Passo 17 - Il giusto e
preciso comportamento nel derech eretz, prima di tutto il rispetto verso
genitori, anziani e maestri e tutte le persone, sveglia
Passo 18 - Quando si è severi nel mantenere
la propria lingua pulita dalle bugie, dalla calunnia, dall’insincerità,
da promesse non mantenute, da discorsi banali o volgari, dai pettegolezzi ai
danni del prossimo ecc, si forma nel cuore
Passo 19 - Nella preghiera del Cuore Nuovo
della Finale Redenzione, non stiamo parlando tanto delle Facoltà del
cuore quanto delle qualità buone, positive e desiderate, qualità
che sono, in essenza, i risultati di aver sviluppato le 10 Facoltà delle
Virtù del cuore. Vediamo gli aggettivi o attributi usati: 1) nuovo 2)
vero 3) vero-amore per Dio 4) vero-timore di Dio 5) giusto 6) caritatevole 7)
largo 8) tollerante 9) sincero 10) saggio 11) luminoso 12) speranzoso 13) di fede
14) buono 15) fedele 16) pulito. La preghiera dichiara anche che negli Ultimi Giorni,
riferendosi alla Nuova Rivelazione della Quarta Generazione, Iddio Eterno
addolcisce il cuore dell’umanità. Poiché mentre
Passo 20 - Si dice che Il Cuore Nuovo sia ‘la
nostra grande eredità nuova'. Il termine contraddittorio ‘eredità
nuova' è semplicemente esplicativo, non contraddittorio.
L'eredità del Cuore Nuovo, profetizzato da Geremia è l'eredità
della vera tradizione di Israele, dai Patriarchi, da Sinai, dai Profeti ecc. ma
quando esso arriva col Patto Nuovo grazie al Goel Finale, si tratta veramente
di un Cuore Nuovo che non esisteva in passato. È il Cuore Nuovo che
scende dalle Scale di Marmo Bianco delle Virtù del Regno di Cielo che
entrano nelle persone che camminano nello Spirito Nuovo dei Segni Completi
della Redenzione Finale. Ciò alla sua volta collega il Cuore Nuovo alla
terra sino a quando si estende, nella comprensione e nel amore, alle
moltitudini.
Tavola 13 - LE VIRTU'
DEL CUORE
La spiegazione della Santificazione e brevi note sulle 13 Virtù
di Ester.
Passo 1 - Quando l’amore della fede in Dio e
l’amore della Benedizione di Dio, sono solidamente stabiliti nella persona, si
è pronti per ricercare altre Virtù profonde nascoste nel cuore.
Le Virtù nascoste del cuore sono un argomento esteso, difficile da
definire. Proveremo a farlo con i seguenti 30 Passi, in precedenza formulati
nelle 13 Virtù di Ester.
Passo 2 - La prima Virtù si chiama
"La compassione per il prossimo che si rinnova costantemente". I nomi
delle Virtù sono essenziali per meditarli dentro di sé, dentro il
proprio cuore, tramite l'autodisciplina e le guide dello sviluppo personale.
Passo 3 - In generale, le 13 Virtù di
Ester sono collocate in questa tredicesima Tavola che è
Passo 4 - Il termine “Virtù nascoste
del cuore” mette in rilievo
Passo 5 - Le Virtù applicate e
manifeste, radicate nelle Virtù nascoste del cuore, una volta
interiorizzate, favoriscono l'elevazione verso
Passo 6 - La fede del signor Domenico
Manigrasso è stata santificata nella sua resurrezione, per merito della
resurrezione del Maestro Haim. In vita, però, il signor Domenico, non
poteva santificare
Passo 7 - Immaginiamo, per amor di
comprensione, che il signor Manigrasso fosse stato in grado di spiegare;
così avrebbe detto: “Io non ho fede nella Chiesa, ma ho fede nell’Unico
Dio vivente, il Creatore di noi tutti. In Lui ho fede, ma non nei preti e in
tutto quello che ti dicono”. Così avrebbe potuto impartire questo
insegnamento ai propri figli fin dall’inizio, stabilendo un suo posto di
preghiera e facendo le sue orazioni; in breve, avrebbe potuto Santificare
Passo 8 - Cosa mancava? La definizione. La
vita del signor Domenico fu santificata nella morte e nella resurrezione grazie
alla fede dei suoi due figli nei Segni Completi della Redenzione Finale. In
passato, sebbene non sapesse praticamente nulla dei Segni, si trovò nel
Segno di assolvere l’Asino dai suoi peccati, nel Quarto Anno, nel Segno del
Tribunale, quando l’Asino aveva bisogno dell’assoluzione. Così anche
dopo la sua resurrezione, egli viene in molte occasioni dal Regno dei Cieli per
assolvere l’Asino che mangia il Pane, dai peccati asinari in cui egli
inevitalmente cade sul sentiero della sua costante correzione. La più
difficile di tutte le assoluzioni nel sentiero dell’asino però, avvenne
nel quattordicesimo anno, terribile da una parte, ma meraviglioso dall'altra,
per i Segni Completi della Redenzione Finale (vedi documentazione nel Tribunale
di Mordechai ha-Tzadik).
Passo 9 - L’esempio dato può essere
sufficiente per capire che Santificazione significa, in generale, dedicarsi al
servizio di Dio. Ovviamente ciò necessita di una definizione, almeno una
parola, o una frase che ha un significato per la persona. Le 13 Virtù di
Ester sono collegate con le 13 Stelle della Rosa o Shoshanà (vedi il
Libro delle Stelle) e contengono 13 Virtù. Le 13 Virtù sono le
proprietà positive dell'individuo, mentre le 10 Virtù sono
più propriamente le misure (in ebraico, midot), o Virtù nascoste
(in ebraico, segulot), quantunque il termine 'segulà' abbia significati
non facilmente traducibili. In ogni caso,
Passo 10 - Abbiamo detto che
Passo 11 -
Passo 12 -
Passo 13 - La quarta Virtù è
l’amore interiore per la protezione degli altri, l’attacamento
all’umanità, in generale, per cui l’Anima superiore che è in noi
si sente legata all'umanità, dato che siamo tutti fratelli e sorelle,
figli di Adamo ed Eva da sempre. In verità, siamo tutti delle stessa
carne, dobbiamo perciò cercare di sentire gli altri come noi sentiamo
noi stessi, nella nostra carne. Così come noi desideriamo la protezione
di Dio per i nostri corpi, così dobbiamo desiderare la protezione per
gli altri.
Passo 14 - La quinta Virtù è la
compassione interiore per l’elevazione di tutti. Prima di poter conoscere
questa virtù, bisogna sapere cosa significa elevazione. E' una
virtù che si acquisisce dopo anni di battaglie interiori, fatte di
sconfitte e di vittorie e l'elevazione deriva dai livelli raggiunti dopo ogni
vittoria sullo yetzer ha rà. L’elevazione è la somma delle virtù
raggiunte rivestite dal giusto comportamento (derech-eretz). Il derech-eretz
è l'elevazione del corpo, prima di tutto nel suo rapporto con gli altri.
Le virtù rappresentano pertanto l'elevazione del cuore e il giusto
comportamento con il prossimo, che stanno alla base del giusto che vive nella
sua fede.
Passo 15 - La sesta Virtù è la
pazienza interiore per imparare le strategie dell’armonia interiore per
sé e per gli altri. Anche qui sono necessarie la conoscenza, la saggezza
e un'immensa pazienza per scoprire dove risiede l’armonia interiore. Di sicuro,
bisogna trovare il giusto equilibrio nella salute del corpo, nella mente, nella
vita familiare, nella sfera sessuale, prima di raggiungere l’armonia con se
stesso. Le strategie dell’armonia interiore vanno imparate e applicate, secondo
le proprie misure, dato che non esistono due persone che sono identiche. Ne
c’è armonia senza la musica, che ha il potere stellare e, a volte,
angelico di collegare l’orchestra di cinque strumenti in un'esperienza musicale
unificata. Se ad una persona non piacciono i suoi piedi, non potrà
trovare l’armonia interiore, dato che non apprezza le fondamenta dei suoi
movimenti. Ma se egli ama troppo i suoi piedi uscirà dal pentagramma e
distorcerà l’armonia. Perché? Ha creato una melodia da un
accompagnamento.
Passo 16 - Non ondulare troppo le braccia
quando cammini, altrimenti dimostri di non poter contenere i tuoi pensieri, e
come le braccia se ne vanno da sole così la tua lingua non sarà
trattenuta.
Passo 17 - Non camminare con la testa alta
affinché le tue scarpe non si sporchino con gli escrementi degli
animali. Poiché se i tuoi occhi non hanno paura, i tuoi piedi si
ribellerano contro la superbia e ti smaschereranno davanti al Cielo.
Passo 18 - Se sei abituato a parlare con le
mani, sii sicuro che esse capiscono ciò che la lingua sta parlando,
altrimenti i tuoi gesti potrebbero essere fraintesi. Queste sono leggi di
derech-eretz, parametri di misura dell’armonia interiore.
Passo 19 - Non crederti sufficientamente paziente,
perché tale convincimento deriva dall’impazienza. Le strategie interiori
hanno bisogno di autocritica e di paramentri per stabilire ciò che
è corretto e ciò che non lo è. Nel Nuovo Linguaggio che il
Maestro Haim ci sta insegnando, tali criteri sono determinati dall’Albero della
Conoscenza del Bene e del Male Corretto.
Passo 20 - La settima Virtù è
l’amore di vedere gli altri felici e di aiutarli a vivere bene. Ci sono molti
livelli di odio che impediscono a questa virtù di manifestarsi nel
cuore. Ma per poterlo fare, bisogna eliminare dal proprio cuore le scorie
dell'ostilità e ciò richiede anche discernimento, perché,
si sa che ci sono molti che non meritano di vivere bene a causa del male che
fanno. Costoro dovrebbero infatti andare in prigione, nella prigione del cuore,
separata dal resto dell’umanità, fino a che non si pentano.
Passo 21 - L’ottava Virtù è
l’amore della Verità, di dire e discernere la verità, di essere
precisi nel pensare, nel parlare, e nell'agire, avendo sempre il senso dell'autocritica.
Noi abbiamo ricevuto il segno: su cosa si alimenta
Questa è la verità, ma
ognuno troverà la verità secondo i criteri che egli conosce e
capisce. Perciò esistono molti livelli di verità personale; tutti
basati sulla verità ricevuta, per cui non esiste un limite alla ricerca
della verità. Tutti sanno che Dio è Uno, ma nessuno percepisce
questa Verità ricevuta allo stesso modo. Ogni persona troverà
livelli di verità dentro di sé, tutti basati su quella
verità, che Dio è Uno. Ed ogni livello di percezione, basato
sulla verità, avrà un suo distinto livello di verità.
Tante e varie sono le cose create da Dio.
Passo 22 - La nona virtù è la
qualità interiore di risvegliare le facoltà della mente, per
cercare comprensione, conoscenza e saggezza. Non puoi arrivare alla saggezza da
solo, se non per qualche lezione di saggezza che la vita ti ha insegnato. La
saggezza è l’applicazione di una conoscenza ricevuta. Dio è Uno -
questa è
Passo 23 - Quando i pilastri della saggezza
sono stati stabiliti e la comprensione ha portato i risultati desiderati,
allora la memoria costante e l’ulteriore applicazione ti porteranno ad una
conoscenza, che non verrà mai più dimenticata. Ciò avviene
quando, almeno quattro pezzi della conoscenza sono collegati dalla stessa
comprensione. Il Maestro di Giustizia, fondatore della scuola degli Esseni, era
il Capo dei 36 Giusti Nascosti della sua generazione. Siccome il Capo dei
Giusti Nascosti è legato al Profeta Elia, di benedetta menzione, che
tiene i Segni Redenzionali Messianici, ecco che
Passo 24 - Gesù fu per tre anni
completi affiliato alla Scuola degli Esseni. E qui apprese alcuni segreti della
'cabala maasit' che usò dopo la sua tragica missione. Questa è
una conoscenza ricevuta dallo scelto Tzadik Haim. Dal momento che Gesù
scelse di lasciare la scuola e di adempiere alla sua chiamata, la continuazione
dei Segni iniziali redenzionali messianici cadde su di lui, questa è una
conoscenza dedotta dai pezzi d’informazione della conoscenza ricevuta e dalla
conoscenza dei Segni Completi. I Segni Iniziali tenuti da Gesù, furono
falsamente interpretati come se fossero i Segni Completi, questa distorsione ha
manipolato ogni possibile interpretazione sulla missione di Yeshua. Questa
è una conoscenza dedotta, come la fede dei veri Segni iniziali che,
uscendo distorta, generò una falsa fede. Quando questi segmenti di
conoscenza si uniscono a formare una comprensione unica, la sua conoscenza
sarà fissata per sempre.
Passo 25 - La decima Virtù è la
qualità di essere costantamente coinvolto nella correzione di sé.
Tutte le virtù di cui abbiamo parlato hanno bisogno di un amore speciale
del cuore. Non ti potrai correggere se non hai svillupato la conoscenza della
dolcezza superiore che segue l’amarezza della correzione. Se non sei capace di
superare la trepidazione psicologica o la paura, il dispiacere o la debolezza,
e non sei in grado di affrontare il tuo difetto, non riuscirai a vedere oltre
il tuo cancello, fallendo la correzione. La correzione interiore richiede una
collisione frontale con il tuo vecchio io e se fuggirai o non la affronterai,
accampando giustificazioni, non potrai avere la meglio.
Passo 26 - La maggior parte delle persone
gradisce la dolcezza della correzione, senza dover attraversare la
severità del giudizio, che impone alla persona di sottoporsi ad un
sofferto e faticoso esame di coscienza, che lo obbliga a cambiare
atteggiamento. Se, d’altro canto, uno riesce a superare la prova e a
correggersi, ne uscirà rafforzato e saprà affrontare al meglio le
future correzioni.
Con l'esperienza di vita si capisce
perché siamo nati con difetti e mancanze; perché dobbiamo
battagliare e vincere lo yetzer ha-rà (l'inclinazione a peccare) per
essere amati dal Signore Dio nostro. Se non per i difetti e per i peccati non
ci sarebbe il merito e l’elevazione ottenuta dopo la correzione. Lo stolto che
respinge la correzione si crede al di sopra della terra, ma, in verità,
è come una talpa che brancola nei meandri del sottosuolo.
Passo 27 - L’undicesima Virtù è
la qualità di far sì che gli errori precedenti diventino una
nuova forza ed un profumo per fare buone azioni. Certamente si tratta di una
fase che segue le battaglie dell'autocorrezione e si arricchisce di uno spirito
nuovo che ti permette di sostenere nuove prove. Dopo aver raggiunto
l'autocontrollo e la forza dell’autodeterminazione, si è in grado di
servire Dio con azioni gradite e profumate, illuminate dalla Luce della
correzione dell’Umanità.
Passo 28 - La dodicesima Virtù è
la qualità di chiedere perdono per le azioni scorrette, per le parole
sbagliate che abbiamo commesso o detto al nostro prossimo. Ciò
sarà possibile se albergano nel cuore l’umiltà dello spirito e
del carattere amati da Dio.
Passo 29 - La tredicesima Virtù
è la qualità di essere puliti nei propri pensieri. Se uno vede
che i suoi pensieri sono costantamente elevati, ciò indica che il suo
pensiero interiore è stato attivato e che luce dalla sua Anima ha
trovato canali di pensiero in cui manifestare la sua influenza. Ciò richiede
una vera comprensione che si raggiunge con la pratica assidua.
Passo 30 - Tramite queste virtù
è possibile elevare l'Anima ai livelli di comprensione e di
verità.
Tavola 14 – LA
PREGHIERA
Passo 1 - Il nostro Creatore, Benedetto Egli
Sia, è Benedetto il suo Nome in Eterno, non ha alcun bisogno della
preghiera dell’umanità. Né ha bisogno di alcunché della
Sua creazione, perché in Lui, non esiste mancanza alcuna da completare.
Dio Onnipotente non viene assolutamente ingrandito o diminuito dalle nostre
preghiere o dal nostro servizio. Per noi è un privilegio ed un beneficio
poterLo servire e invocarLo di giorno e di notte.
Passo 2 - Siamo noi ad aver bisogno della
preghiera, non il Signore Dio nostro. Siamo noi ad aver bisogno del Suo aiuto e
della Sua benedizione, e all'umanità è stato concesso il
privilegio di chiamarLo, di lodarlo, d’imploraLo affinché esaudisca le
nostre preghiere. Siamo noi ad aver bisogno della Sua protezione, della Sua
salvezza e del Suo intervento, quando Lo invochiamo nel pericolo. Siamo noi ad
aver bisogno di sentire
Passo 3 - C’è forse un privilegio
più grande di quello della comunicazione col Signor Dio nostro, il
Creatore dell’Universo? Noi esprimiamo ciò che abbiamo in cuore; Egli
ascolta la preghiera d'ogni bocca che Lo chiama sinceramente. Prima ancora di
pregare, Egli conosce le nostre necessità ed i nostri desideri, molto
meglio di noi stessi. Ciò nonostante, Egli ascolta la nostra preghiera e
risponde al nostro cuore. Egli fa ciò che è meglio per noi. Il
Dio degli Eserciti ama le nostre preghiere; ed Egli desidera che noi
utilizziamo questo privilegio per il nostro bene.
Passo 4 - Dal principio El Shaddai
desiderò che l’umanità arrivasse al merito di comunicare con Lui,
perciò diede il linguaggio ad Adamo, insegnandoli come comunicare
verbalmente con Lui. Così, ognuno può versare il suo cuore a Dio,
sapendo di essere ascoltato. Cos’è l’uomo che tu lo ricordi e che tu lo
abbia incoronato un po’ più basso di Dio? Si allude alla corona della
preghiera, il dono di comunicazione elevata con il Signor Dio nostro.
Passo 5 - Per parlare con Lui, Egli permise
che i Nomi a Lui riferiti, potessero essere evocati nella preghiera.
Dall’inizio egli rivelò dei Nomi con i quali si poteva chiamarLo;
poiché, in verità, non esiste alcun Nome che possa contenere Dio
nella sua perfezione assoluta. Nel comunicare con l’umanità, in ogni
modo, come avrebbe potuto essere evocato, se non avesse avuto Nomi? Come
rivolgersi a Lui? L’umanità, all’inizio, lo chiamava El ed El Shaddai ed
Egli selezionò delle persone per farsi conoscere con altri nomi, che
più tardi furono rivelati nella Torà.
