombrero (Sovere, BG). In quei giorni (1993) lavoravo insieme con il nostro
Beniamino. Io mi lamentavo sempre di lui, dei suoi modi di comportamento verso
il lavoro, della sua incostanza nel presentarsi al lavoro e tanti altri fatti.
Dopo
l’ennesima lamentela, Peretz mi rimproverò. Perché guardi sempre
i difetti di Beniamino? Forse tu ne hai meno di lui? Cerca di vedere in lui le
sue qualità. Non ti attaccare alle sue lacune ma ai suoi pregi.
Beniamino ha un cuore grande quanto generoso ed è pieno di meriti amati
davanti a Dio. Perché non vedi ciò in lui? Io rimasi impietrito
dalla difesa dell’Asino a favore di Beniamino.
Porto
ancora rimorsi per aver detto parole ingiuste verso un uomo giusto che viveva
nella sua fede. Perdonami mio caro Beniamino perché mi credevo
più bravo di te. L’Asino ci insegna tramite i nostri sbagli.
Vedete,
cari lettori, che nonostante sia figlio di un uomo morto e risorto per merito
del Moré Haim, ho dovuto imparare come presentare una persona quando la
nomino.
Mio
fratello è molto semplice. Egli parla come un Asino vero dei segni. La
sua dolcezza commuove persino i duri di cuore. Egli è ad un altro
livello rispetto a me. Io riconosco mio fratello più bravo di me in
tutti sensi. Che fortuna che ho, grazie a Dio. Non solo ho un maestro Asino, ma
anche un fratello Asino.
Il
Moré Haim è risorto! Anche mio padre è risorto come il
Moré. Chi crederà a tale annuncio? Ce lo ha rivelato il maestro
Haim, e quelli della Quinta Generazione in poi crederanno.
Per
risorgere bisogna essere giusti e retti, quanto più possibile, verso
tutti e verso Dio. La resurrezione del Moré Haim ha dato via a molte vie
della vita per meritare di entrare nel Regno dei Cieli da risorto. Peretz dopo
venticinque anni di lavori per
Il
Nuovo Testamento, come spiega Peretz, in Matteo Bambino, perde di
credibilità per le sue incongruenze, ma ha in sé, nascosto dalle
teologie cristiane, dei Veri Segni Messianici e Redenzionali come ad esempio il
Segno del Regno dei Cieli ed il Segno della Resurrezione. Questi sono Segni
Veri Iniziali Messianici e Redenzionali portati da Gesù. Essi,
però, sono Segni iniziali non finali, quindi, non completi. Se non sono
completi, quando si completeranno? Quando il Segno della Resurrezione Finale
viene rivelato nel mondo dal Goel Haim. E ciò è successo nel
1982.
La
resurrezione del Moré, dunque, ha permesso a mio padre di entrare nel
Regno dei Cieli da risorto. Magari, in questo momento mio padre sta camminando
fra i vivi, nel nostro mondo, con un compito importante da compiere oppure sta
nel Regno dei Cieli a studiare Torà nella Scuola del Goel Haim.
Siamo,
Giuseppe ed io, soltanto due Asini e nulla di più. Tutto ciò che
sappiamo, l’abbiamo ricevuto da Peretz a viva voce (leggendo i testi man mano
che si formavano dalla mano di Peretz) o dalla voce dello Tzadik Haim. Lo so,
bisogna avere fede per credere. Ciò che voglio dire è che noi
allievi dell’Asino non abbiamo studiato teologia cristiana da giovani, anche se
proveniamo dal cristianesimo. In qualche modo ognuno di noi è cresciuto,
sì nel mondo cristiano, ma con un velo di dubbio nei confronti della
fede Cattolica. La nostra fede interiore non accettava dogmi teologici.
L’assurdità della fede cristiana si infrangeva contro il muro della
nostra fede ‘nascosta’. Sapevamo che Gesù era esistito veramente e
credevamo nella sua resurrezione, ma quando un prete iniziava a parlare della
natura di Cristo ed il modo in cui è stato concepito ciò creava
soltanto confusione in noi.
Le
parole semplici dell’Asino, invece, hanno risvegliato in noi la comprensione
della vera fede nell’Unico Dio vivente. Ed in quella fede sappiamo che Dio fa
risorgere i morti, ed il Goel Haim è il Segno Finale della Resurrezione.
Gesù
nel Segno iniziale della Resurrezione ebbe certamente grande merito davanti a
Dio. Quale merito? Bellissima domanda. La risposta più comprensiva:
l'umiltà. Gesù mette in pratica la parola di Dio ascoltando
Mosé, suo Maestro, ed i Profeti di Israele con un cuore aperto e pieno
di amore verso
Come
Dai
Daniele, non dimenticare le lezioni di Peretz, prova a rispondere, forse una
minima parte della risposta la conosci.
La
vera storia di Gesù per duemila anni non poteva essere rivelata. Non
c’era il permesso dal Cielo per motivo di un decreto superiore che impediva
ogni riconciliazione fra ebrei e cristiani. Il popolo ebraico, dopo la morte di
Gesù, iniziò un nuovo cammino. Un percorso difficile in un mondo
estraneo ai precetti della Torà. Nel 70 dopo Cristo, la terra del popolo
eletto fu tolta agli ebrei e le moltitudini del popolo di Dio si dispersero nel
mondo dell’Impero Romano. Non c’era più il Tempio, non c’era più
la terra d’Israele.
Intanto,
proprio nell’Impero Romano, i seguaci della divinità di Cristo,
prendevano sempre più piede e diventavano la religione più
seguita.
In
questi ultimi duemila anni, i dispersi di Dio, dovettero subire l’odio
ingiustificato della Chiesa Cattolica, che per generazioni ha tramandato l'odio
antiebraico che esiste tuttora. E tutto ciò si è compiuto nel
nome di Cristo ebreo.
Com’è
possibile allora collocare Gesù fra i due ebrei Mosé e Haim, gli
uomini della prima e terza redenzione? Dopo Gesù, in verità, non
c’e stata nessuna redenzione per gli ebrei ed ancora di più per i
cristiani. Semmai i pagani si sono elevati ad una fede migliore ma non giusta
con l’evento del cristianesimo. Il risultato lo si è visto nel comportamento
verso gli ebrei e non solo. Duemila anni di persecuzioni, calunnie e
crudeltà da parte della Chiesa contro gli ebrei.
Il
vero Gesù non c’entra nulla con il cristianesimo antico e attuale. Il
Cristo nominato dai cristiani è un Cristo formatosi dal cuore profondo
distorto a tutto ciò che è Torà. I Padri della Chiesa
hanno creato una divinità che condividesse con loro l’avversione per i
figli di israele. Il vero Gesù muore in questo cristianesimo. Egli non è
risorto per i cristiani ma perché i cristiani ricordassero il segno
della resurrezione di Gesù.
Siccome
il Segno della Resurrezione di Cristo è vera, non doveva assolutamente
essere persa o peggio ancora, dimenticata. Il Segno della Resurrezione di
Cristo rappresentò un inizio di una nuova comprensione nel mondo per
preparare la strada al Segno Finale della Resurrezione Finale del Goel Haim.
Voglio
dire che
Mi
dispiace per i cristiani che credevano di avere l’esclusiva sul segno della
resurrezione di Cristo. Peretz, in molte lezioni, spiegava che uno degli scopi
del cristianesimo era di portare nei secoli una notizia formidabile, la
resurrezione di Gesù, ossia che un uomo era morto ed un uomo era
risorto.
Un
segno vero redenzionale, però, deve avere una verifica nel tempo.
Adesso
capisco meglio ciò che intendeva Peretz nell’introduzione del testo,
Matteo Bambino quando scrive che “nel
primo segno, il Segno delle Stelle, il Goel Haim fa un segno che ricollega
quattromila anni di storia, dalla Stella di Abramo fino alla nostra
generazione; poi, lo scelto Tzadik Haim indica una stella molto luminosa, ed
annuncia: Questa è
Ciò indicava subito che il concetto
che nel cristianesimo tradizionale si cristallizzò come la seconda venuta
di Cristo era, in realtà, la seconda venuta della Stella di Cristo.
Ciò comprovava e verificava la prima venuta della Stella di Cristo e
La
resurrezione del Goel Haim, dunque, chiude il Ciclo dei Segni iniziali
Messianici e Redenzionali di duemila anni fa. Ciò dà il via ad un
Nuovo Ordine Stellare chiamato il “Nuovo Firmamento”. Peretz su questo tema ha
già completato una serie di testi.
Nel
Nuovo Firmamento il Segno della Resurrezione strabilia l’intelletto degli
Asini. Grazie a Dio, è Arrivato il Tempo. In questo nuovo momento,
iniziato da 25 anni, sono stati fatti innumerevoli Segni sotto le Stelle del
Nuovo Firmamento da noi Asini, allievi del Goel Haim. Il Moré Haim ci
guida, passo dopo passo, nel cammino della Terza Redenzione Finale.
Giuseppe
ed io siamo testimoni viventi della Rivelazione di Dio da venti anni.
Ovviamente ci sono Peretz, Paolo e Nodà che sono il punto più
intimo della Redenzione Finale. Siamo in pochi, è vero. Ma siamo gli
unici al mondo, però, che possiamo annunciare la resurrezione del
Moré Haim.
Il
mondo sta resuscitando, grazie a Dio. Ora, c’è la strada che unisce i
due mondi. Il Regno dei Cieli e la terra. Certo, prima bisogna attraversare il
lungo ponte della Quarta Generazione. Questa è la generazione dentro la
quale succede tutto ciò che deve accadere.
La
resurrezione del Moré Haim è la finalità dei Segni
Completi che rappresentano la storia delle Redenzioni e dei Segni Messianici e
Redenzionali che hanno cavalcato le fasi storiche.
La
resurrezione di mio padre è solo la conseguenza di una completezza
ottenuta per merito del Moré Haim. La resurrezione di altre persone
allargherà la Redenzione.
----------
Giuseppe
e Daniele sono i figli di Manigrasso Domenico morto e risorto per merito del
Maestro Haim.
Così
il Segno della Resurrezione, in cui mio padre è risorto per merito del
Goel Finale Haim, indica l’estensione del segno stesso in un modo stupefacente.
Siamo sotto
Ancora
oggi, sia io che mio fratello Giuseppe non abbiamo idea della fortuna che Dio
ci ha dato. Grazie a Dio, nostro padre è risorto come il Morè Haim.
Lui lavora per
Noi
siamo Asini del Goel Haim e ragliamo di gioia per aver compreso bene che non
siamo niente.
Già
gira voce che io e mio fratello siamo potenti. Errore, non è
così. Il Nuovo Linguaggio dei Segni è potente. Da esso escono
parole che stupiscono perfino i più scettici. Dobbiamo ricordarci ogni
giorno che siamo qui nel Segno dell’Asino che mangia il pane per fortuna del
momento e non per merito nostro. Noi non abbiamo nessun merito di cui vantarci,
il merito di tutto ciò va al Morè Haim. Grazie a lui i Segni
Completi sono scesi nel mondo sotto forma di sogni.
Grazie
a Dio che ha dato il Segno dell’Asino che mangia il Pane. Questo è il
quarto Segno dei Sei Segni. In questo segno Peretz ha potuto iniziare a stabilire
nel mondo, tramite scritti, I Segni della Redenzione Finale.
Mio
fratello ed io appoggiamo in pieno il Segno dell’Asino. Nell’altro mondo mio
padre, tramite un sogno, ha comunicato a Giuseppe che i suoi due figli lavorano
per
Penso
che i segni che rappresentiamo io e mio fratello siano essenziali per
La
linea dell’Asino è dolce, piacevole, piena di Segni di Pace che inducono
a portare benedizioni protettive nel mondo.
Giuseppe
è un Asino dolce ed usa modi dolci che danno felicità alla
persona. Nella sua umiltà Giuseppe insegna ad amare il vero bene amato
da Dio e sceso nei Giorni Messianici per innalzare lo spirito della persona con
ragli d’asino. State attenti, però, alle parole dell’Asino Dolce.
Giuseppe
ha la capacità di fare segni d’Asino con le parole del Nuovo Linguaggio
dei Segni. Ciò che ha visto Giuseppe non l’hanno visto gli antichi Saggi
della Torà. L’umiltà di Giuseppe è cresciuta in lui per
merito degli insegnamenti del Goel Haim nella Scuola della Rosa.
Il Morè
Haim ha dato a Giuseppe una grande forza nel fare segni nel Nome di EL SHADDAY.
Il suo passo è maggiore del mio e ne sono contento. Ho un fratello che
ama la verità di Dio rivelata nella Terza Redenzione Finale. Per me
è una gioia che non conosce fine.
Vedere
uno più bravo di me e in più mio fratello, è una fortuna
enorme, perché così posso apprendere in sicurezza i suoi modi di
comportamento.
Quindi
per vedere la grandezza degli altri bisogna farsi piccoli ed evitare di giudicare
per entrare nel mondo della comprensione. La comprensione spesso non segue la
logica delle masse indottrinate ma segue il punto fermo della verità. La
verità parla e la comprensione scende piano piano. Tutto dipende dal
livello di umiltà.
In un
sogno fatto anni fa vidi che stavo lavorando in un campo. Non poco lontano da
me, il capocantiere criticava un operaio in ogni modo e si vantava dicendo che lo
faceva meglio e con minor tempo. Nel cantiere tutti gli operai erano impegnati.
Nessuno aveva tempo di fare un semplice lavoro. Così il capocantiere
dovette farlo lui. Il lavoro era di una tale facilità che il Capo
pensava di farlo in fretta.
Nella
sua mente, intanto, pensava, cosa ci vuole a fare un piccolo buco nel terreno
per metterci dentro un paletto? Guarda cosa mi tocca fare. Nel frattempo io
osservavo tutto e mi avvicinai a lui. Il Capo iniziò il lavoro ma non
riusciva a tenere la pala in mano; ogni cosa che iniziava a fare non gli
riusciva e gli faceva perdere tempo. Così perse la pazienza e
gettò via la pala.
In
quel momento una voce dal Cielo parlò e disse: “E’ stato impedito dal
Cielo”. Io gli spiegai che non doveva giudicare il lavoro altrui perché
ognuno ha un suo livello di comprensione per compiere il lavoro. - -
Questo
sogno è una lezione di vita. Qui c’è una correzione che devo fare
a mio fratello. Credo, anzi, sono sicuro che tale correzione avvenne quando misi
in rilievo l’umiltà di Giuseppe a tre persone.
Quando
ero ragazzo, ho sempre pensato di essere più bravo di mio fratello e lo
criticavo spesso. Dovevo dimostrargli di saper fare le cose meglio di lui. Si,
ero più bravo nelle cose che contano poco per non dire nulla davanti al
Cielo. Mio fratello, come dissi al vigilante, è più umile di me.
Io non cammino ancora al suo passo. Ho troppi strati interiori mancanti di
umiltà che rallentano la mia comprensione.
Peretz
insegna che per evitare di giudicare il prossimo bisogna vedere bene se stessi nei
propri difetti. Ricordo un rimprovero di Peretz che mi fece anni fa quando
abitavo a Sombrero (Sovere, BG). In quei giorni (1993) lavoravo insieme con il
nostro Beniamino. Io mi lamentavo sempre di lui, della sua attitudine al
lavoro, della sua incostanza nel presentarsi al lavoro e tante altre cose.
Dopo
l’ennesima lamentela, Peretz mi rimproverò. Perché guardi sempre
i difetti di Beniamino? Forse tu hai meno di lui? Cerca di vedere in lui le sue
qualità. Non ti attaccare alle sue lacune ma considera i suoi pregi.
Beniamino ha un cuore grande quanto generoso ed è pieno di meriti amati
davanti a Dio. Perché non lo vedi? Io rimasi impietrito dalla difesa
dell’Asino a favore di Beniamino.
Ho
ancora dei rimorsi per aver detto parole ingiuste verso un uomo giusto che
viveva nella sua fede. Perdonami mio caro Beniamino perché mi credevo
più bravo di te. L’Asino ci insegna correggendo i nostri sbagli.
Vedete,
cari lettori, che nonostante sia figlio di un uomo morto e risorto per merito
del Morè Haim, ho dovuto imparare come presentare una persona quando la
nomino.
Mio
fratello è molto semplice. Egli parla come un Asino vero del Segno
d’Asino che mangia il Pane. La sua dolcezza commuove persino i duri di cuore.
Egli è ad un altro livello rispetto a me. Io riconosco che mio fratello sia
più bravo di me in tutti sensi. Che fortuna che ho, grazie a Dio. Non
solo ho un maestro Asino, ma anche un fratello Asino.
La
Terza Redenzione Finale finalizza con i Segni Completi tutti i Segni Iniziali
messianici e redenzionali del passato, grazie al Goel Haim.
Per
risorgere bisogna essere giusti e retti, quanto più possibile, verso
tutti e verso Dio. La resurrezione del Morè Haim ha dato via a molte vie
della vita per poter meritare il Regno dei Cieli da risorto. Peretz dopo
venticinque anni di lavori per
Il
Nuovo Testamento, come spiega Peretz, in Matteo Bambino, perde di
credibilità per le sue incongruenze, ma racchiude, nascosti dalla
teologia cristiana, dei Veri Segni Messianici e Redenzionali come ad esempio il
Segno del Regno dei Cieli ed il Segno della Resurrezione. Questi sono Segni
Veri Iniziali Messianici e Redenzionali portati da Gesù. Essi,
però, sono Segni iniziali non finali e quindi incompleti. Se non sono
completi, quando si completano? Quando il Segno della Resurrezione Finale viene
rivelato al mondo dal Goel Haim. E ciò è successo nel 1982.
La
resurrezione del Morè, dunque, ha permesso a mio padre di entrare nel
Regno dei Cieli da risorto. Magari, in questo momento mio padre sta camminando
fra i vivi, nel nostro mondo, con un compito importante da compiere oppure sta nel
Regno dei Cieli a studiare la Torà nella Scuola del Goel Haim.
Siamo,
Giuseppe ed io, soltanto due Asini e nulla di più. Tutto ciò che
sappiamo, l’abbiamo ricevuto da Peretz o a viva voce, o leggendo i testi man
mano che si formavano dalla mano di Peretz, o dalla voce dello Tzadik Haim. Lo
so, bisogna avere fede per crederci. Ciò che voglio dire è che
noi allievi dell’Asino non abbiamo studiato catechismo da giovani, anche se siamo
cresciuti cattolici. Fin da giovani, la nostra fede non accettava i dogmi
teologici. L’assurdità della religione cattolica si infrangeva contro il
muro della nostra fede ‘nascosta’. Sapevamo che Gesù era esistito
veramente e credevamo nella sua resurrezione, ma quando un prete iniziava a
parlare della natura divina di Cristo e in che modo era stato concepito ci
creava solo confusione e scetticismo.
Le
parole semplici dell’Asino, invece, hanno risvegliato in noi la comprensione
della vera fede nell’Unico Dio Vivente. Ed in quella fede sappiamo che Dio fa
risorgere i morti, come Gesù duemila anni fa ed oggi il Goel Haim e sei
anni dopo di lui mio padre.
Gesù
nel Segno iniziale della Resurrezione ebbe certamente grande merito davanti a
Dio. Quale merito? I Vangeli ci aiutano a rispondere a questa domanda. Analizzando
i Vangeli cosi come sono, vedo che Gesù metteva in pratica la parola di
Dio ascoltando Mosè, suo Maestro, ed i Profeti di Israele con un cuore
aperto e pieno di amore verso
Come
Dai
Daniele, non dimenticare le lezioni di Peretz, prova a rispondere, forse una
minima parte della risposta la conosci.
La
vera storia di Gesù per duemila anni non poteva essere rivelata. Non
c’era il permesso dal Cielo a causa di un decreto superiore che impediva ogni
riconciliazione fra ebrei e cristiani. Il popolo ebraico, dopo la morte di
Gesù, iniziò un nuovo cammino, un percorso difficile in un mondo
estraneo ai precetti della Torà. Nel 70 dopo Cristo, la terra del popolo
eletto fu tolta agli ebrei e le moltitudini del popolo di Dio si dispersero nel
mondo dell’Impero Romano. Non c’era più il Tempio, non c’era più
la terra d’Israele.
Intanto,
proprio nell’Impero Romano, i seguaci della fede di Gesù Cristo, o Dio
fattosi Uomo, prendevano sempre più piede.
In
questi ultimi duemila anni, i dispersi di Dio, dovettero subire l’odio
ingiustificato della Chiesa Cattolica. Un odio antigiudaico che si alimentava
sempre più, in ogni generazione, e che, purtroppo, sussiste ancora oggi
ed è rivolto anche contro lo Stato di Israele.
Com’è
possibile allora collocare Gesù in mezzo ai due ebrei, Mosè e
Haim, gli uomini della prima e della terza redenzione. Dopo Gesù, in
verità, non ci fu redenzione alcuna per gli ebrei ed ancora di
più per i cristiani. Semmai i pagani si sono elevati ad una fede superiore
a quella loro precedente, con l’avvento del cristianesimo.
Ma il
vero Gesù non c’entra nulla con il cristianesimo antico e attuale. Il
Cristo nominato dai cristiani è un'entità di fede profonda ma distorta
dalla vera fede ebraica. I Padri della Chiesa hanno creato una religione che ha
generato un’avversione costante verso gli ebrei. Il vero Gesù non ha
niente a che fare con questo cristianesimo.
Il
Segno della Resurrezione di Gesù è vero e non doveva andare perso
o, peggio, dimenticato. Il Segno della sua Resurrezione rappresentò l'inizio
di una nuova comprensione nel mondo per preparare la strada al Segno Finale
della Resurrezione Finale del Goel Haim.
Voglio
dire che
Mi
dispiace per i cristiani che credevano di avere l’esclusiva sul segno della
resurrezione di Cristo. Peretz, in molte lezioni, spiegava che uno degli scopi
del cristianesimo era di portare nei secoli una notizia formidabile, la
resurrezione di Gesù, ossia di un uomo morto che resuscitava.
Un
segno vero redenzionale, però, deve avere una verifica nel tempo.
Adesso
capisco meglio ciò che intendeva Peretz nell’introduzione del testo,
Matteo Bambino, quando scrive che “nel
primo segno, Segno delle Stelle, il Goel Haim fa un segno che ricollega
quattromila anni di storia, dalla Stella di Abramo fino alla nostra
generazione, poi, lo scelto Tzadik Haim indica una stella molto luminosa, ed
annuncia: Questa è
Ciò indicava subito che il concetto
che nel cristianesimo tradizionale si cristallizzò come la seconda
venuta di Cristo era, in realtà, la seconda venuta della Stella di
Cristo. Ciò comprovava e verificava la prima venuta della Stella di
Cristo, il che comprovava e verificava
La
resurrezione del Goel Haim, dunque, chiude il Ciclo dei Segni Iniziali
Messianici e Redenzionali di duemila anni fa. Ciò dà via ad un
Nuovo Ordine Stellare chiamato il “Nuovo Firmamento”. Peretz su questo tema ha
già completato una serie di testi.
Nel
Nuovo Firmamento il Segno della Resurrezione strabilia l’intelletto degli
Asini. Grazie a Dio, è Arrivato il Tempo. In questo nuovo momento,
iniziato 25 anni fa, sono stati fatti innumerevoli Segni sotto le Stelle del
Nuovo Firmamento da noi Asini, allievi del Goel Haim. Il Morè Haim ci
guida, passo dopo passo, nel cammino della Terza Redenzione Finale.
Giuseppe
ed io siamo testimoni viventi della Rivelazione di Dio da venti anni.
Ovviamente ci sono Peretz, Paolo e Nodà che sono il punto più
intimo della Redenzione Finale. Siamo in pochi, è vero. Ma siamo gli
unici al mondo, però, che possiamo annunciare la resurrezione del Morè
Haim.
Il
mondo sta resuscitando, grazie a Dio. Ora, c’è la strada che unisce i
due mondi. Il Regno dei Cieli e la Terra. Certo, prima bisogna attraversare il
lungo ponte della Quarta Generazione.
La
resurrezione di mio padre è solo la conseguenza di una completezza
ottenuta per merito del Morè Haim.
14
marzo 2008 Diario: Daniele Sonai
Nel
sogno devo fare un viaggio con mio figlio che ha 8 anni. Con me c’è un
amico che partecipa a questo viaggio. Tutto è pronto. Siamo davanti al
molo con migliaia di persone in attesa di salpare. C'è grande
confusione, ma tutto procede secondo i piani finché non ci troviamo a
bordo di questa mastodontica nave. Mio figlio fa amicizia con una bambina della
sua età, mentre io passo il tempo con questo mio amico. Il programma segue
i piani previsti. Tutti sono felici e pensano soltanto a divertirsi.
Non
ricordo la causa ma, ad un tratto, si crea a bordo un panico generale, dovuto
ad un pericolo annunciato dal Capitano della nave. La mia preoccupazione va
subito a mio figlio che non so dove sia, ma, grazie a Dio, lo trovo subito; mi
rendo conto però che lo spavento gli ha procurato un serio problema al
cuore che ne mette a rischio la vita.
Poi ho
delle visioni. Vedo una strada, del fango, una striscia di sangue sul manto
stradale, il cielo coperto da enormi nuvole in una notte fonda.
La
vita di mio figlio era in pericolo ed io non sapevo cosa fare. Ero talmente
preoccupato che mi svegliai. Grazie a Dio che era un sogno. Pensavo di
svegliarmi nel letto di casa mia, ma non era così. Sì, mi ero
svegliato, però, ero ancora in questo posto e dovevo partire con mio
figlio e col mio amico. Tutto si ripete. La confusione al molo, mio figlio che
conosce la sua amichetta, la brutta notizia data dal Capitano e la
gravità della salute di mio figlio, le visioni della strada, del
sangue,del fango e delle nuvole. Stessa tensione e di nuovo mi risveglio.
Questa
volta, però, capivo che i due sogni erano un avvertimento dal Cielo.
Dovevo fare qualcosa per rompere tale decreto, ma dovevo partire con mio
figlio. Perché dovevo rivivere tali tremende emozioni? Capivo nel sogno
che potevo cambiare il destino. Così ne parlai con il mio amico. Gli
rivelai alcuni episodi che sarebbero successi e lui mi ascoltò.
A
questo punto mi trovavo sul molo col mio amico e mio figlio. C’erano due navi.
La nave che dovevamo prendere si guastò e prendemmo l’altra. Io dissi al
mio amico: “Mio figlio e tutti i passeggeri sono in pericolo ed io, avvertito
da questi due sogni, non salgo sulla nave”. Lui mi ascoltò e mi seguì.
La
nave partì. Lasciai mio figlio con mia moglie da soli sulla nave.
Già questo fatto aveva in qualche modo modificato il destino. Poi mi ritrovai
davanti ad una platea. Il pubblico voleva vedere un film. Io, però,
cambiai il loro programma con questo discorso: “C’è un grande pericolo
che sta minacciando la vita di molte persone sulla nave partita stamani dal
molo. Mio figlio è su quella nave e da un momento all’altro
scoprirà di avere un problema al cuore. Sulla nave le cure sono
limitate. Ho bisogno del vostro aiuto”.
Le
persone si commossero e subito cominciarono a prendere meriti dando dei soldi
in beneficienza. Il pubblico si colorò di giallo. Poi tutti uscimmo dalla
sala. Era notte, le nuvole erano enormi. Per terra c’era una striscia di sangue
e del fango. Vedendo ciò mi ricordai delle visioni e dissi al mio amico:
“Guarda, è come ho visto nelle visioni, però, qui sono diverse”.
Grazie a Dio tutto era cambiato ed il decreto era stato tolto ed ero cosi
felice che facevo salti nel fango lasciando le mie impronte. La felicità
riempì i cuori di quella gente e tutti cantavano in inglese, In God we
trust (In Dio confidiamo). - -
Come
si può cambiare il destino di molte persone? Come si fa a sapere cosa
verrà dopo? In verità nessuno sa cosa avviene l'attimo successivo.
Allora perché nel sogno faccio un segno e cambio il destino?
La mia
opinione su questo sogno è solo un aspetto della sua interpretazione.
Il
ripetersi del sogno per tre volte indica la conferma di un pericolo incombente su
quella nave. Nel terzo risveglio, so che ci sono stati due sogni che
preannunciavano un pericolo generale per tutti i passeggeri e che mio figlio da
quel caos era uscito con seri problemi di salute. Qui sta la differenza. Sei
nello stesso punto di partenza con due segni mandati dal Cielo. Sono allievo
dell’Asino che mangia il Pane, qualcosa avrò imparato nel corso degli
anni.
Infatti,
dai sogni si capisce cosa potrebbe succedere. È importante comprendere
che un sogno profetico può verificarsi o meno, dipende sempre
dall’azione dell’uomo. Perché mi hanno fatto vedere ciò che
succederà? Sì, è vero, non sono meglio di nessuno,
però, dietro di me ci sono anni di studio con l’Asino della Redenzione
Finale.
La
libera scelta era alla base degli eventi. Dovevo scegliere. Ciò
significava fare un cambiamento incomprensibile alla ragione umana, ma non a
quella asinaria. Sarebbe insensato lasciare il proprio figlio sulla nave,
sapendo ciò che potrebbe accadere.
Non
è così (ovviamente in questa chiave di interpretazione). Se il
panico generale ha causato la malattia di mio figlio, lì stava anche la
sua guarigione. In che modo? Fare la cosa giusta, ossia annullare il decreto. Come?
Tramite i ‘Meriti’. Tale comprensione viene insegnata nella Scuola della Rosa.
Mio
padre è morto e risorto per merito del Moré Haim. Sono i meriti
delle persone che cambiano il destino.
Vedete,
cari lettori, cosa può fare una singola persona col suo merito.
Mio
padre è morto ed è risorto grazie ad un grande merito. Dal 1982
il mondo non è più lo stesso, grazie a Dio.
Iddio
ci ha dato il Segno dell’Asino. Quanto è bello e meraviglioso il Segno
dell’Asino.
Anche
la resurrezione di mio padre ha contribuito a cambiare il destino del mondo. La
sua resurrezione sarà nota in tutto il mondo come la resurrezione di
Gesù, come la resurrezione dello Tzadik Haim.
Ti
ringrazio o Dio Altissimo per tutto ciò che mi è accaduto durante
gli anni vissuti assieme all’Asino. Non ho parole per descrivere le
meravigliose notizie che scendono ogni giorno dal Regno dei Cieli, grazie al
Redentore Haim.
Dio
non è lontano, Egli è vicino nei cuori di coloro che Lo invocano,
ed ascolta ogni parola di ogni individuo. Tu, EL SHADDAI sei la mia Rocca, il
mio scudo e lo scudo di chi crede nella Tua parola espressa nella Torà
di Mosè e negli avvertimenti dei Profeti di Israele.
Adesso
Seconda Parte
Cari lettori, ora
voglio riportare i miei sogni e quelli di mio fratello Giuseppe ricevuti da
quando conosciamo L’Asino. In questi sogni ci sono contenuti che spiegano il
mio lavoro contro l’idolatria, contro la magia, contro il male in ogni sua
forma e spiegano qual è la vera fede nell’Unico Dio Vivente. Sono sogni
che fanno parte di una categoria che non esisteva prima nel mondo. Sogni che
arrivano tramite uno Spirito Nuovo che tutti possono ricevere. Questi miei
sogni sono solo una minima parte di ciò che è stato catalogato.
Mio fratello Giuseppe ne ha ricevuti almeno quattro volte di più. Senza
contare i Sogni di Nodà, Paolo, Solly, Anna Gasparotti, di altri che
vivono in Israele e di Peretz. Il Big Bang iniziò nel 1982 a otto giorni
dalla dipartita dello Tzadik Haim quando Peretz gridò con voce potente sotto
una volta stellata di fronte al Maestro Haim “E’ Arrivato il Tempo”. Con questo
Sogno si dava inizio ad un Nuovo Tempo. Credo che il termine 'Nuovo Testamento'
si addica di più a questo Nuovo Tempo che non al tempo di Gesù. I
quattro Vangeli sono delle testimonianze della vita di Gesù che non
scrisse nulla poiché non era venuto per cambiare le scritture ma
segnalare il comportamento non consono del suo tempo. Quindi il messaggio di Gesù
era quello di spiegare le mancanze che impedivano la completezza delle Scritture
stesse. Non era la fede di Israele che Gesù voleva cambiare,
bensì il comportamento dei suoi correligionari. Dire che le parole di
Gesù facevano parte del Nuovo Testamento a mio avviso è inesatto.
"Ama il tuo prossimo come te stesso" era un concetto espresso
già dai Saggi Ebrei nella terra di Israele. Il Nuovo Testamento è
un qualcosa che nessun orecchio umano aveva prima udito. La resurrezione di un
uomo era un concetto già noto nelle scritture. Per quanto incredibile
non era una novità assoluta. Nella Redenzione Finale invece il Nuovo
Testamento (da noi Il Patto Finale) ha dei fondamenti nuovi che prima non
esistevano. Il collegamento fra i due mondi. Il Regno dei Cieli e la terra. In
che modo avviene? Tramite i Sogni ricevuti dal 1982 sino ai nostri giorni. Nei
Sogni il Maestro Haim annuncia che la Stella di Cristo è venuta in
virtù dell’umiltà, che egli siede sul Trono del Regno dei Cieli,
che la Nuova Luce di Hanucat Ha-Hanucot splende nel mondo, che tali notizie
meravigliose vengono conosciute in terra e rese note dall’Asino che mangia il
Pane, che siamo nella Quarta Generazione durante la quale ci saranno eventi
terribili da una parte e costruzioni meravigliose dall’altra, ed infine il
Segno che rivela la sua resurrezione che strabilia persino chi ha visto questo
segno nel sogno. I Segni Completi sono la base su cui tutta la Redenzione
Finale cresce nel tempo. Dallo sviluppo dei Segni siamo entrati, Giuseppe ed io,
a nostra volta ispirati dallo Spirito Nuovo che ci ha rivelato i nostri lavori
nella Redenzione Finale. Ed ecco i nostri sogni che danno messaggi ad ogni
livello del nostro lavoro.
Sogni di Daniele
1 - 22 settembre 1987. Milano.
In quella notte ho fatto il
mio primo sogno della Redenzione.
Nel sogno mi trovo al lavoro. Di fronte a me vedo un uomo vestito di
bianco, dal viso molto lucente e coi capelli biondi corti e ricci. Dai suoi
occhi emana una luce azzurra simile a quella del cielo sereno. Costui mi si presenta
con queste parole: “Io sono l’Angelo della Terza Redenzione Finale”.
Poi, punta il suo dito verso di me e dice: “Tra un anno ti succederà
qualcosa”. Nel sogno l’anno passa molto rapidamente. Dopodiché vedo
una luce uscire dal mio corpo che si espande, simile ad un’esplosione di
stelle. Mi sono risvegliato.
2 - 8 ottobre 1987, Milano
Nel sogno sono al lavoro. Mia mamma mi dice che un ragazzo mi sta cercando;
è biondo e ha gli occhi azzurri e indossa un completo azzurro. Vuole
sapere del Nuovo Messaggio. Poi mi dice che è ebreo.
3 - 8 ottobre 1987, Milano
Nel sogno mi trovo a Milano con mio fratello.
Entrambi abbiamo ricevuto la cartolina per fare il servizio militare. Io dico a
Giuseppe: "No, non è giusto ritornare. Il servizio militare
l’abbiamo fatto tre anni fa. Io voglio il congedo".
Dopo, nel sogno, ci troviamo nella stazione ferroviaria di Savona (come
nella realtà di tre anni fa). Lì sul posto ci sono i caporali istruttori
che hanno l’incarico di reclutare i richiamati provenienti da tutta l’Italia
destinati alla città di Savona. Questa volta, però, io dico a mio
fratello, “Andiamo a cercare un posto dove ci danno il congedo”. Giuseppe è
d’accordo. In seguito, il sogno mi fa vedere che con Giuseppe stiamo camminando
in una strada di montagna. In quella strada Giuseppe ha un passo maggiore del
mio. Lo vedo allontanarsi sino a scomparire. Ora mi trovo da solo con questa
cartolina in mano in una strada che porta non so dove. So di dover andare
avanti lo stesso. Poco più in là, infatti, vedo una piccola
caserma militare con un gran cartello su cui c’è scritto Ufficio
Reclami. Vedendolo, me ne rallegro e dico: “Sono capitato nel posto giusto
al momento giusto”. All’entrata c’è una sentinella alla quale spiego il
mio problema dicendo: “Sono stato richiamato alle armi. Ho fatto il soldato tre
anni fa. Voglio il congedo”. Il soldato mi indica allora l'ufficiale che mi
avrebbe aiutato. Pochi istanti dopo, vedo aprirsi una porta dalla quale esce un
mio collega di lavoro di nome Vittorio. Entro ed incontro una persona che, da
com’era vestito, non sembra un militare. Egli indossa degli abiti stravaganti.
