Autore: Peretz Green

Traduzione dall'inglese: Davide Levi

 

 

Alcuni gnomen autobiografici

 

 

Capitolo 1

 

Gnomen 1DIARIO DELL'ASINO: 20.11.1998, 2 Kislev 5759. La conclusione delle Virtù di Ester e del Tribunale di Mordechai ha-Tzadik (Ester 2) rappresenta una rivelazione straordinaria sulla natura del Goel Nascosto, Haim, quando era nel mondo. Nel libro di Ester 1 viene rivelata la storia dei Segni Iniziali nella Scuola degli Esseni e la storia finora nascosta della Stella che Stupisce. Il libro di Ester 2 tratta il nome mediano ASHER (di EHEYE ASHER EHEYE) e la natura dei Servitori Nascosti di Dio, gli Tzadikim Nistarim, grazie ai cui meriti il mondo è continuato ad esistere, specialmente negli ultimi 2000 anni.

Gnomen 2 - All'inizio ho scritto qui il titolo 'Il Libro della Scuola di Ester'- La  nuova SHEEN' e la nuova VAV della Redenzione Finale - Le Tavole di Giustizia del Tribunale di Mordechai ha-Tzadik come parte del Nuovo Rotolo della Redenzione Finale. Queste sono le Nuove Lettere di SHUSHAN che rappresentano il Nuovo Purim della Redenzione Finale.

Gnomen 3 – Il Nuovo Rotolo della Redenzione Finale, una volta aperto, non si chiude più. Ogni testo deve essere chiuso ma il Rotolo continua perché rappresenta l'espressione vivente della Quarta Generazione in corso.  

Gnomen 4 - (segue il capitolo 13 di Ester 2) In verità quando ho frequentato la scuola per preparare il mio Bar Mitzvah sapevo ben poco di Torà[1]. Solo a 18 anni, con la mia ammissione alla Yeshiva University (a New York), ho iniziato a camminare secondo la Halachà. Mi sono sempre meravigliato di tutto. Ero vivo. E ciò mi sembrava abbastanza sorprendente. In questa istituzione c'erano ebrei che indossavano i tefilin anche quando parlavano al telefono con le loro amiche.

Gnomen 5 - Potrei pertanto affermare che avevo già un'infarinatura generale ebraica prima di cadere nella trappola di Habad. Se avessi avuto una fidanzata, non avrei certo parlato con lei al telefono con addosso i filatteri. Avevo preso a cuore l'espressione del rabbino Riskin che aveva detto che si vede che colui al telefono aveva tramite i tefillin una 'linea diretta' con il Padrone del Mondo (Ribbonò shel Olam). Era la "linea diretta" che desideravo. Il problema era che ogni volta che cercavo la "linea diretta" mi ritrovavo a pensare ad una femmina.

Gnomen 6 - Non era così facile per me, per cui mi recai al Campus e chiesi ad un rabbino di scuola freudiana, con una tipica barba ashkenazita, come mai quella mitzvah del brit (circoncisione) compromettesse la mia "linea diretta" con il Padrone del Mondo. "Non Lo temi?" mi domandò il rabbino psicologo con lucidità germanica. "Certo che Lo temo, risposi, e certamente non farei alcunché contro la Sua volontà. Il problema è che invece della "linea diretta" che dovrei perseguire, tutto ciò che vedo e tocco è in "linea diretta" con una parte centrale del mio corpo. Non esiste una cura, doktor, che mi aiuti a uscire da questo corpo prima che mi trascini sotto?"

Gnomen 7 – "Cosa intendi per tutto?". I suoi occhi si illuminarono di acume psicoanalitico, gioiosi per la mia prontezza a spogliarmi mentalmente davanti a lui. "Tutto" ripetei con enfasi. "Se fosse solo il problema di un'amica, perché dovrei venire da lei? No, doktor, non è quello. Da qualche parte lungo la linea, sono uscito da tutte le distinzioni fra maschio, femmina, animale, piante e persino oggetti inanimati. Tutto trova un modo per emozionarmi. Il mondo intero, mi sembra, è venuto a schiacciarmi e a sovrastarmi con il desiderio sessuale".

Gnomen 8 - “Lei pensa che la mia situazione sia grave, doktor?". "Niente affatto" disse sorridendo e lisciandosi la barba. "E' un semplice caso di yetzer ha-rà (inclinazione a peccare). Quando ti sposerai, passerà. Guarda come sai esprimerti bene. Se ci fosse un problema reale, non saresti in grado di farlo. Non preoccuparti e non temere. Non sei meshugà (matto). Abbi un po' più timore del Signore e una volta sposato tutto questo passerà. Zai a menshe un daiga nisht, vet zain gut (sii uomo e non ti preoccupare e tutto andrà bene)."

E' certamente più razionale di Freud, pensai. La differenza è che Freud non aveva conosciuto lo yetzer ha rà e riteneva che ogni disturbo fosse radicato nel subconscio. Ma non puoi incolpare le negative per le foto che sono state scattate!

Gnomen 9 - Ciononostante, il discorso di Rav Riskin sulla linea diretta col Signore tramite i tefilin  mi fece meditare non poco e alla fine fu il vero catalizzatore del mio abbandono della Yeshiva University e della ricerca di una nuova "linea diretta" tramite Habad. La frase di rav Riskin aveva compromesso il mio crescente distacco interiore ed eccitato il mio desiderio di sapere perché il mio amore non potesse ancora essere soddisfatto legandomi strettamente ai filatteri. C'era qualcosa di disperatamente sbagliato in me, ragionavo, e anche a Minhat Shabat non riuscivo a cantare spensieratamente con gli altri.

Gnomen 10 - Alla Yeshiva University, feci la conoscenza con l'ebraismo halachico tedesco-americano. La sua manifestazione era piuttosto severa mentre quella americana alquanto permissiva; tuttavia, in generale, non disdegnavo l'ebraismo attivista, halachico nel contesto degli studi tradizionali. Avevo già una discreta conoscenza dell'ebraismo moderno, dopo averlo studiato per tre anni nella Weequahic High School di Newark, nel New Jersey, con il maestro Chasen, la pace sia su lui. Avevo anche visitato Israele l'estate prima di iniziare l'Università, dopo aver vinto un viaggio–studio di 7 settimane per i bei voti ottenuti. Il signor Chasen mi mandò con un gruppo della Shomer ha-Tzair (movimento sionista non-religioso).