Passo 6 -
Passo 7 - Dopo la distruzione del Secondo
Tempio, le preghiere furono istituite al posto dei sacrifici prescritti dalla
legge di Mosé. Israele entrò nel periodo profetizzato del suo
amaro e prolungato esilio. Rimaneva solo la comunicazione del cuore in
preghiera; e
Passo 8 - Dio Vivente dell’Universo gradisce
che l’umanità comunichi in preghiera con Lui. Abramo, nostro padre, fu
il primo a dialogare direttamente con Dio, tramite un Suo Angelo, chiedendo
lumi sulla Sua Giustizia. Abramo domandò a Dio, con parole semplici,
come operava
Passo 9 - Ora per merito del Goel Finale
Haim, El Shaddai sta comunicando con noi, tramite sogni-segni meravigliosi e
profetici, e visioni dei Segni Completi e Redenzionali e Messianici della
Redenzione Finale. La preghiera del Nuovo Rito della Terza Redenzione Finale
è basata sul Nuovo Linguaggio di questi segni. Il Nuovo Rito ha in
sé quello che si potrebbe chiamare il tredicesimo Cancello. Il
tredicesimo Cancello della Preghiera rappresenta una versione della Preghiera
che è generale a tutte le 13 tribù d’Israele, inclusi i milioni
di cristiani che, in verità derivano dal gregge smarrito della Casa
d’Israele, ed ora esso include il Nuovo Rito dell’Altare delle Nazioni.
Passo 10 - Con l’arrivo del Goel Finale e la
discesa dei Segni Completi, tutte le Preghiere che non sono dentro la struttura
del Patto Nuovo della Redenzione Finale, sono meno di quello che è
desiderato dal Signore Dio nostro. Anche
Passo 11 - Ora torniamo alla facoltà di
preghiera del cuore. Le parole di Preghiera sono una cosa, ma la facoltà
del cuore che contiene la virtù dell’amore per la preghiera, è
una virtù nascosta, innata nel cuore. Per rivelare questa virtù
della preghiera, sono necessarie delle preghiere, sebbene, in essenza, questa
virtù non richieda una preghiera fissa. Anche nella Tradizione, prima
delle preghiere canoniche, esisteva una forte opinione secondo cui la preghiera
deve essere spontanea. Tuttavia, fu necessario formulare un canone di preghiere
ordinate nelle Sinagoghe, per lo sviluppo e l'organizzazione delle
congregazioni e delle comunità. L’essenza della preghiera spontanea, che
proviene dal cuore, avrebbe dovuto manifestarsi nel contesto delle preghiere
fisse. E anche vero che la maggior parte della gente, senza una guida per come
pregare, tende a confondersi e non trova facilmente le parole giuste. L’obbligo
della preghiera spontanea non è qualche cosa che la congregazione possa
mantenere.
Passo 12 - La virtù della Preghiera, in
ogni caso, è il cuore che ama pregare Dio, con la sua voce che implora
Dio da dentro. La sua consapevolezza giace nel cuore di fede. Essa ha una sua
autonomia, è un pilastro intimo che collega i pensieri a Dio e alla Sua
Provvidenza. La virtù della preghiera collega il cuore al Regno dei
Cieli. Senza la preghiera ogni comunicazione mancherebbe; senza la preghiera,
il legame con il desiderio ardente dell’Anima verrebbe a mancare, nessuno
spirito potrebbe gioirne; senza di essa, la fede stessa diventerebbe insipida e
inutile.
Passo 13 - Leviamo una preghiera a Dio
Altissimo, affinché avvenga una guarigione salvifica: "Abbi
misericordia di Giordano Levi, oh Dio degli Eserciti, e salvalo in
quest'operazione a cuore aperto. Ricorda la sua felicità e gioia nel
Segno della Resurrezione del Maestro Haim. Perdona i suoi peccati, i suoi
errori, le sue scelte sbagliate. Opera un grande miracolo, oh El Shaddai, ed
innalza Giordano con la guarigione, elevando così il Segno della Resurrezione
dello Tzadik, Haim, nella Resurrezione sulla terra di Giordano Levi, vivo ed in
buona salute. Ricorda il suo amore gioioso per lo Tzadik Haim, e perdona le sue
mancanze nella Tua Grande Misericordia, mandandogli una guarigione completa.
Ecco questi sono i giorni di gioia
nascosta nel Regno dei Cieli, per la nuova festa della Resurrezione del Maestro
Haim, che culmina il 9 di Menahemav. Ti preghiamo, mostraci questo Segno, EHEYE
ASHER EHEYE per merito del Segno Finale della Resurrezione di Giordano Levi,
risorto, qui, su questa terra con una guarigione completa. Amen".
(Grazie a Dio, la preghiera venne
esaudita ed a Giordano venne data una nuova vita).
Passo 14 - La preghiera è anche simile
a delle grandi forbici che tagliano i cattivi decreti. La gente spesso commette
errori e peccati che si accumulano col tempo e sfociano in decreti di punizione
dal Tribunale di Sopra. I decreti possono venire in forma di malattia, o di
disgrazie o di povertà, o persino di morte, Dio ci salvi. Accade spesso
che tali decreti siano ancora in potenza e attendono a finalizzarsi. Ciò
perché viene concesso alla persona ancora un limite di tempo per potersi
pentire, correggere e tornare a Dio. Le preghiere possono aiutare spesso ad
annullare tali decreti, se sono però accompagnate da buone azioni e da
un vero cambiamento di comportamento.
Passo 15 - Questa categoria di decreti, per
così dire "sospesi", è estremamente vasta. Molti sono
gli errori dell’umanità in genere e molte le trappole che fanno cadere
in peccato. Non stiamo qui parlando dei malvagi, che sono impegnati giorno e
notte a fare del male; costoro, in verità, verranno estirpati per sempre
nel corso della Quarta Generazione, a meno che, per miracolo, o per paura, si
pentano e tornino a Dio. Parliamo, invece, della gente comune, normale,
fondatamentalmente buona, che spesso cade in quella vasta gamma di peccati che
riguarda la sfera del linguaggio, dei rapporti con il prossimo, della
sessualità, della gestione del denaro.
Passo 16 - La gente non può conoscere i
decreti, ma deve avere timore di sbagliare e peccare. E' necessaria una guida
per questo, per cui viene rivelato il Sefer Mishnat Haim con
Passo 17 - I meriti dei Patriarchi vengono
menzionati più volte nelle preghiere in quanto veri servitori di Dio;
anche in tutti i nostri scritti vengono ripetuti il nome e i titoli del Goel
Finale Haim, così come i termini nuovi della Redenzione Finale, dato che
il Goel Haim è molto amato da Dio, per cui tali ripetizioni, a voce,
nella preghiera e nello studio del Sefer Mishnat Haim, sono gradite al Cielo.
C'è merito ogni volta che si menziona il nome del Maestro Haim, con
rispetto, umiltà e gioia. Perciò arrivò un segno in cui fu
detto "guai a coloro che pregano il Goel Finale".
Passo 18 - Ciò significa che quando
evochiamo dei nomi nella preghiera, intendiamo esclusivamente i Nomi sacri di
Dio. E, in verità, è severamente proibito pensare al nome del
Goel Finale, come se fosse associato, Dio ci salvi, all'Eterno. Così
è categoricamente vietato rivolgersi in preghiera al Goel Haim o usare
il suo nome per chiedere guarigioni o per altri scopi. I riferimenti nelle
preghiere sono autorizzati dal Patto Nuovo Finale, dove la menzione sta nel
giusto equilibrio desiderato, ma guai a chi prega direttamente al Goel Finale o
al Maestro Haim o all'atteso Redentore Finale; bisogna invece seguire i suoi
insegnamenti per prendere meriti. Il Maestro c’insegna a pregare soltanto a Dio
Onnipotente, il solo Creatore Onnipotente dell’Universo; Benedetto Egli
é e Benedetto è il Suo Nome in Eterno.
Passo 19 - La gente ha bisogno di preghiere
sanzionate dal di sopra, come quelle del Nuovo Rito, per favorire
l'annullamento dei decreti su di sé o per risvegliare lo spirito a
riconoscere e correggere i propri errori. Si tratta di uno scopo importante per
l’umanità nella sua salita verso la Redenzione Finale, che è
anche uno degli insegnamenti del Goel Finale Haim, in tutto il Sefer Mishnat
Haim. Ognuno ha bisogno della preghiera per correggersi.
Passo 20 - La preghiera, comunque, non
è solo correzione, ma è anche lode a Dio per
Passo 21 - Il cuore, infatti, ha vari livelli
di profondità e di elevazione e i suoi sentimenti raggiungono le corde
dell’anima. Tramite la preghiera e la riflessione, tali livelli possono
rivelarsi nelle facoltà del cuore e come diamanti e pietre preziose,
possono venire alla luce. Per questo motivo, nella Tradizione, la preghiera si
chiama anche "il lavoro del cuore" (avodat ha-lev); avodà in
ebraico è anche il servizio a Dio. Pregare significa anche lavorare su
se stessi e per rivelare i sentimenti più intimi del cuore, ci vuole
assiduità e costanza.
Passo 22 - Ci vorrebbero anche un luogo e dei
tempi fissi, come le tre preghiere quotidiane in Sinagoga. Si può
certamente pregare anche a casa, o in un qualsiasi luogo pulito o dove non
c’è alcuna immagine idolatra[2].
Se una persona prega a casa è bene stabilire un luogo fisso,
preferibilmente racchiuso da pareti, perché la concentrazione è
maggiore quando lo spazio è chiuso davanti a sé; se è
possibile, non nella camera da letto. Prima di pregare, è bene stendere
un tappetino od una stuoia; è bene anche stabilire dei tempi fissi.
Passo 23 - La preghiera tradizionale della
Sinagoga è essenzialmente una preghiera a quattro stadi, in
corrispondenza con
1° EL SHADDAI
2° ADONAI ELOHEINU (il Signore Dio
nostro)
3° EL ELYON (Dio
Altissimo)
4° EL HAI (Dio
Vivente)
5° ADONAI EL OLAM (il Signore Dio del
Mondo, oppure Dio Eterno)
6° ADONAI TZEVAOT (Dio degli Eserciti)
7° EHEYE ASHER EHEYE (Sarò Quel
Che Sarò)
Passo 24 - Tutti i nomi di Dio, si riferiscono
all’Unico Creatore Vivente dell’Universo. In questo non c’è nessuna
differenza in questi Nomi Sacri. I Nomi di Dio vengono rivelati secondo le
necessità dell’umanità. Nella tradizione è noto, ad
esempio, che all’inizio Dio si rivelò nella creazione col Nome di
Elohim. Dopo la creazione di Adamo si rivelò col Nome di Adonai, il
Tetragramma. Questo nome implica
Passo 25 - Si possono spiegare qui alcune idee
di base, riguardo ai Sette Nomi di Dio, corrispondenti ai Sette Cerchi
Profetici. Dio si rivelò ai Patriarchi col Nome di El Shaddai; lo Tzadik
Haim ci spiegò che i Patriarchi erano considerati 'temimim', ingenui e
semplici nella loro fede ad El Shaddai, pronti a raccogliere e a vedere i Suoi
Segni. Moshè Rabbenu, a differenza dei Patriarchi, desiderò
capire le vie di Dio, le vie della Sua Misericordia e della Sua Giustizia. Per
cui Dio gli si rivelò con il Tetragramma.
Passo 26 - Il Nome 'Adonai Elohenu' (il Nome
di 4 Lettere + Elohenu, Dio nostro), si riferisce a Dio che si rivelò ad
Israele. Egli è il Signore Dio nostro, che concesse il permesso di
essere chiamato il Dio d’Israele. Tramite Israele, il mondo viene a conoscenza
della vera Rivelazione e della fede della vera Redenzione. Tramite Israele, il
Dio d’Israele, diventa il Dio, il Signore Dio nostro per tutti coloro che
riconoscono l'elezione operata dal Dio d’Israele e aderiscono alla vera fede.
Nella Redenzione Finale tutti possono chiamare il Signore Dio nostro.
Passo 27 - El Elyon, Dio Altissimo, è
il Nome usato da Malchitzedek, quale sacerdote a Dio Altissimo. Questo Nome,
perciò, si presta al sacerdozio Universale. E come spiegato nei Segni,
esso ha implicazioni messianiche, riguardo ai Segni Universali e ai Segni di
Isacco nostro padre. Dio Altissimo, al di sopra di tutta l’umanità,
ascolta la preghiera di ogni bocca, che Lo chiama con sincerità.
Passo 28 - El Hai, Dio Vivente. Questo Nome
compare nella Torah nel cantico in Deuteronomio "poiché ho alzato
sopra i cieli
Passo 29 - Il Nome Adonai El Olam (il
Tetragramma+Dio Eterno) è il Nome con cui Abramo nostro padre,
chiamò Dio quando stabilì l'altare a Beersheva (Genesi 21, 33), "laddove
piantò un tamarisco (eshel) e chiamò nel Nome di Dio, Dio Eterno".
Il Nome può essere tradotto in Il Signore Dio del Mondo, oppure il
Signore Dio Eterno. Esso contiene lo stabilire il Regno di Dio nel Mondo, che
ha un valore eterno.
Il Nome Adonai Tzevaot, il Dio degli
Eserciti o delle Schiere, si riferisce a Dio nelle Sue manifestazioni, nella
molteplicità delle sue creazioni di miriadi di Angeli, pari alle miriadi
di Stelle. Egli soltanto è il Dio di tutti gli eserciti che ha creato.
Passo 30 - EHEYE ASHER EHEYE, SARO’ QUEL CHE
SARO’, é il Nome del Redentore d’Israele ed il Redentore
dell’Umanità, tramite
Tavola 15 – IL DERECH
ERETZ
La rivelazione della
Presenza Divina, ed il Derech-eretz
Passo 1 - La rivelazione della Presenza
Divina, in ebraico, si chiama “Ghilui Shehinà”. La Sacra Shehinà
investe soltanto la persona che è in uno stato di perfezione davanti a
Dio. Il cuore dev'essere in uno stato di vera felicità nel suo servizio
a Dio e il Talmud riporta: “ci sono 36 Giusti nel mondo che ricevono la
Presenza Divina ogni giorno”. Ciò si riferisce ai 36 Giusti nascosti
d'ogni generazione, i Figli dell’Ascesa che sono perfetti nel loro servizio a
Dio e che nella loro grande elevazione vivono nell’immensa felicità
della verità.
Passo 2 - Certamente non è semplice
capire cosa sia la “Shehinà”, dato che è riconosciuta da chi ne
è stato investito. Ci sono alcuni esempi della Tradizione che aiutano a
concepirne la sostanza; si dice ad esempio che solo negli ultimi 17 anni della
vita di Giacobbe in terra di Goshen, la Shehinà era con lui. In tutti
gli anni precedenti, a causa delle peripezie che dovette affrontare (come il
conflitto con Esaù, gli imbrogli di Labano, l'episodio di Dina con la
vendetta di Shimon e Levi, la morte di Rahel, la presunta morte di Giuseppe, la
carestia in terra di Caanan), Giacobbe nostro padre non era in uno stato di
completezza o di felicità necessaria per ricevere la Shehinà.
Passo 3 - La Tradizione parla della Sacra
Shehinà in più contesti; è scritto, ad esempio, che al di
sopra del letto di un malato grave, si trova la Sacra Shehinà, che
è una manifestazione della vicinanza di Dio. Oppure, si racconta nel
Sefer Hayashar, che dopo la strage di Sh'hem, da parte di Shimon e Levi, tutti
i 31 re dei popoli della terra di Caanan, si allearono insieme per muovere
guerra contro Giacobbe e i suoi figli; Giacobbe ebbe paura in quel frangente,
anche perché si era adirato contro i suoi due figli, se non ché
la Sacra Shehinà piombò sui guerrieri nemici e fece vedere loro
miriadi di soldati, pronti ad attaccarli, per cui furono presi dal panico e
tornarono indietro. La Shehinà è in questo caso una potenza
miracolosa mandata da Dio per proteggere Giacobbe nostro padre.
Passo 4 - Nella tradizione talmudica e
midrashica, il termine Ha Kadosh Baruch Hu, il Santo Benedetto Egli Sia,
è sostituito talvolta dal termine Shehinà. Sulla riva del Mar
Rosso, i figli d'Israele videro Ha Kadosh Baruch Hu, nelle sembianze di un
anziano in preghiera, davanti alla congregazione. Si tratta qui di una
manifestazione della Shehinà. L'Eterno può manifestare la Sua
Presenza in ogni forma che desidera, se la persona che La riceve ha il merito
per ottenerla e riconoscerLa.
Passo 5 - Questo è un argomento vasto e
profondo su cui si potrebbero versare fiumi di inchiostro, ma non è il
tema di queste tavole. Ed anche se si scrivessero tanti volumi, tutte le parole
scritte non aiuterebbero a capire l'essenza intima della Shehinà, che
è prerogativa di chi si trova ad un livello di santità
elevata.
La Shehinà, tuttavia, non
sempre esercita la sua potenza in modo manifesto. Quando gli Ebrei andarono in
cattività in Babilonia, la Tradizione, basata sui profeti, spiega che la
Shehinà scese con loro. Chi procede rettamente davanti a Dio, nei
pensieri, nelle parole e nelle azioni, è accompagnato dalla
Shehinà, anche se non la vede o la sente. La Shehinà è
vicina alla persona che protegge e guida. Uno Tzadik Nascosto vero è in
grado di vedere se la Shehinà è su una persona.
Passo 6 - Nella Tradizione è detto che
l’ebreo che conduce la sua vita conformemente alle Leggi della Torah, procede
con la Shehinà, mentre se opera peccaminosamente respinge "i piedi
della Shehinà". La collera, il linguaggio volgare, la superficialità,
il parlare di cose futili a tavola, respingono la Shehinà. La
Shehinà alberga dove c’è gioia e rifugge la tristezza. La
Shehinà risiede nella pulizia e viene respinta dalla sporcizia e
dall'impurità di ogni tipo. In genere, le leggi di derech-eretz, di
rispetto e di giusto comportamento sono gradite dalla Santa Shehinà.
Passo 7 - Nella Redenzione Finale in cui ci
è stato dato lo studio delle scale di marmo bianco delle Virtù
del Regno dei Cieli, la Quinta Virtù è quella della Presenza
Divina ed è correlata al Quinto Comandamento: "onora tuo padre e
tua madre, affinché si allunghino i tuoi giorni sulla terra".
