Autore: Peretz Green
Traduzione dall'inglese:
Davide Levi
Alcuni gnomen autobiografici
Capitolo 1
Gnomen
1 – DIARIO DELL'ASINO: 20.11.1998, 2 Kislev 5759. La
conclusione delle Virtù di Ester e del Tribunale di Mordechai ha-Tzadik
(Ester 2) rappresenta una rivelazione straordinaria sulla natura del Goel
Nascosto, Haim, quando era nel mondo. Nel libro di Ester 1 viene rivelata la
storia dei Segni Iniziali nella Scuola degli Esseni e la storia finora nascosta
della Stella che Stupisce. Il libro di Ester 2 tratta il nome mediano ASHER (di
EHEYE ASHER EHEYE) e la natura dei Servitori Nascosti di Dio, gli Tzadikim Nistarim,
grazie ai cui meriti il mondo è continuato ad esistere, specialmente
negli ultimi 2000 anni.
Gnomen
2 - All'inizio ho scritto qui il titolo 'Il Libro della Scuola
di Ester'- La nuova SHEEN' e la nuova
VAV della Redenzione Finale - Le Tavole di Giustizia del Tribunale di Mordechai
ha-Tzadik come parte del Nuovo Rotolo della Redenzione Finale. Queste sono le
Nuove Lettere di SHUSHAN che rappresentano il Nuovo Purim della Redenzione
Finale.
Gnomen
3 – Il Nuovo Rotolo della Redenzione Finale, una volta aperto,
non si chiude più. Ogni testo deve essere chiuso ma il Rotolo continua
perché rappresenta l'espressione vivente della Quarta Generazione in
corso.
Gnomen
4 - (segue il capitolo 13 di Ester 2) In verità quando
ho frequentato la scuola per preparare il mio Bar Mitzvah sapevo ben poco di
Torà.
Solo a 18 anni, con la mia ammissione alla Yeshiva University (a New York), ho
iniziato a camminare secondo la Halachà. Mi sono sempre meravigliato di
tutto. Ero vivo. E ciò mi sembrava abbastanza sorprendente. In questa
istituzione c'erano ebrei che indossavano i tefilin anche quando parlavano al
telefono con le loro amiche.
Gnomen
5 - Potrei pertanto affermare che avevo già un'infarinatura
generale ebraica prima di cadere nella trappola di Habad. Se avessi avuto una
fidanzata, non avrei certo parlato con lei al telefono con addosso i filatteri.
Avevo preso a cuore l'espressione del rabbino Riskin che aveva detto che si
vede che colui al telefono aveva tramite i tefillin una 'linea diretta' con il
Padrone del Mondo (Ribbonò shel Olam). Era la "linea diretta"
che desideravo. Il problema era che ogni volta che cercavo la "linea
diretta" mi ritrovavo a pensare ad una femmina.
Gnomen
6 - Non era così facile per me, per cui mi recai al
Campus e chiesi ad un rabbino di scuola freudiana, con una tipica barba ashkenazita,
come mai quella mitzvah del brit (circoncisione) compromettesse la mia
"linea diretta" con il Padrone del Mondo. "Non Lo temi?" mi
domandò il rabbino psicologo con lucidità germanica. "Certo
che Lo temo, risposi, e certamente non farei alcunché contro la Sua
volontà. Il problema è che invece della "linea diretta"
che dovrei perseguire, tutto ciò che vedo e tocco è in
"linea diretta" con una parte centrale del mio corpo. Non esiste una
cura, doktor, che mi aiuti a uscire da questo corpo prima che mi trascini
sotto?"
Gnomen
7 – "Cosa intendi per tutto?". I suoi occhi si
illuminarono di acume psicoanalitico, gioiosi per la mia prontezza a spogliarmi
mentalmente davanti a lui. "Tutto" ripetei con enfasi. "Se fosse
solo il problema di un'amica, perché dovrei venire da lei? No, doktor,
non è quello. Da qualche parte lungo la linea, sono uscito da tutte le
distinzioni fra maschio, femmina, animale, piante e persino oggetti inanimati.
Tutto trova un modo per emozionarmi. Il mondo intero, mi sembra, è
venuto a schiacciarmi e a sovrastarmi con il desiderio sessuale".
Gnomen
8 - “Lei pensa che la mia situazione sia grave, doktor?".
"Niente affatto" disse sorridendo e lisciandosi la barba. "E' un
semplice caso di yetzer ha-rà (inclinazione a peccare). Quando ti
sposerai, passerà. Guarda come sai esprimerti bene. Se ci fosse un
problema reale, non saresti in grado di farlo. Non preoccuparti e non temere.
Non sei meshugà (matto). Abbi un po' più timore del
Signore e una volta sposato tutto questo passerà. Zai a menshe un
daiga nisht, vet zain gut (sii uomo e non ti preoccupare e tutto
andrà bene)."
E'
certamente più razionale di Freud, pensai. La differenza è che
Freud non aveva conosciuto lo yetzer ha rà e riteneva che ogni disturbo
fosse radicato nel subconscio. Ma non puoi incolpare le negative per le foto
che sono state scattate!
Gnomen
9 - Ciononostante, il discorso di Rav Riskin sulla linea
diretta col Signore tramite i tefilin mi
fece meditare non poco e alla fine fu il vero catalizzatore del mio abbandono
della Yeshiva University e della ricerca di una nuova "linea diretta"
tramite Habad. La frase di rav Riskin aveva compromesso il mio crescente
distacco interiore ed eccitato il mio desiderio di sapere perché il mio
amore non potesse ancora essere soddisfatto legandomi strettamente ai filatteri.
C'era qualcosa di disperatamente sbagliato in me, ragionavo, e anche a Minhat
Shabat non riuscivo a cantare spensieratamente con gli altri.
Gnomen
10 - Alla Yeshiva University, feci la conoscenza con
l'ebraismo halachico tedesco-americano. La sua manifestazione era piuttosto
severa mentre quella americana alquanto permissiva; tuttavia, in generale, non
disdegnavo l'ebraismo attivista, halachico nel contesto degli studi
tradizionali. Avevo già una discreta conoscenza dell'ebraismo moderno,
dopo averlo studiato per tre anni nella Weequahic High School di Newark, nel New
Jersey, con il maestro Chasen, la pace sia su lui. Avevo anche visitato Israele
l'estate prima di iniziare l'Università, dopo aver vinto un
viaggio–studio di 7 settimane per i bei voti ottenuti. Il signor Chasen mi mandò
con un gruppo della Shomer ha-Tzair (movimento sionista non-religioso).