Anche a lui esprimo il mio problema: “Questa cartolina che ho ricevuto
mi comanda di fare il servizio militare; io, però, l'ho già fatto
tre anni fa. Voglio il congedo”. Senza indagare, questo signore prende la
cartolina, la firma, la timbra e mi dice: “Adesso sarai libero”. Poi aggiunge:
“Io conosco Peretz. Conosco il Nuovo Messaggio. Non conosco, però, il
Secondo Comandamento”. Io gli rispondo: “Come fa a non conoscere il Secondo
Comandamento? Il Secondo Comandamento è la base del Nuovo Messaggio”.
Poi penso dentro di me: “Se dice di non saperlo, certamente non lo sa”. Allora
gli recito il Secondo Comandamento. Questa persona, però, mi ferma e
dice: “Aspetta. Non qui. C’è un altro luogo migliore di questo”.
Dopodiché, nella visione, mi vedo al centro di una grande stanza con dei
tavoli sparsi qua e là. Alzando la testa vedo una meravigliosa volta
stellata. Uno spettacolo stupefacente e indimenticabile di luci stellari. Qui,
a voce alta inizio a pronunciare il Secondo Comandamento. Dopo qualche parola, sono
costretto a fermarmi perché non lo ricordavo bene a memoria. In quel
momento mi viene in mente che avevo nel mio borsello il foglio in cui c’era
scritto il Secondo Comandamento per intero. Gli chiedo se posso leggerlo. Lui
sorride e mi dice di continuare. Allora, prendo il mio borsello, lo apro e tiro
fuori il foglio. Aprendolo, però, vedo che è tutto cancellato, tranne
la frase "Di coloro che Mi odiano". In quel momento, si leva un vento
fortissimo, dal basso verso l’alto, che mi srappa il foglio dalla mano. Provo a
trattenerlo ma non ci riesco. Sembra che ci sia una mano invisibile che con
forza mi toglie dalle mie mani il foglio, facendolo arrivare in alto sino alle
stelle del cielo. La cosa mi spaventa ma sento il dovere di far sentire a
quell'uomo il Secondo Comandamento in ogni sua parola. Continuo allora: "Non
avrai un altro dio all’infuori di Me’. In quel medesimo istante vedo alcune
stelle spostarsi. Continuao: ‘Non ti farai nessuna scultura. Non ti farai
nessuna immagine di ogni cosa che sta in cielo, sulla terra e nelle acque sotto
la terra. Non t’inchinarai ad esse e non le servirai’. Con la coda dell’occhio
noto che alcune stelle incominciano a cadere dal cielo. Ciononostante, vado
avanti con molta determinazione. ‘Poiché, Io Sono il Signore, Dio
Vostro, Dio Geloso, che punisce i peccati dei padri sui figli sulla terza e
fino alla quarta generazione per coloro che Mi odiano’. Ormai le stelle cadono
a miriadi. E' molto difficile continuare. Sulla mia testa si svolge un
terribile spettacolo innaturale. Devo a tutti i costi completare ciò che
ho iniziato e dico: ‘ma uso clemenza per mille generazioni per coloro che Mi
amano e osservano i Miei comandamenti”.
Appena finito, vedo sopra di me una cascata enorme di stelle. Il cielo
non esiste più. I miei occhi non sopportano quella terrificante visione.
- -
Mi sveglio di soprassalto. Da sveglio mi ricordo che ogni stella cadente
corrispondeva con una persona che moriva.
4 - 13 novembre 1987, Basilicata
Nel sogno sono in una via di un piccolo paese della
Basilicata con Paolo e Zara. Mentre passeggiamo vedo il Maestro Haim che beve
un caffè seduto ad un tavolo posto fuori da un bar. A quel punto il
Maestro si alza e, dopo aver parlato con Paolo, diventa serio ed afferma che si
deve fare un’altra Benedizione.
Peretz 2016: Sogno profetico sulla
separazione dopo lo scisma di Zara; perciò tutta la benedizione
dovrà essere rifatta dopo quei primi 5 anni.
5 - 18 febbraio 1988
In quella notte sogno di trovarmi in un luogo forse
fra il cielo e la terra in cui sono impressi i volti di alcuni noti personaggi
biblici su delle facciate di enormi costruzioni. Nel sogno riconosco soltanto
il volto di Mosè. Poi sento una voce dal cielo che dice: “Devi
scendere sul pianeta 'souno' o qualcosa di simile
perché in quel posto sta regnando la confusione". In seguito, mi
vedo su questo pianeta. Intorno a me ci sono case che bruciano e vedo persone
che corrono in preda al panico. Il cielo è buio di giorno e aumenta il
terrore fra la gente. Vedendo tutto ciò, salgo su una collinetta e grido:
“Ciò non è la fine del mondo ma la fine del male”
Peretz 2016: Così terribili saranno gli avvenimenti della Quarta
Generazione che molte persone crederanno che sia arrivata la fine del mondo.
Perciò si dovrà ricordare questa esclamazione 'Ciò non
è la fine del mondo ma la fine del male'.
6 - Ottobre 1988
Nel sogno mi imbatto in un venditore di immagini della Madonna e gli chiedo:
“Secondo te, Dio Benedetto Egli Sia, può avere una madre?” Il venditore
risponde: “Guarda, a me interessa solo vendere!”. In quel momento, un ragazzo
si avvicina e gli pongo la stessa domanda. L’interpellato risponde parlando a
favore della Chiesa Cattolica. Io sorrido e gli domando: “Conosci il Secondo
Comandamento?” Il ragazzo rispose di sì. Io lo incalzo, chiedendogli se
lo conosce per intero, e comincio a recitarlo per farmi sentire da tutti i
presenti: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me, non ti fare nessuna scultura né
immagine di ciò che è nel cielo, sulla terra, e nelle acque sotto
la terra, non ti prostrar ad essi e non servir loro. Poiché sono il
Signore, Dio vostro, un Dio Geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli
alla terza e fino alla quarta generazione per coloro che mi odiano, ma uso
clemenza fino alla millesima generazione per coloro che mi amano e osservano i
miei Comandamenti”, e aggiungo: "Dio ha proibito tassativamente di fare
sculture ed immagini; di inchinarsi ad esse e servir loro. Allora perché
voi vendete immagini e statuette che diventano poi oggetto di culto? –
7 - Agosto 1989
In una notte d’estate, nel mese di agosto 1989, non riuscivo a prendere
sonno. Attorno a me vedevo dei riflessi rossi con sfumature nere e percepivo
che nell’aria c'era qualcosa di strano. Ad un tratto, il mio corpo s’irrigidì
e di fronte a me vidi apparire lo Spirito della Madonna molto triste e
sofferente. I suoi occhi mi guardavano cercando misericordia. La mia rabbia era
cosi forte che abbattei ogni impedimento, facendo uscire il mio spirito dal
corpo. Con le mie mani l’afferrai al petto e con voce decisa le dissi: “Lo sai
che è arrivato il tempo?” Lei rispose “Sì”. Le dissi ancora: “Lo
sai che siamo nel Segno delle Stelle?”. E lei: “Si, lo so”. Poi con un tono
furibondo, le dissi: “Allora perché permetti che ti facciano culto?”
Lei, da quel momento non rispose più. Ho provato solo odio contro questa
schifezza dalla forma di donna. Ma il Segno non era completo, dovevo finire
ciò che avevo iniziato. “Lo sai che siamo nel Segno del Regno dei Cieli?
Lo sai che siamo nel Segno della Nuova Luce? Lo sai che siamo nel Segno
dell’Asino che mangia il pane? Lo sai che siamo nel Segno della Quarta
Generazione e della Nuova Costruzione? Lo sai che c’è il Segno della
Risurrezione?". Questa Madonna rimase ammutolita dalle mie parole come uno
spirito morto, ed infine conclusi: “In nome di Dio ed in nome del Goel
(Redentore), ti distruggo”. Questo spirito impuro si solidificò e dopo
qualche secondo si frantumò in mille pezzi.
Dopo sognai il Papa Carol Wojtila che aveva mal di testa. Nel sogno vidi
distruggersi molteplici madonne di cui una nera. Il mio corpo, dopo questa
visione si liberò facendomi svegliare. Questa incredibile esperienza fu
la mia prima battaglia contro l’idolatria cristiana. Spero di avere tante
occasioni, con l’aiuto di Dio, di distruggere spiriti impuri. Sono convinto che
la migliore offesa non è demolire l’idolo, ma insegnare il Secondo
Comandamento nella Scuola del Secondo Comandamento.
Peretz 2016: Da notare che è la forza dei 6
Segni Completi che distrugge l'idolatria. Come nel sogno di Anna G. Esther 5 –
capitolo 2 – gnomen 21 (71) Una voce dal cielo disse ‘Per merito della
diffusione del Nuovo Messaggio, Dio sposterà montagne di ignoranza nera’
– ecco perché è importante che gli allievi dicano i Segni
dovunque vanno. C'è grande merito nel farlo.
8 - Marzo 1988
In questo sogno sono in una zona a nord di Milano. Sto attraversando la
strada e vedo un uomo vestito in un modo stravagante. Capisco che si tratta del
Profeta Elia. Dalla gioia urlo: “Guardate, c’è il Profeta Elia!”. Lui si
avvicina. Prende le mie mani e in ebraico benedice le mie mani.
9 - Marzo 1988
Di questo sogno ricordo che il Morè Haim benedice le mie mani.
10 - 3 aprile 1988, Milano
Nel sogno sono a casa mia. Ci sono molti invitati
seduti ad una grande tavola. Tutti mangiano di buon gusto il cibo loro offerto.
Io sono molto disgustato per gli eccessi che manifestano. Cosi decido di uscire
sul balcone. Qui vedo un poliziotto che mi chiede di dargli una mano ad immagazzinare
il cibo. Non perdo tempo ed inizio a riporlo in cartellette blu a sigillarlo e
collocarlo su scaffali. Il lavoro è molto lungo e faticoso, e, alla
fine, riusciamo a riempire un’intera stanza di cartellette. Il cibo immagazzinato
era costituito, in prevalenza, da pasta e carne.
11 - 4 aprile 1988, Milano
In sogno vedo Carmine Nino (Carmine Saul, fratello
di Paolo) molto emozionato perché aveva ricevuto l’importante incarico
di esplorare i vari pianeti dello spazio. Insieme ad altri amici decidiamo di
accompagnarlo in macchina verso l’astronave sulla quale avrebbe viaggiato nel
cosmo. Durante il tragitto ci fermiamo ad osservare le stelle, dato che il
cielo era di una limpidezza incredibile. Ad un tratto vediamo fasce di stelle
spostarsi in mille direzioni. Io, Nino e Giuseppe rimaniamo incantati davanti a
tale spettacolo. Col passare dei minuti e dopo un’infinità di
spostamenti, i gruppi di stelle prendono altre forme e cominciano a rivelare un
corpo metallico. Io con il dito puntato, esclamo: “Un UFO!”. Il cielo viene presto
invaso da quelle macchine da guerra, che, dopo aver sorvolato la zona, cominciano
a sparare colpendo per primo un parcheggio di automobili. Nella fuga, io mi
preoccupo anche della popolazione. Cercò di avvertire la gente indicando
con dei gesti che era in corso un attacco extraterrestre, ma le persone del
posto, del tutto indifferenti, mi ignorano. In questo conflitto rimango ferito per
ben tre volte. Non posso difendermi perché sono disarmato. Nel cercare
riparo vedo Giuseppe e Nino che si difendono con vecchie pistole tipo far west.
Me ne danno una ma quando la controllo mi accorgo che ha un solo colpo in canna.
Nell'osservare la battaglia capisco che la confusione creata dagli alieni è
una strategia per nasconderci che vogliono combattere soltanto contro di noi. Con
Giuseppe salgo su un treno e vedo dal finestrino che il cielo è sempre infestato
da queste macchine infernali. Capisco in quel momento di essere in Giappone.
Dopo un po’ vedo che tutto si è calmato e Nino sta per affrontare la sua
missione.
(Sogno della Quarta Generazione riguardante gli extraterrestri)
12 - 7 aprile 1988, Milano
Nel sogno sono in una casa con il padre di una mia
amica. C’è anche Peretz con la sua tunica verde. Il signore, dal volto sorridente
e contento, parla con Peretz per conoscere qualche notizia sul Nuovo Messaggio.
Dopo alcune spiegazioni, ascoltate con grande attenzione, Peretz si ferma ed
inizia a recitare una preghiera: “Benedetto è il Creatore di tutte le
cose esistenti!”. Ciò suscita la commozione di quel signore, che
piangendo dice: “Mentre lei stava pregando il Creatore, io pregavo
sant’Antonio, perché gli sono devoto, ma non vedo l’ora che esca il
libro del Nuovo Messaggio, perché così anch’io potrò
pregare il Creatore!”.
13 - 10 aprile 1988, Milano
Nel sogno sono in auto con mia moglie e ci dirigiamo
verso una montagna. Ad un certo punto, vediamo per strada un uomo dai capelli e
dalla barba lunghi, che fa cenno di fermarci. Quell’uomo mi dice di essere un
ebreo yemenita e di aver deciso di vivere con sua moglie in mezzo alla natura
perché stanco della civiltà
e della malvagità dell’uomo. Quell’uomo mi offre l’occasione per
raccontargli che sapevo che il Maestro Haim era di origine yemenita. L’uomo è
molto felice di apprendere quella notizia.
14 - 14 aprile 1988, Milano
Nel sogno vedo molta gente rattristata perché attratta da una
donna che piangeva. Io mi avvicin0 a lei per capire il motivo del suo dolore.
Quando la vedo in quel momento mi rendo conto che è la madre di Gesù.
Così le domando: “Perché piangi, donna?”. E lei: “Sono
preoccupata per mio figlio, Gesù. Di solito, durante la sua Missione, mi
viene spesso a trovare”. “Da quanto tempo non lo vedi?”. E Maria mi risponde:
“Ormai sono passate tre settimane”. Io con molto tatto le dico: “Mi dispiace
per tuo figlio. È stato condannato a morte!”. Poi, mi trovo su una
spiaggia con la povera donna e cerco in ogni modo di consolarla. Lei, ripresasi
un po’ dallo shock, decide di fare ritorno al suo paese e quando vede un centurione
romano, lo accusa: “Siete degli assassini!”. Io mi accorgo di avere alla mia destra
una lancia. La prendo e la scaglio contro il centurione mancandolo di poco. Il
soldato mi guarda con la faccia inferocita. Io, per niente intimidito gli grido:
“Vattene via e non guardarmi, ti è andata bene che ti ho mancato!”.
15 - 26 aprile 1989, Milano
Nel sogno ero in un parco di Milano dove si stava
svolgendo una parata di carabinieri a cavallo. Gli squadroni erano allineati e
fermi. Io indossavo una tunica bianca come Paolo. Non sapevo il motivo della
festa ma lo spettacolo mi dava grandi emozioni. Vedevo altri squadroni di
militari che completavano le manovre di allineamento nel piazzale, in attesa
della cerimonia. Poi, sullo sfondo della via principale vidi arrivare una jeep
militare. Con sorpresa l’equipaggio era formato da mio padre, mia madre, dalle
mie due sorelle Anna e Graziella, da mio fratello gemello Giuseppe e da Peretz.
Tutti indossavano la tunica sacerdotale. Giuseppe mi disse che oggi era un
giorno di festa perché Peretz era stato eletto Capo di tutti i Sacerdoti
del mondo. Ringraziai Dio assieme alla mia famiglia e Peretz per tale notizia.
Mio padre mostrava felicità per questo evento e per l’ occasione fece un
brindisi col vino.
16 - 11 luglio 1988, Milano
Ho sognato di trovarmi in via Case Rotte, a Milano, con CarmineSaul e un
Testimone di G. Costui, che teneva nella mano destra la sua Bibbia personale, ci
domanda: “Voi, con quale nome chiamate Dio?". Sia Nino che io gli rispondiamo:
“Noi chiamiamo Dio con il nome di EL SHADDAI, come gli ebrei”. Il Testimone,
sentendo la nostra risposta, ci ride in faccia e con un tono arrogante proclama:
“Io, invece, il mio Dio lo chiamo Geoxx" e, all’improvviso, la sua bocca
si paralizza. Il Cielo diventa buio ed una voce dall’Alto, con un tono
inclemente, ammonisce il Testimone con queste parole: "Non nominare il
Nome di Dio invano, poiché Io non perdonerò chi invoca il nome di
Dio invano”.
17 - 19 luglio 1988, Milano
Nel sogno sono con Peretz, Paolo, Nicola, CarmineSaul
e Nodà in una via di Milano. Lì, immobile in mezzo alla strada,
un ragazzo piange perché ha perduto qualcosa di molto importante: il
collegamento tra il corpo e l’anima. Molto preoccupato, guardo per terra e vedo
qualcosa di molto strano. Capisco che è ciò che manca al ragazzo.
Paolo ed io prendiamo un pezzo di ferro di colore verde a forma di L, lungo
circa 60 centimetri e mettiamo alla sua estremità l’oggetto ritrovato.
Poi lo applichiamo nella schiena del ragazzo, che cambia di colpo e riprende a
sorridere.
18 - 1 settembre 1988, Milano
Nel sogno conosco l’aiuto regista di Scorsese, un
ragazzo molto simpatico ed allegro. Io gli spiego come difendersi dalle accuse
fatte dai detrattori del film. L’unica maniera per tappare la bocca agli accusatori
è dire che Gesù era un uomo scelto da Dio, nato, come tutti gli
esseri umani, da un rapporto fra Giuseppe e Maria. Con questa chiave spiego il
Nuovo Messaggio. L’aiuto regista capisce che il film è un Segno. Sapevo
che questo film insieme ad altri avvenimenti spianava la strada al Nuovo
Messaggio.
(Il film di cui si parla nel sogno è
“L’ultima tentazione di Cristo” di Scorsese, U.S.A. 1988. Uscì nelle
sale americane il 12 agosto suscitando enorme scalpore)
19 - 20 settembre 1988, Milano
Nel sogno, guardando verso il cielo, vedo un oggetto
piccolo e rosso che si avvicina a me. Strada facendo, si ingrandisce e, alla
fine, atterra su un balcone vicino a me. Dall'oggetto esce un uomo che mi si
presenta con queste parole: “Io sono il Morè Haim”. Io non dico nulla,
ma con molti dubbi inizio a seguirlo per studiare le sue mosse. L’uomo entra in
una stanza che funge da mensa dove ci sono Peretz ed altri componenti della
Casa di Preghiera. Noto subito che Peretz non si alza per riverirlo, ma, anzi, ride
e scherza con i presenti e ciò rafforza i miei dubbi. Questo presunto
maestro Haim fa dei segni fino a che, come per magia, solleva quattro
cucchiaini che si posano molto lentamente sulla tavola. Peretz, dopo averlo
osservato, dichiara sicuro: “Costui non è il Maestro, ma il tentatore!”.
E il sogno finisce qui. Durante la stessa notte, sogno di vedere Peretz che per
spiegarmi il significato di questo sogno, racconta che il Maestro Haim quando
doveva fare dei Segni non li faceva mai in modo palese. Ciò che si vede
nel tuo sogno non è altro che una strategia del tentatore.
20 - 28 settembre 1988, Milano
Nel sogno sono a casa mia e vedo una donna sud
coreana durante il parto. La donna ha difficoltà a partorire, per cui la
aiuto a far nascere il bambino. Il neonato diventa grande e gli prometto di insegnargli
la vera fede nell’Unico Dio e il Nuovo Messaggio. Passano cinque anni e il
bimbo torna a farmi visita. Dopo qualche minuto di silenzio gli dico: “Non ti
ricordi di me?”. Non solo si ricorda di me, ma anche della promessa che gli
avevo fatto cinque anni prima. Nel sogno il bambino viene colpito da una terribile
malattia che lo irrigidisce dalla testa e lo colpisce con un parassita che ha
l’aspetto di un seme bianco che si moltiplica in maniera incredibile. Il
parassita è disgustoso a vedersi e io cerco di distruggerlo, senza
successo alcuno. All’improvviso tutto si blocca. Sento delle voci che dicono:
“È stato il Morè a bloccare tutto!”. Vedo anche mio padre con le
mani nei capelli per la disperazione. Ma non mi perdo d’animo e approfitto
della situazione di stasi per distruggere con un insetticida quel tremendo
parassita.
21 - 5 ottobre 1988, Milano
Nel sogno sento una voce che dice: “Per merito della
correzione di Solly, si completano i Segni della Coda dell’Asino”.
(I Segni della Coda dell’Asino sono quelli relativi
al Nuovo Messaggio che, tramite
22 - 1 dicembre 1988, Milano
Nel sogno vedo il Maestro Haim in un'aula e dietro di lui c'è una
lavagna con la scritta idolatria. Il Maestro mi da il permesso di
distruggere ogni forma di idolatria tramite scritti.
23 - 3 dicembre 1988, Milano
In sogno vedo Peretz che elabora alcuni dati al
computer. Sul video appaiono molti dati e, alla fine, esce la parola “Sonai
Zohar”.
24 - 23 dicembre 1988, Milano
Nel sogno vedo tutti i componenti della Casa di
Preghiera che partecipano ad una festa. Nodà, che è incinta, fa
cenno che è arrivato il momento del parto e comincia ad agitarsi. Insiste
nel dire che il bambino nascerà a mezzanotte in punto. Le si avvicina
Paolo e l'aiuta a partorire. Nasce un bambino morto, che sembra prematuro.
Quest’ultimo però si ingrandisce e assume la forma di una donna molto
brutta. A questo punto, Peretz commenta: “Tutto questo è successo per la
grande idolatria che gira intorno al nome del povero Gesù!”.
25 - 3 gennaio 1989, Milano
Nel sogno cammino con Peretz in una via di Milano
parlando di argomenti elevati. Peretz ha con sé il bastone del Maestro
Haim. Entriamo in un’abitazione che è occupata da ragazzi molto giovani
che, scambiandoci per degli esaltati, iniziano ad insultarci. Molte delle loro oscenità
sono rivolte contro il Nuovo Messaggio, incluse bestemmie contro il Nome di
Dio, che Dio ci salvi! A quel punto, Peretz mi lascia da solo con il bastone
del Morè. Io comincio a sgridare quei ragazzacci e difendo il Nuovo
Messaggio con frasi chiare e precise, a volte alzando la voce per soverchiare
le loro bestemmie. Poi parlo con il loro capo e gli chiedo se conosce il
Secondo Comandamento. Costui risponde che non sa neanche cosa sia. Allora mi
sposto al centro del locale, tenendo stretto con tutte e due le mani il bastone
del Maestro, e comincio a declamare: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me. Non
ti fare nessuna scultura né immagine di ciò che è nel
cielo, sulla terra e nelle acque sotto la terra”. Ad ogni parola, un
grandissimo timore di Dio riempie la stanza, trasmettendolo anche ai ragazzi. Nel
locale si respira un’atmosfera pesante ed io continuo: “Non ti inchinare ad
essi né servir loro, perché Io, il Signore Dio vostro, sono un
Dio Geloso”. Dopo aver pronunciato le parole “Dio Geloso”, il bastone si
sdoppia e si sente un suono assordante e nel locale appaiono grandi nuvole che
si contorcono tra loro con lampi luminosi di colore rosso, per cui capisco che è
sceso lo Spirito di Dio. Io rimango immobile a testa bassa, zitto, per timore
di Dio. Attorno a me c'è dapprima grande paura, i ragazzi si mettono a
gridare mettendosi le mani in testa, poi cercano di aggredirmi credendo che io sia
la causa di tanto trambusto. Non sento però i loro colpi. Io spiego loro
di non aver provocato nulla di tutto ciò che sta succedendo e di essere
meno della polvere davanti a El SHADDAI. Poi mi trovo in casa di Peretz per
raccontargli l’accaduto. Peretz è molto contento.
(Daniele è nel segno del Dio Geloso, nel
senso che difende in terra
26 - 3 gennaio 1989, Milano
Nel sogno mi trovo in una banca al momento di una rapina. Vedo che i
banditi, che sparano all’impazzata, colpiscono a morte un bambino. La madre piange
disperata. Mio padre prende il bambino fra le sue braccia, lo solleva in alto e
dice: “O Signore Dio, fa’ risorgere il bambino!”. Quest’ultimo, che era senza
vita, riapre gli occhi e sorride. Tutti i presenti ringraziano il Signore, Dio che
fa risuscitare i morti. A quel punto, il Maestro Haim li aiuta a liberarsi dai
rapinatori.
Peretz 2016: Nella progressione dei Segni della Resurrezione di Domenico
Manigrasso, egli ha la facoltà di far rivivere un morto.
27 - 19 gennaio 1989, Milano
Nel sogno sono negli Stati Uniti con Paolo in un
luogo molto bello. Siamo ai piedi di una montagna e nelle vicinanze scorre un
fiume. Molte persone ammirano una cascata ed il meraviglioso panorama circostante.
Paolo ed io decidiamo di raggiungerla. Per poterlo fare bisogna attraversare il
fiume, camminando sulle rocce che vi affiorano. Paolo parte per primo e io lo
seguo. Il vero problema si manifesta sotto ai miei piedi. Mi accorgo che le
rocce si sgretolano al passaggio di Paolo che mi precede. Nonostante ciò
riesco a seguirlo. Guardo la cima della montagna e vedo che comincia a franare.
Anche il fiume inizia ad alzarsi molto rapidamente. Poi osservo la cartina
degli USA ed indico il punto esatto dove sta avvenendo il disastro. Il luogo
è al centro degli Stati Uniti dove scorre il fiume che nasce dai Grandi
Laghi. Racconto tutto a Peretz. Peretz dice: “Questo è il Segno delle Acque
Pericolose". Chiedo a Peretz anche il motivo della mia paura. Risponde: “La
paura fa parte del grande equilibrio che proviene dalla Vera Tradizione”. E
continua assicurandomi che suo fratello (che, in realtà, vive negli
U.S.A) lo avrebbe potuto ospitare per qualche giorno, il 23 o il 24, nel Texas,
affinché potesse fare il Segno delle Acque Pericolose.
(Sogno della Quarta Generazione riguardante
catastrofi sulla terra)
28 - 28 gennaio 1989, Milano
Nel sogno sono al cimitero con mia madre, mia sorella
ed un’amica di mia madre. Di fronte a noi ci sono allineati quattro corpi senza
vita. Io riconosco il corpo di mio padre e quello di un giapponese alla sua
sinistra. L’amica di mia madre era la moglie del giapponese. Io inizio a
recitare i sei Segni della Redenzione. Al Quinto Segno, interrompo la recita dopo
la parola ricostruzione, dato che mia
madre aveva dato il permesso alla signora giapponese di pregare ad un suo idolo.
Tutti quanti sentiamo un senso di indicibile pesantezza che cambia l’atmosfera.
Mia madre capisce che era sbagliato mescolare le parole dei Segni della Terza
Redenzione Finale con preghiere d'idolatria. All’improvviso, compare tra le
mani di mia madre, il Bastone del Maestro Haim. Con il bastone mia madre fa dei
segni sul corpo del giapponese, toccandolo in più punti con determinazione.
Dopo di ciò la pesantezza scompare. Ed io posso finire e recitare l’ultimo
Segno, quello del Risorto e ringraziare Dio dicendo: “Grazie EL SHADDAI, El SHADDAI
È Grande, El SHADDAI È Uno”.
29 - 19 febbraio 1989, Milano
Nel sogno, mi trovo in una grande casa con mia madre
e tutti gli allievi del Maestro Haim. Siamo qui per cercare un professore di pianoforte.
Nel frattempo arriva un ragazzo che annuncia la triste notizia del ricovero in
ospedale di mio padre. Io rifletto sul fatto che mio padre, in realtà, è
morto a settembre e ‘risorto’ nel Regno dei Cieli per merito del Maestro Haim,
ma vado lo stesso in ospedale con Deborah per vedere se la notizia ha
fondamento. Mio padre è in effetti in ospedale, dietro ad una vetrata. Quando
lo vedo ci salutiamo e mio padre dice con tono autorevole, come un vero allievo
del Morè: “Porta rispetto e onore!”. Io abbasso la testa in segno di
rispetto. Dietro al vetro c’è Said che sta parlando con un medico e gli spiega
che il papà di Daniele era morto e risorto in merito al Maestro Haim. Il
medico si fa ripetere la frase e Said chiarisce: “Sì, quel signore era
morto, ma è risorto per merito del Goel”. Il dottore non capisce e io
urlo, lettera per lettera, la parola GOEL. Said, capendo la difficoltà
del dottore spiega: “Gesù è stato il Redentore di quel tempo, il
Goel è il Redentore di questo tempo” e accompagna le sue parole con il
numero 33.
Peretz 2016 - Interessante il termine Redentore qui attribuito
a Gesù. Generalmente, evitiamo di usare Goel per Yeshua per evitare
confusioni. Said, però, in quanto musulmano, non parla in termini
messianici che non appartengono all'Islam, per cui può farlo, dato che
la salvezza di Cristo uscì per il mondo cristiano da 'Risorto' e dal suo
posto nel Regno dei Cieli; cose queste che non appartengono alla fede
maomettana. Noi di solito diciamo che Mosè, Mordechai e Haim sono i 3
Redentori di Israele mentre i 3 Uomini della Redenzione sono Mosè,
Gesù e Haim. Ciò perché non si può escludere
Mordechai ha-Tzadik dall'essere considerato il secondo Goel del popolo ebraico,
anche se per le nazioni non è così. Qui, però, è
Said che spiega ad un cristiano che, in virtù della Resurrezione del
Goel Haim, il signor Domenico Manigrasso era morto e poi risorto. Parlando del
Risorto e della salvezza redenzionale che ne deriva, Said può giustamente
dire che il Maestro Haim è ora il Goel mentre in passato lo era
Gesù.
Panino 129 - C'è qui una completezza dei
termini del Linguaggio Chiaro che soltanto tramite questo sogno si realizza. E'
stupefacente: si può dire che Gesù era il Goel di allora,
resuscitato a beneficio dell'umanità. L'unica cosa più
stupefacente è la mia lentezza nel capire le questioni. Comunque, si
doveva per forza chiamare Mordechai ha-Tzadik il secondo Goel di Israele e
questo fatto mi impediva di chiamare Gesù, Goel. Ecco perché qui
ci vuole proprio il musulmano Said a determinare che adesso il Maestro Haim
è il Goel Risorto mentre Gesù lo era in passato e ciò non
toglie nulla a Mordechai ha-Tzadik, secondo Goel di Israele. E non cambia
niente dalla dichiarazione di 3 sono gli uomini della Redenzione, Mosè,
Gesù e Haim perché quella non è la dichiarazione che
riguarda la Resurrezione. Mosè, magister noster, non è risorto.
Perciò 3 sono gli uomini da cui è dipesa la redenzione nel mondo,
Mosè, Gesù e Haim, mentre per ciò che riguarda la salvezza
redenzionale che deriva dalla Resurrezione, Gesù era il Goel Risorto di
allora mentre lo Tzadik Haim è il Goel attuale della Redenzione Finale.
Panino 130 - Ricordiamo, per completezza, che nel
famoso sogno di Giordano, avvinghiato alle gambe del Moré Haim che stava
dietro un recinto, il Maestro Haim diceva: "Dite loro che sono lo Tzadik
che si incarna tre volte" con il significato doppio di 'incarnarsi' e
'essere annunciato' (dedotto dall'ebraico 'mitbasser'). Entrambi i termini sono
validi e si tratta degli stessi tre uomini della Redenzione, Mosè,
Gesù e Haim. In quanto a 'incarnati', senza addentrarci più del
dovuto, è che in loro 3 la volontà di Dio per la salvezza
dell'umanità si è incarnata in loro diventando integralmente
parte di loro. In quanto 'annunciati' Mosè e Gesù sono stati
annunciati in tutto il mondo e così verrà annunciato il Terzo
Goel Finale, il Giudice Unto del Regno dei Cieli, Haim ben Moshè, nato a
Saana, Yemen.
Panino 131 - Il Segno che fa Said di 33 allude a 2
volte 3, cioè 'Tre sono gli Uomini della Resurrezione' e 'Dite loro che
sono lo Tzadik che si incarna tre volte. Altrimenti non aggiunge niente il
segno di 33 fatto da Said; tutti sanno che Gesù aveva 33 anni quando fu
crocifisso. Said invece stabilendo Gesù come Goel di allora rende una
grande Correzione all'Islam, dato che riproporziona la posizione redenzionale
dell'Islam. Muhammad fu il Messaggero dell'Islam e operò una salvezza
redenzionale per una grande parte dell'umanità, riportandola alla vera
fede monoteista e dando molte giuste leggi della Sha'ariya. Egli, però,
non è da considerare uno dei Tre uomini della redenzione né uno
Tzadik incarnato oppure annunciato tre volte nella storia. Perché?
Perché Maometto non apparteneva al popolo ebraico. Le promesse
redenzionali e messianiche di Dio Santo Benedetto riguardano il popolo della
Promessa. Le benedizioni di Maometto nella formazione e nella diffusione
dell'Islam derivano dalle benedizioni di Dio ad Ismaele, figlio di Abramo. Per
cui è significativo che proprio Said fa il segno di 33, come spiegato,
in riferimento a Mosé, Gesù e Haim, e non in riferimento a
Maometto. Le cose stanno così ma ci voleva un musulmano per confermarle.
E' comunque vero che non si dice che Gesù sia
il Goel della Seconda Redenzione per 2 motivi 1) ciò sarebbe contrario
al fatto che Mordechai ha-Yehudi è il Goel della Seconda Redenzione
anche se quella redenzione non fu universale. 2) i 2000 anni del Cristianesimo
e dell'esilio di Israele non possono chiamarsi la Seconda Redenzione. Ciò
è teologicamente falso e l'esilio di Israele non è Redenzione.
Nonostante ciò, la spiegazione che Gesù era il Goel di allora
mentre lo Tzadik Haim è il Goel Finale è vera. Come spiegato,
quando si parla della Resurrezione e del Regno dei Cieli, è così.
C'è anche il motivo per il quale la Missione di Gesù
'virtualmente' poteva portare alla Redenzione Finale se fosse stata accettata
da Israele.
30 - 23 febbraio 1989, Milano
Nel sogno sono in via Palestrina a Milano. Qui
incontro un amico di nome Gianni. All’improvviso veniamo colpiti da qualcosa
che sta accadendo in cielo. Un'enorme spada che ha l’impugnatura in alto tocca
terra con la punta. Poi appare una grande S ed un enorme candelabro. Io conto
dieci candele. Chi era presente al Segno contandole dice che ce ne sono dodici.
Poi si vedono molti animali a quattro zampe: asini, cavalli, mucche, buoi,
cani, ecc. Io dico: “Guardate, questi sono Segni di Dio, Benedetto Egli Sia.
Chi può fare questo se non il Creatore?”. I presenti non sapendo cosa
rispondere se ne vanno via; anche il mio amico che ha ricevuto una mancia di 6.000
lire, se ne va per prendere un caffè all’oratorio per 700 lire. Rimango
da solo e mi dirigo verso una piazza, con grande timore di Dio; vedo in quel
posto Angeli ed Arcangeli che salgono e scendono dal cielo. Essi si posano sulla
testa di un giovane con la tunica bianca e i capelli un po’ lunghi con i
boccoli che è seduto alla fermata dell’autobus numero 91.
Peretz: 91 è un segno profetico, 'tzei' in
ebraico 'esci', come 'esci dai tuoi calcoli delle stelle del Zodiaco,
poiché Dio dirige le stelle' – Nel racconto biblico, Dio cambia il nome
di Abram in Abraham ed il nome di Sarai in Sara ed in questo modo possono avere
un figlio. Nel sogno appaiono Angeli ed Arcangeli che salgono e scendono come
nel sogno di Giacobbe, nostro padre. In quell'occorenza, quando Giacobbe si
svegliò disse: "Allora c'è Dio in questo posto ed io non lo
sapevo". E temette e disse: "Quanto è temibile questo posto, esso
non è altro che la casa di Dio e questo è il cancello del cielo".
Il giovane con la tunica bianca è il simbolo di
una persona pulita e senza peccati che può meritare gli angeli,
cioè, potenziali allievi amati dal Goel Haim. Anche qui nel sogno,
corrispondente a 'Quanto è temibile questo posto' Daniele dice:
“Guardate, questi sono Segni di Dio, Benedetto Egli Sia. Chi può fare
questo se non il Creatore?”.
C'è pure il segno del Candelabro
perché nella Redenzione Finale c'è la casa di Preghiera.
Giacobbe, nostro padre parlava della Casa di Dio e del Cancello del Cielo che
per la Tradizione sono il luogo su cui verrà costruito il Tempio a
Gerusalemme. Così la Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di
Preghiera ed il Tappeto dell'Islam rappresentano il Cancello del Cielo oppure
il Cancello al Regno dei Cieli ed che saranno successivi al Terzo Tempio Finale
a Gerusalemme e a Beersheva.