Gnomen 11 – All'epoca non avevo la minima idea della natura dei vari movimenti sionistici (religiosi, socialisti, laici, ecc) ma io non ho mai fatto parte di alcuna organizzazione. In realtà, non mi è mai piaciuto aggregarmi ad uno specifico gruppo di persone, orientato ideologicamente, anche perché ero troppo individualista per "dividermi" o "condividere me stesso" con gli altri. Il mio individualismo era molto spirituale e da me considerato come una peculiarità della mia identità che, tuttavia, dovevo ancora approfondire e cercare di definire. Posso dire di essere nato con una forte fede interiore nell'unico Dio Vivente, e grazie a Lui, non ho mai conosciuto  dubbi a riguardo.

Gnomen 12 - Credevo, naturalmente, nel Pesah del popolo ebraico e desideravo studiare e approfondire la Torà sempre di più. Ero pertanto entusiasta del  programma giornaliero di studi ebraici della Yeshiva University e apprezzavo anche le materie profane che vi si insegnavano (avevo scelto lo studio del greco classico). Tuttavia, mi sentivo anche frustrato. Avevo sempre desiderato usare tutto il mio tempo per studiare e leggere ma sono sempre stato impedito dal realizzarlo compiutamente.  

Gnomen 13 - DIARIO: Vedasi (non qui) il diagramma delle 13 Nuove Mazalot del Grande Pesce Leviathan nelle loro rispettive posizioni e nelle loro convergenze con le  13 Stelle della Shoshanà.

Gnomen 14 – Alcune indicazioni ricevute nella Tenda da Giuseppe Manigrasso, il nostro profeta-bambino-Asino: le Nuove Mazalot col tempo, negli eventi (del mondo e della vita personale) si chiariranno progressivamente;

L'occhio di Bil'am è rappresentativo delle Nuove Mazalot, cioè il nuovo livello di profezia che deriva dalle Nuove Mazalot.

L'occhio di Bil'am permette alla persona una buona introspezione, dopo che ha raggiunto il livello di dire il vero e di fare il bene; questo è il Terzo Occhio 'al di sopra' (come i 3 occhi dell'Asino) che porta le parole e le azioni al loro completamento nella giusta e vera prospettiva desiderata.

Gnomen 15 - Le Nuove Mazalot sono le nuove radici del futuro; questo significa che la persona nata sotto il Nuovo Mazal è già radicata nelle "fonti" della Redenzione Finale.

"Shtum ha 'ain" (dall'occhio aperto, Numeri 24, 3) e "g'lui einaim"(con gli occhi aperti, ibid. 4) sono epiteti riferiti a Bil'am; in un certo senso, ogni persona ha un terzo occhio, "l'occhio della visione profetica";

Il terzo occhio dell'Asino che mangia il Pane apre al mondo l'occhio della visione profetica.

Il terzo occhio rappresenta la vera Via di Mezzo tra gli estremi.

Il terzo occhio è nascosto sopra il cervello, leggermente sopra la fronte (ma i tre occhi dell'Asino, ricevuti in un sogno di Giuseppe, erano allineati, come le 3 stelle nel Segno delle Stelle).

Gnomen 16 - DIARIO: Alcuni Segni di Ester nascosti: Nel sogno di Davide Levi, Peretz dice "SHEEN, SHEEEN, è l'Asino morto che ti parla". La doppia SHEEN allude a SHUSHAN [2]. Insieme le 2 SHEEN consegnano il nuovo KTAV SHUSHAN[3] (la Scrittura di SHUSHAN) che consente la stesura del Nuovo Rotolo di Ester della Redenzione Finale, con il permesso del Goel Finale, Haim.

Gnomen 17 - DIARIO: La nostra Michail Ester (che è di origine iraniana) si è occupata nel suo lavoro di Tavole Cuneiformi che lei possiede e che le erano state richieste da una persona dell'Università Ben Gurion di Beer Sheva. Allo stesso tempo, attraverso un errore ovviamente "provvidenziale", ha ricevuto un fax dalla regina Pahlevi, moglie dell'ex Scià di Persia, indirizzato ad un poeta negli Stati Uniti. Si tratta indubbiamente di "segni nascosti": il Nuovo Regno della Scuola di Ester di Beer Sheva ha dei contatti con i regni universali (Babilonia, Persia, Grecia, Roma) di Ahashverosh. Ciò è in congiunzione con il nostro sito web Camillo[4], diretto da Solly Kamkhaji a Beer Sheva.

 Gnomen 18 - Lo Herem Mi-Deoraita delle Cinque Tavole del Patto (anch'esso si trova nel sito summenzionato) è collegato alle 5 Stelle del Tribunale di Mordechai ha-Tzadik. Dalla fine del 13esimo anno e dalla morte di Beniamino noster, il Segno dell'Asino che mangia il Pane è stato autorizzato a continuare come attuazione dell'ultima profezia in Malachia e della profezia del Nuovo Patto in Geremia. Anche nel 14esimo volume generale del Libro delle Stelle (scritto a mano nel 15esimo anno dei Segni Completati) ci sono Segni di Purim nascosti.

Gnomen 19 - Tutti i nuovi Segni di Purim rappresentano i modi nascosti e strategici con i quali la Redenzione Finale arriva al popolo ebraico.

Ora l'Iraq, simbolo dei mali di Babilonia, è sotto attacco da 4 giorni. Nel frattempo, una nuova formazione stellare si è formata nel triangolo Israele, USA, Gran Bretagna.

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Gnomen 20 – La battuta spiritosa sui tefillin in "linea diretta" aveva avuto un significato per me. La maggior parte degli studenti nel programma Yitzhak Elhanan della Yeshiva University (non gli insegnanti che erano, in generale, rabbini) mi sembravano ebrei "part-time". Non avevo l'esperienza per misurare in modo significativo le varie classi di ebrei che frequentavano l'Università, ma, in generale, ero dell'idea che chi aveva avuto il privilegio di studiare la vera Tradizione doveva esserne completamente dedito.

Gnomen 21 – In realtà, io non vi trovavo il fuoco che stavo cercando per accendere la fede che era ardente in me fin dalla mia prima adolescenza. Forse esageravo nelle mie pretese.

DIARIO: Dal DIARIO del Pesciolino Natiul: 30.12.1998, 11 Tevet  5759, primo giorno del nuovo mese del Grande Pesce, Leviathan, secondo la revisione completata dal Cavallo Bianco del Nuovo Calendario Stellare del Leviatano. Questo è il mese del Profumo Celeste. I giorni sono contati dalla mezzanotte.

Gnomen 22 - Venerdì 1:00, 1 gennaio 1999, 12 Tevet 5759, 2 Profumo Celeste: ho dichiarato quest'anno, in virtù del "triplo nove": Anno della Tripla Verifica, Anno della Tripla Meditazione e Anno del Triplo Salto.