Gnomen
11 – All'epoca non avevo la minima idea della natura dei vari
movimenti sionistici (religiosi, socialisti, laici, ecc) ma io non ho mai fatto
parte di alcuna organizzazione. In realtà, non mi è mai piaciuto
aggregarmi ad uno specifico gruppo di persone, orientato ideologicamente, anche
perché ero troppo individualista per "dividermi" o
"condividere me stesso" con gli altri. Il mio individualismo era
molto spirituale e da me considerato come una peculiarità della mia
identità che, tuttavia, dovevo ancora approfondire e cercare di
definire. Posso dire di essere nato con una forte fede interiore nell'unico Dio
Vivente, e grazie a Lui, non ho mai conosciuto
dubbi a riguardo.
Gnomen
12 - Credevo, naturalmente, nel Pesah del popolo ebraico e
desideravo studiare e approfondire la Torà sempre di più. Ero pertanto
entusiasta del programma giornaliero di
studi ebraici della Yeshiva University e apprezzavo anche le materie profane che
vi si insegnavano (avevo scelto lo studio del greco classico). Tuttavia, mi
sentivo anche frustrato. Avevo sempre desiderato usare tutto il mio tempo per
studiare e leggere ma sono sempre stato impedito dal realizzarlo compiutamente.
Gnomen
13 - DIARIO: Vedasi (non qui) il diagramma delle 13 Nuove
Mazalot del Grande Pesce Leviathan nelle loro rispettive posizioni e nelle loro
convergenze con le 13 Stelle della
Shoshanà.
Gnomen
14 – Alcune indicazioni ricevute nella Tenda da Giuseppe
Manigrasso, il nostro profeta-bambino-Asino: le Nuove Mazalot col tempo, negli
eventi (del mondo e della vita personale) si chiariranno progressivamente;
L'occhio
di Bil'am è rappresentativo delle Nuove Mazalot, cioè il nuovo
livello di profezia che deriva dalle Nuove Mazalot.
L'occhio
di Bil'am permette alla persona una buona introspezione, dopo che ha raggiunto
il livello di dire il vero e di fare il bene; questo è il Terzo Occhio 'al
di sopra' (come i 3 occhi dell'Asino) che porta le parole e le azioni al loro
completamento nella giusta e vera prospettiva desiderata.
Gnomen
15 - Le Nuove Mazalot sono le nuove radici del futuro; questo
significa che la persona nata sotto il Nuovo Mazal è già radicata
nelle "fonti" della Redenzione Finale.
"Shtum
ha 'ain" (dall'occhio aperto, Numeri 24, 3) e "g'lui einaim"(con
gli occhi aperti, ibid. 4) sono epiteti riferiti a Bil'am; in un certo senso,
ogni persona ha un terzo occhio, "l'occhio della visione profetica";
Il
terzo occhio dell'Asino che mangia il Pane apre al mondo l'occhio della visione
profetica.
Il
terzo occhio rappresenta la vera Via di Mezzo tra gli estremi.
Il
terzo occhio è nascosto sopra il cervello, leggermente sopra la fronte
(ma i tre occhi dell'Asino, ricevuti in un sogno di Giuseppe, erano allineati,
come le 3 stelle nel Segno delle Stelle).
Gnomen
16 - DIARIO: Alcuni Segni di Ester nascosti: Nel sogno
di Davide Levi, Peretz dice "SHEEN, SHEEEN, è l'Asino morto che ti
parla". La doppia SHEEN allude a SHUSHAN .
Insieme le 2 SHEEN consegnano il nuovo KTAV SHUSHAN (la
Scrittura di SHUSHAN) che consente la stesura del Nuovo Rotolo di Ester della
Redenzione Finale, con il permesso del Goel Finale, Haim.
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17 - DIARIO: La nostra Michail Ester (che è di
origine iraniana) si è occupata nel suo lavoro di Tavole Cuneiformi che
lei possiede e che le erano state richieste da una persona dell'Università
Ben Gurion di Beer Sheva. Allo stesso tempo, attraverso un errore ovviamente
"provvidenziale", ha ricevuto un fax dalla regina Pahlevi, moglie
dell'ex Scià di Persia, indirizzato ad un poeta negli Stati Uniti. Si
tratta indubbiamente di "segni nascosti": il Nuovo Regno della Scuola
di Ester di Beer Sheva ha dei contatti con i regni universali (Babilonia,
Persia, Grecia, Roma) di Ahashverosh. Ciò è in congiunzione con
il nostro sito web Camillo,
diretto da Solly Kamkhaji a Beer Sheva.
Gnomen
18 - Lo Herem Mi-Deoraita delle Cinque Tavole del Patto (anch'esso si trova
nel sito summenzionato) è collegato alle 5 Stelle del Tribunale di
Mordechai ha-Tzadik. Dalla fine del 13esimo anno e dalla morte di Beniamino
noster, il Segno dell'Asino che mangia il Pane è stato autorizzato a
continuare come attuazione dell'ultima profezia in Malachia e della profezia
del Nuovo Patto in Geremia. Anche nel 14esimo volume generale del Libro delle Stelle
(scritto a mano nel 15esimo anno dei Segni Completati) ci sono Segni di Purim
nascosti.
Gnomen
19 - Tutti i nuovi Segni di Purim rappresentano i modi
nascosti e strategici con i quali la Redenzione Finale arriva al popolo
ebraico.
Ora
l'Iraq, simbolo dei mali di Babilonia, è sotto attacco da 4 giorni. Nel
frattempo, una nuova formazione stellare si è formata nel triangolo
Israele, USA, Gran Bretagna.
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Gnomen
20 – La battuta spiritosa sui tefillin in "linea
diretta" aveva avuto un significato per me. La maggior parte degli studenti
nel programma Yitzhak Elhanan della Yeshiva University (non gli insegnanti che
erano, in generale, rabbini) mi sembravano ebrei "part-time". Non
avevo l'esperienza per misurare in modo significativo le varie classi di ebrei
che frequentavano l'Università, ma, in generale, ero dell'idea che chi
aveva avuto il privilegio di studiare la vera Tradizione doveva esserne
completamente dedito.
Gnomen
21 – In realtà, io non vi trovavo il fuoco che stavo
cercando per accendere la fede che era ardente in me fin dalla mia prima adolescenza.
Forse esageravo nelle mie pretese.
DIARIO:
Dal DIARIO del Pesciolino Natiul: 30.12.1998, 11 Tevet 5759, primo giorno del nuovo mese del Grande
Pesce, Leviathan, secondo la revisione completata dal Cavallo Bianco del Nuovo
Calendario Stellare del Leviatano. Questo è il mese del Profumo Celeste.