Insomma, questo sogno di Daniele è un sogno importante,
come il Grande Pesce Leviatano. Forse la grandissima spada ha che fare con
Leviatano, perché il profeta Isaia (27-1) parla della dura, grande e potente
spada di Dio con cui punisce due Leviatani, Bariah ed Akalaton, ed uccide il
Tanin (Balena) nel mare. Comunque, si vede che la spada di questo sogno viene
per aprire questioni grandi ed universali. Vedere Angeli ed Arcangeli che
salgono e scendono dal cielo è un'indicazione enorme per il Patto Finale,
per merito del Goel Haim, il Giacobbe della Storia, come il terzo patriarca
Giacobbe, il terzo Goel Finale.
Immagino che i quadrupedi visti in cielo siamo noi,
Asini, Cavalli, Shor ha-Bar, Cani Fedeli (Mucche sono coloro che combattono il
Vitello d'Oro). Senza questi animali le notizie della Redenzione Finale non
scenderebbero nel mondo. Gli 'esseri umani' si confondono e non riescono a
farlo. Ecco l'allusione nel sogno: i presenti non capiscono i Segni di Dio e se
ne vanno. Persino l'amico di Daniele, nonostante abbia ricevuto una mancia di
6000 lire (di allora) alludendo ai 6 Segni Completi che poteva ricevere ora
gratis, preferisce tornare all'qratorio e prendere un caffè che costa
700 lire, torna cioè alla piccolezza delle sue abitudini. Che gli
animali visti sono qui nel cieli allude al fatto che le azioni degli Asini e
Cavalli ecc. in terra sono collegate con le Stelle della Redenzione Finale a
beneficio del mondo.
Il sogno inizia in via Palestra che in Italiano
significa un posto di esercizio fisico. Questo sogno, invece, è un
esercizio nel riconoscere i Segni della Redenzione. Probabilmente la grande 'S'
sta per 'Segni'. 1) Palestrina 2) Gianni 3) Spada 4) Grande S 5) Candelabro 6)
quadrupedi, asini cavalli mucche buoi cani 7) "Guardate, questi sono
Segni" 8) mancia di 6000, caffè all'Oratorio 700 9) Angeli salgono
e scendono 10) un giovane con boccoli. – Se conti asini e cavalli ci sono 12. Hi-haw,
hi-haw, hi-haw!
31 - Maggio 1989
Nel sogno sono su un tram nella città di
Taranto con degli amici della Redenzione. Il tram sta percorrendo la sua corsa
in salita. Nel momento in cui inizia la discesa il mezzo deraglia a causa dell’acqua
alta. Io grido El SHADDAI mentre mi butto fuori con i miei amici. Noto che
l’acqua proviene dalle colline ed è acqua di mare. Tutti gridano che è
il diluvio universale ma io dico che ciò è solo un segno del
diluvio. Comunque per salvarci saliamo sulla collina in cerca di protezione. Vediamo
delle case che sono state abbandonate e dentro ogni cosa è stata
lasciata al suo posto. Affamati, ci sediamo a tavola. Io porto la kippà
e prima di mangiare faccio questo segno: metto del sale sul pane e dico
“Benedetto è Dio Altissimo che benedice il Pane che cresce dalla terra
per la protezione dalle acque alte”. Dico amen e ne do un pezzetto ad ogni
presente in tavola.
Peretz 2016 - Per la Benedizione sul Pane noi
diciamo: 'Benedetto è il Signore, Dio nostro, che benedice il Pane che
cresce dalla terra. In ogni caso qui c'è l'aggiunta 'per la protezione dalle
acque alte'. Tutto il sogno parla delle acque alte. Forse si deve sapere ed
usare questa formula di benedizione quando e dove ci sarà in questa
Quarta Generazione un pericolo di acque alte.
32 - 9 maggio 1989, Milano
Nel sogno mi trovo in mezzo al deserto con alcuni allievi
del Maestro Haim. Poco distante c’è una piccola stanza di colore blu.
Decido di entrarvi. Ciò desta il malumore da parte degli allievi
perché in quella stanza c’è la Santificazione ereditata dalla
Casa di Abramo, nostro padre. Io chiedo perdono a Dio. Poi, nel sogno, mi trovo
a casa di Peretz per fare un Segno, che consiste nel tenere tra le mie mani un
pezzo di formaggio grana. Sento di essere guidato per compiere tale Segno. Tra gli
Allievi c'è chi si lamenta dicendo che io non sono un Sacerdote. Peretz però
dice: “Va bene così!”. Nodà, con grande gioia, spiega che il
grana nella mia mano è collegato con il Segno della Pannocchia ed ha lo
scopo di rafforzare lo spirito degli Allievi.
33 - 19 maggio 1989, Basilicata
Nel sogno sono in una strada nel centro di Milano. Sul
muro di un palazzo importante c’è un'insegna con la scritta: “In questa
casa vissero Peretz e Paolo”. Poi vedo che dentro la casa ci sono tutti gli
scritti di Peretz e le testimonianze del lavoro svolto. Da tutto il mondo vi
arrivano studiosi per conoscere i contenuti della Redenzione.
34 - 6 giugno 1989, Milano
Nel sogno ero a casa
di Peretz, che era occupato a scrivere. Appena Peretz aprì bocca per
parlare entrò dalla porta, spalancatasi all'improvviso, un vento
impetuoso, accompagnato da suoni assordanti e rumori di strumenti elettronici.
Peretz sorrise. Poi, entrò un’altra folata di vento che creò
confusione. Sul mio collo apparvero due cordoni circolari, uno collegato
all’altro, sigillati con il piombo. Dopo di ciò, due miei amici
entrarono in casa e chiesero cosa stesse succedendo. Io risposi loro che era un
miracolo dal cielo. Peretz osservò tutto e poi si sentì un gran
rumore, si spezzarono i sigilli dei cordoni che si fusero in uno solo,
uniforme, sempre circolare. Peretz si alzò. Prese un foglio di carta e
fece tre disegni: uno rappresentava un volatile della famiglia dei polli, in
quello di mezzo c'era il Maestro con un'armatura medievale, e nel terzo un
extraterrestre. Nel frattempo continuava a soffiare il vento e Peretz
capì che stava arrivando un messaggio dal Cielo e mi disse di guardare
bene i tre disegni, che io memorizzai. Peretz mi disse poi di mettere le spalle
verso la porta con la schiena abbassata in modo che le mie mani toccassero la carta con i disegni. Il vento passò sopra la mia
schiena e le mani di Peretz. Con la corrente d'aria sulle mani, Peretz si mise
a scrivere velocemente in ebraico sotto le tre figure disegnate in precedenza. Trascorso
un po’ di tempo. Peretz mi spiegò che ciò che aveva scritto su
quel foglio era perfetto e che in qualsiasi direzione si leggesse, il risultato
corrispondeva sempre ai numeri 22, 32, 43, 48, 54. Nel sogno capì in che
modo avrei potuto decifrare il suo testo. Peretz tradusse l’ultima frase:
“Responsabile della Casa di Preghiera per tutti i Popoli”. Ed infine Peretz mi
disse: “Questo scritto ha a che fare con te. Ci vorrà un po’ di tempo
prima che te lo possa spiegare!”. Quindi sapevo che ogni numero scritto su quel
foglio da Peretz corrispondeva ad una lettera ebraica e che c’era motivo
perché fosse stata sostituita col numero. Sentivo per tutta la durata
del sogno che il Messaggio, scritto su quel foglio era un Patto legato alle
Stelle.
Peretz 2016: 22 - le
Lettere, 32 – Cuore, 43 – (il Grande) Pesce, 48 – Cervello, 54 – Giudizio. Il
Patto Finale della Redenzione Finale, per merito dello Tzadik Haim, è
quello Scritto nelle Stelle: Cochav è 26 (ghematria del Tetragramma) e
22 corrisponde alle lettere dell'alfabeto ebraico, cioè il modo stellare
tramite il quale il Creatore Benedetto 'comunica', 'parla' e 'agisce'
con/sull'umanità. Così tutti possono ricevere, come spiegato per
i Sogni di Gioele (3-1) "verserò il Mio spirito su ogni
mortale". Anche i Sogni scendono dalle Stelle. Va qui ricordato che prima
della Redenzione Finale non c'era una rivelazione a cui tutti potevano accedere
attivamente. Era sufficiente che individui scelti ricevessero le parole di Dio
che venivano trascritte. Nel Patto Finale, invece, il Disegno vuole che
chiunque possa ricevere le parole di Dio. Ecco perché il Segno delle
Stelle che ci insegna il Maestro Haim è il Primo Segno perché
contiene la Grande Chiave della 'Comunicazione' fra Dio e l'umanità.
Ciò è rappresentato dal numero 22.
32 è 'lev'
(cuore). Il Patto Finale non è soltanto una rivelazione stellare,
sebbene la 'comunicazione stellare' sia essenziale e il sine qua non di una
rivelazione universale su ogni mortale; tuttavia, senza il giusto cuore amato
da Dio Benedetto, non se ne fa niente. Dio Benedetto richiede il cuore giusto,
amorevole e pieno di virtù nella fede, così come la
generosità, la tolleranza ecc. Il Segno delle Stelle fornisce
all'umanità della Redenzione Finale una 'comunicazione diretta' tramite
Sogni e Visioni mentre le virtù del cuore si ricollegano con le Scale di
Marmo Bianco del Regno dei Cieli. Il Regno dei Cieli è interiore e
perciò anche più elevato rispetto alle Stelle Redenzionali. Dio
Benedetto ha scelto il Goel Haim non soltanto per il potere superiore di
insegnarci le Stelle Redenzionale ma anche perché nel mondo egli era
l'uomo dal cuore amato da Dio; il Maestro Haim amava le persone e cercava in
ogni persona il suo lato positivo, la bontà del cuore e soprattutto
l'umiltà. Ciò si rispecchia nel Segno "siamo tutti della
stessa carne". Perciò il Regno dei Cieli risiede nel cuore ed
è il cuore buono che meriterà il Regno dei Cieli dopo questa
vita. Tutto ciò avviene grazie allo scelto Goel Haim e nel Segno in cui
sta seduto al di sopra delle Scale di Marmo Bianco per dare merito a coloro che
vogliono salire nelle Amate Virtù del Cuore.
Il 43 può
essere GAM (anche) e 'dalet' = 4 e ghimel = 3 ossia DAG = Pesce. Anche il
Grande Pesce Leviatano fa parte dello Splendore del Patto Finale, 'anche' (gam)
perché non è della stessa 'essenza' del Segno delle Stelle e del
Segno del Regno dei Cielo, ma, nonostante ciò, il Nuovo Studio del
Grande Pesce Leviatano prelude al Grande Banchetto per i Giusti delle
generazioni della Redenzione Finale. Così il Maestro Haim dal Regno dei
Cieli ci sta insegnando le 13 Nuove Mazalot del Grande Pesce Leviatano. Il
mondo diventerebbe insipido nel tempo senza i suoi meravigliosi gusti.
48 è Moah (Cervello).
Con tutti gli elementi della Tripla Meditazione, con le nuove e stupefacenti
spiegazioni del Goel Haim sul Triplo Nome EHEYE ASHER EHEYE ed i Segni dei Tre
Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, le Tre Salite di Mosè, magister
noster, sul Monte Sinai, sulle Tre Colonne della Nuova Legge, il Cuore
Profetico, il Cuore della Rosa ed il Cuore del Grande Pesce Leviatano e tutto
ciò che riguarda la Nuova Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di
Preghiera ed il Tappeto dell'Islam ecc. ecc scenderà per
l'umanità il Nuovo Cervello Umile. E con l'umiltà vanno
considerati anche parecchi consigli dell'Asino che Mangia il Pane, hi-haw,
hi-haw, hi-haw!
Grande è la
felicità per tutto ciò, per il cuore, per il cervello e per ogni
aspetto della Nuova Vita portato dal Patto Completo Finale. Non si deve,
però, perdere di vista il 54 (DAN), ossia il Giudizio. Per tutte le
meravigliose notizie bisogna meritare e per meritare ad ogni fase si supera un
giudizio. Così è il mondo creato da Dio Benedetto ed anche il
Ghehinom esisterà dopo la Quarta Generazione.
Dopo il 54 non
c'è un sesto numero. Si tratta della Resurrezione dello Tzadik Haim nel
Segno Finale della Resurrezione dei Morti, che è al di sopra delle
Stelle Redenzionali, sopra le Virtù del Cuore, sopra gli Altari della
Casa di Preghiera della Redenzione Finale e sopra i ragli degli Asini che
mangiano il Pane. Non c'è numero che tenga!
35 - 25 giugno 1989, Milano
Nel sogno ero con mio fratello Giuseppe in un paese
del centro Italia. Io avvertivo gli abitanti del luogo dicendo: “Chi prega la
Madonna o i Santi commette uno dei più gravi peccati d'idolatria contro
Dio Onnipotente". Chi mi ascoltava, non prendeva in considerazione le mie
parole. Anzi, sorrisini di scherno affioravano sui loro volti. Lì sul
posto c’era una statua in rilievo scolpita su un muro. Dissi: “Non vedete che
quella testa di pietra ha occhi, ma non vede, ha orecchie, ma non sente, ha
bocca, ma non parla?”. Solo un ragazzo tra quelli presenti, iniziò a riflettere.
A sorpresa, uno spirito impuro, creato dai culti della gente, tramite quel
volto pietrificato, disse esattamente il contrario di ciò che avevo
detto: “Io ho occhi per vedere e orecchie per sentire”. Il ragazzo a quel punto
si fece gioco di me. Io non persi tempo e, con voce potente, chiamavo
più volte lo Spirito dell’Idolatria. Lo Spirito non aveva il coraggio di
scendere. Alzai lo sguardo verso il cielo e vidi moltissime anime di sostanza
bianca e dagli occhi neri legate tra di loro. Esse erano cadute nell’idolatria
quando erano in vita. Nelle mie mani tenevo della lana di roccia di color
sangue mentre pronunciavo parole in ebraico e in italiano che costrinsero lo
Spirito dell’Idolatria a presentarsi di fronte a me. Con questa grande
impurità usai parole dure e le intimai di non prendersi gioco di me
durante il mio lavoro contro l’idolatria perché avrei potuto distruggerlo
immediatamente.
36 - 27 giugno 1989,
Milano
In sogno sto recitando davanti a dei ragazzi
cattolici per intero il Quarto Comandamento di Dio Altissimo: “Ricordati del
giorno di Sabato per santificarlo. Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tua
opera. Ma il settimo giorno sarà giornata di cessazione dal lavoro
dedicata al Signore Dio tuo...” Io spiego loro che la Chiesa Cattolica ha
alterato anche questa Legge di Dio, deviando completamente dall'insegnamento di
Gesù.
Peretz 2016: Il giusto insegnamento doveva essere
che il Settimo Giorno, il Sabato, è il Giorno Santo e che le leggi del
Sabato sono per il popolo ebraico, il Popolo Santo, e che per i non-ebrei il
riconoscimento di questo fatto è sufficiente per compiere il Quarto
Comandamento. La Cristianità, invece, fece sì che il Sabato non
contasse più; dopo Gesù fu data la preferenza alla Domenica.
C'è qui una grossa falsificazione della Legge di Dio. L'alterazione non
sta nel fare la Domenica un giorno speciale bensì nel disconoscere il
Sabato agli ebrei e non rispettare la Santità del Settimo Giorno
dichiarata da Dio.
37 - 10 agosto 1989,
Milano
Nel sogno vidi che il popolo d’Israele distruggeva
una volta per sempre i discendenti di Amalek. Poi si sentì una voce dal
Cielo che diceva: “Israele è diventata una luce per il mondo". Io
mi trovavo a Gerusalemme, con gli ebrei della Grande Israele, in una grande via
mentre si avviavano ad inaugurare il Terzo Tempio. Insieme a loro c’era anche
mio padre, su di lui la pace.
Peretz 2016: Questo è un Segno Profetico:
quando si compie la profezia biblica della distruzione totale dei discendenti
di Amalek, il popolo di Israele avrà raggiunto il riconoscimento nel
mondo di rappresentare una luce per il mondo. Tale riconoscimento è
essenziale per poter costruire ed inaugurare il Terzo Tempio a Gerusalemme,
come sta scritto "Grande sarà l'onore di quest'ultima casa
più della prima, parola del Signore, ed in questo posto metterò
la pace, parola del Dio degli Eserciti". Avrebbe potuto realizzarsi questa
profezia con il Secondo Tempio ma purtroppo Israele non era allora una luce per
il mondo e quel Tempio non conduceva alla pace.
La presenza di Domenico Manigrasso, risorto per
merito della Resurrezione dello Tzadik Haim, all'inaugurazione, completa la
visione: la memoria di Amalek è cancellata dal mondo, i popoli
riconoscono la luce di Israele, c'è la Grande Israele, cioè Asini
e Cavalli Bianchi per istruire le genti nelle cose della Redenzione Finale, arriva
la pace universale per poter stabilire il Terzo Tempio, e viene riconosciuta la
Resurrezione del Goel Finale Haim nel Segno Finale della Resurrezione dei
Morti, confermata dalla Resurrezione di Domenico Manigrasso.
38 - 17 agosto 1989,
Ranzanico
E' una notte di eclissi lunare. Sono con Peretz,
Paolo, Nodà e mio fratello Giuseppe. Loro decidono di uscire per fare un
segno. Io rimango a casa e mi addormento a torso nudo. Nel sogno mi trovo in
una sala operatoria nel Regno dei Cieli, fornita di attrezzature elettroniche
che non esistono nel nostro mondo. Sono sdraiato su un lettino quando
all'improvviso vedo mio padre e due chirurgi. Mio padre mi tranquillizza
dicendomi che tutto andrà bene e mi spiega che subirò
un'operazione al cuore. Subito dopo il chirurgo con un bisturi elettronico mi
apre lo sterno e con delle manovre rapide estrae il mio cuore. Io sono
cosciente, vedo e sento ogni cosa. Mio padre prende il cuore e dice: “Con
questo cuore non avresti potuto superare i pesi della Quarta Generazione” e
accompagna le sue parole roteando il cuore per mostrarmi come fosse ammalato e
debole. Poi un cuore nuovo compare nella mano di mio padre; è un cuore
forte, sano, vigoroso, pieno di vitalità e il mio genitore dichiara:
“Con questo cuore nuovo potrai compiere i tuoi passi in questa Quarta
Generazione malata per ciò che dovrai fare”. Il chirurgo in un attimo me
lo trapianta e racchiude la ferita velocemente dicendomi che avrei avuto dolori
al petto per 60 giorni.
Segno del Nuovo Cuore Forte indispensabile per
sostenere gli avvenimenti della Quarta Generazione.
Peretz 2016: In detto periodo ci saranno disgrazie e
lutti ovunque, scarsità di alimenti e di acque, catastrofi, panico,
guerre, cannibalismo, malattie mentali, crudeltà, schiavitù
diffusa, sfruttamento di minori per venderli e prostituirli, invasioni di
extraterrestri, allagamenti, terremoti, maremoti, violenti uragani, ecc. ecc.
Il cuore attuale non reggerà tutto questo, ci vorrà il cuore
della Quarta Generazione. Come lo si otterrà? La risposta è che
esso viene dato dal Regno dei Cieli a chi lo merita. E' spiegato altrove che
moltissime persone per bene verranno 'tolte' dal mondo, per misericordia di
Dio, dato che non potranno sopportare gli eventi della Quarta Generazione. Chi
rimarrà e avrà merito riceverà il Nuovo Cuore Forte della
Quarta Generazione.
39 - 19 agosto 1989, Milano
Nel sogno sono un Marine americano, con una missione
segreta da compiere, quella di indagare sulla scomparsa di bambini ed anziani.
In borghese, nel parco principale di una grande città americana, osservo
che molti bambini ed anziani presenti, ad una certa ora, vengono convinti da
uomini in divisa a seguirli. Li pedino attentamente e scopro qualcosa di
allucinante. Costoro vengono uccisi dallo stesso esercito a cui anch'io
appartengo per essere mangiati dalla popolazione. Vengo scoperto e vogliono
uccidermi ma riesco a dare questa notizia a delle testate giornalistiche
importanti. Il motivo di tutto ciò è dovuto alla grave crisi
alimentare mondiale.
Peretz 2016: Cannibalismo a scopo di lucro per la
crisi alimentare. Non c'è peccato più abominevole di questo ma
è anche vero che non esiste un male fisico quanto la fame, che Dio ci
scampi. Anche in Lamentazioni (4-10) si parla di madri pie che, per la fame,
mangiano le carni dei propri figli. Ecco perché ci sono i Segni delle
scorte da accumulare per far fronte alla mancanza o scarsità di alimenti
durante la Quarta Generazione.
40 - 23 ottobre 1989,
Milano
Nel sogno sono in una
via di Milano con Peretz e Paolo. Peretz indossa un completo grigio, da cui
spunta la Coda dell’Asino. Certamente non passa inosservato, tanto è
vero che tutti lo guardano. Un vigile, attirato dalla stranezza della cosa, si
avvicina a noi. Chiede i documenti a Peretz e gli domanda da dove viene e, alla
fine, vorrebbe infliggergli una multa per il disturbo pubblico che suscita la
sua coda, ma una persona presente interviene: “Non può farlo! Quanto
è ignorante lei a giudicare! Quest’uomo è grande e saprà
benissimo perché mette in mostra la Coda dell’Asino!”. Quindi io con lo
Shofar del popolo, e Peretz con il grande Shofar, ci mettiamo a suonare.
Nessuno di noi due però riesce ad ottenere un suono intonato. Allora io
dico: “Non è uscito un suono pulito perché bisognava prima
suonare lo Shofar del Maestro Haim".
Peretz 2016: Indicazione importante che riguarda la
diffusione delle Notizie: uscire in pubblico vestito da Asino non serve.
Cercare di convincere la gente col suo linguaggio, ad esempio, convincere i
cristiani della loro falsa teologia oppure convincere gli ebrei della dottrina
idolatra di Emanazione, non funziona. Ma anche cercare di convincere le persone
delle notizie della Redenzione Finale, come le spiegazioni del Triplo-nome o
delle Mazalot del Leviatano ecc. di per sé non funziona. Soltanto
suonando lo Shofar del Morè Haim, annunciando la venuta del Goel, funzionerà,
e quando si crede in ciò, allora si possono insegnare tutte le altre
cose.
41 - 9 novembre 1989,
Milano
Nel sogno mi trovo su
un aereo diretto in Israele, a Beer Sheva. Con me ci sono Peretz, Nodà,
Solly e Giuseppe. Appena arrivati a destinazione uscendo dall’aereo ammiro il paesaggio
e il clima del posto. C’è un’aria piena di profumi naturali e il sole al
tramonto infiamma il cielo. Quando scendo dalla scalinata e appoggio il piede a
terra esclamo: “Benedetto è Dio Altissimo che santifica la terra
d’Israele sulla quale camminiamo!”.
Peretz 2016: Ogni
volta che si arriva in Israele dall'estero si può pronunciare questa
benedizione, che non esiste nelle benedizioni tradizionali. Fra l'altro,
Daniele non è ebreo. Anche il Nome di Dio Altissimo si adegua bene alle Nazioni.
Inoltre il fatto che l'azione di camminare sulla terra di Israele la santifica,
anche da non-ebrei (che fanno parte del Patto Nuovo) è una novità
storica.
42 - 2 gennaio 1990,
Milano
Nel sogno mi trovo in una stanza a discutere con una signora. Con lei non
c’è intesa. Entrambi rimaniamo sulle nostre posizioni. A sorpresa arriva
Peretz ed entra dentro il mio corpo. Egli tramite la mia bocca dice: “Per
arrivare alla giusta comprensione, bisogna annullarsi di tutte le cose apprese
nel passato e ricominciare da zero. Soltanto così si possono individuare
gli errori alla radice.” - E aggiunge: “Per capire meglio il significato delle
mie parole, faccio un esempio. Guardate fuori dalla finestra. Riuscite a vedere
quella piccola cosa bianca, posata sul ramo di quell’albero? Ebbene, per
comprendere la sua funzione, non bisogna mettersi al suo livello ma farsi
ancora più piccoli. Soltanto così si può capire quanto sia
Grande e Meraviglioso il Santo Benedetto che ha dato uno scopo ad ogni cosa da
Lui creata.”
Messaggio sul giusto atteggiamento nei confronti dello studio.
Peretz 2016: Questa è una nuova mishnà per il Nuovo
Cervello Umile di cui si fa menzione spesso negli Scritti, pur senza spiegarlo.
I riferimenti ad esso, di solito, pongono l'Umiltà del Nuovo Cervello
contrapposti alla superbia e alla cupidigia che molto spesso sono frutti della
'conoscenza'. Questo sogno, invece, è uno studio profondo su come
rendere umile e piccolo l'intelletto stesso, facendosi più piccoli nel
pensiero dell'oggetto in esame. L'estensione, poi, di tale virtù
permetterà più avanti di apprezzare ancor più le opere
create da Dio. Nel sogno viene indicata una strategia che favorisce il Cervello
Umile, ossia l'annullare ogni preconcetto e ricominciare da zero, mettendosi in
discussione con un 'fin qua, ho capito ben poco'. La comprensione scaturisce
così dall'autocritica verso i propri errori e concetti sbagliati.
Ciò richiede un assiduo lavoro di introspezione; d'altronde, il Nuovo
Cervello Umile è un grandissimo acquisto che non ha prezzo, sia per
questo mondo che per l'altro.
43 - 10 gennaio 1990,
Milano
Nel sogno sono nei sotterranei della metropolitana. Si
avvicina uno zingaro che mi spinge a terra. Reagisco risolutamente, ma ben
presto vengo attorniato da altri zingari che mi vogliono picchiare. Allora
invoco il Nome di EL SHADDAI, poi li maledico dicendo: “Voi siete pagani ed
idolatri, non conoscete il vero Dio, per questo siete odiati dal Cielo!”. Gli
zingari sentendo tali parole si spaventano
44 - 14 aprile 1990, Milano
Nel sogno sono assieme con il Maestro Haim, sua
moglie Mazal e Peretz. Il Maestro e Peretz parlavano tra loro. Io di tanto in
tanto andavo dalla signora Mazal che riposava in un’altra stanza. Poi nel sogno
mi trovo in strada dove facevo molta fatica a camminare a causa della
vegetazione molto fitta. C’erano molte spine che spuntavano da ogni parte. Non
sapevo andare avanti e chiesi aiuto al Moré. Lui si alzò in piedi
e si arrabbiò molto contro il Tentatore e contro altre forze
sconosciute. Il Maestro dopo avermi sostenuto scomparve. Io dissi a Peretz che
sarebbe meglio che il Morè non si facesse vedere da mia madre per non
confonderla. Il Moré si presenta nelle sembianze di un mio amico e
disse: “Cosa credi che io non conosca la tua vita?”.
Vedi nella Nuova Legge 'Messaggio sul Tentatore' -
45 - 19 aprile 1990, Milano, Daniele
Nel sogno vedo alcuni bambini ebrei che giocano. Dei
passanti infastiditi li cacciano via perché sono ebrei. Vedendo
ciò, mi intrometto e prendo le difese dei bambini. Dopo questo episodio,
mi trovo in una stanza con dei ragazzi ebrei più grandi. Uno di loro si vanta
di essere superiore perché ebreo. Io allora gli dico: “Dimmi un po', tra
me e te che differenza c’è davanti a Dio? Non hai forse anche tu due
occhi come me, un naso e una bocca come me? Hai per caso quattro occhi o due
bocche? Entrambi per vivere abbiamo bisogno del cibo!”. Il ragazzo sentendo queste
parole abbassa il capo. Nel frattempo, un bambino cerca di disturbarmi mentre
parlo. Io continuo: "Devi ricordarti che tu sei ebreo, io no. Tu sei
circonciso, io no. Tu appartieni ad Israele. Israele è il popolo eletto
da Dio, voi siete la luce fra le nazioni, senza Israele non c’è la Red.”.
Uno dei ragazzi presenti chiede: “Cosa significa la parola Red.?”. Gli rispondo:
“Significa Redenzione. Per far parte della C. d P. bisogna ricordare tutte
queste cose”. Il ragazzo aggiunge: “Ma tu parli in codice?” e io: “Sì,
per il momento!”
(Questo sogno è diviso in due parti distinte.
Nella prima c’è la ricerca della giusta via di mezzo, che caratterizza
tutto il Nuovo Messaggio, Daniele difende infatti gli ebrei dalla
discriminazione, e subito dopo ne censura la presunzione. Nella seconda parte
del sogno, invece, viene sottolineata la necessità del non palesare
troppo, per ora, le notizie della Redenzione, usando una parlata in codice. C.
d P. vuol dire Casa di Preghiera).
46 - 28 aprile 1990,
Milano
Nel sogno mi trovo al lavoro. Una persona trafelata
dice che è scoppiato un incendio. Tutti scappano. C'è molta
confusione. L'incendio provoca molte vittime. La gente scappa in preda al
panico. L'incendio è doloso ed è stato appiccato contro gli
ebrei. Una persona che scappa attira la mia attenzione perché dalla sua
bocca escono queste parole: “Consolate, consolate il suo servo!”
(Sogno della Quarta Generazione riguardante un
rinnovato antisemitismo)
47 - 23 maggio 1990,
Milano
Nel sogno vedo molti
ebrei lasciare la Svizzera a causa dell’antisemitismo.
(Sogno della Quarta Generazione riguardante un
rinnovato antisemitismo)
48 - 13 novembre 1990,
Milano
Nel sogno pedalo su
una bicicletta in una via di Milano assieme a Peretz. Peretz mi chiede se ho
con me la patente. Io verifico e rispondo di no. Così siamo costretti a
scendere dai nostri sellini per proseguire a piedi. Quando appoggiamo i piedi
sull’asfalto Peretz, che è scalzo, si scotta perché la strada è
piena di cemento con calce idraulica. Per alleviargli il dolore vorrei bagnargli
i piedi. Peretz rifiuta dicendo: “Non sai che sono guidato da Mosè,
Magister Noster?”. Io non ho dubbi, ma vedendolo soffrire molto, insisto ancora,
fino a ché Peretz non acconsente saggiamente di bagnarsi i piedi. In
quel momento un pedone passa vicino a noi e Peretz mi ferma per non mostrare
comportamenti che potessero dare nell’occhio.
(Anche se guidato da Mosè, Peretz deve
seguire le regole del paese in cui si trova, se ciò non va contro la
Torà, ovviamente. L’andare in giro ‘scalzo’
in un posto dove tutti hanno le scarpe, per esempio, può essergli
nocivo. Alla fine del sogno c’è anche l’indicazione di evitare di
mostrarsi al pubblico).
49 - 6 agosto 1992, Milano
In questo meraviglioso sogno ero a Gerusalemme. Era in atto la
costruzione del Terzo Tempio. Io volevo entrare dalla porta principale, ma non
potevo per via di due cani che stavano di guardia. Sapevo, però, che
sotto la porta del Tempio c'era un altro passaggio, estremamente pericoloso.
Chi infatti aveva tentato di entrare da lì, era precipitato nel fiume
sottostante. Quindi rinunciai. All’ingresso del Tempio c’era una custode, che
vedendo le mie difficoltà con i cani mi disse che non ero abbastanza
forte. Io mi feci coraggio e riuscii ad entrare nel Tempio. All’interno vi
erano ebrei ed arabi. C’era molta gente e molto fermento. C’era chi costruiva
altari, chi faceva sacrifici, chi pregava nel Tempio. Dentro al Tempio vidi
Peretz e Paolo. Peretz indossava un abito particolare con pantaloni viola e la parte
superiore bianca, in testa portava un turbante bianco. Paolo indossava una
tunica bianca e spiegava come procedevano i lavori all’interno del Tempio e le
varie funzioni sacerdotali. Vidi il Sommo Sacerdote che recitava benedizioni,
in ebraico. Peretz, a quel punto, mi chiese di fare un Segno contro
l’idolatria. Prima di entrare nel Tempio, avevo visto una donna che pregava la
Trinità. Nel sogno feci un Segno che malediva la Trinità.
Peretz 2016: Sogno profetico per il periodo della
Costruzione del Terzo Tempio della Redenzione Finale. Ci sarà il
'problema' di chi potrà partecipare alla costruzione? Arabi ed ebrei che
lavorano insieme indica che lo fanno 'le-shem-shamaim' (per il solo volere di
Dio) dato che hanno la vera fede monoteista. Daniele, però, non è
né ebreo né arabo, non è circonciso e proviene dal
Cristianesimo. Egli, però, appartiene al Patto Nuovo e crede nella vera
fede; pertanto, ha diritto di entrare e di partecipare alla costruzione ma deve
rafforzarsi perché chi vuole partecipare ma non è degno a causa
di una falsa fede (come quella teologica cristiana) verrà impedito dai
cani o da guardiani che controllano. Ci sono anche altri che, a prescindere
dalla fede, sono peccatori indesiderati. Se essi cercano di entrare in qualche
altro modo, cadono nelle acque del fiume sottostante. Daniele si rafforza ed
entra e poi, invitato da Peretz a fare un segno contro l'idolatria, si ricorda
di una donna che crede nella Trinità e non può entrare; Daniele
fa poi un segno di maledizione contro la falsa fede della Trinità.
Bianco e viola rappresentano l'Altare di Giuda e l'Altare di Malchitzedek.
50 - 17 agosto 1992, Milano
Nel sogno sono nella città di Shanghai e
cammino a piedi nudi. Un cinese mi vede e vuole leggermi il piede. La sua
lettura si rivela del tutto sbagliata. Io, con la mano, faccio un Segno. Il
cinese lo interpreta disegnando un teschio. Poi vedo una ragazza europea che,
sotto l’effetto della droga, uccide bambini. Sta per uccidere un bambino ebreo,
ma io glielo impedisco. Qualcuno mi vede e mi si avventa contro per impedirmi
di fermare la ragazza, ma non riesce nel suo intento. Questo tizio mi dice di
essere tornato da un rito di magia nera e di aver avuto paura nel vedere il
segno che ho fatto in precedenza. Poi una voce proveniente dal Cielo dice che
la mia azione, quella di aver salvato il bambino ebreo, avrebbe collegato alla
Redenzione quasi un milione di ebrei cinesi.
Peretz 2016 - Il sogno ci informa che,
contrariamente a ciò che si pensa, ci sono molti ebrei cinesi; si
tratta, quindi, di un'altra parte delle Pecore Smarrite della Casa di Israele
51 - 18 agosto 1992, Milano
Nel sogno ero con Peretz, Paolo, Nodà, Giuseppe
e Beniamino. Dovevamo andare a fare un Segno a Gerusalemme, nel Tempio, per
stabilire i confini d’Israele. Peretz prese una carta geografica. Io dissi che
i confini erano quelli biblici. Peretz aggiunse che esisteva un altro confine
segreto, a nord d’Israele, sul Mar Nero. Quel luogo appartiene ad Israele e si
chiama Madiani o Madian.
52 - 22 settembre 1992, Milano
Nel sogno camminavo per strada e spiegavo ad un
ragazzo il sorriso privilegiato dell’Asino. Certo, il sorriso dell'Asino
è privilegiato, il Profeta Zaccaria lo vide cavalcato dal Goel, lo
Tzadik Haim, e pure l'Onagro può ben sorridere. Privilegiato fu anche l'Asino
nel Giardino, pronto a portare lo Scelto Uomo una volta creato; annusò
il profumo dell'Albero della Vita e leccò la sua corteccia. Forse non
sorridereste anche voi? E l'Asino seppe che già prima della creazione
del mondo, il Creatore aveva già creato il nome del Goel. "O che
privilegio" sorrise l'Asino "e mi cavalcherà nel Libro della
Rosa".
O come sorrise l'Asino quando lo sellò Abramo,
"Potrò portare Isacco verso l'altare e guardare il fumo sacro salire
dal monte Moria. Va bene, dovrò aspettare che torni Abramo col figlio
Isacco, ma sorrido lo stesso per il privilegio di contemplare il Disegno di
Dio. Hi-haw!
Anche Giacobbe nostro padre, arrivato dal campo
molto stanco mi vide sorridere e si riempì di nuovo vigore e si
accoppiò con Lea nostra madre, che concepì Issachar.
Sorrido anche guardando gli esseri umani che,
poveretti, non hanno una Coda. Io, invece, ho sette Code ed ho anche una Barba Profetica
così lunga che mi tocca le Zampe e mi fa il solletico e per forza,
sorrido, hi-haw, hi-haw!!
O Asinelli ed Onagrelli, si è completato il
Regno dei Cieli con la Venuta del Maestro Haim. Così anche la mia Stalla
si è ultimata e posso scendere in terra e ragliare con i Bambini. Ecco
il sorriso privilegiato dell'Asino. Hi-haw, hi-haw, hi-haw!!!
53 - 8 novembre 1992, Milano
Nel sogno noto di avere una piaga sulla mano destra.
Involontariamente urto la mano e dalla piaga esce un ragno. Dopo, racconto
l’accaduto a Peretz spiegandogli che il ragno aveva costruito la sua tela sotto
la pelle e quando è arrivato il momento ne è uscito fuori. Il
significato di ciò è che è stata costruita la ‘Casa del
Pane’, in segreto, in Israele e, quando arriverà il momento potrà
uscire in superficie.