Gnomen 23 - DIARIO: 06.01.1999: Sogno di Davide Levi sui capelli che crescevano sulla sua lingua. Gli dissi che doveva prepararsi a parlare della Redenzione Finale senza peli sulla lingua. Solly mi ha mandato un documento sugli Esseni. Ha sognato Gilat Haim che riceveva un'ala del Cavallo Bianco mentre vedeva Shaul che viveva in una casa tra palestinesi e sciiti. Giuseppe ha sognato un decreto sull'Italia del Nord in cui si diceva che d'ora in avanti i decreti sarebbero scesi rapidamente.  Davide Levi ha sognato di aver detto a Netanyahu "Cadrai perché hai commesso 2 errori: il primo è che non hai fatto nulla per placare i palestinesi; e il secondo, e parlo in nome dello Tzadik Haim, Rosh le-lamed-vav Tzadikim Nistarim, perché ti sei fatto eleggere coi voti di Habad".

Gnomen 24 - Tutto è fede e la fede è tutto. Siamo credenti. Noi crediamo nel Signore, nostro Dio; noi crediamo nei Patriarchi; noi crediamo nella Legge di Dio portata da Moshè Rabbenu. Noi crediamo nei profeti di Israele e nella grande missione del profeta Elia e crediamo nelle 3 redenzioni di EHEYE ASHER EHEYE.

Devo avvertire gli allievi del Goel Haim a non cadere nell'autocompiacimento della fede.

Gnomen 25 - In verità, la fede è un dono di Dio che si radica nel profondo del cuore. E' tuttavia necessario distinguere tra la conoscenza della vera fede e il vivere attivamente davanti a Dio nella vera fede. Ogni precetto deve essere osservato nell'entusiasmo del cuore sentendo la vicinanza e l'amore del Signore, nostro Dio, su di noi.

Gnomen 26 – L'anima interiore acquisita sul Sinai non può che respingere la deificazione di un uomo. Ci sono semplici nella fede in Dio che sono però confusi e dubbiosi a causa delle incrostazioni della teologia cristiana.  

Gnomen 27 – Molti delle pecore smaritte della Casa d'Israele, nel corso dei secoli, sono rimasti vittime innocenti di tale confusione. Le incongruenze della dottrina trinitaria hanno compromesso la loro capacità di rivolgersi in preghiera solamente a Dio Onnipotente.

Gnomen 28 - Il cristianesimo era condannato a falsi vincoli trinitari e così le menti cristiane rimasero incatenate ai limiti dello sragionamento e dell'illogicità, fin dai tempi di Paulus.

Gnomen 29-36 – E a causa di tale radicata superficialità del non-pensiero, che le pecore perdute della Casa d'Israele devono essere avvertite, dopo che sono già state circoncise e convertite sull'altare di Efraim, a non cadere nel compiacimento della loro fede. Il ritorno è, naturalmente, associato alla gioia. L'anima è felice di aver ritrovato ciò per cui aveva atteso secoli e persino millenni. C'è un'illuminazione immediata della mente e del cuore, un'ondata di nuova comprensione e nuovi percorsi di pensiero grazie ad uno spirito rinnovato.

Gnomen 37 – Adesso che conosci e credi nei Segni Completi della Redenzione finale, diventi allievo dello scelto Goel Haim. Credi nei ragli dell'Asino che parla del Sinai o di Betlemme o del Grande Pesce, Leviathan. Ma non compiacerti nella tua fede. Devi ancora imparare a stare dritto davanti a Dio e davanti al prossimo, perché il tuo sì non è stato un sì e il tuo no non è stato un no per generazioni e le distorsioni del linguaggio di Paolo hanno lasciato gravi ferite storiche che devono ancora essere sanate.

Gnomen 38 - Siamo nella generazione della Grande Convergenza Stellare e ciò che è vita si chiamerà vita e ciò che è morte si chiamerà morte. La Santa Torà è Vita. Il linguaggio della teologia di Paolo è la morte. Questa è una generazione di agonia e di morte. E' arrivato il momento della fine della lingua fallace perché le Stelle della Redenzione illuminano solo il nuovo linguaggio chiaro della terza Redenzione Finale. Il Cristianesimo di Paulus deve agonizzare e scomparire per sempre. La Torà si diffonderà nel mondo.

Gnomen 39 – Tuttavia, non compiacerti nella tua fede. Come la felicità e l'euforia di un assetato nel deserto che improvvisamente trova una fonte di acqua potabile, così alla tua anima assetata è stata data la meravigliosa notizia della grande salvezza che è arrivata nel mondo. Sei stato redento, ma devi ancora riscattare le tue facoltà inquinate da secoli di dottrina paolina.

 Gnomen 40 - Sei stato salvato dalla morte e sei stato dissetato nel deserto ma ora, ogni giorno, dovrai bere le acque di salvezza che sono in te e mangiare il pane redenzionale che ti sostiene lungo il cammino della vera fede in EL HAI. Benedetto è il Signore, nostro Dio, che manda il linguaggio chiaro dei Segni Completi della Redenzione Finale.

Gnomen 41 – Benedetto è il Signore, nostro Dio, che ci dona il Nuovo Cervello Umile della Redenzione Finale. Il Nuovo Cervello viene inviato nel mondo quando quello delle pecore smarrite della Casa di Israele è stato frantumato oltre ogni correzione. Nel Suo grande amore e nella misericordia per Efraim, il suo prezioso figlio, il Signore non può, per così dire, non dispiacersi di vedere il suo stato di inattività mentale. Quindi Ha Shem ordina di aprire le case del tesoro del Nuovo Cervello Umile riservate ai meritevoli della Redenzione Finale.

Gnomen 42 – Hai conservato e mantenuto il tuo derech eretz[5] e adesso onora la tua anima; falla alzare davanti al Trono di Gloria per chiedere il Nuovo Cervello Umile. Perché non c'è correzione se non tramite una nuova forza potenziale. Solo una nuova realtà può staccarti dal passato. Se hai bisogno della forza dell'Asino, sii Asino, ma in ogni caso avrai bisogno della misericordia diretta del Signore, nostro Dio, affinché l'Uccello di Israele risorga. E avrai bisogno della forza diretta di Dio su di te per combattere le Battaglie del Pesce contro l'abitudine.

Gnomen 43 - Avrai bisogno dei Pesi dell'Asino per ricordarti di essere umile. Avrai bisogno della lentezza della Tartaruga per rallentare il ritmo rapido della Quarta Generazione così da essere illuminato dalla vicinanza di Dio. Avrai bisogno del collo alto della Giraffa per elevare i tuoi pensieri al di sopra delle banalità quotidiane. Avrai bisogno della misericordia diretta del Signore, nostro Dio, per entrare nel Progetto della Redenzione Finale e ordinare i tuoi pensieri nel suo Progetto Composito.