I giorni sono contati dalla mezzanotte.
Gnomen
22 - Venerdì 1:00, 1 gennaio 1999, 12 Tevet 5759, 2
Profumo Celeste: ho dichiarato quest'anno, in virtù del "triplo
nove": Anno della Tripla Verifica, Anno della Tripla Meditazione e Anno
del Triplo Salto.
Gnomen
23 - DIARIO: 06.01.1999: Sogno di Davide Levi sui
capelli che crescevano sulla sua lingua. Gli dissi che doveva prepararsi a
parlare della Redenzione Finale senza peli sulla lingua. Solly mi ha mandato un
documento sugli Esseni. Ha sognato Gilat Haim che riceveva un'ala del Cavallo
Bianco mentre vedeva Shaul che viveva in una casa tra palestinesi e sciiti.
Giuseppe ha sognato un decreto sull'Italia del Nord in cui si diceva che d'ora
in avanti i decreti sarebbero scesi rapidamente. Davide Levi ha sognato di aver detto a
Netanyahu "Cadrai perché hai commesso 2 errori: il primo è
che non hai fatto nulla per placare i palestinesi; e il secondo, e parlo in
nome dello Tzadik Haim, Rosh le-lamed-vav Tzadikim Nistarim, perché ti
sei fatto eleggere coi voti di Habad".
Gnomen
24 - Tutto è fede e la fede è tutto. Siamo
credenti. Noi crediamo nel Signore, nostro Dio; noi crediamo nei Patriarchi;
noi crediamo nella Legge di Dio portata da Moshè Rabbenu. Noi crediamo
nei profeti di Israele e nella grande missione del profeta Elia e crediamo
nelle 3 redenzioni di EHEYE ASHER EHEYE.
Devo
avvertire gli allievi del Goel Haim a non cadere nell'autocompiacimento della
fede.
Gnomen
25 - In verità, la fede è un dono di Dio che si
radica nel profondo del cuore. E' tuttavia necessario distinguere tra la
conoscenza della vera fede e il vivere attivamente davanti a Dio nella vera
fede. Ogni precetto deve essere osservato nell'entusiasmo del cuore sentendo la
vicinanza e l'amore del Signore, nostro Dio, su di noi.
Gnomen
26 – L'anima interiore acquisita sul Sinai non può che
respingere la deificazione di un uomo. Ci sono semplici nella fede in Dio che
sono però confusi e dubbiosi a causa delle incrostazioni della teologia
cristiana.
Gnomen
27 – Molti delle pecore smaritte della Casa d'Israele, nel
corso dei secoli, sono rimasti vittime innocenti di tale confusione. Le
incongruenze della dottrina trinitaria hanno compromesso la loro
capacità di rivolgersi in preghiera solamente a Dio Onnipotente.
Gnomen
28 - Il cristianesimo era condannato a falsi vincoli
trinitari e così le menti cristiane rimasero incatenate ai limiti dello
sragionamento e dell'illogicità, fin dai tempi di Paulus.
Gnomen
29-36 – E a causa di tale radicata superficialità del
non-pensiero, che le pecore perdute della Casa d'Israele devono essere
avvertite, dopo che sono già state circoncise e convertite sull'altare
di Efraim, a non cadere nel compiacimento della loro fede. Il ritorno è,
naturalmente, associato alla gioia. L'anima è felice di aver ritrovato
ciò per cui aveva atteso secoli e persino millenni. C'è
un'illuminazione immediata della mente e del cuore, un'ondata di nuova
comprensione e nuovi percorsi di pensiero grazie ad uno spirito rinnovato.
Gnomen
37 – Adesso che conosci e credi nei Segni Completi della
Redenzione finale, diventi allievo dello scelto Goel Haim. Credi nei ragli dell'Asino
che parla del Sinai o di Betlemme o del Grande Pesce, Leviathan. Ma non
compiacerti nella tua fede. Devi ancora imparare a stare dritto davanti a Dio e
davanti al prossimo, perché il tuo sì non è stato un
sì e il tuo no non è stato un no per generazioni e le distorsioni
del linguaggio di Paolo hanno lasciato gravi ferite storiche che devono ancora
essere sanate.
Gnomen
38 - Siamo nella generazione della Grande Convergenza
Stellare e ciò che è vita si chiamerà vita e ciò
che è morte si chiamerà morte. La Santa Torà è
Vita. Il linguaggio della teologia di Paolo è la morte. Questa è una
generazione di agonia e di morte. E' arrivato il momento della fine della
lingua fallace perché le Stelle della Redenzione illuminano solo il
nuovo linguaggio chiaro della terza Redenzione Finale. Il Cristianesimo di Paulus
deve agonizzare e scomparire per sempre. La Torà si diffonderà nel mondo.
Gnomen
39 – Tuttavia, non compiacerti nella tua fede. Come la
felicità e l'euforia di un assetato nel deserto che improvvisamente trova
una fonte di acqua potabile, così alla tua anima assetata è stata
data la meravigliosa notizia della grande salvezza che è arrivata nel
mondo. Sei stato redento, ma devi ancora riscattare le tue facoltà inquinate
da secoli di dottrina paolina.
Gnomen
40 - Sei stato salvato dalla morte e sei stato dissetato nel deserto ma ora,
ogni giorno, dovrai bere le acque di salvezza che sono in te e mangiare il pane
redenzionale che ti sostiene lungo il cammino della vera fede in EL HAI. Benedetto
è il Signore, nostro Dio, che manda il linguaggio chiaro dei Segni Completi
della Redenzione Finale.
Gnomen
41 – Benedetto è il Signore, nostro Dio, che ci dona
il Nuovo Cervello Umile della Redenzione Finale. Il Nuovo Cervello viene
inviato nel mondo quando quello delle pecore smarrite della Casa di Israele
è stato frantumato oltre ogni correzione. Nel Suo grande amore e nella misericordia
per Efraim, il suo prezioso figlio, il Signore non può, per così
dire, non dispiacersi di vedere il suo stato di inattività mentale.
Quindi Ha Shem ordina di aprire le case del tesoro del Nuovo Cervello Umile
riservate ai meritevoli della Redenzione Finale.