Peretz 2016: Bello e interessante questo segno
profetico. Forse un ragno costruisce la sua ragnatela sotto la pelle della
mano? Daniele parla di una piaga sulla mano. Immagino che la piaga rappresenti
le difficoltà di tutti questi anni ancora sotto la pelle. Alla fine, al
momento dovuto, uscirà fuori la Casa del Pane. Bella l'espressione,
indica che è una strategia della Stella che Stupisce. La Casa della
Redenzione non può uscire se non è già in una forma completa.
Si tratta di un'incredibile strategia stellare. La ragnatela del Ragno è
fatta in modo che ogni filo si intrecci all'altro. Così è la Casa
del Pane della Redenzione Finale, ogni parte si intreccia con le altre parti
formando un'unica Casa Unita. E noi pensavamo di sapere cosa fosse Bet Lehem!
54 - 5 dicembre 1992, Milano
Nel sogno vedo una scuola piena di persone che
pregano. Metà dello spazio è riservato alla preghiera, l’altra
metà allo studio. Nel momento in cui i fedeli s’inchinano per prostrarsi
a Dio, lo spazio si allarga per permettere a tutti di restare entro i limiti
del luogo di preghiera. Peretz ed io osserviamo ogni cosa dall’esterno.
Come uno dei miracoli che succedevano nel Tempio di
Gerusalemme, durante la preghiera di Yom ha-Kippurim; nonostante fosse stracolmo,
con uno vicino all'altro, quando ci si prostrava, c'era spazio per tutti. –
Così avverrà nella Casa di Preghiera della Redenzione Finale che
diventerà il Terzo Tempio a Gerusalemme ed a Beer Sheva.
55 - 13 marzo 1993, Milano
Nel sogno vengo svegliato di soprassalto da una
persona impaurita perché aveva fatto uno strano sogno. Nel sogno aveva
visto tre sabati, l’ira di Dio ed un autobus nuovo. Io gli spiego il significato:
“I tre giorni rappresentano i peccati che fanno scatenare l’Ira di Dio, fra cui
lo Shabbat non riconosciuto dai Testimoni di G. e dai cattolici. Ciò che
è peggio e che i Testimoni profanano il Nome di Dio. L’autobus nuovo
invece rappresenta la Nuova Rivelazione che i Testimoni non hanno.
Chi non riconosce lo Shabbat agli ebrei, non
può ricevere alcuna santificazione; chi non lo fa e, in più,
distorce i concetti della vera fede e pronuncia il nome di Dio invano, attira
su di sé l'ira di Dio. I tre sabati, quindi, sono i due non riconosciuti
dai Testimoni e dai Cattolici ed il terzo è il Giorno del Signore,
predicato dai Testimoni senza i presupposti della Redenzione Finale.
56 - 17 marzo 1993, Bergamo
Nel sogno mi trovo, di notte, tra le montagne. Con
me c’è Peretz ed un giovane allievo. L’allievo vuole vedere segni
concreti. Io gli spiego che i Segni non si possono programmare a seconda della
volontà dell’uomo. I Segni sono diretti dalla volontà di Dio per
scopi redenzionali. Il giovane si accorge che la luna è diventata
arancione e mi dice: “Questo è un Segno che deve calare sulla terra!”.
Infatti la luna inizia a scendere emanando una luce arancione che spicca nel
buio della notte. Io dico al ragazzo: “Ora guarda il cielo, come vedi si
è riempito di nubi, ma tra poco ci sarà una stellata così
meravigliosa che non si vedeva da tempo!”. Appena finisco di parlare si alza un
vento fortissimo che spazza via tutte le nuvole. Noto che l’allievo è
rimasto senza parole e mi guarda come se avessi dei poteri straordinari. Per vanificare
la sua impressione gli dico: “Io sono una nullità e quelli che hai visto
sono solo dei Segni!”. Con Peretz parlo del Segno della luna arancione e lui ne
è soddisfatto.
57 - 27 ottobre 1993, Bergamo
In questo sogno ero al centro di una grande arena di
tipo romano. Era giorno ed erano presenti tutti i Ministri delle Nazioni. Molti
di loro indossavano uniformi militari. All’improvviso, da un palco elevato, si
alzò il Generale di tutti i Generali e di tutti i Ministri e disse:
“Sono sceso nel mondo ed ho visto che sia gli israeliti che gli arabi hanno dentro
al cuore la fede pulita in Dio!”. Nel silenzio più assoluto il Generale
continuò: “Sì, è proprio vero, nel mondo, sia gli israeliti
sia gli arabi hanno un’interiorità superiore rispetto alla fede delle
altre Nazioni. Loro quando pregano, invocano Dio. Dio è con loro e con i
loro cuori perché in quel momento le loro anime salgono su nel cielo e
Lo lodano. Guardate i musulmani quando pregano Allah, che sensazione di timore
di Dio lasciano intorno a sé. Sì, sbagliano anche molto,
perché hanno molti difetti; ma quando pregano Allah, loro non sanno
quanto sono amati!”. Un grande timore era sceso su tutti i Ministri delle
Nazioni. Il Generale continuò: “Invece ho visto, nel cristianesimo, una
superficialità enorme nella fede e nel giudicare arabi ed ebrei”. Il
Generale cessò di parlare. In quel momento tutto era calmo, molti
ministri erano spaventati, alcuni di loro si consultavano bisbigliando. Il
Ministro, difensore del cristianesimo, vestito con abiti neri e stracciati,
prese la parola e disse: “Perché si dice che noi abbiamo una fede
superficiale? Noi insegniamo l’amore per il prossimo, la carità, la fede
nei Santi e in Dio, invece gli ebrei ed i musulmani hanno molti difetti nel
comportamento e si credono chissà chi”. A quel punto, io gli tolsi la parola
e dissi: “Guarda come parla costui, che vede subito i difetti degli altri! Ricorda
bene cosa ha detto il Generale! Egli ha detto che sia gli israeliti che gli
arabi hanno una fede interiore pulita nei loro cuori, non ha parlato dei loro comportamenti:
chi non sbaglia nel mondo? Voi cristiani non solo avete difetti come tutti
quanti, ma anche la fede che avete nei vostri cuori è in difetto. Non
avete mai approfondito la vostra teologia per vedere se c’era errore, no, anzi
l’avete giustificata!”. Il rappresentante cristiano cercò di rispondermi:
“Ma cosa dici, noi abbiamo avuto tanti miracoli dalla Madonna, che ha salvato
tanta gente. Molti Santi si sono visti nei sogni ed essi sono il tramite di
Dio!”. Io lo zitii dicendogli: “Questa è idolatria! La madonna è
un impuro spirito idolatra odiato dal cielo!”. Il Ministro dei cristiani
replicò: “Adesso chiamo la Madonna, la Madre di Dio, la Regina dei cieli
e ti dirà lei che la nostra fede è giusta!”. Cosi il difensore
dei Cristiani fece un segno e nell’arena si presentò, tutta velata, la
Madonna. Questo spirito cercava il mio sguardo perché fossi mosso a
pietà verso di lei. Sembrava dolce, buona con un grande cuore. Io sapevo
con chi avevo a che fare e guardandola negli occhi vedevo la sua
impurità. La Madonna, vedendosi scoperta nel suo intimo, si spogliò
nuda davanti a tutti. Il suo aspetto era simile a quello della famosa rock
star. Ci fu una lotta tra me e lei. Io ero più forte di lei. La presi
per il collo e le misi la testa dentro nel buco di una turca e le dissi: “Che
tu sia maledetta negli escrementi della gente!”. La madonna fu inghiottita
completamente dal buco. Dopo vidi che anche la Madonna di Medjugorie era stata
colpita. Poi vidi il Papa che aveva un fortissimo mal di testa.
58 - 14 gennaio 1995, Bergamo
Nel sogno mi trovo all’ingresso di un palazzo.
Chiedo al portiere dove si trova ‘El SHADDAI’. Costui mi indica una stanza.
Entro dentro e vedo Peretz seduto ad una scrivania. L’atmosfera era santificata
e si avvertiva la Presenza di EL SHADDAI. Peretz mi chiede di fare un Segno
contro la Madonna. Dopo averlo fatto dico a Peretz che oramai da questo momento
in poi non ci sarebbe stato più bisogno di quei Segni poiché la
Madonna era morta. In quel luogo la presenza di Dio era cosi intensa e forte
che dall’emozione mi sveglio ringraziando Iddio per la meravigliosa visione.
Da sveglio Daniele si ricordò di non essere
uscito da quella stanza e pregò di potervi ritornare e riprendere il
sogno stesso. Così fu.
Cosi, grazie a Dio, sogno di trovarmi ancora in
quella stanza e poco dopo ne esco fuori. All'uscita incontro un mio amico di
nome Marco. Insieme ci dirigiamo verso un terrazzo che non aveva ringhiera di
protezione. Io, in posizione di preghiera, faccio un segno per far scendere una
nuvola. Marco stupito indietreggia guardando il fenomeno ed accidentalmente
cade giù dal terrazzo. Vedendo Marco in pericolo indirizzo la nuvola in
suo soccorso. Marco si salva facendosi male solamente ad un piede. Marco
meravigliato mi chiede: “Come mai tu non ti fai male, mentre io, nonostante il
miracolo, mi sono fatto male?”. Io gli rispondo che, grazie a Dio, io ho la
protezione di EL SHADDAI. Dopo questi fatti, vengo a sapere che in una stanza
di quel palazzo c’era il Maestro Haim. Così decido di andarlo a trovare
per raccontargli il sogno della scala. Entrato nella stanza, vedo il Maestro
sdraiato sopra un letto. Egli aveva le sue mani sullo stomaco e soffriva molto.
Vedendolo così, preferisco non stancarlo e me ne vado.
59 - 6 marzo 1995, Milano
In sogno sento una voce che dice: “Le Nazioni
prenderanno delle ‘makot’ (colpi, piaghe) direttamente da Dio. Il Creatore di
tutte le cose esistenti farà come fece con gli egiziani in Egitto. I
popoli non hanno ricordato la Benedizione data da Isacco a Giacobbe ‘Coloro che
ti benediranno saranno benedetti, coloro che ti malediranno saranno maledetti’.
Le nazioni, tramite il cristianesimo si sono salvate, ma sono anche state
punite poiché si sono collegate alla sorgente della verità e
della luce ed hanno chiamato luce il buio e buio la luce, falsificando la vera
fede e odiando, allo stesso tempo, coloro da cui l’avevano ricevuta. Dio
farà giustizia nei confronti di coloro che Lo odiano”. Poi mi trovo con
Peretz, di notte, sotto le stelle, con una moltitudine di persone. Racconto a Peretz
la visione ricevuta. Peretz mi fa notare una stella che si spostava.
Peretz 2016: Ci sono peccati che vanno contro la volontà del
Creatore Benedetto, per cui anche la punizione viene direttamente da Dio. La
Sacra Torà dichiara che le nazioni sono sotto le stelle, non come
Israele la cui porzione è Dio stesso. I 4 Imperi del passato, Babilonia,
Persia, Grecia e Roma, erano sotto le stelle, che li hanno fatti innalzare e
poi crollare. La loro 'porzione' quindi era sotto le stelle, mentre il popolo
di Israele, dichiarano i Saggi, di benedetta memoria, non ha Mazal, non
è cioè condizionato dagli influssi stellari bensì dal suo
comportamento verso Dio. E' un argomento profondo e non possiamo che accennarlo.
Comunque per le piaghe in Egitto viene detto 'non tramite un angelo' ecc. 'ma
Dio stesso' punì gli Egizi. Qui nel sogno di Daniele, si spiega che
tutti coloro che maledicono Israele verranno puniti da Dio stesso, ciò
in diretto riferimento alla promessa di Dio nella benedizione data da Isacco a
Giacobbe ‘Coloro che ti benediranno saranno benedetti, coloro che ti
malediranno saranno maledetti’. Essa è la verità a livello
generale ma poi specifica le nazioni collegate al Cristianesimo. Non si tratta
tanto di nazioni più lontane che non hanno una religione che si
ricollega con la Sorgente della Fede come lo è il cristianesimo che
crede nella Bibbia. I cristiani dicono di credere in 'coloro che ti benedico
sono benedetti e coloro che ti maledicono sono maledetti' ed invece della luce
dicono buio e dal buio dicono luce, falsificando la vera fede e odiando, allo
stesso tempo, coloro da cui l’avevano ricevuta.
Poi davanti ad una moltitudine di persone, Peretz indica una stella che
si sposta, cioè fuori-esce dal suo percorso o posto o orbita. Uno
spostamento del genere dipende da Dio. Ciò risponde, quindi, al fatto
che le nazioni sono sì sotto le stelle ma, quando Dio lo vuole, cambia
il loro destino secondo la Sua volontà. Altrimenti non vedo il nesso fra
la punizione da Dio e lo spostamento della stella.
Si riferisce certamente alla Quarta Stella Spostata. Le punizioni
trattate qui delle maledizioni a chi maledice Israele verranno fuori in questa
Quarta Generazione e non dopo perché dopo tutta la storia del mondo
volta pagina ed i malvagi non ci saranno più ed Israele sarà
amata ed apprezzata da tutte le persone. Perciò qui nel sogno non
è una stella che si sposta bensì la Quarta Stella Spostata, la
Stella già stabilita che causa gli spostamenti stellari che creano
distruzioni e catastrofi e punizioni direttamente da Dio. Viene questo sogno
per informarci che le punizioni direttamente da Dio vengono tramite la Quarta
Stella Spostata, un fatto che non potevamo capire da soli. Essa risponde alla
domanda 'a cosa serve la Quarta Stella Spostata'?
Essa serve per gli spostamenti delle stelle secondo la volontà di
Dio in questa Quarta Generazione. Le Tre Stelle Allineate servono a degli scopi
Redenzionali, ad esempio: La Stella di Abramo serve a riportare la pura fede
monoteista nel mondo che rimane. La Stella di Isacco serve per portare la
Risata Storica nella Nuova Comprensione Universale dell'Ariete Sacrificato al
posto di Isacco. La Stella di Giacobbe serve per innalzare il nome di Israele
in tutto il mondo della Redenzione Finale. E la Quinta Stella del Segno delle Stelle
serve a fare stupire il mondo con tutto il meraviglioso e gustoso Pane della
Redenzione Finale.
Da ciò capiremo meglio il 'Segno' fatto dallo Tzadik Haim dalla
Quarta Stella Spostata alla Prima Stella dicendo che è nel 'segno della
velocità'. Abbiamo già spiegato altrove il legame di 4000 anni
dalla Stella di Abramo ed abbiamo anche sfiorato la questione della
velocità di questa Quarta Generazione. In questo sogno, in più,
si spiega che lo scopo della Quarta Stella è quello di essere la
sorgente degli 'spostamenti stellari' nella seconda parte della Quarta
Generazione. Possiamo così concepire un po' meglio che ogni
'spostamento' che effettuerà la Quarta Stella Spostata, secondo la
volontà di Dio, creerà cambiamenti terribili nel mondo di cui la
bocca non può parlare né il cervello immaginare né il
cuore sopportare. E si tratta di un periodo di anni. Perciò, dal peso
degli avvenimenti sconvolgenti possiamo meglio valutare il 'pregio' del Segno
della Velocità effettuato dal Maestro Haim. Soltanto dopo il Giorno del
Signore Grande e Terribile, dopo il 2042, si potrà in retrospettiva
valutare ed apprezzare il grande amore di Dio per lo Tzadik Haim per il Segno
della Velocità. Allora si capirà che se andasse avanti nel tempo
la Quarta Generazione, il mondo in genere non potrebbe sopportarlo per
continuare, tanto terribili sono gli spostamenti stellari della Quarta Stella
Spostata. Per merito dello Tzadik Haim, Dio Benedetto dà il Segno della
Velocità.
60 - 13 giugno
1999, Milano
In sogno ricevo due Chiavi riguardanti i primi due
Comandamenti e le spiegazioni dell’Albero del Bene e del Male per i bambini.
61 - 14 giugno 1999, Milano
In sogno ho visto che il
‘Pilastro-Nero-delle-Maledizioni’ contro Zara di Zanzara di Muccania si era
chiuso.
Nel sogno, ero con mia moglie Yael in uno studio
televisivo per assistere ad uno spettacolo. Su trecento posti a sedere ne erano
occupati solo una ventina. Questo fatto preoccupò molto gli attori e lo
spettacolo fu un fiasco completo, anche perché il pubblico preferiva
ballare il liscio invece che ascoltare le loro battute. Ad un tratto,
entrò in studio una dottoressa che, con aria molto preoccupata, disse al
pubblico che avevano perso il controllo su alcuni esperimenti fatti su animali
domestici. Mentre la dottoressa parlava si sentivano urla provenienti dal
laboratorio in cui avvenivano gli esperimenti e da cui, subito dopo, si videro
uscire animali inferociti che aggredirono il pubblico presente. Io nel sogno
ricordai un sogno fatto qualche tempo prima. Vedevo animali feroci che
aggredivano le persone ma sapevo come difendermi da loro. Da questo sogno
ricordai come ammansire la rabbia di quelle belve. Così spiegai alla
gente di fare un piccolo taglio all’animale in modo da fargli uscire qualche
goccia di sangue per calmarlo. In questa maniera si riprese il controllo della
situazione. Poi sentii una voce dal Cielo che disse: “Chi è stato morso
contrarrà una malattia peggiore dell’Aids”. Quella malattia non soltanto
aggrediva le difese immunitarie, ma colpiva anche il cervello ed era
inguaribile.
64 - 16 maggio 2000, Gorgonzola
In sogno ho visto Nodà che diceva in modo
molto deciso: “Non si può andare avanti così, come nella maniera
precedente, sino a quando non venga fatta una correzione di dieci cose
riguardanti la Lingua”.
65 - 2 settembre 2000, Milano
In sogno ho visto un Angelo di Dio che, sotto forma
di aquila, volava sopra la casa che sarebbe stata abitata successivamente dalla
famiglia di Peretz. Ho visto che la casa era come il Tempio ed aveva la forma
delle Tavole della Legge.
Peretz 2016: C'è la nostra testimonianza,
arrivata in Israele nel 2000, in via Gerico 36, tre o quattro giorni prima di
Rosh ha-Shanà, in cui Nodà ed io vedemmo in cielo un Aquila
Stellare che volava sopra la nostra casa. Questo sogno di Daniele indica che si
tratta di un 'angelo di Dio'. Noi lo associamo al Rambam, su di lui la pace, la
Grande Aquila. Il giorno successivo avvenne il miracolo del container (che era
bloccato da giorni alla dogana israeliana). In un sogno di Giuseppe, quello del
Matteo Bambino, dalle Sette Stelle (che noi chiamiamo Delle Madri) scese
l'Aquila Stellare e quando si avvicinò alla terra, c'era grande panico
fra la gente, dovuto alla verità della vera fede che porta.
66 - 8 ottobre 2000, Gorgonzola
Nel sogno ero con mio fratello Giuseppe, mia cognata
Sharon e mia moglie Yael. La situazione era molto pesante. Mancava il lavoro. Non
c’erano soldi a sufficienza per mantenere le nostre famiglie. Poi, in auto,
arrivò un mio amico di nome Antonio che disse: “I vostri cuori aprono il
cuore degli altri!”.
Peretz 2016: La sofferenza degli Asini è un
regalo dal Cielo. In che modo? Perché essendo Asini nella giusta fede, pur
lontani anni luce dai veri Tzadikim, agiscono in un modo analogo a loro, dato
che le azioni dei veri Giusti hanno effetto sulle masse. Perciò quando
nella sofferenza, gli Asini ragliano e dicono Grazie a Dio, quel cuore giusto
apre il cuore di molte altre persone nel mondo. Diciamo che questo è un
'segreto' degli Asini del Goel Haim. Il sogno viene per dire: "Sappiate o
Asini che invece di rattristarvi dovete rallegrarvi per tale merito".
Hi-haw, hi-haw, hi-haw!!!!
67 - 20 ottobre 2000, Gorgonzola
In sogno mi trovavo a Beer Sheva, in Israele, a casa
di Peretz. Era Shabbat e tutti erano andati in sinagoga, tranne Peretz che era
molto serio e triste. La casa era completamente buia e c’era un clima di
desolazione.
(Due giorni dopo Daniele telefonò a Peretz a
Beer Sheva e lui gli spiegò che il giorno 21 era stato in sinagoga ad
avvisare di un decreto che incombeva su Israele a causa dello studio della
Torà fatto solo col cervello e senza il cuore. La casa desolata e buia
rappresentava, dunque, Israele stessa).
68 - 26 ottobre 2000, Gorgonzola
Nel sogno ero invitato a cena da Lucia (un’amica di
Laura), con Yael mia moglie, i miei figli, Baruch, Giosuè, mio fratello
Giuseppe e Laura, una mia collega di lavoro. Una volta entrati in casa,
però, Lucia non avendo il coraggio di parlare con noi, si nascose.
Laura, imbarazzata dal comportamento dell’amica, ne parlò in privata
sede con Yael. Nella sala rimasero, dunque, solo Daniele, Giuseppe ed i bambini
Baruch e Giosué. Io, intanto, giocavo con un gattino, che si trasformò
in un bambino di circa dieci anni che mangiava in continuazione. Chiesi chi
fosse quel bambino così ingordo. Non era mio né di mio fratello,
non era di Laura né tanto meno di Lucia. Poi capii che quel bambino
rappresentava lo spirito di Lucia che era nutrito eccessivamente dalle sue
preghiere!
(Lucia si rivolge in preghiera a chi le è
stato insegnato dalla chiesa cattolica, ma ahimé le sue parole non vanno
a Dio, bensì ad uno spirito impuro che per sopravvivere deve
‘abbuffarsi’ di orazioni. Alimentando quel ‘cucciolo’ lei, in cambio, ottiene
il favore della forza della ‘guaritrice’, forza che non viene dall’alto, ma dal
suo comportamento fedele a quello spirito. Lucia è, comunque, una brava
persona ed ha avuto il privilegio di vedere in sogno un Cavallo Alato cavalcato
da un Angelo della Terza Redenzione che le ha detto che sarebbe stata aiutata.
Infatti con questo sogno ha avuto l’occasione di capire, ma poi ha preferito continuare
a ‘coccolare’ il suo ‘cucciolo’)
69 - 30 ottobre 2000, Gorgonzola
In sogno ero in Russia con uno sconosciuto.
Quest’ultimo era la mia guida del posto. Molte notti le passavo in auto con
lui. Lui diceva che suonando una certa melodia a ripetizione si sarebbero messi
in contatto con gli extraterrestri e così fece. Infatti nel cielo
stellato, vidi uno ‘spostamento di stelle’. Molti puntini luminosi che si
distaccavano dalle stelle e si avvicinavano alla terra prendendo forme
particolari. Il tutto in presenza di testimoni. Infine la guida russa affermò:
“Ci sarà un grande avvistamento di extraterrestri, molti li vedranno e
sarà una testimonianza a livello mondiale!”.
Peretz 2016: Da questo sogno profetico, l'invasione
o comunque la presenza degli extraterrestri non sarà da una sola fonte
stellare bensì da astri diversi. Sembra che tali avvistamenti
inizieranno dalla Russia e poi si estenderanno nel mondo. La melodia che
favorisce il contatto con gli alieni è da interpretare.
70 - 31 ottobre 2000, Gorgonzola
Nel sogno sono in ambulanza con quattro colleghi ed
una ragazza di nome Rita. Arrivati a Napoli, decidiamo di fare un giro. Camminando,
Rita è vicino a me; all’improvviso, si allontana senza dire nulla. Vedo
che la ragazza agisce come se qualcosa di estraneo si fosse impadronito della
sua volontà. Infatti raggiunge un canale e si butta giù, tentando
di suicidarsi. Non ci riesce, per fortuna, ma la cosa strana è che, una
volta tornati a Milano, Rita si comporta come se nulla fosse accaduto. Al
momento del commiato, quando tutti si salutano, Rita, di nuovo, raggiunge la
sommità di un palazzo di quattro piani e si butta giù. Tutti si
precipitano verso di lei temendo il peggio, ma lei si frattura le gambe. Capisco
che dentro di lei c’è un irriducibile spirito suicida.
(Nella realtà dopo circa un anno dal mio
sogno, questa ragazza tentò il suicidio fratturandosi le gambe)
71 - 3 novembre 2000, Gorgonzola
In sogno, ero con una trentina di persone su un
altro pianeta. Non avevo mai visto uno spettacolo così meraviglioso. Tutto
mi era sconosciuto. Il paesaggio era di una bellezza incredibile, la natura era
come incantata e pareva che non ci fossero pericoli evidenti per i visitatori.
Poi qualcosa cambiò. L'ambiente ci divenne ostile e gli animali del
posto presero ad aggredirci. Il suolo iniziò a tremare mettendo in grave
pericolo le nostre vite. Dal cielo si sentiva un ronzio assordante, provocato
da una moltitudine di animali alati che con i loro movimenti avevano la forza
di abbassare la temperatura di tutto il pianeta. Per ripararci dal freddo e
dalle aggressioni ci unimmo per formare un corpo unico. Questo cambiamento così
brusco era dovuto alla presenza di alcune persone stupide del gruppo che, con
le loro parole, avevano infranto l’equilibrio di quel mondo meraviglioso! Sapendo
ciò e vedendo che la situazione stava peggiorando sempre di più, invocai
Dio: “Dio d’Israele, Tu, la cui Potenza e Gloria sono nell’universo, aiutaci a
salvarci da questo mondo!”. Subito tutto si calmò, la natura
tornò ad essere quella di prima, le nubi si dissolsero e si videro le
stelle. Qualcuno mi aveva schernito mentre pregavo. Peretz, che era presente in
quel momento, rispose a quegli sciocchi: “Guardate cosa sta succedendo intorno
a voi, Dio ha risposto alla preghiera di Daniele subito!”.
(Tra i preziosi insegnamenti del Maestro Haim ce
n’è uno particolare che spiega l’importanza delle parole pronunciate
dagli uomini. Nella Bibbia c’è scritto che Dio creò, con la Sua
Parola, il cielo, la terra e tutto l’universo. L’uomo ha la facoltà di
usare la parola, ma non essendo cosciente del suo potere, la usa in malo modo
provocando vere e proprie devastazioni a ogni livello, a cominciare da quello
personale. ‘L’altro pianeta’ descritto in questo sogno è da considerare
anche come una metafora del pianeta Terra, seriamente compromesso dal punto di
vista ambientale. E anche le parole sciocche, vane, insensate degli uomini
hanno contribuito a rendere tale la situazione. Daniele sa, però, a Chi
rivolgersi e, di nuovo, nonostante le parole di scherno, continua con ALTRE
PAROLE rivolte al Creatore. Nel futuro, quando sulla terra ci sarà la
pace promessa, saranno bandite le storture di tutti i tipi dalle bocche degli
uomini e usciranno solo parole sensate, che avranno un benefico ‘potere
creativo’, che trasformerà l’attuale circolo vizioso in circolo
virtuoso)
72 - 7 novembre 2000, Gorgonzola
Nel sogno mi trovo a Beer Sheva, in Israele, nella
casa di Peretz. L’abitazione è grande, spaziosa, arredata in stile
moderno e semplice. Nodà mi invita a restare in Israele: “Per il bene
dei tuoi figli”. Dalle parole di Nodà comprendo che il termine ‘i tuoi
figli’ non è riferito né a Baruch né a Giosué. Nodà
era vestita di rosa ed era nel segno profetico. Dopo sono nell’ampia stanza di
Peretz dentro la quale si percepisce un’atmosfera di santità. Peretz ha
i capelli rasati, indossa un turbante di colore arancione, è senza
barba, ma porta il pizzo, è a petto nudo, indossa pantaloni indiani. Sta
seduto e sta lavorando. La stanza di Peretz e l’entrata della casa costituiscono
un insieme particolare, l’enorme porta ha la forma di due grandi tavole su cui sono
incisi i Dieci Comandamenti ed è nel Segno della Grande Porta del Terzo
Tempio. Nel sogno sapevo che in quella casa era sceso il Segno del Terzo
Tempio.
73 - 30 novembre 2000, Gorgonzola
Nel sogno sono in una via di Milano e cerco un
palazzo. Una volta entrato nell’edificio vedo un signore che sta spiegando la
datazione della Sindone che non combacia con ciò che dicono i fedeli. Io
fermo la lezione e sulla lavagna faccio un segno indicando un’antica scritta
cinese. L'ideogramma, che sembra autentico, meraviglia tutti i presenti. Con
questo Segno voglio dimostrare che non è sempre facile attribuire una
datazione ai manufatti antichi. La Sindone è da considerare un oggetto
impuro perché creato dalla magia nel Medioevo.
74 - 30 marzo 2001, Milano
Nel sogno ero con Paolo, collega di lavoro. Eravamo tornati
indietro nel tempo di un giorno. Era una cosa straordinaria e stupefacente. Era
una situazione strana perché si percepivano le cose del passato sotto
una nuova ottica. Paolo, poi, un po’ preoccupato, mi chiese come avrebbero
fatto a tornare nel presente. Io gli risposi che ciò non era un problema
in quanto quello che stavamo facendo era un Segno. Una volta tornati nel presente,
però, tutto era diverso ed emozionante e non ci rimase che ragliare
dalla felicità!
75 - 3 aprile 2001, Milano
Nel sogno osservo come si svolge una lezione della
Scuola della Rosa. Presenti tutti gli Allievi e Peretz. Io interrompo Giuseppe,
mio fratello, che sta leggendo uno scritto e dico ai presenti che lo studio non
dovrebbe essere pesante e noioso per cui bisogna prendere esempio da come
Peretz legge i suoi scritti.
76 - 8 settembre 2001, Gorgonzola
Nel sogno ero spettatore ad un congresso politico
con rappresentanti internazionali e d’Israele. Ad un certo punto un signore si
sentì male tra l’indifferenza generale. Nessuno lo soccorse e fu a quel
punto che io feci sentire la mia voce chiedendo perché mai quel
poveretto non venisse soccorso! La risposta laconica fu "perché è
un ebreo". Fu allora che dalla mia bocca uscirono queste terribili parole:
“Dio prenderà le nazioni e le estirperà come fuscelli,
manderà su di esse colonne di fuoco, a causa dell’antisemitismo!”.
77 - 24 settembre 2001, Gorgonzola
Nel sogno sono in una stanza. Vedo la porta aprirsi ed entra mio fratello
Giuseppe che dice: “La differenza fra i Talebani e gli Induisti è
questa: gli induisti, per quanto idolatri, nei loro cuori e nelle loro menti,
sono per la vita; mentre i talebani sono contro la vita”.
78 - 6 marzo 2002, Gorgonzola
Nel sogno ero in Israele. Vedevo una montagnetta
verso la quale affluiva tanta gente. Si sapeva che Dio sarebbe sceso sulla
montagna con la Rivelazione della Terza Redenzione Finale. C’era un oratore che
spiegava alle persone cosa stava accadendo, molti avevano domande ed anche
dubbi, ma la gente continuava ad affluire.
Riguarda, profeticamente, il nostro Sito
Beit-Sefer-Esther. com.
79 - 13 aprile 2002, Gorgonzola
Nel sogno sono a Gerusalemme e poso la prima pietra
del Terzo Tempio.
Daniele ha fatto almeno 3 sogni sul Terzo Tempio; il
primo tratta una fase preparativa; nel secondo, Peretz porta le Tavole della
Nuova Legge e Moshe Rabbenu approva; questo è il terzo, con la posa
della Prima Pietra.
80 - 14 aprile
2002, Gorgonzola
Sogno di essere in Israele, in un bar, con un amico.
C’erano dei palestinesi che cantavano in tedesco. Il mio amico chiese come mai.
Una voce rispose: “Perché essi non hanno accettato la scelta del Dio di
Israele”. Dopo di ciò, sono fuori all’aperto e vedo una Hanukià
(candelabro) molto grande: le candele avevano sette o otto metri di altezza e
quasi mezzo metro di larghezza ed erano tutte accese. Qualcuno mi diede un
kabù (uno strumento per uso magico) della Tanzania. Scagliai questo
oggetto impuro contro il candelabro e si disintegrò ancor prima di raggiungerlo.
(Segno di Hanukat ha-Hanukot in Israele in cui la
Hanukià è sacra nella Nuova Kedushà ed ha il potere di
distruggere magi ed idolatria di ogni genere.)
81 - 5 settembre 2002, Gorgonzola
Nel sogno ero in
Iraq come turista e vedevo che tutte le migliori risorse del paese erano
destinate a Saddam Hussein e al suo entourage, mentre la gente viveva nella
miseria.
82 - 6 settembre
2002, Bellaria
Nel sogno assisto
ad un terremoto devastante con crolli di ponti autostradali e ferroviari e
vittime. Sapevo che l’avvenimento si sarebbe verificato in Sicilia, nel
Palermitano.
(A Palermo nello stesso 6 settembre 2002 e nei
giorni successivi, ci sarà effettivamente un terremoto)
83 - 13 aprile
2003, Gorgonzola
Nel sogno ero in
Israele e vidi Peretz che mi diceva che era molto importante che io fossi lì
perché dovevo fare molti Segni in varie località (tra cui il Mar
Morto). Ad un certo punto mi accorsi che Peretz aveva le labbra nere e gli
chiesi il perché. Lui rispose: “Perché ho fame!”.
(Un anno prima,
Daniele aveva sognato di essere a Gerusalemme per posare la prima pietra del
Terzo Tempio)
84 - 17 settembre 2003, Gorgonzola
Nel sogno sento
una voce che pronunciava queste parole: “Per togliere il decreto esistente
sull’Islam sarebbero sufficienti 500 musulmani che pregassero, con un ebreo,
nel Nome dell’Unico Dio Vivente!”, Su nel cielo vedo soltanto il Maestro Haim
sospeso tra le nuvole che pregava, era solo e triste.
85 - 30 ottobre 2003, Gorgonzola
Nel sogno sono con
una persona sulla spiaggia. All’improvviso dal mare si alza un’onda anomala. La
persona vicino a me, un seguace di Budda, cerca di allungare il suo collo con
l’intento di superare l’onda stessa. A quel punto si sente una voce proveniente
dal Cielo che dice: “Non si può alterare la natura per raggiungere la
perfezione interiore! Lo spirito di Budda tende a far raggiungere la perfezione
interiore attraverso molti livelli, alcuni dei quali, però, infrangono
le leggi della natura. L’onda anomala, per esempio, ha una sua base e una sua
altezza; i buddisti non solo vogliono raggiungerne la cima, ma addirittura
superarla”.
(In questo unico sogno in materia, si parla di
Correzione del Buddismo)
86 - 4 gennaio
2004, Gorgonzola
Nel sogno vedo
tutti gli Allievi in una grande casa, sia pure provvisoria. C’era un’allegra
confusione, tanto che Peretz domanda: “Ma quanti bambini abbiamo qui?”.
Qualcuno gli risponde: “Ventisei, no, ventotto!”. E per sfamare i presenti,
Giuseppe viene invitato ad andare a comprare del kebab, cioè della carne
cotta alla maniera islamica per imbottire panini, ma lui porta addirittura un
posteriore di mucca che, una volta arrostito, non dura a lungo. Mentre tutti
erano intenti a divorare la carne, Peretz mi si avvicina e mi dice: “Vedo che
ti piace!”.
87 - 10 gennaio
2004, Stresa
Nel sogno vidi
Peretz che mi consegnava l’Altare Profetico dei Bambini, simile all’Armadio
Sacro, ma a forma di lanterna. Peretz mi disse: “Ascoltalo!”. Sentii voci di
alcuni bambini che parlavano bene dell’Asino.
88 - 20 gennaio
2004, Gorgonzola
Nel sogno vedo
che Peretz aveva occupato, con la famiglia, la nuova casa grazie ad un prestito
andato in porto e ad un contributo, fatto per fare un Segno, di Anna. Il nome
di quel Segno era: ‘Il riscaldamento del deserto’. Alla notizia Giuseppe fu
molto felice.
89 - 21 gennaio
2004, Gorgonzola
Nel sogno parlo
con quattro in una casa in pessime condizioni. Oltre a noi, si aggiunge un
personaggio noto: il Budda in carne ed ossa. Egli è immobile nella sua
posizione consueta, indossa abiti tradizionali e mi osserva con uno sguardo
serio e timoroso. Ad un certo punto, racconto un sogno fatto alcuni mesi prima:
“Nel sogno – racconto loro - mi trovavo con un seguace di Budda su una
spiaggia, quando all’improvviso si alzò un’onda anomala e costui cercò
di allungare il collo per superare l’onda stessa…”, uno dei cinesi mi
interruppe facendo questa valutazione: “Questo è un segno prodigioso!”. Io
gli consiglio di ascoltare tutto il sogno, prima di giudicare, e continuo: “…e
dopo di ciò si udì provenire dal cielo una voce che disse che lo
spirito del Budda tende a far raggiungere la perfezione interiore attraverso
molti livelli, alcuni dei quali, però, infrangono le leggi della natura.