Esiste pertanto una diretta connessione fra il Quinto Comandamento e la
Presenza Divina. Il Quinto Comandamento è quello del derech-eretz per
eccellenza ed inizia con il rispetto per i genitori. Tramite le Leggi del
giusto comportamento la Shehinà raggiunge anche le persone meritevoli e
si diffonde così nel mondo. Noi chiamiamo la Quinta Virtù il
Derech-eretz.
Passo 8 - Il Derech-eretz possiede le chiavi
per meritare la vicinanza di ELSHADDAI. Derech-eretz significa rispettare il
prossimo, accoglierlo con buon viso, parlare con garbo e intelligenza,
osservare le buone regole a tavola, vestire in modo appropriato, pregare Dio in
luoghi puliti e con la massima concentrazione. Il giusto derech-eretz è
uno studio che va appreso ed insegnato, sono regole di comportamenti che vanno
affinate e osservate a tutte le età. Anche i Saggi di benedetta memoria,
affermarono che il derech-eretz precede la Torà e senza derech-eretz non
c’è Torà. Si vedono in giro religiosi che studiano assiduamente
la Torà e ne sono anche eruditi; purtroppo, però, nei loro
rapporti umani, peccano di alterigia e si credono superiori agli altri; il loro
comportamento è privo di umiltà e di garbo; nel loro caso,
mancando il derech-eretz, mancherà anche la Presenza Divina.
Passo 9 - Lo Tzadik Ha Kadosh, Ha Morè
Haim, usava spiegare il significato del Quinto Comandamento: cosa significa che
la persona che onora il padre e la madre avrà allungati i suoi giorni?
Vuol forse dire che vivrà più a lungo? In verità, ha poco
senso pensare che si vivrà più anni di quelli prestabiliti dalla
stella sotto cui si nasce. Infatti, i Saggi, di benedetta memoria, spiegano che
"la lunghezza della vita, il numero dei figli e il sostentamento dipendono
dalla Stella". Cosa significa dunque che i giorni della persona saranno
prolungati? Significa che saranno completati nel benessere, nella
serenità interiore e nei piaceri della vita.
Passo 10 - Non è questo un dono
dell'Eterno? Tale è la vera ricchezza della vita, non il numero dei
giorni. I saggi di benedetta memoria spiegano che quando Giacobbe nostro padre,
chiese a Dio nella sua preghiera di avere "pane da mangiare e vestiti da
indossare", non stava chiedendo una cosa piccola. Lo Tzadik Haim spiegava
che il nostro Patriarca, chiedendo il pane, chiedeva di avere l'appetito per
poter mangiare a piacimento, quindi chiedeva la buona salute. E, allo stesso
modo, chiedendo indumenti da indossare, chiedeva di poter camminare, di
muoversi a piacimento, in buona salute. Vedete dunque la magnificenza della
ricompensa per l'essere rispettosi coi genitori, onorandoli in ogni modo
possibile e adempiendo la loro volontà (tranne quando contrasta con
quella di Dio). La ricompensa è la benedizione di Dio, che farà
sì che la Sua Shehinà protegga la persona, allungandogli i giorni
sulla terra.
Passo 11 - Onorare il padre e la madre
rappresenta la sorgente e la fonte del derech-eretz e la Shehinà
è il risultato desiderato del giusto comportamento rispettoso.
Naturalmente, il Derech-eretz non è limitato ai genitori, ma si estende
ai suoceri e agli anziani, in generale.
Passo 12 - Sapete cosa fece Matusalemme per
essere ricompensato da Dio con una vita così lunga, di quasi mille anni?
Matusalemme vedeva che la gente del suo tempo, dopo aver mangiato, faceva i
suoi bisogni dove capitava, senza curarsi di coprire. Matusalemme era turbato e
angosciato per la mancanza di rispetto verso i Cieli di Sopra, la Dimora
dell'Onnipotente, Re dell'Universo. Così egli andava in giro con una
pala e copriva gli escrementi. Per questo suo atto di rispetto verso l'Alto, fu
benedetto con la salute e la longevità. Questo episodio di derech eretz
va meditato, per capire ciò che è amato da Dio.
Passo 13 - Il Derech-eretz è il sentire
il rispetto Dio, per i cieli, per la terra, per la natura, per il mondo animale
e per il prossimo; ciò si ottiene con l'umiltà. Bisogna mettere
da parte il proprio egoismo per sentire l'importanza dell'altro, il contrario
dell'arroganza e della freddezza nordica o della supponenza del cowboy
americano. Gli asiatici sono più vicini al derech-eretz, ma hanno
delegato il rispetto a dei pagani e a delle pratiche abominevoli delle
religioni pagane. Molti arabi della fede islamica sono più vicini, se
non fosse che il loro derech-eretz è contaminato dal loro odio per gli
infedeli.
Passo 14 - Fra gli ebrei, parlo dei nostri
tempi, il derech-eretz latita soprattutto fra gli ebrei ashkenaziti,
incoraggiati in questo dal pessimo modello americano del rispetto per la tasca.
Fra i sefarditi, influenzati positivamente dalla cultura araba, è ancora
reperibile. Oggi, però, quel derech-eretz specialmente fra gli ebrei
sefarditi in Israele, è diventato una caramella che incarta le pietre della
terra e viene venduta come una delicatezza. Ho avuto il privilegio di studiare
il derech-eretz degli ebrei yemeniti per 13 anni con lo Tzadik Haim, ma, chi,
ora in questa generazione capisce il derech-eretz dello Yemen? È una
virtù antica ereditata dal Sinai; magari il mondo potesse riacquistarla
nella sua interezza!
Passo 15 - È difficile per me
descriverla, perché io non sono uno scrittore, ma anche perché si
tratta di una tradizione tangibile che si può capire solo vedendola;
è una sensibilità del sangue yemenita che deriva
dall'umiltà di Mosé. È una cosa sentita profondamente nel
cuore e ancora santificata nell'amore della Torà, perfezionata nella
conoscenza della natura ed esaltata nella saggezza segreta che ogni azione
contiene e che ogni parola crea. È la forma più alta del
derech-eretz che apre vita alla vita ad ogni livello; sveglia le piante per
sentire la loro propria bellezza; chiama giù le stelle per partecipare
al banchetto della reciproca sensibilità umana. È l'orgoglio del
Signore Dio nostro nel vedere i suoi figli praticare l'amato rispetto verso
tutta la creazione.
Passo 16 - Di bon ton, negli Stati Uniti, ne
ho visto ben poco, almeno sino a 30 anni fa, sempre che la sua importanza stia
adesso guadagnando terreno; in ogni modo, spesso non c'è rispetto per i
genitori (lo si vede soprattutto nei loro programmi televisivi) e senza questa
base è difficile che la gente impari a rispettare il prossimo. La
maggior parte degli Americani sembra non a proprio agio con tutte le regole di
rispetto formale. Non sanno quasi nulla del linguaggio rispettoso degli
Asiatici o degli Arabi, ricco di espressioni di derech-eretz verso Dio e verso
il prossimo. Gli Americani, ricchi sotto altri aspetti, sono lacunosi nella
grande saggezza del derech-eretz.
Passo 17 - Gli Inglesi, al contrario, sono
conosciuti per il loro galateo, e, nel regno di sua Maestà bisogna
essere gentiluomini nel parlare e nell'agire; c'è una lunga e radicata
tradizione in questo senso, che ha rappresentato la spina dorsale della civiltà
inglese, specialmente per il modo attraverso cui viene insegnata fin dalla
prima infanzia. Purtroppo, la tradizione di onorare i genitori scemerà
sempre più nella Quarta Generazione e i progressi delle tecnologie e
dell'informatica non andranno di pari passo con quelli del galateo. La gran
parte della gioventù inglese ha rotto con la tradizione vittoriana e
dopo la rivoluzione dei costumi degli anni Sessanta e Settanta (che ha
investito un po' tutto il mondo occidentale, europeo e americano) si può
affermare che il rispetto verso i genitori e gli anziani è ai minimi
termini, se rapportato a qualche generazione fa. Basta vedere, per esempio,
quanti adolescenti sono pronti a cedere il loro posto ad una persona anziana,
quando viaggiano seduti su un mezzo pubblico...
Passo 18 - Bisogna salutare ogni persona come
se si salutasse la 'Presenza Divina'; come nostro padre Giacobbe che disse,
rivedendo suo fratello Esaù: "perciò vedendo te è
come se avessi visto il viso di Dio". In verità, ogni persona che
procede con il timore e l'amore di Dio è degno di essere accompagnato
dalla Shehinà. Poiché il Creatore, Benedetto Egli Sia, disse
all'Universo che creò: "Facciamo l'uomo a nostra immagine". In
questo modo, l'intero mondo partecipò alla creazione dell'uomo; ogni
grande elemento diede qualcosa di sé, affinché l'uomo li potesse
contenere in sé. Perciò quando una persona procede con Dio, le
sua azioni, le sue parole ed i suoi pensieri si conformano alla volontà
di EL SHADDAI. L'intero Universo ne gioisce e costui sarà amato dal
Creatore e la Presenza Divina gli si rivelerà e lo proteggerà.
Passo 19 - Salutare un'altra persona con
derech-eretz è testimoniare l'amore del Creatore per l'umanità.
Allo stesso tempo, tutta le creazione se ne rallegra, dal momento che in ogni
persona è riflesso l'atto della Creazione. Quando tu dimostri rispetto
per un tuo simile stai dimostrando rispetto per tutto l'Universo, creato da Dio
Onnipotente, per cui non a caso i Saggi, di benedetta memoria, insegnarono ad
accogliere ogni persona con viso aperto e sorridente.
Passo 20 - E si noti che è detto
"ogni persona", senza distinzione alcuna! Il derech-eretz è
universale e riguarda tutti gli individui, senza distinzioni di colore, etnia o
religione. Il termine derech-eretz stesso significa "la via della
terra". Lo Tzadik Haim, ribadiva spesso che il derech-eretz precedette la
Torà. Prima della Rivelazione sul Sinai, esisteva un codice di
comportamenti ben definito che contemplava il rispetto per i genitori, per i
maestri, per gli anziani. Grazie ad esso il mondo andò avanti,
poiché altrimenti non potrebbe sopravvivere senza il rispetto delle
regole.
Passo 21 - Lo Tzadik Haim spiegava in
dettaglio questo concetto, cercando di farmi raggiungere nuove
profondità di comprensione. È pur vero che il mondo si reggeva
grazie al derech-eretz prima della Torà, ma dopo la Rivelazione sul
Sinai, esso si regge in virtù della Torà. La Torà è
la Rivelazione della Legge di Dio nel Mondo e i precetti stabiliti in essa sono
in perfetta armonia con la natura e con tutta la creazione. Con la Rivelazione
della Sacra Torà, i veri parametri di Giustizia si sono affermati nel
mondo per sempre. A livello universale, però, possiamo dire che la
Torà rivelata è solo parzialmente riconosciuta dai musulmani,
è riconosciuta ma distorta dai cristiani ed è lontana dai popoli
dell'Estremo Oriente.
Passo 22 - O, in altre parole, possiamo dire
che i figli d'Israele sono comandati in tutte le Leggi della Torah; l'Islam
segue il Corano, che è separato dalla Torah, ma essenzialmente riconosce
la Rivelazione Divina e l'Unicità di Dio; i popoli che hanno abbracciato
il Cristianesimo sono lontani dal puro monoteismo. Che meriti dunque possono
avere? La risposta è il derech-eretz. Tali Nazioni non si sono forgiate
sulle Leggi della Torah, ma sulle leggi del Derech-eretz; e dove vengono
insegnate e osservate le vie giuste e rispettose del cuore buono e
compassionevole, allora c'è merito davanti al Tribunale Superiore della
Giustizia, sia a livello individuale, che a livello generale, per ogni popolo.
Passo 23 - Gli insegnamenti dello Tzadik Haim
non seguivano la comune prassi rabbinica. Egli è stato il capo dei 36
Giusti Nascosti della sua generazione. Egli viveva nella conoscenza dei decreti
dal Tribunale di Sopra che si riversano sul mondo. Questo importantissimo tema
dei meriti che hanno le Nazioni in virtù del derech-eretz fu essenziale
al lavoro santificato dei Giusti Nascosti in generale, specialmente di quelli
che vivevano in paesi cristiani. Alle Nazioni Cristiane non era ascritto alcun
merito per le loro messe domenicali né, tanto meno, per le preghiere che
invocano la Trinità e proclamano la deificazione del povero Ariete della
storia, né per le elemosine destinate ai culti pagani di santi e madonnine.
Passo 24 - In una parola, i meriti del
cristianesimo non vanno ascritti a ciò che appartiene alla sua sfera
teologica, ma all'elevata etica della Torà, appresa attraverso gli
insegnamenti di Gesù, come l'amore per il prossimo, la pietà,
l'aiuto ai bisognosi, il timore di cadere nel peccato, l'accettazione del
Decalogo. Ciò favorì i popoli cristiani a raggiungere un elevato
livello di derech-eretz. Intere società si sono consolidate sui principi
di moralità cristiana e hanno accumulato meriti davanti a Dio, veri e
propri avvocati di difesa contro i decreti di devastazione. E cosi, anche, ogni
singolo individuo prende merito per ogni sua buona azione e trova sollievo e
piacere in questo mondo, come tutte le azioni buone che portano al cuore il
piacere a coloro che praticano il bene.
Passo 25 - È necessario al giorno
d'oggi capire il derech-eretz, che non è propriamente un codice di
regole fisse e di formalità da osservare, ma piuttosto un modo di essere
e un modo di relazionarsi col prossimo attraverso le vie amate dal Signore,
nostro Dio. Quando questi modi di comportamento sono praticati con cuore
sincero, diventano gioielli preziosi e diamanti di luce davanti al Cielo e alla
gente e la società tutta ne beneficia. I modi di azioni umili e gli
atteggiamenti modesti hanno la facoltà di collegare i cuori
dell'umanità tramite un legame di pace, consolidando il principio base
che "siamo tutti della stessa carne".
Passo 26 - Prendiamo come esempio il salutare
il prossimo con derech-eretz. Questo atto naturale e spontaneo incrementa la
fede interiore e si riflette su chi lo riceve, come nostro padre Abramo, il cui
comportamento con i nomadi e la sua immensa generosità e bontà
nel nome della sua fede nell'unico vero Dio vivente, ebbero l'effetto di
riverberarsi nei cuori di chi lo conobbe. Essi si dissero "se Abramo,
servo del suo Dio, è così generoso e buono, tanto di più
deve esserlo il suo Dio".
Passo 27 - Abbiamo spiegato che la 'Presenza
Divina' risiede nelle azioni del derech-eretz; questa è la più
grande di tutte le benedizioni che investe la persona dal di dentro. Il
derech-eretz stimola le virtù del cuore, che sentono la necessità
di manifestarsi in immediate azioni positive. Queste Tavole di derech-eretz
hanno la facoltà di correggere l'umanità, attraverso i giusti
modi di rapportarsi con lo studio e i propri maestri, con la preghiera a Dio,
con la santificazione della tavola e del cibo, col rinnovamento dello spirito,
con i gusti della vita.
Passo 28 - Spesso il derech-eretz si manifesta
in azioni molto semplici, che contengono però una saggezza superiore e
nascosta, che proviene dalla Saggezza Divina del Creatore, Benedetto Egli Sia e
Benedetto sia il Suo Nome in Eterno e lo splendore dell'armonia celeste.
Così ora. nella Redenzione Finale, le azioni di derech-eretz collegano
il Nuovo Regno dei Cieli alla Terra e creano armonia di sopra e di sotto. E la
nostra grande fortuna è che lo scelto Maestro Haim nacque nel cuore del
derech-eretz yemenita.
Passo 29 - Le generazioni future trarranno
grande beneficio dal fatto che il Goel Finale è il nostro Maestro, che
ci sta mostrando la giusta via. Egli continuerà ad insegnare e a guidare
le generazioni a venire lungo le amate vie del derech-eretz. Il mio compito
è solo di aprire le Tavole, tramite le quali il Maestro Haim
entrerà nella vita di chi lo merita per insegnare ciò che
è gradito a Dio e, di conseguenza, alla gente comune.
Passo 30 - Le Nazioni del mondo non capiscono
il termine 'mitzvà' (precetto) ed infatti non sono comandati nei
precetti della Torà come lo è il popolo ebraico. Il Maestro Haim,
insegnerà loro come guadagnare meriti e come capire il valore delle loro
azioni davanti ad EL SHADDAI. Egli insegnerà loro il valore dell'amore
che essi già possiedono nel cuore e li istruirà a trasformare
quell'amore in meriti positivi che allungheranno i loro giorni in terra,
daranno piacere alle loro anime, quando meriteranno di risiedere nel Regno dei
Cieli. Amen.
Tavola 16 – LA CORREZIONE
Tavola di Esaù
Corretto
Passo 1 - Non stiamo parlando
dell’Esaù Incorreggibile, di un Esaù che, ad esempio, non ha la
fede. Esaù ha la fede, sa che esiste Dio, Creatore dell’universo. Si
tratta piuttosto di quell’espressione usata da Gesù "uomo di poca
fede" oppure "uomo di piccola fede".
Passo 2 - E non intendiamo anche parlare di
un Esaù che odia il popolo di Israele. In verità, l'odio per
Israele rappresenta il ‘cuore’ dell’Esaù Incorreggibile; costui non
è un vero nipote di Abramo o un vero figlio di Isaaco bensì un
amalechita dal sangue maledetto; non c’è correzione per tale sangue che
verrà cancellato prima della fine della QG.
Passo 3 - Parliamo, invece, del nipote di
Abramo e del figlio di Isacco che ha, tuttavia, difetti e mancanze rispetto
alle virtù di Giacobbe. Si tratta, quindi, non dell’Esaù che odia
Giacobbe bensì dell’Esaù dopo il bacio e l’abbraccio con suo
fratello. In tutte le 10 virtù, Fede, Benedizione, Virtù del
cuore, Preghiera, Presenza Divina, Correzione, Santificazione, Rinnovamento,
Gusto e Tacere noi diciamo che tale Esaù è difettoso e mancante.
Passo 4 - Egli, ad esempio, crede nella
redenzione del primo comandamento, ma non vive nella luce di quella fede e
quando si imbatte nelle difficoltà della vita dice parole che vanno
contro la fede, molto spesso inconsapevole della mancanza di fede che sta esprimendo.
Passo 5 - Giacobbe, invece, vive attivamente,
a livello interiore, nella speranza redenzionale del primo comandamento e,
comunque, vive nel timore di Dio ed evita di pronunciare parole di poca fede; e
per timore di sbagliare, sta seduto nella sua tenda e studia le leggi di Dio.