Gnomen
42 – Hai conservato e mantenuto il tuo derech eretz
e
adesso onora la tua anima; falla alzare davanti al Trono di Gloria per chiedere
il Nuovo Cervello Umile. Perché non c'è correzione se non tramite
una nuova forza potenziale. Solo una nuova realtà può staccarti
dal passato. Se hai bisogno della forza dell'Asino, sii Asino, ma in ogni caso
avrai bisogno della misericordia diretta del Signore, nostro Dio,
affinché l'Uccello di Israele risorga. E avrai bisogno della forza
diretta di Dio su di te per combattere le Battaglie del Pesce contro
l'abitudine.
Gnomen
43 - Avrai bisogno dei Pesi dell'Asino per ricordarti di
essere umile. Avrai bisogno della lentezza della Tartaruga per rallentare il
ritmo rapido della Quarta Generazione così da essere illuminato dalla
vicinanza di Dio. Avrai bisogno del collo alto della Giraffa per elevare i tuoi
pensieri al di sopra delle banalità quotidiane. Avrai bisogno della
misericordia diretta del Signore, nostro Dio, per entrare nel Progetto della
Redenzione Finale e ordinare i tuoi pensieri nel suo Progetto Composito.
Gnomen
44 - Avrai bisogno della Casa di Rifugio che sigilla le tue labbra
nella corazza dell'Armadillo per salvarti dalle abitudini di concetti ormai
obsoleti. Avrai bisogno del Lago di Sale per sciogliere le incrostazioni
mentali formatesi nei secoli. Avrai bisogno della Valle di Mercurio per
risvegliare gli equilibri e le misure e ottenere il coraggio di scendere in
profondità. In tutto ciò avrai bisogno della misericordia diretta
di Dio Onnipotente affinché ti guidi in ogni minuto e certamente non
oltre la Fine del Minuto.
Gnomen
45 - Avrai bisogno della misericordia diretta di Dio Onnipotente
su di te per conoscere di nuovo il Profumo Celeste in cui l'anima si diletta;
per secoli ti è mancato il profumo a cui l'anima anelava. E dovrai
aggirarti nella Tana del Leone per imparare a camminare sicuro nella Legge di
Dio. Allora sentirai la Bellezza del Paradiso nel tuo cuore e sentirai la
misericordia diretta del Signore, nostro Dio, dentro di te, che brilla sulle
Nuove Tavole del tuo cuore.
Gnomen
46 - Questo è il Tikkun (correzione) del Cavallo
Bianco che morì, povero Cavallo, e lasciò un'ala a Ghilat Haim. E
nel segno della Resurrezione del Morè Haim, il Cavallo Bianco è
stato resuscitato con il nuovo titolo di addestratore capo di tutti i cavalli,
bianchi o rossi o neri essi siano. E così il titolo di Cavallo Bianco è
stato dato da Ghilat Haim (Gioia della Vita, il nome di mia figlia) mentre il
Cavallo Risorto stesso è diventato un fervente insegnante del Nuovo
Calendario del Leviatano, nel potere di cui egli stesso aveva visto il Segno
della propria risurrezione con la misericordia diretta del Dio di Israele su di
lui. Amen.
Gnomen
47 - Il Tikkun del Cavallo Bianco (Paolo Fierro) è
stato fatto tramite la sua "morte", che rappresenta la morte della
lingua decaduta creata da Paulus e la sua "resurrezione" che
rappresenta la salvezza attraverso il linguaggio chiaro del Nuovo Patto Finale.
Coincide anche con la nuova apertura del Nuovo Calendario Stellare del Grande
Pesce, Leviathan, un'importante impresa del Cavallo Bianco prima della
correzione. E' un Tikkun generale, destinato appositamente al Gregge Smarrito
della Casa di Israele che ritorna entro i confini della sua vera origine tramite
l'Altare di Efraim nella Casa di Preghiera della Terza Redenzione Finale di 7 Piani,
13 Altari e Tappeto dell'Islam, per merito del Goel Finale, Haim.
Gnomen
48 - Il Nuovo Cervello Umile è stato inviato da Dio
Onnipotente per ricompensare le Pecore Smarrite per le sofferenze patite nel
corso dei secoli. Esse devono quindi cercare di vivere all'interno della Nuova
Conoscenza e del Nuovo Spirito dei Segni Completi. Prega soltanto EL SHADDAI e fa'
che la Sua Santa Presenza ti illumini. Amen.
Gnomen
49 – Unisciti al Goel Haim, con tutto il cuore, per quanto
puoi, perché il Morè ti sta insegnando le vere vie di Dio. Questo
rapporto di stima e amore del vero allievo nei confronti del vero insegnante scelto
dal Signore, nostro Dio, è desiderato dall'Alto. Agisci con il
derech eretz amato dal Signore, nostro Dio.
Gnomen
50 - Lega i tuoi pensieri ai nuovi insegnamenti dei testi del
Sefer Mishnat Haim perché in essi troverai la forza della voce coerente
che accompagna ogni parola e sarai collegato ai Segni delle Stelle della Redenzione
Finale. In questi testi, studiati nella fede della vera Tradizione, troverai la
Voce vivente della profezia. Poiché i modi in cui Dio si manifesta agli
individui sono infiniti, ma la guida profetica della Redenzione Finale è
"incanalata" negli scritti profetici di Sefer Mishnat Haim, sotto
l'autorità dello Tzadik, il prescelto Goel, Haim.
Capitolo 2
Gnomen
51 - DIARIO dell'Asino che mangia il Pane: 06.01.1999, 18 Tevet
5759, 8 Profumo Celeste.
Mercoledì
mattina Nodà ha visto in sogno che Beniamino noster
si
trovava a casa nostra. Si sono salutati ed erano così felici di vedersi
che hanno pianto dalla gioia. Nodà ha detto a Beniamino "Sono felice che ora
puoi starci vicino".
Gnomen
52 - Con il segno della morte e resurrezione del Cavallo Bianco
e le nuove benedizioni che elevano la Doppia Coda dell'Asino, c'è stato
un meraviglioso Nuovo Matrimonio tra il Regno dei Cieli e la terra, un
matrimonio che corrisponde al Segno della Grande Nuova Riconciliazione tra il Nuovo
Cervello Umile e il Cuore.
Gnomen
53 - Giacobbe, nostro padre, è la Corda della sua
eredità. Egli è il Sigillo della Santa Eredità conferita
da EL SHADDAI. Dio ha benedetto Abramo, Isacco e Giacobbe e la loro discendenza
in eterno.
Gnomen
54 - Eppure Giacobbe, nostro padre, Sigillo e Collegamento delle
benedizioni della vera tradizione di Israele, non ricevette la benedizione di
Isacco senza dover subire le dure accuse di Esaù (Gen. 27: 36) "E
disse Esaù: “Per questo è stato chiamato Giacobbe (ya'akov)! Mi
ha ingannato già (ye'akveini) due volte; mi ha preso il diritto della
primogenitura ed ora ha preso la mia benedizione” e aggiunse: “per me non hai
in serbo alcuna benedizione?”.