L’onda anomala, per esempio, ha una sua base e una sua altezza. I buddisti,
però, non solo vogliono raggiungerne la cima, ma addirittura superarla.
Dopo di ciò, spiego che i buddisti hanno il corpo per terra, ma la loro
testa ne è come staccata nella frenetica ricerca della perfezione, che
vuole escludere la sofferenza ed altri sentimenti. Questo fa sì che uno
si illuda di voler raggiungere una meta, che però è
irraggiungibile, ed è come se un’onda gli si abbattesse contro,
distruggendolo. Poi feci notare ai cinesi: “Quante inondazioni si sono
verificate da voi? Dovete stare attenti alle acque alte, dovete stare attenti
alle acque alte, dovete stare attenti alle acque alte!”. Intanto il Budda era
sparito. Sapevo bene che il Budda non era in grado di sopportare il peso di
quelle parole. Un cinese mi chiese se conoscevo la Dianetica. Risposi che,
nell’ambito dei sogni della Terza Redenzione, ce n’è uno che spiega che
lo spirito della Dianetica è freddo e sottrae soldi. Il cinese
confermò dicendo di avere effettivamente perso trenta milioni e molti
figli.
(Il sogno citato da Daniele è riportato
il 30 ottobre del 2003, mentre quello sulla Dianetica è del 2 novembre
del 1986 e venne ricevuto da Solly. Invece, a conferma dell’allarme sulle acque
alte pronunciato per ben tre volte da Daniele, in Cina, per esempio, a causa di
devastanti inondazioni, tra il 6 ed il 10 giugno 2007, venti milioni di persone
vennero evacuate).
90 - 3 febbraio 2004, Gorgonzola
Nel sogno mi trovo sopra un tappeto simboleggiante un
altare della Casa di Preghiera. Peretz, che era su un altro altare,
urlò, con la stessa autorità ed intensità di ‘Bà ha
Zman!’, le parole: “Ci vuole gusto!”.
91 - 10 febbraio 2004, Gorgonzola
Nel sogno vedo lo Tzadik Haim che spiega il Segno
della Resurrezione. In particolare si riferiva alla parte terminale del sogno
quando si parla del Maestro che è morto, poi è risorto e soltanto
lui può fare questo. Il Maestro Haim spiega che lui è l’unico erede
della conoscenza del segreto del Patto della Pace. “Posso dire solamente che
posso avere un corpo a mio piacimento e farmi vedere da chi voglio”. Poi il
Maestro Haim spiega che presso la Scuola degli Esseni vi era questa conoscenza,
ma ad un livello incompleto. Questa incompletezza fu causa di confusione, ma
nello stesso tempo diede a Gesù la forza di uscire dalla Scuola dato che
era l’unico segno di collegamento tra Cielo e Terra.
(Il Segno a cui si riferisce il sogno è il
Sesto della Redenzione, ricevuto da Giordano nell’aprile del 1984: Giordano, in
sogno, vide il Maestro Haim insieme alla moglie, la signora Mazal, in un
giardino grandissimo, meraviglioso, verde, con alberi e fiori colorati. Molta
gente vi passeggiava piacevolmente, per lo più in coppia. Giordano si
trovava vicino al Maestro e gli chiese: “Come sta il Morè?”. “Bene,
grazie a Dio, e tu?”. Giordano rispose: “Bene, grazie a Dio!”. In quel momento
giunse Gino, cognato di Giordano, che si meravigliò di vedere il Maestro
vivo. Si avvicinò ed il suo stupore venne percepito dal Maestro che
disse: “Sì, ero morto, ma ora sono risorto!”. Gino fu ancora più
confuso e, rivolgendosi a Giordano, esclamò: “Ma è una cosa
strabiliante, nessuno può fare questo!”; e Giordano sorridendo: “Nessun
altro può fare questo, soltanto il Maestro può”. Per quanto
riguarda, invece, la Resurrezione di Gesù, quello fu un Segno iniziale
che ebbe una durata limitata nel tempo. Il fatto fu così straordinario
che su di esso si basò l'intera impalcatura del cristianesimo. Il
Maestro Haim, dichiarando: “Posso dire solamente che posso avere un corpo a mio
piacimento e farmi vedere da chi voglio” estende il Segno della Resurrezione
per la Redenzione Finale)
92 - 18 febbraio 2004, Gorgonzola
In sogno vedo mia cognata Jackie con in mano il Pentateuco, i cinque
libri di Mosè. Le dico: “Da ora in poi chi travisa la Legge di Mosè
e la Nuova Legge con false interpretazioni viene accusato dal Cielo per Falsa
Testimonianza!”.
La Nuova Legge della Terza Redenzione Finale ristabilisce la
verità della Torà. Il mondo si è allontanato dalla fede
nella Legge della Torà, per cui gran parte della gente segue fedi
diverse, o scientifiche o filosofiche o religiose o di altro genere, che
mancano di una base su cui poggiare il giusto equilibrio della fede, preservato
dalla vera Tradizione di Israele. Anche nei secoli passati il travisamento
della Legge di Mosè era un peccato. Nonostante le tante concezioni di
fede sbagliate, che precludono il ritorno alla Torà, Dio ha usato
clemenza nei Suoi Giudizi. Non c'era nel mondo una nuova forza dall'Alto che
potesse favorire la 'riappacificazione' con la vera fede. Non è
più così da quando il Goel Finale è stato scelto da Dio
Benedetto e i Segni Completi della Terza Redenzione Finale si rivelano tramite
migliaia di segni-spgni redenzionali. La Terza Redenzione verifica anche la
Prima Redenzione e la Rivelazione sul Sinai, i Cinque Libri di Mosè,
magister noster, ed in genere tutta la Tradizione. Ecco perché Daniele
può esclamare che ora, grazie alla verità della Redenzione
Finale, il travisamento della Legge di Mosè o della Nuova Legge nel
Tribunale di Sopra viene considerato falsa testimonianza.
93 - 3 aprile
2004, Gorgonzola
Nel sogno sento una voce che dice: “La Redenzione comincia con i primi
grandi passi di Abramo, nostro padre”. Poi vedo che sto per ricevere il Cuore
di Abramo, ma prima bisogna purificare i reni. Dal Cielo scende un’energia che mi
penetra nei reni purificandoli e apre la strada al passaggio del cuore che viene
collocato al suo posto. - -
Peretz: Nella
Tradizione si parla dei reni di Abramo, nostro padre, che gli fornivano
pensieri elevati di comprensione riguardanti le Vie di Dio. Daniele non lo
sapeva.
94 - 14 aprile 2004 - Gorgonzola
Nella notte di questo giorno ho sognato di vedere il Goel Haim di fronte
a me. Egli si trovava in un luogo aperto sotto le stelle e disse, “C’è
da fare un segno”. Mentre lo diceva, lo Tzadik Haim con il suo braccio
sinistro fece un movimento da destra in basso verso l’alto, a sinistra,
puntando l’indice verso le stelle. Io senza sapere di che cosa si trattasse, misi
su un tavolo un milione di difetti personali, che erano simili a dei vermi
schifosi e viscidi. Poi il Maestro mi disse: “Devi cercare da un’altra
parte”. Successivamente, nel sogno, mi ritrovai a casa di un mio
collega di lavoro per trovare ciò che lo Tzadik Haim mi aveva chiesto di
cercare. Dopo qualche ricerca trovai un dischetto con il contenuto di un testo
molto importante dal titolo ‘I Difetti di Gesù’.
Peretz: Si trattava del testo scritto poi da Daniele. Per scriverlo esso
doveva portare quel titolo, ma, una volta scritto, in seguito ad un'altra
indicazione in un sogno di Nodà, il titolo del Libro fu cambiato in 'Io
amo il vero Gesù')
95 - 14 Aprile 2004 - Gorgonzola
Nel pomeriggio mentre dormivo, sono stato svegliato da un tuono possente.
Stavo sognando che era arrivato il tempo di Abramo, nostro padre, e vedevo la
sua Stella che brillava in cielo. Nel sogno mi facevano vedere la luce della
Stella di Abramo che arrivava direttamente sulla terra. Poi vidi
Peretz: Questo sogno, a Dio piacendo, verrà spiegato altrove. In
essenza, si tratta del riproporzionamento delle misure della Missione
Messianica di Gesù che nacque sotto la Stella di Malchitzedek, mentre in
quell'epoca la Stella di Abramo era ubicata nel punto più lontano dalla
terra, 2000 anni dal suo corso stellare di 4000 anni. La Stella di Malchitzedek
il cui ciclo stellare era di 2000 anni al tempo di Gesù era nel punto più
vicino alla terra. Daniele vide nel sogno le giuste proporzioni dopo 4000 anni al
tempo della Redenzione Finale.)
96 - 15 Aprile 2004 - Gorgonzola
Nel sogno ero a poca distanza da un uomo che stava per essere giustiziato
a causa dei suoi numerosi crimini. Era giunta la sua ora e gli mancavano pochi
minuti di vita. Egli aspettava con rassegnazione il momento fatale. Con molta
cautela, mi avvicinai a lui e gli dissi: "A questo punto nessuno
può più revocare la condanna. Devi sapere, però, che
c’è ancora una speranza per te. Se ti pentirai di ciò che hai
fatto, forse dal Cielo, la misericordia di Dio scenderà su di te e ti
perdonerà. Nel Talmud è scritto che 'i cancelli del pentimento
sono sempre aperti fino all'ultimo respiro'. Dissi questa ultima frase con le
lacrime. Mi sono svegliato piangendo.
97 - Dal Diario di Daniele Sonai, 17 aprile 2005
E’ notte fonda. I miei occhi sono pesanti. Non ce la faccio più, mi
addormento. Nel sogno mi trovo a Milano davanti alla Chiesa del Redentore di
Via Palestrina. Sono al suo interno, in mezzo al sagrato e vedo una bara
esposta ai fedeli con all'interno la salma di Papa Giovanni Paolo II. Durante
il funerale, i fedeli, per vedere la funzione da vicino, litigano e si
accapigliano. Io rimango disgustato da tali scene ed esco dalla Chiesa. Monto
sulla macchina di Paolo per tornare a casa ma dopo qualche metro, la macchina
sì ferma. Nella macchina c’erano alcuni libri di Chiesa, forse dei
Vangeli; in ogni caso, il disgusto e la collera che ho accumulato nel vedere
quella mancanza di rispetto verso il Papa, fanno sì che mi metta a strappare
i libri. Poi vedo Paolo di Tarso e Giovanni L’Evangelista che s’accusano a
vicenda per aver falsificato alcune parole di Gesù.
98 - 15 Aprile 2004, Gorgonzola
In sogno sono per strada, di notte, al buio, quando Peretz mi dice:
“È arrivato il tempo nel Segno delle Stelle!”. Io non capisco, allora
Peretz specifica: “Il tempo in cui siamo è nel Segno delle Stelle!”.
Peretz: Penso si
riferisca ai primi 36 anni, mentre i 36 anni seguenti (dal 2019 al 2055)
saranno nel Segno del Regno dei Cieli, dal 2055 al 2091 nel Segno di Hanucat
Ha-hanucot.
99 - 20 aprile
2004, Gorgonzola
Nel sogno so che
per far andar bene le cose, bisognerebbe dare quattro monetine.
Peretz: La
pratica di raccogliere alcune monetine al giorno da regalare ai più
bisognosi è stata praticata perfino dai Saggi di benedetta memoria che,
pur vivendo spesso nell’indigenza, non mancavano di collocare, prima della
preghiera, una monetina in un contenitore destinato ai poveri. Questo per
rimarcare, costantemente, che qualsiasi pratica di fede perde il suo
significato se non è accompagnata da un atto tangibile di misericordia.
100 - 9 maggio 2004, Gorgonzola
Nel sogno vedo il Maestro Haim fare il suo Segno (dalla quarta alla prima
stella) molto velocemente. Mi ritrovo di colpo in una Scuola, che è la
Scuola del Secondo Comandamento nella casa di Abramo, nostro padre. Io ero un
bambino tra altri bambini. Mi vedo poi in una città per svolgere dei
lavori, ed una voce mi ripete incessantemente: “Bisogna capire il legame del
nostro tempo, quello della Quarta Generazione, con la Stella di Abramo; infatti
il Maestro Haim ha fatto quel Segno di collegamento nel Segno delle Stelle”.
Qualsiasi cosa facessi, avevo sempre davanti a me la Stella di Abramo e la
sicurezza che la Scuola del Secondo Comandamento fosse collegata con il Primo
Patriarca essendo chiamata 'La Scuola per tutti gli ebrei, i cristiani, i
musulmani e per tutti coloro che vogliono seguire la Fede del Padre Abramo'.
Peretz: Il Segno citato è il Primo Segno della Redenzione,
ricevuto nell’aprile del 1983 da Gino, il quale sognò di vedere nelle
mani di suo cognato Giordano, il Libro delle Stelle con i nomi di molte
nazioni. E si stupì. Poi vide il Maestro Haim e, questa volta in cielo, vide
anche tre stelle equidistanti ed allineate e una quarta stella un po’ spostata.
Gino chiese impaziente al Maestro: “Ci vorrà molto tempo per arrivare
alla quarta stella?”. Il Maestro rispose: “Quando si arriverà alla
quarta stella, io farò un Segno e tutto andrà velocemente”.
Così dicendo fece un segno dalla quarta alla prima stella. Poi Gino
vide, da un’altra parte del cielo, un’altra stella molto luminosa e, sempre il
Maestro, gli spiegò: “Questa è la Stella di Cristo venuta in
virtù dell’umiltà”.
101 - 20 luglio 2004, Gorgonzola
In sogno mi vedo
in un luogo indefinito, oscuro. All’improvviso appare il Maestro Haim con un
bastone in mano che pronuncia le parole di una preghiera. Nel sogno calcolo in
25 le parole di questa preghiera. E' come se il Maestro apparisse fra le nuvole
e intorno a lui ci fosse una luce particolare.
Peretz: 25
è un numero profetico, 'co' in ebraico.
102 - 2 agosto
2004, Gorgonzola
In sogno vedo
Peretz vestito di nero all’interno di una stanza mentre pronuncia ad alta voce:
“Ci vogliono parole della Torà sui muri, ci vuole la Torà nella
stanza, ci vuole la Torà nel posto!”.
103 - 27 agosto 2004, Gorgonzola
Nel sogno sono
con il mio amico Graziano a piedi nudi su un litorale dove una volta c’era
l’India. Ad un certo punto sento una voce che dice: “L’India è stata
spazzata via dalla faccia della terra e non c’è nessun superstite!”.
Peretz, appena
venuto a conoscenza di quel decreto, invitò Daniele a fare dei Segni per
mitigarlo e così fecero alcuni giorni dopo. Il 26 dicembre successivo si
sviluppò un terremoto potentissimo – 8,9 gradi della scala Richter-
nell’Oceano Indiano, al largo dell’isola di Sumatra, che spostò l’isola
di una trentina di metri. Il maremoto conseguente generò uno tsunami
devastante per tutte le terre circostanti: Sri Lanka, Thailandia, Indonesia,
India, Maldive e perfino Somalia e Kenia. Una catastrofe con centinaia di
migliaia di morti, altrettanti dispersi ed esposti alle epidemie e alla miseria.
104 - 27 agosto
2004, Gorgonzola
In sogno sto
insegnando a tre persone il Secondo Comandamento. La lezione inizia proprio con
le parole: “Non avrai altro Dio all’infuori di Me, non mettere o non farti dèi
davanti al Mio cospetto. Non ti farai nessuna immagine o statua, né delle
cose che stanno su nel cielo, in terra e nelle acque sotto la terra”. Qui mi
soffermo su queste parole: “Sì, proprio così, nel Secondo
Comandamento c’è scritto di non credere (cioè di non ritenerle
divinità) le cose che stanno in cielo, in terra e nelle acque sotto la
terra”. Continuo chiedendo agli allievi: “Cosa vuol dire ‘acque sotto la
terra’?”. Essi non sanno rispondere. Allora spiego loro: “Nelle acque sotto la
terra significa che non bisogna farsi nessuna immagine di Dio neanche col
pensiero. Un allievo conferma: “È proprio così!”.
105 - 19
settembre 2004, Gorgonzola
In sogno ero a casa di mia madre a Milano, con la mia famiglia, compreso mio
padre. Vi erano altre persone che aspettavano che succedesse qualcosa
d’importante. Sulle scale del palazzo c’era anche tutta la famiglia di Peretz.
Io ero sul balcone quando in cielo comparvero, accompagnate da tuoni, delle
grosse nubi che si scontrarono fra di loro e dalle quali uscì un cavallo
bianco. Io urlo: “Guardate, dal cielo sta scendendo Pegaso!”. Quando il cavallo
tocca terra diventa piccolo. Io lo prendo in mano e dico: “Questo cavallo
appartiene a Paolo!” e glielo consegno. Intanto nel cielo comparvero i genitori
del Cavallo Bianco, due meravigliosi esemplari. Tutti e due avevano un colore
marrone di fondo. La madre aveva un segno bianco sul muso ed il padre era
leggermente più scuro. Peretz disse: “Quel cavallo è di razza
purissima”. Poi dal cielo scese un asino e dissi: “Guarda Peretz, è
arrivato dal cielo l’Asino Completo!”. Lo accarezzo e l’Asino si alza su due
piedi mostrando la pancia piena di brillanti. In quel momento arriva una
persona estranea al segno ed io gli dico di non interferire e di non parlare.
Dal cielo scende anche una scimmia che, una volta toccata la terra, si mette un
cappello e procede con passo arrogante e con un un brutto ghigno. Io preciso
subito: “Questo segno dal cielo non ci appartiene!”. Poi nel cielo comparve una
grande costruzione in mattoni a forma di nave: erano tante case che, insieme,
formavano una grande Arca. Innumerevoli persone erano impazienti di salirci
sopra. Io spiego: “Questa è la Nuova Costruzione dell’Arca
dell’Alleanza!”. C’era aria di meraviglia e, nello stesso tempo, di paura,
perché tutti i presenti erano coscienti del fatto che il Cielo stesse
parlando loro con Segni straordinari. Poi si udì un grande tuono, e
apparvero due enormi nubi in continuo movimento che si andarono ad infrangere
come su qualcosa di molto solido, dissolvendosi. Li vedo due porte chiuse di
color oro con una scritta in rilievo. Si era fatto un silenzio assoluto, rotto
solo da un rumore metallico assordante: le porte si stavano aprendo! Ne
uscì un uomo con la corona in testa ed un abito rosso. Sulle porte quelle
scritte in rilievo si mettevano a fuoco formando una scritta ‘Malchizedek’, sul
battente alla mia destra c’era scritto: “Malchi” e sul battente alla mia
sinistra: “Zedek”. Così lui gridò: “Guardate, in cielo c’è
Re Malchizedek!”. Peretz mi invita a chiedergli qualcosa. Io mi rivolgo a
Malchizedek e gli dico: “Benedici noi come hai fatto con Abramo, nostro padre,
per prendere la decima parte”. Poi le porte si richiusero. Scomparve tutto ed
apparve un cielo stellato. Nodà mi disse: “I Segni sono finiti, ora ti
puoi svegliare”.
106 - 20
settembre 2004, Gorgonzola
In sogno ho visto
che le acque che vivificano il mondo scorrono, inizialmente, sotto la terra
d’Israele.
107 - 20 ottobre
2004, Gorgonzola
In sogno ho visto
Gesù nella sua stanza segreta nel Regno dei Cieli. Egli ora segue i
Segni Completi della Redenzione Finale e non vuole più che si faccia,
nei suoi confronti, il culto idolatra che è contro la vera fede che lui
stesso insegnò.
108 - 27 maggio
2005, Gorgonzola
In sogno vedo
Nodà e Peretz che sono disperati perché Paolo è morto. Non
fanno neanche in tempo a rendersi pienamente conto della situazione, quando
Paolo entra dalla porta. Tutti pensano di essere di fronte ad un fantasma e sono
restii ad avvicinarsi: “Toccatemi, toccatemi pure”, dice Paolo: “vedrete che
sono qui in carne ed ossa. Sono risorto e mi è stato dato un corpo nuovo
che non ha neanche le allergie! Da ora in poi chi risorge potrà anche
scegliere di non andare di sopra, ma di rimanere sulla terra!”.
Peretz: Sogno di
non facile interpretazione ma sembra che sia un Segno del periodo proprio della
Resurrezione dei Morti, che solo Dio Benedetto sa quando avverrà. In
ogni caso, il Segno qui si svolge intorno a Paolo che di fatto è vivo e
non morto, grazie a Dio, e così il Segno è completo, conferendo al
Segno il reciproco avvicinamento dei due mondi.
A proposito della
resurrezione delle persone per merito della Resurrezione del Maestro Haim, il
23 ottobre del 1988, lo stesso Daniele aveva sognato il padre (defunto il 7
settembre precedente) e la sorella. Il padre rimproverò la sorella
dicendo: “Forse per te sono morto, ma io sono vivo!” Poi si rivolse a Daniele:
“Tocca con le tue mani il mio corpo, senti ho un corpo vero, io sono risorto
come il Moré”: Daniele manifestò una grandissima gioia per quella
meravigliosa notizia. Egli, in seguito si trovò a casa di Peretz per
raccontargli il sogno e Peretz affermò: “Questa è una
testimonianza da far sapere a tutta l’umanità!”. E ancora, il 3 febbraio
1992, Shimon sognò di vedere suo padre, defunto, sua madre ed altri
familiari. Shimon chiese al padre notizie sull’aldilà, ma lui non gli
rispose. Shimon continuò: “Ho capito, non avete il permesso di parlare
di certe cose…” (e intendeva riferirsi alla Redenzione). Il padre fece un cenno
di assenso. Shimon continuò: “Ma tu lo sai che io sono già al
corrente di certe cose? Mi riferisco a Peretz e al suo Maestro!”. Di nuovo il
padre annuì e dimostrò di essere contento del fatto che il figlio
fosse a conoscenza di quelle cose. Poi il padre gli fece capire che anche sua
madre era morta e risorta. Shimon meravigliato disse: “Ma voi siete come noi,
vi si può toccare, non siete evanescenti come spettri!”, e li
toccò per avere conferma delle sue affermazioni e si accorse che,
effettivamente, erano caldi.
109 - 11 luglio
2005, Gorgonzola
In sogno incontro
tre palestinesi. Tutti e tre indossano una maglietta gialla. Due di loro sono
fanatici. Per dei futili motivi si scatena fra noi una lite molto animata con
pugni e calci. Io, però, conoscendo una tecnica di combattimento
superiore, li neutralizzo. I due si arrendono e si buttano dalla finestra,
suicidandosi. Con il terzo palestinese, che si era mostrato saggio e moderato,
parlo delle contraddizioni del comportamento di quei due. “Perché fate delle
differenze? Siamo tutti figli della stessa carne di Abramo, nostro padre!”. A tali
parole il palestinese non sa cosa rispondere.
Peretz 2016: Un
sogno che riguarda la Correzione degli Islamici. In questo periodo della
storia, purtroppo, 2 su 3 sono fanatici irrimediabili, pronti anche al suicidio
pur di non rinunciare al loro credo. L'altro terzo, già più
moderato, può ricevere la Correzione ma necessita di un aiuto
concettuale per mettere ordine alle proprie idee confuse. Viene, quindi, dalla
bocca di Daniele un'estensione dell'affermazione del Goel Haim, che rappresenta
un Asse Portante della Redenzione Finale: 'Siamo tutti della stessa carne'.
Ciò vale per tutti i popoli e tutte le persone nel mondo. Qui va estesa
l'idea dell'unità nella carne in un rapporto storicamente valido: sia
Ebrei che Arabi provengono da Abramo, un fatto riconosciuto da entrambi. Siamo,
dunque, veramente fratelli, figli di Abramo, nostro padre. Una volta che il
Musulmano se ne rende conto può aver inizio la riconciliazione dei
cuori. Un padre ama vedere l'amore e l'armonia tra i propri figli. E' chiaro,
comunque, che come in tutti gli insegnamenti dello scelto Maestro Haim,
è soltanto il riconoscimento della scelta di Dio del Goel Finale che
risiede nel Regno dei Cieli, è in grado di procurare la forza mentale e
spirituale per inculcare la verità di tale insegnamento. Viene, infatti,
confermato nei Segni Completi che lo Tzadik Haim, nato a Sanaa, Yemen, è
quel Saggio aspettato dai Musulmani (Mahdi), scelto da Allah per apparire prima
del Giudizio Universale e spiegare la verità al mondo. Nel sogno ricevuto
da Giuseppe, Sa'id, rappresentante dei Musulmani nei Segni, conferma questa
credenza popolare in riferimento al Goel Haim, nato in un paese arabo, che
conosce alla perfezione la lingua araba, la cultura araba e il Kuran el-Karim.
110 - 1 agosto 2005, Gorgonzola
Daniele, in
sogno, vide che il suo scritto “I difetti di Gesù” (poi intitolato "Amo
il vero Gesù") veniva letto da molte persone e diventava oggetto di
discussione fra fautori e denigratori. Soprattutto la prima parte del libro
aveva suscitato grosse polemiche e un grande fermento. Daniele ne rimase sorpreso.
111 - 8 settembre
2005, Gorgonzola
Nel sogno vedo
che tutte le cose sono illogiche ed innaturali. Non c’era più la logica
della costanza, tutte le azioni che facevano le persone non erano complete.
Anna Gasparotti: In
molti sogni della Redenzione, la persona che riceve il sogno vive in prima
persona la problematica evidenziata perché ne colga meglio l’essenza.
Daniele, infatti, riflettendo sul significato del sogno, scrive: “Questo sogno
proviene dalle stelle che ‘leggono’, o meglio riprendono i ‘segni’
comportamentali degli uomini. L’illogicità del vivere quotidiano
è dovuta alla mancanza di coesione dei cuori con la Legge di Dio. Per
questo, molte azioni degli uomini non hanno senso davanti al Cielo. L’uomo
sembra senza una vera fede nel cuore e non manda le giuste informazioni al
cervello. L’idolatria ne è un esempio: un uomo che s’inchina ad una
statua, le parla, le chiede aiuto e protezione, compie un gesto incompleto
perché si rivolge al nulla, e le informazioni della sua fede ingannano
il suo stesso cervello seguendo la logica dell’assurdo, fino a farlo giungere
all’incapacità di distinguere il falso dal vero. Questo atto,
però, viene registrato dalla sua stella che non può fare altro
che rifletterne l’assurdità.
112 - 25 giugno
2006, Gorgonzola
Nel sogno mi trovavo in un posto
non definito con lo Tzadik Haim, Peretz e Giuseppe. Lo Tzadik Haim fece un
segno che ci proiettò fra le stelle del cielo. Intorno a noi c’era lo
spazio infinito. Il Maestro era sospeso, come noi nel vuoto e disse: “Io sono
il Goel Haim e voi siete la Stella del Goel Haim”. Dopo un lasso di tempo, vidi
una bambina che mi indicava l’esatta posizione di Peretz e Giuseppe. Io ero
molto contento perché così avrei potuto raccontare il mio sogno.
Io, però, non ricordavo più le parole dello Tzadik Haim. Peretz
allora mi disse: “Nel tuo sogno lo Tzadik Haim disse ‘Io sono il Goel Haim e
voi siete la Stelle del Goel Haim”. Giuseppe nel sentire le parole di Peretz
esclamò: “Questo è un sogno forte”. Dopo di ciò, Peretz
era steso per terra. Il suo corpo era pieno di colori che nel loro insieme
formavano un vestito che agevolava Peretz nel fare collegamenti stellari. Ci
sarebbero stati tredici giorni di tempo per fare i collegamenti.
Spiegazione tratta dal
rapporto di Giuseppe, denominato ‘17 giugno 2006’ che parla dei sogni e dei
segni compiuti a Fermo di Palmense nelle Marche dal 18 al 30 giugno 2006: “Nei
riguardi delle altre stelle redenzionali ad esempio la Stella di Abramo, di
Giacobbe o di Malchitzedek o di Mordechai ha-Tzadik, esse rappresentano Stelle
Storiche che racchiudono la storia della Redenzione. A cosa serve, però,
la Stella del Goel, essendo il Goel Haim nel Regno dei Cieli? Questo sogno
viene a rispondere. Per poterlo capire, il Goel Haim innalza gli Allievi ad
un’altra stella. Ciò è anche un innalzamento nella comprensione:
la risposta è stellare, non terrestre. Il Goel stesso non ha bisogno
della Stella del Goel. Sono gli Allievi che ne hanno bisogno. Perciò
dice: “Io sono il Goel Haim e voi siete la Stella del Goel Haim”. La Redenzione
Finale ha bisogno di Allievi che seguono il Goel e diventano stelle del Goel
per portare avanti la Redenzione Finale alle generazioni future. Questo
è un ‘sogno forte’, poiché non è facile meritare di essere
una ‘Stella del Goel’. I pochi Allievi rimasti dopo un percorso di 23 anni,
hanno dovuto attraversare e subire molte prove di fedeltà, di
umiltà e di sincerità, oltre a molti ostacoli. Diventare una
‘Stella del Goel’, dunque, richiede un’enorme forza interiore. Il primo lavoro
nei nostri tempi per la Redenzione Finale è il diventare ‘Asini che
scrivono le loro testimonianze’. Ogni testo accettato dal Goel Haim
andrà avanti nel tempo. Tramite tali testi, quindi, un Asino
diventerà una ‘Stella del Goel’. Ci vuole, quindi, la Stella del Goel
perché tramite essa gli Asini diventano Stelle del Goel. Ci vogliono 13
giorni per completare il collegamento. Altrove viene spiegato che la Stella di
Mordechai si ricollega con la Nuova Costellazione del Tribunale di Mordechai il
Giusto, la Stella di Ester si ricollega con la Nuova Costellazione della Regina
Ester nel Regno di Ahashverosh, e la Stella del Goel si ricollega con la Nuova
Costellazione della Shoshanà di 13 stelle. Il Goel Haim è il
Giacobbe della Storia Redenzionale e la Shoshanà è nel Segno
della Rosa di Giacobbe. In virtù alle 13 tribù di Giacobbe,
nostro padre, la Shoshanà entra nel segno dello Splendore di Israele. Il
Segno delle 13 Tribù dello Splendore di Israele dà via alla
rivelazione delle 13 Nuove Mazalot del grande Pesce Leviatano. E noi in questi
giorni qui a Fermo abbiamo ricevuto fin dal primo giorno che i nostri 13 giorni
qui avrebbero rinnovato le 13 Mazalot del Grande Pesce Leviatano. In questi
ultimi mesi abbiamo visto che i Segni spingono alla formulazione di testi di
testimonianze. Tale spinta proviene dalla Stella del Goel, come spiegato, che
rappresenta il collocarsi delle testimonianze scritte sul Goel e sulla
Redenzione Finale”.
113 - 11 luglio
1988.
Ho sognato di
trovarmi in via Case Rotte, a Milano, con Nino e questo Testimone di G. Il
Testimone teneva nella mano destra la sua Bibbia personale e ci ha fatto una
domanda, “Voi, con quale nome, chiamate Iddio”? Sia Nino che io gli abbiamo
risposto: “Noi chiamiamo Iddio con il nome di EL SHADDAI, come gli ebrei”. Il
Testimone, sentendo la nostra risposta, ci ha deriso e con un tono arrogante ha
cominciato a dire: “Io, invece, il mio Dio lo chiamo Geo…”, ma, all’improvviso,
la sua bocca si è paralizzata. Il Cielo sì è fatto grigio
ed una voce dall’Alto, con tono severo, ha ammonito: "Non nominare il Nome
di Dio invano, poiché Io non perdonerò chi invoca il nome di Dio invano”.
114 - 28 febbraio 2006
Nel
sogno sono con lo Tzadik Haim mentre stiamo attraversando la strada. Il Goel
Haim nel sogno appariva vecchio e affaticato e non era in grado di attraversare
la strada da solo. Perciò si appoggiava a me mentre io mi assicuravo che
le macchine si fermassero per permetterci di attraversare la strada in
sicurezza. Dopo di ciò abbiamo percorso, appoggiati l’uno all’altro, un
lungo tratto di strada. Durante il percorso, lo Tzadik Haim insegnava o
raccontava le meravigliose notizie della Redenzione Finale. Il tutto si
svolgeva nella lentezza dei passi del Maestro Haim. Il sogno è continuato
con una scena nella quale ero seduto a tavola con il Goel Haim e due altre
persone. Il Maestro dava lezioni a tutti noi mentre mangiavamo. La persona che
era alla mia sinistra osservò il mio piatto. Io, con i dovuti modi,
dissi che non era garbato farlo. Lui, però, mostrò di essere contrariato.
Io gli spiegai a bassa voce, per non interrompere il Maestro, che questi erano
gli insegnamenti del Maestro. Lui, però, mi rispose male a voce alta e
questo fatto disturbò il Maestro, che con tono severo gli disse di non
alzare la cresta.
115 -
22 maggio 2006
Nel
sogno ero un allievo di un rabbino. Io seguivo i suoi passi. Costui, laddove
camminava, lasciava delle impronte di carattere ebraico. Poi apparve Peretz che
rimproverò quel rabbino perché falsificava le scritture. Peretz
gli gridò contro: “Solo i Lubavich fanno ciò”. Nel sogno si videro
incise su una montagna delle scritture con caratteri ebraici che il Lubavicher aveva
lasciato sul suo percorso. Peretz mi ordinò di passare la mano su quelle
lettere. Mentre lo facevo, una musica sgradevole si propagava nell’aria. Allora
Peretz mi comandò di correggere le scritture sotto dettatura. Nel sogno avevo
tra le mani una mazzetta ed uno scalpellino coi quali modificavo e cancellavo i
caratteri. Eseguivo il lavoro con la massima cura. Alla fine, Peretz mi ordinò
nuovamente di ripassare la mano sugli scritti appena corretti. Da ciò ne
uscì una melodia piacevole.
116 -
23 ottobre 2006
Nel
sogno mi trovavo in una grande stanza usata come un palcoscenico per allestire
la recita della storia della regina Ester, secondo la Meghilat Ester scritta da
Peretz. A un lato della stanza c’era il pubblico, che era composto da tutti
coloro che facevano parte o conoscevano i Segni della Redenzione Finale. Alle
spalle degli attori c’era il coro. Si sentivano pezzi di musica sublime
accompagnata da voci corali. Ogni attore era concentrato nella sua parte. Anche
Omar faceva parte del cast di attori. Lui presentava lo spettacolo, raccontando
come mi avesse conosciuto. Era quasi tutto pronto. Gli attori stavano
ripassando le loro battute. Io facevo la parte del re Assuero e indossavo abiti
regali. Portavo una tunica nera. I miei capelli erano lunghi ed avevo una
corona sulla testa. La regina Ester era truccata perfettamente. Dai suoi occhi
si vedeva che era entrata nella parte del dolore di quel terribile decreto. Per
tutto il tempo ripassavo a mente le prime battute: ‘Più di 2000 anni fa,
nel cuore della Persia, a Shushan ha Birà, il re Assuero sedeva su un
trono e di 127 province era il nuovo patrono, ecc’.
117 -
11 Luglio 2007
Nel
sogno ho visto lo Tzadik Haim che stava spiegando (o dando) la Chiave del
Mazal. Ricordo soltanto una sua parola: “cambiare”. Poi il Maestro mi ha mostrato
il suo taglio di capelli. Capii che dovevo tagliarmi i capelli.
118 - 2 aprile 2010, Leo Sonai, Sogno: stanotte, in sogno, mi trovavo nella
camera segreta di Gesù. C'era il Moré Haim vestito di bianco,
impegnato nelle sue occupazioni, che parlava con Peretz; c'era anche
Nodà che diceva che Gesù era presente nella stanza dove mi
trovavo. Vidi Gesù che scendeva dalla croce e notai che si vergognava a
tal punto che vi risalì sopra. Poi sognai Peretz che si trovava in una
località del centro Italia, chiamata San Fermo, in un appartamento
semivuoto, in attesa che Paolo vi ci traslocasse. Io stavo raccontando il sogno
a Peretz ed un mio amico di vecchia data disse che le parole del Morè
Haim, dette a Peretz, che io non avevo sentito o che non ricordavo, erano:
"E ora è il tempo di scoperchiare i coperchi".
Vedi sogno del 18 maggio 2010 in cui sognai di
dire a Peretz che desideravo incontrare Gesù, ma di non sapere dove
trovarlo.
119 - 12 aprile 2010
Nel sogno ero in guerra contro il male. Una
voce mi diceva che il Messia era mia sorella, portatrice del numero 1000. Io
non ascoltavo tale voce e continuavo la mia battaglia. Alla fine di ogni
combattimento, sempre la stessa voce ribadiva che il Messia era mia sorella. Io
sapevo che non era vero, ma quella voce mi assillava senza tregua. Poi, durante
un’altra battaglia, mi fermai a riflettere e le risposi: “Il Messia deve essere
nato ebreo”. La voce sparì ed io continuai a combattere la mia guerra.