Passo 6 - E neppure parliamo dell’Esaù
storico o di nostro padre Giacobbe, bensì dei difetti di Esaù e
delle virtù di Giacobbe. Nella Torat Ha-Simanim, cioè il
linguaggio o la terminologia della Torà nel contesto del Nuovo Linguaggio
Chiaro dei Segni Completi, i ‘difetti di Esaù’ e le ‘virtù di
Giacobbe’ sono simboli e punti di riferimento, ossia i Segni di Esaù e
di Giacobbe, che non hanno niente a che fare con la provenienza etnica dei
discendenti.
Passo 7 - Non si tratta di essere ebreo o
discendente delle nazioni di Esaù. In questo nuovo studio, l’ebreo che
ha i difetti di Esaù è un Esaù da correggere ed il non
ebreo dal ceppo dei popoli di Esaù che ha le virtù di Giacobbe
è già un Giacobbe, anzi, è un Esaù-Corretto, un
termine che ha in sé una particolare completezza anche nei confronti del
Giacobbe delle virtù. Ciò perchè i difetti di Esaù,
contrapposti alle virtù di Giacobbe, necessari per discernere la forza
del contrasto, quando vengono corretti dalle virtù di Giacobbe, diventano
grandi pregi nell’aggiungere forza, potenza, impeto e spirito nelle stesse
virtù di Giacobbe. In essenza, la stragrande maggioranza delle persone
si trovano al livello interiore nel ‘campo di battaglia’ fra i difetti di
Esaù e le virtù di Giacobbe. Lo scopo è di arrivare
all’Esaù-Corretto.
Passo 8 - Ci vuole questa consapevolezza, che
siamo un ‘campo di battaglia’ e che è necessaria una volontà di
ferro per combattere e vincere tale battaglia. Anche qui il Giacobbe
è pronto per la battaglia interiore; Esaù è pronto per la
guerra contro i nemici esterni "e sulla spada vivrai". Ma per quanto
riguarda la battaglia interiore, i difetti di Esaù la vogliono evitare;
infatti, la battaglia viene per distruggere proprio quei difetti ed il difetto,
come ogni cosa, desidera la propria esistenza, non la propria disfatta. Le
virtù di Giacobbe, invece, odiano i difetti di Esaù e vedono che
il ‘campo’ è da loro invaso; Giacobbe si sprona alla guerra determinato
a combattere. Quando si tratta di guerra interiore, è Giacobbe il
combattente; l’Esaù-difettoso dice "Chi me lo fa fare e
perchè affaticarmi? Alla fine morirò lo stesso!".
Passo 9 - Si tratta dell’Esaù e del
Giacobbe che stanno dentro a ciascuno di noi. Le virtù di Giacobbe
vengono con lo scopo di arrivare all'Esaù-Corretto e perciò la
battaglia non viene per distruggere Esaù ma per ‘convertirlo’ alle
giuste vie amate da Dio. I difetti di Esaù vengono distrutti e
l’Esaù che rimane è il voluto Esaù-Corretto, termine che
rappresenta il Segno della Vittoria di quella battaglia e di quella
‘conversione’. Anche Giacobbe, nostro padre, non ricevette la benedizione da
Isacco, nostro padre, sino a quando non portò gli indumenti pelosi di
Esaù ; le mani sono le mani di Esaù ma la voce è la voce
di Giacobbe. E’ un Segno dalla Torà: arriverà la benedizione di
Isacco quando i difetti di Esaù saranno stati corretti tramite la voce
di Giacobbe. Nella persona stessa!
Passo 10 - I due punti di riferimento nella
Torà sono (1) la benedizione di Isacco a Giacobbe che, però, non
la riceve senza i vestiti di Esaù e (2) il bacio ed abbraccio fra i due
fratelli nel Segno della Riconciliazione dei cuori. Prima ci vuole la
benedizione a Giacobbe, perchè essa procede soltanto con le
virtù; i difetti di Esaù non la possono ricevere. Il conflitto
inizia quando chi è difettoso riconosce che solo le virtù di
Giacobbe sono amate e benedette. Così la guerra interiore non inizia se
nella persona non c’è il riconoscimento delle virtù e sino a
quando non si ammette la loro superiorità e si auspica che esse abbiano
il sopravvento.
Passo 11 - Per l’impossibilità della
coesistenza fra i difetti e le virtù, è solo Giacobbe che riceve
la benedizione. Ciò in quanto la benedizione consiste nella fede ferrea
e nell’elevazione dello spirito. Si potrebbe pensare che lo spirito sia in
conflitto con il corpo e la spiritualità con il materialismo imperante.
Una tale categorizazzione, però, farebbe arrivare a conclusioni errate,
in quanto il nostro scopo non è quello di mortificare il corpo o evitare
di gioire e godere le cose materiali.
Passo 12 - E’ una questione di misura, di
giusta via del mezzo; le mani possono essere anche quelle di Esaù ma la
voce deve essere solo quella di Giacobbe. Si tratta di due categorie separate,
distinte, contrapposte, che però possono convivere fra di loro. Nel
bacio e nell'abbraccio i due fratelli sono separati ma i divari vengono colmati
dalla riconciliazione dei cuori e ognuno è poi destinato a proseguire
per la propria strada. I difetti di Esaù sono odiati e devono scomparire
ma c’è un Esaù che deve rimanere, e di lui lo stesso Giacobbe ha
bisogno per la sua tranquilità ed il suo benessere. Il conflitto fra
Giacobbe ed Esaù si risolve quando è raggiunto il giusto
equilibrio fra correzione e accettazione. Esaù è il nipote di
Abramo ed il figlio-primogenito di Isacco; grazie a lui si attua il grande
segno della riconciliazione, tramite il bacio e l'abbraccio col fratello
Giacobbe.
Passo 13 - Non è così con
Labano, l’impostore, che pensa esclusivamente al proprio rendiconto, ai propri
averi. Con lui non si realizza una vera riconciliazione, e la presa d'atto di
separazione ed il patto di non belligeranza sono il massimo che si possa
raggiungere. Labano è tutto falso e usa le sue energie e strategie per
trarre profitto personale a discapito degli altri. Non ci sono indumenti di
Labano che possano piacere ad Isacco né ci può essere un bacio ed
un abbraccio di riconciliazione fra suocero e genero. Non c’è nulla di
degno da recuperare.
Passo 14 - Ci vuole, comunque, la terminologia
di Esaù e Giacobbe per stabilire i parametri di posizione e
contrap-posizione. La sacra Tradizione ci fornisce le chiavi per distinguere: a
Giacobbe interessano i valori spirituali e risiede nella tenda per studiare e
riflettere le leggi di Dio; Esaù è il cacciatore, uomo di mondo,
espressione dei valori materiali. Giacobbe ha paura di essere maledetto quando
mente a suo padre. Esaù ha rispetto dei suoi genitori, ma solo in
apparenza; fuori di casa fa tutto ciò che gli pare e piace, indulgendo
anche nei piaceri dell'adulterio; crede, infatti, che il rispetto formale verso
i genitori lo giustifichi e gli perdoni i peccati.
Passo 15 - Esaù ha un io falso, a cui
non intende rinunciare, perciò persevera nel peccato; ciò
perchè ogni livello di correzione personale richiede un'uscita dal
proprio io, un annullamento di se stesso e dell'immagine di sé,
considerata valida e positiva. Il bacio e l’abbraccio è il segno che
Esaù può farcela ed arrivare a disfarsi di quell’io. Ed a quel
punto, non solo non odia più il fratello, ma lo vuole aiutare e
proteggere. Non dimentichiamo che la testa di Esaù è entrata
nella Tomba di Machpelà e non certo quella di Labano.
Passo 16 - Morale: Chi è attaccato ai
soldi non approderà mai alle virtù. Chi, tuttavia, ha i difetti di
Esaù e anche le virtù di Giacobbe potrà riuscire,
volendolo, ad eliminare i primi, raggiungendo la vera riconciliazione in
sé.
Passo 17 - Esaù (essav, in ebraico)
significa 'compiuto, fatto'; anche a livello interiore, la maggiore
difficoltà per Esaù è il cambiamento, dato che egli si
basa sempre sul proprio io, che considera completo e radicato; "cosa vuoi
da me?" ti dice "io, sono fatto così!".
Passo 18 - Giacobbe (Yod-Ekev, in ebraico) ha
in sé la saggezza nel timore di Dio e il tallone (akev) che procede
rettamente. Rappresenta la flessibilità interiore, il "vi
farò camminare fra coloro che rimangono fermi". La ‘Yod’ di
Giacobbe non permette un io statico, perchè la saggezza stessa aspira
sempre a migliorarsi; io devo cambiarmi in meglio e dopo che lo avrò
fatto, il mio io sarà diverso dal passato e avrà ultriori margini
di miglioramento. Perciò il mio io è dinamico e non si compiace
di ciò che è, ma tende a migliorarsi in continuazione.
Passo 19 - Non è che mi ritiro, sono
sempre io, non un altro. Questo 'me stesso', però, cambia, seguendo la
saggezza ed il retto cammino. Io sono anche ciò che capisco e sento e
faccio. Una conoscenza maggiore, sentimenti più profondi ed azioni
più giuste cambiano il mio io e l'immagine di me stesso. Se correggo il mio
io precedente, mi ritrovo migliorato e più elevato, pronto a scalare un
nuovo gradino.
Passo 20 - Ho ricevuto dallo Tzadik Haim la
base di questo studio; egli mi spiegava che per la maggior parte della gente il
disfarsi di sé, l’uscire dal modo di pensare comune, si accompagni ad
una perdita del proprio io. Ciò è falso, spiegava lo Tzadik, lo
yetzer ti fa vedere così ma non è vero, non ci si perde, anzi, si
guadagna un nuovo livello di sé. Sono preziose le parole del Maestro.
Si tratta di una rarissima volta in cui il Morè Haim parla del sé
e dell'io. (Ciò si contrappone, peraltro, a tutta la mistica orientale
che insegna a raggiungere l'annullamento del sé. Chi si è
distaccato dal mondo percepisce luci false che non durano nel tempo. E’ un
vuoto che conduce al vuoto. E, allo stesso modo, non è da confondere con
l'ego della psicologia o della psicoanalisi che fanno entrare nei meandri
dell'introspezione e generano solo confusione e un'esasperata ed inutile
occupazione di se stessi).
Passo 21 - Qui, noi parliamo del sentimento
del sé, che impedisce alla persona del 'sono fatto così' di
cambiare i suoi standard di azione e di pensiero. Costui non progredisce nello
spirito perchè giudica tutto nella sua attitudine statica. Giacobbe, invece,
non si fida del proprio sentimento e cerca di migliorarsi, conformandosi a
ciò che è voluto dall'Alto. La differenza di approccio alla
realtà fra Esaù e Giacobbe è abissale.
Passo 22 - Se Esaù fa qualcosa di
giusto lo fa perchè si sente di farlo; avrà anche merito per ciò
che fa. Non è mai né sarà mai costante, però,
perchè agisce secondo ciò che sente al momento. Egli non lo
capisce ma lo yetzer ha-rà sì, perché lo fa cadere,
giocando sempre sulla fragilità e sul carattere volubile del sentimento.
Passo 23 - Giacobbe, invece, agisce per
servire Dio, lo fa 'le-shem shamaim', disinteressatamente, consapevole che
ciò che deve fare è voluto dal Cielo. Esaù, arrivato
esausto alla sua tenda, gli vende la sua primogenitura per una minestra di
lenticchie, una cosa materiale, che, in quel momento, vale più di
un'entità astratta. Non importa poi se Esaù si era vantato in
passato della sua primogenitura; la fame momentanea glielo fa scordare e gli fa
dire che quel privilegio dalla nascita non è poi così importante
ed è solo un pretesto per insuperbirsi. La primogenitura si ricollegava
a Giacobbe con la benedizione di Isacco ed è per questo che la
cercò, non per la primogenitura di per sé.
Passo 24 - Esaù potrebbe essere il
primo a dire "adesso che conosco la verità sono pronto a tutto e ad
andare contro tutti per rimanere fedele a questo compito datomi dal
Cielo". Ma è invece il primo a cambiare strada davanti alle
difficoltà o, ancor peggio, davanti a cose insignificanti. Egli non
considera il tempo, passato-presente-futuro, perché il sentimento non
riconosce il tempo, riconosce solo l'attimo contingente che diventa
prioritario, nella sua ottica ormai falsificata. Anche anni di buone azioni
cadono ed è come se non esistessero più, perché è
l'attimo fuggente che conta più di tutto.
Passo 25 - Giacobbe, a priori, non si fida di
un sentimento che è il risultato di più fattori, che possono
essere giusti o ingiusti, corretti o scorretti, manifesti o latenti, ma,
soprattutto, non perviene a conclusioni affrettate, basate su una conoscenza
mancante. Pertanto non giudica mai in modo rapido ed esprime un giudizio solo
dopo aver esaminato la questione con la dovuta ponderatezza, secondo criteri
che derivano dalla saggezza ricevuta. Giacobbe è lento nel giudicare e
si siede nella tenda per riflettere.
Passo 26 - Esaù, invece, non ha la
pazienza, né la voglia e la forza di rimanere obiettivo per approfondire
i propri sentimenti; senza saperlo, è già prevenuto dalla sua
rigidità perchè non ammette di giudicare se stesso; giudicare se
stessi significa anche considerare la controparte dei propri sentimenti. In
realtà, si tratta di un circolo vizioso: egli non può affrontare
se stesso perché non è pronto a criticare o a demolire la sua
costruzione 'interiore'.
Passo 27 - Ciò gli impedisce di raggiungere
la massima obiettività. Il barricarsi dietro al proprio io non gli
permette di capire che è sulla difensiva, incapace di aprirsi ad una
critica costruttiva; le sue reazioni sono violente e irate e non è
disposto ad accettare la voce di chi lo critica o gli apre la strada
dell'autocritica. Non può, quindi, essere un vero allievo perchè
il processo dello studio dipende dal sapersi disfare da precedenti strutture
mentali ben consolidate, per poterne ricevere delle altre.
Passo 28 - Laddove prevalgono i difetti di
Esaù (dato per scontato che qualcosa delle virtù di Giacobbe
c'è anche in Esaù), la persona vedrà la caduta di Giacobbe
e la statura di Esaù. Giacobbe rafforza la virtù della fede
temendo in ogni istante
Passo 29 - Giacobbe sa che Dio guarda il cuore
e l'intimo della persona e ama le virtù interiori. I difetti di
Esaù derivano dai fattori esteriori e la loro presenza non fa percepire
i valori intimi della misericordia e dell’amore per il bene che gli sfuggono,
sebbene possa riconoscere le buone azioni; può anche lui cercare di
farle e, come già spiegato, ne trarrà merito.
Passo 30 - Così anche le sue preghiere
sono imprigionate nei difetti di Esaù e non vengono esaudite se non
c’è la voce di Giacobbe che chiama dal profondo. I difetti impediscono
all’umiltà amata da Dio di manifestarsi e perciò le azioni di
Esaù non vengono santificate alla luce della Presenza di Dio; Giacobbe
conosce il vero rispetto e le cose amate da Dio e dalle persone, perchè
ogni persona è una creazione amata dal Creatore dell’universo. E
così i difetti di Esaù impediscono l’autocorrezione, la
santificazione, il rinnovamento dello spirito, il vero gusto che rimane e tutte
le qualità della saggezza necessarie per mantenere le virtù di
Giacobbe.
Tavola 17 – LA
SANTIFICAZIONE
La Virtù della
Santificazione
Passo 1 – La virtù di desiderare di
Santificarsi attraverso le vie amate da EL SHADDAI nella Santità
(Kedushà) con la quale Iddio ha Santificato Israele. Essa inizia con il
Giorno di Shabbat come sta scritto: ‘E Dio benedisse il giorno di Sabato e lo
santificò.’ (Esodo, 20:10).
Passo 2 – Si deve, quindi, distinguere prima
di tutto fra la vera Tradizione che trasmette le verità di Dio e fra
tutte le false o errate tradizioni che non riconoscono la vera Tradizione dei
Figli d’Israele. Se vogliamo parlare della Virtù della Santificazione
che deriva dalla vera Kedushà data da Dio, è chiaro che tale
Santificazione non rispecchia l’uso di questo termine nel mondo fra tutte le
religioni asiatiche o africane o indiane ecc. né tanto meno nello stesso
Cristianesimo tradizionale la cui teologia sta al di fuori della pura fede
monoteista. In pratica, si può parlare di Santità e di
Santificazione in seno al popolo di Israele e di una minore ma pur valida
Santificazione nei popoli musulmani di tradizione Sunnita. Quest’ultima,
però, rientra in tale categoria solo a condizione che il popolo di
Israele venga considerato il Popolo Santo, il primo popolo che ha ricevuto
Passo 3 - "Siate santi (kedoshim)
poiché Io sono Santo, il Signore Dio vostro. Onora tua madre e tuo padre
e custodisci i Miei Sabati." (Levitico, 19:
2-3). Il popolo di Israele
è comandato ad essere santo (kadosh), ad essere separato da ogni male e
ad essere scrupoloso nell'osservanza di ogni comandamento. E' noto che la
definizione primaria della Santità è ‘separazione’.
Passo 4 – ‘Poiché Santo sono Io, il
Signore Dio vostro’. Anche in ciò si mantiene l’accezione di ‘Separato’.
EL SHADDAI Benedetto è intrinsecamente Separato ed infinitamente al di
sopra di ogni elemento della creazione. Dato che Egli è ‘separato’ anche
il popolo da Lui scelto deve separarsi dalle impurità e dalle vie
contaminate del mondo. Tutte quelle vie sbagliate, volgari, impure e proibite
(anche per le nazioni) sono ‘trappole’ di Satana che allontanano la persona
dalla volontà di Dio e non gli permettono di avvicinarsi al pensiero
della sacra separazione che pervade il cuore umile desideroso di santificarsi
nella Santità che Dio concede ai meritevoli.
Passo 5 – Dio Benedetto è Santo e
Datore della Santità. Perciò nella Tradizione dei Saggi di
Israele, di benedetta memoria, ci si riferisce a Dio con l’espressione
‘Ha-Kadosh Baruch Hu’ – ‘Il Santo Benedetto Egli è’. Il Sacro Lavoro dei
Saggi, nei secoli, è stato quello di definire e di trasmettere
Passo 6 - Chi può risolvere le
contraddizioni della storia?! Chi può richiudere le brecce della
discordia? Alla fine del ciclo di 4000 anni della Stella di Abramo, al tempo
della Redenzione Finale, le Promesse di Dio risolvono le contraddizioni e
realizzano la pace universale. Ecco perché il nome dell' ‘Unto Finale’
fu creato ancor prima della creazione stessa. Ecco perché l’aspettativa
che percorre tutta la grande Tradizione d’Israele è quella della venuta
dell’Unto Finale, il Consigliere Ammirevole, il Potente di Dio, il padre per
sempre, il Principe della Pace. Ecco perché il Goel Finale Haim
abbraccia tutta la gente della terra con immenso amore e dichiara, “Siano tutti
della stessa carne”.