Gnomen 44 - Avrai bisogno della Casa di Rifugio che sigilla le tue labbra nella corazza dell'Armadillo per salvarti dalle abitudini di concetti ormai obsoleti. Avrai bisogno del Lago di Sale per sciogliere le incrostazioni mentali formatesi nei secoli. Avrai bisogno della Valle di Mercurio per risvegliare gli equilibri e le misure e ottenere il coraggio di scendere in profondità. In tutto ciò avrai bisogno della misericordia diretta di Dio Onnipotente affinché ti guidi in ogni minuto e certamente non oltre la Fine del Minuto.

Gnomen 45 - Avrai bisogno della misericordia diretta di Dio Onnipotente su di te per conoscere di nuovo il Profumo Celeste in cui l'anima si diletta; per secoli ti è mancato il profumo a cui l'anima anelava. E dovrai aggirarti nella Tana del Leone per imparare a camminare sicuro nella Legge di Dio. Allora sentirai la Bellezza del Paradiso nel tuo cuore e sentirai la misericordia diretta del Signore, nostro Dio, dentro di te, che brilla sulle Nuove Tavole del tuo cuore.

Gnomen 46 - Questo è il Tikkun (correzione) del Cavallo Bianco che morì, povero Cavallo, e lasciò un'ala a Ghilat Haim. E nel segno della Resurrezione del Morè Haim, il Cavallo Bianco è stato resuscitato con il nuovo titolo di addestratore capo di tutti i cavalli, bianchi o rossi o neri essi siano. E così il titolo di Cavallo Bianco è stato dato da Ghilat Haim (Gioia della Vita, il nome di mia figlia) mentre il Cavallo Risorto stesso è diventato un fervente insegnante del Nuovo Calendario del Leviatano, nel potere di cui egli stesso aveva visto il Segno della propria risurrezione con la misericordia diretta del Dio di Israele su di lui. Amen.

Gnomen 47 - Il Tikkun del Cavallo Bianco (Paolo Fierro) è stato fatto tramite la sua "morte", che rappresenta la morte della lingua decaduta creata da Paulus e la sua "resurrezione" che rappresenta la salvezza attraverso il linguaggio chiaro del Nuovo Patto Finale. Coincide anche con la nuova apertura del Nuovo Calendario Stellare del Grande Pesce, Leviathan, un'importante impresa del Cavallo Bianco prima della correzione. E' un Tikkun generale, destinato appositamente al Gregge Smarrito della Casa di Israele che ritorna entro i confini della sua vera origine tramite l'Altare di Efraim nella Casa di Preghiera della Terza Redenzione Finale di 7 Piani, 13 Altari e Tappeto dell'Islam, per merito del Goel Finale, Haim.

Gnomen 48 - Il Nuovo Cervello Umile è stato inviato da Dio Onnipotente per ricompensare le Pecore Smarrite per le sofferenze patite nel corso dei secoli. Esse devono quindi cercare di vivere all'interno della Nuova Conoscenza e del Nuovo Spirito dei Segni Completi. Prega soltanto EL SHADDAI e fa' che la Sua Santa Presenza ti illumini. Amen.

Gnomen 49 – Unisciti al Goel Haim, con tutto il cuore, per quanto puoi, perché il Morè ti sta insegnando le vere vie di Dio. Questo rapporto di stima e amore del vero allievo nei confronti del vero insegnante scelto dal Signore, nostro Dio, è desiderato dall'Alto. Agisci con il derech eretz amato dal Signore, nostro Dio.

Gnomen 50 - Lega i tuoi pensieri ai nuovi insegnamenti dei testi del Sefer Mishnat Haim perché in essi troverai la forza della voce coerente che accompagna ogni parola e sarai collegato ai Segni delle Stelle della Redenzione Finale. In questi testi, studiati nella fede della vera Tradizione, troverai la Voce vivente della profezia. Poiché i modi in cui Dio si manifesta agli individui sono infiniti, ma la guida profetica della Redenzione Finale è "incanalata" negli scritti profetici di Sefer Mishnat Haim, sotto l'autorità dello Tzadik, il prescelto Goel, Haim.

 

Capitolo 2

 

Gnomen 51 - DIARIO dell'Asino che mangia il Pane: 06.01.1999, 18 Tevet 5759, 8 Profumo Celeste.

Mercoledì mattina Nodà ha visto in sogno che Beniamino noster[6] si trovava a casa nostra. Si sono salutati ed erano così felici di vedersi che hanno pianto dalla gioia. Nodà ha detto a Beniamino "Sono felice che ora puoi starci vicino".

Gnomen 52 - Con il segno della morte e resurrezione del Cavallo Bianco e le nuove benedizioni che elevano la Doppia Coda dell'Asino, c'è stato un meraviglioso Nuovo Matrimonio tra il Regno dei Cieli e la terra, un matrimonio che corrisponde al Segno della Grande Nuova Riconciliazione tra il Nuovo Cervello Umile e il Cuore.

Gnomen 53 - Giacobbe, nostro padre, è la Corda della sua eredità. Egli è il Sigillo della Santa Eredità conferita da EL SHADDAI. Dio ha benedetto Abramo, Isacco e Giacobbe e la loro discendenza in eterno.

Gnomen 54 - Eppure Giacobbe, nostro padre, Sigillo e Collegamento delle benedizioni della vera tradizione di Israele, non ricevette la benedizione di Isacco senza dover subire le dure accuse di Esaù (Gen. 27: 36) "E disse Esaù: “Per questo è stato chiamato Giacobbe (ya'akov)! Mi ha ingannato già (ye'akveini) due volte; mi ha preso il diritto della primogenitura ed ora ha preso la mia benedizione” e aggiunse: “per me non hai in serbo alcuna benedizione?”.

Gnomen 55 - In memoria della mia amata mamma Ann (Becker) Green. - Nella stessa radice del nome Giacobbe c'è anche il vocabolo "akev" (calcagno) (ibid, 25: 26): "Poi uscì suo fratello che teneva con la mano il calcagno di Esaù e lo chiamarono Ya'acov, e Isacco aveva 60 anni alla loro nascita".

Sappiamo già che la "benedizione messianica che il popolo di Giacobbe deve ricevere arriva in un momento in cui l'atteggiamento del popolo ebraico è simile alla rozzezza di Esaù. Gli abiti da campo impregnati dell'odore intenso e vigoroso della natura erano apprezzati da Isacco, nostro padre, che prediligeva Esaù soprattutto per la sua indole e il suo attaccamento al mondo naturale.

Gnomen 56 - C'è un tempo per ricevere la benedizione in cui la voce di Giacobbe non basta da sola; sono necessari anche gli indumenti della vita agreste e naturale di Esaù. Alludiamo al tempo della rinascita dello Stato di Israele. La voce di Giacobbe si manifesta in gran parte tra gli ebrei laici e non praticanti, nell'odore dei campi di Israele, nel rifiorire della sua natura e nell'amore della terra ereditato dai nostri Patriarchi.