120 - 6 maggio 2010
Nel sogno mi trovavo nella Città del
Vaticano e stavo parlando con una persona molto stravagante che indossava abiti
strani e poco eleganti. Tuttavia costui, non so per quale motivo, poteva girare
liberamente all’interno del Vaticano ed aveva la facoltà di parlare
davanti al Concilio Vaticano. Sapendo ciò, io gli dissi di fare un
discorso ai Cardinali iniziando con delle domande che trattavano argomenti
riguardanti il sociale e, a fine discorso, avrebbe potuto dire che tali
argomenti erano di Leo Sonai. Quell’uomo, simpatico ed intelligente, mi
ascoltò. A quel punto vidi, nel sogno, che tutto il Concilio Vaticano
era presente, seduto in una grande assise contornata da oggetti d’oro di grande
valore; i prelati ascoltarono quel misterioso personaggio. Egli iniziò
con questa domanda: “Perché il Vaticano non dà i suoi beni ai
poveri?”. Continuò: “Il Vaticano è ricco e può fare tanto
se vuole! Perché non prendete esempio da Gesù ed amate la gente
semplice, anche se con opinioni diverse dalle vostre?”. L’inquadratura del
sogno si spostava verso i presenti e non c’era nessuno che fiatava.
Quell’individuo, dall’aspetto poco ortodosso, trattò tanti altri argomenti
che io gli avevo suggerito, compreso quello dell’aborto. Quando egli finì
di parlare nessuno osava rispondere alle domande o contraddirlo. Molti sguardi
si incrociarono tra di loro, ma nessuno fiatava. Poi uno dei prelati si
alzò ed iniziò a battere le mani e tutti, poco dopo fecero la stessa
cosa. Dall’euforia che si era creata quel personaggio disse: “Questi argomenti
mi sono stati suggeriti da Leo Sonai”. Il tutto fu ripreso, registrato e fatto
vedere nei telegiornali. Il giorno dopo, sempre in sogno, parlavo con degli
amici e chiesi loro se avessero sentito e visto in televisione cosa era
successo in Vaticano e chi era Leo Sonai.
Leo Sonai in ebraico è 'le-son'ai' (a
coloro che Mi odiano) del secondo Comandamento. Daniele è nel Segno di
colui che combatte contro coloro che falsificano il nome Dio con dottrine false
e idolatre.
121 - 18 maggio 2010
Nel sogno dicevo a Peretz di voler incontrare
Gesù, ma di non sapere dove trovarlo. Peretz, invece, sapeva dove viveva
Gesù e mi disse che abitava in un paese tranquillo e che non avrei avuto
difficoltà a trovarlo. Così mi ritrovai in un villaggio in cui
gli abitanti vivevano secondo la natura del posto e Gesù aveva un lavoro
che gli consentiva di vivere. Gesù portava una semplice tunica bianca ed
aveva cinquanta anni. Appena ci vedemmo, Gesù sospese il suo lavoro, si
avvicinò e ci salutammo. Poi mi disse: “Io voglio vivere la mia fede, la
mia vita e sono stanco di rimanere nella Camera Segreta che è diventata
pesante. Tutto questo clamore nei miei confronti mi rattrista e mi costringe a
non aver contatti.” Io chiesi a Gesù se volesse andare da Peretz.
Così, nel sogno, vidi che presentavo Gesù a Peretz. Anche con
Peretz, Gesù espresse il desiderio di vivere nel mondo come tutti gli
altri, ma a causa della confusione creatasi sul suo nome tale volontà
era difficile ad attuarsi. Poi, Gesù se ne andò via e rimasi con
Peretz e gli dissi: “Peretz, quando ero vicino a Gesù ho percepito il
vero Spirito di Cristo che non ha niente a che fare con quello Cristiano.
Gesù è solo una persona semolice che vuole vivere la sua vita!”.
Vedasi sogno del 2 aprile 2010, Leo Sonai, Sogno: stanotte, in
sogno, mi trovai nella camera segreta di Gesù. - - la Camera Segreta è il posto oppure la 'Missione' di
Gesù nel Pre-Regno dei Cieli, spiegato nei nostri testi. Quella
posizione aveva i suoi scopi di salvezza nella storia passata; Cristo in quella
Camera Segreta aveva il potere di aiutare i cristiani buoni, semplici e
caritatevoli; nonostante ciò egli non aveva il potere di correggere gli
errori idolatri di tutto il cristianesimo e ciò rappresentava un
terribile peso su di lui. Ora, però, con la venuta del Goel Haim e con
la Grande Correzione del Cristianesimo e con la vera storia messianica di
Gesù, egli non vuole più essere nella Camera Segreta. Per
contrastare quella posizione e per dimostrare cos'è che vorrebbe in
alternativa, Gesù sceglie una vita semplice e naturale, senza essere
disturbato da errori idolatri. Ed a contrastare la terribile deificazione fatta
a suo nome, Daniele chiarisce che la giusta 'santificazione' nei riguardi di
Gesù, cioè il vero 'spirito' da amare in Gesù, è
quello del suo essere una persona semplice come tutte le persone per bene. Era
infatti proprio con e per la gente semplice che Gesù aveva consacrato ed
infine sacrificato la propria vita. Ciò comprova anche la nostra
spiegazione che il livello vero di Gesù non era dei Giusti Nascosti
bensì del Giusto che vive nella sua fede.
122 - Settembre 2011
Nel sogno mi trovavo nell’antica Roma. Stavo
passeggiando con un centurione romano a cui domandai: "Che differenza
c’è tra il popolo di Israele e gli altri popoli della terra?" Lui
non seppe rispondere. Io gli dissi: "E’ ovvio che tu non sappia la
risposta. Come potresti saperla? Te la dico io. La differenza è che i
popoli sono sotto gli influssi delle stelle mentre il popolo di Israele sottostà
in modo diretto alla volontà di Dio".
Anna: Tale risposta rispecchia la storia dell’umanità
degli ultimi quattro millenni. Le Nazioni seguono dei cicli di percorso simile
ad una stella che dopo aver raggiunto il massimo del suo splendore sparisce
lasciando solo le tracce dei suoi detriti. Il popolo egizio fu per parecchi
secoli la civiltà padrona del mondo antico. Un grande astro che brillava
fra tante stelle, che però si spense. Sono solo rimaste le sue rovine.
Un popolo con potenti divinità costretto a soccombere perché la
sua Stella aveva finito il proprio ciclo vitale.
123 - 1 Giugno 2012
Nel sogno, c'era una grande confusione a Milano,
dovuta alla mancanza dei mezzi pubblici; perciò non potevo arrivare al
lavoro. Ero in centro e chiedevo delle informazioni ad un negoziante per poter
arrivare a destinazione. Il tutto si svolgeva dentro un cortile. All’improvviso,
vidi spuntare dal portone Zara di Zanzara di Muccania; costui mi passò
davanti senza riconoscermi; voleva comprare del vino e poi se n'è andato.
Io domandai al gestore: “Come le sembra questo uomo?” E lui: “Non mi piace per
quello che so di lui. Mi aveva promesso di farmi leggere un suo libro. Sono
passati tanti giorni, però, di quel testo nulla”. Io allora gli dissi:
“Che coincidenza! Ho scritto un libro proprio su quella persona per spiegare la
natura della sua follia”.
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Sogni di Giuseppe
(I sogni vengono raccontati in terza persona)
1 - 14 ottobre 1987, Milano
Giuseppe, in sogno vide Peretz che parlava del Nuovo
Messaggio ad una moltitudine di persone. Queste ad un certo punto si alzarono
in silenzio. Peretz aveva con sé il Bastone del Maestro Haim.
Anna: Giuseppe conobbe Peretz il 12 ottobre 1987,
tramite il suo fratello gemello, Vincenzo, che mutò ben presto il suo
nome in Daniele. Venuto a sapere che gli Allievi ricevevano sogni meravigliosi
inerenti
2 - 14 ottobre 1987, Milano
Durante la stessa notte del primo sogno, sognò di essere in
autostrada. Sull’altra corsia una macchina grigia con a bordo una ragazza
tagliò la strada alle altre auto, causando un tamponamento gigantesco,
con molte persone che urlavano perché imprigionate nelle lamiere. Per
fortuna, alla fine, un camion di colore rosso riuscì a fermarsi in tempo
evitando danni peggiori. A quel punto una voce dal cielo disse: “Questo
accadrà il 29 ottobre
Anna: Il secondo sogno di Giuseppe riguarda il
periodo chiamato Quarta Generazione, in cui mancherà
3 - 14 ottobre 1987, Milano
In un altro sogno vide molte vette nere, alte e aguzze,
il cielo era di fuoco e le montagne si spezzarono una dietro l’altra.
Anna: Il sogno riguardante le montagne nere ed
aguzze è da un lato indicativo di futuri avvenimenti devastanti e
dall’altro rappresentativo dello spezzarsi di tanti cumuli negativi calcificati
nel tempo, come l’ignoranza, la cattiveria, l’invidia, l’idolatria. Vedi come
confronto il sogno del 5 maggio 1985 –CG57-AS44- di Anna G. in cui si presenta
la montagna nera e aguzza, spostata da Dio in merito alla diffusione del Nuovo
Messaggio.
4 - 14 ottobre 1987, Milano
Successivamente, in un altro sogno, Giuseppe vide Peretz morto, steso per
terra con una lettera V di colore verde, davanti a lui. Piangendo Giuseppe
gridò: “Non è un Dio!”.
Anna: L’ultimo sogno lo fece addirittura piangere.
La sua anima gli indicò chiaramente che se qualcuno avesse osato
ritenere Peretz un dio o un santo, questo avrebbe rappresentato la morte per
Peretz, che, al contrario, proprio per il suo Segno deve mantenersi umile come
un Asino.
5 - 10 gennaio 1988, Milano
Giuseppe sognò di essere con Paolo nella giungla. Videro un
serpente. Paolo coraggiosamente lo afferrò e lo mise nella bocca di un
coccodrillo. Il coccodrillo disse: "Che buono questo pesce!". Tornati
in città, Giuseppe salì al terzo piano di una casa dove un
signore gli diede una pietra e dell’olio con influssi così potenti da
provocargli capogiri. Scese al secondo piano, dove si erano fermati gli altri
ragazzi e vide un sacerdote che ripeteva che lui prega Dio affinché
Gesù sia Dio. I giovani parlavano del Nuovo Messaggio.
Peretz 2016: Pregare Dio affinché Gesù sia Dio rappresenta
la massima contraddizione che possa esistere a livello teologico. Il
cristianesimo non è altro che la sostanza di tale contraddizione!!
6 - 15 gennaio 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in una situazione
strana: il suo lavoro per la Redenzione era ostacolato da una serie di intoppi.
Paolo gli disse che il Segno di Peretz sarebbe stata trasferito e gli fece
vedere la località sulla carta geografica. Giuseppe era stanco e
provato, ma niente avrebbe fermato il suo cammino. Un signore gli chiese come
fosse arrivato in quel posto. Egli rispose: “Ho seguito un asino”. Riferendosi
all’asino che era dietro di lui. Dopo di ciò l’Asino prese le sembianze
di Peretz. Su una parete della stanza c’era una lavagnetta che riportava una
serie di nomi, ai quali venne aggiunto quello di Giuseppe Bambino.
Anna: Il suo candore viene sottolineato da un
appellativo vero e molto gradito a Giuseppe, del resto: “Se non sarete come bambini… non entrerete nel Regno dei
Cieli!”.
7 - 15 gennaio 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz molto
invecchiato, dimostrava oltre novant’anni di età. Egli era seduto in
mezzo a due grandi leoni. Peretz era vestito di bianco e disse: “Gli ebrei
devono partire dalla stazione, ma poiché hanno già pagato, ora
non pagheranno più!”.
Peretz 2016: Sogno della Quarta Generazione
riguardante la differenza di giudizio su Israele, storicamente dopo la Shoà,
rispetto alle nazioni che non hanno ancora 'pagato'. Sugli ebrei, presi
singolarmente, c'è un giudizio ma riguardo al popolo in generale c'è
la protezione e la misericordia salvifica di Dio che mitiga le sentenze.
8 - 25 gennaio 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in Basilicata. Era appena uscito il
libro del Messaggio dell’Asino che Mangia il Pane e lui era incaricato di
portarlo nelle edicole. Egli, nel consegnarlo, diceva: “Quando venderete il
libro ci darete i soldi”. Si vendeva poco o niente. Ad un tratto, Giuseppe si
trovò a Milano. Davanti ad una sala affollata c’era un’edicola che
teneva in esposizione il libro, tuttavia invenduto, quantunque Giuseppe ed
altri ragazzi si mettessero a cantare una canzone che diceva: “È
Arrivato il Tempo dell’Asino che Mangia il Pane!”. Il libro, che aveva la
copertina nera e la scritta bianca, una volta aperto, mostrava un’immagine di
Gesù disegnata come in un fumetto.
Anna: Il primo libro dell’Asino, pubblicato il 30
aprile 1988, ha rappresentato un importantissimo Segno per la diffusione del
Nuovo Messaggio; ma, come qui viene preannunciato, non ha venduto per più
motivi: 1) faceva ancora parte della Correzione in campo cristiano (ecco il
significato dell’immagine di Gesù), 2) conteneva una terminologia
superata dai Segni successivi, che ne avrebbero spiegato le motivazioni, 3)
conteneva sogni e testimonianze di Zara di Zanzara di Muccania che, come
spiegato nel commento al sogno di Paolo del 28 giugno 1987, deviò dalle
linee di base della Casa di Preghiera madre, si attribuì titoli, deformò
a suo piacimento i Segni della Redenzione, plagiò scritti di Peretz,
ponendosi, di fatto in una situazione di scisma. Per ultimo, ma non per questo
meno importante: i soldi non potevano
essere neanche l’obiettivo secondario:
9 - 3 aprile 1988, Milano
Giuseppe sognò che, offeso ed umiliato da un uomo, fece finta di
non aver sentito, per paura che le sue parole, pur pronunciate solo per
difendersi, potessero essere negative per quella persona. Due amici di Giuseppe
cercarono quell’uomo per dirgli di non sottovalutare le parole di Giuseppe
Bambino.
Anna: Uno dei cardini dell’insegnamento della Casa
di Redenzione è la capacità di usare il linguaggio in modo
corretto, per una forma di rispetto nei confronti di Colui che regalò
agli uomini il linguaggio e per la consapevolezza che esso crea situazioni. Anche il saper tacere, dimostrato in questo sogno
da Giuseppe, è una meta da raggiungere da parte di coloro che si
ritengono Allievi e che vogliono diventare veri e propri Asini.
10 - 7 aprile 1988, Milano
Giuseppe sognò una giornata bellissima con un sole stupendo, ma
poco dopo vide in cielo una strana luna tinta di rosso acceso e con molte
nuvole intorno. Si trovò poi sul balcone e, rivolto ad un gruppo di
giovani annunciò: “Questo fenomeno era già stato sognato, ora non
potete più dire niente. Quando arriva questo Segno iniziano a
realizzarsi i Veri Segni della Quarta Generazione!”.
11 - 12 aprile 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere un uomo dagli occhi azzurri e dai capelli
biondi che era sceso dal cielo. L’uomo gli si avvicinò e cominciò
a parlare. Diceva tante cose giuste, poi gli propose di seguirlo e fare come
lui faceva. Lo portò nella galleria della metropolitana e, invitando
Giuseppe a seguirlo, si buttò sotto il primo treno. Giuseppe stupito,
vide che, dopo essere stato fatto a pezzi, l’uomo ritornava in vita sano e
salvo, senza alcun graffio. Nonostante ciò, Giuseppe pensò: “Non
lo seguirò!” e subito dopo gli disse con tutta semplicità: “Io
sto con l’Asino!”.
Anna: Dal cielo, a Giuseppe Bambino fu mandata una
prova di fedeltà. La prova dimostrò che anche se un angelo del
cielo scendesse e facesse miracoli stupefacenti, Giuseppe non lo seguirebbe in
esibizioni inutili, perché fedele all’Asino.
12 - 21 aprile 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere un ragazzo che
maltrattava Peretz e lo buttava per terra. Peretz aveva la tunica verde ed il
ciuccio simbolo dell’ingenuità indispensabile per cogliere il Nuovo
Messaggio. Dal cielo si sentì una voce che disse: “Cosa volevi fare?” e
scoppiò in una risata. Il ragazzo guardò in alto con terrore, si
mise le mani nei capelli…e poi prese fuoco! Dopo l’accaduto apparve un giornale
con la scritta: “Gerusalemme”.
13 - 26 aprile 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz sul tappeto del profeta Elia che
diceva: “La salvezza deriva dai quattro angoli della Casa di Preghiera”.
Anna: Sogno della Quarta Generazione riguardante la
speranza per il futuro, la protezione e la misericordia di Dio che mitiga le
sentenze e salva.
Peretz: Il Profeta Elia di benedetta menzione,
fondatore dei Giusti Nascosti è, di fatto, colui che sovrintende tutti i
loro elevati compiti.
14 - 10 luglio 1988, Milano
Giuseppe sognò di essere sul balcone di casa sua, guardò in
cielo e vide l’Angelo della Morte. Peretz, che era al suo fianco destro, gli
disse: “Vedi tu quello che vedo io?”. Giuseppe rispose di sì. Peretz
aggiunse: “Quello è l’Angelo della Morte. Ieri, invece, hai meritato di
vedere l’Angelo Shemesh (Angelo del Sole)”. Dopo di ciò Giuseppe si
sedette sulla ringhiera con le gambe rivolte verso il vuoto, chiuse gli occhi
ed aspettò che l’Angelo della Morte lo toccasse. Appena si sentì
toccare si svegliò.
Peretz: Segno importante compiuto a Ranzanico da Peretz, Giuseppe, Paolo
e Nodà. Da questo storico segno in poi, l'angelo della morte non ha
più permesso di venire da coloro che credono nella Resurrezione dello
Tzadik Haim.
15 - 13 luglio 1988, Milano
Giuseppe sognò di essere sul balcone di casa
sua con il fratello ed il padre. Ad un certo punto, Daniele gridò:
“Guardate, in cielo c’è
Anna G.: In questo sogno vengono specificati alcuni
aspetti del Segno delle Tre Stelle allineate e la quarta spostata che si
presentò per la prima volta a Gino nell’aprile del 1983 - Per quanto
riguarda gli alti sogni che fecero riferimento all’importante Segno vedi il
commento al sogno di Paolo del 23 giugno 1988 –
Peretz - Luglio 2016 - Ora siamo nel quarto anno
sotto il grande Segno della Resurrezione. A Pesah 2017 si entra nel 35esimo
anno, l'ultimo anno sotto la Resurrezione; ed a Pesah 2018 si entra nel 36esimo
anno, (primo anno della seconda parte della Quarta Generazione) che sarà
l'anno della Resurrezione sotto la Resurrezione. A Pesah 2019 sarà
già l'anno delle Stelle sotto il Grande Segno delle Stelle. E mentre da
Pesah 2018 l'annata sarà ancora relativamente clemente, dal 2019 inizia
veramente la Quarta Generazione. C'è, però, il calcolo più
esteso, secondo il quale ogni Segno comprende 36 anni. Essendo così,
Pesah 2018 sarà il primo anno sotto il LARGO SEGNO di 36 anni del REGNO
DEI CIELI. Ecco qui che Tina dice che il Segno del Maestro Haim viene nella
prima fase del primo ciclo del Regno dei Cieli”. Non specifica quale anno; si
tratta, comunque e sicuramente, tra il 2019 e il 2024. Ci sarà allora il
Segno del Maestro dalla Quarta Stella alla Prima Stella e la Quarta Generazione
procederà con grande velocità con terribili e grandi eventi.
Nella prima parte del sogno Daniele dice: “Guardate, in cielo c’è
16 - 1 agosto 1988, Milano
Giuseppe sognò di aprire la Bibbia e sentire
poi una voce che diceva: “A Mosè parlai faccia a faccia, con voi parlo
attraverso sogni e visioni!”.
Anna: “E dopo tali cose, Io effonderò il Mio
Spirito su ogni mortale, i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i
vostri vecchi avranno sogni, i vostri giovani avranno visioni”. (Gioele 3;1).
Questa è la conferma della nuova modalità di comunicazione
attraverso sogni e visioni, il che, tra l’altro, unisce tutti gli uomini
indipendentemente dal sesso, razza, lingua, cultura, religione, ceto sociale,
ecc.
Peretz 2016 - ved. Introduzione al Petalo 4. La
profezia di Gioele c'è con la spiegazione ma forse vi manca questo sogno
che dà un'immediatezza alla 'grandezza' di sogni e visioni,
confrontandoli con la voce di Ha-Shem a Mosè faccia a faccia. Esso
è Pane di una lunga meditazione: tutta la storia del Disegno di Dio
Benedetto, dai Patriarchi, da Mosè, dal Sinai e dai Profeti, viene per
far arrivare il mondo a questa meravigliosa Novità della Redenzione
Finale per merito del Goel Haim. Se non per la profezia di Gioele, già
sarebbe difficile immaginare che i Sogni Redenzionali abbiano una tale portata
da estendere lo Spirito di Dio su ogni mortale. Anche con quella profezia,
comunque, non saremmo arrivati alla stupefacente conclusione di “A Mosè
parlai faccia a faccia, con voi parlo attraverso sogni e visioni!”.
17 - 19 settembre 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere suo padre defunto.
Quando giunse per lui l’ora di andare via, egli lo rincorse chiedendogli di
rimanere. Il padre rispose: “Non ti preoccupare che quando incontrerò
una persona, tu riceverai delle chiavi”. Il padre, effettivamente,
incrociò una persona e sparì. Dopo di ciò vide un cane di
nome Willy e di seguito Paolo che gli disse: “Io, grazie a Dio, ho ricevuto
molte chiavi e te ne posso dare un po’ se vuoi”. In seguito Giuseppe
sentì le sensazioni del cane e subito dopo accettò le chiavi.
Anna: Le chiavi in questione sono quelle
dell’umiltà, della semplicità, della fedeltà,
simboleggiate dal cane. Il padre di Giuseppe era spirato pochi giorni prima,
all’inizio del settembre 1988.
Peretz: Vedasi il rapporto di Paolo e la canzone
fatta da Peretz sul fatto dell'ombra che abbandonò Paolo, e come quest'ultimo
dovette implorare il cane Willy con umiltà per riavere la sua ombra.
18 - 25 ottobre 1988, Milano
In sogno Giuseppe vide alcuni Allievi tra i quali Sa'id
(che rappresenta i musulmani nella
Casa di Preghiera). Sa'id disse: “Noi aspettiamo un uomo che dia
spiegazioni su ebrei, cristiani e musulmani”. Nella stessa stanza c’era il
Maestro Haim che sorrideva.
Anna: Sa'id, proveniente dall’Egitto, è il
marito di Tina, sorella di Paolo. Il Maestro Haim è colui che, con le
sue spiegazioni darà le chiavi per la riunificazione di Ebrei, Cristiani
e Musulmani.
Peretz 2016: Ho scritto nei Messaggi ai Musulmani
l'importanza del fatto che in futuro, quando ci sarà la pace fra
Musulmani ed Ebrei, ci sarà un luogo vitale per la riconciliazione
reciproca dei loro cuori.
19 - 27 ottobre 1988, Basilicata
In sogno, Giuseppe si trovò sul balcone di
casa sua. C’era un’atmosfera assai pesante, con molta gente che aspettava di
udire qualcosa. Si udì una voce proveniente dal cielo che scandì
il Secondo Comandamento e molti ebbero paura. Poi si trovò o alle Hawaii
o nei Caraibi. Nel cielo c’era molta confusione, vide scendere del fuoco che
colpì Paolo. Giuseppe, molto spaventato, corse verso di lui, ma grazie a
Dio, Paolo era incolume. A quel punto la gente del luogo cominciò ad
urlare: “L’uragano!”. Giuseppe, molto confuso, seguì le persone che scappavano
e giunse ad una conca piena d’acqua non molto alta. La conca serviva da rifugio
se si rimaneva immersi. Nonostante ciò sui volti delle persone c’era la
maschera della morte. Arrivarono poi dei cinesi armati di fucili. Visto il
pericolo Giuseppe adottò la strategia di fingersi morto e disarmò
un cinese che gli era passato vicino.
Sogno della Quarta Generazione riguardante
catastrofi sulla terra.
20 - 30 ottobre 1988, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz molto
contento per una grande notizia che lo aveva sorpreso: “Grazie a Dio”, disse,
“siamo riusciti ad eliminare molte parole, da Pasqua fino ad ora, senza che il
Tentatore sia potuto intervenire”.
Peretz: Il sogno sostiene la validità
dell’eliminare molte parole, cioè del tacere.
21 - 1 novembre 1988, Milano
In sogno Giuseppe si trovò nella sua stanza.
Udì le voci delle sorelle che dicevano: “Guarda mamma, è arrivato
papà!” (Il padre in realtà era morto circa due mesi prima). Egli,
nel sentire la notizia, si precipitò in cucina e si ricordò le
parole di Peretz, che gli aveva detto che, se per caso fosse venuto suo padre,
avrebbe dovuto portargli subito una sedia, per rispetto. Difatti prese subito
una sedia, fece accomodare il padre e gli chiese: “È nel vero,
papà, quello che stiamo facendo?”. (in realtà non aveva dubbi, ma
fece la domanda per le sorelle). Il padre rispose con molta dolcezza:
“Sì, è vero!”. Giuseppe gli fece un’altra domanda
sull’aldilà, ma il padre rispose: “Non si può dire, questo
è un segreto!”. E poi ancora: “È vero che sei risorto?”.
“Sì, è vero”. “Grazie a Dio, per merito del Morè ?”.
“Sì, per merito del Maestro Haim”. Poi il padre li invitò a
toccarlo per confermare le sue parole e Giuseppe lo toccò. Il padre poi
si mise a fumare un sigaro e Giuseppe: “Papà, non ti fa male quel
sigaro?”. Il padre rispose: “Qui non c’è dolore!”.
Anna: Vedi,
per confronto, il sogno del 23 ottobre 1988 di Daniele, in cui il padre defunto
dichiara di essere risorto per merito del Maestro Haim. Questo sogno lo
conferma.
22 - 5 novembre 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in una strada di
campagna, quando vide due agnellini appena nati: uno era bianco, l’altro nero,
li prese e li portò da Peretz e Paolo. Arrivato da loro, li vide felici,
vestiti con tuniche molto belle. Peretz teneva il Bastone della Resurrezione.
Nel vedere gli agnellini gioirono ancora di più. Poi in casa entrarono
così tante pecore da non starci più. Nello stesso sogno, Giuseppe
si trovò a casa sua. Vide il padre sdraiato sul letto, sembrava morto,
ma ad un certo punto aprì gli occhi, sorrise e disse alla moglie ed alla
figlia: “Enzo (diminutivo di Vincenzo, detto Daniele) e Giuseppe lavorano per
Anna: “Senza di loro non c’è Redenzione”
afferma loro padre – morto nel mese di settembre - dal Regno dei Cieli,
rassicurandoli anche sulla veridicità del Segno, come aveva già
fatto nel sogno del 1 novembre 1988. Giuseppe e suo fratello gemello Daniele
hanno nella Casa di Redenzione una funzione essenziale, sono appoggi messianici, come già
dichiarato nel commento al sogno del 4 novembre 1987. - Qui viene precisato uno
dei loro lavori: sono cercatori di agnellini e pecore. Le Pecorelle Smarrite
della Casa d’Israele sono le anime di coloro che, appartenenti alle dieci
tribù disperse, ora, in questo periodo storico, ritornano all’ovile,
cioè dall’Asino che Mangia il Pane designato quale portavoce dell’esistenza di Dio, vedi sogno di Nino del 9 dicembre
1986 – La spiegazione relativa alle Pecore Smarrite è nel sogno di
Giuseppe del 24 luglio 1988.
23 - 5 novembre 1988, Milano
Giuseppe, da sveglio, ebbe la visione del Maestro
Haim, che, con suo padre, stava togliendo uno spirito maligno da sua sorella.
Anna: Nella
profezia di Gioele che preventiva la forma di comunicazione attraverso sogni, si
parla anche di visioni, infatti dice: “E dopo tali cose Io effonderò il
Mio Spirito su ogni mortale. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i
vostri anziani avranno dei sogni e i vostri giovani delle visioni”. (Gioele 3;1). In precedenza, erano già state
registrate visioni ad occhi aperti. Ricordiamo in particolare le visioni della
signora Loredana, vicina di casa di Solly che, informata dell’esistenza
dell’Asino, raccontò di aver visto
in casa sua tre persone vestite di bianco. Peretz le avrebbe poi spiegato
che rappresentavano le tre Redenzioni. E, soprattutto, di aver visto il Maestro Haim, così come
lo vide dietro a Peretz, Debora il
giorno 4 ottobre 1987. Giuseppe, nella sua visione, vede anche suo padre,
mancato nel settembre 1988, e che nel sogno di Daniele del 23 ottobre 1988
dichiarò: “Io sono vivo, sono risorto come il Moré!”. E
successivamente nel sogno di Giuseppe del 1 novembre 1988, alla domanda:
“È vero che sei risorto?”, rispose: “Sì, per merito del Maestro
Haim!”.
24 - 16 novembre 1988, Milano
Giuseppe, in sogno, si trovò in Fiera dove
c’erano dei ragazzi che compravano il libro del Messaggio dell’Asino che Mangia
il Pane e quello delle Sacre Guerre del Signore contro la falsa Kabalah. Poi
vide suo padre defunto e camminò un po’ con lui. Giuseppe notò
che il padre era a piedi scalzi. Quando lo vide andare via, Giuseppe disse a
sua sorella: “Ciò rappresenta il Segno della Resurrezione di questa
Generazione”. La sorella gli chiese se tutto quello fosse scritto nella Bibbia.
Giuseppe rispose di sì.
Anna: Il padre di Giuseppe è, per merito del
Maestro Haim, nel Segno della Resurrezione, così come già
affermato nel sogno di Giuseppe del 1 novembre 1988.
25 - 24 novembre 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi a casa sua dove
vide il Tempio della Sinagoga Universale. All’improvviso vide suo padre che si
diresse verso sua madre per baciarla. Giuseppe, commentando il fatto, disse a
sua madre che il papà aveva il permesso di farsi vedere.
Peretz 2016 - Essendo questo un sogno redenzionale,
qualche novità ci deve essere. Inoltre c'è qui un Segno della
Sinagoga (fino al 1989, avevamo ancora la Sinagoga Universale; dopo venne tolta
e al suo posto stabilimmo i due Altari di Efraim e di Giuda). Il sig. Domenico
Manigrasso proveniva dalle Pecore Smarrite della Casa di Israele, come anche i
suoi due figli Daniele e Giuseppe. Egli è risorto per merito della
Resurrezione del Goel Haim. Perciò c'è il permesso di farsi
vedere ai congiunti in veste di Pecora Smarrita della Casa di Israele nel Nuovo
Corpo della Resurrezione.
26 - 25 novembre 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi sul balcone di
casa sua. Ad un tratto vide davanti a sé una forma strana che poi
individuò come quella di alcuni cani. Poi vide Peretz. Giuseppe
ricevette l’indicazione di tagliargli il cranio in modo da scoprire il suo
cervello. Giuseppe eseguì l’operazione più volte fino a che non
vide Peretz sorridente.
Anna: Giuseppe, che è l’Asino Dolce, aiuta
l’Asino a scoprire il suo cervello, cioè le sue conoscenze, i suoi
ricordi, le lezioni apprese, per rivelarlo negli scritti. Più scopre il cervello meglio è per
gli scritti.
27 - 17 dicembre 1988, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in un luogo
sconosciuto dove sentì la voce di suo padre che gli diceva: “Io ho
sempre avuto fede in Dio, Benedetto Egli Sia, solo che non so bene le questioni
(di come esprimere la fede)”. Giuseppe si commosse, perché capì
che erano parole dette col cuore. Egli non vide il padre, ma notò che la
sua voce proveniva da un pesce dentro l’acqua.
Peretz 2016:
Aveva la fede, la vera fede
ma non conosceva gli argomenti della fede
Beati i poveri di spirito
poiché è loro il Regno dei Cieli
Non sapeva scrivere né leggere
ma non metteva piede in chiesa
e non sopportava i Preti.
Diceva, però, nessuno è come Dio
nessun uomo è come Dio
neanche vicino a Dio.
Viveva in quella fede
senza sapere le 'questioni'
senza pensare a teologie
senza conoscere la storia
solo con una fede pura ed assoluta
nel cuore, più nascosta che rivelata,
come un pesce coperto dalle acque
regnava in lui una fede fortissima.
Nessuno è come Dio,
nessun uomo è come Dio
Dio è al di sopra di tutto ciò che
esiste.
Ciò sapeva e tutto il resto non sapeva.
Egli è stato scelto da Dio Benedetto
per risorgere nel merito della Resurrezione
dello Tzadik Haim, nel Segno completo
della Resurrezione dei Morti.
Beati i poveri di spirito
poiché essi erediteranno il Regno dei Cieli.
Egli è sceso nei sogni
a Daniele ed a Giuseppe
dimostrando loro
il suo nuovo corpo da risorto.
"Toccatemi" sono risorto,
per merito del Goel Haim.
28 - 10 gennaio 1989, Milano
Giuseppe vide, in sogno, il matrimonio di Tina e Sa'id.
In cielo vi era grande festa per quell’avvenimento. Giuseppe vide poi il
Maestro Haim che era molto contento e che parlava in arabo con Sa'id.
Anna: Nato nello Yemen e vissuto a lungo al Cairo,
il Maestro Haim conosceva bene la cultura, la tradizione e le lingue arabe, di
cui Sa'id è il rappresentante nella Casa di Redenzione. Il matrimonio,
realmente avvenuto tra Tina, sorella di Paolo, e Sa'id viene visto dal cielo
con grande gioia perché rappresenta la riconciliazione tra cristiani e
musulmani.
29 - 16 gennaio 1989, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in un parco dove
c’era una libreria all’aperto. Notò che un signore aveva acquistato il
libro: “Messaggio dell’Asino che Mangia il Pane” e che, camminando, lo
sfogliava con aria meravigliata. Giuseppe si diresse verso la libreria per
chiedere al gestore quanti libri avesse finora venduto e questi rispose di
averne vendute due copie al prezzo di 40.000 lire. Giuseppe gli spiegò
il contenuto del libro, poi si allontanò. Vide a quel punto un uomo
biondo che, avvicinatosi, lo avvertì che gli doveva togliere qualcosa
dal cervello. Giuseppe rimase immobile e l’uomo gli tolse per due volte due
cose e, infine disse: “Anche tuo padre aveva questo”.
Anna G.: Il numero 40 indica il cervello. Grazie
alla vendita di due libri, Giuseppe ricevette due importanti correzioni al
cervello, cioè due miglioramenti di pensieri. È un Segno della
potenza del Nuovo Messaggio pubblicato per la prima volta nel libro stesso.
30 - 18 gennaio 1989, Milano, Giuseppe
Giuseppe sognò di trovarsi, insieme ad altri
Allievi della Casa di Preghiera, in una stanza dove si stavano effettuando
lavori di sistemazione per Altari ed Assemblea. Solly, con il metro in mano,
pareva indeciso, così come Paolo che era molto pensieroso.
All’improvviso, apparve un muro che divise in due la stanza, poi una voce
disse: “Se fate il muro dove dite voi, lo spazio per
Peretz 2016: Sebbene quel primo tentativo di formare
la Casa di Preghiera fallì, questo sogno è molto importante; esso
dimostra che quando sarà il momento di stabilire e poi costruire la Casa
di Preghiera, che diventerà il Terzo Tempio a Gerusalemme e Beer Sheva,
ogni dettaglio arriverà nei Segni, come il principio ricevuto da
Giuseppe, 'Nella Prima redenzione parlai con Mosè faccia a faccia, con
voi parlo tramite sogni e visioni'. Tutti i dettagli necessari verranno
rivelati e non lasciati a delle opinioni.
31 - 5 febbraio 1989, Milano
Giuseppe sognò di svegliarsi e di vedere sua
sorella che gli raccontava il sogno fatto durante la notte. “Ho fatto uno
strano sogno, ho visto dodici stelle ed il trono!”. “Quale trono?” chiesero
Giuseppe e Daniele e lei spiegò: “Come, non ti ricordi, l’abbiamo visto
l’altro giorno!”. Giuseppe pensò alla Costellazione della Casa di
Preghiera, vide il tappeto viola dell’Altare di Malchitzedek e Peretz che diceva:
“Abbiamo fatto
Peretz 2016: Si parla della Costellazione della
Shoshana di 13 Stelle. Una di queste Stelle, la Stella dell'Altare di
Malchitzedek, rappresenta un 'Trono', come, ad esempio, 'Malchitzedek, Re di
Salem, sacerdote a Dio Altissimo'. Per la Nuova Santificazione ciò
rappresenterebbe un grosso problema se non per la 'storica' indicazione qui
data di portare l'Altare di Malchitzedek 5 passi indietro. Altrimenti, per
intenderci, uno che funge da Sacerdote dell'Altare di Malchitzedek finirebbe
per credersi un 'Re'. Retrocedendo 5 passi significa rendersi 'più
piccolo a livello sacerdotale' rispetto 1) all'Altare di Efraim 2) all'Altare
di Giuda 3) all'Altare del Sacerdote Unto 4) all'Altare della Grande Israele 5)
alla posizione del Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Goel Haim che detesta
chi si crede un re, per cui non permette ad alcun Sacerdote di montarsi la
testa. - Questa umiltà da parte delle Nazioni (l'Altare di Malchitzedek è
l'Altare delle Nazioni) di riconoscere l'inferiorità di livello rispetto
alla santificazione degli altri Altari è ciò che completa la
santificazione della Casa di Preghiera e senza tale riconoscimento non potrebbe
scendere la Nuova Santità. E' una questione cardinale, quindi, e non secondaria.