Passo 7 – I figli di Israele sono stati
separati nella Santità, in virtù delle loro anime che erano
presenti alla Rivelazione sul Sinai, ed in seguito, alla Santificazione dello
studio, e della pratica dove essa era possibile, della Torà e delle
Leggi che Mosè, Magister noster, riceveva nella Tenda Sacra direttamente
da Dio Benedetto, che gli parlava fra i Cherubini. Nei quaranta anni di vita
nel deserto tutti i figli di Israele vivevano nella Santità e si
santificavano, coperti dalle Nubi della Gloria, nel sacro studio delle Leggi di
Dio e della Sacra Tradizione che veniva rivelata. Scendeva
Passo 8 – "ùÇÑì ðÀòÈìÆéêÈ
îÅòÇì øÇâÀìÆéêÈ ëÄÌé äÇîÈÌ÷åÉí àÂùÆÑø àÇúÈÌä òåÉîÅã òÈìÈéå àÇãÀîÇú ÷ÉãÆùÑ äåÌà"
Togli i tuoi calzari dai tuoi piedi
poiché la terra sulla quale ti trovi è terra di santità
(Esodo, 3: 5). La parola ‘kodesh’ nell’espressione ‘admat kodesh’ (terra di
santità) non è un aggettivo (altrimenti si scriverebbe
‘adamà kedoshà’) bensì un sostantivo; cioè ‘terra
di Kedushà (che ha ricevuto
Passo 9 – Solo in seguito, con le conquiste
di Giosuè figlio di Nun e cinque secoli dopo con Ezra, si attuò
Passo 10 – La Terza Redenzione Finale è
universale. La profezia che dice che ‘tutti Mi conosceranno dal più
piccolo al più grande’ si riferisce al mondo intero: e così anche
‘verserò il Mio spirito su ogni mortale’ (Gioele, 3: 1). Da sempre tutti i popoli (a parte
Israele e i seguaci dell’Islam dopo Maometto) hanno praticato idolatrie di ogni
sorta. Non poteva esserci alcuna vera santificazione. Tuttavia, ora parliamo
dei tempi che seguono
Passo 11 - Alla fine ci saranno decine di
migliaia di tali Case di Preghiera nel mondo. Non tutti possono venire a Gerusalemme
o a Beer Sheva. Sicuramente, una volta che le due Case di Dio saranno costruite
e stabilite in Israele, ci saranno folle che ogni giorno verranno a pregare nel
Tempio Finale. Moltissime persone rimarranno per studiare tutta
Passo 12 – Essi studieranno i nuovi canoni
della Nuova Santità ed impareranno i nuovi modi e le nuove regole per la
loro Santificazione così da poter servire come Sacerdoti e Sacerdotesse
nei rispettivi paesi. C’è persino un Segno di grande portata che spiega
che il Rito del Vino, Pane, Latte e Miele, praticato fuori di Israele,
santifica quella terra, che diventa come Israele. Ora ascoltate le parole di
chi parla nel permesso del Goel Haim per portare a terra i concetti principali
della Santificazione della persona. Qui nei Trenta Passi, questa Tavola 17
corrisponde al settimo comandamento, ‘Non commettere adulterio’. Ciò
rappresenta il fondamento della santificazione individuale. Il comportamento
sessuale deve essere corretto e pulito davanti al Cielo.
Passo 13 – Tutte le Dieci Virtù (Fede,
Benedizione ecc.) sono collegate e concatenate tra loro e rappresentano la
completezza del numero 10 che verrebbe compromessa se mancasse di un solo
elemento. Infatti, quando si parla delle Virtù di Santificazione si
intendono anche
Passo 14 – Non mancherà, quindi, il
Pane della Tripla Meditazione mentre noi nei 30 Passi possiamo soltanto
suggerire alcuni dei principi della Santificazione individuale, sia che si
tratti del Nuovo Sacerdozio per gli Altari della Casa di Preghiera che la
personale Santificazione che riguarda chiunque faccia parte del Patto Nuovo
Finale. Il Principio di base è il derech eretz: in un sogno di
Nodà, nel Terzo Tempio e nella Nuova Scuola (Rabbinica e Sacerdotale)
della Terza Redenzione Finale il primo insegnamento fondamentale era il Derech
Eretz. Infatti, i Saggi, di benedetta memoria, dichiararono che senza derech
eretz non c’è Torà e che il derech eretz precede
Passo 15 – Non un derech eretz ipocrita e falso,
in cui un buon viso cela un cuore freddo, insincero, indifferente e privo di
sentimento. Noi parliamo di un derech eretz che riflette l’amore di Dio
Benedetto per ogni Sua creatura e per ogni persona. Accogliete ogni persona con
il viso sorridente che rispecchia il vero rispetto ed il vero amore per tutti.
Ciò deriva dalla vera umiltà che governa la massima del Goel
Haim, “Siamo tutti della stessa carne”. Quanto più se si tratta di nuovi
rabbini e nuovi sacerdoti della Terza Redenzione Finale che studiano e sanno
più cose della maggioranza. Infatti, è cosa nota che chi è
più istruito tende ad insuperbirsi e a trattare con minore rispetto chi
è meno istruito. Il Serpente sta proprio sull’albero della conoscenza
del bene e del male, non su un altro albero!
Passo 16 – In ogni aspetto della Redenzione
Finale, non dobbiamo ripetere gli errori del passato. L'azione da sola non
può mai ricevere
Passo 17 – Abbiamo cercato di definire il
cuore buono: un cuore di verità, di vero amore e di vero timore per il
Signore, un cuore giusto, laborioso, generoso con tutta l’umanità,
tollerante, sincero, fedele, che si preoccupa del cuore altrui, che agisce in
modo positivo, con saggezza, un cuore di luce, di speranza e di fede, pulito
come bambini innocenti. Tali sono le 13 qualità del Cuore Buono mentre
le 10 Virtù della Colonna di Mezzo (Fede, Benedizione, le Virtù
del Cuore ecc.) richiamano 10 Facoltà intrinsiche che devono essere
alimentate e curate costantemente. Abbiamo inoltre le 13 Virtù del Cuore
di Ester che portano alla fratellanza, alla compassione, al carattere forte,
all’intelletto acuto ed alla modestia interiore. In queste 36 Virtù del
Cuore sta il lavoro interiore di chi cerca di purificarsi e di santificarsi.
Queste sono le virtù amate da Dio che permettono una vera santificazione
della persona, saggio o sacerdote, ebreo o non ebreo egli sia.
Passo 18 – Chiunque segua queste 36 vie della
saggezza del cuore sarà un Giusto che vive nella propria fede o come
diciamo nella Nuova ‘Amidà ‘Benedetto è ADONAI TZEVAOT che ama gli
umili. Beati coloro che temono EL SHADDAI, istruiti nella saggezza dei puri di
cuore'.
Passo 19 – La santificazione risiede nel
distacco da tutto ciò che è profano e nella partecipazione alle
cose sacre, quelle cioè designate come 'sacre' da Dio Benedetto.
Passo 20 – Con
Passo 21 - Lo strumento principale per
l’estensione della nuova santificazione è quello dell’Altare della
Grande Israele, che rappresenta l’Altare dei lavori degli Asini che mangiano il
Pane. Gli Asini sono chiamati a preparare ed insegnare i nuovi insegnamenti,
nel contesto della Scuola della Shoshana. In ciò consiste la
divulgazione della Redenzione Finale. Ed è per ciò che si chiama
Altare della Grande Israele, in quanto appartiene a tutti e non solo ai figli
di Israele. Esso diventerà, quindi, ‘grande’ per l’estensione agli altri
mentre si chiama ‘Israele’ in virtù della Nuova Santificazione alla
quale potranno partecipare, per la prima volta nella storia, le nazioni del
mondo. E’ sufficiente essere nella giusta fede e credere nella Redenzione
Finale in merito al Goel Haim.
Passo 22 – So che una tale affermazione
creerà scompiglio in campo ebraico. Saranno, dunque, i popoli comandati
nella Nuova Santità, come il popolo di Israele è comandato nella
sua Santificazione? Entra l’Asino e risponde, “Hi-haw, hi-haw, hi-haw, eccome!
Non volete, forse, che tutti finalmente possano avvicinarsi ad EL SHADDAI? Forse
non avete ancora capito le parole del Maestro Haim, “Siamo tutti della stessa
carne”. Un sogno di Nodà dichiara che ‘Dio non giudica l’ebreo per un
simbolo che porta bensì per la fede che ha nel cuore.’ Hi-haw! Correggo
il Battista ed anche Paolo di Tarso con un solo raglio, Hi-haw! Il figlio di
Israele non è tale solo per la fortuna di nascere ebreo bensì per
la fede del suo cuore.
Passo 23 – E se Israele è destinato ad
essere un regno di Sacerdoti, per chi dovrebbe esserlo se non per tutti coloro
che hanno bisogno di un vero Sacerdozio e di veri maestri che insegnano loro la
verità? Lo scopo della Redenzione Completa è che ‘tutti Mi
conosceranno, dal più piccolo al più grande’ (Geremia: 31: 33) e 'che
la vera conoscenza di Dio sarà come l’acqua che riempie i mari' (Abacuc:
2: 14). Meditate bene, maestri miei,
Passo 24 – Meraviglioso è il Disegno di
Dio nel portare
Passo 25 – Lo stesso Dio Benedetto che si
è rivelato sul Sinai a Mosè ed a tutto Israele ha detto in sogno
a Nodà, “Nella prima redenzione ho rivelato
Passo 26 – Il Patto Finale include
Passo 27 – Venite ora bambini di tutto il
mondo. Il Grande Creatore dell’universo, Iddio di Israele che ha scelto i
Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe ha scelto, parimenti, i tre uomini della
Redenzione Mosè, Gesù e Haim. Venite a santificarvi nella Nuova
Santificazione nella Casa di Preghiera di 7 Piani, 13 Altari di Preghiera e
Tappeto dell’Islam. EL SHADDAI vi sta innalzando dal passato con le Grandi
Novità per i tempi in arrivo. Venite a mangiare il Pane degli Asini che
stupisce con il Nuovo Messaggio della Stella che Stupisce. Gustate il Pane
della Resurrezione del Goel Haim e diventate suoi allievi, da Asini Forti che
lavorano per estendere
Passo 28 – Siate giusti che vivono nella
propria fede ed amate il popolo di Israele trattandolo con rispetto.
CarmineSaul sentì in sogno nei primi anni dei Segni, ‘Chiunque lodi il
popolo di Israele riceve una santificazione’ (Genesi, 27: 29). Non solo una
benedizione, come scritto pressi i Patriarchi ‘chi ti benedice benedirò
e chi ti maledice maledirò’ bensì anche una santificazione. Ciò
avviene nei Segni Completi per spiegare che sino alla Redenzione Finale tutti
coloro che parlavano bene degli ebrei ricevevano una benedizione da Dio. Con
l’arrivo della Redenzione Finale c’è una Nuova Santità che
dà vita alla Nuova Santificazione delle persone. Ora, perciò, non
c’è soltanto la benedizione ma anche
Passo 29 – Il Maestro Haim ci vuole bene, o
nuovi bambini del Regno dei Cieli, o nuovi bimbi della vera fede di Abramo,
nostro padre, padre di una moltitudine di nazioni. Lo scelto Goel Haim ci
conosce, corpo, spirito ed anima ed egli ci ama come un padre ama i suoi figli
e vuole per noi il bene e la salute e la nostra elevazione nell’umiltà,
nei sentimenti e nella conoscenza corretta del bene e del male. Lo Tzadik Haim
vuole che godiamo nei gusti della vita e che apprezziamo le meraviglie della
natura e che ci rendiamo sensibili alle difficoltà degli altri. Il Goel
Haim ama molto tutte le persone di cuore buono, che vivono nella fede semplice
in EL SHADDAI. Il Maestro Haim è vivo, risorto nel Regno dei Cieli, ed
egli ci vede ed è pronto ad aiutarci con consigli meravigliosi, ancor
più attraverso dei sogni veri, se rimaniamo umili e ci comportiamo con
derech eretz. Dio Benedetto il cui nome è SHALOM ha scelto per
l’umanità il Maestro che ci insegna le vie della vita, della pace e
dell’armonia.
Passo 30 – E’ assolutamente proibito
rivolgersi in preghiera a Mosè o a Gesù o al Goel Haim.
Mosè, magister noster, ci insegnò a pregare Dio soltanto e
Gesù, in verità, insegnò a pregare Dio soltanto ed il
Maestro Haim ci insegna a pregare Dio soltanto. Non si prega ai redentori
scelti da Dio ma solo all’Unico Creatore dell’universo. Si deve avere,
però, fede nelle scelte di Dio come sta scritto, ‘e credettero in Dio ed
in Mosè suo servo’. La storia della redenzione non poteva concludersi
senza il Giacobbe della storia perché EL SHADDAI previde che l’umanità
avrebbe avuto bisogno del terzo Goel Finale, lo scelto Maestro Finale del
mondo. Cerchiamo di santificarci nel giusto rispetto e nell’amore dovuto
all'umile maestro scelto da EHEYE ASHER EHEYE per noi. Si è formato per
il mondo il nuovo Ottavo Firmamento, quello più vicino alla terra, il
Firmamento dello Splendore del Patto Nuovo Finale. Cerchiamo di santificare la
nostra vita da allievi e da Asini e Cavalli Bianchi del Goel Haim, nato a San'aa,
Yemen. Amen.
Tavola 18 – IL
RINNOVAMENTO
(Agosto 1997, Italia)
Passo 1 - Il rinnovamento dello spirito è una virtù del cuore. Il
cuore si rinnova continuamente nello spirito, se tale facoltà è
manifesta. Ogni parola del Patto Nuovo Finale contiene una nuova forza che
favorisce il rinnovamento dello spirito profetizzato per il tempo della
Redenzione Finale. Grazie El Shaddai, El Shaddai è Grande, El Shaddai
è Uno; poiché Egli ci ha mandato i mezzi per rinnovare il nostro
spirito. Egli ci ha alimentato nei Segni Completi, per merito del Goel Finale
Haim.
Passo 2 - Il mondo era al buio, ebrei e cristiani non conoscevano la
verità su Yeshua. Non sapendo che Gesù aveva frequentato per tre
anni la scuola degli Esseni, non si poteva capire alcunché della sua
missione. Questa nuova conoscenza rinnova la storia e rafforza lo spirito di
verità nel mondo. Le radici della missione di Gesù derivavano
dall’ordine messianico della scuola, fondata dal Maestro di Giustizia, Capo dei
36 Giusti Nascosti della sua generazione, figlio dell’Ascesa. La scuola degli
Esseni venne fondata sulla verità.
Passo 3 - Si tratta di un rinnovamento alla luce della verità che
riguarda il Disegno Divino stesso, che non poteva essere conosciuto da nessuno
prima del tempo. La grande correzione del Cristianesimo era prevista dal
Signore, Dio nostro, dall’inizio, al tempo del rinnovamento dello spirito.
Questo è vero sia per ebrei che per i cristiani. La missione di
Gesù era il nodo della storia; una volta capita, si sono sciolti tutti i
nodi dell'incomprensione.
Passo 4 - Non è solo una questione cristiana o ebraica. Fino all'avvento
del Patto Nuovo nessuno sapeva in cosa consistesse la missione di Yeshua. La
fede dei cristiani era completamente distorta e falsata ma amata, come una luce
da diffondere; gli ebrei, d’altro canto, non potevano avere nulla a che fare con
il cristianesimo né potevano accettare la missione del Nazareno. Ora la
vera luce scende sul Patto Finale ed il Nuovo Messaggio viene capito da tutti.
La missione di Yeshua era vera e faceva parte del Disegno di Dio per arrivare
alla Redenzione Finale. Tale conoscenza rinnova l’intera prospettiva della
storia.
Passo 5 - Una volta che viene capito che quella missione era vera, si può
capire il suo posto nelle profezie che derivano dalla Sacra Torà. La
missione storica dell’Ariete Sacrificato al posto d’Isacco diventa una
questione certamente ebraica. La nuova conoscenza rinnova la comprensione dei
Profeti d’Israele e riporta il timore per i Segni dei Patriarchi, gettando una
nuova luce sul Sacrificio di Isacco, nostro padre. Essa spiega gli scopi finali
del conflitto fra Giacobbe ed Esaù ed estende e approfondisce la
comprensione di Israele per la propria storia.
Passo 6 - L’Ariete Sacrificato rappresenta il legame che unisce il Disegno
Completo di Dio riguardante i tre Patriarchi; in altre parole, se l'Ariete
(Isacco nostro padre) fosse stato immolato, non sarebbe nato Giacobbe.
Così la missione di Yeshua collegò una possibile rivelazione
virtuale della Redenzione Finale, senza la quale non ci sarebbe stato
l’universalismo, l’estensione della verità ai popoli, partecipi con
Israele del grande rinnovamento. Senza quei Segni Iniziali nel mondo, non ci
sarebbe stato nessun modo di capire i Segni Completi. Senza la missione di
Yeshua non ci sarebbe stato un luogo di rifugio, il cristianesimo, che
permettesse la salvezza delle Pecore Smarrite della Casa d’Israele.
Passo 7 - La fede monoteista viene resa nota grazie alla missione di Yeshua. Si
tratta di una nuova comprensione meravigliosa ed illuminante. Gli ebrei di
tutto il mondo saranno strabiliati da questa nuova comprensione e verranno
investiti da uno spirito di rinnovamento che gli stessi cristiani faranno
fatica a raggiungere. L’intera prospettiva della storia ebraica cambia tramite
lo scioglimento del nodo storico di quella missione. Chi potrebbe rimanere
insensibile davanti alla saggezza di Dio? Chi ha potuto tracciare le fasi della
storia in tale modo da poter essere capite solo alla fine? Chi poteva
immaginare che il bacio fra Esaù e Giacobbe avrebbe portato alla Grande
Riconciliazione dei Sei Grandi Segni della Terza Redenzione Finale?