Gnomen
55 - In memoria della mia amata mamma Ann (Becker) Green. - Nella
stessa radice del nome Giacobbe c'è anche il vocabolo "akev" (calcagno)
(ibid, 25: 26): "Poi uscì suo fratello che teneva con la mano il
calcagno di Esaù e lo chiamarono Ya'acov, e Isacco aveva 60 anni alla
loro nascita".
Sappiamo
già che la "benedizione messianica che il popolo di Giacobbe deve
ricevere arriva in un momento in cui l'atteggiamento del popolo ebraico
è simile alla rozzezza di Esaù. Gli abiti da campo impregnati
dell'odore intenso e vigoroso della natura erano apprezzati da Isacco, nostro
padre, che prediligeva Esaù soprattutto per la sua indole e il suo
attaccamento al mondo naturale.
Gnomen
56 - C'è un tempo per ricevere la benedizione in cui
la voce di Giacobbe non basta da sola; sono necessari anche gli indumenti della
vita agreste e naturale di Esaù. Alludiamo al tempo della rinascita
dello Stato di Israele. La voce di Giacobbe si manifesta in gran parte tra gli
ebrei laici e non praticanti, nell'odore dei campi di Israele, nel rifiorire
della sua natura e nell'amore della terra ereditato dai nostri Patriarchi.
Gnomen
57 - Ciò che è di Israele è di Israele,
ma che ne è delle Pecore smarrite della Casa di Israele? In che modo la
pretesa di Esaù è giustificata storicamente? Cosa intendono le
nazioni cristiane di Esaù quando affermano che Giacobbe, il popolo
ebraico, le ha soppiantate due volte, rubando prima il loro diritto di
primogenitura e dopo la loro benedizione? Ebbene, solo dopo la rivelazione del
Nuovo Messaggio Finale, la questione potrà essere affrontata e risolta.
Gnomen
58 - I Segni Universali Iniziali di Yosef erano alla base
della Missione di Gesù. In effetti, andarono alle nazioni del Cristianesimo
perché il destino delle nazioni è nel quadro della salvezza
universale, non solo ebraica. Questo perché le nazioni non sono comandate
ad osservare i precetti della Torà come lo sono i figli di Israele.
Quindi la missione di Yeshua era associata alla salvezza delle Pecore smarrite
dei figli di Israele che sono legati al diritto di primogenitura.
Gnomen
59 - In effetti, il Cristianesimo stesso non avrebbe
prosperato senza il merito di Esaù. Se le Pecore perdute della Casa di
Israele non fossero state nelle pieghe cristiane, con "i segni nascosti
del diritto di primogenitura di Giuseppe" al loro interno, il Cristianesimo
non sarebbe nato. Il Cristianesimo ha pertanto avuto il diritto della
primogenitura, in virtù dei Segni messianici di Yosef per la salvezza
delle Pecore smarrite. Questi Segni, con la salvezza che portano, si completano
solo nel Nuovo Patto Finale, che redime le Pecore smarrite ma anche i discendenti
di Malchitzedek. Il diritto della
primogenitura di Yosef ritorna a casa.
Gnomen
60 - Il pianto disperato di Esaù e la sua accorata
richiesta ad ottenere la benedizione di suo padre, allude al Cristianesimo
angosciato quando arrivano i Segni Finali e viene decretata la sua fine storica
e teologica. La risposta profetica di Isacco, nostro padre, tratta, ovviamente,
l'intera gamma della storia cristiana; "le contrade pingui della terra"
(ibid, 27: 28) rappresentano la sovrabbondanza del Cattolicesimo romano. La vasta
diffusione di Esaù ha originato dalla rottura del giogo di Dio da parte
dei discendenti di Giacobbe. Per il resto, Esaù vive di spada, ossia
tramite il potere temporale, economico e il prestigio delle armi. In quell'incredibile
frangente profetico, nostro padre Isacco deve ammettere che ha già
benedetto Giacobbe e Giacobbe è benedetto e tutti coloro che lo
maledicono saranno maledetti.
Gnomen
61 - Il fatto è che la concezione che Esaù aveva
della benedizione di suo padre era diversa da quella di suo fratello Giacobbe.
Esaù riteneva che la benedizione di suo padre garantisse la ricchezza,
la salute, il successo con le donne, la potenza militare e gli onori. Giacobbe,
invece, era propenso a cercare la verità e l'illuminazione di Dio e la
Tradizione ci spiega che egli prediligeva restare nella sua tenda per studiare
e contemplare le leggi di Dio. La storia è testimonianza.
Gnomen
62 - Il tempo passa. Il Nuovo Patto Finale sarà
conosciuto e milioni di persone, prima cristiane, entreranno a far parte dell'Altare
di Malchitzedek. Gesù tornerà uomo ed ebreo e la verità sulla
sua missione messianica di Yosef verrà capita. In sostanza, con la
ricezione dei Segni Finali, il Cristianesimo perde la sua ragion d'essere. Il
vero diritto di nascita di Yeshua ritorna a Giacobbe e la vera benedizione di
Isacco, nostro padre, discende su coloro che ricevono i Segni Completi Redenzionali
e vivono sotto la guida del Maestro Haim.
Gnomen
63 - (13.01.1999) DIARIO: Solly mi ha inviato (08.01.1999)
un documento del "Judaic Studies Program University of Central Florida"
riguardante gli Esseni e la comunità di Qumran. Uno studio molto
interessante sulla dicotomia tra i Tzadokiti di quei tempi che erano, in
qualche modo, collegati agli Esseni in contrapposizione ai Tzadukim (Sadducei)
che erano rimasti a Gerusalemme, quelli di cui generalmente sentiamo parlare.
C'è un certo livello di verità in questa tesi del professor
Shifman (sulla cui ricerca si basa principalmente il documento) anche se, in
sostanza, non cambia nulla ed è praticamente irrilevante per quanto
riguarda la fondazione della Scuola voluta dal Maestro di Giustizia, come
l'abbiamo ricevuto.
DIARIO:
(15.01.1999, 27 Tevet 5759, 17 Profumo Celeste): Ho visto in un sogno-flash
poco prima di svegliarmi che stavo scrivendo un testo (che mi sembra avesse la
connotazione di "testo conclusivo"). Mentre scrivevo le prime pagine,
vedevo il libro crescere e "fiorire" in un libro completo...