Non bisogna confondersi. L'inferiorità della Santità dell'Altare
non rispecchia assolutamente un'inferiorità generale o personale. Siamo
tutti della stessa carne. Si tratta del livello della Santificazione di ciascun
Altare e del Sacerdozio ad esso connesso. Più avanti nel tempo, il
numero di adepti dell'Altare di Malchitzedek sarà enormemente grande
rispetto agli Altari. Se non per questi 5 passi indietro, i fedeli di questo
Altare vorrebbero considerarsi in grado di assumere autorità anche nei
riguardi degli Altari ebraici. (Ved. Il mio sogno durante La Disputa con Anna
Gasparotti in cui io, da Asino, stavo entrando in un'aula gremita di gente
delle nazioni per insegnare loro cose della Redenzione ma essi non mi
riconobbero e tanto meno mi lasciarono parlare. Dissero solo: "Ma chi
è quello lì? Cosa vuole qui?") Questo pericolo viene evitato
tramite il Segno dei 5 Passi indietro. Dio Benedetto ci sta parlando tramite
Sogni e Visioni.
32 - 25 marzo 1989, Milano
Giuseppe, in sogno, si trovò in Egitto con
Peretz, Paolo, Sa'id e suo fratello Daniele. Giuseppe vide un arabo che parlava
in tedesco e concludeva con un: “Heil Hitler!”. Un altro uomo, dietro
all’arabo, si mise a cantare in tedesco e a fare il saluto nazista, seguito da
molte altre persone che erano nascoste tra la gente. Poi disse: “Meno due!”,
riferendosi agli ebrei morti. Giuseppe allora, ricordandosi di Purim, gli si
avvicinò, gli batté il capo tre volte e disse a bassa voce:
“Contro Aman, Amalek, contro gli Amorrei!”. All’improvviso quell’uomo
diventò un prete.
Sogno della Quarta Generazione riguardante un
rinnovato antisemitismo. Peretz 2016: Il sogno spiega che non è il
popolo di Amalek che conta bensì il cuore di Amalek che deve essere
distrutto alla fine, gli Aman, gli Amalechiti o gli Amorrei, che siano
Indoeuropei, Ariani, Musulmani o Cristiani, tutti coloro che odiano gli ebrei e
gli israeliani verranno distrutti ed estirpati dal mondo, ottemperando al
comandamento dalla Torà di cancellare per sempre la memoria di Amalek. Gli
Amorrei, dalla radice 'dire' (a-m-r), verranno riconosciuti da ciò che
dicono.
33 - 13 maggio 1995, Bergamo
Giuseppe, in sogno, si trovò sul lago di Endine mentre pescava con
un metodo antico: con una lancia infilzava i pesci e poi mangiava loro la
testa. Dopo di ciò si trovò in autostrada dove c’era stato un
grosso incidente stradale. Da lì partì una marcia di ebrei di
gruppi e tradizioni diverse. Giuseppe camminò con loro, ad un certo
punto disse: “El SHADDAI!”. Un ragazzo lo sentì, si girò verso di
lui e gli disse: “Perché hai detto quel nome?”. Giuseppe gli rispose:
“Ho detto un nome di Dio per invocarne la protezione. Se Dio vorrà tu
vedrai la Redenzione Finale”. Il ragazzo e Giuseppe divennero amici ed insieme
proseguirono la marcia. Ad un tratto, videro un bambino abbandonato per strada,
era così piccolo che stava sul palmo di una mano. Giuseppe si commosse e
lo prese fra le mani, si distaccò dal gruppo cercando un posto in cui
potesse raccogliersi in preghiera. Dal cielo si udì una melodia dolce,
Giuseppe pregò El SHADDAI affinché quel bambino potesse vedere la
Terza Redenzione Finale.
Peretz 2016: Nell'antichità il metodo per
'convertire' era di 'infilzare' delle parole che toccavano il cuore e poi di
riempire la testa con ciò che si voleva. Ciò poteva essere nel
bene e nel male, ma qui, siccome è Giuseppe che lo fa, si può
presupporre che si tratti di intenzioni giuste. Nell'antichità,
comunque, poteva funzionare perché la gente era semplice di cuore e
ingenua (tamim). Più avanti, però, la gente farà domande e
si confonderà (il grosso incidente stradale). Nel sogno ci sono diversi gruppi
di ebrei che, però, non fanno avvicinare le persone e non sono pronti a ricevere
la Redenzione Finale. Giuseppe, volendo camminare con loro per annunciare la
Redenzione Finale, invoca EL SHADDAI che è più rappresentativo
della fede e della protezione di Abramo, nostro padre, come Lo Scudo di Abramo.
Qui, oltre alla protezione, Abramo è 'il Padre di una moltitudine di
nazioni' e siccome Giuseppe vuole parlare della Redenzione Finale invoca il
nome EL SHADDAI. Un giovane ebreo, fra i tanti, è incuriosito e vuole
conoscere il motivo dell'invocazione e quando Giuseppe gli spiega che le sue
intenzioni sono per le Redenzione Finale, è disposto a seguirlo.
Insieme, quindi, vogliono avvicinare la gente alla Redenzione Finale ma
riescono solo a considerare un bambino abbandonato e così 'piccolo' di
speranza che lo si può tenere sul palmo di una mano. Giuseppe si
commuove e invoca l'aiuto di EL SHADDAI. Quest'azione è molto amata dal
Cielo, per cui egli sente una dolce melodia e prega che quel bambino possa
vedere la Redenzione Finale.
34 - 20 maggio 1995, Bergamo
Giuseppe, in sogno, si trovò in casa di sua
madre, nella stanza in cui dormiva sua sorella Graziella. Vide che in una
parete c’era una strana porta attraverso la quale entravano dei demoni (sotto
forma di folletti); costoro rimasero stupiti perché Giuseppe era in
grado di vederli. Egli disse loro che da quel momento non avrebbero più
potuto entrare in casa e sparse una manciata di sale grosso verso la loro porta
di accesso. I demoni ritornarono nel mondo da cui erano venuti.
Peretz 2016: Molti popoli usavano ed usano ancora spargere
sale contro il malocchio e le potenze malefiche. Mi sembra che questo sogno,
prima di tutto, indichi di non scartare l'idea di gettare sale contro tali
forze negative; non è inutile. Perché il sale? C'è un
patto fatto da Dio con il sale, per cui esso non puzza e non si deteriora. Ecco
perché le potenze malefiche lo temono e lo evitano. D'altronde, nel
sogno si tratta di sheddim, folletti, che, in verità, non sono cattivi o
dannosi, al massimo si divertono a spaventare la gente. Perciò non bisogna
pensare che il sale aiuti ad eliminare le forze negative più dannose. Per
questo scopo ci vuole la Nuova Shemirà (Protezione) della Redenzione
Finale.
35 - 29 luglio 1995, Bergamo
Giuseppe sognò di trovarsi in piazza Duomo a
Milano. Si stava svolgendo una manifestazione folcloristica con riti pagani e
la gente, mascherata ed addobbata con strani abiti, venerava delle
entità inesistenti. Giuseppe, nel vedere ciò, intervenne. Afferrò
con decisione il microfono collegato con l’altoparlante e disse: “Non vedete
come siete conciati? Tutto ciò non porta a niente. Vi mascherate per
sentirvi qualcuno ed attirare l’attenzione su di voi. Questa strada non porta
alla salvezza, ma solo all’illusione…dentro di voi c'è il vuoto!”. Le
persone, sentite quelle parole, si offesero e cercarono di aggredirlo. In quel
momento, accanto a Giuseppe, apparve Peretz. Giuseppe continuò: “Ora
state a guardare. È El SHADDAI che salva. Guardate cosa fa il Signore
degli Eserciti!”. Nel cielo si formò una nube con un cerchio, al cui
centro prese corpo uno scudo di ghiaccio che scese e si posò sul braccio
sinistro di Giuseppe. Le persone rimasero strabiliate e gli si avvicinarono.
Peretz constatò: “Qui le persone per credere hanno bisogno di vedere miracoli!”.
Giuseppe fece poi avvicinare la gente e disse: “Ora, voi increduli, per
purificarvi, toccate questo scudo, prima che si sciolga!”. Per ogni persona che
toccava lo scudo (fino al suo scioglimento), Giuseppe pronunciò una
benedizione: “Che El SHADDAI ti benedica!”.
Anna G.: Sogno della
Quarta Generazione riguardante la speranza per il futuro, la protezione e la
misericordia di Dio che mitiga le sentenze e salva.
36 - 30 luglio 1995, Bergamo
Giuseppe, in sogno, vide che parlava ad una
moltitudine di persone ed annunciava Il Patto Nuovo di Geremia.
Peretz 2016: Il Patto Nuovo Finale si basa sulla
profezia di Geremia (31-31), che nella Torà è considerato alla
stregua di Mosè. Moshè Rabbenu diede il Patto della Torà
del primo nome EHEYE. Geremia ricevette il Patto Finale del'ultimo nome EHEYE
che si rivela con la venuta del Goel Finale Haim.
37 - 20 ottobre 1995, Bergamo
Giuseppe, in sogno, vide dei ragazzi ebrei che
pregavano Dio. Nel sentirli, egli provò una gioia così grande da
essere indotto ad aggregarsi a loro; incominciò così a dire:
“Israel, Israel” come in una sorta di cantilena accompagnata da una musica. I
ragazzi, ascoltandolo, gli si avvicinarono facendo subito amicizia. Giuseppe
disse loro: “Ci sono grandi novità per il mondo, e per il popolo
d’Israele, in conformità con il verso che dice: “ Farò sentire
cose nuove, occulte e sconosciute, tanto che voi non potrete dire lo sapevo”.
Ora voi potete dire il Nuovo Shemà Israel dichiarando l’unicità
di Dio in questo modo: “Todà (Grazie) El SHADDAI, El SHADDAI é
Gadol (Grande), El SHADDAI è Ehad (Uno)” Dalla bocca di Giuseppe
uscirono quelle parole accompagnate da una melodia meravigliosa che era scesa
dal Cielo. I ragazzi si meravigliarono della novità e Giuseppe concluse:
“Tutto questo fa parte della Redenzione promessa da Dio ai nostri padri!”.
Peretz 2016 - Questo sogno scende dal Regno dei
Cieli, (reminiscente al AZ YASHIR MOSHE U-BNEI YISRAEL sul Yam Suf); Giuseppe
non è ebreo (anche se deriva dalle pecore smarrite della casa di
Israele). Lo Shema Yisrael è l'espressione fondamentale della fede del
popolo ebraico ed è anche obbligo pronunciarlo due volte al giorno, di
giorno e di sera. E' stupefacente che Giuseppe possa insegnare agli ebrei (e,
per aggiunta, a coloro che sono abituati a pregare) che ora in virtù delle
Novità della Redenzione Finale si possa dichiarare l'Unicità del
signore anche con questa frase nuova: 'TODA' LE-'EL SHADDAI, EL SHADDAI GADOL,
EL SHADDAI EHHAD'. 'Grazie EL SHADDAI, EL SHADDAI è Grande, EL SHADDAI
è Uno'. E' strabiliante la forza di questo fatto. Sono passati 32 anni
dai Segni Completi ed ancora sto cercando di rendermene conto!
38 - 30 ottobre 1995, Bergamo
Giuseppe, in sogno, si trovava con sua moglie Sharon
nel deserto, mentre vagavano senza una meta precisa. Dopo tanta fatica nel
cercare una direzione, di fronte a loro videro una porta che li avrebbe fatti
uscire dal deserto. Essi aprirono quella porta e, con grande sorpresa, si
trovarono in casa di Peretz che disse loro: “Oggi c’è stato un grande
miracolo di Dio, Benedetto Egli Sia!”.
Peretz 2016: teniamo questo sogno per la data; forse
avrà significato dopo.
39 - 19 novembre 1997, Milano
Giuseppe sognò di diventare famoso, non
perché lui lo volesse, ma perché il lavoro che svolgeva aumentava
la sua notorietà. Ad una persona che glielo fece notare disse: “Io sono
solo un Asino, non sono niente!”, si mise a quattro zampe giù per terra
e cominciò a ragliare.
40 - 24 novembre 1997, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in una stanza
sotto il livello della terra. Peretz fece un Segno sul petto di Giuseppe per
rafforzarlo. Dopo di ciò, Giuseppe vide la signora Mazal ed il Maestro
Haim. C’erano delle bare, ma erano vuote. Giuseppe si trovò tra le mani
una pietra grezza e nell'osservarla notò che sulla pietra era inciso un
cuore, allora disse a se stesso: “Con questa pietra dovrai andare sulla riva
del Giordano e buttarla oltre il fiume!”.
Anna: Oltre il Giordano, nella direzione del mondo
musulmano. Una pietra con inciso un cuore. Ovvio il significato di
riavvicinamento dei cuori con le popolazioni islamiche. Giuseppe metterà
successivamente in atto questo Segno, nonostante le indubbie difficoltà!
41 - 15 dicembre 1997, Milano
Giuseppe ebbe una visione riguardante le istruzioni
per i rifugi. Saranno indispensabili dei rifugi che non potranno essere sotto i
700 metri di altitudine. Per l’acqua si dovrà trovare una sorgente
proveniente da falde sotterranee. Evitare di costruire il rifugio vicino a
ruscelli o fiumi, ma più lontano possibile. Anche da vulcani, sia pure
inattivi da tempo. Si dovranno osservare e studiare i venti del luogo, le loro
acque, la neve e gli smottamenti del terreno. Le costruzioni dovranno essere
piramidali triangolari perché il triangolo taglia il vento e l’acqua.
Molti alberi, non trovando elementi vitali nel terreno, diventeranno neri e
moriranno, ecco perché, intorno alle costruzioni si dovranno piantare
molti alberi e, data la loro grande importanza per l’ossigeno, bisognerà
curarli molto bagnandoli frequentemente. Gli stessi (specialmente quelli di una
specie indicata), saranno preziosi (in modo particolare le loro foglie), per
proteggere e curare persone ed abitazioni. Gli ambienti dovranno essere molto
curati dal punto di vista igienico e riforniti di scorte di ossigeno (ricavato
dall’acqua) e di sale grosso. Attenzione alle vibrazioni come preavvisi di
terra non ferma e di terremoti, qualcuno, molto sensibile, potrà
avvertire anche le scosse leggerissime. Anche chi dovrà andare per mare
dovrà acuire la sua sensibilità alla frequenza ed alla
intensità delle onde battenti sullo scafo, quale preavviso di tempeste o
altri fenomeni avversi.
42 - 21 gennaio 1998,
Milano
Giuseppe, in sogno, si trovava all'ospedale S.
Raffaele. La notizia di un suo sogno si era sparsa a macchia d’olio in tutto
l’ospedale. Uno dei dipendenti andò da Giuseppe e cercò di
parlare della cristianità. Lui si arrabbiò e disse: “È ora
di finirla con la vostra falsa morale, avete, in questi duemila anni parlato di
amore con la bocca, mentre nei vostri cuori c’era odio!”.
Peretz 2016: Risposta dura ma veritiera verso coloro
che sostengono che l'amore predicato da Gesù è stato
l'eredità della Chiesa Cattolica nei secoli. L'ipocrisia della Chiesa,
per quasi 2000 anni, non trova parallelo nella storia e la frase del sogno lo esprime
apertamente.
43 - 25 gennaio 1998, Milano, Giuseppe
Giuseppe, in sogno, vide una comunità
ebraica. Si stava celebrando la festa di Hannucà, ma l’atmosfera non era
allegra. Giuseppe si avvicinò ad un rabbino senza la barba, e dopo aver
chiesto scusa per il disturbo, parlò del Nuovo Messaggio. Il rabbino,
sentendo le parole di Giuseppe, si illuminò dicendo che era molto
interessante e gli disse di continuare a parlare.
44 - 11 maggio 1998, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in un locale pieno
di giovani; cominciò a parlare e disse: “Purtroppo ora stanno arrivando
molti forti decreti della Quarta Generazione!”. I giovani lo disturbarono per
non ascoltare e lui alzò la voce con determinazione: “Ora vedrete la
Mano Forte di Dio. Iddio farà diventare rosse le acque, i venti si
alzeranno più forti che mai e la terra farà vedere la sua
portentosa forza come mai l’uomo ebbe occasione di vedere. Ricordate le acque
rosse, quello è un Segno molto importante!”. I giovani non capirono,
Giuseppe, in ogni caso, aveva fatto il suo dovere!
Anna: Sogno della
Quarta Generazione riguardante piaghe bibliche.
Peretz 2016: Nei primi
10 anni dei Segni abbiamo fatto i Segni delle Dieci Piaghe. Mi ricordo un Segno
incredibile: andammo al Fiume Adda verso sera per fare il Segno della Piaga
delle Rane. Nelle nuvole apparve la forma di una grossa e stupefacente rana con
tanti dettagli. Comunque, non mi ricordo bene molti Segni delle Piaghe fatti e
nemmeno se li abbiamo completati; è sicuro che quei Segni erano voluti
perché durante la Quarta Generazione ci sarà anche la Ripetizione
delle Dieci Piaghe ma ancora più terribili e molto più estese nel
mondo. Il sogno qui ne dimostra la verità profetica.
45 - 20 maggio 1998,
Milano
Giuseppe sognò di vedere nel cielo delle nubi
di vari colori. Si ricordò di un sogno già visto, dove annunciava
che con l’arrivo di quelle nubi, sarebbero scesi i decreti. D’improvviso,
quelle nubi caddero verticalmente, uccidendo delle persone. Poi si trovò
in una stanza in compagnia di Beniamino, la pace su di lui. Si stavano
discutendo i decreti che sarebbero scesi sulla terra. Vide un tornado che
trascinava via tutto quello che trovava: aerei, case, alberi e oggetti d’ogni
genere. Qualche pazzo lo sfidava con il surf d’acqua. Beniamino disse: “L’uomo
sta andando contro natura”.
Peretz 2016: Come nel sogno di 11 Maggio sui
terribili venti della Quarta Generazione.
46 - 21 maggio 1998, Milano
In sogno, Giuseppe era in Israele, in una sinagoga.
Il Tempio era pieno di ebrei semplici che stavano ascoltando la lettura del
Sefer Torà. La Torà era cantata in un modo tanto perfetto che lasciava
tutti estasiati. Molti ebrei si accorsero della presenza di Giuseppe e vollero
che andasse a leggere il Sefer Torà. Giuseppe rimase sorpreso da tale
invito, ma disse che non era degno di salire a leggere, inoltre non aveva con sé
la kippà (copricapo ebraico). I presenti insistettero. Non ricorda
esattamente cosa disse nel sogno ai fedeli, sta di fatto però, che
appena incominciò a parlare, molti presenti si commossero per le sue
parole. Sicuramente aveva parlato del Patto Nuovo. Molto emozionato, Giuseppe
aggiunse: “Dio, Benedetto Egli sia, ora guarda il cuore di ogni persona. Questa
lezione l’ho ricevuta da Peretz e sarà un fondamento della mia vita, per
sempre. Aprite il vostro cuore antico e rinnovatelo nello spirito del Patto
Nuovo”. Nella sinagoga si sentì un amore meraviglioso per il Dio
d’Israele. Grazie El SHADDAI, El SHADDAI è grande, El SHADDAI è
Uno.
Peretz 2016: Si tratta di un sogno stupendo e ricco
di sentimenti profondi. Vediamo le parole “Dio, Benedetto Egli sia, ora guarda
il cuore di ogni persona" e poi "Aprite il vostro cuore antico e
rinnovatelo nello spirito del Patto Nuovo". Cosa significa 'ora'? Non
è una cosa da sempre che Dio guarda il cuore di ogni persona? Non ci
può essere qui una risposta semplice. In aggiunta, Giuseppe dichiara che
proprio questa 'novità' diventerà per lui il fondamento della sua
vita, come se questo fatto non esistesse prima, il ché rafforza la
domanda. Perché proprio questo principio che ora Dio guarda il cuore di
ogni persona è valido per diventare il 'fondamento' della vita? Non
è possibile cercare di rispondere senza guardare l'esortazione di
Giuseppe, 'Aprite il vostro cuore antico e rinnovatelo nello spirito del Patto
Nuovo'. Non è che Dio Benedetto non guardava prima il cuore dei singoli.
Era, però, un cuore antico che era chiuso; perciò bisogna aprirlo
e rinnovarlo nel nuovo spirito della Redenzione Finale. Siccome il Nuovo Patto,
giunto per merito del Goel Haim, è arrivato, siamo entrati in un nuovo
tempo e solo ora si può rinnovare il vecchio cuore. Prima non c'era il
Nuovo Spirito per poterlo fare. Questo è il fondamento della vita nel
servizio a Dio nella Redenzione Finale, e cioè rinnovare il cuore con il
Nuovo Spirito. Guardate bene, se non c'è questo rinnovamento del cuore
nello Spirito Nuovo, non si sta vivendo l'esperienza della Redenzione per
merito del Goel Haim. Ed in questo Cuore Rinnovato dal Cuore Antico ebraico ne
esce una profondità immensa e nuova il che fa nascere un amore profondo
e meraviglioso per Dio di Israele. Grazie El SHADDAI, El SHADDAI è
grande, El SHADDAI è Uno.
47 - 6 luglio 1998, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi nel futuro. C’era
molta confusione fra le persone. Era arrivato il tempo della separazione
completa con il mondo. Chiunque entrasse nel Patto Nuovo avrebbe dovuto
separarsi da ogni oggetto del passato; questo perché esso sarebbe diventato
pericoloso. La situazione era simile al caso della moglie di Lot che si era
voltata indietro per vedere la città di Sodoma e Gomorra. Anche se tre
Angeli avevano avvisato del pericolo, la donna si girò indietro lo
stesso e morì trasformandosi in una statua di sale.
48 - 26 agosto 1998, Milano
Giuseppe, in sogno, incontrò l’Angelo
Ministeriale dell’Islam che gli fece vedere la terra da sud a nord, da ovest ad
est e viceversa. Ovunque c'era una tremenda avversione nei confronti
dell’Islam, non contro tutti i musulmani, ma contro i fanatici e i predicatori
di guerra e terrorismo: era un decreto dall'Alto. Così come aumentava il
fanatismo islamico, così montava l'ostilità contro l’Islam
stesso. Poi, Giuseppe si trovò in un luogo preciso degli Stati Uniti
dove, per un decreto divino, era scesa una piaga terribile, quella degli
insetti. Se ne vedevano a milioni e la gente era nel panico più
assoluto. In quell’istante vide di nuovo l’Angelo Ministeriale dell’Islam che
cercava un ebreo. Quest’ultimo fu trovato ed era l’Angelo Ministeriale
d’Israele che disse: “Solo noi possiamo metterci in contatto con Allah!”.
L’Angelo Ministeriale d’Israele cominciò a pregare: “EL SHADDAI, Tu sei
un Dio Misericordioso, fa’ che la Tua Misericordia scenda sulla terra,
affinché si possa estendere la Tua Protezione!”. Giuseppe, da semplice
spettatore, sentendo quella preghiera si mise a piangere. Nel frattempo la
piaga degli insetti infuriava ancora, ma era scesa la Protezione a livello
della persona che pregava Dio.
Anna: Sogno della
Quarta Generazione riguardante la speranza per il futuro, la protezione e la
misericordia di Dio che mitiga le sentenze e salva. Questo è un decreto
dal Tribunale di Sopra: viene fornita l’unica soluzione, ‘pregare insieme in pace’. Esso, d’altro canto, è anche il
vero decreto, proveniente dal Tribunale di Sopra, contro quei fanatici che
impediscono l’unificazione e la preghiera comune fra ebrei e musulmani.
49 - 27 settembre 1998, Milano
Giuseppe, in sogno, vide che
un ragazzo stava leggendo un documento ricevuto nella tenda di Peretz. Il
giovane gli chiese: “Allora tu sei un saggio?” Giuseppe rispose che chi
è portatore di quelle parole diventa saggio, ma non deve mai affermare
in prima persona: “Io sono saggio”, che Dio ci scampi. No! Mai dire una cosa
del genere, altrimenti si certifica solo la propria stoltezza. A causa di
ciò la saggezza si nasconde fra le altre virtù.
50 - 28 settembre 1998, Milano
Giuseppe, in sogno, vide una
nave che solcava l’Oceano Atlantico e veniva urtata, più volte, con
grande forza. I marinai che non riuscivano a capire da che cosa dipendessero
quei colpi collocarono un'apparecchiatura speciale. Quando il fenomeno si
ripeté, l’apparecchio rivelò agli uomini del radar satellitare
che nel mare c’era un mostro marino la cui estensione era inimmaginabile.
51 - 4 ottobre 1998, Milano
Giuseppe, in sogno, vide Solly
e suo padre, la pace su di lui. Solly si trovava a Milano per il funerale di
suo padre che, però, era presente al rito e vicino al figlio. Un rabbino
senza barba e senza copricapo disse a Solly di preoccuparsi se lui non ci fosse
stato e di stare attenti se lui ci fosse stato. Il rabbino invitò Solly a
tenere un discorso ai presenti. Solly si avviò sul palco e disse: “Io,
dopo la dipartita di mio padre, l’ho visto in sogno tante volte!”. In quel
momento, accanto a suo padre, apparve il Maestro Haim. Il padre di Solly disse:
“Sentendo queste parole, é come se io da qui uscissi come un figlio!”.
52 - 17 novembre 1998, Milano
Giuseppe
ricevette un messaggio profetico di correzione proveniente dalla ‘Coda delle
Meteore’ e concernente il giudizio sulle facoltà dell’uomo: “Gli uomini
saranno giudicati per lo spreco delle proprie potenzialità. L’uomo
è uscito, per così dire, dai propri limiti, e che non lo faccia
anche l’Asino Dolce! La Quarta Generazione, che è ‘spostata’,
sarà unica e diversa dalle altre. Tutte le altre frasi sono sbagliate e
totalmente contorte, senza testa e senza coda, senza senso e prive di contenuto
nuovo o valido. C’è una cosa che devi ricordare per ciò che riguarda
le profezie negative, si può anche cadere negli sbagli che si stanno
trattando negli scritti, come in questo caso. Questo messaggio non è
altro che il risultato dell’errore che hai fatto uscendo dai limiti del nostro
scopo, con parole che non toccano il cuore della gente; hai sprecato le tue
potenzialità e sei uscito dai giusti canali!”.
Riflessione
di Giuseppe: Hi-haw, hi-haw. La cometa mi ha dato una bella codata! Questa
è stata la ‘mia’ correzione che mi ha dato un nuovo equilibrio. Ho
capito una cosa fondamentale: che, come dice Peretz, noi non siamo ancora in
grado di vedere i parametri giusti. Alla ‘correzione’ ho reagito pensando che,
come al solito, appena c’è una novità io ci devo cascare.
Probabilmente è l’entusiasmo suscitato dalla novità stessa che mi
fa sbagliare. Avevo bisogno di questa correzione così importante per
mettermi nel giusto binario. Le correzioni sono amare al momento perché
ci si deve umiliare con sé stessi. Ma una volta superato l’ostacolo,
esse danno gioia interiore e fanno crescere. Giustamente, come dice l’Asino che
Mangia il Pane, se uno non fa non può sbagliare. La persona cerca sempre
di non sbagliare. Purtroppo l’errore deve uscire, e meno male che oggi chi fa
parte del Patto Nuovo ha questa meravigliosa possibilità di correggersi.
Solo con la correzione la persona può progredire. Con la correzione si
comprendono i difetti. Non bisogna abbattersi per la correzione per quanto sia
amara. Bisogna affrontarla sempre con determinazione. Grazie alle correzioni
ricevute da Peretz, ho imparato molto. Molti oggi sono alla ricerca di
sé stessi e si domandano cosa sono. La persona trova la pace interiore
quando comincia a vedere dentro di sé e a correggere i propri difetti.
Quello che ho appreso in questi anni, grazie a Dio, è che correggendo i
difetti si impara a vedere anche i pregi. Senza la correzione non si possono
vedere le virtù. Per non sbagliare è necessario umiliarsi sempre
e riprendersi ogni volta. Dopo la correzione si va avanti. Chi riceve la
correzione deve pensare che è per il suo bene, e non deve prenderla come
un affronto o come una umiliazione.
53 -
30 novembre 1998, Milano
Giuseppe, in sogno, era
partito per gli Stati Uniti d’America con Peretz, Paolo e Nodà. Essi
erano stati invitati ad una festa dal presidente americano Bill Clinton. C’era
molta allegria fra i presenti. Giuseppe era così felice per
quell’avvenimento che salutò tutti con un: “Shalom”. Il Presidente,
sentendo Giuseppe salutare in ebraico disse: “Ssss…. non farti sentire parlare
in quel modo, purtroppo molti non vi capiscono. Io so che voi del popolo
d’Israele avete una grande Tradizione tramandata dai rabbini. Non so cosa stia
succedendo, ma l’antisemitismo sta dilagando in modo strisciante”. Appena
Clinton smise di parlare, il cielo, come contrariato
dal fatto che non si potesse esprimere liberamente la propria ebraicità,
scoppiò in una rabbia incontenibile e quella festa si tramutò in
una serie di disastri. Ci fu uno scoppio che sollevò il tetto ed un
forte vento portò una grandinata devastante. I chicchi erano come pietre
e colpivano le persone. Giuseppe si ritrovò per terra e con le mani si
riparò la testa. Ebbe molta paura. Quando la tempesta finì, egli
vide che tutti i banchetti erano stati travolti dalle forze della natura.
Giuseppe notò che sia a Peretz, a Paolo e a Nodà non era successo
niente. Perfino la macchina di Giuseppe, che era posteggiata sotto una tettoia,
era intatta.
54 - 5 gennaio 1999, Milano
Giuseppe, in sogno, era con Peretz, in una stanza
particolare e segreta. Giuseppe fece un Segno con la mano. Nella mano aveva
della farina che lanciò sul tavolo; dalla farina uscì la forma di
una casa che, man mano, si completò. Egli notò che nella casa
c’erano: un asino, un uomo e le Tavole dei Dieci Comandamenti. La casa,
all’inizio, era come sfuocata, ma poi si mise a fuoco. Giuseppe osservò
le due Tavole della Legge, vide incisa la lettera Lamed e disse: “Incredibile,
corrisponde esattamente alle iniziali delle lettere ebraiche vere dei
Comandamenti!” Peretz disse: “Non ti preoccupare, ora c’è il permesso
per le Nuove Leggi”.
55 - 9
gennaio 1999, Milano
Giuseppe, in sogno, vide suo padre, la pace su di
lui. Era uscito dall’ospedale morto e venne portato nella casa della moglie.
Non dava segni di vita, ed aveva una ferita sul petto. Tutti i componenti della
famiglia erano radunati attorno a lui e tutti videro che i suoi occhi si
mossero e si aprirono. Suo padre si alzò e disse: “Ero morto e sono
risorto per merito del Maestro Haim. In questi anni ho studiato con lui ed ora
sono pronto a scendere sulla terra per ritornare dagli amici che avevo
lasciato”.
56 - 20 gennaio 1999, Castelnuovo Magra
Giuseppe, in sogno, aveva con sé un antico
libro. Il libro parlava della saggezza profonda, antica e nuova allo stesso
tempo. Leggendo il libro capì che era la saggezza della via di mezzo.
Gesù non era menzionato nel testo. Peretz volle leggere il libro che
Giuseppe aveva in mano e Giuseppe glielo consegnò. Poi, Giuseppe fece
altri tre sogni, nel quarto vide un altro libro che completava il primo. Erano
libri antichi e dietro di loro c’era il Maestro Haim.
Peretz 2016: Ved. Libro della Saggezza Antica a
Nuova.
57 - 12 marzo 1999, Gorgonzola
Giuseppe sognò di vedere un collega di
lavoro, che gli domandò: “Ma i sogni che ricevi rappresentano i tuoi
desideri?”. Giuseppe gli rispose che i suoi desideri erano una cosa mentre i
sogni si ricevevano dall’alto indipendentemente dai propri pensieri.
58 - 13 marzo 1999, Gorgonzola
Giuseppe sognò di vedere Anna (Gasparotti)
che aveva in mano una penna nera attorniata da cioccolata. Giuseppe
affermò che era arrivato il tempo che tutto il mondo sapesse che Dio
è Uno.
59 - 15 marzo 1999, Gorgonzola
Giuseppe sognò di trovarsi senza sapere il
perché a San Vittore, il carcere milanese. Era dentro ad una cella (con
almeno altri sette detenuti), molto brutta, sporca, con un solo bagno per
tutti. Giuseppe vide un uomo, molto triste, seduto su una sedia, che sosteneva
di essere innocente e di dovere scontare sei mesi per nulla. Giuseppe
cercò di consolarlo. Al momento del rancio, un altro detenuto,
presumibilmente il ‘capo’ della cella, gli intimò di farsi gli affari
suoi che agli affari di tutti avrebbe pensato lui che ne aveva il diritto.
Costui avrebbe lasciato agli altri l’1% della possibilità di parlare.
Colpito da tanta tracotanza, Giuseppe gli disse: “Ora basta, io mi appello a
Dio per mettere fine a tutto questo e per eliminare l’arroganza tua e di tutti
i mafiosi che sono qui dentro!”. In Giuseppe era scesa una grande forza e
quando sfiorò quell’uomo lo vide diventare blu e sciogliersi come il
burro. Allora girò per tutto il carcere e toccò tutti quelli che
doveva toccare. In quella giornata morirono 147 detenuti mafiosi. Qualcuno
accusò Giuseppe di aver compiuto una strage, lui ribatté che
è Dio che punisce e che lui aveva solo fatto dei Segni…
60 - 30 marzo 1999, Castelnuovo Magra
Giuseppe sognò di vedere che Peretz era stato chiamato dal
tribunale in veste di magistrato. Giuseppe, diventato poliziotto, lo avrebbe
dovuto scortare. Furono mandati in una località a loro sconosciuta del
nord Italia, dove per loro erano stati approntati anche degli alloggi. Il
mattino seguente, Peretz fu convocato da un suo superiore e Giuseppe lo
accompagnò al Palazzo di Giustizia. Alcuni agenti di polizia gli
chiesero chi fosse Peretz, lui rispose di essere un magistrato che avrebbe
dovuto compiere indagini particolari. A Peretz fu richiesto di indagare su una
famiglia di sei o sette persone che avevano commesso dei crimini, anni prima.
Peretz sostenne che se c’era da condannare, si sarebbe dovuta comminare la
giusta pena: i fatti si erano svolti molti anni prima, quelle persone avevano
ora circa sessant’anni, era inutile condannarle all’ergastolo, la pena giusta
sarebbe stata di vent’anni. Era di sabato, il superiore disse a Peretz che avrebbe
dovuto essere disponibile anche per il sabato successivo. Nel frattempo,
Giuseppe era andato a ritirare la nuova divisa, e dato che non aveva con
sé il denaro sufficiente, si fece prestare mille delle duemila lire
necessarie da un suo amico. Di fronte al guardaroba si aprì una porta e
si videro degli ebrei ortodossi che pregavano presso quell’apertura.
61 - 22 maggio 1999, Milano
Felicità Allievi,
perché siamo stati salvati e siamo salvi da un segno di olocausto sceso
dal Cielo per toglierci completamente dalla terribile profanazione del Segno
d'Apertura della Redenzione Finale ‘Bà ha-Zman’ perpetrata da Zara di
Zanzara di Muccania! La nostra fortuna è di essere racchiusi nel Patto
della Verità del Goel Finale, Haim. Questo sogno è una chiara
testimonianza dal Cielo che tutto ciò che ha fatto Zara con il suo sito,
frutto di plagio, è una profanazione del segno Bà-ha-Zman, la cui
eco è arrivata fino in America tramite Internet. Il sogno è in
relazione al sacrificio di Beniamino noster già nel Regno dei Cieli come
olocausto a Dio, nel segno del capretto che si offre come olocausto per
togliere completamente la terribile profanazione.