Passo 8 - Poiché eravamo pochi ma diventeremo una grande moltitudine con
il ritorno delle pecore smarrite della Casa d’Israele. Le nazioni abbracceranno
la vera fede di Abramo e riconosceranno la vera storia d’Israele, strumento
scelto da Dio per la salvezza del mondo. Lo spirito di Israele verrà
esteso sette volte tanto e una nuova percezione diffonderà nel mondo
Passo 9 - Diario dell’Asino vestito da Leone: (28 agosto 1997, giorno
5755 dalla dipartita dello Tzadik) Daniele ricevette un Segno per un grande
rinnovamento. La coda dell’Asino, dopo dieci anni di Segni pesanti e faticosi e
di correzioni sulle masse, era ancora connessa alle stelle che sono collegate
alle masse. Ciò significava che i Segni fatti da/su Debora (dopo Noda)
riguardavano anche le stelle. Siccome la nostra Regina-Coda-Doppia è nel
contesto generale dei Segni delle Correzioni delle Masse, ciò riguardava
un gran numero di stelle collegate alle qualità negative dei meno
educati, degli intelletualmente meno stimolati, dei più rozzi di
linguaggio, ecc.
Passo 10 - Il vero rinnovamento dello spirito non può
arrivare se non tramite il Patto Nuovo Finale. La famosa profezia di Gioele
recita (3, 1): "In quei giorni Io riverserò il Mio spirito su ogni
mortale"; ciò significa che il rinnovamento dello spirito,
applicabile ad ogni essere umano, che lo desidera, proverrà dallo
spirito di Dio, Benedetto Egli Sia, al tempo della Redenzione Finale. Allo
stesso modo, il Goel finale scelto è una persona soltanto, come sta
scritto: "e la volontà di Dio si realizzerà nelle sue
mani"; così anche l'azione guidata dal Goel Haim, dal Regno dei
Cieli, sulla terra è unica.
Passo 11 - Lo spirito di Dio che si riverserà su ogni
persona meritevole si diffonde esclusivamente tramite l’Asino che mangia il
Pane. Il Signore Dio nostro, ha permesso al Suo Spirito, per così dire,
di diventare 'pane' così da poter essere mangiato ed assimilato da
tutti. Il pane sostiene il cuore ed è profetizzato che il Nuovo Spirito
e
Passo 12 - Non sono scrittore né legislatore; sono il
primo Asino-Scriba che mangia il Pane che scende in vari modi dal Regno dei
Cieli, amministrato dal Giudice Unto del Regno dei Cieli, il Maestro Haim. Lo
Spirito del Pane pervade il cuore dell’Asino che mette le cose per iscritto. E
così il Nuovo Patto Finale è Pane cotto nel Forno dell’Asino che
mangia il Pane nella Panetteria della Stella che Stupisce, un pane fatto con il
Nuovo Spirito dei Segni Completi della Terza Redenzione Finale, per merito del
Goel Finale, Haim.
Passo 13 - Il Nuovo Spirito profetizzato per
l’umanità viene sigillato nel Patto Nuovo Finale in Sefer Mishnat Haim.
La fede nei Segni Completi della Terza Redenzione Finale si rinnova e abbraccia
ogni aspetto della vita e insegna alla persona a lasciarsi guidare dai Segni
che contengono le Chiavi per capire le Profezie che riguardano il Nuovo
Spirito.
Passo 14 - Agli inizi, fra gli ebrei ci sarà
confusione per le nostre affermazioni. Sembrerà loro che parliamo del
Patto Nuovo Finale come se fosse da anteporre alla Sacra Torà, che Dio
ci salvi, e diranno che non c’è un vero rinnovamento dello spirito senza
Torà. La questione, però, è diversa. Tutta
Passo 15 - Si tratta della volontà di Dio, del
desiderio di Dio, Redentore d’Israele e Redentore di tutta l'umanità. La
riuscita della Redenzione Finale in terra è nelle mani del Goel Finale
Haim, amato ed umile servo di Dio. Dopo la sua venuta, EHEYE ASHER EHEYE
decreta che solo chi crede nella Sua scelta, può partecipare al Nuovo
Spirito e al Rinnovamento dello Spirito.
Nella prima
redenzione nessuno poteva ricevere il Nuovo Spirito se non tramite la fede
nella missione di Mosé. Così anche nella Redenzione Finale il
desiderio di Dio si realizza tramite il Giudice Unto del Regno dei Cieli, lo
scelto Maestro Haim.
Passo 16 - Dobbiamo ricreare e rinnovare il nostro spirito,
da tempo impedito e soffocato dalle incrostazioni della storia, imprigionato
dal caos del nuovo mondo tecnologico e informatico, che ci impedisce di
procedere lentamente e riflettere con calma. La confusione non permette al
nostro cuore di agire secondo le virtù amate. Ci siamo indeboliti nello
spirito, senza il coraggio di confrontarci con la nostra anima, incapaci di
combattere i nostri difetti, privi di una dirittura morale che antepone i
valori della verità e della giustizia.
Passo 17 - E, di conseguenza, anche i nostri corpi si sono
indeboliti. Il nostro cibo non è più naturale e non sappiamo
più cosa esattamente mangiamo. Ciò ha effetti deleteri sui nostri
nervi e sul nostro modo di ragionare, poiché noi siamo ciò che
mangiamo. Molti si sono ammalati e sono diventati schiavi delle loro
depressioni.
Passo 18 - Le preoccupazioni di questo vivere frenetico e
impersonale ci hanno indebolito il cuore; tutto ruota intorno al denaro, che
occupa la maggior parte dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Molti si
sono indeboliti per la loro schiavitù ai valori materiali; molte sono le
malattie e le trappole che hanno fiaccato il nostro corpo e il nostro spirito.
Ci siamo frantumati in tanti pezzi di un puzzle che non siamo più capaci
di ricostruire. Per questo è necessario fermarci, riflettere e decidere
di 'rifarci' uno spirito nuovo. Dobbiamo chiedere a Dio Onnipotente di
infonderci una nuova forza spirituale che ci permetta di vivere meglio.
Passo 19 - Abbiamo bisogno della Nuova Protezione del Patto
Nuovo Finale per essere protetti dalle tante forze del male che ci circondano.
Lo spirito deve volerlo, altrimenti non riesce a svincolarsi dalla morsa della
routine dei propri difetti e delle proprie debolezze che gli impediscono di
cambiare rotta. Ciò avviene solo quando la persona è convinta di
essere sotto
Passo 20 - Noi parliamo qui alle persone credenti che hanno
il cuore colmo di fede, un cuore che cerca il Pane che soddisfa l’appetito
spirituale. Il rinnovamento avviene, prima di tutto, nel riconoscere che il
Signore, Dio Nostro, ha scelto, dopo 4000 anni della storia d’Israele, da
Abramo, nostro padre, il santo ed umile Tzadik Haim, quale Goel finale
d’Israele e di tutte le Nazioni. Questo fatto rinnova lo spirito; ora è
il momento che tutti aspettavano, sia nelle aspirazioni messianiche di Israele,
sia nell'innocenza di coloro che attendono la seconda venuta di Cristo, sia fra
i musulmani che aspettano il grande saggio scelto da Dio che spiega al mondo la
verità, prima del Grande Giorno del Giudizio.
Passo 21 - Anche gli indiani americani aspettano il Giorno
in cui il Grande Spirito chiamerà il grande capo che guiderà
l’umanità con vero coraggio ad amare il Grande Spirito ad ogni respiro
vitale. Quella conoscenza stessa che i Segni Completi della Terza Redenzione
Finale sono arrivati nel mondo, riprorpoziona e rinnova l’intero spirito,
secondo la forza della fede e la comprensione delle questioni storiche. Nei
Cieli Superiori, il Nuovo Regno dei Cieli è stato formato con la venuta
del Goel Finale. Tutto è stato rinnovato nei Cieli ed ora il Regno dei
Cieli scende sulla terra per rinnovare totalmente lo spirito di chi ha fede
nella Rivelazione Finale che riversa lo spirito di Dio su ogni mortale.
Passo 22 -
Passo 23 - Il Fondamento del Giardino sta nella benedizione
della rettitudine. Chi è compiaciuto ad agire con rettitudine verrà
totalmente rinnovato tramite le rivelazioni stupefacenti che riguardano il
Maestro di Giustizia fondatore della Scuola degli Esseni, le origini dei Segni
Iniziali in quella Scuola, la presenza di Giovanni Battista e di Yeshua, la
missione storica dell’Ariete Sacrificato, la missione messianica di Malachia,
la mirabile Stella di Cristo che viene per correggere e risolvere tutti i Segni
Universali Iniziali. Il Nuovo Messaggio rinnova il cuore e la mente con il Nuovo
Spirito della Redenzione Finale nella pura fede monoteista.
Passo 24 - Il Segno della Nuova Costruzione nei Segni
Iniziali uscì nella 'costruzione storica' del cristianesimo, che si
diffuse nel mondo. I Segni Completi vengono con
Passo 25 - Cosa avrebbe potuto spiegare la povera asinella
in quel periodo di storia se avesse potuto parlare? Niente! Ecco perché
non potè dire che stava portando il Redentore, perché non era
così; non potè dire che stava portando il messia, perché
non era così; non potè dire che stava portando l’ariete
sacrificato storico d’Isacco, perché era così; non potè
dire che stava portando il bambino profetico delle profezie redenzionali che
saranno capite solo alla conclusione di un lunghissimo ciclo storico
perché ciò avrebbe tagliato le gambe del cristianesimo in fasce.
Povera asinella! Cosa avrebbe potuto dire!
Passo 26 - Hi-haw, hi-haw, io almeno posso ragliare per
chiarire le cose a ebrei, cristiani, musulmani e indiani americani. Non sono
così limitato quanto l’asinella di Gesù e, a volte, sono alto
come i grattacieli di New York. A volte sono più piccolo di una formica
che non è cosa da poco, se ci pensate bene. Ma si tratta di una
flessibilità che vi aiuterà a rinnovare il vostro spirito nel modo
più veloce ed efficiente; ragliate con l’Asino e vedrete per voi stessi
la coerenza totale anche nei ragli più bestiali, hi-haw, hi-haw, hi-haw.
Passo 27 - La felicità della comprensione del tempo
della Quarta Generazione rinnova lo spirito sia nel timore di Dio sia nella
fede della Sua salvezza. Non è una felicità assoluta
perché nella Quarta generazione c’è troppo dolore, troppe
disgrazie, troppe calamità, troppe malattie, troppe infelicità da
tutte le parti. La gioia della vita, comunque, sta nel Patto Nuovo Finale.
Nella Quarta Generazione ci sarà anche
Passo 28 - La grande sorgente dell’ispirazione, dall’inizio
del cristianesimo, è stata quella del Segno della Resurrezione di
Gesù. Il Segno della Resurrezione dei Morti è noto nella
tradizione profetica ed è uno dei principi della fede, formulato dal
Rambam, la pace sia su di lui. Il Segno della Resurrezione è la base di
tutto il rinnovamento dello spirito; ciò perché non esiste un
rinnovamento maggiore nello spirito di quello di venire risuscitato dai morti e
fatto rivivere. Nell'ebraismo non c'è l’idea di un messia o redentore
che muore e risorge nel Regno dei Cieli.
Passo 29 - In verità, per la mancata attuazione della
profezia messianica di Malachia e per l’impossibilità di realizzare la
riconciliazione dei cuori, Gesù dovette morire. E a causa della
realizzazione profetica-storica dell’Ariete Sacrificato, Gesù dovette essere
ucciso, e con
Passo 30 - Con il sacrificio finale e la morte dello Tzadik,
Haim, e con la sua Resurrezione nel Regno dei Cieli, come Goel Finale e Giudice
Unto del Regno dei Cieli per
Tavola 19 – IL GUSTO
Qualche idea generale sul gusto
Passo 1 - Cos’è la vita senza gusto?
Non è vivere, ma solo esistere, esistere nel modo. Ma le gocce della
rugiada della Verità sono scese in questa grande testimonianza, ed ogni
goccia è piena di gusti deliziosi; non gusti che poi sfuggono, ma gusti
che annaffiano e fertilizzano la terra del cuore. Da dove escono le
virtù che cercano il gusto in ogni buona qualità? Oh, cara mia
moglie, come sei bella stasera, il tuo tocco è amore, il tuo amore
è il gusto della mia Anima. Sei una mia ossessione stanotte che la mia
Anima cerca dentro, mentre io ti abbraccio e ti bacio ed imparo lentamente il
gusto che descrive la tua essenza. Ti amo! Il tuo amore è il tuo gusto.
Passo 2 - Il fondamento delle lettere
completate è il comandamento della Legge Orale. Le lettere e le parole
della sacra Torah sono completate nella Tradizione Orale. I saggi d’Israele
dicono che l’intero Talmud è tutto ragionamento e gusto. In ebraico la
parola Ta'am significa sia motivo che gusto. Anche i segni masoretici della
Tradizione, che indicano come cantare la Torà, si chiamano te'amim,
gusti musicali, basati su significati o interpretazioni ragionevoli, per ogni
frase. I due concetti sono direttamente correlati, poiché il gusto non
è soltanto quello del palato, ma di tutto ciò che ha una ragione
e una comprensione per la mente e per il cuore.
Passo 3 - Il Segno delle Stelle, in cui
appare il Libro delle Stelle d'Abramo nostro padre, ed il nome di tutte le
Nazioni, rappresenta la santificazione del gusto per il mondo. Nuovi gusti sono
stati santificati per il mondo, tramite il Segno delle Stelle. Santificati
significa che quei nuovi gusti meravigliosi derivano dal Segno delle Stelle e
ora sono tramandati all’umanità e sono santificati tramite il Patto
Nuovo Finale.
Passo 4 - Ora si può mangiare il Pane
dal Libro d'Abramo, dopo un ciclo di 4000 anni. E guardare la Stella d’Isacco
con una grande risata. Ora si può guardare la Stella della Redenzione e
meravigliarsi dello splendore dei Segni. Ora si può contemplare la
Quarta Stella Spostata e gustare i tempi di questa Quarta Generazione. Mangiate
con me, oh asini delle buone notizie, poiché ogni pezzo del Pane
Redenzionale ha il suo gusto che scende dalla Stelle della Redenzione Finale.
Il gusto è dalle Stelle, cari amici, appartiene al Segno delle Stelle,
ed insegna al palato come gustarli, come santificare il loro sapore nello
stupefacente disegno della Redenzione Finale.
Passo 5 - Se il mio discorso sembra un po’
spostato è perché l’asino è collegato con la Quarta Stella
Spostata del Grande Carro, insieme con le sette code dell’Asino. Mentre la mia
coda dell’Asino è entrata nella Rosa per cercare le virtù amate
da EL SHADDAI. Oh signori; ora posso leccare i gusti della Stella di
Malchitzedek, ed i gusti della Stella di Cristo, ed i gusti della Stella dei
Segni Universali di Yoseph. Apri questo messaggio per tutte le Nazioni, o
Signore Dio Nostro. Così che possiamo gustare la Tua Verità e la
Tua Saggezza.
Passo 6 - La contemplazione lenta è
l’oro del Nuovo Linguaggio puro, promesso dal Signore Dio nostro, come sta
scritto, "in quei giorni darò un linguaggio chiaro alle Nazioni' (Sofonia,
3: 9). Perché le parole d'ogni lingua hanno i loro gusti. Certamente le
parole del Nuovo Linguaggio della Redenzione Finale promessa dal Datore di
tutti i gusti hanno nuovi meravigliosi gusti, sconosciuti. Come il cibo che
deve essere consumato lentamente per gustarlo nel modo giusto, così
è il Pane della Redenzione Finale. Più che lo mangi lentamente
con le acque lente della contemplazione, più grande e più
durevole è il gusto che lo accompagna.
Passo 7 - E’ una grande bontà del
Signore Dio Nostro che dà la comprensione ai giusti che vivono nella
loro fede.
Chi siamo noi per capire il Disegno
Divino della storia?
Chi siamo noi per mangiare il pane che
dà forza al cuore?
Chi siamo noi per conoscere le scelte
del Dio dei Patriarchi?
Chi siamo noi per essere chiamati
figli d'Abramo?
Chi siamo noi per conoscere le Dieci
Piaghe, le Dieci Virtù e della Rivelazione sul Sinai?
Chi siamo noi per conoscere l’ultima
Profezia di Malachia della promessa della riconciliazione del Profeta Elia, di
benedetta menzione?
Chi siamo noi per sapere che ci sono
due mondi, e che il Segno Finale della Resurrezione del Maestro Haim,ha
incominciato a collegarli fra loro?
Passo 8 - Ma il Signore, Dio Nostro,
dà la comprensione a chi ama il gusto della Verità e della
Giustizia. EL SHADDAI fa per essi Pane che viene mangiato e diventa parte del
sangue. La Quarta Generazione è indicata per guadagnare l’equilibrio
della comprensione lenta e fluida; ciò, perché la Quarta
Generazione di per sé si muove velocemente per cui bisogna camminare più
lentamente, per ricompensare il passo. Il vero motivo, in ogni modo, è
che la doppiezza della Quarta Generazione rappresenta la grande sorgente di
tutta la contemplazione, sia per chi merita la vita eterna, sia per chi, Dio ci
salvi, è respinto dal Creatore dell’Universo. La Mano del Signore
sarà vista quando l’umanità sarà in grado di vedere i
Segni della Redenzione Finale.
Passo 9 - Poiché il gusto è
conosciuto nel contrasto, come la comprensione è conosciuta secondo
categorie diverse. Il Signore, Dio Nostro, è costante nella Sua salvezza
verso chi Lo segue; lo é sempre stato, ma gli ultimi 2000 anni erano nel
segno dell’ amaro esilio per tutta l’umanità, Israele compreso, quando
la Provvidenza di Dio era nascosta e non c’era abbastanza merito nel mondo. La
manifestazione della Sua Santità è racchiusa dentro le camere dei
36 Giusti Nascosti superiori, i figli dell’ascesa, in ogni generazione. Il
tempo nuovo si accompagna con il tempo della Provvidenza Manifesta di Dio. Noi
ne siamo stati testimoni, tante volte in questi 14 anni passati nei Segni
Completi. Abbiamo visto la Sua misericordia su di noi, per merito del Goel
Finale Haim.