Riconosco
il possibile segno messianico di "Tzmihà" - "fioritura"
o "crescita rapida" - la nostra Scuola della Shoshanà, a
questo punto, ha davvero bisogno del Segno di Tzmihà.
Gnomen 64 - All'inizio di questo libro, ho cominciato a raccontare qualche
episodio della mia vita. Perché? Voglio essere conosciuto? Diciamo di
sì, è un obiettivo dell'Asino stare in piedi sulla sua coda e ragliare.
Tuttavia, il diventare noto per l'Asino non significa esibirsi in piazza o in
pubblico per annunciare la Redenzione Finale. Non ho assolutamente il permesso
di farlo, come indicato a Nodà in un suo sogno recente, dove, vestito di
blu, mi aggiravo in un parco e annunciavo la Redenzione, fino a quando mi
colpì a morte un fulmine sceso dal cielo. Nodà pregò EL
SHADDAI e fui resuscitato. Tuttavia Anna, Davide, Solly, Paolo, Daniele,
Giuseppe, Nodà, hanno il permesso di diffondere i Messaggi attraverso i
canali che ci vengono forniti nel contesto della Scuola della Shoshanà
in Italia e Beit Sefer Ester in Israele e la School of the Yellow Rose negli
Stati Uniti, ovviamente anche tramite Internet.
Gnomen
65 - Il problema, ovviamente, non è con l'Asino.
Quando l'Asino della Terza Redenzione entra in scena, il suo passato è
solo nei libri, anche se è tutto da scoprire. Ho avuto, tuttavia, alcuni
problemi reali con gli episodi di vita fino al 24esimo anno di età
quando conobbe e divenne talmid dello Tzadik Haim. Non sono sicuro che il libro
visto da me questa mattina si riferisca alla mia autobiografia o a
qualcos'altro, ma per il momento non ho altri indizi su cui lavorare.
Gnomen
66 - Prima di conoscere lo Tzadik Haim, chi ero io? Un Habad,
con barba Habad e credenze Habad. Chissà che confusione sgraziata e che anima
indisciplinata, lo Tzadik Haim vide in me quando mi incontrò la prima
volta nella sinagoga (di rito ashkenazita, frequantata da molti Habad) di Via
Cellini a Milano. Più avanti, tuttavia, lo Tzadik Haim mi disse che mi
aveva visto e seguito dalla mia nascita e che sapeva tutto di me.
Gnomen
67 - Lo Tzadik mi rivelò altresì che era stato
"costretto" a portarmi a Milano "prima dell'tempo previsto".
Aveva visto la mia condizione, lo stato disperato della mia anima a causa delle
profonde impurità in cui ero immerso e del fallace misticismo Habad in
cui ero sprofondato. Se fosse passato altro tempo, mi spiegò il
Morè Haim, capo dei 36 Tzadikim Nistarim, sarebbe diventato impossibile
riscattarmi. Lo Tzadik aveva considerato la mia questione e aveva concluso che doveva
intervenire.
Gnomen
68 - Habad ha rappresentato per me un capitolo molto
particolare che ho dovuto conoscere a fondo ed esserne parte integrale prima
del mio riscatto. Ancor prima di Habad, tuttavia, ero rimasto intrappolato
nelle reti di spiriti impuri, sia sessuali che depressivi. In un sogno di
qualche anno fa ero tra le grinfie della Sitra Ahra (l'Altra Parte, che
è in contrapposizione alla Kedushà) quando ero più
giovane. Il mio cervello sarebbe stato distrutto più volte se il Dio di
Israele non mi avesse fornito la volontà e il desiderio di studiare le
lingue, leggere e acquisire conoscenza. E
se non fosse stato per le preghiere nascoste dello Tzadik Haim che teneva
d'occhio colui che era destinato a diventare il suo Talmid.
Gnomen
69 - Anche la chitarra mi ha aiutato ad alleviare i conflitti
interiori che mi hanno tormentato dai 12 ai 22 anni. Tranne qualche volta
isolata, non sono mai davvero caduto in gravi stati di depressione, ma i
"bollenti spiriti" di natura sessuale erano soliti molestare la mia
anima. Nel 1991, ho ricevuto in sogno a Houston, in Texas, il permesso di
comporre un testo, a mio nome e non nel contesto di Sefer Mishnat Haim, sulle
profondità dell'impurità in cui ero caduto in quegli anni
adolescenziali. Quel testo, se mai sarà scritto,
sarà personale e non associato allo Tzadik Haim che ancora non
conoscevo.
Gnomen
70 – Com'ero dunque prima dei 23 anni? Ero inquieto,
tormentato da tanti pensieri, desideroso di acquisire conoscenza ma poco
concreto. Ero però costantemente alla ricerca di Dio Onnipotente. Come
ho già detto, non ero affiliato ad alcun movimento giovanile ebraico.
Ero un individualista che cercava la sua strada. Adoravo le parole, che sono
state sempre poesia per le mie orecchie. Ripetevo le parole che mi piacevano
molte volte per ascoltarne il suono. Questo mi invogliò a studiare altre
lingue. Tutte le lingue avevano una loro musicalità, una loro poesia. Il
mio spirito era piuttosto poetico; forse all'epoca avrei dovuto scrivere
poesie.
Ho
sempre avuto fede in Dio Onnipotente e mai sono stato sfiorato dal dubbio.
Gnomen
71 - DIARIO: (16.01.1999, 28 Tevet 5759, 18 Profumo Celeste):
Paolo e Nodà hanno digiunato questo Shabbat per me dopo che mi sono
svegliato da un sogno in cui ero condannato a morte. Non sapevo per quale
motivo e iniziavo a pregare e a chiedere a Dio di revocare il decreto.
Gnomen
72 – Da giovane, ero un sognatore, sempre alla ricerca di
qualcosa, influenzato certamente dalla meditazione orientale, che prometteva di
uscire dal corpo per raggiungere uno
stato spirituale più elevato. Tutto ciò ebbe inizio all'età
di 13 anni, subito dopo la morte di mio nonno Max Green. A 11 anni, chiesi a mia
mamma di comprarmi una giacca di pelle nera per imitare con la mia chitarra
Elvis Presley. A 12 anni volevo diventare un famoso giocatore di baseball e, allo
stesso tempo, collezionavo pietre minerali preziose che un amico di famiglia mi
portava. A scuola ero alquanto indisciplinato e cercavo di far ridere i miei
compagni. Ancor peggio mi comportavo alla Hebrew School dove studiavo per il
mio Bar Mitzvah. E proprio in quel periodo venne a mancare mio nonno paterno Max
Green, un mese prima della maggiorità religiosa.