Gnomen 57 - Ciò che è di Israele è di Israele, ma che ne è delle Pecore smarrite della Casa di Israele? In che modo la pretesa di Esaù è giustificata storicamente? Cosa intendono le nazioni cristiane di Esaù quando affermano che Giacobbe, il popolo ebraico, le ha soppiantate due volte, rubando prima il loro diritto di primogenitura e dopo la loro benedizione? Ebbene, solo dopo la rivelazione del Nuovo Messaggio Finale, la questione potrà essere affrontata e risolta.

 

Gnomen 58 - I Segni Universali Iniziali di Yosef erano alla base della Missione di Gesù. In effetti, andarono alle nazioni del Cristianesimo perché il destino delle nazioni è nel quadro della salvezza universale, non solo ebraica. Questo perché le nazioni non sono comandate ad osservare i precetti della Torà come lo sono i figli di Israele. Quindi la missione di Yeshua era associata alla salvezza delle Pecore smarrite dei figli di Israele che sono legati al diritto di primogenitura.

Gnomen 59 - In effetti, il Cristianesimo stesso non avrebbe prosperato senza il merito di Esaù. Se le Pecore perdute della Casa di Israele non fossero state nelle pieghe cristiane, con "i segni nascosti del diritto di primogenitura di Giuseppe" al loro interno, il Cristianesimo non sarebbe nato. Il Cristianesimo ha pertanto avuto il diritto della primogenitura, in virtù dei Segni messianici di Yosef per la salvezza delle Pecore smarrite. Questi Segni, con la salvezza che portano, si completano solo nel Nuovo Patto Finale, che redime le Pecore smarrite ma anche i discendenti di Malchitzedek. Il diritto della primogenitura di Yosef ritorna a casa.

Gnomen 60 - Il pianto disperato di Esaù e la sua accorata richiesta ad ottenere la benedizione di suo padre, allude al Cristianesimo angosciato quando arrivano i Segni Finali e viene decretata la sua fine storica e teologica. La risposta profetica di Isacco, nostro padre, tratta, ovviamente, l'intera gamma della storia cristiana; "le contrade pingui della terra" (ibid, 27: 28) rappresentano la sovrabbondanza del Cattolicesimo romano. La vasta diffusione di Esaù ha originato dalla rottura del giogo di Dio da parte dei discendenti di Giacobbe. Per il resto, Esaù vive di spada, ossia tramite il potere temporale, economico e il prestigio delle armi. In quell'incredibile frangente profetico, nostro padre Isacco deve ammettere che ha già benedetto Giacobbe e Giacobbe è benedetto e tutti coloro che lo maledicono saranno maledetti.

Gnomen 61 - Il fatto è che la concezione che Esaù aveva della benedizione di suo padre era diversa da quella di suo fratello Giacobbe. Esaù riteneva che la benedizione di suo padre garantisse la ricchezza, la salute, il successo con le donne, la potenza militare e gli onori. Giacobbe, invece, era propenso a cercare la verità e l'illuminazione di Dio e la Tradizione ci spiega che egli prediligeva restare nella sua tenda per studiare e contemplare le leggi di Dio. La storia è testimonianza.

Gnomen 62 - Il tempo passa. Il Nuovo Patto Finale sarà conosciuto e milioni di persone, prima cristiane, entreranno a far parte dell'Altare di Malchitzedek. Gesù tornerà uomo ed ebreo e la verità sulla sua missione messianica di Yosef verrà capita. In sostanza, con la ricezione dei Segni Finali, il Cristianesimo perde la sua ragion d'essere. Il vero diritto di nascita di Yeshua ritorna a Giacobbe e la vera benedizione di Isacco, nostro padre, discende su coloro che ricevono i Segni Completi Redenzionali e vivono sotto la guida del Maestro Haim.

Gnomen 63 - (13.01.1999) DIARIO: Solly mi ha inviato (08.01.1999) un documento del "Judaic Studies Program University of Central Florida" riguardante gli Esseni e la comunità di Qumran. Uno studio molto interessante sulla dicotomia tra i Tzadokiti di quei tempi che erano, in qualche modo, collegati agli Esseni in contrapposizione ai Tzadukim (Sadducei) che erano rimasti a Gerusalemme, quelli di cui generalmente sentiamo parlare. C'è un certo livello di verità in questa tesi del professor Shifman (sulla cui ricerca si basa principalmente il documento) anche se, in sostanza, non cambia nulla ed è praticamente irrilevante per quanto riguarda la fondazione della Scuola voluta dal Maestro di Giustizia, come l'abbiamo ricevuto.

DIARIO: (15.01.1999, 27 Tevet 5759, 17 Profumo Celeste): Ho visto in un sogno-flash poco prima di svegliarmi che stavo scrivendo un testo (che mi sembra avesse la connotazione di "testo conclusivo"). Mentre scrivevo le prime pagine, vedevo il libro crescere e "fiorire" in un libro completo...

Riconosco il possibile segno messianico di "Tzmihà" - "fioritura" o "crescita rapida" - la nostra Scuola della Shoshanà, a questo punto, ha davvero bisogno del Segno di Tzmihà.

  Gnomen 64 - All'inizio di questo libro, ho cominciato a raccontare qualche episodio della mia vita. Perché? Voglio essere conosciuto? Diciamo di sì, è un obiettivo dell'Asino stare in piedi sulla sua coda e ragliare. Tuttavia, il diventare noto per l'Asino non significa esibirsi in piazza o in pubblico per annunciare la Redenzione Finale. Non ho assolutamente il permesso di farlo, come indicato a Nodà in un suo sogno recente, dove, vestito di blu, mi aggiravo in un parco e annunciavo la Redenzione, fino a quando mi colpì a morte un fulmine sceso dal cielo. Nodà pregò EL SHADDAI e fui resuscitato. Tuttavia Anna, Davide, Solly, Paolo, Daniele, Giuseppe, Nodà, hanno il permesso di diffondere i Messaggi attraverso i canali che ci vengono forniti nel contesto della Scuola della Shoshanà in Italia e Beit Sefer Ester in Israele e la School of the Yellow Rose negli Stati Uniti, ovviamente anche tramite Internet.

Gnomen 65 - Il problema, ovviamente, non è con l'Asino. Quando l'Asino della Terza Redenzione entra in scena, il suo passato è solo nei libri, anche se è tutto da scoprire. Ho avuto, tuttavia, alcuni problemi reali con gli episodi di vita fino al 24esimo anno di età quando conobbe e divenne talmid dello Tzadik Haim. Non sono sicuro che il libro visto da me questa mattina si riferisca alla mia autobiografia o a qualcos'altro, ma per il momento non ho altri indizi su cui lavorare.  