Passo 10 - Cominciamo a sentire i gusti della
vita su di noi; piano piano, ma a passi sicuri stanno arrivando; perché
noi cerchiamo il gusto in tutto ciò che facciamo. Sappiamo che il Goel
Haim, era un grande maestro del gusto e nel suo amore per l’umanità,
desiderava che tutti fossero in grado di partecipare ai veri e deliziosi gusti
della vita, che ora sono disponibili tramite i Segni Completi della Terza
Redenzione Finale. Stiamo assaporando la vicinanza della Provvidenza,
testimoniata dagli asini del campo. Chi siamo noi per essere corretti nei sogni
dai nostri difetti, dai nostri errori, dai nostri peccati? Perché la
misericordia di Dio non va oltre la giustificazione finale dei meriti e invita
al pentimento e alla correzione. Le azioni della persona devono essere
giudicate e alla fine tutto è misurato secondo la legge del
contrappasso. Ciò che hai fatto ti verrà reso, nel bene e nel
male. Ciò che hai preso che non è tuo, lo dovrai restituire. Ma
ciò che hai dato con un cuore d'amore verrà ricompensato con le
virtù amate da Dio.
Passo 11 - Coloro che gustano due volte la
tripla meditazione di 120 giorni, saranno redenti due volte; dovete però
procedere lentamente e salire ogni scalinata di 30 passi, cercando il gusto.
Lentamente perché il gusto richiede la lentezza e la riflessione
profonda. Nello sviluppo dei segni ricevuti tramite le Cinque Tavole del Patto,
ci è voluta la tripla meditazione, specialmente in termini di tempo,
riferita alle tre ascese di Mosè, Magister Noster, sul monte Sinai, da
Shavuaot a Kippur, 120 giorni divisi in 40, 40 e 40. Più generalmente,
esso si riferisce alla forma di base o alla struttura di tutto il Sefer Mishnat
Haim. Mentre più specificamente è legato al segno di 30 Passi e
alla struttura di base della formulazione della Nuova Legge della Redenzione
Finale.
Passo 12 - Il Segno di 30 Passi rappresenta il
mezzo per passare da un argomento all'altro. Il numero dei passi è
limitato per facilitarne la lettura. Tutto è per poter assaporare i
gusti del Giardino. Il Giardino, Gan in ebraico, corrisponde al numero 53; 30
Passi, più i 6 Grandi Segni della Redenzione Finale, più le 10
virtù delle Scale di Marmo Bianco del Regno dei Cieli, più i 7
Cerchi Profetici, danno 53, che completano il Giardino del Libro della Rosa.
Nessun albero o nessuna radice manca dal disegno della Redenzione Finale nel
contesto di queste quattro grandi categorie. La Tripla Meditazione è un
sistema per completare tutti gli elementi del Giardino.
Passo 13 - Perciò anche il Nome della
tripla meditazione è saporito; esso contiene il cuore del Profeta, il
cuore della Rosa ed il cuore del Grande Pesce Leviathan. Se però questo
Nome non è abbastanza saporito per voi, dovete aggiungere spezie, sale e
del piccante al vostro cibo quotidiano, per almeno due mesi, fino ad accorgervi
che il Nome della tripla meditazione è così gustoso da
desiderarlo ogni volta che ci pensate. Il zikinik etiopico è indicato
per questa cura. Lo zs'hug yemenita è eccellente per risvegliare i gusti
del palato dal loro letargo. State attenti però alle spezie messicane,
perché favoriscono la sonnolenza e la voglia di siesta, che è
controproducente alla tripla meditazione.
Passo 14 - Io non so quanto si possa veramente
scrivere sulla tripla meditazione in questa Quarta Generazione, ma devo
preparare la strada per le generazioni future, che vivranno nella calma di un
modo riappacificato. Quando analizzeranno lo sviluppo strabiliante del Sefer
Mishnat Haim, avranno piacere a leggerne i testi per incrementare la
meditazione personale nel contesto del Cuore del Profeta, del Cuore della Rosa
e del Cuore del Grande Pesce Leviathan.
Passo 15 - Canto il salmo del gusto del
Giardino:
EHEYE ASHER EYEHE grande è il
tuo Nome Eterno della Redenzione. Tu ci hai redento dalle divinità
d’Egitto, dalla piaga delle emanazioni, dal labirinto degli intrecci divini. Tu
hai aperto il nostro cuore alla rivelazione della fede da Te amata: con amore
immenso ci hai considerati giusti che vivono nella loro fede. Tu ci hai
spiegato il Segno delle Stelle per percepire le profondità della Tua
creazione. Tu hai acceso in noi la fede che si diffonde ai quattro angoli della
Terra.
Passo 16 - Grande è la Tua Gloria, o
Signore delle Schiere, meravigliosa è la bontà che tu hai
moltiplicato su di noi. Tu hai annunciato la Tua gelosia per la Quarta
Generazione e hai mandato il Tuo servo scelto per guidare mille generazioni. Tu
ci hai sostenuto nella Tua Benedizione e ci hai donato la virtù di
cercare la Tua Benedizione eterna della Vita. Tu ci hai insegnato la purezza
del cuore nel servire solo Te e hai radicato questa verità dentro di
noi. Tu hai dato la Benedizione nascosta dell’elevazione nel Tuo amore per Abramo,
Isacco e Giacobbe.
Passo 17 - O Signore Dio Eterno, Tu ci hai
mostrato gli Altari a Te graditi e ci hai unto nel nuovo spirito del
sacerdozio, per merito del tuo servo Aharon. Nel Tuo Nome abbiamo giurato di
preservare la nostra lingua. Con pazienza, Tu infondi in noi nuova vita e
cerchi in noi le virtù nascoste del nostro cuore. Tu ci illumini nella
purezza di una lingua monda e ci allontani da ogni voto inutile. Tu fai
brillare su di noi la Luce di una Nuova Storia e ci riveli la struttura del Tuo
Tempio a Gerusalemme. Tu hai fatto diventare le nostre aspirazioni
'virtù' così che noi possiamo fare la Tua volontà con
piena gioia.
Passo 18 - Noi stiamo davanti a Te, O Dio
Vivente, Onnipotente, nella misericordia delle Tue parole. Cerchiamo il Tuo
sabato come giorno di pace e custodiamo i Tuoi precetti contro la profanazione
con un cuore umile noi innalziamo una preghiera a Te, e sentiamo che Tu ci sta
ascoltando. Risediamo nel Sabato del giusto che vive nella sua fede. E Tu
c’insegni le proporzioni nelle quali ogni Anima può trovare il suo
piacere.
Tu ci hai mandato l’Asino su cui
cavalca il tuo servo, per fare la Tua scelta nel fervore ragliante sino alle
estremità della terra. Tu ci risvegli con un cuore di preghiera
interiore che non cessa mai di lodare e di implorare e Tu innalzi la nostra
voce sino al Tuo Trono della Gloria come la misericordia di un padre su una sua
unica figlia.
Passo 19 - Tu sei il Dio Altissimo detentore
dei Cieli e della Terra e noi siamo i Tuoi servi nell’eredità d'Abramo e
nella Benedizione di Malchitzedek. Tu hai allungato i nostri giorni per l’onore
dato ai nostri genitori e Tu ci hai insegnato i modi amabili del Giusto
Comportamento. Tu cerchi nei nostri desideri la Tua Presenza e aspetti che la
verità del nostro cuore conosca la Tua vicinanza. Tu hai ascoltato le
lodi degli angeli che cantano il giusto che lava i piedi di sua madre con amore
gioioso per il Tuo Nome. E per il giusto che non si siede al posto di suo padre
e abbassa con timore la testa davanti a lui. Tu ci hai arricchito con il
terribile timore della Quarta Generazione e hai strabiliato la nostra esistenza
con la solidità della Tua grande Nuova Costruzione. Tu hai toccato le
dita delle nostre mani e dei nostri piedi, alla luce del derech-eretz; e Tu hai
raffinato la nostra sensibilità tramite le pupille dei nostri occhi.
Passo 20 - Tu sei il Signore Dio nostro, ed i
Tuoi Comandamenti sono i nostri tesori, la Tua vicinanza è la nostra
ricompensa per compiere la Tua volontà. Ci siamo accorciati nella
ribellione di Caino e allungati nella correzione d'Abele, distrutti
nell’arroganza del Faraone e rinati nell’umiltà di Mosè,
poiché Tu hai previsto i nostri dilemmi nella Luce della Tua Correzione.
Tu ci hai distrutti in alcuni momenti storici per poi farci rinascere con un
guadagno eterno; Tu hai rivelato i nostri difetti, nei sogni d'amore
compassionevole e come il giusto che si corregge costantemente, abbiamo visto
il nostro spirito corretto. Tu ci hai dato la rinascita della Resurrezione del
Maestro e Tu hai colmato la nostra sete nel Nuovo Giardino del Regno dei Cieli.
Tu ci hai fatto girare nel caos e nel piacere, mille volte al giorno,
così che noi possiamo stare davanti al Tuo Trono della Gloria,
consapevoli del nostro stato di bassezza e amanti della corona di correzione
sulla nostra testa.
Passo 21 - El Shaddai, Dio d'Abramo, Dio
d’Isacco e Dio di Giacobbe, Tu sei la rocca della nostra esistenza, la fortezza
del passato, del presente e del futuro. Tu ci hai pulito dal veleno del
serpente che aveva macchiato il nostro seme sacro. Tu hai santificato i nostri
occhi con visioni di un cuore puro e Tu hai alimentato le nostre membra con una
separazione sacra. Tu ci hai redento nella modestia e ci hai coperti con nuovi
indumenti di rettitudine morale. Tu ci hai donato una Nuova Santità e ci
hai fornito le ali per portare in volo la nuova congregazione d'Abramo, Isacco
e Giacobbe.
Passo 22 - Tu hai ispirato nel nostro cuore
l’amore per l’onestà e hai allontanato i nostri occhi e le nostre mani
da inique tentazioni. Tu hai rinnovato il nostro spirito con una nuova corrente
di vita che scorre nella promessa benedetta. Non ruberemo il tempo altrui ma
rispetteremo i minuti d'ogni vita, in Te, El SHADDAI, cerchiamo il rinnovamento
per far sì che i desideri interiori diventino il pane della salvezza.
Passo 23 - Tu hai sigillato la nostra bocca
dal distorcere la verità e ci hai insegnato le virtù della Rosa
segreta. Tu ci hai tolto l'insipidezza e ci hai insegnato ad assaporare i gusti
del giardino; come giusti noi gioiamo nel Tuo Nome soltanto ed innalziamo la
nostra voce di testimonianza. Fa sì che possiamo vivere costantemente, o
Signore dell’Universo, nel rinnovamento della vitalità interiore.
Passo 24 - Tu hai soppiantato i desideri del
nostro cuore con il Dio della misericordia ed il Dio della compassione. Tu hai
trattenuto la nostra lingua dalle chiacchiere futili per ricevere la saggezza.
Tu ci hai insegnato ad allargare i
confini della nostra porzione; Grande è il Signore Dio nostro, Creatore
dell’Universo che ha mantenuto in silenzio la Sua Saggezza, sino alla venuta
della grande nuova alba.
Passo 25 - Se volete conoscere il gusto, siate
diritti (yashar) davanti al vostro Creatore. 'Yashar' non è facile da
tradurre, ma significa diritto o retto e allo stesso tempo 'tamim', semplice di
cuore e 'pasciut', semplice, nella fede del Signore nostro Dio. Così
è come sta scritto: "Dio ha creato l’uomo yashar, diritto, ma essi
(gli uomini) speculano molto". L’idea della rettitudine e della pura e
semplice fede, si accomunano nella parola 'yashar'. E ciò può
essere capito dal fatto che il termine stesso Israel, ha il significato di
Yashar El, diritto, retto e semplice di cuore nella fede davanti a Dio.
Passo 26 - La parola Israel contiene in
sé gli attributi più importanti amati dal Dio d’Israele, e la
qualità d'essere yashar che porta la persona ad apprezzare ciò
che ha. Se una persona è yashar sentirà la verità del suo
essere nullatenente, poiché tutto ciò che abbiamo e tutto ciò
che capita nel nostro destino è un dono dell'Onnipotente. L'essere
yashar conduce ad accontentarsi di ciò che si ha e tale contentezza
è il vero inizio del gusto.
Passo 27 - Perché il gusto nasce prima
nella natura e si rinnova nel tempo tramite l'apprezzamento; se uno crede di
meritare ciò che ha non conseguirà il vero gusto; se d’altro
canto egli è yashar davanti a Dio sa di non possedere nulla e
saprà che anche la cosa più piccola che ha è un grande
regalo di Dio.
Passo 28 - Perché il vero gusto non
sarà disgiunto dallo scopo e lo scopo non si manifesterà senza
l'apprezzamento, che è prerogativa della persona yashar. Chi è
yashar sarà apprezzato e tramite l’apprezzamento troverà
significato e scopo in tutto ciò che fa e gusterà i piaceri della
vita donati dall’Onnipotente, Creatore dell’Universo. Poi allora egli
troverà i motivi che soddisfano la sua Anima, tramite i gusti che
conosce, e capirà perché in ebraico, te'amim, significa gusti,
ragioni e anche segni musicali del canto.
Passo 29 - Come è uscita la musica dai
ragionamenti? La musica è apprezzata e ha un suo gusto quando l'orecchio
è intento ad ascoltarla, e il movimento lieve e ritmico della testa non
disturba l’equilibrio dell'udito. Così come quando si mastica lentamente
aumentano i parametri del gusto parimenti nella musica gli 'orecchi dritti'
incrementano i parametri del piacere dell’ascolto. Allora si possono sentire i
gusti di vario tipo d'ogni frase musicale e si può arrivare a capire
perché il Signore Dio nostro, creò Angeli che cantano davanti al
Trono della Gloria, hi-haw hi-haw.
Passo 30 - Sii dunque yashar e gusta
ciò che hai; apprezza ogni gusto così da poter meritare anche i
piaceri dell'ascolto musicale, persino la musica dei fiori, quando sono
chiamati al risveglio stagionale. Sta' diritto davanti al Signore nostro Dio e
assapora i gusti della tua esistenza. Potrai conoscere la meraviglia di un
Asino messianico e sarai in grado di cercare con apprezzamento interiore, la
scelta meravigliosa di Dio della razza umana, del Suo amore per Israele, che
sta yashar davanti a Lui. Poi crederete nella scelta di Dio del Goel Finale e
prenderete merito dei gusti della vita eterna, in questo mondo, e nel prossimo,
Amen.
Tavola 20 – LA
SAGGEZZA
Il tacere è
saggezza
Passo 1 - Quanto è saggio tenere la
lingua ferma nel 90% delle occasioni quando il desiderio di parlare sale dal
cuore. Alcuni hanno paura che i muscoli della lingua si rilassino troppo se non
li usano costantemente per parlare. Costoro potranno forse sviluppare lingue
forti ma non saranno mai saggi. Il Signore, Dio nostro, ha messo molti livelli
di protezione intorno alla lingua. La facilità, comunque, con cui
oltrepassa i denti e le labbra è visibile anche nella prima infanzia.
L'unico rimedio è la saggezza. La saggezza conosce l'arte di trattenere
la lingua.
Passo 2 - Per i più è il cuore
che parla, non la saggezza impostata verbalmente nella mente. Acquisire
saggezza è rimanere in silenzio.
Passo 3 - Il primo passo del tacere è
impedire la libertà della lingua, insegnandole che il libero arbitrio
risiede innanzi tutto sulla lingua, più della libertà di ogni
altro movimento; il corpo può rimanere al suo posto, mentre la lingua
continua ad operare. Pertanto, ci vuole della forza per imporre al libero
arbitrio di stare in guardia con la lingua. Ma chi è abituato a usare la
lingua con grande facilità, avrà difficoltà a tenerla a
freno.
Passo 4 - La difficoltà arriva
dall’abitudine; perciò al libero arbitrio è richiesto un immenso
sforzo e concentrazione nel servizio a Dio per impedire alla lingua di
procedere spedita lungo il suo sentiero. Ci vuole l'aiuto di EL SHADDAI. E’
ancora più difficile fermare una lingua abituata alla velocità.
Di solito, la lingua spedita è il tubo di sfogo del cuore. E quando la
persona ha la lingua abituata a sfogare i vapori delle emozioni interiori, il
cervello non ha tempo per allertare il giudizio.
Passo 5 - La conversazione è un’arte
di saggezza, ed il parlare è un grande piacere; tuttavia, il parlare
abitudinale, senza riflettere, è il pane di Satana. Non siamo nel mondo
per alimentare il grande Tentatore, il cui appetito non ha limiti.
Perciò prima di parlare agli altri dobbiamo prendere la bocca nelle
nostre mani, mettere la lingua dentro la nostra testa e parlare a noi stessi.
Solo in questo modo impareremo a parlare con giudizio.
Passo 6 – L'essere giudiziosi richiede grossi
sforzi nel limitare l'azione della lingua. Il giudice sta fra i due piatti
della bilancia, su cui poggiano i pro e i contro. Egli ascolta entrambi, e li
giudica con i suoi parametri. Ci pensa almeno tre volte, decide, e prima di
pronunciare la sentenza, ci pensa su ancora tre volte. In verità,
dobbiamo tutti cercare di essere giudiziosi. Dobbiamo tutti diventare giudici
di noi stessi, altrimenti abbocchiamo alle esche della stoltezza.
Passo 7 – Per cui il tacere è saggezza
e non si può pervenire alla saggezza senza imparare ad essere assennati;
e per essere assennati bisogna imparare a controllare la lingua. Una volta
appresa questa qualità e averla praticata lungo gli anni, solo allora si
potrà parlare quando e quanto lo si desidera. Poiché allora il
parlare ed il tacere saranno nel giusto equilibrio.
Passo 8 - La buona conversazione è
come una crema che insaporisce la torta della vita, una squisitezza dello
spirito buono dell’umanità; è un ingrediente che lega i rapporti
umani. Il parlare ci permette di rivelarci al nostro prossimo. Per questo
è meraviglioso, ma allo stesso tempo pericoloso.
Passo 9 – Siate consapevoli, perciò,
di quello che state rivelando di voi stessi prima di farlo, perché, dopo
aver parlato, non si può più ciò che è uscito dalla
bocca. Ogni nostra parola è una rivelazione di noi stessi. Non importa
l’argomento trattato; chi è istruito in questa materia, saprà
valutare una persona anche dalle poche parole che pronuncia. Il discorso
è libero ma il suo costo è molto alto.
Passo 10 - Mosè, Magister Noster, nella
sua vita non disse parole superflue. Come lo so? Dal fatto che Mosè
visse la completezza dei suoi 120 anni in perfetta salute. Le parole in
più diminuiscono il numero delle parole date ad ogni persona alla sua
nascita. (Ho ricevuto questo segreto direttamente dallo Tzadik Haim).
Mosè, Magister Noster, usò soltanto il numero delle parole
concessegli per completare la pienezza della sua vita.