Gnomen
73 - Questo evento mi scosse assai e segnò un
cambiamento di rotta, facendomi maturare. Il nonno era morto ma sapevo che era presente.
Il suo corpo materiale non c'era più ma io sentivo la sua presenza.
Quando lo vidi nella bara al funerale, gli parlai mentalmente e sentii che era vicino
a me. Cominciai a pensare che la vita stessa non avrebbe avuto scopo se fosse
finita con la morte fisica e il concetto di una vita ultraterrena divenne vivo
e saldo in me. Ero un po' meravigliato che fosse morto poco prima della mia
maggiorità religiosa che egli avrebbe così tanto desiderato
vedere. Ero però convinto
che avrebbe assistito al mio Bar Mitzvah dal mondo della verità.
Gnomen
74 - Il mio Bar Mitzvah fu festeggiato anche con le lampadine
colorate installate nel nostro cortile da zio Dave (Becker). Molti invitati
vennero e mangiarono tacchino e altre leccornie e bevvero shnops (liquori, in
yiddish) e vini. Inoltre venne installato un microfono perché potessi
fare il mio discorso. In sinagoga, di sabato, tutto era filato liscio, sia la
lettura della Haftarà (va-yiftah ha-giladi) sia il mio discorso di nuovo
maggiorenne nella congregazione. Ricevetti anche dei bei regali. Ma mi
addolorai molto vedendo mia nonna; era seduta ad un tavolo in abito scuro. Non
era più la nonna che conoscevo. Il suo corpo era lì ma la sua
mente e il suo spirito erano con il nonno nell'aldilà. Lo intuivo nel
suo volto e nell'espressione dei suoi occhi. La sua è l'unica immagine
che ricordo bene tra quelle dei presenti.
Gnomen
75 – Naturalmente, sentii la presenza del nonno. Era
lì, guardava dall'alto ma era vicino e sorrideva perché suo
nipote festeggiava il suo bar-mitzvah. Sentivo la sua presenza vicino a me e
ora, dopo il mese di lutto, mi sentivo interiormente cambiato. Domandai agli
altri familiari se anche loro sentissero la presenza viva del nonno. Ben presto
arrivai alla conclusione che il modo con cui percepivo la sua morte era molto diverso da quello degli altri.
Pertanto non dissi nulla del messaggio ricevuto dal nonno circa un mese dopo il
Bar Mitzvah.
Gnomen
76 - Ero seduto a letto in una sorta di posizione di
meditazione yoga, cercando, come al solito, di trovare il posto nella mia mente
che era la porta per lasciare il corpo. Tuttavia, non avrei mai potuto
abbandonare del tutto il corpo perché ogni volta che trovavo la porta,
altri desideri "terreni" arrivavano per disturbarmi. Quella volta, però,
non fu così perché ero concentrato sul nonno ed ero estremamente
serio. Con gli occhi chiusi, l'ho sentii venire e nella mia mente sentii la sua
voce: "Guarda ora cosa ti sto mostrando". Vidi una specie di giardino
con fiori colorati. Nonno Max mi disse: “Stai guardando un posto in un altro
paese; è lì che dovrai andare. Ricorda quello che ti dico, dovrai
usare molto il tuo cervello e avrai bisogno di tutto il tuo cervello per
realizzare ciò che devi realizzare. Non è ora e non sarà
qui, ma in un'altra terra ”.
Gnomen
77 – All'età di 13 anni, ebbi anche la mia prima
storia d'amore con una ragazza non comune che mi disse con un segnale
telefonico in codice Morse che mi voleva bene. Il problema era che io non avrei
mai espresso i miei sentimenti con quel sistema di messaggistica. Evidentemente,
avevamo opinioni contrastanti su come manifestare i nostri affetti. Il padre di
Donna (così si chiamava la mia fiamma), un ebreo ashkenazita tedesco,
era un appassionato radioamatore, per cui anche la figlia seguiva il suo hobby.
Comunque, Donna mi piaceva, perché era diversa dalle altre ragazze,
giocava a baseball, suonava molto bene il clarinetto e faceva parte di un
gruppo di ragazzi preposti alla vigilanza. Dopo la scuola, ci piaceva andare in
un negozio di dolciumi e giocare insieme a flipper.
Gnomen
78 - A volte la portavo al cinema e dopo tornavo a casa a
piedi; alla fine di uno stretto vicolo prima di rientrare a casa, mi permise di
baciarla sulle labbra e di stringerla a me. Avevo finalmente conquistato
l'universo e, devo confessare, che l'amo ancora oggi e non so per quale strana follia
me la lasciai scappare via. Ad una festa di compagni di scuola in cui le luci
venivano spente di tanto in tanto per permettere scambi di baci, mi ritrovai a
contraccambiare i baci pieni di passione di una delle "migliori
amiche" di Donna; quella diabolica strega riuscì ad irretirmi coi
suoi incantesimi e mi fece perdere la testa. L'indomani, Donna mi
telefonò per dirmi che era tutto finito tra noi; la sua "migliore
amica" l'aveva chiamata e le aveva raccontato tutto l'accaduto.
Gnomen
79 - Lacrime, illuminazione, rimpianti e un cuore spezzato.
Avevo sentito dire che molte donne erano come gatte, ma io non ero mai stato
graffiato. Ad un tratto, mi resi conto per la prima volta che il male esisteva
e che l'astuzia lo generava ed era abbastanza facile cadere in trappola. Allo
stesso tempo, il mio cuore era infranto perché, trappola o meno, avevo violato
la fiducia che mi legava a Donna, per cui nulla poteva più ricreare la
purezza di quel sentimento. A distanza di anni, ho realizzato che la fiducia è
un sentimento assoluto, che non può essere scalfito in alcun modo. E ho
capito perché amo tuttora Donna. Lei era pura. Non c'era nulla di falso
in lei, non era né bugiarda, né speculatrice, né agiva per
tornaconto personale.
Gnomen
80 – Il dolore di quella realizzazione venne quando rividi
Donna. La cercai, sconvolto, sperando e pregando che mi perdonasse e mi desse
un'altra opportunità. Ricordo la sua faccia quando uscì di casa
per incontrarmi. Mi disse che aveva avuto completa fiducia in me e io l'avevo infranta.
Purtroppo, la mia immaturità non mi aveva permesso di apprezzare
ciò che avevo avuto. A causa di un momento di follia, avevo rovinato
tutto. Donna aveva ragione, la fiducia, una volta infranta, non si può
più ripristinare.