Gnomen 66 - Prima di conoscere lo Tzadik Haim, chi ero io? Un Habad, con barba Habad e credenze Habad. Chissà che confusione sgraziata e che anima indisciplinata, lo Tzadik Haim vide in me quando mi incontrò la prima volta nella sinagoga (di rito ashkenazita, frequantata da molti Habad) di Via Cellini a Milano. Più avanti, tuttavia, lo Tzadik Haim mi disse che mi aveva visto e seguito dalla mia nascita e che sapeva tutto di me.  

Gnomen 67 - Lo Tzadik mi rivelò altresì che era stato "costretto" a portarmi a Milano "prima dell'tempo previsto". Aveva visto la mia condizione, lo stato disperato della mia anima a causa delle profonde impurità in cui ero immerso e del fallace misticismo Habad in cui ero sprofondato. Se fosse passato altro tempo, mi spiegò il Morè Haim, capo dei 36 Tzadikim Nistarim, sarebbe diventato impossibile riscattarmi. Lo Tzadik aveva considerato la mia questione e aveva concluso che doveva intervenire.

Gnomen 68 - Habad ha rappresentato per me un capitolo molto particolare che ho dovuto conoscere a fondo ed esserne parte integrale prima del mio riscatto. Ancor prima di Habad, tuttavia, ero rimasto intrappolato nelle reti di spiriti impuri, sia sessuali che depressivi. In un sogno di qualche anno fa ero tra le grinfie della Sitra Ahra (l'Altra Parte, che è in contrapposizione alla Kedushà) quando ero più giovane. Il mio cervello sarebbe stato distrutto più volte se il Dio di Israele non mi avesse fornito la volontà e il desiderio di studiare le lingue, leggere e acquisire conoscenza.  E se non fosse stato per le preghiere nascoste dello Tzadik Haim che teneva d'occhio colui che era destinato a diventare il suo Talmid.

Gnomen 69 - Anche la chitarra mi ha aiutato ad alleviare i conflitti interiori che mi hanno tormentato dai 12 ai 22 anni. Tranne qualche volta isolata, non sono mai davvero caduto in gravi stati di depressione, ma i "bollenti spiriti" di natura sessuale erano soliti molestare la mia anima. Nel 1991, ho ricevuto in sogno a Houston, in Texas, il permesso di comporre un testo, a mio nome e non nel contesto di Sefer Mishnat Haim, sulle profondità dell'impurità in cui ero caduto in quegli anni adolescenziali. Quel testo, se mai sarà scritto,[7] sarà personale e non associato allo Tzadik Haim che ancora non conoscevo.

Gnomen 70 – Com'ero dunque prima dei 23 anni? Ero inquieto, tormentato da tanti pensieri, desideroso di acquisire conoscenza ma poco concreto. Ero però costantemente alla ricerca di Dio Onnipotente. Come ho già detto, non ero affiliato ad alcun movimento giovanile ebraico. Ero un individualista che cercava la sua strada. Adoravo le parole, che sono state sempre poesia per le mie orecchie. Ripetevo le parole che mi piacevano molte volte per ascoltarne il suono. Questo mi invogliò a studiare altre lingue. Tutte le lingue avevano una loro musicalità, una loro poesia. Il mio spirito era piuttosto poetico; forse all'epoca avrei dovuto scrivere poesie.

 Ho sempre avuto fede in Dio Onnipotente e mai sono stato sfiorato dal dubbio.

Gnomen 71 - DIARIO: (16.01.1999, 28 Tevet 5759, 18 Profumo Celeste): Paolo e Nodà hanno digiunato questo Shabbat per me dopo che mi sono svegliato da un sogno in cui ero condannato a morte. Non sapevo per quale motivo e iniziavo a pregare e a chiedere a Dio di revocare il decreto.

Gnomen 72 – Da giovane, ero un sognatore, sempre alla ricerca di qualcosa, influenzato certamente dalla meditazione orientale, che prometteva di uscire dal  corpo per raggiungere uno stato spirituale più elevato. Tutto ciò ebbe inizio all'età di 13 anni, subito dopo la morte di mio nonno Max Green. A 11 anni, chiesi a mia mamma di comprarmi una giacca di pelle nera per imitare con la mia chitarra Elvis Presley. A 12 anni volevo diventare un famoso giocatore di baseball e, allo stesso tempo, collezionavo pietre minerali preziose che un amico di famiglia mi portava. A scuola ero alquanto indisciplinato e cercavo di far ridere i miei compagni. Ancor peggio mi comportavo alla Hebrew School dove studiavo per il mio Bar Mitzvah. E proprio in quel periodo venne a mancare mio nonno paterno Max Green, un mese prima della maggiorità religiosa.

Gnomen 73 - Questo evento mi scosse assai e segnò un cambiamento di rotta, facendomi maturare. Il nonno era morto ma sapevo che era presente. Il suo corpo materiale non c'era più ma io sentivo la sua presenza. Quando lo vidi nella bara al funerale, gli parlai mentalmente e sentii che era vicino a me. Cominciai a pensare che la vita stessa non avrebbe avuto scopo se fosse finita con la morte fisica e il concetto di una vita ultraterrena divenne vivo e saldo in me. Ero un po' meravigliato che fosse morto poco prima della mia maggiorità religiosa che egli avrebbe così tanto desiderato vedere. Ero però convinto che avrebbe assistito al mio Bar Mitzvah dal mondo della verità.

Gnomen 74 - Il mio Bar Mitzvah fu festeggiato anche con le lampadine colorate installate nel nostro cortile da zio Dave (Becker). Molti invitati vennero e mangiarono tacchino e altre leccornie e bevvero shnops (liquori, in yiddish) e vini. Inoltre venne installato un microfono perché potessi fare il mio discorso. In sinagoga, di sabato, tutto era filato liscio, sia la lettura della Haftarà (va-yiftah ha-giladi) sia il mio discorso di nuovo maggiorenne nella congregazione. Ricevetti anche dei bei regali. Ma mi addolorai molto vedendo mia nonna; era seduta ad un tavolo in abito scuro. Non era più la nonna che conoscevo. Il suo corpo era lì ma la sua mente e il suo spirito erano con il nonno nell'aldilà. Lo intuivo nel suo volto e nell'espressione dei suoi occhi. La sua è l'unica immagine che ricordo bene tra quelle dei presenti.