Passo 11 - Il segno allusivo è che
Mosè era 'kvad pè', pesante di bocca (e non balbuziente, come
è tradotto erroneamente in alcuni testi). La storia racconta (vedasi
Sefer ha-Yashar) che la sua lingua rimase scottata da un tizzone ardente,
quando era ancora piccolo, alla corte del Faraone. Tutta la sua vita, come
è noto nella Torah, Mosè era pesante di bocca; il parlare gli
costava fatica, sebbene fosse perfettamente in grado di parlare con precisione
e di articolare ogni parola con esattezza; il suo linguaggio non era leso e non
doveva ripetersi per essere capito. L'atto del parlare, tuttavia, era 'pesante'
a causa di quella scottatura patita nella prima infanzia.
Passo 12 – Questo fatto rappresenta un segno:
perché Mosè, il grande legislatore, scelto da Dio Onnipotente,
per rivelare la Sacra Torah, era kvad pè? Di sicuro, nessun fatto della
vita di Mosè era al di fuori della Provvidenza di Dio, ma neanche era
solo personale, dato che Moshè Rabbenu era un'anima generale.
L'allusione della pesantezza della lingua di Mosè è che ogni
persona, se desidera vivere una giusta esistenza davanti a Dio, nella
verità delle sue Leggi, ed imparare ad essere giudiziosa, deve crearsi
una lingua pesante nella propria bocca.
Passo 13 – Si deve parlare, certo, ma la
lingua deve avere una sua pesantezza. Bisogna conversare con tutti, ma la
lingua deve essere sotto il controllo del senno. L’argento non deve pesare
più dell’oro, anzi, l’oro deve pesare più del vostro argento. La
lingua non deve essere schiava dei sentimenti non giudiziosi del cuore
bensì della volontà del giudice che è in noi. Così
si troverà la vera via del mezzo, il giusto equilibrio, parlare e tacere
allo stesso tempo. E nella saggezza del silenzio si è sicuri di
ciò che si dice. Allora le camere interiori si apriranno ad un spirito
più alto e le parole saranno come luci dal cielo e la persona
diventerà una sorgente di piacere davanti al Cielo e davanti alla gente.
Benedetta è la persona che passa la sua vita come guardiano della
propria lingua. E chi parla saggezza verrà chiamato un amico fedele di
Dio, sia in questo mondo che nell’altro, nel Regno dei Cieli. Amen
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Passo 14 – Pensavo che sarebbe stato un grande
aiuto per gli allievi vincolarsi con un voto riguardante la lingua, per
tutelarsi da parole indesiderate, discorsi inutili e frasi stolte. La mia
ingenuità (temimut) in quei primi sei anni dei Segni Completi è
ben nota, ed anche se cerco di addossare la colpa a quel primo Asino, devo
comunque ammettere che certi errori, come questo, dipendevano dalla mia mancanza
di astuzia e dal mio non essere un 'saggio che prevede ciò che
avverrà'. Il voto fu soltanto un esempio. Felice della nuova
rivelazione, ritenevo che la natura degli allievi sarebbe cambiata totalmente e
che chiunque arrivasse alla conoscenza dei Segni Completi non avrebbe mai
più ripetuto gli errori precedenti. Chi, dunque, era più ingenuo,
l'Asino o io?
Passo 15 – Tutt'altro che saggio è il
pensare che le abitudini dominanti (come il parlare) possano venire annullate
da un voto. Quanto di più con delle persone non abituate alle leggi e ai
precetti della Torà e della Halachà tradizionale su ciò
che si può e non si può dire. Nella mia felicità, non
consideravo il 'background' culturale; i primi allievi erano lontani dall'idea
di 'preservare la lingua' ma, appoggiandomi sul mio entusiasmo per le
meraviglie del Patto Finale che promettevano una Nuova Vita, attuai le parole
del proverbio: 'Fools rush in where wise men fear to tread' (Gli stolti si
ruzzolano laddove i saggi temono di entrare)!
Passo 16 – Ecco la versione nel Nuovo Rito
(Non fate alcun voto, mi raccomando)
Benedetto è il Signore, Dio
nostro, che ci ha permesso di fare il voto della Nuova Circoncisione della
Lingua; questo voto obbliga chi lo prende a far rimanere il proprio linguaggio
entro la struttura del Nuovo Linguaggio Puro.
(chi lo fa prende qui il voto e fa il
giuramento)
Giuro davanti ad EL SHADDAI, in nome
del Patto Nuovo della Terza Redenzione Finale, arrivato per merito dello scelto
Goel Finale, il Maestro Haim, che desidero, di mia espressa volontà e
senza alcuna costrizione, entrare nel Nuovo Patto con la Lingua. Faccio questo
voto, io......... faccio il voto di circoncidere la mia lingua da tutta la
falsa terminologia religiosa e teologica del passato, e di adottare nel mio
linguaggio i termini, le espressioni, e le spiegazioni del Nuovo Messaggio
della Terza Redenzione Finale. Mi assumo la responsabilità, d’ora in
poi, di tenere la mia lingua pulita e lontana da tutte quelle parole e tutte
quelle espressioni volgari, blasfeme ed impure. Cercherò di adempiere
nel modo migliore, e a secondo del livello della mia conoscenza e della mia
istruzione, il compito di educare la mia lingua e di portarla verso il
linguaggio puro del Nuovo Messaggio. Questo voto è una barriera che
impedisce alla mia lingua di parlare male. Questo Voto purifica lo Spirito che
esce dalla mia bocca nell’articolare e formare le parole. Questo è un
voto di riconoscimento della verità che il Signore Dio ha rivelato
tramite il Nuovo Messaggio. Non può mai essere sciolto.
(si fa il segno di un piccolo taglio
sulla lingua, la Nuova Circoncisione della Lingua).
Passo 17 - Giuseppe ha ricevuto: La lingua
rappresenta la Porta dell’uomo, del suo desiderio. La lingua buona collega la
fortuna alla propria stella. Una cattiva lingua chiude la fortuna dalla propria
stella. Una sana lingua sta nelle acque del proprio cervello. Una giusta lingua
si nasconde dietro ai denti.
Passo 18 – O che splendido voto attraente,
rendendo gioioso chiunque lo facesse, nel pensiero elevato di aver corretto la
propria lingua per il resto della vita. Ed io, felice per la loro gioia,
pensavo 'quanto sono buone le tue tende, o Giacobbe, nei nuovi studi della
Nuova Legge e Sefer Mishnat Haim, le tue dimore, o Israele, nel Nuovo Rito
della Casa di Preghiera della Redenzione Finale, e la Tua nazione sono tutti
giusti nel loro entusiasmo nei Segni Completi; ora di sicuro manterranno questo
nuovo e stupendo voto, sradicheranno gli impedimenti precedenti, supereranno le
mura di abitudine di quella vecchia lingua del passato e tutti i loro pensieri
saranno diretti ad Ha-Shem soltanto e crederanno nella Missione del Goel Haim
nel Regno dei Cieli e nelle Stelle della Redenzione e si eleveranno sulle Scale
di Marmo Bianco e meriteranno nuovi livelli e nuovi poteri e raglieranno da
Bravi Asini e cambieranno il mondo. Ero un po' tamim, vero?!
Passo 19 – Comunque, pensando alla mia temimut
non c'è nessun profitto ma se volete percepire l'ingenuità di
quel primo Asino, c'è del guadagno. Non incolpate l'Asino che, in fin
dei conti, è un Asino e nella sua felicità lui pensa che tutti
siano come lui, hi-haw, hi-haw, hi-haw!!! E' un mondo meraviglioso il suo ma il
mondo poi si muove secondo la sua natura, e l'abitudine linguistica è
tremendamente potente.
Passo 20 – Le abitudini della lingua peraltro
non derivano soltanto dal 'parlare' di per sé. Mescolate in quella
facoltà ci sono molti altri fattori: l'educazione ricevuta dai propri
genitori, famigliari, amici, dalla scuola e dall'ambiente, dalle proprie
esperienze personali, dalle letture fatte, dagli studi, dai masss media, da
Internet, ecc.
Passo 21 - Per questi Nuovi Asini con
così poca esperienza nei 'mondi' delle parole, ho permesso di fare un
giuramento che, in essenza, è severo, sebbene la sua forma sia piacevole
e pulita. E' severo in quanto se viene violato è un peccato. I primi
Asini per lo più non erano ancora in grado di distinguere fra ciò
che è fine e ciò che è crudo, fra le parole giuste e le
parole sbagliate. Dovevano ancora studiare molte cose. Su che cosa stavano
giurando? I primi allievi della Redenzione Finale erano scelti proprio per la
loro temimut.
Passo 22 – Cosa volevo, che d'improvviso
diventassero come Hachamim che sono severi con ogni parola che esce dalla loro
bocca?! Lasciali alla loro temimut! Per questo sono amati da Dio, come sta
scritto, (Deut. 18-13) 'Sii Tamim con il Signore, tuo Dio'. Un giuramento sulla
lingua! E perché sono così amati per la loro semplicità?
Ve lo dico io: perché troppi nel mondo quando studiano ed acquistano
conoscenza diventano arroganti, purtroppo, sia che si tratti di studi
accademici oppure della Torà. 'Beati i temimei derech' (Salmi 119-1) che
possono sapere anche molto ma vivono nella loro fede e non si insuperbiscono.
Passo 23 – Comunque, voto o no, ingenui o
meno, le parole salgono e vengono giudicate dall'Alto, e chiunque desideri
proteggersi, sapendo di possedere un'anima, deve stare molto attento con le
parole che dice. Per ogni parola un angelo viene creato, o buono o cattivo, sia
per questo mondo e quando si sale in giudizio nell'altro mondo. Le parole della
persona formano una parte integrale nel giudizio; le parole testimoniano i
pensieri ed i sentimenti: il figlio semplice, cosa 'dice'? Il figlio cattivo,
cosa 'dice'? Il figlio saggio cosa 'dice'? Ed il figlio che non sa neanche
chiedere, sta testimoniando che il suo tacere proviene dal suo essere tamim.
Perciò apriti a lui e spiegagli le cose (dall'Aggadà di Pesach).
Passo 24 – In ogni caso, attenzione alla
severità del giudizio quando parliamo con rabbia! Nella collera ogni
parola detta è sotto il regno dello Yetzer ha-Rà e perciò
così tanti mali entrano nel mondo a causa della pressione esercitata da
Satana sulla lingua dell'arrabbiato. Persino una persona normalmente attenta
alla propria lingua, col mantenerla pulita dai difetti e dal peccato,
cadrà nella trappola se non riuscirà a controllare la propria
ira. Bisogna custodirsi da ogni forma di rabbia, ed in ciò bisogna
adottare un metro di giudizio severo e rigido, temendo le conseguenze dei
propri peccati di collera.
Passo 25 – La rabbia è causa di azioni
dannose e di parole cattive e la persona deve dominare la propria lingua per
non cadere nel peccato. Questo è il motivo principale per cui Dio disse
a Caino: "perché se tu agirai bene, potrai andare a testa alta; ma
se non agirai bene, il peccato sta in agguato alla porta; esso ha desiderio di
te, ma tu puoi dominarlo" (Gen. 4-7). Questo verso allude al controllo
della propria lingua, dato che il 'dominare' va riferito alla bocca, che qui
viene chiamata 'porta' (la bocca è infatti la porta della persona). La
capacità di una persona di dominare la gelosia e il susseguente odio,
non è cosa da poco. Essa richiede un lavoro interiore continuo fino al
'convertire' quella gelosia e quell'odio in sentimenti positivi. 'Dominare' la
lingua, invece, è meno difficile. Se una persona desidera governare su
se stessa per evitare di peccare, può controllarsi e trattenere la
lingua dal dire ciò che non va detto. Il peccato sta in agguato alla
porta della bocca, ossia lo Yetzer ha-Rà aspetta solo che tu inciampi ed
esprima i pensieri negativi del tuo cuore.
Passo 26 – Se riesci quindi, a dominare la tua
lingua, eviterai di peccare, e poi, col tempo, potrai migliorare e annullare i
sentimenti negativi per 'convertirli' in virtù positive. Se, invece, hai
già parlato, hai già aperto la porta e rivelato ciò che
è dentro di te, allora le tue parole avranno incrementato la gelosia e
l'odio, dato che hai creato una 'forma' con il tuo parlare. Lo Yetzer
ha-Rà non può combattere la gelosia e l'odio mentre sono ancora
dentro; egli perciò aspetta, e con enorme pazienza pure, sino a quando
tu fai uscire quei sentimenti negativi in parole, e tramite quelle parole ti
butta giù con azioni peccaminose. L'allusione continua nel seguente
verso (8) "E Caino disse ad Abele, suo fratello". Il verso non deve
riferire il contesto di ciò che disse. Ciò allude al fatto che il
'parlare' fu la causa che spinse Caino a commettere la terribile azione di
uccidere suo fratello. Il verso non deve dire ciò che disse; a causa
della sua gelosia e del suo odio, egli non trattenne la sua lingua e
parlò e da quel parlare "ed erano nel campo; e Caino si levò
contro suo fratello Abele e lo uccise".
Passo 27 – Ciò dimostra quanto lo stare
zitti sia saggezza; tramite il 'silenzio' si evitano molti peccati mentre, al
contrario, aprendo la bocca per esprimere pensieri negativi e sentimenti di
gelosia e di odio, si accenda nella persona un fuoco che può diventare
incendio.
In che modo il parlare faccia
divampare un incendio, lo si può imparare Sefer ha-Yashar al verso
"ed essi erano nel campo" :
"Entrambi erano nel campo; Caino
lavorava ed arava il suo campo mentre Abele curava le sue mandrie. Una sua
mandria passò sopra un tratto di terreno che Caino aveva arato ed egli
si arrabbiò molto per questo. E Caino si diresse arrabbiato da Abele suo
fratello e gli disse, "Cosa c'è fra noi che tu vieni con la tua
mandria e passi sopra la mia terra?! Ed Abele rispose a Caino, "E cosa
c'è noi che tu mangi i prodotti della mia mandria ed indossi il loro
pellame?. Togliti la pelliccia che indossi e pagami i prodotti che hai
mangiato. E se farai così, anch'io lascerò la tua terra come hai
detto oppure mi involerò su nel cielo se ci riesco!" E disse Caino:
"Se io ti ammazzo oggi, chi richiederebbe il tuo sangue da me"? E
Abele rispose e disse, "Non è forse Dio che ci ha fatto nella terra
che vendicherebbe la mia vendetta e cercherebbe il mio sangue da te se tu mi
uccidi? Poiché Dio è Giudice ed Egli riversa su ogni persona il
male che commette sulla terra. Ed ora se tu mi uccidi, Dio conosce le tue cose
nascoste e ti giudicherà sul male che hai parlato dicendo di farmi
così oggi stesso!" E quando Caino sentì queste parole da suo
fratello Abele, si alzò, prese un pezzo di metallo dall'aratro, colpì
suo fratello all'improvviso e lo uccise. E Caino versò il sangue di
Abele sulla terra ed il sangue scorreva davanti alle mandrie sulla terra. –
Passo 28 – A proposito del voto summenzionato (Passo
16), non dovrebbe essere preso se non alle seguenti condizioni: una persona che
abbia studiato almeno per 5 anni sulle cose della Redenzione Finale, e operi
nel praticare la Nuova Legge, per quanto possibile, e sia abituato a
controllare il suo linguaggio e stia attento a non arrabbiarsi, può, alla
celebrazione del 12 Marzo, col permesso di chi è responsabile, fare il
suddetto giuramento. Il farlo è per rafforzare la memoria sulle
questioni della lingua.
Passo 29 – E' sempre una grande segulà
menzionare Moshè Rabbenu per tutte le sue opere e per la sua umiltà:
per il bene della lingua, venga ricordato che Mosè, magister noster, nel
corso dei suoi 120 anni visse in perfetta salute e fu di 'lingua pesante'.
Mosè, nostro maestro, fu 'ish ha-Elohim' 'uomo di Dio', onorato
(mechubad, stessa radisce di kvad) da tutti. Collega questi elementi nel tuo
pensiero per capire che la 'pesantezza' della lingua porta una benedizione da
Dio ed ad una rivelazione di pensieri elevati. Sii di una lingua pesante nel
dire 'Questo è proibito' e di una lingua pesante nel dire 'Questo
è permesso'. Sii di una lingua pesante nel rimproverare qualcuno e sii
di una lingua pesante nel fare accuse. Sii di una lingua pesante nel
testimoniare su di te stesso, sia per il bene che per il male. Sii di una
lingua pesante nel testimoniare cose di altri, sia positive che negative; delle
cose negative stai rivelando qualcosa di negativo in te stesso, e di cose
positive stai aprendo la porta alla maldicenza. Non permettere che le tue
labbra rendano leggera la tua lingua ma fa' che la tua lingua pesi sulle tue
labbra. Ricorda il maestro di noi tutti di cui Dio Benedetto testimoniò
nella Sacra Torà 'Egli è fedele in tutta la Mia casa'. Amen e
così sia.
Passo 30 – Gli allievi del Goel Haim non
devono essere leggeri di mente, un attributo negativo così prevalente in
questa Quarta Generazione ed essi devono stare attenti a non lasciarsi
trasportare dalle correnti del mondo. Lo Tzadik Haim dal Regno dei Cieli
desidera che si abbia rispetto per il proprio spirito dandogli piacere,
tenendoci lontani dal caos che ci circonda. Non esiste velocità storica
quanto nella Quarta Generazione e la saggezza del tacere aiuta più del
parlare. Nel suo amore per noi, il Maestro Haim desidera la pace per la nostra
anima e che possiamo avere mente chiara e forza di concentrazione. Estremamente
umile è il Goel Haim che ci insegna a collegarci con i Segni Completi
della Redenzione Finale per il nostro beneficio. Il Goel Haim è stato
scelto da Dio Benedetto. Egli è il Maestro che completa la Saggezza per
il mondo, quella Antica e quella Nuova. Per ricevere la Saggezza dal Maestro
Haim dobbiamo essere sereni e felici con le opere di Dio su di noi sempre. Amen
e così sia.
[1]. Geremia 31, 31
[2] È, però, una enorme ed importante mitzva pregare insieme con una Congregazione, e ciò per tanti motivi spiegati dai Saggi di benedetta memoria in tutta la Tradizione.
[3] Si noti che lo Tzadik Haim proviene dalla Tradizione Yemenita,
specialmente da quegli ebrei yemeniti di Saana che si chiamano i Dardain, nome
che corrisponde all’ebraico Dor De’a. Altrove abbiamo spiegato perché
proprio loro possedevano