Gnomen
81 – Ho raccontato questo episodio perché ha avuto una
profonda influenza su di me. La supplicai di perdonarmi, riconoscendo la
stupidità del mio comportamento. Mi perdonò. La supplicai di
permettermi di baciarla di nuovo e lei accettò. Ma l'avevo così delusa
che il rapporto non sarebbe stato mai stato lo stesso. Se fosse stata solo
arrabbiata, sarebbe stato più facile. La rabbia, infatti, va e viene. Ma
era delusa. Non era più in grado di vedermi come mi aveva visto prima.
Ci provò, perché i suoi sentimenti per me erano molto forti ma
non riuscì a liberarsi dalla profonda delusione che aveva subito. Provammo
ancora per alcuni mesi a stare insieme, ma mancava la forza vincolante di
quella fiducia innocente e pura, sperimentata nel passato. Donna non
potè vedermi più come mi aveva visto prima; questo fu il mio
dolore interiore, essermi deprezzato ai suoi occhi dopo averla delusa.
Gnomen
82 - Dopo qualche mese decidemmo di lasciarci; non ricordo
più il motivo, ma il mio amore per lei continuò per almeno due
anni. Scrissi uno spettacolo teatrale per la mia lezione di inglese in cui i
giovani protagonisti recitavano le loro pene. La mia insegnante di scuola media
(che insegnava anche alla scuola ebraica) rimase così impressionata dal
pathos e dalla profonda sofferenza di cuori infranti, che mi convocò per
una chiacchierata personale. Mi spiegò con tatto che i sentimenti
espressi in quella recita erano tutt'altro che quelli di un normale 14enne. La
profonda emotività e il senso tragico della sofferenza, mi disse, esprimevano
un forte disagio psicologico che sarebbe stato meglio curare con qualche seduta
da uno psicologo.
Gnomen
83 - Decisi che invece di andare da uno psicologo, avrei
meditato sulla psicologia umana e avrei cercato di capire le complessità
della mente. Allo stesso tempo, intrapresi lo studio del latino e l'amore per
lo studio delle lingue iniziò a
radicarsi in me. In quel periodo facevo anche parte di un programma radiofonico
della WBGO Workshop School, una stazione FM. Studiai dizione e fui ben accolto
dal produttore, per cui partecipai a diversi programmi. Ricordo di aver
organizzato e diretto diversi programmi di musica folk, suonati e cantati da
miei amici. Trascorsi la maggior parte di quegli anni in un tumultuoso fervore
intellettuale, stimolato dal desiderio di scoprire nuovi orizzonti. Potrei dire
ora che il messaggio di mio nonno mi aveva fatto entrare nel mio Giardino. Qui
incontrai il Serpente che mi spinse a mangiare qualche frutto, dopo di che i
miei occhi si aprirono e mi accorsi di essere vergognosamente nudo.
Gnomen 84 - Dai 14 ai 15 anni (8a e 9a classe) ho studiato nella
modernissima Clinton Avenue Junior High School e dai 15 ai 18 anni (10a, 11a e
12a classe) ho frequentato la Weequahic High School, entrambe a Newark, nel New
Jersey. Dai 18 ai 19 anni ho studiato alla Yeshiva University e dai 19 ai 23 anni
ho fatto parte del Movimento Lubavitch; dai 19 ai 21 a Crownheights Brooklyn e
dai 21 ai 23 anni a Brunoi (alla periferia di Parigi), in Francia, in una
yeshiva Lubavitch. Dai 13 ai 19 anni, sono stato, in generale, in uno stato di
grande conflitto tra ciò che volevo essere e ciò che ero in realtà,
tra un livello di purezza che desideravo raggiungere e l'insistenza di pensieri
e atti impuri che mi conducevano in regni d'impurità, tra un livello di
conoscenza che desideravo ardentemente acquisire e le immense limitazioni che
trovavo in me stesso.
Gnomen
85 - Tra la mia maturità liceale e il mio ingresso alla
Yeshiva University (nella parte alta di Manhattan), ho visitato Israele con un
gruppo della Shomer Ha-Tzair, uno dei movimenti sionisti non religiosi. Sono
stato in Israele per 6 settimane e qui ho festeggiato il mio 18esimo
compleanno.
DIARIO:
20.01.1999, 3 Shvat 5759, 22 Profumo Celeste: Giuseppe sognò di avere un
antico libro di saggezza; leggendolo, comprese che si trattava del Libro della Saggezza
della vera Via di Mezzo. Gesù non vi era menzionato. Peretz voleva
leggere il libro e Giuseppe glielo consegnò. (Poi, dopo altri 3 sogni),
Giuseppe vide un altro libro che era il "completamento" del primo:
Giuseppe capì che il Maestro Haim era presente ed era dietro di loro.
Gnomen
86 - Nel sogno di Giuseppe, viene concesso all'Asino il
permesso (tramite Giuseppe che è nel Segno dell'Asino Dolce che
può parlare con chiunque voglia) di scrivere due libri da intitolare, a
Dio piacendo, "Libro della saggezza, Antica e Nuova, e della vera Via di Mezzo).
Yeshua non è menzionato nel Libro perché gli insegnamenti di
Gesù non corrispondono alla Via di Mezzo. Del tipo: "Se qualcuno ti
schiaffeggia la guancia destra, tu porgigli la sinistra" oppure "Se
il tuo occhio ti tradisce, càvalo" oppure "Chiunque voglia
seguirmi, che prenda la sua croce" e simili. La Rivelazione Finale rivela
la vera Via di mezzo tra due estremi, che, appunto, non possono stare al centro.
Questo nuovo equilibrio storico arriva per merito del Goel Finale, Haim. E' lui
che è stato scelto da Dio Onnipotente per insegnare al mondo la vera Via
di Mezzo.
Gnomen
87 – Il mio primo soggiorno in Israele, come detto,
durò 6 settimane. Il mio sentimento verso lo stato ebraico era semplice,
ingenuo. Questa era la terra promessa da Dio al popolo ebraico. Era la
realizzazione di un miracolo storico voluto da Dio dopo la Shoà. L'unica
altra cosa che sapevo era che amavo la lingua ebraica e leggevo le poesie di
Hayim Nahman Bialik con grande piacere ed entusiasmo e cercavo e imparavo ogni
parola per me nuova. Le mie tasche erano sempre piene di fogli con parole nuove,
un'usanza che avevo fatto mia dall'età di 16 anni, quando mi ero messo a
studiare contemporaneamente francese, russo, greco, ebraico e persino
indonesiano.