Gnomen 75 – Naturalmente, sentii la presenza del nonno. Era lì, guardava dall'alto ma era vicino e sorrideva perché suo nipote festeggiava il suo bar-mitzvah. Sentivo la sua presenza vicino a me e ora, dopo il mese di lutto, mi sentivo interiormente cambiato. Domandai agli altri familiari se anche loro sentissero la presenza viva del nonno. Ben presto arrivai alla conclusione che il modo con cui percepivo la sua morte  era molto diverso da quello degli altri. Pertanto non dissi nulla del messaggio ricevuto dal nonno circa un mese dopo il Bar Mitzvah.

Gnomen 76 - Ero seduto a letto in una sorta di posizione di meditazione yoga, cercando, come al solito, di trovare il posto nella mia mente che era la porta per lasciare il corpo. Tuttavia, non avrei mai potuto abbandonare del tutto il corpo perché ogni volta che trovavo la porta, altri desideri "terreni" arrivavano per disturbarmi. Quella volta, però, non fu così perché ero concentrato sul nonno ed ero estremamente serio. Con gli occhi chiusi, l'ho sentii venire e nella mia mente sentii la sua voce: "Guarda ora cosa ti sto mostrando". Vidi una specie di giardino con fiori colorati. Nonno Max mi disse: “Stai guardando un posto in un altro paese; è lì che dovrai andare. Ricorda quello che ti dico, dovrai usare molto il tuo cervello e avrai bisogno di tutto il tuo cervello per realizzare ciò che devi realizzare. Non è ora e non sarà qui, ma in un'altra terra ”.

Gnomen 77 – All'età di 13 anni, ebbi anche la mia prima storia d'amore con una ragazza non comune che mi disse con un segnale telefonico in codice Morse che mi voleva bene. Il problema era che io non avrei mai espresso i miei sentimenti con quel sistema di messaggistica. Evidentemente, avevamo opinioni contrastanti su come manifestare i nostri affetti. Il padre di Donna (così si chiamava la mia fiamma), un ebreo ashkenazita tedesco, era un appassionato radioamatore, per cui anche la figlia seguiva il suo hobby. Comunque, Donna mi piaceva, perché era diversa dalle altre ragazze, giocava a baseball, suonava molto bene il clarinetto e faceva parte di un gruppo di ragazzi preposti alla vigilanza. Dopo la scuola, ci piaceva andare in un negozio di dolciumi e giocare insieme a flipper.

Gnomen 78 - A volte la portavo al cinema e dopo tornavo a casa a piedi; alla fine di uno stretto vicolo prima di rientrare a casa, mi permise di baciarla sulle labbra e di stringerla a me. Avevo finalmente conquistato l'universo e, devo confessare, che l'amo ancora oggi e non so per quale strana follia me la lasciai scappare via. Ad una festa di compagni di scuola in cui le luci venivano spente di tanto in tanto per permettere scambi di baci, mi ritrovai a contraccambiare i baci pieni di passione di una delle "migliori amiche" di Donna; quella diabolica strega riuscì ad irretirmi coi suoi incantesimi e mi fece perdere la testa. L'indomani, Donna mi telefonò per dirmi che era tutto finito tra noi; la sua "migliore amica" l'aveva chiamata e le aveva raccontato tutto l'accaduto.

Gnomen 79 - Lacrime, illuminazione, rimpianti e un cuore spezzato. Avevo sentito dire che molte donne erano come gatte, ma io non ero mai stato graffiato. Ad un tratto, mi resi conto per la prima volta che il male esisteva e che l'astuzia lo generava ed era abbastanza facile cadere in trappola. Allo stesso tempo, il mio cuore era infranto perché, trappola o meno, avevo violato la fiducia che mi legava a Donna, per cui nulla poteva più ricreare la purezza di quel sentimento. A distanza di anni, ho realizzato che la fiducia è un sentimento assoluto, che non può essere scalfito in alcun modo. E ho capito perché amo tuttora Donna. Lei era pura. Non c'era nulla di falso in lei, non era né bugiarda, né speculatrice, né agiva per tornaconto personale.

Gnomen 80 – Il dolore di quella realizzazione venne quando rividi Donna. La cercai, sconvolto, sperando e pregando che mi perdonasse e mi desse un'altra opportunità. Ricordo la sua faccia quando uscì di casa per incontrarmi. Mi disse che aveva avuto completa fiducia in me e io l'avevo infranta. Purtroppo, la mia immaturità non mi aveva permesso di apprezzare ciò che avevo avuto. A causa di un momento di follia, avevo rovinato tutto. Donna aveva ragione, la fiducia, una volta infranta, non si può più ripristinare.

Gnomen 81 – Ho raccontato questo episodio perché ha avuto una profonda influenza su di me. La supplicai di perdonarmi, riconoscendo la stupidità del mio comportamento. Mi perdonò. La supplicai di permettermi di baciarla di nuovo e lei accettò. Ma l'avevo così delusa che il rapporto non sarebbe stato mai stato lo stesso. Se fosse stata solo arrabbiata, sarebbe stato più facile. La rabbia, infatti, va e viene. Ma era delusa. Non era più in grado di vedermi come mi aveva visto prima. Ci provò, perché i suoi sentimenti per me erano molto forti ma non riuscì a liberarsi dalla profonda delusione che aveva subito. Provammo ancora per alcuni mesi a stare insieme, ma mancava la forza vincolante di quella fiducia innocente e pura, sperimentata nel passato. Donna non potè vedermi più come mi aveva visto prima; questo fu il mio dolore interiore, essermi deprezzato ai suoi occhi dopo averla delusa.

Gnomen 82 - Dopo qualche mese decidemmo di lasciarci; non ricordo più il motivo, ma il mio amore per lei continuò per almeno due anni. Scrissi uno spettacolo teatrale per la mia lezione di inglese in cui i giovani protagonisti recitavano le loro pene. La mia insegnante di scuola media (che insegnava anche alla scuola ebraica) rimase così impressionata dal pathos e dalla profonda sofferenza di cuori infranti, che mi convocò per una chiacchierata personale. Mi spiegò con tatto che i sentimenti espressi in quella recita erano tutt'altro che quelli di un normale 14enne. La profonda emotività e il senso tragico della sofferenza, mi disse, esprimevano un forte disagio psicologico che sarebbe stato meglio curare con qualche seduta da uno psicologo.

Gnomen 83 - Decisi che invece di andare da uno psicologo, avrei meditato sulla psicologia umana e avrei cercato di capire le complessità della mente. Allo stesso tempo, intrapresi lo studio del latino e l'amore per lo studio delle lingue iniziò  a radicarsi in me. In quel periodo facevo anche parte di un programma radiofonico della WBGO Workshop School, una stazione FM. Studiai dizione e fui ben accolto dal produttore, per cui partecipai a diversi programmi. Ricordo di aver organizzato e diretto diversi programmi di musica folk, suonati e cantati da miei amici. Trascorsi la maggior parte di quegli anni in un tumultuoso fervore intellettuale, stimolato dal desiderio di scoprire nuovi orizzonti. Potrei dire ora che il messaggio di mio nonno mi aveva fatto entrare nel mio Giardino. Qui incontrai il Serpente che mi spinse a mangiare qualche frutto, dopo di che i miei occhi si aprirono e mi accorsi di essere vergognosamente nudo.