Peretz, Giugno 2016: In
seguito, abbiamo compiuto a casa di Giorgio ed Anna il segno di quell'olocausto
bruciando una grossa fetta di carne. Nodà aveva saputo in sogno da
Beniamino noster che sarebbe dovuto scendere dal Regno dei Cieli per subire un
secondo sacrificio. Potevamo correlare i due sogni anche a causa della delicata
e gentile voce del capretto. Di sicuro ciò aggiungeva il grande merito
di Beniamino noster che peraltro completava il suo primo sacrificio dato che
non aveva scelto lui di morire; esso era stato deciso dal Goel Haim per la
salvezza della 'Missione' dell'Asino che mangia il Pane, e per il beneficio
dell'umanità. Per questo olocausto, invece, Beniamino era totalmente
cosciente ed era il suo secondo sacrificio. Dimostra pure il sogno che l'intera
'torta' di Zara è soltanto un'altra forma di cristianesimo ed è
impura. Lo offre come se fosse una bella torta il che potrebbe ingannare la
gente; essa, però, è come il maiale che fa vedere i suoi zoccoli spaccati
mentre non è ruminante ed è impuro.
62 - 7
ottobre 1999, Milano
Giuseppe
in sogno vide che si trovava presso il Vesuvio. Il vulcano iniziò ad
eruttare lava, fango e fumo nella zona circostante. Una voce dal Cielo disse:
“Tutto questo arriverà in breve tempo, a causa dei peccati del luogo”.
Poi fu confermato che quando arriverà il segno del Vesuvio sulla terra,
inizieranno a scendere i decreti terribili della Quarta Generazione…
Anna G.: Questo sogno
è da collegare direttamente con l’altro sogno, sempre di Giuseppe e
sempre sul Vesuvio, del 18 novembre 1993.
63 - 9
febbraio 2000, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in un grande prato
e di sentire forti venti. D’improvviso i vortici presero la forma di un tornado
distruttore. La gente era meravigliata da questo fenomeno che si stava
verificando in Italia. L’aspetto incredibile dell’avvenimento era che il
tornado assumeva forme e colori strani. Nel frattempo si era creato il panico e
le persone cercavano di fuggire. Giuseppe si gettò a terra per non
essere risucchiato dal vortice; infatti la tromba d’aria gli si avvicinò
e lo sfiorò, ma non gli fece niente, mentre una persona che era poco
distante da lui venne sollevata e trasportata via. Giuseppe capì che
questi erano forti Segni contro la malalingua e la falsità, gravi
difetti della lingua e della bocca, infatti l’uomo preso con forza dal vento,
non riusciva più a respirare perché dentro la sua bocca aperta
era entrata la polvere trasportata dal vento, che lo soffocava a morte.
In sogno, Giuseppe vide forti venti che, come nel
sogno della notte precedente, diventavano tornado devastanti. Una voce disse:
“Tutto questo è causato dalla collera del Cielo contro le Nazioni che
avversano Israele; esse verranno colpite con la forza dei quattro elementi
della natura”.
65 - 28 maggio 2000, Milano
Giuseppe, in sogno, si trovò di sopra,
insieme con Peretz nella Casa del Regno dei Cieli. Peretz era molto felice e
gli spiegò che chiunque fosse destinato a quella Casa, non si sarebbe
accorto della morte o del trapasso. Giuseppe, vedendo che Peretz era uno spirito,
si rese conto che anche lui non aveva più corpo. Egli vide, tra le
tantissime anime di persone che frequentavano la Casa, anche suo padre, la pace
su di lui. Esse, che all’entrata venivano giudicate in modo diverso, non si
rendevano conto di essere morte, riconoscevano e salutavano Giuseppe, che, a
sua volta confuso, non sapeva se era vivo o morto. La Casa era enorme con molte
stanze, giardini e alberi bellissimi. Peretz vi aveva una stanza per poter
scrivere. C’era anche una stanza da dove partivano i sogni per le persone sulla
terra. Poi Peretz, che aveva guidato Giuseppe nella visita della Casa, lo
accompagnò in giardino, dove incontrarono il Maestro Haim. Il Maestro
consolò Giuseppe e lo abbracciò. Egli, ascoltando le dolci parole
di consolazione, si mise a piangere a dirotto, con un pianto profondo, di gioia
e felicità. Anche Peretz era emozionato.
Anna G.: Giuseppe, che alcuni giorni prima era stato
sottoposto allo stress emotivo dell’ennesima lettera provocatoria e insultante
di C. D., si era chiesto in cuor suo, cosa ne pensasse il Moré di tutto
quello schifo. La risposta, meravigliosa, non tardò. “Giuseppe, non
prendertela, non devi neanche considerare quel male, perché come
alternativa tu hai qualcosa di infinitamente ed assolutamente più elevato!”.
66 - 13 giugno, 2000, Milano
Giuseppe, in sogno, vide che stava consegnando le
Preghiere del Nuovo Rito ad un medico. Costui lesse le preghiere e Giuseppe
notò che sui primi fogli c’erano almeno sei orari diversi; il primo
orario iniziava alle 6:00. Il medico chiese a Giuseppe: “E il Padre Nostro?”.
Giuseppe rispose che il Padre Nostro era stato rinnovato. Il medico
iniziò a pregare e, con le mani unite a pugno, disse: “Padre” con le
mani a sinistra e: “Nostro” con le mani a destra. La Nuova Preghiera poteva
essere usata da chiunque volesse usarla, non solo da chi fosse già nei
Segni. Il medico in questione era un omosessuale e questo voleva dire anche che
non si doveva giudicare chi voleva adottarla. La Preghiera è per tutti!
Peretz: Guardate la meraviglia della Nuova Legge che sta scendendo per il
mondo. Quel medico sa che Dio è Uno, ma è familiare, si vede, al
rito cattolico o almeno a dire il ‘Padre Nostro’ come tutti i cristiani. Forse
qui per non imitare i cristiani, ma per essere in conformità con la
Nuova Preghiera egli fa un gesto diverso, come un segno per rompere
l’abitudine. Inoltre mi sembra che forse non ci rendiamo conto dell’importanza
del Nuovo Padre Nostro. Un sogno, ricevuto da uno degli allievi alcuni anni fa,
dichiarava che il nuovo Padre Nostro Completo va studiato parola per parola,
per capire le profonde implicazioni della preghiera insegnata da Gesù e
completata. In questo sogno sembra che il Padre Nostro, per il medico, faccia
da legame importante fra la preghiera cristiana e la Nuova Preghiera. Anzi,
pensandoci un po’, sembra che questa preghiera, nella forma completata,
rappresenti proprio il legame più diretto addirittura fra la Missione
stessa di Gesù e la Nuova Preghiera. Uno dei motivi è che questa
è l’unica preghiera insegnata da Gesù; essa fu riportata nei
Vangeli ed è famosa in tutto il mondo. Noi l’abbiamo soltanto
completata. Non c’è un’altra preghiera simile, non nei Vangeli e non nel
Nuovo Rito, eccola: “Padre Nostro che sei nei cieli/ Dio Altissimo al di sopra
di ogni nome/ sia santificato il Tuo Nome in eterno/ elevaci nella Tua Legge/
nella Tua Salvezza/ e nella tua Redenzione/ venga il Tuo regno/ e rendici degni
di entrare nel suo splendore/ sia fatta la Tua volontà/ come in cielo,
così in terra/ perdona i nostri peccati/ e liberaci dal male/ dacci un
cuore umile/ come quello dei Giusti amati/ mandaci oggi il nostro pane
quotidiano/ e sii vicino a noi, sempre in ogni momento”.
67 - 26 settembre 2001, Milano
Giuseppe, durante la notte di Kippur, in sogno, vide
che dal Cielo stavano scendendo sulla terra degli Angeli Protettori. Essi si
ponevano a capo di gruppi di persone molto semplici e camminavano assieme a
loro. Un uomo disse: “Guarda, Giuseppe, quelle persone non vedono gli Angeli,
ma tu li puoi vedere e come vedi sono davanti al loro gruppo e saranno la loro
guida”.
Peretz 2016: E' significativo che Giuseppe non
è ebreo ma compie il digiuno di Kippur tramite la Nuova Legge del Patto
Nuovo Finale. Viene il sogno per annunciare che anche chi, non ebreo, digiuna a
Kippur, secondo il permesso della Nuova Legge, verrà ricompensato con
angeli Protettori per l'anno seguente.
68 - 11 ottobre 2001, Milano
Giuseppe sognò di vedere il profeta Kohelet
(nominato nel Libro Ecclesiaste e attribuito al Re Salomone). Il profeta era
giovane e diceva di aver ricevuto due profezie e dichiarava con gioia:
“È arrivato il Pastore Buono le cui parole entrano nel cuore della gente
e si trova a Beer Sheva, bisogna far festa!”. Poi Giuseppe ripeté le
parole in francese per la cognata Yael.
Peretz 2016: penso che si riferisse a me che ero a
Beer Sheva nel 2001. Essere un Pastore Buono è ciò che ho
ricevuto dallo Tzadik Haim, come far entrare le parole di verità nel
cuore delle persone che mi vogliono ascoltare. E' motivo di festa come tutti i
Segni dell'Asino che mangia il Pane quando riceve un titolo d'Asino. Nel Cielo
c'è festa per la verità dei Segni Completi grazie al Goel Haim ed
in terra c'è festa per il Segno in terra. Il problema era di trovare
persone pronte ad ascoltare le parole del Buon Pastore. Il termine Buon Pastore
deriva da Gesù, che si dichiarava il Buon Pastore perché diede di
sé stesso ai suoi discepoli con amore. Anch'io, a Milano, feci
così con gli allievi cercando di dare di me stesso quanto possibile per
far entrare nel loro cuore l'amore per Dio, per il Goel Haim e per ogni
questione della Redenzione Finale. Coloro che erano vicini a me possono
testimoniare dei miei atteggiamenti e dei miei sforzi per compiere il Segno del
Buon Pastore: come Giordano, Renato, Gino, Iliade, Davide, Remo e Nelda Levi
(di benedetta memoria), Sara, Anna Gasparotti, Solly, Paolo, Noda', Shaul e
Rahel. Comunque, anni sono passati e le strade per aprire la Redenzione sono
state chiuse sino ad ora, ma ancora io, se ci sono allievi sinceri che
desiderano un Buon Pastore, sono pronto a ragliare dal Mistero dell'Asino che
mangia il Pane e a condurmi da Buon Pastore con amore. Hi-haw, hi-haw,
hi-haw!!!
Perché il Profeta Kohelet? Le 2 profezie si
trovano alla fine del libro di Kohelet (12-13,14) La fine del discorso, ogni
cosa viene sentita, temi Dio ed i Suoi comandamenti poiché ciò
è tutto l'uomo. Poiché ogni azione per/davanti a Dio verrà
nel giudizio.
69 - 15 ottobre 2001, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in America, negli
Stati Uniti, e vide che gli americani sarebbero usciti vittoriosi dalla guerra
contro il terrorismo e che vi sarebbe stata una grande festa. Poi, avendo di
fronte una cartina geografica degli Stati Uniti, vide molte macchie verdi,
segno di positività, estendersi in tutti gli stati americani.
70 - 20 giugno 2002, Milano
Giuseppe ebbe una visione e vide, dopo aver chiuso gli occhi, la
costruzione di dieci piani sognata il 15 giugno 2002. Era una costruzione
moderna, adeguata ai nuovi tempi.
Peretz 2016: Ci sarà questa costruzione, può darsi per le
Scuole della Redenzione Finale, per i Tribunali ed altre istituzioni della Redenzione.
71 - 12 luglio 2002, Milano
Giuseppe sognò di vedere fiumi in piena e
città e campagne allagate e devastate dalle acque.
Anna: L’estate 2002, per l’Europa, fu anomala in
quanto l’anticiclone delle Azzorre non si stabilì nella zona consueta.
Dopo un mese di giugno torrido, il più caldo da 125 anni, con 31° di
media; i mesi di luglio e agosto furono caratterizzati da piogge intensissime e
irregolari che colpirono, devastandole, molte zone europee. In particolare le
città di Praga prima, per la piena della Moldava, e Dresda poi (il 14
agosto), per il conseguente straripamento dell’Elba, furono inondate dalle
acque dei fiumi in piena. Decine i morti, incalcolabili i danni materiali.
72 - 15 settembre 2002, Milano
Giuseppe sognò di essere nella zona di Napoli. In un’atmosfera che
si faceva sempre più preoccupante, vide rotolare giù dal Vesuvio
sassi e lava. Contemporaneamente dal mare giungevano ondate gigantesche. Era
come se tre forze della natura, terra, fuoco e acqua, si unissero per devastare
il tutto. Egli cercò di rendersi utile mettendo delle protezioni, ma si
fermò quando vide un ragazzo del posto che disse: “Purtroppo Pompei
sarà distrutta di nuovo!”.
73 - 26 novembre 2002, Milano
Giuseppe sognò di trovarsi in una stanza con alcune persone e di
parlare di guarigioni. Egli spiegò loro cos’era un Segno, ossia un
collegamento fra il Regno dei Cieli e la Terra. Aggiunse, anche, che dato
c'è un rischio elevato di fare confusione con le guarigioni procurate
dall’idolatria o da forze sotterranee, non sarà possibile praticare
guarigioni sulle persone totalmente estranee alle questioni, mentre sarà
possibile su coloro che vivono nella vera Fede in Dio e nel Patto Finale. E
mentre parlava faceva un Segno sul braccio di una persona.
74 - 12 marzo 2003, Milano
Giuseppe sognò di camminare per strada fra suo padre, a destra, e
suo fratello, a sinistra. C’era anche la vecchia bicicletta del padre che
viaggiava da sola. Tra loro tre si era instaurata una nuova armonia.
Segno della Nuova Convergenza dell’Amore Fraterno. Si deve cercare di
realizzare il ‘Giardino della Fratellanza’ nel segno del perdono, come nel
segno del perdono è il padre di Giuseppe e Daniele.
75 - 20 marzo 2003, Milano
Giuseppe sognò di essere a Milano e di
apprendere la notizia di una crisi economica terribile, tanto è vero che
un argentino sostenne di volere ritornare al suo Paese.
76 - 20 marzo 2003, Milano
Giuseppe sognò di incontrare una famiglia che aveva subito due
lutti tremendi a causa di un incidente stradale. Lui si sorprese quando, invece
delle consuete condoglianze, dalla sua bocca uscì la frase: “Mi
dispiace, ma con questo la vostra generazione è finita!”.
Durante la Quarta Generazione, effettivamente, verrà inaridita la
continuità generazionale di molte famiglie. Questo, probabilmente, in
base alla divisione delle anime di coloro che saranno degni di far parte della
futura umanità pacifica, tollerante e credente nei valori positivi ed
universali.
77 - 18 maggio 2003, Milano
Giuseppe sognò di essere nei pressi di Sodoma e Gomorra. Su un
leggero pendìo vide tre statue: una risalente all’antico Egitto con la
testa di cane, l’altra di sale della moglie di Lot, l’ultima più
recente. A quel punto sentì una voce proveniente dal Cielo che diceva:
“È tempo di guardare avanti, non si deve più guardare indietro,
altrimenti, alla fine, si diventa come la moglie di Lot!”.
Peretz 2016: Una lezione sull'atteggiamento giusto da assumere per non rimanere
indietro psicologicamente e spiritualmente; bisogna guardare in avanti per
ciò che si deve e si può fare. Il guardare al passato è
controproducente spiritualmente. A volte si guarda agli errori passati con lo
scopo di correggersi; d'ora in avanti, ciò va fatto nelle misure giuste
e con le giuste intenzioni, altrimenti i rimorsi acuiscono la tristezza
è ciò nuoce al servizio a Dio.
78 - 16 settembre 2003, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz mentre scriveva, a mano, i testi
della Redenzione Finale. Egli ripeteva spesso gli scritti spiegando: “Questo
perché ogni volta fornisce una comprensione nuova. La vera Comprensione
della Verità arriverà dopo 210 anni!” A Giuseppe venne in mente
che il periodo di schiavitù degli ebrei, nell’antico Egitto, fu proprio
di 210 anni! Poi Peretz soggiunse: “Dove sta la Comprensione fra le dieci
virtù? Sta nel Gusto! È lì che la comprensione inizia a
scendere. Ci sono tre livelli: Gusto Forte, Gusto Debole, Gusto Fragile. A
quale categoria appartenete voi Allievi?”. Giuseppe ammise: “Al Gusto Fragile!”
(Ved. Il Libro della Donna, capitolo 2).
79 - 15 febbraio 2004, Milano
Giuseppe sognò di vedere suo padre, su di lui
la pace, con le lacrime agli occhi che dichiarava di essere sempre vicino a
loro.
80 - 15 febbraio 2004, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz che, come
Primo Allievo del Maestro Haim, era vestito in modo particolare, aveva tanti
Segni addosso e, soprattutto, parlava in modo solenne, in ebraico e poi
traduceva in italiano e diceva: “Il Morè mi ha detto che i soldi sono di
Dio e che ci sarà un decreto sulle nazioni!”. A quel punto Giuseppe vide
Giacobbe, anche lui molto serio e concentrato, che tagliava dei pomodori per revocare
il decreto.
Peretz 2016: Forse i pomodori rappresentano il cibo
semplice. Il decreto viene revocato per i meritevoli che hanno soldi a
sufficienza per vivere. La revoca del decreto viene attribuita a Giacobbe,
nostro padre, che pregava Dio per avere 'pane da mangiare e un vestito da
indossare'. Ho un dubbio riguardo alla revoca o alla riduzione del decreto,
dato che è forte la frase detta in nome del Morè 'I soldi sono di
Dio e ci sarà un decreto sulle nazioni'. D'altronde, il Goel Haim
è il Giacobbe della storia e grazie al suo merito molta gente
avrà da mangiare durante la Quarta Generazione. Lo Tzadik Haim, nei suoi
21 anni a Milano, visse in povertà e non sempre sapeva se avrebbe avuto di
che mangiare.
81 - 14 novembre 2004, Milano
Giuseppe sognò di vedere che Arafat era morto male, soffocato da
un suo stesso rigurgito, dopo un colpo di tosse; ma ancora più
importante, invece di essere aspettato, come lui immaginava, da cori di angeli
in paradiso, perfino la terra non lo volle accogliere. Poi Giuseppe vide la
vedova di un terrorista che inveiva contro Arafat.
82 - 10 aprile 2005, Milano
Giuseppe sognò che nella Scuola della Rosa era indispensabile
cominciare a studiare il Settimo Comandamento.
Durante la prima lezione possibile, quella del 17 aprile 2005, Peretz
lesse un testo da lui elaborato nell’ambito della ‘Nuova Legge’ relativo al
Settimo Comandamento: non commettere adulterio.
83 - 23 aprile 2005, Milano
Durante la vigilia della Pasqua ebraica, Giuseppe sognò di vedere
il Sefer Torà aperto su un tavolo. Il Libro aveva al centro una macchia
rossa che creava una barriera. C’era un rabbino con una lunga barba ed un
cappello. Poi arrivò Peretz, che invece era senza barba, sorridente. Una
voce dal Cielo disse che ci sarebbe stata una separazione tra il Hassidismo e
coloro che hanno seguito Rashi; poi nel libro della Torà vide tre lamed (la L dell’alfabeto ebraico).
84 - 20 luglio 2005, Milano
Giuseppe, in sogno, vide una famiglia, forse ebrea (ma ciò non era
chiaro); l'importante era che in quella famiglia c’era armonia e amore tra i
suoi componenti e perciò sugli stessi era scesa una Benedizione di
almeno 120 anni.
Anna G.: Quando in un sogno della Redenzione ci sono due
possibilità - in questo caso il fatto che la famiglia fosse ebrea o no -
vuol dire che bisogna prendere in considerazione entrambe le ipotesi. Il sogno,
in pratica, dice che una famiglia che costruisce un rapporto di armonia ed
amore, si conquista una benedizione anche per le generazioni future. Questo
insegnamento, che di primo acchito può sembrare ovvio, è, in
realtà, molto elevato, in quanto se è vero che è il buon
comportamento che conta in una persona, lo è ancor di più a
livello di famiglia.
85 - 28 luglio 2005, Milano
Giuseppe sognò di avere una stella di Davide tra le labbra. Quando
la stella si spezzò in due parti, lui si spaventò, ma una voce
dal Cielo gli disse: “Non aver paura, da questo arriverà una
riunificazione!”; infatti, nel cielo, Giuseppe vide una stella di Davide
luminosa e riunita solidamente.
Anna G.: Anche il 23 aprile scorso, Giuseppe aveva ricevuto un Sogno di
separazione che avrebbe coinvolto il mondo ebraico, infatti aveva sognato di vedere il Sefer Torà aperto su un
tavolo. Il Libro aveva al centro una macchia rossa che creava una barriera.
C’era un rabbino con una lunga barba ed un cappello. Poi arrivò Peretz,
che invece era senza barba, sorridente. Una voce dal Cielo disse che ci sarebbe
stata una separazione tra il Hassidismo e coloro che hanno seguito Rashi. Anche
il sogno della stella di Davide spezzata è in linea con le stesse
profezie che dichiarano che, finalmente, l’eresia dello Zohar, praticata da
coloro che sembrano i più fedeli, e che invece ha corrotto l’ebraismo
fin dal 1250, verrà separata dal vero ebraismo nella Quarta
Generazione. Questa indispensabile fase di separazione, verrà poi
ricomposta con una solidità superiore di origine celeste.
86 - 17 settembre 2005, Milano
Giuseppe sognò di vedere Peretz, sorridente e tranquillo, in una
stanza molto particolare, dietro di lui c’era una cassaforte. Ad un certo punto
il fuoco riempì la stanza rendendola di colore arancio. Una voce disse:
“C’è un dettaglio particolare, ricorda la cassaforte, ricorda la
cassaforte!”. Lui si svegliò di soprassalto. Chiuse gli occhi e vide
l’oscurità totale, l’inesistenza assoluta, poi vide una luce e si
riaddormentò. Egli sentì la voce di Peretz che diceva:
“Quarantacinque” e la stanza si riempì nuovamente di fuoco e si
colorò d'arancione. Sentì la presenza divina. Una voce
ripeté: “Quarantacinque!”, un’altra aggiunse: “Ora Dio parlerà”,
e Giuseppe sentì la voce di Dio che proclamò: “Io Sono Dio, Creatore
dei Cieli e della Terra. Quarantacinque volte è stato profanato il
‘Principio della Creazione’, Io non lo tollero più. Io creai Adamo ed
Eva e nessun altro. Io non li creai con altri dei o simboli. Io li creai nel
Mio nome ‘I.R.A.’ ed in ‘I.R.A’ Io creai l’uomo, nessuno eccetto Me è il
Fattore. Io non Mi divido con nessuno, né con la creazione stessa. Il
potere della creazione è solamente Mio. Nessuna creatura ha il potere
della creazione e nulla della creazione vive senza di Me. Così anche per
le statue fatte dall’uomo o i simboli o i numeri o le storie inventate dal
pensiero dell’uomo. Così anche per le stelle, la luna ed i pianeti, che
non sono coinvolti nella creazione. Io decreto l’inizio e la fine. Per la Mia
causa lo faccio e nessuno partecipa alle Mie opere. L’umanità è
giunta ora in cima alla Torre. Questa Torre è stata costruita dall’uomo
che, nella sua stoltezza, vuole scoprire il Mio segreto. Le persone possono
vedere solamente ciò che Io ho creato per loro, così che possano
vivere. Guai a coloro che costruiscono questa Torre nei loro pensieri per
trovare il Mio segreto. Una persona non sa neanche il segreto della sua vita.
Chiunque cerchi di trovare il Mio segreto vedrà la fine della sua vita.
Essi hanno abbandonato la semplice fede di: ‘Al principio Dio creò i
cieli e la terra’. Perciò Io non tollererò più i ‘loro’
libri di Esther perché essi hanno profanato il Mio Nome Santo.
Farò vedere il Mio Vero Nome ora ‘I.R.A’.. Decreti ci saranno contro queste
profanazioni…..”.
Questo sogno venne riportato immediatamente da Giuseppe nella sua forma
essenziale. Fu solo in occasione di una gita a Igea Marina con Peretz che,
trovandosi davanti alla piccola cassaforte dell’albergo, si ricordò
appunto della ‘cassaforte’ che aveva conservato i dettagli del suo importante
sogno che vedeva addirittura la ‘Presenza Divina’. In genere si tratta di un
Angelo che parla in Nome di Dio. Il numero 45 in Ghematria corrisponde ad Adam,
Uomo. - - La spiegazione di questo sogno si trova nel Libro Asino della Rosa.
87 - 7 febbraio 2006
In sogno, Giuseppe, vide che tutta la macchina industriale russa si era inceppata.
Non sapevano cosa fare, così il presidente Putin lo chiamò e lo
incaricò di risolvere il problema. Giuseppe accettò ed
andò verso il punto in cui si era verificato il blocco. Per far partire
il tutto c’era una vecchia locomotiva a vapore anni ‘30/’40. Sulla locomotiva
c’era una manopola con quattro scatti. Essa era posizionata sul quarto scatto,
Giuseppe la mise sul primo e la locomotiva ripartì, prese forza e seguì
il suo binario che collegava tutta la macchina industriale russa. Giuseppe
disse a Putin: “Certo che se anche voi volete partire in quarta senza passare
dalla prima, sarà un po’ difficile!”.
Conclusione
I sogni ricevuti da mio fratello sono molto di più di quelli che
ho elencato. Questi nostri sogni sono solo la punta di un iceberg. Essi sono
stati per noi una guida costante nel tempo. Nei momenti particolarmente
difficili, puntualmente arriva un sogno che indica il motivo di quella situazione
con la soluzione per superarla.
I miei sogni sono stati anche un aiuto dal Cielo per fare i passi giusti
della mia vita. La Redenzione Finale è la Redenzione che completa il
collegamento tra cielo e terra e terra e cielo. Il tutto si manifesta intorno
alla persona che fa parte della Terza Redenzione Finale.
Per dare maggior comprensione a ciò che ho scritto, scrivo la mia
testimonianza che parte dal marzo 2007 al marzo 2010.
Nella primavera del 2007 lavoravo presso una cooperativa che gestiva il
servizio ambulanze presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Non c’erano buone
notizie. Si sapeva che l’attività era agli sgoccioli. Eravamo trenta
dipendenti con tante preoccupazioni per il nostro futuro. Nonostante ciò,
il mio ex capo assunse un collega di nome Flavio. Lui era un po’ strano ma
simpatico. Nei miei turni, con lui parlavo delle contraddizioni della Chiesa,
della fede sbagliata e naturalmente del Secondo Comandamento.
Lui si trovava d’accordo con ciò che dicevo e l’avevo informato
anche dei sogni della Redenzione. Nel’Aprile 2007 ricevo un sogno interessante:
nel sogno vedo Flavio a piedi nudi per strada. Lui mi dice che non ha le scarpe
per poter andare al lavoro. Io gliene regalo un paio di nuove. Poi ci vediamo
al lavoro e Flavio mi dice che non ha voluto mettere le scarpe nuove
perché erano troppo belle e si sarebbero rovinate. Poi vedo che lui mi indica
la strada che porta al S. Raffaele e mi fa da guida. Durante il percorso, ad un
certo tratto, io gli passo davanti e lui mi segue. Poi, Flavio mi dice: “Mi
impegnerò a farti entrare al San Raffaele”. - -
Quando lo rivedo gli racconto il sogno e gli dico: “ Questo sogno indica che
le scarpe nuove sono i miei consigli che portano a fare i passi giusti e che
questo è un regalo che ti sei meritato per aver condiviso con me
ciò che hai sentito e appreso sul Secondo Comandamento. Il tuo pensiero,
però, di non usare le mie scarpe non è saggio da parte tua. La
fine del sogno dà un'informazione che riguarda l’ospedale San Raffaele.
Sicuramente succederà qualcosa ed allora capiremo. Stai in guardia,
potrebbe capitarti un'occasione che ti metterà in una posizione che agevolerà
la mia assunzione all’0spedale San Raffaele.
Nel giugno 2007, diventa definitiva la chiusura della Cooperativa. Flavio,
nel frattempo, trova lavoro e riesce a farsi assumere da un’altra cooperativa
che si era aggiudicato l’appalto del servizio ambulanze al San Raffaele.
Ai primi giorni del mese di luglio 2007, Flavio mi telefona e mi dice che
sarebbe disposto a parlare di me con i suoi capi. In questa cooperativa il
turno di notte era gestito da una persona fissa e a rotazione il personale
completava l’equipaggio creando però dei disagi per formulare la
turnistica. Flavio ha la brillante idea di mettere un secondo fisso per risolvere il problema e caldeggia
la mia assunzione. Grazie al Cielo, la sua proposta viene accettata e inizio così
a lavorare di notte. Io ho in mente anche di fare il corso Oss, Operatore Socio
Sanitario, di giorno e tale occasione rispecchia questo mio programma.
Nei giorni seguenti parlo con Flavio e gli
dico che una parte del sogno si era realizzata, col suo impegno a farmi entrare
a lavorare al San Raffaele.
Pochi giorni dopo, sogno di lavorare al
Pronto Soccorso del San Raffaele con la divisa dell’ospedale con la scritta del
mio nome e cognome. Da questo sogno capisco che non devo perdere tempo ed
iniziare ad iscrivermi al corso Oss.
Dopo due mesi Flavio mi racconta che quando
era di turno al Pronto Soccorso del San Raffaele una persona distinta con un
abito a dir poco impeccabile voleva passare quando non aveva dei motivi validi
per farlo. Senza pensarci lo ferma e gli indica un altro percorso. Questo
sconosciuto insiste ma lui rimane inflessibile. Flavio mi racconta che la cosa
interessante è stata che quest’uomo era un dirigente importante del
complesso e che aveva apprezzato molto ciò che aveva fatto e che per
questo voleva premiarlo con un favore.
Sentendo così, dico a Flavio: Ti
ricordi quando ti dissi che qualcosa doveva succederti per poter aiutarmi ad
entrare a lavorare in questa struttura? Ecco, grazie a Dio, si è verificato.
Dopo pochi giorni Flavio parla con questo signore che gli promette che sarebbe
entrato a lavorare come dipendente in questo complesso ospedaliero. Flavio
accetta soltanto se lo può fare assieme ad un suo amico. Quest’uomo
risponde che non c’è problema.
Vedete, cari lettori, come questo sogno sia
stato prezioso per me e per chi mi era vicino. Purtroppo, però, Flavio cambiò
atteggiamento nei miei confronti, e divenne anche ostile. Egli aveva deciso di
farsi assumere da solo, rinunciando a me. Io ne rimasi deluso e capii
più in profondità il significato del sogno, in cui rifiutava di mettersi
le scarpe nuove.
Flavio lavora due mesi e non passa la prova.
Io rimango da solo, ma con il pensiero fisso di dover fare il corso Oss. Lo
frequento e nel Maggio 2009 conseguo il diploma. Nel frattempo, al lavoro, i
rapporti si fanno tesi a causa delle maldicenze dei colleghi. Avevo fatto molti
tentativi per entrare a lavorare in ospedale, ma c’era come un muro che
bloccava ogni mia iniziativa. Allo stesso tempo, mi arriva lo sfratto.
L’Azienda mi licenzia mentre ero in malattia a fine anno 2009. Rimango senza
lavoro, sto per essere sfrattato e non ho i soldi per trovare un’altra casa. Subito
dopo il licenziamento, sogno di lavorare in una cooperativa di ambulanze con la
divisa di ambulanziere; in seguito mi cambio ed indosso una divisa bianca trovandomi
in un ospedale.
Da questo sogno capisco che dovevo fare un
segno per poter lavorare in una nuova cooperativa. Prima, però, c’era il
problema della casa e soprattutto del mio stato d’animo e quello della mia
famiglia. Dopo aver parlato al telefono con Peretz, decido di andare a trovarlo.
Nel frattempo, grazie all'interessamento della figlia di un mio collega, che si
era trasferito a Vimodrone, ci viene segnalata una casa in affitto ed aspettiamo
una risposta a tale riguardo. Da Peretz faccio un segno forte per togliere ogni
avversità. E proprio lì arriva la telefonata che ci dice che a
breve avremmo potuto firmare il contratto di locazione.
Il mio collega notturno era stato l’unico a
prendere le mie difese quando lavoravamo assieme ed per questo che era stato
licenziato assieme a me. Per vie miracolose riesce a trovare un'attività
alla quale posso anch'io associarmi. Grazie a ciò, potevo dimostrare al
nuovo padrone di casa che avevo un lavoro.
Firmato il contratto, mi trasferisco. Un
mese dopo, arriva un'occasione per lavorare ancora nelle ambulanze di notte nei
fine settimana. Nel frattempo, avevo consegnato dei c.v. In un altro sogno vedo
il mio primo giorno di lavoro in un ospedale con una divisa bianca. Un altro
sogno ancora mi indica che avrei avuto un colloquio di lavoro di
martedì.
Il giovedì 17 Aprile 2010, ricevo una
telefonata dall’ospedale Humanitas che mi fissa un colloquio di lavoro la
settimana dopo (di martedì), incredibile! Sapevo dentro di me che tutto
sarebbe andato bene, e così fu. Inizio il 12 maggio 2010 e durante il
lavoro ho modo di entrare nelle sale operatorie. Indosso una divisa blu come
nel primo sogno fatto qualche anno prima. Dopo un anno, mi trasferiscono alla
Centrale di Sterilizzazione e qui indosso una divisa bianca.
Ringrazio Dio Altissimo che dopo ogni
impedimento mi ha portato nella via giusta.
Vedi, caro lettore, che le lezioni ricevute
da Peretz hanno portato bene alla mia famiglia. Se non fosse stato per i sogni
mi sarei perso nella mia confusione in un momento difficile della mia vita.
Ogni allievo ha una sua storia che si intreccia con i suoi sogni. Ho scritto
ciò perché chi crede nella Redenzione Finale, vede che la propria
vita è solo un segno di ciò che sarà la vita dei nostri
discendenti nel Tempo Redenzionale. Sono fortunato che ho conosciuto Peretz e
gli insegnamenti del Maestro Haim.
In questa storia ho visto e sentito dai
segni intorno a me la mano di Dio che mi sollevava e mi proteggeva da tutte le
avversità. Chi mi ha aiutato ha avuto la ricompensa dal Cielo e ne sono
contento come per il mio collega notturno. Infatti sia io che lui abbiamo avuto
un innalzamento della fortuna dopo il nostro licenziamento.
C’è un altro sogno fatto tanti anni
fa che ricordo ora.
Ero a casa di mia madre a Milano con mia
sorella maggiore. Sentii bussare alla porta. Era notte. Andai ad aprire e vidi
dei tipi strani con sguardi freddi che volevano portare via mia sorella dicendo:
“Noi siamo lo Spirito di Dianetica”. Io non li ascoltai e chiusi la porta. Loro
riuscirono ad entrare e si avvicinarono a mia sorella. Allora iniziai a lottare
contro di loro per ore. Feci fatica a respingerli. Chiesi aiuto a Dio. Dal
cielo scese un Angelo che mi consegnò una piccola arma, che scaraventai contro
di loro. Questo minuscolo aggeggio si moltiplicò eguagliando il numero
di questi esseri. Sapevo che c’era tempo fino al tramonto del sole. Vidi
migliaia di loro fuori di casa e altrettante migliaia di piccoli oggetti
prodotti dall'arma consegnatami dall’Angelo. Gli scontri tra di loro riempirono
l'aria di rumori. Ormai era vicino il tramonto ma il lavoro di neutralizzazione
non si era completato. Così pregai Dio di fermare il sole per poter
finire il lavoro. Grazie a Dio, a sera le strane creature erano state
distrutte. Ed ecco che scese l’Angelo a cui riconsegnai quella piccola ma
potente arma. Lui mi disse che in futuro mi sarebbe servita. Poi vidi mia
sorella che dormiva tranquillamente. In realtà, mia sorella, da giovane
era stata irretita da questo gruppo mostruoso, ma grazie a Dio, non ne era
rimasta plagiata. Spero che arriverà presto il giorno della loro fine.
In un altro sogno ho visto il Morè
Haim e Peretz che stavano ascoltando soddisfatti una lezione della Scuola del
Secondo Comandamento con molti allievi impartita da una donna.
"Io amo il vero Gesù", "L’impostore
che volle rubare le ali del Cavallo Bianco" e questo testo sono materiali
didattici che faranno parte della Scuola del Secondo Comandamento. Ed è
significativo vedere il Morè e Peretz felici di questo risultato e che
ci sia una donna a dirigere la scuola.
Ora posso concludere dicendo che ho
mantenuto la parola che diedi a Peretz di finire il testo entro il 31 Luglio
2012. Oggi è il 15 Luglio. Ringrazio Dio Altissimo che mi ha aiutato a
completare questo testo. Non è stato facile perché non avevo bene
compreso come impostarlo. Se non fosse per la pazienza di Peretz che mi ha dato
le direttive su come svolgere questo importante lavoro non sarei riuscito ad iniziarlo
né tanto meno a completarlo. Ogni cosa che ho scritto rappresenta la mia
testimonianza da fare conoscere all’umanità.
Grazie a Te, Dio Altissimo, che per merito
del Terzo Redentore Finale, Haim, e tramite il suo primo allievo Peretz, ho
potuto lasciare una traccia alle generazioni future.
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