  Gnomen 84 - Dai 14 ai 15 anni (8a e 9a classe) ho studiato nella modernissima Clinton Avenue Junior High School e dai 15 ai 18 anni (10a, 11a e 12a classe) ho frequentato la Weequahic High School, entrambe a Newark, nel New Jersey. Dai 18 ai 19 anni ho studiato alla Yeshiva University e dai 19 ai 23 anni ho fatto parte del Movimento Lubavitch; dai 19 ai 21 a Crownheights Brooklyn e dai 21 ai 23 anni a Brunoi (alla periferia di Parigi), in Francia, in una yeshiva Lubavitch. Dai 13 ai 19 anni, sono stato, in generale, in uno stato di grande conflitto tra ciò che volevo essere e ciò che ero in realtà, tra un livello di purezza che desideravo raggiungere e l'insistenza di pensieri e atti impuri che mi conducevano in regni d'impurità, tra un livello di conoscenza che desideravo ardentemente acquisire e le immense limitazioni che trovavo in me stesso.

Gnomen 85 - Tra la mia maturità liceale e il mio ingresso alla Yeshiva University (nella parte alta di Manhattan), ho visitato Israele con un gruppo della Shomer Ha-Tzair, uno dei movimenti sionisti non religiosi. Sono stato in Israele per 6 settimane e qui ho festeggiato il mio 18esimo compleanno.

DIARIO: 20.01.1999, 3 Shvat 5759, 22 Profumo Celeste: Giuseppe sognò di avere un antico libro di saggezza; leggendolo, comprese che si trattava del Libro della Saggezza della vera Via di Mezzo. Gesù non vi era menzionato. Peretz voleva leggere il libro e Giuseppe glielo consegnò. (Poi, dopo altri 3 sogni), Giuseppe vide un altro libro che era il "completamento" del primo: Giuseppe capì che il Maestro Haim era presente ed era dietro di loro.

Gnomen 86 - Nel sogno di Giuseppe, viene concesso all'Asino il permesso (tramite Giuseppe che è nel Segno dell'Asino Dolce che può parlare con chiunque voglia) di scrivere due libri da intitolare, a Dio piacendo, "Libro della saggezza, Antica e Nuova, e della vera Via di Mezzo). Yeshua non è menzionato nel Libro perché gli insegnamenti di Gesù non corrispondono alla Via di Mezzo. Del tipo: "Se qualcuno ti schiaffeggia la guancia destra, tu porgigli la sinistra" oppure "Se il tuo occhio ti tradisce, càvalo" oppure "Chiunque voglia seguirmi, che prenda la sua croce" e simili. La Rivelazione Finale rivela la vera Via di mezzo tra due estremi, che, appunto, non possono stare al centro. Questo nuovo equilibrio storico arriva per merito del Goel Finale, Haim. E' lui che è stato scelto da Dio Onnipotente per insegnare al mondo la vera Via di Mezzo.

Gnomen 87 – Il mio primo soggiorno in Israele, come detto, durò 6 settimane. Il mio sentimento verso lo stato ebraico era semplice, ingenuo. Questa era la terra promessa da Dio al popolo ebraico. Era la realizzazione di un miracolo storico voluto da Dio dopo la Shoà. L'unica altra cosa che sapevo era che amavo la lingua ebraica e leggevo le poesie di Hayim Nahman Bialik con grande piacere ed entusiasmo e cercavo e imparavo ogni parola per me nuova. Le mie tasche erano sempre piene di fogli con parole nuove, un'usanza che avevo fatto mia dall'età di 16 anni, quando mi ero messo a studiare contemporaneamente francese, russo, greco, ebraico e persino indonesiano.

 



[1] Il mio nome ebraico, Peretz, mi fu dato in questa scuola (alla nascita, i miei genitori mi hanno messo il nome Paul). Soltanto il mio nonno materno Heshel Becker mi chiamava Pesah.

[2] SHUSHAN è Susa, la capitale dell'Impero Persiano ai tempi del Miracolo di Purim. In ebraico è scritto con 4 lettere SHEEN-VAV-SHEEN-NUN SOFIT, quindi due SHEEN. Nel sogno di Davide la pronuncia della prima SHEEN era breve mentre la seconda era prolungata e rimarcata. Probabilmente l'Asino morto ha bisogno del miracolo del nuovo Purim della Redenzione Finale per resuscitarlo. Hi-haw, hi-haw!

[3] Dopo abbiamo smesso di usare il termine KTAV SHUSHAN. L'intensione di base è tutto ciò che si spiega riguardo alla rivelazione delle Stelle di Esther nel Regno di Ahhashverosh ma il termine KTAV (scrittura) non è necessario ed anzi può creare un fraintendimento. 

[4] E dopo abbiamo stabilito il Sito Beit-Sefer-Esther.com con i documenti di Sefer Mishnat Haim.

[5] Rispetto, comportamento consono e corretto con il prossimo, con i genitori, con gli anziani, con gli insegnanti, intorno alla tavola e per le cose sacre, la Torà, le Sacre Scritture, la Sinagoga o il luogo di preghiera ecc. Pertanto mantengo il termine in ebraico difficilmente traducibile.

[6]Beniamino Perico, milanese, fedele Asino della missione, lavoratore edile, è morto tragicamente, a soli 32 anni, in un incidente di lavoro, cadendo da un'impalcatura di un edificio, colpita dal crollo di una gru del cantiere. La sua morte ci ha addolorati immensamente e ci ha ricordato che esattamente 13 settimane prima dell'incidente mortale, il Goel Haim aveva detto in sogno a Sara Marcus che avrebbe dovuto "prendere" qualcuno per la benedizione dell'umanità; allo stesso tempo, in un altro sogno di Giordano Levi, lo Tzadik Haim aveva detto che gli allievi dovevano fare un segno di lutto evitando di mangiare primizie per 13 settimane. Solo dopo la morte di Beniamino e l'immediato segno della sua resurrezione la mattina stessa del suo funerale, ci siamo resi conto che, purtroppo, si era trattato di un "sacrificio" necessario per salvare la Missione dell'Asino che mangia il Pane e Beniamino, nella sua enorme fede in Dio, nel Goel Haim e nella Missione dell'Asino, era stato il prescelto.

 

 

[7] Non è mai stato scritto.